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CON IL PATROCINIO DI:
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COMUNE DI ARSIÉ
REGIONE DEL VENETO
COMUNITÀ MONTANA FELTRINA
Pro Loco
PRO LOCO Arsi è ARSIÉ
MOSTRE:
Dipinto di Alice Battistel
ESPOSIZIONE QUADRI E MUSICA DAL VIVO Ingresso libero
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Domenica 19 Ottobre 2014 ARSIÉ (BL) - Via Angelo Arboit, 2 Tel. 0439 59840 - Fax 0439 59740
w w w. b a s s a n i a u t o. c o m
C.d.A.) già assaporavano la vittoria, tanto che avevano già organizzato i festeggiamenti a Bassano. Ma, gelosi l’uno dell’altro, si facevano la “riffa” tra loro e non si passavano le informazioni.
11 NOVEMBRE - Un btg. austriaco (Cap.no Berkic’) giunse nel pomeriggio a Case
ARSIÈ E LA GRANDE GUERRA Ricorre quest’anno il centenario della Grande Guerra con i suoi eventi che hanno inciso anche sul nostro Comune. È il momento quindi di ricordare i fatti accaduti, guardandoli in ottica locale. La causa della guerra viene attribuita all’attentato di Sarajevo del 28.06.14: ma il fatto che la catena dei Forti fosse stata progettata fin dal 1880 dimostra invece che la guerra era stata già da tempo preparata e voluta. E ciò nonostante l’Italia fosse entrata (1882) nella Triplice Alleanza con Austria e Germania: così che quando nel 1915 ne uscì per unirsi alla Triplice Intesa (Francia-Inghilterra-Russia) il nostro deputato Guido Fusinato sì sentì personalmente un traditore: cosa che lo spinse a togliersi la vita a Schio il 22.09.14.
LE FORTIFICAZIONI
Il questo contesto, qui il Ministero della Guerra fece costruire dei forti per contenere il saliente del confine con il trentino che si incuneava lungo la Valsugana fin quasi a Primolano e lungo il Cismon fin quasi a Fonzaso, denominati “Gruppo Fortificazioni Val Brenta-Cismon”: costituito da 3 Tagliate (perché “tagliavano” la strada: Tombion, ScalaFontanelle e Sant’Antonio a Fonzaso), e da 3 postazioni di artiglieria sulle sommità dei monti in loro appoggio (Col del Gallo, Cima Campo e Cima Lan). Questo perché i cannoni dell’epoca, in bronzo, con gittata limitata, poco precisi e lenti nel tiro, erano sì poco potenti: ma un forte è sempre lì, grosso e immobile, per cui colpo su colpo i cannoni ne demolivano le murature preparando l’attacco delle fanterie. Ma poi nel 1900 arrivarono le artiglierie in acciaio e gli esplosivi ad alto potenziale, e dopo anche le granate con spoletta a ritardo: che non scoppiavano all’urto, ma un po’ dopo, così che avevano il tempo di perforare le murature (e perciò dette “granate perforanti”) per poi scoppiare all’interno: e quindi nessun forte era più in grado di assicurare protezione ai soldati. A questo punto il Ministero passò al progettista Ing. Giovanni Ivanòff (russo, arrivato ad Arsiè dove sposò Emma Fusinato parente di Guido) gli schemi per la costruzione di nuovi forti corazzati. Il forte di Col del Gallo venne abbandonato; quello di Cima Campo che doveva appoggiare una tagliata “doppia” (Scala-Fontanelle) ebbe armamento potenziato, 6 cannoni invece che 4 (da cui poi il nome di “Forte Leone”), il quello di Cima Lan (appoggio a Sant’Antonio) armamento ordinario di 4 cannoni da 149/35. Le Tagliate però erano già state costruite: ma alla Scala, che era il perno di tutto il Gruppo (anche se il Comando di zona era ad Arsiè nel Palazzo Guarnieri), il Genio Militare face due interventi di adeguamento. Dapprima furono tamponate le feritoie iniziali, fatte per i mortai in bronzo a corta gittata, per adeguarle a una batteria di artiglieria da campagna su 6 pezzi. Poi nel ’17 la XIX Compagnia del Genio Minatori scavò due gallerie in roccia, una dal lato Primolano per delle mitragliatrici che battevano la Scala, e una dal lato San Vito per una btr. di artiglieria da montagna someggiata su 4 pezzi che tenesse sotto tiro lo sbocco della Valsugana a Ovest di Primolano. Queste gallerie potevano resistere anche alle granate con spoletta a ritardo, e quella verso San Vito era autonoma, sì che poteva restare operativa anche in caso di totale distruzione della Tagliata.
