AFFRONTARE L'EMERGENZA

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Affrontare l’emergenza

COSA FARE, COSA SAPERE

Settore Strade e Viabilità Servizio Sicurezza sul Lavoro e Protezione Civile

Prefazione

L’ambiente che ci ospita è un ecosistema vivo in costante mutamento, e l’uomo ha fin da subito dovuto imparare a convivere con gli eventi naturali e con le peculiarità del proprio territorio.

Come ogni ambiente, anche il territorio della Provincia di Monza e della Brianza presenta punti di fragilità che, insieme ai mutamenti climatici in atto, provocano sempre più frequentemente situazioni di rischio che bisogna imparare a conoscere, così da essere pronti ad affrontare ogni emergenza.

La parola d’ordine in questo caso è prevenzione, e ad attuarla in maniera efficace, insieme agli amministratori e alle loro responsabilità decisorie, ci sono le donne e gli uomini che ogni giorno donano il loro tempo alla nostra comunità, prestando servizio all’interno dei gruppi comunali di Protezione civile coordinati dal CCV della Provincia di Monza e Brianza.

Con oltre quaranta organizzazioni e più di mille volontari attivi, la Protezione civile MB rappresenta un esempio di dedizione e di altruismo di cui spesso non siamo sufficientemente informati e grati.

Questo manuale è un utile vademecum per conoscere l’attività della nostra Protezione civile ed imparare alcune nozioni di base della cosiddetta “cultura del rischio” che è bene adottare nella nostra quotidianità. Tutti noi infatti, nel nostro piccolo, abbiamo un ruolo e una responsabilità nella cura del nostro territorio.

Buona lettura!

Luca Santambrogio

Presidente della Provincia di Monza e della Brianza

Marina Romanò

Consigliera Delegata

alla Protezione Civile

Sommario

Prefazione

Che cos’è la Protezione civile 2. Strutture operative 3. Attività 4. Alcune regole base 5. Rischi 6.

6.1 Rischio incendio

6.2 .Rischio chimico

6.3 Rischio idrogeologico

6.4 Rischio sismico (terremoti)

6.5 Rischio annegamento

6.6

Che cos’è la Protezione civile

L’Italia è uno dei Paesi del mondo più esposti ai rischi naturali o a quelli derivanti dalle attività dell’uomo. Per questo motivo è necessario un sistema integrato di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, conoscenze, mezzi, capacità operative, organizzative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi e in modo coordinato in caso di emergenza, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere eventuali disastri.

Proprio per questo in Italia la Protezione civile non è un compito assegnato a una singola amministrazione, ma è una funzione attribuita a un sistema integrato: il Servizio Nazionale, istituito nel 1992 con la legge n. 225.

La protezione civile consiste quindi in un insieme delle attività messe in campo per tutelare la vita, i beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti dalle calamità. Il sito del Dipartimento Protezione civile elenca alcune di queste attività: “previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, gestione e superamento dell’emergenza. In Italia la protezione civile non è un’articolazione della Pubblica Amministrazione, ma una funzione All’attuazione delle attività di protezione civile provvede infatti il Servizio Nazionale, un sistema integrato composto da strutture pubbliche e private, centrali e territoriali, che operano per garantire la sicurezza in tutto il Paese” .

Quella della Protezione civile non è quindi solamente un’attività di soccorso e assistenza alla popolazione che avviene nei luoghi dove si verifica un evento dannoso, ma è una complessa organizzazione concepita a prevenire e a prevedere una catastrofe e a ripristinare le condizioni ottimali di vita della gente colpita, grazie all'intervento di mezzi e uomini che sostengono le operazioni di soccorso e di ricostruzione.

Strutture operative

Le persone che compongono la Protezione civile sono uomini e donne disparati, fra cui vigili del fuoco, militari, medici, carabinieri, poliziotti, funzionari pubblici e, non da ultimi, la grande macchina dei volontari.

Questo grande corpo, nel momento del bisogno, è capace di divenire una unica entità in totale mobilitazione per fornire aiuti anche nelle situazioni di grande emergenza, come le più gravi calamità hanno purtroppo confermato.

Questo è certamente possibile grazie a una grande gara di solidarietà che opera secondo il principio di sussidiarietà, con una scala gerarchica che si dirama dal livello centrale (il Dipartimento Protezione Civile) a quello regionale e infine locale. Questo assicura che, laddove il livello superiore non abbia i mezzi, le persone o le conoscenze adatte a fronteggiare una determinata situazione, si potrà sempre contare sul supporto di altri gruppi.

