Porto d’Oro
Porto d’Oro . i l . m a g a z i n e . d e d i c a t o . a . o r o m a r e .
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La AM editori srl, specializzata nella realizzazione di progetti editoriali dai contenuti tecnici e di informazione destinati a lettori di fascia alta, è da sempre particolarmente attenta all’evoluzione dei mercati proponendo innovativi strumenti di informazione. Tutte le testate cartacee e non della casa editrice rappresentano la concretizzazione di progetti evoluti e complessi, di concezione assolutamente moderna. Coerentemente alla filosofia editoriale che vede AM editori impegnata nella continua ricerca di nuovi segmenti di lettori è stato sviluppato un articolato progetto di comunicazione nel settore dell’oreficeria e della gioielleria. Tale progetto si è concretizzato nella realizzazione del magazine Porto d’Oro periodico trimestrale interfacciato al mercato globale attraverso internet: un moderno mezzo di comunicazione BtoB e contemporaneamente una piacevole lettura per un target di imprenditori e manager, naturale platea interessata al mercato del lusso. I contenuti prevedono la presenza redazionale e pubblicitaria dei soci di Oromare per quanto concerne il settore oro e pietre preziose, mentre per gli altri settori del lusso il magazine si apre a tutta l’offerta di prodotti e servizi nazionale ed internazionale. Il magazine Porto d’Oro è diffuso presso le principali fiere orafe nazionali ed internazionali, oltre che alle aziende di produzione, lavorazione e vendita del settore orafo. AM editori srl
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Sommario Oromare oggi Nel segno della continuità Un’idea vincente pronta al decollo Even Brand Philosophy Fantasie creative in oro bianco e giallo Foè Gioielli Dall’antico al moderno uno stile per ogni età Il segreto è una squadra vincente JMC orologi e gioielli fashion Bianco o rosso? Bevo solo champagne... Palladino: la fiducia è preziosa Le perle, gocce di rugiada cadute dal cielo Rivisitazione dell’antico Ex Libris a Palazzo Lanza Di Luca innovare nella tradizione Attrazione fatale Generoso, un mix di tradizione Il teatro che forma i giovani Celebrity Cruises 5 stelle di piacere sul mare Palmentieri 1890: oreficeria in stile Fuoco Capri gioielli in argento e pietre dure Oro Incanto, esperienza e tradizione Samsara Spa: benessere totale a bordo Scala Gioielli preziosi in stile L.I.O. un sigillo di qualità P&P Silver, esclusivi preziosi in argento Sticco, spedizioni blindate Falanga Gold L’arte del gioiello con coralli e perle coltivati Esposito semilavorati Per l’uomo che ama l’abito sartoriale Dall’idea al prodotto finito Le Signore del Mare al Borgo Marinari Gmg, gioielli di indiscussa creatività Originali collezioni in argento Da Oro Coppola: Sophie, dedicato alle donne Rg Preziosi infila perle di saggezza Sogni d’Argento, un gioiello per tutti Da bottega orafa a fabbrica Il Miglio Sacro, luci ed ombre della Napoli antica Ga.Ra. Preziosi: l’arte di incastonare gioielli Per Liberty Gioielli è questione di stile Il made in Campania brilla con Catalano Gioielli La cultura del caffè nel centro Europa
pag. 4 pag. 6 pag. 7 pag. 9 pag. 11 pag. 13 pag. 15 pag. 17 pag. 19 pag. 20 pag. 23 pag. 25 pag. 27 pag. 28 pag. 29 pag. 31 pag. 33 pag. 34 pag. 36 pag. 37 pag. 39 pag. 41 pag. 42 pag. 43 pag. 45 pag. 47 pag. 49 pag. 51 pag. 53 pag. 55 pag. 57 pag. 59 pag. 60 pag. 63 pag. 65 pag. 67 pag. 69 pag. 71 pag. 73 pag. 74 pag. 75 pag. 77 pag. 79 pag. 80
Porto d’Oro - Aprile 2011 Direttore responsabile Antonio De Cesare Direttore editoriale Maurizio De Cesare Progetto e realizzazione grafica Paola Martino Stampa: Morconia Print - Morcone (BN) Il magazine Porto d’Oro è proprietà di AM editori srl - Tel/Fax 081 5592332 info@ameditori.it - www.portoedoro.it Supplemento a Porto & diporto n.3 - Marzo 2011 Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 17 del 15 marzo 2006 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.
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Oromare oggi
Oromare è una modernissima struttura immobiliare pensata e realizzata per accogliere aziende di produzione orafa in generale, della lavorazione delle pietre preziose e dei coralli in particolare. Nel tempo hanno trovato la giusta collocazione non solo le piccole aziende artigianali di incisione e lavorazione, vero patrimonio storico della Campania, ma anche firme importanti del settore che hanno conquinstato i mercati internazionali con prodotti di indiscusso pregio. Il centro produttivo Oromare vede presenti laboratori che vanno dal saggio dei metalli preziosi, a quelli per la fusione e stampi, dai laboratori di abili incisori a veri e propi studi di progettazione e design. Questa struttura, vero e proprio polo produttivo, presenta caratteristiche che lo rendono unico in Italia e assolutamente all’avangurdia nel mondo. Innanzi tutto elevati standard di sicurezza e servizi polifunzionali garantiscono qualità sia per i residenti che per i visitatori. Oltre ad un’accoglienza capace di gestire visitatori internazionali di alto livello all’interno di Oromare trovano posto una sala convegni, bar e ristorante. Raggiungibile in pochi minuti dall’aeroporto di Napoli Capodichino, dista meno di due chilometri dall’uscita di Caserta Sud dell’autostrada A1. Un numero sempre maggiore di aziende, già oltre centocinquanta, riconoscono che aprire una sede all’interno di Oromare significa comunicare al mercato un’immagine moderna ed imprenditoriale della propria attività.
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Nel segno della continuità Antonio Sticco, napoletano, 70 anni, imprenditore, da 6 mesi presidente del Consorzio Oromare di Marcianise (Caserta) parla delle nuove prospettive del centro orafo campano. E dell’impulso che immagina di poter imprimere, forte della sua lunga e intensa esperienza professionale nel campo aziendale e della logistica, prima come dirigente di importanti case del settore spedizioni e trasporti internazionali, poi alla guida della SticcoSped, da quarant’anni azienda leader nel campo dei trasporti internazionali e delle spedizioni doganali. Presidente Sticco, che novità in casa Oromare? “Sono molto fiducioso sul futuro e sulle possibilità di rilancio di Oromare. C’è una grande voglia di crescere e una bella dose di entusiasmo. Dopo un periodo di difficoltà legato sia alla complessa congiuntura economica mondiale sia ad alcune criticità interne al Consorzio, ora siamo pronti ad andare avanti. Si tratta solo di mettere meglio a punto l’organizzazione generale tra la logistica delle persone e delle attività, intendo dei differenti profili professionali che, come negli obiettivi all’origine della nascita del Consorzio, hanno scelto di far sinergia per ottimizzare il concetto di filiera produttiva e fare economia di scala e di costo nella creazione e commercializzazione del prodotto orafo artigianale. Del resto quando il momento è buono tutto è sempre abbastanza semplice, il problema è quando c’è la recessione …ma, i cambiamenti importanti avvengono sempre sotto la spinta di una crisi”. Quali iniziative sono già al vaglio? “Per risanare completamente il sistema, il programma del nuovo consiglio d’amministrazione prevede
prima di tutto ribadire, rinfrescandoli, 3 punti fondamentali: 1) il totale risanamento economico, e in sei mesi sono già stati raggiunti soddisfacenti risultati; 2) lo sviluppo della struttura, per la quale siamo ancora in fase di progettazione - ma già sulla buona strada nell’acquisizione di nuovi soci per completare la compagine societaria - per andare a pieno regime con il funzionamento di tutti i moduli e di tutti i servizi del complesso Oromare (già a regime per il 65% degli spazi costruiti) la cui potenzialità è tutta nell’eccellenza delle nostre aziende impegnate in un’attività manifatturiera di tipo artigianale; 3) l’internazionalizzazione del centro, la fase più difficile ma anche più attraente: la globalizzazione non permette alle piccole imprese di avere un’immagine all’esterno ma noi facciamo cartello proprio per questo, per aprire una finestra sui mercati stranieri emergenti. In tale senso abbiamo avviato contatti con l’Istituto per il Commercio Estero e con il Ministero per le attività produttive, un piano strategico di sviluppo nei paesi dell’area Bric (Brasile, Russia, India e Cina) dove poterci posizionare con migliori prospettive che su mercati ampiamente impegnati, direi saturi, come per esempio quello statunitense. Naturalmente per la distribuzione sul mercato interno abbiamo in programma anche accordi con la Camera di Commercio”. Dannosa concorrenza o proficua intesa e vicinanza con altre analoghe associazioni d’impresa? “La nostra specializzazione non è in concorrenza con altri centri del genere attivi nel settore della gioielleria e dell’oreficeria. Diversamente da quanto si potrebbe pensare non c’è dualismo tra Oromare e Il Tarì, penso piuttosto possa esserci una complementarità. Nel nostro consorzio si tratta principalmente materia prima (coralli, conchiglie, perle, pietre naturali) che i nostri maestri orafi lavorano e assemblano in prodotti finiti, siamo una fucina e tale vogliamo rimanere: braccio produttivo di chi, invece, si occupa della commercializzazione”. Paola de Ciuceis
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Un’idea vincente pronta al decollo Gino Di Luca, napoletano di Torre del Greco, discendente da una famiglia impegnata da più generazioni nell’ambito della lavorazione artigianale dei cammei su conchiglia e lui stesso imprenditore del settore, dal suo osservatorio privilegiato di socio fondatore e primo presidente della società consortile Oromare, tratteggia il profilo e i propositi iniziali del centro orafo - nato nel 1998 dall’incontro di un folto gruppo di aziende torresi del comparto – e ribadisce la validità, a tutt’oggi, dell’iniziativa. Quale è stata l’idea iniziale? L’intento principale era quello di dotarsi di una piattaforma comune sulla quale poggiare le nostre attività sia per quel che riguarda la produzione sia per la commercializzazione. Fare fronte comune nell’affrontare e risolvere le esigenze dei singoli era una proposta assai invitante: in principio eravamo una quarantina, poi siamo diventati 200 e addirittura c’era una lista d’attesa, poi c’è stata una contrazione che, però, ora ci vede in oltre 160. Due i nostri obiettivi principali. Il primo, raggiunto, era la realizzazione di questa piattaforma, cioè l’ubicazione della sede del Consorzio che con tutte le nostre forze abbiamo voluto sul nostro territorio, a Torre del Greco, ma cui abbiamo dovuto rinunciare per una serie di difficoltà urbanistiche oltre che di altro genere. Di qui l’individuazione dei terreni di Marcianise, vicino al Tarì per esserne braccio produttivo, e la costruzione del complesso inaugurato alla fine del 2007, madrina Sofia Loren, ma concretamente in attività dal 2009. Il secondo, ancora in fase di conseguimento, era e rimane la definizione di strategie di gruppo con le quali poter fronteggiare il mercato interno ed estero pur restando realtà medio piccole. Piccole e medie aziende specialiste nella lavorazione di oro, corallo e cammei che fanno sistema. Quali i prossimi step all’orizzonte di questo distretto che si distingue tra le eccellenze campane puntando sul binomio tradizione-qualità? Il pregio del consorzio resta quello di essere come una grande fabbrica. Il progetto è stato calibrato sulle necessità dei soci, tutti pro-
duttori artigiani con una forte vocazione all’esportazione. Le prospettive sono quelle iniziali: ottimizzare il concetto di filiera produttiva, attivare un’economia di scala e di costo. L’obiettivo finale resta quello di creare un insieme di realtà produttive, una rete di iniziative e attività integrate per crescere insieme, nella quantità e nella qualità, nelle idee e nello stile per affrontare i grandi colossi asiatici su mercati altrimenti destinati a restare lontani. Naturalmente, ora c’è da recuperare il terreno perduto nel periodo di flessione che abbiamo dovuto affrontare per motivi sia interni sia esterni nonostante i grandi sforzi profusi da tutti i promotori. E’ ottimista, dunque. Ma quale futuro per Oromare? Assolutamente sì, ottimista. Il contenitore è fatto, ed è salvo. Lo stesso vale per il contenuto e i suoi presupposti. Qui ci sono oltre 160 aziende che presto diventeranno 200 come da programma per un totale di circa 1300 addetti. Insomma, una forza lavoro e una concentrazione di idee che fanno di Oromare un centro produttivo dalle potenzialità uniche. Tali da poter affrontare non solo la commercializzazione dei semilavorati come è accaduto sino ad otto-dieci anni fa ma anche di prodotti finiti. Uno scatto che implica costi forti e poco sostenibili da piccole aziende che, invece, proprio facendo sinergia, possono ampliare la gamma produttiva e orientarsi anche alla creazione di gioielli finiti con i quali ci proporremo su tutti i mercati con prodotti unici, riconoscibili anche personalizzati, pensati e realizzati nei nostri laboratori da designer e artigiani che si tramandano la manualità di padre in figlio. E’ qui che lavorano gli ultimi artigiani e fanno scuola. PdC
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EVEN Brand Philosophy Esperienza ed entusiasmo: questi gli ingredienti che hanno dato vita a EVEN, un brand dallo stile giovane e raffinato. Le creazioni in argento e Swarovski spaziano da un classico evergreen ad uno stile “moda” in linea con le ultime tendenze che di volta in volta propone l’universo fashion. In ogni caso il tocco è sempre sobrio ma di carattere, come la donna ideale che EVEN punta ad adornare: una donna elegante, giovanile, padrona del mondo che la circonda ma mai aggressiva, sicura di sé e libera. Per questa donna c’è EVEN con le sue creazioni, la cui parola-chiave è accessibilità, intesa in ottica economica ed estetica: il prezzo contenuto di questi preziosi li rende accessibili ad una vasta clientela, dimostrando che per rendere preziosa una donna non sono indispensabili materiali extra-lusso. Tutti i gioielli EVEN sono in argento 925 interamente rodiato, rifiniti a mano e realizzati in Italia
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OriItalianAntichi Style 10
Oromare - moduli A215 - A216 – Strada Provinciale 22 Km 1,750 - 81025 Marcianise (CE) Tel. 0823 1642360 - Fax: 0823 1642361 – E-mail oriantichi@hotmail.com
