La 2° H…
Ambrico Tommaso Beccani Olivia Berni Selene Bigi Tommaso Burchi Alessio Ceruti Luigi Fedele Alessandro Galli Sofia Giovannardi Giacomo Grandi Giacomo Grandini Hasikaa Landini Tommaso Macera Lorenzo Mealli Elettra
Molari Cecilia Monducci Matilde Mungly Omar Zineddine Passoni Lorenzo Piro Davide Sandrucci Francesco Scandolera Karina Scarpelli Caterina Sieni Leonardo Taverni Stefano Tortelli Davide Vanucchi Lorenzo Xhardo Virxhinia Zini Sabrina
IL TESORO della
“CALVINO”
“Scoperta inattesa” • • • •
Ritrovamento casuale del “tesoro” Osservazione del “tesoro” Decisione di partecipare al concorso Motivi della partecipazione
Ritrovamento del “Tesoro” All'inizio dell'anno scolastico 2009 – 2010, mettendo in ordine la cosiddetta “Aula di scienze” della sede Calvino della scuola secondaria di I grado “Masaccio – Calvino – Don Milani”, le custodi e la nostra professoressa di Scienze Matematiche hanno ritrovato tanti oggetti; fra quelli presenti nella stanza (preparati di botanica e di zoologia in alcol o formalina del regio Istituto Superiore femminile di Firenze, strumenti di fisica, vetrerie di laboratorio, modelli anatomici, minerali, campioni di rocce, modelli di solidi in plexiglas, sezioni di legni ecc.) hanno colpito la nostra attenzione dei modelli di fiori e di infiorescenze, posti su basi di legno nero lucido. Questi modelli si trovavano sparsi, alcuni in scatoloni, altri in un vecchio armadio di legno.
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Osservazione del “Tesoro� Per osservare meglio questi modelli, insieme alla professoressa siamo andati nella stanza attigua all'aula di scienze; su grandi tavoli li abbiamo osservati da vicino; con un po' di stupore abbiamo notato, sulle basi di legno, delle etichette verdi. Queste riportavano, scritte in tedesco ed in latino: nome scientifico della pianta, il luogo di fabbricazione e il nome della manifattura. Vi erano anche annotati dei numeri, forse usati per archiviarli. Ci ha colpito anche il materiale usato; infatti abbiamo osservato che le basi sono in legno e i modelli in una composizione per noi di non immediata comprensione.
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Decisione di Partecipare al Concorso Presi dalla curiosità abbiamo pensato di partecipare al concorso “Collezionando la scienza: le principali tappe del sapere scientifico attraverso le collezioni storiche di Firenze” organizzato dall'Ente Cassa di Risparmio per le scuole secondarie di I grado. Per la produzione dell'elaborato multimediale abbiamo così deciso, invece di raccogliere i reperti da internet, di utilizzare proprio i modelli botanici presenti nella nostra scuola. Torna all’introduzione
Motivi della Partecipazione Ci sono diversi motivi per cui noi alunni della II H abbiamo approfondito le osservazioni su questi modelli: - per creare un elenco con foto e didascalie in modo che l'inventario della scuola sia aggiornato - per la tutela di questi oggetti - per approfondire le nostre conoscenze sulla scienza e sulla storia della scienza - per scoprire come gli scienziati di ieri lavoravano - per la preparazione di una vetrina espositiva in modo che gli altri alunni della scuola e quelli delle classi successive alla nostra possano vedere questi oggetti - per mostrare ai nostri genitori il lavoro che siamo stati capaci di fare durante l'anno - per imparare a stare con gli altri e a lavorare in gruppo - per divertirsi e allo stesso tempo imparare Torna all’introduzione
SEZIONE INTRODUTTIVA • • • •
Definizione generica di collezione Collezione scientifica Collezioni scientifiche fiorentine Collezione
Definizione generica Il collezionismo è un’attività per un gran numero di persone di tutte le età. Si può collezionare qualsiasi oggetto, anche non prezioso: dai quadri alle monete, dai libri antichi ai tappi. Chiunque, anche un bambino piccolo, può creare la più strana collezione. Una collezione può essere d’arte, se riguarda quadri o sculture. Può essere scientifica, se riguarda strumenti, come astrolabi, bussole o cannocchiali, oppure l’oggetto di studio di una particolare scienza. Torna alla Sezione introduttiva
