La Toscana - Libretto virtuale della 5^C

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Capoluogo: Firenze Province:Arezzo,Firenze,Grosseto,Livorno,Lucca, Massa-Carrara,Pisa,Pistoia,Prato,Siena. Popolazione: 3.638.211 abitanti DensitĂ : 158 ab./km2 Superficie: 22.993 km2 Territorio: Ha il 66% di collina,il 25% di montagna e il 9% di pianura.


IL TERRITORIO della Toscana, infatti, è prevalentemente collinare : l’Appennino Tosco Emiliano delimita i suoi confini settentrionali e orientali. Non ha cime elevate e i rilievi si susseguono prevalentemente con linee dolci e arrotondate. Nel Nord della regione tra l’Appennino e il mare c’è il massiccio delle Alpi Apuane,sfruttate per l’estrazione del marmo.Le colline Toscane sono coperte di boschi,vigneti e oliveti e rappresentano l’ambiente più caratteristico della regione. Nella parte centro- meridionale dell’ Appennino si trovano le colline metallifere , sfruttate fin dall’ antichità per estrazione di minerali di ferro.

Nella zona meridionale si innalza inoltre il monte Amiata (1738m) di origine vulcanica. Dai rilievi appenninici scendono i pochi fiumi della Toscana: essi sfociano tutti nel mar Tirreno.Il più importante è l’ Arno che nasce dal monte Falterona, bagna Firenze e Pisa e forma una pianura pluviale altri fiumi sono il Cecina e l’Ombrone . Clima: la parte più interna, lungo l’arco appenninico,presenta estati fresche e piovose e inverni rigidi. Invece la zona costiera poiché risente dell’ azione del mare , ha estati calde e ventilate e inverni miti. Attività: Il settore primario è abbastanza sviluppato nella agricoltura producendo soprattutto uva e olive da cui si ricavano vini pregiati e olii rinomati, oltre cereali,ortaggi,frutta e barbabietole da zucchero. L’allevamento e la pesca sono invece attività di secondaria importanza Le industrie della regione sono sviluppate nel settore meccanico,alimentare,tessile,calzaturiero e chimico.


Le attività del settore secondario sono affermate come piccole medie industrie,soprattutto nella lavorazione di tessuti,mobili e ceramiche. Inoltre l’ attività artigianale della lavorazione dell’argento e dell’oro è molto apprezzata, come quella della produzione degli oggetti di cuoio. Nella nostra regione, una delle principali risorse economiche è rappresentata dal turismo, molto sviluppato soprattutto nelle città d’arte quali Firenze, Pisa, Siena e lungo la costa tirrenica e sulle isole principali.

QUESTA è LA TOSCANA


Vegetazione naturale e coltivazioni Simbolo della Toscana sono, soprattutto sulle Colline del Chianti, gli alti e slanciati cipressi, che caratterizzano fortemente il paesaggio della regione. Per anni, essi sono stati minacciati da un fungo, il seiridium cardinale, ma adesso, grazie alla manipolazione genetica, si è riusciti a rendere le piante resistenti a questo parassita. Vigneti ed uliveti sono inoltre presenti sia in quest'area, sia nei dintorni di Lucca, di Vinci e nella Maremma. In passato, fitti boschi ricoprivano la Toscana così come tutta l'Italia, anche se si iniziò a disboscare gia in eta pre-romana. Ancora oggi, folti castagneti caratterizzano la Garfagnana, mentre faggeti e querceti ricoprono l'Appennino Tosco-Emiliano, l'area di Vallombrosa e alcune zone del Monte Amiata. Molto compatta è la macchia mediterranea, una vegetazione arbustiva molto profumata, costituita da alloro e piante di fragole, origano e salvia, camomilla, ginestre, ginepro e cisti. La macchia ricopre aree estese della Maremma, delle Colline Metallifere e le propaggini del Monte Amiata, nonché le isole dell'Arcipelago Toscano e le Colline del Chianti. Antichi mandorli e alberi di fico sono presenti nella zona di Lucca, Firenze e ancora sulle Colline del Chianti. Crescono bene anche pini marittimi e alloro, cachi e tabacco, nonché fiori ornamentali quali rose, gigli e garofani (coltivati nelle zone di Pistoia e Pescia). Vengono inoltre piantate con successo varie specie di ortaggi, tra cui asparagi, carciofi, pomodori, patate, zucchine, melanzane e cavoli. Tra le caratteristiche prelibatezze della regione si annoverano i carnosi funghi porcini, che crescono nei boschi toscani (essi rappresentano il 25% della produzione italiana complessiva) e i pregiati tartufi.

