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EDIZIONE DEL LUNEDÌ

Cultura Ricominciamo da qui: la storia del dialogo tra parole e forma

Reportage

Piste ciclabili dimenticate Un percorso a ostacoli ‰‰ Gian Luca Zurlini I 12-13

QUOTIDIANO FONDATO

Lunedì 19 aprile 2021 Anno 286 Numero 107

EDITORIALE

TRADIZIONE E MODERNITÀ ECCO LA NUOVA «GAZZETTA» ‰‰ Claudio

con «Parma City Guide» e 16,50 con «Palazzi di Parma - Dalle stanze del potere alle dimore nobili» e 16,50 con «Persone vere» e 13,50 - con «Torrechiara» e 13,50 con «Museo casa natale Arturo Toscanini» e 11,50 con «L’Orsaro» e 6,50 - con «Le due imperatrici» e 15,50 con «Montagne partigiane» e 11,50

C

Viviano Domenici I 30

D'INFORMAZIONE NEL 1735

Euro 1,50

www.gazzettadiparma.it

Emergenza Covid Ausl e ospedale: «Le forniture disponibili vengono sempre utilizzate»

Vaccini, corsa contro il tempo

Bonaccini: «Pronti a immunizzare tutti, se arrivano le dosi»

Rinaldi

ari lettori, il grande giorno è arrivato. Sono stati mesi entusiasmanti di lavoro, di discussioni, di riflessioni su come ripensare il giornale. Abbiamo fatto e rifatto, creato e smontato, realizzato prove su prove. Al centro dei nostri pensieri c’eravate – sempre e comunque – voi lettori. Perché l’obiettivo che ci siamo posti dal primo giorno in cui abbiamo deciso di metterci al lavoro per la riforma è stato offrire una «Gazzetta» più bella, più elegante, più ordinata, più facilmente leggibile, più ricca, con approfondimenti, nuovi contenuti, nuove rubriche, inserti più belli. Noi siamo molto soddisfatti: sia del risultato, sia del “gioco di squadra” che ha coinvolto tutta la «Gazzetta». Ci direte voi se abbiamo lavorato bene. Nel libro che trovate oggi con la «Gazzetta» – un regalo a tutti voi per il nostro compleanno – troverete illustrate nei dettagli tutte le novità, spiegate dai bravissimi professionisti che hanno lavorato con noi: Gianluigi Colin (un nome, una garanzia) e Paolo Artoni e Sara Bazzini dello studio parmigiano Qreactive. Abbiamo deciso di tornare a un carattere bodoniano – un doveroso segno di rispetto verso il nostro passato – che rende i titoli più “leggeri” e eleganti, e reso più moderna la testata, ma con un forte segno (...) Segue a pagina 5

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Paracadutista morto Si cerca un perché alla tragedia di Carlo Maestri

‰‰ Dallapina I 15

Lenz Teatro Uno spettacolo alla Biennale di Venezia

‰‰ Pedrabissi I 29

‰‰ L'obiettivo del presidente della Regione Stefano Bonaccini è «vaccinare tutti entro la fine dell'estate», ma il problema-lo ammette lui stesso - è quello delle dosi che continuano a mancare. Da Ausl e ospedale Maggiore si sottolinea che al momento nessuna dose resta in frigorifero e tutte quelle arrivano vengono poi utilizzate, ma le forniture restano ancora troppo scarse. ‰‰ Milano, Bertoncini I 8-9

Italia&Mondo

Intervista Le sfide che attendono il nostro territorio Draghi

«Tempi confermati Il Recovery plan all'Ue il 30 aprile» ‰‰

Chiri | 5

Formula Uno

Gran premio dell'Emilia a Imola Leclerc quarto ‰‰

Ciccarone | Inserto sport

Moto Gp

Trionfa Quartararo Bagnaia secondo Morbidelli quarto ‰‰

Economia

Guido Barilla: «Progettualità e investimenti per costruire la Parma di domani» ‰‰

Senza parabola La Tv del futuro viaggia sul web

Claudio Rinaldi I10-11

In Corsivo

| Inserto sport

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Ferrandi | 33-34-35

di Filiberto Molossi

I DUE CAMPIONI

F

ateglielo vedere. Fatelo vedere ai genitori dei ragazzini che quando giocano i figli insultano l'arbitro, si sostituiscono all'allenatore, denigrano gli avversari. Fatelo vedere a chi in panchina indicando minacciosamente un'ala destra alta un metro e un barattolo intima al suo impaurito terzino di prima media: «Quello li non lo fai passare, hai capito?». E poi fatelo vedere a chi campa di polemiche, ai palloni gonfiati e a quelli già sgonfi: a chi chiede rigore tuffandosi in area, a chi il Var sì, anzi no, magari forse, a chi imbroglia in tutti i campi, persino al fantacalcio. Fatelo a vedere a tutti il momento in cui, nel terzo, infinito,

tempo di una partita assurda, un uomo di 32 anni piange disperato, come solo un vero uomo può fare: e un altro, con una casacca di colore diverso, siede accanto a lui, per consolarlo. Dei sette gol segnati nella sfortunata sconfitta del Parma a Cagliari, il più bello è sicuramente l'ottavo, a pallone lontano, a luci quasi spente. Quando Kurtic si dispera e Joao Pedro, il capitano degli avversari, si siede accanto a lui, senza dire nulla. Ecco, è tutto qui. Con tanto di lezione in diretta tv: perché per quante volte siamo stati Kurtic (tante, probabilmente), ogni volta che saremo Joao Pedro, in uno stadio come fuori, faremo davvero la differenza.


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Lunedì 19 aprile 2021

PRIMO PIANO

Ristorazione Vissani: «Per ripartire serve denaro fresco»

primopiano@gazzettadiparma.it

«Spero che Dio ci aiuti a superare questa crisi, ma qui servono denari freschi»: è quanto ha detto lo chef Gianfranco Vissani, partecipando a Città della Pieve al sit-in di sensibilizzazione sulla crisi della ristorazione a causa dell’emergenza Covid. ‰‰

Misure Speranza: «Guardiamo al futuro con fiducia, ma serve ancora tanta prudenza»

Riaperture, le Regioni vogliono di più Fedriga: «Si poteva osare». La componente di centrodestra mette nel mirino il coprifuoco

Toti Il presidente della Liguria è uno dei governatori che vogliono con più forza le aperture

‰‰ Roma Le Regioni chiedono un passo in più sulle riaperture, dalle palestre ai ristoranti, dal coprifuoco al pass. Ma il governo mantiene per ora la roadmap annunciata dal premier Mario Draghi, con le ripartenze graduali a partire dal 26 aprile di diverse attività. «Guardiamo al futuro con fiducia - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza - ma serve ancora tanta prudenza: se si fa un passo troppo lungo si rischia poi di dover tornare indietro». A rafforzare gli inviti alla cautela sono i dati delle ultime 24 ore che danno conto di una salita del tasso di positività, arrivato al 5,5% (+0,9%). I nuovi contagiati sono stati 12.694 e 251 le vittime, in calo rispetto alle 310 di sabato. Il Papa, intanto, ha esultato per la Preghiera mariana del Regina Caeli recitata dal balcone dopo oltre un mese ai fedeli in piazza: «Mi manca la piazza quando devo fare l’Angelus in Biblioteca», ha detto Francesco. Per il presidente della Con-

22 L'ora del coprifuoco Secondo il centrodestra è superato, ma per ora non si pensa di cambiarlo

ferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, «si poteva riaprire di più, ad esempio le palestre con le lezioni individuali che non sono fonte di particolare contagio. Su qualche dettaglio potremmo collaborare col governo per migliorare le misure». Più netto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che plaude alla stagione delle riaperture, ma, avverte, «alcune cose ancora non tornano». Nel mirino, in particolare, il coprifuoco alle 22 ed il pass per gli spostamenti. Se prima, spiega il governatore, «senza vaccini» si mangiava nelle zone gialle «all’interno di bar e ristoranti», con tutte le norme di prudenza previste, «dobbiamo poterlo fare anche ora, quando riapriremo». Inoltre, aggiunge, «se apriamo i ristoranti la sera, non può restare il divieto di movimento dopo le 22. In Italia si va a cena alle 20.30 o alle 21. Non vedo il bisogno di fare ingozzare gli avventori in pochi minuti perché deve scappare a casa». Quanto al pass, rileva il governatore ligure, «non tutti i

cittadini potranno avere il vaccino nelle prossime settimane, e non per loro scelta. Quindi una persona deve potersi spostare per lavoro, studio e tutte le altre motivazioni già previste. Altrimenti fino a luglio almeno potranno muoversi solo le persone con più di 60 anni, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il proprio turno del vaccino, paralizzando il Paese». Un confronto col governo le Regioni, insieme ad Anci e Upi, lo chiedono anche sul tema delle scuole, in vista delle riaperture del 26 in presenza e dei relativi problemi legati all’uso dei mezzi pubblici da parte dei ragazzi. «Bisogna rivedere gli orari di entrata ed uscita dalle scuole», osserva

Fedriga. Speranza, da parte sua, invita a «tenere insieme due parole: fiducia e prudenza. C’è l’esigenza di ripartire, ma va fatto con gradualità. Non ci sarà un "giorno X" in cui tutte le misure spariranno. Dal 26 possiamo permetterci alcune riaperture, ci sarà una fase di transizione non brevissima e avremo ancora più bisogno di evitare assembramenti, usare la mascherina e rispettare le prescrizioni. Chiediamo una mano alle persone, dipende anche dai nostri comportamenti». Il governo è al lavoro al nuovo decreto da approvare martedì o mercoledì prossimi in Consiglio dei ministri. Il cronoprogramma delle riaperture è stato stilato, resta-

Scuola, corsa contro il tempo ma tornare in aula sarà dura ‰‰ Roma La vera protagonista della ripartenza, a partire dal 26 aprile, è la scuola che torna tutta in presenza: «un rischio ragionato, non folle» ha commento il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha definito l’istruzione «architrave della nostra società». Ma i problemi non mancano. Due su tutti: i trasporti e, come segnalato dai presidi, il sovraffollamento degli istituti, con l’impossibilità in molte classi di mantenere il distanzia-

mento. In questi casi, il ritorno alla Dad sarà una conseguenza obbligata. Questa mattina è previsto un incontro tra il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati per fare il punto sui protocolli e sugli esami, ormai davvero vicini. In ogni caso, l’esito della riunione sarà condiviso con Il Cts che si esprimerà su questi temi. E in settimana, ha annunciato la ministra Mariastella Gelmini, ci sarà un tavolo con i colleghi delle Infra-

strutture, dell’Istruzione e i presidenti delle Regioni dove si affronteranno «i temi della logistica», a cominciare da quello cruciale dei trasporti. «Ci vorrà il tracciamento, ma il ritorno in classe almeno per un mese è un fatto doveroso», ha ribadito Gelmini. Sembra insomma un dèjà vu di settembre, quando la scuola ripartì tutta in presenza, ma stavolta la differenza la fanno i vaccini al personale scolastico, con il

no diversi dettagli da definire sulle singole attività e relative prescrizioni, anche con l’aiuto del Cts che domani si riunirà per esaminare in particolare il pass che servirà dal 26 a spostarsi tra regioni di diverso colore e per accedere agli eventi che riapriranno, dai concerti allo sport. Nella fase iniziale dovrebbe bastare un certificato che dimostri una delle tre condizioni richieste: vaccinazione, test negativo nelle ultime 48 ore, avvenuta guarigione. In seguito, tra le ipotesi c’è anche quella di una app con un codice Qr da esibire sul modello del pass europeo che Bruxelles intende attivare dall’estate. Sul coprifuoco, nonostante le critiche di FdI e della pressione di Matteo Salvini e di alcuni presidenti di Regione, sarà mantenuto il limite delle 22. Anche sul no alle attività al chiuso al governo sembra prevalere la linea rigorista, con una possibile rivalutazione in base ai dati dei contagi nella seconda metà di maggio. Massimo Nesticò

Aule piene La riapertura al 100% provoca problemi

73% che ha ricevuto la prima dose, 3 su 4. «È criticabile la sospensione del piano vaccinale nei confronti del mondo della scuola», chiosa Antonello Giannelli, presi-

dente dell’Anp (l’Associazione nazionale presidi). A preoccupare sono ancora i trasporti, sempre troppo affollati. «C’è un limite fisiologico rappresentato dal nu-

mero insufficiente di bus - dice senza il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - Insieme ad Upi ed Anci abbiamo chiesto un incontro al governo per rivedere gli orari di entrata ed uscita dalle scuole». «La scuola è un luogo naturale di assembramento spiega infine Giannelli - Se si torna al 100% in molte aule non sarà possibile rispettare il metro di distanziamento». Simona Tagliaventi


Lunedì 19 aprile 2021

Confesercenti «L'online affossa i negozi: 70mila a rischio»

I negozi tradizionali rischiano di pagare caro l’effetto del Covid. L’intero comparto del commercio al dettaglio è in grave difficoltà. A lanciare l’allarme è Confesercenti, secondo le cui stime sono circa 70mila le attività commerciali che, senza una decisa inversione di tendenza, potrebbero abbassare definitivamente le saracinesche quest’anno. Metà sono nei centri commerciali. ‰‰

Industria nozze Settore al palo Giù il Wedding Tourism

Il grido di allarme lanciato dal wedding and fashion designer Enzo Miccio viene confermato da una ricerca di Jfc: oltre al turismo la pandemia ha messo in ginocchio la prolifica «industria» legata al settore matrimoni e ha totalmente massacrato il cosiddetto Wedding Tourism. ‰‰

Vaccino In corso la distribuzione delle 400mila dosi di Moderna

Controlli a Roma

Breton: «In tre mesi 54 milioni di vaccini all'Italia dall'Ue»

Oltre ottanta le multe

Quindici milioni di iniezioni «Immunità di gregge ad agosto» ‰‰ Roma Superata in Italia quota 15 milioni di vaccinazioni, l’87,2% delle dosi consegnate alle Regioni. L’annuncio del commissario Francesco Figliuolo conferma l’accelerazione della campagna vaccinale che segna, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, «una fase diversa: sono stati somministrati in 3 giorni ha detto - un milione di dosi di vaccino». Di questo passo, secondo la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, l’immunità di gregge potrà essere raggiunto ad agosto o settembre E mentre è in corso la distribuzione delle oltre 400 mila dosi di Moderna arrivate ieri sera all’hub nazionale di Pratica di Mare, la nuova settimana della campagna vaccinale anti-Covid in Italia sarà segnata martedì dalla cruciale decisione dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) su Johnson&Johnson, il monodose bloccato dopo pochi casi di trombosi su sette milioni di somministrazioni negli Stati Uniti. Il probabile via libera al preparato dell’azienda Usa, con raccomandazione magari di usarlo per gli over 60 come AstraZeneca, darebbe rinnovato slancio alla fase di immunizzazione degli anziani e dei fragili. Proprio sul versante di Astrazeneca, il commissario per il mercato interno Thierry Breton ha detto che il contratto dell’Ue con l’azienda, che scade il 30 giugno, è a rischio di rinnovo a causa dei ritardi di consegna accumulati: «La mia priorità come gestore dei vaccini è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30

1,5 Milioni di shot E' il numero di vaccini AstraZeneca ad oggi conservati in Italia

milioni e poi 70 milioni», ha affermato. E comunque «niente è definitivo, continueremo a discutere», ha aggiunto. Tornando alla campagna vaccinale italiana, un dato certo è che ha accelerato rispetto alle settimane scorse: un milione di dosi somministrate in tre giorni, appunto, di cui oltre 358 mila venerdì e, come ha scritto Matteo Renzi su Fb, 410 mila vaccinazioni sabato. Il commissario all’Emergenza Figliuolo aveva corretto la previsione di mezzo milione di dosi inoculate al giorno entro aprile promettendone invece 315 mila tra il 16 e il 22 e l’obiettivo appare possibile. Sono oltre 10,6 milioni i cittadini che hanno ricevuto almeno una dose, quasi il 18% della popolazione. Oltre 4,4 milioni (il 7,45% della popolazione) ha ricevuto

anche la seconda dose. Il 53% circa degli over 70 - i più a rischio - hanno una copertura totale o parziale. La ministra degli Affari regionali Gelmini è convinta che «procedendo con questo ritmo nelle vaccinazioni nell’arco di un paio di mesi, ad agosto-settembre, potremmo raggiungere l’immunità di gregge», fissata intorno al 70% della popolazione vaccinata. Alcuni giorni fa risultavano conservati 1,5 milioni di shot, oltre un milione di AstraZeneca, per lo più per i richiami, ma anche per i rifiuti. Ieri sera il commissario Ue per il mercato interno Thierry Breton ha detto che «l'Italia riceverà nei prossimi tre mesi dalla Ue 54 milioni di vaccini dei quattro finora approvati, cioè tre volte di più di quelli ricevuti finora». Luca Laviola

Roberto Speranza Il ministro fiducioso: inoculate in tre giorni un milione di dosi

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Troppa folla, chiuse le piazze della movida ‰‰ Roma Prove generali di «movida libera», senza troppi vincoli da Covid l'altra sera a Roma. Alcuni video diffusi sui social testimoniano di assembramenti in varie parti della città, anche con giovani a ballare in strada, con la musica ad alto volume. Come nelle immagini dove si vede un gruppo di ragazzi, molti dei quali senza mascherina, ballare al ritmo della musica proveniente da due minicar. La scena è stata forse ripresa a piazza Fiume, accompagnata da commenti comprensibilmente indignati sul web. Nel tardo pomeriggio, invece oltre cento giovani hanno affollato alcuni giardinetti a fianco della centralissima via Flaminia, sempre nella capitale, vicino a un bar: molti di loro avevano le mascherine abbassate per fumare qualche sigaretta, dopo aver consumato l’ultimo aperitivo. Alcuni passanti, notando l'atteggiamento tutt'altro che rispettoso delle limitazioni in vigore, hanno chiamato le forze dell’ordine che hanno identificato alcuni dei ragazzini presenti. Il bar aveva regolarmente chiuso i battenti alle 18, ma questo non ha scoraggiato il gruppo. Un altro video, rapidamente divenuto virale sul web, immortala decine di ragazzi che scappano rapidamente all’arrivo delle forze dell’ordine. I controlli nel weekend sono continuati serrati e per la troppa folla alcune piazze della movida nella giornata dell'altro ieri sono state momentaneamente chiuse dagli agenti della polizia municipale. In particolare a Trastevere, sede storica dei ritrovi giovanili, stop a piazza Trilussa e presso la Scalea del Tambu-

rino, ma anche a piazza Testaccio e in piazza Bologna: oltre venti le persone identificate e sanzionate e tre le denunce scattate per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale. Nella zona di Villa Borghese, è stato costante il monitoraggio dei caschi bianchi per contrastare il fenomeno dei raduni di minicar, segnalato dai cittadini nei giorni scorsi. Per gli assembramenti e minimarket fuori regola in tutto sono stati oltre 80 gli illeciti contestati. Verifiche

Assembramenti e multe Superlavoro per le forze dell'ordine nella Capitale anche sul lungomare di Ostia, dove solo nella giornata di ieri sono stati eseguiti oltre 500 accertamenti su veicoli e persone. Dal Centro alla periferia, gli agenti hanno eseguito controlli a tappeto presso esercizi commerciali e minimarket per contrastare la vendita irregolare di bevande alcoliche, oltrechè per verificare il rispetto delle normative antiCovid: una trentina gli illeciti riscontrati che in alcuni casi, oltre alla sanzione, hanno portato alla diffida.


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Lunedì 19 aprile 2021

Primo piano

� Mondo

In Israele si esce senza mascherina

10,7% in 11 giorni: rimangono occupati 3.340 posti letto con soglia di saturazione maggiore del 30% in 13 Regioni. Ma, soprattutto, la media di ingressi giornalieri rimane intorno a 200. «Spetta alla politica contemperare il diritto alla tutela della salute con gli altri diritti e libertà tutelati dalla Costituzione. Tuttavia, tale decisione richiede la massima collaborazione della popolazione e un adeguato supporto dei servizi sanitari perché, con l’attuale livello di circolazione del virus, il "liberi tutti" rischia di far impennare nuovamente la curva dei contagi con il rischio di compromettere la stagione estiva». Gli effetti di un’Italia rossoarancione si protrarranno almeno sino alla metà di maggio: di conseguenza nelle prossime settimane continueranno a scendere i nuovi casi e a ridursi la pressione sugli ospedali. Ma il progressivo ritorno al giallo determinerà «inevitabilmente» una risalita della curva dei contagi, «da un lato mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all’aperto per l’aumento delle temperature che riduce l’effetto aerosol, dall’altro alimentata dall’aumento dei contatti sociali e, soprattutto, dal mancato rispetto delle regole». Maria E. Bonaccorso

‰‰ Tel Aviv In Israele, d’ora in avanti, la mascherina all’aperto non sarà più obbligatoria: è l’ulteriore conferma che per ritrovare la libertà dalla pandemia la vaccinazione è la strada maestra. Tanto è vero che l’Europa, più lenta nelle somministrazioni, si avvia solo a prime, timide, riaperture, anzi in certi casi le scoraggia. In Germania, ad esempio, la cancelliera Merkel vuole addirittura stringere imponendo il coprifuoco notturno. In Israele è stata una giornata spartiacque. Nel Paese più virtuoso nelle vaccinazioni, che ha riscontrato un drastico calo di vittime e contagi, i cittadini sono potuti uscire all’aria aperta senza mascherine. Con il benestare del ministero della Sanità in accordo con gli esperti. La svolta è stata accolta con cautela dalla popolazione, e per le strade di Tel Aviv in molti hanno continuato ad andare in giro con la protezione sul viso. Inoltre, le autorità sanitarie hanno ribadito l’importanza di utilizzare la mascherine negli spazi chiusi e che «ognuno la tenga in tasca e la usi quando serve». Prudenza sacrosanta, ma resta il fatto che dopo oltre un anno di pandemia, in cui la mascherina è diventata un’appendice per tutti, non doverla indossare sempre e comunque è un segnale importante. Di ritorno ad una pseudo-normalità. Normalità a cui si sono riavvicinati anche i ragazzi, in Israele, perchè hanno riaperto tutte le scuole. Tutto questo mentre, a pochi chilometri di distanza, Gaza ha registrato il peggiore bilancio di vittime in 24 ore. Come Israele, la Gran Bretagna fa passi verso la ritrovata libertà grazie alla campagna vaccinale. Il 2 maggio la città di Liverpool ospiterà un concerto di prova per cinquemila persone, senza mascherina e distanziamento. Serviranno soltanto un test negativo all’ingresso e uno dopo l’evento, oltre a registrarsi al servizio sanitario: «Un passo avanti verso un’estate di eventi dal vivo», ha sottolineato il governo.

esagerato di minaccia e aumentare le sensazioni di pericolo e vulnerabilità». «Abbiamo enormi domande senza risposta - aggiunge - con queste incognite arriva un naturale desiderio di risolvere l’incertezza, quindi cerchiamo informazioni. C’è un lato sano nella ricerca. E poi anche un lato malsano, che può lasciarci costantemente tesi e preoccupati. Al contrario, dobbiamo imparare a tollerare l’incertezza». Chi è più predisposto a questo comportamento? Per Teachman si può dedurre da altre ricerche «che le persone che sono vulnerabili all’ansia avranno una probabilità particolare di cadere in questo

circolo vizioso. Questo perché l’ansia è associata a un’attitudine a prestare maggiore attenzione alle informazioni negative». Per contrastare l’eccesso di ansia e preoccupazione generato da questo comportamento si deve innanzitutto uscire «allo scoperto», tracciando il tempo trascorso online e le ripercussioni sull’umore, il sonno e i livelli di ansia. Poi limitarsi, scegliendo magari di trascorrere non più di mezz’ora online dopo la scuola o il lavoro, o di ridurre in alcuni momenti specifici, come la sera, nei quali navigare sul web potrebbe incidere negativamente sul sonno. Elida Sergi

Italia sul filo del rasoio Rezza in allarme: «Le prossime settimane sono cruciali» Anche ieri più di 12.500 nuovi contagiati e 251 vittime ‰‰ Roma Il rischio che le curve dell’epidemia possano cambiare direzione e tornare verso l’alto c’è, calcolato, la scelta di riaprire è il frutto di un compromesso, per cercare l’equilibrio con le difficoltà economiche e sociali del Paese. A dirlo in coro, ammettendo anche di comprendere le ragioni della scelta, sono esperti e tecnici, Lo sottolinea anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che parlando della ripartenza delle scuola chiede l’aiuto di tutti. Parla di un rischio ragionato, e aggiunge «dobbiamo chiedere aiuto alle persone, soprattutto ora avremo ancora più bisogno di attenzione, mascherine, distanziamento, lavaggio mani». Intanto anche i numeri di ieri non sono particolarmente rassicuranti anche se in discesa rispetto a quelli di sabato. Sono, infatti, 12.694 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato erano stati 15.370. Sono invece 251 le vittime in un giorno (sabato 310). In totale i casi dall’inizio dell’epidemia sono 3.870.131, i morti 116.927. Gli attualmente positivi sono 504.611 (-697 rispetto a sabato), mentre i guariti e dimessi dall’inizio della pandemia

Giovanni Rezza Il direttore direttore generale della prevenzione alla salute

sono 3.248.593 (+13.134). In isolamento domiciliare ci sono 477.652 persone (-216 rispetto a sabato). Sono, poi, 230.116 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Sabato i test erano stati 331.734. Il tasso di positività è del 5,5%, in salita, come sempre accade quando si fanno molti meno tamponi, rispetto al 4,6% di sabato. Sono, infine, 3.311 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 29 unità nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 163, come sabato. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 23.648 persone, in calo di 452 rispetto a sabato. Numeri alla mano i tecnici cercano di prevede cosa potrà succedere nelle prossime settimane dopo queste riaperture definite da Gimbe «sul filo del rasoio». Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute e membro del Cts, spiega che le prossime settimana saranno cruciali e che ci si affida al sistema di allerta rapido per intervenire, il che si traduce con nuove chiusure, se saranno necessarie, o tracciamenti, se i numeri dei contagi lo consentiranno. A Repubblica di-

chiara che «il rischio accettabile per un epidemiologo è zero, per un economista può essere 100 e per chi ha dovuto chiudere un’attività è ancora più elevato. «È legittimo che la politica trovi una sintesi», dice, e saranno cruciali le due-tre settimane successive. Poi fa sapere che potrebbero avere via libera rapidamente i test salivari: «Sono affidabili ormai quanto il tampone». Le riaperture sono una «decisione politica sul filo del rasoio, ma inevitabile. Serve la massima collaborazione dei cittadini per non compromettere la stagione estiva», evitando il «liberi tutti» per non arrivare ad una nuova impennata dei casi spiega il Presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che osserva come la circolazione del virus sia ancora rilevante, seppur con notevoli differenze regionali. La curva dei ricoveri con sintomi, dopo aver raggiunto il picco (29.337) il 6 aprile, ha iniziato la discesa con una riduzione del 18% in 11 giorni: i numeri assoluti sono ancora molto elevati (24.100) e la soglia di saturazione è maggiore del 40% in 5 Regioni. Anche la curva dei pazienti in terapia intensiva ha raggiunto il picco il 6 aprile (3.743), ma la discesa è più lenta con una riduzione del

-18% Ricoveri La curva ha cominciato a ridursi, ma scende ancora troppo lentamente

Lo stress da infodemia fa male ma il «doomscrolling» è pure peggio ½ ora

Per battere l'ansia è importante non stare online per un numero troppo alto di ore

‰‰ Roma Una grande quantità di notizie negative online, lette tutte di un fiato in una sessione di collegamento. Che alla fine lasciano più nervosi, tristi e sconfortati di prima. Il 2020 e il 2021 che è ancora in corso sono anche gli anni non solo dell’infodemia ma anche del «doomscrolling»: così si definisce sempre più sui social network e sui media, tanto da finire come voce sui dizionari americani, una ten-

denza relativamente nuova che con la pandemia si è molto accentuata, quella cioè di leggere ossessivamente notizie, spesso drammatiche e tristi. Complice anche il fatto che le distrazioni a causa dell’emergenza sanitaria sono ridotte, incollati agli schermi non sembriamo avere niente di meglio da fare che lasciarci così andare alla tristezza. Questo può avere, inevitabilmente, dei risvolti negativi

sul benessere mentale ma con alcune strategie e facendo pace con fatto che viviamo in tempi di incertezza uscire da quello che è un vero e proprio tunnel negativo si può. Parola di Bethany Teachman, professoressa di psicologia dell’Università della Virginia. «Non c’è niente di sbagliato spiega l’esperta - nel cercare di essere informati, ma quando una persona trascorre ore e ore a leggere storie negative, questo può dare un senso

Troppe notizie negative possono provocare ansia


Primo piano

Lunedì 19 aprile 2021

Politica

Governo Se ci sarà un ritardo a rischio i primi finanziamenti

Recovery plan, Draghi deve chiudere entro il 30 Draghi Il premier stringe sul Recovery dopo aver velocizzato il piano vaccinale

‰‰ Roma Messa a punto la strategia sul piano vaccini, Mario Draghi accelera ora sulla definizione delle prossime tappe per la messa in sicurezza dei conti e soprattutto del Recovery. Il Pnrr è infatti sulla rampa di lancio e sarà a Bruxelles entro la «scadenza» del 30 aprile. Il conto alla rovescia per la presentazione del Piano è partito e la road map è confermata da fonti di palazzo Chigi: «L’Italia presenterà puntualmente» il piano entro la fine del mese, assicura il governo e da Bruxelles fonti europee lo ribadiscono. Portogallo, Francia, Spagna e Grecia sono pronti a presentare i loro progetti la prossima settimana e l’Italia deve fare in fretta, per non perdere «il turno» nell’assegnazione della prima tranche di fondi a luglio: fino a 27 miliardi, per il nostro Paese. Per arrivare puntuali alla data, il governo ha quindi definito un cronoprogramma ormai dettagliato: Draghi chiuderà gli incontri con i partiti, ascolterà le parti sociali e poi illustrerà il piano, fatto di 191,5 miliardi circa, di cui 69 a fondo perduto, 122 prestiti, più 30 del fondo di accompagnamento al Pnrr, alle Camere il 26 e 27 aprile. I tempi sono stretti e prima di quella data ci sarà il passaggio in Consiglio dei ministri. Dove, con molte probabilità, verrà anche approvato un decreto, che accompagnerà il Pnrr, con la definizione della «governance» di gestione del piano: dovrebbe essere sviluppata su due livelli, con una struttura di coordinamento centrale, che avrà un compito di supervisione dell’attuazione del piano e sarà anche responsabile del-

Cronache da palazzo

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l’invio delle richieste di pagamento a Bruxelles. Saranno poi le singole amministrazioni ad essere responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme e tra loro dovranno trovare un coordinamento. Si tratta di un aspetto delicato, cui i ministri guardano con molta attenzione, perché nessuno vuole essere escluso. Perciò dovrebbe essere confermata la centralità del Mef, ma la supervisione politica dovrebbe essere a Palazzo Chigi, con il coinvolgimento di volta in volta dei ministri competenti. Nel frattempo Draghi ultimerà gli incontri in calendario in vista della definizione

27 miliardi Sono i fondi Ue disponibili da luglio per il nostro Paese se il piano arriverà in tempo

Oggi incontri Il premier vedrà Fratelli d'Italia e poi Italia Viva Martedì arriva LeU

finale del documento che avrà, come preannunciato dal premier, molti punti in comune con il piano messo a punto a suo tempo da Giuseppe Conte ma anche punti di «forte discontinuità». Oggi «andrò da Mario Draghi. Andrò con grande serietà ma anche con il coraggio di dire le cose che non vanno bene», annuncia la leader di FdI, Giorgia Meloni. Dopo Fratelli d’Italia, Draghi vedrà oggi anche Italia Viva e martedì Liberi e Uguali: M5S, Lega, Pd e Forza Italia li ha già incontrati. Il Movimento ha chiesto che il Superbonus venga prorogato al 2023 «come il Parlamento ha richiesto». La Lega vuole rassicurazioni sul fatto che le filiere a cui andranno i fondi siano effettivamente presenti in Italia e chiede che venga rivisto il codice degli appalti, mentre le priorità del Pd sono i giovani, le donne e gli investimenti al Sud. Francesca Chiri