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Fantasie creative in oro bianco e giallo stile antico Oro bianco giallo e rosso con diamanti taglio brillante, ametiste, onice, corallo, perle, cammei, ebano…e via dicendo quanto a pietre preziose e semipreziose incastonate in magnifiche montature lavorate a traforo, a filigrana secondo la tradizione napoletana dell’800 della quale rivisitano lo stile in voga al tempo non senza rinnovarlo con collezioni più moderne ma comunque d’epoca che si rifanno al Liberty e allo stile degli anni ’50 e ’60 del Novecento. E’ l’inconfondibile stile d’epoca dei gioielli Ori Antichi, creazioni di Antonio e Vincenzo Ferrara che tengono ben viva la tradizione di famiglia nel campo delle lavorazioni orafe. Tra le più antiche ditte del Borgo Orefici di Napoli, diede inizio alla propria attività nel 1908; fondatore fu Antonio, il nonno che poi passò il testimone al figlio Giovanni che a sua volta lo passò ad Antonio e Vincenzo cui, via via, ora tocca tramandare il sapere e i segreti del mestiere alla quarta generazione. Oggi, dopo un secolo di esperienza, la maestosità e l’eleganza dell’antica arte orafa dei Ferrara resta immutata e prosegue rinforzata dall’energia delle nuove leve che fanno tesoro dell’esperienza acquisita dagli avi e la rinnovano con nuove magnifiche creazioni elaborate con le stesse tecniche artigianali dei maestri di una volta occupandosi di tutto dall’inizio alla fine: idea e disegno del gioiello, modellistica e lavorazione, incastonatura e incisione. Tra bracciali, orecchini, anelli, spille, collane, tutti esemplari unici e di grande originalità che rievocano il fascino dello stile antico e più seduttivi che mai c’è solo da scegliere quel che si preferisce e ad una sola condizione: che si amino le cose belle di una volta sia pure in chiave più moderna. I colori intensi delle pietre, la cura maniacale del particolare, la fattura di rara eleganza, sono tutte caratteristiche che animano le collezioni di Ori Antichi, apprezzate e richieste non solo dalle gioiellerie italiane con le quali i Ferrara mantengono e rinnovano i contatti attraverso le partecipazioni alla Fiera di Vicenza ma anche dai buyers stranieri, provenienti da mercati vicini e lontani (Usa, Hong Kong e paesi balcanici). PdC
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Foè Gioielli Ogni gioiello è unico e irripetibile così come lo sono le singole donne dell’universo. Ancor più quelle appartenenti alla fortunata elite di signore cui è dato di indossare un pezzo della linea robotica, platino, oro rosa e pietre preziose, ideata e realizzata da Romualdo Pettorino, patron di Foè Gioielli. Discendente da una dinastia di diamanter con una tradizione che rimanda al 1936, Pettorino incarna a pieno le passioni di famiglia ed esprime la propria creatività di designer di gioielli ideando e realizzando oggetti esclusivi ispirati allo spazio, alle galassie, agli androidi; collezioni tutte di pezzi unici, in edizioni limitate, contraddistinti da numeri seriali e destinati ad un mercato di pochi che trovano soddisfazione per lo più su richiesta distribuite sul mercato già dal 2008. Per loro, il Missile Rend p un simpatico ciondolo foriero di messaggi d’amore, così come la Navicella mentre la Cintura di Orione è un anello ispirato alla costellazione più conosciuta del cielo. Oltre l’alta gioielleria, anche oggetti preziosi all’ingrosso; anelli, bracciali, collane, orecchini scintillanti di brillanti, smeraldi, zaffiri, rubini e quant’altro è anche la gioielleria creativa classica e moderna fatta di collezioni di prodotti più semplici e alla moda, pensati nel segno del glamour quotidiano per chi ama orientarsi verso scelte fashion che in ogni caso strizzano l’occhio al bianco, dunque oro bianco e diamanti pronti a brillare di luce propria o in abbinamento ai bagliori delle pietre colorate. Maestro gioiellerie dal gusto elegante e raffinato, Romualdo Pettorino è l’autore anche di un delizioso e divertente “pacchero” d’oro disegnato e realizzato dalla Camera di Commercio di Napoli per farne dono a Lina Wertmuller, premiata in occasione del 500^ compleanno della pasta per la regia del film “Francesca e Nunziata”. PdC
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Di Pisani Massimo
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Modulo A 219 - 220 tel. 0823.1645681 fax 0823 164 5682 cell. 338 9045682 email: tempidoro2003@libero.it
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Dall’antico al moderno uno stile per ogni età Ideazione e creazione artigianale. E’ questo il binomio che distingue la manifattura di Tempi d’oro, il marchio di Massimo Pisani, produttore di gioielli in oro e pietre preziose o semi-preziose che guardano al gusto e ai desideri di chi ama oggetti classici o moderni ma sempre dallo stile intramontabile come possono essere collier tempestati, bracciali modello tennis, anelli con solitari bianchi o colorati. Insomma, gioielleria di una certa importanza da signora più che da ragazza alle quali, invece, riserva linee più semplici, magari in argento e oro, in ogni caso di taglio più moderno tanto per soddisfare anche la voglia di ingioiellarsi delle generazioni più giovani. Interamente fatti a mano, i gioielli di Tempi d’oro nascono dalla creatività di Pisani che ha una inclinazione per i monili d’epoca: quelli più antichi che rimandando alla fine dell’Ottocento o agli anni Venti del Novecento ma anche, rimanendo nel secolo appena trascorso, quelli degli anni cosiddetti del modernariato, ovvero tra i Quaranta e i Settanta. “Il nostro intento principale è quello di creare un prodotto capace di soddisfare la clientela ad ampio spettro ma senza allontanarci troppo dai nostri gusti preferiti, dunque, gioielli vendibili ma senza tradire un certo stile - spiega Pisani - per aggiornarci ed ispirarci ci guardiamo attorno, soprattutto guardiamo libri antichi e riviste che incrociamo sul nostro cammino, quando c’è un elemento che ci colpisce partiamo di qui per sviluppare una linea che possa essere d’interesse per la nostra clientela che spazia dalle nonne alle nipoti passando per le mamme e le figlie senza tradire la tradizione dell’arte orafa partenopea”. Diamanti, smeraldi, zaffiri e rubini per le prime, acquamarina e topazi per le seconde, coralli e perle per tutte nelle versioni più adatte alle differenti età. Per chi non ama la maniera d’antan e preferisce quella più fresca ma rimanendo nell’ambito del bianco, gli oggetti più adatti ed attuali in produzione continuativa sono quelli nell’ambito del bianco tipo punti luce, croci, disegni floreali per ciondoli e orecchini cui si orientano specialmente le nuove generazioni: “Un po’ per moda, un po’ per un gusto non ancora maturo ma anche per i difficili tempi che corrono - continua Massimo Pisani - questo è l’orientamento del mercato e questo sarà sempre più l’orientamento di Tempi d’oro soprattutto nell’ottica di una maggiore apertura ai mercanti esteri dove siamo già presenti in Spagna. Apriremo al moderno dando un taglio più snello ampliando sia le gamme del bianco sia quelle del corallo in lavorazione liscia o faccettata”. PdC
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M O NTAT U R E P E R G I O I E L L E R I E - S AG G I M E TA L L I P R E Z I OS I - R E C U P E R O R E S I D U I - S E M I L AVO R AT I
SEDE: VIA GRANDE OREFICI, 7 - NAPOLI / IL TARI’ - MARCIANISE (CE) / OROMARE - MARCIANISE (CE) - www.fratellidinacci.it
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Il segreto è una squadra vincente Nel fare impresa come nello sport, squadra che vince non si cambia! Lo sanno bene i Fratelli Dinacci, in particolare Flavio, dell’omonima azienda orafa che, da una parte, mantiene ben saldo il governo dell’attività familiare - specializzata, da oltre un secolo, in montature per gioielleria, analisi chimiche su metalli preziosi e recupero degli scarti orafi di lavorazione – e, dall’altra, quello del team sportivo cui lega come sponsor il proprio nome: la squadra femminile Arzano Volley che milita in B2 dove – a sei giornate dalla fine del campionato - si distingue in vetta alla classifica con all’attivo 20 vittorie su 20 incontri. Mens sana in corpore sano, per dirla con gli antichi, dunque, per l’azienda dei fratelli Flavio e Tiziana Dinacci che ha saputo conquistare il mercato di settore diventando, grazie alla serie continua di consensi e risultati ottenuti, un’importante firma apprezzata in tutto il mondo non solo nel settore di semilavorati e montature per gioielleria che, nel 2009, li ha visti primeggiare ottenendo il marchio di certificazione 100% Made in Italy rilasciato dall’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani. Tra gli altri riconoscimenti all’azienda e al suo amministratore, difatti, anche la recente nomina di Flavio Dinacci a consigliere della F.O.C. Federazione Orafi Campani, un incarico prestigioso che lo mette in prima linea – dopo trent’anni di esperienza e a coronamento di una carriera iniziata appena 19enne e già in ruoli apicali - nell’organizzazione di rappresentanza del settore orafo in Campania il cui scopo è far circolare notizie ed esperienze a sostegno degli operatori sul campo affinché possano accrescere sempre più le loro competenze e responsabilità. Cuore pulsante di tutto, un team dinamico e affiatato che, adeguatamente motivato e guidato dai titolari, è capace di affiancarli unendo alle competenze e all’esperienza anche una gran passione per il proprio lavoro; tutte caratteristiche, come anche l’impegno e il costante interesse per le questioni del settore orafo - cui li lega anche il sostegno diretto, come sponsor, della A.R.R.O. Associazione Regionale Romana Orafi che ha come finalità la tutela della categoria nonché l’esame e la soluzione delle diverse problematiche che interessano le attività delle aziende associate – che fanno della F.lli Dinacci una piccola (solo 15 dipendenti) grande realtà del settore orafo con oltre 3000 clienti in Italia e all’estero (principalmente in America e Medio Oriente). PdC
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JMC orologi e gioielli fashion per i giovani che amano accessori di tendenza Da mattina a sera, per le ore del relax e quelle del lavoro, dal jeans all’abito da sera, orologio o accessorio di gioielleria che sia, non c’è momento che non sia adatto per indossare un oggetto Jmc. Come dire, sarà perché è alla moda, ha quel dettaglio di stile in più che aggiunge anche quella marcia in più per essere un tocco glam. Innovativi ma raffinati nel design, coinvolgenti e particolari nei dettagli in Swarovski, pratici nella scelta del materiale – l’acciaio, ma anche l’originale ceramica – gli orologi e gli accessori di gioielleria non preziosa JMC si distinguono per la loro accessibilità e strizzano l’occhio a uomini e donne con due collezioni separate ma complementari. E, allora, se siete di quelli che amano un look metropolitano, questa è la griffe che fa per voi, la vostra “personal passion”. Per lei che ama essere trendy, si sceglie tra ciondoli, collane, bracciali, anelli e orecchini assortiti in una sapiente combinazione di materiali e forme scelti per interpretare con gusto e sensibilità i desideri dell’universo femminile. Per lui che ama vivere a pieno ogni momento ma senza trascurare la propria immagine, invece, collezioni giocate sulla rilettura in chiave contemporanea di linee classiche ma rivisitate con un pizzico di ironia. Giovane nello stile tendente all’Hi-tech, giovanile nelle fasce di prezzo, richiestissimo, il marchio JMC di Fabio Cuomo trova una sempre più solida distribuzione su un doppio binario: da una parte, una fitta rete di punti vendita propri esclusivamente all’interno dei maggiori centri commerciali sul territorio nazionale e, dall’altra attraverso una rete di operatori del settore. “Sebbene JMC sia nato solo sei anni fa quasi per gioco - nel 2006, a Benevento, il primo punto vendita - ci avvantaggiamo di un’esperienza di settore ormai ventennale” spiega Fabio Cuomo che accanto ai prodotti illustra anche il programma di espansione aziendale del prossimo futuro: “visto l’ampio apprezzamento del pubblico per i nostri prodotti, abbiamo avviato un piano di internazionalizzazione e in vista del lancio sui mercati stranieri – europei ed extra-europei – progettato per il 2012, da quest’anno abbiamo pianificato anche un’intensa partecipazione alle ferie di settore”. PdC
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“Bianco o rosso? Bevo solo champagne…”
Franco Continisio, numero uno tra i sommelier campani: da aperitivo o da entrée, le bollicine sono un lusso imbattibile
Il profumo delle bollicine lo ha conquistato tra i vigneti di Reims, a Sud Est di Parigi. Un sogno accarezzato 15 anni fa, quando Franco Continisio, fresco vincitore di concorso come miglior sommelier della Campania, si aggiudicò un viaggio premio nella culla dello champagne. Tre anni dopo è diventato presidente delegato dell’Ais (Associazione italiana sommelier) di Napoli restando in carica fino al 2005. Oggi Continisio, 56 anni, cura insieme al fratello Stefano l’Enoteca Mercadante, una delle più ricche della città. Continisio, lo champagne è il suo vino preferito? “Assolutamente si. Quando andai per la prima volta sul posto nel ‘96, a Reims, tra i vigneti francesi e nelle cave di Charles Heidsieck, capii dove nasceva la sua forza: una filiera diversificata che va dalla piccola maison artigianale alla grande produzione cooperativistica da 40 milioni di bottiglie. Credo di aver visto il meglio. Mi sono innamorato della filosofia dello champagne, del rigore della produzione, la protezione del prodotto e ammirato il Comitè interprofessional du vin de champagne che segue tutta la filiera, dal prezzo dell’uva fino alla cantina”. Quando la scelta migliore? “Da aperitivo e da entrèe. Ma lo champagne è il vino di sempre e si può abbinare a qualunque tipo di cucina, ha una digeribilità che non hanno gli altri vini e alla fine è trasversale, da aperitivo a tutto pasto. Un vino universale, sempre e comunque”. In Italia c’è un pregiudizio sullo champagne come sullo spumante “E’ vero. Soprattutto al Sud le bollicine non sono considerate per tutti i pasti e lo champagne è visto solo come il vino della festa e quindi spesso viene abbinato male, per esempio sul dessert che è l’abbinamento peggiore in assoluto. Direi un delitto”. E’ sempre un consumo di lusso? “Una bottiglia parte dai 30 euro, una grande bottiglia di annata può costare fino a 3 mila euro come il Closd’ambonnay. La piccolissima produzione determina a volte prezzi per nababbi. E’ un pubblico di eletti”.
