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w w w . p r e m i o b a s i . i t Con il patrocinio di:
CINZIA TACCONI
Assessore alle Politiche del Lavoro e Sociali Allargate Scuola, Cultura e Sport della Provincia di Grosseto
È un progetto di Barbara Madrigali e Silvia Petronici Project manager & art director Barbara Madrigali Concept e cura: Silvia Petronici Media partner: Artribune Espoarte MAE Milano Arte Expo Lobo di Lattice Urban Contest
in partnership con:
Ufficio stampa: Stefano Generali Fotografie: Ambra Zeni Barbara Madrigali
Castiglione della Pescaia
Con la collaborazione e partecipazione di: Comune di Grosseto Comune di Castiglione della Pescaia Provincia di Grosseto Con il Patrocinio di: Regione Toscana MIC Maremma In Contemporanea Provincia di Grosseto Assessorato alle Politiche del Lavoro e Sociali Allargate Scuola Cultura e Sport
Istituto Artistico PIETRO ALDI Grosseto
Comune di Grosseto Assessorato alla Cultura Turismo e Sviluppo Economico
media partner:
Con il contributo di: Acquedotto del Fiora spa Con la partecipazione di Tiemme Toscana spa Con la collaborazione di FARM Cultural Park in collaborazione con: Passpartù srl, Cedav della Fondazione Grosseto Cultura e Istituto Artistico P. Aldi (Gr) Con il supporto delle associazioni MovingMusic e Progetto Gavagai stampa RDS Webprinting Srl Via Belvedere, 42 - Arcore (MB)
Sindaco Comune di Grosseto Assessore alla Cultura Turismo e Sviluppo Economico del Comune di Grosseto
grafica e web development: Andrea Maiolino/Re-active
Confindustria Toscana
EMILIO BONIFAZI
GIOVANNA STELLINI
grafica e impaginazione: Alessandro Naldi
Comune di Castiglione della Pescaia Assessorato alla Cultura
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Con il supporto di
L’esposizione delle opere selezionate dal Premio Basi per l’arte contemporanea, rappresenta una tappa fondamentale di un percorso di valorizzazione di quello straordinario monumento cittadino che e’ rappresentato dalle Mura medicee e dalla sua fortezza, il Cassero Senese. Un luogo, geograficamente centrale ma per molto tempo al margine delle attivita’ culturali cittadine, che vogliamo rivitalizzare perche’ torni ad essere vissuto e fruito dai grossetani. Da queste considerazioni e’ nata l’idea della collaborazione con il Premio Basi per l’arte contemporanea, una realta’ importante attenta non solo a dare occasioni di visibilita ai giovani artisti emergenti, ma anche un soggetto che, con la scelta del tema dell’acqua, porta avanti un progetto culturale e sociale che va ben al di la’ dell’esposizione delle opere in un luogo straordinario come il Cassero. Con il linguaggio dell’arte infatti il premio si incentra su temi importanti quali l’ecosostenibilita’, la redistribuzione delle risorse, la tutela dell’ambiente naturale e insieme a questi sulla riqualificazione dell’ambiente urbano. Stanno in questa condivisione di intenti le ragioni di fondo della collaborazione che, convintamente, abbiamo avviato con il Premio Basi, e che ha portato al coinvolgimento di decine di giovani artisti, alcuni dei quali hanno messo a disposizione il proprio talento per creare opere uniche, appositamente pensate per essere collocate e per integrarsi con i bellissimi spazi esterni della fortezza. Giovani provenienti da tutta Italia che hanno avuto l’occasione di conoscere Grosseto e di misurarsi con spazi suggestivi come il Cassero, che regalano ai grossetani la visione delle proprie opere. La fortezza diventa dunque un ponte, una occasione di contaminazione e scambio reciproco, tra chi tra chi vive la citta’ ogni giorno e chi vi si ispira per creare un’opera d’arte. Il Premio Basi dunque rappresenta un ulteriore tassello di un progetto di rilancio della fortezza che, siamo sicuri, sara’ gradito e apprezzato dal pubblico grossetano.
La linea dell’acqua La sfida di percorrere gli stimoli di un elemento e il rapporto fondante della Maremma con l’acqua offrono scenari straordinari al premio Basi 2012. Questa edizione diventa una sorta di appello verso una materia dalla forma mutevole e con grandi capacità di trasformazione che, più che in altre zone, è nell’origine stessa della nostra provincia. Acqua e terra si sono fuse e hanno fatto nascere qui un territorio. Nel premio Basi si accompagnano con la confidenza e l’interpretazione che solo un’opera d’arte può dare guardando oltre l’ordinario. Nel visitare alcune istallazioni, incontreremo dei sogni, ma i sogni sono l’origine stessa di questa provincia e allora, qui da noi, l’immaginazione è in qualche modo ospite naturale, integrata in ciò che appare reale. Le zone di bonifica sono un po’ tutte così: nate da chi sapeva immaginare il futuro. Agli artisti del premio Basi è stato chiesto di ambientare i loro interventi in un futuro diventato presente reale. I loro segni iniziano alle sorgenti che dalla montagna hanno portato acqua buona nelle zone insalubri di pianura, cercano di rendere attuale il medioevo monumentale, accompagnano l’acqua verso il mare. Tutti gli artisti con naturalezza hanno inserito le loro parzialità in un disegno più ampio, un viaggio corale, un riconoscimento. È un dialogo. La Provincia di Grosseto è orgogliosa di quanto avverrà, di tutto ciò che sarà possibile e nascerà da questo rapporto reale tra gli artisti e il territorio, tra chi vivrà le opere in tutte le zone dedicate. Siamo consapevoli di mirare a qualcosa di eccezionale, per questo siamo felici. Investire in cultura è anche questo. Ringraziamo tutti.
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pb ac 20 12 FEDERICO MAZZARELLO
Con il Premio Basi a Castiglione della Pescaia si apre una nuova stagione dell’arte che parlerà la lingua del nostro territorio. Una scommessa su cui la nostra Amministrazione si sente di puntare perché convinti della grande ed efficace rispondenza che l’arte, unita alla cura del territorio, hanno sull’incremento del flusso turistico che costituisce da sempre il volano della nostra economia.
DANIELA GIOVANNINI
Sorgente dell’Ermicciolo - Vivo d’Orcia
Assessore alle politiche culturali Comune di Castiglione della Pescaia
Essere chiamati a realizzare un prodotto che per chi lo riceverà rappresenterà per sempre un momento significativo della propria vita professionale, non deve essere stato semplice. Gli studenti del Liceo Artistico “Bianciardi” hanno affrontato questa sfida con entusiasmo, impegno ed interesse. D’altra parte il tema del concorso e quindi anche degli oggetti artistici destinati alle premiazioni è uno dei più affascinanti: l’acqua. I docenti, con la sensibilità che li distingue, hanno saputo guidare gli studenti ad una personale interpretazione della storia del fiume Fiora. I ragazzi hanno indagato il territorio di origine del fiume, l’Amiata, in cui l’acqua convive con un altro degli elementi fondamentali: il fuoco. Particolare interesse ha suscitato lo studio dei riti e delle credenze delle popolazioni locali legati a questi elementi. Anche il territorio che il fiume percorre fino al mare è stato oggetto di studio nei suoi aspetti più significativi La tecnica scelta per la realizzazione dei prodotti, la ceramica raku, ha origini antichissime; ben si coniuga con il tema del concorso e ha permesso di creare suggestive opere, tra le quali non è stato facile individuare quelle da destinare ai vincitori del concorso Premio Basi. Un ringraziamento agli organizzatori del concorso che hanno dato fiducia ai giovani, rendendo possibile una collaborazione che ci auguriamo possa continuare; agli studenti ed ai docenti coinvolti i miei più sinceri complimenti.
Castiglione della Pescaia
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Acquedotto del Fiora - Santa Fiora
D.S. Polo Scolastico Bianciardi
CLAUDIO CERONI
Presidente di Acquedotto del Fiora Spa Acqua di sorgente: pura, sana, sicura e ti fa vivere meglio. L’Acquedotto del Fiora è il Gestore Unico dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 6 Ombrone. La società gestisce l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione dell’acqua. Le attività di gestione interessano le reti e gli impianti di 56 comuni delle province di Grosseto e di Siena che compongono l’ATO 6, il più vasto Ambito della Toscana, con un’estensione di oltre 7.000 kmq ed una popolazione di oltre 370.000 unità. La nostra è un’acqua di grande qualità, prelevata per quasi il 50% dalle sorgenti del Fiora che si trovano sul Monte Amiata, rilievo di origine vulcanica. Nell’area senese gli impianti di maggior rilievo sono il Campo pozzi del Luco e l’acquedotto del Vivo che attinge acqua dalle tre sorgenti dell’Amiata, Ermicciolo, Ente e Burlana, collocate nella zona del Vivo d’Orcia. Uno degli obiettivi principali dell’azienda è quello di diffondere la cultura dell’uso consapevole, nell’ottica di una formazione volta al risparmio idrico, affinchè le famiglie possano sostituire l’acqua delle bottiglie con quella del rubinetto che, erroneamente, viene ritenuta di scarsa qualità e di minore gradevolezza. I controlli frequenti che vengono effettuati dal gestore e dalla Asl competente ne garantiscono qualità e sicurezza. L’Acquedotto del Fiora promuove campagne di comunicazione volte alla valorizzazione della “nostra acqua” di buona qualità in collaborazione con i Comuni, effettuando la distribuzione nelle mense scolastiche, proprio per diffondere questa diversa cultura a partire dall’educazione delle giovani generazioni. Ringrazio l’organizzazione di Premio Basi per l’arte contemporanea per averci dato l’opportunità di aderire al concorso e di valorizzare e promuovere ulteriormente la nostra acqua di sorgente ed il nostro splendido territorio, ringrazio inoltre tutti coloro che hanno collaborato e hanno dato il loro aiuto. Invito tutti a visitare le nostre sorgenti per poter vedere le bellissime opere realizzate dagli artisti e a bere la nostra acqua di ottima qualità.
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BARBARA MADRIGALI project manager & art director
...mi tuffai a capofitto nel mare, e di conseguenza ho acquisito una più profonda conoscenza dei fondali, delle sabbie e delle rocce, che se fossi rimasto a riva, sul prato, a fumare una stupida pipa, e a prendere un tè accompagnato dai consigli sensati. JOHN KEATS da una lettera a J.A. Hessey (8 ottobre 1818) Non sono rimasta a riva, né tanto meno mi sono fermata davanti a un tè a raccogliere consigli sensati. Mi sono tuffata a capofitto in un progetto che ho voluto, creato, con il cuore. Premio Basi ha visto la luce nel 2011, la sua prima edizione, alla Cava di Roselle, il Parco di Pietra a due passi dalla città di Grosseto ed è stato il luogo ideale dove gettare le “basi”, le fondamenta di un concorso nazionale per l'arte contemporanea. Il Parco di Pietra era molti anni fa una cava di ghiaia, un luogo di lavoro duro e polveroso, poi grazie al cuore di chi l'ha rilevato e ci ha lavorato per quindici lunghi anni è diventato uno splendido giardino dedicato agli eventi culturali. Su quelle basi il progetto è stato portato avanti, con la stessa passione e tenacia, rafforzate anche dal successo della prima edizione, sia in termini di opere presentate che di riscontro di pubblico e di critica, con l'intento di coinvolgere il territorio maremmano in modo più ampio, legando il valore della creatività dell'arte contemporanea alla potente bellezza di un territorio incontaminato, a tratti quasi selvaggio, e per molti ancora tutto da scoprire. Innovazione e tradizione, storia e contemporaneità. Per questa seconda edizione il risultato del lavoro è entusiamante, e si apre agli occhi di chi legge tra le pagine di questo catalogo, per luoghi deputati a ispirare e poi accogliere le creazioni degli artisti, e per qualità e numero di opere presentate, 83 le opere finaliste scelte dalla giuria nelle diverse sezioni del Premio: site specific, scultura pubblica e disegno. Cinque le magnifiche e suggestive sedi del Premio Basi. 2012, collegate tra loro grazie al fiume d'arte creato dal tema del concorso, l'Acqua, e grazie alla collaborazione dei soggetti pubblici e privati che hanno creduto e investito nel progetto, condividendone l'intento. Le diverse sezioni tematiche ne tracciano le tappe, dal flusso mentale liquido che affiora dalle Sorgenti al radicamento al territorio della Cava, dall'aggregamento urbano, curioso, della Città fino alla foce al Mare, luogo di arrivo ma anche nuovo luogo di partenza. La meraviglia di luoghi mai aperti all'arte, come le sorgenti dell'Ermicciolo a Vivo d'Orcia già patrimonio dell'Unesco e del fiume Fiora a Santa Fiora sulle pen-
dici del monte Amiata, la nuova vita degli spazi trasformati, come il Parco di Pietra della Cava di Roselle, e la nuova storia contemporanea all'interno di luoghi di importante valenza storica, come il Cassero Senese e le Troniere nel centro storico della città di Grosseto e le Porte della Cinta Muraria del borgo medievale di Castiglione della Pescaia, hanno consentito di tracciare un percorso naturale e creativo e di disegnare un viaggio visivo ed emozionale. Agli artisti è stato chiesto molto. Li abbiamo invitati a prendere visione e a respirare gli spazi messi a loro disposizione, affinché potessero ancora di più lasciarsi coinvolgere dal contesto e creare facendosi ispirare dagli occhi e dal cuore. Gli abbiamo chiesto di progettare per un proposito culturale di ampio raggio che mette il valore dell'acqua, elemento ancestrale e vitale, come risorsa irrinunciabile e bene da preservare al primo posto della nostra esistenza legandolo alla terra, alla Maremma, alla sua storia, ai suoi luoghi. A loro, tutti, va il mio particolare ringraziamento per aver accettato l'invito, per aver partecipato, per avermi concesso e averlo concesso a chi visiterà la mostra il privilegio di godere del valore aggiunto prodotto dal loro impegno, e perchè il lavoro, la rete creata, la visibilità su cui investe Premio Basi, con non poca fatica, adesso hanno raggiunto un importante punto di arrivo che per noi è un nuovo punto di partenza. I vincitori selezionati dalla giuria porteranno con sé, oltre al riconoscimento dovuto e al ricordo di questa esperienza creativa, le opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico P. Aldi, e inserite in questo catalogo; “giovani artisti crescono” che si sono misurati per la prima volta con un bando di concorso loro riservato “Alla base del Premio”, accompagnati da due appassionate insegnanti, riuscendo a creare attraverso la ricerca opere che sanno di acqua e fuoco, di riti e credenze. A loro i miei complimenti per l'interesse e per il risultato, alla Direttrice del Polo Scolastico Bianciardi Daniela Giovannini il mio grazie per averci creduto. Un ringraziamento speciale, come “speciale” è il premio che abbiamo messo in palio, va a FARM Cultural Park, Parco
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Culturale e Turistico Contemporaneo presente a Favara, nel cuore della Sicilia, a pochi chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento, e in particolare al suo fondatore, il notaio Andrea Bartoli, che ha condiviso con me l'amore e la “follia” per questo concorso, e che ci ha permesso di inserire tra i premi anche una Residenza d'Artista presso il suo centro culturale. Un ringraziamento particolare va alle Istituzioni, alla Provincia di Grosseto, al Comune di Grosseto e al Comune di Castiglione della Pescaia per il sostegno e per gli spazi messi a disposizione, all'Acquedotto del Fiora spa per aver aperto le porte delle Sorgenti e aver accettato la sfida su un tema delicato come l'acqua e la società Passpartù per aver messo a disposizione degli artisti anche per questo anno gli spazi all'interno della Cava di Roselle. Ringrazio i componenti della giuria per lo splendido e non facile lavoro svolto, per la fiducia dimostrata nei nostri confronti accettando di partecipare, alcuni, e altri rinnovando la partecipazione a questo progetto. Grazie al Cedav e alla Fondazione Grosseto Cultura e tutti quelli che hanno collaborato a questa edizione di Premio Basi e che sono ricordati uno per uno in questo catalogo. “The last but not the least”, al curatore Silvia Petronici a cui oltre che un ringraziamento va anche il mio abbraccio, per la “cura” che ha dedicato e dedica all'avventura che è Premio Basi fin dalla sua prima edizione. Alla Maremma, ai suoi colori, ai suoi sapori, alla sua storia che è anche un po' la mia, il ringraziamento più grande.
Cassero Senese - Grosseto 6
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SILVIA PETRONICI curatore
L’arte agisce sulla vita. S’insinua, dice la sua. Punta il dito, mostra fieramente il petto. Questo tempo incerto ci invita all’azione e alla responsabilità. Rinunciamo sempre più spesso a sapere in favore di un accumulo di informazioni senza comporre un disegno. Il vizio della contaminazione allontana dalla passione per l’autentico. Il rischio che corriamo è vivere in una perpetua mezza luce, una penombra di rese alla politica del più furbo che non è più forte, però, e non chiarisce alcun dubbio. L’incerto residuale, lo scarto, il fondo fangoso del barile hanno già avuto i loro momenti di gloria. Ora direi che può bastare. Essere affermativi, coltivare un’opinione, seppur fluida e perfettibile, non va confuso con l’arroganza del Nominare. Mi aspetto dagli artisti che non si vergognino di avere qualcosa da dire.
