Popolis - Marzo 2014

Page 1

Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 13

03 marzo 2014

IN QUESTO NUMERO

Inaugurazione il 23 marzo del nuovo Centro polifunzionale di Cassa Padana Microcredito, reti, fiducia 2004-2014, dieci anni con la Fondazione Dominato Leonense


s om m a r i o

4-5 “La casa del nostro domani” Nuovo Centro polifunzionale: inaugurazione il 23 marzo

6-7 Aggregazione, reti di imprese, competitività: la nuova politica agricola europea

8 La sfida dei cincilli, ovvero come educare all’uso consapevole del denaro

9 Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000 Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

AD QUARTUM LEONEM 2004-2014: dieci anni con la Fondazione

10-11

Ermoaldo alla primavera del FAI

Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it

12

Nuovi progetti per il Fondo Luisito Bianchi

Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it

La parola di Luisito rivive in due nuovi romanzi

Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ popolis.it

13

Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it

14-15

Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Marta Biolzi, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Barbara Ponzoni, Macri Puricelli, Marco Sacchi, Laura Simoncelli, Miriam Toniolo, Paola Zani Fotografie: Augusto Garau, Valerio Gardoni, Barbara Ponzoni, Miriam Toniolo In copertina: foto di Valerio Gardoni Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs)

Zhu Renmin alla Fao

Microcredito, reti, fiducia

16-17 Malattie genetiche dei bambini: quando una diagnosi precoce salva la vita

18-19 In viaggio, tutti: una guida turistica per persone speciali

20-21 La custode del nostro passato

22 A g e n d a

Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb

2

QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. Ma come si fa? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.


e d i t o r i al e

È la passione che conta

U

n direttore nel suo lavoro si trova a contatto con i giovani, siano essi collaboratori dipendenti, imprenditori, amministratori pubblici, volontari in qualche associazione o in cerca di lavoro. Ciò che mi colpisce più in loro – e che più ricerco – è la passione, di qualsiasi tipo, purchè sia vera e profonda. Chi ha passione verso una cosa è disposto ad impegnarsi nel tempo con intensità, a fare sacrifici. Non si abbatte di fronte alle difficoltà, si ingegna a trovare soluzioni. Alla base della creazione di molte aziende che negli anni si sono poi sviluppate con successo ci sta la passione dell’imprenditore, singolo o collettivo, verso il lavoro, un prodotto o un’idea, un servizio da attivare, un bisogno da soddisfare. Sulla passione delle persone si costruisce sicuramente qualcosa di buono. Ed è come una casa fabbricata sulla roccia. La passione smuove e viene prima dei soldi. Quando è possibile, assecondare le inclinazioni delle persone è garanzia di efficacia e risultati. È triste e mortificante trovare giovani senza quelle passioni di valore che danno un senso pieno al vivere. È quantomai necessario trovare per loro occasioni di farle crescere, coltivarle, sperimentarle. La voglia di fare e di mettersi in gioco va sostenuta, perché è una molla che crea valore e lavoro per la comunità. Purtroppo non esistono soluzioni miracolose al problema drammatico della disoccupazione giovanile che ha soprattutto l’effetto perverso di spegnere le speranze, le passioni là dove sono presenti. Esiste però la responsabilità di tutta la classe dirigente, nei vari ambiti e livelli, a fare la sua parte, per quello che può e che deve. In questi anni difficili la Cassa non si è tirata indietro. Ha preso scelte impegnative e coraggiose su questo fronte e le svilupperà ulteriormente in futuro in campi nuovi.

Luigi Pettinati direttore generale Cassa Padana Bcc

3


I N P RIMO P I A N O

“La casa del nostro domani” Il direttore di Cassa Padana racconta il nuovo Centro polifunzionale e la futura “casa delle imprese” Inaugura il 23 marzo il nuovo Centro polifunzionale di Cassa Padana a Leno. Diecimila metri quadrati di stabile che comprendono una filiale, una sala-forum, numerosi uffici e, al piano interrato, un parcheggio con oltre cento posti macchina. La grande piazza pubblica che si apre al paese è intitolata al Dominato Leonense. Un progetto che è la risposta concreta alla crisi. La dimostrazione di quanto Cassa Padana creda in un nuovo sviluppo e in una ripresa economica e culturale che siano in grado di non lasciare nessuno indietro. 4

di Macri Puricelli |

C’

macri.puricelli@popolis.it

è un platano centenario al crocevia. La chioma un po’ sofferente per via dell’età, ma le radici ben piantate nella terra. Un grande albero che guarda il passato e il futuro, testimone vivente di una comunità e di un presente nonostante tutto forte e ottimista. Da un lato tende i suoi rami su Villa Seccamani, la dimora settecentesca che per quasi 15 anni è stata la sede


molto amata di numerosi uffici e servizi di Cassa Padana. Di fronte ha il nuovo Centro polifunzionale della banca, simbolo di un tenace sguardo che non si arrende. Ai piedi del platano scorre il torrente Frezule, portato a nuova vita dai lavori di risistemazione di tutta l’area che interessa il Centro polifunzionale. “Quello del Centro è un progetto nato quasi per caso. In anni non certo favorevoli a investimenti di questo tipo. Ma in un certo senso è stato necessario per far capire al territorio, e anche a noi stessi, che questa banca crede nel futuro. Crede in un nuovo sviluppo e in una ripresa economica e culturale che siano in grado di non lasciare nessuno indietro. Crede nella volontà di cogliere le opportunità che esistono anche nelle epoche più complesse e difficili. Lo abbiamo dimostrato anche con le fusioni fatte in questi anni con altri istituti”. Luigi Pettinati, direttore generale di Cassa Padana, guarda dal giardino di Villa Seccamani il futuro Centro, collegato all’attuale sede da un ponticello sul Frezule in una logica integrata che in qualche modo rappresenta la storia antica e la progettualità moderna della banca. “Non sarà solo la sede della banca”, spiega. “Con questo intervento abbiamo voluto realizzare un’opera anche di carattere sociale. La piazza, intitolata al Dominato Leonense, sarà pubblica. E l’area del forum ospiterà eventi, incontri, spettacoli. Questo Centro ci aiuterà a stringere nuove alleanze e relazioni con chi opera nei territori di nostra competenza. E sarà al loro servizio”. L’apertura in questi giorni del nuovo Centro e il trasloco della filiale e degli uffici di via XXV Aprile sono l’occasione per progettare nuove avventure. Come la “Casa delle Imprese” che dovrebbe trovare spazio proprio nei locali che si sono liberati. “Sarà una delle nostre ricette contro la fatica di questi anni. Saprà andare alle radici di questa crisi per trovare altre strade di crescita. È un progetto che per ora stiamo costruendo nelle nostre teste e nei nostri cuori”, dice Pettinati, “e con il quale vorremmo coinvolgere quelle realtà – profit, non profit, della cooperazione – che avranno voglia di condividere un concetto di impresa che sappia guardare al futuro. Che non resti legato a una generazione sola, ma che si proietti ancora più avanti. Sappia interpretare il domani e soprattutto abbia voglia di raccogliere l’essenza del metodo di lavoro di questa banca: la relazione fra le persone e con le persone. Tutti sotto uno stesso tetto. In una condivisione di spazi, progetti e passioni: un po’ come stiamo facendo con i colleghi che, divisi in gruppi e per lunghi periodi, sono chiamati a percorrere e conoscere servizi, uffici, progetti della banca. Non restandosene ognuno nelle proprie filiali, ma