Fauna selvatica, pesca e allevamento La Fauna Selvatica è scarsamente presente sul territorio. Tra le specie caratteristiche della regione rientrano cinghiali e fenicotteri rosa, lepri, fagiani, pernici e beccacce. Pollame, faraone, pecore, capre e bovini (varieta maremmana e chianina) rappresentano, invece, i tradizionali animali da allevamento. In Maremma, dove in passato vivevano spesso allo


stato brado, vengono allevati anche cavalli, che in parete continuano a vivere liberi nel Parco dell'Uccellina. Fiumi e laghi ospitano vivai ittici e in prossimita delle foci si allevano piccole anguille. Negli anni '80 è stato inoltre avvito un allevamento mirato ai pesci d'acqua salata (lupo di mare, orata, sogliola). Tuttavia, queste pratiche vivaistiche, unite a tecniche di pesca controllata, non riescono in alta stagione a coprire l'intero fabbisogno, tanto che il pesce deve essere importato.

Fiumi e laghi Tra tutti i fiumi e i corsi d'acqua presenti sul territorio, l'Arno, che nasce dal Monte Falterona (1.654 m.) a nord di Arezzo e raggiunge i 250 km. di lunghezza, è quello che caratterizza la geografia toscana in maniera più significativa. L'ampio bassopiano che esso attraversa, lungo il quale si concentra la massima densita di popolazione, taglia la regione per circa 200 km. a est e a ovest di Arezzo, passando per Firenze e Pisa fino a raggiungere il mare. La zona scarsamente popolata a sud-ovest, la costa della Maremma con la sua area originariamente paludosa, è attraversata dal fiume Ombrone con i suoi numerosi affluenti e canali: lungo 161 km., esso corre a sud di Siena, passando da Grosseto e sfociando infine nel mare. La verdeggiante subregione della Garfagnana, ricoperta di castagni, a nord di Lucca, è tagliata invece dal selvaggio fiume Serchio, lungo 103 km. La Toscana ospita sul suo territorio laghi di dimensione non particolarmente significativa, in gran parte di origine artificiale. Il più grande è il Lago di Massaciuccoli (o Puccini) presso Viareggio (appena 12 Kmq); nella zona sud si trova lo stretto Lago di Burano (circa 4 Kmq); a sud-est il Lago di San Casciano, che raggiunge al massimo una superficie di 3kmq e present numerose diramazioni; all'estremita settentrinale del canale di Chiana sono infine situati due bacini stagnanti, il Lago di Chiusi ed il Lago di Motepulciano, le cui dimendioni variano a seconda della stagione.


Montagne e colline Generalmente si associa la Toscana ad un dolce paesaggio collinare. Ciò corrisponde in parte a verita; non bisogna tuttavia dimenticare che la conformazione della regione è in realta molto più varia: la Toscana è infatti ricoperta per il 70% circa di colline, per il 20% di montagne e solo per il restante 10% di pianure. La catena montuosa dell'Appennino ToscoEmiliano, che raggiunge vette di 2.000 metri e ai cui piedi si ergono a nord-ovest le Alpi Apuane, occupa tutto l'arco settentrinale della regione. Di rara bellezza sono inoltre le Vallate della Lunigiana, della Garfagnana, del Mugello, del Casentino, del Valdarno, della Valdichiana. Nella zona del Chianti (altezza massima di circa 600 metri) si estendono vasti paesaggi collinari caratterizzati per il 50% da boschi e macchia e coltivati per il restante 50% a coltura mista, con orti, viti e ulivi. A nord-est si erge, presso Vallombrosa, il Pratomagno, alto 1.592 metri, mentre a sud campeggia l'onnipresente Monte Amiata (1.738 metri). A sud-ovest di Siena sono situate le Colline Metallifere, risalenti alla prima era terziaria (fino a 1.000 metri) Esse sono ricche di sabbie e argille e hanno particolarita geomorfologiche che creano un'importante attivitageotermica famosa con il nome di soffioni di Larderello. Ancora più a sud iniziano le colline boscose della regione maremmana, che prosegue lungo la costa: un tempo essa era paludosa e malsana e fu bonificata solo intorno alla meta del XIX secolo. Le isole sono, ad eccezione di Pianosa, montagne e ricoperte di macchia; l'Elba è particolarmente ricca di minerali. Terreno: Crete e balze Normalmente si definisce terreno collassato quel terreno disgregato sul quale l'acqua piovana scorre senza penetrare e disperdersi. Contrariamente a quello che si può pensare, tuttavia, né le crete (il nome deriva dalla conformazione argillosa del terreno) a sud-est di Siena, né le balze presso Volterra sono il risultato del disboscamento e della successiva erosione: questi terreni sono semplicemente per loro stessa natura troppo aspri per poter essere utilizzati con successo per l'agricoltura. Nei periodi di siccità, nel terreno argilloso delle crete si


