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La Campagna di Disinvestimento della Banca Mondiale - opuscolo informativo

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INDICE DEGLI ARGOMENTI

I. Cos’è la Banca Mondiale 01. INTRODUZIONE: FAMILIARIZZARE CON LA BANCA MONDIALE…

02. LA BANCA MONDIALE IERI E OGGI 03. IL RAPPORTO TRA LA BM E IL FMI 04. UN’ISTITUZIONE DEMOCRATICA? 05. COSA SIGNIFICA ‘CONDIZIONALITA`’ 06. LA BANCA MONDIALE E IL DEBITO NEL SUD DEL MONDO 07. AGGIUSTAMENTO STRUTTURLE E STRATEGIE DI RIDUZIONE DELLA POVERTÀ 08. IMPATTO SOCIALE E AMBIENTALE DEI PROGETTI FINANZIATI DALLA BANCA MONDIALE 09. INDUSTRIE DI ESTRAZIONE E LA BANCA MONDIALE: GAS, PETROLIO E MINERALI 10. LA BANCA MONDIALE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO 11. LA BANCA MONDIALE E LA COSTRUZIONE DI DIGHE 12. LA BANCA MONDIALE E L’AGRICOLTURA 13. LA BANCA MONDIALE E IL DIRITTO DEL LAVORO

II. Come agisce la campagna di disinvestimento 01. COS’E’ LA CAMPAGNA DI DISINVESTIMENTO E QUAL'E' LA SUA INFLUENZA SULLA BANCA MONDIALE 02. QUAL’ E' IL RUOLO DI CIASCUNA BRANCA DEL GRUPPO BANCA MONDIALE 03. FONTI DI FINANZIAMENTO DI CIASCUNA BRANCA DELLA BANCA MONDIALE 04. DOVE E COME SONO VENDUTI I BOND DELLA BANCA MONDIALE? 05. TU E LA BANCA MONDIALE 06. FINO A QUANDO CONTINUERA’ LA CAMPAGNA DI DISINVESTIMENTO? 07. I BOND DELLA BANCA MONDIALE IN EUROPA E NEL TUO PAESE 08. AVVERTIMENTO AGLI INVESTITORI: RISCHI FINANZIARI DEI BOND DELLA BANCA MONDIALE 09. IN COSA INVESTIRE SE NON NELLA BANCA MONDIALE? 10. ALTRE BANCHE PUBBLICHE INTERNAZIONALE CHE EMETTONO BOND 11. PERCHE’ CONCENTRARSI SULLA BANCA MONDIALE INVECE CHE SULLE BANCHE PRIVATE SAPENDO CHE LE SECONDE SONO MOLTO MENO RESPONSABILI?


I. Cos’è la Banca Mondiale 01. INTRODUZIONE: FAMILIARIZZARE CON LA BANCA MONDIALE… La Banca Mondiale è il più grande fornitore di assistenza allo sviluppo ai paesi del sud del mondo. Nonostante la banca sia tecnicamente di proprietà dei 184 paesi membri, è controllata solo dalla ristretta cerchia dei suoi paesi membri più ricchi. La Banca Mondiale dichiara di “lavorare per un mondo privo di povertà” e in effetti alcuni dei suoi investimenti di piccola portata, quali le sue operazioni di micro-investimento,1 sono stati efficaci a questo scopo, ma la maggioranza dei suoi investimenti su larga scala al contrario hanno contribuito ad incrementare la povertà nel sud del mondo. A detta di Neil Tanghi, l’organizzatore del Center for Economic Justice, “la Banca Mondiale è un fallimento. Ha speso sessanta anni e 525 miliardi di dollari per alleviare la povertà, ma il mondo ha più poveri ora che in passato. Chi ne ha beneficiato maggiormente sono le grandi imprese multinazionali”. (3) Sfortunatamente, la quantità di denaro che la banca investe con successo nel ridurre la povertà è relativamente poca rispetto alla quantità di denaro che è investita in progetti che risultano in un’esacerbazione del problema. Secondo Alan Meltzer, uno studioso conservatore americano, incaricato dal congresso degli Stati Uniti di investigare l’efficacia delle politiche della Banca Mondiale e sulla base dei dati della stessa, ”il 70% dei prestiti non sussidiari è concentrato in undici paesi membri, lasciando gli altri 145 ad arrabattarsi con il restante 30%; l’80% delle risorse della Banca non sono state indirizzate ai paesi più poveri ma a quelli più ricchi che godono di rating di credito positivi e che hanno potuto dunque raccogliere i loro fondi nei mercati di capitale internazionali; il tasso di fallimento dei progetti della Banca è del 65-70% nelle società più povere e del 55-60% in tutti i paesi in via di sviluppo”. (4) Nel nome dello “sviluppo e della crescita” la Banca Mondiale sfrutta la sua posizione vantaggiosa in modo tale da beneficiare le elite dei paesi del nord a spese dei paesi del sud, e la maschera da aiuto. Il crescente debito nel sud del mondo ha dato alla Banca Mondiale moltissimo potere di influenzare l'economia di molti paesi poveri. Essa infatti usa il debito del paese come mezzo per convincere quella nazione a ristrutturare la propria economia in modo tale da soddisfare gli interessi economici di molte multinazionali e istituti finanziari privati e pubblici. La pratica dei prestiti condizionali che la banca attua, che spesso richiede privatizzazione e tagli ai fondi pubblici, ha portato in molti paesi in via di sviluppo ad una perdita di sicurezza nell'approvvigionamento di cibo e un ridotto accesso alle fonti di acqua, nei servizi sanitari e nell’educazione. Tutto ciò aumenta i livelli di povertà e in moti casi anche il debito. Nei seguenti paragrafi vengono presentati esempi di alcune delle ripercussioni delle politiche e dei finanziamenti dei progetti della Banca Mondiale, così come l'erosione dell’autodeterminazione e dell’autosufficienza locale, il degrado ambientale e la violazione dei diritti umani. In seguito verrà esplorato il ruolo della Banca sullo scenario dell'economia globale e sarà presentata la Campagna di disinvestimento della Banca Mondiale, per cui è possibile usare il proprio potere finanziario in quanto investitori perchè la Banca Mondiale si ritenga responsabile delle sue azioni. Durante la lettura si I microcrediti sono prestiti molto piccoli dati a disoccupati, imprenditori poveri e altri che vivono in povertà che non possono avere accesso ad un credito tradizionale. Il micro-finanziamento ha avuto origine nei paesi in via di sviluppo permettendo a persone estremamente impoverite (specialmente donne) di impegnarsi in progetti di lavoro autonomo che possano permettere loro di generare un introito e, in molti casi, costruire benessere ed uscire dalla povertà. (1) Nel 1996 la Banca Mondiale ha finanziato un Progetto di iniziative locali in Bosnia Erzegovina il quale supportava dieci istituti di microfinanza. Le famiglie che hanno ricevuto dei microcrediti hanno aumentato le loro entrate di circa 570 dollari pro capite in più rispetto alle famiglie che non lo ricevono. (2) 1


tenga presente che la Banca Mondiale è un’istituzione immensa e che è impossibile presentarla per intero nelle pagine che seguono del presente manuale. È importante imparare a conoscere la Banca Mondiale ma non è necessario diventarne degli esperti per poter essere coinvolti in questa campagna o fare la differenza. La presente campagna avrà successo e costringerà la banca a cambiare il suo modo di fare affari grazie all’interesse del lettore nei confronti della giustizia sociale e ambientale e alla sua volontà di agire. 02. LA BANCA MONDIALE IERI E OGGI La Banca Mondiale (BM) è nata nel 1944 durante un incontro conosciuto poi con il nome di Conferenza di Bretton Woods. Questo famoso incontro fu organizzato quando la seconda guerra mondiale stava per finire. Le classi dirigenti statunitensi e britanniche, per incoraggiare la crescita del capitalismo e mantenere una posizione economica di dominio si incontrarono a Bretton Woods, nel New Hampshire e crearono due delle istituzioni finanziarie oggigiorno più potenti: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Durante i primi anni la Banca Mondiale fornì prestiti ai paesi colpiti dalla seconda guerra mondiale, soprattutto per finanziare progetti di infrastrutture e sviluppo. Più tardi esse spostarono la loro attenzione sulla concessione di prestiti ai paesi poveri per progetti di sviluppo. Il FMI fu fondato come organizzazione partner della BM e la sua missione è di stabilizzare le economie dei suoi paesi membri. 03. IL RAPPORTO TRA LA BM E IL FMI Nonostante siano istituzioni separate, la BM e il FMI operano in unisono per formulare e applicare grandi decisioni di politica economica per molti paesi con un tasso di povertà e di indebitamento molto alti. La BM e il FMI usano la povertà e il debito per influenzare l'economia di questi paesi. Per esempio, un paese povero per ricevere un prestito dalla BM, deve prima essere membro del FMI. Tale paese diventa così soggetto alla ristrutturazione economica imposta dal FMI. Se il paese resiste alle pressioni del FMI, la BM e altre istituzioni finanziarie spesso minacciano di sospendere gli aiuti finché il paese non concorda con le richieste del FMI. La Banca e il FMI lavorano insieme ad altre istituzioni finanziarie internazionali (IFI), così come la World Trade Organization, la Banca europea per la costruzione e lo sviluppo, la Banca asiatica per lo sviluppo, e la Banca interamericana per lo sviluppo. 04. UN’ISTITUZIONE DEMOCRATICA? Il processo decisionale all’interno della BM è tutt’altro che democratico. Il sistema usato dalla BM si basa sul principio di “un dollaro = un voto”, il che significa che le sue politiche sono determinate dai paesi che investono di più. Gli Stati Uniti inizialmente hanno messo a disposizione il 75% del capitale necessario per fondare la banca, e dal momento che hanno sempre detenuto il numero più alto di azioni, hanno anche il diritto a più voti. Per far approvare le decisioni più importanti, è necessario l’85% del principio maggioritario. Attualmente gli Stati Uniti detengono il 16,41% dei voti, e ciò significa che hanno il diritto di veto totale su tutte le decisioni più importanti. Di contro, il voto di tutti i paesi sub-sahariani insieme ammonta a meno del 6% dei voti.


05. COSA SIGNIFICA ‘CONDIZIONALITA’ A detta del Movimento per lo Sviluppo Mondiale, “condizionalità è un termine usato per descrivere ciò che un paese povero deve fare in cambio di prestiti, aiuti e ammortamento del debito”. (5) Nei paragrafi che seguono sono presentati alcuni esempi di come la BM e il FMI impongano delle condizionalità alle nazioni povere nel nome dell’aggiustamento strutturale, della riduzione della povertà e dell’ammortamento del debito. Come già accennato, queste condizionalità costringono i paesi a privatizzare o vendere le loro risorse naturali a società private, ad aumentare la produzione per l’esportazione e a tagliare la spesa pubblica. Le condizionalità imposte dalla BM e dal FMI hanno aumentato piuttosto che diminuito la povertà. In questo manuale sono presentati degli esempi di come le condizionalità poste abbiano minato i diritti umani limitando l’accesso all’assistenza sanitaria e all’educazione. 06. LA BANCA MONDIALE E IL DEBITO NEL SUD DEL MONDO La BM e il FMI sono tra i più grandi creditori dei paesi poveri. I prestiti che concedono sono storicamente fatti in modo tale che i paesi che li hanno ricevuti riescano con difficoltà a stare al passo con i pagamenti. All’inizio della crisi del debito, esso è cresciuto più velocemente di quanto fosse possibile ripagarlo e i paesi poveri si sono ritrovati intrappolati. Nel 1970 per esempio, i 60 paesi più poveri al mondo erano indebitati per un totale di 25 miliardi di dollari. Nel 2002 questa somma è salita a 523 miliardi di dollari. (6) In molti casi le nazioni indebitate hanno già da molto tempo finito di ripagare ai loro creditori le somme originariamente prese in prestito, ma a causa di fattori quali gli alti tassi di interesse, esse stanno ancora faticando a pagare le rate dei pagamenti. Quando dei paesi non sono in grado di servire il loro debito, essi sono costretti ad adottare le politiche di ristrutturazione economica imposte dalla BM e dal FMI, le quali permettono alla BM e al FMI di avere accesso alle economie e alle risorse di quest’ultimi. Di conseguenza, i fondi assolutamente necessari per migliorare urgentemente alcuni servizi quali la sanità pubblica e l’educazione sono dirottati verso il pagamento del debito. Il debito non è assolutamente un problema finanziario o economico, bensì un problema politico. E' il miglior strumento di potere e di controllo mai inventato che il nord esercita sul sud (ed ora anche sull'est). E’ di gran lunga superiore al colonialismo il quale richiede un esercito, una pubblica amministrazione e attira una cattiva stampa. Il controllo attraverso il debito non solo non ha bisogno di infrastrutture ma addirittura fa pagare le persone per la loro oppressione. Susan George (7) Molto del denaro che le nazioni in via di sviluppo spendono per il pagamento del debito serve per ripagare un debito non legittimo. Quest’ultimo è un debito maturato durante una dittatura, quando il denaro è stato prestato a dei leader corrotti per creare un regime di oppressione e impressionanti progetti di sviluppo. Le popolazioni povere che abitano questi paesi non hanno tratto beneficio da tali prestiti e sono ora costrette a ripagare il debito. Un esempio è il Sud Africa del post apartheid. Il nuovo Sud Africa è stato costretto a restituire il denaro preso in prestito dal regime mettendo così i sudafricani nelle condizioni di dover pagare per la loro oppressione due volte. (8) La natura ingiusta del debito dei paesi del sud del mondo nei confronti di quelli del nord ha portato ad una imponente resistenza. Alcune iniziative, come quella intrapresa dall’organizzazione Jubilee South hanno adottato il motto “Don’t owe, won’t pay” (niente di dovuto, niente da pagare). Questo è solo un esempio tra le dozzine di iniziative di organizzazioni civili le quali fanno appello per la cancellazione totale del debito dei paesi poveri. La Campagna per il disinvestimento della BM chiede che la banca cancelli il debito illegittimo e quello dei paesi poveri. La BM e il FMI hanno risposto alle richieste di tali organizzazioni lanciando svariate campagne per la "cancellazione del debito” ma il problema di