Collezione scientifica Collezionare viene dal latino colligere, che significa raccogliere (legere) insieme (cum). Una collezione è quindi un’ordinata raccolta d’oggetti omogenei, preziosi, rari o variamente interessanti. Un magnifico esempio di collezione scientifica, da noi vista con la scuola, è quella delle cere anatomiche della Specola, creata alla fine del 700 per far vedere a studiosi e studenti l’interno del corpo umano. Sfogliando la guida e i depliant del Museo di Storia Naturale di Firenze, la parola “collezione” compare molte volte. Questo perché in un museo sono esposti per ragioni di studio, ricerca o altro, collezioni di un certo tipo d’oggetti. Ad esempio, nel Museo di Botanica, sono esposte delle raccolte, cioè collezioni, di piante secche (erbari), modellini in cera di piante e materiali d’origine vegetale. Torna alla Sezione introduttiva
Collezioni scientifiche fiorentine Le collezioni scientifiche fiorentine hanno però anche una storia. Nascono, infatti, verso la metà del ’500 per opera del Granduca Cosimo I. I Medici, come molti sovrani d’Europa del XVI secolo, amavano arricchire le loro corti di oggetti particolari o esotici provenienti da terre lontane. Li custodivano in locali, chiamati gabinetti, studioli o guardaroba. I Medici possedevano molti oggetti strani e curiosi, che conservavano nella Guardaroba e nell’Armeria di Palazzo Vecchio. Facevano parte, ad esempio, della Guardaroba di Cosimo I alcuni cucchiai d’avorio provenienti dall’antico regno di Benin (attuale Nigeria). Ora si trovano al Museo d’Antropologia ed Etnologia di Firenze. Le collezioni furono poi spostate nella Galleria degli Uffizi, che quindi non conteneva solo opere d’arte, come oggi. Agli Uffizi la collezione di strumenti scientifici, insieme a libri, disegni e carte geografiche era collocata in due stanze: la Sala delle carte geografiche e lo Stanzino delle matematiche. Tali strumenti scientifici si trovano ora nel Museo della Scienza.
Appassionati collezionisti furono anche i Lorena, che presero la guida del Granducato di Toscana dopo i Medici. Fu proprio il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena a volere l’apertura dell’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, cioè l’attuale Specola, nel quale furono riunite tutte le collezioni scientifiche del Granduca. l Museo fu addirittura aperto al pubblico nel 1775. Ciò fu un evento straordinario, in quanto fino allora i musei erano frequentati solo da studiosi e nobili. Oggi l’Imperial Regio Museo, come unico "contenitore" di collezioni scientifiche non esiste più, ma le sue collezioni sono ancora esistenti ed esposte (o conservate) nelle sei sezioni del Museo di Storia Naturale, ognuna con propria sede e specializzazione.
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FASI DELLA RICERCA • • • • •
Inizio Incontro per fotografare Incontro per preparare la presentazione Incontro di approfondimento Suddivisione dei lavori
Inizio La ricerca sui modelli Brendel è cominciata a fine novembre, quando abbiamo avuto la conferma della nostra iscrizione al concorso “Collezionando la Scienza”.
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Incontro per fotografare Il 12 dicembre 2009 siamo andati nell'aula adiacente a quella di scienze e abbiamo cominciato il lavoro sulla collezione dei modelli di fiori ritrovati nell’aula di scienze. Ci siamo divisi in sei gruppi e ogni gruppo ha fotografato e trascritto l'etichetta dei fiori, delle infiorescenze e degli altri modelli.
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Incontro per preparare la presentazione Il 6 febbraio abbiamo fatto il punto della situazione, creando uno schema e un progetto di presentazione del lavoro. Nel frattempo abbiamo messo le foto nelle chiavette USB e le abbiamo scaricate nella cartella creata sul computer presente nella nostra classe.
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Incontro di approfondimento Il 27 febbraio siamo stati al Museo della Specola; abbiamo pensato quindi di aggiungere alcuni cenni storici su Firenze di fine ‘800 e approfondire il concetto di collezione. Al museo abbiamo visto che i pannelli riportano generalmente didascalie in italiano e in inglese; la nostra classe studia inglese e francese, perciò, abbiamo pensato di aggiungere un riassunto del nostro lavoro in queste due lingue.