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Vale per lo champagne lo stesso principio che affermava il grande Veronellli sul vino, è buono solo quello che piace? “Ma si, lo champagne ha tante sfumature e tanti gusti diversi a secondo dello stile della maison, e questo vale anche per lo spumante”. Un aneddoto? “Remy Krug, il re dello champagne, mi raccontò che lo fermavano per strada e gli chiedevano quanto tempo bisognava conservare una bottiglia di champagne per aspettare un’occasione di lusso. Lui mi confidò: caro Franco, penso alla tristezza di queste persone che devono aspettare anni per trovare un’occasione di aprire una bottiglia...”. Qual è la regione italiana più appassionata di bollicine? “Ricordiamo che la produzione di champagne da noi è vietata, noi possiamo produrre spumante, e lo facciamo bene in Franciacorta, a Trento e nell’area veneta del Prosecco, così anche in Spagna, le bollicine locali prendono il nome di “cava”. La Lombardia supera tutti per consumo, la Campania è in basso. Prima di noi c’è la Puglia che al Sud nel consumo di bollicine la fa da padrona con una grande tradizione dal Salento a Bari. Ma anche la Sicilia ci precede”. Chi sono oggi i ricchi consumatori? “I magnati russi, lo bevono più della vodka che ormai è diventato un prodotto americano. Posso dire che a mare, sui charter di lusso, va molto forte, dal Moet Chandon al Dom Perignon rosè del ’96, bottiglia da 600 euro: l’anno corso ho consegnato 26 bottiglie a bordo di un’imbarcazione…”. Sale nei gusti il prosecco “Da noi è in grande spolvero e c’è un discreto interesse anche all’estero: è prodotto con metodo charmat, più economico rispetto al metodo classico utilizzato per champagne e spumanti”. Qual è la produzione annuale di bollicine? “Lo champagne è prodotto in 300 milioni di bottiglie l’anno, considerando l’affinamento di tre anni e quindi lo stoccaggio, diventano circa un miliardo. L’Italia invece produce 320 milioni di bottiglie di spumante. Ma il valore del fatturato dello champagne è di gran lunga superiore”. Ferruccio Fabrizio
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Gerardo Palladino
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Pietre Perle Coralli Taglieria
PRIMOMODULO sx- c/o OROMARE 81025 Marcianise (CE) Tel. 0823/1644710 - 0823/1644711 Fax 0823/1644712 www.palladinopietre.com - info@palladinopietre.com
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Palladino: la fiducia è preziosa La Gerardo Palladino Sas “garantisce ai soci del consorzio Oromare una continuità di servizio.” Gli artigiani del centro di produzione orafa di Marcianise sono i primi clienti della nota ditta napoletana specializzata nella vendita di pietre preziose, perle e coralli. Nata quattro anni fa dal lavoro ventennale dei fratelli Luigi e Gerardo Palladino già presenti nel settore, la ditta è stata tra le prime consorziate ad operare nella cittadella delle gioie. “Non esserci sarebbe stato penalizzante - sostiene Antonio Covino responsabile commerciale del mercato brasiliano - Essere presenti come venditori all’ingrosso di pietre preziose in un polo produttivo è un vantaggio. A Oromare - aggiunge - abbiamo acquistato una clientela più vasta e più affidabile”. Ed è proprio l’affidabilità uno dei valori cardine del successo dell’azienda. Professionalità, correttezza ed elevata qualità delle gemme fanno il resto. Oggi la ditta presente anche al Borgo Orefici e al Tarì, grazie alla sua solida reputazione affronta a testa alta la difficile congiuntura economica e nonostante la crisi riesce a mantenere i suoi margini. “La vendita delle pietre preziose è calata - spiega Antonio Covino – La difficile situazione socio-politica che stiamo attraversando ha determinato uno stato di attesa. Oggi il settore trainante è costituito dalle pietre dure e bisogna seguire il mercato”. Riescono a cavalcare l’onda grazie alla varietà dell’offerta. L’assortimento della ditta Palladino spazia dalle perle, al corallo, dalle pietre dure ai cammei, dalle pietre sintetiche alle pietre preziose e semipreziose, dalla varietà infinita delle collane alle molteplici forme dell’ambra. Una svariata gamma di prodotti garantita da fornitori orientali e sudamericani. “In Sudamerica abbiamo rapporti direttamente con le miniere e per pietre come l’acquamarina o lo smeraldo seguiamo il grezzo dall’estrazione fino al taglio.” È proprio la maestria di abili tagliatori ad animare il laboratorio della Gerardo Palladino che mette al servizio del cliente precisione e perizia per la realizzazione di tagli particolari di gemme preziose e semipreziose in produzione e riparazione. Fino alla modifica di un design ormai démodé rianimato da un’estetica contemporanea. Gerardo Palladino Sas partecipa alle fiere Bari Orolevante e al Tarì di Marcianise (Caserta). Stefania Castaldo
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Le perle, gocce di rugiada cadute dal cielo per far sognare le donne Tra le gemme più apprezzate dagli uomini per la loro magnetica forma sferica ma anche e soprattutto per i leggendari poteri magici che gli sono attribuiti, oltre che foriere di salute, forza, eterna giovinezza e felicità coniugale per chiunque le indossasse, le perle sono il sogno della maggior parte delle donne in ogni tempo. Alla fine del XVIII secolo, difatti, era tale la smania di possederne che i maggiori banchi perliferi cominciarono a esaurirsi un po’ dovunque – al largo delle coste dello Sri Lanka, delle Americhe, del Mar Rosso e del Golfo Persico rendendo necessario correre ai ripari. Fu così che qualcuno escogitò un sistema per indurre i molluschi a produrre gemme per la gioia di chi ama indossarle e di chi ne ha fatto una professione d’alta qualificazione sia che ne tratti la coltivazione sia che si occupi della distribuzione sul mercato. Ne sa ben qualcosa la ditta F. Cozzolino Pearling che da settant’anni ne importa da Giappone, Cina, Australia e Thaiti per forniture a grossisti e produttori attraverso le fiere di Basile, Las Vegas, New York e Vicenza. Alla guida dell’azienda, Francesco Cozzolino con il figlio Raimondo che, entusiasti, raccontano la passione con cui si dedicano alla loro attività nel settore delle perle coltivate occupandosi prevalentemente della grande distribuzione tra grossisti, produttori di gioielleria e oreficeria. “Ho dedicato la mia intera vita alla ricerca delle perle più belle del mondo”, racconta Francesco Cozzolino la cui competenza è frutto non solo della predilezione per il prodotto ma anche di una conoscenza dello stesso maturate nel tempo e grazie alla quale ogni cliente può contare sulla massima serietà e disponibilità nel selezionare gli stock di merce di cui abbisogna. Azienda leader nel commercio di perle akoya giapponesi nel settore nazionale ed europeo, la Francesco Cozzolino Pearling snc svolge un ruolo di primissimo piano anche nella commercializzazione delle perle coltivate South-Sea d’Australia, di Tahiti, perle d’acqua dolce cinesi e mabé akoya, acquistate esclusivamente nei loro luoghi di origine – Giappone, Australia e Cina – senza avvalersi di alcuna collaborazione esterna, di intermediari e/o rappresentanti. Ogni acquisto, difatti, è seguito ed eseguito direttamente dai Cozzolino che ne comprano i lotti che selezionano secondo i parametri qualitativi di dimensione, forma, colore, lucentezza, qualità del nacre, qualità della superficie e accostamento armonico prima di inviarli nei laboratori per la foratura e la disposizione in fili per l’infilatura delle collane. PdC
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Porto d’Oro Dino Costa Gioielli oromare
81025 Marcianise (CE) strada provinciale, 22 km 1,750 show-room mod. A105/106 tel. +39 0823 1643702 fax +39 0823 1643703 serena.costa@hotmail.it
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Rivisitazioni dell’antico piccoli capolavori dai dettagli irripetibili Lo sa bene chi li conosce già. I gioielli di Dino Costa non sono monili comuni ma vere e proprie opere d’arte, in ogni caso tutti pezzi unici e irripetibili. Artigiano orafo e artista ben noto negli ambienti di settore, tuttavia, Costa non siede sugli allori. Anzi, non si stanca di proporsi sempre nuovi margini di miglioramento non solo quanto a qualità delle pietre e della fattura degli oggetti da lui realizzanti ma anche quanto a creatività e originalità delle sue produzioni. Non a caso, difatti, nel 2007 è stato tra i maestri orafi scelti come ambasciatori della cultura orafa del Mediterraneo in Siria, a Damasco e, più di recente, nel 2009, vincitore all’Italian Jewellery Awards della sezione “Il miglior prodotto realizzato con materiali e tecniche proprie della gioielleria campana 2009”. D’altra parte si tratta di una passione antica sostenuta da una decisa inclinazione manifestatasi sin dai primi movimenti, era il lontano 1963, al banchetto, ossia alla piccola ma super fornita postazione essenziale e necessaria al lavoro di oreficeria. E’ qui, difatti, tra ripiani di legno e cassetti che alloggiano tutti gli strumenti pronti all’uso e ben a portata di mano per la lavorazione dei metalli preziosi dalla modellazione all’incastonatura delle pietre naturali preziose e semipreziose secondo le regole della manifattura di una volta. Prima a Napoli, poi a Roma, quindi a Nizza prima di tornare nella città natale, l’esperienza di Costa matura tra impegni lavorativi e momenti di formazione e specializzazione volti a rafforzare sempre più uno stile fondato sulla riconoscibilità di un prodotto che non perde mai di vista la tradizione orafa partenopea, anzi, quando possibile, per i modelli, punta proprio alla riproduzione di gioielli antichi: dalle repliche di monili pompeiani custoditi al Museo Archeologico di Napoli alla rivisitazione di quelli del periodo borbonico per linee d’antan destinate all’estero e per mostre pensate per l’internazionalizzazione. Ci vuole arte per incastonare nell’oro o nel platino giade, avori, onice e coralli, diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi; specialmente alla maniera di Dino Costa che, nel tramandare la lezione di famiglia appresa dal padre Salvatore, realizza veri e propri piccoli capolavori di gran raffinatezza cui dedica grande attenzione sin dallo studio dell’idea allo sviluppo dei primi disegni sino al prodotto finito. Tra le sue caratteristiche, la ricerca degli abbinamenti più adatti alle singole pietre ma anche quelli più particolari, magari con legni e sete che aiutano i giochi di colore tra le pietre e rendono sempre più richieste le creazioni di Costa ben noto anche sul mercato internazionale. Naturalmente, sempre e soltanto ad una selezionatissima clientela interessata alle inconfondibili linee di Dino Costa. PdC
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Ex Libris a Palazzo Lanza Nello splendido cortile di Palazzo Lanza, nel centro storico di Capua si affacciano il caffè ristorante Ex Libris, la Libreria Guida Capua e la sede dell’associazione culturale Architempo, motore di tutti gli eventi organizzati nel Palazzo. Ex Libris è caffetteria, ristorante, libreria, spazio espositivo, book bar, contenitore di eventi e musica. Tutto nello stesso luogo. Un luogo dove cibo e vino si mescolano ai libri. Grazie all’idea di Mariateresa Lanza, la più giovane della famiglia, in quelle che un tempo erano le stalle del palazzo, gli ambienti di lavoro, il lavatoio, dopo un attento restauro, è ora possibile sorseggiare vino circondati da opere d’arte, scoprire sapori e prendere parte ad incontri con la letteratura, la musica, il cinema d’autore, la poesia ed il teatro. Tra gli appuntamenti da non perdere di questa magnifica location spicca Capua il Luogo della Lingua Festival, la rassegna promossa dall’associazione Architempo che dal 2005 coinvolge la città di Capua ogni anno e che vede la letteratura attorniarsi di altrettanti validi strumenti: il cinema, il teatro, l’arte visiva, l’arte audiovisiva e quella multimediale, la musica e tutte le sue declinazioni, l’architettura, la scultura e la fotografia. Una poliedricità che appartiene al linguaggio, anzi ai linguaggi, che non poteva non essere celebrata a Capua, uno dei luoghi simbolo dell’espressione che prima di ogni altra ci appartiene, la lingua italiana. È a Capua, infatti, altera Roma secondo Cicerone, considerata “Porta del Sud” fino all’Unità d’Italia, che nel 960, precisamente 1050 anni fa, si ha il “Placito Capuano” o “Carta di Capua”. Sempre all’interno di un contenitore così poliedrico non poteva mancare il vino, e in particolare il Falerno, eccellenza di questa terra da sempre. Il Falerno è iI vino più noto, più apprezzato e più costoso dell’antichità. Si può considerare il primo D.O.C. dell’enologia mondiale. Gli antichi romani, che lo avevano in massima considerazione, usavano conservarlo in anfore chiuse da tappi muniti di targhette (pittacium) che ne garantivano l’origine e l’annata. Le anfore di Falerno prodotte essenzialmente a Capua, partivano da Sinuessa, in territorio di Sessa Aurunca, alla volta di tutto il Mediterraneo e della Gallia, infatti ne sono state ritrovate ad Alessandria d’Egitto, Cartagine, in Bretagna e in Spagna. Il “Premio Falerno Primo Romanzo” nasce nel 2010, come detto nell’ambito del Capua il Luogo della Lingua festival. Un premio letterario dedicato agli autori esordienti, (la cui opera prima sia stata pubblicata in Italia dal gennaio dell’anno precedente al gennaio dell’anno in corso), che si pone l’obiettivo di coniugare ancora una volta il “nettare di Bacco” con la letteratura. Esordienti, giovani e meno giovani, delle più note case editrici italiane vengono letti e valutati da un’attenta giuria di esperti che decreta una rosa di finalisti che fino a giugno di ogni anno è oggetto di letture collettive e incontri tra gruppi di lettura. Paola Martino