Dalla prima pagina

Tradizione e modernità (...) identitario e di legame con il nostro passato, rappresentato dal primo stemma comparso nella testata (la prima volta il 3 dicembre 1745). Per gli articoli abbiamo scelto la fonte Heuristica, che garantisce un’alta leggibilità. Le gabbie grafiche delle pagine, dalla prima all’ultima, sono state pensate per rendere più agevole la lettura, chiarendo in modo molto netto le gerarchie delle notizie e affidandosi a fotografie di impatto e a spazi bianchi per “alleggerire” le pagine stesse. La prima pagina resterà – salvo eccezioni – dedicata principalmente a notizie parmigiane, ma tutti i giorni ci sarà una finestra sul mondo, con i “richiami” dei principali fatti di cronaca, di politica, di economia, approfondite all’interno, nelle pagine del Primo piano. Anche le testate delle singole sezioni del quotidiano sono più evidenti, sempre nell’ottica di agevolare la “navigazione” dei lettori. Le pagine di servizio (La tua agenda) sono raggruppate e previste in fondo al giornale: per avere a portata di mano i numeri utili e le farmacie di turno, il meteo e i programmi delle televisioni (e la programmazione dei cinema, quando finalmente riapriranno). La pagina delle lettere avrà più dignità, perché teniamo molto al dialogo costante con i lettori: spazio anche alle foto che i lettori ci invieranno. E ancora, una pagina dedicata a opinioni e commenti, con un’altra finestra sul mondo, rappresentata da brevi sintesi di editoriali di quotidiani nazionali e internazionali e Miscellanea, pagina riservata a interventi

e rubriche su vari argomenti. Le novità arrivano fino alle ultime pagine, quelle delle necrologie, che sono state rivisitate, per renderle più eleganti e sobrie, a cominciare dal titolo (Ci hanno lasciato), come ci è sembrato doveroso, per pagine dedicate alle parole per dire addio a un parente o un amico che se n’è andato. E poi, gli inserti: più belli e più ricchi, con nuove rubriche: chiederemo

La riforma Tante novità per offrire ai lettori una «Gazzetta» più bella e più ricca ai lettori cinefili di trasformarsi in “critici per un giorno” e lo stesso agli appassionati di lettura. L’inserto culturale della domenica diventerà di dodici pagine: spazio agli illustratori, alle foto (della Parma di oggi e di ieri), agli artisti, alle grandi firme che hanno fatto la storia della nostra Terza pagina. Ci saranno tante altre novità, che scoprirete strada facendo. Siamo convinti che le apprezzerete: al tempo stesso, siamo ansiosi del vostro parere. Una cosa è certa: abbiamo dato il massimo, tutti noi della «Gazzetta», per ottenere il risultato che oggi vi presentiamo. Con l’appoggio convinto e entusiasta del nostro Editore e di tutto il Consiglio di amministrazione. Buon compleanno a noi e a voi. Perché tutti voi lettori siete parte importante della grande famiglia della «Gazzetta». Claudio Rinaldi

Il gran ritorno dei vitalizi ai condannati Il M5S pensava di aver chiuso la partita, ma ora si ribalta tutto

di Carlo Lavini

Una commissione del Senato ha dato ragione al ricorso di Formigoni

I

l Movimento 5 Stelle credeva di aver chiuso la partita nel 2015, quando l’allora presidente del Senato Pietro Grasso tagliò il vitalizio ai parlamentari colpiti da condanna definitiva superiore a due anni. Analoga scelta fu fatta alla Camera da Laura Boldrini e i pentastellati, da sempre a caccia di privilegi ritenuti insopportabili, festeggiarono alla grande. Ma dopo aver vinto la battaglia, i promotori di quella iniziativa rischiano ora di perdere la guerra, perché cambiata la legislatura e gli equilibri ai vertici delle Camere, la apposita commissione di palazzo Madama ha dato ragione al ricorso di Roberto Formigoni, forse il più conosciuto degli esclusi, che dunque tornerà a godere del beneficio pensionistico. Aperta la strada, uguale sorte toccherà prossimamente ad altri colpiti che non si sono mai rassegnati a perdere la prebenda e quindi aspettiamoci simile trattamento per Del Turco, Di Donato, De Lorenzo e diversi altri. Apriti cielo! Gli strali degli anti casta arrivano a pioggia, colpendo a caso anche chi, come governo e maggioranza, in questo caso c’entrano poco. La commissione preposta all’esame è mista, politici e tecnici, ma

qualcuno con malizia fa notare che l’origine della decisione è nella legge che istituisce il reddito di cittadinanza e che specifica che i soli casi di sospensione per questo tipo di prestazioni sono le condanne per i reati di mafia e di terrorismo. E c’è anche chi fa notare che a parte i 5 Stelle dagli altri partiti non ci sia stata una levata di scudi unanime per quanto successo. Sarà che deputati e senatori hanno altro per la testa perché la maggioranza è sì larga, ma quanto a compattezza lascia un po’ a desiderare. Se il centro sinistra fatica a confrontarsi con la Lega, anche nel centro destra le difficoltà non mancano perché Fratelli d’Italia è da sola all’opposizione mentre Lega e Forza Italia appoggiano Draghi senza tuttavia voler rompere con l’alleato rimasto fuori. Situazione scomoda nella quale ognuno gioca la A volte ritornano Roberto Formigoni e Ottaviano Del Turco avranno il vitalizio anche se sono stati condannati

sua partita, come quella sul ruolo del ministro alla Salute Speranza, esponente di Leu, bersaglio delle critiche di Lega e FdI. Salvini da tempo ne critica l’operato, costringendo il premier Draghi ad una ripetuta difesa pubblica («lo stimo e l’ho voluto io al governo») e a questo punto la è Meloni a tentare il colpo giocando carta di una mozione di sfiducia individuale contro Speranza e chiamando tutto il centro destra a firmare la richiesta. Una mossa che più che il ministro, ben saldo in sella, mette in imbarazzo proprio Salvini che sa di non potersi spingere oltre le critiche a parole, in quanto da Leu e non solo è stato già ribadito che se salta Speranza viene giù il governo. In questa partita a scacchi c’è anche chi spiega che i rischi veri Speranza li corre semmai dal «fuoco amico» ossia da chi nel suo schieramento vorrebbe fermarlo, perché anche nel centro sinistra le fibrillazioni non mancano e nel Pd c’è chi si interroga da settimana su cosa abbia fatto davvero cadere il governo Conte bis, e se nessuno crede ai complotti dei «poteri forti» spesso evocati, qualche «manina» disturbatrice – dicono – forse c’è stata. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Lunedì 19 aprile 2021


Primo piano

Lunedì 19 aprile 2021

Flash dall'Italia e dal mondo Antartide

Firenze Monopattino: donna cade e batte la testa

Si è sciolto l'iceberg più grande del mondo

‰‰ Firenze Accertamenti della polizia municipale sono in corso a Firenze sulla caduta da un monopattino di una donna di 41 anni, poi ricoverata in codice rosso in ospedale. La donna era senza casco e ha battuto la testa. Dagli accertamenti sembra che abbia ha perso il controllo del monopattino mentre percorreva la discesa di via Stibbert sabato sera. La ferita è una spagnola da tempo residente nel Fiorentino. La donna è stata portata in ospedale in codice rosso con lesioni gravissime.

Come Willy Ragazzo pestato: due arresti Roma Preso a pugni in strada e poi, una volta a terra, colpito anche con un calcio. Un pestaggio in piena regola scattato probabilmente perché tempo fa il ragazzo aveva difeso un amico. A poche ore dall’aggressione avvenuta sabato pomeriggio, in pieno giorno, a Colleferro hanno un volto i due presunti responsabili. La polizia ha arrestato con l’accusa di lesioni gravissime il 18enne Christian Marozza e il 19enne Lorenzo Farina, entrambi di Colleferro. Una storia che sembra avere tante analogie con quella di Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte lo scorso settembre nella stessa cittadina in provincia di Roma. Non solo lo stesso luogo, ma il movente, perché anche Willy era intervenuto per difendere un amico dalle minacce di un gruppo di bulli. E poi le arti marziali, di cui erano esperti i due fratelli Marco e Gabriele Bianchi accusati del suo omicidio, così come lo sono i due arrestati per il pestaggio di sabato. I loro profili social raccontano di due ragazzi come tanti, ma Marozza segue anche la pagina di CasaPound. ‰‰

Omaha Sparatoria: arrestato un 16enne Omaha Un sedicenne è stato arrestato per la sparatoria avvenuta nella giornata dell'altro ieri nel centro commerciale a Omaha, nello stato del Nebraska, nella quale è morto il 21enne Trequez Swift, mentre JaKeya Veland, di 22 anni, dovrebbe cavarsela. La notizia è stata riferita dalla Cnn. Arrestato anche un diciottenne, sospettato come complice dell’autore dell’attacco. Ancora ignoto il movente. Lo stesso centro commerciale fu teatro di una sparatoria di massa nel 2007, quando il 19enne Robert Hawkins uccise otto persone prima di suicidarsi.

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‰‰ Londra Si è sciolto l’iceberg più grande del

mondo, diventato una star dei social media e noto con il nome di A68 (nella foto alcuni dei detriti di ghiaccio dello scioglimento). Lo riporta la Bbc. Era grande circa 6.000 km quadrati, pesava quasi un miliardo di tonnellate e si era staccato dall’Antartide nel 2017. Secondo il National Ice Center degli Usa si è ormai frantumato in migliaia di piccoli pezzi che non valgono più la pena di essere monitorati. L’iceberg era diventato famoso quando, dopo un anno in cui non si era mosso, ha iniziato a spostarsi verso nord con una velocità crescente, cavalcando forti correnti e venti. La paura era che il mega blocco si andasse a schiantare contro i territori britannici della South Georgia. Invece, le onde, l’acqua calda e le temperature più elevate nell’Atlantico alla fine hanno fatto sciogliere A68.

il numero di oggi

13 Milioni È il numero di spettatori che nel Regno Unito hanno seguito in tv il funerale del Duca di Edimburgo celebrato a Windsor

Francia Trovata Mia, la bimba rapita dai complottisti Parigi Mia è stata ritrovata, sta bene e il giallo della scomparsa della bambina francese si è risolto con un lieto fine. La madre, Lola Montemaggi, personalità difficile alla quale i giudici avevano sottratto la custodia della figlia, l’aveva fatta rapire da individui legati a frange estreme di «complottisti» ed era scappata con lei in Svizzera. Le hanno ritrovate in uno «squat», uno stabile abbandonato. A Nancy, nell’est della Francia, non lontano da Poulières, il villaggio dei Vosgi dove Mia, 8 anni, era stata rapita martedì scorso mentre si trovava a casa della nonna materna - alla quale i giudici l’hanno affidata - prosegue l’inchiesta. Gli individui del movimento «survivalista» complottisti che si autoaddestrano a far fronte ad evenienze catastrofiche che prevedono come probabili stanno per essere rinviati a giudizio. Dall’inchiesta trapela che avevano messo in piedi un’organizzazione dall’apparenza paramilitare, avevano molti esplosivi e coltivavano progetti di attentati. Nel mirino, uffici delle tasse, edifici ‰‰

governativi, persino un centro vaccinale. Un fumoso obiettivo, «rovesciare la repubblica». Lola e Mia Montemaggi sulle quali era stata diffusa una ricerca internazionale con identikit diffusi in tutta Europa - erano in una specie di ex fabbrica del comune di Sainte-Croix, nel cantone del Vaud, al confine con la Francia. Il procuratore francese ha spiegato che l’operazione era stata studiata nei minimi particolari.

Russia Monito dal mondo: salvate Navalny Mosca La comunità internazionale chiede alla Russia di salvare Navalny ed è pronta a «presentare il conto a Mosca» se l’oppositore dovesse morire. Le parole del consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, dopo quelle del presidente Joe Biden, arrivano mentre anche l’Ue scende in campo chiedendo la liberazione del principale critico del Cremlino, mentre da Londra l’ambasciatore russo tenta di smorzare l’allarme: «Non lo faremo morire in cella». Il popolo di Navalny ha rotto intanto gli indugi e ha convocato per mercoledì una gran‰‰

de manifestazione nazionale. E poco importa se la soglia dei 500mila iscritti all’azione di protesta non è stata ancora raggiunta. «E’ il momento di agire: ormai non si tratta della sua libertà, ma della sua vita», ha dichiarato Leonid Volkov, il suo braccio destro storico. Che poi ha sottolineato come in ballo ci sia molto di più. Ovvero il destino della Russia. «Il Fondo Anti-Corruzione (FBK) rischia di essere dichiarato un’organizzazione estremista. Putin vieta direttamente qualsiasi attività di opposizione. Il che significa che questa manifestazione potrebbe essere l’ultima nel Paese per anni a venire. Ma tutti insieme possiamo cambiare le cose», ha scritto su Facebook. L’ora X sarà alle 19:00. Il luogo le piazze principali di tutte le città russe. Il giorno (21 aprile) non è poi scelto a caso. Mercoledì, infatti, Vladimir Putin terrà il suo discorso annuale all’Assemblea Federale, davanti alla crema del Paese (camere riunite, governatori, dignitari vari). A lanciare un appello è stata anche la figlia dell’oppositore, Daria Navalnaya (che studia all’università di Stanford, in California). «Consentite a un medico di fargli visitare il mio papà», ha scritto su Twitter. Ma il caso sta montando sia in Europa che negli Stati Uniti e finirà per essere discusso al consiglio Esteri dell'Unione europea di oggi.

Aosta Giovane romena sgozzata Aosta Una coltellata alla gola, probabilmente inferta alle spalle. Così è morta Elena Serban Radula, di 32 anni, di origine romena, che da un mese si era trasferita dalla Toscana ad Aosta. Il corpo si trovava nel bagno dell’alloggio in cui viveva, in affitto, al primo piano di un palazzo in viale Partigiani. A trovarlo sono stati i vigili del fuoco che sono entrati nell’abitazione di primo mattino, dopo che la sorella, giunta nella notte dalla Toscana, aveva dato l’allarme in quanto non riusciva a contattarla al telefono. La morte, secondo quanto accertato dal medico legale, è avvenuta tra il pomeriggio e la serata di sabato. In quelle ore nel palazzo non sono stati sentiti rumori sospetti né urla. L’ultima a vederla viva è stata una vicina di casa verso le 11 del mattino di sabato, nell’androne del palazzo. Le indagini sono affidate alla squadra mobile della polizia, coordinata dal sostituto procuratore Luca Ceccanti. Sul posto è arrivato anche il procuratore capo di Aosta, Paolo Fortuna, che si è intrattenuto a lungo con gli investigatori. ‰‰

Praga Espulsi 18 funzionari dell'ambasciata russa: «Sono spie»

Filippo Le scuse dello Sinn Fein per la bomba che uccise lo zio

Mosca Un’altra spy story, un altro giro di espulsioni di diplomatici russi da un Paese europeo (a quanto pare agenti del Gru e dell’Svr sotto copertura), l’ennesima crisi tra Mosca e un membro dell’Ue. A essere sotto i riflettori ora è la Repubblica Ceca, che ha deciso di dichiarare «persone non grate» ben 18 funzionari dell’ambasciata russa a Praga. Suscitando, naturalmente, le ire del Cremlino che ha espulso 20 diplomatiche cechi. Il caso però è rilevante poiché evidenzia un legame diretto tra il tentato avvelenamento col novichok, a Salisbury, dell’ex agente Serghei Skripal e le esplosioni nei depositi di munizioni nel villaggio di Vrbetitsa, avvenute nel 2014. La polizia ceca ha dichiarato ricercate due persone che hanno usato passaporti russi a nome di Aleksandr Petrov e Ruslan Boshirov. Nel 2018 il Regno Unito ha accusato Petrov e Boshirov di essere gli autori dell’avvelenato di Skripal (e sua figlia Yulia). Petrov e Boshirov sarebbero in realtà gli ufficiali del Gru Alexander Mishkin e Anatoly Chepiga.

Londra Il leader del partito repubblicano irlandese Sinn Fein ha ufficialmente chiesto scusa per l’assassinio nel 1979 da parte dei terroristi dell’Ira di Lord Mountbatten, zio del defunto principe consorte Filippo, di cui l'altro ieri si sono svolti i funerali a Windsor Castle. Mary Lou McDonald, leader del partito che un tempo costituiva l’ala politica dell’Ira, ha dichiarato che l’attentato con una bomba che uccise Louis Mountbatten durante una vacanza con la famiglia a Classiebawn Castle, in Irlanda, «è stato straziante», dicendosi «dispiaciuta». Nato come principe Louis di Battenberg, Louis Francis Albert Victor Nicholas Mountbatten, cugino di secondo grado della stessa regina Elisabetta, fu ammiraglio comandante della flotta alleata nel Pacifico e nel 1947 divenne l’ultimo vicerè britannico dell’India, supervisionando il processo d’indipendenza dell’ex colonia. Fu assassinato con una bomba sulla barca con la quale era andato a pescare in mare durante la vacanza irlandese nella contea di Sligo.

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Ipse dixit

Matteo Salvini

«Vado a processo per una scelta politica»

«La sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne»


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PARMA

Scuola InsertoUniversità Pietre Scuolad'inciampo: domani i temi e Università degli studenti

La nostra città e le sue storie

Abito nuovo anche per l'inserto Scuola, Università & Lavoro. Domani in edicola con la Gazzetta, quattro pagine dedicate a studenti e prof. Per la scuola, i webinar sulle «Pietre d'inciampo». Per l'Università, vantaggi e svantaggi della didattica mista. ‰‰

cronaca@gazzettadiparma.it

Piano vaccini Immuni a fine estate ma c'è il nodo dosi Aumentano le somministrazioni in provincia «Siamo lontani dall'essere a pieno regime» 3190 Le dosi somministrate sabato scorso, ultimo dato giornaliero a disposizione in provincia di Parma. Venerdì erano state 3.304.

4800 La capacità complessiva dei cinque centri della Provincia, a cui vanno aggiunti i medici di famiglia, le unità territoriali e, in futuro, le farmacie.

‰‰ E' una road map ambiziosa e incoraggiante. Dopo il record dei vaccini somministrati nelle ultime ore in Italia e in Emilia-Romagna si alza l'asticella anche a livello locale per arrivare, finalmente, alla agognata immunità di gregge. Questa volta si è esposto in prima persona il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: «vaccinare tutti entro la fine dell'estate» è stato il suo annuncio.

«Immuni a fine estate» Se l'aria è cambiata lo diranno i dati della distribuzione dei prossimi giorni, a partire dalle fiale Moderna consegnate ieri dall'hub nazionale di Pratica di Mare. D'altra parte, ha ripetuto Bonaccini, il problema non sarebbe «la nostra organizzazione ma le dosi insufficienti. Ma ora si comincia a registrare un cambio di passo». E «noi siamo pronti ad accelerare ulteriormente le vaccinazioni giornaliere», spiega Anna Maria Petrini, commissaria dell'Azienda Usl di Parma, che snocciola gli ultimi dati, prima conferma, si spera, dell'accelerazione. «Sia sabato che venerdì abbiamo superato le tremila somministrazioni al giorno tra prime e seconde dosi. I cinque punti vaccinali della provincia sono dunque in grado di raggiungere gli obiettivi regionali e nazionali della campagna vaccinale» che potrebbe essere di 4800 dosi

al giorno, ma, conclude la commissaria «occorre però che le consegne siano mantenute ai livelli adeguati». Il nocciolo della questione resta sempre quello. «Niente resterà in frigo» «Ma noi continueremo a non lasciare nemmeno una dose in frigo» rassicura Massimo Fabi, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. «Nel punto vaccinale del Maggiore ora sono attesi i 23mila “estrema-

mente vulnerabili”; pazienti già in carico ai servizi del nostro Ospedale». Poi, anche da lui, i numeri. «Siamo a 1280 vaccinazioni al giorno nella nostra struttura, dato che siamo in grado di incrementare con l'attività che potrà protrarsi sino alla mezzanotte» sempre, lo dice anche Fabi, che ci siano le dosi. «Medici pronti, le dosi?» «È da tempo che siamo pronti ma se non ci sono le fiale cosa possiamo fare di

Minori fragili e vulnerabili L'Ausl vaccinerà i familiari degli under 16 a rischio Si parla di immunità di gregge per fine estate ma resta aperta la questione bambini e ragazzi. Per loro il vaccino non c'è ancora. Se, tutto andrà bene, a maggio potrebbe essere approvato il primo preparato pediatrico che però sarà disponibile non prima del 2022. E allora, vista l'impennata delle varianti che colpiscono sempre di più i piccoli, si corre ai ripari per proteggere almeno quelli fragili e vulnerabili vaccinando i loro familiari. «Abbiamo già iniziato su questo fronte», spiegano dalla direzione dell'Ausl di Parma. «Stiamo contattando e programmando la loro vaccinazione all'interno di un pri‰‰

mo elenco in corso di aggiornamento di oltre 400 circa aventi diritto, di cui 150 circa sono già stati prenotati con appuntamento nei prossimi giorni. Si tratta di famigliari di minori sotto i 16 anni, a cominciare da quelli già presi in carico dagli specialisti nelle aree dell'oncoematologia, cardiologia, fibrosi cistica, neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza». Va ricordato che sarà sempre l'Azienda Usl di Parma a contattare direttamente i famigliari per prenotare la loro vaccinazione nei punti abilitati del territorio. Non sarà insomma possibile presentarsi autonomamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA

più?» Domanda lecita quella di Corrado Parodi, presidente provinciale della Federazione Medici di Medicina Generale. «Confidiamo anche noi che finalmente si vada più veloce», conclude l'esponente della Fimmg, «anche perché siamo andati a domicilio per vaccinare gli ultraottantenni ma non abbiamo potuto nel frattempo mettere in sicurezza i caregiver, gli assistenti familiari. Si stanno perdendo delle grandi occasioni». Anche il rappresentate parmense del sindacato nazionale autonomo dei medici la pensa così. «Indipendentemente dalla nostra disponibilità si va troppo a rilento» dice Antonio Slawitz, presidente provinciale Snami, «mi auguro che Bonaccini abbia ragione». Farmacie in attesa Nel piano del presidente della Regione spazio anche alle farmacie. «Le adesioni sul territorio sono buone, in tanti hanno accolto l'invito» commenta Fabrizio Piazza, presidente provinciale dell'Ordine dei Farmacisti. «Tanti hanno pure frequentato il corso on line ed ora ci stiamo organizzando per la prova pratica finale». Le farmacie aderenti hanno già individuato gli spazi, «ma di date ancora non si è parlato, come delle categorie che vaccineremo», conclude Piazza. Giuseppe Milano © RIPRODUZIONE RISERVATA


Lunedì 19 aprile 2021

Controlli Senza mascherina e «fuori comune»: 17 multati

Diciassette persone multate nei controlli anti-Covid di sabato in città, disciplinati con ordinanza del questore. In campo polizia di Stato, carabinieri, finanzieri e polizia locale per un totale di 28 equipaggi. I controlli si sono svolti in centro nei pressi della Pilotta, dei principali parchi, in Oltretorrente e dove sono stati segnalati assembramenti. Al termine di una giornata che ha visto una grande

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affluenza di persone nel centro cittadino, identificate 159 persone e controllati 35 veicoli e 24 esercizi commerciali, questi ultimi rispettosi della normativa. Diciassette, invece, le persone multate: due (di 25 e 31 anni) per il mancato utilizzo della mascherina, undici perché provenivano da un altro Comune senza un giustificato motivo e quattro perché fuori casa dopo le 22.

La testimonianza Silvano Canova, medico

«A 80 anni ritorno per battere il virus»

In fuoristrada raggiunge i vari centri vaccinali

Foto di Annarita Melegari

Pala Ponti Tante auto a Moletolo: qualche disagio per parcheggiare Un'altra giornata di grande affluenza quella di ieri al centro vaccinale di Moletolo. Nel pomeriggio anche qualche disagio per trovare un posto nel parcheggio di fronte al Pala Ponti. In uno dei campi di Moletolo si giocava una gara di football americano che potrebbe aver fatto aumentare le auto in sosta.

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‰‰ La vaccinazione degli ottantenni? Lui l’ha fatta addirittura in anteprima, con pieno titolo, in quanto volontario dell’Assistenza Pubblica di Bardi, poi si è tuffato in una nuova avventura con l’entusiasmo di un ragazzino. Stiamo parlando di Silvano Canova, ottant’anni compiuti, medico, pensionato di nome ma non di fatto. Canova, nato «per caso» a Pesaro perché il padre era nella Guardia Forestale, ha fatto per un po’ il «nomade» fra un trasloco e l’altro, ma si sente un bardigiano a tutti gli effetti, come la mamma, perché a Bardi, dove vive tuttora, ha costruito le sue radici da bambino. Lì ha trovato amici, moglie e casa. Si è laureato all’Università di Parma, conseguendo la specializzazione in anestesia, poi ha lavorato soprattutto all’ospedale di Guastalla, dove è stato per vent’anni primario della rianimazione. E da pensionato ha gestito l’ambulatorio di terapia antalgica, poi ha mollato dopo l’invasione della pandemia. Ma proprio in tempi di coronavirus, e soprattutto con la massiccia campagna di vaccinazione in atto, la sua esperienza può ritornare preziosa. Silvano Canova ne è ben consapevole, e, nonostante la non più verde età, ha deciso di mettersi in gioco per il bene della collettività. Messi da parte momentaneamente i sui hobby, si è presentato come medico volontario per dare una mano. «Ho manifestato la mia disponibilità – spiega Canova - ho avuto un colloquio preliminare in Ospedale a Parma, sono stato accolto di buon grado, così da quindici giorni sono inserito nell’organico del personale impegnato nelle vaccinazioni. In questo modo mi sento ancora utile per la comunità». In queste prime settimane Silvano Canova si è girato tutta la provincia con il suo fuoristrada, quello che abitualmente usa per le escursioni montanare. È stato al centro vaccinale di Moletolo, a quello di Vaio e poi a Borgotaro. «In pochi giorni – ci tiene a far sapere – ho potuto constatare quanto impegno ed entusiasmo il personale sanitario e i volontari mettano in campo per questa campagna, un’operazione complessa e difficile mai fatta prima, che vede al lavoro tanti giovani, e credo che soprattutto a loro bisogna rendere merito per ciò che stanno facendo». Non ha timori il medico bardigiano a stare in

Il contagio I nuovi casi sono 84, due vittime, 32 malati gravi

Muore di Covid un ultracentenario 21 Le vittime in tutta la regione, di cui ben 11 a Bologna

‰‰ C'è anche un ultracentenario fra le vittime del Covid registrate ieri a Parma e provincia: un uomo di 101 anni, come detto, e una donna di 86. I nuovi casi ieri sono stati 84 (di cui 44 sintomatici), mentre nella terapia intensiva Covid dedicata dell'ospedale Maggiore restano ricoverati 32 contagiati, numero invariato rispetto a sabato. Ieri in tutta la Regione sono stati segnalati 1.104 casi in più rispetto a sabato, su un totale di 18.372 tamponi ese-

guiti. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 6%. Si abbassa l’età media dei nuovi positivi, che ora è di 39,5 anni. La situazione dei contagi nelle province vede al primo posto Modena con 185 nuovi casi, seguita da Bologna e Reggio Emilia (entrambe con 179). Poi Ravenna (120), la nostra città, come detto, con 84 casi, Ferrara (83) Forlì (75), Rimini (74), Cesena (63), Piacenza (53) e Imola (9). Ieri sono stati effettuati 11.226 tamponi molecolari,

per un totale di 4.234.378. A questi si aggiungono anche 7.146 tamponi rapidi. Le persone guarite sono state 883 in più rispetto a sabato e raggiungono quota 281.836. I casi attivi, cioè i malati effettivi, ieri erano 63.885 (200 in più rispetto a sabato). Di questi, le persone in isolamento a casa sono complessivamente 61.362 (+ 265), il 96% del totale dei casi attivi. Pesante, anche ieri, il bilancio di vittime a livello regionale, 21: oltre alle due della nostra città, una nella pro-

96% Contagiati curati a domicilio sul totale dei casi attivi in Regione

prima linea, a contatto con il pubblico: «Ora – dice – lavoro a Borgotaro in pianta stabile perché abitando a Bardi non ha senso che io venga a Parma. Parto da casa la mattino alle sei e mezza, prendo servizio al centro vaccinale e lì resto fino alle due e mezzo del pomeriggio. Il mio compito è di fare la valutazione prima di procedere con la vaccinazione, verifico la compatibilità fra malattie, assunzione di farmaci e vaccino prenotato o eventuali controindicazioni. Poi do il via libera». Ma, come lui stesso spiega, ben poco viene lasciato alla discrezionalità del medico. «Ci sono precise indicazioni di patologia e a quelle ci atteniamo. A Borgotaro facciamo duecento vaccinazioni al giorno. In quindici giorni, solo in un caso ho ritenuto di di-

sporre l’assegnazione di un vaccino diverso da quello previsto». Quindi poco spazio alle polemiche come quelle in atto sull’uso di Astra Zeneca. «Il vaccino è utile ed efficace – puntualizza Canova – e soprattutto per gli anziani i pericoli sono assolutamente meno che minimi. E’ più pericolosa un’aspirina della vaccinazione. Per rendersene conto, basta leggere il bugiardino di qualsiasi farmaco, il rischio zero non esiste». Personalmente non si fa troppi problemi. «Come volontario sanitario, direttore sanitario dell’Assistenza Pubblica di Bardi – spiega – sono stato vaccinato con lo Pfizer. Ho ricevuto la seconda dose il 6 febbraio, ora dovrei essere quasi libero da rischi, anche se non bisogna mai abbassare la guardia». «Finita questa avventura – conclude – ritornerò ai miei hobby, perché mi aiutano a tenere la mente sveglia». Antonio Bertoncini In azione Silvano Canova ritornato in attività per aiutare la campagna vaccinale.

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vincia di Reggio Emilia, tre in provincia di Modena, 11 in provincia di Bologna, una nel Ferrarese, una in provincia di Ravenna, una in provincia di Forlì-Cesena. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.608. I pazienti ricoverati in terapia intensiva ieri erano 297 (meno due rispetto a sabato), 2.226 quelli negli altri reparti Covid (-63). Oltre ai 32 pazienti nella terapia intensiva del Maggiore, 13 sono ricoverati all'ospedale di Piacenza, 30 a Reggio Emilia, 54 a Modena, 74 a Bologna, 13 a Imola, 36 a Ferrara, 11 a Ravenna, otto a Forlì, quattro a Cesena e 22 a Rimini. r.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Lunedì 19 aprile 2021

Parma

Intervista esclusiva Riflessione sulle sfide che attendono il nostro territorio. Le parole chiave? Lungimiranza e concretezza. «Partire dalla storia, ma guardando avanti»

Guido Barilla «Parma di domani: progettualità e investimenti» «Immaginare e costruire il futuro della città attraverso una strategia e persone capaci» di Claudio Rinaldi

‰‰ Guido Barilla, da imprenditore lei è abituato a fare progetti: a breve, media e lunga scadenza. Di che progetti ha bisogno la nostra città? «Ha bisogno di percorsi all’insegna della stabilità, di investimenti lenti, progressivi: tesi a costruire proposte che abbiano un significato». Unendo le forze e le energie del territorio, abbiamo ottenuto risultati importanti: il titolo di City of gastronomy Unesco, quello di Capitale italiana della cultura. «Vero, ma bisogna fare di più. Parma 2020 – purtroppo rovinato dall’emergenza pandemia – ha coronato la voglia della città e dei cittadini di ritrovare un ruolo, non solo in Italia, di ridare a Parma il fulgore e lo smalto che, per tanti anni, hanno caratterizzato la nostra storia. Certo, fa riflettere come Parma è arrivata a questo risultato, che è figlio di una volontà. E deve fare pensare anche per il nostro futuro, per la scelta del posizionamento della città futura». In che senso? «Siamo arrivati sull’onda di un periodo di grande difficoltà, dovuto a congiunture di varia natura, a fatti politici di interpretazione non proprio lineare che si sono intrecciati con gli eventi di carattere socio-economico di questi ultimi 3040 anni della storia della città. A un certo punto c’è stata questa sorta di risveglio sociale, politico, economico della città. Per certi versi, il titolo di Parma 2020 è stato un guizzo: la volontà di affermare il desiderio di esserci».

La scheda

È presidente del Gruppo Barilla dal 1993 Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla, è nato a Milano nel luglio del 1958. Dopo gli studi in filosofia, nel 1982 ha iniziato la sua carriera nel dipartimento vendite di Barilla France, per poi compiere diverse esperienze lavorative negli Stati Uniti. Rientrato a Parma, nel 1986 diviene dirigente occupandosi principalmente di internazionalizzazione del business, e nel 1988 assume la carica di vicepresidente. In seguito alla scomparsa del padre Pietro nell’ottobre 1993, viene nominato presidente, carica che detiene ancora oggi. Dal 2009 è inoltre presidente del Barilla Center for Food & Nutrition, ora Fondazione Bcfn.

Un guizzo, nel senso che è stata una vittoria non proprio preparata? «Le domande che dovremmo porci sono: Parma aveva costruito per tempo, in modo solido, un percorso per raggiungere i titoli di City of gastronomy e di Capitale della cultura? Un percorso pensato per dare veramente il meglio di sé? O, piuttosto, abbiamo preso i titoli e poi abbiamo cominciato a pensare a come “riempirli”?». Lei che risposta si dà? «Direi che abbiamo fatto tutto un po’ in fretta. Questo non toglie nulla alla volontà, all’orgoglio della città. Che, anzi, per questo merita un grande plauso. Ma mi chiedo – è una domanda, più che un’asserzione – se i contenuti e la nostra capacità di esprimerli erano veramente pronti, o se invece occorra fare del lavoro di base, avere più pazienza e progettare una ricostruzione delle forze della città». Qual è il lavoro di base di cui c’è bisogno? «Non si può progettare la rinascita di una città in pochi mesi, e neanche in pochi anni. È una visione a lungo termine che necessita di una serie di impianti di base che poi fioriscano nel tempo, generino il loro prodotto. Ogni grande scelta – che si tratti di persone, di imprese, o anche di entità più importanti, come una città – richiede investimenti strutturati nel tempo che hanno bisogno di maturare la loro forza, la loro solidità». Pubblico e privato devono unire le loro forze. A Parma è una strategia che funziona bene? «È molto importante il desiderio

di unire le energie. Noi siamo molto favorevoli a percorrere questa strada: anche l’appoggio convinto che abbiamo dato a “Parma, io ci sto!” lo testimonia. Ma, ancora una volta, c’è bisogno di maggiore maturazione, da entrambe le parti. Si possono – e devono – fare dei passi avanti». Come? «La prima considerazione è che ognuno deve dare alla causa comune quello che veramente sa e che gli compete. Non si può chiedere al privato di fare cose al di là delle sue competenze, così come bisogna chiedere al pubblico di aprirsi maggiormente, di essere più disponibile alla libera interpretazione del privato nel fornire contributi. Ma non si può mettere nelle mani del privato attività che spettano al pubblico. È un percorso più lungo di quello che immaginiamo. L’ente pubblico e il privato devono maturare assieme, ognuno nelle proprie competenze e nei propri ruoli».