LA GUERRA E I GG. 11-12-13 NOVEMBRE 1917 - Dopo Caporetto (26.10.17) il Cadorna riuscì a far arretrare il fronte in maniera coordinata, senza che nessuna Grande Unità venisse accerchiata e catturata per manovra. Il perno della difesa era Cima Grappa, e lo sapevano tutti. Deputati alla sua difesa erano la IV Armata del Cadore e il 18° Corpo d’Armata de Trentino, che però erano in ritardo un po’ per la viabilità montana insufficiente e un po’ perché il Gen. Di Robilant si era mosso in ritardo. Così che il 10.11.17 la linea del Piave era già presidiata, mentre sul Grappa non c’era ancora nessuno. E quindi i Genn. austriaci Krauss (che inseguiva la IV Armata) e Conrad (che inseguiva il 18°
Bettin (Albergo Alpino) di Cima Campo a ridosso del Forte: ma era tardi e quindi si accamparono per la notte. Sempre la mattina dell’11 le truppe del Krauss, in anticipo su quelle del Conrad, giunsero a Ponte Serra per forzare il passaggio a Sant’Antonio. Gli austriaci avevano i rilievi anche interni di tutti i nostri forti: ma di questo avevano solo il rilievo esterno: guardando il progetto Ivanòff , si vede che il tunnel dove c’era la polveriera sembra quasi un mortaio pronto per sparare. E infatti all’arrivo degli austriaci i nostri accesero due micce e se ne andarono: la deflagrazione “sparò” fuori l’intero fortino e scaraventò fortino e strada in fondo al Cismon. E gli austriaci dovettero tornare indietro. Ma essi avevano un rilievo solo esterno del fortino, l’interno avrebbero potuto averlo solo se l’ing. Ivanòff glielo avesse passato. Ma poiché non lo avevano, vuol dire che Ivanòff non passava affatto a loro i suoi progetti. E questo per rendere giustizia storica sia a Ivanoff che a Guido Fusinato, che fu spinto a togliersi la vita anche dai violenti attacchi giornalistici diffamatori che accusavano entrambi di essere tutti ammanicati con l’Austria. Gli austriaci quindi, trovata interrotta la strada per Fonzaso, presero la via dei monti: una parte per Sovramonte verso Feltre (ma, rallentati dalle nostre retroguardie, vi giunsero quando ormai la IV Armata era transitata) e un’altra parte su per i boschi verso Col Perer: ma quando vi giunsero erano stremati dalla fatica, avendo dovuto portare a spalla lungo ripidi sentieri oltre al proprio zaino affardellato (circa 50 Kg!), anche le armi individuali e di reparto (le mitragliatrici) e il munizionamento: così che il Col Lercher dovette concedere loro un giorno di riposo. Il Magg. Olmi aveva allestito una difesa “a zona” distribuendo i vari reparti dai Piai a Col Langiar a M. Celado fino a Cima Campo, con l’ordine di arretrare con azioni tipo “stop and go” per far perdere tempo agli austriaci: la cosa riuscì senza perdite nostre, però la strada per Col Perer era ormai aperta già nel pomeriggio dell’11.
12 NOVEMBRE - Il Gen. Conrad a questo punto aveva la possibilità di scendere ad Arsiè via Col Perer: ma il Krauss, per via di quella “riffa” tra loro, non gli passò le informazioni. E così il Cap. Berkic’ si attardò a conquistare il Forte Leone, catturando il Magg. Olmi verso le ore 17.00.
