STUDI
Vulnerabilità dei centri storici. Il caso di Corinaldo.
NORMATIVA
Importanti novità nella normativa antincendio.
NORMATIVA Riqualificazione urbana.
Azimut
Periodico regionale a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona Corso Garibaldi 91/a - 60123 Ancona (AN) collegiodeigeo@angeom.191.it - http://www.geometrian.it/ Anno XXXV - N. 4/2011 Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 Comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Ancona
Sommario
PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE Reg. Trib. Ancona 8 Luglio 1975
DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Bartolucci
COORDINAMENTO EDITORIALE Davide Amicucci d.amicucci@presscom.it REDAZIONE PressCom srl Riccardo Collamati Diego Sbaffi Roberto Ceccarelli Tonino Ortolani
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Paola Valeri, Luigi Morra, Emanuele Anselmi, Stefano Lenci, Enrico Quagliarini, Sara Vallucci, Bianca Profumeri, Paolo Pauri, Claudio Serrani, Franco Domizi CONSULENTI PER LA COMUNICAZIONE Gianni Moreschi (g.moreschi@presscom.it)
IMPAGINAZIONE Studio FLORIO - Via Aldo Moro, 38 62010 Sambucheto di Montecassiano (MC) STAMPA Industria Grafica Bieffe srl Via M. Guzzini - 62019 Recanati (MC) www.bieffesrl.com - info@bieffesrl.com CREDITI FOTOGRAFICI Archivio AZIMUT
Editoriale ................................................. 2 Studi
Azimut
Comitato di Redazione PressCom-Comunicazione Integrata Piazza Ciabotti, 8 - 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 info@presscom.it
PUBBLICITÁ CONCESSIONARIA AZIMUT PressCom - Piazza Ciabotti, 8 60035 Jesi (AN) Tel. 0731.215278 - Fax 0731.213352 Emanuele Anselmi e.anselmi@presscom.it
Azimut viene inviato gratuitamente agli iscritti agli Albi Professionali del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, agli uffici decentrati del Genio Civile, agli uffici tecnici dei Comuni e delle Province, a tutti gli enti pubblici e a tutti coloro che hanno rapporti con la categoria. La collaborazione è aperta a tutti i singoli professionisti e agli organi rappresentativi di categoria. Manoscritti, dattiloscritti, elaborati, disegni, fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Ogni autore risponde direttamente delle proprie affermazioni che non impegnano nè la redazione nè il Collegio. Gli scritti possono essere pubblicati anche siglati o anonimi, per desiderio degli autori i cui nomi restano comunque reperibili presso la redazione.
Inserzionisti: a Alseo...................................... 2 di Cop. MA.PA. Cannelloni................. Pag. 2 Edil System............................ Pag. 9 Microsoftware........................ Pag. 15 D-Motica................................ Pag. 21 Wall&Technology................... Pag. 23 a Subissati................................ 3 di Cop. a Sicap...................................... 4 di Cop.
l Vulnerabilità dei centri storici. Il caso Corinaldo...................................... 3
Aziende
l
La creatività nel cemento......................... 6
Normativa
l Importanti novità nella normativa antincendio ............................................. 7 l Attivare i processi di riqualificazione urbana approvata la legge regionale ................... 9
Aziende
l In provincia di Macerata l'edificio a "consumo zero" a marchio Subissati ......................... 11
Convegni
l
La sicurezza nelle costruzioni civili ............ 13
Energie Rinnovabili
l Minieolico: investimento in sostenibilità ......................................... 16 l Energie rinnovabili: ideal Energy propone il minieolico .............................. 17
Edilizia
l Intervenire subito per riavviare l'edilizia. Indagine sul Settore delle Costruzioni. nelle Marche - Primo Semestre 2011..... 19
Condominio
l Un Geometra Amministratore di Condominio un'opportunità professionale................... 24
1
Editoriale
Editoriale Per l'ultimo numero del 2011 di Azimut abbiamo voluto dare spazio ad alcuni convegni che si sono svolti recentemente in provincia di Ancona. Ma andiamo con ordine. Il primo articolo è dedicato alla città di Corinaldo. Uno studio del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura dell'Università Politecnica della Marche si è occupato di valutare la vulnerabilità sismica di un centro storico tra i più notevoli delle Marche, fornendo utili strumenti di limitazione del danno. L'Architetto Franco Domizi ci relaziona di seguito sulle importanti novità nella normativa antincendio. Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato le linee guida della legge regionale per la riqualificazione urbana sostenibile. Ne parliamo in un articolo con alcune dichiarazioni dell'Assessore Luigi Viventi. Torniamo a parlare di Università Politecnica delle Marche con il seminario di studio su controlli di accettazione dei materiali da costruzione, indagini non distruttive e monitoraggio delle strutture civili. Di seguito abbiamo la seconda parte dell'articolo sul minieolico. L'indagine del primo semestre 2011 del settore delle costruzioni a cura Ance Marche ci fornisce il quadro di una situazione non certo florida. L'articolo su Life Salt ci porta a conoscenza del progetto co-finanziato dalla Commissione europea per la protezione dall’intrusione salina delle acque sotterranee nella bassa valle dell’Esino. Chiude questo numero di Azimut la consueta rubrica sul condominio.
2
Studi
Vulnerabilità dei centri storici. Il caso di Corinaldo.
di Stefano Lenci, Enrico Quagliarini, Sara Vallucci, Bianca Profumieri Università Politecnica delle Marche, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura I numerosi insediamenti urbani presenti nel territorio italiano costituiti da molteplici centri storici di antica fondazione, caratterizzati da costruzioni di grande valore storico e artistico, rappresentano un patrimonio architettonico culturale unico al mondo. Questo patrimonio edilizio tramandato nei secoli e portatore dell’identità dei luoghi, merita di essere preservato attuando attenzioni e precauzioni al fine di salvaguardare la vita che contengono, garantendo allo stesso tempo la sicurezza di fronte ad eventi calamitosi come ad esempio un terremoto. Gli eventi sismici significativi che negli ultimi 20-30 anni hanno colpito la nostra penisola hanno evidenziato l’elevata vulnerabilità sismica del patrimonio italiano, costituito da edifici monumentali in muratura e dal tessuto edilizio dei centri storici. Il terremoto ha inoltre reso evidente la vulnerabilità di quel costruito storico che nel corso degli anni è stato oggetto di interventi inadeguati, i quali invece di ridurre il rischio sismico non hanno fatto altro che aumentarlo. Da ciò scaturisce l’esigenza della riduzione del rischio sismico, cioè la probabilità che si verifichi o che venga superato un certo livello di danno o di perdita in termini economico–sociali in un prefissato intervallo di tempo ed in una data area, a causa di un evento sismico. In breve i tre fattori che contribuiscono alla determinazione del rischio sismico sono così descritti: • Pericolosità Sismica – è la stima quantitativa dello scuotimento del terreno dovuto a un evento sismico, in una determinata area. •Vulnerabilità Sismica – è la propen- sione a subire un danno in seguito ad un evento sismico; essa dipendente dalle caratteristiche tipologiche, materiche, funzionali, dallo stato di conservazione di una costruzione dei manufatti. •Esposizione – è la dislocazione, la consistenza, la qualità e il valore dei beni e delle attività presenti sul territorio che possono essere influenzate direttamente o indirettamente dall'evento sismico. Esempi di categorie omogenee e sistemi esposti al rischio sismico sono: ambiente, popolazione, attività economiche, servizi pubblici, beni culturali. Appare chiaro quindi che per poter ridurre