Scopriamo ora i diversi tasselli di cui è costituito il sistema della Protezione civile, ognuno dei quali svolge un ruolo primario e ben definito.

Vigili del fuoco

Rappresentano certamente una delle componenti fondamentali della struttura nazionale di Protezione civile. Queste persone sono particolarmente addestrate e dotate di specifiche conoscenze operative, nonché di mezzinon solo antincendio ma anche elicotteri, natanti, macchine idrovore, fuoristrada, ecc. - e svolgono una attività molto varia. In questo modo, riescono con maestria ad intervenire nelle molte emergenze, anche a carattere nazionale, che richiedono il loro intervento.

Oltre alla loro principale funzione di salvaguardia contro gli incendi, tutelano il patrimonio boschivo attraverso una costante opera di prevenzione, controllo e rimboschimento.

Strutture operative

Forze armate

Forze di polizia

(Carabinier Polizia di stato, Poliz Comunale, Finanza)

Servizi tecnici nazionali (gestione delle reti)

Sono impiegate sia per prestare aiuti alla popolazione, sia per intervenire per la rimozione delle macerie e in genere per tutte quelle operazioni che richiedono un massiccio impiego di uomini e mezzi, ma anche per il ripristino delle condizioni di vita ottimali delle popolazioni colpite da calamità.

Assicurano il mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza, si occupano della chiusura delle strade o lo sgombero degli edifici pericolanti.

Reprimono i reati tipici che si registrano durante gli eventi calamitosi tra la confusione e l'incertezza, quali ad esempio lo sciacallaggio.

Sono impegnati nel campo del rischio idrogeologico, sismico e delle dighe. Il loro impegno è essenzialmente di studio, di ricerca e di controllo del rispetto delle normative di sicurezza

Enti e istituti di rilievo nazionale

Pongono al servizio degli esperti di Protezione Civile tutte le conoscenze, gli studi necessari per l'attività di prevenzione per le varie ipotesi di rischio (ad es. Istituto Nazionale Geofisico e Vulcanologico, Consiglio Nazionale delle Ricerche, ecc.).

Strutture operative

Croce rossa italiana

Volontari

Assicura l'immediata assistenza sanitaria nelle località colpite.

Si occupano in particolare dell'invio in loco di ospedali da campo e di portare alla massima capacità operativa tutte le strutture sanitarie impegnate nell'accoglienza dei feriti e di chiunque necessiti di cure mediche.

Il volontariato agisce come supporto delle istituzioni pubbliche nella difficile opera di soccorso.

Vi sono organizzazioni particolarmente impegnate nel campo sanitario, altre specializzate nell'attività di avvistamento degli incendi boschivi, nel soccorso subacqueo, altre ancora hanno unità cinofile per la ricerca di dispersi sotto le macerie o nel soccorso alpino.

Molto importanti nella gestione di emergenza sono quelle associazioni che assicurano le comunicazioni radio e la logistica nell'organizzazione dei campi

Corpo nazionale

soccorso

Oltre a contribuire alla vigilanza ed alla prevenzione degli infortuni nell'esercizio delle attività connesse all'ambiente montano e delle attività speleologiche, si occupa del recupero degli infortunati, i pericolanti ed i dispersi; e nel calamità concorre inoltre al soccorso anche in zione con le strutture della Protezione Civile, ito delle proprie competenze istituzionali.

Attività

Ecco alcune delle attività di Protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività “necessaria ed indifferibile” volta a superare l'emergenza connessa agli eventi calamitosi

Previsione

Prevenzione

Soccorso

Superamento

dell’emergenza

Formazione

Informazione

La previsione consiste nell'attività dirette allo studio e alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi nonché alla identificazione dei rischi e delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.

La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti ad eventi naturali calamitosi.

Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite da eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza.

Il superamento dell'emergenza consiste unicamente nella attuazione delle iniziative necessarie a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.

Per formazione si intende l'istruzione e l'addestramento in materia di Protezione Civile dei cittadini e dei volontari che offrono la loro opera liberamente

L'informazione della coscienza civile intesa come educazione alla Protezione Civile rivolta ai giovani, agli studenti, ai cittadini che abitano nelle zone più a rischio.

Alcune regole base

Per non essere colti impreparati al verificarsi di una emergenza, è necessario imparare a conoscere e a valutare le caratteristiche dell'ambiente che abitiamo, viviamo più spesso o in cui semplicemente transitiamo.