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Di Luca innovare nella tradizione Tra le più note e affermate aziende di Torre del Greco per la lavorazione dei cammei su conchiglia, Di Luca rinnova le tradizioni di famiglia con l’entusiasmo e lo spirito di iniziativa di Gino Di Luca che, da due anni a questa parte, ha orientato diversamente l’interesse e principale specializzazione dell’azienda. Spostandolo dal prodotto semilavorato – la produzione e commercializzazione di cammei su conchiglia, rigorosamente e necessariamente incisi a mano secondo le più antiche tecniche e tradizioni artigianali – al prodotto finito: una linea di gioielli che rivisita il cammeo in chiave moderna per rivalutarne la valenza anche agli occhi delle nuove generazioni alla cui attenzione si vuole proporlo. Di qui l’idea di una collaborazione non più solo con designer orafi ma con giovani creatori forti di esperienze in settori differenti e, così, guardandolo con occhi diversi, capaci di dare una nuova rotta a quello che è da sempre considerato il “gioiello della nonna”. Un modo per modernizzare un oggetto classico e diffonderne il culto anche tra le nuove generazioni, naturalmente offrendo loro un prodotto in linea con il gusto e lo stile contemporaneo. Nasce così, dall’incontro di Gino Di Luca con la stilista Ariela, Bisou Bijoux una collezione la cui principale novità del cammeo è nell’introduzione del colore nei fondi declinati in tonalità pastello differenti a secondo delle stagioni. Perizia tecnica, vena creativa e fantasia alla moda, dunque, a braccetto per rafforzare la posizione del cammeo e diffonderla ancor più nel mondo che nel segno dell’incontro fra tradizione e innovazione si posiziona al passo coi tempi per poter vivere ancora a lungo nei secoli. Dunque, due le linee nate in quest’ottica: Bisou Bijoux e Cammeo Italiano che, spiega Gino Di Luca, “saranno prodotte e commercializzate da Classics srl, società che fa capo alla famiglia Di Luca. Quartier generale, Oromare dove usufruiamo a pieno della sinergia tra gli operatori del consorzio”. PdC
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ADV AM editori srl
Antonio Del Grosso
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tecnico orologiaio
Oromare - modulo B325 – 81025 Marcianise (CE) – Strada provinciale 22 km 1,750 Telefono +39 0823 1643470
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Attrazione fatale
Antonio Del Grosso, restauro e riparazioni di orologi prestigiosi
In principio fu solo la sua passione di ragazzino per quel mondo complesso e sconosciuto che erano gli orologi e i loro meccanismi. Poi lo slancio fu tale che cominciò anche il tempo dello studio. E il semplice interesse divenne vera e propria perizia della materia approfondita frequentando i migliori corsi di specializzazione in scuole italiane e straniere come per esempio quello Eta di Bienne Biel Brenchen, in Svizzera, sui cronografi di precisione che montano i movimenti meccanici Eta. Nasce, insomma, così la professione di tecnico orologiaio di Antonio Del Grosso, specialista in restauro e riparazioni di orologi importanti oltre che montatore esperto. Antichi o moderni purché da polso, (non c’è macchina segnatempo del genere che gli risulti sconosciuta), i segreti del mestiere li conosce proprio tutti. Ed è con entusiasmo e dedizione che con tutto il suo sapere li mette al servizio di aziende del settore e rivenditori di orologi che avessero necessità di assistenza personalizzata. Che si tratti di automatici, meccanici, quarzi analogici o digitali, cronografi, cronometri, complicati o quel che sia Antonio Del Grosso provvede a tutto dal suo ponte di comando. Ovvero dal suo modernissimo laboratorio, attrezzato anche di macchinari all’avanguardia. Una postazione ad alta tecnologia, tra le più avanzate del momento, dalla quale Del Grosso governa con occhio attento e acuto ogni dettaglio e della quale racconta, con orgoglio, la singolarità: unica nel suo genere, difatti, già che banchi del genere si ottengono solo su ordinazione ed al momento, oltre il suo, sottolinea, ce ne sono solo altri due al mondo. Per un lavoro di maggiore precisione, infatti, Antonio Del Grosso si serve dei particolarissimi cacciaviti dinamometrici, di lavatrici a ultrasuoni per la pulizia dei movimenti prima di passarli alla spazzolatura per rimetterli a nuovo, di macchine a secco per la prova sub atta a testare l’impermeabilità della macchina, di un ultramoderno cronocomparatore per determinare non solo di quanto in sede di prova un orologio anticipi o ritardi ma anche alcuni altri difetti presenti nell’orologio all’esame. Oltre i macchinari, però, a fare il resto, il talento e l’esperienza di Del Grosso che tra un nuovo incarico e un aggiornamento guarda al tempo che passa e va con filosofia e sceglie per sé una bella frase dell’antico romano Seneca che, già alla sua epoca, rifletteva sui ritmi serrati della quotidianità scrivendo “Parte del tempo ce lo strappano di mano, parte ce lo sottraggono con delicatezza, parte scivola via senza che ce ne accorgiamo”. PdC
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Generoso De Sieno, eccellente e giovanissimo allievo degli storici orafi “Virgilio” da circa 40 anni crea e propone gioielli artigianali unici e di preziosa fattura.
“Chi ha un passato ha un futuro”
Il futuro appartiene a quelle aziende che hanno storie da raccontare. Un futuro che vede accanto a Generoso e la moglie Luisa, l’affiancamento dei figli Gennaro e Vincenzo, confermando la passione e l’emozione che da sempre accompagna Generoso.
Quel futuro che convince la famiglia De Sieno, consacrata alla artigiana tradizione ad investimenti tecno-informatici di elevata eccellenza con l’obiettivo di vedere le proprie idee e quelle della clientela, realizzarsi con assoluta perfezione. “Dal passato al futuro”. La tradizione artigianale si sposa con l’utilizzo dell’alta tecnologia. 32
GENEROSO DE SIENO & FIGLI sas Oromare - mod. D 215 - D 216 tel. 0823 16 44 240 fax 0823 16 44 241 info@generosogioielli.it - www.generosogioielli.it
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Generoso, un mix di tradizione artigianale e tecnologia Nata nel 1970, la ditta Generoso De Sieno e Figli ha ereditato l’arte orafa dell’antico Borgo degli Orefici a Napoli e ne porta avanti la tradizione ad alcuni chilometri di distanza. Insediata al consorzio Oromare dal 2007 l’azienda è il frutto dei trentacinque anni di esperienza di Generoso De Sieno che crea e propone gioielli originali e di preziosa fattura. Diamanti, perle, acquamarine… sapientemente accostate ai metalli nobili trasmettono emozioni uniche. L’allievo degli storici orafi “Virgilio” è affiancato nella gestione dell’attività dalla moglie Luisa e dai figli Gennaro e Vincenzo maestri d’arte ed esperti gemmologi. Accomunati dalla grande passione per l’arte gioielliera, la famiglia De Sieno crea le proprie collezioni a partire dall’intuizione di una forma. Pantere e fiori di corallo, mascheroni di turchese, orecchini di fini diamanti, anelli dalle forme floreali richiamano alla mente le architetture, i giochi d’acqua e i giardini delle magnifiche residenze reali dell’area campana. L’intera collezione è visibile sul sito www.generosogioielli.it. curato in italiano, inglese e spagnolo. Sempre alla ricerca di nuove forme e accostamenti cromatici con pietre preziose di alta qualità, la Generoso De Sieno e Figli cura ogni gioiello nel minimo dettaglio grazie anche agli investimenti tecnici informatici realizzati. Tra le prime imprese artigiane del mezzogiorno ad investire nell’alta tecnologia, la ditta offre il servizio di prototipazione rapida. La realizzazione di un modello in cera microfondibile consente di vedere le proprie idee e quelle della clientela realizzarsi con assoluta perfezione. Velocità e riservatezza sono garantite. I preziosi Generoso sono commercializzati sull’intero territorio nazionale e in alcuni mercati esteri come Spagna, America ed Emirati Arabi. SC
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Il teatro che forma i giovani
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Il Teatro della Fabbrica Wojtyla è una realizzazione della associazione culturale ali della mente di Caserta. Sette anni di una attività che ha per protagonisti i giovani e per fine un unico principio: operare per il loro futuro. Uno spazio aperto ai ragazzi di ogni età, origine, ceto e cultura. Intanto un presupposto: non ci sono costi o impegni economici per i fruitori della Fabbrica Wojtyla perché l’accesso all’arte, alla cultura cioè alla espressione più alta dell’essere umano, la sublimazione del pensiero, non può e non deve mai costare nulla. Deve essere acquisizione del tutto possibile per ognuno che si senta indirizzato verso di essa sia che abbia handicap fisici, sia che abbia subito violenza infantile sia che abbia una condizione di vita estremamente felice. Tutti uguali diventano questi ragazzi all’interno della Fabbrica dove incontrano i personaggi da interpretare i quali divengono veri compagni di viaggio nella loro esperienza della vita. Il carattere formativo della Fabbrica Wojtyla esce dallo schema classico dell’apprendimento nozionistico per abbracciare la forma dell’apprendimento per “esperienza”. La caratteristica del Teatro, in particolare di quello rapsodico della parola di cui fu co-ideatore Karol Wojtyla, è la rappresentazione di un “vissuto” il quale viene incontrato, conosciuto, approfondito ed infine compreso per poterlo poi rappresentare agli altri. Questo processo che i giovani vivono nel Teatro della Fabbrica Wojtyla di immedesimazione con ogni vicenda umana ne permette la conoscenza dei parametri che ne sono l’origine, rende così i giovani consapevoli e quindi capaci di affrontare con coscienza soprattutto la vita reale. Ben oltre l’esperienza teatrale la Fabbrica Wojtyla è quindi vera esperienza di vita protetta dalla teatralità. Tutte le rappresentazioni, che hanno il riconoscimento di alto valore morale e sociale da parte di tutte le istituzioni che le patrocinano, quale ad esempio la Presidenza
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della Camera dei Deputati, vedono questo gruppo compatto di giovanissimi interpreti rappresentare, con il giusto senso dell’ironia o con la serietà della riflessione, le anomalie della nostra complessa società civile relative ai temi più scottanti che vanno dalla violenza sui minori e le donne, alla disgrazia delle malattie congenite, al rischio della droga, al dramma dell’olocausto e della guerra, alla xenofobia fino agli avvenimenti più crudeli della attualità. Tutte le opere sono realizzate a fini prettamente umanitari e di ogni altra forma di sensibilizzazione alla solidarietà per la condizione delle figure più deboli della società. Controcorrente nell’epoca della visibilità a tutti i costi, la Fabbrica Wojtyla, priva di alcuna sorta di protagonismo, racchiude la qualità della sua essenza nel suo motto: andate, date e non dite il nome. Ciò ne fa una perla davvero rara nel confuso panorama della attuale realtà culturale italiana.