13 NOVEMBRE - Il mattino del 13 gli austriaci del Krauss scesero ad Arsiè, nel loro
giorno di riposo; mentre quelli del Conrad scesero dalla Val di Napp verso Fastro, ora in anticipo sul Krauss. Ma ai Solvi di Fastro trovarono un ostacolo imprevisto, non indicato sulle cartine militari: 13 novembre, vino nuovo, botti piene... e l’intero battaglione del Berkic’ si prese una solenne sbornia, restando inchiodato per tutto il giorno nelle cantine dei Solivi! E così sia l’uno che l’altro giunsero sul Grappa con un giorno di ritardo, quando ormai i nostri avevano schierato le artiglierie. Seguirono poi violente polemiche in Austria tra il Krauss e il Conrad, ognuno dei quali incolpava l’altro di errori e ritardi; e la stessa critica storica riconosce che in quei giorni e in quest’area gli austriaci si lasciarono sfuggire l’occasione buona per vincere la guerra: ma nessuno spiega perché. Ecco, adesso ve lo ho spiegato.
I FORTI COME RISORSA TURISTICA
Questi eventi hanno lasciato ad Arsiè un patrimonio di elevato interesse turistico: i due Forti della Scala e di Cima Campo. Il più interessante è la Scala, per più ragioni: dai lavori di adeguamento si può ricostruire l’evoluzione della lotta cannone/corazza dal medioevo fino all’età moderna; entro il raggio di 60 Km vi sono Belluno, Trento, Bassano, Castelfranco, con tutte le scolaresche e con tutti i campeggiatori di Rocca e di Levico che potrebbero venire a rivivere questo frammento della Storia: un bacino di utenza enorme. Ma il Forte della Scala è in parte sotto Arsiè e in parte sotto Cismon, ed è a proprietà frammentata tra più soggetti privati diversi. Se quindi non fanno da capofila i due Comuni e le due Pro Loco, nessun privato riuscirà a fare nulla, per quanta buona volontà abbia. E sarà un’altra occasione d’oro persa, come già tante altre in questo nostro Comune: e in realtà l’abbiamo già persa, perché il centenario della Grande Guerra è già iniziato.
Dario Dall’Agnol
IL SALUTO DEL SINDACO Nata come evento puramente religioso si trasformò ben presto in un’importante occasione anche commerciale, vista anche la locazione favorevole ai confini con le province di Vicenza, Trento e Belluno. Si tratta di uno degli eventi più importanti della provincia, reso possibile grazie alla collaborazione di tutta la popolazione e da tanti amici dei paesi vicini. Non mancheranno anche quest’anno gli espositori di prodotti agricoli, lavori artigianali e alcuni fornitissimi stand gastronomici dove si potranno degustare specialità locali. Voglio invitare tutti coloro che leggono queste parole a partecipare a questa piacevole manifestazione e a conoscere nell’occasione questo splendido paese che è Arsiè.
PROGRAMMA Ore 7.00 MOSTRA MERCATO Ore 8.30 APERTURA MOSTRE: Chiesetta San Micel - Rif. 5 QUADRI DELL’ ARTISTA ALDO REBULI ingresso libero
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A T T I V I T A’ SUMMER FEST: la festa dell’estate, celebrata solitamente
dal giovedì alla domenica della seconda settimana di Giugno, nasce dall’idea del Comitato Giovani di Arsiè nel 1999. La Summer Fest nasce come festa paesana e via via evolve sino ad arrivare alla attuale Festa dello Sport associata al circuito Sport in Piazza.
SULL’ORLO DEL CORLO: si tratta di una nuova corsa
podistica-camminata, organizzata verso la fine di maggio, che costeggia il Lago del Corlo. Sono stati predisposti due percorsi con diverse difficoltà, così facendo sia gli amanti della corsa che le famiglie con i più piccoli possono partecipare all’evento, trascorrendo una giornata godendo dei meravigliosi paesaggi del lago.
SAN VITO RUNNING: corsa podistica non competitiva
a San Vito di Arsié organizzata dalla Pro Loco di Arsié in collaborazione con Gruppo San Vito. Due percorsi uno di 6 km e uno di 10 km su strade sterrate, sentieri, bosco, guadi di torrente e molto altro ancora.