aprono profonde fessure; quando piove, queste subiscono rapida erosione e la terra rimane crepata. A differenza delle scoscese balze di tufo, le crete presentano forme collinari tondeggianti. Qui si pratica la coltura dei cereali, la cui qualità lascia tuttavia a desiderare. Più promettenti sembrano invece i risultati ottenuti con gli ulivi,coltivati con successo da qualche anno.

Parchi e aree protette della Toscana La Toscana corrisponde alla vasta area triangolare con cui l'Appennino settentrionale si innesta nell'Appennino ligure. Il suo lato occidentale è immerso nel Tirreno, l'orientale è innalzato nella catena appenninica. I sistemi montuosi del nord sono alti e serrati; verso sud si allargano a ventaglio, si moltiplicano e si attenuano, spaziati tra loro da zone pianeggianti o collinari. La porzione occidentale della dorsale appenninica è collassata nel Tirreno ed emerge Se si pensa alla natura toscana, vengono subito in mente le dolci colline coperte di vigneti, i casali e i cipressi, che poi non è natura ma paesaggio modificato dall'uomo a suo vantaggio. Tuttavia, molti sono ancora i luoghi dove l'ambiente naturale si presente ancora intatto o quasi. I luoghi più suggestivi sono le rupi delle Alpi Apuane, gli orridi e le foreste del Casentino, le lagune e dune costiere di Orbetello e Burano, i monti dell'Uccellina e le macchie della Maremma, le crete e i calanchi del Senese, le isole dell'Arcipelago Toscano solo a tratti in alcune isole dell'Arcipelago Toscano. Il territorio è in prevalenza collinare e montuoso (le pianure coprono solo il 18% della sua superficie) ed è solcato da molti corsi d'acqua (Arno, Serchio, Cecina, Ombrone). Le aree protette coprono oltre il 9% della superficie regionale, e sono distribuite i tutte le 10 province, con concentrazioni maggiori in quelle di Grosseto, Pisa e Lucca, dove si trovano anche i tre Parchi Regionali della


Maremma, di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e delle Alpi Apuane oltre al Parco Interprovinciale di Montioni e quello provinciale dei Monti Livornesi. Tre i Parchi Nazionali, uno interamente in Toscana (quello dell'Arcipelago Toscano) e due a cavallo con l'Emilia-Romagna (Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano). Ben 35 le riserve naturali statali, dalle zone costiere alle foreste dell'Abetone e di Vallobrosa. Molto si è mosso anche a livello delle comunità locali, con la reazione di ben 31 A.N.P.I.L. (Aree Naturali Protette di Interesse Locale) che coprono in tutto 78.099 ettari. Nota dolente rimane l'attività venatoria, ancora molto diffusa. Nell'ambito del Progetto Rete Natura 2000 sono stati proposti 123 SIC (siti di importanza comunitaria) e 30 ZPS (zone di protezione speciale).