queste iniziative è che esse non hanno preso sufficientemente in considerazione la crisi del debito in modo tale da risolvere il problema. La cancellazione del debito quindi ha comportato delle clausola molto restrittive per i paesi più poveri. Per esempio, la BM e il FMI hanno lanciato un’iniziativa chiamata Highly Indebted Poor Countries (HICP), Paesi poveri altamente indebitati (sigla in italiano Ppfi) la quale prometteva la cancellazione del debito a patto che certi paesi onorassero le politiche di ristrutturazione economica imposte dalla BM e dal FMI. Grazie a questi aggiustamenti strutturali, le società di capitali sono state in grado di ottenere il controllo delle imprese e dei mercati statali, risultando in un degrado della sovranità locale e della sostenibilità a lungo termine in molti dei paesi Ppfi. È vero che alcuni paesi hanno tratto beneficio dal Ppfi ma nella maggior parte dei casi la povertà e il debito nei paesi coinvolti da tale iniziativa sono aumentati. Quando un paese è costretto a privatizzare alcune risorse, come l’acqua per esempio, e quando sono apportati dei tagli alla spesa pubblica nei settori dell’educazione e della sanità, i poveri sono coloro che ne risentono di più. Sfortunatamente le iniziative come quella del Ppfi per la cancellazione del debito offrono poco sollievo e non costituiscono una vera differenza per la maggior parte dei paesi indebitati del mondo. Nel giugno 2008 il G-8 ha annunciato un nuovo piano per l’ammortamento del debito ma sia i critici che i sostenitori della BM pensano che tale iniziativa rappresenti solo un piccolo passo nella direzione giusta. In base al piano del G-8, il FMI, la BM e il Fondo africano per lo sviluppo si sono accordati per cancellare 56 miliardi di dollari dovuti dalle nazioni povere. La bella notizia è che il debito di 18 nazioni verrà cancellato ma è importante non dimenticare che tale cifra ammonta solo al 10% di tutto il debito che dovrebbe essere cancellato e che la questione del debito necessita ancora di molta attenzione. (9) Per ulteriori informazioni sul debito si può consultare la seguente pagina web: www.jubileeusa.org/learn_more/beginners_guide/how_it_began.html 07. AGGIUSTAMENTO STRUTTURLE E STRATEGIE DI RIDUZIONE DELLA POVERTÀ All’inizio degli anni ottanta la BM ha risposto alla crisi del debito imponendo Programmi di aggiustamento strutturale (Pas) ai paesi membri indebitati. Come già sottolineato, l’aggiustamento strutturale costringe i paesi ad aderire alle condizionalità economiche per essere abilitati all’assistenza attraverso la concessione di un prestito. Grazie a questo sistema, si è visto come in moti paesi sia stato ridotto l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria e all’educazione. Siamo stati testimoni della perdita di piccole fattorie, dell’accesso all’acqua potabile, dell’aumento dell’estrazione di risorse minerali, della perdita di terra indigena, del degrado ambientale incluso l’inquinamento e la deforestazione, dell’inflazione economica e della stagnazione dei salari. Gli effetti negativi dell’aggiustamento strutturale hanno spinto molte comunità in tutto il mondo a lanciare imponenti proteste contro la ristrutturazione economica. Il Fmi e la Banca Europea, essendo prese di mira dall’opinione pubblica hanno attuato una serie di riforme che riguardano l’implementazione dell’aggiustamento strutturale. Nel 1999 le Pas sono state rinominate Psrp (Protocolli di strategia per la riduzione della povertà) i quali avrebbero dovuto ereditare i principi di possesso nazionale e della partecipazione pubblica e funzionare nei migliori interessi dei paesi che li hanno scritti. Ciononostante, ad oggi non abbiamo prova che ciò stia accadendo, tuttaltro, è stato quasi impossibile per questi paesi creare le proprie strategia di riduzione della povertà perchè in molti casi i Psrp sono determinati dai precedenti criteri della BM. Anche se un paese ha scritto il proprio Psrp con poca interferenza da parte delle istituzioni finanziarie internazionali, tutti i Psrp devo, in ultima sintesi, essere approvati dai comitati del FMI e della BM, i quali hanno l’ultima parola in merito. Il 90% dei Psrp hanno richiesto l’attuazione di privatizzazioni, il 62% di esse costituite da privatizzazione delle risorse naturali di acqua. (10) La privatizzazione dell’acqua ha tolto alle comunità locali il controllo democratico che hanno il diritto di avere sulle proprie riserve di acqua. Le multinazionali del settore, che stanno ottenendo la proprietà totale delle risorse di acqua potabile, prosciugando le faglie acquifere stanno letteralmente mettendo a secco i mezzi di sussistenza di migliaia di contadini di sussistenza. In Ghana, per esempio, una politica delle BM che


richiedeva la privatizzazione delle risorse di acqua ha causato l’innalzamento repentino del prezzo dell’acqua potabile il quale è diventato così alto da costringere le famiglie povere a spendere più della metà del loro introito solo per la fornitura di acqua. La privatizzazione delle risorse di acqua non solo ha causato l’innalzamento dei prezzi ma in molti paesi anche un aumento della scarsità e della disintegrazione degli standard di salute dell’acqua. Nonostante questi problemi la BM continua a svolgere un ruolo chiave nel perseguimento dell’agenda della privatizzazione dell’acqua. 08. IMPATTO SOCIALE E AMBIENTALE DEI PROGETTI FINANZIATI DALLA BANCA MONDIALE Molte filiali della BM concedono prestiti a governi e a grandi imprese private per finanziare dei “progetti di sviluppo”. La banca sostiene che questi progetti siano un primo passo per alleviare la povertà nei paesi più poveri del mondo. Ciò che la banca non riconosce è che molti di questi progetti hanno avuto degli effetti devastanti sulle comunità locali e il loro ambiente. Alcuni esempi di questi progetti finanziati dalla BM includono l’estrazione di minerali, gas e petrolio, la costruzione di dighe e lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala. La banca dichiara che queste forme di sviluppo concorrono ad aiutare lo sviluppo economico dei paesi coinvolti e quindi promuove questo tipo di attività per molte ragioni, una delle quali perchè forniscono posti di lavoro alla popolazione locale. La banca però omette di menzionare che le condizioni di lavoro sono solitamente inadeguate e che i lavori svolti solitamente non garantiscono un impiego sostenibile e a lungo termine (per ulteriori informazioni sul lavoro e la BM si veda il paragrafo 13). L’estrazione di minerali, di gas e di petrolio, la costruzione di dighe e lo sviluppo dell’agricoltura su larga scala minacciano i mezzi di sussistenza di intere comunità, esauriscono e inquinano le risorse naturali essenziali da cui dipendono i gruppi locali per la sopravvivenza. Le popolazioni indigene spesso sono le più ostili ai progetti di finanziamento della BM. In base ad uno studio svolto dalla BM, a quanto pare le decisioni di investimento “neutrali nei confronti del genere” possono avere un impatto sproporzionato sulle donne. Per esempio, nell’Africa sub sahariana, le donne e le ragazze nelle aree rurali trascorrono quasi i due terzi della loro giornata cercando combustibile e acqua potabile per le loro famiglie. (11) Questo a causa del fatto che gli schemi e le operazioni di privatizzazione quali l’abbattimento, l’estrazione e lo sviluppo agricolo su larga scala sostenuti dalla BM richiedono quantità astronomiche di acqua, la quale viene deviata dalle comunità, aumentando in questo modo la scarsità di acqua potabile e aggravando la situazione delle donne nelle zone isolate le quali devono andare alla ricerca di fonti di acqua. Nei paragrafi successivi sono riportati molti esempi di progetti finanziati dalla BM e di come essi abbiano influito sulle comunità della zona. 09. INDUSTRIE DI ESTRAZIONE E LA BANCA MONDIALE: GAS, PETROLIO E MINERALI Sostenendo finanziariamente i settori di estrazione del gas, del petrolio e dei minerali, la BM è uno dei più grandi investitori nelle industrie di estrazione. Storicamente, la BM è da tempo un finanziatore di operazioni di estrazione, sia fornendo assistenza ai prestiti ai governi così che possano costruire strade e altre infrastrutture specificamente per questi progetti, sia dando prestiti direttamente alle grandi imprese che desiderino investire nell’estrazione di risorse. Progetti quali l’oleodotto tra il Chad e il Cameroon dimostrano come il ruolo della BM nelle attività di estrazione di gas e petrolio abbia avuto conseguenze sociali e ambientali risultate in anni di protesta da parte di numerose organizzazione civili. L’oleodotto tra il Chad e il Cameroon è lungo 1070 km ed estrae il petrolio dalla riserva di petrolio di Doba in Chad e lo trasporta alle coste del Cameroon. Si tratta di uno dei progetti di sviluppo nel settore privato tra i più grandi in Africa ed è condotto da Exxon Mobil, Chevron e Petronas. (12) Originalmente la BM ha giustificato il suo supporto all’oleodotto, pari a 3,7 milioni di dollari, affermando che esso avrebbe generato sufficienti guadagni per permettere ai governi del Chad e del Cameroon di investire in iniziative di riduzione della povertà, quali la sanità,


