![](https://assets.isu.pub/document-structure/220527065924-c8774ec452bdfd21fe077b4de2763c18/v1/31a8e00e738261583336a57e51610e35.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
1 minute read
Oleg Mandič ha incontrato gli studenti
Tra i diversi momenti speciali che la Città metropolitana ha organizzato quest’anno al Salone del Libro di Torino spicca l’incontro che si è svolto all’Arena Bookstock lunedì 23 maggio con Oleg Mandič, noto come “l’ultimo bambino di Auschwitz", a cui hanno partecipato centinaia di studenti. È stata una straordinaria e toccante occasione per tanti giovani di ascoltare la testimonianza diretta di uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di sterminio: Mandič, scrittore e sociologo nato nel Regno d'Italia nel 1933, a causa delle persecuzioni razziali all’età di 11 anni venne deportato ad Auschwitz, dove rimase otto mesi, fino alla liberazione del campo avvenuta il 27 gennaio 1945 a opera dei sovietici, e oggi è uno dei principali testimoni della vita da bambino nei campi di sterminio. “Bisogna riuscire a riconoscere il male non per piangersi addosso, ma per trovare qualche elemento positivo su cui costruire il futuro” ha detto Mandič alla platea. “Io a 11 anni ho conosciuto il male assoluto, e grazie a questa esperienza estrema ho poi ho capito che tutto quello che mi sarebbe capitato dopo non avrebbe potuto essere che bene: la mia vita è stata bellissima perché è venuta dopo Auschwitz”. Al termine dell’incontro, il vicesindaco e i consiglieri metropolitani hanno consegnato a Oleg Mandič una pergamena firmata dal Sindaco di Torino.
c.be.
Advertisement
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220527065924-c8774ec452bdfd21fe077b4de2763c18/v1/6c4b88550fcce586cb5227fd3fee937f.jpeg?width=720&quality=85%2C50)
![](https://assets.isu.pub/document-structure/220527065924-c8774ec452bdfd21fe077b4de2763c18/v1/abb61b650aaa6c7cf70e42033496a3ef.jpeg?width=720&quality=85%2C50)