Fondamentale il rapporto tra pubblico e privato: ma entrambe le parti devono maturare

Qual è il ruolo delle imprese? «Certamente – al contrario di quel che tanti, con superficialità, pensano – non è farsi carico di oneri diversi da quelli della loro missione, solo perché fanno business. Per un’impresa già avere comportamenti di carattere economico virtuosi, per ottenere risultati positivi ed essere buoni cittadini, è un impegno straordinario. I risultati economici che le imprese raggiungono servono per essere reinvestititi nello sviluppo, nel futuro delle imprese stesse. Ne consegue che le aziende partecipano alla vita sociale della comunità svolgendo bene il loro mestiere, essendo in solidità: e quindi dando in solidità economica il loro contributo, provvedendo ai fornitori, ai clienti, primariamente ai loro dipendenti. Poi ci sta che una parte dei guadagni sia destinata alla gestione della vita sociale e pubblica. Ma deve essere chiaro che non è la funzione primaria di un’impresa, che invece deve essere l’espletamento della propria missione aziendale». E invece secondo lei il pubblico ha troppo spesso l’abitudine di contare sui contributi dei privati? «È proprio in questo senso che penso che le due parti debbano maturare: si deve andare verso un’interazione più raffinata, una sinergia operativa diversa. La gente non può immaginare quanti e quali oneri un privato ha, nel mestiere che compie: nella competitività che deve avere, nella gestione dei mercati che deve sostenere. Ha impegni enormi: e se venisse meno ai suoi impegni primari farebbe il peggiore degli errori».


Parma

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In ufficio a Pedrignano Guido Barilla nel suo ufficio di presidente del Gruppo Barilla. Lo stabilimento di Pedrignano è il più grande e sostenibile pastificio al mondo. (Foto di Annarita Melegari)

Diceva che un’azienda svolge bene il proprio mestiere dando solidità economica primariamente ai propri dipendenti. È, storicamente, uno degli obiettivi della Barilla. Oltre al legame fortissimo con la città. «La Barilla ha, da sempre, una grande vicinanza con la città: non è una cosa degli ultimi anni, semmai dell’ultimo secolo. E non è un atteggiamento di riconoscenza verso la città: è pensare che il posto dove opera, i territori in cui ha le proprie sedi sono parti preziose delle componenti operative. Il legame con Parma è sempre stato molto naturale, mai sforzato». Di cosa ha bisogno Parma per crescere? «Di progettualità e di professionalità. Servono persone capaci di gestire la contemporaneità. Le città sono diventate vere e proprie macchine operative, non sono più solo entità con necessità sociali. Ogni città deve avere una propria strategia, una propria vocazione, un proprio percorso, una visione strategica futura. Parma non fa eccezione: deve capire quale può essere il suo futuro, per sé stessa, all’interno del proprio territorio, ma anche nei confronti delle altre città». Lei quale futuro vede? «La vocazione di Parma va pensata e approfondita. Quali sono veramente i vantaggi competitivi che ha nei confronti di altre città? Vanno individuati, valorizzati e costruiti nel tempo. Conta la contemporaneità, più che la storia passata. Perché le persone devono venire a Parma? Perché Parma deve essere

Il ruolo della scuola è importantissimo. È la base su cui fondare la creazione della progettualità

Il mio rapporto con i quotidiani e con i social network. Grafica e estetica sono fondamentali

un punto di riferimento? Su quali argomenti? Con quale profondità? Bisogna partire dalle risposte a queste domande, anche pensando alla vocazione europea che la città ambisce ad avere, e poi passare alla fase concreta degli investimenti». Lungimiranza. E tanta concretezza. «Proprio così. A volte ci si basa più sui prodotti, quando non sui modi di dire. Si dice che Parma è la città della cultura. Perché? Dimostriamolo. Non basta pensare ai grandi personaggi della cultura del passato. Parma città dell’agroalimentare? Di nuovo, dimostriamolo: non basta che qui ci siano alcune grandi aziende, o i consorzi dei due prodotti conosciuti nel mondo come i prodotti italiani di più alta qualità. Non è sufficiente». A chi spetta menare le danze, per la progettazione? «All’amministrazione. La quale deve chiedersi se ha le competenze corrette per visualizzare prima, e concretizzare poi, questo percorso. Un percorso – ripeto e sottolineo – fatto di investimenti. Si parte dalla storia – perché è la conditio sine qua non per cominciare – ma poi bisogna guardare avanti». Come si declina la concretezza? «Per prima cosa, liberandoci da stereotipi desueti e dannosi. Una malattia di cui soffre Parma e, in modo molto più grave, tutto il Paese. Troppo spesso ci si riempie la bocca parlando di “italianità”, dei valori di cui andare fieri, del fatto che noi italiani siamo più intelligenti e più creativi, del made in Italy. Ok, ma parliamo di cose concre-

te, pensiamo a progetti chiari, precisi e specifici e a investimenti strutturati e duraturi nel tempo per realizzarli». Qual è il ruolo della scuola? «Fondamentale. È per questo che mio padre ha fatto la facoltà di Ingegneria, che noi siamo così vicini all’università. Perché pensiamo che la scuola e la formazione siano elementi strutturali fondanti non solo del benessere sociale e civile – perché la competenza e la conoscenza migliorano la qualità delle persone e la qualità dell’esistenza civile – ma anche perché sono le condizioni sulle quali si fonda la creazione delle progettualità. Le aziende della nostra città si devono avvalere di competenze sempre maggiori, di qualità sempre più alta. È importante dare la possibilità ai giovani della nostra città e a chiunque voglia venire a studiare a Parma di poter accedere a questi livelli di competenza». Questa intervista esce nel giorno del debutto della “nuova” Gazzetta. Qual è il suo rapporto con i giornali? «Un rapporto solido, fisico, perché legato al mio amore per la carta. Anche se da qualche anno trovo comodo leggere i quotidiani in versione digitale. Leggo tutte le mattine la “Gazzetta” e la “Gazzetta dello Sport”, è un’abitudine consolidata, direi un vizio indelebile. La versione digitale è comoda, ma la carta resta un pezzo della mia storia. Non solo per i giornali». Cioè? «Faccio parte di quella generazione che ancora lavora con la carta. Gran parte dei lavori, in azienda, oggi sono realizzati con computer e altri strumenti informatici. Io ho ancora il bisogno fisico della carta: e questo deriva proprio dal mio rapporto fisico con i giornali». «Gazzetta» e «Gazzetta dello Sport»: e poi? «Leggo anche altri quotidiani e, anche se non tutti i giorni, qualche giornale straniero. Mi serve per provare a capire cosa pensano gli altri di noi, per avere un’idea più equilibrata del nostro Paese». I giornali soffrono la concorrenza degli altri mezzi di informazione, che si sono moltiplicati. «Sì, però l’approfondimento lo trovi sui giornali. Personalmente, leggo più volentieri quotidiani che non hanno una vocazione faziosa politica, mi piacciono le interpretazioni dei fatti con taglio socioculturale, rifuggo dalle interpretazioni politiche. Secondo me in Italia non è facile trovare giornali che diano un servizio totalmente scevro da valutazioni politiche. Se posso fare un complimento alla “Gazzetta”, trovo che sia uno di quelli che provano in modo più serio a dare una visione equilibrata». Grazie, davvero. Il nostro obiettivo (e non solo il nostro) è di puntare sull’autorevolezza, proponendoci come contraltare rispetto ai social network, dove uno vale uno e dove le bufale trovano terreno fertile per propagarsi. O rispetto al mondo di blogger e in-

fluencer: mestiere, il loro, ha scritto una volta l’indimenticabile Gianni Mura, «del quale non si avvertiva la necessità». «Non ne avvertivamo la necessità – aggiungerei – nella nostra concezione di informazione. Sono abbastanza vecchio per venire da quella cultura e per avere figli grandi che mi hanno aiutato a comprendere e interpretare meglio il ruolo e la modalità dei nuovi mezzi. Io non li demonizzo: li osservo. Come per ogni modello informativo, penso ci siano dei percorsi di crescita. I social sono diventati uno dei veicoli fondamentali dell’informazione, stanno vivendo un periodo di sviluppo ma anche di maturazione. Credo che gli eccessi saranno mitigati nel tempo, oppure si capirà strada facendo quali riescono a dare informazioni più solide e quali invece sono meno affidabili. D’al-

Valorizzare la cultura del bello: è una parte della nostra eredità che non dobbiamo dimenticare tra parte la rivoluzione digitale che è in essere da vent’anni porterà a una comprensione più profonda dell’utilizzo della cultura digitale: questo non potrà che avvenire con le generazioni nate digitali. Siamo in una fase di passaggio». La «Gazzetta» cambia grafica, ma rivisita anche i contenuti, per offrire un giornale più bello e più ricco. Quanto conta il “vestito”, per un quotidiano? «L’estetica e la grafica in un giornale sono fondamentali, perché c’è un rapporto fisico, un rapporto sensoriale tra lettore e giornale. L’immagine, la geometria e l’estetica hanno un impatto molto rilevante nell’affezione che si crea con il lettore e nelle modalità di interazione con articoli, foto, informazioni». Le piace la “nuova” Gazzetta? «Molto, trovo che il lavoro fatto sia di qualità eccellente. Dentro questo progetto c’è molta cultura, c’è molta competenza. Sono certo che i lettori apprezzeranno. Parlando di estetica, credo che il concetto di bello, di cui tutta la cultura italiana è pervasa, debba essere sempre di più valorizzato: questo sia per un’azienda che produce informazione e edita un giornale, sia per un’azienda come la nostra che produce alimenti. Il concetto del bello è solo apparentemente soggettivo: ha invece dei fondamenti estremamente profondi ed estremamente oggettivi. E lo sforzo da fare è riproporre continuamente la competenza, la conoscenza, la cultura dell’estetica: perché è una parte della nostra eredità culturale italiana che non dobbiamo mai dimenticare». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Reportage

Una storia per immagini

Girando in bicicletta Viaggio tra i problemi incontrati dai ciclisti che devono utilizzare percorsi troppo spesso non all'altezza delle loro necessità

Ciclabili solo sulla carta Molte delle piste esistenti in città presentano problemi di manutenzione e segnaletica: i casi di via Emilia Est, viale Milazzo e viale Piacenza di Gian Luca Zurlini servizio fotografico di Annarita Melegari

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i recente in città sono state realizzate alcune nuove piste ciclabili. Opere importanti nell'ottica della mobilità sostenibile, (anche se in alcuni casi di dubbia utilità come quella di viale Rustici) per le quali sono state spese cifre di tutto rilievo. Ma il problema è che si dovrebbe guardare anche alla scarsa manutenzione e, soprattutto, alla segnaletica del tutto insufficiente e non funzionale della rete di piste ciclabili già esistenti. Che, in molti casi sono presenti sulla carta come motivo di vanto, ma nella pratica costituiscono una vera a propria corsa a ostacoli per i malcapitati ciclisti che le percorrono. Tanto che in casi tutt'altro che rari è addirittura più agevole pedalare sulla carreggiata che sulle piste esistenti. Via Emilia Est a ostacoli Una delle ciclabili più frequentate della città è anche fra quelle più complicate da utilizzare. Il lungo percorso che parte da Barriera Repubblica è costellato di ostacoli che costringono a pedalare con attenzione. Nel primo tratto, da Barriera verso Strada Elevata, ci sono piante con rami bassi che costringono a bruschi scarti per evitarli e di-

slivelli continui agli incroci con le laterali, oltre agli spazi di terreno attorno alle piante che interferiscono col tracciato. All'incrocio con via Zarotto, poi, quando la pista diventa bidirezionale, ci sono una serie di pali letteralmente in mezzo alla pista che costringono i ciclisti a veri e propri slalom per evitarli. Altro grave difetto è la totale mancanza di attraversamenti ciclopedonali dalla rotatoria di Strada Elevata fino alla Rocca di San Lazzaro, senza contare il percorso molto tortuoso. Verso San Prospero, poi, la pista prima si inerpica su un viadotto e poi si interrompe, mentre verso la frazione il marciapiede che la ospita è in pessime condizioni. La segnaletica carente Molti i casi in cui la segnaletica, soprattutto orizzontale, è assente o clamorosamente carente. In via Mantova, ad esempio, il tratto sul cavalcavia è dissestato da anni e in aggiunta alle due estremità gli attraversamenti sono solo pedonali e costringerebbero a scendere dalla bici. In via Emilia Ovest il percorso che va verso San Pancrazio corre sul marciapiede ma da anni ormai la pista non è segnalata in molti punti e an-

Corsa a ostacoli In alto a sinistra, le pessime condizioni dell'asfalto della ciclabile sul cavalcavia di via Mantova e, a fianco, la segnaletica ormai del tutto cancellata sulla ciclopedonale di via Trento. Qui sopra, la pista di via Benedetta, totalmente al buio nelle ore notturne per l'assenza di illuminazione nel tratto che dal sottopasso di via Burla arriva fino alla Barilla. Qui a sinistra, lo slalom tra i pali in via Emilia Est all'altezza di Strada Elevata.


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Reportage

Manutenzione assente Sopra, segnaletica cancellata in via Emilia Ovest. Sotto, i problemi evidenti delle piste di viale Duca Alessandro, viale Milazzo e le condizioni dello stradello ciclopedonale del parco Falcone Borsellino.

che gli attraversamenti delle rotatorie sono poco visibili. L'asfaltatura, poi, è talmente usurata che in alcuni punti conviene scendere sulla carreggiata. Impossibile poi capire se in viale Piacenza, lato Parco Ducale, esista ancora la pista ciclopedonale nel tratto dal ponte delle Nazioni alla rotatoria di via Savani. Ciclopedonali strette Ci sono poi casi in cui la convivenza fra pedoni e biciclette è pressoché impossibile. Come in viale Milazzo, dove i marciapiedi sono stretti e il percorso realizzato con autobloccanti costringe a sussulti continui i ciclisti. Oppure in viale Duca Alessandro, dove la pista è un'«invenzione» letterale, visto che se si incontra un pedone mentre si è in sella ci si deve fermare in attesa che si sposti perché è impossibile superarlo. Mancanza di illuminazione Ci sono poi due piste che portano fuori città purtroppo impraticabili alla sera per mancanza di illuminazione: sono quella di via Benedetta, che, oltre a essere in alcuni punti in cattive condizioni di manutenzione, manca da sempre delle luci dal sottopasso di via Burla fino all'ingresso della Barilla, rendendola così poco utilizzabile per i numerosi dipendenti dell'azienda. Da sottolineare che esiste già la predisposizione per i punti luce e che l'illuminazione riprende poi dove la pista entra nel comune di Sorbolo, con la pista che collega anche Chiozzola con la città. Sono invece spenti da tempo e mai ripristinati i lampioni della pista che conduce a Gaione, molto utilizzata dai residenti, che da tempo chiedono inutilmente un intervento. Poco funzionali Altre due piste quasi impercorribili sono quelle di via Trento, una gimkana fra parcheggi, laterali con gradini per superarle e piante in mezzo al percorso, e via Zarotto, dove la segnaletica è totalmente sparita e la convivenza coi numerosi pedoni è di fatto molto difficile. Gli esempi di incuria potrebbero continuare a lungo (5 attraversamenti stradali in piazzale Marsala per superare la rotatoria dove ne basterebbe uno), ma il punto è che troppe piste sono tali, appunto, solo sulla carta. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Parma

Reportage

La frazione dimenticata

Velocità Gli «speed» installati in paese non servono da deterrente per i camion e le auto.

Ci sentiamo trascurati: le nostre esigenze non sono finora state prese in considerazione

(Servizio fotografico di Daniele Romano)

Gaione, la rabbia dei residenti Dopo lo spegnimento dei semafori «intelligenti», il traffico che attraversa la frazione è senza regole e la pista ciclabile al buio I problemi • Traffico pericoloso: il problema principale riguarda via Montanara, la strada che taglia in due il paese. • Ciclabile al buio: un altro tema molto sentito. Ormai tutte le luci dei lampioni sono bruciate o sono state vandalizzate. • L'ex fabbrica Greci: abbandonata da ormai una decina d'anni, è in stato di degrado e al suo interno trovano rifugio molti senzatetto.

‰‰ Una frazione abbandonata a se stessa dal Comune. È l'impressione che hanno molti residenti di Gaione, località a pochi chilometri dalla città che, dopo aver visto a più riprese inascoltate le loro richieste, si sono rivolti alla «Gazzetta» con la speranza che almeno qualcuna delle loro esigenze possa nei prossimi mesi almeno essere presa in considerazione e messa in cantiere per migliorare la qualità di vita.

Traffico pericoloso Il problema principale riguarda il traffico che scorre lungo via Montanara, la strada che taglia in due il paese per diverse centinaia di metri e che è percorsa ormai quotidianamente anche da decine di camion, nonostante i divieti teoricamente esistenti, e da auto che sfrecciano a velocità ben superiore ai limiti di velocità. «Una decina di anni fa - spiegano i residenti - sono stati spenti i semafori che erano stati installati lungo il paese e che si accendevano automaticamente con il rosso in presenza di un superamento del limite di velocità perché si era detto che non corrispondendevano alle norme del codice della strada. Allora abbiamo chiesto l'installazione almeno di dossi all'inizio e alla fine del centro abitato. Ci è stato risposto che non era possibile in quanto via Montanara è una strada di collegamento. Però a Casale di Felino, proprio dove la nostra stessa strada finisce, i dossi sono stati messi. Perché da noi non si può, allora? E la situazione è meno pericolosa che da noi, dove i marciapiedi sono stretti e ci sono camion a ogni ora del giorno che quando si incrociano con altri mezzi pesanti o con l'autobus rischiano di toccarsi. Chiediamo che venga trovata una soluzione, perché così il paese non è vivibile».

Ciclabile al buio Un altro tema molto sentito è quello delle condizioni precarie della pista ciclabile, molto utilizzata, che collega la frazione alla città fino all'altezza del Campus. «Ormai tutte le luci dei lampioni, che sono su paletti bassi, sono bruciate o sono state vandalizzate e la pista nelle ore serali è quasi completa-

mente al buio, dunque inutilizzabile proprio quando servirebbe di più. Abbiamo chiesto interventi, ma ci è stato detto che dovrebbe essere sostituita tutta l'illuminazione con lampioni più alti, ma l'intervento per ora non è previsto. Non è certo il miglior modo per promuovere la tanto strombazzata "mobilità dolce"».

Antenna e area giochi In paese non esiste poi nessuna area giochi pubblica. L'unica esistente è a fianco della storica Pieve, è di proprietà della parrocchia, ed è stata realizzata a spese e cura degli abitanti, con il Comune che ha tolto da qualche anno anche il contributo annuale per le manutenzioni. «Al danno adesso si è aggiunta anche la beffa - dicono i gaionesi perché l'anno scorso il Comune ha dato il permesso di installare, senza dirci nulla, una gigantesca antenna per la telefonia togliendo tre posti al parcheggio auto che è il più vicino alla Pieve e all'area giochi. Sarebbe doveroso almeno ripristinare quei posti per le auto, visto che di aree verdi pubbliche a Gaione non

se ne parla ormai più e almeno vorremmo fosse più comodamente raggiungibile». L'ex fabbrica Greci L'ultimo tema riguarda l'ex fabbrica Greci, abbandonata da ormai una decina d'anni. «Non speriamo che possa essere messa in sicurezza, visto lo stato di degrado in cui versa. Ma al suo interno trovano rifugio senza ostacoli molti senzatetto perché non c'è nessuna recinzione che impedisca l'accesso all'area. Sarebbe urgente che almeno si installasse una recinzione in grado di impedire l'accesso all'area e chiudere gli accessi agli edifici esistenti murandoli». Gian Luca Zurlini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Traffico e incuria In alto, uno dei tanti camion che, nonostante i divieti presenti, attraversano ogni giorno Gaione. Qui sopra l'area giochi realizzata a spese dei residenti e, a fianco, l'antennone telefonico che ha tolto due posti al parcheggio.


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Tragico schianto Carlo Maestri aveva 59 anni. Oggi la decisione sull'autopsia

«Addio Maio, umile e buono»

Il dolore degli amici del paracadutista morto sabato a Cremona

Carlo Maestri pensionato, 59enne, ex manutentore di aerei. È morto sabato a Cremona dopo essersi lanciato con il paracadute.

‰‰ «Il Maio, così chiamavamo Carlo, era un amico e lascerà un grande vuoto. Era buono, semplice e umile». A Parma, Cremona e Sant'Ilario è stata una domenica di dolore per la morte di Carlo Maestri, il paracadutista parmigiano di 59 anni, ma residente oltr'Enza da una quindicina d'anni, che alle 14 di sabato si è schiantato al suolo nei pressi del Migliaro, l'aeroporto di Cremona, dopo un volo di 4.200 metri. Maestri si trovava nella cittadina lombarda perché lì c'è lo Sky Team Cremona, la squadra che gli ha permesso di trasformare in realtà la sua passione per i lanci. L'attrezzatura del paracadutista è stata sequestrata non è escluso che venga disposta una perizia da parte del magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Milda Milli - e oggi è attesa la decisione del pm sull'autopsia, mentre nei prossimi giorni ci sarà il riconoscimento della salma. «La vela principale è andata in autorotazione e la procedura d'emergenza non è stata attivata a una quota utile per potersi salvare», spiega Vanna Bazzi, istruttrice dello Sky Team e tra le persone che

hanno assistito alla tragedia. Il punto da chiarire è uno: perché Maestri, dopo essersi reso conto del problema alla vela principale, ha aspettato gli ultimi 30-40 metri per azionare il paracadute d'emergenza, quando la procedura salvavita va svolta entro i 600 metri dal suolo? «L'unica piccola consolazione è che te ne sei andato facendo quello che amavi di più, ma fa un male cane»,

Associazione Famiglia Più

Quando le emozioni finiscono nel piatto: incontro online ‰‰ Quanto influiscono le nostre emozioni su ciò che mangiamo ogni giorno? L’Associazione Famiglia Più organizza per mercoledì, alle 20,45, un incontro online con Elisa Cardinali e Micaela Fusi, autrici del libro «Le emozioni nel piatto», Terra Nuova Editore, per parlare insieme del legame tra fame, cibo e psiche, per aiutarci a «scegliere il cibo del buonumore».

Mercoledì si parlerà del legame tra fame, cibo e psiche Il volume, concepito come un manuale pratico, spiega perché le diete spesso non funzionano e come possono essere sostituite con successo da un rapporto sano con il cibo. Le autrici della pubblicazione si soffermano sui numerosi aspetti della relazione tra alimentazione e vita emotiva, facendo incontrare il punto di vista di una nutrizionista con quello di una psicologa. Ne derivano tante indica-

zioni e consigli su come affrontare, giorno dopo giorno, gli aspetti problematici della fame emotiva e come ritrovare il corretto equilibrio nel rapporto con il cibo. Il manuale offre spunti sia per chi non riesce a controllare la fame, sia per chi non riesce a buttare giù nulla; si sofferma anche sugli alimenti da scegliere, le vitamine e i nutrienti che regolano il buon umore, l’aiuto che arriva dalle piante e dai funghi, la consapevolezza con cui avvicinarsi all’alimentazione. Infine, chiude il libro una raccolta di ricette pensate per contrastare la fame nervosa o per stimolare l’appetito. A dialogare con le autrici sarà Silvia Levati, psicologa e psicoterapeuta di Famiglia Più, e durante l’evento sarà lasciato spazio per le domande e le riflessioni dei partecipanti. L’incontro si svolgerà in modalità online, tramite la piattaforma Zoom.us. Per informazioni e iscrizioni, consultare la pagina Facebook di Famiglia Più, oppure contattare: segreteria@famigliapiu.it. L.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA

scrive il figlio Daniele sulla sua pagina Facebook. «Lassù era solo. Noi, da terra, più che urlare e vederlo scendere non potevamo fare. Carlo era buono, speciale. È morto facendo qualcosa che amava. Viviamo un lutto molto pesante», aggiunge l'istruttrice Vanna Bazzi. In pensione da poco tempo, Carlo Maestri era un meccanico di aerei che lavorava per la «Compagnia ge-

120 Lanci Una foto di Maestri durante uno dei suoi 120 lanci.

nerale per le ripreseaeree», ma anche uno sportivo, come raccontano gli amici. Palestra, calcio e calcetto sono state le sue passioni, prima di essere folgorato dal paracadutismo. «Poco tempo fa, durante un fantacalcio, ci parlò per un'ora della sua passione, facendo venire, ad alcuni amici, voglia di lanciarsi», racconta Stefano Cantoni, che con lui ha giocato anche negli ama-

tori. Prima nel Pns Primavera e poi nel Wlf Group. «Dove Wlf sta per w la fantasia, la scritta che ha Valentino Rossi sulla tuta», aggiunge. «Ci siamo conosciuti una trentina d'anni fa alla New play for gym, una palestra in via Langhirano», racconta un altro amico, Gianluca Mazzini, prima di rivelare una singolare coincidenza: «Con Carlo frequentavamo la palestra di Marino Virzi». Nel 2009 l'ex titolare della Supergym, in via Viotti, morì schiantandosi al Campovolo di Reggio Emilia, dopo essersi lanciato con il paracadute. «Senza parole. Ritrovatevi a volare insieme», scrive su Facebook Carlotta Nori, moglie di Virzi. «Carlo era parmigianissimo, ma si sarà fatto voler bene anche a Sant'Ilario per la sua disponibilità e bontà. Ai brindisi natalizi della squadra non è mai mancato. Era una persona buona, orgogliosissima del figlio Daniele, che ha avuto il coraggio di cercare, dopo la laurea, la sua strada in Inghilterra», racconta Luciano Schianchi, a nome di tutto il Wlf Group. Pierluigi Dallapina © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Parma

Carabinieri Proseguono i controlli nelle aree verdi della città

Spaccia al parco Ducale: arrestato 28enne senegalese Fermati il pusher e un giovane acquirente

Controlli Nel corso degli ultimi interventi i carabinieri della Compagnia di Parma hanno segnalato alla prefettura 5 giovani come assuntori; sequestrati oltre dieci grammi di droga.

‰‰ Stava spacciando al parco Ducale. Un senegalese di 28 anni è stato perciò fermato e arrestato dai carabinieri. L'episodio è avvenuto nel corso dei controlli dei militari al termine dei quali, oltre al pusher arrestato, altri cinque sono stati segnalati alla prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti. Proseguono, dunque, i servizi di controllo delle aree sensibili e dei parchi cittadini, predisposti dal comando provinciale dei carabinieri di Parma. Obiettivo: prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti e i reati predatori. Nella giornata di sabato, infatti, i carabinieri della Compagnia di Parma, all’interno del Parco Ducale, nelle vicinanze dell’uscita pedonale vicina a viale Piacenza, hanno arrestato per detenzione ai fini spaccio un senegalese di ventotto anni, residente a Parma e già noto alle forze dell'ordine. L’uomo aveva appena ceduto un involucro a un ventunenne, ricevendo in cambio una banconota. Entrambi, spacciatore e ac-

quirente, sono stati fermati dai militari. Il giovane ha consegnato immediatamente ai carabinieri lo stupefacente che aveva appena acquistato, mentre il senegalese ventottenne è stato perquisito e addosso gli sono stati trovati circa dieci grammi di hashish, oltre a del denaro. Il senegalese è stato così arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia a disposizione giudiziaria dell’autorità mentre il giovane acquirente è stato segnalato alla pre-

fettura quale assuntore di sostanze stupefacenti. Nel corso della giornata i controlli dei carabinieri sono proseguiti in altre aree verdi cittadine. Alla fine il bilancio è stato di cinque giovani, sia di origine italiana che straniera, segnalati alla prefettura come assuntori. Durante i controlli i militari hanno anche sequestrato oltre dieci grammi di sostanza stupefacente di vario genere. r.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA

in breve

Diretta Fb Emergenza in Libia: dibattito del Pd Oggi alle 18,30, in modalità telematica visibile sulla pagina Fb del Pd (https://www.facebook.com/pdparma ) discuteranno dell'emergenza a terra e in mare libica Giuditta Pini, deputata Pd, Brando Benifei, capogruppo Pd al Parlamento Europeo e Michele Rossi, direttore di Ciac. L'incontro sarà aperto da Stefano Ubaldi, segretario del Pd Cittadella e Michele Vanolli, segretario cittadino del Pd, modera Matteo Caselli. ‰‰

San Francesco La frase del vescovo Enrico Solmi Per un refuso nell'articolo di ieri sulla riapertura della chiesa di San Francesco del Prato, una frase del vescovo Enrico Solmi è stata pubblicata incompleta. La frase corretta è la seguente: «Gli spazi grandi che la comunità cristiana ha edificato, non sono mai, mai vuoti, ma sempre volti al bene della gente».

‰‰

Piazzale D'Acquisto

San Pio, la statua nel mirino dei vandali Chi ha scattato questa foto precisa che non è la prima volta che qualche balordo notturno si accanisce contro la statua di San Pio in piazzale Salvo D'Acquisto: «Si tratta dell'ennesimo atto vandalico». Vasi di fiori rovesciati, il basamento della statua imbrattato, intorno un tappeto di cocci. L'osservatore sconfortato ha fatto una foto «che non ha bisogno di commento».


Parma

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Esche pericolose Polpette «sospette» anche in via Genova: transennata l'area cani

Via Terracini, allarme bocconi

Residenti angosciati: «In questo parco giocano anche i bambini» Allerta

Fate attenzione I bocconi sospetti saranno analizzati: nel frattempo il Comune raccomanda a chi frequenta l'area di prestare la massima attenzione.

‰‰ Ogni anno, con l'affacciarsi della bella stagione, torna puntuale e «funesto» l'allarme bocconi avvelenati. Gli ultimi avvistamenti nell'area cani di via Genova (trovate e raccolte strane polpette, area transennata) e nell'area verde di via Terracini, zona di via Sidoli. «Gli accertamenti sono ancora in corso - scrive il Comune di Parma, Settore Tutela Ambientale, sui numerosi fogli dislocati in tutta l’area verde - ma si prega di prestare la massima attenzione ed è opportuno tenere i cani provvisti di museruola». Nulla di certo, ancora, ma in questo caso ad aumentare l'angoscia dei frequentatori del parco c'è anche il fatto che, oltre ad essere un luogo frequentato dai quattrozampe, in questo grande fazzoletto verde anche i bambini sono abituati a giocare spensierati. Almeno, così è stato fino a pochi giorni fa. «Vivo in questa zona da 32 anni - spiega amareggiata Federica Soprani, insieme ai cani Sasha e Isotta - e mi sono sentita costretta a cam-

Il consiglio Lella Gialdi: «Non utilizzare il guinzaglio estensibile» Lella Gialdi dell'Enpa è preoccupata, «perché non è la prima volta che accade di trovare bocconi avvelenati o di averne solo il sospetto. La prima cosa da fare è avvertire l'Ausl e la polizia municipale - dice la Gialdi -, che può subito attivarsi installando dei cartelli, affinché le persone siano avvisate del pericolo. Spetta poi all'istituto Zooprofilattico fare gli esami sui bocconi per stabilire se siano davvero avvelenati. Insomma, qualsiasi sospetto va segnalato immediatamente. Per precauzione, i cani vanno sempre tenuti al guinzaglio, senza utilizzare quello estensibile. E andrebbero abituati a prendere solo cibo dai loro proprietari». ‰‰

biare parco, almeno per il momento. La cosa che mi fa stare male è la cattiveria di certe persone che si accaniscono con gli animali, esseri indifesi, e che in questo modo mettono in pericolo tutti. Capisco che ci possa essere insofferenza verso alcuni padroni che non rispettano determinate regole, ma questo non è il modo di risolvere la situazione, è pericoloso

per tutti». L’area di via Terracini è una meravigliosa distesa verdeggiante, all'interno giochi di ogni sorta. Tra gli habitué anche bimbi molto piccoli che «potrebbero mettere in bocca qualsiasi cosa - annota un residente, Manuel Ferrarini -. Ho due bambini e da quando ho visto gli avvisi mi sono preoccupato moltissimo e mi sono arrabbiato: chi

«Abbiamo paura»Cristian Locorriere con il suo Haki di fianco a un avviso del Comune.

compie questi atti non pensa all’enorme danno e timore che provocano a tutti». Dello stesso avviso è Cristian Locorriere, a passeggio con il suo Haki: «Qui vengono spesso tanti bambini a giocare, le esche avvelenate sono molto pericolose anche per loro. Sono quindi preoccupato sia per il mio cane che per i piccoli che vengono qui al parco. I bocconi avvelenati sono qualcosa di disumano e di pericoloso per tutti». L'allarmismo cresce: sono cominciate «ricognizioni» spontanee, come racconta Donatella Raschi, al parco con la sua cagnolina Luna: «Una mia amica che abita qui qualche giorno fa si è messa a caccia di bocconi avvelenati, per capire se l’area fosse sicura. Bisognerebbe aumentare i controlli. Noi residenti cerchiamo di fare la nostra parte, ma è una questione che si può ripresentare in un qualunque momento. Aspettiamo le analisi delle esche: speriamo che qualcuno ci faccia sapere qualcosa al più presto». Anna Pinazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Parma

Il Borgo Confronti in preparazione delle elezioni amministrative

Anniversario di Dante

Ogni lunedì un incontro dedicato Il giornalista ha parlato anche della sua esperienza di apolide alla «Commedia»

Gad Lerner: «Un grave errore pensare la cultura come un valore elitario»

Giornalista Lerner tra le tante esperienze di lavoro è stato anche direttore del Tg1.