Leno, 23 marzo: una nuova piazza, un nuovo centro

S

arà la banda Vincenzo Capirola di Leno, sulle note dell’inno di Mameli, alle 11 della mattina di domenica 23 marzo, a suggellare l’inaugurazione ufficiale di piazza Dominato Leonense e del Centro polifunzionale di Cassa Padana. Taglio di nastro alla presenza del sindaco di Leno, Pietro Bisinella, e del presidente di Cassa Padana, Vittorio Biemmi. Dalla piazza l’inaugurazione si sposterà al Centro dove, dopo la benedizione dell’abate di Leno, Giovanni Palamini, i responsabili del progetto illustreranno la costruzione sottolineando le soluzioni ecologiche adottate. Dopo la visita agli uffici e alle strutture interne, buffet finale. Ci si rivede a tarda sera, alle 21, per il concerto della banda musicale Vincenzo Capirola ospitato nel Forum da 300 posti del Centro polifunzionale. Il concerto è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti.

venendo qui a Leno a toccare con mano quello che tutti insieme stiamo costruendo. Sono convinto che il contatto umano e la relazione siano formidabili acceleratori di processi”. La futura “Casa delle Imprese” avrà uno sguardo particolare per i giovani imprenditori: “Sono loro il nostro futuro. E noi daremo spazio a tutti coloro che avranno voglia di mettersi in gioco, rischiare, costruire. Insieme”. ●

La futura sede della Casa delle Imprese 5


la b a n ca al t u o s e r v i z i o

Aggregazione, reti di imprese, competitività

Ecco la nuova politica agricola europea Cassa Padana si prepara alle nuove sfide sviluppando maggiori competenze e attivando una formazione interna per accompagnare tutte le iniziative di investimento e di qualificazione delle produzioni agricole e agroalimentari dei territori di competenza . È anche con il supporto di BIT Spa e di Iccrea BancaImpresa che Cassa Padana potrà sostenere nuove iniziative e investimenti nel settore.

di Marta Biolzi |

L

BIT Spa

a nuova PAC, la politica agricola comunitaria 20142020, introduce sfide importanti che impongono alle aziende agricole una crescita culturale, imprenditoriale e associativa per migliorarne la competitività sui costi di produzione e affermarne i prodotti straordinari del made in Italy. Anche Cassa Padana si prepara alle nuove sfide sviluppando maggiori competenze e, in particolare, attraverso una formazione interna volta ad accompagnare tutte le iniziative di investimento e di qualificazione delle produzioni agricole e agroalimentari del territorio di competenza . È anche con il supporto di BIT Spa e di Iccrea BancaImpresa, che Cassa Padana può sostenere iniziative e investimenti nel settore. La sfida è quindi il saper competere con prodotti made in Italy su mercati sempre più globali tenendo ben presente gli indirizzi della Pac e le parole d’ordine della prossima programmazione comunitaria: aggregazione, reti di imprese, competitività. La nuova PAC 2014-2020 mantiene l’articolazione delle risorse nei tre livelli: pagamenti diretti (52% delle risorse), misure di mercato (8%) e sviluppo rurale (40%). In particolare l’Italia riceverà dall’Unione Europea 27 miliardi di euro per i pagamenti diretti, 4 miliardi per le misure di mercato e 10,5 per lo sviluppo rurale, per un totale di 41,5 miliardi di euro.

6


Cos’è la BIT

N

Il 2014, che avrebbe dovuto essere il primo anno di applicazione, sarà, invece, un anno di transizione, prima della riassegnazione dei titoli che avverrà con la Domanda 2015. La riassegnazione, i cui criteri saranno decisi dagli Stati Membri, dovrà perseguire gli obiettivi di regionalizzazione e di convergenza interna (uniformità di aiuti per ettaro a livello di Stato e di Regione, non necessariamente amministrativa) e rischia di penalizzare maggiormente i settori che finora hanno disposto degli aiuti ad ettaro più alti. Uno su tutti la zootecnia da latte. Il calo di budget previsto avrà maggiori ripercussioni (ancora non quantificabili esattamente per la seconda parte del periodo di programmazione) per i pagamenti diretti, rispetto al secondo pilastro (investimenti) con maggiori risorse per Lombardia, Emilia e Veneto per favorire lo sviluppo e la qualificazione delle filiere agroalimentari (l’accordo sulla ripartizione delle risorse è stato raggiunto lo scorso gennaio). Novità significativa per il 2015 è anche l’abolizione dei regimi di quota per il latte, dal 1 aprile 2015, e per il vitivinicolo, con l’introduzione di un nuovo regime autorizzatorio per i nuovi impianti dal 2016. Il pacchetto latte, previsto da regolamento UE 261/12, mira a regolamentare il mercato del dopo quote, trattando principalmente i rapporti di filiera tra i

ata nel 2006 per iniziativa di Cassa Padana Bcc – cui poi hanno aderito un gruppo di Bcc, Iccrea Holding e Federcasse – BIT Servizi per l’Investimento sul Territorio Spa è una società di consulenza e servizi, con sede a Parma, per lo sviluppo del territorio. Il suo obiettivo è di fornire agli istituti e ai loro clienti gli strumenti per affrontare le sfide poste dai settori collegati all’agricoltura, alle filiere agroalimentari e agli interventi per l’uso razionale delle fonti energetiche, mettendo a disposizione le proprie competenze in materia di agricoltura, agroalimentare e ambiente.