Cava di Roselle - Grosseto 8
Premio Basi è stato, senza mezzi termini, ed è tutt’oggi, un’avventura. Nella fitta rete di interessi molteplici, passioni, speranze e slanci che è stato in grado di tessere ci impone rigore, ci chiede tempo e impiega senza dilazione le nostre energie. La scommessa culturale di questo progetto è la messa in luce di una modalità di azione nella pratica dell’arte che sia in grado di creare legami virtuosi con il contesto nel quale si svolge: quello che più volte ho chiamato l’approccio site specific alle criticità di un intervento installativo, alle sue ragioni, a ciò per cui, nella forma e nello spirito, l’artista lo ha concepito. Entrano nel merito del lavoro artistico, non solo parametri come l’adeguamento al luogo fisico in termini di formalizzazione, ma le storie e i valori della comunità che abita quel luogo. Gli artisti in grado di spingere la loro ricerca oltre le pareti degli spazi espositivi fino a raggiungere la gente hanno, a mio parere, lo straordinario potere di compiere il prodigio del cambiamento. Questo progetto agisce, nell’ambito della sua sfera, per l’emersione di questi prodigi. Premio Basi ha riservato uno spazio speciale all’arte pubblica e alle sue propaggini relazionali, a quella specifica capacità progettuale che nasce e si sviluppa nell’attenzione e nell’ascolto. La consonanza che abbiamo constatato tra questo principale intento del Premio e i progetti presentati è senz’altro un risultato di grande valore. Il passaggio dall’analisi dei documenti inviatici dagli artisti alla verifica sul campo della loro effettiva tenuta nel corso della realizzazione ha messo in evidenza la forza e la qualità in termini di comunicazione e sintonia con i luoghi (e i loro significati) di questi stessi progetti. Il percorso tematico creato dalla progressione delle sedi dedicate al lavoro dalla Sorgente al Mare - ha stimolato la sensibilità degli artisti dando vita a soluzioni in molti casi davvero straordinarie. L’acqua, come tema al centro di questa edizione del Premio, è stata studiata da molteplici punti di vista, all’interno delle quattro sezioni, come invito a lasciarsi andare (Liquidamente afFiora – la Sorgente), a cercare il punto d’origine (Water Sources - la Cava), a stringere legami (Water Tribe - la Città) e a concedersi
soluzioni inaspettate (SeaEXITway - il Mare). I magnifici luoghi cui corrispondono le sezioni tematiche del Premio (lungo il percorso Sorgente - Cava - Città - Mare) hanno premesso a una straordinaria fioritura di idee che, superando le difficoltà installative, si sono trasformate in lavori seri pienamente integrati nei loro contesti. Uno degli obiettivi non secondari del Premio, infatti, è proprio quello di permettere una speciale osservazione di questo passaggio, dal progetto al lavoro realizzato on site, come un passaggio fondamentale della capacità di immaginare e fare degli artisti. Più il progetto si è dimostrato accurato (in molti casi gli artisti lo hanno completato o adattato compiendo sopralluoghi e indagini direttamente nei luoghi su cui e con cui avevano scelto di operare), più il lavoro installativo è stato semplice e coerente. Insomma questo premio impone anche agli artisti disciplina e serietà, la pratica site specific dell’intervento artistico è senza dubbio una modalità per cui l’onestà vale sopra ogni cosa. Nessun trucco quando si realizzano i sogni. In merito alla scelta di associare nelle categorie del concorso l’installazione site specific (nelle sue molteplici declinazioni) e la scultura pubblica con il disegno, c’è un aspetto che considero non marginale nel disegno ed è, appunto, la sua potenziale afferenza al tema del progetto. Intendo dire che nell’approccio al disegno la finalità del lavoro potrebbe non essere direttamente quella della rappresentazione ma anche quella ben più costruttiva, sul piano conoscitivo e dell’indagine, della progettualità. Avere o fare un disegno potrebbe somigliare ad immaginare un progetto, fissare sulla carta i punti di un’analisi che mira ad un risultato sul piano della comprensione di un fenomeno come della realizzazione di qualcosa di variamente funzionale. Insomma, immagino un legame, nell’ambito dell’arte contemporanea e delle sue diverse modalità, tra il disegno e l’approccio progettuale implicito nella modalità installativa. Questo pensiero è senz’altro alla base delle scelte teoriche operate nella scrittura del concept di Premio Basi. Procedendo in linea con questa premessa, i disegni selezionati funzionano sul piano concettuale come progetti con cui i loro autori si sono posti l’obiettivo di
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dire qualcosa, mostrare legami, tentare ipotesi. Le argomentazioni sostenute nei diversi lavori che si possono apprezzare in questo catalogo ruotano intorno ai significati dell’acqua mostrando uno spirito e un approccio alla ricerca anche molto differenti tra loro. Se, infatti, qualcuno ha scelto di indagarne gli aspetti simbolici e le dilatazioni semantiche con ironia e con dolcezza, qualcun altro, con piglio “politico” si è orientato sul versante sociale del nostro rapporto come comunità con questo bene prezioso sollevando questioni di interesse pubblico che ci coinvolgono in un’analisi inevitabile delle nostre abitudini e delle nostre priorità. Premio Basi è un cuore da cui si diffonde, come si è tentato di sintetizzare nel suo logo, un progressivo coinvolgimento di luoghi fisici e persone e istituzioni. Professionisti, appassionati e amministratori hanno dato la loro fiducia a questo progetto. L’attivazione del circuito basi .OFF, il Premio Speciale Artist in Residence, il bando Alla base del premio per gli allievi del Liceo Piero Aldi, gli workshop in corso di elaborazione, oltre alle cinque mostre dei finalisti sono il risultato di una rete tesa dalle nostre passioni, forse dalla buona sorte ma senz’altro dal lavoro serio di tutte le persone coinvolte. In primo luogo, il coinvolgimento di una straordinaria giuria che ringrazio calorosamente ci ha permesso di selezionare per la finale di questa edizione i progetti più significativi nell’ottica degli interessi culturali sostenuti dal Premio. Il loro accurato lavoro insieme al nostro, ha reso merito al lavoro degli artisti che hanno creduto nel Premio accettando l’invito a misurarsi con la sua complessità. Anche agli artisti va la mia stima e il mio sentito ringraziamento. I ringraziamenti potrebbero non finire mai. Ringrazio pertanto ogni singola persona che credendo nel valore culturale e sociale di questo progetto ha contribuito a renderlo possibile, aprendo varchi e suggerendo percorsi per il mio lavoro e per quello di Barbara Madrigali. A lei va un mio speciale ringraziamento, senza la sua tenacia e la sua intelligenza nell’immaginare e tessere le reti di cui ho parlato fin dall’inizio tutte queste idee sarebbero ancora sulla scrivania del mio studio.
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sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific location: sorgente ∫ santa fiora
BASI LiquidaMente afFiora - LA SORGENTE // Installazione Site Specific BASI WaterSources - LA CAVA // Installazione Site Specific, Scultura e Disegno BASI WaterTribe - LA CITTÀ // Installazioni site specific BASI SeaEXITway - IL MARE // Installazioni site specific
LA SORGENTE - LiquidaMente afFiora che, giocando sulla polisemia delle parole composte, mette insieme i due importanti interessi di questo concorso: il movimento “mentale”, liquido, libero e disinvolto dell’arte e della progettualità e la sua stretta coniugazione con il territorio che lo ospita, evocato dal riferimento al fiume Fiora. L’Arte è quindi intesa come modalità d’azione e comprensione della realtà e delle sue specificità contestuali, della sua storia, del suo territorio, della sua gente. LA CAVA - WaterSources insiste sul radicamento e sul senso di riappropriazione affettiva a partire dall’inizio, dagli elementi primi, le radici, appunto, la sorgente, l’inizio. L’uso della parola inglese “sources” gioca proprio su questo doppio senso di radice/sorgente, il che permette di mettere insieme, ancora una volta, i principali interessi del concorso: il radicamento e l’adeguamento alle ragioni profonde dell'abitare un territorio e l’attenzione per l’acqua come sorgente di ogni cosa vivente e quindi come elemento simbolico fondamentale dell’azione creativa. LA CITTÀ – WaterTribe segna il passo di un percorso che è giunto all’uomo e alle sue reti partendo dalla natura selvaggia (LA SORGENTE) e passando dal luogo dove si estrae da essa la materia per vivere (la CAVA). L’elemento al centro del concorso, l’acqua, fungerà da aggregante di una comunità di cittadini consapevoli, abitanti attivi, curiosi del viaggio nell’ambiente naturale, urbano e soprattutto umano cui l’arte conduce. Gli interventi e le azioni di Urban Art saranno eccezionali occasioni di aggregazione, coinvolgimento e compartecipazione per i cittadini dell’ideale water tribe. IL MARE – SeaEXITway, l’esito, l’uscita, il punto di arrivo al MARE. Il mare, l’idea più vasta che riusciamo a concepire pensando all’acqua, qui diviene un luogo per l’approdo come anche per la partenza. Ritorno e passaggio verso l’immenso. Giungere ad una soluzione dopo un lungo e articolato percorso, trovare una via d’uscita, significa essenzialmente poter partire di nuovo. Un percorso che ha molte affinità con la prassi dell’arte, le sue ragioni, il suo peculiare modo di procedere per osservazioni, sintesi, contrazioni ed exploit.
ANTONELLA BOZZINI Aquae pagus DANIELA POLITELLI Pesce rosso DANILO SEREGNI SiO2 DONATELLA IZZO Following the rabbit LEMEH42 I speak not loud or long MAURO FALSINI Elemento geotermico di base NATALIE ROSSI Intra Me POZZI TONO Circular Transformation RUSSO PRAZAK Deep dip STUDIOMOBILE Re-watering
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific location: sorgente ∫ vivo d’orcia CECILIA BORETTAZ Storia naturale CHIARA BETTAZZI M.E.D.I.C.A.L. #05 DANIELA SPAGNA MUSSO L’amore è blu LE INTERMITTENZE L’anima della sorgente LUCA BIDOLI H3O MARIACRISTINA BETTINI Fluidamente affiora. MASSIMILIANO PELLETTI Waiting for the miracle. PETRIPASELLI Il Pifferaio Magico ∫ Da piccolo giocavo con pesci gommosi. STUDIOMOBILE Jellyfish Farm
sezione: Water Sources categoria: site specific location: cava ∫ parco di pietra
sezione: Water Sources categoria: scultura pubblica location: cava ∫ parco di pietra
ACHILLE ASCANI Immagini del cambiamento CAMBRI RIMAURO Fiora fecondo FABRIZIO SANTONA Contemporary EDEN FORMICA Humus GABRIELE ROMEI Respiro acqua GASPARINI PIRINI The source. La vita e l’acqua, l’acqua è la vita GIUSEPPE ZANONI Timeline DE VECCHI IERA PAULON InVersaMente MICHELE LOMBARDO Shifts of water
ANDREA MARCIANÒ Riflessione (rifiuto). ANTONIO SCARDUZIO Swe (Slide Wave Energy) MADDALENA VIDALE Scambiamoci un gesto di pace MARCO MONDANI Reset MARIOTTI MAZZEO Kami Mandyet VERA GIAGONI Io mi muovo (stele di Roselle)
sezione: Water Sources categoria: disegno location: mare ∫ castiglione della pescaia CAPPELLOSENZATESTA Masochismo CLAUDIO GASPARI I am water DIEGO PETROSO Untitled (1), Untitled (2) ELVIRA BIATTA Lavare a mano FEDERICA GONNELLI La caduta dell’acqua FRANCESCA LONGHINI Montagne a tratteggio FRANCESCO LEVI
Nel vento ci sono gli odori pungenti degli acquitrini ai margini della strada Gigawatt di potenza elettrica da fiumi di lacrime
GIORGIO MILANO Molecole di H2O GIULIA MAGAGNINI Rottura delle acque LISA CASTELLANI Esercizio n.6: navigare a vista dal 2005 in poi LUIGI FILOGRANO Les flottantes MARCO PACE Tiktaalik nel Neto MARIAROSARIA STIGLIANO Cattedrale d’acciaio MARTA COLOMBO Poetiche iniziali MAURIZIO L’ALTRELLA The Source of Pan, Transfiguration I
The Source of Pan, Transfiguration II
MICOL MAGNI Piscine SABRINA CASADEI Rooted in the centre of the world
sezione: SeaEXITway categoria: site specific location: mare ∫ castiglione della pescaia ANTONIO FALBO Holy water FRANCESCA CARAFFINI Naufragio (deposito da) STELLECONFUSE Melting Pot Melting Pop VERA GIAGONI Io ricordo VITTORIO TONON Cascata
sezione: Water Tribe categoria: site specific location: città ∫ grosseto
ANDREA CHESSA Ri-nascere ATTINIA H2O ANTONIO SCARDUZIO H2O + toothbrush X biemonths BIFIDO Don’t work be happy BRUNA CHERSONI Sweet, sweet water, Movimento di stato nascente CAMBRI RIMAURO Carestia FABRIZIO POMPILI Tap Water FABRIZIO SANTONA S.O.S. contemporary EDEN FIORELLA BOLOGNA Sacrum GIACOMO RICCI Nature Express #1 GIAMPAOLO TERROSI tuba innocenti GRAZIA SIMEONE Farfalle d’acqua LUCA GRECHI Dinamogenia LUCIA AMALIA MAGGIO Stato di equilibrio provvisorio MARCO CASOLINO Azione Albatro (Ali e Fede) MARCO MILIA Impluvium MARCO MONDANI Equilibrio precario OPLA + Green Italia - Grosseto Open 2012 MAURIZIO DE ROSA Fox Hunting NATALIE ROSSI Ninne nanne PIETRO BONFANTI Senza titolo ROBERTO CIROLI Numero acrobatico idrico SARA RUSSO Kokko
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sorgente ∫ santa fiora
(Galleria Nuova dell'Acquedotto del Fiora e ambiente della vasca di clorazione)
sorgente ∫ santa fiora
(Galleria Nuova dell'Acquedotto del Fiora e ambiente della vasca di clorazione)
ANTONELLA BOZZINI
DANILO SEREGNI
L’immagine al centro dell’installazione è ottenuta con la tecnica del mosaico digitale, utilizzando l’insieme degli scatti fotografici dell’ambiente circostante al Monte Amiata, della Sorgente stessa e degli abitanti del Paese di Santa Fiora. L’idea è quella di rappresentare lo stretto legame che esiste tra questi elementi primari - il luogo fisico, l’acqua e la natura - e le persone che in essi e con essi interagiscono. La stessa interazione dell’artista con i luoghi e le persone del paese di Santa Fiora, da cui risulta la composizione fotografica, e che rende questa un’opera relazionale, è un esempio di interazione virtuosa e attiva. Dalla consapevolezza dell’elevata importanza dell’acqua nella vita di noi tutti, nasce l’idea di comporre quest’immagine con al centro il volto di una donna, Madre Natura, che a sua volta è composto a mosaico da riproduzioni fotografiche dei volti degli abitanti di Santa Fiora. Noi siamo acqua, noi siamo il nostro territorio, come suggerisce il titolo, queste sono le radici e il nostro futuro. L’artista ringrazia SGA Grafica S.r.l. (Pu) per la stampa, Lucia Franceschini per il coinvolgimento degli abitanti di Santa Fiora e tutti coloro che hanno partecipato al progetto.
L’opera presenta la forma di un supporto a muro sul cui bordo è posta a rilievo, come una decorazione, la scritta SiO2 (sigla chimica del quarzo) e su cui poggia un cristallo di quarzo. Dalla base del supporto parte un filo a piombo che sfiora a terra un piccolo schermo su cui un video mostra una visione ravvicinata del fenomeno che l’opera si propone di evidenziare. Tale fenomeno risale a milioni di anni fa ed è quello dell’inclusione all’interno di un cristallo di quarzo di una piccola quantità di acqua. La persistenza di un questo elemento estremamente volatile in un contesto di pressione e temperatura elevatissime è frutto di una casualità estrema. Il fenomeno quindi si pone al vertice di un’ipotetica congiunzione tra Natura e Anti-Natura e ciò determina, nell’analisi dell’artista, la sua collocazione in un universo simbolico in cui l’arte può aprire nuove prospettive di osservazione persino su elementi comuni e primari come l’acqua. (L’artista ringrazia la Collezione Carlo Cerutti per il gentile prestito del cristallo)
Nata a Milano nel 1967 Vive e lavora a Opera (Milano)
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Nato a Milano nel 1961 Vive e lavora a Mugarone (Al)
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Aquae pagus, telo in pvc, sacchetti di plastica, acqua, m 4x4
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific SiO2, cristallo, filo, piombo, schermo video lcd, cm 130x30x20
DONATELLA IZZO
Nata a Busto Arsizio (Varese) nel 1979 Vive e lavora a Milano
DANIELA POLITELLI
Nata a Napoli nel 1979 Vive e lavora a Giuliano (Napoli) L’opera consiste nella posizione di una boule di vetro con dentro un pesciolino rosso ottenuto da un filo di plastica intrecciato in ognuna delle sedi espositive del Premio, lungo il suo percorso dalla sorgente fino al mare. In ogni luogo dove la singola boule è posizionata si crea uno spazio di meditazione sul senso della libertà e del rispetto della vita. Il pesce rosso, da essere vivente, diviene oggetto decorativo, oggetto quotidiano invisibile. Il suo stesso ambiente vitale, l’acqua, è ridotta a oggetto. Il tema della sopravvivenza e della liberazione percorrono questo lavoro che in maniera ironica sceglie come occasione di pensiero, un frammento, un aspetto marginale che, una volta isolato e osservato con attenzione si rivela eccezionalmente esplicito. Il pesce rosso, come l’anima intrappolata dell’acqua di cui non comprendiamo fino in fondo l’importanza vitale, il suo viaggio dalla sorgente al mare come alla ricerca di una via d’uscita, una liberazione dalla prigionia dell’ignoranza.
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Pesce rosso, vetro e plastica, cm 26x21x26, opera presente in ognuna delle cinque sedi di Premio Basi
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sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Following the rabbit, fotografia fine art montata su forex con piedistallo autoportante, cm 80x90, dimensioni complessive d’ambiente
L’opera nasce dalla riflessione sul tema della sorgente, intesa come “fonte” e origine. Nell’immagine la sorgente è associata ad una madre nel momento dell’allattamento. Il latte affiora dal corpo materno, in uno scambio fisico, mentale e spirituale. Il neonato rappresenta il futuro e il divenire della società stessa, bene prezioso condiviso dalla collettività e per questo da accompagnare e proteggere. La veste della madre, un velo bianco a cascata, rimanda all’idea del flusso dell’acqua. Ai piedi della madre compare un coniglio bianco. Il coniglio ha molti significati simbolici, dalla divina Terra-Madre, al simbolismo dell’acqua fecondatrice e rigeneratrice. Nella retorica odierna l’immagine del coniglio bianco sta ad indicare un evento inaspettato che porta alla comprensione di una realtà superiore in grado di scardinare in un sol colpo le convinzioni di una vita. Seguire il coniglio bianco vuol dire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insignificanti e lasciarsi trasportare nell’inatteso e nell’inesplorato, proprio come Alice nel Paese delle Meraviglie. L’incontro fortuito con questo lavoro lungo il percorso/ tunnel/tana della galleria dell’acquedotto è da intendersi in questo senso. Come Alice seguiamo il Bianconiglio.