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Suddivisione dei lavori Nei mesi da Gennaio ad Aprile cinque di noi, sempre alternati, si sono ritrovati il pomeriggio all’interno della scuola per portare avanti il lavoro, difficilmente svolgibile con tutta la classe. Ogni gruppo si è occupato di un determinato lavoro: dedicarsi alla presentazione di Power Point sul computer, tradurre in francese e in inglese, ricercare riferimenti storici, approfondire alcuni argomenti: fiori e infiorescenze, manifattura Brendel, Firenze nell’800; scegliere le musiche da usare come sottofondo. Un nostro compagno è stato incaricato di andare periodicamente a visitare il sito www.portaleragazzi.it per informarci degli eventuali aggiornamenti sul concorso. Ogni componente della classe si è impegnato a cercare notizie su questi modelli in internet, su vecchi libri ed altre fonti, abbiamo lavorato a scuola ma anche a casa. Ci sono pervenuti anche testi da un genitore che lavora al Museo di Storia della Scienza. Torna a “fasi della ricerca”
MANIFATTURA BRENDEL • Fondazione • Dopo Robert Brendel • I Modelli Brendel Oggi
Fondazione La ditta di modelli di fiori “Brendel e figli” iniziò la sua attività nel 1866 a Breslau, oggi Wroclaw, in Polonia con Robert Brendel, sotto la consulenza scientifica di un farmacista il dott. Lohmeyer. I Brendel decisero in seguito di ampliare la loro produzione di modelli anche ad altri campi della botanica e sotto la consulenza scientifica del dott. Cohn, direttore della stazione agricolturale, ebbero un grande successo, furono molto apprezzati e molte scuole ed istituti acquistarono questi modelli.
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Dopo Robert Brendel Nel 1896, Reinold, figlio di Robert, continuando l'opera del padre trasferì l'attività in Germania presso Berlino. Alla fine dell'Ottocento dopo oltre trenta anni di attività ed esperienza la manifattura Brendel era diventata importante e conosciuta in tutto il mondo ed aveva ampliato la produzione e la vendita anche a campioni di zoologia, antropologia, cristallografia e agli erbari didattici per la Botanica Sistematica. La ditta Brendel ha sicuramente prodotto i suoi articoli fino alla data del 1927, anno in cui Reinold morì. Durante il periodo nazista del terzo Reich con l'approvazione delle leggi razziali, è probabile che la manifattura abbia dovuto cessare l'attività in quanto la famiglia Brendel era di origine ebraica. Torna a “Manifattura Brendel”
I Modelli Brendel Oggi Presso il Dipartimento di Biologia Evoluzionistica, Laboratorio di Biologia Vegetale dell'Università degli studi di Firenze è presente un catalogo di vendita, originale, dei modelli con descrizione dei modelli stessi. A Firenze, i modelli Brendel sono presenti presso il Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università, presso la Fondazione Scienza e tecnica e nelle scuole di antica istituzione (licei Dante, Michelangelo, Galileo, Machiavelli–Capponi, Leonardo da Vinci, Istituto statale della “SS. Annunziata al Poggio imperiale”), all'estero sono segnalati al Museo di Storia Naturale di Monaco, al World Museum di Liverpool al museo zoologico dell'Università di Aberdeen. Torna a “Manifattura Brendel”
FIRENZE NELL’800 • • • • •
Firenze Capitale Le modifiche di Giuseppe Poggi Lo Spettacolo Protesta dello stomaco La scienza
Firenze Capitale Anno importante per la storia di Firenze nella seconda metà del 1800 fu sicuramente il 1860 in cui fu decisa l’annessione di Firenze e della Toscana nel Regno di Sardegna e il successivo trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Quando, in attesa di Roma, il nuovo regno dovrà scegliersi una capitale nazionale, Firenze apparirà, per ragioni storiche, geografiche, culturali, di clima e di ambiente, la più indicata; per cinque anni, dal 1865 al 1870, Palazzo Pitti ospiterà la reggia, il Palazzo della Signoria il parlamento, il palazzo Medici Riccardi gli interni e la presidenza del consiglio.