‰‰ «Sono cittadino delle due sponde del mar Mediterraneo: sono nato a Beirut, nella costa opposta a quella dove vivo oggi. Oggi parlo meglio la mia lingua adottiva, l’italiano, rispetto all’ebraico, la mia lingua madre. Sono stato a lungo apolide, prima di conseguire con fatica la cittadinanza italiana e tutti questi elementi, forse, non sono solo una vicenda personale, ma quella di tanti. La storia del destino delle emigrazioni, che possono essere provvidenziali o provocare sradicamento e frustrazione». A descriversi così, nel quinto dei dieci incontri online organizzati da «Il Borgo», per il ciclo di appuntamenti «Agenda Parma 2022» - una serie di webinar pensati per affrontare i temi legati alla città in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno - è stato Gad Lerner che, intervistato da Maria Pia Bariggi, vice presidente dell’associazione, ha approfondito il tema della cultura come bene comune. E in questo caso si è spaziato dall’istruzione alla Resistenza, dalla scuola al concetto (democratico) di emancipazione popolare, in

tutte le sue declinazioni. «In questi mesi di pandemia, purtroppo, la cultura è stata spesso percepita come inutile, uno svago di cui si poteva fare a meno. Ma formare delle coscienze non è mai un elemento secondario», ha ricordato Riccardo Campanini, presidente dell’associazione. Definito, durante il colloquio, «un interlocutore temibile», nel ripercorrere le esperienze di vita che più di altre hanno inciso sulla sua formazione, Lerner ha ricordato la lunga collaborazione con Nigrizia, per cui scrive da 20 anni: «Devo molto a questo giornale e sono orgo-

Quali percorsi per chi è disabile

Il ricordo

Martedì 27 un seminario online ‰‰ Martedì 27 aprile, dalle 10 si svolgerà il seminario online «Scegliere percorsi di vita», dedicato al mondo della disabilità. L’evento vuole essere occasione di riflessione e approfondimento sui temi salienti che intervengono nella costruzione del progetto di vita delle persone con disabilità e dei loro famigliari, a partire dalla considerazione che la possibilità di scelta per loro, a oggi è limitata. Rappresentanti di associazioni, cooperative ed enti del volontariato potranno partecipare ai tavoli tematici di approfondimento del pomeriggio che offriranno una importante occasione di condivisione e scambio

nonché la possibilità di creare filiera e nuovi progetti per il territorio. Lavoro, abitare e tempo libero sono le tematiche dei tavoli, che si svolgeranno a numero chiuso e saranno coordinati da facilitatori esperti; punto di partenza fondamentale sarà il documento della Convenzione Onu dei diritti delle persone con disabilità. Al termine della sessione i risultati saranno presentati in plenaria. L’evento è promosso da Coopselios ed è gratuito, previa iscrizione. Sul sito della cooperativa, il programma della giornata e il link per iscriversi. r.c © RIPRODUZIONE RISERVATA

glioso di farne parte. Anche se non ho esperienze di vita come quelle di padre Filippo Ganapini, ho questi legami con il Medio Oriente, che mi consentono di immedesimarmi con le fatiche di chi ha vissuto l’incertezza del rinnovo del permesso di soggiorno o il dubbio di non avere i documenti in regola, nonostante oggi sia un anziano benestante. Di Giufà (il personaggio della tradizione giudaico-spagnola che presta il nome alla sua rubrica, ndr) vorrei avere la visione doppia, cioè quella che ti consente di vedere un posto da nord e da sud, ma

Isa Guastalla È stata insegnante al liceo Marconi ed ora è la presidente di «Voglia di leggere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

‰‰ Continuano le iniziative promosse da «Voglia di leggere Ines Martorano» in occasione del 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri. Dopo l'avvio del progetto comune con «La Paloma» grazie al quale ogni lunedì alle 18,30 sarà presentato e letto un Canto della Divina Commedia sul Canale YouTube de «La Paloma», prende il via un mini ciclo di conferenze dedicate al Sommo Poeta a cura della presidentessa dell'associazione, Isa Guastalla. Oggi, alle 17,45, recupererà l'incontro inizialmente previsto per il 12 aprile e affronterà il tema politico in Dante, attraverso l'analisi dei sesti canti delle tre cantiche; il secondo appuntamento, in programma per lunedì 26 Aprile, tratterà invece il tema dell'arte nella Commedia: letteratura, arti visive, musica. Per ascoltare ci si potrà collegare con un link sulla pagina YouTube de «La Paloma» https://www.youtube.com/channel/UCp5r2fysuqCGRdyZRJlfYow r.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Covatta «Lucido osservatore della contemporaneità nazionale» È

Luigi Covatta • Nel 1979 venne eletto deputato per il Psi nel Collegio Emilia Nord • Fu a lungo sottosegretario al ministero dei Beni culturali • Il suo debutto in politica fu con Movimento politico dei lavoratori.

anche da est e da ovest, perché se non lo fai difficilmente ti ci saprai muovere». Nel corso del colloquio, il giornalista ha affrontato, in modo indiretto, anche le trasformazioni legate alla pandemia e ai cambiamenti a cui è sottoposto il pianeta, citando la scelta (controcorrente) di papa Francesco di porre questioni urgenti, elaborando pensieri radicalmente diversi dalla consuetudine. E sul tema della cultura come bene comune, a cui seguirà un tavolo di lavoro guidato da Carla Mantelli (del direttivo dell’associazione) e da Bariggi, il giornalista ha ribadito l’importanza del movimento dal basso, come «strumento di emancipazione potentissimo». «Come società – ha concluso Lerner – abbiamo fatto un passo indietro impressionante, relegando la cultura a una questione elitaria, estetica, riservata a chi può permettersela. La spinta dal basso è ciò a cui dobbiamo aspirare, perché la lotta all’ignoranza parte da noi, non possiamo delegarla solo al ministero dell’Istruzione». Giovanna Pavesi

la commozione che appanna la mia vista di fronte alla pagina bianca del pc, nel momento in cui scrivo di Luigi Covatta. Un amico fraterno, un compagno di viaggio a partire dal 1978 fino a ieri, un riferimento, un lucido osservatore della contemporaneità nazionale, del suo bene e del suo male. Non amava la retorica, male diffuso dal Monte Rosa a Capo Passero. Ma non posso farmi battere dal dolore. Debbo svolgere il compito affidatomi: ricordarlo a chi lo conosceva e a chi non lo conosceva. C’è un paradosso, in questo compito a cui mi accingo: nel 2016, alla vigilia di entrare in ospedale per un importante intervento chirurgico, gli chiesi di essere lui - se mai fosse accaduto- a dire due parole finali a coloro che fossero convenuti per l’ultimo saluto. Le cose della vita, però, vanno a modo loro, secondo le decisioni del Fato, la componente essenziale il cui ultimo grande cantore fu William Shakespeare. Partiamo dalla fine: in questi ultimi anni, benché colpito dall’incurabile male del secolo, Covatta non cessò di essere un politico a tutto tondo e un militante della causa socialista. Riprese in mano, e con eroici sforzi, riuscì a far uscire «Mondo operario», il mensile che è l’unica pubblicazione che ancora oggi approfondisca i temi politici del socialismo e della democrazia 2.0. Una presenza, questa, che conno-

ta non solo la dedizione di Luigi Covatta, ma rappresenta (ha rappresentato) un punto di riferimento per un ampio ceto di intellettuali, tutti impegnati nella riflessione sui temi della vita attuale e, in molti casi, su quelli della vita di domani. Aveva iniziato a Milano, alla Statale e nel Movimento studentesco ed era poi approdato nell’Mpl, il Movimento

Al ministero dei Beni culturali fu un intellettuale protagonista del processo creativo che precede l'azione amministrativa politico dei lavoratori, fondato da Livio Labor, già presidente delle Acli. Una realtà cattolica, nella quale molti giovani generosi impegnarono le loro energie. Sul finire degli anni ’70, l’Mpl confluì nel Psi, il cui leader, Bettino Craxi non mancò di valorizzarne alcuni esponenti: in particolare Gennaro Acquaviva e Luigi Covatta. Candidato alla Camera nel 1979 nel collegio Emilia Nord (Piacenza, Parma, Reggio Emilia e

Modena) Luigi Covatta, con una campagna elettorale rivolta ai territori e alle organizzazioni sociali, riuscì a sovvertire i pronostici e a diventare, con Dino Felisetti (Reggio Emilia), deputato socialista. Fu uno dei protagonisti della Conferenza programmatica socialista del 1982, giacché ne fu il primo organizzatore al fianco di Claudio Martelli che ne era il responsabile politico. Un evento quello, nel quale venne definito un progetto politico fondato sul binomio «meriti e bisogni», alfa e omega di una politica di governo. A lungo sottosegretario ai Beni culturali (e per un non breve periodo con un ministro, Giulio Andreotti che, essendo anche presidente del Consiglio gli aveva dato carta bianca) inaugurò la stagione dei ministri (dei Beni culturali) uomini di cultura essi stessi e, quindi, protagonisti del processo creativo che precede l’azione amministrativa. Luigi Covatta, Giggi per amici e conoscenti, non lesinò il proprio impegno, la propria disponibilità, la propria amicizia. Anche se era di Forio d’Ischia (teneva molto alla propria isolanità ischitana) era un uomo dell’Italia risorta dopo la guerra. Attento ai fenomeni sociali, economici e culturali. Chi l’ha conosciuto non lo dimenticherà. Come non potrà tralasciarlo chi scriverà di storia repubblicana. Domenico Cacopardo © RIPRODUZIONE RISERVATA


Parma

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Quadrilegio Installazione all'Ospedale Vecchio

Ecco i «Messaggi in bottiglia»: è corale l'opera site-specific Progetto ideato dall'artista Elisa Cantarelli aperto ai cittadini. Parola chiave: sostenibilità

Bll Giulio Belletti, grafico, uno dei fondatori di Quadrilegio.

Comune Michele Guerra, assessore alla Cultura.

‰‰ Quattromila bottiglie e altrettanti messaggi in un intreccio di parole e visioni che dal presente guardano al domani. Messaggi chiusi in bottiglia, da far passare di mano in mano, per coprire il soffitto dei portici dell'Ospedale Vecchio e creare un'opera collettiva visiva e sonora di grande impatto. L'obiettivo: attraverso il bello, sensibilizzare ai temi della sostenibilità e della cura dell'ambiente. Parma capitale italiana della cultura 2021 riparte dal cuore dell'Oltretorrente con «We are plastic. Message in a bottle», progetto affidato all'ideatrice Elisa Cantarelli, artista internazionale, promosso da Quadrilegio, in collaborazione con le scuole di Parma. Un'iniziativa all'insegna dell'arte, del riciclo e della salvaguardia del pianeta e un'occasione di dialogo con l’intera città. Il progetto, partito con il coinvolgimento delle scuole Frasalimbene e Adorni l'anno scorso ma sospeso a causa dell'emergenza covid, riprende il filo del discorso per arrivare alla realizzazione di un'installazione site-specific che coinvolgerà tutti i cittadini che vorranno partecipare. Il risultato finale dell'operazione sarà visibile dal 15 al 23 maggio. Il «modus» è semplice: alle migliaia bottiglie colorate di bianco e riempite di messaggi realizzate dagli alunni, si aggiungeranno le altre fino ad esaurimento dello spazio disponibile. Tutta l'attrezzatura per partecipare in un kit già in distribuzione. Quando l'opera sarà smontata i partecipanti riceveranno una bottiglia e relativo messaggio. «Dopo un anno di chiusure

L'installazione Qui sopra il rendering dell'installazione visiva e sonora che resterà allestita dal 15 al 23 maggio sotto i portici dell'Ospedale Vecchio. I kit per partecipare sono già in distribuzione in diversi luoghi della città.

e restrizioni, il mio grande desiderio di costruire tutti insieme qualcosa di meraviglioso per la città, che potesse portare un messaggio creativo e positivo - commenta Elisa Cantarelli - è diventata un'esigenza condivisa da tutti. Utilizzando il processo creativo del “dotting”, la tecnica che mi contraddistingue, interveniamo fisicamente sulla bottiglia di plastica e le doniamo un nuovo significato. Diventando così uno dei tanti elementi che andrà a comporre la nostra installazione. Insieme - continua l'artista - si creano gli elementi. Insieme gli elementi creano l’installazione. Insie-

L'artista

Elisa Cantarelli Originaria del Parmense, vive a Londra da dieci anni.

me combattiamo il problema. In pianta stabile a Londra, dove vivo e lavoro ormai da più di 10 anni, questo progetto rappresenta l'opportunità di partire con qualcosa di ambizioso "da casa" e mi rende estremamente felice e orgogliosa. Altre realtà sul territorio molto attente alla sostenibilità mi stanno dando fiducia coinvolgendomi in nuovi progetti creativi, a dimostrazione del fatto che la città di Parma ha tanta voglia di riscatto e di rinascita». «Il Comune di Parma ha appoggiato con convinzione il progetto «Message in a Bottle perché rispecchia perfettamente la filosofi a di Par-

ma2021 espressi nei tre punti di forza dell’artista Elisa Cantarelli - commenta l’assessore Michele Guerra -. Ogni bottiglia contiene il messaggio di qualcuno che ha voluto far sentire la propria voce, prendendosi cura a distanza dell’altro, nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo. Non bisogna dimenticare il tema portante del progetto: la sostenibilità ma anche il concetto di “plastic free”, obiettivo che dobbiamo cercare di raggiungere assieme. Partecipazione, cura e sostenibilità trasformano l’occasione artistica in un momento di incontro e di confronto, un passaggio di

«We are plastic»: una bottiglia, un messaggio, la tecnica del «dotting»

Kit di partecipazione: ecco dove ritirarli ‰‰ I kit di pittura gratuiti necessari per realizzare la propria bottiglia con la tecnica del «dotting», cifra stilistica di Elisa Cantarelli, per partecipare a «Message in a bottle», sono già a disposizione dei parmigiani in diversi punti della città. Si possono ritirare fino al 24 aprile alla biblioteca Civica: da Lunedì a venerdì 15.30-18.30 e sabato dalle 10.00-13.00 e dalle 15.30-18.30; alla libreria Feltrinelli di via Farini dalle 15.30 alle 18.30 tranne domenica; all'Euro Torri dalle 10 alle 18.30 tutti i giorni tranne domenica; allo stu-

dio Bll in piazzale Borri da lunedì a venerdì 15.3018.30 e sabato dalle 10 alle 13; nello Spazio Manfredi di borgo Riccio 19 da lunedì a venerdì 15.30-18.30 e sabato dalle 10 alle 13. Online sulle pagine social Quadrilegio il video-racconto dell’installazione https://www.facebook.com/quadrilegio/. L'iniziativa, dedicata al tema della sostenibilità e cura dell'ambiente, si realizza nei giorni di «I like Parma», la rassegna che celebra il patrimonio artistico della città.

parola in un momento di fisicità impedita in un luogo iconico della nostra cultura come l’Ospedale Vecchio che esprime il concetto di cura e attenzione per l’altro e gli altri proprio nei giorni di “I like Parma” in cui il patrimonio della città viene celebrato». «“We are plastic” è insieme cultura e sostenibilità - dice Francesca Velani coordinatrice di Parma 2021 -, mai come in questo momento abbiamo bisogno della cultura per promuovere una sostenibilità consapevole e solo attraverso il coinvolgimento dei cittadini si può arrivare insieme ad un vero processo di cambiamento. Il progetto è un moltiplicatore di energia che raggiunge molte persone, un pezzetto indispensabile per raggiungere quel cambiamento che è nell’idea propria di Parma 2021». «Non volevamo che il lavoro iniziato l'anno scorso andasse perduto - spiega Giulio Belletti dello studio Bll, uno dei fondatori di Quadrilegio -. Ora è importante che le persone partecipino e ritirino il kit. Lo scopo è proprio realizzare qualcosa tutti insieme». Katia Golini © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Parma

Progetto Vincitore di un concorso internazionale

Architetti parmigiani «cureranno» un paese ferito dal terremoto

Lo studio Contini realizzerà una scuola nelle Marche Lo studio Sta costruendo una scuola primaria anche a Mori, in provincia di Trento, e a Novi di Modena, altro luogo colpito dal terremoto.

‰‰ Progettare, curare e riparare, laddove ci siano delle ferite, provocate dall’uomo, dal tempo o dalla natura. Per Marco Contini il compito dell’architettura è proprio questo: essere al servizio della comunità e delle sue fragilità. Il suo studio, che ha sede e radici a Torrechiara, ma che lavora per tutta Italia, si è aggiudicato il Concorso internazionale per la nuova scuola secondaria a Petriolo, un borgo dell’entroterra marchigiano, in provincia di Macerata. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dovrebbe essere realizzato entro il 2022 e ha come obiettivo non solo di ridisegnare lo spazio scolastico, ma di cambiare anche la prospettiva da cui si fa educazione, ripensando alla conformazione degli spazi per la didattica e all’edificio come luogo aperto alla comunità.

«Il fatto che un piccolo centro abbia deciso di fare un concorso internazionale per ripianificare la sua scuola, resa inagibile dal forte sisma del 2016, è già una buona notizia: significa ripartire, dare fiducia e costruire un servizio importante, privilegiando la qualità dell’intervento (scelto fra tanti) racconta Contini -. Essendo collocato in una zona di grande interesse paesaggistico, il nostro primo obiettivo è stato quello di realizzare un edificio pubblico che dialogasse sia con il contesto storico, perché lì c’è un paese, sia con quello paesaggistico». La struttura, come confer-

La media di Petriolo Sarà un edificio dove vivere e studiare, con i piedi a terra e la mente aperta al mondo

mato dall’architetto, segue i criteri delle scuole innovative, cioè quelle che si pongono in discontinuità rispetto alle classi tradizionali e all’insegnamento frontale. «Oggi è richiesto di non avere più aule fisse o ferme, ma degli spazi più flessibili. Abbiamo accumulato molta esperienza nel tempo e questo è l’ultimo di una serie di concorsi vinti, con cui stiamo realizzando, in varie parti d’Italia, edifici scolastici di questo tipo», specifica Contini, che ha condiviso la realizzazione del progetto con la collega, Sara Chiari. Il suo studio, infatti, sta costruendo una scuola primaria anche a Mori, in provincia di Trento, e a Novi di Modena, altro luogo colpito dal terremoto. E il fatto di essersi aggiudicati un’assegnazione scolastica durante la pandemia, dove il tema dell’istruzione è stato centrale, suona come una bella coincidenza.

Progetto Il rendering della nuova scuola secondaria di Petriolo, in provincia di Macerata.

«Il nostro mestiere non è soltanto tecnico, ma ha un riflesso culturale importante: le proposte suggeriscono un modo di vivere gli spazi che tendono alla comunità – osserva l’architetto -. Soprattutto ora che l’istruzione, base e futuro della società, dovrebbe essere centrale, è giusto chiedersi come possa essere la scuola del futuro e quale messaggio debba dare. Il Covid-19 ci ha fatto capire che esistono modi diversi di insegnare: la scuola deve essere dotata di spazi di flessibilità, lo abbiamo visto con il distanziamento, ma è anche una comunità e il suo edificio deve rispecchiare questo concetto complesso, fatto di genitori, insegnanti e studenti». Per lo studio, che l’anno scorso ha vinto il progetto

Inarch Regione Marche, su un centro parrocchiale in provincia di Ascoli, la cui chiesa è stata poi selezionata fra i 10 migliori edifici religiosi costruiti nel mondo negli ultimi quattro anni, il tema della riparazione e dell’attenzione alla comunità esterna è fondamentale. «La scuola deve diventare punto di riferimento e le opere pubbliche motore per la riqualificazione di un territorio, questo è il nostro obiettivo principale. E l’augurio che faccio ai ragazzi dell’istituto di Petriolo è che quello sia un edificio dove si può vivere e studiare bene, con i piedi poggiati dove si hanno le proprie radici, ma con la mente aperta al mondo». Giovanna Pavesi © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PROVINCIA

Collecchio Due acquerelli di Cesari donati al Comune

I nostri territori

provincia@gazzettadiparma.it

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Collecchio Due acquerelli del pittore collecchiese Claudio Cesari, scomparso nel 2018, sono stati donati dalla vedova, Miranda Amoretti, al Comune. Il sindaco, Maristella Galli, ha espresso gratitudine per la bella donazione che si aggiunge ad altre foto e opere donate al Comune, tra cui due riproduzioni fotografiche degli inizi del Novecento. ‰‰

La storia

Un'eredità che non è stata dispersa e il cui valore ha superato i confini locali: lo testimoniano le visite di Sgarbi, Daverio, Zeri

Il «Bosco delle cose» e la sua poesia: cento anni fa nasceva Ettore Guatelli

Il direttore del museo Turci: «Voleva oggetti dell'estremo ieri e dell'estremo domani: c'è riuscito» ‰‰ Collecchio Il 18 aprile si sono celebrati i cento anni dalla nascita di Ettore Guatelli, il maestro di Ozzano Taro che ha dato vita ad una raccolta che ha fatto scuola in Italia: costituita da 60 mila pezzi, tra oggetti e documenti, illustra l’epopea della civiltà contadina. Mario Turci, direttore del museo, parla di lui come di un visionario: «Il vero realista è il visionario, diceva Fellini. Ettore desiderava un museo capace di accogliere oggetti dall’estremo ieri all’estremo domani e c’è riuscito, grazie a concretezza, ingegnosità, ricerca e passione». La ricorrenza solleva riflessioni sull’eredità di Ettore. Un’eredità che non è stata dispersa e il cui valore si è accresciuto superando i confini locali. Lo testimoniano le visite di personaggi illustri come i critici d’arte Vittorio Sgarbi, Philippe Daverio, Federico Zeri e i rapporti intessuti con alcuni musei europei come quello antropologico di Marsiglia, e l’inserimento dalla raccolta nel programma di Parma Capitale Italiana della cultura 2020 + 2021. «Il bosco delle cose» è la metafora di una raccolta unica che ha stimolato apprezzamenti da parte di studiosi, antropologi e docenti universitari. Nei mesi successivi alla sua scomparsa, nel 2000, nacque l’Associa-

Ci ha insegnato a capire anche le piccole tradizioni

Un luogo magico in cui ancora si ascolta la sua voce

zione degli Amici di Ettore Guatelli e del museo: volontari che si impegnarono per promuovere il patrimonio culturale, storico e gli ideali del maestro di Ozzano. E a tener viva l’idea di museo. Un sogno, quello del museo, che si concretizzò nel 2003, con la costituzione della Fondazione museo Ettore Guatelli. Tra i promotori, William Gaibazzi, ex presidente della Fondazione Monte Parma, l’ex sindaco di Collecchio Giuseppe Romanini e attuale presidente della fondazione, Andrea Borri allora presidente della Pro-

vincia e Caterina Siliprandi allora assessore. Tra i soci fondatori anche i Comuni di Fornovo, Parma, Sala Baganza e l’Università. «Ettore ci ha insegnato a conoscere sottolinea Giuseppe Romanini - a capire e rispettare anche le più “piccole” cose tramandate dalle generazioni che ci hanno preceduto.

La citazione Il vero realista è il visionario come diceva Fellini

Tanti oggetti raccolti insieme alle storie e alle vite che raccontano. Ne ha fatto un museo e ce lo ha donato. Un museo del tempo, un museo delle cose e delle parole. Un luogo meraviglioso e magico nel quale possiamo ancora ascoltare il suo racconto». Ettore Guatelli, nacque nella casa che ospita il suo museo il 18 aprile del 1921. Era figlio di contadini, e sarebbe diventato anche lui un contadino, se la sua salute cagionevole non lo avesse spinto a seguire la via dello studio: divenne maestro, un maestro speciale, moderno, abituato

Maestro moderno Abituato alla didattica della scoperta fondata sulla realtà

a una didattica delle cose, della scoperta, fondata sulla realtà e l’esperienza. Anche in questo fu innovativo. Il museo anche oggi è prima di tutto un percorso didattico, di relazioni, così come la didattica di Ettore. Amico di Attilio Bertolucci, Ettore Guatelli, e la sua casa hanno rappresentato per molti anni un punto di riferimento per diversi intellettuali di Parma e provincia. Chi visita la raccolta di Ozzano compie un viaggio che lo trasforma: le sue stanze sono altrettante tappe di un percorso sbalorditivo. Gian Carlo Zanacca


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Provincia

Montagna

Investimento Clausola indispensabile: conservazione della biodiversità

in breve

Progetto di tutela per i Parchi: la Regione stanzia 3,6 milioni Barbara Lori L'assessore: «Vogliamo valorizzare i territori di pregio come i Parchi del Ducato».

‰‰ Borgotaro Parchi. La Regione sceglie l'ambiente e insieme agli enti di gestione per sostenere i progetti di tutela. A disposizione 3,6 milioni di euro. L'assessore Lori: «Investiamo nei luoghi dell'eccellenza ambientale per valorizzare la biodiversità, i territori di pregio e promuovere la cultura della sostenibilità». Circa 2.700 specie diverse di piante, oltre 350 specie animali, una grande varietà di habitat naturali: foreste, zone umide, fiumi, laghi, montagne. Per la sua particolare collocazione geografica l’Emilia Romagna presenta una straordinaria ricchezza di biodiversità. Un patrimonio che la Regione vuole tutelare e valorizzare sia sul piano ambientale, sia promuovendo forme di turismo slow, attento e consapevole. Va in questa direzione il nuovo programma di investimenti per i parchi e le aree protette approvato dalla giunta regionale e che mette a disposizio-

Bedonia

Come nuovo: ripulito il monumento ai caduti di Anzola ‰‰ Bedonia Da qualche giorno il monumento ai caduti di Anzola di Bedonia è ritornato all’antico splendore. Una radicale bonifica da parte dell’amministrazione comunale alla stele, alla piazzola e all’artistico muretto costruito in pietra arenaria. Da troppo tempo era abbandonato: muffe e parassiti stavano ormai mettendo a rischio il manufatto e poi la cornice in ferro e i pali che sorreggono la lapide erano ossidati e la ruggine colava sulle pareti rendendo la lunga lista dei caduti illeggibile. «Era un intervento necessario e rispettoso - ha spiegato Francesco Federici consigliere del comune di Bedonia delegato all’Alta Valceno -. Il sindaco ha subito preso in considerazione la mia proposta e ha inviato sul posto una squadra di operai che con certosina pazienza hanno ripulito la lastra in marmo, verniciato i sostegni e la cornice, riordinato la piazzola e tutta l’area adiacente. Ora si avvicina il 25 aprile e anche i caduti dell’Alta Valceno saranno ricordati con questa piccola ma importante opera di riordino del loro monumento». Giorgio Camisa © RIPRODUZIONE RISERVATA

ne 3,6 milioni di euro per il triennio 2021-2023. Risorse che si aggiungono ai quasi 4,5 milioni di euro già assegnati a marzo come contributo 2021 per le spese di funzionamento e di gestione degli Enti parco (per il Parmense sono interessati i Parchi del Ducato, per esempio). Una precisa scelta di campo a favore dell’ambiente visto anche come occasione di crescita e di sviluppo sostenibile per l’intero territorio regionale. Dopo la

drammatica esperienza della pandemia, la pietra angolare di una ripartenza che sarà tale solo se sarà anche green. «Investire nel rafforzamento del “capitale naturale” rimane centrale per la Regione, che si impegna affinché i parchi non siano solo tutelati, ma anche vivibili per un turismo slow in forte crescita», commenta l’assessore a Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori. Questi alcuni degli interven-

2.700 Specie di piante 350 specie animali nel grande habitat naturale della Regione.

Strade Si accorcia il percorso Varsi-Bore

ti che potranno essere finanziati dalla Regione: interventi per la rete escursionistica e cicloturistica; installazione e manutenzione della segnaletica; strutture quali torrette di avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna. E ancora: acquisizione, oltre che riqualificazione e risanamento ambientale di aree di pregio naturalistico. Fornitura e installazione di attrezzature per ridurre i danni prodotti dalla fauna. Ma con una precisa indicazione: almeno il 30% dell’importo complessivo dei progetti candidati dovrà essere destinato a favore della conservazione della biodiversità. Per presentare i propri interventi, gli Enti di gestione dei parchi hanno tempo fino al 30 giugno. L’importo minimo di ciascuno dovrà essere di 40 mila euro e il contributo regionale potrà arrivare a coprire fino ad un massimo del 90% della spesa ammissibile. r.c.

Grazie ad un importante contributo da parte della Regione, verrà presto ripristinata ex-novo la strada che congiunge i comuni di Varsi e Bore. L’intervento consentirà anche una riduzione della distanza tra i due territori di circa 6 chilometri. Si tratterà, dunque, di un intervento strategico, che favorirà, tra le altre cose, l’erogazione del servizio di soccorso avanzato emergenza/urgenza 118 e gli edifici dell’assistenza pubblica di Varsi che coprono l’intera area. L’opera, progettata dal Consorzio di Bonifica Parmense avrà un costo di 230mila euro.