Molto utile è installare sul proprio smartphone l’app “112 Where Are U”, che permette di contattare il numero unico per le emergenze con tempestività (via chiamata o messaggio) e di essere già geolocalizzati.

Quando accade un’emergenza, alcune regole base sono:

evitare di voler andare sul posto per vedere quello che è successo o che sta succedendo: non solo saremmo di impiccio alle strutture incaricate all'emergenza, ma rischieremmo di mettere noi stessi in pericolo, e di diventare poi un ulteriore onere per i soccorritori; se invitati ad abbandonare le nostre abitazioni, non intestardiamoci a restare: prendiamo atto che la situazione lo richiede, raccogliamo i nostri documenti ed effetti più importanti e raggiungiamo i centri di raccolta fissati dalle autorità; evitare di creare panico, gridando, urlando o mettendo in discussione le direttive dei soccorritori;

non usare l'automobile o altro mezzo di trasporto, il caos del traffico potrebbe bloccare tutte le strade e metterci in una situazione di maggiore pericolo.

Se direttamente coinvolti in prima persona in una emergenza, è indispensabile:

mantenere sempre la calma e rassicurare chi ci sta vicino informarsi per sapere cosa è successo/sta succedendo immaginare/prevedere che cosa può ancora accadere tenere a mente che cosa occorre fare o non fare.

Solo essere a conoscenza della situazione di rischio rende possibile affrontare l’eventuale emergenza in modo razionale, evitando il panico. Durante una emergenza oltre a mantenere la calma è indispensabile saperla trasmettere agli altri attraverso comportamenti consapevoli e controllati per rassicurare anche chi ci sta vicino

Ricordiamoci inoltre che è dovere di tutti in queste situazioni aiutare chi è in difficoltà e soccorrere i più deboli e bisognosi.

Rischi

Ai fini di protezione civile, il rischio è rappresentato dalla possibilità che un fenomeno naturale o indotto dalle attività dell’uomo possa causare effetti dannosi sulla popolazione, gli insediamenti abitativi e produttivi e le infrastrutture, all’interno di una particolare area, in un determinato periodo di tempo.

Rischio e pericolo non sono dunque la stessa cosa: il pericolo è rappresentato dall'evento calamitoso che può colpire una certa area (la causa), il rischio è rappresentato dalle sue possibili conseguenze, cioè dal danno che ci si può attendere (l’effetto).

Per valutare concretamente un rischio, quindi, non è sufficiente conoscere il pericolo, ma occorre anche stimare attentamente il valore esposto, cioè i beni presenti sul territorio che possono essere coinvolti da un evento, e la loro vulnerabilità. Questo ci aiuterà a immaginare eventuali scenari possibili.

Vediamo ora nel dettaglio quali sono i rischi probabili che possono verificarsi generalmente e come affrontarli:

Rischio incendio

Rischio chimico

Rischio idrogeologico

Rischio sismico

Rischio agenti atmosferici

Rischi

RISCHIO INCENDIO

Gli incendi si sviluppano per cause naturali, per motivi accidentali o per dolo, e possono verificarsi in qualsiasi luogo.

Gli interventi antincendio sono affidati al Corpo dei Vigili del Fuoco Il Servizio Nazionale di Protezione civile interviene in supporto quando l'evento è di grosse dimensioni e richiede più strutture di supporto

Incendi boschivi

Sono quelli che si sviluppano prevalentemente fuori città e provocano danni al patrimonio forestale

Previsione:

Si effettua tramite la raccolta ed elaborazione di dati riferiti allo stato della vegetazione, alla conformazione topografica del territorio e sue caratteristiche naturali.

Prevenzione:

Si effettua tramite strutture di sorveglianza, in particolare nei periodi di maggior rischio; con l’adozione di misure antincendio passive, fra cui la pulizia del sottobosco e dei corsi d’acqua; promuovendo l’educazione di tutti i cittadini al rispetto dell'ambiente

Norme di comportamento:

Fatto salvo un tempestivo avviso alle autorità (112), tutti possono partecipare a spegnere un principio d'incendio se ciò non comporta un pericolo della propria incolumità, adottando dei semplici accorgimenti come:

soffocare ogni focolaio con terra, acqua, battendo con pale e frasche verdi; segnalare alle autorità competenti (Vigili del fuoco e Carabinieri Forestali) la presenza di focolai, fornendo quante più informazioni possibili su luogo e direzione del vento

Se però l’incendio assume grosse proporzioni: abbandonare ogni tentativo di spegnimento; dirigersi in luoghi sicuri, evitando di fuggire nella direzione del vento e in salita; se possibile dirigersi verso corsi o riserve di acqua (laghetti) ed immergersi completamente; proteggere la bocca e il naso con indumenti o fazzoletti bagnati; non rifugiarsi in buche o grotte (potreste rimanere imprigionati e soffocare per il fumo, l'eccessivo calore o la mancanza di ossigeno).