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Le modifiche di Giuseppe Poggi Firenze, negli anni in cui fu capitale d’Italia, subì un complesso “rinnovamento urbanistico”, affidato all’architetto Giuseppe Poggi. Egli tracciò le linee di Firenze come oggi la vediamo: una volta abbattute le mura della parte nord, realizzò i Viali di Circonvallazione, alcune piazze scenografiche (come Piazza Beccaria e Piazza della Libertà, dagli edifici raccordati stilisticamente sui lati); al centro restavano, in isole pedonali, le antiche porte trecentesche. Muterà poi volto anche il centro cittadino con lo sventramento di interi quartieri fitti di vie e viuzze (come quello del ghetto ebraico, la cui presenza rimane oggi testimoniata dalla foto della collezione dei Fratelli Alinari), per far posto alle attuali Piazza della Repubblica, Piazza Indipendenza e Piazza dell’Unità. Torna a Titolo
Lo Spettacolo La Firenze elegante usciva dall'atmosfera un po' bigotta e sonnolenta che l’aveva per lungo tempo caratterizzata: in via Porta Rossa venivano aperte le prime boutiques all'insegna delle nuove mode parigine. Anche nel campo dello spettacolo avvennero notevoli mutamenti, sebbene il nuovo sovrano non fosse un grande frequentatore degli spettacoli teatrali. Crebbe il numero delle sale. La Pergola restava teatro dell’elite cittadina, e l'antico Teatro de Il Cocomero, (oggi Teatro Niccolini) ospitava spettacoli popolari. Si crearono nuovi spazi con l’inaugurazione del Teatro delle Logge Nuove e del Teatro Principe Umberto, nel nuovo quartiere di piazza D' Azeglio. Torna a Titolo
La “protesta dello stomaco” Nonostante il grande sviluppo urbanistico, tuttavia, la maggior parte dei fiorentini continuava a vivere in condizioni di povertà e non era coinvolta in nessuna scelta di crescita culturale. Basti pensare alla crisi economica registrata sul finire del secolo, alla rivolta del 1898, quando il governo decise di raddoppiare il costo del pane, che passò in breve tempo da 35 a 60 centesimi al chilo: fu la scintilla che fece scatenare i moti popolari che passeranno alla storia come “protesta dello stomaco”. Torna a Titolo
La Scienza Fra il 1890 e il 1915, la popolazione raggiunse i cinquanta mila abitanti. Aumenta l’interesse per la cultura in generale. E’ in questo periodo che vennero potenziati e istituiti nuovi musei. Le collezioni artistiche e scientifiche dei Medici avevano cominciato a prendere corpo nel ‘500, ma è dalla metà dell’800 che si modifica l’interesse per la scienza: i progressi senza precedenti in ogni campo (dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla biologia) influenzarono in profondità la società italiana ed europea. Durante il 1900, modificandosi la sensibilità di sempre maggiori gruppi sociali per la conoscenza, le sorti delle varie collezioni si differenziarono e i musei presero piano piano le forme nelle quali oggi li possiamo trovare. Torna a Titolo
COLLEZIONE • • • •
Descrizione complessiva Composizione Osservazione etichette Suddivisione della collezione
Descrizione complessiva La collezione dei modelli Brendel della scuola secondaria di primo grado “Masaccio – Calvino – Don Milani” sede Calvino è composta da 33 pezzi : • 21 modelli che rappresentano fiori, o altra parte della pianta; di questi modelli, 12 sono completi. • 5 modelli completi di infiorescenze e basi • 1 cilindro in vetro con base nera lucida che rappresenta lo schema della fillotassi • 4 basi in legno nere lucide con etichetta verde e 2 basi in legno nero lucide da infiorescenza
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Composizione I modelli sono alti circa 60 cm, lavorati a mano con molta precisione. Per la loro realizzazione sono stati usati vari materiali tra i quali legno, gomme vegetali, tela di cotone, collagene animale, cartapesta, garze di seta, midollo di canna, gelatina ecc. Nei modelli a volte ci sono parti apribili o smontabili. Ogni modello è sostenuto da un supporto in rattan infilato su una base di legno, verniciata in nero lucido.
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Osservazione etichette Sulla base è attaccata un'etichetta che riporta il nome della manifattura R. Brendel di Berlino, il nome scientifico in latino secondo la nomenclatura binomia definita da Linneo, il nome volgare in varie lingue (tedesco, italiano, inglese, francese) e il numero di serie. Su alcuni campioni si trovano altre etichette attribuibili ai diversi inventari scolastici, su altri si trovano le etichette dell'Istituto Superiore Femminile (vecchio istituto fiorentino esistito fino al 1924 dal quale forse sono arrivati alla nostra scuola questi campioni). Un modello riporta l'etichetta “A. Dall'Eco – Firenze” attaccata al posto di quella Brendel. Antonio dall'Eco era un rivenditore fiorentino di materiali scientifici e didattici nei primi anni del '900, il quale come era prassi comune in quel tempo rietichettava le merci venute dall'estero con proprie etichette in italiano intestate alla ditta dall'Eco. Torna a “Collezione”
SUDDIVISIONE DELLA COLLEZIONE • • • • • •
Gimnosperme Angiosperme Infiorescenze Altri soggetti Basi Schematische Darstellung
Juniperus comunis L. (maschio e femmina) - 2 pezzi – Coniferae, R. Brendel, Berlin W., N°49. Campione non completo, parti mancanti, sulla base sono presenti due etichette: la prima piÚ vecchia con su scritto 1200 e un'altra con su scritto 22.