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Valmozzola L'organico si amplia con Bordi

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Berceto Corsi e meditazioni sul portale Dharma Academy

Il monastero zen di Pagazzano in piena attività grazie alla rete ‰‰ Berceto Nonostante sia chiuso per l’accoglienza ai visitatori, il monastero zen Sanboji di Pagazzano è molto attivo, soprattutto per quanto riguarda la pratiche on line: «Abbiamo creato un portale web che si chiama Dharma Academy, ideato dal maestro Tetsugen Serra (abate del monastero)- ha spiegato una delle monache residenti - dove laici, praticanti e monaci possono apprendere e praticare la via dello zen». In questo portale c’è un corso triennale di buddhismo zen di cui il direttore didattico è il professor Aldo Tollini, già docente in filologia giapponese all’Università Ca' Foscari di Venezia. È la prima volta in Italia e in Europa che si tiene un corso di studi buddhisti i cui docenti provengo-

Streaming La via dello zen si impara online.

no dalle Università più prestigiose del mondo. Nel portale inoltre il maestro Tetsugen Serra guida un corso zen basic e un corso-laboratorio con Feltrinelli Education. Non sono ancora stati caricati ma presto saranno visibili i corsi di calligrafia orientale del maestro Silvio Ferragina e di cucina Zen Shojin Ryori della cuoca Yoshie Mizushima. Nel frattempo i

monaci e le monache di Sanboji hanno partecipato all’incontro in streaming col Dalai Lama organizzati dall’Unione Buddhista Italiana. C’è grande attesa invece per un evento previsto a luglio titolato «La Via del Risveglio»: sarà un percorso di meditazione camminata da Milano fino al monastero Sanboji di Pagazzano da parte di un piccolo gruppo di 5 persone, un numero ristretto per evitare assembramenti. Durante il percorso ci saranno anche «atti di consapevolezza ambientale»: oltre alla meditazione in presenza, verrà effettuata la raccolta della plastica. Per chi è interessato: 0525 60296/; 333 7737195; cerchio@monasterozen.it M.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Con i suoi cinquecento abitanti circa è, dal punto di vista demografico, il Comune fanalino di coda della provincia di Parma. Un Comune piccolo, quello di Valmozzola, ma che vanta un organico efficiente e rinnovato con un’età media molto bassa. Nei giorni scorsi è entrato a far parte dell’organico il ventottenne di Branzone Alessio Bordi, vincitore del concorso di operaio professionale categoria, al quale hanno partecipato nove candidati. Soddisfazione per il risultato del concorso con l’assunzione di un giovane del comune, è stato espresso dal sindaco di Valmozzola Claudio Alzapiedi, anche a nome dall’amministrazione comunale. Nella foto il sindaco Claudio Alzapiedi con Alessio Bordi. ‰‰


Provincia

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Bassa

Roccabianca Rossi aveva 55 anni ed era una colonna del volontariato

Busseto

‰‰ Roccabianca Il paese piange la scomparsa di Enrico Rossi, molto amato e stimato, che a soli 55 anni ha lasciato i suoi famigliari e i tanti amici dopo una lunga malattia che però non ha mai fatto venir meno la sua costante volontà di impegnarsi sia nel lavoro che nel volontariato in cui era molto attivo. Di Enrico tutti ricordano la sua ben nota disponibilità, l’impegno e la competenza nella sua professione, e quanto teneva ad essere sempre presente nel dare il proprio contributo per la comunità. Geometra, socio della cooperativa Bruno Buozzi, appena diplomato ha iniziato subito e proseguito tutta la sua carriera professionale all’interno della stessa Buozzi, dove nel corso degli anni si è distinto inizialmente come responsabile di commessa poi in seguito con diversi incarichi alternativi come ad esempio la logistica, il ruolo di responsabile di cantiere, responsabile della sicurezza e poi dei programmi di qualità aziendale. I colleghi di lavoro della cooperativa, che hanno imparato a conoscerne la grande professionalità e umanità, lo ricordano come sempre disponibile e aperto di carattere; non solo per dovere ma per indole ed autentica passione ed attaccamento al suo lavoro «Un amabilissimo brontolone – lo ha definito con commosso affetto il collega Duilio Brambati della cooperativa Buozzi - non c’era proposta che non lo facesse sbuffare un attimo. Uno solo però, perché l’attimo successivo lo vedevi curvo a cercare la soluzione del problema, fosse compito suo o si trattasse semplicemente di dare una mano a un amico o a un collega». L’amico d’infanzia e compagno di scuola Se-

BussetoLa suggestiva Strada del Melodramma che impreziosisce, dal 2020, il centro di Busseto, riaffermando lo stretto legame tra la città di Verdi e la lirica, si arricchisce di nuovi e importanti «tasselli». Da domenica 25 aprile, le pietre con i nomi di Carlo Bergonzi, Franco Zeffirelli, Maria Callas, Enrico Caruso e Giuseppe Di Stefano, andranno ad aggiungersi a quelle già presenti, dedicate a Giuseppe Verdi, Renata Tebaldi e Arturo Toscanini, Ettore Bastianini, Giacomo Cerimonia Puccini e Romano Gandolfi, Le pietre posizionate negli scorsi con i nomi mesi alla presenza dei appariranno testimonial d’eccezione domenica Eleonora Buratto e Luca 25 aprile. Salsi. Stavolta sarà il tenore Francesco Meli, alle 11.30, a posare in piazza Verdi le pietre dedicate al tenore bussetano Carlo Bergonzi, al regista Franco Zeffirelli, a Maria Callas, a Enrico Caruso ed a Giuseppe Di Stefano. Il tutto nasce da un’idea del Museo Renata Tebaldi, che ripercorre la carriera di una delle massime interpreti delle opere di Puccini e del figlio di Busseto per eccellenza, Giuseppe Verdi. «L’idea - spiega l’assessore Marzia Marchesi - è che Piazza Verdi e il Museo Tebaldi siano col tempo legate dalle note di un’aria universale che qui, però, sentiamo nostra. La passeggiata è solo l’ultimo degli omaggi alla musica di una città che vanta un inestimabile patrimonio di bellezza, composto da gioielli come il Teatro Giuseppe Verdi, Casa Barezzi, il Palazzo del Monte di Pietà, Villa Pallavicino o la Collegiata di San Bartolomeo e quella di Santa Maria degli Angeli». p.p.

«Addio, caro Enrico, amabilissimo brontolone»

Bergonzi, Caruso e altri giganti nella Strada del Melodramma ‰‰

Un paese in lacrime Enrico Rossi ha affrontato la malattia con la stessa forza d'animo ed energia morale che metteva nella sua attività di generoso volontario.

condo Bergamaschi ricorda «la sua bontà di natura, il suo carattere gioioso con il quale lottava contro il dolore della malattia». Enrico dopo l’impegno sul lavoro amava anche dedicarsi al volontariato: anni prima era stato impegnato nella sezione della Croce rossa di San Secondo, poi fino all’ultimo consigliere dell’associazione sportiva culturale Asc Roccabianca, dove aveva messo a frutto la sua grande passione per il ciclismo amatoriale. «Enrico non era mai mancato, se non pochissime volte – lo ha ricordato anche

Croce rossa e Asc Tantissimi i commossi ricordi di compagni di scuola, colleghi, amici d'infanzia

Stefania Bolgarani consigliere comunale e attiva come lui da volontaria – ci mancherà molto il suo prezioso aiuto». Enrico aveva quindi ricoperto ruoli importanti sia nell’ambito lavorativo sia nel mondo del volontariato locale: per questo a Roccabianca è sempre stato apprezzato da tutti. Enrico ha lasciato la moglie Lorena e la mamma Orestina, una delle donne più dolci e schive di tutta la comunità, stimata ed amata da tutti al pari di Enrico. Una mamma che dopo aver perso il marito ha sopportato con estrema dignità il percorso della malattia del figlio. Un paese profondamente rattristato rivolge così il suo pensiero ed esprime la sua vicinanza ai familiari. I funerali di Enrico Rossi saranno celebrati oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Roccabianca. Simona Valesi © RIPRODUZIONE RISERVATA

San Secondo Giovanni Mambriani è attentissimo all'attualità

Cent'anni e una passione: leggere ogni giorno la Gazzetta

‰‰ San SecondoUn secolo di vita tagliato in smaglianti condizioni di salute, con una passione grande per la Gazzetta. Festa, a San Secondo, per Giovanni Mambriani, molto conosciuto e stimato in tutta la zona. Nato ad Albareto di Fontanellato, quinto di undici fratelli, ha conosciuto, fin da ragazzino, il duro lavoro dei campi. Nel 1941 la guerra, come accaduto per tanti suoi coetanei, lo ha portato lontano da casa. Nel febbraio del 1942, la nave si cui si trovava, che trasportava militari destinati al fronte africano, come ancora oggi ben ricorda, fu silurata e molti dei suoi compagni morirono annegati. Un’esperienza tragica che, purtroppo, com’è naturale che sia, non ha mai dimenticato. Lui riuscì a salvarsi e fu inviato a combattere sul fronte africano. Fu una disfatta, con vicende drammatiche per i soldati italiani. Catturato dagli inglesi passò il resto della guerra da prigioniero in Egitto. La guerra nel 1945 si concluse ma la sua liberazione, con relativo ritorno a casa, avvenne soltanto nel 1946. A conti fatti trascorse buona parte della sua gioventù, dai 20 ai 26 anni, in guerra. Una volta tornato a casa riprese a fare il contadino, con il padre ed i fratelli, ma ben presto la

in breve

Vidalenzo Padre Masiello prende il posto di don Gasparotto

Polesine Zibello Bivacchi e rifiuti, vandali in azione lungo il Po

«Cambio della guardia» alla guida della parrocchia di Vidalenzo di Polesine Zibello. Il parroco don Gian Pietro Gasparotto, classe 1939, alla guida della comunità di Vidalenzo dal 2018 (e di quella di Cignano dal 2015), per motivi di salute e per i limiti di età raggiunti, ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto il vescovo diocesano monsignor Ovidio Vezzoli ha nominato, con l’incarico di amministratore parrocchiale, padre Mario Masiello, superiore della fraternità monastica olivetana «Custodi del Divino Amore» che da fine ottobre ha sede proprio nella casa parrocchiale di Vidalenzo. E’ stato lo stesso vescovo monsignor Vezzoli, dopo l’accordo raggiunto con l’Abate generale della congregazione benedettina di Santa Maria in Monte Oliveto Maggiore padre Diego Gualtiero Rosa, a darne comunicazione ai fedeli durante la messa di domenica 18 aprile.

‰‰ Vandali in azione, lungo le rive del Po, a Polesine Zibello. All’altezza dell’area del Porto Vecchio, nel bel mezzo della Zona di protezione speciale Golena del Po, gli incivili hanno tagliato alcune piante ed hanno lasciato, sull’adiacente spiaggione, numerosi rifiuti con segni evidenti di bivacchi, testimoniati dalla presenza di bottiglie, lattine, resti di cibarie e tracce di falò, oltre ad alcuni indumenti e ad una rudimentale tenda. Diversi appassionati frequentatori del fiume, hanno segnalato il deprecabile fatto al Comune, a Legambiente e alle autorità preposte. Il comitato «Amici del Grande fiume» ha chiesto ancora una volta tolleranza zero verso i vandali.

‰‰

Festa in casa Giovanni Mambriani ha ricevuto una targa dal sindaco Antonio Dodi.

meccanizzazione gli portò via il lavoro. Da oltre sessant’anni è sposato con Gina (che di anni ne ha 94), e per parecchio tempo ha lavorato per diverse e piccole aziende della zona. Dal primo giorno di pensione, risalente a circa quarant’anni fa, tutte le mattine alle 7 legge la Gazzetta, che il giornalaio del paese gli consegna, immancabilmente, ancora fresca di stampa. Ci tiene molto ad essere aggiornato, castamente, sulle varie vicende di San Secondo, dove vive da anni.

e del Parmense. Anche per questo, nipoti e pronipoti, proprio attraverso le colonne della Gazzetta hanno tenuto a fargli arrivare, di cuore, i loro più sinceri auguri di buon xompleanno. Un compleanno speciale, in occasione del quale ha ricevuto anche la visita e l’augurio, da parte dell’intera comunità di San Secondo, del sindaco Antonio Dodi che gli ha anche donato una targa. Paolo Panni © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Lunedì 19 aprile 2021

Provincia

Langhirano Val Parma

Torrechiara Ok alla riqualificazione dell'edificio che accoglie i visitatori

Lesignano

‰‰ Langhirano Verrà presto portato a compimento il recupero dell’edificio Iat Ufficio di Informazione e accoglienza turistica, che si trova nel borgo storico nei pressi del castello di Torrechiara. La Giunta comunale di Langhirano, che lo ha in gestione, ha infatti approvato il progetto esecutivo di riqualificazione della storica struttura e delle relative aree di pertinenza. L’amministrazione ha ottenuto il finanziamento dalla Regione, erogato dall’Ente per gli interventi di recupero, qualificazione, valorizzazione e messa in rete del patrimonio pubblico storico e culturale. Risorse, pari a 339.500 euro, che vanno a coprire il 70 per cento del costo dell’intervento che si attesta complessivamente a 485mila euro. La restante quota, ovvero 145.500 euro, sarà a carico del comune, finanziato con un mutuo. «Il finanziamento regionale a cui abbiamo avuto accesso ci consentirà di intervenire sul 1° piano dell’edificio che attualmente è grezzo - spiega il sindaco di Langhi-

‰‰ Lesignano Una brochure per condurre le persone alla scoperta di Lesignano de’ Bagni. È fresca di stampa la nuova brochure ideata e realizzata dalla Pro loco di Lesignano con il patrocinio del Comune. Pagine che raccolgono gli itineFresca rari, da quelli naturalistici di stampa alla scoperta delle caratteriVademecum stiche uniche e particolare, per scoprire come i barboj e i calanchi, ai luoghi percorsi culturali e storici, in e sapori. cui spiccano l’abbazia di San Basilide, meglio nota come Badia Cavana, le ex Terme e il museo della Civiltà contadina voluto da Monsignor Dall’Olio. E poi i prodotti e i sapori che nascono da questa terra. «Insieme alle Pro loco di altri quattro comuni della provincia abbiamo partecipato ad un bando regionale - spiega la presidente della Pro loco Paola Siri -. La brochure è lo sviluppo del nostro progetto». La pubblicazione della nuova brochure è l’occasione per l’associazione per ricordare il rinnovo delle quote associative. Il rinnovo delle adesioni può essere fatta su appuntamento, contattando telefonicamente la presidente Siri al numero 338.2380106 nell’attesa che i lavori per la ristrutturazione della sede dell’associazione siano terminati e poter così dar via il tesseramento 2021. Saltata anche per quest’anno la tradizionale Festa dal Paisan, la speranza è quella di riuscire a dar vita a qualche evento estivo. m.c.p.

Turismo, restyling in vista per l'Ufficio informazioni Fascino Il Castello di Torrechiara suscita sempre maggiore interesse turistico e culturale. Le viste al maniero verranno ulteriormente valorizzate dal rinnovo dell'edificio he ospita lo Iat.

rano Giordano Bricoli -. Sarà un intervento architettonico di qualità, il piano diventerà accessibile con la realizzazione delle scale di accesso e dell’ascensore anche alle persone con disabilità e l’esito sarà uno spazio polivalente, che potrà essere utilizzato in diversi modi, ad esempio per incontri e riunioni. Un progetto che era stato pensato per valorizzare Torrechiara, quella che simbolicamente era la porta d’ingresso all’area Mab Unesco. L’intervento - continua il sindaco - vedrà anche la realizzazione a fianco

dell’edificio di bagni pubblici, con un sistema innovativo, un servizio di qualità ed esteticamente più coerente con il borgo di Torrechiara». Non solo l’edificio, ma anche le aree adiacenti saranno oggetto di riqualificazione: «Verrà posata la nuova

Il sindaco Bricoli «Intervento di pregio possibile grazie a un finanziamento regionale»

pavimentazione in pietra laddove attualmente non è presente, andando a completare tutto il borgo storico e anche il parcheggio posteriore verrà riqualificato. Il progetto prevede anche il rifacimento dell’illuminazione, dando un senso architettonico davanti all’edificio, vetrina di Torrechiara. Dopo la riqualificazione di piazza Leoni - conclude -, un nuovo intervento vedrà protagonista un altro luogo di pregio e valore di Torrechiara». Maria Chiara Pezzani © RIPRODUZIONE RISERVATA

Natura e cultura, tesori da scoprire: arriva la brochure della Pro loco


Lunedì 19 aprile 2021

I RISULTATI CROTONE-UDINESE SAMPDORIA-VERONA SASSUOLO-FIORENTINA CAGLIARI-PARMA MILAN-GENOA

LA CLASSIFICA 1-2 3-1 3-1 4-3 2-1

ATALANTA-JUVENTUS BOLOGNA-SPEZIA LAZIO-BENEVENTO TORINO-ROMA NAPOLI-INTER

1-0 4-1 5-3 3-1 1-1

INTER MILAN ATALANTA JUVENTUS NAPOLI LAZIO* ROMA

75 66 64 62 60 58 54

1

PROSSIMO TURNO SASSUOLO VERONA SAMPDORIA BOLOGNA UDINESE GENOA SPEZIA

46 41 39 37 36 32 32

FIORENTINA BENEVENTO TORINO* CAGLIARI PARMA CROTONE * una partita in meno

SPORT LUNEDÌ

30 30 30 25 20 15

DOMANI VERONA-FIORENTINA

ore 20.45

MERCOLEDI' MILAN-SASSUOLO GENOA-BENEVENTO SPEZIA-INTER

ore 20.45 ore 20.45 ore 20.45

JUVENTUS-PARMA CROTONE-SAMPDORIA BOLOGNA-TORINO UDINESE-CAGLIARI

ore 20.45 ore 20.45 ore 20.45 ore 20.45

GIOVEDI' ROMA-ATALANTA NAPOLI-LAZIO

ore 18.30 ore 20.45

La frase del giorno

Per il Parma non è finita, è uscito sconfitto ma ha fatto una grande prestazione. Deve continuare così per provarci fino in fondo, le possibilità ci sono.

Massimo Gobbi

sport@gazzettadiparma.it

Ci resta la matematica

L'incredibile sconfitta di Cagliari è la fotografia della stagione L'unica speranza è una serie di vittorie nelle ultime sette gare Il punto

Il «processo» e una sentenza già scritta di Carlo Brugnoli

I

l processo (sportivo) è partito e sappiamo in anticipo quale sarà la sentenza. Tutti, in maggiore o minore misura, hanno la loro quota parte di responsabilità per una mortificante annata che vedrà il Parma scendere in serie B (salvo miracoli che solo la matematica oggi legittima) con l'aggiunta di una serie di record negativi che non si vedeva da molti anni e una fragilità psicologica disarmante. Non fermiamoci alla partita di Cagliari, quella è stata solo l'ultima stazione di una Via crucis che ha visto la squadra di Liverani prima e di D'Aversa poi raccogliere la miseria di tre vittorie in 31 partite e subire la bellezza di 63 gol oltre a una serie impressionante di rimonte che hanno orientato la stagione verso una inevitabile discesa agli inferi. Le lacrime di Kurtic alla Sardegna Arena sono apparse genuine ma anche il segnale tardivo di un attaccamento alla maglia che in pochi hanno mostrato di avere in questa tribolatissima stagione. Lui per primo che in gennaio aveva fatto fuoco e fiamme per andarsene al Torino e che l'altra sera a Cagliari ha buttato alle ortiche il più facile dei gol che nemmeno Calloni... Ma gettare la croce addosso solo al centrocampista sloveno sarebbe ingiusto. Da Gervinho a Sepe, da Hernani a Bruno Alves, è lunga la lista di chi ha deluso oltre l'immaginabile. Molti hanno già la valigia pronta ed è giusto che sia così. Ma una quota di responsabilità va attribuita anche a D'Aversa che in pochi mesi ha «bruciato» lo splendido lavoro fatto nei tre anni precedenti. La sua media punti è addirittura inferiore a quella di Liverani ed è tutto dire. Anche lui è destinato a partire. Chi di responsabilità ne ha veramente poche è invece il presidente Krause che ha investito decine e decine di milioni in una squadra che l'anno prossimo giocherà, sempre salvo miracoli, in serie B. Comprendiamo la sua frustrazione che peraltro, da vero leader, non fa trasparire. L'unico consiglio che ci sentiamo di dargli è quello di non fidarsi più dei cattivi consiglieri. Il percorso è tracciato con l'arrivo di Kalma e Ribalta che ridisegneranno il Parma del futuro nella speranza di tornare, presto, a sorridere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

World Series

Giulia Ghiretti: oro e bronzo Andrea del Bue I a pagina 9

Formula Uno

Moto Gp

Vince Quartararo Incidenti e stop Impresa Bagnaia Verstappen ok I a pagina 10

Paolo Ciccarone I a pagina 11


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Lunedì 19 aprile 2021

Sport

Parma calcio

Commento a freddo

Qui Collecchio

Altra trasferta Mercoledì la Juventus sarà avvelenata Dal 1985 in poi per il Parma a una retrocessione (peraltro solo tre) è subito seguita una promozione

Speranze appese a un filo Smaltire la delusione e ripartire Squadra competitiva e nuovo feeling con i tifosi per risollevarsi subito ‰‰ Negli ultimi 36 anni della sua storia il Parma è retrocesso solo tre volte: è accaduto nel 1985, dalla B alla C; nel 2008, dalla A alla B e nel 2015, dalla A alla D (con in mezzo la rifondazione del club) a causa del rovinoso fallimento. Nella prima occasione il presidente era Ernesto Ceresini, che aveva già vissuto le gioie e i dolori di due promozioni e due retrocessioni sempre tra B e C. Nel secondo caso fu Tommaso Ghirardi a veder scendere il Parma in B, lo stesso Ghirardi che pochi mesi prima del terzo patatrac lasciò il club prima a a Taci poi a Manenti. Il Parma però in queste tre occasioni, proprio come la Fenice che dalla sua rinascita sei anni fa porta impressa sulla maglia (dietro il collo) ha saputo immediatamente risorgere. Gli

Il pagèli in dialètt pramzan

di Crociato '63 correzione ortografica a cura di Enrico Maletti

Buon viso Kyle Krause dev'essere assai deluso ma non certo demotivato e insisterà.

stessi Ceresini e Ghirardi e, da ultimo, Nuovo Inizio coi sette soci parmigiani, sono riusciti un anno dopo la caduta a festeggiare la promozione. Questa annotazione ''storica'' vuol essere di buon auspicio per il lavoro che aspetta il patron Krause e i suoi nuovo collaboratori. E anche una sfida, ovviamente, ad essere all'altezza della situazione e della storia crociata. In questo senso il primo passo sarà una lucida analisi di quello che in questa stagione non ha funzionato. Non solo e non tanto per ''purgare'' i colpevoli, quanto per eliminare scorie che potrebbero vanificare il piano di risalita in serie A. Perché se è vero che l'entusiasmo e le risorse di Kyle Krause sono la più ferrea garanzia di un futuro meno

Rabbia tardiva Nella pagina qui a fianco c'è la foto dello striscione che i Boys hanno appeso all'aeroporto e al Tardini. Dopo la famiglia Krause i supporter crociati sono i più avviliti per l'andamento dell'annata ma devono anche chiedersi, e noi giornalisti con loro, se non fosse il caso di alzare la voce prima e più spesso. Purtroppo il distanziamento forzato a Parma ha fatto più danni che altrove e la squadra è un po' andata alla deriva con i suoi problemi. E comunque le sconfitte sportive, per quanto cocenti,

non disonorano la nostra città, disonorata piuttosto l'anno del fallimento dalla passerella di figuri alternatisi ai vertici del club e dai debiti non pagati lasciati in giro a piene mani. Ora, covid permettendo ci sarà da ritrovare, assieme a una squadra competitiva adatta alla categoria che farà, l'abbraccio dei tifosi. Ma Krause può dormire sonni tranquilli. Se diecimila abbonati hanno sospinto i crociati dalla D alla C, appena si potrà faranno altrettanto due livelli più su. Nel 2015 però molto fece la ''parmigianità'' della nuova avventura. La prossima nasce sotto un'egida diversa: tifosi locali e dirigenti stranieri dovranno interagire senza pregiudizi perché una squadra è più forte in una piazza unita. Paolo Grossi

3 I gol di ex crociati subiti quest'anno: prima di Cerri, a segno Kulusevski e Okaka.

Sepe, at' si incolè ala riga ädla porta Man, i nùmmor i gh' én ecome SEPE

ZÉRO

có dróvot ? Uhu ? Vinavil ? Superattak ? Millechiodi ? Par via ch' j' ò spachè un väz cinéz e al vrìss incolär, e vìsst cme at' si incolè ala riga ädla porta, a starìss a consìlli; fam savér s' at' pól apén'na

LAURÉN

ZÉRO

mo al zughè ? A digh dabón, mìga da burla, mi am' l'arcord mìga 'na volta ch' l' àbia fat 'na voläda, un contrast, un pasag', un colp äd tésta, njénta, e si che la partìda la n'é mìga städa da badacjär purtrop

BANI

D'Aversa, st' an' al fortino al n'é funsjón'na mìga

bieco, è altrettanto vero che quest'anno non sono bastati a garantire la permanenza in serie A in una stagione che da metà classifica in giù ha registrato un livello davvero basso.

‰‰ Mercoledì il Parma è già atteso da un altro impegno in campionato ed è di quelli che non lasciano molte speranze. I crociati saranno infatti ospiti della Juventus che al Tardini, nella gara d'andata, ha rifilato quattro gol al Parma all'epoca guidato da Liverani. E se Kucka e compagni saranno con il morale sotto i tacchi (la vittoria del Torino con la Roma ha portato a 10 i punti da recuperare alla quart'ultima) la Juventus sarà a dir poco avvelenata dopo la battuta d'arresto di ieri sul campo dell'Atalanta. La classifica impone ai bianconeri di fare un boccone del Parma per difendere il quarto posto, ultimo buono per un posto in Champions. Nei bianconeri rientrerà Ronaldo, che ha saltato la sfida di Bergamo. In preparazione di questa sfida così insidiosa il Parma è tornato ad allenarsi già ieri a Collecchio con una seduta mattutina. I crociati scesi in campo ieri contro il Cagliari hanno svolto un lavoro defaticante. Per il resto del gruppo, invece, esercizi di riscaldamento seguiti da possessi palla. La seduta è stata conclusa da una partitella. A Torino D'Aversa ritroverà gagliolo, che sabato era squalificato, e che potrebbe prendere il posto di Pezzella, uscito anzitempo a Cagliari, così come Kucka le cui condizioni verranno valutate oggi.

ZÉRO

mo sèmma sicur ch'al sia al Bani giùsst e mìga un so cuzén ch'al zugäva in térsa o cuärta sérje ? Parchè mi in-t-al Bològgna a m'arcord n'ätor zugadór, mìga un mòsstor mo gnanca vón ch' al n'é bècca mäj un balón che vón in méza a l'area

OZÒRI

'na volta tant a 'n són mìga dal tutt in

ZÉRO

sintonìa cól mé amigh Paolo Grossi (e la còza la m' preocupa un bél po' parchè lù l'é vón di sètt o òt ch'al sa äd balón pù che mi) parchè second mi un pingajón acsì ch'al n'é ciapa mìga un balón äd tésta e ansi l'é sémpor fóra pozisjón, al n'é s' pól mìga tolerär in-t-na scuädra ch' la gh'à (ormäj ch'la gh'äva) da salväros

tgnù strìcch e invéci is' l'àn stagnè a l'ingròs con ätor tri o cuàtor pàch

PESÉLA

BRUGMAN

SÉZ

séns' ätor vón di poch barlum äd sól in-t-na stagjón ch' l'é städa un tsumani, però anca chi a gh'é da dir che 'na volta un muscolètt, n'ätra volta 'na stòrta, n'ätra ancòrra al fardór e po' n'óngia incarnäda, insòmma second mi trèj o cuàtor partìdi adrè fila a 'n gh'é mìga värs ch' al j' a zuga

GRASSI

CUÀTOR

idem con patate, a s'é dzäva da chi indrè; che còll ragas chi al sia bón a's vèdda sénsa bizòggna d'ésor di grand intenditór äd balón, però as' vèdda ancòrra méj ch' al sia fat äd cristal, sionò probabilmént al Napoli al l'arìss

KURTIC

SÈTT

mo parchè, parchè, parchè t'é fat al nàdor fin ala fén äd Znr invéci che spudär sàngov cme at' fè adésa ch a 'n gh'è pù njénta o cuäzi da fär ? Parchè ? Val a savér ?

SÌNCOV

am' fa anca un po' tenerèssa còll ragas chi; al s' dà da fär, al s'impìggna, però l'é in-t-na còza pù gròsa che lù, l'é cme s' im dìsson in man 'na formula uno a mi; la paténta a gh' l'ò da cuäzi cuarànt' ani mo drovär 'na machina da corsa l'é n'ätra roba

KUKO

SÈTT

maledètt chi t'à fat zugär trèj partìdi in òt dì con la Nasjonäla; e cme difati zò ti, al second témp sämma pasè dal paradìz al purgatòri e ala fén l'infèron

MIHAILA

SÌNCOV

ecco chi invéci con Paolo a son d'acordi al 200%; chilù l'é bón dabón, però a gh' vól insgnè ch' at' fè gol cuand at tir al pù lontan posìbbil dal portér, mìga cuand a t'al ciap in pjén

MAN

SÈTT

CORNELIUS

SÈTT

paghè l'è stè paghè salè, ansi salabrè, però l'é 'drè a dimosträr che insòmma, i nùmmor i gh' én ecome; al manca ancòrra äd continuitè però al carèssa la bala cme soltant i bón i san fär, e tra assist e gol la so firma là gh' la mètta cuäzi sémpor bentornè, un po' tärdi, e cära al mè ragas un po', però l'é un pjazér vèddor al vichingo fär a sportlädi cme l'an' pasè

D'AVERSA

SÌNCOV

Bob al n'à mìga ancòrra capì che st' an' al fortino al n'é funsjón'na mìga, tant cme al “fattore C”, ànsi a sämma 'drè pagär al cont ädj ùltom tri ani tutt in-t-na volta.


Sport

Lunedì 19 aprile 2021

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Parma calcio

Il personaggio

Alberto Cerri ha sfogato la sua rabbia Il giovane bomber parmigiano sta vivendo un periodo difficile della sua carriera a Cagliari ‰‰ Parma Il giorno dopo, paradossalmente, fa ancora più male: la sconfitta patita dal Parma a Cagliari, per come è maturata, ha aperto una ferita profonda. Anche perché la rete della vittoria sarda è arrivata per mano di Alberto Cerri, figlio della nostra terra, giocatore professionista che di mestiere fa l'attaccante. Ovvero fa gol. E lo ha fatto proprio al Parma, squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta. Il primo gol in stagione, tra l'altro, per Alberto Cerri. In pieno recupero, per tre punti che ridanno fiato alle speranze salvezza degli isolani. Un gol che condanna il Parma.

Esultanza E al momento del gol vittoria Alberto Cerri è letteralmente «impazzito», ma non di gioia per aver segnato al Parma. Anzi. La sua era rabbia, uno sfogo tanto duro quanto chiaro contro un ambiente che non lo ha accettato sino in fondo. L'attaccante infatti si è diretto verso una telecamera urlando «non vi sento, non vi sento...» e mimando il gesto delle «parole» con la mano. In più, secondo quanto trapela da fonti giornalistiche locali, Cerri negli spogliatoi avrebbe manifestato tutta la sua

rabbia. Tanto che, ne sabato ne ieri, ha rilasciato interviste. Ma parlando con gli addetti ai lavori di Cagliari si è capito che tra l'attaccante di San Secondo e alcuni tifosi locali non è certo sbocciato l'amore. In questi casi, come si usa dire, il condizionale è d'obbligo, ma Cerri si senti-

Rabbia pura L'attaccante ha manifestato tutto il suo disagio per la sua situazione Primo gol Cerri sino ad ora ha giocato solo due volte da titolare e sedici da sostituto rebbe isolato, nonostante l'impegno negli allenamenti, giorno dopo giorno. Offese e non solo Eppure i tifosi lo hanno messo nel mirino, senza un motivo specifico. Tra offese pesanti e addirittura minacce «social»: leoni da tastiera che inevitabilmente hanno segnato il giocatore. Che in più patisce perché poco uti-

lizzato, poco e male. Le sue presenze, sino ad ora, in campionato sono diciotto ma solo due volte è partito nell'undici iniziale: le altre sedici presenze sono tutte da subentrante, spesso nei minuti finali o in pieno recupero come è accaduto sabato sera. E uno come lui, con il suo modo di giocare, ha certamente bisogno di giocare con continuità. Risentiti Alcuni tifosi del Parma hanno frainteso questa rabbia con un'esultanza contro la sua ex squadra. Una mancanza di rispetto. Che non appartiene certamente a questo ragazzo. Lo dice la sua storia. Dopo aver vinto il campionato Nazionale Allievi nel 2013 con Cristiano Lucarelli in panchina e dopo aver esordito in serie A giovanissimo, dopo il fallimento del Parma passò da svincolato alla Juventus. Ma appena poteva passava dal centro sportivo a salutare. E in serie B, quando era al Perugia, segnò proprio al Tardini contro il Parma (11 febbraio 2018), sempre di testa. Senza esultare, alzando le mani quasi a chiedere scusa. Cosa che ha fatto anche sabato sera, ma nella bolgia di certo hanno colpito la sua

Rabbia La faccia di Alberto Cerri dopo il gol parla da sola: l'attaccante è infuriato.

rabbia e il suo evidente disagio. Dunque a questo professionista parmigiano si può rimproverare solo di aver fatto il suo mestiere: anche questo fa parte del calcio, riuscire a mettere da parte i propri sentimenti. Non è certo facile e Alberto Cerri lo sa bene. E ora lo sanno bene anche a Cagliari. Sandro Piovani © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tifosi Squadra contestata

Lo striscione ha accolto i giocatori all'aeroporto e ora è esposto al Tardini

La rocambolesca e inopinata sconfitta di Cagliari ha fatto scattare la contestazione dei tifosi del Parma e non solo sui social: uno striscione dal messaggio chiaro è spuntato all'aeroporto «Giuseppe Verdi» al ritorno della squadra dalla Sardegna, nella notte tra sabato e domenica. La firma sembra essere quella dei Boys. Da ieri lo striscione è esposto al Tardini. Un altro segnale evidente della delusione della tifoseria crociata. ‰‰

12 Tv Parma Apolloni, Schianchi e Dallatana a Bar Sport Il flop di Cagliari ha innegabilmente orientato la stagione del Parma verso una inevitabile retrocessione. La squadra ha ancora una volta palesato limiti mentali e caratteriali facendosi rimontare negli ultimi minuti e uscendo sconfitta dalla Sardegna Arena dopo essere stata per due volte in doppio vantaggio. Di conseguenza i tifosi hanno patito l'ennesima delusione di una stagione che di soddisfazioni ne ha regalate ben poche. Per questo il popolo crociato si attende un guizzo d'orgoglio che possa rivelarsi come un «parziale» risarcimento. L'occasione arriverà già mercoledì allo Stadium contro la Juventus. Un risultato positivo potrebbe risultare perlomeno consolante dopo tanta sofferenza. Di questo e di tanto altro si parlerà stasera a Bar Sport, il talk show del lunedì su 12 Tv Parma interamente dedicato alla squadra crociata. Nel salotto di Carlo Brugnoli e Ilaria Notari ci saranno il grande ex Gigi Apollobi e i giornalisti Andrea Schianchi della Gazzetta dello Sport e Alberto Dallatana, collaboratore della Gazzetta di Parma oltre all'esperto di Fantacalcio (e ospite fisso della trasmissione), Pietro Razzini. Come al solito filo diretto con i tifosi al 3339200170 per intervenire con sms e messaggi whatsapp. Non mancheranno le rubriche l'«Osservato speciale» di Marco Bernardini (che analizzerà le insidie che potrebbe riservare la trasferta di Torino e «L'indiscreto» a cura di Vanni Buttasi. ‰‰


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Lunedì 19 aprile 2021

Sport

Serie A

Il posticipo Pari con il Napoli che si porta a -2 dalla Juventus

L'Inter rallenta la corsa

Autorete di Handanovic, poi gol bellissimo di Eriksen NAPOLI 1 INTER 1 Marcatori: 36' pt autogol Handanovic, 10' st Eriksen. NAPOLI (4-2-3-1): Meret 6.5; Di Lorenzo 6, Manolas 6.5, Koulibaly 6, Mario Rui 5.5; Fabian Ruiz 6 (46' st Bakayoko sv), Demme 6; Politano 6.5 (46' st Hysaj sv), Zielinski 5.5 (43' st Elmas sv), Insigne 6.5; Osimhen 5 (29' st Mertens sv). Allenatore: Gattuso 6.5. INTER (3-5-2): Handanovic 5; Skriniar 6, De Vrij 5, Bastoni 6; Hakimi 6.5, Barella 6, Brozovic 6.5, Eriksen 6.5 (39' st Gagliardini sv), Darmian 6.5 (23' st Perisic 6); Lukaku 6.5, Lautaro Martinez 6.5 (30' st Sanchez sv). Allenatore: Conte 6. ARBITRO: Doveri di Roma 5.5. NOTE: serata serena, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti: Koulibaly, Darmian, Demme, Politano, Mertens, Manolas, Hakimi.