l’educazione e lo sviluppo agricolo. Ciononostante, queste strategie di riduzione della povertà non sono state implementate in modo adeguato e ancora oggi ci sono prove che dimostrano che il reddito, invece di essere stato investito in iniziative rivolte a tale scopo, è andato perso in corruzione e usato per esempio dal governo del Chad per l’acquisto di armi che, come è prevedibile, ha contribuito ancor di più ad alimentare il disordine civile nella regione del Chad e del Cameroon. (13) Nella regione del bacino di Doba anche l’approvvigionamento di cibo è stato messo in pericolo dal progetto. In quest’area si concentravano la maggior parte della produzione agricola e dell’allevamento e l’estrazione e la produzione di petrolio stanno riducendo la fertilità del terreno. L’estrazione di petrolio richiede l’utilizzo di grandi quantitativi di acqua, diminuendo l’accesso all’acqua potabile in Chad, in cui la scarsità di acqua è già un grave problema. Inoltre, anche l’inquinamento dei corsi d’acqua locali è un’altra conseguenza dell’oleodotto. (14a) Il governo del Chad annovera una lunga lista di violazioni dei diritti umani e nel 1997 e 1998 centinaia di civili sono stati uccisi dall’esercito nazionale per fare largo ai progetti. Gruppi civili sono stati costretti a firmare delle dichiarazioni in supporto del progetto. (14b) Paul Collier, ricercatore allo sviluppo della BM dichiara che “la forte dipendenza dall’esportazione di prodotti primari quali il petrolio aumenta significativamente il rischio di conflitto interno ad un paese”. (14c) Da quando il progetto è iniziato, ciò si è dimostrato vero. Nel gennaio 2006, la filiale IDA del Gruppo della BM ha annunciato che avrebbe sospeso la disponibilità di 124 milioni di dollari per il finanziamento dell’oleodotto a causa della dispiegata corruzione e dell’agitazione che molte organizzazioni avevano previsto. (15) Un ulteriore simile esempio di progetto di estrazione del petrolio è l’oleodotto di Baku-Tbilisi-Ceyhan. La filiale IFC del Gruppo della BM ha sponsorizzato il progetto con dei finanziamenti, nonostante alcune scoperte di ricercatori e di associazioni civili abbiano provato che il coinvolgimento nel progetto avrebbe violato 173 dei propri criteri sociali e ambientali. (16) Un altro settore in cui la banca investe massicciamente è quello dell’estrazione di minerali. I progetti di estrazione sponsorizzati dalla BM in Perù, Papua Nuova Guinea, Filippine, Guyana, Sierra Leone e Guatemala, menzionandone solo alcuni, hanno dimostrato di sfociare in disastri ambientali e sociali. (17) Recentemente la IFC ha investito 45 milioni di dollari in un prestito ad una società canadese chiamata Glamis Gold, Ltd. la quale ha promesso 4000 posti di lavoro ai residenti locali prima di iniziare le attività estrattive in Guatemala, per poi fornirne solo 160. Per produrre un solo grammo di oro è necessario scavare una tonnellata di terra e servono 100 mila litri di acqua all’ora, in una regione in cui l’acqua potabile è già molto scarsa. In molte operazioni di estrazione viene impiegato cianuro per lisciviare e le perdite di cianuro hanno causato insormontabili problemi di salute e danni ecologici in molti luoghi, incluse le Filippine e la Guinea. Oltre al rischio di contaminazione, la roccia di scarto prodotta dall’estrazione inquina i fiumi e mette in pericolo molte specie di animali. Per fare spazio alla miniera di oro sono state vendute terre di proprietà delle comunità locali senza il consenso dei proprietari e il governo del Guatemala ha aumentato l’attività militare nell’area per reprimere la voce della resistenza. In una municipalità, il 98% della comunità ha dimostrato la sua opposizione alla miniera, ma le leggi del Guatemala in materia di estrazione favoriscono gli interessi delle multinazionali straniere a discapito delle popolazioni locali alienate dai progetti. Il 13 marzo 2005 la protesta che durava da quaranta giorni è terminata con l’uccisione di un dimostrante locale e fino ad ora almeno 20 oppositori alla miniera sono stati feriti a causa di abusi da parte dei militari e molti altri capi della protesta sono stati minacciati di morte. (19) Nel settembre 2000 durante la presidenza di Wolfehnson, la BM annunciò l’inizio di un progetto chiamato Extractive Industries Review (EIR). Attraverso tale processo era intenzione della banca di analizzare in modo oggettivo se il suo coinvolgimento in attività di estrazione cincidesse con l’intento di ridurre la povertà. Secondo Walden Bello e Shalmali Guttal “i movimenti popolari e le ONG hanno combattuto duramente affinchè venissero date alla EIR informazioni concrete riguardo l’impatto delle industrie di estrazione su diverse circoscrizioni”. Nel dicembre 2003 il rapporto fu pubblicato e raccomandava che la IFC interrompesse i suoi investimenti nelle attività di estrazione entro cinque anni e che le dirigesse verso l’investimento nelle energie rinnovabili. (20) L’investigazione svolta attraverso la EIR ha fatto sperare che la banca stesse iniziando ad andare nella direzione giusta, ma da allora essa non


ha seguito le raccomandazioni evidenziate dal rapporto. A detta di Bello e Guttal la proposta di interrompere il coinvolgimento della banca in operazioni di estrazione è stata rifiutata in un memorandum della banca in cui si leggeva che “l’adozione di tale politica non sarebbe coerente con la missione del Gruppo della BM di dare aiuto nella lotta contro la povertà e di aumentare gli standard di vita delle persone nei paesi in via di sviluppo”. Il rapporto inoltre affermava che il coinvolgimento nell’estrazione di petrolio “penalizzerebbe in modo ingiusto i paesi più piccoli e poveri che hanno bisogno dei redditi derivati dalle risorse di petrolio per stimolare la crescita economica”. Bello e Guttal inoltre affermano come la BM presenti l’oleodotto tra il Chad e il Cameroon come un modello esemplare del coinvolgimento della banca in operazioni di estrazione di petrolio, nonostante tutte le prove del contrario evidenziate in questo paragrafo. (20) 10. LA BANCA MONDIALE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO La banca mondiale investe tra I 2 e I 3 miliardi di dollari l’anno in progetti altamente dannosi per l’effetto serra, a causa delle alte emissioni di gas, che contribuiscono quindi al cambiamento climatico e non sono assolutamente d’aiuto ai paesi in via di sviluppo. Un terzo del pianeta, la sua parte più povera, seppur pagando i maggiori costi sociali ed ambientali derivanti dall’estrazione del petrolio fossile, ricava un guadagno minimo dai progetti energetici in cui la Banca Mondiale investe. Tra il 1992 e il 2004 il gruppo Banca Mondiale ha investito 28 miliardi di dollari in progetti petroliferi, riguardanti estrazione, power plants e trasporto. È stato stimato che con la realizzazione di tali progetti verranno emesse 43.4 miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero il doppio delle emissioni globali di CO2 derivanti dal consumo e combustione di petrolio fossile nel 2000. Ed è opportuno sottolineare che i progetti concernenti lo sviluppo dell’energia rinnovabile costituiscono meno del 5% del totale dei progetti sostenuti dalla Banca Mondiale. I finanziamenti elargiti dalla Banca Mondiale beneficiano principalmente le compagnie petrolifere nel Nord del Mondo. La compagnia petrolifera americana Halliburton è uno dei maggiori beneficiari, avendo ricevuto dalla Banca Mondiale (e anche da altre Istituzioni Finanziarie Internazionali) il finanziamento di 13 progetti per un ammontare di oltre 2.5 miliardi di dollari. Gli altri maggiori beneficiari del finanziamento a progetti per l’estrazione del petrolio sono le principali compagnie petrolifere e oil-service internazionali come la Shell, la Chevron Texano(USA), la Total (Francia), la ExxonMobil(USA), la Betchel( USA) e l’inglese BP. Le soluzioni proposte dalla Banca Mondiale per il climate change La Banca riconosce che il cambiamento climatico affligge maggiormente la parte più povera del mondo, e quindi cerca di fare qualcosa per combattere il surriscaldamento del pianeta. La strategia elaborata dalla Banca Mondiale per risolvere la crisi climatica comprende investimenti nel campo dell’energia rinnovabile e commercio in emissioni di carbonio. Ad ogni modo vi è poca evidenza che tali azioni, se non inserite in un contesto più ampio di sradicamento della povertà, possano condurre a risultati positivi nella lotta al cambiamento climatico. In primo luogo l’attenzione sarà data ai progetti di energia rinnovabile. Nel 2004 la Banca Mondiale si è impegnata ad aumentare del 20% l’anno per 5 anni i finanziamenti destinati all’energia rinnovabile, ma nel 2005 l’incremento è stato solo del 7%. La metà dei finanziamenti provengono da carbon finance founds e dal Global Environment facility, invece che dalla Banca stessa. Inoltre la Banca Mondiale non ha inserito IFC o MIGA nell’ obiettivo di raggiungere il 20%, quindi questi soggetti non hanno obiettivi concreti di incremento di finanziamenti per l’energia rinnovabile (21). Inoltre, il rapporto tra investimenti in petrolio e investimenti in energia rinnovabile è approssimativamente di 17 a 1 (22). Più della metà dei progetti relativi al petrolio sono destinati all’esportazione e al beneficio delle compagnie petrolifere e dei consumatori nel Nord del Mondo.


La Banca Mondiale è diventato il maggior broker per quanto riguarda i guadagni dal carbonio, con più di un miliardo di dollari nel suo portfolio carbonifero. La Banca ha iniziato a inserirsi nel commercio di carbonio con il Prototype carbon fund (PCF) nel luglio del 1999. Il fondo investe soldi di compagnie e governi in progetti designati per ridurre le emissioni di biossido di carbonio che contribuiscono all’effetto serra. Su tutti i carbon credits (crediti per l’emissione di carbonio) che la banca acquista per il Fondo, essa guadagna tra il 5 e il 10% in commissioni. Documenti privati della Banca, relativi al periodo iniziale di crazione del Prototype Carbon Fund mostrano come esso fu creato per puro profitto della Banca (36).Il PCF doveva, in origine, essere totalmente dedicato all’energia rinnovabile, cioè a progetti riguardanti l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica (22). Ma da come possiamo riscontrare, il PFC è diventato un mezzo al servizio del mercato del carbonio usato per progetti facilmente implementabili con limitati benefici ambientali. L’idea di base del commercio di carbonio è che le compagnie possono avere crediti per l’emissione di carbonio investendo nella riduzione dell’inquinamento in altri paesi. Non c’è quindi bisogno di ridurre le emissioni del proprio paese se una compagnia inquinante può con semplicità percepire crediti attraverso l’acquisto da compagnie inquinanti che non usano tutta la loro quota. Il commercio di emissioni di carbonio è un’applicazione di soluzioni standard basate sul mercato o su un’ideologia economica che sostiene che il mercato libero può meglio supportare il preservamento ambientale. Assicurandosi che le emissioni sono ridotte dove i costi di riduzione sono minori, i costi complessivi della lotta al cambiamento climatico sono inferiori. I programmi di commercio privatizzano i problemi di inquinamento e, dal momento che gli incentivi per la riduzione portano a profitti, c’è una grande pressione ad ingannare attraverso la sovra estimazione di riduzioni a sotto stimate riduzioni. Per esempio, la Banca Mondiale calcola solo le emissioni sul luogo prodotte da un progetto, non quelle che esso indirettamente causa attraverso il petrolio che aiuta ad estrarre. Il PCF e altri carbon found della Banca Mondiale hanno lo scandaloso record di acquisto di crediti da progetti che dovrebbero essere probabilmente completati senza riguardo al loro ricevere carbon credits. Per esempio, lo Xiaogushan hydropower project in Cina era gia in fase di realizzazione quando la Banca Mondiale propose di supportare tale progetto con i carbon credits. In questo caso i carbon credits hanno procurato un buon bonus finanziario ai promotori del progetto. Inoltre, va ricordato e sottolineato, gli incentivi finanziari non prevengono l’emissione di gas inquinanti. 11. LA BANCA MONDIALE E LA COSTRUZIONE DI DIGHE La BM è la più grande fonte singola di finanziamenti per progetti su larga scala di costruzione di dighe ed ha costruito più di 500 grandi dighe in più di 92 paesi (24). La costruzione di queste dighe ha portato ad una imponente perdita di mezzi di sussistenza per centinaia di migliaia di persone. Le grandi dighe hanno causato inondazioni, danni ecologici, la dislocazione forzata di popolazioni dalla loro terra e violenti abusi dei diritti umani. Un esempio di abuso dei diritti umani collegato alla costruzione di dighe finanziate dalla BM è avvenuto in Guatemala negli anni settanta e ottanta. La BM imprestò 72 milioni di dollari per la costruzione della diga di Chixoy, un progetto che dislocò migliaia di indigeni senza il loro consenso. La resistenza della popolazione indigena ha causato un’ondata di repressione militare, intimidazioni e massacri. Nel 1982, 400 indigeni sono stati brutalmente ammazzati per essersi rifiutati di lasciare le loro case e sono stati segregati in villaggi impoveriti sotto stretto controllo militare. Oltre ad aver sofferto la perdita della terra, essi hanno sofferto perdite fisiche, psicologiche, culturali e materiali a causa della violenza in atto. Tre anni dopo il massacro la BM, nonostante fosse a conoscenza delle agitazioni civili che la costruzione della diga stava causando, ha approvato ulteriori 44,6 milioni di dollari di prestito per la continuazione