UNA FIABA FIORENTINA


A META’ DEL NOVECENTO UN GRANDE SCRITTORE ITALO CALVINO,RACCOLSE IN UN VOLUME FIABE POPOLARI DELLE VARIE REGIONI D’ITALIA. LA FIABA CHE RIPORTIAMO DA FIRENZE…

C’era una volta una coppia abitante in una casa che si affacciava davanti a un orto pieno di prezzemolo:la verdura a cui piaceva alla donna. Andando a mangiare il prezzemolo e venne scoperta dalle fate con cui fece un giuramento e dissero che se avrebbe fatto un figlio/a l’ avrebbe chiamato Prezzemolino/a … Un giorno quando Prezzemolina era giovane nel ritorno a casa incontrò le fate che le dissero di ricordare il patto che aveva fatto sua madre. La figlia raccontò tutto quello che era successo ma la sua mamma la ignorò e non se ne ricordò. Le fate presero Prezzemolina con le maniere forti. La sottoposero a diverse prove dove incontrò e la aiutò Meme : Pulire una stanza nera (l’aiutò Meme) Aiutare le persone che lavoravano nel castello della regina delle fate (l’ aiutò Meme) Andare a rubare il cofanetto della regina delle fate (l’aiutò Meme e i servitori).


Tutte queste prove vennero superate grazie all’ aiuto del cugino delle fate e in seguito i due spensero tutte le candele delle anime delle fate e si sposarono.


Come potete vedere questo è l’affascinante paesaggio di Firenze. La storia di Firenze La storia conosciuta di Firenze comincia nel 59 a.C., con la fondazione di un villaggio ("Florentia") per veterani romani. Sede di una diocesi a partire dal IV secolo, la città passò attraverso periodi di dominazione bizantina, ostrogota, longobarda e franca, durante i quali la popolazione a volte scese fino ad appena 1000 persone. Firenze e rinascimento


Firenze è conosciuta come la culla del Rinascimento: la città è ovunque caratterizzata da quello straordinario sviluppo letterario, artistico e scientifico che ebbe luogo nel XIV-XVI secolo. Firenze, con i propri artisti, pensatori, letterati, scienziati di fama mondiale (basti pensare a Leonardo da Vinci che qui creò i suoi capolavori come per esempio la Gioconda, Michelangelo, Raffaello, Sandro Botticelli, Niccolò Machiavelli, Filippo Brunelleschi, Galileo tra i tanti) beneficiò sotto tutti gli aspetti, materialmente e spiritualmente, di questo grande cambiamento sociale e divenne uno dei luoghi catalizzatori di quella corrente di pensiero, costituendo uno dei più importanti centri di rinascita della cultura mondiale. Simbolo Il simbolo sullo stemma e sul gonfalone è il giglio di Firenze, simbolo della città fin dal secolo XI. Oggi il giglio è rosso su fondo bianco anche se anticamente i colori erano invertiti proprio in riferimento al colore del giaggiolo "Iris florentina". I colori attuali risalgono al 1251 quando i Ghibellini, in esilio da Firenze, continuavano a ostentare il simbolo di Firenze come proprio. Fu allora che i Guelfi, che controllavano Firenze, si distinsero dai propri avversari invertendo i colori che poi sono rimasti fino ai giorni nostri. Il tradizionale simbolo fiorentino subì nel 1809 un attacco da parte di Napoleone Bonaparte che, con un decreto, provò a imporre un nuovo simbolo per Firenze: una pianta di giglio fiorito su un prato verde e uno sfondo argentato sormontato da una fascia rossa e tre api dorate (simbolo dedicato alle grandi città dell'impero napoleonico). Il dissenso fiorentino non fece dare seguito al decreto. Nella tradizione della commedia dell'arte, la maschera che simboleggia Firenze è Stenterello. Monumenti La chiesa di Santa Maria del Fiore è il Duomo di Firenze; è la quarta chiesa del mondo per grandezza, dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra e il Duomo di Milano; è lunga infatti 153 metri mentre il basamento della famosa cupola (la più grande mai costruita), che è visibile da tutta la piana di Firenze fino a Prato, è largo 90 metri.


Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria ed è la sede del comune della città, dopo essere stato sede del Parlamento italiano quando Firenze era capitale. Al suo interno si sono decise le sorti politiche della città dalla Repubblica fino al ducato di Cosimo I de' Medici, che lo trasformò in reggia privata. Il museo di palazzo Vecchio espone fra l'altro opere di Donatello, del Bronzino, Michelangelo Buonarroti e Giorgio Vasari.