il rischio sismico dei centri storici l’unico fattore su cui si può intervenire è la vulnerabilità, in quanto non ci è dato intervenire né su pericolosità né su esposizione poiché sono fattori intrinseci del luogo in cui sorge l’edificato che si sta esaminando. In quest’obiettivo assume centralità la fase di prevenzione nella quale, attraverso la conoscenza, è possibile promuovere politiche per la riduzione della vulnerabilità, prepararsi all’emergenza e creare presupposti per un’eventuale ricostruzione post–sisma. Proprio in questa direzione si è mossa l’Amministrazione Comunale di Corinaldo (AN) mettendo in atto, con la collaborazione del personale del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura (DICEA) dell’Università Politecnica delle Marche, nelle persone del prof. Stefano Lenci, del prof. Enrico Quagliarini, dell’ing. Sara Vallucci e dell’ing. Bianca Profumieri, uno “studio pilota” che ha permesso di mappare la vulnerabilità sismica dell’edificato del suo centro storico medievale evidenziandone le criticità. Questo studio si pone come un serio momento di riflessione sul ruolo della prevenzione sismica nelle scelte di pianificazione urbana, ovvero sulla possibilità di prevedere strumenti urbanistici che tengano conto anche degli aspetti strutturali degli edifici e non solo degli aspetti formali, come spesso avvenuto finora. I risultati desunti da questo “studio pilota”, infatti, potrebbero essere utilizzati dalla stessa Amministrazione Comunale come base (o integrazione) per strumenti urbanistici di pianificazione atti a individuare le criticità presenti, ad indirizzare e programmare su di esse risorse (anche attraverso opportuni sgravi ai privati) e dare ai progettisti metodologie al fine di eliminarle o almeno di ridurle quanto più possibile. Inoltre, esso potrebbe costituire la base per l’individuazione di strutture atte a svolgere funzioni di protezione civile in caso di emergenza individuando al contempo percorsi preferenziali di fuga verso luoghi più sicuri, giungendo al limite ad intervenire direttamente su quelle che invece non garantiscono una sicura fruizione allocando razionalmente le (spesso limitate) risorse economiche. METODOLOGIE PER LA RIDUZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA Come la maggior parte dei centri storici medievali italiani, viste le criticità di cui
3
Studi soffre Corinaldo come quelle morfologiche e strutturali, le elevate pendenze che caratterizzano l’impianto originario, l’alta densità dell’edificato, e la prevalenza di tipologie costruttive deformabili se sottoposte alle azioni sismiche orizzontali, si è rivelata motivata la necessità di conoscere la sua vulnerabilità sismica, che costituisce un primo passo nella prevenzione del rischio sismico al fine di salvaguardare vite umane e patrimonio storico-architettonico. L’ampiezza del campione indagato (costituito da 204 edifici individuati all’interno di 59 aggregati edilizi), delimitato dalla cerchia delle mura storiche, ha condotto alla scelta di metodologie recenti, opportunamente rielaborate, di rapida applicazione e nello stesso tempo di affidabile contenuto: •A scala urbana – Determinata analizzando sei differenti componenti: vulnerabilità (dell’edificato, dell’assetto urbano, dei servizi pubblici, delle attività economiche), esposizione e valore, combinati tra loro con la seguente espressione:
In riferimento al campione di 34 centri storici al quale è stata applicata tale metodologia, il centro storico di Corinaldo si colloca ad un livello medio-basso con un rischio sismico pari al 69% (in un intervallo del campione tra 52% per il Comune di Valsinni e 100% per il Comune di Noepli). •A scala di aggregato edilizi – Valuta la vulnerabilità dei 49 aggregati1 esaminati considerando le differenze fra edifici all’interno dell’aggregato. Tali differenze vengono valutate considerando dieci parametri: differenze geometriche del pannello esterno, differenze geometriche in pianta, massima differenza tra numero di piani medio e numero di piani delle singole unità strutturali, differenze nei materiali nelle tipologie costruttive, epoca di costruzione o di ultimo intervento, presenza di bucature non allineate o eccessive e orizzontamenti sfalsati, presenza di edifici a comportamento scatolare, forma complessiva dell’aggregato, stato di conservazione, geomorfologia e sedime dell’aggregato. L’applicazione di questa metodologia ha permesso di mappare l’edilizia di base
4
del centro storico secondo una scala di vulnerabilità valutata con i dieci parametri sopra elencati (Fig.1):
Figura 1 – Quantificazione della vulnerabilità sismica di ogni singolo aggregato edilizio del centro storico di Corinaldo.
•A scala di edificio – Valuta la vulnerabilità dei singoli edifici basandosi su undici parametri di vulnerabilità ritenuti rappre sentativi della predisposizione dell’edifi cio in muratura a subire danni per effet to di un evento sismico. Tale metodologia risulta perfettamente applicabile per va lutare la vulnerabilità degli edifici isolati, mentre restituisce un output “falsato” nei riguardi dei singoli edifici appartenenti a un aggregato edilizio in quanto non tiene conto di alcuni fattori importanti per la resistenza degli edifici all’azione sismica (come ad esempio l’influenza di effetti locali dovuti a martellamento di solai sfalsati tra loro). CRITICITÀ EMERSE E SVILUPPI DI RICERCA FUTURI Dallo studio sulla valutazione della vulnerabilità sismica del centro storico di Corinaldo, è emersa la potenziale influenza, proprio nei suoi riguardi, di alcuni parametri che non è stato possibile considerare per mancanza di dati. Si fa riferimento in particolare alle strutture ipogee diffuse nel sottosuolo dell’intero centro storico (Fig.2a). È fondamentale capire quanto queste strutture possano incidere, positivamente o negativamente, nella valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificato del centro storico. A tal fine è quindi necessario conoscere tutte le particolarità che descrivono le grotte (ad esempio la conformazione planimetrica e altimetrica degli spazi interni, la loro collocazione rispetto all’edificio soprastante, il loro approfondimento, le tecnologie costruttive e i materiali che le caratterizzano), perciò l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile Architettura (DICEA) dell’Università Po-
Studi
Figura 2 a) Ambiente interno di una grotta visitata dal personale del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura (DICEA) dell’Università Politecnica delle Marche.
litecnica delle Marche, si sta muovendo Tali edifici dovrebbero quindi essere valuper eseguire un censimento di tutte le tati con l’ausilio di verifiche puntuali e apstrutture ipogee presenti. Quest’iniziativa profondite, al fine di accertare il loro livello risulta necessaria in quanto attualmente di sicurezza per le funzioni che devono non esistono rilievi delle grotte presenti: svolgere in caso di emergenza. le uniche informazioni che oggi si hanno sono relative ad alcune visite dirette con- 1Del centro storico di Corinaldo sono stati considecesse dai proprietari, e dalla visione di rati 49 aggregati sui 59 totali, escludendone 10 in alcuni documenti catastali. quanto contenenti edifici appartenenti alla categoria Altra criticità emersa dallo studio e che di edilizia specialistica (come ad esempio il Palazzo chiede l’attuazione immediata di oppor- Municipale, il teatro e le varie chiese). Il motivo dell’etuni approfondimenti, è quella riguardan- sclusione di questi 10 aggregati risiede nel fatto che, te il notevole quadro fessurativo (Fig.2b) essendo edifici di importanza strategica (ovvero di che caratterizza parte delle mura di cinta fondamentale importanza per le finalità di protezione in corrispondenza del torrione del Calci- civile in casi di eventi calamitosi, come ad esempio naro. A tal proposito è stato già attuato un evento sismico), non è sufficiente valutarne la vulil monitoraggio continuativo del torrione nerabilità sismica con metodologie speditive come che consiste nell’applicazione di appo- quella della scheda di aggregazione, perché tale siti strumenti (ad esempio fessurimetri) metodologia non è in grado di cogliere quegli aspetdisposti in posizioni strategiche a cavallo ti e quelle caratteristiche proprie di questa tipologia delle lesioni sia all’interno che all’esterno edilizia. della torre, in modo tale da controllare la corrispondenza degli spostamenti. Tale monitoraggio permetterà di capire l’andamento del quadro fessurativo. Da questo studio sono rimasti infine esclusi tutti quegli edifici cosiddetti “specialistici”, ovvero quelli strategici considerati tali per la loro posizione rispetto alle vie di fuga e per la loro capienza e funzionalità. Edificio strategico vuol dire che durante gli eventi calamitosi, come ad esempio quello specifico di un evento sismico, esso assume importanza fondamentale per le finalità di protezione civile. Nel centro storico di Corinaldo, ad esempio, il Palazzo Comunale e il teatro ricadono all’interno dell’edilizia “specialistica”. Tali strutture, assumendo una notevole importanza, non possono essere valutate avvalendosi delle metodologie illustrate in quest’articolo ed applicate all’edilizia di base del centro corinaldese, in quanto non sono in grado di cogliere le caratteri- Figura 2 b) Quadro fessurativo del torrione stiche proprie di questa tipologia edilizia. del Calcinaro.