Info www.bit-spa.it info@bit-spa.it - Tel 0521/494389

produttori e primi acquirenti e introducendo contratti scritti facoltativi che definiscano prezzi, calendari, volumi delle consegne. Il decreto attuativo n. 1234/2007 fissa procedure e requisiti per il riconoscimento delle OP, regola la negoziazione collettiva dei contratti e prevede la programmazione dell’offerta per formaggi DOP e IGP (su tutti Grana Padano e Parmigiano Reggiano). Ulteriore novità, già introdotta nel precedente settennato ma fortemente potenziata nella nuova programmazione, sono gli strumenti previsti per la gestione del rischio in agricoltura: dalle assicurazioni sul raccolto ai fondi di mutualizzazione. Le assicurazioni sul raccolto prevedono il riconoscimento formale dell’evento negativo da parte dell’autorità competente e un contributo fino al 65% del premio assicurativo. I fondi mutualistici prevedono un contributo del 65% dei costi ammissibili di costituzione. ●

Info http://ec.europa.eu/agriculture/cap-for-our-roots/index_it.htm 7


I n o s t ri pr o g e t t i A b r e scia

La sfida dei cincilli,

Nella foto, la classe III elementare della Scuola primaria Niardo (Bs). Al progetto hanno preso parte le classi I-II-III- IV e V.

ovvero come educare all’uso consapevole del denaro

di Miriam Toniolo |

E

ntrare in una scuola è sempre emozionante: i bambini ti accolgono con curiosità, i cartelloni colorati alle pareti, la lavagna con i gessetti, gli astucci e le cartelle, le maestre che richiamano all’ordine. Ho un compito importante: parlare di risparmio con i bambini della scuola elementare del comune di Niardo, in Valle Camonica. Ad aiutarmi in questa impresa (sono qui perché Cassa Padana offre alle classi della scuola primaria un percorso di educazione al risparmio) ci sono 5 scoiattoli che si sfideranno nella gara a “chi spende meglio” i propri cincilli, la “moneta” in uso nel bosco dei Vecchi Faggi. La sfida dei Cincilli è una favola per educare all’uso consapevole del denaro, scritta per un progetto di educazione al risparmio che Federconsumatori Brescia ha curato in collaborazione con 8

quattro Bcc del territorio, tra cui Cassa Padana, rivolto alla scuola primaria. Le banche di credito cooperativo, per tradizione e per statuto, svolgono una missione “educativa”, proponendosi di “favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile dei territori nei quali operano” (articolo 2 ). In un periodo storico in cui i termini ricorrenti sono crisi, consumo,debito è importante parlare ai giovani in positivo di uso consapevole del denaro, ma anche di risparmio e solidarietà. L’utilizzo della fiaba consente ai bambini di identificarsi con i personaggi

miriam.toniolo@cassapadana.it

e interiorizzare meglio i concetti. Le avventure degli scoiattoli li portano a contatto con l’inganno delle promesse facili, lo spendere più di quel che si ha a disposizione, la generosità, lo spreco, l’acquisto di cose necessarie, la tentazione di comprare cose superflue, l’avarizia, la solidarietà. La mamma di Alice, dopo la lezione alla scuola di Niardo, ha chiesto cosa ne avrebbe fatto dei soldini avuti dai nonni e la risposta è stata: “Li metterò via per non fare la fine degli scoiattoli”. Il risparmio non è solo legato al denaro: si deve risparmiare o meglio, utilizzare in modo più consapevole l’energia, il cibo, l’acqua, la carta e, come mi ha detto timidamente una bambina di terza elementare...il tempo. ●

InfO E ADESIONI progetti@cassapadana.it.


fo n d a z i o n e d o m i n ato l e o n e n s e

Dieci anni con la Fondazione

Un anno insieme per celebrare l’importante traguardo di Daniela Iazzi |

C

daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

orreva l’anno 2004 quando - terminata la campagna di scavi archeologici nel parco di Villa Badia di Leno, che ha portato alla luce i resti dell’antica Abbazia benedettina fondata nel 758 dal re longobardo Desiderio - Cassa Padana decide di costituire una fondazione culturale senza scopo di lucro. L’obiettivo è quello di portare avanti le ricerche e gli studi sulla storia dell’antico monastero lenese “Ad Leones”, che per oltre mille anni aveva esteso il suo dominio religioso, economico e culturale su gran parte del nord Italia. Nasce così ufficialmente la Fondazione Dominato Leo-

nense, che trova la propria sede in Villa Badia. La sfida è ambiziosa: cercare di essere voce per il territorio; recuperare e far conoscere l’immenso patrimonio culturale del cenobio benedettino; essere luogo d’incontro per chiunque ami la storia e la cultura. Dieci anni dopo, Villa Badia ha ritrovato lo splendore di un tempo. La Fondazione Dominato Leonense ha realizzato numerose attività. Ha sviluppato gli studi e promosso ulteriori campagne di scavo per approfondire la conoscenza del grande monastero e organizzato visite guidate per scolaresche e adulti, coinvolgendo migliaia di giovani. E ha fatto sì che Villa Badia diventasse un polo culturale attivo, un luogo dove poter vivere la cultura, accessibile a tutta la comunità. Ha organizzato mostre d’arte con opere provenienti da tutto il mondo. Ha fondato una Libera Università (la Lubes) e una scuola di teatro; ha promosso il recupero di una pieve altomedievale. È voce delle associazioni che sul territorio operano, con un occhio costantemente puntato sui valori benedettini che sono ancora oggi il motore di ogni attività della Fondazione. Dieci anni sono passati, ma il fermento e l’entusiasmo che anima la Fondazione Dominato Leonense è rimasto intatto. Molte sono le proposte per il 2014: continuate a seguirci e festeggiate con noi. ●

InfO www.fondazionedominatoleonense.it 9


fo n d a z i o n e d o m i n ato l e o n e n s e

Ermoaldo alla primavera del FAI Mille chilometri a piedi, da Leno a Montecassino. Ci misi un mese o poco più nella primavera del 2003. Resi preziosa quella lunga avventura con incontri, paesaggi, storia. Ripercorsi una leggenda, dopo 1200 anni, viaggiando e vivendo come un viandante in un lungo cammino ricco di emozioni, calore umano, fatica, solitudine. Era quindi necessario che, per festeggiare i dieci anni della Fondazione Dominato Leonense, il pellegrino Ermoaldo ed io ritornassimo a narrare il nostro cammino.

di Valerio Gardoni |

S

valerio.gardoni@popolis.it

u richiesta del re longobardo Desiderio all’abate Ottato, intorno al 758 da Montecassino partì un drappello di undici monaci guidati dall’abate Ermoaldo. Erano diretti a Leno, nella Bassa Bresciana. Fu un viaggio lungo e quando alla fine arrivano a destinazione, fon-

darono il primo nucleo di un monastero benedettino destinato a diventare potente e a stringere feconde alleanze con Montecassino. L’Abbazia, così tanto voluta da Desiderio, sorse sul luogo dove lo stesso re longobardo aveva fondato una chiesa dedicata al Salvatore, alla Vergine e all’Arcangelo Michele. Molti secoli dopo, nella primavera 2003, mentre Cassa Padana stava riportando

alla luce l’Abbazia benedettina e pochi mesi prima dalla costituzione della Fondazione Dominato Leonense, come moderno pellegrino ripercorsi quell’antico sentiero. Feci mille chilometri a piedi, da Leno a Montecassino, quando il viaggio silenzioso e lento non era ancora di moda. Ci misi un mese o poco più, rendendo preziosi quei mille chilometri