Il ponte è uno dei simboli della città di Firenze nel mondo e attraversa il fiume nel suo punto più stretto. La prima costruzione risale all'epoca romana. È l'unico ponte di Firenze che non venne fatto saltare dai tedeschi durante la ritirata del 1944. Attraversato dal Corridoio Vasariano, vede la presenza di antichi negozi di gioiellieri.

Inoltre a Firenze si può trovare lo stadio che ospita le partite della Fiorentina : La squadra di questa città.


Approfondimenti _il palazzo dei medici riccardi Il palazzo è un'opera del Michelozzo, commissionata dal patriarca delle fortune dei Medici, Cosimo il Vecchio. In un primo momento Cosimo chiese un progetto a Brunelleschi, ma, essendo un fine uomo politico, lo scartò per la sua troppa magnificenza che avrebbe senz'altro scatenato le invidie dei concittadini (riporta il Vasari che il progetto era troppo suntuoso e magnifico, anche se le affermazioni del Vasari non hanno trovato altri riscontri sull'effettiva esistenza del progetto di Brunelleschi). I suoi scrupoli d'altronde non erano infondati, dato che appena 10 anni prima, a causa dell'accusa di tirannia da parte dei suoi avversari politici, aveva subito la carcerazione in Palazzo Vecchio e l'esilio in Veneto, dal quale però era stato richiamato a Firenze con tanto di soddisfazione per l'acclamazione popolare. _orsanmichele Sul luogo, in via de' Calzaiuoli a metà strada tra il duomo di Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio esisteva un monastero femminile con vasti terreni ad orto, nel quale un primitivo oratorio fu sostituito intorno alla metà dell'VIII secolo dalla piccola chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, chiamata San Michele in Orto, da cui derivò il nome di "Orsanmichele". _la galleria dell’ accamedia Le direzioni degli ultimi anni, da Luciano Bellosi a Giorgio Bonsanti fino all'attuale Franca Falletti, hanno cercato di ridare un filo conduttore, tramite indirizzi specifici e progetti a lungo termine, all'intera collezione del museo, arrivata ad essere con le numerose sottrazioni ed addizioni, piuttosto disomogenea e frammentata[7]. Questi progetti so sono andati concretizzando con l'allestimento della Sala dell'Ottocento (1983-1985), a cura di Sandra Pinto) e le sale della pittura del tardo trecento al primo piano (1998), a cura di Angelo


Tartuferi. Ciò ha saldato il discorso cronologico dell'esposizione coprendo un percorso continuo nell'arte fiorentina dal XIII al XIX secolo, come doveva essere nelle intenzioni originarie di Pietro Leopoldo. A ciò sono stati aggiunti l'esposizione delle icone russe settecentesche provenienti dalle collezioni dei Lorena, ospitate nel vano scale, e quella degli strumenti musicali antichi di proprietà dell'attiguo Conservatorio Luigi Cherubini, dal 1996. Un progetto futuro non esclude anche un accesso coordinato anche con l'altra grande istituzione culturale dell'isolato, l'Opificio delle Pietre Dure e il suo museo[7]. Nonostante ciò il problema che persiste nella galleria, e che vedrà magari soluzione in studi e progetti futuri, è quello della mancanza di un filo cronologico che leghi le diverse opere del museo, che appaiono oggi frammentate in sale non contigue. Inoltre la domanda del pubblico resta sempre inevitabilmente legata alla presenza del David, che da solo polarizza gran parte delle attenzioni dei numerosissimi visitatori; ciò rende chiaro anche come siano lontane dalla fattibilità le proposte di spostamento del capolavoro di Michelangelo in altre sedi come la Stazione Leopolda per decongestionare, secondo l'idea dei proponenti, il flusso turistico del centro storico. _piazza della signoria Grazie ai ritrovamenti archeologici effettuati a partire dal 1974, si è potuto stabilire che le prime attività nell'area della piazza risalgono al Neolitico e che la piazza attuale costituiva una zona importante della città romana, con un impianto termale di epoca adrianea ed una fullonica di dimensioni industriali vicino al teatro, i cui resti sono stati rinvenuti sotto Palazzo Vecchio (scavi di Palazzo Vecchio). Successivamente (IV-V secolo) le terme e la fullonica vennero abbandonate e riutilizzate da poveri edifici ed attività artigianali, mentre fu realizzata una grande basilica paleocristiana (27x50 metri circa). _la galleria degli uffizi La Galleria degli Uffizi è un importante museo italiano situato a Firenze ed è uno dei più conosciuti e rilevanti al mondo.