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Celebrity Cruises, 5 stelle di piacere sul mare Se amate il lusso e desiderate viverlo sul mare, una crociera Celebrity Cruises è di sicuro quello che fa per voi. Questo prestigioso brand del gruppo Royal Caribbean si distingue per il suo servizio a 5 stelle che lo rende il marchio premium più esclusivo nel mondo delle crociere. Sulle navi di questa compagnia la soddisfazione di ogni minimo desiderio del passeggero è una priorità e il servizio di bordo rende la permanenza su queste navi un’esperienza unica di puro piacere. Sin dalla sua nascita nel 1988, questo marchio si è saputo distinguere per l’eccellenza del servizio di bordo e l’entrata in linea delle navi della classe “Millenium” ha rappresentato la consacrazione dell’ascesa di questa compagnia. Solo nella capostipite di questa serie di navi è possibile ri-immergersi nelle atmosfere dei transatlantici della Belle Epoque e godersi una cena al lume di candela nel ristorante realizzato con gli interni originali del celebre liner Olympic, sistership dello sfortunato Titanic. Oggi però la punta di diamante della flotta Celebrity è rappresentato dalle navi di classe “Solstice”, cioè Celebrity Solstice, Celebrity Equinox, Celebrity Eclipse e la nuova Celebrity Silhouette che sarà inaugurata il
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prossimo 23 luglio in Italia (Celebrity Reflection, quinta unità della serie, sarà invece pronta nel 2012 e rappresenterà un significativo upgrade del progetto). Luminosità, eleganza e sobrietà allo stesso tempo sono le caratteristiche degli interni di queste navi che vogliono creare un’atmosfera ricercata dove il fortunato ospite si possa sentire coccolato e viziato. Solo queste unità sono dotate di un prato di erba vera dove poter passeggiare a piedi nudi e godersi i panorami e la brezza marina. Piscine, jacuzzi e il centro benessere “AquaSpa” sono dedicati alla rigenerazione del corpo del passeggero, mentre anche i palati più fini non potranno che gustare la raffinata cucina Celebrity. Oltre al ristorante principale, ci sono vari ristoranti etnici per degustare le tradizioni culinarie più famose del mondo: dalla cucina italiana a quella francese, senza dimenticare quella asiatica. Inoltre tutte le prelibatezze servite a bordo saranno accompagnate dai vini di rinomate cantine, mentre gustosi cocktail accompagneranno le serate nei sontuosi locali della nave. Quest’anno tutte le quattro navi di classe “Solstice” faranno scalo in Italia e ben due, “Equinox” e “Silhouette” imbarcheranno da Civitavecchia; quindi a prezzi molto competitivi sarà possibile anche per noi italiani provare il lusso targato Celebrity. Matteo Martinuzzi
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Palmentieri 1890: oreficeria in stile Uno sguardo al passato e uno al futuro. È questa la filosofia che la ditta Palmentieri 1890 esprime a partire dal logo. Due “P” contrapposte come il mitico Giano Bifronte. Una verso la tradizione l’altra verso l’innovazione. Specializzata nella produzione di oreficeria in stile antico e anni Cinquanta la ditta ha ereditato una centenaria tradizione familiare che risale al XIX secolo. Oggi l’estro e l’ingegno di tre generazioni che lavorano fianco a fianco assicurano all’azienda un legittimo vantaggio competitivo e ne fanno un punto di riferimento della filiera produttiva del distretto orafo campano. “La storia della nostra attività ha radici lontane - spiega Giulia Palmentieri - Ad ampliare l’attività avviata dal mio bisnonno ci ha pensato mio nonno Enrico che alla veneranda età di 89 anni continua a lavorare. Oggi siamo specializzati nello stampaggio di gioielli in stile”, specifica la responsabile laboratorio design. E per darci un’idea ci mostra le “chiacchiere” o “jannacche”, collane a piastre molto lunghe ma leggere caratteristiche per il loro tintinnio a cui si associava il potere di esorcizzare le malelingue. E ancora “collane a laccio” (lunghe collane a maglia piatta con al centro un saliscendi che ne regola la lunghezza), collane a sfera, orecchini borbonici o dalla forma particolare detti balie o catenacci. Tutto e solo in oro nove o quattordici carati. Con un design esclusivo e tecniche di produzione consolidate questi preziosi gioielli d’epoca svelano i segreti del mondo femminile di un tempo. Raffinate e dallo stile esclusivo le collezioni Palmentieri si distinguono per le geometrie equilibrate e le sfumature armoniose esito di un ponderato sodalizio di forme, colori e materiali attentamente ricercati che incontrano il consenso di un vasto pubblico. Distribuiti su tutto il territorio nazionale i gioielli Palmentieri fanno riferimento a Francia e Inghilterra come principali mercati esteri. Ma accanto alla tradizione non manca l’innovazione nel laboratorio Palmentieri. Anelli, collane, parure, orecchini, bracciali vengono disegnati con i più evoluti software di design e grafica, realizzati i modelli, fino alla creazione del “prodotto finito”. Una successione di fasi in cui il cliente vede il proprio gioiello nascere, crescere, materializzarsi. SC
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Fuococapri: gioielli in argento e pietre dure Tradizione e modernità si fondono nelle preziose creazioni della linea Fuococapri. Collane, bracciali, orecchini, pendenti in argento e pietre dure. I gioielli realizzati artigianalmente nei laboratori della ditta Fusco sono il frutto di una trentennale esperienza familiare. Laura e Luciano sono stati condotti per mano dal papà Gaetano tra gli antichi segreti dell’arte orafa napoletana e oggi traducono la passione e lo slancio del loro “mandato” in preziosi dalle forme classiche che strizzano l’occhio al fashion. Sanno come distinguersi sul mercato i fratelli Fusco a partire dal logo. Scelti come simbolo artistico della forza e della creatività napoletana i faraglioni dell’Isola Azzurra sono il marchio del loro business che sa ricercare nella combinazione dei diversi elementi quelle armonie d’insieme capaci di catturare il gusto di tutte le età. Linee semplici e raffinate, argento che tocca il rosè, catene con maglie grandi e leggere. Ma soprattutto passione che si traduce nel concetto di gioiello come emozione e non solo raffinato oggetto di lusso. “Mettiamo cuore e anima nel nostro lavoro. Abbiamo investito tutto in questo centro di produzione dell’alta gioielleria orafa campana. Il consorzio Oromare di Marcianise è un centro di eccellenza per gli operatori del settore. Noi partiamo da qui per ampliare la nostra attività” dichiara Laura Fusco incaricata del lato amministrativo della sua azienda. È infatti Luciano a progettare le collezioni Fuococapri insieme con maestri di oreficeria che con pazienza e abilità adottano tecniche antiche per la realizzazione di gioielli dal design ricercato e moderno apprezzati su tutto il territorio nazionale. La linea Fuococapri è commercializzata da una rete di rappresentanti che copre tutto il Bel Paese. SC
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Oro Incanto, esperienza e tradizione Fatti non parole. È questa la filosofia della Oro Incanto di Marco Piscettaro & C. attiva da più di ottant’anni nel mercato della produzione e vendita all’ingrosso di oreficeria, gioielleria antica e moderna. Erede di varie generazioni di orafi, il titolare della Sas è un uomo riservato dedicato al lavoro, forte della sua notorietà nel settore. L’affermato imprenditore nel commercio dei preziosi e del ritiro dell’oro usato porta alta la tradizione orafa familiare cominciata negli anni trenta dal bisnonno e tramanda alla quarta generazione esperienze di vendita e tecniche di produzione apprese nell’antica Piazza Orefici a Napoli. Partono dal caratteristico quartiere di Porta Nova le radici di Marco Piscettaro che oltre al territorio nazionale guarda con interesse ai mercati esteri per ampliare il suo business. La sua società presente in Oromare propone oggetti con brillanti e pietre preziose, oro antico e demodé anni Trenta e Settanta. Tra i pregiati monili c’è il Cornocuore, progettato e brevettato da lui stesso. Un cuore d’oro con finissimi diamanti da dividere in due parti. Una per lei l’altra per lui. SC
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Samsara Spa: benessere totale a bordo di Costa Crociere Lusso e comfort sono sempre stati di “casa” a bordo delle grandi navi che hanno trasportato passeggeri e poi crocieristi per i mari del mondo durante tutto il secolo scorso. L’inizio del nuovo millennio non è da meno in questo particolare settore e le grandi navi bianche della Costa Crociere hanno colto l’occasione per riproporre una qualità esclusiva in mare anche su strutture dove il “numero” la fa da padrone: nasce così Samsara Spa, un centro benessere esclusivo, fiore all’occhiello delle navi Costa Crociere, tra i più grandi e lussuosi mai realizzati su una nave da crociera. Una vera e propria Spa affacciata sul mare, con servizi e trattamenti di altissima qualità, che è valsa a Costa il prestigioso riconoscimento “Best Spa”, assegnato dal portale web USA specializzato “Cruise Critic” premiandola tra le principali compagnie crocieristiche mondiali. Samsara Spa prende il nome da una parola “mito” che deriva dal sanscrito e riporta a culture orientali dove l’armonia tra corpo e spirito diventa una filosofia di vita. Essa offre anche ai suoi ospiti un’esperienza di benessere totale. Secondo la filosofia Ayurvedica tutti possiedono un “dosha”, ovvero una costituzione, in cui può essere dominante Vata (aria), Pitta (fuoco) o Kapha (terra). L’esperienza Samsara aiuta a ritrovare il bilanciamento ideale tra questi 3 elementi. Questa particolare area della nave si estende su una superficie di 6.000 mq (3.500 mq su Costa Deliziosa e su Costa Luminosa) e propone una Spa ad accesso riservato, con ambienti eleganti e raffinati, che si estendono sui due ponti più alti della nave e si affacciano direttamente sul mare. Per immergersi completamente nell’atmosfera orientale dell’esclusivo centro benessere e vivere in armonia con sé stessi, Samsara offre inoltre lussuose e confortevoli cabine e suite, con accesso diretto alla Spa. Gli Ospiti delle cabine Samsara hanno diritto a un pacchetto di privilegi esclusivi compresi nel prezzo, quali: ingresso illimitato nelle aree della Spa - con uso della piscina per talassoterapia - area termale e area relax, consulenza personalizzata sul programma benessere ideale, due trattamenti, due lezioni di fitness o di meditazione, due ingressi per il Solarium a raggi Uva, inviti alla cerimonia del tè nell’esclusiva Casa del Tè giapponese; accesso al Ristorante Samsara con menù alla carta e con maître dedicato. Ingredienti di alta qualità, piatti sofisticati e leggeri, realizzati con rigorose tecniche di cottura per coniugare piacere e benessere. Questo speciale ristorante è disponibile sempre per tutti gli ospiti delle cabine e suite Samsara, e su richiesta per tutti gli ospiti della nave.
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Scala Gioielli, preziosi in stile tra liberty e art decò
Estrosità del design, voluminosità del pezzo, cura del dettaglio sono le principali caratteristiche della produzione Scala Gioielli. Destinati ad una clientela selezionata, i preziosi della srl guidata da Eduardo Scala insieme con la moglie e i tre figli, sono un trionfo di preziosità e forme. Dei veri e propri capolavori artigianali valsi all’azienda un posto di tutto rispetto tra i grandi nomi della gioielleria italiana. Eduardo Scala inizia a lavorare a 11 anni come incastonatore di diamanti nelle botteghe artigiane del Borgo Orefici. Da qui parte la sua attività qualche anno dopo. La passione per il lavoro e l’esperienza accumulata sono le carte giuste per mettersi in proprio. Il sogno si realizza nel 1980 quando Eduardo Scala riesce a farsi spazio tra i produttori del consorzio napoletano grazie alla particolarità delle sue linee. Lo stile classico, con richiami al periodo liberty e all’art decò, permette alla ditta di distinguersi. Pezzi unici creati artigianalmente e fatti completamente a mano, una vasta gamma di gioielli di valore che esaltano la personalità di chi li indossa. La svolta nell’attività aziendale arriva negli anni novanta quando la società allarga il suo mercato commerciale di riferimento grazie alla partecipazione alle principali fiere internazionali del settore. Al mercato nazionale si affiancano le principali piazze estere: Europa, America, Asia, Paesi Arabi. “La nostra presenza alle fiere di Vicenza, Las Vegas, Miami, Londra, Dubai - dichiara il titolare della ditta - favorisce la conoscenza dei nostri prodotti sui mercati esteri. Ogni anno partecipiamo a circa 10 saloni internazionali del lusso durante i quali riusciamo a portare collezioni sempre nuove.” In seguito all’apertura del centro Oromare produzione e vendita sono state trasferite definitivamente a Marcianise. SC
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L.I.O. srl, un sigillo di qualità
Maurizio Cafiero, 24 anni, è al timone della L.I.O. srl attività di saggi e recuperi di metalli preziosi. Ma l’acronimo non sta per Lavorazione Italiana Orafa come lascerebbe pensare la sede dove il perito commerciale e chimico ha impiantato la sua attività. “LIO - ci svela Maurizio Cafiero - è l’abbreviazione del nome di mio padre: Autilio oggi impegnato nell’import-export di materie plastiche”. La vocazione familiare di fare impresa porta Maurizio a cambiare completamente settore e a scommettere nel consorzio Oromare. Qui, con il fratello e il cognato si dedica alla microfusione e cera persa. Ben presto però decide di scommette in proprio. Convinto che “Vivere è meglio che sognare” al punto da farsi tatuare il motto sul braccio sinistro, acquista un suo modulo al centro di produzione di Marcianise e avvia la L.I.O. srl. L’avventura di esaminare quanto oro puro ci sia in una verga inizia nel 2007 contemporaneamente all’apertura della cittadella dell’oro. Oggi anche se gli scenari economici non sono dei più floridi il giovane imprenditore comincia a vedere i primi risultati della sua attività dopo essersi guadagnato la fiducia degli altri soci consortili. “Ho avuto non poche difficoltà ad inserirmi in un business dove vecchi monopoli la fanno da padrone - racconta Maurizio Cafiero - ma grazie al passaparola i professionisti del settore cominciano a conoscermi. Il mio - aggiunge - è un lavoro di grande responsabilità. Saggiare oro, argento e platinoidi implica l’apposizione di un sigillo di riconoscimento”. Per L.I.O. srl responsabilità vuol dire rigorose procedure di lavorazione che le sono valse la certificazione ISO 9001. Qualità nell’iter di valutazione e delle materie prime impiegate sono alla base del successo della società che ora punta a tutto il mercato nazionale attraverso una maggiore visibilità anche attraverso la ideazione di un proprio sito internet e sulla convinzione che il consorzio debba entrare a pieno regime considerate le eccellenze professionali che vi operano. SC
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OROMARE Strada Provinciale 22 km 1,750 - 81025 Marcianise (CE) Tel. 081 5630256 - Fax 081 289899 - E-mail: ppsilver@hotmail.com - Web: www.ppsilver.com
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P&P Silver, esclusivi preziosi in argento La P&P Silver di Giuseppe Pisano e Cecilia Prestano produce e commercializza gioielli in argento e pietre dure. Nata nel 1998 nell’antico Borgo Orefici di Napoli l’attività conosce in realtà un secolo di storia. È Ciro, il bisnonno di Giuseppe, ad avviare nel 1904 la produzione di gioielli in oro. Da allora la famiglia Pisano si tramanda di generazione in generazione le antiche tecniche dei maestri artigiani orafi. Giuseppe comincia molto presto a frequentare i laboratori del Borgo. A 10 anni dopo la scuola corre “a bottega”. Col passare del tempo diventa apprendista orafo, incastonatore e artigiano. Si dedica quindi alla lavorazione dell’oro e infine alla fornitura di pietre preziose. Sul finire degli anni novanta la svolta. Giuseppe rileva l’azienda di famiglia e con la nuova socia avvia la P&P Silver per realizzare gioielli in argento novecentoventicinque con le stesse procedure di produzione dei preziosi in oro. Si parte dal disegno. Il bozzetto del gioiello viene poi sviluppato in modello grazie alle sapienti mani degli artigiani; la fase successiva è la produzione in serie realizzata nelle fabbriche addette a questo tipo di lavoro; il prodotto finito rientra in sede per il controllo della qualità e dei titoli dell’argento; il passaggio finale è la commercializzazione all’ingrosso dei preziosi. La P&P Silver opera da diversi anni nel mercato argentiero nazionale e internazionale. I suoi gioielli si trovano nelle principali città italiane e nei mercati esteri come Spagna, Portogallo, Germania, Grecia e America raggiunti grazie alla partecipazione alle fiere di settore. Dal 2007 la P&P Silver ha aperto una sede anche al consorzio Oromare. È nel centro di produzione orafa di Marcianise (Caserta) che nascono le collezioni contraddistinte da gusto esclusivo e personalità. “Per noi - dichiara Giuseppe Pisano - gli aspetti più vantaggiosi di questa filiera dell’oro sono le sinergie commerciali, la sicurezza e la tranquillità dell’ambiente in cui operiamo”. SC
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Sticco, spedizioni blindate Fondata nel 1988 da Antonio Sticco, presidente in carica della Cittadella dell’Oro di Marcianise, la Sticco Sped è leader nel settore dei trasporti internazionali e delle spedizioni doganali grazie alla quarantennale esperienza del suo fondatore. L’azienda, a conduzione familiare da tre generazioni e dal fatturato di milioni di euro, ha uffici nell’Interporto di Nola, a Roma Fiumicino e dal 2007 è in pianta stabile al consorzio Oromare. “Siamo in questo condominio del lusso per offrire ai soci un servizio di qualità per il trasporto valori” spiega Vincenzo terzo figlio di Antonio. “La nostra è una tradizione antica: i miei nonni erano gli spedizionieri del suolificio italiano della casa reale, prima della Grande Guerra. Mio padre - aggiunge - ha trattato spedizioni di valore a partire dagli anni 60 cominciando con i corallari di Torre del Greco. A mano a mano ci siamo specializzati in questo settore e oggi utilizziamo mezzi appositi per trasporto valori e forniamo garanzie e assicurazioni a chi si rivolge a noi.” Esperienza, tecnologia, sicurezza sono le carte vincenti della Sticco Sped affermata nel mercato nazionale e internazionale di riferimento grazie al rapporto di fiducia che instaura con la clientela e all’offerta di servizi personalizzati. Una professionalità quella di Sticco indispensabile al polo per la produzione e commercializzazione di preziosi. Per lo spedizioniere Oromare è una sfida. Crescere con il consorzio l’obiettivo. “Abbiamo lasciato il Tarì per venire in Oromare - dice Vincenzo Sticco - Crediamo nelle potenzialità di questo centro anche se a quattro anni dalla sua inaugurazione è ancora poco conosciuto a livello nazionale e sconosciuto all’estero”. Evidenzia alcune urgenze Vincenzo che se da un lato individua nella debole volontà di investire sulla pubblicità del centro e nell’assenza di adeguate attività esterne le cause del mancato decollo della golden city, dall’altra sottolinea come il consorzio abbia risentito della defezione della
maggior parte dei soci torresi. “Sono stati i primi a venir meno - afferma - Dobbiamo ringraziare gli orafi napoletani che al contrario hanno creduto in questo progetto”. Certo, anche la crisi economica ha inciso moltissimo “la gente che doveva lasciare le vecchie sedi e impiantarsi a Oromare ci ha pensato due volte.” Ma per Sticco è tempo di rimboccarsi le maniche e veicolare il centro ad un’attività di marketing più aggressiva per farne conoscere la vera vocazione e promuovere le realtà produttive che ne fanno parte. “Si è fraintesa la funzione del consorzio, questo è un centro di servizi per produzione o distribuzione. Chi viene ad aprire ad Oromare - dice - deve essere un artigiano o un distributore. Qui si compra la materia prima a un costo più basso perché si acquista direttamente dall’azienda produttrice”. S.C.