Rischi

RISCHIO INCENDIO

Incendi urbani e industriali

Sono quelli che si sviluppano prevalentemente dentro i centri abitati o in zone industriali.

Previsione:

Non è possibile adottare attività di previsione per questo tipo di eventi

Prevenzione:

La prevenzione in questi casi è possibile con l'adozione di misure di sicurezza attive e passive: uso di materiali ignifughi e non combustibili per la costruzione degli edifici o dei macchinari; realizzazione di impianti elettrici e di combustione a norma; rispetto delle distanze di sicurezza per lo stoccaggio di materiali esplosivi e infiammabili; impianti di rilevamento fumo; impianti automatici di spegnimento; muri e porte antifuoco; uscite, percorsi e scale di sicurezza ben definiti e segnalati; strutture interne di antincendio e pronto soccorso; redigere un Piano di Emergenza.

Norme di comportamento:

Segnalare tempestivamente alle autorità o agli enti preposti tutti i dati, il luogo e le caratteristiche dell'incendio; seguire le istruzioni del Piano di Emergenza interno; utilizzare i mezzi antincendio a disposizione (ad es. estintori); isolare l’edificio incendiato chiudendo dall'esterno, dopo essere certi che nessuno sia rimasto all'interno, tutte le porte e finestre del locale interessato per evitare l'entrata di ossigeno; abbandonare i locali evitando nel modo più assoluto di usare ascensori o montacarichi; proteggere le vie respiratorie con stracci o stoffa bagnata; se impossibilitati ad abbandonare i locali, stendersi a terra e, se possibile, avvolgersi in panni bagnati.

Rischi

RISCHIO CHIMICO

Le cause che possono provocare un rischio chimico sono molteplici (errore umano, intemperie o incidenti di varia natura). In queste occasioni possono svilupparsi situazioni più o meno gravi, fra cui incendi o emissioni di sostanze tossiche con conseguente inquinamento dell’ambiente

La gravità dell’incidente dipende dal luogo in cui esso si è verificato, dalla densità della popolazione presente in quell'area, dal grado di contaminazione e dalle condizioni metereologiche in atto in quel momento (in particolare la direzione del vento)

Previsione:

Si esprime con l'indicazione di un rischio potenziale basato sui dati dell'attività industriale o delle sostanze trasportate in quel territorio, sui tipi di danno che possono derivarne per l'uomo e l'ambiente e sulla sintomatologia che ne deriva

Prevenzione:

Per prevenire potenziali rischi, è bene evitare anomalie di analisi o manovre errate, e usare le giuste protezioni (DPI) in ogni momento, in particolare: nella fase di realizzazione e durante la manutenzione degli impianti; nelle fasi di progettazione di nuove strutture; nei controlli sistematici delle strutture, impianti di allarme compresi

Fondamentali in questo caso sono i vari piani di emergenza, che devono comprendere: piani di emergenza interni alla struttura fissa (predisposti dalle ditte o dagli amministratori); piani di emergenza esterni alla struttura (ad esempio predisposti dalla città e da diffondere fra gli abitanti, come da D.L. 137, 19 maggio 1997); piani di emergenza da attuare in caso di incidenti su strutture mobili (autocisterne - navi vagoni ferroviari)

Rischi

RISCHIO CHIMICO

Norme di comportamento...