L'edificio ospita una superba raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici, arricchite nei secoli da lasciti, scambi e donazioni, tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra il XVIII e il XIX secolo. _palazzo strozzi Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo scuola toscana, e fiorentina in particolare, che permette di apprezzare lo sviluppo dal gotico al Rinascimento fino al manierismo, da Cimabue a Michelangelo, passando per Giotto, Leonardo da Vinci e Raffaello. Senza pari è la raccolta di opere di Sandro Botticelli. Ben rappresentate, con autentici capolavori, sono anche le altre scuole italiane ed europee (Mantegna, Tiziano, Parmigianino, Dürer, Caravaggio, ecc.). Di grande pregio sono anche la collezione di statuaria antica e quella dei disegni. Nel 2008 è stato visitato da 1.553.951 persone rendendolo il museo d'arte italiano più visitato. _il museo del bargello Il Museo Nazionale del Bargello è un importante museo italiano, sito in via del Proconsolo 4 a Firenze, che conserva un importante raccolta di sculture e arti applicate, quest'ultime divise principalmente per tipologia. Il nome deriva dal Palazzo del Bargello, detto anche Palazzo del Popolo. _Palazzo Strozzi a Firenze è uno dei più bei palazzi rinascimentali italiani. Di mole imponente (furono distrutti ben 15 edifici per fargli posto), si trova fra le omonime via Strozzi e piazza Strozzi, e via Tornabuoni, con tre grandiosi portali identici, su altrettanti lati. Vero e proprio capolavoro dell'architettura civile fiorentina del Rinascimento, fu iniziato per volere di Filippo Strozzi, un ricco mercante.


appartenente a una delle famiglie piĂš facoltose di Firenze, per tradizione ostili alla fazione dei Medici.

Questo è lo stemma di Firenze.


ED ORA DIVERTITEVI CON LA GALLERIA DELLE IMMAGINI DELLA NOSTRA REGIONE E DELLA NOSTRA CITTA’….

Arcipelago Toscano

Montagne toscane


Chianti

Ponte Vecchio


__"Duomo" è una parola che deriva dal termine latino "domus", cioè "casa". Il Duomo è la casa di Dio e del suo popolo. Siete dunque bene accolti; vi invitiamo ad ammirare le opere d'arte e di fede con cui i Fiorentini attraverso i secoli hanno abbellito questo luogo sacro. __Ci permettiamo inoltre di dirvi qualcosa sul senso profondo che questi monumenti hanno per noi. Lo scopo di questo sito, infatti, è quello di suggerire le circostanze storiche e le idee religiose che hanno influito sulla forma e decorazione del Battistero, del Campanile e della Cattedrale. __In riferimento a quest' ultimo termine, precisiamo che il Duomo si chiama anche "Cattedrale", perchè vi è la cattedra del Vescovo; è, cioè, il luogo in cui il Vescovo celebra e predica la Parola del Signore. __II Duomo, però, come del resto ogni chiesa, è soprattutto una "casa di preghiera per tutti i popoli" (Isaia 56,7): pertanto è "casa vostra", anche se non siete fiorentini, anche se non siete credenti. Noi speriamo quindi che vorrete unirvi a noi nel rispettarla ed amarla.


Montereggione

Spiagge Toscane

Arcipelago Toscano: gruppo di isole


MonteCristo è una piccola isola

Colline Toscane

Lo stemma antico dei medici


Orsanmichele

Basilica di Santa Maria in Fiore

Firenze vista dal Piazzale Michelangelo


Firenze

Giardino di Boboli


Piazza della Repubblica

Il gigante di Villa Demidoff


Lo Stemma della Provincia Di Firenze

Fortezza da basso


Galleria degli Uffizi

‌.Arrivederci al prossimo viaggio‌.


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