Luoghi della Carità

È

questo il tema conduttore della XXII edizione della Giornata di Primavera FAI, in calendario per il 22 e 23 marzo. Nel bresciano, l’evento accompagna i visitatori alla scoperta dei luoghi dai quali si è propagata l’azione caritatevole di enti laici e religiosi, aperti per l’ occasione. Nella Bassa Bresciana, i “Luoghi della Carità” ruotano attorno alla storia della badia benedettina di San Benedetto di Leno, il com-

con incontri, paesaggi, storia. Ripercorsi in qualche modo una leggenda, dopo 1200 anni, viaggiando e vivendo come un viandante in un lungo cammino ricco di emozioni, calore umano, fatica, solitudine. Le 28 tappe furono affidate a un diario di viaggio su web, ricco di parole, ma anche di immagini. Era quindi necessario che, per festeggiare i dieci anni della Fondazione Dominato Leonense, il pellegrino Ermoaldo ed io ritornassimo a narrare il nostro cammino. Lo faremo in una giornata speciale, domenica 23 marzo, giornata Fai di Primavera. Ci inoltreremo assieme a tanti altri viandanti tra storia e leggenda della grande Abbazia, con un itinerario da percorrere a piedi o in bicicletta da Milzano a Regona di Seniga, lungo il viottolo campestre che porta alla pieve di Santa Maria Annunciata di Comella, oratorio del XIII secolo legato ai monaci benedettini di Leno. Alla fine del percorso, che insegue le anse del fiume Mella, “in caput Mella”, ecco Comella con la sua chiesa romanica in cotto eretta dai benedettini di Leno. Lì il viaggio di Ermoaldo tornerà con imma-

gini e parole. Tornerà in quella pieve di Comella che, 11 anni fa, fu il primo dei tanti tramonti lungo il cammino verso Montecassino. Il percorso da Milzano a Regona di Seniga è una semplice passeggiata di 5 chilometri. Due le partenze previste da piazza Roma a Milzano, alle 9.30 e alle 14. Lungo il percorso ci fermeremo alla stazione ornitologica di cattura-inanellamento uccelli migratori, allestita per l’occasione. Chi vorrà potrà visitare anche il museo contadino di Milzano. L’affascinante viaggio di Ermoaldo potrà essere ripercorso anche dopo il 23 marzo. Lo faremo in Villa Badia di Leno, nel sito archeologico del monastero di San Benedetto. È qui che la Fondazione Dominato Leonense organizzerà incontri con le scuole per approfondire

plesso monastico che nei mille anni di Dominato Leonense lasciò un’impronta fondamentale nel territorio. “Augusto e Brixia” è il secondo tema delle Giornate di Primavera 2014, condiviso con molte altre delegazioni italiane che hanno accolto l’invito a unificare sul territorio nazionale la proposta FAI celebrativa del bimillenario della morte di Augusto.

Info www.giornatefai.it

la conoscenza di questo luogo storico, oggetto in questi ultimi mesi di interessanti novità. Una storia che merita di essere conosciuta e studiata, una storia a cui si aggiungono periodicamente nuovi piccoli tasselli. Fra pochi mesi sarà infatti avviata una campagna di scavo archeologico estensivo, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, volta a indagare l’area limitrofa all’antica Abbazia. Un cantiere che potrà essere visitato e seguito giorno per giorno, scoperta dopo scoperta. ●

Info www.popolis.it/ermoaldo www.fondazionedominatoleonense.it www.popolis.it/abbazia

11


fo n d a z i o n e d o m i n ato l e o n e n s e

Nuovi progetti per il Fondo Luisito Bianchi di Daniela Iazzi |

N

daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

asceva un anno fa, grazie alla volontà della famiglia e degli amici, il Fondo Luisito Bianchi, prete e scrittore carismatico che, anche dopo la sua scomparsa, continua a far parlare di sé e del suo pensiero grazie ai suoi scritti. Il momento che ne ha sancito la costituzione è stata la donazione alla Fondazione Dominato Leonense della sua casa natia di Vescovato, nel cremonese: luogo dove è nato, è cresciuto e dove si rifugiava per pensare e scrivere. In questo primo anno di attività il Fondo ha promosso la pubblicazione di due libri inediti: “Il seminarista” e “Lettera all’amico vescovo”. È stato, inoltre, avviato il progetto di recupero dell’edificio vescovativo, luogo dove lo stesso Luisito desiderava fosse aperto un centro culturale in sua memoria. Fondazione Dominato Leonense e Cassa Padana hanno perciò steso un progetto per la realizzazione di una biblioteca, con annesse sale incontri e uffici. I lavori, una volta ricevute le autorizzazioni, inizieranno entro la fine di quest’anno. ●

La parola di Luisito rivive in due nuovi romanzi di Marco Sacchi |

S

marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

ono già trascorsi due anni dalla scomparsa del sacerdote cremonese Luisito Bianchi, eppure i valori che egli ha testimoniato durante la sua esistenza sono più vivi che mai. Lo scorso anno, grazie ai numerosi scritti che ha lasciato, sono stati pubblicati due romanzi postumi di grande interesse: “Il seminarista”, edito da Sironi Editore, e “Lettera all’amico Vescovo”, Edizioni Dehoniane. Il seminarista, “dono inatteso e prezioso”, come ha scritto Roberto Carnero il 30 giugno 2013 sul Domenicale de Il Sole 24 ore, racconta la storia della maturazione di un uomo, dalla spensieratezza della sua infanzia passando per i dubbi della gioventù, nel periodo che va dall’inizio

della guerra fino alla Resistenza. Protagonista un giovane seminarista, proveniente da un’umile famiglia di campagna, che deve fare i conti con la propria volontà: seguire l’amore per Dio e rimanere fedele alla propria vocazione, “estraniandosi” così dalla difficile realtà della guerra, oppure partecipare alla Resistenza, insieme a chi lotta per tenere vivi gli ideali della giustizia. Nella “Lettera all’amico vescovo”, Luisito torna invece su un tema molto caro e più volte affrontato: la gratuità del ministero sacerdotale. È un’ideale lettera che egli invia all’amico vescovo, per ricordare quanto il desiderio di annunciare il Vangelo sia dono di grazia e non oggetto di un contratto.

