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La trappola del gioco d'azzardo
Da Roma a Torino in giro per l'Italia la rete di Avviso Pubblico porta insieme a Bper Banca nelle scuole e nelle istituzioni il confronto sulle conseguenze del gioco d'azzardo in un progetto di formazione e prevenzione. Perché purtroppo anche in Piemonte il volume di gioco e i giocatori d'azzardo sono in crescita: dopo la parentesi del lock down, i dati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dicono chiaramente che il trend è tornato a salire dopo il 2021, l’anno in cui la nuova amministrazione alla guida della Regione Piemonte ha cancellato la legge regionale che imponeva limitazioni sulle macchinette.
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Nel 2021 in Piemonte sono stati spesi per il gioco d’azzardo in presenza (non quello online) 717 milioni di euro, 100 milioni di euro in più rispetto ai 620 milioni del 2020.
Malgrado aumentino i giocatori, i ricoverati ai SerD per le dipendenze non fanno altrettanto: in Piemonte nel 2021 erano in 765, contro gli 843 dell'anno precedente.
Nel frattempo sono state 12mila le firme raccolte tra i cittadini piemontesi per chiedere restrizioni alla diffusione del gioco d'azzardo e una nuova legge.
Nei giorni scorsi la Città metropolitana di Torino ha ospitato una serata di dibattito, e con le parole del vicesindaco metro- politano Jacopo Suppo e della consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili e di parità Valentina Cera ha ribadito il proprio impegno per prevenire questa piaga sociale. Al confronto sono intervenuti fra gli altri Claudio Forleo, responsabile dell’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico, il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, la vicesindaca del Comune di Torino Michela Favaro, Simona Neri, sindaca di Laterina Pergine Valdarno e responsabile Gioco d’azzardo per ANCI, e Paolo Jarre, già direttore del Dipartimento Patologie delle Dipendenze della Asl To3 Torino.
Carla Gatti