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A volo d'aquila sul Cammino pag
mento e il benessere psicofisico. Crea un rapporto con l'ambiente e il territorio circostante, l'incontro con le persone arricchisce le relazioni umane e la socialità di chi cammina, accrescendo le loro conoscenze e il rispetto sia per la natura che per le terre degli uomini. Con il suo itinerario il Cammino Naturale dei Parchi unisce le diverse aree protette che si susseguono nel percorso tra Roma e l'Aquila creando una rete che, passando per diverse regioni, promuove la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e anche religioso, e favorisce lo sviluppo del turismo sostenibile. In questo cammino si attraversano anche le aree colpite dai recenti terremoti del Centro Italia: un'occasione per esprimere con la presenza fisica i vincoli di solidarietà che ci accomunano.
Un trekking itinerante da Roma a l'Aquila che in circa 430 km permette di esplorare luoghi, paesaggi, il patrimonio storico-culturale e la biodiversità di un'ampia area dell'Italia Centrale a cavallo di due regioni, il Lazio e l'Abruzzo. Il cammino è suddiviso in 25 tappe da percorrere in 4 settimane, e attraversa tre province e ben 42 comuni, con alcuni borghi tra i più belli d'Italia. Il tracciato permette inoltre di conoscere e apprezzare la natura dei luoghi, ricca e mutevole nel corso delle stagioni, protetta da ben 7 aree naturali (4 parchi regionali e 2 riserve naturali nel Lazio e un parco nazionale tra le province di Rieti e l'Aquila), e caratterizzata inoltre da 2 monumenti naturali e svariati siti Natura 2000 (di importanza comunitaria SIC/ZSC e zone di protezione speciale ZPS). Questi i numeri della “ricchezza” del cammino e dei luoghi attraversati dal suo itinerario che parte da Roma
A VOLO D'AQUILA SUL CAMMINO
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nei pressi del Circo Massimo, la Città Eterna meta del turismo internazionale e religioso, percorre la Valle della Caffarella e l'asse basolato dell'Appia Antica nell'omonimo Parco fino a giungere, attraverso la campagna romana, ai Colli Albani. Da Castel Gandolfo, splendida cittadina affacciata sul Lago Albano, percorre i sentieri nel Parco dei Castelli Romani che bordano il lago, salgono a Monte Cavo e sull'apparato delle Faete, la parte più alta dei Colli Albani, attraversano la caldera interna del Vulcano Laziale fino a giungere a Rocca Priora. Da qui si scende a Colle di Fuori attraverso estesi boschi di castagno e si prosegue alla volta di Palestrina tra campi, noccioleti e aree residenziali. Dall'incantevole cittadina prenestina il cammino prosegue alla volta di Castel San Pietro Romano, attraversa il monumento naturale Valle delle Cannuccete e passando per Capranica Prenestina percorre l'alta via dei Monti Prenestini fino a giungere alla rupe di Guadagnolo, che domina la pianura romana. Quindi costeggiando il Santuario della Mentorella, uno dei più antichi santuari mariani d'Italia e d'Europa, scende nella valle empolitana, risale scavalcando i Monti Ruffi nei pressi di Rocca Canterano per poi giungere nella valle dell'Aniene risalendo il suo corso fino alla città benedettina di Subiaco, dominata dall'imponente Rocca dei Borgia. Si prosegue entrando nel Parco dei Monti Simbruini, visitando i Monasteri benedettini di Santa Scolastica e del Sacro Speco, e risalendo fino alla località turistica di Livata. Attraverso estese faggete e pianori carsici si guadagna la vetta aerea del Monte Autore (1855 m s.l.m.), dove lo sguardo spazia sul vasto orizzonte, si scende per foreste e pascoli a Camerata Nuova, quindi attraversando la TiburtinaValeria alla volta di Riofreddo e Cineto Romano. Notevoli e suggestive le cascate del Torrente Rioscuro (monumento naturale), dalle
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quali si prosegue entrando nel Parco dei Monti Lucretili, costeggiando i laghetti di Percile e guadagnando il crinale boscoso che conduce ad Orvinio. Da qui si lascia il parco per scendere nella valle che ospita il lago del Turano, un bacino artificiale dominato dal borgo di Castel di Tora. Il cammino prosegue all'interno della Riserva di Monte Navegna e Monte Cervia tra boschi e campi raggiungendo Marcetelli e da qui il lago del Salto, che si attraversa in un'ansa laterale per arrivare a Pescorocchiano. Si procede alla volta di Corvaro di Borgorose in territorio reatino al confine con l'Abruzzo, lambendo la Riserva Montagne della Duchessa. La tappa successiva permette al camminatore, risalendo la fresca Valle di Malito lungo il fondovalle, di guadagnare Castiglione e raggiungere poi l'altopiano di Rascino con il suggestivo laghetto e le coltivazioni di legumi. Quindi attraverso una faggeta si svetta nel Cicolano sul Monte Nuria (1888 m s.l.m.), da qui perdendo quota tra boschi termofili e campi coltivati fino alla valle del fiume Velino, che attraversa la cittadina di Antrodoco. Dal caratteristico borgo si risale il corso del fiume attraversando le gole del Velino lungo il tracciato della Salaria antica fino a Posta, si continua quindi alla volta di Cittareale lasciando la Salaria, per campi e boschetti per raggiungere il borgo e la grandiosa rocca. Quindi risalendo le sorgenti del Velino, si guadagna lo spartiacque con l'Umbria costeggiando il confine per ampi crinali fino a scendere nell'alta valle del fiume Tronto alla volta di Accumoli facendo l'ingresso nel vasto Parco Nazionale del Gran Sasso e Mon- ti della Laga. La vista della catena imponente della Laga, ricca di acqua e cascate, cozza con il territorio vallivo gravemente danneggiato dai recenti sismi dell'Italia Centrale che nel 2016 hanno pesantemente devastato i centri abitati e le attività umane. Qui il
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passo si fa lieve e il nostro passaggio testimonia il senso di vicinanza e solidarietà verso le popolazioni così duramente colpite. Si risale quindi il fiume Tronto per raggiungere Amatrice, un'importante cittadina nell'alto Lazio, che sta lottando per risorgere, incorniciata dalle cime più alte della regione culminanti nel Monte Gorzano (2458 m s.l.m.). Da qui il cammino risale l'ampia conca amatriciana per raggiungere il borgo di Campotosto in Abruzzo, il più alto del Cammino (1400 m s.l.m.), da cui lo sguardo spazia nel sottostante lago e sulla magnifica catena del Gran Sasso che si staglia all'orizzonte. Il percorso costeggia il lago di Campotosto, scende alla frazione di Ortolano, risale al bacino artificiale di Provvidenza lungo la Strada Statale SS80 del Gran Sasso d'Italia e si inoltra nella Val Chiarino dominata dal Monte Corvo (2623 m s.l.m.). Si continua per vaste faggete fino al Passo del Belvedere (1789 m s.l.m.) per valicare la catena occidentale del Gran Sasso e scendere rapidamente fino al borgo di San Pietro della Jenca con la sua caratteristica chiesa romanica. Da qui con l'ultimo sforzo si attraversano ampi prati a pascolo e crinali, si passa per la frazione dell'Aquila di Collebrincioni e si scende verso il capoluogo d'Abruzzo raggiungendo il centro storico della città, recentemente restaurato dopo il sisma del 2009, e concludendo il lungo cammino davanti alla splendida Basilica di Santa Maria di Collemaggio, termine di questo affascinante viaggio a piedi tra storia e natura.
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