della costruzione della diga. (25) Fino ai giorni nostri, migliaia di indigeni continuano a chiedere un indennizzo alla BM per i danni causati dalla diga di Chixoy. La Nam Theun 2 in Laos è un altro esempio di grande progetto di costruzione di una diga supportato dalla BM. Fin dal 1995, la BM ha speso una cifra segreta per la pianificazione di questa diga idroelettrica da 1,1 miliardi di dollari in Laos. La Nam Theun 2 inonderà 450 km di foresta tropicale, l’habitat naturale di tigri, elefanti, antilopi e molte altre specie animali selvatiche. Più di 7 mila coltivatori di sussistenza saranno costretti a lasciare il loro territorio. La banca sta pianificando di dare in prestito 50 milioni di dollari al governo per lo sviluppo di “programmi di mezzi di sussistenza rurali”. Tutto ciò è inaccettabile perché solleva le grandi imprese multinazionali che investono nella diga dalle loro responsabilità e le attribuisce alla popolazione e al governo del Laos. La banca afferma che questa volta il processo di trasferimento sarà funzionale e che il reddito dei trasferiti triplicherà nei successivi sette anni. Le prove tuttavia dimostrano il contrario. I nuovi appezzamenti agricoli per esempio sono troppo piccoli e il terreno non è adatto alla tradizionale produzione di riso e a chi verrà trasferito non viene offerta abbastanza terra per poter far pascolare il bestiame. La banca afferma che verranno ripiantati nuovi alberi e nuove operazioni di taglio e trasporto del legname che forniranno posti di lavoro. Queste operazioni però distruggeranno fonti alimentari e medicamentose che si trovano nella foresta. Dal punto di vista acquifero, ci sarà un collasso nella catena alimentare lungo il più grande affluente del fiume Mekong. Ci si aspetta che la pesca diminuisca del 40-60% e le piante e gli animali di fiume come le lumache e mitili, tradizionalmente venduti al mercato locale, scompariranno. Questo danno all’ecosistema del fiume influirà su ulteriori 40 mila persone. La banca afferma che aprirà una nuova riserva di pesca che fornirà lavoro ai pescatori coinvolti, ma tale bacino sarà solo grande abbastanza per ospitare 1 migliaio di pescatori. (26) A causa di una lunga sequenza di proteste e di critiche da parte delle organizzazioni e delle comunità coinvolte contro il coinvolgimento della banca nel finanziamento alla costruzione su larga scala di dighe, la banca ha annunciato nel 1997 la fondazione della World Commission on Dams (WDC), Commissione mondiale sulle dighe (Cmd). La commissione fu il primo gruppo creato per fare un’analisi indipendente dell’impatto della costruzione di grandi dighe. Dopo due anni e mezzo di ricerca, la Cmd ha commissionato più di mille pareri internazionali sulle “dimensioni ambientali, sociali, economiche, tecniche, istituzionali e prestazionali delle grandi dighe”. (27) Nel novembre 2000 il rapporto della Cmd è stato pubblicato e acclamato per la sua “struttura apartisan e progressiva nel processo decisionale della futura pianificazione energetica e dell’acqua”. (27) Nonostante questo rapporto sia stato il primo ad osservare in modo ampio lo sviluppo globale delle dighe attraverso il consenso e un processo di ricerca che vedeva partecipe e con il supporto dalla BM, la banca ha scartato le 26 richieste poste dalla Cmd. Ha affermato che avrebbe tenuto in considerazione le sue raccomandazioni durante la pianificazione di nuovi progetti ma sono molte le prove che la banca vi ha prestato poca attenzione e che non è riuscita ad imparare dagli errori del passato. Quella che segue è una lettera da Heriberto Luis Cabral del Network dei colpiti dalla Yacryta. Heriberto ha posto un’attiva resistenza alla costruzione della diga idroelettrica di Yacryta in Argentina e Paraguay per gli effetti negativi che la diga ha avuto sulle comunità limitrofe. La diga è stata supportata finanziariamente dalla BM, ricevendo 878 milioni di dollari sotto forma di prestiti tra il 1979 e il 2002. (28) (v. pagina successiva)


12. LA BANCA MONDIALE E L’AGRICOLTURA La BM incoraggia i paesi ad adottare modelli agricoli su larga scala e orientati all’esportazione che spesso hanno conseguenze ambientali e sociali dannose per le ragioni che vedremo di seguito. Innanzitutto, quando un paese è costretto a concentrarsi sulla produzione di alimenti per l’esportazione e il consumo in altri paesi, la propria sicurezza alimentare ne risulta minacciata. Le condizionalità della BM e del FMI costringono i governi dei paesi poveri a tagliare i sussidi ai propri agricoltori mentre allo stesso tempo ai paesi dell’emisfero del nord è concesso sovvenzionare i giganti agricoli che già dominano il commercio di cereali del mondo. Questi giganti sono quindi messi nelle condizioni di produrre grandi quantità di cereali a prezzi più economici. Gli accordi sul libero mercato permettono a queste aziende di vendere sottocosto il cereale economico sui mercati locali dei paesi in via di sviluppo dove viene venduto ad un prezzo inferiore al costo di produzione per i piccoli agricoltori. Questa pratica costringe i piccoli agricoltori ad essere esclusi dal mercato dal momento che non sono più in grado di competere con i giganti del settore agricolo. Oltre a distruggere le pratiche agricole indigene e le pratiche di mercato, le grandi monocolture hanno anche distrutto la biodiversità. La biodiversità è la chiave della sostenibilità e la più grande biodiversità del mondo si trova nei paesi tropicali del sud del mondo. A detta della studiosa di globalizzazione Vandana Shiva, tutte le specie sono interconnesse e hanno un ruolo vitale nei loro ecosistemi. Ciò significa che se una specie è in pericolo sono messi in pericolo anche “i sistemi di sostentamento e i mezzi di sussistenza di milioni di persone nei paesi del terzo mondo”. (29) La conservazione della biodiversità assicura la sostenibilità alimentare di milioni di agricoltori. La IFC (International Finance Corporation, una filiale del Gruppo della BM) fornisce prestiti direttamente alle aziende agricole che promuovono lo sviluppo delle monocolture. Per esempio, la IFC ha recentemente approvato un secondo prestito ad Amaggi Corporation, il più grande esportatore e produttore di monocolture di soia in Brasile nel 2004. Nonostante le numerose lamentele da parte delle organizzazioni civili e le prove che tale finanziamento sia in contraddizione con gli scopi della banca di “migliorare la gestione dell’uso del suolo e supportare attività economiche e infrastrutture ecologiche, soprattutto nelle aree più povere dell’Amazzonia e nelle aree in cui ci sia un serio o previsto conflitto nell’utilizzo del suolo”. (30) 13. LA BANCA MONDIALE E IL DIRITTO DEL LAVORO Il miglioramento dei diritti del lavoro è un fattore critico nella lotta contro l’impoverimento globale. A detta del World Development Movement le misure per il miglioramento dei diritti del lavoro sono state quasi del tutto assenti dai Povertà Reduction Strategy Papers (Prsp), i Protocolli di strategia di riduzione della povertà della Banca Mondiale. (31) La Banca Mondiale e il FMI non sono stati in grado di valutare in maniera critica sia gli impatti passati dei SAPs sia gli impatti futuri dei Prsp per quanto concerne i diritti del lavoro. Durante il meeting annuale della Banca Mondiale tenutosi nel settembre 2005 un’affermazione della Global Union ha confermato l’opinione che le strategie di riduzione della povertà della Banca non hanno fatto altro che rispecchiare le vecchie strategie dell’aggiustamento strutturale. (32) Grazie al principio della proprietà nazionale (centrale all’idea di un Prsp), i Prsp dovrebbero essere redatti di concerto con gli azionisti, quali i sindacati. Anche il monitoraggio e la valutazione dei Prsp dovrebbero coinvolgere le associazioni civili. La Banca Mondiale riconosce questo concetto e vanta che questo sia il punto di forza dei Prsp, ma sottolinea la necessità di distinguere tra la proprietà nazionale da un lato e dall’altro la velocità del processo di redazione dei Prsp e gli interessi degli azionisti della Banca Mondiale. (33) La Global Union afferma che “i partecipanti ai sindacati hanno notato mentre il numero dei paesi in cui i sindacati sono stati invitati a prendere parte alle consulte per i Prsp è aumentato, i sindacati spesso sono consultati solo nella fase finale del processo, non sono mai inclusi nella fase di stesura della bozza e raramente sono invitati a partecipare alla fase di monitoraggio e implementazione. Le restrizioni


alla libertà di associazione rimangono in alcuni paesi un ostacolo alla partecipazione significativa dei sindacati e spesso sono stati menzionati l’insufficiente accesso alla documentazione dell’IFI e del governo e alla costruzione delle competenze.! In generale i sindacati si sono detti insoddisfatti per la mancanza di attenzione verso le preoccupazioni del mercato del lavoro, le strategie di creazione di posti di lavoro, il miglioramento delle condizioni di lavoro e il rispetto dei diritti del lavoro, nella maggior parte dei Prsp che sono stati finalizzati”. (32) Le Global Unions inoltre osservano una discrepanza tra la teoria e la pratica della Banca Mondiale in materia di diritti del lavoro. In alcune pubblicazioni la Banca Mondiale riconosce l’importanza dei diritti del lavoro, ma in pratica “solo raramente essi hanno un seguito nelle analisi e nelle raccomandazioni politiche della Banca a livello dei singoli paesi”. (32) La Banca Mondiale stessa ha persino pubblicato un rapporto che dimostra il suo “approccio semplicistico e dannoso alla riforma del lavoro”. (32) Ne è un esempio il sistema di penalizzazione che è stato sviluppato per punire i paesi che hanno disposizioni in materia di lavoro, così come la protezione contro il licenziamento e disposizioni che regolano le ore lavorative e il salario minimo. (34) Caro amico, è un piacere scriverti, quello che stai facendo è importante, sia per la tua comunità che per noi al sud. La costruzione, ormai iniziata e l’esecuzione della diga idroelettrica di Yacyreta, ha portato con se non solo quello che gli investitori chiamano progresso, ma anche la conseguente distruzione ad opera dell’uomo dell’ambiente naturale di specie in via di estinzione come il siervo de los pantanos (un raro animale di palude). La costruzione della diga ha cambiato il nostro ecosistema unico, ha distrutto i network sociali e ha fatto scomparire forme naturali di sostentamento quali i pesci che dipendevano dalle correnti ascensionali per migrare a deporre le uova. La compagnia che ha costruito la diga ha costruito degli ascensori per i pesci che però servono solo a fare in modo che i costruttori della diga peschino più facilmente e non aiutano i pesci a migrare ma solo a metterli più in pericolo. I letti di argilla sono stati inondati e con ciò, un materiale che è stato usato dai tempi antichi dalla mia comunità per produrre ceramica e mattoni. Era una forma d’arte tradizionale e funzionale usata per costruire spazi abitativi di alta qualità e allo stesso tempo impiegava migliaia di famiglie. L’inondazione dei letti di argilla per fare il lago del bacino idroelettrico ha causato la perdita del lavoro per queste famiglie. All’inizio le famiglie sono state aiutate da un’organizzazione di due paesi ma da allora esse hanno dovuto emigrare verso altre città o paesi per cercare lavoro o in molti casi per ricorrere alla prostituzione. Anche se venissero costruite migliaia di case con le corrispondenti infrastrutture, la popolazione sarebbe comunque privata delle risorse economiche e sociali con le quali ha funzionato per decenni. Ciò significa che non si può non si può spostare qualcuno dall’ambiente in cui si è evoluto socialmente e spostarlo improvvisamente a chilometri di distanza. La comunità colpita ha denunciato tutto ciò e ha sporto reclami per cui la Banca Mondiale ha mandato una commissione di indagine e la commissione Blou Ribbon per visitare l’area e valutare la vitalità economica del progetto. Recentemente la comunità ha reclamato contro i quartieri generali della Banca Mondiale a Washington DC e l’organizzazione e l’ente responsabili della costruzione (HeribertoOficina de Afectado Roga Avda. Ucraina y Ruta n.1 tel: 595-71-07508). Nonostante la Banca Mondiale abbia riconosciuto molti dei problemi evidenziati dalla commissione di indagine e abbia dichiarato di voler agire per correggere alcuni di questi problemi, non ha mantenuto la parola data.