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Lavorazioni e fusioni a cera persa Oro e argento per conto terzi
Oromare - Modulo A 110 - Strada prov. 22 Km 1,750 - 81025 Marcianise (CE) - Telefono: 0823/1642070
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Falanga Gold di Falanga Michele
Il posto giusto per le menti creative che vogliono dare corpo e forma alle loro idee per il jewelry design. Specialista in fusioni a cera persa per conto terzi, Falanga Gold è un’azienda familiare che svolge un’attività artigianale fondata sulla formazione in bottega e sui saperi che, pur sviluppandosi sull’esperienza, ancora si tramandano di padre in figlio proprio come si faceva una volta. Dal prototipo proposto dal committente, nasce la gomma, quindi il modello in cera da riprodurre in serie secondo il metodo della colata di gesso e la fusione a cera persa per la realizzazione di oggetti in oro e argento grezzo da rifinire. Naturalmente, per stare al passo con i tempi, con gli alti standard qualitativi richiesti dal mercato, anche la tecnologia vuole la sua parte. E la ditta Falanga Goldi di Michele Falanga non si tira indietro. Anzi, guarda al futuro. E quanto ad attrezzature si dota di strumentazioni di ultimissima generazione come la macchina Schultheiss per le fusioni in oro con un metodo ad aspirazione cui si deve una migliore qualità di prodotto. PdC
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Asako
sede operativa: c/o Oromare-moduli D 125 e 126 tel. 0823 1644117 fax 081 1644109 sito: www.caravecchia.it info: caravecchiagina@libero.it
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gioielli by Caravecchia
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L’arte del gioiello con coralli e perle coltivate Prendi un’azienda specialista in corallo lavorato sciolto e montato, perle coltivate, pietre dure naturali e cammei di conchiglia, aggiungi all’esperienza trentennale la più antica tradizione familiare di dedizione alla lavorazione nel settore, un certo gusto ed eleganza nel design e quell’pizzico d’intuito ad intercettare mode e tendenze. Ed ecco che incontri Asako by Caravecchia, il marchio d’ispirazione giapponese scelto dalla ditta operante nel settore orafo fondata nel 1981 a Torre del Greco e che ora, sempre a conduzione essenzialmente familiare, continua a distinguersi per l’elevato standard dei suoi prodotti; ovvero, l’intera gamma di gioielli che nascono dall’incontro delle capacità artigianali e creative tipiche del “made in Italy” con la magia delle pietre d’Oriente. In particolare quella delle perle coltivate accuratamente selezionate e importate dal Giappone o provenienti dai Mari del Sud in genere - australiane e di Thaiti - scelte con un solo criterio dominante: l’indiscussa qualità del prodotto, riconoscibile per l’intensa luminosità delle perle ma garantita anche dalle certificazioni di idoneità che, a prescindere dal rapporto di fiducia, per una più agevole distribuzione sul mercato, sempre accompagnano i fili, quasi mai montati per lasciare al destinatario la gioia nella scelta della susta preferita. In più, oltre l’importazione di materie prime tra cui anche l’ambra dal Baltico, oreficeria dalle linee classiche e di tendenza lavorate in laboratorio e assemblaggio di modelli di bigiotteria in argento: collane, soprattutto, la cui caratteristica principale è la particolarità del design pensato per incontrare il gusto di un pubblico eterogeneo, sensibile alle tendenze più attuali e alla moda ma affascinato anche dal piacere di indossare qualcosa dallo stile intramontabile. Dunque, solo l’imbarazzo della scelta tra gioielli già finiti e fili da montare di corallo, pietre dure naturali – turchese, onice, agata – cammei di conchiglia, perle dei Mari del Sud e di fiume. PdC
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BORGO OREFICI OROMARE
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Oromare Modulo E 204 - Strada provinciale 22 km. 1,750 - 81025 Marcianise (CE) Tel, 0823 1644850 - Fax 0823 1644851 - www.espositosemilavorati.com
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Esposito semilavorati
Chiusure, montature e semilavorati, forniture per orafi in oro e argento con consegna in 48 ore se la merce ordinata è già disponibile oppure entro dieci giorni lavorativi se la ditta ne è momentaneamente sprovvista. Produttore specialista per operatori del settore, forte di un’esperienza ormai cinquantennale, Raffaele Esposito porta avanti l’azienda di famiglia fondata dal padre Antonio che comincia la sua gavetta nei laboratori dell’antico Borgo Orefici di Napoli all’età di soli 12 anni. E mezzo secolo di attività non è per niente cosa da poco per chi nel corso dei decenni si è lasciato trasportare così tanto dall’entusiasmo per il proprio lavoro da raggiungere non solo i migliori risultati legati alla maturità ma anche quel qualcosa in più grazie ad uno speciale tocco di bravura. Tale da portarlo a raggiungere risultati interessanti come la realizzazione di oggetti di alta gioielleria. Un successo ricco di sempre nuove soddisfazioni e di sempre nuove creazioni che negli anni Ottanta del Novecento conducono la ditta Esposito ad affacciarsi al mondo delle fiere: il Macef di Milano e Vicenza Oro, con gran-
di riscontri e soddisfazioni anche personali tanto da comparire anche sui giornali: era il 1985, quando il quotidiano vicentino “La gazzetta di Vicenza”, a corredo fotografico dell’articolo di lode e compiacimento dal titolo “Gli orafi campani fanno dell’arte” sanciva il miglior risultato personale di Esposito pubblicando l’immagine di gioielli di sua creazione. Da allora ad oggi cambia il mondo ed anche il modo di lavorare del comparto, è così che accanto alle “realizzazioni” eseguite solo ed esclusivamente a mano compare la produzione seriale di minuterie già pronte, appunto i semilavorati cui, dal 1992, il banco orafo di Borgo Orefici lascia completamente il passo per favorire la nascita di una differente attività commerciale più vicina alle esigenze del mercato. Nasce di qui il lavoro attuale di Raffaele Esposito che, figlio d’arte, si specializza nella produzione di chiusure e montature semilavorate di qualità diventando, con il suo fornitissimo catalogo – centinaia di articoli per ogni categoria merceologica - un punto di riferimento fondamentale anche per la clientela più esigente. PdC
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Fratelli Ragusa Sartoria - Abiti da cerimonia - Accessori della moda
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Presso l’Outlet “La Reggia” - Tel. 0823 60 86 71 www.sartoria fratelliragusa.com - E-mail: info@sartoriafratelliragusa.com
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Per l’uomo che ama l’abito sartoriale e vuole accessori in stile Se le vostre misure non corrispondono perfettamente alle taglie standard o, semplicemente, vi piace avere cura della vostra persona e della vostra immagine indossando abiti sartoriali, l’indirizzo giusto da appuntare in agenda è quello della ditta Fratelli Ragusa, specialista da quasi mezzo secolo in abiti da uomo. Dall’esperienza unita alla sapienza quanto a tecniche di lavorazione artigianali tramandate di generazione in generazione, l’attività dei Ragusa – profondi conoscitori dei migliori tessuti maschili e dei loro metodi di lavorazione - si svolge nel segno della migliore tradizione partenopea, quella antica che ancora oggi come una volta si fonda sui vecchi metodi di lavorazione. Il risultato è nella realizzazione di abiti maschili di ottima fattura che nascono da una sequenza di passaggi essenziali. Prima di tutto la selezione dei tessuti nella quale il cliente è assistito dai Fratelli Ragusa e dal loro team nel passare in rassegna l’ampia scelta di proposte dei migliori tessutai al mondo di cui sono concessionari, in particolare, stoffe e drapperie inglesi delle migliori qualità: saia, batavia, sete da cucire a mano sia si tratti di abiti da sera e da cerimonia sia di completi giornalieri. Individuato il tessuto, finalmente, si entra nel vivo e si procede con il momento delle misure che anticipa lo sviluppo del cartamodello, quindi il taglio in laboratorio e la prima prova, magari anche la seconda per mettere a punto i dettagli e ogni aspetto della confezione prima del passo conclusivo: la consegna. Naturalmente, per chi non avesse troppo tempo a disposizione, c’è sempre la risorsa degli abiti prèt à porter che animano le collezioni stagionali della ditta, sempre alla ricerca di novità quanto a colori, tessuti e modelli da realizzare, però, sempre secondo la regola dell’antica manifattura artigianale. Tra le caratteristiche principali dei modelli proposti da Ragusa, senz’altro la manica a camicia, tipica della giacca partenopea già per sua natura senza spallina e, sul versante pantaloni, non solo la garanzia di calzoni cuciti completamente a mano ma anche l’interno foderato con tessuti camicia in twill. Accanto agli abiti, a completamento delle più attuali esigenze di total look, anche alcune linee di accessori: calzature, camiceria, cinture e cravatte. E per finire, direttamente da Pitti Uomo – l’imperdibile appuntamento annuale con la moda maschile a Firenze - le novità per la primavera-estate 2011: due tessuti quanto mai innovativi e confortevoli per la stagione calda, cool effect e light dream. PdC
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Dall’idea al prodotto finito il gioiello passa per il prototipo Se il jewelry design produce tante belle idee per far felici donne di ogni età desiderose di ornarsi di oggetti preziosi, come fare per realizzarli? Prima ancora del lavoro dei maestri orafi, ad occuparsi dell’aspetto più pratico della concreta produzione del gioiello, c’è bisogno di un’altra figura professionale: il produttore dei modelli. A questo ci pensa F.G.M., la ditta di Francesco Santoro & C che, specializzata in microfusione e produzione metalli preziosi, crea le basi essenziali per l’esecuzione dei gioielli. E’ a loro, difatti, che si rivolge chi ha bisogno di forme e sagome per lavorazioni seriali. Ed è grazie ad un’esperienza ormai trentennale nel settore della produzione artigianale per oggetti in serie che dai laboratori di F.G.M. escono campioni grezzi destinati agli orafi e incastonatori che poi si occuperanno di rifinirli. Per dar forma alle idee dei creativi, dunque, il campionario di F.G.M spazia dalle microfusioni a cera persa di varia caratura di oggetti in oro, argento, bronzo per conto terzi agli stampi in gomma siliconica a freddo e vulcanizzata. PdC
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Foto di Francesco Rastrelli
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Le Signore del Mare al Borgo Marinari
Torneranno come sempre a inizio estate nel Borgo Marinari di Napoli approdando al Reale Yacht Club Canottieri Savoia le gloriose Signore del mare. L’appuntamento è fissato dal 29 giugno al 3 luglio 2011 per l’edizione numero otto de Le Vele d’Epoca a Napoli – Trofeo Banca Aletti, il raduno partenopeo che vede protagoniste le più belle imbarcazioni d’epoca di tutti i tempi. Il Golfo di Napoli sullo sfondo, regate, eventi di gala e d’intrattenimento, così il programma negli anni continua ad arricchirsi. Con alle spalle sette edizioni di successi, il Circolo Savoia propone, per il prossimo anno, una novità attraente per gli armatori di barche d’epoca: all’ottava edizione del raduno potranno iscriversi anche i Dragoni costruiti entro il 1972, anno dell’ultima Olimpiade cui questa Classe partecipò. Dodici anni prima fu Napoli la sede prescelta come campo di regata dei Giochi Olimpici. Tra ricordi ed entusiasmo rinnovati, il Presidente del Yacht Club Canottieri Savoia Pippo Dalla Vecchia, con l’appoggio dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca e dell’Associazione Italiana Classe Dragone, riporterà quindi - a distanza di 51 anni - la flotta dei Dragoni nella rada di Santa Lucia, guidati da Ausonia e Blue Mallard, i primi due esemplari stazzati in Italia, oggi entrambi in restauro presso il Cantiere Pezzini di Viareggio. Ma le novità per questa edizione continuano: al solido Title Sponsor Banca Aletti si affianca in qualità di Official Supplier Marina Yachting. Il noto marchio d’abbigliamento nautico, con il suo stile intramontabile, premierà l’equipaggio e l’imbarcazione che si saranno distinti per eleganza durante la Parata Navale, momento clou del raduno. Così il Presidente Pippo Dalla Vecchia commentava l’ultimo risultato: “La settima edizione è più che soddisfacente, ma sono sicuro che faremo ancora meglio il prossimo anno e che sempre più amanti della vela classica e d’epoca ci seguiranno. L’obiettivo è quello di superare il numero di imbarcazioni di questo anno, andando oltre le trenta unità. E ci sono tutte le condizioni per riuscirci”.