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pb ac 20 12
sorgente ∫ santa fiora
(Galleria Nuova dell'Acquedotto del Fiora e ambiente della vasca di clorazione)
sorgente ∫ santa fiora
LEMEH42
NATALIE ROSSI
Lemeh42 opera nell’ambito esteso del disegno, da un articolato disegno animato al wall drawing di grandi dimensioni. La sua ricerca deriva la sua forza dalla rielaborazione visiva di suggestioni letterarie e da indagini su temi urgenti del tempo presente. Il disegno è semplice, le narrazioni sono complesse trame di collegamenti e rimandi, riflessi e doppi in continua evoluzione fino a raggiungere una visione d’insieme simile a un’istoria medievale, con un sopra e un sotto, una minaccia e una promessa in perfetto equilibrio. Il lavoro realizzato appositamente per la grande parete della vasca di clorazione dell’Acquedotto del Fiora è uno straordinario esempio di questa modalità e della qualità della ricerca che la sottende.
L’installazione si compone di due parti. La prima parte si compone di una ventina di moduli contenenti acqua realizzati dall’assemblaggio di diverse pellicole plastiche e palloncini. I moduli sono collocati lungo il percorso della Galleria Nuova della Sorgente del Fiora, a voler sottolineare un percorso immaginario legato al grembo materno, l’utero, la camera gestazionale e la nascita, il miracolo. L’elemento liquido appare come un super latte, il latte della madre, il seno e il flusso del latte, elementi generosi. Le forme globulari dei moduli diventano seni, uova, placenta. La seconda parte nell’ambiente della vasca di clorazione, dove l’acqua arriva dopo essere sgorgata direttamente dalla montagna e aver percorso il canale della galleria. Qui sono installati alla ringhiera che circonda il perimetro della vasca i lenzuoli bianchi, bagnanti con l’acqua della sorgente e appesi , alcuni annodati, altri stesi larghi come elementi finali legati al parto, alla nascita, alla venuta al mondo, al sacrificio, al letto, a ciò che avvolge il neonato, al nodo del cordone ombelicale, alla vita. Il lavoro presentato ripercorre una ricerca sul tema dell’acqua che l’artista conduce da diversi anni, acqua archetipica come luogo di vita: l’acqua della pancia, l’amnios primordiale. I moduli installati lungo il percorso della galleria sono gli embrioni di questa gestazione che culmina nel parto nell’ambiente aperto della vasca. Pancia, utero, inconscio. Tutto il percorso diventa un “ritorno a casa”.
Nato a Corinaldo (Ancona) nel 1978 Vive e lavora a Monterado (Ancona)
(Galleria Nuova dell'Acquedotto del Fiora e ambiente della vasca di clorazione)
pb ac 20 12
Nata a Palermo nel 1977 dove vive e lavora
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific I speak not loud or long, wall drawing, m 9x32
MAURO FALSINI
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Intra Me, plastica trasparente, palloncini, acqua (n. 12 moduli di dimensioni variabili) e n. 6 lenzuoli di circa cm 180 x 200, dimensioni totali d’ambiente
Nato nel 1972 ad Arezzo dove vive e lavora
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Elemento geotermico di base, videoinstallazione, dimensioni d’ambiente
POZZI TONO
Una vecchia cartolina spedita da Pozzuoli l’11 novembre 1937, un luogo suggestivo sulla cresta di una solfatara. Il video risulta dalla sovrapposizione di livelli estrapolati dalla scena della cartolina e ricomposti per ricreare l’effetto della tridimensionalità, personaggi, ciglio della solfatara, vapore acqueo e montagne sullo sfondo. Dal fondo del cratere risale il gas prodotto dalla sorgente idrotermale sino a saturare completamente l’ambiente facendo progressivamente scomparire tutti gli elementi dalla scena e lasciando solo le imperfezioni e i segni del tempo impressi sulla cartolina originale. L’origine vulcanica della solfatara è messa in relazione con la genesi della Sorgente del Fiora e del bacino di alimentazione profondo del Monte Amiata (a sua volta di origine vulcanica), una metafora che mette in relazione luoghi diversi e origini comuni. I processi idrogeologici ovunque si manifestino generano una risorsa che si rinnova costantemente.
Attilio Tono, nato a Giussano nel 1976. Vive e lavora a Milano
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Circular Transformation, gesso, legno, vetro, cm 210x70x40
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L’opera si compone di un elemento scultoreo che ha un richiamo diretto alla forma base di una barca ma che allude contemporaneamente a un piccolo spazio architettonico, una nicchia, a luoghi che accolgono e proteggono; l’uno però è strumento per un viaggio, l’altro per una sosta, una sospensione, anche temporale. Questo dualismo determina una frizione di significati, innescando un processo per cui quello che è uno si moltiplica e si trasforma, si mischia senza perdere però la sua forza, la sua essenza. Allo stesso modo l’acqua che sgorga dalla sorgente, si alimenta da altri rigagnoli fino a fondersi nella moltitudine del mare: nel suo percorso ha assimilato minerari, vegetali, suoni e luci e luoghi. Esperienze. Questa trasformazione nell’installazione è espressa attraverso una serie di ampolle di vetro comunicanti l’una con l’altra, che da un imbuto posto alla sommità si dipanano in molteplici percorsi per ritornare infine in una grande ampolla situata sul fondo.
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pb ac 20 12
sorgente ∫ santa fiora RUSSO PRAZAK
CECILIA BORETTAZ
Deep dip è un’installazione di immagini fotografiche e video che raccontano un corpo in acqua. Un’immagine che introduce l’osservatore in una dimensione intima e lo accompagna ad una riflessione sull’importanza dell’acqua quale elemento mediano; entrare in contatto con essa, immergersi, modifica lo stato mentale. L’immersione è la metafora del viaggio introspettivo, della ricerca personale. È la possibilità di slacciarsi dalla realtà, estraniarsi dalla dimensione quotidiana e concedersi l’esplorazione interiore, lo scandaglio della strada verso l’inconscio. La vasca dell’Acquedotto del Fiora si fa tempio, luogo di raccoglimento dove l’entità corpo può sentire il suo fluido interiore, riconoscere la sua sorgente di vita, riconnettersi ad essa. Il medesimo ciclo dell’acqua che fluisce, si raccoglie, riprende a scorrere.
L’arte ha inizio con la trasformazione e prosegue con la metamorfosi. Quel che fa nascere non è una piatta apparizione, ma una sostanza, un corpo sensibile, una struttura organizzata. È la creazione di un universo concreto. Con tutto il peso generoso dell’essere umano, tutta la vitalità dei suoi impulsi. Tramandando sino a noi il passato dell’uomo. Un uomo antico senza il quale noi non esisteremmo. È l’eterno ritorno di un passato formidabile, la riscoperta, senza ripetitività. Solo così l’acqua assorbe questo potere magico, colmando la sua alchimia. Diventando un’armonia unica, inesprimibile. L’impronta che ne rimane è profonda. Creando un nuovo regno ai regni della natura. Il progetto consiste nella costruzione di una vasca site specific riempita di acqua del Fiume Fiora per lo spazio esterno della Sorgente dell’Ermicciolo. L’idea di questo progetto nasce inizialmente come matrice per la produzione di monocromi nella sostanza liquida. Col passare del tempo si è evoluta come una struttura autonoma. Privata dalla sua funzionalità originale. Cambiando forme. In base all’ambiente e alla sua storia.
Lara Russo nata nel 1982 a Milano dove vive e lavora Amelia Prazak nata a Fribourg (Svizzera) nel 1987. Vive e lavora a Milano
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Deep dip, video installazione, immagini fotografiche su acetato, videoproiettore, luci, dimensioni totali d’ambiente
STUDIOMOBILE
Cristiana Favretto, nata a San Donà di Piave (Ve) nel 1974. Vive e lavora a Treviso Antonio Girardi, nato a San Donà di Piave (Ve) nel 1975. Vive e lavora a Treviso
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Re-watering, ceramica, pompa acqua, plexiglass, silicone, piante, cm 160x17x17
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sorgente ∫ vivo d’orcia (Sorgente dell’Ermicciolo)
(Galleria Nuova dell'Acquedotto del Fiora e ambiente della vasca di clorazione)
Re-Watering è un installazione-prototipo basata sul riutilizzo dell’acqua. E’ una colonna in ceramica naturale composta da tre ovuli, un serbatoio, e un sistema di elementi in plexiglass e silicone collegati ad una pompa. Il serbatoio in ceramica contiene una miscela di acqua e sali minerali, grazie ad una pompa ad aria, l’acqua viene sospinta verso l’alto attraverso il tubo in plexiglass per poi ricadere attraverso gli ovuli comunicanti fino al serbatoio. Durante questo “viaggio” l’acqua nutre tre orti idroponici contenuti all’interno degli ovuli. L’acqua è visibile durante tutto il suo percorso grazie alla sua presenza visiv a e sonora. La presenza dell’acqua nel quotidiano è impercettibile; è un fluido che scorre invisibile all’interno del sistema di distribuzione idrica urbana. Questa installazione pone l’attenzione sull’acqua come risorsa indispensabile per la crescita e lo sviluppo. La tecnologia idroponica permette un notevole risparmio d’acqua e un uso consapevole della risorsa. La ricerca che sottende al lavoro di Studiomobile mira a sottolineare la multidisciplinarietà richiesta dai nuovi processi creativi, riflette la rete di conoscenze di cui disponiamo virtualmente. La produzione artistica, infatti, riprende i processi progettuali dell’architettura, si confronta con la ricerca scientifica, la tecnica e la biologia e utilizza i processi di produzione propri del design.
pb ac 20 12
Nata a Torino nel 1982. Vive e lavora a Arnad (Ao)
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Storia naturale, lamiera battuta, legno e acqua, cm 175x140x50
CHIARA BETTAZZI Nata nel 1977 a Prato dove vive e lavora
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific M.E.D.I.C.A.L. #05, audio installazione, cuffie, cubo, riproduttore audio, cm 70x70
Questo lavoro fa parte della serie MEDICAL, che indaga il rapporto tra gli oggetti e l’artista stessa, il suo corpo e la reciproca contaminazione che da esso procede con ciò che lo circonda. I suoni contenuti in M.E.D.I.C.A.L. #05 sono il risultato della sua esperienza in una cabina audiometrica seguita ad una temporanea otite. Ascoltando i suoni (attraverso l’ausilio delle cuffie poste) si ha la sensazione di essere immersi nell’acqua, la percezione dell’ambiente è filtrata e distorta. La collocazione di questo lavoro all’interno della Sorgente dell’Ermicciolo ha la funzione di esaltare questa percezione grazie alla presenza predominante dell’acqua di cui questo ambienti è così fortemente connotato.
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pb ac 20 12
sorgente ∫ vivo d’orcia (Sorgente dell’Ermicciolo)
sorgente ∫ vivo d’orcia (Sorgente dell’Ermicciolo)
DANIELA SPAGNA MUSSO
LUCA BIDOLI
Il progetto si concentra sulla cannellina in ferro decorato da cui è possibile bere l’acqua purissima appena sgorgata dalla Sorgente dell’Ermicciolo ubicata all’esterno della porta d’ingresso della facciata monumentale immersa nel fitto bosco di castagni. Con questo intervento l’artista mette in evidenza questa possibilità, posizionando accanto alla cannella un’iscrizione, come un’epigrafe, per sottolinearne l’importanza e invitare così la gente ad utilizzarla per bere. Attualmente, infatti, è poco visibile. L’artista prevede di inserire questa iscrizione nel contesto del luogo in modo armonico, come se potesse essere qualcosa di preesistente, che appartenesse già al luogo e che magari possa restarvi anche in futuro. Il collegamento che si crea con il testo nell’iscrizione è alla canzone L’amour est bleu, scritta nel 1967 da Pierre Cour con la musica di Andree Popp e cantata in Italia anche da Orietta Berti con il titolo L’amore è blu. Canzone di successo dalla melodia familiare, interpretata da vari artisti, collega, in questo progetto, il tema dell’acqua e dell’amore, entrambi vitali per l’uomo. Con un registratore a cuffie (da utilizzare come un’audio guida) sarà possibile procedere nella visita della sorgente ascoltando questa canzone.
Il lavoro presentato consiste in una proiezione di formule che definiscono l’acqua nelle sue varie proprietà, direttamente nell’elemento acqua stesso (la proiezione si svolge, infatti, in una bacinella contenente dell’acqua). Ognuna di queste formule contiene un errore, eppure l’acqua continua a essere acqua. E’ una riflessione sulle convenzioni e gli schemi concettuali a partire dai quali una realtà viene codificata come tale, esiste e viene creduta esistente e inconfutabile, oggettiva e assoluta. La pretestuosa variazione nella formula che definisce la struttura chimica dell’acqua, non cambia l’acqua che possiamo vedere e toccare nella bacinella. Il gioco è quello di rompere lo schema della nominazione che produce l’esistenza e ricondurre lo sguardo alla dolcezza del contatto empirico con la materia aprendo la mente ad altre possibilità. L’evidenza è ricondotta nelle cose al di là delle parole. L’artista indaga l’ambiguità esistente nella costruzione degli schemi culturali tra ciò che si percepisce come naturale e come artificiale insistendo sulla possibilità di considerare entrambi il risultato più o meno diretto di un sistema di valori dominante spesso ingiusto e arbitrario.
Nata nel 1975 a Bologna dove vive e lavora
pb ac 20 12
Nato a Gorizia nel 1967. Vive e lavora a Gruaro (Ve)
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific L’amore è blu, pietra e riproduttore audio con cuffie e musica “Love is blu”, cm 15x20x4, dimensioni totali d’ambiente
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific H3O, videoproiezione, bacinella in plastica, acqua, dimensioni totali d’ambiente
LE INTERMITTENZE
Giulia Ceccarani, nata nel 1984 a Terni dove vive e lavora Lucia Votoni, nata nel 1984 a Terni dove vive e lavora
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific L’anima della sorgente, nylon trasparente, picchetti, provette, acqua, tappi antirumore, plexiglass, dimensioni totali d’ambiente
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L’analisi che ha condotto a questo lavoro nasce nel desiderio di esaltare il valore essenziale dell’acqua e la necessità della sua tutela e del suo uso responsabile. L’opera si palesa allo spettatore istintivamente, usando una modalità espressiva semplice e diretta. Così, quasi come se si fosse piombati sotto il tendone di un circo, lo spazio adiacente all’ingresso dell’acquedotto, è occupato da acrobatiche provette che scendono dall’alto, sospese su dei fili trasparenti e riempite di acqua colorata, denuncia artistica contro la sporca problematica dell’inquinamento. Proseguendo, ci si accorge del forte e prepotente suono proveniente dalla sorgente che sembra contrastare con la quiete del bosco di castagni. Per agevolare un cammino introspettivo verso la fonte, all’ingresso sono disponibili tappi antirumore. Il percorso all’interno è intervallato da informazioni utili sull’acqua scritte su appositi pannelli, legati ai bracci dei faretti. Alla fine del percorso, in un crescendo di informazioni e consapevolezza, sull’ultimo pannello è scritta la splendida poesia di Goethe. L’anima degli uomini è simile all’acqua…
MARIACRISTINA BETTINI Nata a Orbetello (Gr) nel 1971. Vive e lavora a Firenze
L’installazione si compone di un numero variabile di piccole ciotole in pietra di fiume contenenti acqua disseminate nello spazio esterno alla Sorgente. Spazio che respira con la natura. Porzione di un tutto. La ciotola, spazio vuoto, riempito di acqua interagisce con gli elementi della natura circostante. L’acqua come elemento di connessione.
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Fluidamente affiora, pietra di fiume e acqua, dimensioni totali d’ambiente
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pb ac 20 12
sorgente ∫ vivo d’orcia (Sorgente dell’Ermicciolo)
sorgente ∫ vivo d’orcia (Sorgente dell’Ermicciolo)
MASSIMILIANO PELLETTI
STUDIOMOBILE
La storia dell’uomo è ricca di eventi inspiegabili. In quella della natura invece ricorre così spesso il prodigio che il miracolo è quasi un’attesa. Il progetto realizzato per la sorgente è costituito da una serie di strumenti di recupero di origine contadina, una vecchia sedia, una vanga consumata dal lavoro, uno sgabello da mungitura. Gli elementi sono stati recuperati in un vecchio casolare abbandonato vicino ad Arcidosso. Tramite un trattamento naturale il legno dei componenti installativi sarà trattato ed innestato con germogli in modo tale da far sì che a contatto con la fonte vitale, l’acqua del fiume Fiora, il legno degli utensili riprenda vita, germogliando come se fosse ancora nutrito dalle antiche radici che gli appartennero un tempo nel bosco. La temperatura fresca e l’umidità di quel luogo saranno il clima perfetto per far crescere i germogli. Waiting for the miracle si riferisce al miracolo della natura ma anche alle origini del fiume Fiora che nasce proprio sotto al pavimento della Chiesa della Madonna della Neve nel paese di Santa Fiora.
Jellyfish Farm è un’installazione che sfrutta il processo di desalinizzazione dell’acqua marina per la coltivazione di piccoli orti galleggianti. L’acqua all’interno della vasca è salata. Due isole a forma di medusa costruite con materiali di riciclo ospitano due orti idroponici. I tentacoli, in fibra di cotone naturale, portano per capillarità l’acqua all’interno della cupola. Il calore proveniente dalle lampade fa poi evaporare l’acqua presente nella massa in cotone inumidita all’interno della cupola in plexiglass. Il vapore condensa in seguito al contatto con la superficie in plexiglass. L’acqua prodotta alimenta i piccoli orti galleggianti. Alla base del tavolo si trova una piccola cassetta in legno contenente sale con il quale le persone vengono invitate a salare ulteriormente l’acqua. La cassetta porta la dicitura impressa: “ 5.5 billion of people will face water shortage by 2025. Unequal distribution of water will lead to conflict. 98% of the world’s water resources is in the oceans.” Jellyfish Farm è una sorta di neo-natura. Sospesa in una dimensione ibrida tra installazione e prototipo spaziale, è una macchina naturalizzata in grado di funzionare e di produrre acqua e vita. L’obiettivo è riportare l’attenzione sul tema dell’acqua quale elemento d’importanza sempre più rilevante nelle nuove dinamiche politiche e sociali mondiali. Jellyfish Farm è una sorgente artificiale, dove il mezzo meccanico si naturalizza attraverso un atto di conoscenza e volontà. Il linguaggio liquido dell’opera scorre tra varie discipline: scienza, arte, tecnologia e paesaggio antropico. È un processo culturale che porta ad un nuovo modo di coesistere con la natura.