‰‰ Napoli La corsa dell’Inter verso lo scudetto si ferma dopo una striscia di undici vittorie consecutive. Allo stadio «Maradona» la capolista pareggia 1-1 contro il Napoli e vede ridursi a 9 i punti di vantaggio sul Milan. Un gol di Eriksen evita la sconfitta agli uomini di Conte, dopo lo svantaggio iniziale per via

dell’autogol di Handanovic, confezionato in comproprietà con De Vrij. I campani falliscono l’aggancio alla Juventus, ma restano in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions League, a soli due punti dal quarto posto. In avvio il Napoli fa possesso palla, l’Inter crea occa-

Scudetto vicino La squadra di Conte ha comunque 9 punti di vantaggio sul Milan a 7 giornate dalla fine

sioni: al 28' Darmian, servito da Lukaku, crossa in mezzo invece di calciare in porta. Poi è lo stesso Lukaku a far tremare la traversa su un tiro cross di Brozovic. Ma nel momento migliore dei nerazzurri il Napoli sblocca il match: al 36' Insigne sguscia via sulla sinistra e mette in mezzo, Handanovic blocca il

Milan-Genoa I rossoneri consolidano il secondo posto

Un autogol di Scamacca regala i tre punti alla banda Pioli Rebic L'attaccante croato ha segnato ieri il suo settimo gol in questa stagione.

‰‰ Milano Senza lo squalificato Ibrahimovic, il Milan torna a vincere a San Siro dopo quattro gare interne senza tre punti. A due mesi dall’ultimo successo casalingo contro il Crotone, la squadra di Pioli si impone 2-1 sul Genoa e blinda il secondo posto con 66 punti in classifica. Nel primo tempo, le due squadre trovano il gol sugli sviluppi di un calcio piazzato. Al 13’, dopo una punizione di Theo Hernandez, Rebic si fionda su un pallone vagante, si

La classe non è acqua di Roberto Perrone

Il suo esonero costituirebbe come sempre un ottimo alibi per i giocatori

Milan La squadra di Pioli ha ottenuto ieri la ventesima vittoria stagionale, 6 le sconfitte.

coordina da fuori area e di controbalzo trova l’angolo più lontano per Perin. Ma al 37’ c’è il pareggio rossoblù: Zajc da calcio d’angolo disegna un traversone perfetto per la testa di Mattia Destro che anticipa Tomori e sigla il suo undicesimo gol stagionale in campionato. Al 48’ il Milan parte bene e spreca l’occasione per il nuovo vantaggio. Sugli sviluppi di una bella combinazione sulla destra tra Kalulu e Saelemaekers, la palla arriva al centro

per Rebic che calcia alto da posizione favorevole. Ballardini coglie un segnale di pericolo e opta per un doppio cambio: fuori Destro e Ghiglione, dentro Biraschi e Pjaca. Ma al 68’ il Milan trova il nuovo vantaggio con un episodio rocambolesco: Calhanoglu si incarica di un calcio d’angolo, Mandzukic non ci arriva e Scamacca di testa involontariamente deposita il pallone nella sua porta alle spalle di Perin. E il risultato non cambia più.

pallone ma si scontra con De Vrij, e la sfera rotola in rete. La reazione dell’Inter è da grande squadra: Lukaku centra quasi per caso il palo su una punizione dalla sinistra, poi è bravo Meret a uscire sui piedi di Barella. Nella ripresa i nerazzurri trovano subito il pareggio al 55': Hakimi ara la fascia destra e pesca sulla sinistra Darmian, palla a rimorchio respinta da Manolas sui piedi di Eriksen, che prende la mira e trova l'angolino segnando il suo primo gol in campionato. Il Napoli torna a rendersi pericoloso al 64', ma Fabian Ruiz arriva tardi all’appuntamento sulla sponda aerea di Di Lorenzo. All’80' Politano costruisce la migliore chance di tutta la partita per gli azzurri, colpendo la traversa dopo una gran giocata in area. Poi l’arbitro Doveri assegna un rigore al Napoli per poi tornare sui suoi passi dopo il richiamo del Var. E’ l’ultimo sussulto. L’Inter non vince per la prima volta dal 23 gennaio (0-0 con l’Udinese), ma il vantaggio sul Milan resta cospicuo.

MILAN 2 GENOA 1 Marcatori 13’ pt Rebic, 37’ pt Destro, 23’ st Scamacca (aut). Milan Donnarumma 6; Kalulu 6 (17' st Dalot 6), Kjaer 7, Tomori 6.5, Theo Hernandez 6; Kessie 6, Bennacer 6 (28' st Tonali sv); Saelemaekers 6 (18' st Brahim Diaz 6), Calhanoglu 6 (43' st Krunic sv), Rebic 7; Leao 5.5 (17' st Mandzukic 6). Allenatore: Pioli 6. Genoa (3-5-2): Perin 6; Goldaniga 6, Radovanovic 6, Masiello 6; Ghiglione 6 (11' st Biraschi 6), Zajc 6, Badelj 6, Strootman 5.5 (38' st Behrami sv), Cassata 5.5 (29' st Pandev sv); Destro 7 (11' st Pjaca 6.5), Scamacca 5.5 (29' st Shomurodov sv). Allenatore: Ballardini 6. Arbitro: Calvarese di Teramo 6. Note: giornata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Goldaniga. Angoli: 4-4. Recupero: 1';

Bologna

Poker allo Spezia: salvezza a un passo BOLOGNA 4 SPEZIA 1 Marcatori: 12’ pt Orsolini (rig), 18’ pt Barrow, 35’ pt Ismajli, 9’ st Svanberg, 15’ st Svanberg. Bologna(4-2-3-1) Skorupski 6; De Silvestri 6 (36’ st Mbaye 6), Danilo 6.5, Soumaoro 6, Dijks 6 (42’ st Antov sv); Schouten 7, Svanberg 7.5 (21’ st Dominguez 6); Orsolini 7 (21’ st Skov Olsen 6), Soriano 6.5 (36’ st Sansone 6), Barrow 7; Palacio 6.5. Allenatore: Mihajlovic (squalificato, in panchina Tanjga) 7. Spezia (4-3-3): Provedel 6; Vignali 5.5, Erlic 5 (29’ st Terzi 6), Ismajli 6.5, Bastoni 5 (29’ st Marchizza 6); Sena 5.5 (20’ st Acampora 6), Ricci 6, Maggiore 5.5; Verde 5 (20’ st Agudelo 6), Nzola 5.5, Gyasi 5 (38’ st Piccoli sv). Allenatore: Italiano 5. Arbitro: Piccinini di Forlì Note: ammoniti Bastoni, Soumaoro. ‰‰ Bologna «Vincere, non importa come, per blindare la salvezza», era la richiesta avanzata dall’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic alla vigilia del match casalingo con lo Spezia: accontentato. Nel giorno in cui, a distanza di 14 mesi dall’ultima volta, il patron rossoblù Joey Saputo torna al Dall’Ara, la squadra gli regala tre punti che sanno di tranquillità con le reti di Orsolini, Barrow e la doppietta di Svanberg. Il Bologna si lascia alle spalle i ko con Inter e Roma e riprende la marcia, toccando quota 37 punti, a un passo dalla soglia salvezza dei 40 punti e lo fa al cospetto di uno Spezia che non si dà mai per vinto. Neppure sotto 2-0 dopo 20', quando la partita pare in ghiaccio. E’ un match pieno di colpi di scena, quello del Dall’Ara, in cui le formazioni brillano in fase di costruzione, concedendo parecchio a livello difensivo: perché al primo minuto Soumaoro rischia un clamoroso autogol costringendo Skorupski a salvarsi in scivolata, poi i padroni di casa prendono in mano le operazioni, nonostante un Mihajlovic in tribuna per squalifica. Il Bologna dilaga, lo Spezia crolla e al minuto 19 arriva anche la traversa di Orsolini.

Perché la Juve deve confermare Pirlo

I

n difesa di Andrea Pirlo. Non tanto dell'allenatore e dell'uomo in particolare ma di quello che rappresenta, di quello che la sua vicenda professionale ci testimonia. La sconfitta della Juventus a Bergamo non è la peggiore dell'anno, ma comunque rende precario il quarto posto, lo «scudettino» fondamentale per accedere ai denari della Champions, mai come in questa era del virus fondamentali per puntellare i bilanci e quello bianconero è particolarmente in affanno. Forse non è una coincidenza che, proprio alla vigilia della sfida con l'Atalanta, cioè la squadra «senza storia» che Andrea Agnelli prese ad esempio un anno fa per spiegare il progetto, si sia tornati a parlare di Superlega. Ma questa è un'altra storia. Qui voglio parlare di Pirlo e del perché, secondo me debba essere confermato. Il motivo è semplice, si spiega in due parole: progetto e continuità. Un club deve saper programmare, deve fare scelte e sostenerle anche nelle avversità.

Il terzo allenatore cancellato in tre anni dimostrerebbe l'involuzione e l'avvitamento su se stesso del club torinese. Soprattutto fornirebbe, come quasi sempre in presenza di un esonero, un alibi ai calciatori.

Confermare Pirlo sarebbe invece un segnale che la società non si lascia condizionare né dal risultato contingente - dopo nove scudetti ci può stare di saltare un giro - né dagli umori dei tifosi e dei giornalisti, né dagli egoismi dei giocatori. La Juventus, in due anni sembra aver dilapidato il suo capitale e non parlo di quello finanziario, che pure ha subito duri colpi dalla crisi, parlo di quello identitario. Madama aveva una tradizione di stabilità, di continuità. A parte la breve esperienza di Maifredi (1990-91) e gli anni bui (2006-2011) seguiti al processo per la faccenda arbitrale, fino a Maurizio Sarri, da cinquant'anni agli allenatori della Juventus sono stati concessi almeno due anni. Per ripetersi, in caso di successo, per ritentare, in caso di sconfitta. Madama deve quindi tornare all'antico, tanto più che, nel caso di Andrea Pirlo, è stato fatto un azzardo, scegliendo un allenatore che non era mai stato in panchina, neanche quando giocava. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Sport

Lunedì 19 aprile 2021

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Serie A

Bergamo Malinovskyi va a segno all'87': deviazione di Sandro

Una Dea da Champions Vittoria e ciao Juve ATALANTA 1 JUVENTUS 0 Marcatore 42' st Malinovskyi. Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Maehle (27' st Malinovskyi), Freuler, De Roon, Gosens; Pessina (1' st Pasalic); Muriel (23' st Ilicic), D. Zapata. (31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 13 Caldara, 40 Ruggeri, 18 Kovalenko, 59 Miranchuk, 7 Lammers). All.: Gasperini. Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; McKennie (32' st Arthur), Bentancur, Rabiot, Chiesa (13' st Danilo); Dybala (23' st Kulusevski), Morata. (31 Pinsoglio, 77 Buffon, 19 Bonucci, 28 Demiral, 38 Frabotta, 8 Ramsey, 53 Felix Correa). All.: Pirlo. Arbitro: Orsato di Schio. Note: Angoli: 8-3 per la Juventus. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Gosens, Malinovskyi, Djimsiti Bonucci e Cuadrado. ‰‰ Bergamo La deviazione di Alex Sandro sulla botta da fuori di Malinovskyi a 3' dal 90' spezza l’equilibrio perfetto nello spareggio Champions determinando il sorpasso al terzo posto dell’Atalanta sulla Juventus. La Dea fa il colpo in casa con un successo storico: in campionato non accadeva dal 2-1 del 3 febbraio 2001, Gasperini c'era riuscito solo nel quarto di Coppa Italia il 30 gennaio 2019.

E’ De Ligt a sventare la prima occasione di una sfida piuttosto tattica e bloccata, al 23', quando Pessina si libera da posizione propizia per il mancino verso l’angolino alla sinistra di Szczesny grazie al servizio di ritorno di Muriel: il centrale ospite la devia quanto basta per regalare soltanto un corner. Il primo vero sussulto juventino è in realtà un regalo di Maehle, che a una decina dalla pausa nella maldestra difesa di una palla la serve a Chiesa, da qui a Morata che tra sé e il rompighiaccio trova il piede sinistro di Djimsiti in scivolata. Il fuoco di fila dei tiri respinti chiude il primo tempo: Maehle si fa perdonare sventando il rigore in movimento dell’ex viola a rimorchio di Cuadrado. Nella ripresa, niente acuti con la noia muscolare accusata da Chiesa: entra Danilo e Cuadrado può alzarsi, con l’americano a virare a sinistra. Muriel (14') non trova il sette convergendo da sinistra, Pasalic (16') pescato da Toloi trova la gamba di De Ligt. La punizione di Dybala (19') è un break in mezzo a tanto nerazzurro senza sbocchi, ma

Torino-Roma

Ribaltone granata dopo il gol di Mayoral E i giallorossi affondano: zona Europa più lontana TORINO 3 ROMA 1 Marcatori: 3' pt Mayoral; 12' st Sanabria, 26' st Zaza, 47' st Rincon. Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic 6; Izzo 6, Nkoulou 6, Bremer 5.5; Vojvoda 5.5 (18' st Singo 6), Verdi 6 (37' Baselli sv), Mandragora 7, Lukic 5.5 (25' st Rincon 6.5), Ansaldi 6.5; Belotti 7, Sanabria 6.5 (25' st Zaza 7). Allenatore: Nicola 7. Roma (3-4-2-1): Mirante 5.5; Fazio 4.5, Cristante 6, Ibanez 5; Reynolds 5 (30' st Karsdorp 6), Villar 5.5 (37' st Pastore sv), Veretout 6 (20' st Diawara 5), Bruno Peres 6; Carles Perez 6, Pedro 6 (1' st Mkhitaryan 5); Mayoral 6.5 (30' st Dzeko 6). Allenatore: Fonseca 5. Arbitro: Massa di Imperia 5. Note: serata serena; terreno di gioco in buone condizioni. Espulso: Diawara, al 40' st, per doppia ammonizione. Ammoniti: Nkoulou, Verdi. Angoli: 11-3. Recupero: 1'; 4'.

sibila a largo dell’incrocio (19'). Un poker cronometrico e le due panchine propongono Ilicic e Kulusevski per Muriel e l’argentino, ed è sul cross di destro del nuovo entrato sloveno che Duvan sfiora l’1-0. Gollini difende il palo dalla volée di Morata alla mezzora servito proprio dalMalinovskyi, ucraino, 27 anni, trascinatore dell'Atalanta.

l’ex atalantino. Tornato a 4-23-1 con Malinovskyi per Maehle, Gasperini ne ricava il jolly della domenica: Szczesny gli stacca la punizione dall’incrocio, ma sul corner spunta il là di Ilicic per la stoccata da bottino pieno col polacco spiazzato dal tocco di tronco del brasiliano. L’Atalanta fa il colpo che vale il terzo posto e la corsa Champions sempre più da protagonista.

‰‰ To r in o Scatto salvezza

del Torino contro una Roma che ormai sembra voler investire tutte le proprie energie sulla Europa League. I granata ribaltano la gara nel secondo tempo e al gol di Mayoral, arrivato, nelle battute iniziali, rispondono Sanabria, Zaza e Rincon. E’ una vittoria d’oro per i piemontesi, che salgono così a quota 30 punti, a +5 sul Cagliari e con la partita contro

All'Olimpico Quinto successo di fila per i biancocelesti: Immobile ritrova la via del gol

Che show, manita Lazio sotto al diluvio Il Benevento subisce 3 reti in poco più di mezz'ora ma lotta fino alla fine ‰‰ Roma La quinta vittoria consecutiva per la Lazio, la seconda con Farris in panchina, è all’insegna della sofferenza per i biancocelesti che chiudono sul 5-3 solo a tempo quasi scaduto grazie alla doppietta di Immobile. Al 20' l’appuntamento con il 150esimo gol in serie A di Immobile: la verticalizzazione di Milinkovic lo pesca in area che a tu per tu con Montipò non sbaglia. Al 34' è micidiale il contropiede orchestrato da

L'opinione

di Italo Cucci

Questo Milan tanto coerente e regolare non fa quasi più notizia

Immobile e concluso con il rigore procuratosi da Correa con tanto di giallo a Montipò. Il «Tucu» chiede di poter calciare il penalty, Immobile acconsente e al 36' batte il portiere giallorosso per il 3-0. Partita già in ghiaccio se non fosse per la dormita negli ultimi minuti del primo tempo con l’errore in fase di costruzione sulla destra della Lazio che lancia Sau in area, realizzando il 3-1 con un destro a giro imparabile per Reina.

Nell’intervallo poi inizia a diluviare e la Var diventa protagonista. Pippo Inzaghi cambia Sau per Dabo, ma in due minuti dall’asse ImmobileCorrea porta l’argentino al poker. Dal 55' al 66', invece, è la tecnologia ad aiutare Ghersini che prima non vede un fallo in area di Gaich su Milinkovic (Immobile poi sbaglia il rigore del definitivo 5-1), mentre sempre con la Var assegna un rigore al Benevento per la trattenuta (non vista) di

Marusic su Ionita con Viola (entrato da 6 minuti per Schiattarella) che realizza il 4-2 dagli undici metri. Farris cerca di dare la scossa con i cambi, ma la Lazio del secondo tempo è la brutta copia di quella vista nei precedenti 45 minuti, mentre il risultato nel frattempo è cambiato ancora con il 4-3 di Glik a cinque minuti dal termine. Nell’ultimo dei sei minuti di recupero segnalati, però, arriva il 5-3 di Immobile.

la Lazio ancora da recuperare. Per i giallorossi, invece, il campionato adesso offre ben pochi stimoli: le prime sei si sono allontanate e per la qualificazione alla prossima Champions l’unica strada è alzare il trofeo a Danzica. Subito un avvio thriller con il gol di Borja Mayoral su assist di tacco del connazionale Pedro inizialmente annullato dall’arbitro Massa su segnalazione dell’assistente Vecchi. Si tratta però di un fuorigioco inesistente e il Var interviene. Al primo vero affondo del Toro nella ripresa arriva il pareggio. Sul cross avvolgente di Ansaldi Mirante non è perfetto nella lettura e la sua uscita fuori tempo favorisce il colpo di testa implacabile di Tony Sanabria, in gol per la quinta volta in sette partite giocate. I ragazzi di Nicola trovano il 2-1 con Simone Zaza, appena entrato, che sfrutta una respinta corta di Mirante sul tiro a incrociare di Belotti ed è il più lesto a ribadire in rete. E nel recupero ci pensa Rincon a mettere il punto esclamativo segnato su assist di Belotti dopo un grave errore di Fazio.

LAZIO 5 BENEVENTO 3 Marcatori 10' pt Depaoli (autogol), 20' pt Immobile, 37' pt Correa (rigore), 45' pt Sau, 3' st Montipò (autogol), 18' st Viola (rigore), 40' st Glik, 51' st Immobile Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva (10' st Parolo), Luis Alberto (25' st Akpa Akpro, 41' st Hoedt), Fares (11' st Lulic); Correa (25' st Muriqi), Immobile. All.: Massimiliano Farris. Benevento (4-3-2-1): Montipò; Depaoli, Glik, Barba, Letizia (12' st Caldirola); Improta, Schiattarella (12' st Viola), Ionita (33' st Iago Falque); Insigne, Sau (1' st Dabo); Gaich (12' st Lapadula). All.: Filippo Inzaghi. Arbitro: Davide Ghersini di Genova Note Angoli: 5 a 4 per la Lazio. Recupero: 1' e 6'. Ammoniti: Montipò, Schiattarella, Glik, Akpa Akpro e Parolo per gioco scorretto.

Beneamata e Odiamata, tutto qui U

na, la Beneamata, l’altra, la Odiamata: Inter e Juve insieme hanno ipotecato il titolo di una animatissima giornata di campionato (alla faccia degli scontenti che buttano tutto in Covid, anche il pallone). L’Inter non ha fatto dodici ma il pari strappato a un Napoli autorevole vale il successo (vogliamo parlare di Gattuso separato in casa? Il seguito al prossimo numero...). Forse Conte si mostrerà meno afflitto e perseguitato ma il gol che ha salvato la sua mirabile sequenza fornisce tuttavia ai suoi critici motivo di punzecchiarlo: io lo dico da tempo, tutti avranno capito che la potenza di Lukaku è stata felicemente accompagnata dalla tecnica di Eriksen: la prestazione del danese dopo il vistoso pentimento di Conte smentisce gli estetisti improvvisati e offre spazio a analisi calcistiche di alto livello. Altro capitolo, quando la sconfitta fa notizia più della vittoria. Se poi c’è di

mezzo la Juve, il gioco è fatto. Non perchè le sia vietato perdere, anzi: per molti è una goduria, come sempre quando viene atterrato Golía, anche se a colpire non è stata la quasi divinità di Davide ma la sgarbata potenza della Dea bergamasca coadiuvata da un colpo di terga di Alex Sandro. Incredibile ma vero, la Serie A tutta presa dalle promozioni europee (una sorta di BCE) rischia di perdere le tradizionali emozioni fornite dalla zona salvezza. Eppure, Crotone a parte, Torino, Fiorentina, Benevento, Cagliari e Parma hanno ancora speranze e paura. Come disse Sinisa Mihajlovic la paura è anche una forza... Come si diceva, è il modo di perdere che ancora offende gli juventini, molti dei quali avevano implorato San Gasp perchè vincesse e favorisse l’allontanamento di Pirlo dalla Continassa. Persecuzione? Ricordate i toni rabbiosi della rottura con Conte, juventino nato, vincitore di tre

scudetti eppure ripudiato con infastidita gioia? E l’addio accompagnato da offensivo silenzio del pentascudettato Allegri? E lo...scarico sbrigativo, quasi atto di pentimento, dell’onesto Sarri? Cosa vogliono raccontarci, che Pirlo è incolpevole perchè ce l’hanno messo loro convinti di poterlo istruire in corsa? Senza l’extra offerto ai numerosi nemici dalla Juve (che per questo negli anni Settanta chiamai appunto Odiamata) sarebbe stata la domenica del Milan, tanto coerente e regolare che non fa quasi più notizia, neanche quando è giovane da far paura e continua ad essere sfottuto da quegli opinionisti che sprecano virtuosismi dialettici per CR7, per Lukaku, per Osimhen ma a Pioli offrono Scamacca che, commosso per le attenzioni, serve al Milan l’autogol della vittoria che - ringraziamenti a parte - lo rende inaffidabile. E l’accosta a Alex Sandro, se non altro... di spalle. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Lunedì 19 aprile 2021

Sport

Eccellenza

A reti inviolate L'Alfonsine fallisce un rigore al 29' del secondo tempo

La Piccardo sbatte sul palo

La squadra traversetolese ha più occasioni, ma non riesce a segnare PICCARDO TRAV. ALFONSINE

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Piccardo Traversetolo: Agazzi, Castelluzzo, Gianferrari (dal 37’s.t. Rocchi), Goh, Zuccolini, Caselli, Sanè, Bandaogo (dal 41’s.t. Zavaroni), Ridolfi (dal 27’s.t. Kulluri), Galli (dal 25’s.t. Serrouk), Trombetta. All. Salmi. Alfonsine: Saltopolo, Scatozza, Cappello, Valenza, Malo, Okonkouu, Hasnas, Pasi, Venturi, Sow (dal 27’s.t. Colonello), Filippi (dal 37’s.t. Casciola). All. Zaccheroni. Arbitro: Morucci di Modena Note: ammoniti Sanè e Zuccolini (PT), Valenza, Pasi e Okonkouu (A).

‰‰ Traversetolo Si può proprio dire che tra Piccardo Traversetolo e Alfonsine ci potevano stare tutti i risultati possibili, vittoria di una delle due contendenti o pareggio. Alla fine al “Tesauri” è scaturito un pari a reti bianche (0-0) che accontenta di più la formazione ospite ravennate. La Piccardo infatti ha creato maggiori occasioni da rete nell’arco della partita, tra cui il palo colpito dall’attaccante Michele Trombetta al 24’ della ripresa su assist del collega di reparto Mattia Ridolfi, mancando di precisione e lucidità negli ultimi metri mentre l’Alfonsine si è difesa con ordine e ha sprecato dagli undici metri un calcio di rigore con Filippi che si fatto ipnotizzare dall’estremo difensore di casa della Piccardo Federico Agazzi distesosi alla propria sinistra, per un penalty assegnato dal direttore di gara al 29’ sempre del se-

condo tempo per una entrata in area di Bandaogo su Venturi. Pericolo scampato quindi per la Piccardo che avrebbe meritato comunque qualcosa di più. La Piccardo è scesa in campo secondo un 4-3-1-2 con il neo acquisto Galli alle spalle del duo Trombetta e Ridolfi proveniente dal Nibbiano e un Sanè più alto sulla destra a metà campo, mentre l’Alfonsine ha risposto con un 4-4-2 quadrato Sow e Filippi riferimenti offensivi con Venturi a centrocampo alto sulla sinistra. La prima occasione del match capita sulla testa di Trombetta al 1’ che sugli sviluppi di un calcio d’angolo vede la sua inzuccata deviata nuovamente in corner. La Piccardo attacca e al 10’ la conclusione dal limite di Castelluzzo viene deviata in calcio d’angolo da un difensore ospite. L’Alfonsine è sulla difensiva e al 16’ la Piccardo crea una ghiotta opportunità per sbloccare il

I commenti

Federico Agazzi Il portiere della Piccardo ha parato un rigore.

risultato: Trombetta vola sulla sinistra e mette in mezzo un traversone per la conclusione al volo d’incrocio di Ridolfi che però sorvola la traversa. Al 28’ sempre Trombetta protagonista di un tentativo dalla distanza parato da Saltopolo. Al 33’ ecco la prima conclusione degli ospiti con Okonkouu

nè dall’interno dell’area dopo una punizione calciata dalla trequarti in posizione defilata sulla destra. Nella ripresa, al 12’ altro tentativo di Trombetta che servito da un lancio lungo conclude di sinistro sull’esterno della rete con una deviazione in corner di un difensore. Da un corner nato dal destro al li-

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L'allenatore: «Una buona prova». Agazzi: «Felice per il rigore parato»

Salmi: «Più occasioni per noi»

‰‰ Traversetolo Al termine dell’incontro del “Tesauri” di Traversetolo finito a reti bianche tra Piccardo Traversetolo e l’Alfonsine ecco il commento del tecnico dei padroni di casa della Piccardo Francesco Salmi: «Abbiamo avuto durante la partita il controllo della palla e creato nel complesso qualche occasione in più da gol rispetto ai nostri avversari. Abbiamo disputato una buona partita dove potevamo vincere ma anche perdere se il nostro portiere Agazzi non avesse neutralizzato il rigore (calciato da Filippi e assegnato dal direttore di gara per fallo di Bandaogo in area su Venturi al 29’ della ripresa) compiendo una grande e determi-

REAL FORMIGINE 1 DEL DUCA GRAMA 1 Marcatori: s.t.: al 18’ Caidi (D), al 32’ Rinieri (R). REAL FORMIGINE: Della Corte, Bonora, Boschetti (dal 45’st Annovi), Caselli (dal 28’st Iattici), Bonacini, Caselli, Dallari, Pilia (dal 28’st Rinieri), Brini Ferri, Notari (dal 9’st Habib), Zampino, Hoxha (dal 41’st Sarnelli). All.: Ferraboschi. DEL DUCA GRAMA: Ruffilli, Panzavolta, Biguzzi, Fiaschini (dal 23’st Ricciotti), Caidi, Pasini (dal 23’st Rosti), Mazzarini, Morena, Nisi, De Rose, Zoffoli (dal 26’st Dumitru). All.: Montanari. Arbitro: Fedolfi di Parma.

che sugli sviluppi di un calcio d’angolo tiro debolmente tra le braccia di Agazzi. Sessanta secondi e di nuovo Piccardo all’attacco: lancio lungo dalle retrovie per il destro di Trombetta che non inquadra lo specchio dal limite dell’area di rigore. Ultima emozione della prima frazione il destro al 40’ di Sa-

mite deviato di Sanè, al 15’ Zuccolini di testa spedisce il pallone alto sopra la traversa. Al 19’ bella azione della Piccardo: discesa sulla sinistra di Gianferrari che crossa per il colpo di testa impreciso di Bandaogo. E’ il preludio al palo dei padroni di casa al 24’: ripartenza della Piccardo, assist di Ridolfi per il taglio di Trombetta che di destro in area non riesce a gonfiare la rete. Dopo il servizio del neo entrato Serrouk per Galli al 26’, passaggio in profondità per la conclusione di Ridolfi dal limite alto, al 29’ come detto l’episodio del calcio di rigore per intervento in area di Bandaogo su Venturi sventato da Agazzi. Al 32’ l’ultima chance è dei padroni di casa con Trombetta che dal limite dell’area scarica un diagonale di destro respinto in corner da Saltopolo. Non succede più niente. Finisce così 0-0. Jacopo Brianti

Salmi L'allenatore della Piccardo è soddisfatto a metà per il pareggio con l'Alfonsine.

nante parata. Siamo stati però imprecisi sotto porta e dobbiamo trovare la migliore condizione». Il numero 1 della Piccardo Federico Agazzi classe 2002 proveniente dalle giovanili del Parma calcio è entusiasta della sua prestazione: «Ho provato una grande emozione nel parare il rigore dopo tanti mesi di attesa e di sacrifici che ho fatto in questi anni nel Parma, ma questo pareggio sa di sconfitta. Dedico questa parata al nostro preparatore dei portieri Andrea Salvarani e ai miei genitori». Zaccheroni dell’Alfonsine è invece soddisfatto per il pari: «Siamo stati concentrati contro una grande squadra come la Piccardo nonostante le as-

senze di giocatori per infortuni. La mia squadra ha tenuto bene il campo, abbiamo avuto occasioni clamorose noi e loro quindi il pareggio è giusto. Noi non siamo riusciti a giocare bene sugli esterni ma abbiamo giocato comunque a viso aperto. In questo campionato lotteremo con dei ragazzi giovani». L’attaccante classe 1994 Trombetta della Piccardo Traversetolo, l’anno scorso promosso in serie D con il Corticella, è stato autore di una buona prova: «Abbiamo fatto una buona prestazione ma ci è mancata lucidità sotto porta. Dobbiamo cercare di massimizzare i punti in tutte le partite in questo breve campionato». J.B.

CASTENASO 2 SAVIGNANESE 2 Marcatori: p.t.: al 24’ e al 30’ Tonelli (C); s.t.: al 35’ Zabre (S), al 45’ Sayande (S). Castenaso: Aversa, Bassoli (dal 30’st Veronese), Bergamino, Barone, Canova, Greco, Mekhchane (dal 30’st Gabrielli), Colli, Tedeschi (dal 20’st Contri), Jammeh (dal 25’st Monducci), Tonelli (dal 35’st’Hoda). All.: Malaguti. Savignanese: Pazzini, Alessandro Rossi (dal 25’pt Raymond), Salcuni, Marchetti (dal 47’st Greco), Gori, Turci, Nicolini (dal 41’st Novelli), Tola, Brigliadori (dal 10’st Sayande), Brunetti (dal 35’st De Falco), Zabre. All.: De Zardo. Arbitro: Castelli di Ascoli Piceno.


Sport

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Eccellenza

Virtus Castelfranco-Colorno Esordio vincente per i neroverdi in terra modenese

Corbelli, un colpo da maestro

L'attaccante entra al 90' e segna su punizione il gol del successo V.CASTELFRANCO 0 COLORNO 1 Marcatore: al 45’st Corbelli. V. CASTELFRANCO: Gibertini, Gazzini, Di Giulio, Lodi, Ficarelli, Budriesi, Mantovani (dal 24’st Barbieri), Pedrazzi (dal 43’st Majri), Bertetti (dal 42’pt Bojardi), Mbengue (dal 38’st Martina), Assouan (dal 14’st Puglisi). All.: Conte. COLORNO: Giaroli, Crescenzi (dal 45’st Corbelli), De Min, Setti, Callegari, Calliku (dal 45’st Toma), Terranova (dal 15’st Piscicelli), Sutera (dal 25’st Arati), Vita, Malivojevic, Ansaloni (dal 23’st Traore). All.: Bernardi. Arbitro: Giannini Sanguettoli di Bologna. Note: ammoniti Lodi, Ficarelli, Bertetti, Boiardi (V); Terranova, Sutera, Ansaloni (C).