Fonti 1) http://en.wikipedia.org/wiki/Microlending 2)"Measuring the Impact of Microfinance: Taking Stock of What We Know" by Nathanael Goldberg December 2005 Grameen Foundation USA Publication Series www.microfinancegateway.org/redirect.php?mode=link&id=30153&PHPSESSID 3)“US Cuts World Bank Funding: Corruption, Secrecy Prompt 20% Cut” Center For Economic Justice. November 2005 4)The Limits of Reform: The Wolfehnsohn Era at the World Bank by Walden Bello and Shalmali Guttal (Much of this report is drawn from Bello’s latest book Dilemmas of Domination: the Unmaking of the American Empire (New York:Henry Holt and Company, 2005) 5)World Development Movement. (2005). One Size For All: A Study of IMF and World Bank Poverty Reduction Strategies, 09-2005, London 6)Jubilee South. (2005) We are the Creditors! Jubilee South's Response to the G-8 Debt Proposal: Justice Demands Unconditional and Total Debt Cancellation for All South Countries, Quezon City, Philippines 7) George, Susan. (2000).The Global Citizens Movement: A New Actor For a New Politics, 30-08-2001 8) ACTSA. (1998). Paying Twice For Apartheid, 05-1998, London 9)Jubilee South. (2005) We are the Creditors! Jubilee South's Response to the G-8 Debt Proposal: Justice Demands Unconditional and Total Debt Cancellation for All South Countries, Quezon City, Philippines 10) World Development Movement. (2005). One Size For All: A Study of IMF and World Bank Poverty Reduction Strategies, 09-2005, London 11) www.womensnews.org/article.cfm/dyn/aid/866-extend 12) Broken Promises The Chad Cameroon Oil and PipelineProject; Profit at Any Cost? by Friends of the Earth International, CED/FoE-Cameroon, Milieudefensie, FoE1, June 2001 13)“Chadian President Spends Pipeline Windfall on Arms” Bretton Woods Project December 2000 http://brettonwoodsproject.org/article.shtml?cmd[126]=x-126-15314 14 a,b,c) Broken Promises The Chad Cameroon Oil and PipelineProject; Profit at Any Cost? by Friends of the Earth International, CED/FoE-Cameroon, Milieudefensie, FoE1, June 2001 15)“Bank freezes pipeline funds to Chad” Bretton Woods Project January 2006 http://brettonwoodsproject.org/article.shtml?cmd[126]=x-126-507557 16)“Baku-Tbilisi-Ceyhan Pipeline, Caucasus” www.bankwatch.org/index.htm 17) http://www.whirledbank.org/environment/mining.html 18) Pumping Poverty (a film released by Friends of the Earth International in Oct 2005) 19)“World Bank attacked over gold mine” Swann, Christopher. Financial Times. August 21-2005 http://www.probeinternational.org/pi/mining/index.cfm?DSP=content&ContentID=13625 20)The Limits of Reform: The Wolfehnsohn Era at the World Bank by Walden Bello and Shalmali Guttal (Much of this report is drawn from Bello’s latest book Dilemmas of Domination: the Unmaking of the American Empire (New York:Henry Holt and Company, 2005) 21) Power Failure: How the World Bank is Failing to Adequately Finance Renewable Energy for Development. October 2005, Friends of the Earth US. www.foe.org/camps/intl/institutions/renewableenergyreport10242005.pdf 22)A Wrong Turn from Rio: The World Bank's Road to Climate Catastrophe Institute for Policy Studies 2004 By Jim Vallette, Daphne Wysham and Nadia Martinez 23)The Sky Is Not The Limit: The Emerging Market in Greenhouse Gases by Carbon Trade Watch /Transnational Institute Briefing Series: No. 2003/1 24)http://www.whirledbank.org/environment/dams.htm 25)“Guatemalan Citizens harmed by World Bank- Bank Financed Dam Seek Justice Rio Negro Massacre Trial Opens” Probe International. Sept. 10 1999


26)“World Bank dam poses huge risk to Laotian farmers” Ryder, Grainne. Probe International Briefing. August 23/2004 27)The Limits of Reform: The Wolfehnsohn Era at the World Bank by Walden Bello and Shalmali Guttal ( Much of this report is drawn from Bello’s latest book Dilemmas of Domination: the Unmaking of the American Empire (New York:Henry Holt and Company, 2005) 28)Letter from Heriberto. Officina de Afectado Roga Avenida. Ucrania y Ruta No 1 tel:595-71-207508 29)Biopiracy: The Plunder of Nature and Knowledge by Vandana Shiva. South End Press 1997 pg 66 30)http://www.aseed.net/index.php?option=com_content&task=view&id=160&Itemid=107)Sources for Rabbe’s Part on Labor 31) PRSP Briefing - Poverty Rhetoric & Surreptitious Privatisation? June 2002 http://www.wdm.org.uk/campaigns/cambriefs/debt/prspbrf.pdfsource 32)http://www.union-network.org/uniindep.nsf/0/1C009E3D61FCF556C125707A002E728Csource 33) http://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/TOPICS/EXTPOVERTY/EXTPRS/0,,contentMDK:2017565 9~menuPK:490516~pagePK:148956~piPK:216618~theSitePK:384201,00.htmlsource 34) http://www.doingbusiness.org/Documents/DB-2005-Overview.pdfsource 35) The Energy Tug of War. The Winners and Losers of World Bank Fossil Fuel finance. SEEN2004 www.seen.org/PDFs/Tug_of_war.pdf 36) How the World Bank's Energy Framework Sells Climate and Poor People Short. A Civil Society Response to the World Bank's Investment Framework for Clean Energy and Development. September, 2006. Bank Information Center, Bretton Woods Project, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, CEE Bankwatch Network, Friends of the Earth-International, Institute for Policy Studies, International Rivers Network, Oil Change International, Urgewald. www.ifiwatchnet.org/documents/item.shtml?x=46133

1.Come agisce la campagna di disinvestimento 01. COS’E’ LA CAMPAGNA DI DISINVESTIMENTO E QUAL'E' LA SUA INFLUENZA SULLA BANCA MONDIALE La campagna di disinvestimento è parte di una iniziativa portata avanti a livello globale il cui proposito è quello di porre fine alle politiche e ai progetti della Banca Mondiale che risultano negativi a livello ambientale e sociale. La strategia della campagna è creata con l’intento di combattere l’azione del Gruppo Banca Mondiale attraverso la presa di coscienza del fatto che la Banca accumula più dell’ 80% del suo capitale attraverso la vendita di diversi prodotti finanziari, in primo luogo bond nei mercati di capitali. L’idea fondante della campagna di disinvestimento è stata ispirata dal movimenti anti-apartheid. La campagna è un iniziativa nata da gruppi provenienti da Haiti, Sud Africa, Ecuador, così come da molti altri gruppi delusi dalle politiche della Banca Mondiale implementate nei loro paesi. Le comunità di tali paesi, con la collaborazione anche di Canada, Stati Uniti ed Europa, incoraggiando il disinvestimento, hanno con successo iniziato a cambiare l’azione della Banca Mondiale. Numerosi sindacati, università, gruppi civici, governi locali e gruppi religiosi hanno firmato a favore del progetto di disinvestimento della Banca Mondiale. (1)


L’impatto della Campagna di disinvestimento varia rispetto alla maggioranza delle iniziative di responsabilità e di sostegno della Banca. Il proposito della Campagna è quello di persuadere investitori istituzionali e pubbliche istituzioni ad adottare politiche contro gli investimenti nei bond della Banca. Già quasi 90 investitori si sono impegnati a non investire in tali bond per ragioni sociali e finanziarie. Tra questi investitori troviamo sette città degli Stati Uniti d’America tra cui Milwaukee, Wis. e San Francisco, circa ventiquattro associazioni tra cui 1,5 milioni di membri dell’International Brotherhood of the Teamsters e 4 milioni di membri del Service Employees International Union (SEIU). Assieme a questi, dieci fondi hanno adottato politiche contro gli investimenti nei bond, tra cui si ricordano: ASN, Calvert Group, Parnassus Funds, Citizens Funds, i quali hanno in totale circa 16 miliardi di dollari in attivo. La Campagna sta crescendo e ha come obiettivi il coinvolgimento di molte altre città e di grandi investitori istituzionali ed inoltre mira ad includere fondi di pensionamento dei dipendenti statali e investitori di confessioni religiose. Con la crescente partecipazione alla campagna di disinvestimento sarà sempre più difficile per la Banca Mondiale (IBRD e IFC) incrementare l’accumulo di fondi ai ritmi odierni. I bond della Banca Mondiale diventeranno, in tal modo, sempre più rischiosi da possedere per gli investitori, i quali non esiteranno a sottoporre la Banca a pressioni e richieste di cambiamento. Per questo motivo la Campagna ha lo scopo di portare all’attenzione dei cittadini e delle pubbliche istituzioni dei paesi Occidentali le controversie politiche e i progetti controversi della Banca. Per una migliore comprensione circa il funzionamento della Campagna di disinvestimento, inizieremo presentando le strutture e i fondi della Banca Mondiale.

02. QUAL’ E' IL RUOLO DI CIASCUNA BRANCA DEL GRUPPO BANCA MONDIALE Ciò che comunemente viene denominato come “Banca Mondiale” è in realtà composto da due istituzioni, le quali comprendono 184 paesi membri:  La Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD) e  L’Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA). L’IBRD concentra i propri obiettivi sui paesi a medio reddito come Brasile, India e Bulgaria, mentre IDA si occupa di finanziare i paesi più poveri del mondo come Bangladesh, Sudan ed Etiopia. Le due istituzioni concedono prestiti a bassi tassi di interesse e crediti a interessi zero ai paesi in via di sviluppo per la creazione ed il miglioramento di pubbliche istituzioni, grandi infrastrutture, educazione, salute ed altri settori. (2) Il Gruppo Banca Mondiale è, ad ogni modo, costituito da cinque istituzioni:  Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD)  Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA)  Società finanziaria internazionale (IFC)  Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA)  Centro internazionale per la risoluzione delle dispute sugli investimenti (ICSID) Scopo della IFC è la riduzione della povertà e il miglioramento del benessere dei cittadini attraverso la promozione degli investimenti nei settori privati nei paesi in via di sviluppo. (3) Fondato nel 1956, la IFC aspira ad essere il maggior erogatore di prestiti multilaterali e investimento azionario per le società di capitali, le banche private e i fondi di investimento nei paesi in via di sviluppo. (4)


L’Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA) promuove Investimenti diretti esteri (FDI) verso i paesi in via di sviluppo come strumenti che mirano a stimolare la crescita economica e la riduzione della povertà. Essa fornisce assicurazioni per il rischio socio-politico e assistenza tecnica a società che abbiano intenzione di investire nei paesi in via di sviluppo. Il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti (ICSID) è presieduto dal Presidente della Banca Mondiale. A tale organo spetta il compito di offrire la cornice istituzionale ed i servizi amministrativi necessari alla risoluzione di eventuali controversie, che potrebbero insorgere tra paesi membri e investitori, mediante il ricorso alla conciliazione o all’arbitrato.(5) 03. FONTI DI FINANZIAMENTO DI CIASCUNA BRANCA DELLA BANCA MONDIALE Cos’è un bond della Banca Mondiale? Un bond (obbligazione) è un accordo di prestito attraverso cui, chi acquista l’obbligazione, accetta di pagare al detentore di tale titolo di credito, in un determinato lasso da tempo, un certo ammontare di denaro. Colui che acquista tali bond accetta essenzialmente di prestare denaro all’ente emittente obbligazioni. Di conseguenza, i bond della Banca Mondiale sono prestiti attraverso i quali la Banca riceve liquidi di cui necessita mentre i prestatori (investitori pubblici e privati) guadagnano interessi. Il termine di ciascun bond viene fissato AL momento dell’emissione e può variare da 1 a 30 anni; talvolta esso può essere prolungato. La Banca Mondiale ripaga l’intero ammontare del bond alla scadenza del termine fissato ed effettua periodici pagamenti di interessi all’acquirente dell’obbligazione. Solitamente, la resa è maggiore quanto più lunga è la validità del bond. I governi e le società di capitali sono i maggiori acquirenti di bond dalla Banca Mondiale. IBRD La Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD), con 222 miliardi di dollari in attivo nel 2005, si presenta come “uno dei maggiori emittenti di bond nel mondo, con centinaia di transazioni effettuate ogni anno.” (6) Dall’emissione del primo bond nel 1947, l’IBRD ha diligentemente diversificato i suoi prodotti di debito2, penetrando in nuovi mercati come emittente di obbligazioni e facendo crescere il numero di investitori nel mondo. Tutti i prestiti della Banca concessi ai paesi in via di sviluppo sono finanziati attraverso i soldi presi in prestito dai mercati di capitali.3 I 400 miliardi di dollari che l’IBRD ha prestato ai paesi in via di sviluppo a medio reddito, sono stati finanziati dagli investitori che hanno acquistato i bond dalla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo. Per avere un’idea di chi siano questi investitori consultare la parte 04, step 4. (7) Stando alle valutazioni circa le performance dei bond effettuate da agenzie indipendenti come Moody’s e S&P4, i bond emessi dalla Banca sono considerati essere a “tripla A”. I bond sono esempi di prodotti di debito. La IBRD li produce e li vende sul mercato come fossero prodotti di manifattura e vende i propri beni, ricevendo soldi in cambio. Altri prodotti di debito emessi correntemente dalla IBRD sono titoli di credito scontati con una durata che varia da 1 a 360 giorni e obbligazioni strutturate. Per maggiori info: http://treasury.worldbank.org/Services/Capital%2bMarkets/Debt+Products/index.htm 3 La IBRD accumula annualmente tra i 12 e i 15 miliardi di dollari per questo proposito. 4 La valutazione sui bond è una misurazione della certezza di resa (o del rischio di perdite) che essi generano. Il più alto grado nella scala di misurazione fornita da S&P è “tripla A” seguito da “doppia A”, “singola A”, “Tripla B” e così via. I bond “Tripla A” (come nel caso dei bond di IBRD e IFC) sono considerati senza rischio di perdite. 2