Nato nel 1975 a Pietrasanta (Lu) dove vive e lavora
Cristiana Favretto, nata a San Donà di Piave (Ve) nel 1974. Vive e lavora a Treviso Antonio Girardi, nato a San Donà di Piave (Ve) nel 1975. Vive e lavora a Treviso
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Waiting for the miracle, legno, paglia, metallo, materiali vegetali, dimensioni totali d’ambiente
PETRIPASELLI
Luciano Paselli, nato nel 1983 a Bologna dove vive e lavora Matteo Tommaso Petri, nato nel 1981 a Bologna dove vive e lavora
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Il Pifferaio Magico. Da piccolo giocavo con pesci gommosi, elementi in cemento, dimensioni totali d’ambiente
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pb ac 20 12
Questo è il ricordo su cui si basa il progetto. Un ricordo dichiarato fin dal titolo. Chiaro e semplice come può essere il ricordo di un bambino, o meglio di due amici. Il Pifferaio magico è la favola che ha ispirato questa installazione, una favola rivisitata, anzi ribaltata. Pesante è il lavoro che abbiamo realizzato perché pesante è la sua anima. La contrapposizione tra la leggerezza dell’infanzia si scontra con la pesantezza della contemporaneità. Una pesantezza morale e una responsabilità che grava su tutti noi. L’acqua è l’elemento naturale per eccellenza, l’elemento che muove tutte le cose, che le fa nascere trasformare e morire. Nel nostro progetto l’acqua non esiste. Ne esiste il ricordo, come esiste il ricordo della nostra infanzia. Dei pesci con cui noi (come qualsiasi bambino) giocavamo è rimasta solo l’anima, il vuoto invisibile al bambino, riempito di cemento. La gomma, il colore, il profumo hanno lasciato posto al grigio e freddo cemento. Si sono appesantiti, consumati, ingrigiti pronti a sgretolarsi sotto il sole abbandonati e inariditi. Ma attraverso il suono di un flauto (L’installazione prevede la presenza di un flautista o di un supporto musicale) la nostra mente è guidata al mare dove i sedimenti rotolano come pietre e riprendono vita. Continuiamo a giocare?
sezione: LiquidaMente afFiora categoria: site specific Jellyfish Farm, teca in vetro, tavolo in ferro, materiali di reciclo, terra, piante, cm. 120x50x160
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pb ac 20 12
cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
ACHILLE ASCANI
FORMICA
Immagini del cambiamento propone una lettura grave, a tratti ironica, del disagio ambientale che si insinua nel nostro tempo. La tecnologia incontra la natura, per salvaguardare la vita ma non trova riscontro nelle scelte politiche attuali.
L’installazione prevede la realizzazione dell’antica capanna sannita - “pagliara can assettat” - in un percorso di riattivazione della memoria arcaica dello spazio vitale inteso come luogo antropologico, come sistema, cioè, di identità, relazione e memoria. La base della capanna è a forma di goccia d’acqua quindi qui è evidente come le nostre radici culturali siano nell’acqua come nel titolo della sezione “Water Sources”. Dopo anni di studi e ricerca su questa tipologia di capanna come spazio arcaico primario della sua terra d’origine, l’artista decide di realizzarla come gesto artistico. Lo spazio è il luogo antropologico, l’ecosistema, questa è l’opinione dell’artista. Costruire la capanna significa aprire uno spazio minimo vitale, un vuoto, dentro un pieno, in cui sia possibile stare, sostare, esistere. Il vuoto di cui l’uomo ha bisogno per vivere è ricavato dal pieno della natura di cui fa parte, di cui è un pieno egli stesso. La natura pertanto è considerata uno spazio pieno, un organismo vivente di cui l’acqua è l’elemento più vitale. Il culto arcaico della Madre Terra altro non è che il riconoscimento di questo organismo e la relazione con esso. Le forme ricorrenti nell’architettura arcaica sono mutuate dall’osservazione della natura, infatti l’artista usa il termine geoarchitettura per riferirsi a questi manufatti. L’acqua, data la sua importanza vitale, è un riferimento
Nato a Parma nel 1969. Vive e lavora a Carpineti di Reggio Emilia (Re)
Nato a Formicola (Ce) nel 1953 dove vive e lavora
sezione: Water Sources categoria: site specific Immagini del cambiamento, legno, fibra ceramica, plastica, ferro, cm 250x300
CAMBRI RIMAURO
Leonardo Cambri, nato a Gavorrano (Gr) nel 1958. Vive e lavora a Scarlino (Gr) Valentina Rimauro, nata a Sora (Fr) nel 1985. Vive e lavora a Scarlino (Gr)
sezione: Water Sources categoria: site specific Fiora Fecondo, mosaico composto da tasselli di ceramica, vetro, plexiglass, solfato di rame, cm 200x950
FABRIZIO SANTONA
Gli artisti hanno lavorato sul tema dell’acqua dai due versanti dell’abbondanza e della privazione con due interventi, uno per la sezione Water Tribe al Cassero senese di Grosseto e uno per questa sezione alla Cava di Roselle. Qui il tono è ottimistico e ironico. La forma dello spermatozoo e il riferimento alla fertilità nel titolo sono al centro di questo progetto che collega l’acqua e in particolare, l’acqua del fiume Fiora e la creatività. Il Fiume lungo il suo percorso dalla sorgente al mare, simile alla coda nella figura dello spermatozoo, fertilizza e trasforma la terra che attraversa. Il procedimento del mosaico ricorda le origini Etrusco-Romane del luogo.
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sezione: Water Sources categoria: site specific Humus, legno, sassi, foglie, terra, cm 340x190x380
continuamente presente che si ritrova nelle forme a goccia e a spirale. Humus (il latino terra) è la sostanza vitale della terra. La terra umida e fertile. L’uomo arcaico che costruisce la pagliara per ripararsi lo fa a partire dagli elementi che trova intorno a sé, tronchi d’albero, terra cruda e pietre. Questa scomposizione e ricomposizione dell’ordine naturale circostante è un processo che Formica definisce architettura cosmica e che indica come il processo principale implicato nell’azione dell’arte. In questo senso lo studio della Pagliara è un invito alla riflessione sulla natura dell’azione creativa come ancestrale azione armonica.
GABRIELE ROMEI
Nato a Fiesole (Fi) nel 1981. Vive e lavora a Firenze Questo lavoro associa l’importanza vitale per ogni forma di vita dell’acqua a quella dell’ossigeno, senza entrambi non si può vivere. Linfa essenziale per tutto, l’acqua è un liquido da cui proveniamo e da cui proviene tutto ciò che è vivente intorno a noi. Indispensabile.
Nato a Torino nel 1977 Vive e lavora a Mondovì (Cn)
Installazione d’arte democratica. Un progetto che vede l’utilizzo dell’arte a scopo sociale. Sdraiarsi, guardare il cielo, ascoltare il canto dell’acqua e rigenerarsi. Rigenerare la mente, lo spirito e, perché no, anche la tecnologia che ormai ci accompagna ovunque. Cellulare, Mp3, fotocamera digitale e altro, possono essere ricaricati mediante appositi dispositivi all’interno dell’installazione alimentati da pannelli fotovoltaici. L’installazione non solo è ad impatto zero, in quanto i materiali sono tutti riciclabili, ma produce energia, elettrica e culturale. Il progetto S.O.S Contemporary EDEN nasce dall’idea iniziale di realizzare enormi piattaforme galleggianti SALVAVITA nelle tratte di mare cosiddette clandestine. Un gesto, una provocazione, uno stimolo. E se non sarà soluzione globale, quanto meno un’altra di quelle isole su cui aggrappare ricordi e speranze.
pb ac 20 12
sezione: Water Sources categoria: site specific Contemporary EDEN, pvc, pannello fotovoltaico da 1.4 Watt, polistirolo, numero variabile di elementi da cm 200x200, dimensioni complessive d’ambiente sezione: Water Sources categoria: site specific Respiro acqua, stampa fotografica su plexiglass, cm 50x70
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pb ac 20 12
cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
GASPARINI PIRINI
DE VECCHI/IERA/PAULON
L’opera è composta di due parti, una è un vecchio albero rovesciato i cui rami fungono da radici per la seconda parte che è un busto femminile in policarbonato innestato sul tronco dell’albero. L’innesto è sigillato con silicone e l’intera figura è ancorata saldamente al basamento a sua volta ancorato alla struttura in ferro della Cava. Dalla mano sinistra della figura esce una cascata di strisce di plastica trasparente che oscillando al vento producono l’effetto dell’acqua. Dalle radici dell’albero, tutto parte e tutto torna. L’albero è rovesciato ma non sradicato. I rami che un tempo si protendevano verso il cielo ora sono radici che ancorandosi alle radici meccaniche/minerali della struttura saldano la figura umana simbolicamente a ciò da cui proviene, la terra e la sua manipolazione tecnologica. La figura è femminile. La donna come contenitore di liquidi, acqua, elementi sacri, vita. L’opera rappresenta un doppio innesto. Radici nella terra madre e radici nella struttura industriale. L’acqua di cui siamo fatti sgorga dalle mani della figura e ritorna a terra. Il ciclo è concluso: terra, umanità, tecnologia e di nuovo terra. Ciclo di trasformazione, generazione e rigenerazione.
Le grandi vasche-ciotole, nella forma concava, rimandano alla forza insita nell’atto del ricevere e del contenere l’universo. Allo stesso tempo nascondono, nella natura della materia di cui sono fatte, la propria fragilità. L’una è corrotta e muore per effetto dell’elemento che non scalfisce l’altra. Il sapone ha paura dell’acqua, ma non teme il fuoco. La cera, fragile al tocco del fuoco, non è intaccata dall’acqua. Esse sono, in questo senso, nel loro stare al mondo, opposte e complementari. Una sopravviverà per entrambe nell’interazione con la vita. II lavoro è un omaggio all’acqua e al fuoco e alla complementarità degli elementi, alla sacralità del passaggio dell’uomo sulla terra e alla sua fragilità; alla complementarità della vita degli esseri e alla capacità dell’uno di sopravvivere all’altro. Allo stesso tempo richiama l’unica possibilità che l’essere ha sulla terra, quella di ricevere in sé l’universo. Le vasche, sul prato, vivranno il loro destino e interagiranno con gli elementi naturali che le visiteranno durante la mostra. Subiranno delle mutazioni, prenderanno nuova forma, cresceranno, diminuiranno, si trasformeranno.
Max Gasparini, nato a Rovato (Bg) nel 1970. Vive e lavora a Polasco (Bg) Simona Pirini, nata a Bologna nel 1970. Vive e lavora a Polasco (Bg)
pb ac 20 12
collettivo nato nel 2006. Vive e lavora tra Pesaro e Milano
sezione: Water Sources categoria: site specific InVersaMente, sapone e cera d’api, 2 elementi di cm 100 di diametro, dimensioni totali d’ambiente
sezione: Water Sources categoria: site specific The Source, legno, policarbonato e plastica, cm 280x180
MICHELE LOMBARDI
Nato a Caltanissetta nel 1960 dove vive e lavora L’artista, vive nella Sicilia centrale, un territorio assetato. Questo lavoro, con i colori caldi del Mediterraneo, mette insieme tutti gli elementi di quella faticosa raccolta dell’acqua che fin da bambino ha colpito l’immaginario dell’artista. Tutti i recipienti possibili, l’imbuto, i post-it per rammentare il turno di erogazione dell’acqua nel comune.
GIUSEPPE ZANONI
Nato a Monte Argentario (Gr) nel 1970 Vive e lavora a Porto Ercole (Gr)
sezione: Water Sources categoria: site specific Timeline, 18 elementi in vetro, cm 16x19x0,8, dimensioni totali d’ambiente
Diciotto elementi in vetro a forma di goccia posizionati ad intervalli regolari su due linee distinte con direzione obliqua di cui una maggiore dell’altra. Timeline è una rappresentazione del tempo. L’istante, l’unica realtà del tempo. “Il tempo, una realtà racchiusa in un istante e sospesa tra due nulla” (Gaston Roupnel). Lo spazio, l’unica realtà della materia. La materia, una realtà racchiusa in uno spazio e sospesa tra due nulla. Spazio e tempo, istante e materia, le origini del nostro universo. Due linee rappresentano il passato ed il presente/ futuro. Le linee sono formate da istanti rappresentati da sculture in vetro a forma di gocce d’acqua cadute su di un piano spaziale. Le linee hanno diversi ritmi sinfonici. Un ritmo breve che si estingue e che rappresenta un essere individuale che ci lascia e che fa rimanere il silenzio. Un ritmo più lungo che continua e che rappresenta tutti gli esseri in vita e che risuona all’infinito. sezione: Water Sources categoria: site specific Shifts of water, 2 light box, stampa lambda, cm 120x40x20, dimensioni totali
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cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
ANDREA MARCIANÒ
MADDALENA VIDALE
Nato a Ponte San Pietro (Bg) nel 1988. Vive e lavora a Mozzo (Bg) L’opera è stata realizzata con strisce di carta, prodotte da un trita-documenti, assemblate, incollate e introdotte all’interno di una teca in plexiglass successivamente saldata. Le dimensioni dell’opera sono conseguenza della quantità della documentazione triturata, nel caso specifico del “Manifesto italiano del Contratto Mondiale dell’Acqua” lungo 10 pagine. Questo lavoro risulta da una ricerca sul tema dell’acqua intrapresa dall’artista a partire dall’orientamento in questo senso suggerito da Premio Basi. Cercando tra blog e siti si è imbattuto nel “Manifesto Italiano del contratto mondiale dell’acqua”, che, tramite una puntigliosa analisi, affronta il tema della gestione dell’acqua in Europa. Qui vengono analizzati aspetti, effettuate ricerche e stesi nero su bianco impegni per la salvaguardia e per l’eco-sostenibilità. Se ne parla, se ne scrive, vengono fissate delle scadenze per impegnarsi a portare a termine i progetti ma una volta finiti questi convegni, una volta che si spengono le luci e passa il tempo, sembra che nessuno si ricordi più l’impegno preso. Il documento appare, così, ciò che è, “carta straccia”. Questa azione confida nella possibilità di ridare senso alle parole, permettendo loro, nella nuova composizione che richiama la condensa dell’acqua, di diventare monito e parlare ancora alla gente.
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Nata nel 1987 a Pavia dove vive e lavora
sezione: Water Sources categoria: scultura Riflessione (rifiuto), carta e plexiglass, cm 50x21x2
In seguito a ricerche svolte sul tema del concorso, l’interesse dell’artista si è focalizzato sulla situazione di conflitto esistente tra Israele e gli stati limitrofi, in particolare la Palestina. Il conflitto che interessa le comunità israeliane, palestinesi e giordane è da anni incessante e l’acqua è un ennesimo pretesto per far scorrere sangue. In questo progetto, l’acqua diviene simbolo di pace. Due pacchi, contenenti una bottiglietta da 50 cl di acqua naturale e un libretto di istruzioni, con tanto di indirizzo compilato sul fronte, dovranno, terminata l’esposizione, essere spediti dal Premio Basi stesso. Il titolo suggerisce una corrispondenza postale, come due innamorati, Israele e Palestina, saranno uniti da questo scambio di acqua. Premio Basi, se vorrà, farà da mittente e attenderà che i pacchi in Palestina e Israele, facciano ritorno con un nuovo messaggio di pace. L’inscrizione nella categoria “scultura” del Premio riguarda la volontà dell’artista di riferirsi a quella che Beuys chiamava “scultura sociale”.
sezione: Water Sources categoria: scultura Scambiamoci un gesto di pace, carta, legno, plastica e acqua, dimensioni totalid’ambiente
ANTONIO SCARDUZIO
Nato a Monteroduni (Is) nel 1964. Vive e lavora a Grosseto SWE nasce dalla riflessione sul principio di Lavoisier , “in natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. L’acqua, nel suo prodigioso percorso circolare dalla sorgente al mare e ritorno, è un esempio lampante di questo principio. La sua energia è sempre straordinaria e potente, in ogni passaggio fino all’onda che questo lavoro descrive.
MARCO MONDANI
Nato nel 1968 a Milano dove vive e lavora Reset è una scultura multimediale, visiva e sonora, che mette in rapporto l’essenziale con il superfluo come un invito a riflettere sulla vera essenza delle cose. È costruita sul contrasto tra primitivo, inteso come primario e moderno, come superficiale. Ad una struttura semplice ed essenziale è quindi aggiunto un oggetto ultramoderno come un iPod che riproduce il suono robotizzato incessante di una goccia che cade; come se la tecnologia non facesse altro che replicare quello che da sempre esiste in natura. Questo lavoro impone un reset, ci riporta alle nostre origini e da lì ci interroga su ciò che è indispensabile.
sezione: Water Sources categoria: scultura SWE (Slide Wave Energy), ferro e inox, cm 106x105x38 sezione: Water Sources categoria: scultura Reset, carta, legno, corda, secchio di metallo, IPod, casse acustiche, cm 100x100x220
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cava (Parco di Pietra, Cava di Roselle, Roselle, Gr)
città (Cassero senese, Grosseto)
MARIOTTI.MAZZEO
ANDREA CHESSA
La scultura rappresenta una barchetta di carta di circa tre metri che si arena sul terreno a simboleggiare l’impossibilità ma anche la potenzialità del viaggio. Il materiale usato, il ferro, crea un cortocircuito con la forma, associata per antonomasia alla fragilità della carta. Quest’inversione dei valori, di grandezza e di materiale, arricchisce un’icona dell’infanzia, quella della barchetta di carta con cui giocare nel primo specchio d’acqua disponibile, minimizzando il concetto di immediato deperimento, in favore di un’ambigua e celata robustezza. La parola Kami in giapponese vuol dire carta (ma anche Dei) e con il verbo Ori (piegare) va a costituire la parola Origami. Da qui il referente primo di questo lavoro, l’origami appunto, scelto come tema principale. La seconda parola del titolo deriva dalla mitologia dell’antico Egitto, dove la parola Mandyet identificava la barca solare, mezzo che accompagnava il Dio Ra nel suo viaggio da oriente a occidente, dall’alba al tramonto. Gli egizi legavano il sorgere e tramontare del Sole al ciclo della vita e della morte, inteso come una continua rinascita.
La dimensione anche sotterranea del Cassero Senese, è stata il fulcro del percorso che ha portato alla nascita del progetto. La riflessione parte dal vuoto, come condizione originaria di contenimento e protezione, procede sul rifiuto di questa condizione quando diventa costrittiva, e si conclude con la possibilità di eccedere questa condizione, andare oltre. Rinascere. Dentro questa dimensione, l’artista cerca i limiti, i confini, le possibilità di uscita. L’opera, sospesa, invita a una riflessione. La luce filtra dalle feritoie, l’attraversa, fino a bagnare la terra. Evaporare dalle feritoie della mente, verso il mare. Ri-nascere.