Fai parte della Fondazione Dominato Leonense! Avrai diritto a sconti e agevolazioni sulle iniziative culturali da noi organizzate e in altri siti culturali del territorio

Quota socio privato: 100 euro all’adesione e 10 euro annui 12Quota socio istituzionale: 1.000 euro all’adesione e 100 euro annui


I n o s t ri pr o g e t t i NE L TE R R I TO R I O

G

Zhu Renmin alla Fao

rande successo romano, alla Fao, per l’artista cinese Zhu Renmin che il pubblico bresciano ha conosciuto l’anno scorso con la mostra ospitata nella filiale di Cassa Padana e che presto aprirà una permanente a Palazzo Bernini a Verona, sempre in collaborazione con l’istituto di Leno. L`inaugurazione della mostra romana si è tenuta nella Sala delle Bandiere della Fao, alla presenza della direttrice generale di Gabinetto della Fao, gli ambasciatori d`Italia e di Cina presso la Fao, il dirigente del ministero cinese dell`agricoltura, il presidente di Fabula in Art, il rappresentante di Cassa Padana in Cina e Ceo di Dedalo Design. Hanno partecipato, inoltre, 40 ambasciatori di altrettante nazioni della Fao. La mostra ha illustrato le attività e l`impegno di Zhu Renmin per la tutela e la salvaguardia dell`ambiente. Sono stati presentati dieci casi di interventi e venti opere di pittura cinese che ritraggono scene di rapporto fra uomo e natura. La curatrice della mostra, Giorgia Simoncelli, ha definito Zhu Renmin “un artista, un insegnante, un ecologista, un architetto, un designer, un restauratore della ecologia... Un uomo che crede fermamente che l`arte offra le opportunità di intervenire in natura e stabilire un nuovo rapporto fra il genere umano e la terra”. La mostra di Zhu Renmin ha coinciso con la cerimonia per i 40 anni dell’adesione della Cina alla Fao. Nel corso della cerimonia, il direttore generale Josè Graziano da Silva ha ringraziato, a nome di tutta l’organizzazione internazionale, il Maestro Zhu sia per la mostra (è la prima volta che un artista cinese espone alla Fao) sia per il suo impegno nella tutela dell`ambiente. ● 13


I n o s t ri pr o g e t t i NE L TE R R I TO R I O

Microcredito, reti, fiducia

Il segreto di “una volta” che vale anche oggi (per vivere meglio) Grazie a un accordo con due Bcc e la Caritas diocesana, nel 2008 Cassa Padana ha avviato un progetto di microcredito che in questi anni si è sviluppato in modo sostenibile in tutta la provincia, coprendo ormai 32 zone pastorali. Le richieste di finanziamento più ricorrenti sono per le spese d’affitto/condominiali, automobili e simili, utenze domestiche, costi di tipo sanitario. Nel tempo hanno aderito anche altre banche di credito cooperativo e, recentemente, con il prestito della speranza rivolto a chi ha perso il lavoro, anche istituti di credito a livello nazionale. Nel frattempo Cassa Padana ha avviato altri progetti di microcredito a Torre de’ Picenardi, in collaborazione con l’amministrazione comunale, e a Reggio Emilia, in collaborazione con l’Arci. di Stefano Boffini |

stefano.boffini@cassapadana.it

V

iviamo in una società dove la vulnerabilità è molto alta, anche per categorie di persone che uno non si aspetterebbe mai. Per molti soggetti stanno venendo meno reti formali o informali che in passato rendevano più sostenibili imprevisti, disavventure, disgrazie, situazioni di povertà. Per usare sinomini di reti, chiamiamoli famiglia, parentela, vicinato, parrocchia, associazione di volontariato, sezione di partito, fra di loro una volta profondamente interconnessi. Oggi tendono a essere cellule a sé stanti. Il senso di appartenenza a qualcosa si è ridotto e anche lo slancio a “fare” e “dare” è sempre più di tipo individuale che all’in-

14

terno di un gruppo. I miei genitori sono di famiglia contadina. Hanno vissuto per anni al limite di sussistenza per un livello di povertà che era diffuso. Per le reti di protezione su cui potevano contare l’hanno “sfangata” superando grandi difficoltà, non paragonabili a quelle che in media uno può avere oggi, e hanno migliorato le loro condizioni di vita. Per l’evoluzione sociale ed economica intervenuta, una fascia sempre più grande di persone, pur essendo a un livello di ricchezza cento-mille volte più alta di 60 anni fa, si trova in una condizione di maggiore vulnerabilità. Perché, se non hai dietro reti, in caso di situazione avversa è molto più facile


I NUMERI DEL PROGETTO DI MICROCREDITO A BRESCIA Anno di erogazione

Operatori volontari

Banche convenzionate

Linea di credito disponibile (EURO)

Finanziamenti erogati

Prestiti concessi

Provenienza beneficiari

Residenza beneficiari

Europa

Altro

Città

Provincia

2008

2

3

180.000

98.100

40

29

11

29

11

2009

4

3

300.000

196.700

72

43

29

40

32

2010

23

6

783.900

193.460

76

36

40

27

49

2011

35

7

1.278.892

230.600

89

47

42

33

56

2012

43

7

1.503.302,60

283.100

109

67

42

26

83

2013

49

7

1.599.752,60

308.800

125

95

30

40

85

1.310.760

511

317

194

195

316

TOTALI

passare direttamente dalla condizione di agiatezza economica a quella di marginalità, soprattutto se conduci una vita – o sei stato indotto a farlo - al di sopra delle tue possibilità. Tutto ciò ha dei costi sociali altissimi e provoca anche costi economici elevati a carico della collettività, se si vuole intervenire ad aiutare queste persone prive di “paracadute relazionale”. Sono costi oggi insostenibili in un periodo di crisi, che genera minori risorse a disposizione, e in uno scenario di fondo dove i livelli di protezione garantiti dallo stato necessariamente andranno ad allentarsi. Sembra paradossale, ma il rischio di diventare marginali è più alto per le persone agiate e istruite di oggi che per chi sessant’anni fa viveva in condizioni di oggettiva povertà. Ed è per questo che oggi ha senso investire nelle reti e nei “costruttori” di reti. È il modo più efficace ed economico per inter-

venire con continuità nel tempo. Evita di dilapidare risorse, di dissanguarci in investimenti altrimenti ineludibili, utilizzando soldi che fra l’altro, oggi, scarseggiano pure. Essere costruttore di reti per una banca di credito cooperativo dovrebbe essere un carattere distintivo, a 360 gradi, dal sociale all’economia. Sicuramente è un carattere distintivo delle esperienze di microcredito che Cassa Padana in questi anni ha sviluppato con vari partner territoriali a Brescia, Reggio Emilia e Torre de Picenardi. L’elemento fondamentale non è quello tecnico del prestito, ma il fatto che il soggetto entra in una rete di protezione, di cui era sprovvisto, che lo cura e lo accompagna. Sembra una cosa banale, ma è la sottile differenza che passa fra mettere in piedi uno strumento utile, efficace, sostenibile nel tempo e un rapido fallimento. ●