in un luogo chiuso o coperto:

avvisare subito le autorità (112); chiudere porte e finestre e fermare gli impianti di aereazione; allontanarsi il più possibile dalla fonte contaminante, senza però rifugiarsi o sostare negli scantinati (vapori o gas più pesanti dell'aria potrebbero accumularvisi); disattivare gli impianti elettrici e del gas per evitare possibili inneschi esplosivi; se si è entrati in contatto con sostanze inquinanti e/o tossiche (anche nel dubbio), spogliarsi e lavarsi con acqua corrente possibilmente in una doccia, senza indossare gli abiti precedenti “inquinati”, che andranno depositati se possibile in contenitori chiusi;

all’aperto:

coprire le vie respiratorie con mascherina, fazzoletti o similari per filtrare l’aria (possibilmente formando più strati) e, se possibile, proteggere gli occhi con occhiali protettivi; rifugiarsi al coperto e approntare le procedure previste per i luoghi chiusi o coperti;

ad incidente avvenuto:

non consumare cibi o generi alimentari esposti e potenzialmente contaminati; bere solo acqua imbottigliata e precedentemente confezionata; evitare di alimentare e abbeverare animali e bestiame con cibi, foraggi e acqua contaminata; se richiesto dalle autorità, predisporsi ad una evacuazione; accendete la radio a pile per ricevere notizie ed istruzioni, possibilmente sulle frequenze locali; non usate il telefono per chiedere informazioni ma solo per necessità di soccorso, intasereste le line telefoniche necessarie alle strutture di emergenza; soccorrere le persone in difficoltà, adottando tutte le misure di sicurezza per la vostra persona e se siete capaci

Rischi

RISCHIO IDROGEOLOGICO

il rischio idrogeologico si può manifestare soprattutto in tre forme: alluvione; frana; valanga

La gravità del rischio dipende dalla morfologia e dalla natura del terreno, oltre che dalla sua posizione geografica, ma anche dal degrado ambientale

Alluvione

L'alluvione è un fenomeno idro-fluviometrico, riguarda cioè la capacità di deflusso delle acque di superficie, e avviene quando - per incuria, disattenzione o altre cause naturali - l'acqua fuoriesce dal suo alveo, invade i territori circostanti e provoca danni

Previsione:

La previsione è possibile in particolare per i grossi bacini e i grandi fiumi, che hanno grossi alvei e risultano più facili da misurare, mentre è più difficile per i piccoli corsi d’acqua, dove la difficoltà di smaltimento molto spesso è dovuta alla dimensione stessa dell'alveo

Prevenzione:

Riassetto idrogeologico del territorio; riforestazione e pulizia costante degli argini; applicazione scrupolosa delle norme di sicurezza nelle concessioni di insediamenti abitativi e nella progettazione di nuove strutture; repressione degli abusi, nonché continuo e costante controllo delle strutture esistenti, comprese le dighe o gli invasi.

Norme di comportamento:

All'aperto: portarsi in un luogo rialzato; se si sta guidando un mezzo: fare attenzione che ponti, viadotti e gallerie siano transitabili e, nel dubbio, non attraversare ponti di fiumi in piena; in casa: disattivare subito gli impianti elettrici e del gas; agevolare le vie di deflusso dell'acqua ma non arginare le falle da cui l'acqua entra; rifugiarsi nei piani alti della casa o a limite sul tetto.

Per ricevere informazioni in questi casi è meglio usare una radio portatile a batterie

Rischi

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Frana

La frana è il distacco di una massa di terreno e roccia che si muove in modo più o meno veloce verso il basso

Si può manifestare in forme diverse:

crollo, se il distacco è repentino scivolamento, se la massa franosa slitta sugli strati sottostanti scoscendimento, in caso di sprofondamento del terreno colamento, se comporta colata di fango e mota smottamento, in corrispondenza di tagli artificiali di pendii o fianchi verticali naturali del terreno.

Previsione e prevenzione:

La previsione è possibile solo a condizioni che vengano elaborate e aggiornate da parte degli enti preposti alcune carte tematiche dell'area interessata, fra cui:

la carta geo-litologica; la carta dell'acclività; la carta dell'utilizzazione del suolo e territorio

Norme di comportamento:

Se la frana è improvvisa e repentina, come accade per un evento sismico, spesso è difficile evitarla Si consiglia di prendere gli stessi accorgimenti forniti per il rischio sismico, fra cui allontanarsi il più possibile dall’evento o trovare rifugio

Se invece la frana è lenta e progressiva e il rischio di essere coinvolti è minore, adottate tutte le precauzioni del caso allontanandovi dall’evento, avvisando del pericolo chi vi sta vicino e chi sta arrivando, e chiamando immediatamente le autorità (112) Anche in questo caso, tuttavia, non sottovalutate mai la possibilità di una repentina e brusca accelerazione della frana