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Nato a Tempio Pausania (Ot) nel 1972. Vive e lavora a Milano
Amerigo Mariotti, nato a Lanciano (Ch) nel 1978. Vive e lavora a Bologna Ignazio Mazzeo, nato a Erice (Tp) nel 1985. Vive e lavora a Bologna
sezione: Water Sources categoria: scultura Kami Mandyet, carta, legno, corda, secchio di metallo, IPod, casse acustiche, cm 100x100x220
sezione: Water Tribe categoria: site specific Ri-nascere, ferro e tessuto, cm 43x64x31
VERA GIAGONI
ANTONIO SCARDUZIO
Nata nel 1958 a Viareggio (Lu) dove vive e lavora
sezione: Water Sources categoria: scultura Io mi muovo (Stele di Roselle), pietra di Santa Fiora, graffito, cm 45x35
Nato a Monteroduni (Is) nel 1964. Vive e lavora a Grosseto
Una lastra di pietra proveniente da Santa Fiora poggia verticalmente su un’altra più piccola che fa da basamento; la prima riporta su una facciata una sorta di ideogramma, inciso come un graffito di colore blu, che sintetizza le forme prese dall’acqua nella sua continua metamorfosi. Sorgente, fiume, mare, nuvola, pioggia. Questo lavoro prevede la possibilità per le persone di seguire l’incisione con il dito. In questo movimento di lettura e di contatto, che in qualche modo rinnova la coscienza ambientale, l’azione umana ripete l’azione di erosione operata naturalmente dall’acqua sulla pietra, creando un’analogia e un’identificazione.
L’idea nasce da una campagna condotta qualche anno fa sui giornali che esortava l’opinione pubblica a razionalizzare il consumo dell’acqua a partire dai più piccoli e banali gesti quotidiani come lavarsi i denti. La scultura è quindi un monito allo spreco e all’impiego sconsiderato di risorse destinate alla collettività. La dimensione pubblica/collettiva e dimensione privata (suggerita dal gesto di lavarsi i denti) coincidono in questo invito alla responsabilità.
sezione: Water Sources categoria: site specific H2O + toothbrush X biemonths, ferro, inox, legno e plastica, cm 336x33x33
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città (Cassero senese, Grosseto)
città (Cassero senese, Grosseto)
ATTINIA
Daniela Giammarini, nata a San Benedetto del Tronto (Ap) nel 1962 dove vive e lavora Le bottiglie di cui si compone l’installazione sono disposte in modo da formare la formula chimica dell’acqua, H2O e su ognuna di esse c’è un’etichetta con la parola “acqua” in varie lingue, le traduzioni derivano tutte dal traduttore di Google. La riflessione è sulla dimensione collettiva di una risorsa e del suo accesso e, in generale, sui concetti di bene comune e valore condiviso.
sezione: Water Tribe categoria: site specific ACCADUEO, 226 bottiglie di vetro con tappo a vite vuote, cm 30x210x120
BRUNA CHERSONI
pb ac 20 12
Nata a Conselice (Ra) nel 1956. Vive e lavora a San Lazzaro di Savena (Bo) Con questa installazione l’artista riprende in mano un lavoro di oltre 30 anni fa che consisteva nell’intervento su una copia in gesso del lato posteriore del Trono Ludovisi. Il fatto che l’immagine della figura centrale fosse troncata ha reso la stessa interessante e il lavoro presente ha consistito nel colmare questa lacuna insistendo sulle figure femminili e sulle loro reciproche relazioni. Il presupposto bagno o una nascita adulta della dea tra le due Horai conduce lo sguardo su un mondo sospeso di relazioni magiche tutte femminili che vanno ben oltre le codificazioni religiose. Le relazioni tra le figure di questa rappresentazione costituiscono un mondo a sé, magico e profondo, fluido, adattabile e potente. L’insieme dell’installazione con le ciabatte da mare in basso e l’uso di materiali siliconici modellati in modo da ottenere un effetto trasparente e gocciolante avvicinano la nascita di Afrodite, l’elemento mitologico e un bagno in mare, il mondo magico arcaico e i rituali contemporanei.
sezione: Water Tribe categoria: site specific Sweet, sweet water, silicone, sabbia e resine, cm 270x200x4
BIFIDO
Luca Bifulco, nato nel 1984 a Caserta, dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Don’t work be happy, cariola, palloncini, acqua, cm 50x150x40
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Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo. (Nietzsche) L’opera (“non chiamatela opera, chiamatela macchina da gioco” …Bifido/ Duchamp) scava nel concetto di progresso e nei requisiti ritenuti necessari affinché una società possa essere considerata avanzata. L’acqua arriva in città e viene raccolta, incanalata, imbottigliata nell’umana codifica economica. Qui tutto diviene merce e lavoro, qui il progresso è controllo, annichilimento e profitto, qui l’uomo combatte per la sua schiavitù come se fosse la sua libertà. È necessaria la sfacciata iconoclastia di un bambino irriverente, irrispettoso e incurante del senso economico delle cose. Il gioco infantile e collettivo dell’arte che cede all’irresistibile appel de l’eau e rompe le uova nel paniere dell’asfissiante Quotidiano. “Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio - un sacro dirsi un gioco”. (Nietzsche)
BRUNA CHERSONI
Nata a Conselice (Ra) nel 1956. Vive e lavora a San Lazzaro di Savena (Bo)
sezione: Water Tribe categoria: site specific Movimento di stato nascente, legno, resine, vello di pecora e plastica, 12 pali di cm 180x10x10, dimensioni totali d’ambiente
12 totem di sapore arcaico riconducono al concetto di transumanza, la libertà di percorrere un territorio. L’idea della transumanza è suggerita anche dalla presenza del vello di pecora, elemento caratteristico nella ricerca di questa artista. L’acqua fluisce nel corso dei fiumi e dei torrenti e seguendo tale corso si tracciano confini naturali. Pali come fiaccole o come cerini metaforici che si accendono per illuminare il percorso. L’invito dell’artista è principalmente a non fare, a contrastare la manipolazione e la trasformazione artificiale del territorio. Processione propiziatoria illuminante per un ideale incontro tra fuoco, inteso come luce, e acqua, entrambi elementi in movimento.
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città (Cassero senese, Grosseto)
città (Cassero senese, Grosseto)
CAMBRI RIMAURO
Leonardo Cambri, nato a Gavorrano (Gr) nel 1958. Vive e lavora a Scarlino (Gr) Valentina Rimauro, nata a Sora (Fr) nel 1985. Vive e lavora a Scarlino (Gr) Gli artisti hanno lavorato sul tema dell’acqua dai due versanti dell’abbondanza e della privazione con due interventi, uno per la sezione Water Sources alla Cava di Roselle e uno per questa sezione al Cassero senese. Se nella prima installazione il tono era decisamente ironico e ottimistico, qui l’atmosfera è senz’altro più grave. Il tema è la carestia, come dice il titolo e il punto di partenza simbolico è il pane. Alimento base fatto con l’acqua e simbolo del corpo divino nella tradizione cristiana. La mancanza dell’acqua messa in scena dalla presenza di sabbia e sassi ci inchioda al senso della deprivazione e della morte. L’acqua è assente e con essa la vita.
FABRIZIO SANTONA
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Nato a Torino nel 1977. Vive e lavora a Mondovì (Cn)
Installazione d’arte democratica. Un progetto che vede l’utilizzo dell’arte a scopo sociale. Sdraiarsi, guardare il cielo, ascoltare il canto dell’acqua e rigenerarsi. Rigenerare la mente, lo spirito e, perché no, anche la tecnologia che ormai ci accompagna ovunque. Cellulare, Mp3, fotocamera digitale e altro, possono essere ricaricati mediante appositi dispositivi all’interno dell’installazione alimentati da pannelli fotovoltaici. L’installazione non solo è ad impatto zero, in quanto i materiali sono tutti riciclabili, ma produce energia, elettrica e culturale. Il progetto S.O.S Contemporary EDEN nasce dall’idea iniziale di realizzare enormi piattaforme galleggianti SALVAVITA nelle tratte di mare cosiddette clandestine. Un gesto, una provocazione, uno stimolo. E se non sarà soluzione globale, quanto meno un’altra di quelle isole su cui aggrappare ricordi e speranze.
sezione: Water Tribe categoria: site specific S.O.S. contemporary EDEN, pvc, pannello fotovoltaico da 1.4 Watt, polistirolo, numero variabile di elementi da cm 200x200, dimensioni complessive
sezione: Water Tribe categoria: site specific Carestia, pane, sassi, sabbia e legno, cm 55x200x25
FIORELLA BOLOGNA
FABRIZIO POMPILI
Nata a Castelnuovo Magra (Sp) nel 1956. Vive e lavora a Ortonuovo (Sp)
Nato a Roma nel 1969. Vive e lavora a Cerveteri (Roma)
sezione: Water Tribe categoria: site specific Tap water, nastro in plastica, 25 rocchetti da 25 m ciascuno, misure totali d’ambiente
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Il titolo del lavoro deriva dalla considerazione che tutta l’acqua che l’uomo utilizza nella città è gestita attraverso un rubinetto. Il corso dell’acqua che è impossibile da fermare, nel tempo è stato canalizzato dall’uomo e portato nell’ambiente urbano proprio attraverso il rubinetto che regolandone il flusso dà la sensazione di poter controllare il corso di questo elemento naturale. L’istallazione libera l’acqua tramutata in nastri che uscendo liberamente dalle finestre invade la piazza sottostante così che sia possibile interagire giocando con essa. L’idea è di far tornare l’acqua e l’energia a scorrere liberamente in un luogo come la piazza, simbolo della comunità umana, e di riportare l’attenzione sull’importanza del dialogo e del confronto che nasce già nel gioco, prima forma di aggregazione umana e di formazione fondata sul confronto e sul valore della differenza.
sezione: Water Tribe categoria: site specific Sacrum, stoffa ricamata, metallo, acqua, terra e semi, cm 300x180, dimensioni complessive d’ambiente
Sul pavimento è disteso un telo di lino bianco con un ricamato di perline bianche, il motivo ricorrente del ricamo è la parola sacrum. al centro del telo tre scatole di metallo contengono terra, acqua, semi e fiori. Uno schermo per il video. Sono nata tra la campagna e il mare, la natura è stata da sempre elemento predominante che ha influenzato il mio lavoro artistico. Ho vissuto con rispetto i ritmi della natura e gli elementi sacri che le appartengono. Acqua come potenza creatrice indissolubile alla terra per esaltare il gesto intimo e primordiale della semina. L’uomo che guarda il cielo vede infinite superfici che germogliano, per molti è ovvio per altri è magico. Questo lavoro vuole essere un rito propiziatorio per un rispettoso ricongiungimento con la natura. Il ricamo, come la scrittura, che insistentemente sottolinea per non dimenticare è ripetuto con perizia e convinzione, un campo arato, il susseguirsi del segno, dei solchi. Le perle vengono dall’acqua e la ricordano, sono gocce ed ogni singola goccia è un pezzetto di cielo che si lega alla terra.
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città (Cassero senese, Grosseto)
città (Cassero senese, Grosseto) GRAZIA SIMEONE
GIACOMO RICCI
pb ac 20 12
Nata a Grazzanise (Ce) nel 1965. Vive e lavora a Vaprio d’Agogna (No)
Nato a Siena nel 1974. Vive e lavora a Asciano (Si) L’installazione è composta da 4 video originali riprodotti in altrettante tv disposte lungo il percorso della mostra. I video fanno parte del progetto Nature Express archivio di immagini e video di visioni filtrate dalla natura. Con i montaggi Clay, Mud, Fountain e Waterfall l’elemento centrale è l’acqua. I soggetti prendono in esame i comportamenti e gli effetti dell’acqua in due contesti diversi: la campagna e la città. Nel primo la scelta è quella di intervenire attivamente sul terreno, dove lo scambio è denso e costante; nel secondo, invece, è quella di lasciare inalterati i flussi, il movimento puro. Il primo incontro del liquido con la terra si manifesta in assenza di acqua, la crosta si stacca, si scompone in tanti pezzi e si rigenera. Solo la pozzanghera di fango è testimone dello scambio già avvenuto e rinnovato. Il movimento vorticoso e piatto della fontana è lo specchio del pianeta, mentre la caduta trasmette energia creando quel senso di certezza.
Una serie di elementi geometrici di tessuto elastico, distribuiti come farfalle al vento creano un collegamento ideale tra cielo e terra come nel ciclo dell’acqua.
sezione: Water Tribe categoria: site specific Farfalle d’acqua, dimensioni d’ambiente
sezione: Water Tribe categoria: site specific Nature Express #1, 4 tv a tubo catodico (32, 28, 28, 21 pollici), 4 lettori dvd, dimensioni complessive d’ambiente
GIANPAOLO TERROSI Nato nel 1965 a Grosseto dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific tuba innocenti, tubi innocenti, ferro, gomma, secchi e carta, cm 300x200x200, dimensioni complessive d’ambiente
Questa installazione riproduce in maniera estremamente creativa uno strumento musicale (potremmo dire a base d’acqua), la tuba che, per come è realizzata è assimilabile organologicamente ad una tromba naturale a cui l’artista ha aggiunto rubinetteria e canneggi ulteriori in modo da ampliarne le possibilità sonore, avvicinando il congegno a un vero trombone a pistoni. In un movimento vorticoso di coinvolgimento e di entusiasmo messo in moto dall’azione relazionale dell’artista questo strumento sarà suonato da un performer, il trombonista/tubista Giancarlo Schiaffini, musicista di fama internazionale, alla cui concezione visionaria della musica si è ispirato l’artista nel progettare il suo lavoro. Il suono prodotto dalla tuba sarà accompagnato da un coro (il locale Coro degli Etruschi) che interpreterà una versione antichissima di Maremma amara, canzone molto nota
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della tradizione locale e nazionale in cui si parla di acqua e di maremma. Dopo un paziente lavoro di ricerca l’artista ha rintracciato in una biblioteca canadese il testo di quella che si crede la prima versione della canzone raccolto in un libro del 1856. “Chi va in maremma e lassa l’acqua buona/perde la dama, e più non la ritrova/Chi va in maremma e lassa l’acqua fresca/Perde la dama, e più non la ripesca.” Le strofe sull’acqua saranno trascritte, una parola su ogni secchio (i secchi serviranno da sgabelli per pubblico e musicisti), da un’associazione di calligrafi locali. Il riferimento a Ferdinando Innocenti è dovuto sia alla presenza dei “tubi innocenti” di sua invenzione, sia al fatto che si tratta di un concittadino illustre. Tuba in latino significa tromba ed ecco che il mosaico di questo progetto si compone. Un’idea trainante, un notevole numero di persone coinvolte, un modo creativo di condividere significati, memoria e immaginazione. Per conoscere tutti i dettagli e i nomi delle persone raggiunte e coinvolte dall’artista http:// tubainnocenti.blogspot.it/
LUCA GRECHI
Nato nel 1985 a Grosseto dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Dinamogenia, 10 bottiglie di plastica, fil di ferro, acqua, lucchetto, dimensioni complessive d’ambiente
L’installazione presenta l’acqua nel luogo più riconducibile all’uomo contemporaneo, le bottiglie di plastica. Queste sono presenti in varie serie di pieni e vuoti, non perfettamente in scala per sottolineare la disarmonia che esiste, evidenziare la differenza che c’è nel mondo tra sovrabbondanza e mancanza. Il lucchetto simbolicamente separa, tiene fuori il sistema del business dall’elemento primario da proteggere, dall’elemento di cui siamo fatti, che genera le cose. Il numero 10 delle bottiglie rimanda per l’artista al numero assoluto 1 e allo 0 come punto per una nuova partenza.
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città (Cassero senese, Grosseto)
città (Cassero senese, Grosseto)
LUCIA AMALIA MAGGIO
MARCO MILIA
Una moltitudine di provette fluttuano appese, e contengono una quantità ben definita di liquido azzurro, calcolato in modo da mantenere il sistema in un equilibrio molto precario. Strutture di bilance a due bracci che si sviluppano a biforcazioni successive verso il basso ognuna collegata alle altre in più punti. Il sistema è caratterizzato da un fragile equilibrio che può essere modificato totalmente variando le quantità di acqua. Il progetto vuole proporre una riflessione sulla fragilità degli equilibri in natura, e d’altro canto su quella sorta di miopia dell’uomo che spesso lo porta a focalizzarsi su una visione parziale e non integrata delle varie problematiche e a non capire quanto le sue azioni possano avere risonanze anche molto lontane.
Lo spazio mentale nel quale immaginiamo l’acqua e il suo percorso, viene ripensato e ricollocato all’interno dei sotterranei del Cassero Senese di Grosseto, proprio come la vasca di raccolta piovana, presente nelle antiche case romane ed etrusche. Il luogo prevalentemente buio accede alla luce attraverso le feritoie quadrate poste sul soffitto. Queste ultime sono l’unico punto dal quale l’acqua, sotto forma di pioggia, entra creando un percorso, un legame tra la superficie e quello che c’è sotto. Nel mio lavoro ho immaginato questo ponte tra i due spazi, concretizzando la forma che assume l’acqua , fino a divenire vera e propria struttura. La pioggia cadendo dalle feritoie si trasforma in elemento solido, geometrico, attribuendo al luogo un nuovo significato di spazio. Questo parallelepipedo discendente, sospeso dal terreno proietta la sua luce azzurra, creando una sorta di colonna luminosa trasparente ma allo stesso tempo reale. Così il sotterraneo viene immerso in un’atmosfera liquida, immateriale che amplifica appunto l’idea di acqua.
