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A Traves gli studenti ripercorrono il Sentiero della Libertà

Cammineranno sui "Sentieri della Resistenza", quelli percorsi dai partigiani nei 20 mesi della lotta al nazifascismo, per capire quali memorie custodiscono quei boschi e quelle quelle montagne, che in quasi 80 anni sono cambiati non poco. Loro sono gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Ceres e Viù, coinvolti in un progetto a cura della Città metropolitana di Torino all’interno del piano tematico Pa.C.E. finanziato dal programma transfrontaliero Alcotra Italia-Francia. Giovedì

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17 novembre nella sede della Cooperativa di consumo di Traves, in frazione Malerba, hanno partecipato ad un incontro dedicato al comandante dei partigiani della 46ª Brigata Garibaldi Nicola Grosa e hanno visitato la mostra dedicata alla vicenda umana, politica e militare di Grosa, che nel dopoguerra fu anche consigliere comunale a Torino. Provetto alpinista, oltre che comandante partigiano ed esponente del Partito Comunista, nel dopoguerra Grosa si impegnò nel recupero delle salme dei partigiani della sua formazione caduti in battaglia e a seguito di rappresaglie nazifasciste. Per capire in quale ambiente combatterono i partigiani delle Valli di Lanzo i ragazzi delle scuole locali percorreranno presto il Sentiero della Libertà,

numero 254 della segnaletica CAI, che collega Malerba di Traves alla località Prà Lorenzo, sullo spartiacque con la valle di Viù. Il percorso rientra tra quelli che la Città metropolitana sta inserendo nella rete dei "Sentieri della Resistenza", chiedendone la registrazione nel Catasto regionale del patrimonio escursionistico. Nel corso del convegno con i ragazzi delle scuole di Ceres e Viù il Presidente provinciale dell’ANPI, Nino Boeti, ha sottolineato l’importanza della trasmissione della memoria della Resistenza ad allievi che non sempre (ma non è certamente il caso dei ragazzi di Ceres e Viù) hanno l’occasione di approfondire le vicende della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione. “Molti ragazzi e anche i loro familiari non hanno un’esatta conoscenza di quello che accadde nei mesi della Resistenza, ma anche prima della Resistenza e prima della guerra, quando il fascismo andò al potere con la violenza e con la discriminazione degli ebrei con le leggi razziali. - ha ricordato Boeti – Occorre capire e far capire che quello che è accaduto potrebbe ancora accadere: basta considerare quello che sta succedendo nel cuore dell’Europa, in Ucraina”. La professoressa Antonella Nasta, una delle insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi delle scuole di Ceres e Viù nell’incontro dedicato a Nicola Grosa, sottolinea che “in realtà quello con gli allievi è stato uno scambio, perché molti di loro hanno portato testimonianze di vicende vissute dai loro nonni e bisnonni. Abbiamo ascoltato da loro racconti molto dettagliati, a cui noi insegnanti abbiamo affiancato un inquadramento storico. I nostri allievi sono molto legati al loro territorio e percorrere il Sentiero della Libertà consentirà di attribuire un significato ancora più importante a questi luoghi”. Il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha ribadito l’impegno della Città metropolitana nella diffusione della memoria della Resistenza: “Stiamo riuscendo, in collaborazione con i Comuni, l’ANPI e le associazioni locali, a promuovere iniziative che coinvolgono i ragazzi per restituire loro il senso della memoria e della storia dei loro territori, recuperando i percorsi utilizzati dai partigiani. La nostra Repubblica e i suoi valori sono nati grazie alla lotta partigiana in montagna. Lo Stato spesso si è dimenticato delle nostre vallate e recuperare il senso e i valori della Resistenza può contribuire ad un nuovo protagonismo dei territori montani”.

m.fa.

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