Rischi

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Valanga

Questo fenomeno è un genere particolare di frana che interessa le masse nevose I fattori e le cause che favoriscono le valanghe sono:

quantità e tipo di neve caduta; pendenza del terreno e sue caratteristiche di accidentalità; condizioni climatiche

Previsione:

Come molti fenomeni collegati alle condizioni climatiche, è possibile redigere mappe di aree valanghive con periodicità ben definite e in base ai dati storici riferiti alle zone, che opportunamente consultate danno una possibilità di previsione delle zone a rischio

Prevenzione:

Si possono adottare misure del tipo:

barriere antivalanghe diffusione del bollettino valanghe costituzione, nei periodi critici, di presidi o gruppi d'intervento nelle aree a rischio per impedire la presenza di persone non uscire dalle piste segnalate, evitando il fuori pista se non si conoscono i percorsi sicuri non provocare rumori (un tono di voce alto è sufficiente a provocare una valanga)

Norme di comportamento:

Simulate i movimenti del nuoto per rimanere in superficie rispetto alla massa nevosa; cercate di tenere il volto in particolare la bocca libera dalla neve; quando il movimento franoso cessa, tentate di aprirvi un varco verso l'alto e l'esterno dopo averne individuato la direzione (una soluzione potrebbe essere di sputare, lo sputo ricade verso il basso); se siete in auto, spegnete il motore e cercate di uscire attraverso i finestrini

Si ipotizza che il tempo di sopravvivenza nella neve è di circa tre ore ad un metro di profondità, mentre sotto i tre metri si riduce ad un'ora

Rischi

RISCHIO SISMICO (TERREMOTI)

I fenomeni sismici sono misurati o dall'intensità della scossa sismica (secondo la scala Mercalli) o dall'ampiezza delle onde sismiche generate (magnitudo) e registrate (secondo la scala Richter) su un sismografo. La prima scala prevede 12 gradi di intensità mentre la seconda prevede 8 gradi di magnitudo.

Previsione:

La previsione di un terremoto è oggetto di grande attenzione e di frequente discussione tra gli scienziati Le tecniche verso cui ci si orienta sono il metodo statistico e l'analisi geofisica del territorio

Prevenzione:

Si attua tramite l'adozione di provvedimenti capaci di contenere gli effetti dannosi dei fenomeni sismici, fra cui:

la costruzione di edifici o opere murarie antisismiche; il rafforzamento delle strutture esistenti; il continuo monitoraggio delle opere

SCALA MERCALLI SCALA RICHTER

I Non sentito Non avvertito

II/III Debole Breve tremolio

IV Leggero Sentito da molti; vetri, finestre e ante si scuotono

V Moderato Sentito quasi da tutti, molte persone si svegliano dal sonno, alberi e lampioni oscillano

VI Forte Sentito da tutti molte persone corrono all’aperto, si sposta il mobilio, si verificano lievi danni

VII Molto forte Tutti corrono all’aperto Gli edifici deboli sono notevolmente danneggiati

VIII Severo Molte persone non riescono a stare in piedi Gravi danni alle strutture non antisismiche

IX Violento Panico generale Crollo di edifici e notevoli spaccature nel terreno

X Estremo

Crolla la maggior parte delle costruzioni Il terreno presenta grandi spaccature

2,5

Generalmente non avvertito, ma registrato dai sismometri

3,5 Avvertito da molte persone

4,5 Può verificarsi qualche danno locale 6 Terremoto distruttivo 7 Terremoto disastroso

8 e oltre Terremoto catastrofico

Rischi

Norme di comportamento:

RISCHIO SISMICO

Nelle zone a rischio sismico, la popolazione deve innanzitutto conoscere le misure precauzionali da adottare in previsione di un terremoto e del comportamento da tenere durante l'evento sismico.

In previsione di una scossa sismica:

attenersi alle indicazioni delle autorità precostituite, in particolare dove si fa riferimento agli itinerari di evacuazione e ai centri di raccolta delle persone (vedi Piano di Emergenza locale); assicurare che tutto l'arredo pesante e leggero della propria abitazione sia ben fissato, in modo da diminuire il rischio di cadute o rovesciamenti; accertarsi delle modalità di spegnimento degli impianti di acqua, luce e metano; predisporre una valigetta di emergenza contenente: torcia elettrica, radiolina a pile, pile di scorta, materiale di pronto soccorso e medicine personalizzate, pochi indumenti di protezione, bottiglia di acqua potabile, documenti e denaro (se lo stato di allerta si prolunga, si ricorda di monitorare la situazione del materiale e delle ricariche); partecipare alle esercitazioni di Protezione civile organizzate dalle strutture incaricate.