15


I n o s t ri pr o g e t t i a r e g g i o e m ilia

Malattie genetiche dei bambini:

quando una diagnosi precoce salva la vita

di Paola Zani | paola.zani@cassapadana.it in collaborazione con i colleghi della filiale di Reggio Emilia

Il lavoro dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia

M

aria è la mamma di un ragazzo che oggi ha 15 anni, che sta bene e che conduce una vita come gli altri suoi coetanei. “Certo, facciamo sempre i controlli di routine e dovrà prendere dei farmaci anti-rigetto per tutta la vita, ma per quello che abbiamo passato, siamo contenti e cerchiamo di vivere al meglio ogni giorno”. La storia inizia quando il bambino ha 4 anni. Soffre di rachitismo e proprio per questo motivo Maria chiede aiuto a Livia Garavelli, medico responsabile della struttura di Genetica clinica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. “Mio figlio apparentemente stava bene - racconta Maria - ma gli esami approfonditi hanno confermato una diagnosi terribile: mio figlio aveva 4 tumori al fegato”. In realtà non si trattava della forma di rachitismo più frequente, da deficit di vitamina D, ma di un rachitismo secondario a una condizione genetica, la Tirosinemia tipo 1, confermata poi dall’analisi molecolare del DNA (gene FAH). A quel tempo non era possibile eseguire tale indagine in Italia, per cui il sangue del bambino venne inviato presso un centro altamente specializzato in Spagna. Fino a 11 anni il bambino venne curato all’ospedale di Piacenza, dal dottor Giacomo Biasucci esperto in malattie metaboliche. In collaborazione con la dottoressa Garavelli è stato iniziato un trattamento con dieta a basso contenuto di tirosina 16


“È un dolore indescrivibile, ho pianto tanto ed ero preparata al peggio. Poi l’amore per un figlio ti fa trovare una forza che non pensi di avere e grazie al cielo siamo riusciti a superare questa grande prova”. Quando scopri che tuo figlio ha una malattia grave e rarissima il mondo ti crolla addosso. Ma la speranza di guarire oggi è concreta. Anche grazie al progetto innovativo dell’Arcispedale di Reggio Emilia.

I numeri

Q

ueste malattie sono rare individualmente perché si manifestano con una percentuale inferiore ad 1 caso ogni 2000 nati. Complessivamente sono numerose, con circa 8000 patologie diverse e sono genetiche nell’80% dei casi (circa 6400). Le malattie rare si manifestano nel 70% dei casi in età pediatrica con i seguenti problemi: - difficoltà della diagnosi - scarso numero dei centri specializzati - assenza di terapie efficaci - scarso interesse da parte dell’industria famaceutica per la limitatezza del mercato di riferimento. Le difficoltà diagnostiche sono notevoli in tutto il mondo. Uno studio internazionale condotto da Eurordis ha evidenziato che: - il 25% dei pazienti attende 5-30 anni per ottenere una conferma della diagnosi - il 40% dei pazienti ha avuto una diagnosi inizialmente sbagliata - il 25% dei pazienti ha dovuto spostarsi in altre regioni per ottenere la diagnosi - nel 25% dei casi non è stato comunicato ai pazienti o ai loro famigliari che la malattia era genetica - la consulenza genetica è stata offerta nel 50% dei casi. Nella provincia di Reggio Emilia l’incidenza delle malattie congenite in epoca neonatale è del 2-3% su circa 5000 nati per anno. Sono quindi 100150 nuovi caso l’anno che necessitano di essere indagati come malattie rare.

e con NTBC, un farmaco che rallenta le inevitabili complicanze a livello epatico di questa condizione genetica. La forza dei genitori, la determinazione della dottoressa e il supporto delle équipe mediche di diverse strutture ospedaliere hanno portato a un risultato straordinario. “Siamo andati a Roma per capire se i tumori erano localizzati e se c’erano delle metastasi in corso. Per fortuna il fegato era l’unico organo compromesso. Siamo stati iscritti subito nelle liste d’attesa per un trapianto e due settimane dopo siamo partiti di corsa: c’era un fegato disponibile. Dopo gli accertamenti per la compatibilità dell’organo, sono seguite 12 interminabili ore di intervento. Nonostante qualche piccola complicanza post operatoria, non c’è stato il rigetto e ora sono qui a raccontare questa storia a lieto fine”. Il figlio di Maria è solo uno dei tanti bambini che la dottoressa Garavelli incontra ogni giorno a Reggio Emilia. Il progetto “Le malattie genetiche rare in età pediatrica”, che Cassa Padana sostiene, è ambizioso e si propone di migliorare l’approccio diagnostico. Nei casi di malattie genetiche rare è infatti fondamentale una diagnosi precoce, perché permette di gestire gli effetti di queste malattie e di evitare complicanze. Proprio per questo motivo, da circa 2 anni la Regione Emilia Romagna offre ai neonati uno screening allargato e gratuito. Ora che è disponibile questo screening, spiega Garavelli, “è possibile la diagnosi alla nascita di varie malattie metaboliche, tra cui anche la Tirosinemia: è pertanto possibile un trattamento precocissimo con NTBC e dieta a basso contenuto di tirosina in questa malattia, e questo sembra possa addirittura evitare le gravissime complicanze a livello epatico della condizione”.

Oltre all’individuazione del problema, il progetto punta alla diagnosi corretta della malattia genetica. Spesso la cosa fondamentale per questo lavoro è la rete, la condivisione e la discussione dei casi clinici con esperti internazionali; solo in questo modo si creano opportunità diagnostiche di grande rilievo, con possibilità di conferma diagnostica attraverso l’analisi molecolare del DNA. A queste prime fasi di individuazione e di ricerca, segue un periodo di follow-up: i piccoli pazienti vengono seguiti accuratamente per capire come queste malattie possono manifestarsi e soprattutto come si può cercare di renderle il meno “presenti” possibili nella quotidianità. Ultima fase, non certo per importanza, è quella di consulenza per la famiglia. “La nascita di un bambino con patologia genetica” aggiunge Garavelli “e che si manifesta con problemi di accrescimento, malformazioni congenite e disabilità intellettive, variamente combinati, viene vissuta dai genitori con sofferenza, perché il bambino immaginato durante la gravidanza non corrisponde al bambino che è nato” . L’ascolto attento della famiglia, già al primo incontro, permette di creare le basi di una relazione di fiducia con il personale dell’ambulatorio. Ogni bambino con patologia genetica ha una sua storia e solo il tempo, le potenzialità innate, gli stimoli che riceve, consentiranno di vedere, nell’età adolescenziale, prospettive migliori di quelle ipotizzabili dalla nascita. ●