Nato nel 1976 a Roma dove vive e lavora
Nata nel 1974 a San Bonifacio (Vr) dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Stato di equilibrio provvisorio, fil di ferro, filo da pesca, provette in plastica e acqua, cm 140x200x460
MARCO CASOLINO
sezione: Water Tribe categoria: site specific Impluvium, policarbonato alveolare, cm 250x100x100
MARCO MONDANI
Nato nel 1972 a Roma dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Azione Albatro (Ali e Fede), video installazione, light box, legno, tessuto e cuoio, cm 400x150
pb ac 20 12
Nato nel 1968 a milano dove vive e lavora
La memoria del vissuto spesso diviene fardello ingombrante. I quindici metri di ali sono il monumento alla vita passata dell’artista e contengono al loro interno l’archivio fotografico dei personaggi che hanno contribuito alla loro realizzazione. Come l’albatro di Baudelaire sfida gli arcieri e le tempeste, l’artista ha sfidato le vie della sua città esponendo il suo goffo incedere agli sguardi sorpresi degli improvvisati osservatori (“camminare non può per le sue ali di gigante”). In un emblematico viaggio, azione documentata nel video che è parte dell’installazione, l’artista si trasferisce dalla opprimente realtà metropolitana fino al mare con un senso di riconquistata libertà.
l progetto consiste nel disseminare all’interno del Cassero una serie di cavalletti segnaletici del tutto simili a quelli solitamente usati per segnalare la presenza di acqua che rende scivoloso il pavimento. La loro collocazione inusuale e strategica colpisce l’attenzione del visitatore e fa si che venga letto il messaggio di attenzione scritto su di essi. Il messaggio consiste in un avviso, un’esortazione a tenere un determinato atteggiamento nel rapporto con gli altri. Quelli che a prima vista sembrano consigli, sono in realtà veri e propri ostacoli, trappole che, a causa delle nostre insicurezze e dei nostri timori, spinti più dalla volontà di dare un’impressione favorevole di noi che di conoscere gli altri (e farci conoscere), spesso ci impediscono di instaurare con il prossimo relazioni più profonde e sincere. Innalzano anzi delle barriere e ci separano anziché avvicinarci. Così i messaggi (Non scivolare nel banale? Dì quello che vogliono sentirsi dire - Stai sostenendo il suo sguardo? - Il tuo interlocutore è il tuo avversario - Stai dalla parte del più forte - Attenzione: ti stai scoprendo troppo - Circondati di un alone di mistero, ecc) diventano via via più articolati e difficili da comprendere: letti uno dopo l’altro, come si trattasse di un surreale libretto di istruzioni, si rivelano in tutta la loro banale assurdità. sezione: Water Tribe categoria: site specific Equilibrio precario, plastica e carta, 25 elementi, cm 20x30x60, misure complessive d’ambiente
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città (Cassero senese, Grosseto)
città (Cassero senese, Grosseto)
NATALIE ROSSI
PIETRO BONFANTI
Come suggerisce il titolo l’acqua è pensata come elemento dal carattere femminile e materno che culla tra le sue braccia, nel suo grembo. Genitrice primordiale, quando ci immergiamo nell’acqua ci lasciamo cullare, coccolare e avvolgere dai suoi lenti movimenti. L’artista attinge ad un’antica tradizione della sua terra, la Sicilia, che sottolineava il forte legame tra parto,nascita e acqua. Dopo il parto, veniva raccolta la placenta del nascituro e data al mare, il gesto rileva un preciso pensiero sull’acqua: la vita è rimessa alla madre dalla quale è provenuta. Le donne che ancora oggi disperdono la placenta in mare rievocano le radici di questa tradizione rievocando il collegamento placenta/liquido amniotico/mare che in essa è stabilito da secoli. Nelle sequenza di fotografie di cui si compone questa installazione il mare conduce un’azione forte sul lenzuolo, lo trasforma, lo culla, lo fa suo, lo avvolge e nasconde, lo protegge o ingoia. La collocazione in linea serve a dare il senso della sequenza temporale e di un continuo ritorno.
L’opera indaga il rapporto tra l’essere umano e l’acqua. Considerando quest’ultima non già come una formula chimica o una sostanza limpida, trasparente e domestica, bensì come un motivo simbolico ed esistenziale. Si tratta di una danza perturbante dello scorrere impetuoso del tempo, che desidera celebrare quella parte della maremma incontaminata e originaria a cui rimanda anche il termine castigliano marismas, palude, da cui deriva il nome della regione. In questo scenario, tra governo e abbandono, i corpi si incontrano nell’esperienza fisica della materia. La sensibilità individuale si confonde a quella del fiume tramite un’azione che potremmo intendere anche in termini scultorei: un pretesto, in realtà, che si traduce nell’accadimento stesso, in quella situazione organica e filosofica che si sviluppa inquietamente nel rapporto immediato tra uomo e ambiente. Compenetrazione tra uomo e natura, dunque. L’acqua non è solamente il soggetto del video, ma ne è anche lo sguardo, che nel suo agitarsi increspante, guida la videocamera facendosi esecutrice dell’opera.
pb ac 20 12
Nato nel 1987 a Bergamo dove vive e lavora
Nata nel 1977 a Palermo dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Ninne nanne, 18 stampe fotografiche su dibond, cm 13x20, misure complessive d’ambiente
sezione: Water Tribe categoria: site specific Senza titolo, audio-video installazione, video di 6.46 min, misure complessive d’ambiente
ROBERTO CIROLI
OPLA +
Nato nel 1969 a Brescia dove vive e lavora
Giorgio Chiarello, nato a Toronto nel 1966. Vive e lavora a Bergamo. Marco Paisan, nato a Roma nel 1962. Vive a Portogruaro (Ve) e lavora a Pordenone
L’installazione è composta da una colonna di sette personaggi arrampicati uno sull’altro, in equilibrio chiaramente precario, al fine di raggiungere un rubinetto allacciato a un tubo di rame che scende dall’alto. Altri cinque personaggi rinchiusi in altrettante gabbie di ferro dalla forma di bottiglie, appesi attorno allo stesso rubinetto osservano dall’alto. L’obiettivo è raggiunto, l’ostacolo è superato grazie all’ingegno e all’unione della popolazione. L’acqua conquistata può essere quindi condivisa, anche con chi immobile era rimasto a guardare imprigionato dalla propria rassegnazione. Nasce la comunità e cresce attorno alla fonte che la nutre. Come per il corpo umano l’acqua è una componente indispensabile alla creazione dei personaggi, la materia che li compone, la cartapesta, non può prendere vita senza di essa. La scelta del Cassero Senese per allestire l’installazione diventa una conseguenza logica. Il simbolo della città, la fortificazione che ne permetteva la sopravvivenza difendendola, è la locazione per l’opera che rappresenta la nascita della città stessa grazie alla conquista dell’acqua e al pari delle mura fortificate ne permette la crescita.
L’acqua e la città, un percorso dalla natura alle reti dell’uomo, cittadino, consapevole. Opla+ si immagina un’Italia trasformata virtualmente in un gigantesco ed unico green, un unico campo da golf da 100.000 buche che trascrivono tragicamente il contributo giornaliero di dispersione di acqua potabile nel nostro territorio. La riflessione sullo spreco di 100.000 litri al giorno (simboleggiato dalla buca del campo da golf), circa il 47% sul totale dell’acqua erogata dagli acquedotti, è adattata al territorio del Comune di Grosseto (135 buche) e al Cassero Senese (le 18 buche del Grosseto Open 2012). L’unità di misura scelta per calcolare lo spreco dell’acqua, il numero di buche di un campo da golf, è essa stesso reale paragone di un altro spreco, quello di un uso elitario di un bene collettivo. sezione: Water Tribe categoria: site specific Green Italia – Grosseto Open 2012, 18 elementi (h cm 18), misure complessive d’ambiente
sezione: Water Tribe categoria: site specific Numero acrobatico idrico, cartapesta, gesso, tubo in rame e ferro, misure complessive d’ambiente
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città (Cassero senese, Grosseto)
mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
SARA RUSSO
CAPPELLOSENZATESTA
Coccodrillo, animale acquatico antico a cui sono legate molte leggende, tra cui quella della sua presenza nelle fognature delle città, qui è l’impronta fisica e metaforica di una pelle in cui rimangono i segni dei passaggi, superficie e profondità quotidiana, cittadina. Questo coccodrillo è realizzato in argilla refrattaria bianca, composto da più pezzi di forma rettangolare irregolare, modellato con copertoni di bicicletta e di automobile. È diviso in più sezioni da cornici di ferro. Gli elementi in ferro sono gli scheletri dei tombini, ad incentivare il connubio naturale-metropolitano già presente nell’utilizzo delle impronte di copertoni , come se fossero nell’asfalto della città.
Masochismo è la storia d’amore tra una brocca e una pianta carnivora, entrambe nate e cresciute nello stesso vaso. La brocca riversa sé stessa nel terreno e questo fa crescere la pianta che, per sua natura, si ciba della brocca, portandola nelle sue radici e poi facendola tornare nella terra in cui vivono. Il flusso vitale della brocca, l’acqua che scorre tra i due, divide i destini di sacrificio e brutalità dei protagonisti, costretti a vivere nello stesso spazio. In questo microcosmo asettico, l’acqua è la scintilla che ha generato il Big Bang.
Nata a Ponte dell’Olio (Pc) nel 1980. Vive e lavora a Vedano Olona (Va)
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Loris Dogana, nato a Rimini nel 1983. Vive e lavora a Milano
sezione: Water Sources categoria: disegno Masochismo, inchiostro su carta, cm 40x30
sezione: Water Tribe categoria: site specific Kokko, ceramica e ferro, cm 500x100
CLAUDIO GASPARI
Nato a Vicenza nel 1962. Vive e lavora a Comisano Vicentino (Vi)
TESSITORE DI ARGILLE
Maurizio De Rosa, nato nel 1964 a Monza (Mb) dove vive e lavora
sezione: Water Tribe categoria: site specific Fox hunting, terracotta parzialmente smaltata, numero variabile di elementi, cm 4x6x1,5, dimensioni complessive d’ambiente
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Fox hunting è un’azione che l’artista compie da diverso tempo coinvolgendo un numero sempre maggiore di luoghi e persone. La suggestione è quella di lasciare tracce per segnare un percorso. La parola caccia è usata come sinonimo di ricerca, il senso è quello dell’andare, del cercare, del perseguire un intento di scoperta. Con questa azione l’artista compie una mappatura orizzontale dei luoghi scelti per dare il via al viaggio, alla caccia delle tracce, interagendo con i luoghi, a volte con metodo razionale usando planimetrie e mappe e a volte in maniera istintiva, segnando i luoghi secondo un criterio emozionale immediato. Le tracce lasciate sono piccoli oggetti di ceramica in forma di animali, prevalentemente volpi. Gli oggetti disseminati sono a disposizione di tutti, possono essere presi, tenuti o portati altrove e lasciati di nuovo. L’interazione della gente con il lavoro lo provoca come processo attivo e lo espande all’infinito. Sono parte integrante dell’opera le indicazioni che l’artista lascia al pubblico, un piccolo foglietto nascosto alla base dell’oggetto, dove si trova scritto l’indirizzo internet del social network in cui è possibile pubblicare immagini delle nuove collocazioni delle stesse volpi. In questo progetto la nozione di gruppo, tribù, comunità tenuta insieme con leggerezza e ironia dal desiderio di scoprire, varcare nuove frontiere e andare oltre il proprio spazio, è molto importante.
Sono acqua è il presente, ma l’acqua rappresenta anche il futuro, il bambino dentro di noi. L’acqua come essenza vitale della psiche e flusso di energia vitale. Il bambino e la coscienza. Lo specchio di Narciso, il dentro e il fuori. sezione: Water Sources categoria: disegno I am water, grafite su legno, cm 120x80
DIEGO PETROSO Nato a Napoli nel 1983. Vive e lavora a Roma
L’opera fa parte di una serie dove, a prendere forma sono immagini e situazioni che oscillano dalla rassegnazione al conflitto, dall’equilibrio al conforto, presentandosi ognuna in maniera del tutto autonoma; ad unirli tutti c’è il segno, in questo caso del nastro correttore, che svestito della propria funzione didattica antepone il problema e ci fa riflettere non solo sugli errori, ma sulla ciclicità storica derivata dall’abuso di essi.
sezione: Water Sources categoria: disegno Untitled (I), Untitled (II), correttore a nastro e smalto su carta, cm 76x56
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mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
ELVIRA BIATTA
FRANCESCO LEVI
(lavare a mano), questa indicazione, spesso tra parentesi e scritta in caratteri minuti sui nostri abiti, ricorda un gesto quotidiano e semplice, il nostro rapporto irriflessivo con l’acqua e il suo uso nella vita quotidiana. Nel disegno l’artista unisce questo riferimento comune ad una simbologia arcaica ben più esoterica dell’acqua, cercando un collegamento tra la semplificazione della potenza archetipica di questo elemento e la sua possibile riattivazione.
1. per me sei una precipitazione 2. mare e terra non esistono 3. ci sono squali nelle tue lacrime 4. è un mare il tuo ventre 5. e giganti in liquidi amiotici 6. suoni dal fondo del pozzo 7. ti aspettavo sotto la pioggia alla fine della coltivazione di 0 con una piccola bacinella 8. in riva al lago 15 persone affondano le loro domande nell’’immobilità dell’acqua 9. e lacrime agitate da stormi di uccelli 10. nel vento ci sono gli odori pungenti degli acquitrini ai margini della strada.
Nata a Parma nel 1979. Vive e lavora a Sorbolo (Pr)
sezione: Water Sources categoria: disegno Lavare a mano, matita e acquerello su cartoncino, cm 46x36
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Nato a Leno (Bs) nel 1976. Vive e lavora a Gussago (Bs)
sezione: Water Sources categoria: disegno Nel vento ci sono gli odori pungenti degli acquitrini ai margini della strada, biro, matita, tempera e pennarelli su carta, cm 70x100
FEDERICA GONNELLI
FRANCESCO LEVI
Nata a Firenze nel 1981. Vive e lavora a Campi Bisenzio (Fi) Stratificate superfici, supporti sbiancati, che creano uno sbandamento visivo che a sua volta fa svanire la percezione in una nebbia acquosa ed instabile. Inseguire il frammento ricercando il dettaglio, ingrandire o rimpicciolire il particolare, mettere in mostra le tracce di un evento. L’artista mette in scena il mondo naturale, uno scenario ottenuto partendo da colorate fotografie di fiori e piante irrorate d’acqua, stampate su carta, su cui arrivando per addizione si sovrappongono gocce come preziosi cristalli, luminescenti e specchianti che cadono in una folta selva di piante impreziosendo e dando vita a intricati virgulti verdi. Con fili di cotone, ha ricamato da Aracne contemporanea in gara con se stessa, radici o rami, intricati e districati come il racconto di una vita, vegetale e umana.
Nato a Leno (Bs) nel 1976. Vive e lavora a Gussago (Bs) 1. ho costruito la mia casa sull’albero delle lacrime 2. quanta acqua è passata sul tuo corpo di sale? 3. è una visione subacquea 4. silenziosa 5. le parole per te le ho affidate al fondo del mare 6. con giganteschi pesci biforcuti 7. messaggi gettati nel niente 8. tra le nuvole cercatori di cose invisibili 9. e centrali elettriche 10. gigawatt di potenza elettrica da fiumi di lacrime.
sezione: Water Sources categoria: disegno La caduta dell’acqua, organza e carta cotone stampata con riporto a solvente, specchio acrilico e ricamo a mano, (9 elementi cm 40x40), cm 120x120
FRANCESCA LONGHINI Nata nel 1985 a Brescia dove vive e lavora
L’artista utilizzando una tecnica seicentesca per preparare la tela e ottenere rilievi su di essa che ricordano quelli delle carte geografiche, riproduce l’azione dell’acqua che plasma rocce e marmi definendo la forma delle montagne. Con il disegno e il ricamo segnano le linee seguendo con pazienza i percorsi del rilievo. sezione: Water Sources categoria: disegno Senza titolo (dittico – Montagna a tratteggio e Sotto dall’alto), grafite su carta e filo di cotone, 2 elementi cm 40x32, cm 52x72
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sezione: Water Sources categoria: disegno Gigawatt di potenza elettrica da fiumi di lacrime, biro, matita, tempera e pennarelli su carta, cm 70x100
GIORGIO MILANO Nato a Napoli nel 1974. Vive e lavora a Firenze
L’artista guarda nell’interno dell’acqua e ne trova la forza creatrice. È entrato in una singola goccia, andato sempre più in fondo fino a scoprire la vita delle sue molecole. Ha immaginato questo microcosmo non visibile ad occhio umano, brulicante. sezione: Water Sources categoria: disegno Molecole di H2O, pennarelli a base acrilica e inchiostro su carta, cm 75x100
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mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
GIULIA MAGAGNINI
MARCO PACE
Nata a Bracciano (Roma) nel 1984. Vive e lavora a Roma
Nato a Lanciano (Ch) nel 1977. Vive e lavora a Firenze
L’artista si concentra sul momento descritto come rottura delle acque che annuncia la nascita. L’origine, la fonte, il principio di ogni cosa è in quel momento in cui il sacco che contiene il bambino e il liquido amniotico si rompe e inizia il travaglio. C’e un’intima analogia tra l’acqua che sgorga dal sottosuolo e le acque che fuoriescono dalle profondità del corpo. L’inchiostro diluito diviene il medium per restituire il senso di tale analogia. sezione: Water Sources categoria: disegno Rottura delle acque, inchiostro e pastelli su carta da acquerello, trittico, cm 80x50
sezione: Water Sources categoria: disegno Tiktaalik nel Neto, grafite su carta, cm 50x45
LISA CASTELLANI
Nata a Sandrigo (Vi) nel 1979. Vive e lavora a Dueville (Vi)
sezione: Water Sources categoria: disegno Esercizio n.6: navigare a vista dal 2005 in poi, tecnica mista su cartone, cm 50x70
LUIGI FILOGRANO
Nato nel 1963 a Bari dove vive e lavora L’artista pensa alla dimensione comunicativa e relazionale dell’acqua come occasione di aggregazione. Spinti tutti insieme da un desiderio inconscio di ritrovare la pace amniotica della nostra gestazione, di curarci, mantenerci giovani, sollevarci dalla stanchezza e dallo stress, andiamo in piscina, luogo di aggregazione e di scambio sociale nell’acqua.
sezione: Water Sources categoria: disegno Les flottantes, pastello e resine su tavola, trittico (cm 80x40), cm 80x120
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Questo disegno fa parte di una serie di “esercizi”, piccole opere su carta realizzate con diverse tecniche grafiche che portano per titoli possibili azioni da compiere come suggerimenti per interagire con l’opera. La sovrapposizione di elementi cromatici e verbali minimi lascia spazio e invita chi guarda a completare l’opera, in uno scambio tra dimensione privata e pubblica del disegnare. Il titolo/azione, porta con se l’ironia di un modo di dire legato all’acqua, al mare e all’esperienza del navigare che nel linguaggio quotidiano descrive la situazione di questo difficile momento storico. I colori plumbei si riferiscono al paesaggio della pianura, dominato dall’acqua in quanto spesso piovoso e ad alta percentuale di umidità ma anche legato al corso dei fiumi, come il Brenta da cui deriva il suo nome la brentana, giacca-impermeabile antica, tipica della zona su cui il fiume scorre e da cui proviene l’artista.