5
Aziende
La creatività nel cemento
Un nuovo progetto dedicato ai professionisti dell’edilizia. Sirio Group offre la possibilità di creare un vero ufficio-showroom per incontrare i clienti e proporre originali applicazioni del cemento negli arredi.
Sirio Group ha portato sul palcoscenico dell’ultima edizione del SAIE tutte le novità delle aziende del gruppo senigalliese, e le relative iniziative tra cui spiccano Lounge Design e I Love Cemento. Lounge Design è un’iniziativa inedita nel panorama delle soluzioni di finitura in ma-
teriali cementizi. L’idea è quella di fornire a posatori, architetti, geometri, ingegneri di tutta Italia un ufficio-vetrina perfettamente attrezzato, dove possano incontrare i propri clienti e pianificare con loro i lavori. Un Lounge Design è un vero e proprio laboratorio di idee dove, con l’ausilio di cataloghi, realizzazioni finite, angoli espositivi ed il programma di rendering PaviCad, è possibile trovare il punto di unione tra immaginazione e realtà. “Molto spesso i posatori hanno bisogno di
6
uno spazio per proporre soluzioni agli architetti o al privato che sta ristrutturando la propria casa - spiega Antonio Bonfanti, amministratore delegato di Sirio Group per loro vogliamo creare laboratori di idee che siano di stimolo della creatività”. I LOVE CEMENTO, altro progetto presentato in fiera, è una filosofia di pensiero legato al materiale e alle sue applicazioni più creative. Cemento quindi non solo per le costruzioni, ma anche per rifiniture di pareti, di pavimentazioni, di complementi d’arredo, di mobili, di oggetti di design. Info: tel. 071/65512, siriostore@sirio-group.it, www.pavimentistampati.com
Normativa
Importanti novità nella normativa antincendio di Arch. Franco Domizi
Pubblico attento di addetti ai lavori quello che ha seguito il seminario di studi su: “Normativa Antincendio – Cambio normativo in un contesto in continua evoluzione” organizzato dal Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati di Ancona, che si è tenuto il 24/11/2011 presso la sede della Società di Costruzioni I.C.O.C. S.r.l. di Santa Maria Nuova (AN), in collaborazione con HILTI e che ha visto come relatore principale l’Ing. Antonio Corbo. La nuova normativa antincendio è stata chiarita e illustrata dall’Ing. Antonio Corbo di Milano, già titolare della AFC S.r.l. e Vice Presidente APPI - Associazione Professionisti della Prevenzione Incendi e dal responsabile del settore compartimentazioni antifuoco di HILTI, Ing. Andrea Baldin, in una presentazione che ha stimolato un ampio dibattito di approfondimento e a cui è seguita una dimostrazione sul trattamento delle compartimentazioni preparata dai tecnici di I.C.O.C. presso i propri locali. Nel corso dell’incontro si è dibattuto delle molte novità introdotte dalla nuova normativa, il DPR 151/2011, la più importante delle quali è quella che trasforma il CPI “Certificato di Prevenzione Incendi”. Infatti con l’introduzione della SCIA cessa di essere il provvedimento finale di un procedimento amministrativo “che comprende il preventivo esame sui progetti, finalizzato all'accertamento della rispondenza alla normativa di prevenzione incendi, e l'effettuazione di visite tecniche, finalizzate a valutare direttamente e a verificare la rispondenza delle attività
alla normativa di prevenzione incendi”, perde la sua validità temporale e diventa - così come inteso nel nuovo regolamento (DPR 151/11) - il risultato di un controllo effettuato presso l’attività soggetta ai controlli dei Vigili del fuoco in un luogo ed in un momento definito successivamente. Il nuovo documento assume, pertanto la valenza di “attestato del rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di Prevenzione Incendi e della sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio” Ecco quindi come la novità principale sia legata principalmente all’introduzione della SCIA anche in ambito di certificazione antincendio, proprio come nuova modalità di presentazione delle istanze e, soprattutto, per il suo contenuto. Con questo decreto, inoltre, viene ridefinito l’elenco delle attività soggette alle visite e ai controlli dei Vigili del fuoco; si stabilisce il principio della proporzionalità dei procedimenti amministrativi, in funzione del quale ciascuna delle attività soggette viene suddivisa in tre categorie: A (semplici), B (mediamente complesse), C (complesse). Una rivisitazione che porta ad 80 le attività soggette con alcune significative novità, come le aerostazioni, le stazioni ferroviarie, le metropolitane e le gallerie stradali.
7
Normativa Altre novità introdotte dal decreto riguardano la possibilità di chiedere un nulla osta di fattibilità, (art. 8) quale esame preventivo di realizzabilità di un progetto di particolare complessità. Così come di chiedere verifiche in corso d’opera (art. 9), cioè vere e proprie visite tecniche da effettuarsi nel corso di realizzazione dell’opera al fine di verificare: - l’ ubicazione dell’attività, la possibilità di accesso e l’accostamento dei mezzi di soccorso; - gli impianti di protezione attiva; - le vie d’esodo. Approfondendo maggiormente la nuova pratica professionale, ci si è concentrati sul vero fondamento della documentazione da presentare ai Comandi del Vigili del fuoco per quanto attiene agli adempimenti connessi all'esercizio dell'attività, prevista mediante SCIA, che è sicuramente l’asseverazione a firma di tecnico abilitato. Infatti, con l’introduzione dell’asseverazione della SCIA, cambia decisamente il ruolo del professionista. Non più mero “raccoglitore - assemblatore” di documenti, dichiarazioni, certificazioni ecc. ma responsabile principale, protagonista della procedura dal progetto alla direzione lavori fino alla redazione e controllo degli as-build. La responsabilità della correttezza formale documentale di quanto depositato con quanto realizzato in sito, infatti, non è più a carico del titolare dell’attività ma del tecnico, il quale deve così conoscere tutto il progetto nel suo complesso, i relativi impianti, il loro funzionamento, le compartimentazioni, ecc. perché con l’asseverazione ne certifica la validità e la rispondenza rispetto alla normativa ed al progetto presentato. L’asseverazione Nel diritto, l’asseverazione è una dichiarazione/certificazione nei modi previsti dalla legge, con cui ci si fa garanti della veridicità di quanto asserito in un testo. Lo stesso professionista dovrà, come faceva anche prima, allegare, alla medesima asseverazione, tutte quelle certificazioni inerenti le strutture, i vari sistemi, i presidi, gli impianti antincendio, ecc. con una particolare attenzione alla data di emissione del certificato. Infatti con il DECRETO MINISTERIALE DEL 16 febbraio 2007 i nuovi prodotti ed elementi da costruzione devono essere certificati secondo le nuove regole che fanno capo alla norma UNI EN 13501. I certificati ottenuti secondo le vecchie normative sono validi 5 anni, se ottenuti dopo il 01/01/2006, dall’entrata in vigore del D.M. citato. Cioè
8
entro e non oltre il 25/09/2012. Nel corso dell’incontro si è dibattuto sul valore della SCIA alla luce del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpr 251/2011 contenente proprio il regolamento sui procedimenti per la prevenzione degli incendi, ai sensi del DL 78/2010. Testo che ha di fatto introdotto la SCIA e la relativa Asseverazione nella procedura di prevenzione incendi ponendo la sostanziale responsabilità del procedimento sul tecnico asseverante. Tale posizione è stata ampiamente chiarita dall’Avv. Ubaldo Sassaroli il quale, intervenendo al seminario di studi, ha chiaramente precisato come sempre più spesso ultimamente sta avvenendo ad ogni cambio normativo, si hanno sempre dei trasferimenti di nuove ed ulteriori responsabilità sui tecnici. Per questi sono chiare anche le eventuali relative sanzioni, che, per la materia, sono penali. In questi casi sono previste dall'art. 19, comma 6, della L. 241/90, dall'art. 20 comma 2 del D.Lgs. 139/06, nonché dagli artt. 359 e 481 C.P. in caso di dichiarazioni mendaci e falso in atti di prevenzione incendi. Modulistica Con la Lettera-Circolare del Ministero dell’Interno, prot. n. 13061 del 06.10.2011, vengono regolamentate le principali casistiche che si possono configurare per le nuove attività soggette nonché per quelle riconducibili a procedimenti avviati con il D.P.R 37/1998 e non ancora conclusi. Con la lettera del 21 ottobre 2011 “lettera circolare n. 13061 del 6 ottobre 2011“, i VVFF hanno corretto alcuni errori presenti nella circolare del 6 ottobre, che ha dato i primi indirizzi applicativi sul DPR 151/2011. La nota del 21 ottobre indica anche il corretto metodo per il calcolo delle tariffe di alcuni servizi... In allegato alla stessa Circolare è disponibile, in attesa del nuovo DM 04.05.1998, la modulistica utile alla applicazione del DPR 151/2011.