Durante il terremoto...

si ricorda di conservare la calma, evitando il panico;

...se in un luogo chiuso:

portarsi presso le parti più solide della struttura (pilastri, muri portanti, architravi); rifugiarsi sotto un tavolo, letto, banco di scuola, scrivania/banco di lavoro usare le sedie per ripararsi la testa; allontanarsi da finestre e vetrate o da mobili e oggetti appesi/non fissati; non usare l'ascensore ed evitare di sostare lungo le scale;

...se all’aperto:

non ripararsi nelle adiacenze degli edifici; allontanarsi in spazi liberi e aperti, lontani da linee elettriche e da metanodotti; se alla guida di un mezzo, fermarsi subito e sostare in uno spazio libero e sicuro

Dopo la scossa sismica:

non usare il telefono per chiedere informazioni ma solo per soccorso estremo, per non oberare le linee; accertarsi che non vi siano fughe o perdite di gas nel luogo dove mi trovo, e in ogni caso non usare fiamme libere (fiammiferi o accendini); sintonizzarsi sulla frequenza radio (a pile) prefissata dal piano di emergenza e ascoltare le informazioni fornite dalle autorità; prendere la valigetta preparata e allontanarsi dall'edificio per raggiungere il centro di raccolta, se ordinato dalle autorità, senza perdere tempo prezioso; allontanarsi a piedi; contribuire alle operazioni di soccorso come richiesto e fornire supporto a persone in difficoltà; se in riva al mare o al lago, allontanarsi rapidamente dalla spiaggia e raggiungere un punto più alto (onde evitare eventuali maremoti/tsunami)

Rischi

RISCHIO ANNEGAMENTO

La provincia di Monza e della Brianza è attraversata da una moltitudine di corsi d’acqua, che racchiudono una ricca varietà di bellezze naturali: le loro spiaggette e pendii costituiscono una gioia per gli amanti della natura e di chi, soprattutto nei mesi caldi, cerca refrigerio, ma possono anche diventare scenari di incidenti più gravi

È importante ricordarsi che tutte le acque dolci, fredde e mosse (comprese quelle delle piscine) possono causare incidenti di idrocuzione e annegamento, e che i nostri fiumi possono essere soggetti ad onde di piena anche in modo violento e inaspettato

Essere consapevoli di questi pericoli è sicuramente fondamentale per prevenire questi rischi

Previsione:

bisogna sempre ricordarsi che l’acqua è un elemento che affascina e difficilmente incute paura, ma può causare incidenti mortali anche a persone capaci di nuotare: affrontiamola in modo responsabile; nei nostri fiumi la possibilità di prevedere un’onda di piena è una valutazione probabilistica molto complicata, perché le concause possono essere tante: forti temporali nel bacino idrico, smottamenti di terreno, straripamenti di aeree alluvionate o cedimenti strutturali Rimanere informati sui canali di news locali e sulle pagine del Comune di riferimento può aiutare a prendere scelte più consapevoli; un malore o una accidentale caduta in acqua potrebbero essere considerati episodi inusuali, ma accadono più spesso di quanto non si pensi, sebbene siano sicuramente imprevedibili. Quando ci si approccia all’acqua è bene prendere sempre in considerazione anche questi fattori e, possibilmente, non essere mai soli

Rischi

RISCHIO ANNEGAMENTO

Prevenzione:

Ridurre i rischi acquatici è possibile, ecco alcuni semplici accorgimenti da adottare:

predisporre/fare attenzione alla segnaletica che evidenzia le aree non balneabili, a rischio di piena, pericolose per corrente o per profondità (questo è valido anche a pochi metri dalla riva!); informare/informarsi sulla pericolosità delle acque; istituire presidi di sorveglianza nelle aree adibite alla balneazione; insegnare ai bimbi a nuotare e assicurarsi che chi non sa nuotare entri in acqua solo con ausili al galleggiamento ed affiancato da nuotatori esperti; non tuffarsi da pontili, ponti, scogliere o rive senza conoscere la profondità del fondale o valutare la forza della corrente.