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L’animale rappresentato nel disegno, il tiktaalik roseae vissuto nel tardo periodo Devoniano, circa 375 milioni di anni fa, è una forma di transizione fra i pesci e gli anfibi. Questo pesce fossile ha, infatti, molte caratteristiche simili a quelle dei Tretrapodi (animali a quattro zampe), possiede strutture scheletriche simili ad un arto nelle pinne anteriori che sono più affini a quelle di un coccodrillo e rappresenta un esempio di come in alcune antiche linee di pesci Sarcopterigi (con pinne lobate) si siano sviluppati adattamenti agli habitat di acque basse povere di ossigeno, le acque inquinate di quel periodo, che hanno portato poi all’evoluzione degli anfibi. Il nome tiktaalik è una parola inutituk che indica la bottatrice, un pesce di acque basse. Questo nome deriva dal suggerimento di un anziano inuit del territorio Nunavut del Canada, dove è stato scoperto il fossile. L’artista ambienta la scena sul fiume calabrese Neto, scelto per i suoi tratti primordiali, con uno sfondo futuristico, post-atomico, in modo da creare un cerchio, passato-futuro-passato. Vita morte.
MARIAROSARIA STIGLIANO Nata a Taranto nel 1973. Vive e lavora a Marino (Roma)
L’opera rappresenta L’ILVA, la fabbrica d’acciaio che si trova alle porte di Taranto, la città in cui è nata l’artista. Mentre affascina con i suoi bagliori notturni che si proiettano sul mare, mentre promette lavoro e sicurezza economica a chi vive nella regione, avvelena tutto ciò che ha intorno con il suo fumante e incessante respiro. L’Ilva è al 52° posto tra le 191 industrie più inquinanti d’Europa. L’artista riflette sulle sue radici culturali e sociali, osserva e denuncia. sezione: Water Sources categoria: disegno Cattedrale d’acciaio, grafite e smalti su tavola, cm 85x120
MARTA COLOMBO
Nata a Lecco nel 1984. Vive e lavora a Essen (Germania) Poetiche iniziali è un’opera su carta composta da tre frammenti. In ognuno di questi sono riprodotte radici di piante che si sviluppano in un bicchiere di vetro trasparente colmo d’acqua insieme alle tre prime lettere dell’alfabeto latino, A B e C. L’acqua, simbolo di vita e di rigenerazione; le tre lettere dell’inizio, della radice, del senso di appropriazione e di radicamento. I tre frammenti su carta danno vita ad un unico lavoro conservato e incorniciato, per sottolineare l’importanza di un bene prezioso che va custodito e rispettato quotidianamente. sezione: Water Sources categoria: disegno Poetiche iniziali, grafite, acrilico, olio, china e collage su carta, cm 52x52
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mare (Biblioteca Comunale - Castiglione della Pescaia)
mare (Borgo Medievale - Castiglione della Pescaia)
MAURIZIO L’ALTRELLA
ANTONIO LORENZO FALBO
Le esistenze osservate dalla visione di questo lavoro indagano e vivono un ambiente o meglio un’estensione che va oltre la nostra dimensione. Là dove abita l’ombra vive anche la luce. L’artista le indago entrambe e si sposta nella via intermedia, che è quella di chi osserva senza giudizio. Parte dall’esperienza più primitiva dove l’animale è il punto di partenza e il dialogo con la coscienza è diretto. La Fonte è l’elemento integrale. La vita che riproduce vita e trasfigura idealmente, aprendo porte che introducono in altri mondi.
In Holy water sono protagonisti i due passaggi del ciclo dell’acqua, liquido e solido, mentre quello gassoso, l’intermedio, è stato evitato per analizzare, e palesare, i due punti estremi con cui l’uomo può maggiormente interagire, fisicamente e spiritualmente. E’ stato scelto di affrontare l’elemento naturale tramite la mediazione dello sport perché, in chiave non competitiva, si è ritenuto che potesse meglio esprimere il costante senso di sfida e unione tra uomo e natura e, in fine, la sua sola ed unica possibilità di ritrovarsi in essa, privandosi (e privandola) di qualunque accezione benevola o malevola. In una sorta di danza sinuosa, dal ritmo lento e ipnotico come la recita di un salmo, l’elemento naturale e l’uomo che vi interagisce si fondono, dando vita ad una corporeità sola.
Nato nel 1972 a Sesto San Giovanni (Mi) dove vive e lavora
Nato a Torino nel 1981. Vive e lavora a Lucca
sezione: Water Sources categoria: disegno The source of Pan, transfiguration I, pastelli su carta, cm 87x87 The source of Pan, transfiguration II, pastelli su carta, cm 87x87
MICOL MAGNI
Nata a Seriate (Bg) nel 1975. Vive e lavora a Treviglio (Bg) L’artista parte dal racconto “Il Nuotatore” di John Cheever. Un uomo decide di tornare a casa a nuoto, attraverso le piscine della zona in cui vive, unendole in un percorso disegnato nella sua mente che chiama fiume. Questo disegno è infatti il percorso di un fiume inventato e intermittente che collega le piscine della zona che va da Santa Fiora a Bagni di Roselle. Come il protagonista del racconto che pensa che vivere in un mondo così generosamente fornito di acqua sia un dono del cielo, l’artista considera la piscina un luogo fisico e un’immagine in grado di rappresentare al meglio l’idea di abbondanza e spensieratezza, ancor di più un intero fiume di piscine. I disegni sono una trascrizione di immagini satellitari e sono un modo per scoprire e percorrere il territorio.
Nata a Mirano (Ve) nel 1975. Vive e lavora a Castiglione Olona (Va) “Costruirò un deposito da naufragio, lasciando nella sabbia i miei ricordi, perché potrei naufragare un giorno e non ricordare più chi sono. E questo, più della morte, mi spaventa.” Questa è la motivazione poetica dell’artista per questo lavoro che consiste nella realizzazione di un’isola ideale come un deposito di emergenza in caso di naufragio della memoria, una possibilità di sopravvivere grazie ad una serie ben organizzata di derrate per l’anima. Ricordi dell’artista in barattolo, numerati, classificati e pazientemente inventariati, fotografie, oggetti, frammenti di esperienze passate, di altri naufragi, di altre installazioni. L’idea nasce da un’usanza tipica della marineria dei primi del ‘900 che approntava questi depositi lungo le coste delle isole battute dalle rotte mercantili. La memoria è il filo conduttore di una ricerca che indaga il senso del ricordo, della perdita e del ritrovamento di sé. L’installazione prevede una fascia di stoffa come simulazione dell’onda che pende dalle mura, in balia del vento: il mare risale le mura di cinta e si congiunge idealmente all’isola, allestita con la sabbia e gli oggetti trovati che si sommeranno a quelli del deposito stabile dell’artista.
SABRINA CASADEI
Nata a Roma nel 1985. Vive e lavora a Berlino (Germania) Rooted in the centre of the world, un profondo bacino di sostanza liquida. L’interesse dell’artista è creare lavori non narrativi che possano parlare attraverso un loro li nguaggio silenzioso. Per Cézanne “I grandi paesaggi hanno tutti un carattere visionario. La visione è ciò che dell’invisibile diventa visibile”. Il paesaggio è invisibile perché più lo conquistiamo, più ci perdiamo in esso. Per arrivare al paesaggio dobbiamo sacrificare, per quanto possibile, ogni determinazione temporale, spaziale, oggettiva; ma questo abbandono non raggiunge soltanto l’obiettivo, colpisce anche noi stessi nella stessa misura. Nel paesaggio smettiamo di essere degli essere storici, ossia degli esseri essi stessi oggettivabili. Noi non abbiamo memoria per il paesaggio, non ne abbiamo nemmeno per noi nel paesaggio. Siamo sottratti al mondo oggettivo ma anche a noi stessi. Il paesaggio racchiude in sé quel composto di sensazioni generate dal passaggio dell’uomo in esso, senza però contenerlo fisicamente. In tale modo si diviene con il mondo, si diviene contemplandolo.
sezione: Water Sources categoria: disegno Rooted in the centre of the world, tecnica mista su carta, cm 79x104
sezione: SeaEXITway categoria: site specific Holy water, video proiezione, 8 min., dimensioni d’ambiente
FRANCESCA CARAFFINI
sezione: Water Sources categoria: disegno Piscine, matite, pastelli e pennarelli su carta su tavola, cm 105x105
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sezione: SeaEXITway categoria: site specific Naufragio (deposito da), installazione composta da materiali vari, dimensioni d’ambiente
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mare (Borgo Medievale - Castiglione della Pescaia) STELLECONFUSE
Mirko Vignozzi, nato a Firenze nel 1975. Vive e lavora a Lastra a Signa (Fi) Il titolo mette in evidenza il senso di unione e comunità che l’artista considera primario. Nell’ambito della sua ricerca, infatti, Stelleconfuse mantiene un costante e significativo collegamento con altri artisti, provenienti da tutto il mondo, con cui condivide l’interesse e la passione per lo stickering. La creazione e diffusione di adesivi nell’ambiente urbano. I temi trattati da questi interventi, spesso minimi e di brevissima durata, sono quelli delle emergenze culturali contemporanee, temi ecologici e sociali, trattati con ironia ed estremo rigore grafico. Questo intervento riunisce in una composizione sulla vela della zattera creata per l’occasione adesivi di moltissimi sticker artist che l’artista ha raccolto nel tempo con l’intenzione di farne un’opera collettiva. sezione: SeaEXITway categoria: site specific Melting Pot Melting Pop, legno, carta adesiva e stickers, cm 205x150x125
VERA GIAGONI
giuria pb 2012
pb ac 20 12
Curatori, critici, galleristi e giornalisti: gli addetti ai lavori che hanno risposto con entusiasmo, decidendo di affiancare il proprio nome a quello del Premio Basi e di mettere al servizio di questo giovane concorso la propria esperienza
DANIELA CRESTI
giornalista collaboratrice di Artribune e Iovo
GIANNI CAVERNI
artista, critico d’arte, giornalista fiorentino collaboratore de L’Unità e di Segno.
Nata nel 1958 a Viareggio (Lu) dove vive e lavora Il lavoro parte dall’idea che l’acqua abbia una memoria, conservi in sé una traccia di tutto ciò che ha attraversato, la roccia, la terra, il cielo e infine il mare, come si legge nelle parole sulla colonna di cui si compone l’installazione. io ricordo/la roccia sciogliersi per lasciarmi passare,/la terra avida attrarmi a sé,/la pelle accaldata che ho sfiorato./poi c’è stato l’incontro giocoso con l’onda./solo più tardi mi ha lasciato raggiungere il cielo./ho vagato soffice e bellissima fino a quando,/divenuta forma perfetta,/son caduta stanca/nel grembo di chi mi aveva generato. L’artista progetta questo intervento pensando di attirare l’attenzione con la proiezione della locuzione “io ricordo”, proveniente dalla colonna su cui sono iscritte le parole appena citate, per indurre uno sguardo al mare – che si trova di fronte all’installazione – più consapevole e rispettoso. sezione: SeaEXITway categoria: site specific Io ricordo, cartone pressato, acrilico, pet, plexiglass, luce a led, acqua, cm 110x50x40
MAURO PAPA
responsabile del CEDAV, Centro di Documentazione Arti Visive della Fondazione Grosseto Cultura
SILVIA PETRONICI
curatore indipendente e curatore del Premio Basi.
PATRIZIA RAIMONDI
direttore della Galleria L’Ariete arte contemporanea di Bologna.
VITTORIO TONON
Nato nel 1950 in Libia. Vive e lavora a Novara Una cascata scende dalle mura della città. Guardando meglio si tratta di tappi e strisce di plastica trasparente ricavate dalle bottiglie dell’acqua minerale. L’artista riflette sull’enorme consumo e dispersione nell’ambiente di questi e altri oggetti di uso comune e sulle sue conseguenze per l’ambiente naturale. sezione: SeaEXITway categoria: site specific Cascata, reti elettrosaldate, bottiglie e tappi di plastica, m 10x2x0.30
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ARABELLA NATALINI
direttore del Centro per l’arte contemporanea EX3 di Firenze.
ARMONA PISTOLETTO
Fondazione Pistoletto - Cittadellarte.
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premio basi per l’arte contemporanea 2012
premio speciale
alla base del premio In questa seconda edizione Premio Basi. si è rivolto più specificamente ai giovani e giovanissimi delle scuole del territorio maremmano. “Alla Base del premio” è il bando che è stato riservato agli studenti del Liceo Artistico Bianciardi e che hanno avuto il compito di creare e realizzare le opere da consegnare ai vincitori delle quattro categorie del concorso:
La giuria Barbara Madrigali
progect manager e direttore artistico di Premio Basi
Silvia Petronici
curatore di Premio Basi
Daniela Giovannini
D.S. I.I.S. Polo Commerciale Artistico Grafico Musicale “Bianciardi” di Grosseto
i vincitori LARA AMERIGHI Firenze, 1995 L’incontro ceramica raku e metalli cm 26x34x10
GIULIO FERRARA Scafati (Sa), 1995 Percorso ceramica raku, argilla bianca e ferro cm 30x10x5
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TEODORO VITI Grosseto, 1995 Liquido ceramica raku e metalli cm 47x13x9
Artist in Residence @ FARM Cultural Park PREMIO BASI per l’Arte Contemporanea per questa edizione 2012 aggiunge ai premi già previsti dal concorso il PREMIO SPECIALE Artist in Residence, frutto della sinergia e della condivisione di intenti con Farm Cultural Park, Parco Culturale e Turistico Contemporaneo presente a Favara, nel cuore della Sicilia, a pochi chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento. FARM Cultural Park è un centro culturale che favorisce la ricerca e la sperimentazione artistica, producendo e curando mostre ed eventi culturali, con uno sguardo attento al territorio e ai talenti che ospita e un’apertura al panorama artistico internazionale, in un clima di grande fermento e partecipazione. Le attività di Farm Cultural Park comprendono residenze e mostre d’arte contemporanea e progetti come quello dei Sette Cortili, cuore nevralgico di Farm Cultural Park e scenario di numerosissime iniziative che hanno attirato oltre diecimila visitatori contribuendo a riqualificare il centro storico di Favara attraverso l’arte e la cultura. Farm Cultural Park nasce il 25 Giugno 2010 per volontà di Florinda ed Andrea Bartoli, e di un gruppo di professionisti, intellettuali ed amici sostenuti dall’affetto, dalla collaborazione e dal contributo dei residenti. FARM Cultural Park ha un board direzionale rinnovato ogni due anni e formato da esperti nelle diverse discipline del Contemporaneo. La straordinaria esperienza e opportunità di produrre progetti e interventi artistici nelle splendide sedi del Parco Culturale viene offerta da PREMIO BASI. all’artista che sarà selezionato da Andrea Bartoli di FARM Cultural Park tra i 70 finalisti dell’edizione 2012 di Premio Basi. in base alle caratteristiche di qualità del progetto presentato per Premio Basi. e alla sua consonanza con lo spirito di FARM Cultural Park. La durata della residenza dipenderà dalla tipologia di progetto presentato dopo l’assegnazione del PREMIO SPECIALE Artist in Residence.
Site Specific Scultura Pubblica Disegno Premio Speciale Artist In Residence.
VERONICA CHELLI Cecina (Li), 1994 Discesa fluida ceramica raku cm 31x15x9
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All’artista titolare del Premio speciale sarà richiesto di progettare un intervento per la sede e gli spazi messi a disposizione da FARM Cultural Park e in base ad esso sarà stabilità la durata della residenza. La residenza comprende: - alloggio in appartamento arredato con angolo cottura e giardino privato - buoni spesa di 70 euro settimana - bicicletta - presentazione lavoro finale - pubblicazione e diffusione del progetto di residenza - rimborso spese viaggio fino alla concorrenza di euro 250 per biglietto - andata e ritorno e transfert con pullman in Sicilia PREMIO BASI. e FARM Cultural Park condividono l'interesse e l'attenzione verso l'abilità progettuale e la sua capacità di far aderire l'arte ai luoghi e alla loro storia, al territorio geografico di appartenenza e al patrimonio culturale e umano, valorizzandoli; condividono inoltre la passione per l’arte pubblica e per la pratica site specific, per le installazioni e gli interventi partecipativi in grado di muovere gli animi. Pertanto per l’assegnazione del PREMIO SPECIALE Artist in Residence saranno valutati positivamente quei progetti che, tra i finalisti dell’edizione 2012 di Premio Basi, comportano il maggior coinvolgimento delle persone comuni, stimolando processi in grado di protrarsi nel tempo oltre il loro avvio nell’ambito dell’intervento artistico, avendo, per questo, anche un valore sociale di interazione tra le persone e di rivalutazione dei luoghi.