Normativa
Attivare i processi di riqualificazione urbana approvata la legge regionale Contrastare il degrado dei centri urbani, rilanciare il settore edilizio legato alle riqualificazioni, limitare il consumo di suolo, affrontare e prevenire le criticità relative al dissesto idrogeologico. Sono le linee guida della Legge regionale per la riqualificazione urbana sostenibile e assetti idrogeologico approvata dal Consiglio regionale martedì 15 novembre 2011 su proposta della giunta regionale. La legge, che si basa sul principio generale del costruire sul costruito, anticipa la riforma complessiva della normativa sul governo del territorio su cui la Regione è impegnata. “In termini generali – spiega l’assessore all’urbanistica Luigi Viventi - l’obiettivo è quello di attivare processi di riqualificazione urbana affidandosi a processi sostenibili dal mercato”. Inoltre la legge, congiuntamente alla normativa regionale sul piano casa (LR 22/2009), che viene per questo parzialmente modificata, intende dar luogo all’adeguamen-
to alle normative edilizio-urbanistiche del Decreto Sviluppo (decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, “Prime disposizioni urgenti per l´economia” convertito, con modificazioni con Legge 12 luglio 2011, n. 106). “Il concetto di qualità urbana – prosegue Viventi - si declina in un elenco di obiettivi: riduzione del consumo di suolo, spazi pubblici di qualità, spesso carenti nelle città delle Marche, modernizzazione delle reti infrastrutturali e miglioramento dell’efficienza energetica, previsione di servizi e infrastrutture, riduzione del rischio idrogeologico, mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici e contributo alla realizzazione di reti ecologiche”. La legge introduce un nuovo strumento operativo: il programma operativo per la riqualificazione urbana (Poru), approvato con procedure semplificate, che risponde alla esigenza di innovare l’attuale normativa introducendo un modello che prevede la separazione tra la dimen-
9
Normativa sione strategica e di indirizzo e quella più propriamente di regolazione degli usi del suolo. Da un lato il Comune individua le aree (art.2), anche su indicazione dei cittadini, esplicita i problemi delle diverse parti di città, fissa obiettivi, sollecita l’espressione di manifestazioni di interesse, valuta proposte alternative secondo modalità trasparenti, costruendo una strategia di riqualificazione. D’altra parte il Poru (art.3) trasforma in un disegno urbano coerente e operante gli obiettivi di riqualificazione, caratterizzandosi come un vero e proprio piano attuativo che si applica alle aree urbanizzate (diverse dalle zone storiche A). Tre i concetti chiave innovativi attraverso i quali si prevede la realizzazione dei programmi di riqualificazione urbana: premialità, perequazione e compensazione. Per favorire l'avvio delle operazioni di riqualificazione, la proposta di legge prevede che il Poru possa consentire incrementi sino al 20 per cento dei volumi e degli indici di piano esistenti, elevabili al 25 per cento nei Programmi intercomunali (recupero di zone appartenenti a più Comuni). Per poter ottemperare al principio di equità tra i proprietari interessati e insieme poter garantire una dotazione di aree per l’ente pubblico è stata introdotta la pratica della perequazione. Se fino ad oggi la perequazione urbanistica era praticata con qualche difficoltà da pochi piani “avanzati”, d’ora in poi essa potrà divenire generalizzata grazie alla legge regionale e all’intervento del legislatore nazionale, che nell’ambito del Decreto Sviluppo ha modificato il codice civile sancendo il trasferimento dei diritti edificatori. Data la rilevanza di queste tecniche di pianificazione, esse non sono introdotte limitatamente alla gestione del Poru, ma in modo esteso per l’intero sistema della pianificazione comunale della Regione Marche, come è precisato nell’art.12, c.7. L’art. 10 persegue l’obiettivo della progressiva riduzione del rischio i d ro g e o l o g i c o, introducendo la verifica di compatibilità idraulica degli strumenti di pianificazione. Tale verifica serve ad accertare la “com-
10
patibilità” idraulica delle trasformazioni territoriali anche per le aree di recupero e riqualificazione urbana, nell’ottica di una progressiva riduzione-diminuzione dello specifico rischio. E’ richiesto il controllo del carico idraulico, in modo da evitarne l’incremento rispetto allo stato attuale e un pregiudizio alla sua riduzione, anche futura, prevedendo la preventiva valutazione della necessità di realizzare opere strutturali di mitigazione, a beneficio anche del costruito attuale. Viene fissato il principio di invarianza idraulica delle trasformazioni territoriali, anche derivanti da recupero e riqualificazione urbana, per le quali sono richieste misure compensative, rivolte ad assorbire-compensare la perturbazione-incremento dei deflussi superficiali derivanti dalla maggiore o diversa impermeabilizzazione delle superfici. Perché, infine, la politica di riqualificazione possa essere efficace, bisogna orientare verso questo obiettivo l’attività edilizia nel suo complesso. Un principio di buona amministrazione, finalizzato a contenere il consumo di suolo, prevede dunque che per un periodo definito (fino all’approvazione di una riforma organica della legge urbanistica e comunque non oltre 24 mesi) non siano ammesse ulteriori espansioni di aree edificabili nei Comuni che non abbiano esaurito per almeno il 75% le aree esistenti con medesima destinazione urbanistica (con alcune eccezioni che riguardano l’ampliamento di attività produttive già insediate).
L'Assessore Regionale all'Urbanistica, Luigi Viventi
Aziende
In provincia di Macerata l’edificio a “consumo zero” a marchio Subissati di Emanuele Anselmi
Subissati, l’azienda marchigiana che sin dagli anni '80 si dedica alla progettazione e realizzazione di strutture in legno, sta realizzando nel comune di Mogliano, in provincia di Macerata, una costruzione adibita a civile abitazione, con elevate prestazioni di risparmio energetico ed eco-sostenibilità. Quello di Mogliano è un edificio bifamiliare con struttura portante in legno, caratterizzata da un altissimo livello di isolamento termico e di valore di sfasamento dell’involucro esterno. L’alto livello prestazionale verrà molto probabilmente certificato secondo i parametri del protocollo Itaca Marche e dell’agenzia Casa-Clima di Bolzano (classe A o Casa Passiva) che attesterà che si tratta di uno dei migliori edifici realizzati nella regione Marche, per quanto riguarda le prestazioni energetiche. Tutti i materiali utilizzati sono naturali, in accordo con le linee guida della bioedilizia; per quanto riguarda le fonti energetiche rinnovabili, quali fotovoltaico e solare termico, tutta l’impiantistica è di ultima generazione tra cui una pompa di calore aria-acqua per il riscaldamento ed il raffrescamento; la qualità ed il comfort degli spazi interni saranno garantiti da un impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore superiore al 90%. Il progetto mette in luce come un’elevata qualità architettonica del manufatto possa coesistere con particolari scelte tecniche atte a determinare elevate prestazioni termiche ed energetiche. L’edificio è composto da due livelli fuori
terra con struttura portante in legno realizzata con tipologia costruttiva “platform frame system”, mentre il piano interrato è in cemento armato, così come la platea di fondazione. L’edificio si svilupperà al piano terra per una superficie lorda di circa 327 mq, e al piano primo, di circa 79 mq, con sovrastante copertura a falde, ventilata e rivestita di tegole in laterizio. Le pareti perimetrali avranno uno spessore complessivo di 454 mm e saranno caratterizzate da un doppio strato di isolamento termico dello spessore di 80 + 80 mm di pannelli in fibra di legno, racchiusi all’interno della struttura portante in legno lamellare controventata da pannelli di OSB, oltre ad un cappotto termico realizzato con isolante in fibra di legno ed eraclit a cui seguirà una finitura in intonachino sulla parete rivolta all’esterno. Il tutto, determinerà un valore di trasmittanza pari a 0,104 W/mqK ed uno sfasamento di 27h classificando la parete esterna in oggetto, in classe A. Le stesse considerazioni valgono per il solaio di copertura di 367,5 mm di spessore, di cui 280 mm di coibentazione in fibra di legno e conseguente ventilazione, che avranno come risultato un valore di trasmittanza pari a 0,132 W/mqK e sfasamento di 20h (classe A). Completa la costruzione un impianto fotovoltaico che verrà ubicato sulla porzione di copertura a singola falda sovrastante il portico d’ingresso e al livello superiore, per una potenza complessiva di circa 20 KW. Per quanto riguarda i consumi, essi saranno inferiori a 15 KWh/mq annui, pari a 1,5 litri di gasolio/mq annui o a 1,5 metri cubi di metano /mq annui, valori nettamente inferiori alla media nazionale individuati sia per la Classe A che per la