Pinus sylvestris L. (strobilo maschile, sacche polliniche) - 1 pezzo - Pinophyta, Pinaceae. R. Brendel. N° 42
Pinus sylvestris L. (strobilo femminile, squama ovulifera) - 1 pezzo - Pinophyta, Pinaceae. R. Brendel, Berlino, N°41 Campioni particolarmente danneggiati. L’unica base presente è stata forata.
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Dionaea muscipola L. – (con modello di insetto catturato) – droseraceae R. Brendel, Berlin N° 132 Pianta carnivora con artropode Presente un'etichetta con scritto: Regio Istituto Superiore Femminile, Firenze.
Aldrovanda vesciculosa monti. R. Brendel, Berlino W. N째 131. Pianta carnivora con insetto. 3 pezzi in buone condizioni, manca il pezzo centrale Presente etichetta del Regio Istituto Femminile di Firenze
Drosera rotundifolia L. _ Droseracerae. R. Brendel, Berlin N째 130
Butomus umbellatus L. – R. Brendel, Berlino W. N°82. La base è in buone condizioni, ma il gambo è stato tagliato manca anche un stame. È presente una vecchia etichetta n° 197 o 4197 o 1197. Ed un’altra etichetta un'altra con scritto: 18
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Anthemis cotula L. – in 3 pezzi – Compositae. R. Brendel, Berlino W. N°118. Presente nuova etichetta reg. 55
Il modello ci dà la possibilità di osservare un capolino: tipo di infiorescenza in cui i fiori sessili o quasi, strettamente stipati, sono inseriti su un ricettacolo comune e simulano nel loro insieme un fiore. Nei capolini delle margherite i fiori sono spesso di due specie, i centrali tubulosi, regolari, i periferici irregolari, con lunga ligula laterale (corolla ligulata) e si dispongono raggianti, tutt’ attorno; in tal caso i fiori centrali sono detti del disco
Linaria vulgaris Mill. – Scrophulariaceae. R. Brendel, Berlin W., N°110. Campione smontabile in buone condizioni. È presente un’etichetta con scritto Reg. gen. 52.
Viola tricolor L.2 pezzi – Violaceae. R. Brendel, Berlin, N° 90 Campione smontabile. È presente un’etichetta più vecchia con su scritto 1194 ed una nuova con su scritto: Reg. gen. 46.
Poa pratensis L.-Gramineae. R. Brendel,Berlino n째80.
Aconithum napellus L. – Ranunculaceae. R. Brendel, Berlin, N° 58Campione smontabile, è presente soltanto il fiore, manca la base.
Digitalis purpurea L.- Scrophulariaceae R . Brendel, Berlin N° 64. è presente soltanto il fiore, non è presente la base
Rosa canina L.. 1 pezzo - rosaceae. Campione senza base, è presente soltanto una parte di fiore.
Ranunculus acris L. Ranunculaceae Campione senza base.
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INFIORESCENZE • Infiorescenze • Infiorescenze DEFINITE • Infiorescenze INDEFINITE
Infiorescenze Nelle Angiosperme i fiori possono essere solitari o si possono raggruppare in infiorescenze. Il fiore solitario rappresenta la condizione più semplice e più antica, mentre con l'evoluzione si sono sviluppate le infiorescenze composte da numerosi fiori. I vantaggi evolutivi delle infiorescenze sono sostanzialmente due: il primo è che esse sono più appariscenti ed attirano maggiormente gli insetti pronubi; il secondo è legato all'apertura scalare dei fiori dell'infiorescenza, che permette alla pianta di ricevere polline per un periodo maggiore. In base alla progressione del momento in cui viene l'apertura dei fiori (antesi) si possono distinguere due principali tipi di infiorescenze: infiorescenze definite o infiorescenze indefinite a loro volta distinte in semplici, con un singolo asse di ramificazione o composte con due o più ordini di ramificazione. Torna a Titolo