Inoltre, in caso di allerta alluvioni o quando ci sono forti perturbazioni: non scendere in scantinati, nelle cantine, nei box o in locali che potrebbero essere sommersi; in strada evitare di fare sottopassi e transitare in aree allagate; tenere puliti i tombini di scolo e valutare che la forza delle acque può scoperchiare i tombini

Norme di comportamento:

in acqua mai da soli: un semplice malessere in acqua può essere la conseguenza di un annegamento; è importante immergersi gradualmente per adattare il corpo alla temperatura dell’acqua e, nel caso si mangi prima di farlo, fare solo un pasto leggero; non entrare in acqua se si sono assunti alcolici o droghe (anche “leggere”); attenersi alle segnalazioni presenti e alle ordinanze emesse dai Sindaci o dagli enti preposti; prediligere aree balneabili con la presenza di personale preposto al salvataggio; se si nota una persona in difficoltà in acqua: chiamare aiuto e attirare l’attenzione di altre persone, allertare il 112 e cercare degli ausili (corde, bastoni, galleggianti, ecc.) per avvicinare l’infortunato/a alla riva In ogni caso però non entrare in acqua (sarà eventuale compito dei soccorritori); il soccorso in acqua è molto rischioso e deve essere fatto solo da personale qualificato, preparato e dotato di dispositivi di galleggiamento; ricordarsi che l’auto-protezione è il più efficace metodo di prevenzione per qualsiasi rischio.

Rischi

RISCHI DERIVANTI DA AGENTI ATMOSFERICI

Differentemente da quello che si potrebbe pensare, il fenomeno dei fulmini non accade saltuariamente: ogni secondo, infatti, circa 100 fulmini colpiscono la Terra, ossia circa 8,6 milioni di volte al giorno

La maggior parte dei fulmini ha origine dalle cariche concentrate di energia elettrica negativa, e si formano a circa 6000 metri di quota, alla base delle nubi temporalesche Quando la forza elettrica tra la carica delle nuvole (negativa) e quella del suolo (positiva) diventano elevate, le scintille (conosciute come “carica iniziale”) vincono la capacità isolante dell'aria e cadono sulla terra

Previsione:

Al giorno d’oggi è ancora impossibile prevedere il momento o luogo esatto dove cadrà un fulmine.

Prevenzione:

Le precauzioni per ridurre le probabilità di essere "colpiti" nel caso vi troviate...

...all'aperto e nell'impossibilità di rifugiarvi in un edificio o in un veicolo:

quando arriva un temporale, evitate gli alberi isolati e alti, le creste delle montagne, le spiagge e i prati; se siete in un bosco e non potete uscirne, cercate di posizionarvi in zone dove gli alberi siano tutti della stessa altezza possibilmente in una zona pianeggiante, lontano dall'acqua e, se potete, state alla larga dai tronchi e radici; se siete all'aperto, cercate di prendere una posizione "a palla", evitando di toccare il terreno con le mani e, se siete in gruppo, sparpagliatevi; se siete in acqua a nuotare o in barca, tornate a riva e uscite immediatamente; evitate di indossare oggetti metallici e allontanatevi da tutto ciò che è metallico (ad es pali, staccionate, picchetti, piccozze, ombrelli, ecc ); evitate di campeggiare sotto gli alberi alti e isolati; se siete al riparo, riprendete l'escursione solo quando siete sicuri che il temporale sia cessato (i fulmini possono colpire anche quando non sta piovendo!);

Fulmini

Rischi

RISCHI DERIVANTI DA AGENTI ATMOSFERICI

...in casa o in luogo chiuso:

evitate di fare il bagno/doccia o di restare in luoghi umidi spegnete e allontanatevi dagli elettrodomestici, se potete staccatene le prese evitate le correnti d'aria, chiudendo le porte e le finestre

Le conseguenze che possono capitare se colpiti da un fulmine sono...

in casi lievi: vertigini, confusione mentale, timpani lacerati, temporanea cecità o paralisi, amnesia o arresto cardiaco, ustioni superficiali ...in casi gravi: gravi ustioni, folgorazione.

Settore Viabilità e Strade Servizio Sicurezza sul Lavoro e Protezione Civile

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Hanno lavorato a questo documento Flaviano Regondi, Responsabile del Servizio Sicurezza sul Lavoro e Protezione Civile, e il Servizio Comunicazione Istituzionale e Web della Provincia di Monza e della Brianza

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Per qualsiasi domanda o richiesta riguardante queste tematiche, non esitare a contattare il Servizio Sicurezza sul Lavoro e Protezione CiviledellaProvinciaMB: sicurezzalavoro@provincia.mb.it

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