11
Aziende
12
Casa Passiva. I valori e le caratteristiche sopra descritte, affermano con chiarezza che si può definire l’edificio stesso a “consumo 0” o casa passiva. L’edificio di Mogliano non è l’unica costruzione a marchio Subissati di recente realizzazione, a testimonianza della forte crescita aziendale, in netta controtendenza all’andamento del settore delle costruzioni; tra il mese di settembre e quello di ottobre sono state ultimate ben altre due realizzazioni, entrambe in provincia di Ancona: l’asilo nido “L’Arca dei Bimbi” in Loc. San Biagio di Osimo e il ponte pedonale che collega il quartiere
za energetica pari a 0.160 W/MgK (Classe A) sulla parete perimetrale esterna e di 0,180 W/MgK (Classe A) per ciò che riguarda il solaio di copertura ventilato. Per quanto riguarda il ponte pedonale, anch’esso realizzato interamente in legno e composto da tre parti, è stato posato in una sola notte e misura complessivamente mt 69: il primo tratto è realizzato con travi lamellari rettilinee da mt. 22,00 circa; il secondo, che sovrasta la SS16 e la linea ferroviaria adriatica, con travi lamellari curve da mt. 30,00 circa e l’ultimo, sempre rettilineo, da mt. 7,00 circa. Le operazioni di montaggio sono iniziate nel pomeriggio verso le ore 18,00 e sono
Collemarino di Ancona con la spiaggia. “L’Arca dei Bimbi”, la cui struttura portante è stata realizzata interamente in legno, è un concentrato di tecnologie moderne, che permettono di ottenere eccellenti caratteristiche sotto il profilo del risparmio energetico, dell’eco-sostenibilità, della bioedilizia, della resistenza sismica, oltre ad un elevato confort del microclima interno. La struttura, realizzata con eccellenti standard qualitativi, è stata edificata in tempi record, anticipando la consegna del manufatto di circa 20 giorni rispetto i tempi prestabiliti. Costruita con la tipologia costruttiva “Platform Frame System” e sviluppata su un unico piano per una superficie totale di copertura pari a 640 mq in falda, vanta un’efficien-
state completate circa alle ore 02,00; l’interruzione della linea ferroviaria è durata circa un’ora e mezza con grande soddisfazione di tutte le imprese intervenute all’esecuzione. Alle estremità del ponte, che vanta un’altezza di circa mt. 7,00 da terra, sono stati collocati due ascensori per facilitarne l’utilizzo e l’intero percorso è libero da barriere architettoniche.
Convegni
La sicurezza nelle costruzioni civili
Giornata di Studio sul tema “Controlli di accettazione dei materiali da costruzione, indagini non distruttive e monitoraggio delle strutture civili”.
Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura – Sezione Strutture dell’Università Politecnica delle Marche (UnivPM), diretto dal Prof. Stefano Lenci, ordinario in Scienza delle Costruzioni, ha organizzato sabato 3 Dicembre 2011 presso l’Aula Magna d’Ateneo, una Giornata di Studio sul tema “Controlli di accettazione dei materiali da costruzione, indagini non distruttive e monitoraggio delle strutture civili”. L’evento, patrocinato da Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Ancona, Collegio Costruttori Edili della Provincia di Ancona, Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, Federarchitetti SNALP, Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle Marche, Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Ancona, ANCI Marche Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha registrato una grande partecipazione di soggetti provenienti da tutto il territorio nazionale ed interessati in materia di sicurezza nelle costruzioni. Liberi professionisti, dirigenti e funzionari di enti sia pubblici che privati hanno seguito gli interventi con vivo interesse. Obiettivo della giornata è stato quello di sensibilizzare la cultura della sicurezza e della ricerca nel campo dell’ingegneria civile, con particolare riguardo al recupero
ed alla conservazione del patrimonio edilizio esistente e delle infrastrutture. L’evento ha mirato ad approfondire la tematica inerente i controlli di accettazione dei materiali forniti in opera, l’impiego delle indagini non distruttive ed il monitoraggio delle strutture, strumenti oramai indispensabili per il controllo in esecuzione delle opere e la verifica della sicurezza delle costruzioni esistenti. Di fatto, le recenti tragedie nazionali (sisma in Abruzzo, crollo edificio di Barletta) hanno posto all’ordine del giorno in modo drammatico il tema della sicurezza delle costruzioni ad uso abitativo e strategico in area sismica. Gli eventi calamitosi ci hanno insegnato che anche le strutture in calcestruzzo armato possono essere vulnerabili se mal progettate o realizzate con calcestruzzo di scarsa qualità e con una non corretta disposizione delle armature. Una delle novità salienti introdotte dall’avvento delle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 Gennaio 2008) è il passaggio da un sistema normativo di tipo prescrittivo ad un sistema di tipo prestazionale, ovvero basato non sull'obbligo di adozione di misure tecniche ma sul raggiungimento dei risultati. Tale approccio impone al Progettista, al Direttore dei Lavori e al Collaudatore un maggiore sforzo e maggiori responsabilità,
13
Convegni
obbligandoli ad eseguire verifiche più attente ed accurate, sia in fase di collaudo che di esercizio dell’opera. Nel saluto di benvenuto rivolto a tutti i partecipanti, il Prof. Luigino Dezi, ordinario in Tecnica delle Costruzioni dell’UnivPM, ha evidenziato l’importanza cruciale della divulgazione delle conoscenze normative e delle nuove tecniche diagnostiche, con riferimento alle problematiche sulla sicurezza scaturenti dalle particolari condizioni in cui versa il patrimonio edilizio esistente nel nostro paese. Il primo intervento, tenuto dal Dr. Stefano Bufarini, sperimentatore presso il Laboratorio Ufficiale Prove Materiali e Strutture dell’UnivPM, ha evidenziato le novità introdotte dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 e dalla Circolare esplicativa 617/09 in merito al “controllo della resistenza del calcestruzzo in opera, valutazione delle caratteristiche meccaniche delle murature in situ e collaudo statico”. Il Dr. Vincenzo D’Aria, sperimentatore presso il Laboratorio Ufficiale Prove Materiali e Strutture dell’UnivPM, ha illustrato le modalità con i quali si devono obbligatoriamente eseguire i “controlli di a c c e tta z i o ne del calc e s t r u z zo, dell’acciaio per cemento armato e da carpenteria”. Il Prof. Luigino Dezi ha sottolineato nel suo intervento il
14
fondamentale “ruolo delle indagini sulle strutture esistenti ai fini della valutazione della vulnerabilità sismica”. L’ing. Laura Ragni e l’ing. Fabrizio Gara, ricercatori in Tecnica delle Costruzioni dell’UnivPM, hanno presentato alcuni esempi pratici di “misure vibrazionali sulle strutture (controllo delle vibrazioni su edifici e identificazione strutturale tramite vibrazioni)”. Il Prof. Roberto Capozucca, associato in Tecnica delle Costruzioni dell’UnivPM, ha esposto il metodo di “controllo degli interventi di consolidamento statico mediante l’utilizzo di compositi fibrorinforzati” I lavori sono proseguiti con un “esempio pratico di qualificazione meccanica dei materiali e monitoraggio strutturale di ponte in calcestruzzo armato mediante ausilio di stazione totale robotizzata ad alta precisione”, presentato dal Prof. Fabrizio Davì, ordinario in Scienza delle Costruzioni dell’UnivPM. La Giornata si è conclusa con l’intervento dell’Ing. Daniela Isidori, dottoranda in Scienza delle Costruzioni dell’UnivPM, riguardante “una panoramica sulle tecniche classiche ed innovative di monitoraggio strutturale”.