Infiorescenze DEFINITE INFIORESCENZE DEFINITE in cui l'asse principale dell'infiorescenza termina con un apice fiorale che presto si converte in primordio fiorale bloccando la crescita; in questo tipo di infiorescenze, di solito i fiori si schiudono a partire dall'alto verso il basso; l'infiorescenza è definita o CIMOSA, quando l'asse principale termina con un fiore, ed altri rami, a loro volta anche ramificati, tutti terminanti con un fiore. Sono DEFINITE il dicasio (sotto al fiore terminale spuntano due opposti rami con fiori). Nella cima scorpioide gli assi fioriferi sotto al fiore terminale sono inseriti tutti da un lato e successivamente, dando luogo ad un avvolgimento a spirale o a coda di scorpione. PiÚ in generale si chiama cima l'infiorescenza definita in cui l'asse primario termina con un fiore e viene via via sostituito da assi secondari e questi a loro volta da assi ternari. Torna a Titolo
Infiorescenze INDEFINITE INFIORESCENZE INDEFINITE in cui l'asse di accrescimento produce solo fiori laterali o porzioni dell'infiorescenza: in questo tipo di infiorescenze si schiudono prima i fiori più in basso e quelli più esterni e contemporaneamente se ne formano di nuovi al centro o all'apice; l'infiorescenza indefinita o RACEMOSA, quando è su un asse che ha la possibilità di continuare lo sviluppo, indefinito. Sono INDEFINITE il grappolo o racemo semplice, il grappolo o racemo composto o pannocchia. Se i fiori non sono pedicellati si ha la spiga, l'ombrella (che ha i fiori portati da “raggi”, partenti tutti dallo stesso punto, se i raggi portano a loro volta altri gruppi di raggi si ha l'ombrella composta), il corimbo (i fiori sono alla stessa altezza ma portati da pedicelli inseriti sull'asse ad altezze diverse), il capolino (i fiori sessili o quasi, strettamente stipati, sono inseriti su un ricettacolo comune e simulano nel loro insieme un fiore). Torna a Titolo
Modello di infiorescenza a grappolo composto (panicula) – R. Brendel, Berlino, N°179. Sono presenti due etichette ,nella più recente c’è scritto N°27 in quella più vecchia n° *207
Modello di infiorescenza a cima unipara scorpioide ripidio – R. Brendel, Berlin n° 174. è presente una vecchia etichetta n. 1210.
Modello di infiorescenza a cima bipara (dicasio) – R. Brendel, Berlino, N°17 Sono presenti due etichette, sulla più recente c’è scritto N° 30 infiorescenza a cima dicasio. Sull’etichetta più vecchia c’è scritto N° 1209.
Modello di infiorescenza ad ombrella semplice (umbella) – R. Brendel, Berlin, N°169. Sono presenti due etichette, nella più recente c’è scritto ombrella semplice N° 25. Nella più vecchia c’è scritto N°1208.
Modello di infiorescenza a ombrella composta (umbella composita) – R. Brendel, Berlino, N°177
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Aspidium filix-mas Sw. (protallo) - 1 pezzo –polypodiaceae- Pteridopsida. R. Brendel, Berlino, N° 7 Protallo con anteridi e archegoni. Realizzato con materiale trasparente, probabilmente gelatina. Campione in parte danneggiato. presente un etichetta con scritto Regio Istituto Superiore Femminile Firenze.
Parti di diversi modelli in gelatina: probabile sporofito di felce, anteridio di equiseto.
Ovulo anatropo in Oenothera biennis L. – Oenotheraceae/Onograceae. Fabbr. R. Brendel Berlin W. N° 165 è presente l'etichetta del Regio Istituto Superiore femminile, Firenze, è presente anche un’etichetta del registro generale N° 71.
Ovulo atropo in Rheum officinale Bail – R. Brendel, Berlin W., N°164
Apice vegetativo in Elodea canadensis R. u. Mx .R. Brendel, Grunewald Berlin, N°188 Campione smontabile in due parti. È presente un' etichetta con scritto Reg. Gen. n. 69.
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Brassica napus L. var oleif. Cruciferae R Brendel. Berlin W. N° 18 Ê presente soltanto la base.
Prunus cerasus L. (2 pezzi) Presente soltanto la base, Etichetta: A. Dall' Eco n. 17. Varie etichette una leggibile: Reg. Gen. 44.
Papaver rhoeas. L Papaveraceae R Brendel Berlin W. N° 87. è presente anche un’etichetta N° 1190.
Secale cereale L. (germinazione del frutto e giovane plantula) Presente solo la base. Gramineae. R. Brendel, Berlin W.,N°13.