Le Vele d’Epoca a Napoli – Trofeo Banca Aletti, è organizzata dal RYCC Savoia in collaborazione con l’Ufficio Sport Velico della Marina Militare, patrocinata da AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), dall’AssoDragone, dall’AIDE (Associazione Italiana Derive d’Epoca) e dal Comune di Napoli. Sponsor: Banca Aletti Title Sponsor, Marina Yachting Side Sponsor, Leopoldo e Birrificio Sorrento Official Supplier.
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GMG Piscettaro Gioielli S.r.l.
Oromare: Mod. F213-F214 Str. prov. 22 km 1,750 - 81025 Marcianise (CE) Telefono: 08231645560 - Fax: 0823-1645561 E-mail: gmgpiscettarogioielli@hotmail.it
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Gmg, gioielli di indiscussa creatività Sono i fratelli Gennaro e Giovanni Piscettaro, ventisei anni, a condurre la Gmg Piscettaro gioielli srl. La ditta è il frutto dell’esperienza familiare accumulata nel tempo. Dal bisnonno Salvatore artigiano orafo napoletano degli anni Venti al padre Luigi, noto produttore e commerciante di gioielli a Borgo Orefici, l’attività appassiona anche le nuove generazioni che hanno aperto a Marcianise la loro sede. “Nel consorzio Oromare - spiega Gennaro diplomato ragioniere - importiamo e vendiamo solo gioielleria in argento e pietre preziose.” In futuro potrebbe trasferirsi parte della produzione concentrata a Napoli. Per ora il design di anelli, ciondoli, orecchini, bracciali arricchiti di scintillanti preziosi o semipreziosi viene ideato in casa Piscettaro. I modelli, invece, sono realizzati e montati da abili artigiani italiani o esteri. Tutto rigorosamente fatto a mano. Risultato, una linea tra il classico e l’estroso destinata a un pubblico molto selezionato. Caratteristici per dimensioni e accostamento di colori i grossi anelli e spille a forma di pirata, civetta, rana, stella marina…Pezzi unici e particolari per un target di fascia alta. Una linea di indiscussa creatività che ha contribuito a distinguere i gioielli Gmg nel mercato nazionale e internazionale. “Abbiamo fatto conoscere i nostri prodotti grazie ad importanti fiere specializzate come il salone internazionale del Macef, che si svolge a Milano due volte all’anno e dove non manchiamo mai - dice Gennaro. E aggiunge - Andiamo anche in Spagna e in Francia nonostante la distanza comporti costi elevati. La fiera è un’occasione importante per la nostra visibilità. Una vetrina che ci permette di far conoscere lo stile e la qualità dei nostri prodotti.” I rappresentanti e le televendite sono gli altri canali di promozione utilizzati dalla ditta Gmg che vede nel consorzio un’immancabile occasione di sviluppo. “La crisi si fa sentire. Non è come sei anni fa quando il mercato dei preziosi viveva un momento particolarmente florido. Bisogna puntare sul polo produttivo di Oromare per condividere iniziative e attività esterne che valorizzino l’artigianato orafo campano tra i primi nel mondo per qualità e per superare barriere geografiche che allontanano dall’internazionalizzazione.” SC
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info@mediterraneogioielli.it www.gennaronapoletano.it
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Originali collezioni in argento e fantasiose linee in acciaio e oro Produzione propria di gioielli e distribuzione a grossisti e dettaglianti di prodotti finiti. E’ questo il doppio binario della ditta guidata da Gennaro Napoletano che dopo una lunga militanza nel settore argentiero approda a quello della gioielleria, sempre in argento. A lui, al suo entusiasmo e alla sua esperienza, difatti, si deve la produzione e distribuzione del marchio Mediterraneo, monili alla moda pensati per un pubblico fashion amante del glamour e di tutto ciò che fa tendenza ma particolarmente attento anche alla qualità del prodotto del quale apprezza la particolare cura in ogni dettaglio. Fondamentale, naturalmente, anche il rapporto qualitàprezzo. E’ in quest’ottica e con tutte queste caratteristiche che nascono le due collezioni l’anno che Gennaro Napoletano mette in produzione per due distinte linee: una in acciaio e oro, l’altro in argento. Principale fonte d’ispirazione nella definizione dello stile di ciascuna collezione è un forte
desiderio di originalità, magari anche con un pizzico di spettacolarità, ma solo quel tanto che basta per stupire con forme e brilli di pietre. A toppa o a forma di cuore, se non in intrecci floreali gli oggetti di Gennaro Napoletano vivono i loro migliori incontri con personalità dal gusto leggermente vistoso nelle linee ma raffinato nella fattura; in ogni caso improntato ad un pensiero estetico aperto alla libera fantasia. Negli anelli come nei ciondoli e negli orecchini, stili e tecniche si mescolano con garbo e armonia spaziando dal fascino delle pietre bianche e colorate assortite lasciandosi guidare dalle magie delle atmosfere orientali all’essenzialità degli zirconi bianchi montati a grillage o a corona di variopinti cabochon. PdC
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Da Oro Coppola Group Sophie, dedicato alle donne Dal solitario alla veretta passando per il trilogy sul versante anelli, punti luce, croci, cuori e ciondoli fantasie per le collane, tennis e simili per i bracciali, orecchini a goccia e a toppa. Certo ce n’è per tutti i gusti, ma comune denominatore delle produzioni di Oro Coppola Group è soprattutto l’oro bianco. Naturalmente e sapientemente lavorato con pietre naturali, classico ma innovativo, lo stile preferito di Giuseppe Coppola per le creazioni della sua Oro Coppola Group strizza l’occhio all’universo femminile cui si rivolge in esclusiva con le collezioni del marchio Sophie, woman’s passion. Accanto ai gioielli, in oro ma anche in argento e montati con diamanti, perle, coralli e pietre preziose più in là compariranno anche linee di abbigliamento, calzature ed accessori ma il leit motiv sarà sempre uno: creazioni fashion per donne alla moda quale che sia la loro età. Target di riferimento, difatti, sono le ragazze adolescenti, le giovani donne e le signore più mature che amino un look glamour per sé ed anche per i bebè. Per loro, l’intera gamma di gioielleria ed oreficeria al servizio di grossisti e dettaglianti. Per il comparto maschile c’è tempo, ma anche uomo e bimbi avranno le loro collezioni. PdC
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R.G. PREZIOSI srl OROMARE: mod. A221 Strada Provinciale 22 Km 1,750 81025 - Marcianise (CE) Telefono/fax: (+39) 0823.16.42.400 www.valipreziosi.com - E-mail: rgpreziosi@libero.it
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Rg Preziosi infila perle di saggezza Infilatura e riparazione di collane e bracciali. È questa l’abilità artigianale della RG Preziosi distributore di gioielleria con perle e pietre preziose. La srl condotta da Gaetano D’Iorio e famiglia offre ai soci del consorzio Oromare e non solo, un servizio eseguito secondo i metodi dell’antica tradizione. Maestria, dedizione e infinita pazienza combinate alla qualità dei materiali impiegati sono gli ingredienti per la buona riuscita del lavoro. A raccontarcelo è Valentina, primogenita in casa D’Iorio e factotum nel laboratorio di Marcianise insieme con il fratello Giovanni e la mamma Rosaria. Papà Gaetano è quasi sempre in giro tra Campania, Puglia e Lombardia per rifornire le gioiellerie e cercare nuovi rivenditori. “Il know-how che abbiamo acquisito è il frutto dell’antica tradizione dell’arte orafa napoletana di Borgo Orefici dove è cominciata la nostra attività
agli inizi degli anni Novanta. L’arte di infilare collane e bracciali parte dalla selezione di un filo di cotone naturale. Bisogna prestare attenzione al suo colore, resistenza, spessore. La qualità della pietra, il diametro della sfera e dei fori, sono tutti elementi da tenere in considerazione per la scelta del filo e l’esito del lavoro finale.” Nascono in questo modo linee di infilatura classiche come tessiti o tappeti, o particolari ispirate dalle nuove tendenze e dalle richieste dei clienti. Fanno il resto oro, diamanti, perle e pietre preziose che variamente combinati danno vita a creazioni di pregiata gioielleria. L’elevata qualità del prodotto come le perle asiatiche o i coralli torresi, e l’innovazione legata alla creatività rendono RG preziosi e il suo marchio Valì tra i protagonisti del Made in Campania presenti al Consorzio Oromare. La collezione Valì sarà presto visibile sul sito www. valipreziosi.com. SC
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Sogni d’Argento: un gioiello per tutti
Produttore e distributore di gioielli in argento la ditta Sogni d’Argento propone un vasto assortimento. Pendenti, orecchini, bracciali rigidi e semi rigidi, in argento novecentoventicinque con finitura rodiata e semipreziosi. Zirconi, swarovski, pietre colorate, impreziosiscono un oggetto per tutte le tasche. “Abbiamo scelto di indirizzare il nostro business al segmento del lusso accessibile” dichiara Giovanni Corvo responsabile commerciale. “Pur rimanendo un prestigioso Italyan style - continua - i nostri gioielli si rivolgono soprattutto alla classe media. Per questo puntiamo molto sulla varietà dell’offerta”. Nel settore della gioielleria da ben quattro generazioni, hanno le idee chiare alla Sogni d’Argento su come proporre il loro prodotto. Tra i primi a pensare ad una linea di espositori, astucci e shopper l’azienda rende unico ed esclusivo il suo cadeau a partire dalla confezione regalo firmata Sogni d’Argento. Il connubio esalta la valenza estetica del bijou e “offre un’emozione in più al cliente che si sente doppiamente soddisfatto”. Possono dirsi soddisfatti anche i titolari della ditta per il modo in cui stanno affrontando la crisi economica. “Nonostante la congiuntura sfavorevole siamo riusciti a mantenere i livelli di produzione e commercializzazione. Ma non dobbiamo abbassare la guardia”. Per Giovanni Corvo la strategia vincente per superare questo difficile momento commerciale è difendere le posizioni in attesa di tempi migliori. “La nostra forza è la credibilità dell’azienda. Non abbiamo passività nei confronti di nessuno. Per il resto occorre lavorare sul fronte visibilità se vogliamo vincere le prossime sfide lanciate dalla concorrenza dei Paesi emergenti. Bisogna puntare con maggiore convinzione sul consorzio Oromare e far conoscere le eccellenti professionalità che sono al suo interno. Qui si produce corallo, oro, argento. Si va dalla gioielleria all’orologeria. Attraverso i suoi consorziati il centro offre anche una serie di servizi utili, come le spedizioni, la valutazione delle verghe, la tecnologia per la prototipazione rapida. Ci sono indubbie sinergie commerciali e affinità distributive e logistiche che ci permettono allargare il nostro raggio di azione”. I gioielli Sogni d’Argento sono venduti in Italia e in Europa attraverso una fitta rete di uffici di commercializzazione. SC
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Da bottega orafa a fabbrica il doppio binario di Buonocore Gioielli La prima impressione è quella che vale. E con Buonocore Gioielli, a ben vedere oltre l’impressione, l’idea di azienda dinamica e innovativa che si percepisce ad annusare l’atmosfera del laboratorio trova subito concretezza nella pregiata fattura artigianale della gioielleria messa a punto dal marchio specialista nella produzione di eleganti oggetti di valore in oro, platino e pietre preziose. Fondata nel 1994 a seguito dell’incontro sul campo di Gennaro Buonocore e Roberto Petrillo, Buonocore Gioielli è un’azienda che si distingue per uno stile classico e moderno. Un’armoniosa miscela di forme e colori che prende corpo dal gusto unico nell’accostare le pietre giuste ai modelli giusti: verette e anelli, orecchini a goccia, a toppa o pendenti, ciondoli collane assortiti con diamanti bianchi, topazi e ametiste, zaffiri rosa, tormaline verdi. A governare il tutto, l’abilità e la sapienza di Buonocore e Petrillo un duo baciato da una fortunata sintonia scoperta sin dai tempi dell’apprendistato e sviluppata nel lungo tempo che ancora li vede fianco a fianco in tutte le tappe della loro crescita professionale; da quando erano apprendisti gioiellieri, come dicevamo, a quando sono diventati artigiani orafi e sino poi a diventare affermati imprenditori del settore. Unendo alle loro capacità nella manifattura artigianale di qualità i vantaggi offerti dalle moderne tecnologie e quel pizzico di spirito d’iniziativa necessario ad ampliare le gamme produttive il duo Buonocore-Petrillo ha ottenuto per il marchio Buonocore ottimi risultati, capaci di far sì che le loro lavorazioni si affermassero dapprima nell’ambito della produzione in proprio (dunque, aprendo il loro primo laboratorio a Napoli, non lontano dal Borgo Orefici) e poi in conto terzi per prestigiose aziende non solo della Campania ma anche della Puglia, della Lombardia e del Piemonte. Da bottega orafa a fabbrica di oggetti preziosi senza mai trascurare la lavorazione artigianale che garantisce la continuità nella produzione di pezzi unici realizzati su commissione; e senza tralasciare l’opportunità di una produzione in serie per un campionario di creazioni preziose con le quali si presentano e si distinguono sul mercato con il marchio proprio. Per i pezzi unici, gli oggetti messi in produzione sono stati pensati a partire dal disegno, poi verificato in fase di modellazione, alla scelta delle pietre sino ai momenti finali in vista della consegna con un solo obiettivo: la soddisfazione del committente. Stesso discorso per la produzione in serie che però si rivolge ad un mercato più ampio oggi raggiunto da una rete di distribuzione e all’inizio incentivato dagli stessi titolari che promuovevano il marchio in prima persona. Ora che le attività sono cresciute, però, al mondo esterno, italiano ed estero, ci si presenta attraverso le fiere che permettono un ulteriore ampliamento della rete commerciale. In attesa dei prossimi appuntamenti a Vicenza (gennaio maggio e settembre di ogni anno) i due incontri più strategici per l’internazionalizzazione sono le fiere Jck di Las Vegas (giugno) e Dubai (novembre). PdC