15
Energie Rinnovabili
Minieolico: investimento in sostenibilità
di Paola Valeri - GreenActions Continua dal numero precedente...
Manutenzione Generalmente, un impianto dura per una ventina d’anni, ma questo dipende dalla sua qualità iniziale. Inoltre, bisogna considerare che, in caso di guasto, si possono sostituire solo alcune parti della pala, senza cambiare l’intero pezzo. In genere per il costo della manutenzione ordinaria si possono prevedere circa 600 euro all’anno. Incentivi e ritorno investimento Possono richiedere l’incentivo tutti gli impianti eolici che abbiano ricevuto dal GSE la qualifica IAFR (Impianti alimentati da fonti rinnovabili). La richiesta di qualifica può essere inoltrata sia per impianti in progetto (già autorizzati,) sia per impianti in esercizio (purché lo siano da meno di tre anni). Una volta che l’impianto è qualificato ed entra in funzione è possibile effettuare la richiesta di incentivo al GSE. Tutte le procedure sono disponibili online sul sito www.gse.it. Per gli impianti mini e micro eolici di potenza nominale non inferiore a 1 Kw e non superiore a 200 Kw il meccanismo applicato è quello della Tariffa Onnicomprensiva: una tariffa incentivante erogata dal Gestore dei Servizi Energetici pari a 30 centesimi per kWh prodotto per 15 anni (D.M. 18/12/2008, 24/12/2007 n.244, 29/12/2007 n.222). Il sistema consente di vendere tutta l'energia prodotta al Gestore e riacquistare (a prezzo inferiore) quella che si consuma. La Tariffa Onnicomprensiva permette di ottenere un reddito, dalla vendita di energia al GSE, che rende possibile anche il rimborso di un finanziamento ottenuto da una banca in un tempo abbastanza breve. Riportiamo in proposito un esempio proposto da AgiEnergia: Impianto mini - eolico da 20 kW, che produca energia per 2.000 ore annue: • il costo dell’impianto può essere valutato in circa € 70.000; • la produzione annua è di 40.000 kW; • il reddito annuale della vendita dell’energia, in base alle ipotesi premesse, può essere valutato in € 0,30 x 40.000, cioè € 12.000; • il pay back period dell’investimento iniziale è di 5,83 anni; • anche considerando qualche costo aggiuntivo di gestione e manutenzione,
16
un finanziamento dell’80-85% del costo dell’impianto, con un tasso interesse del 4-5%, può agevolmente essere rimborsato in 8-10 anni. Successivamente, dal 16° anno fino al 20°, l’impianto gode dei ricavi da meccanismo di “scambio sul posto”, euro 0,18 per kWh. La tariffa fissa omnicomprensiva versata dal GSE a persone fisiche e agli enti non commerciali che possiedono impianti fino a 20 kw usati per l’ alimentazione del l'abitazione privata o la sede dell'organizzazione non è imponibile ai fini Iva e dal punto di vista fiscale rientra tra i redditi diversi.
Energie Rinnovabili
Energie rinnovabili: Ideal Energy propone il minieolico
Parlando di energie rinnovabili e di risparmio energetico è fondamentale dedicare un’attenzione particolare agli edifici residenziali. Occorre valutare attentamente l’edificio e l’impiantistica di cui è dotato nel suo insieme. Ciò significa che un edificio costruito con tecniche obsolete che non tenevano in considerazione la classe energetica come oggi viene richiesto, ha sicuramente dei consumi di gestione (riscaldamento-raffrescamento) molto elevati. Risparmio energetico non significa solo installare un impianto che sia in grado di far fronte a quei consumi, ma valutare la possibilità di riqualificare “l’involucro” o la struttura stessa dell’edificio per evitare di fare un impianto sovradimensionato con conseguente dispersione di energia e maggiori costi di realizzazione. Il futuro è quello degli edifici autonomi sotto il punto di vista energetico. Ideal Energy tra le fonti rinnovabili che possono essere abbinate a questi edifici propone il minieolico, con una potenza fino a 200 kw. L'eolico è una fonte rinnovabile
che offre molti vantaggi che però stenta a decollare a causa dei pregiudizi sull'impatto ambientale. La tecnologia attuale ha permesso di creare un sistema minieolico con Torri ad Asse Verticale progettato e brevettato dalla Ropatec.
17
Energie Rinnovabili
Ideal Energy propone le torri Ropatec perché offrono innumerevoli vantaggi. Le caratteristiche assolutamente uniche sono la silenziosità, l'alta efficienza, la quasi assenza di manutenzione, la capacità di sfruttare venti forti e instabili, la versatilità d’impiego, la sicurezza e la durabilità nel tempo. Gli impianti ROPATEC si azionano autonomamente a bassa velocità del vento e producono energia indipendentemente dalla direzione del vento.
18
Edilizia
Intervenire subito per riavviare l'edilizia Indagine sul Settore delle Costruzioni nelle Marche - Primo Semestre 2011
Apertura del 2011 in ulteriore calo per le costruzioni marchigiane, con livelli di produzione deboli in tutti i principali comparti, ad eccezione dell’edilizia privata in conto terzi che riflette in larga parte le attività di recupero, riqualificazione e ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente.
Secondo i risultati dell'Indagine semestrale condotta su un campione di aziende associate dal Centro Studi di Confindustria Marche in collaborazione con ANCE Marche (Consulta Regionale Costruttori Edili) e con il patrocinio del gruppo Banca Marche, nel primo semestre 2011 la produzione complessiva è diminuita di circa il 5,5% in termini reali rispetto al primo semestre del 2010. Nel quadro di medio periodo, la flessione della produzione del settore rilevata a partire dal secondo semestre 2007, ossia il primo periodo con dato congiunturale negativo, ha superato il -25%, trascinando i livelli produttivi sugli stessi valori minimi raggiunti all'inizio degli anni novanta. In aggiunta, occorre segnalare che la flessione è stata più evidente per le imprese che operano prevalentemente in subappalto per committenti più grandi e – in generale – per le imprese di minori dimensioni, molte delle quali sono uscite dal mercato nel corso degli ultimi anni, accentuando in tal modo la flessione effettiva della capacità produttiva del settore. Ampiamente diffuse le variazioni negative
tra i principali comparti e, in modo crescente, rispetto alle precedenti rilevazioni anche tra gli operatori. Riguardo all’edilizia abitativa, il primo semestre 2011 registra un calo della produzione di circa -3,7% rispetto al semestre gennaio-giugno 2010. La flessione sperimentata da questo comparto ha trascinato su valori negativi l’intero settore delle costruzioni, data la sua rilevanza in termini di volumi prodotti e di occupazione. La flessione dell’edilizia abitativa riflette l’andamento particolarmente debole della componente pubblica (-13,8%), che prosegue la fase di evidente rallentamento sperimentata in chiusura di 2010. Anche la componente privata ha registrato un ulteriore calo (-2,5%), trainato in particolare dalla componente in conto proprio (-8,2%), mentre la componente convenzionata si è mantenuta su livelli non negativi. Resta positivo il contributo degli incentivi fiscali per gli interventi di ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente, che hanno mantenuto soddisfacente l’attività dell’edilizia privata in conto terzi (+6,3%). Ancora all’insegna della marcata variabilità il quadro per l’edilizia non abitativa, che torna su valori positivi (1,2%) dopo il forte calo in chiusura di 2010. Si conferma, dunque, l’elevato margine di incertezza che caratterizza i piani di espansione delle imprese manifatturiere – probabilmente stimolati dalla presenza di incentivi fiscali in grado di attivare una contenuta attività di investimento - e che si riflette in maniera negativa sulla intonazione complessiva del comparto. In netto calo anche i lavori pubblici, che registrano una contrazione dei livelli produttivi pari a -8,4% rispetto al primo semestre 2010. La flessione, più ampia di quelle registrate nei precedenti semestri, riflette solo in parte i moderati incrementi di attività che alcune imprese hanno registrato nelle lavorazioni svolte in subappalto (limitatamente ai lavori pubblici, la quota di imprese con attività svolta attraverso tale forma di collaborazione è passata dal 69%
19