Questo implica che la Banca restituirà all’acquirente del bond, con la quasi totale certezza, il capitale investito: facilmente e con una certa rapidità accumulerà, quindi, denaro proveniente dal mercato finanziario. L’alta valutazione dei bond della IBRD proviene dalla garanzia fornita dai suoi 184 paesi azionisti i cui capitali possono essere usati per soddisfare le richieste di pagamento degli acquirenti di bond. Considerato ciò, l’ammontare di fondi capitali disponibili per la Banca Mondiale autorizzati dai paesi membri consiste non in “paid-in capital” (capitale versato o d’apporto) ma in “callable capital” (messo a disposizione a titolo di garanzia) o denaro che sarebbe in teoria reso disponibile alla Banca Mondiale per coprire, se necessario, i suoi debiti. Nonostante la Banca non abbia mai fatto ricorso a tali garanzie, esse sono comunque esistenti ed accessorie al prestito5. IFC Questa branca della Banca accumula i suoi capitali da attività di prestito attraverso l’emissione di obbligazioni di debito come i bond e la loro successiva vendita sui mercati internazionali di capitali. Come la IBRD, i bond della IFC hanno una valutazione “Tripla A”. Tali bond sono sostenuti dall’impegno di finanziamento dei paesi donatori. (8) Scopo della Campagna è quello di abbassare la valutazione “Tripla A” dei bond della IBRD e della IFC. Se la Banca perdesse la sua ottima valutazione relativa ai bond, il valore di questi ultimi verrebbe diminuito dall’aumentare del rischio. Ciò genererebbe pressioni sulla Banca da parte degli investitori allo scopo di ridefinire le sue politiche. MIGA L’Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti è attualmente autosufficiente dal punto di vista finanziario. In accordo alla sua Convenzione dovrebbe sforzarsi di evitare di appoggiarsi ai capitali degli stati membri. IDA La gran parte dei finanziamenti elargiti all’Associazione internazionale per lo sviluppo provengono dai paesi donatori della Banca. I suoi attivi al 30 Giugno 2005 sono di 130,4 miliardi di dollari, 42,5 miliardi dei quali verranno destinati, nei prossimi 40 anni, come stabilito nel G8 del 2005, alla riduzione del debito. Nell’Aprile del 2005, ad esempio, i paesi membri hanno destinato all’IDA approssimativamente 33 miliardi di dollari per la cancellazione del debito. (10) L’IDA, inoltre, riceve denaro dall’IBRD. Un totale di 3,8 miliardi di dollari (circa il 40% delle entrate della IBRD) vengono destinati all’IDA.

Come dimostrato sopra, il Gruppo Banca Mondiale dipende fortemente dalla vendita dei suoi prodotti finanziari sui mercati finanziari mondiali. In percentuale, la vendita di bond assicura l’80% dei finanziamenti che il Gruppo ha a disposizione per la riduzione della povertà o per concedere prestiti al settore privato o ai paesi a medio reddito. In totale, 11 miliardi di dollari sono stati “paid in” dal capitale dei 184 paesi azionisti membri della IBRD sin dal 1946 e non si sono verificati incrementi nella partecipazione dei membri azionisti in più di 10 anni. Per maggiori info: http://treasury.worldbank.org/Services/Capital%2bMarkets/Financial+Strenght/index.htm 5


Accumulando denaro in questo modo la Banca è stata capace di evadere la sorveglianza pubblica che di norma accompagnerebbe l’uso dei fondi dei contribuenti. “FLUSSO DEI BOND DELLA BANCA MONDIALE: dall’alto verso il basso" Step 1 IFC IBRD Emettono bond

Step 2 I BOND SONO SOTTOSCRITTI O PIAZZATI SUL MERCATO DA ISTITUTI DI CREDITO E FONDI DI INVESTIMENTO COME LA FORTIS BANK, DEUTSCHE BANK, CITIGROUP, ABN AMRO, MORGAN STANLEY. (vedi step 2 pag……)

Step 3 UNA VOLTA SUL MERCATO I BOND DELLA BANCA MONDIALE VENGONO ACQUISTATI DA INVESTITORI SOCIETARI E ISTITUZIONALI COME: FORTIS BANK, AMERICAN LIFE INSURANCE, SWISS LIFE, RAIFFEISEN, HANNOVER LIFE, AIG, SALZBURG MUNCHEN FUNDS, HSBC TRINKHAUS. (vedi step 3 pag…..)

Step 4 FONDI PENSIONISTICI, COMUNI, UNIVERSITA’, CHIESE, SINDACATI SOSTENGONO I BOND DELLA BANCA MONDIALE METTENDO A DISPOSIZIONE I PROPRI SOLDI IN UN FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO DI SOCIETA' CHE GESTISCONO FONDI O DI BANCHE DI INVESTIMENTO COME QUELLE PRESENTI NELLO step 3.

Step 5 I TUOI SOLDI


04. DOVE E COME SONO VENDUTI I BOND DELLA BANCA MONDIALE? Step 1. I bond vengono prima di tutto emessi dall’IBRD o dalla IFC. I bond emessi da tali settori della Banca hanno valore “Tripla A” dato che sono garantiti da un ampio numero di paesi donatori. In caso di pericolo di perdita, la Banca ha il diritto di attingere a parte del capitale sottoscritto. I bond vengono emessi in una serie di valute fisse con tassi di interesse e data di scadenza prestabiliti. Nell’anno fiscale 2005 per esempio, l’IBRD ha emesso bond per un volume totale equivalente a 13 miliardi di dollari. Dal 30 giugno 2005 tale settore ha preso in prestito un totale di 102 miliardi di dollari dal mercato finanziario (per ripagare tutti i capitali presi in prestito, la Banca è obbligata a contrarre un corrispondente ammontare di nuovi prestiti.) Step 2. I bond sono sottoscritti e piazzati sul mercato da istituti di credito e fondi di investimento. Data la difficoltà per l’IBRD e la IFC di trovare venditori, tali settori della Banca si affidano a intermediari finanziari (sottoscrittori di titoli di nuova emissione) i quali ricevono un premio per la vendita dei bond. La Banca Mondiale mantiene strette relazioni con un ampio numero di sottoscrittori in tutti i mercati finanziari, assicurandosi così una vasta distribuzione dei bond. (12) Alcuni degli ultimi sottoscrittori dei bond della Banca Mondiale sono: FORTIS BANK, DEUTSCHE BANK, CITIGROUP, ABN AMRO, MORGAN STANLEY. Tutti i sottoscrittori comprano inizialmente i bond dell’IBRD e della IFC ad un prezzo più basso per poi rivenderli ad un prezzo maggiore. Tali bond della Banca vengono commerciati attraverso case di negoziazione titoli, banche commerciali, operatori commerciali, brokers. I prezzi vengono quotati nelle borse valori dei maggiori mercati, nelle piattaforme elettroniche di scambio e in selezionati giornali finanziari. Step 3. Una volta sul mercato, i bond vengono acquistati da investitori giuridici e istituzionali. Solitamente questi sono: - banche e fondi di investimento, i quali includono i bond dell’IBRD e della IFC nei loro portafogli. FORTIS BANK, AMERICAN LIFE INSURANCE, SWISS LIFE, RAIFFEISEN, HANNOVER LIFE, AIG, SALZBURG MUNCHEN FUNDS, HSBC TRINKHAUS, NEW YORK LIFE hanno tutti acquistato e messo nel proprio portafoglio bond della Banca Mondiale per venderli ai loro clienti. 6 - istituzioni, che amministrano considerevoli somme di denaro pubblico come fondi di pensione e di assicurazione e sindacati (esempi sono: il fondo di pensionamento statunitense “ TIAA-CREF”, l’organizzazione postale francese “La Poste”, il fondo di pensionamento olandese “ABP”). Tali organizzazioni sono solitamente prudenti nell’investire e posseggono un ampio ammontare di bond (generalmente i bond sono meno rischiosi delle azioni).

Il portafoglio o fondo comune di investimento è un mix di bond (o titoli) di diversi gradi di valutazione (rating)* che diversificano il rischio e quindi permettono in media un ritorno stabile. Per semplificare, si immagini che un fondo comune di investimento può consistere per il 35% di bond dell’IBRD, per il 10% di buoni del tesoro statunitensi, per il 20% da obbligazioni di società, per il 10% da titoli azionari e per il 25% dai bond dello stato del Brasile. * I rating sono misure della certezza di resa (o del rischio di perdite) che essi generano. Il più alto grado nella scala di misurazione fornita da S&P è “tripla A” seguito da “doppia A”, “singola A”, “Tripla B” e così via. I bond “Tripla A” (come nel caso dei bond di IBRD e IFC) sono considerati senza rischio di perdite. 6


Step 4. Le istituzioni possono possedere i bond della Banca Mondiale indirettamente. Le istituzioni che operano con fondi pubblici (piccoli fondi di pensionamento, comuni, università, chiese) frequentemente si rivolgono a compagnie di gestione dei fondi per investire con vantaggio i propri capitali. Molte compagnie di gestione dei fondi (come quelle elencate nello step 3) hanno portafogli contenenti una certa percentuale di bond della Banca Mondiale da offrire ai loro clienti. Quindi, se un’istituzione non possiede i bond della Banca Mondiale direttamente, potrebbe possederne investendo in uno dei fondi comuni di investimento della loro società di gestione di fondi. Altri esempi di società di gestione dei fondi che hanno, nel proprio portafoglio, bond della Banca, sono Barclays, City Bank, Credit Suise, Goldman Sachs, Morgan Stanley, UBS. Perciò, che tu lo sappia o no, il tuo sindacato, comune, università, fondo di pensionamento e di assicurazione possono fornire alla Banca Mondiale i fondi necessari per la sua attività di prestito. 05. TU E LA BANCA MONDIALE Informati circa le attività e l’impatto a livello globale della Banca Mondiale. Contatta l’organizzazione più vicina a te che si occupa di organizzare campagne in merito alle istituzioni finanziare ed internazionali come la Banca Mondiale per avere maggiori informazioni, o ricerca nei siti web forniti nella sezione dedicata ai link di questo manuale. Una volta che avrai raccolto informazioni sulla Banca potrai chiedere alla tua università, al tuo fondo di pensionamento, alla tua città, al tuo sindacato o alla tua chiesa di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere attivamente un’azione di disinvestimento. In concreto, ciò significherebbe l’approvazione di una delibera o di una politica di investimento in cui venga esplicitamente dichiarato che l’organizzazione cui ti rivolgi non intende investire in bond della Banca Mondiale. Finora, dieci comuni (tra cui San Francisco e Berkley), undici fondi socialmente responsabili (inclusa la banca olandese ASN), trentatré chiese e comunità religiose, ventiquattro fondazioni, due università (incluso l’Oxford-based Wadham college), nove sindacati internazionali e venticinque statunitensi hanno firmato delibere contro gli investimenti nella Banca Mondiale. Le strategie per avvicinare le diverse istituzioni possono essere diverse. A seconda delle specifiche componenti di ciascuna istituzione possono essere rilevanti diverse informazioni circa la Banca Mondiale. Un paio di suggerimenti per avviare la ricerca: Come trovare la giusta istituzione per un’iniziativa di disinvestimento e come muoversi nei suoi confronti? 0 1

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Se conosci un fondo etico nella tua regione puoi scoprire se possiede bond della Banca Mondiale o se adotta politiche di investimenti di questo tipo in altre banche pubbliche. Se così non fosse, prova a metterti in contatto con l’organizzazione che lo gestisce. Se sei uno studente, o lavori in un’istituzione accademica, puoi chiedere al dipartimento che si occupa di amministrazione finanziaria nella tua università se esistono criteri etici nella gestione di fondi ed investimenti. Molto spesso non è così. Successivamente puoi metterti in contatto con studenti e associazioni di professori e suggerire loro di provvedere comunemente alla scrittura di una lettera al Rettore o al comitato direttivo dell’università, richiedendo di prendere in considerazione l’esclusione della Banca Mondiale dalla lista dei potenziali destinatari di investimenti dell’università. Se sei un membro di un sindacato puoi organizzare un incontro per discutere in merito al ruolo della Banca Mondiale nei movimenti per i diritti dei lavoratori, o puoi metterti in contatto con associazioni del sud del mondo per avere maggiori informazioni. Il suggerimento che ti diamo è


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quello di destinare la tua richiesta ai capi dell’associazione7. Inoltre potresti proporre loro di intraprendere una campagna di disinvestimento. Se hai un fondo di pensionamento puoi scrivere una lettera al dipartimento che si occupa di investimenti chiedendo di sapere dove vengono investiti i soldi del fondo, e se in questo processo vengono adottati criteri etici. Dopo aver raccolto sufficienti informazioni e ricevuto consensi da altri partecipanti al tuo stesso fondo puoi scrivere una lettera di presentazione chiedendo che tale fondo escluda i bond della Banca Mondiale da investimenti potenziali e attuali.