‰‰ Castelfranco Emilia Il Colorno espugna il difficile campo della Virtus Castelfranco e lo fa in zona Cesarini, all’ultimo minuto dei tempi regolamentari, grazie a un pizzico di fortuna e alla qualità di Patrick Corbelli, entrato proprio pochi secondi prima, dopo che l’arbitro aveva assegnato quel calcio di punizione che lo stesso Corbelli, poi, anche grazie alla deviazione dell’ultimo uomo in barriera, ha trasformato in rete. I padroni di casa si sono difesi molto bene col loro 44-2, contro il 4-3-3 del Colorno, risultando più pericolosi nel primo tempo, mentre il Colorno è uscito alla grande nella ripresa, quando solo un grande Gibertini ha evitato il tracollo prima del 90’. Venendo alla cronaca, ci prova subito la Virtus prima con Mbengue, poi con Assouan, ma senza fortuna. Al 25’ occasionissima per il Color-

Gol al 90' Corbelli L'esultanza a fine gara del match winner che ha regalato tre punti d'oro al Colorno nella partita d'esordio del campionato di Eccellenza. Un format che prevede una sola promozione in serie D e nessuna retrocessione e che si preannuncia molto avvincente.

Intervista

no: Terranova, dalla destra, calcia al volo in porta, ma Gibertini, con un grande intervento e con l’aiuto dell’incrocio dei pali, difende la propria porta; la palla torna in campo e arriva sui piedi di Ansaloni che conclude debolmente, permettendo a Gibertini di compiere un secondo miracolo. La Virtus risponde con un diagonale debole di Mbengue e con un tiro alto di Lodi. Nella ripresa parte ancora bene la Virtus, con Bojardi che conclude a lato dal limite, mentre al 5’ Vita, a pochi passi dalla porta di Gibertini, si vede respingere il tiro dal portiere modenese. Poco dopo Mbengue impegna di testa Giaroli, poi è di nuovo Gibertini ad andare sugli scudi, agguantando una velenosa punizione di Malivojevic sotto l’incrocio. Il Colorno insiste e sfiora ancora il gol con un diagonale di Ansaloni che Gibertini tocca con la punta delle dita. Al 29’ tocca invece a Piscicelli, ma

Gibertini devia di piede; sul corner successivo Gibertini dice di no anche a Malivojevic che neutralizza un tiro da distanza ravvicinata. Al 34’ la Virtus rialza la testa: Setti tocca Mbengue in area, ma l’arbitro sorvola, malgrado le proteste dei modenesi; l’azione continua e Barnieri costringe Giaroli alla difficile deviazione in corner. Il Colorno si riprende subito e al 40’ ci prova con una punizione alta di Traoré e poco dopo con un diagonale di Arati sul fondo. Siamo allo scadere del tempo regolamentare e la Virtus commette un fallo dal limite: il tecnico Mattia Bernardi, che stava facendo scaldare Corbelli, lo manda in campo e gli fa calciare subito la punizione; il tiro è forte e l’ultimo uomo in barriera devia la sfera che si insacca alla destra dell’incolpevole Gibertini, proteso in tuffo dall’altra parte. Lorenzo Chierici © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico Bernardi «Sono soddisfatto per la prestazione della squadra»

«Gli ho detto: entra e fai gol»

‰‰ Castelfranco Emilia «Sì, è vero – ci spiega a fine gara il tecnico Mattia Bernardi Corbelli si stava scaldando: avevo intenzione di inserirlo negli ultimi minuti per cercare di migliorare il nostro peso offensivo; poi, quando il direttore di gara ha fischiato quella punizione da posizione estremamente favorevole, ho deciso di effettuare il cambio immediatamente, riponendo grande fiducia nelle sue indubbie qualità. Prima che entrasse gli ho detto “sali e fai gol” e… a quanto pare c’è riuscito: ha trasformato in rete il suo primo pallone toccato». «A parte questo episodio – prosegue soddisfatto il tecnico dei colornesi - voglio fare i

Mattia Bernardi Soddisfatto il tecnico del Colorno dopo la bella partenza dei suoi.

complimenti a tutti i ragazzi: abbiamo vissuto 25 giorni davvero intesi, lavorando da lunedì a sabato per due ore tutti i giorni e oggi (ieri per chi legge ndr) questi sacrifici sono stati ripagati. Abbiamo infatti disputato una bella partita, offrendo un buon calcio, contro un Castelfranco che si è chiuso molto, col suo 4-4-2 molto basso che non ci lasciava spazi; noi, infatti, abbiamo fatto fatica a trovare gli spazi giusti e alla fine, infatti, la partita è stata decisa da un calcio di punizione. Nel primo tempo – prosegue Bernardi – abbiamo perso loro le misure, creando palle gol, ma non tantissime, mentre nella ripresa, abbiamo giocato molto bene e il loro portie-

re ha fatto compiuto almeno cinque o sei parte decisive. A livello di gioco, spazi, equilibri e intensità siamo stati davvero bravi, tant’è che credo sia giusto aver legittimato questa prestazione con un successo. Il Castelfranco, comunque, è un’ottima squadra, costruita per lottare per i primi posti in classifica: è ostica, pratica e molto esperta e sono certo che darà filo da torcere a molte nostre avversarie. Dove vigliamo arrivare? Il più in alto possibile: dieci partite sono tante e noi vorremmo cercare di vincerne il più possibile”. L.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cittadella Vis-Salsomaggiore I giocatori di Bertani hanno dimostrato di essere già in buona condizione

Un rigore rovina il ritorno sul campo dei salsesi Buona la prova della formazione termale: il pareggio sarebbe stato il risultato più corretto CITTADELLA VSP 1 SALSOMAGGIORE 0 Marcatore: al 21’st Veratti. CITTADELLA: Neri, Mandreoli (dal 32’st Caracci), A. Ferrari, Covili (dal 41’st Vernia), Farina, Pappaianni, Ravaioli, Caselli, Veratti, Davoli (dal 6’st Boilini), Casta (dal 32’st Ferrara). All.: Marco Paganelli. SALSOMAGGIORE: Spanu, Pilotti, Morza, Fisicaro, Morigoni, Compaore, Orlandi, Compiani, Habachi (dal 19’st Federigi), Berti, Storchi (dal 19’st Dioni). All.: Simone Bertani. Arbitro: Pazzarelli di Macerata. Note: ammoniti Davoli. FIsicaro, Habachi ‰‰ Modena Il Salsomaggiore, che ha giocato una buona partita, avrebbe francamente meritato il pareggio contro una Cittadella molto forte, costruito per vincere, che ha saputo portare a casa i tre punti grazie a un calcio di rigore realizzato

con freddezza da Veratti. I padroni di casa prendono l’iniziativa con Casta che si rende protagonista di un paio di discese sulla sinistra, con altrettanti traversoni al centro che mettono in apprensione la difesa ospite. Il Salsomaggiore si dimostra fin da subito molto coriaceo e abile soprattutto nelle ripartenze sulle fasce, ma di chiare occasioni da gol non se ne vedono da nessuna delle due contendenti. Dopo mezz'ora il Salso si rende pericoloso con una conclusione di Berti che termina a fil di palo, mentre sul finire del primo tempo ci prova la Cittadella con un tiro di Caselli che prova ad impensierire Spanu dalla distanza, ma la palla termina a lato. Sul ribaltamento di fronte il Salso-

Cittadella-Salso Un contrasto aereo (Foto di Luca Amedeo Bizzarri).

maggiore sfiora il vantaggio, con una conclusione dall’interno dei sedici metri di Habachi, ma la sfera lambisce il palo alla destra di Neri. Nei minuti finali la Cittadella so rende pericolosa con un rovesciata di Verratti, che costringe Spanu a una deviazione in tuffo. Le due squadre vanno così negli spogliatoi sul risultato di 0-0. Il Salsomaggiore, nella seconda frazione di gioco, cerca di arrivare al tiro con maggiore convinzione e va vicino al vantaggio con Berti che, di testa, manda di poco a lato. Al 20’ ecco l’episodio chiave: Boilini si invola verso la porta avversaria e viene atterrato in area; per l’arbitro è rigore. Sul dischetto si presenta Luca Veratti che calcia forte e centrale, spiazzando Spa-

nu. Il tecnico Bertani, prova a reagire con una punizione dalla sinistra di Morigoni, ma il portiere Neri respinge con un ottimo intervento; l’azione non finisce e Storchi cerca il primo palo, ma lo sfiora di poco. Nei minuti finali il Salso attacca di nuovo nel tentativo di pareggiare e arriva al tiro con Orlandi dal limite, ma la sua conclusione non trova lo specchio della porta. «È stata una partita molto equilibrata – afferma il tecnico del Salsomaggiore, Simone Bertani –. Il pareggio sarebbe infatti stato il risultato più giusto. Abbiamo giocato a ritmi buoni, sfiorando il gol in diverse occasioni, ma il rigore subito ha cambiato la partita. L.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Calcio

Risultati e classifiche


Sport

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Chi è Nel suo palmares quindici medaglie

Giulia Ghiretti è nata a Parma il 16 febbraio 1994. In carriera ha vinto 15 medaglie internazionali tra Europei, Mondiali e Paralimpiadi, tra cui l’argento nei 100 rana Sb4 e il bronzo nei 50 S5 farfalla alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, nel 2016, l’oro mondiale nei 100 rana a Città del Messico nel 2017, l’oro europeo nei 50 farfalla a Dublino, nel 2018.

Giulia Ghiretti La «farfalla» vola in alto Oro e argento alle World Series per la campionessa parmigiana ‰‰ Prova costume? Superata alla grande. Giulia Ghiretti, con il nuovo materiale tecnico a disposizione, supera le perplessità riguardanti le novità e si porta a casa un oro e un bronzo nella prima manifestazione internazionale della stagione. Un ottimo auspicio in vista delle competizioni più attese: Europei (16-22 maggio a Funchal, in Portogallo) e Paralimpiadi (a Tokyo, a fine agosto). La prestazione nella tappa italiana delle World Series di Lignano Sabbiadoro parla chiaro, con due medaglie per la stessa gara. Com’è possibile? Perché alle World Series si nuota nella propria classe ma anche per la classifica Open. Quindi, l’ottimo tempo di 1’52”45 è valso l’oro nei 100 rana Sb4, dove Giulia ha vinto senza fatica, avanti dai primi metri fino al contatto con la piastra.

La prova costume Giulia Ghiretti, supera le perplessità riguardanti le novità.

Molto attardata, seconda, un’altra italiana, Monica Boggioni, che ha chiuso in 2’02”59. Ma per la campionessa di Ego Nuoto e Fiamme Oro non sono finite lì le soddisfazioni, perché è arrivato un prestigioso bronzo an-

che nell’Open, ossia la speciale graduatoria che mette in competizione tutte le atlete, a prescindere dalla categoria, confrontando la distanza ponderata di ogni crono rispetto al record mondiale della classe di riferimento.

World Series Nella foto, Giulia Ghiretti in vasca a Lignano. Per lei ottime prestazioni.

I record del nuoto paralimpico Fantin, primato del mondo nei 100 stile Nonostante il pessimo anno lasciato da poco alle spalle, gli azzurri della Nazionale di nuoto paralimpico, campione del mondo a Londra 2019, capitanata dal dt Riccardo Vernole, non hanno ceduto di un millimetro verso quelli che erano i loro obiettivi. Antonio Fantin, campione del mondo tesserato per la SS Lazio nuoto e per il GS Fiamme Oro ha pennellato alla perfezione la gara dei 100 stile libero

‰‰

S6 fermando il crono sul tempo di 01'04”52, nuovo record del mondo. Agli Assoluti Invernali 2021, sulla stessa distanza, Fantin siglò il primato Europeo (01'05”15). Altro record alle World Series di Lignano: Arjola Trimi firma il primato europeo dei 100 stile libero S3. La campionessa del mondo chiude la sua gara 01'33”92. Il precedente primato fu siglato a Rio nel 2016 della russa Olga Sviderska (01'34”86).

Di ventisette nuotatrici in gara, davanti a Giulia solo la tedesca Elena Krawzow, oro, e la bielorussa Anastasiya Zudzilava, argento. «Sono molto soddisfatta, perché non mi aspettavo un tempo così, in questa fase della preparazione – ammette la campionessa di Parma -. In queste gare si guarda soprattutto al cronometro, anche se un oro e un bronzo fanno davvero enorme piacere e danno la carica per gli Europei». Positive anche le indicazioni in merito al costume: «Scivola bene sull’acqua e non è male nemmeno in termini di galleggiamento – sottolinea . Un po’ mi sono riappacificata con col nuovo materiale che mi ha fornito Arena (sponsor tecnico, ndr), ma non so ancora dire se è meglio quello vecchio o questo. Ho ancora tempo per testarlo in allenamento».

Football americano Seconda vittoria consecutiva, ancora a punteggio pieno

Panthers, arriva il bis contro i Rhinos ‰‰ Milano andata e ritorno. Dopo aver battuto i Seamen al Vigorelli all’esordio nel campionato di football americano, Panthers si sono ripetuti superando a Moletolo i Rhinos per 42-32. Con questo doppio successo i ducali sono in vetta alla classifica alla pari dei Dolphins Ancona, anche loro imbattuti ma che hanno giocato soltanto una partita. I Panthers hanno iniziato in modo fulmineo andando a segnare il primo touchdown con Diaco con tre sole giocate.

PANTHERS RHINOS

42 32

(14-12/7-6/14-0/7-14) Marcatori: 1q td Diaco +1 Felli (P), td Sharsh (R), td Hennessey +1 Felli (P), td Kilani (R); 2q td Alinovi +1 Felli (P), td Sharsh (R); 3q td Diaco +1 Felli (P), td Diaco +1 Felli (P); 4q td Sharsh (R), td Alinovi +1 Felli (P), td Dotti +2 Gerges (R) I milanesi hanno replicato a ogni segnatura ducale: prima con Sharsh, poi con una breve corsa di Kilani, quindi ancora con Sharsh imbecca-

Alessandro Malpeli Avalli sfugge a un placcaggio contro i Rhinos.

La Ghiretti, sabato mattina, è scesa in acqua anche nei 100 stile S5, una specialità non sua, alla quale non prende mai parte se non quando, come in occasione di queste World Series, ci sono le classificazioni internazionali da fare, per cui i 100 stile sono obbligatori, per la valutazione delle abilità residue da parte dei classificatori. Per la cronaca: quarta piazza di categoria (ai piedi di un podio a tinte azzurre, con Arianna Talamona oro e Monica Boggioni argento, davanti alla spagnola Teresa Perales), 31esima Open, confermate la classe 5 per gli stili e 4 per la rana. «Il periodo delle classificazioni si porta con sé ovviamente pensieri e preoccupazioni – racconta Giulia -. D’ora in poi avrò il cuore in pace: so che sono stata confermata nelle mie classi di sempre e con che avversarie dovrò fare i conti, anche se, onestamente, non ci vedo chiaro in alcune decisioni. Io posso pensare soltanto ad allenarmi al meglio, che è l’unica cosa che so fare, perché come al solito dovrò competere con atlete che hanno una disabilità meno limitante della mia. Ma ci sono abituata». Determinata e concentrata su se stessa, come sempre. Andrea Del Bue © RIPRODUZIONE RISERVATA

to da Rescigno dopo la combinazione Hennessey-Alinovi. Se i milanesi non avessero fallito tutte e tre le conversioni, all’intervallo si sarebbe andati sulla parità anziché sul 21-18. La difesa dei Panthers ha costretto i Rhinos a tre punt nei loro tre drive del terzo quarto, mentre l’attacco ha esteso il vantaggio grazie ai due td di Diaco. I Panthers si sono fatti sorprendere al pronti e via dell’ultimo quarto da una combinazione Rescigno-Sharsh e hanno replicato con quella Hennessey-Alinovi. I Rhinos hanno trovato spazi e col td di Dotti convertito da due da Gerges hanno potuto ridurre il passivo. Paolo Mulazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sport

Moto GP

Trionfo del francese in Portogallo Gara movimentata con tanti colpi di scena

Quartararo c'è Bagnaia secondo Morbidelli quarto Calvario Rossi, cade e si deve ritirare Sul podio anche il campione in carica Mir

La gara Il duello fra Bagnaia, Petrucci e Miller A destra, l'esultanza di Quartararo a fine corsa.

‰‰ Portimao (Portogallo) Nel giorno di Marquez, l’orgoglio di Bagnaia e la prontezza di Quartararo. E’ successo di tutto al gran premio del Portogallo di Motogp vinto con merito dal francese della Yamaha Fabio Quartararo davanti a Francesco Bagnaia (che gli è secondo

anche nella nuova classifica mondiale) e al campione del mondo in carica Joan Mir. Quarto Franco Morbidelli. Marquez ora è tornato davvero e sarà di sicuro un protagonista della stagione. Per ora la stessa cosa non si può dire invece per Valentino Rossi, partito da una

5 le posizioni perse da Quartararo partendo dalla pole position. Poi il recupero

Il ritorno dello spagnolo Pianto liberatorio per Marc Marquez ‰‰ Con un pianto liberatorio Marc Marquez ha salutato il suo ritorno alle gare dopo i nove mesi di stop per infortunio. Al gran premio del Portogallo il re della Motogp si è classificato settimo. Sceso dalla sua Honda, nel paddock l’uomo di ghiaccio ha mostrato in diretta tv i suoi sentimenti, abbandonandosi a un lungo pianto. Il ritorno di Marquez era atteso da tutti, ma soprattutto da lui stesso, che nei mesi

scorsi ha anche temuto di dover lasciare le gare a causa dei problemi al braccio. Sul tracciato di Portimao, Marquez è partito dalla seconda fila, con il sesto tempo. Ha avuto un guizzo al via, conquistando subito la terza posizione, poi è finito dietro, duellando a lungo con il fratello Alex intorno alla decima posizione, ritrovandosi poi al traguardo settimo e ottavo.

mortificante 17ma posizione in griglia e poi mestamente finito fuori pista dopo essere stato a lungo 12mo alle spalle del fratello Luca Marini. Ma a Portimao è stata anche la giornata di Bagnaia, il giovane toscano della Ducati è partito come una furia dall’11ma fila, ancora arrabbiatissimo per la contestata decisione di ieri dei giudici di gara, che lo hanno retrocesso dalla pole, secondo lui ingiustamente. Voleva dimostrare di essere il migliore e ci è riuscito, questo ragazzo è ormai più che una promessa per la motogp. Ha messo in piedi con l’autorità di un veterano una rimonta favolosa e difficile sul circuito pieno di curve di Portimao, ed ha bruciato uno dietro l’altro tutti quelli che si è trovato davanti fino a trovare il secondo gradino del podio. Ci fossero stati pochi altri

ORDINE D'ARRIVO 1. F. QUARTARARO (Fra) Yamaha in 41’46”412 alla media di 164.8 km/h 2. F. BAGNAIA (Ita) Ducati a 4”809 3. J. MIR (Esp) Suzuki 4”948 4. F. MORBIDELLI (Ita) Yamaha 5”127 5. B. BINDER (Rsa) Ktm 6”668 6. A. ESPARGARO (Esp) Aprilia 8”885

CLASSIFICA 1. F. QUARTARARO 2. F. BAGNAIA 3. M. VINALES 4. J. ZARCO 5. J. MIR 6. A. ESPARGARO 7. A. RINS

(Fra) 61 punti (Ita) 46 (Esp) 41 (Fra) 40 (Esp) 38 (Esp) 25 (Esp) 23

giri avrebbe potuto riprendere pure il fuggitivo Quartararo che, dopo una disastrosa partenza dalla pole (gli è costata ben 5 posti già al primo giro) è stato comunque bravo a prendere e mantenere saldamente la testa del gruppo, aiutato anche dalle cadute dei suoi diretti inseguitori Zarco e Rins, che gli hanno dato modo di andarsene tranquillo. Con il successo di ieri Quartararo ha preso decisamente il comando della classifica generale con 61 punti, seguito da Bagnaia con 46 e Vinales 41, quest’ultimo ieri appena undicesimo. Prossimo appuntamento con la Motogp il 2 maggio a Jerez per il gp di Spagna, quarta prova del mondiale 2021. E ci sarà spazio per le conferme di chi ieri ha fatto bene e delle rivincite per chi invece parte deluso dal Portogallo.


Sport

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Formula Uno

ORDINE D'ARRIVO 1. MAX VERSTAPPEN (Ola-Red Bull/Honda) in 2h02’34“598 2. LEWIS HAMILTON (Grb-Mercedes) a 22” 3.LANDO NORRIS (Gbr-McLaren) a 23” 4.CHARLES LECLERC (Mon-Ferrari) a 25” 5.CARLOS SAINZ (Spa-Ferrari) a 27” 6.DANIEL RICCIARDO (Aus) McLaren a 51" 7.LANCE STROLL (Can) Aston Martin a 51" 8.PIERRE GASLY (Fra) Alpha Tauri 52"818 9. KIMI RAIKKONEN (Fin) Alfa Romeo a 1'04" 10. ESTEBAN OCON (Fra) Alpine 1'05"704

MONDIALE PILOTI 1. LEWIS HAMILTON 2. MAX VERSTAPPEN 3. LANDO NORRIS 4. CHARLES LECLERC 5. VALTTERI BOTTAS 6. CARLOS SAINZ 7. DANIEL RICCIARDO 8. SERGIO PEREZ

Incidenti e stop a Imola La spunta Verstappen

COSTRUTTORI 1. MERCEDES 2. RED BULL 3. MCLAREN 4. FERRARI 5. ASTON MARTIN 6. ALPHA TAURI 7. ALFA ROMEO 8. ALPINE

Gran Botto fra Russell e Bottas (illesi). Leclerc ottimo quarto ‰‰ Imola A certa gente non gli devi far saltare la mosca al naso, perché poi se la legano al dito e te la ritornano. In qualifica Max Verstappen non solo si è visto beffare da Hamilton, pole numero 99, ma pure dal compagno di squadra Perez. Troppo per uno come lui e in gara, complice un asfalto bagnato a pochi minuti dal via, alla prima curva ha regolato i conti: sorpasso al via su Perez, staccata con accompagnamento nel prato per Hamilton. Dopo di che si è trattato di amministrare Gara 1 e Gara 2. Eh sì, perché il gran botto fra Russell e Bottas al 30 giro, ha causato l'interruzione della corsa, la pulizia della pista e il ripristino della corsa con partenza lanciata. E anche in questo caso Verstappen non si è fatto trovare impreparato, anzi ha dato lezioni di guida segnando giri veloci su giri veloci, anche se la seconda fase di gara ha mostrato ben altro.

Il punto

‰‰ Imola Leclerc quarto e Sainz quinto, dopo essere partito 11esimo. Il bilancio Ferrari a Imola non è forse quello sperato, almeno il podio, ma era da tempo che non si vedeva una rossa lottare per le posizioni nobili della classifica, quindi alla fine il bilancio è positivo. Leclerc era addirittura secondo, dopo che nelle fasi iniziali aveva superato Perez (decisamente inferiore a Verstappen) e si era portato dietro al leader della corsa

Rampanti

Se Lewis Hamilton ha sofferto il via, rovinando anche l'ala anteriore, ha dimostrato che uno come Verstappen può fargli perdere la lucidità. Infatti l'errore alla Tosa, con uscita nella sabbia e retromarcia per tornare in corsa, non solo gli ha fatto perdere posizioni importanti, ma sembrava aver

compromesso del tutto una gara che poteva avere un esito diverso. E qui scatta quanto dicevamo prima: a certa gente non devi far saltare la mosca al naso. L'incidente di Bottas e la sospensione della gara, hanno offerto a Hamilton la seconda occasione. Quella in cui gli eventi fortu-

Il sorpasso Max Verstappen alla prima staccata infila Lewis Hamilton di prepotenza

Il commento del vincitore «Una sfida molto impegnativa» «E’ stata davvero una sfida molto impegnativa, soprattutto all’inizio. Rimanere in pista era difficile, perchè dopo il via era molto scivolosa. Poi, le gomme, il graining sul bagnato, ho scelto bene quando cambiarle. Non è mai facile. Poi ho avuto un piccolo spavento alla ripartenza, ma tutto il resto è andato bene: sono molto contento». Così Max Verstappen dopo avere conquistato a Imola l’11/a vittoria in carriera, la prima su suolo italiano. ‰‰

Leclerc e Norris Il ferrarista si è difeso alla grande. L'inglese ha centrato il podio.

«La ripartenza? Un piccolo spavento. Stavo cercando di riscaldare le gomme con l’acceleratore, ma sono stato fortunato a non girarmi - aggiunge l’olandese -. La prima curva? Sono stato sorpreso io stesso dalla partenza. Abbiamo lavorato tanto per migliorare lo start in queste condizioni e ci siamo riusciti - ha concluso il pilota che ha tagliato il traguardo per primo. Classifica? La stagione è lunga, dobbiamo mantenere la calma e continuare a lavorare».

nati (per lui, mica per gli altri) gli consentono di giocarsi il jolly. E qui Hamilton è tornato quello di prima, concentrato, determinato e da nono in cui si trovava, a suon di giri veloci e sorpassi è risalito fino al secondo posto. Una parte di Gara 2 da incorniciare con una Gara 1 da dimenticare. Due errori nello stesso GP non sono da Hamilton e senza interruzione l'esito sarebbe stato ben diverso. La fortuna aiuta gli audaci, mai come stavolta è vero ma il modo di guidare, i giri veloci e la ritrovata freddezza, hanno dimostrato che c'è un campionissimo che stavolta ha di fronte un altro rivale degno di nota. Il resto della stagione sarà esaltante perché Imola, pista vera e in condizioni difficili, ha esaltato chi meritava. Come Lando Norris, terzo con la McLaren e autore di una corsa sostanziosa, priva di errori e svarioni (pensia-

Charles Leclerc «La partenza non è stata fra le mie migliori»

Sainz «Potevamo ottenere un risultato migliore ma siamo contenti della prestazione».

dove l'aerodinamica conta (e il nuovo fondo arrivato da Maranello in nottata fra venerdì e sabato ha aiutato molto) ci si può giocare il futuro sfruttando le occasioni. Non è una Ferrari vincente, ma almeno è dignitosa e si vede nelle zone alte della classifica. I progressi ci sono anche se insufficienti per competere per la vittoria e con la McLaren che è lì davanti, si può solo ringraziare il suicidio tattico della Alpha Tauri

che ha fatto partire Gasly con gomme da bagnato invece che intermedie e costretto il francese alla resa. Comunque sia, almeno uno sprazzo di vita. «La partenza non è stata fra le mie migliori, facciamo ancora fatica sul rettilineo. Abbiamo pagato un prezzo alto, ma ci stiamo lavorando. Il passo era molto buono; quando dobbiamo lottare, invece, andiamo in difficoltà» - il commento di Leclerc.

punti 60 " 53 " 41 " 34 "6 "4 "2 "1

mo a chi, esperto, è finito in testacoda pure nel giro di ricognizione...). Avrebbe meritato il secondo posto, ma con le gomme morbide quasi sulle tele, riuscire a tenersi dietro le due Ferrari di Leclerc e Sainz, quarti e quinti, è già troppo. Bravissimo, davvero. Come bravi sono stati alla Ferrari, con un Leclerc che nelle fasi iniziali sul bagnato ha dato spettacolo. Era pure secondo, il terzo sarebbe stato meritato, ma a un certo punto ha mollato dopo che Hamilton lo ha superato. Segno che non ce ne era più e a quel punto meglio portare in fondo la macchina e raccogliere punti. Cosa riuscita e per fortuna senza danni. Quindi una gara degna di essere iscritta negli annali e due piloti come Verstappen e Hamilton che hanno dato spettacolo. Ci fosse stato il pubblico sarebbe stata la perfezione. Paolo Ciccarone

Uno sprazzo di luce per le Ferrari dopo l'erroraccio di Hamilton. Poi da quel momento in poi non è riuscito più capitalizzare il risultato e dopo la rimonta della Mercedes, è sembrato accontentarsi e mantenere le posizioni. Gara a due facce per Sainz. Partito bene, si è impappinato un paio di volte uscendo di pista. Non ha perso molto e anzi alla fine ha guadagnato pure punti preziosi girando, sull'asciutto, con tempi simili a Leclerc. Insomma, la politica dei piccoli passi su una pista

44 43 27 20 16 14 14 10

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Lunedì 19 aprile 2021

Sport

Volley, delusione Wimore Fallito il tentativo della squadra parmigiana di agguantare il secondo posto nel campionato di serie B. Mirandola vince 3-0 SU I PRO C’è comunque tempo in casa Wimore per un reset generale anche della condizione fisica in vista dell'avvio dei play-off.

GIÙ I CONTRO Alcuni atleti importanti nell’economia del sestetto Energy non hanno proposto il rendimento atteso. I due centrali Smiriglia e Miselli, al termine di una settimana che ha acuito i loro problemi fisici, sono infatti scesi in campo acciaccati.

‰‰ Il tentativo della Wimore Energy di conquistare la seconda posizione nella classifica finale del girone E1 della serie B maschile di volley, strappando alla capolista Mirandola almeno una conclusione al tie break, non è riuscito. La corazzata modenese, bissando la vittoria già ottenuta nell'incontro di andata, ha infatti centrato sabato al Palaraschi il 3-0 finale consolidando con 26 punti la sua leadership nel girone. Ongina ed Energy chiudono la stagione regolare appaiate a quota 19 ma i piacentini finiscono al secondo posto per il miglior quoziente set davanti alla Wimore Energy che si piazza quindi al terzo posto. Il succo del match perso contro la capolista è questo ma la premessa è che la Wimore Energy, per conquistare almeno un punto, avrebbe dovuto sfoderare quella super prestazione che non c’è stata. Alcuni atleti importanti nell’economia del sestetto parmigiano non hanno infatti giocato con il rendimento atteso. I due centrali Smiriglia e Miselli, al termine di una settimana che ha acuito i loro problemi fisici, sono infatti scesi in campo acciaccati (schiena in disordine il primo ed infortunio al brac-

WIMORE ENERGY 0 MIRANDOLA 3 (21-25; 29-31; 21-25) Wimore Energy: Quartarone 1, Grassano 13, Rodella 6, Bertozzi 9, Ferrari Ginevra 4, Smalai 2, Smiriglia 3, Magnani 6, Miselli 1, Cavazzoli 6,Lanzara (L1). Ne Colangelo, Nutricati, Barbieri (L2). All. Cavallini e Mattioli. Mirandola: Ghelfi G. 2, Bellei 12, Ghelfi F. 16, Dombrovski 9, Rustichelli R. 10, Lodi 1, Capua, Canossa 7, Scaglioni, Rustichelli M. (L1). Ne Diegoli (L2), Capua, Ferraresi, Cadore, Gulinelli. All. Dall’Olio e Zucchi Arbitri: Mazzarà di Rimini e Di Lorenzo di Palermo Note: Durata set 25, 33 e 24 minuti per 1 h e 22’ Prestazione Wimore: muri 7, ace 0, battute sbagliate 12. Prestazione Mirandola: muri 8, ace 0, battute sbagliate 9.

cio il secondo) ed in corso d’opera sono usciti di scena sostituiti da Cavazzoli e Smalaj che in verità non hanno demeritato durante la loro prestazione. Poiché anche Magnani e Bertozzi a gioco lungo si sono dimostrati in parabola discendente c’è stato spazio anche per Ferrari Ginevra e Rodella che si sono rimboccati le maniche. Cavallini ha dovuto però far concludere la gara ad un sestetto privo di ben quattro pedine sulla carta fondamentali. Capitan Grassano con i suoi 13 punti all’attivo e

fino al 19 pari quando i modenesi, con l’inserimento di Lodi al centro, hanno sparigliato le carte conquistando il 21-19. È entrato a questo punto Rodella ma il 25-21 ha premiato Mirandola. Il secondo set, con Cavazzoli per Miselli, dopo una prima fase equilibrata, ha visto gli ospiti allungare fino al 22-17. Cavallini ha gettato nella mischia Ferrari Ginevra assieme a Smalaj e con Grassano trascinatore l’Energy è arrivata ai vantaggi sprecando però a ripetizione le palle del set.

Quartarone si sono dati parecchio da fare ma la marcia del Mirandola rullo compressore non si è fermata. E pensare che nei primi cinque minuti di gare la Wimore era partita con la gran fiammata del 7-3. Dopo il rapido pareggio modenese (8 pari) è iniziato un ping pong punto a punto

I play-off Prenderanno il via il 12 maggio contro una fra Bologna e Forlì

Lorenzo Bertozzi alla schiacciata nella partita persa nettamente dalla Wimore contro Mirandola. Sfuma così per la squadra parmigiana la possibilità di agguantare il secondo posto.