Struttura Semplice Dipartimentale di Genetica Clinica Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia - Tel. 0522 296827 Per contribuire: Banco Popolare Soc. Coop, cc 46401 Per il fondo Vincolato della Struttura Semplice Dipartimentale di Genetica Clinica ABI 05034 - CAB 12800 - CIN L Iban: IT98L0503412800000000046401 BIC BAPPIT21457 Far riferimento a Servizio Bilancio IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova ASMN

17


I n o s t ri pr o g e t t i a verona

In viaggio, tutti Una guida turistica per persone speciali di Laura Simoncelli |

18

laura.simoncelli@popolis.it


“Non esistono disabilità se il mondo che ci circonda è a prova di tutti. Con questa guida abbiamo affrontato un tema, quello del viaggio e dello spostamento in generale, che è tallone di Achille dei disabili di ogni tempo e luogo. E abbiamo creato una mappa dei luoghi accessibili per rispondere al desiderio di “sganciarsi” dai soliti percorsi obbligati.”

“I

l viaggio rappresenta una continua sfida culturale. È la ricerca avventurosa della civilizzazione; traduce l’essenza stessa del vivere umano che si manifesta come conquista di nuove conoscenze e di nuove esperienze; è la sintesi dell’ansia prepotente di ricerca della verità”. Questo brano di Gian Paolo Margonari, guida del Cai, interpreta bene lo spirito del nuovo progetto dell’associazione Gabbia-No onlus: “Itinerari di accessibilità”, una guida di itinerari turistici nella provincia di Verona studiata per le persone con disabilità motoria, anche grave. Da sempre obiettivo di Gabbia-No è quello di dare l’opportunità a persone diversamente abili di sperimentare, vivere, ricercare e creare nuove occasioni di autonomia, anche nella sfera del turismo, per far sì che ostacoli e barriere architettoniche non diventino l’Everest dell’integrazione. “Non esistono disabilità se il mondo che ci circonda è a prova di tutti” – ricorda Paolo Bertassello, medico geriatra e presidente dell’associazione veronese. “Con questo nuovo progetto abbiamo affrontato un tema, quello del viaggio e dello spostamento in generale, tallone di Achille dei disabili di ogni tempo e luogo. L’intento è stato quello di creare una mappa dei luoghi accessibili e rispondere al desiderio di “sganciarsi” dai soliti percorsi obbligati.” I volontari di Gabbia-No hanno lavorato un paio d’anni alla pianificazione di un percorso che individui quei luoghi “a prova di tutti” nella provincia veronese. Questi itinerari si sono ora tradotti in una vera e propria guida turistica. “Ci siamo recati direttamente su tutti i luoghi, abbiamo verificato le opportunità che offrivano a persone diversamente abili e alla fine abbiamo individuato una ventina di percorsi, formati da 5-8 paesi ciascuno, suddivisi tra le aree geografiche Lago di Garda, Baldo, Lessinia, Bassa Veronese, Verona città e dintorni, VR Sud-Est, VR Nord-Ovest” spiega Mattia Garau, volontario dell’associazione. “La maggior parte dei percorsi e

delle strutture ricettive riportate sono state, inoltre, direttamente testate dai volontari con disabilità motorie che collaborano con l’associazione”. Gli itinerari sono di tipo paesaggistico, naturalistico, storico-culturale, sociale, eno-gastronomico. Ogni area geografica comprende più itinerari tra loro intersecati, in modo che un turista possa costruirsi un percorso ideale al di fuori di quelli previsti nella guida. Le persone disabili con più autonomia potranno accedere agli itinerari con mezzi propri o con quelli messi a disposizione dall’associazione Gabbia-no, come la carrozzina da montagna “Joelette” ( per persone con disabilità motoria, adatta alla montagna e allo sterrato, unica nella provincia di Verona), oppure il camper attrezzato (progetto “Movimento e turismo senza barriere”). Per le persone disabili più gravi, inoltre, c’è la disponibilità di appoggiarsi ai volontaricollaboratori dell’associazione che si presteranno come accompagnatori e autisti. “Questo progetto - conclude Bertassello - è rivolto a tutti coloro, amici, famigliari, associazioni, che vogliono agevolare i disabili nel muoversi e nell’uscire dalle briglie degli standard quotidiani.” La guida, in formato cartaceo, è reperibile presso la sede dell’associazione Gabbia-No di Legnago e negli uffici turistici territoriali (IAT). Sarà presto disponibile anche in formato digitale con un e-book scaricabile direttamente dal sito dell’associazione, che è accessibile anche ai non vedenti. ●

Info Associazione Gabbia-no via Pasubio, 13 Legnago (Verona) tel. 0442/080457 www.gabbia-no.org

19


I n o s t ri pr o g e t t i a cr e m o n a

La custode del nostro passato di Barbara Ponzoni |

L’

Per Angela Bellardi, direttrice dal 2001 dell’Archivio di Stato di Cremona, un archivio deve essere un luogo aperto che possa essere “vissuto” da tutti, senza ritrosia o soggezione. Perché un archivio non è affatto un luogo polveroso, austero e poco fruibile, ma un’avventura di memoria. 20

barbara.ponzoni@cassapadana.it

appuntamento è in redazione alle 9. Poco prima dell’incontro, Angela mi chiama per dirmi che non può abbandonare l’ufficio, troppe cose da fare. Okay, vado io. Angela Bellardi, direttrice dell’Archivio di Stato di Cremona, è così, sempre impegnata, attiva e in prima linea. Di origini torinesi, è stata assunta all’Archivio di Cremona nel 1978, il suo primo impiego, la sua più importante passione. Dopo la laurea in Lettere a Torino, ha frequentato la scuola biennale di Archivistica, Paleontologia e Diplomatica. Qui ha scoperto la sua passione per i documenti antichi, tracce del nostro passato. L’impegno messo nel suo lavoro a Cremona è notevole, tanto che nel