Tra tutti i casi sopra menzionati, il primo risulta essere la migliore opzione da seguire prima di intraprendere un’iniziativa di disinvestimento o di contattare coloro che già sono coinvolti in campagne di disinvestimento per avere supporto, consulenza e aiuto (consulta i contatti che vengono forniti alla fine del presente manuale). Ricorda che non è necessario che l’istituzione cui ti rivolgi possegga direttamente i bond della Banca Mondiale. Dichiarare l’esclusione, da parte di un’istituzione, dei bond della Banca Mondiale come investimenti è importante tanto quanto l’affermazione del proposito di non acquistarne mai in futuro. 06. FINO A QUANDO CONTINUERA’ LA CAMPAGNA DI DISINVESTIMENTO? La campagna, esortando le istituzioni a privarsi dei bond della Banca Mondiale continuerà fino a quando verranno soddisfatte dalla banca le seguenti richieste: 1. Cancellazione incondizionata del debito per tutti i 66 paesi a basso reddito presenti nella lista dell’IDA; 2. L’estinzione di tutte le condizionalità economiche necessarie per ricevere prestiti; 3. La fine dei finanziamenti della Banca a progetti dannosi a livello ambientale e sociale, specialmente nel settore delle infrastrutture.

07. I BOND DELLA BANCA MONDIALE IN EUROPA E NEL TUO PAESE I mercati europei rappresentano una massiccia fonte di finanziamento per la Banca Mondiale. In media tra il 30% e il 40% del reddito della Banca deriva da bond acquistati dagli investitori europei. La Banca inonda i mercati europei con i suoi bond sin dal 1951. Questi sono stati emessi in Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Polonia e Francia. Come chiarimento, di seguito si possono trovare alcuni esempi di emissioni di bond. Il 35% dei 750 milioni in bond emessi dalla Banca Mondiale nel Febbraio 2005 sono stati acquistati da investitori europei. I dati forniti dalla Banca Mondiale danno una buona illustrazione del tipo di istituzioni che comprano i bond. Il 40% dei compratori sono gestori di fondo, il 25% compagnie di assicurazione sulla vita e fondi di pensionamento, il 20% sono intermediari bancari e al dettaglio e il 15% è costituito da banche centrali e istituzioni pubbliche. Ciò porta a concludere che i bond della Banca Mondiale possono facilmente essere trovati nella maggior parte dei grandi fondi di pensionamento e investimento e in compagnie assicurative in Europa. (13) La Banca emette inoltre 1,5 miliardi di dollari americani in eurobond dal 1991, il 40% dei quali sono stati venduti in Europa. (14) 7

Specifici documenti informativi sul tema Banca Mondiale e lavoro sono reperibili nel sito: www.wbbeurope.org


La Banca sta cercando di attrarre investitori europei emettendo bond in moneta locale come fiorini ungheresi e Zloty polacco. Un esempio di emissione di bond, con l’obiettivo di attrarre investitori dall’Europa, è l’elargizione di bond in fiorini ungheresi nel settembre del 2004, sottoscritta dalla Deutsche Bank. In Italia, per esempio, i bond della Banca sono molto richiesti, essendo i bond provenienti da organizzazioni internazionali, come la Banca Mondiale appunto, non soggetti a trattenute fiscali. (15) Nel Settembre 2004, per esempio, la Morgan Stanley ha sottoscritto e venduto bond della Banca mondiale primariamente per ed a investitori italiani al dettaglio. (16) Gli investitori europei stanno comprando bond della Banca anche in monete non europee come pesos cileni. (17) Recentemente la Banca si sta avvalendo di nuove tattiche per attirare i clienti europei. Il caso dell’unione postale francese “La Poste” ne è un esempio. Nel luglio 2005 la Banca Mondiale e “La Poste” hanno collaborato per la creazione dei cosiddetti bond “Toniciel Banque Mondiale” e li hanno messi in vendita per i clienti e i dipendenti de “La Poste”. Inoltre, i bond dell’IBRD sono stati promossi dall’organizzazione postale francese come prodotti di investimento etico e come “concreta opportunità di mostrare solidarietà ai paesi in via di sviluppo”. (18) Infine, molti investitori istituzionali, come il fondo pensionistico olandese ABP, possiedono, indirettamente o attraverso un fondo comune di investimento, diversi bond della Banca Mondiale. 08. AVVERTIMENTO AGLI INVESTITORI: RISCHI FINANZIARI DEI BOND DELLA BANCA MONDIALE Nonostante i bond della Banca Mondiale siano classificati come “tripla A”, esistono rischi associati al loro acquisto dall’IBRD e dalla IFC. Sia gli attuali che i potenziali investitori nella Banca Mondiale dovrebbero considerare tale aspetto. Vi sono tre fondamentali buoni motivi per preoccuparsi: 4 il capitale esigibile su cui la banca può contare sta diminuendo 5 la possibilità di perdite sui prestiti 6 molti pubblici investitori stanno vendendo i bond della Banca Mondiale. Chi prende a prestito dalla Banca Mondiale potrebbe non essere capace di ripagare il debito Se i paesi non sono in grado di pagare gli interessi sul debito alla Banca Mondiale, la valutazione dei suoi bond subirà un forte indebolimento. In realtà il numero di coloro che prendono a prestito dalla Banca Mondiale e si trovano successivamente in condizione di non poter pagare il debito all’istituzione sta crescendo. Nel 2002 l’Argentina, il quarto maggiore debitore della Banca, ha sospeso i pagamenti di 805 milioni di dollari alla Banca Mondiale non avendo sufficiente disponibilità. L’Argentina non era stata in grado di pagare a causa di una crisi economica causata dalle politiche supportate dal Fondo Monetario e dalla Banca Mondiale che aveva portato le esportazioni del paese ad essere non competitive. Sebbene all’inizio del 2006 l’Argentina e il Brasile abbiano ripagato totalmente il loro debito con il FMI, ci sono comunque motivi di preoccupazione relativi ai debiti di tali paesi nei confronti della Banca Mondiale. Dal 1994 il debito esterno totale del Brasile ha fatto un balzo dal 29% al 65% del suo PIL e il paese sta mantenendo tassi di interesse estremamente alti, superiori al 25,5%. Questo livello di debito non è assolutamente sostenibile, e per Brasile si sospetta la possibilità di non essere, in futuro, capace di ripagare il debito in tempo. La posizione fiscale delle Filippine per esempio, si avvicina in maniera allarmante alla situazione fiscale verificatasi in Argentina che ha condotto poi il paese alla crisi economica. Gli analisti e gli


investitori sono in allarme, poiché ritengono possibile un futuro problematico per l’economia delle Filippine, soprattutto per quanto riguarda la capacità del paese di ripagare il debito. (19) Moody’s investors service, nella sua analisi svolta nell’ottobre 2002 in merito ai bond della Banca Mondiale, ha rilevato che il più gran rischio per la posizione fiscale della Banca si avrebbe nel momento in cui più di un debitore di grandi dimensioni non fosse più in grado di ripagare in tempo gli interessi sul debito.(20) Moody’s inoltre sottolinea che oltre al Brasile e all’Argentina, altri debitori come la Russia e l’Indonesia, e ora anche le Filippine, potrebbero affrontare ulteriori ostacoli dovuti a problemi politici e strutturali. Combinati insieme questi cinque paesi rappresentano il 30,66% del prestito non ripagato alla Banca.(21) Inoltre molti prestiti della Banca Mondiale non sono ben monitorati, e i progetti non sono sostenibili, di conseguenza il rischio del mancato saldo del debito aumenta. I progetti della Banca Mondiale hanno un alto tasso di fallimento. Un’indagine commissionata dal Congresso degli Stati Uniti nel 2000 (22) ha rilevato che tra il 50% e il 60% dei progetti della Banca Mondiale falliscono nel raggiungere risultati sostenibili. Parte dei motivi risiedono nel fatto che maggiore enfasi è data alla quantità e alla rapida approvazione dei prestiti che alla loro qualità e sostenibilità. La critica in merito ai criteri di scelta dei progetti viene rivolta all’Istituzione sin dal 1992 (23). Il fallimento dei progetti, combinato con l’alta possibilità che i debiti non vengano ripagati alla Banca, fanno diminuire i profitti sugli investimenti della Banca, con il conseguente risultato che i bond diventano un investimento più rischioso. Il declino della copertura finanziaria e politica dei governi degli USA e dell’UE verso la Banca Mondiale Nel novembre del 2005 il governo americano ha ridotto del 20% la sua donazione annuale al Gruppo Banca Mondiale. Ciò significa che il denaro a disposizione per coprire le obbligazioni della Banca nei confronti dei detentori di bond sono ridotti del 20% fino a quando la Banca non implementi misure di apertura e anticorruzione. Il Governo degli Stati Uniti è il primo sostenitore finanziario della Banca nel caso di inadempienza nei pagamenti da parte dei paesi debitori. Nella primavera del 1999 gli Stati Unii hanno ridotto il loro capitale esigibile alla Banca Mondiale. A quel punto la commissione di Bretton Woods, un organizzazione di leader politici ed importanti esponenti del mondo economico-finanziario che supportano le Banche multilaterali di sviluppo, hanno esposto reclami circa il taglio, affermando che “giunge voce da Wall Street che alcuni detentori di bond si stanno innervosendo per tale minaccia e stanno rivendendo a sottocosto i loro bond della Banca Mondiale” (24). La copertura della Banca Mondiale fornita dall’Unione Europea è recentemente diminuita con la promozione, in competizione, di una banca per lo sviluppo in Europa. Il declino dei finanziamenti per capitale esigibile in combinazione con il declino del supporto politico alla Banca Mondiale può avere l’effetto di rendere i bond meno attraenti e di ridurre il loro valore. Il più gran sistema privato di pensionamento degli Stati Uniti ha venduto i suoi bond della Banca Mondiale per la loro scarsa rendita TIAA-CREF annuncia, nel 2002, la vendita dei Bond della Banca Mondiale in suo possesso a causa della loro scarsa rendita sul suo fondo di 270 miliardi di dollari. “Abbiamo finora avuto i bond della Banca Mondiale ma ora non ne avremo più”, dice Patrick Condor, portavoce del TIAA-CREF alla rivista finanziaria Global Ethics Monitor nel novembre 2002. “… le rendite potrebbero non essere attraenti al pari di altri investimenti” dice Condor (25). Come leader tra i sistemi di pensionamento, la decisione di TIAA.CREF lancia un segnale agli altri investitori istituzionali che stanno cercando investimenti che siano allo stesso tempo sicuri e competitivi nelle rendite.