www.farm-culturalpark.com 51
premio basi per l’arte contemporanea d u e m i l a u n d i c i
basi_site specific ALBERTO TIMOSSI L’innesto e la sua ombra BRUNA CHERSONI SenzaColpaSenzaMerito DANIELA SPAGNA MUSSO Qui sei ora FEDERICA GONNELLI Seventh Heaven FENNA Elogio dell’inganno GIUSEPPE POLVERARI Madrigali di Cava – A. Banchieri LAMBERTO TEOTINO LLL (Long Live Libya) LEMEH42 Babel MARCO MILIA Emotional circle VERA GIAGON Libertà di pensiero
basi_unity 150 anni dopo (scultura): ANTONIO SCARDUZIO Ombra-scudo BRUNA CHERSONI Sovrapposizioni DANILO SEREGNI Mediterranea GIUSEPPE ZANONI The waiting _0u LAPO SIMEONI Statua di Mazzini (Genova) + Monumento a
Camillo Benso di Cavour (Roma)
LORELLA CALZOLARI L’unisono LORELLA CALZOLARI Modulo a tre cerchi MATTEO MAGGIO e FABIO MINELLI esercito 2011 SARA RUSSO Io, corpo. Italia
basi_unity 150 anni dopo (disegno): FRAN BOBADILLA Senza titolo JACOPO TRABONA Senza titolo (2011) LOREDANA RACITI Anima e Carne LUCA LANZI Doll FENNA Elogio dell’inganno LUIGI FILOGRANO I luoghi della cultura MARCO PACE Mudman in the Beyeler NUNZIO PACI Ruminante gravido
SiteSpecific e Unity_150 anni dopo Con le due sezioni tematiche del concorso, SiteSpecific, per le installazioni e Unity_150 anni dopo per la scultura e il disegno, si sono invitati gli artisti a ripensare il senso di radicamento e aderenza ad un luogo. La Cava di Roselle, il luogo fisico scelto per il Premio Basi, con la sua storia di luogo di lavoro, l’Italia come luogo di appartenenza geografica e culturale, il qui e ora, il presente come luogo di sintesi tra memoria e visione. Stare in un luogo, occupare uno spazio, divenire parte di quello spazio, un pieno in contatto osmotico con un pieno più grande. Significati, segni, stratificazioni e forme di vita in evoluzione si mischiano agli elementi naturali, alle storie e ai racconti, ai nomi delle vie e delle piazze, ai ricordi, all’odore del mare. Questo imput ha prodotto la risposta di cui la mostra dei finalisti rende ragione ma che è ancora precedente, sulla carta dei bozzetti, nei testi accurati di spiegazione delle idee e delle visioni degli artisti. Il titolo della sezione riservata al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, Unity_150 anni dopo, usa in maniera pretestuosa l’inglese. Si invitano infatti gli artisti, e in particolare i giovani artisti, a ripensare con i linguaggi della scultura e del disegno - e, estendendo il confronto, potremmo dire del pubblico e del privato - il valore della memoria storica delle proprie radici culturali come elemento costruttivo di un discorso da rivolgersi ad una comunità più allargata, in cui il locale si estende e diviene patrimonio di tutti, pur restando speciale e unico. Il lavoro, in generale, suggerito agli artisti da Premio Basi è un lavoro sull’identità intesa come risultato di un racconto tramandato e continuamente mediato nel presente. È un lavoro sulla capacità di occupare uno spazio con il proprio pensiero, in modo da rendere quello spazio vivace e attivo, in modo da aprirlo a una fruizione più consapevole da parte di chi lo attraversa. È un lavoro, sul piano dei linguaggi, di confronto di pesi e misure, un lavoro sul molto grande e sul molto lieve. Come ho già detto, sul pubblico e sul privato e sulla loro soluzione di continuità. Scultura e disegno sono messi insieme per darci l’occasione di discutere sul peso del mezzo utilizzato, sul valore del disegno, del segno leggero e intimo e della sua presenza inaspettata in opere tridimensionali come della sua altrettanto inaspettata consistenza testuale e concettuale sulla carta. Silvia Petronici
Cava di Roselle - Grosseto
s h a r i n g
Per la pubblicazione su questo catalogo delle foto delle opere dell'edizione 2011 di Premio Basi. abbiamo deciso di seguire un percorso diverso rispetto a quello di pubblicare quelle, per così dire, ufficiali, scattate in quei giorni, e che sono state pubblicate sul sito di Premio Basi 2012 e sulla sua pagina FB. Abbiamo chiesto agli artisti di inviarci le immagini che ritenevano più belle tra quelle che avevano scattato alla propria opera e alle opere dei colleghi durante l'opening. Tra tutte le immagini che abbiamo ricevuto abbiamo fatto una selezione delle più interessanti e le pubblichiamo nel catalogo indicando per ciascuna il nome di chi l'ha scattata. L'intento di questa operazione è quello di privilegiare lo sguardo degli stessi artisti sulle opere e l'esistenza di un movimento di rete, di solidarietà e scambio tra gli artisti coinvolti nelle azioni di Premio Basi.
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Foto di Federica Gonnelli Foto di Federica Gonnelli
Giuseppe Polverari, Madrigali di Cava – A. Banchieri, installazione e performance, smalto su carta idrorepellente, Coro Tomassini, 15 elementi eseguono Festino di A. Banchieri, 2011
Foto di Federica Gonnelli
Foto di Federica Gonnelli
P h o t o
Foto di Lorella Calzolari
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Alberto Timossi, L’innesto e la sua ombra, ferro, due elementi, cm 450x150x30, 2011 Giuseppe Zanoni, The waiting _0u, posidonia oceanica, ottone, ferro, acciaio, plexiglas, cm 56×202x50, 2011
Antonio Scarduzio, Ombra-scudo, ferro, inox, bronzo e acrilico, cm 500×80x75, 2011
Bruna Chersoni, Sovrapposizioni, sacchi di cemento, metilcellulosa con pigmento, cazzuole, cm 60x120x30, 2011
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Foto di Federica Gonnelli
Foto di Federica Gonnelli
Sara Russo, Io, corpo. Italia, ceramica raku e ferro, cm 170x35x25, 2011
Federica Gonnelli, Seventh Heaven, organza stampata, corda e materiali vari, m 5×10x10, 2011
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Foto di Serena Fineschi
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Foto di Serena Fineschi
Foto di Serena Fineschi
Foto di Serena Fineschi
Daniela Spagna Musso, Qui sei ora, pietre, cm 350×250, 2011
Foto di Serena Fineschi
Foto di Serena Fineschi
Lorella Calzolari, Modulo a tre cerchi, copertoni di bicicletta e rivetti, scultura modulare, 7 moduli di cm 65x65x48, misure totali variabili, 2011
Lorenzo Perrone, Italia, libri veri, gesso, vernice acrilica, corda, legno, cm 70x25x18, base cm 80x60x60, 2011
Vera Giagoni, Libertà di pensiero, curvatura e saldatura tondino e piatto di ferro, cm 185x200x80, 2011
Fenna, L’elogio dell’inganno, tre panchine di legno, altalena in legno, ferro e plastica, (panchina cm 195x32x48, altalena cm 290×250x220), 2011
Foto di Serena Fineschi
Foto di Marco Milia
Lapo Simeoni, Statua di Mazzini (Genova) + Monumento a Camillo Benso di Cavour (Roma), olio su metacrilato, neon, struttura in ferro, cm 340x93x45, 2011
Lorella Calzolari, L’unisono, camere d’aria, rivetti, barre filettate e bulloni, cm 42×450x350, 2011
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Bruna Chersoni, SenzaColpaSenzaMerito, lana tosata grezza, polistirene, resina e sabbia, tappeto cm 500x1000, totem cm 300x25x20, 2011
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Foto di Marco Milia
Foto di Marco Milia
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ll circuito basi.off comprende un ciclo di eventi, indipendenti dal concorso, che Premio Basi organizza e produce nel corso dell’anno Premio Basi si propone di compiere una serie di azioni nell’ambito dell’arte contemporanea in favore degli artisti emergenti del proprio circuito Gli artisti coinvolti nel circuito provengono infatti dalla finale dell’edizione 2011, la prima del Premio.
Lamberto Teotino, LLL (Long Live Libya), poliestere nautico, cm 920×455x0,5, 2011
Foto di Marco Milia
Foto di Marco Milia
Lemeh42, Babel, vernice e muro, m 6×20, 2011
basi.off COME I SALMONI. per amore risaliamo la corrente MOSTRA COLLETTIVA @ Quanto Basta Festival dell’economia ecologica 5-9 giugno 2012 ∫ Piombino, sedi varie
ArTour-O Parco di Villa La Vedetta ∫ viale Michelangelo, 78 ∫ Firenze Le opere resteranno in esposizione fino al 30 luglio 2012
RIVAlutAction Riva Lofts Florence ∫ Firenze Le opere resteranno in esposizione fino ai primi di settembre 2012
Marco Milia, Emotional circle, polietilene, cm 30×1300x700, 2011
Matteo Maggio e Fabio Minelli, ESERCITO 2011 classe XX secolo 150 anni dopo, gesso, PVC, videoproiettore, m 5x3 circa, 2011
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COME I SALMONI. per amore risaliamo la corrente MOSTRA COLLETTIVA @ Quanto Basta Festival dell’economia ecologica 5-9 giugno 2012 ∫ Piombino, sedi varie poster art ∫ installazione ambientale ∫ sound art ∫ scultura pubblica In collaborazione con SICREA Questa collettiva di basi.off si presenta come un’azione contingente, una presenza contemporanea inserita nel contesto urbano dello splendido centro storico di Piombino nei giorni del festival Quanto Basta dedicato all’economia ecologica e alle sue propaggini. Il linguaggio dell’arte è la lingua degli eroi, dei resistenti, di quelli che scelgono l’amore e il coraggio per superare gli ostacoli. Questo intervento vuole portare la ricerca artistica oltre le dinamiche estetiche fino al cuore della gente, senza ritegno e con ironia. L’idea che sottende a questo progetto di “risalire la corrente Come i salmoni” è in fondo un invito a usare il talento per seguire il cuore, anche in direzione contraria se necessario. basi.off si propone di sostenere gli artisti emergenti nel difficile ma bellissimo percorso della loro emersione con eventi a margine del concorso in luoghi e territori “inesplorati” in cui sia possibile per gli artisti trovare un nuovo collegamento tra la propria immaginazione nell’ambito della ricerca artistica e la gente, le storie, i luoghi. Gli artisti protagonisti di questa azione da task force creativa sono Alberto Timossi e Simone Pappalardo con una scultura sonora, “Acuto”, al Rivellino; e sempre al Rivellino, nella sala accanto, Fiorella Bologna con un’installazione ambientale, “Preghèr”; poi ci sono Lorella Calzolari con la sua scultura “Tutto ciò che serve” collocata in Piazza Gramsci e infine nella galleria di Vicolo Sant'Antonio adiacente al Palazzo Comunale l'artista Stelleconfuse e il suo gruppo di sette street artists è presente con otto poster realizzati appositamente per le otto grate presenti nella galleria. I poster artist coinvolti sono Biodpi, Stencilnoire, Stelleconfuse, Solomostry, Omino71, Yapwilli, Icks, Dj Lu
Icks poster art
Dj Lu poster art
Lorella Calzolari Tutto quello che serve, scultura in legno e materiali vari
Omino 71 poster art Alberto Timossi ∫ Simo Pappalardo Acuto, Scultura sonora fotonondefinitiva
Fiorella Bologna Preghèr, installazione ambientale
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Bio DPI poster art
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Premio Basi é presente alla manifestazione con due opere installate nel Parco di Villa La Vedetta realizzate da Lorella Calzolari e Marco Milia, finalisti (rispettivamente nella categoria Scultura e Site Specific) dell’edizione 2011. Solomostry poster art
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ArTour-O
ArTour-O nel Parco 2012 Parco di Villa La Vedetta ∫ viale Michelangelo, 78 ∫ Firenze Le opere resteranno in esposizione fino al 30 luglio 2012 Orari di visita: 11..00-21.00 Premio Basi, alla seconda edizione, nasce con l’intenzione manifesta di offrire un’opportunità di ricerca e visibilità agli artisti italiani emergenti. La partecipazione ad ArTour-O è da intendersi in questo senso; condividiamo, inoltre, con questa manifestazione l’interesse verso la dimensione pubblica dell’arte e la sua capacità di collocarsi in ambienti urbani riattivando in essi una presenza consapevole mediante l’esperienza prodotta dall’incontro con l’opera d’arte.
Stelleconfuse poster art
Stencilnoire poster art
Yapwilli poster art
Lorella Calzolari Incipit, vetroresina e metallo, cm 230x200x51, 2011
Marco Milia Emotional Circles, policarbonato, installazione site specific, misure totali variabili, 2011
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RIVAlutAction Riva Lofts Florence ∫ Firenze Le opere resteranno in esposizione fino ai primi di settembre 2012
RIVAlutACTION è un’esposizione collettiva di interventi site specific progettati appositamente per l’occasione da 4 artisti, finalisti dell’edizione 2011 di Premio Basi, nel parco di Riva Lofts Florence, boutique hotel sulle sponde dell’Arno, e vincitore del Wallpaper Design Award 2008. La direzione, suggerita dal titolo, è quella dell’azione conseguente ad un pensiero, dell’adeguamento al luogo in cui ci si trova e del conseguente impegno nella progettualità e nella pratica site specific. Da qui la sottolineatura sul termine action presente nel titolo. Agli artisti è stato chiesto di intervenire negli spazi esterni del complesso con progetti site specific che siano in grado di interagire in maniera sensata con questo luogo, la sua storia e la sua attuale vocazione. Queste modalità di azione artistica sono sostenute da Premio Basi che, come giovane progetto culturale nato nel territorio maremmano, giunge a Firenze seguendo un percorso di rete e di relazioni virtuose tra amanti dell’arte, con la convinzione che l’arte permetta con il suo linguaggio un accesso privilegiato alla comprensione dei luoghi e in un qualche modo, come si allude ironicamente nel titolo, ad una loro rivalutazione, nel senso di nuova considerazione o considerazione da nuovi punti di vista. Il tema della riva, che nel titolo a sua volta fa eco al nome del luogo ospite) riporta l’attenzione sull’idea di limite inteso anche come orizzonte e come contenitore amoroso. Entro lo spazio circoscritto dalle rive scorre il fiume, l’acqua trova una forma possibile. Anche il tema dell’acqua, su cui si concentra l’edizione 2012 di Premio Basi, è stato preso in considerazione nella progettazione dagli artisti. La mostra sarà aperta e visitabile fino aI primi di settembre, nei giorni di domenica, lunedi e martedi dalle 19 alle 22, negli altri giorni sarà possibile su appuntamento telefonando allo 055.7130272. Inoltre, ogni domenica, lunedi e martedì dalle 19 alle 22, sarà aperta EAST, la cucina segreta di Riva. Vernissage domenica 22 aprile alle ore 18.30
Jacopo Trabona Mettere al mondo il mondo video, MiniDv 27’’ Alberto Timossi Flussi, installazione, pvc, m 2x4x2
Federica Gonnelli Storie dell’evaporazione delle acque in bottiglia installazione, organza misure variabili
Lorella Calzolari Attraverso e Grande Cane dittico, lamiera di ferro saldata misure variabili
In collaborazione con Riva Lofts Florence
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5 luglio ∫ 6 agosto Mostra finalisti Premio Basi. per l'arte contemporanea 2012 Art exhibition – finalists of Premio Basi. for contemporary art 2012 Sedi della mostra/exhibition venues Sorgente del Fiora, Santa Fiora (Gr) Sorgente Ermicciolo, Vivo D'Orcia (Si) Parco di Pietra (Cava di Roselle), Strada dei Laghi (Gr) Cassero Senese, Grosseto, Via Aurelio Saffi Castiglione della Pescaia (Gr), Porte del Borgo Medievale e Biblioteca Comunale Un sincero ringraziamento va inoltre a tutte le seguenti persone, che con disponibilità e pazienza hanno collaborato con noi per questa seconda edizione di premio Basi: Melissa Sinibaldi Massimo Zini Roberto Noli Claudio Burrini Nuccio Niccolini Marco Roncucci Lucia Franceschini Enza Bernardini Lorella Bersani Valeria Bernardoni Patrizia Guidi Antonella De Felice Annarita Frate Massimo Cipriani Massimo Cinelli Monica Moretti Giuseppe Orfino Silvia Ramondetta Lorella Calzolari Anna Maria Sartori Iolanda Carlicchi Sabrina Scaletta Emanuele Pagliara Paola Pannozzo Andrea Brenna
Informazioni e orari/informations and schedules Santa Fiora (Gr) – Galleria Nuova sorgente Fiora e Vasca Acquedotto Visite e orari: nei giorni 6, 11, 12, 18, 19, 25, 26, 31 luglio dalle ore 10.30 alle ore 12.00 il 1° e il 6 agosto sempre dalle 10.30 alle 12.00. Necessaria la prenotazione per confermare la visita in uno dei giorni indicati. Reservations required. Per info e prenotazioni rivolgersi a Associazione culturale Minatori per il Museo Piazza Garibaldi 25, 58037 Santa Fiora (Gr) – tel 328.1113419 - mail museominiere@yahoo.it GIS 42.830259,11.5805
Vivo d'Orcia (Si) – Sorgente dell'Ermicciolo Visite e orari: nei giorni 6, 11, 12, 18, 19 luglio dalle ore 15.30 alle ore 16.30 nei giorni 25, 26, 31 luglio e 1° e 6 agosto dalle 12.30 alle 13.30. Necessaria la prenotazione per confermare la visita in uno dei giorni indicati. Reservations required. Per le prenotazioni inviare una richiesta via fax a Acquedotto del Fiora spa al numero 0564 22383 Per info: Tel. 0564 422626 GIS 42.927363,11.632068
Cava di Roselle (Gr) – Parco di Pietra – Strada dei Laghi Visite e orari: tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 18.30 alle ore 1.00 Ingresso libero e gratuito tranne nelle serate in cui è previsto un evento a pagamento. Il programma è consultabile sul sito www.cavaroselle.it Per info rivolgersi a Passpartù Tel. 0564.458899 GIS 42.803336,11.155107
Grosseto (Gr) - Cassero Senese, Via Aurelio Saffi Visite e orari: Cassero e Troniere tutti i giorni dal martedì alla domenica, dalle 18.30 alle 23.30 Il Parco del Bastione Cittadella: tutti giorni dal martedì alla domenica, orario: dalle 18.30 alle 21.00, Lunedì chiuso. Ingresso libero. Per informazioni: Comune di Grosseto - Servizio Cultura tel 0564/488794 Pagina facebook Assessorato alla Cultura www.facebook.com/comunegrossetocultura
...sperando di non aver dimenticato nessuno. Castiglione della Pescaia (Gr) – Borgo medievale e Biblioteca Comunale
Si ringraziano inoltre le strutture ricettive contattate presenti nel territorio per la loro accoglienza.
La mostra dei disegni è allestita presso la Biblioteca Comunale in P.zza Garibaldi Orario visite: tutti giorni dal martedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, il lunedì dalle 15.00 alle 19.00, il sabato dalle 9.00 alle 12.00. Domenica chiuso. Per informazioni rivolgersi alla Biblioteca Comunale, tel 0564 933685 Le opere installate in prossimità delle Porte del Borgo Medievale sono sempre visitabili.
Trasporto pubblico locale verso le sedi della mostra Per informazioni: Tiemme Toscana spa – Rama Mobilità Info Tel. 199 848787 orario 7.30 - 19.30 festivi compresi. www.tiemmespa.it e www.ramamobilita.it
Info: Premio Basi web site www.premiobasi.it Fb page www.facebook.com/premiobasi Comunicazione Stefano Generali tel. +39 333.4068411 Project Manager e Direzione Artistica Barbara Madrigali tel. +39 348.5322570 Cura Silvia Petronici tel. +39 349.5086807
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www.premiobasi.it
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