Edilizia al 70% tra il secondo semestre 2010 e il primo 2011). In calo la quota di operatori con variazioni positive dei livelli produttivi (16% contro 18% della precedente rilevazione); stabile la frazione di operatori con attività produttiva in calo (74%). Il debole andamento congiunturale del settore osservato nel primo semestre 2011 si è riflesso sui livelli occupazionali che hanno proseguito la tendenza alla flessione rilevata nei semestri precedenti. Secondo le stime di ANCE Marche, l'occupazione è diminuita per gli operai (-0,9%), mentre è rimasta stabile per gli impiegati. Alla flessione dei livelli occupazionali, contenuta peraltro dalla politica aziendale di mantenimento delle professionalità anche in fasi congiunturali difficili, è corrisposto un ulteriore marcato calo del monte ore lavorate sia rispetto al primo semestre 2010 (-3,1%), sia rispetto al secondo 2010 (-4.4%). Nel primo semestre 2011, i ricorsi alla CIG sono risultati in aumento del 10,7% rispetto al primo semestre 2010, risultato attribuibile al consistente incremento della componente straordinaria e in deroga ed alla crescita più contenuta della componente ordinaria. Le opinioni degli operatori confermano il permanere di un clima congiunturale difficile e molto negativo, soprattutto se visto in prospettiva. Rispetto al secondo semestre 2010, rimane bassa la quota di imprese che ritiene elevato il livello della domanda (2%), mentre sale ancora marginalmente la quota di operatori che ha sperimentato condizioni di domanda debole (90%). In calo la quota di imprese per le quali le condizioni di domanda sono ritenute normali (8% contro 10% della precedente rilevazione). Le condizioni del mercato del credito nel primo semestre 2011 mostrano ancora una situazione molto difficile, con grande sofferenza per le imprese causata in particolare dalla scarsa disponibilità di credito. Rimane elevata, infatti, la quota di intervistati per i quali l’accesso al credito è risultato difficile (68% contro 67% della rilevazione del secondo semestre 2010). Si contrae invece la quota di operatori che ritiene elevato il costo (50% contro 53%
20
della precedente rilevazione). Infine, l’indagine evidenzia un livello molto elevato - e crescente rispetto ai precedenti semestri - dei ritardi nei tempi medi di pagamento alle imprese per lavori pubblici eseguiti (143 giorni contro 136 e 121 giorni nella precedenti due rilevazioni). Riguardo alle tendenze dell'attività produttiva, le previsioni degli operatori segnalano per i prossimi mesi il permanere di condizioni difficili. Scende ulteriormente la quota di operatori per i quali l’attività produttiva sarà in aumento (2% contro 5% del precedente semestre), mentre sale la quota di operatori che prevedono attività in calo (57% contro 55% della precedente rilevazione). Sul fronte dell’organizzazione, sale marcatamente la quota di lavori svolti in forma diretta (56%), mentre si contrae la quota svolta in subappalto (40%). La dinamica di medio periodo delle condizioni di domanda resta, dunque, fortemente condizionata dalla rapida attivazione di due fattori: la
definizione delle iniziative riguardanti progetti e programmi urbanistico-edilizi di intervento proposti dalle imprese; la riattivazione del comparto delle opere pubbliche attraverso nuovi appalti di lavori e opere infrastrutturali per il territorio.
Convegni
Life Salt: progetto di monitoraggio dell'intrusione salina di Ing. Paolo Pauri e Ing. Claudio Serrani
L’ intrusione salina è il fenomeno di penetrazione di acqua salata nelle falde d’acqua dolce causato sia da pompaggi eccessivi di acqua dolce da pozzi che si trovano in prossimità della costa, dove l’interfaccia acqua-dolce acqua-salata è meno profonda, sia dall’innalzamento medio dei mari dovuto ai cambiamenti climatici. I pozzi maggiormente minacciati dall’intrusione nella bassa valle del fiume Esino sono quelli utilizzati per integrare l’acqua potabile, proveniente dalla sorgente Gorgovivo di Serra San Quirico, distribuita negli acquedotti delle principali città della Provincia di Ancona. A tal proposito l’Ente gestore dei pozzi, la Multiservizi SpA, ha svolto un progetto di ricerca denominato SALT (Sustainable mAnagement of the Esino river basin to prevent saline intrusion in the coastaL aquifer in consideration of climaTe change), avviato nel Gennaio 2009 e conclusosi a Dicembre 2011, il cui obiettivo è stato quello di investigare e quantificare le cause dell’intrusione salina,allo stato at-
tuale e nei prossimi 100 anni, con l’ausilio di avanzati modelli matematici. Il budget, pari a 1,4 milioni di Euro, è stato cofinanziato al 48% dalla Commissione Europea con il programma LIFE+ (http://ec.europa.eu/environment/life/ index.htm), al 37% dal Ministero dell’Ambiente e la restante parte dai Partners (Multiservizi SpA, Regione Marche, Provincia di Ancona, Consorzio Gorgovivo, SGI Studio Galli Ingegneria SpA, S.P.S. Srl, Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici). La metodologia di studio utilizzata ha richiesto la realizzazione del modello idrologico ed idrodinamico del fiume con i software HEC-HMS e HEC-RAS della US Army Corps of Engineers e del modello idrogeologico della falda con la il software FEFLOW. I modelli sono stati calibrati con i dati provenienti dalle campagne di monitoraggio, della durata di un anno, dalle portate del fiume Esino e dai livelli della falda, nonché dei parametri qualitativi. In
Energie rinnovabili: una scelta strategica
Il costo dell’energia sta diventando un problema per i bilanci delle famiglie e delle aziende. Scegli l’energia della natura, una fonte senza sorprese.
rivenditore
D.motica progetta ed installa impianti: • solari fotovoltaici e termici • eolici • geotermici • di cogenerazione Vi aiutiamo a migliorare le vostre nanze e il nostro pianeta
Via Ancona, 15/bis - 60035 Jesi (An) info@dmotica.it - www.dmotica.it Tel. 071.688567 - Fax 071.688676 - Cell. 334.2936272
21
Convegni
particolare sono state installate 3 sonde multiparametriche in pozzi collocali rispettivamente a Falconara, Jesi e Mergo per monitorare in modo continuo i seguenti parametri: livello della falda, temperatura dell’acqua, conducibilità, pH, redox, ossigeno disciolto. Inoltre, per individuare la profondità del cuneo salino sono state effettuate diverse misure spot della conducibilità verticale in innumerevoli pozzi sull’alto, medio e basso acquifero. Al fine di integrare le stazioni idrometriche sull’Esino, gestite dalla Protezione Civile, è stato installato un idrometro su una derivazione denominata “canale Pallavicini”, in località Moie.
Il modello calibrato dell’acquifero che riceve dinamicamente i dati dai modelli idrologico ed idrodinamico del fiume, è stato utilizzato per le simulazioni dello stato di fatto e degli scenari futuri caratterizzati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Sono stati implementati due scenari di progetto nell’ambito dei quali si è osservato come i cambiamenti climatici potrebbero intensificare il processo di salinizzazione delle acque sotterranee nelle aree limitrofe alla linea di costa. Al fine di analizzare l'andamento dei livelli di falda e dell’intrusione salina, in ciascun scena-
22
rio di cambiamento climatico, sono stati considerati i bilanci idrici tra le quantità in uscita dal sistema (prelievi e flusso verso il mare) e le quantità in ingresso (ricarica, infiltrazione dall’Esino). L’andamento della domanda idrica è stato valutato e definito come condizione al contorno del modello di flusso così come le serie temporali meteorologiche, dapprima osservate presso le stazioni di misura di riferimento, poi elaborate secondo le previsioni dei cambiamenti climatici. Gli scenari implementati hanno dimostrato che l’evoluzione del cuneo salino non riguarda il campo pozzi utilizzato per scopi idropotabili. La risalita delle acque salate rimane infatti, nell’ambito di ciascun scenario, contenuta entro 100-200 m dalla linea di costa mentre la distribuzione delle concentrazioni aumenta progressivamente man mano che le forzanti al sistema idrogeologico diventano più critiche. Il modello matematico messo a punto in questo progetto rappresenta la base per un sistema di supporto alle decisioni, continuamente aggiornato con i dati di monitoraggio in modo da consentire l’analisi e il controllo dell’evoluzione idrogeologica nel territorio. Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.lifesalt.it da cui possono essere scaricati i documenti tecnici del progetto.