SERE D’ESTATE: solitamente due volte la settimana, nei
mesi di luglio e agosto, vengono proposte varie attività per piccoli e adulti. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la biblioteca Comunale di Arsiè. Tra gli spettacoli ludici vi sono: bande, teatri, letture e animazioni varie.
LA FIERA DELLE ANIME: è una delle più antiche tradizioni della Provincia di Belluno, che si svolge la terza domenica di ottobre. Oggi si dà ampio spazio ad artisti, artigiani, hobbysti, stand gastronomici con prodotti tipici, alle dimostrazioni di fabbricazione di formaggio da parte dei mastri casari delle malghe e della smielatura da parte di apicoltori. Oltre 40.000 visitatori ogni anno raggiungono Arsié per fare un tuffo nel passato, nella semplicità e assaggiare i prodotti tipici e genuini.
CIASPAFORTE LEONE: corsa non competitiva con le ciaspe che si sviluppa lungo un percorso di 7 km attorno al Forte Leone. Solitamente organizzata a febbraio, con le ciaspolate del Monte Avena e del Monte Grappa costituisce un appuntamento imperdibile per gli appassionati delle passeggiate sulla neve.
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Comune di ArsiĂŠ
IL CENTENARIO DEL LE
FORTE LEONE
- Situato in località Cima Campo, nel comune di Arsiè, fu costruito tra il 1906 e il 1912, rappresenta una straordinaria meta storica e panoramica. Il suo nome deriva dalla maestosità della più potente fortificazione permanente della linea Brenta-Cismon. Il forte in reatà non fu mai utilizzato: nel 1916 fu completamente smantellato e i cannoni furono trasportati sull’Ortigara dove il nemico stava attaccando. L’11 e il 12 novembre 1917 il forte, ancora occupato da 200 alpini, fu conquistato dalla 1a brigata austriaca, che lo utilizzò come deposito fino alla ritirata del 1918, quando lo fece parzialmente esplodere. Per info: tel. 3801420535 www.forteleone.it - info@forteleone.it
FORTE TAGLIATA DELLA SCALA
- Nel momento in cui Primolano fu compreso nei confini d’Italia, fu subito riconosciuta l’importanza della sua posizione per lo sbarramento del Canal di Brenta e per la difesa delle strade, a sud di Primolano, della Bassano - Trento e la collegano, da una parte con Feltre e, dall’altra con l’Altopiano dei Sette Comuni. Opera che faceva parte dello sbarramento Brenta - Cismon, costruito tra il 1892 e il 1904. Come il vicino Forte delle Fontanelle non ebbe parte alcuna nel conflitto e venne sgomberata dalle truppe italiane durante l’offensiva austriaca dell’autunno 1917. Per info: associazionetagliatascala@hotmail.it
FORTE TOMBION
- Una delle prime fortificazioni del sistema difensivo italiano che fu edificato non appena il Veneto fu annesso al Regno d’Italia, nel 1866, ovvero dopo la fine della terza guerra d’indipendenza. Il forte si trova nella parte settentrionale del Canale di Brenta, ad un chilometro circa dal comune di Cismon del Grappa (VI), con la funzione di sbarrare la principale arteria stradale. Il forte, fa parte dello “sbarramento Brenta-Cismon”. Durante il primo conflitto mondiale non fu adoperato, anzi venne sgomberato e non subì alcun danno. Nei pressi del forte si trovava un’antica fortificazione, il Covolo di Butistone, che aveva difeso tale valle nei secoli precedenti. Ad oggi si può sostare nel ristorante omonimo situato nei pressi della fortificazione.
FORTE DEL COL DEL GALLO -
Posizionato sul cocuzzolo del Col del Gallo teneva sotto tiro la sottostante strada di Primolano. Terminato intorno al 1906, fu affidato in custodia ad una famiglia di civili, i sigg. Disarò di Padova. Non fu operativo durante la guerra perché, essendo totalmente indifeso al fuoco delle nuove artiglierie in acciaio e in particolare al tiro micidiale degli shrapnel, venne subito abbandonato. Si può raggiungere quel che resta del forte attraverso una antica via denominata Strada del Genio. Realizzata a fine Ottocento per scopi militari a cui si collega la fortificazione del Tombion e che giungeva fino al Forte Tagliata della Scala.
