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L’urbanistica, la qualità dei progetti e l’economia del tempo. Le sfide e il riscatto per Roma

Attori pubblici e privati a confronto nel think tank Roma Domani a rinascita della Capitale ad oggi potrebbe sembrare una scommessa. Ma un nuovo ‘modello Roma’ è già in fieri. Grazie alla cooperazione tra partner pubblici e privati, e non solo con il booster di Pnrr, Giubileo e candidatura per Expo, si avvicina il momento di cambiamenti profondi. Sviluppo urbano e progetti innovativi saranno la leva con la quale riqualificare la città, passando dalle periferie con la valorizzazione del tessuto culturale ed economico dei quartieri.

Di questo si è parlato al think tank ‘RomaDomani’ organizzato alla Lanterna di Fuksas (22 marzo 2023) da MC international, Office Observer e PPAN contando sui patrocini di Ance Roma-Acer, Confindustria Assoimmobiliare, Fiabci ed Oice. Confronto aperto sulla gestione della necessaria trasformazione della Capitale, con ospiti del mondo delle istituzioni e di quello economico e produttivo.

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C’è molto che bolle in pentola. Dallo stadio della A.S. Roma a Pietralata, a Tor Vergata con l’incompiuta delle Vele di Calatrava aspettando il Giubileo, e immaginando l’Expo 2030 che forse atterrerà qui, senza scordare progetti fermi ormai da troppo tempo come gli ex Mercati Generali a Ostiense o il recupero dell’ex Fiera di Roma della Colombo (come anticipato su thebrief dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia).

Programmi corposi per i quali servirà un cambiamento culturale nel rapporto tra Roma Capitale e i privati: «Ci deve essere un’evoluzione di chi investe a Roma – ha spiegato Maurizio Veloccia – in primo luogo bisogna mettere a sistema la capacità di fare squadra, tra parti politiche, tra pubblico e privato e tra vari attori che operano nella città. Al bando i protagonismi, qui bisogna fare e in fretta. Noi dobbiamo prendere le cose buone del passato e realizzarle per trasformare la Capitale nella continuità. Poi dobbiamo avere progetti ambiziosi: per anni si è governato Roma – ha proseguito – pensando alle minute urbanistiche, dobbiamo dare servizi in tutti i quartieri ma dobbiamo saper pensare in grande per cambiare il volto della città. La stazione Tiburtina, lo stadio della Roma, piazza dei Cinquecento, le università con Roma Tre e Tor Vergata, rivitalizzando pezzi di metropoli, per una città della conoscenza. La popolazione decresce ma gli studenti universitari a Roma negli ultimi dieci anni sono cresciuti di 30mila unità. Il 2023 è l’anno del grande salto, dove i semi germoglieranno: Expo, stadio, chiusura dell’anello ferroviario, nuova Cinecittà, Museo della scienza , il nuovo Technopole».

Le cose negli ultimi anni sono andate assai diversamente a Milano. Ma il dibattito è aperto sull’opportunità di imparare qualche lezione (senz’altro l’alert è sul tema della casa, per evitare le criticità che ora la giunta Sala deve affrontare con urgenza). Su quanto di quell’esempio si possa riportare a Roma, si inserisce la riflessione di Paolo Galuzzi, urbanista e ordinario a La Sapienza. «Oggi non dovremmo seguire un modello, ma apprendere un nuovo metodo di lavoro. Milano è stata brava a tenere insieme alcune trasformazioni importanti ma anche la rigenerazione diffusa che ha investito una grossa fetta di rigenerazione sociale – ha affermato – a partire dalla valorizzazione degli ex scali ferroviari. Roma dovrà però fare i conti con territori molto più ampi e il metodo dovrà essere diverso e soprattutto inclusivo», ha spiegato il professore.

Leggi l’articolo integrale su thebrief

Ci deve essere un’evoluzione di chi investe a Roma, che deve avere competenze e abitudine a competere su piazze internazionali ed essere all’altezza delle sfide della modernità: in primo luogo rigenerazione urbana senza consumo di nuovo suolo.

La domanda a Roma ci sarà sempre. Le nuove strutture e i nuovi investimenti privati, anche per l’asset class hotel devono servire da traino per adeguare infrastrutture, servizi e a potenziare il mix dell’offerta anche per chi ci abita.

Per Roma gli anni futuri saranno occasione di grande cambiamento con progetti che potranno candidarsi al Fiabci Prix D’Excellence Italia e al World Prix d’Excellence Awards, che puntano a promuovere innovazione e consapevolezza della qualità nell’immobiliare.

Piazza dei Cinquecento è un sogno che si sta avverando e sarà pronta per il Giubileo nel 2025, nelle successive fasi della progettazione a bordo ci sarà anche Anas.

Il Giubileo del 2025 sarà molto importante non solo per l’ammontare di nuove opere pubbliche che comporterà, ma anche per i valori che sono dietro all’evento, perché è un evento che è a Roma ed è sempre stato a Roma.

Insegniamo alle città ad assumersi la responsabilità di quello che comunicano ai propri residenti e agli ospiti attraverso gli spazi pubblici. E il modo in cui possono influenzare il comportamento, i pensieri e i modi di vivere delle persone.

Roma è una città attrattiva. Cosa manca? Certezza sia normativa che sui tempi. Flessibilità su destinazioni d’uso e modifica delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Servirebbe maggiore coraggio nelle scelte da parte dell’amministrazione.

Voglio richiamare l’attenzione sulla questione centrale delle competenze che devono essere presenti all’interno dell’amministrazione pubblica, e inoltre esprimo il mio impegno a fare i conti con l’economia del tempo.

Per un ‘modello Roma’ serve un coordinamento tra istituzioni e operatori economici come quello proposto durante la presentazione dell’osservatorio sul Pnrr per Roma promosso da AcerAnce. C’è ancora tanta strada da fare, ma alcuni semi sono stati gettati.

Rigenerazione urbana, consumo di suolo, transizione ecologica non erano presenti nel Prg del 2008. Dopo un decennio in cui queste istanze sono diventate mainstream in un contesto di mercato assai differente, un aggiornamento in questo senso è necessario.

La prima opera italiana firmata Mad Architects sarà l’intervento mixed use in via Boncompagni. La nostra base è nella Capitale per il suo essere baricentrica sia a livello europeo che italiano, con il plus della presenza di importanti facoltà di architettura.

La nuova società nata in seno al Mef nel 2022 è una piattaforma abilitante a servizio del commissario Gualtieri e gestisce 1,3mld di euro per il Giubileo. In arrivo cinquanta gare di servizi di progettazione, di project management e lavori.

Cdp coadiuva la Pa nelle varie fasi del progetto, dai finanziamenti alla loro declinazione in linee di investimento, dall’identificazione dei progetti al monitoraggio della realizzazione fino alla documentazione per l’iter di gara per l’affidamento delle opere.

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