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Il Miglio Sacro luci ed ombre della Napoli Antica Luce e tenebre. Il positivo e il negativo, il meno e il più che normalmente si respingono ma che in nessun posto come al rione Sanità di Napoli si incontrano e si mescolano. In questo rione pieno di contraddizioni e di continui compromessi tra il bene e il male è in atto una piccola rivoluzione che coinvolge la gente del luogo. E’ una rivoluzione che si fonda sulla valorizzazione delle sue ricchezze monumentali ed umane, capace di stimolare ed incoraggiare il riscatto del quartiere. Una rivoluzione che, spiegano don Antonio Loffredo ed Ernesto Albanese, rispettivamente direttore delle catacombe di Napoli e presidente della onlus L’altra Napoli, si snoda attraverso un percorso lungo un miglio, dalla tomba di San Gennaro fino al suo tesoro ed alla reliquia più preziosa, il sangue conservato nella Cattedrale. Il ptocca nel suo cammino basiliche, le catacombe paleocristiane scavate nel sottosuolo tra la collina di Capodimonte e il rione Sanità, la casa dove nacque Totò, palazzi nobiliari di elegante architettura, Porta San Gennaro, il Duomo. Un itinerario sacro di tre ore lungo strade un tempo attraversate da pontefici in carrozza, re e cardinali, dove oggi le chiese non sono soltanto prodigiose gallerie d’arte, ma case di accoglienza, di pace e di progettazione. Si parte dalla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, la chiesa basilicale più recente della città costruita tra il 1920 e il 1960, si passa per i sepolcreti dove trovarono riposo anche i resti di San Agrippino e San Gennaro e il cimitero delle Fontanelle, luogo scavato nella roccia della collina di Materdei, che custodisce migliaia di resti umani di anonimi defunti nei quali i fedeli identificano anime purganti bisognose di cure ed attenzioni. Non meno suggestiva è la Basilica di Santa Maria della Sanità con la catacomba di San Gaudioso e degli altri martiri, una delle chiese alle quali Innocenzo XII concesse l’indulgenza delle sette basiliche romane. Richiamano una particolare attenzione anche la Basilica di San Severo con il pregevole oratorio e la Sacra Famiglia dei Cinesi, attualmente presidio ospedaliero. Di grande pregio architettonico sono il palazzo Sanfelice, composto da due corpi distinti ma unificati dalla facciata, e dello Spagnolo, edificato a partire dal 1733 e caratterizzato dall’originale scala interna ad ali di falco; e, ancora, la chiesa parrocchiale Santa Maria dei Vergini, Porta San Gennaro, il museo Diocesano, già chiesa di Santa Maria Donnaregina, che custodisce opere di grande pregio lungo un percorso che delinea due temi importanti della fede cristiana: la raffigurazione di Maria e la rappresentazione di San Gennaro, patrono della città e della Campania, martire e testimone della fede. La camminata termina con la visita alla Cattedrale, sacra alla Vergine Assunta, sorta sull’antica basilica paleocristiana di Santa Restituta. Per informazioni sulle escursioni www.altranapoli.it Eduardo Cagnazzi
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Ga.Ra. Preziosi l’arte di incastonare gioielli E’ Raffaele Tammaro l’anima della ditta Ga.Ra. Preziosi. Il titolare dell’azienda specializzata nella produzione di gioielleria e minigioielleria cura in prima persona ogni pezzo della sua collezione. Una passione quella per l’arte orafa che richiama alla memoria di Raffaele le caldi estate napoletane quando a 13 anni durante le vacanze estive andava a bottega per apprendere le antiche tecniche della lavorazione dei maestri dell’arte orafa. Tra i suggestivi vicoli del “Borgo” Raffaele Tammaro ha coltivato il suo talento e la sua professionalità. Avviata nel 1995 nel “Vivaio” degli artigiani orafi napoletani, nel 2006 l’azienda aderisce al progetto del consorzio OROMARE e l’anno dopo è definitivamente operativa in una delle strutture più innovatine e polivalenti del settore. Assistito dalla moglie Luisa e dai figli Santa, Francesco e Giuseppe, Raffaele Tammaro crea raffinati gioielli di pregiata manifattura. L’attenta scelta delle pietre preziose combinata all’abilità e all’inventiva di sapienti artigiani garantisce l’alta qualita dei gioielli. Oro, diamanti, coralli e pietre di ogni genere sono le materie prime che contraddistinguono la tradizione del marchio Ga.Ra. sempre in linea con le nuove tendenze. Design classico e moderno, linea maschile e femminile. Nel laboratorio Ga.Ra. Preziosi si disegna, si fonde, si incastona. Ed e’ proprio l’incastonatura di diamanti e di pietre preziose il fiore all’occhiello della produzione Ga.Ra. che fornisce alla sua clientela un’ampia gamma di servizi: riparazione, lucidatura, doratura, roditura, incisioni e infilatura di collane e bracciali di ogni genere. Precisione e cordialità ne rafforzano la posizione nel mercato di riferimento e la fanno apprezzare in Italia e all’estero. La sua rete di distribuzione copre tutto il territorio nazionale, Belgio e Svezia.
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c/o OROMARE SCPA S.P. 22 Km 1,750 - 81025 Marcianise (CE) Tel. 0823-1645210/1 Fax 0823 1645212 Modulo Oromare: D205 www.libertygioielli.it
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Porto d’Oro Per Liberty Gioielli è questione di stile
Dalla collana, agli orecchini, dai bracciali agli anelli, il gioiello connota una scelta di stile. Lo sanno bene alla Liberty Gioielli produttori e distributori di preziosi monili in stile con oltre venti anni di esperienza. Nata nel 1990 a Borgo Orefici la ditta di Patrizia De Luca rafforza con la sua creatività e il suo know-how il patrimonio produttivo del mercato orafo Made in Campania. Socia del centro produttivo Oromare dal 2007, Liberty Gioielli ha scelto con altre 200 piccole e medie imprese, la nuova location come sede operativa. Le potenzialità organizzative del consorzio e quelle produttive interne contribuiscono al suo successo. Molto più che semplici bijou le creazioni Liberty Gioielli sono il frutto del talento e della passione artigiana di chi li realizza. Affidandosi all’originalità del disegno i maestri orafi foggiano pezzi unici ed eleganti in stile antico e moderno. Nascono così splendide collezioni in oro e argento novecentoventicinque, impreziosite da diamanti, zaffiri, rubini e smeraldi naturali. Il sito internet www.libertygioielli.it. mostra le foto di ogni gioiello e contribuisce con le fiere e le iniziative del consorzio alla visibilità dell’azienda. Liberty Gioielli partecipa ogni anno al salone nazionale Vicenza Oro mentre una rete capillare di rivenditori provvede a rifornire i più importanti grossisti del Paese. SC
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STRADA PROVINCIALE 22 KM 1,750 81025 MARCIANISE (ce) TEL. +39 0823 1645760 FAX +39 08231645761 CATALANOGIOIELLI1970.COM
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Il made in Campania brilla con Catalano Gioielli Catalano Gioielli s.a.s. è una delle 200 realtà produttive specializzate nella lavorazione di oro, corallo e cammei presente all’interno del consorzio Oromare. Una piccola impresa a conduzione familiare nata nel 1970 nel Borgo degli Orefici a Napoli grazie alla passione del suo fondatore. Patrizio Catalano inizia molto presto ad apprendere le antiche tecniche di lavorazione orafa. Nella sua formazione professionale brucia le tappe. A soli 13 anni crea gioielli; a 16 ha un laboratorio tutto suo. Oggi, con la collaborazione della moglie Amalia e dei figli Valentina e Alessandro, produce gioielli raffinati in oro e pietre preziose che arricchiscono il panorama del “made in Campania”. Nel laboratorio della Catalano Gioielli si parte dal disegno, si passa quindi alla realizzazione del primo modello della serie con le nuove tecniche di prototipazione rapida. E ancora fusione, saldatura a laser, incastonatura sono le tappe obbligate che portano alla realizzazione di gioielli unici ed esclusivi. Trova ispirazione dalla sua terra di origine la Catalano Gioielli le cui collezioni si compongono anche di pezzi originali come gli orecchini che riproducono il golfo di Napoli o il Maschio Angioino. E ancora collane, pendenti, bracciali dal design innovativo. Una linea elegante per lei, più aggressiva per lui visibile anche sul sito www. catalanogioiello1970.com. SC
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Porto Porto d’Oro d’Oro La cultura del caffé nel centro d’Europa Ok, ammettiamo che il caffè si beve in tutto il mondo. E che anche in altre città si beve una buona nera bevanda. Ma a Vienna, come a Napoli o a Trieste, dove il caffè è arrivato nel 1600, è qualcosa di diverso, che scandisce lo scorrere della vita. Lo scorrere dei tempi lenti di una volta, secondo il vecchio motto viennese che è ancora attuale: “Dio ci diede il tempo, ma della fretta non ha parlato”. Prendere un caffé è l’occasione per incontrarsi, seduti all’aperto o al bancone, per dialogare sul più e del meno, per combinare l’utile al dilettevole scandendo l’umore, l’estro del momento, le preferenze. E’ insomma un rito che va al di là del tempo e dei costumi. C’è però una cosa che nel tempo i viennesi hanno perfezionato: la cultura e il culto del kaffeehaus, del locale dove gustarlo “nero come la notte, dolce come l’amore, ardente come l’inferno”. Cultura e culto che sono il punto franco di una socialità borghese che non ama i frenetici ritmi metropolitani, fast food, McDonald’s. Elementi che si combinano tra “cosa” (Melange, Einnspanner, Gold?), “dove” (classico ambiente ottocentesco, stile liberty, atmosfera moderna?), “come” (con un paio di salsicce viennesi, una fetta di Sacher, dopo un gulash?), “perché” (vedere ed essere visti, leggere il giornale, conversare?) e “con chi”. Ecco che un buon caffé a Vienna diventa un cosmo tutto da scoprire. Non è un caso che la città sia nota come una delle metropoli europee della cultura della nera bevanda. I kaffeehaus a Vienna si distinguono anche per il loro arredamento: il marmo rende prezioso il Cafè Central, ritrovo di artisti (ancora oggi una statua di cera rappresenta il poeta Peter Altenberg seduto al tavolino, tra i frequentatori più assidui), che aprì i battenti nel 1868 all’interno del palazzo Ferstel, all’epoca l’edificio più moderno della città; il legno abbellisce l’Hawelka; lo stile liberty con il terrazzo distingue il Palmenhaus; gli specchi il Savoy. Anche l’architettura è una testimonianza dell’epoca. Josef Hoffmann è l’autore degli interni del Café Wunderer, Oswald Haerdtl ha disegnato invece il Prukel. Perfino nell’allestimento dell’American Bar, il prototipo di un moderno night club al quale si sono ispirati numerosi locali in tutto il mondo, Adolf Loos ha ricalcato la classica architettura da caffé, adeguandola alle esigenze della vita notturna. Insomma, a Vienna i caffé parlano una sola lingua: quella del nero che non invecchia. Da più di quattrocento anni. Eduardo Cagnazzi
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