FORTIFICAZIONI
PRESENTI
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LA GRANDE GUERRA A R S I E’
E
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COMUNI
ADIACENTI
L’opera di fortificazione e sbarramento della linea difensiva BrentaCismon comprendeva opere di prima linea, il cui campo di tiro doveva garantire la copertura dell’intera area dello sbarramento, con attenzione particolare alle vie di possibile invasione, nonché permettere di bersagliare obiettivi posti oltre frontiera; appartenevano a questa categoria le opere Lisser, Coldarco, Cima Campo e Cima Lan. Opere di interdizione delle rotabili principali: Forte Tombion, Tagliata della Scala, Tagliata delle Fontanelle e Tagliata Covolo di S. Antonio. Opere di seconda linea, destinate ad integrare l’opera dei forti di prima linea ed a fornire un appoggio in caso di ritirata: le batterie occasionali di San Vito, Col del Gallo e il Covolo di Butistone. Nel Maggio 1915 a causa della mancanza di artiglierie iniziò il processo di disarmo delle fortificazioni del settore Brenta – Cismon.
FORTE TAGLIATA FONTANELLE - Costruita tra il 1892 ed il 1895. Situata in località Cima Scala, a Fastro, si collega alla Tagliata della Scala tramite una scalinata coperta percorribile ancora oggi. La fortificazione deve il suo nome all’azione di controllo della mulattiera che conduce alle “Fontanelle”, uno stretto passaggio montano tra Fastro e Tezze Valsugana. Dominava la strada per Fastro, e l’accesso per Sorest. Anch’essa venne gravemente danneggiata durante la ritirata sul Grappa, ma venne poi definitivamente demolita dagli austriaci nell’ottobre 1918. L’impianto originario è ancora visibile, attualmente appartiene ad un privato che vi sta eseguendo dei lavori di recupero. COVOLO DI BUTISTONE
- Un’antica fortificazione militare che sbarroò il canale di Brenta tra Primolano e Cismon del Grappa fino alla fine del Settecento, svolgendo le funzioni che poi furono delegate al Forte Tombion. Il Covolo era stato edificato a difesa di una delle principali vie di comunicazione tra la penisola italiana e la Germania. La prima documentazione storica che ne accenna la presenza è del 1004. Durante i secoli di dominazione imperiale la fortificazione fu un’enclave in territorio straniero. Il castello difensivo che vi era stato costruito all’interno, venne fatto smantellare da Napoleone. Attualmente è visitabile con guide, su prenotazione o con calendario stagionale. Per info: tel: 338 8308984 mail: covolobutistone@libero.it
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Corsa podistica non competitiva organizzato dalla Associazione Pro Loco di Arsiè.
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Ristoro 3
GIRO LUNGO
GIRO CORTO 327 Mt
10 Km
Percorso naturalistico in ambiente alpino di media difficoltà; si sviluppa tra strade bianche e sentieri impervi, impegnando i partecipanti in ripide salite e discese che raggiungono pendenze impegnative. Camminatori e corridori, sempre a un passo dalla riva del lago, attraverseranno i borghi disabitati delle Coste e dei Mut guadagnandosi stupendi scorci sul lago.
info.sullorlodelcorlo@gmail.com - www.arsie.info tel. 329 3530418 - facebook: Sull’Orlo del Corlo
674 Mt
17 Km
Il Pont de Polo e` il luogo della svolta: chi vi arriva entro le 2.00h può imboccare l’erto sentiero che porta al panoramico Col de Stach lasciando così il giro corto per il lungo. Seguono passaggi per i borghi rurali dei Toesc e dei Berti per arrivare, percorrendo la vecchia strada vicinale del Pont de Pria, al Corlo ed alla sua imponente diga. Ultima sfida, rientrare dove tutto è iniziato, completando così IL GIRO INTEGRALE DEL LAGO DI CORLO.
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Piazza G. Marconi
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