2001 viene promossa a direttrice. Da quel momento decide per un cambio di rotta nella gestione dell’Istituto, nell’intento di svecchiare l’immagine comune dell’Archivio di Stato, visto come polveroso, austero e poco fruibile. Poco incline alla mera gestione burocratica ed amministrativa, Angela preferisce andare sul campo, parlare di quello che fa, di quello che custodisce. “Vado sempre volentieri quando mi chiamano, in tutti i paesi del nostro territorio di riferimento. È finito il tempo in cui l’archivista poteva rimanere al chiuso di quattro mura, bisogna farsi conoscere, cercare collaborazioni, aprirsi al pubblico”. E apertissime sono anche tutte le sale dell’Istituto, sia per le scolaresche in visita, sia per gli stage dei ragazzi delle scuole di specializzazione o per chiunque abbia bisogno di consultare dei documenti. “Almeno una decina di volte all’anno organizziamo mostre, incontri o convegni, per far sì che la cittadinanza venga da noi, per vedere chi siamo e quello che facciamo. La nostra sala convegni è a disposizione delle associazioni culturali o di volontariato che ce ne fanno richiesta”. L’idea della direttrice è quella di un Archivio che venga “vissuto” da tutti, senza ritrosia o soggezione. Importanti sono anche i rapporti con gli sponsor, partner indispensabili in questo momento storico, non proprio florido dal punto di vista economico. “Il rapporto con Cassa Padana è fondamentale per l’Archivio, perché oltre all’annuale contributo, ci unisce una condivisione di intenti e progettualità. Ogni volta che ho proposto un’attività, è stata accolta con entusiasmo dall’ufficio d’area, garantendo un supporto organizzativo e di comunicazione, grazie al portale VivereCremona”. Per rendere l’Archivio e tutto ciò che rappresenta ancora più accessibile, nel dicembre 2013, è nata l’associazione amici dell’Archivio di Stato che attualmente conta 80 soci. “L’intento è quello di riunire tutti i simpatizzanti dell’Archivio per poter sostenerlo e farlo conoscere, tramite il lavoro volontario, donazioni

o progetti vari. Senza contare che in questo modo possiamo avere accesso ai bandi e ai finanziamenti, cosa che non potremmo fare come ente pubblico”. Due importanti progetti sono già in campo: la collaborazione con CR.Forma, per il restauro di tre importanti volumi sugli stemmi delle famiglie cremonesi, in modo che i ragazzi del corso di specializzazione possano esercitarsi nel restauro e contestualmente venga microfilmato il contenuto e reso disponibile sul web (la collaborazione fra Archivio e CR.Forma è attiva ormai da molti anni); un corso di formazione (ai soci e non) sulla conoscenza dei

documenti e delle principali scritture, mentre ad ottobre ce ne sarà uno più specifico sugli atti notarili, spesso di difficilissima interpretazione. Il prezioso tempo a disposizione della direttrice volge al termine. Troppe volte i collaboratori l’hanno cercata e alla porta c’è una signora che ha bisogno di lei. Questo intenso “via vai” è segno che l’Archivio è vissuto e vive. E che questa gentile custode del nostro passato ha raggiunto il suo obiettivo. ●

Info www.archiviodistatocremona. beniculturali.it

VivereCremona.it, il 2013 in un soffio

I

l 2013 per Cremona è stato un anno importante. La città è infatti stata designata “Città Europea dello sport 2013”. VivereCremona è stato partner fattivo di alcuni importanti eventi del complesso calendario di manifestazioni. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Società Filodrammatici, siamo stati media partner del ciclo di incontri dal titolo “Un Filo di… salute”, 13 conferenze con famosi medici cremonesi. Attivo e sentito è stato il connubio con il CISVOL di Cremona, con incontri periodici con i referenti, scambio d’informazioni e contatti, progettualità condivise (l’annuale festa del volontariato a Cremona e nel Casalasco, a Gussola), oltre che “Le associazioni in pillole”, video realizzati da Valerio Gardoni, con il supporto organizzativo e redazionale dell’ufficio I.T.Popolis. A giugno VivereCremona ha partecipato al momento conclusivo del percorso zero/18, alla presenza di autorità fra cui l’assessore Jane Alquati, che ha definito Cassa Padana e VivereCremona come partner, non solo meri contributori o sponsor. Dalla prossima edizione saremo sponsor unici, con l’ambizioso progetto (insieme all’ufficio I.T.Popolis), di creare una Web radio gestita dai ragazzi. Questa è la sfida per il 2014.

Info www.viverecremona.it

21


agen d a a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it

> eventi > MOSTRE

Ciaspogölem 2014 - Decima edizione 15 marzo Monumento al Redentore Pezzoro (Brescia)

Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane

Info: http://www.caivaltrompia.it

Fino al 1 giugno Palazzo Martinengo Via dei Musei 30 – Brescia

Info: http://www.mostra100capolavori.it

L’ossessione nordica Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana. Fino al 22 giugno Palazzo Roverella Via Laurenti 8/10 – Rovigo

8 marzo a Parma: donne contro la violenza di Laura Simoncelli laura.simoncelli@popolis.it

S

Fino al 28 maggio Sala polifunzionale Bazzanio Piazza V. Veneto – Gussago (Brescia)

ono state 223 le donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza di Parma nel 2012, 201 nel 2013. Di queste, 193 hanno subito violenza. La maggior parte di loro (134 donne) ha uno o più figli/e, spesso vittime di violenza. La violenza più diffusa è quella psicologica (157 casi), seguita da quella fisica (116). Più rare la violenza economica (69) e sessuale (27). Molto spesso le donne hanno subito più forme di violenza in forma congiunta. Nelle case rifugio, nel 2013, sono state ospitate 12 donne. Per l’8 Marzo il Centro propone lo spettacolo “I monologhi della vagina” (12 marzo al teatro al Parco, ore 21.00) e “La milonga di compleanno” (16 marzo, Atto Primo, via San Michele Campagna 22/c a Fidenza) che inaugura il progetto “Tangoliberatutte” a favore del Centro antiviolenza di Parma e dell’associazione Non Da Sola di Reggio Emilia.

Info: 030 2522919

Info Centro Antiviolenza Parma

Info: http://www.mostraossessionenordica.it

Fare memoria del bene. Incontri sul ‘900

Vicolo Grossardi, 8 Parma Tel. 0521 238885, acavpr@libero.it www.acavpr.it

Passeggiate letterarie “Le stirpi canore” 19 marzo Vittoriale degli Italiani Gardone Riviera (Brescia)

Info: info@cielivibranti.it

Un pizzico di corda Concerto di Lino Patruno Blue Four 14 marzo Museo Civico Ala Ponzone, Via Ugolani Dati 4 – Cremona

Info: http://musei.cremona.it

Il Mistero del santo Graal Storia, arte e leggenda 5-12-19- 26 marzo Sala Civica Zavattini Via Fratelli Cervi 70 - Reggio Emilia

Info: http://www.associazionearcheosofica.it

Piante e alimenti per il benessere Fino al 27 marzo ogni giovedì ore 21.15 Associazione Archeosofica Via Fermi 34/1 – Caprara (Reggio Emilia)

Info: 0522.673700

Luiumanè e la nave del deserto 29 marzo ore 16.30 Teatro Ristori, Via Ristori 7 – Verona

Info: http://www.teatroristori.org 22


23


24


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.