09. IN COSA INVESTIRE SE NON NELLA BANCA MONDIALE? Vorremo sottolineare che gli investitori e i consiglieri finanziari sono solitamente informati circa la alternative dei bond dell’IBRD e della IFC di categoria “tripla A”. La domanda che in molti si pongono è se esistono o meno bond interamente etici. La nostra ricerca mostra come molti prodotti finanziari classificati come tripla A non possono vantare di essere etici al 100%. Perciò gli investitori attenti agli standard ambientali e sociali si trovano di fronte alla necessità di scegliere “il male minore”. Di seguito una breve lista. BANCHE, FINANZIAMENTI E PRODOTTI DI INVESTIMENTO ALTERNATIVI *Belgio Triodos Bank - www.triodos.be Credal - www.credal.be *Danimarca JAK (Jord-Arbejde-Kapital) - www.jak.dk Merkur - den Almennyttige Andelskasse - www.merkurbank.dk *Germania OekoGeno - www.oekogeno.de GLS Gemeinschaftsbank - www.gemeinschaftsbank.de Bank für Orden und Mission - www.ordensbank.de Steyler Bank - www.steylerbank.de OekoTrend Bonds - www.ecologic.de www.oekorenta.de *Olanda Triodos Bank - www.triodos.nl ASN - www.asn.nl Oikocredit - www.oikocredit.org *Svizzera Alternative Bank Schweiz - www.abs.ch Freie Gemeinschaftsbank - www.gemeinschaftsbank.ch * Regno Unito Triodos Bank - www.triodos.co.uk Ecology Building Society - www.ecology.co.uk Industrial Common Ownership Finance - www.icof.co.uk Shared Interest - www.shared-interest.com Co-operative Bank - www.co-operativebank.co.uk *Francia Institut de Développement de l’Economie Sociale - www.esfin-ides.com Société Financière de la NEF - www.lanef.com Fédération des Cigales - www.cigales.asso.fr *Italia Banca Etica - www.bancaetica.com MAG 2 - www.mag2.it *Lussemburgo Etika - www.etika.lu Alterfinanz - www.globenet.org/horizon-local/alterfin/


*Svezia JAK (Jord-Arbejde-Kapital) - www.jak.se Nordiska Sparlan - www.nordspar.se *Micro Finance Institutions, issuing bonds Mibanco - www.mibanco.com.pe Compartamos, Messico – www.compartamos.com *Ulteriori informazioni sui fondi etici esistenti e sui bond sono disponibili su: Forum per gli investimenti responsabili e l'Europa sostenibile - www.eurosif.info Forum sugli investimenti sociali del regno unito - www.uksif.org Servizio di ricerca sugli investimenti etici - www.eiris.org Valutazione dei fondi etici categorizzati per aree di interesse: www.ethicalinvestors.co.uk agenzia tedesca di valutazione degli investimenti sostenibili: www.oekom-research.de 10. ALTRE BANCHE PUBBLICHE INTERNAZIONALE CHE EMETTONO BOND La Banca Mondiale ha banche equivalenti in ogni continente. Le maggiori sono: la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca europea per gli investimenti (BEI), entrambe con base in Europa. La Banca asiatica di aviluppo (BAS), con base in Asia, la Banca per lo sviluppo dell’Africa (AFDB) e la Banca interamericana di sviluppo (BIS). Per tutte queste banche i bond rappresentano i maggiori generatori di fondi. I bond della quattro banche sono tutti disponibili sui mercati finanziai mondiali, ciò significa che il disinvestimento può essere usato come strategia che può essere applicata nei confronti di ciascuna delle sopra citate Banche multilaterali di sviluppo. A seguire una breve descrizione di ciascuna. LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) La BEI è stata fondata nel 1958. Essa rappresenta lo strumento finanziario dell’UE ed è stata creata in principio per fornire finanziamenti alle regioni meno sviluppate dell’Europa. Sin dalla sua nascita la missione di tale Banca e le sue aree di azione sono considerevolmente cresciute. Con un attuale portafoglio di investimenti presente in più di 120 paesi, più del 16% delle operazioni di prestito della BEI vengono eseguite fuori dall’Europa. I suoi investimenti sono rivolti all’Africa, all’Asia, all’Europa Centrale, al Medio Oriente e all’America Latina. Le maggiori lacune della BEI sono la sua mancanza di trasparenza e responsabilità e la poca chiarezza in merito ad informazioni e dati. I suoi maggiori progetti di infrastrutture, energia e trasporti hanno causato significanti e non reversibili danni ambientali. Il rapporto “EIB in the South” è una buona risorsa per saperne di più su tale istituzione, lo potete trovare nel sito: www.foei.org/pubblications/pdfs/eibinthesouth.pdf Ulteriori informazioni sulla BEI nei siti: www.eibprojects.org www.banckwatch.org


LA BANCA EUROPEA PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO (BERS) La BERS è stata fondata nel 1991 per fornire aiuto ai paesi dell’Europa e dell’Asia centrale in fase di transizione a seguito del collasso del comunismo. Tale Banca opera attualmente in 27 paesi, dove ha finanziato un alto numero di progetti controversi. La BERS è l’unica banca che correntemente si offre di finanziare la creazione di centrali nucleari, come Mochovce in Slovacchia o Khmelintsky 2 e Rivne 4 in Ucraina. Attraverso i suoi finanziamenti nell’ambito petrolifero, la BERS non solo contribuisce al cambiamento climatico, ma causa anche diversi problemi a livello locale. Questo tipo di progetti generano solitamente più profitti per le compagnie petrolifere che vantaggi per la popolazione locale. L’esempio più recente di questo tipo di progetti è la costruzione dell’oleodotto BP-led BakuTbilisi-Ceyhan, che esporterà petrolio dai paesi del Caspio ai mercati occidentali. La BERS sta attualmente finanziando la seconda fase del controverso progetto Sakhalin 2 su gas e petrolio nella Russia orientale. La BERS ha inoltre investito molto nel miniere d’oro in tale regione. Un famoso progetto sostenuto dalla BERS è la miniera d’oro di Kumtor in Kyrgyzstan, in cui si sono verificati numerosi incidenti tra cui lo sprigionamento di cianuro che ha portato serie conseguenze alla vita di centinaia di persone. (fonte: www.banckwatch.org) Per maggiori informazioni sulla BERS consultare i seguenti siti internet: www.ebrd.org www.banckwatch.org www.sakhalin.environment.ru/en/index.php www.bicusa.org LA BANCA ASIATICA DI SVILUPPO (BAS) La BAS è il terzo maggior donatore della regione Asia-Pacifico (dopo il governo giapponese e la Banca Mondiale), facendo prestiti tra i 5 e i 6 miliardi di dollari all’anno ai suoi paesi membri in via di sviluppo. Con base a Manila, nelle Filippine, la BAS è nata nel 1966 ed ha attualmente 63 paesi membri. Nonostante il mandato ufficiale della BAS sia quello di ridurre la povertà, le sue operazioni stanno influenzando negativamente la vita di molte comunità nella regione. In molti casi le comunità hanno perso le loro abitazione e/o le loro fonti di sostentamento economico, la loro salute è stata seriamente compromessa e il loro modo tradizionale di vivere è stato distrutto. Un’indagine sulla performance di un progetto della BAS in Indonesia, Pakistan e Sri Lanka ha rilevato che più del 70% dei progetti della BAS in questi paesi non hanno raggiunto l’obiettivo di portare benefici economici e sociali a lungo termine. Questa analisi, condotta da Environmental Defense, può essere consultata nel sito: www.environmentaldefence.org/documents/2898_AD-Binitsownwords.pdf (fonte: Unpacking the ADB: a guide to the Asian Development Bank) Per maggiori informazioni consultare i seguenti siti internet: www.adb.org www.forum-adb.org www.greenpeace.org/seasia/en/asia-energy-revolution/adb LA BANCA INTERAMERICANA DI SVILUPPO (BIS) La banca interamericana di Sviluppo è stata fondata nel 1959 per promuovere lo sviluppo economico in America Latina e nella regione dei Carabi. La società civile è stata a lungo preoccupata circa le inappropriate riforme economiche e democratiche sostenute da tale Banca. Esempi di progetti promossi dalla BIS sono stati: la diga idro-elettrica (Yacyreta) costruita tra Paraguay e Argentina, l’oleodotto tra Brasile e Bolivia e il progetto Camisea sul gas. Tali progetti hanno portato danni


ambientali e sociali. Il progetto per l’oleodotto sostenuto dalla BIS nel 2003-2005, per esempio, prevede circa 3,1 miliardi per la privatizzazione dell’acqua, nonostante il fallimento di iniziative come queste in molte città in tutto il mondo incluse Buenos Aires e Cochabamba. Fino ad ora la BIS ha stanziato circa 58 miliardi di dollari nella regione, imponendo come condizione di prestito privatizzazione e liberalizzazione finanziaria. (fonte: www.foei.org) Per maggiori informazioni: www.iadb.org www.foei.org/ifi/idb.html www.noidb.org www.bicusa.org/bicusa/issues/IIM_Briefing_English.pdf www.citizen.org 11. PERCHE’ CONCENTRARSI SULLA BANCA MONDIALE INVECE CHE SULLE BANCHE PRIVATE SAPENDO CHE LE SECONDE SONO MOLTO MENO RESPONSABILI? Fare campagne per aumentare la responsabilità delle banche private è importante. Dopo tutto, l’ammontare di capitale privato investito in tutto il mondo eccede i finanziamenti globali fatti dalla Banca Mondiale. Ancora, è ovvio che, come avete potuto capire leggendo la prima parte di questa pubblicazione, la Banca Mondiale sta giocando un ruolo strategico nello sviluppo economico globale. Non esistono altre istituzioni con così tanta influenza sulle politiche economiche dei paesi del Sud del Mondo. Per di più, la Banca Mondiale è il maggior prestatore in paesi a basso reddito dove i capitali privati non sono rilevanti. Inoltre la Banca Mondiale gioca un ruolo importante nel finanziamento di progetti globali, dando il segno di approvare progetti infrastrutturali “alto rischioalto ritorno” dal discutibile impatto sociale ed ambientale. La banca di solito finanzia una quota modesta delle spese di progetti infrastrutturali. Ciò su cui è importante ragionare è il suo ruolo, il coinvolgimento della Banca in questo contesto. Nonostante la Banca sostenga il contrario, la sua approvazione è essenziale per investitori di altre istituzioni finanziarie internazionali e del settore privato. A causa della percepibile alta qualità della tutela e delle politiche che selezionano preliminarmente i progetti, molti fondi, banche di investimento e istituzioni finanziarie internazionali, vedono il coinvolgimento della banca come una garanzia del fatto che il progetto sia a basso rischio e quindi accettabile. BTC e Chad Cameroon sono solo due dei numerosi esempi. Ufficiali di banca spesso sostengono di finanziare un progetto con lo scopo di farlo decollare e se non fosse stato per la Banca Mondiale sarebbe stato finanziato da un’agenzia privata ancora meno responsabile. L’evidenza mostra però il contrario: la BERS ha approvato il suo coinvolgimento nell’oleodotto BTC dopo che la Banca Mondiale si era espressa positivamente. Lo stesso è stato per la BEI e Chad Cameroon, BEI e Laos e molti altri progetti su larga scala. Pochi dei progetti per cui la Banca ha rifiutato di dare finanziamenti sono veramente andati avanti, perciò l’abilità della Banca di ridurre il rischio di un progetto e quindi di attrarre investitori è un altro suo importante aspetto, che spiega perché fare campagne contro la Banca Mondiale oggi è veramente importante. Fonti: 1) www.wbbeurope.org 2) web.worldbank.org 3) http://ifcln1.ifc.org/ifcext/about.nsf 4) www.miga.org 5) www.worldbank.org/icsid/about/about.htm 6) http://treasury.worldbank.org


7) http://web.worldbank.org 8) www.ifc.org/ifcext/treasury.nsf/Content/FundingManagement 9) www.miga.org 10)http://web.worldbank.org 11)The World Bank Annual Report, 2005 12)http://treasury.worldbank.org 13)http://treasury.worldbank.org/Services 14)www.iht.com/articles/1991/09/23/ebon_2.php 15)www.iht.com/articles/1992/01/13/ebon.php 16)http://treasury.worldbank.org/Services/ 17)http://web.worldbank.org/ 18)http://web.worldbank.org 19)www.atimes.com/atimes/Southeast_Asia/GC02Ae04.html 20)Moody’s Investor Service/Global Credit Research, International Bank for Reconstruction and Development Analysis, October 2002, p.2 21)Ibid, p. 4 22)International Financial Institutions Advisory Commission (Meltzer Commission), Final Report, March 2000. http://www.house.gov/jec/imf/meltzer.htm 23)Wapenhans report, an internal review led by a former World Bank Vice President, which found that 37.5% of World Bank projects were failures. 24)Martin Crutsinger, “Rubin criticizes House budget for tapping lending institutions’ funds,” Associated Press, March 25, 1999. 25)Abid Aslam, “TIAA-CREF Says It Sold its World Bank Bonds for Market, Not Moral Reasons,” AFX News-Global Ethics Monitor, November 6, 2002

autori: ANNA C. JAQUITH FILKA SEKULOVA RABBE DORMANS GINA DE GRAFF traduzione di: ALESSANDRA VANESSA con la collaborazione di ELISA PETRINI e CARLA PEZZULO foto di: AN MAEYENS Le foto sono state scattate a Dakar e M'lomp, Senegal (2003) A SEED Europe, 2006 A SEED Europe Tel: +31 20 668 22 36 Plantage Doklaan 12A 1018 CM Amsterdam The Netherlands www.aseed.net www.wbbeurope.org E-Mail: info@aseed.net


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