23
Condominio
Un Geometra Amministratore di Condominio un' opportunità professionale di Luigi Morra
Il Geometra è una tra le figure professionali più idonee nell’ambito di una gestione di un Condominio. La facile dimestichezza nel rapporto tra numeri e concetti di spesa, la conoscenza delle dinamiche e dei metodi sugli interventi edilizi manutentivi che si operano negli immobili fanno del Geometra un professionista con un’ampia apertura intellettiva, sempre pronto alla più giusta risoluzione delle problematiche gestionali sugli immobili. E’ palesemente comprensibile, quindi, che si individui nel Geometra, il giusto professionista ben predisposto, dopo una buona formazione di base, a divenire un Amministratore di Condominio Professionista. Dall’esperienza acquisita sul campo, nel corso degli ultimi anni e dagli studi nel settore, troviamo due dati certi e incontrovertibili: 1. La forte domanda nella gestione degli edifici condominiali da parte dei condòmini, di Professionisti esper- ti e deontologicamente motivati nella risoluzione delle problematiche con- dominiali e soprattutto onesti intellet- tualmente e moralmente. 2. La necessità di una maggiore divulga zione della conoscenza della complessa materia condominiale tra i condòmini, (proprietari di immo bili) fruitori dei servizi condominiali. Quello che lega l’amministratore della proprietà immobiliare in condominio e i suoi amministrati è il rapporto di mandato fiduciario a titolo oneroso. Questo mandato racchiude in se delle grandi responsabilità civili e penali e un grande impegno di lavoro, come regolarmente citato nel Codice Civile. Le responsabilità invece, derivano dal mandato che il legislatore ha previsto per l’amministratore condominiale una volta assunto l’incarico, infatti l’art. 1130 del codice, stabilisce con precisione quali siano le attribuzioni dell’amministratore, mentre l’Art. 1131 guarda l’aspetto della legale rappresentanza. Gestire degli immobili in condominio significa gestire patrimoni immobiliare di terze persone e il loro denaro, Basterebbe solo questo a far intuire quali competenze e quali caratteristiche morali sono necessarie per portare a compimento questa attività.
24
Quante volte abbiamo constatato e visto storie di Amministratori di condominio, anche con grandi studi societari, che cadono nel reato di appropriazione indebita di denaro altrui, di distrazione di cassa durante la gestione, di incasso di mazzette da parte dei fornitori del condominio, oppure Condòmini che quotidianamente si lamentano del loro Amministratore perché non sa dare spesso risposte valide ai loro problemi, Amministratori che operano scambiando il loro ruolo di legale rappresentate dei condòmini con quello del legale rappresentate di una società ecc. ecc. Orbene, sarebbe veramente il momento di dare una svolta a questi problemi, ecco perché L’A.L.A.C. Marche, (www.alac.marche.it) in persona dello scrivente, ritiene possibile che un geometra ben formato ed onesto può divenire un vero e proprio professionista del Condominio, perché, come riportato in epigrafe, in esso vi sono le basi già esistenti provenienti dalla professione di geometra che lo espongono come soggetto candidato migliore. In ultimo, è intenzione dello scrivente chiarire un punto che spesso appare come oscuro all’interno di tutto quanto su esposto, ovvero il conflitto di interesse. Preciso, prima a me stesso e poi a i colleghi che mi leggono, che un Tecnico che ricopre la carica di Amministratore Condominiale non può Assumere altri incarichi all’interno dell’amministrazione condominiale (progettista, D.L. Sicurezza ecc.ecc.) questo sarebbe sicuramente poco corretto e in contrasto col principio fondamentale che è: lo stesso soggetto non può essere Controllore e controllato allo stesso momento In questo periodo Storico-Professionale dove tutti presumono di saper fare tutto, ma dove poi, solo pochi sanno veramente operare, iniziare a dare una piccolo contributo di chiarezza a coloro che operano o intendono iniziare ad operare nell’ambito delle amministrazioni condominali è indispensabile. La pausa di riflessione è uno degli strumenti più adatti per chi opera con l’intelletto, perché la riflessione rinvigorisce quella linfa interiore che ogni libero professionista ha dentro si se.
capolinea.it
chi ci abita lo sa
200 case
vantaggi e qualità di una casa in legno Subissati
PROGETTO SU MISURA
ANTISISMICA E RESISTENZA AL FUOCO
Ogni costruzione è realizzata in base al progetto e ai desideri del cliente, lasciando massima flessibilità dal punto di vista architettonico. Una visualizzazione 3D permette di visionare un’anteprima della struttura.
La resistenza delle case in legno ai terremoti è stata più volte collaudata in Paesi ad elevato rischio sismico come America e Giappone, dove si costruisce abitualmente in legno. Inoltre, adottando una serie di accorgimenti, si può ottenere un’ottima resistenza al fuoco.
ECOLOGIA E SALUTE La casa in legno è rispettosa dell’ambiente e delle persone che la abitano, il legno è tra i migliori materiali da costruzione naturali.
PROPRIETÀ MECCANICHE Le case SUBISSATI sono realizzate interamente in legno lamellare, materiale con elevata resistenza a trazione/compressione/flessione, elasticità, basso peso specifico e di facile lavorazione con i nostri impianti a controllo numerico.
DURABILITÀ La casa in legno, se ben realizzata, è una costruzione che dura secoli e ne sono riprova le tantissime costruzioni in legno sparse in tutto il mondo che ancora si conservano perfettamente integre.
ELEVATO RAPPORTO QUALITÀ PREZZO La casa in legno, per il livello tecnologico offerto, i ridotti tempi di realizzazione, i costi certi ed i ridotti costi di mantenimento, si rivela decisamente superiore rispetto ad un’abitazione tradizionale.
VANTAGGI ECONOMICI E RAPIDITÀ DI MONTAGGIO Risparmio energetico non indifferente in quanto si raggiungono valori di trasmittanza pareti e coperture inferiori a 0.19 W/mq K ed elevati valori di sfasamento da cui consegue che la casa risulta fresca d’estate e calda d’inverno, evitando inutili spese di riscaldamento e raffrescamento. Fattore non secondario la rapidità di costruzione della casa in legno: la durata media di un cantiere è di circa 90 giorni.
SUBISSATI s.r.l. Via F.lli Lombardi n. 2-6 S.P. Arceviese km 16,600 - 60010 Ostra Vetere (AN), Italy Tel. 0039.071.96.42.00 – Fax 0039.071.96.50.01 www.subissati.it - download pdf
case subissati
1999/2009
ATTESTAZIONE SOA CATEGORIA OS32 CLASSE IV OS33 CLASSE II
SISTEMA QUALITà CERTIFICAZIONE ISO 9001
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE CERTIFICAZIONE ISO 14001
SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA E SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO CERTIFICAZIONE OHSAS 18001
Fatti di SOStaNZa Sideral PrO | L’evoluzione della tipologia costruttiva Sideral
www.grupposicap.it
Sideral PrO è il frutto di una tecnologia produttiva di ultimissima generazione che garantisce, grazie anche all’uso di materie prime di elevata qualità, una maggiore leggerezza a fronte di un incremento di prestazioni strutturali senza precedenti con conseguente abbattimento dei costi industriali.
ImpermealIzzazIone ed Isolamento teGolo sIderal
coppella “strutturale” In c.a. precompresso assemblata In stabIlImento con barrIera al vapore e coIbentazIone.
manto In allumInIo InattaccabIle daGlI aGentI atmosferIcI preaccoppIato a coIbentazIone In polIuretano
I componenti di questa tipologia costruttiva sono tutti “strutturali” così da permettere la totale pedonabilità e la facile installazione di qualsiasi tipo di impianto. La doppia coibentazione consente la totale eliminazione dei ponti termici ed il facile raggiungimento dei valori di trasmittanza termica stabiliti dalla vigente normativa sul risparmio energetico. La tipologia SIDERAL PRO può essere dotata di lucernai zenitali oppure a shed, in grado di sfruttare e potenziare notevolmente la luce naturale proveniente dall’esterno. Resistenza al fuoco, sicurezza antintrusione, fonoassorbenza e semplicità di montaggio sono ulteriori plus della struttura. Sideral PrO è funzIonaLItà, eStetIca e deSIgn.
lucernarI a sHed con profIlI In allumInIo e speccHIature In polIcarbonato alveolare