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Schematische Darstellung…8 Stellung (nach kny) Grund spirale nach dem kurzen Wege ( rechtsla…fig) durch eine fortlaufende weisse Linie, Grundspirale nach dem langene Wege (linksling) durch eine untebrochene weise Linie bezeichnet. Zweir-zeilen : gelb, Dreier-Zeilen: blan Fun fer-Zeilen rot Geradzcilen (Orthastichen) sowie Horizontal kreise, welche die Insertionshohen bezeichnen: Schwvarz. R. Brendel, verlagsanatalt fur Lehemittel, Berlin W. È presente anche l’etichetta del Regio istituto superiore femminile Firenze. Rappresentazione schematica della fillotassi ossia della disposizione delle foglie e in genere delle brattee, dei pezzi fiorali ecc. sul fusto, costante nell'ambito di una stessa specie. Si riconoscono la linea della spirale generatrice e le linee ortostiche, linee verticali di foglie (o organi omologhi) secondo le quali queste risultano con disposizione distica (quando gli organi sono disposti rispetto al loro asse generatore alternativamente uno a destra e uno a sinistra, quindi su due file), tristica (quando gli organi sono disposti rispetto al loro asse generatore su tre linee verticali) o quinconciale. Torna
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English • • • •
Abstract Brendel Manifacture Work Assignements The Brendel Collection at Calvino School
Abstract At the beginning of the 2009 - 2010 school year, while our science teacher was tidying the Science laboratory at Italo Calvino School she came across some remarkable models of flowers and inflorescences, labelled in German on their wooden bases. Thus we decided to participate in the competition “Collecting Science: the principal stages of scientific knowledge through the historic collections of Florence”, using our school's botanic models. There are many reasons we students of the II H have studied the models in depth: • update the school inventory • safeguard these items • deepen our knowledge of science and science history • discover how scientists worked in the past • prepare a showcase in order that present and future students can see these items • demonstrate the work we have undertaken during the year to our parents • learn to work in a group • enjoy ourselves while learning
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Work assignement The class was divided into six groups and each group photographed and copied the models' labels which were then downloaded onto the class computer. We planned our work and presentation. Following a visit to the Specola Museum we decided our project should include an outline of the history of Florence at the end of the 1800s and the concept of “collection�. At the museum we noted most captions are written in Italian and English. Our class studies English and French and we decided to add a summary of our work in these two languages. Each group of students has worked on a specific task: power point presentation on the computer, French or English translation, researching historic references, in-depth study (of flowers and inflorescences, binomial nomenclature and carnivorous plants) and the choice of background music from the 1800s. Every student has worked on the project both at school and at home. Torna a Titolo
THE BRENDEL MANUFACTURE “Brendel and Sons� commenced production of flower models in 1866 in Breslau, Poland. Robert Brendel was supervised by a pharmacist, Dr. Lohmeyer. Many schools and learning institutions bought the models. In 1896, Reinhold, son of the founder, relocated the business to Berlin in Germany. At the end of the 1800s the Brendel manufacture included zoology and anthropology models and was known throughout the world. Production continued until Reinhold's death in 1927. Brendel models can be found in Florence at several high schools, the University Botany Department and the Science and Technology Foundation. Torna a Titolo
THE BRENDEL COLLECTION AT CALVINO SCHOOL There are 33 pieces in the collection: 21 models of flowers or parts of the plant. 12 models are entire. 5 inflorescence models with base 1 glass cylinder with phyllotaxis pattern 4 bases in shiny black wood with green labels 2 shiny black bases for inflorescences The models, 60 cms high, are hand made with precision. The various materials used include wood, rubber, cotton cloth, collagen compounds, papiermachĂŠ, silk gauze, pulp cane and gelatine. Some models have parts that can be opened or dissembled. Each model has a rattan support inserted into a wooden base that is painted shiny black. Written on a label attached to each base is R. Brendel of Berlin; the plant's scientific Latin name; its common name in German, Italian, English and French and a serial number. Some of the models have labels attributed to various school inventories, including the Regio Instituto Superiore Femminile from where our models probably came. One model is labelled A. Dall'Eco, instead of R. Brendel. A Florentine salesman in the early 1900s, Antonio Dall'Eco adopted the usual procedure of that period by putting his own label on imported merchandise.
Français • Résumé
Résumé Au début de l’année scolaire 2009/10 les gardiens et notre Prof. des Sciences, en mettant en ordre “la salle des Sciences”, ont trouvé des modèles voyannts de fleurs et d’inflorescences. Ces modèles se trouvaient dans des boites au dans des armoires. A ce point là on a vite pensé que cela pouvait être l’occasion pour participar au concours “En collectonnant les sciences”. On a pensé à approfondir l’observation de ces modèles surtout pour les raison suivantes: pour sauvegarder ces objets, pour approfondir notre connaissance, pour preparer une vitrine d’exposition qui puisse montrer à tous la richesse de l’école et pour s’amuser en tant qu’en apprenant. On a commencé la recherché sur les modèles Brendel à la fin du mois de novembre. Le 12 décembre 2009 on est allés dans la salle des sciences et on a commence à Classer des fleurs que l’on avait teaurès par Prasard dans notre école. Le 6 février on a crée un schema et un projet de sauveguarde du trovail.
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Le 27 février on a visité le museé “La Specola” et on a pensé, après, d’ajouter des aperçus sur l’histopire de Florence au XIXème siècle. À partir du mois de Janvier jusqu’ au mois d’avril, cinq d’entre nous se sont retrouvés dans l’école pour continuer un travail qui aurait été difficile à faire en classe. En général, on a mis les modèles sur une base en bois lucide, avec uneétiquette verte qui manqué chaque modèle. Ils mesurent enviton 60 cm. De hauteur et ils sont composés de plusierus matériaux: résines de bais, cire, acier. La firme “Brendel et fils” commença ca production de modèles en Pologne en 1866. Les modelès Brendel obtinrent un grand success, on les apprécia beaucoup et beaucoup d’école les achetérent. En 1896 l’activité s’établit en Allemangne, à Berlin. Vers la fin du XIXème siècle le monde entire connaissait l’activité les produits Brendel. Molheureusement la famille Brendel étai juve et, a cause des lois radiale, ils dûrent cesser leur activité.
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CONCLUSIONI • • • • •
Lo stato di conservazione Datazione dei modelli Applicazione “binomio linneano” La vetrina Bibliografia
Lo Stato di Conservazione I modelli Brendel non hanno avuto un'accurata manutenzione, né prima di essere stati portati alla sede Calvino probabilmente dall'Istituto Regio Femminile di Firenze, né nel periodo in cui sono stati chiusi nella piccola stanza attigua all'aula di scienze e molti hanno anche riportato dei danni. Adesso di alcuni modelli sono presenti solo le basi e viceversa alcuni sono stati segati e staccati dalle loro basi. Alcune basi sono state forate, probabilmente per incastrarci altri campioni di fiori, altre sono tarlate e altre ancora non hanno l'etichetta. I fiori in gelatina, a causa della fragilità propria del materiale, sono prevalentemente sciupati. In altri campioni di fiori sono stati staccati gli stami. In molte infiorescenze ci sono rami spezzati e foglie rotte. I modelli sono molto polverosi, ma non è possibile pulirli perché si rischia di deteriorarli e di togliere la vernice. Torna a Conclusioni
Datazione Dai colloqui avuti con la Dottoressa Fiorini del Dipartimento di biologia evoluzionistica “Leo Pardi”laboratorio di biologia vegetale di Firenze, è emerso che i modelli Brendel presenti nella sede Calvino risalgono alla fine dell'800 perchè hanno la base di legno nero lucido e le etichette verdi. Abbiamo scoperto anche che questi campioni fanno parte delle serie più vecchie e che sono più vecchi anche di quelli presenti all'Istituto “fondazione scienza e tecnica” di Firenze che hanno le basi in legno lucido marrone. Torna a Conclusioni
Applicazione “binomio linneano” Per la classificazione abbiamo utilizzato il metodo ideato da Carl Linneo, che affiancò alla descrizione e ai nomi tradizionali delle piante, delle espressioni più semplici: nome generico più “nomignolo”, formando così quel binomio linneano che tutt'oggi rappresenta la forma corrente dei nomi scientifici. Per ogni modello abbiamo riportato la foto e / o un particolare. Si è trascritto il testo dell'etichetta, si sono aggiunte note sullo stato di conservazione del campione e alcune osservazioni di botanica. Torna a Conclusioni
Bibliografia G.Fiorini, L. Maekawa, P. Stiberc, 2007 - La collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali del dipartimento di biologia vegetale dell'Università di Firenze – Museologia scientifica 22 (2): 249 - 273. Zangheri P.,1976- Flora Italica- Cedam - Padova AA VV - Firenze Scienze guida Musei Scientifici a Firenze APT Provincia di Firenze Gori G. Giatti A. Lotti S. , 2006 - Le stanze della scienza - Le collezioni dell'Istituto Tecnico Toscano a Firenze Fondazione Scienza e Tecnica- Firenze • Siti consultati • Historiablogori • About Florence • Portale Ragazzi.it Torna a Conclusioni
Vetrina Abbiamo riunito tutti i modelli in uno stesso luogo. Nella diapositiva precedente vi abbiamo mostrato l’allestimento realizzato. Vi aspettiamo per mostrarvi il nostro “tesoro”. La 2° H
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