Basket serie B femminile Battuta in casa dal Val D'Arda

Tigers, una bella figura malgrado la sconfitta contro la capolista TIGERS 47 VAL D'ARDA 58 Tigers Parma: Musiari 7 (2/7, 1/5), Romice 4 (1/4, 0/1), Razzoli 13 (5/7, 0/2), Zimbardo 4 (2/9), Vettori 2 (1/4), Minari 6 (3/4), Dentoni 9 (4/8), Ghezzi 1 (0/3), Stefanini 1 (-, 0/1), ne Nibbi, Salvi, Dodi B. All. Diotallevi. Val D’Arda: Raiola 7 (1/5, 1/4), Lekre 1 (0/2), Patelli 10 (5/8), Yamble (0/5), Bambini 15 (5/13, 0/2), Lombardo 15 (4/9, 0/3), Zane 2 (1/2), Dettori 8 (2/5, 1/1), Bertoni (0/2, 0/2), Agolini, Cremona, Lavezzi. All.Cavanna Arbitri: Restuccia e Buresta di Bologna. Note: 1°q. 9-18; 2°q. 17-34; 3°q. 3147. Tiri liberi: Tigers: 8/13, Val D’Arda 11/16.

TIGERS Federica Razzoli, miglior marcatrice con 13 punti. ‰‰ Il Basket Val D’Arda fa valere la propria forza da capolista imbattuta della B femminile, sconfigge a domicilio le Tigers per 58 a 47, ma le gialloblù non demeritano. Una sintesi confermata da alcuni dati: fino a a questa

sfida Fiorenzuola aveva sempre segnato almeno 65 punti a partita (ieri 58) ed aveva sempre vinto con minimo 15 punti di scarto (ieri 11). Il fatto poi che le Tigers abbiano reagito ad un inizio difficile (34-17 al 20’), vincendo sia il

terzo che l’ultimo periodo (parziale 30 a 24), è un ulteriore nota di merito. A tutto questo va aggiunto che la miglior marcatrice gialloblù è stata la 16enne Razzoli (13 punti) e che una bella scossa nell’ultimo quar-

to l’ha data la 18enne Dentoni (9). Piccole perle di un quintetto più dinamico che ha trovato in Musiari (7 punti) ed in Minari (6 punti) altri due tasselli fondamentali. Fin dall’avvio Fiorenzuola è molto attento in difesa e preciso in attacco. Parma soffre e, pur cercando a sua volta di difendere, non trova quasi mai soluzioni offensive facili (9-18 al 10’). Nella seconda frazione la situazione non cambia (3147 al 20’), ma dopo la pausa è un’altra gara con le Tigers che piano piano provano ad infastidire Val D’Arda. Razzoli realizza qui 12 dei suoi 13 punti, Dentoni produce un importante 3 su 4, negli ultimi 7’ le Tigers concretizzano un buon parziale a favore (12-6). È sconfitta comunque ma con il sorriso. Si ripartirà il 1° maggio con la seconda fase e la sfida casalinga contro Samoggia. Roberto Lurisi © RIPRODUZIONE RISERVATA

In carrozzina Per il Covid rinviata la partita della Laumas E’ stata rinviata a data da destinarsi la sfida tra Bradipi e Laumas Giocopolisportiva che si sarebbe dovuto disputare al Palasavena di Bologna, Il rinvio si è reso obbligatorio per alcune positività al Covid tra i gialloblù emerse dopo gli ultimi tamponi effettuati come da protocollo a 24 ore dalla sfida. Per lo stesso motivo è stata rinviata anche l’altra gara del girone C del campionato di basket in carrozzina tra Livorno e Rimini. ‰‰

‰‰ R.L. I © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il 29 pari è arrivato così l’affondo ospite che, con un muro ha stampato il 31-29 modenese. Nel terzo parziale Grassano e Quartarone hanno sudato assieme al poker Ferrari Ginevra, Rodella, Cavazzoli e Smalaj ma dopo il 19 pari il Mirandola ha allungato e messo in carniere, col 25-21, l’ennesimo 3 a 0. Considerando che i play off iniziano il 12 maggio (contro Bologna o Forlì) c’è comunque tempo in casa Wimore per un reset generale anche della condizione fisica. Franco Ferraguti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tennis

Tsitsipas diventa il Principe di Monaco ‰‰ Montecarlo (Monaco) Stefanos Tsitsipas è il nuovo Principe di Monaco. Il tennista greco, numero 5 del mondo e quarto favorito del tabellone, ha fatto suo il «Rolex Monte-Carlo Masters», battendo nettamente in finale in due set per 6-3 63, il russo Andrey Rublev, numero 8 del ranking internazionale e sesto favorito del seeding. Per il 22enne di Atene è il primo successo in carriera in un Masters 1000 dopo le due finali perse nel 2018 a Toronto e nel 2019 a Madrid. Per l’avversario, 23enne di Mosca, era la prima finale in un Masters 1000. Senza storia l’atto conclusivo odierno: nel primo set break decisivo al secondo gioco; nella seconda frazione break nel terzo e nel nono e conclusivo game. Tre volte dunque Rublev ha perso il proprio servizio; mentre Tsitsipas non ha mai ceduto i giochi in cui era alla battuta.


Lunedì 19 aprile 2021

SALSOMAGGIORE

San Vitale Il 28 aprile la celebrazione con il vescovo

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Seppur in tono minore a causa della situazione sanitaria, Salso si appresta a festeggiare il patrono, San Vitale. Come da tradizione, il 28 aprile alle 18 si terrà in Duomo la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Fidenza Ovidio Vezzoli. ‰‰

salsomaggiore@gazzettadiparma.it

Incendio Ieri nella struttura di viale Matteotti

Rogo nella cucina e tanto fumo: paura al Villino Lievemente intossicati due operatori

‰‰ Sono stati attimi di grande paura quelli vissuti nel primo pomeriggio di ieri dagli ospiti e dagli operatori della struttura protetta «Il Villino», in viale Matteotti, gestito dalla cooperativa Proges, che ospita persone con disagi psichici, per un principio di incendio che parrebbe essersi propagato dalla cucina, posta nel seminterrato, a causa, probabilmente, di un corto circuito che si è sprigionato da un elettrodomestico. Attorno alle 14,30, proprio dalla cucina sarebbero partite le prime fiamme – probabilmente per un corto circuito originatosi dalla lavastoviglie – contestualmente ad un denso fumo che ha cominciato ad invadere, oltre alla cucina stessa, anche altre parti dell’edificio. Gli operatori presenti in quel momento hanno cercato, riuscendoci in un primo momento, di circoscrivere il principio di incendio, allertando i colleghi per mettere in sicurezza gli ospiti della struttura.

Le cause A scatenare le fiamme sarebbe stato un cortocircuito di un elettrodomestico Successivamente, però, dal momento che il fumo si stava propagando alle parti comuni e ad altri locali, gli operatori hanno telefonato ai vigili del fuoco ed alla centrale operativa del 118: al «Il Villino» sono così giunte due squadre dei vigili del fuoco di Fidenza, con un camion ed una jeep, due ambulanze dell’Assistenza pubblica di Salsomaggiore, una della Croce rossa e l’automedica da Fidenza. Nel frattempo, gli ospiti della struttura e gli operatori si erano già portati in sicurezza sul piazzale esterno della struttura: i vigili del fuoco sono riusciti a mettere in sicurezza i locali nel volgere di alcune decine di minuti, mentre i sanitari hanno provveduto a prestare le pri-

me cure a coloro che presentavano sintomi da intossicazione avendo inalato il fumo sprigionatosi. Per due operatori ed un ospite si è reso necessario il trasporto, a bordo di un’ambulanza dell’Assistenza pubblica salsese e di quella della Croce rossa, al pronto soccorso dell’ospedale di Vaio dove sono stati trattenuti in osservazione per ulteriori accertamenti. Tutti e tre presentavano sintomi da intossicazione ma le loro condizioni non sono apparse gravi. Al «Villino catena», nel frattempo, è giunta anche una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Salsomaggiore. Ai vigili del fuoco spetterà stabilire con esattezza quanto accaduto, anche se l’origine accidentale – un corto circuito sprigionatosi da una lavastoviglie – sembra essere stata accertata. Fortunatamente per ospiti ed operatori tutto si è risolto solo con un grande spavento. M.L. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ascom Auspicando una ripresa del commercio

Zalaffi: «Riaperture, finalmente se ne parla»

‰‰ «Finalmente stiamo andando nella direzione che ormai da molto tempo avevamo chiesto: sia le Regioni che il Governo e il Comitato tecnico scientifico propongono la riapertura di bar, ristoranti, luoghi di intrattenimento e centri sportivi anche se al momento solo all’aperto - commenta Mattia Zalaffi, presidente della delegazione Ascom di Salsomaggiore –. Ci siamo fin dall’inizio attrezzati e adeguati ai protocolli sanitari previsti e i nostri operatori applicheranno anche le misure ulteriori eventualmente richieste, se queste significano riaperture per i settori più colpiti». «È ciò che chiediamo ormai da tempo – continua – misure chiare e rigorose che tutelino esercenti e clienti». Della stessa opinione è Gianluca Cattani, consigliere della delegazione Ascom di Salsomaggiore, rappresentante i pubblici esercizi: «Siamo pronti a riaprire in sicurezza, ma i controlli devono essere efficaci: è fonda-

Soccorsi Vigili del fuoco e ambulanze intervenute ieri nel primo pomeriggio nella struttura psichiatrica «Il Villino».

Mattia Zalaffi E' il giovane presidente della delegazione Ascom di Salso.

Pubblica assistenza È partito il nuovo corso: sono trenta gli aspiranti volontari soccorritori ‰‰ E’ partito il corso per nuovi 30 aspiranti soccorritori finalizzato a trovare nuovi volontari, organizzato dalla Pubblica assistenza di Salso. Il corso si svolge nel salone del Circolo ricreativo «Salsoinsieme», i cui spazi consentono di mantenere i necessari distanziamenti, Dopo mesi difficili a causa della pandemia sanitaria, il sodalizio è tornato a proporre in presenza il corso di formazione, finalizzato alla ricerca di nuovi volontari per essere sempre più vicini ai bisogni dei cittadini. Il corso è finalizzato alla formazione di volontari, entrando così a far parte della «famiglia» della Pubblica. Il sodalizio è infatti

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mentale non chiudere più». Sì, allora, ai due metri di distanza tra i tavoli e alle sanzioni per chi non rispetta le regole: «finalmente, si intravede la possibilità di lavorare con certezze e regolarità – conclude Cattani – è questo che conta, è ciò che aspettiamo da un anno. Re-

sta tuttavia fondamentale poter sapere fin da ora anche quando si potrà ripartire con la somministrazione all’interno dei locali poiché molti non hanno possibilità di poter usufruire di spazi all’esterno». r.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lunedì 19 aprile 2021

FIDENZA

Anziani Soggiorni estivi, già aperte le preiscrizioni

Riprende la campagna tesseramento dell’Associazione anziani, nella sede dell’ex macello, di via Mazzini, aperta al lunedì dalle 10 alle 11,30 e al giovedì dalle 17 alle 18,30. Sono iniziate anche le preiscrizioni ai soggiorni estivi in montagna o al mare, in attesa delle regole stabilite). I info e prenotazioni al 3393501384 (Angela). ‰‰

fidenza@gazzettadiparma.it

Lutto Nonostante i gravi problemi di salute aveva sempre il sorriso

Coni, addio al bigliettaio gentile Ex dipendente delle Ferrovie, era un grande appassionato collezionista Gianni Coni I funerali verranno celebrati oggi, alle 10, nella chiesa di San Giuseppe.

‰‰ Il lungo calvario di infinite sofferenze che ha dovuto affrontare, non è mai riuscito a spegnere il suo sorriso dolce e gentile: se n’è andato Gianni Coni, persona molto conosciuta e stimata in tutta la città. Aveva 71 anni. Fidentino doc, era stato assunto alle dipendenze delle Ferrovie, dove ha lavorato per anni come addetto all’ufficio biglietti. E tutti i fidentini che negli anni si sono rivolti a lui, hanno potuto apprezzarne le squisite doti umane: la cordialità, la gentilezza, la pacatezza. Era impossibile non benvolere e stimare Gianni. Ma poi cominciarono i problemi di salute. Aveva iniziato a soffrire di problemi renali che lo avevano costretto a un trapianto e alla dialisi. Quindi aveva subito l’amputazione di entrambe la gambe e, due anni fa, era stato colpito da ictus. Una serie infinita di sofferenze che lui ha sempre accettato, non lamentandosi mai e rispondendo sempre con un sorriso, sorretto dal profondo amore della moglie e della figlia.

Attivo, pieno di idee, partecipava attivamente a tutte le iniziative del Dlf. Era stato anche per anni il responsabile del gruppo dei pescasportivi, perché pure lui, aveva una grande passione per la pesca e aveva partecipato a tante gare. Organizzava anche il pranzo sociale e dirigeva il giornalino dei pescasportivi del Dlf, «Lo zanzarino». Ma organizzava anche la Santa Lucia per i figli dei dipendenti delle Ferrovie, la giornata del ferroviere

Quando lo si incontrava per la città, in carrozzina, spinto dalla moglie, era sempre il primo a salutare e a scambiare due chiacchiere con gli amici di sempre. Era sorprendente vedere il suo coraggio e come riusciva a sorridere. Sempre e nonostante tutto. Molto attento alla vita associativa dei sodalizi che gravitavano intorno alla stazione ferroviaria fidentina, Gianni Coni era stato per anni il presidente del Dopolavoro ferroviario.

Funerale Il fondatore del club «Amore per il Parma»

Una bandiera gialloblù per l'ultimo saluto a Baroni

ro spirito «baroniano», Maurizio Marchinetti, con il tabernacolo profano contenente un Salmanazar imbottigliato cinque anni fa, in occasione dell’80° genetliaco del capostipite della brigata. Sul sagrato e all’interno del tempio, mascherati e distanti in ossequio alle norme anti Covid, ma uniti tutti in un unico abbraccio, famigliari, tanti amici e appunto i tifosi. Il celebrante, il canonico Remo Toscani, all’omelia, propone questo paragone: «Come Giulio organizzava le corriere per andare allo stadio, così ora siamo noi che lo accompagniamo nell’ultimo stadio della vita. Giulio si dava da fare perché le persone

che partecipavano alle sue uscite fossero contente, ora siamo noi che ci diamo da fare perché lui sia contento per tutta l’eternità». All’uscita del feretro coperto da una ghirlanda di rose gialle e blu, spontaneo, un fragoroso applauso, mentre dall’esterno la regia faceva partire – del resto come nella serata precedente a conclusione del rosario – le amate note della Marcia trionfale dell’Aida, colonna sonora d’ingresso dei calciatori ducali allo Stadio Tardini. La salma di Baroni, successivamente, è stata tumulata nelcimitero di Fidenza. Gabriele Majo © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Riapriamo, le imprese devono poter lavorare»

Riaperture di bar e ristoranti: intervengono Giuseppe Comerci e Francesca Gambarini di «Cambiamo!». «Da settimane il nostro movimento e il presidente Giovanni Toti in primis, chiedono di programmare le riaperture di bar, ristoranti e di tutte le altre attività chiuse da mesi. Le imprese devono poter lavorare. In sicurezza ma devono lavorare. La sinistra (sindaco Massari incluso), invece, ha sostenuto fino a ieri la necessità di chiudere il più possibile. La riapertura che ha annunciato il premier Draghi era nell’aria e guarda caso proprio lo stesso giorno Massari scende in piazza per chiedere la riapertura e organizza - lui che rappresenta le istituzioni - una protesta. Noi siamo al fianco di chi non può lavorare da settimane. Massari da oggi. Perché non ha chiesto le riaperture nelle scorse settimane? Come sempre Massari coglie la palla al balzo e cavalca il tema del momento per poter poi intestarsi il merito delle riaperture. Ben ci ricordiamo le critiche che ci aveva fatto quando eravamo noi soli a chiedere le aperture. Massari però è un sindaco, un rappresentante delle istituzioni. Dovrebbe lavorare per trovare soluzioni nell’ambito delle normative. Fare quindi qualcosa in concreto. Lui invece invita alla protesta. Tanto ci sono altri, come il presidente Toti, che pensano a dare soluzioni». r.c. ‰‰

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in breve

Funghi Questa sera riprende il corso online

Questa sera alle 21 riprenderà il corso online gratuito di micologia divulgativa «Incontri nel bosco» organizzato dall’Associazione micologica fidentina «Carlo Oriani» per i soci e tutti gli interessati. Questa seconda parte è articolata in tre lezioni serali, che si concluderanno a maggio. Oggi prima lezione «Metodi di conservazione dei funghi: sapore e salute», relazionerà il professor Alberto Massimi. Lunedì 26 aprile, sempre alle 21, l’argomento sarà «Erbe buone, erbe cattive, funghi, energia e salute» con l’erborista Franco Ampollini. Il 3 maggio, alle 20.45, «Serata con il noto micologo Nicolò Oppicelli». Le lezioni saranno trasmesse in videoconferenza tramite piattaforma meet. Info: amf.carlo.oriani@gmail.com oppure telefonando alla segreteria (cellulare 370.314.9029). ‰‰

‰‰ Quella macchia gialloblù – all’esterno della Chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo, nel quartiere Lucea, a pochi passi dall’abitazione in via Dante di Giulio «Giuliano» Baroni – è la simbolica riconoscente presenza dei sostenitori crociati, al fondatore, nel lontano 1970 – del Parma Club Fidenza «Amore per il Parma», di cui nella mattinata di sabato si sono celebrati funerali. Un bandierone in tinta d’ordinanza, di quelli che agghindavano le tante felici feste del suo sodalizio, sventolava da sopra i gradini della chiesa; poco sotto un banchetto, amorevolmente allestito dal prosecutore del pu-

e tante altre iniziative. Appassionato collezionista, faceva parte anche del Gruppo filatelico e numismatico del Dlf, con l’amico Benito Sulati. E vantava una ricca collezione di francobolli, documenti e vecchie cartoline, non solo riguardanti treni e ferrovie, ma anche sulla sua adorata città. Negli ultimi anni in cui era costretto alla carrozzina, si metteva al suo tavolo e stendeva le sue collezioni. Con la moglie Lidia e la figlia Cinzia, apparteneva alla Aicam, l’Associazione italiana collezionisti di affrancature meccaniche ed esponevano le loro collezioni in varie località italiane. Nel sodalizio nazionale Gianni contava tanti amici che oggi lo piangono, come tutti quelli che ha lasciato in città. Oltre alla moglie Lidia, ha lasciato la figlia Cinzia con Giovanni, la cognata Fiorella con Paolo, i parenti. Il funerale sarà celebrato questa mattina, alle 10, nella chiesa di San Giuseppe lavoratore. s.l.

Comerci e Gambarini

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Oggi pomeriggio

Dante e il volto della luna: incontro in streaming con Riccardo Cavalli ‰‰ Un legame forte, quello che esiste fra Dante e Fidenza. Così, in questi tempi di Covid, la società «Dante Alighieri» vuole dedicare, oggi alle 16,30, una videoconferenza al sommo poeta, tenuta da Riccardo Cavalli, docente di italiano e latino al Paciolo-D’Annunzio e presidente dell’associazione culturale «La Bella Scola», nonché socio fondatore del centro sudi «Giorgio Colli». Il tema della conferenza è «Dante e il volto della luna. II canto del Paradiso». Il poeta racconta la sua ascesa con Beatrice al «Cielo della luna», dove la leggenda vuole sia stato trascinato Caino e costretto a portare in eterno un fascio di spine e, così, dando luogo alle macchie della superficie lunare che, però, il poeta descrive, al di là della fantasia popolare, come la diversa densità dei corpi celesti. Beatrice, però, confuta la tesi di Dante e spiega come, in realtà, l’aspetto di tutti i corpi celesti dipenda dall’influenza dei diversi cieli su di essi: dei cieli mobili grazie all’intelligenza angelica, Da questo deriva la differenza tra le varie luci celesti, non dalla densità o rarità; e questo è il principio essenziale, che determina il colore scuro e quello luminoso della faccia visibile della luna, a seconda della sua intensità. Una spie-

gazione neoplatonica del primo verso del I canto del Paradiso: «La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove». Scrive di sé Riccardo Cavalli: «Ho iniziato la carriera nell'insegnamento secondario superiore subito dopo la laurea in Lettere Classiche e il conseguimento dell’abilitazione, con una grande fiducia nelle potenzialità creative del mestiere di docente ed

Il relatore è docente di italiano e latino all'istituto superiore Paciolo D'Annunzio educatore. Ho cercato sempre di arricchire la didattica tradizionale con progetti alternativi che potessero permettere a me e agli studenti di mettere in pratica le competenze acquisite in modo originale e creativo; per questo sono anche presidente di un'associazione che promuove la divulgazione artistica di contenuti culturali». Il link per la videoconferenza è https://zoom.us/j/ 93261952694 e l’ID riunione: 932 6195 2694. Egidio Bandini © RIPRODUZIONE RISERVATA


Lunedì 19 aprile 2021

Differenziata Kit, inizia oggi la distribuzione porta a porta

Inizia oggi la distribuzione domiciliare, ai fidentini, del kit per la raccolta differenziata 2021. Il kit comprende i sacchetti per il conferimento dell’organico, per plastica e lattine, il calendario dei servizi e la brochure informativa «L’Eco del borgo». Il personale di san Donnino Multiservizi, dotato di pettorina e tesserino, consegnerà il materiale di casa in casa. Per info: 800.608.077.

‰‰

Riscaldamento Gli impianti possono rimanere accesi

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Con il ritorno delle besse temperature (e tenuto conto dell’emergenza sanitaria in atto), il Comune ha autorizzato la riaccensione facoltativa degli impianti tecnici di riscaldamento fino al 3 maggio per un limite massimo di 7 ore giornaliere e nella fascia oraria dalle 5 alle 23. ‰‰

Comune Il sindaco ha presentato i progetti appena approvati

Cantieri, investiti 2,4 milioni Interventi alla piscina coperta, al palasport e alla scuola De Amicis

37% Consumi ridotti Il risparmio al termine dei lavori che saranno realizzati al palasport.

‰‰ Soldi europei, partnership col privato e 2,4 milioni di cantieri pronti a partire. Il sindaco Andrea Massari ha presentato i progetti esecutivi seguiti dal settore Immobili pubblici e appena approvati dalla Giunta, che di fatto sono l’ultimo passo per l’avvio dei cantieri. «La piscina coperta, il palazzetto dello sport, la grande scuola De Amicis costruita quasi 100 anni fa. Non bisogna essere dei tecnici per immaginare quanta energia occorra per illuminare e scaldare questi spazi e quanto sia importante rigenerarli, abbattendo le emissioni e tagliando i costi in bolletta, con importanti risparmi per l’ambiente e per le casse pubbliche. A Fidenza lo abbiamo fatto, siamo pronti ad investire 2.4 milioni di euro per trasformare tre edifici che sono cuore e gambe della nostra comunità».

«Costo zero» «Parliamo di tre interventi che avranno costo zero per i fidentini – ha spiegato il vice sindaco Davide Malvisi –: da

un lato hanno ottenuto 308.625 euro di fondi europei attraverso i bandi Por-Fesr. La quota restante di 2.4 milioni di euro è sostenuta, invece, dalle imprese che si sono aggiudicate la gara per la gestione energetica degli immobili comunali, tra le quali c’è anche un’azienda fidentina. Tutto questo è avvenuto con la regia del settore Immobili del Comune». Piscina coperta Con la prima fase del 2020 si è migliorata radicalmente

la sicurezza della piscina, grazie agli interventi sulle strutture in legno del tetto. La seconda fase è quella del miglioramento antisismico. Una volta eseguito questo passaggio sarà la volta del pacchetto che taglierà di poco meno il 20% i consumi energetici: nella piscina verranno installati un cappotto esterno, una caldaia di nuova generazione sostenuta da un impianto solare termico e una nuova illuminazione integralmente a led.

Palapratizzoli Il progetto prevede la coibentazione della copertura, ovvero l’inserimento di materiali in grado di non disperdere il calore che per il riscaldamento del palazzetto viene prodotto in grandi quantità. Ecco perché sarà montata anche in questo caso una nuova caldaia a condensazione. Per finire, il Palapratizzoli rigenerato potrà contare sull’illuminazione a led con consumi abbattuti del 37%.

Scuola de amicis Per la scuola elementare De Amicis, oggi sede della Direzione didattica Ilaria Alpi, è previsto una riqualificazione energetica, che con 670 mila euro di investimento porterà in dote la coibentazione dei solai del sottotetto e della palestra, la sostituzione dei vecchi serramenti in legno con nuovi infissi contro la dispersione di calore, la nuova caldaia a condensazione e l’illuminazione a led. r.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli edifici Da sinistra la scuola De Amicis, la piscina coperta e il palazzetto dello sport.


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Lunedì 19 aprile 2021

SPETTACOLI Cinema, Musica, Teatro e TV

spettacoli@gazzettadiparma.it

Serie tv «Grey's Anatomy»: domani su Fox la nuova stagione

Tornano da domani, e ogni martedì alle 21.50 su Fox (Sky, 112), i nuovi episodi della 17ª stagione di Grey’s Anatomy, il medical drama più amato del piccolo schermo, creato da Shonda Rhimes: fortissima l’attesa dei fan sui social. ‰‰

Fiction Da mercoledì su Canale 5. Set sul lago di Bracciano

Telesapere

«Buongiorno mamma!»: c'è una nuova famiglia in tv

La settimana di Rai Cultura

‰‰ «Per interpretare questo ruolo mi sono ispirata a mia madre, una mamma amica e protettiva, dolce e autorevole per noi quattro figli», sorride Maria Chiara Giannetta. «E’ stato bello sul set poter riscoprire la forza degli abbracci», confessa Raoul Bova. I due attori sono moglie e marito, fulcro e punto di forza della famiglia normale ma con qualcosa di speciale che è al centro di «Buongiorno, mamma!», la nuova serie, prodotta da Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei per Mediaset, al debutto mercoledì su Canale 5. Diretta da Giulio Manfredonia e Matteo Mandelli, la fiction è ambientata ai giorni nostri, sul lago di Bracciano, e racconta la storia dei Borghi. Anna (Giannetta) è una mamma molto particolare, nonostante tutto sempre al fianco del marito Guido (Bova) e dei quattro figli: Francesca (Elena Funari), Jacopo (Matteo Oscar Giuggioli), Sole (Givevra Francesconi) e Michele (Marco Valerio Bartocci). La tranquillità apparente del nucleo familiare viene messa in discussione dall’arrivo di Agata (Beatrice Arnera), una ragazza alla ricerca della verità sul suo passato, legato alla giovinezza di Anna e Guido. E’ la voce off di Anna a lanciare il tema di ogni episodio, una sorta di teaser degli avvenimenti che verranno raccontati. Nel cast anche Erasmo Genzini, Barbara Folchitto, Filippo Gili e Domenico Diele. «Non sono mamma, ma vengo da una famiglia numerosa: siamo in quattro, tre sorelle e un fratello, con le stesse fasce d’età dei miei figli nella fiction», racconta Giannetta, 28 anni, entrata nel cuore del grande pubblico per il ruolo del capitano Olivieri in «Don Matteo». «Certo, quello è un personaggio che mi appartiene, che sento

arma torna in scena - tra buona tavola e grande lirica - nella settimana di Rai Cultura che si apre, oggi alle 22.10 su Rai Storia con un «Viaggio nella Bellezza» che ne celebra le eccellenze gastronomiche, una vocazione che viene da lontano. Rai 5, invece, in prima serata svela il carteggio tra Giovanni Pascoli e il fratello Raffaele in «Narratore dell’avvenire», dedicato al poeta del «fanciullino». Sempre da oggi, Rai 5 propone per la settimana anche due cicli musicali: in mattinata alle 10 cinque opere dirette da Mario Martone e, nel pomeriggio dopo le 17, una serie di concerti diretti dal grande Giuseppe Sinopoli, scomparso 20 anni fa. Domani, alle 22.10, Rai Storia torna a raccontare una «guerra segreta» al femminile con un ritratto di Vera Atkins, spia inglese al di là delle linee nemiche. Su Rai5, invece, si incontrano rock, amore e morte: «Kurt & Courtney», alle 23.30, ricostruisce - non senza una vena «complottista» - la tormentata storia d’amore tra Kurt Cobain e Courtney Love. Mercoledì, in prima serata su Rai Storia, le «Pietre d’inciampo» portano a Bologna e alla famiglia Baroncini, vittima della deportazione, mentre Rai5, dopo il successo su Rai3, ripropone «La traviata» verdiana, firmata Martone e diretta da Daniele Gatti con Lisette Oropesa, Saimir Pirgu e Roberto Frontali. Ancora grande lirica in prima serata su Rai5 giovedì: c’è «Pelléas et Mélisande» il capolavoro di Debussy con le atmosfere enigmatiche firmate da Barbe & Doucet al Teatro Regio di Parma. Sul podio dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Regio di Parma, Marco Angius. Su

Bova, la Giannetta e quattro figli tra lacrime e risate

Il cinema sul divano di Filiberto Molossi

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puntate Miniserie «Buongiorno mamma!» è diretta da Giulio Manfredonia e Matteo Mandelli.

molto mio e mi ha permesso di lavorare accanto a Terence Hill e a Nino Frassica. Nino, In particolare, è il mio mentore. Questa volta sono entrata piano piano nella parte della madre: è stato molto stimolante lavorare in un progetto corale, animato da attori molto giovani. Con Bova mi sono trovata benissimo: mi ha messo subito a mio agio, anche perché abbiamo iniziato con scene forti, accompagnandomi nelle dinamiche e nel confronto di questa coppia». Tra lacrime e risate, il racconto si snoda tra passato e presente, spostandosi avanti e indietro nel tempo per approfondire ogni personaggio, con le sfide della crescita e i passi indietro che la vita talvolta costringe a fare all’improvviso. «E’ stato molto impegnativo mantenere il filo del racconto e dare corpo a

In evidenza James Stewart cerca vendetta

Giudizio:

fratello da parte degli Apaches, il capitano di cavalleria Will Lockhart, «l'uomo di Laramie», cerca vendetta e, in incognito, si mette sulle tracce di chi ha venduto illegalmente le armi agli indiani... Un grande western di Anthony Mann, forse il più famoso di uno specialista del genere: aria da tragedia classica, sguardo alto, con un grande James Stewart ossessionato nell'inseguire giustizia in un mondo che non la contempla.

una recitazione che imponeva continui salti d’età, dal momento in cui Guido e Anna si sono conosciuti all’oggi, con ritmi quasi da serie americana», confessa Bova, qui nell’inedito ruolo di padre di famiglia. «Il mio Guido è un preside che lavora come un disperato per cercare di mandare avanti quattro figli, ognuno con le sue problematiche, che hanno tanto bisogno di attenzione. Lui e Anna si amano tantissimo, ma dietro la loro storia c’è anche un mistero che pian piano viene svelato». Papà di quattro figli anche nella vita, Bova ha «ritrovato gli automatismi tipici, i modi di dire, di giocare, di rivolgersi a loro», spiega. «Aspetto ora l’uscita della fiction, ci tengo moltissimo», sottolinea. Per Giannetta l’ansia è una sola: «Affrontare il giudizio di mia madre». r.s.

Ore 19,15 Cine 34 Dramma - '98 1 h e 20'

L'uomo di Laramie ‰‰ A seguito dell'uccisione del

Ore 21.10 Rai Movie Western, 1955, 1 h 44’

Parma va a tavola E ritorna al Regio con «Pelléas et Mélisande»

L'attrice Maria Chiara Giannetta: è stata il capitano Olivieri in «Don Matteo».

Ore 21,05 20 Thriller- 2015 1 h e 39'

Rai Storia, invece, «a.C.d.C» alle 21.10 racconta un’invenzione urbana: i grattacieli. Venerdì, un salto nel piccolo schermo che fu con la pioniera del «cooking show»: Ave Ninchi, attrice poliedrica e protagonista di «Storie della Tv», alle 21.10 su Rai Storia. L’alternativa, alle 21.15 su Rai5, sono le storie dell’arte che rinasce dalla distruzione di una natura «matrigna» raccontate da Art Night. Sabato, Ascanio Celestini mette in scena alle 21.15 «Radio clandestina», che ricostruisce i giorni che precedono e seguono, a Roma, l’eccidio nazista delle Fosse Ardeati-

La grande lirica In prima serata giovedì su Rai5 l'opera di Debussy diretta da Marco Angius ne, La settimana di Rai Cultura si chiude, domenica su Rai Storia, ancora nel segno della Festa della Liberazione: un palinsesto dedicato per tutta la giornata e, alle 21.10, la prima puntata della nuova serie «SeDici Storie», un’enciclopedia per immagini di uno spaccato dell’Italia del Novecento, partendo proprio dal 25 aprile con «Ines e Stefano. Una storia di amore e di resistenza» e «Fuga da Lipari». Su Rai5, invece, «Di là dal fiume e tra gli alberi» alle 22.10, percorre un itinerario tra mito e storia, tra Scilla e Palmi, alla scoperta della «Costa Viola». r.s.

Ore 21,10 Paramount Musicale - 2001 1 h e 52'

Ore 21,20 Rai 2 Commedia - 2015 1 h e 25'

La parola amore esiste

Knock knock

Save the last dance

Tutte lo vogliono

‰‰ Ritratto di signora: Angela è

‰‰ Alla porta di un tranquillo

‰‰ Sara, una bravissima balle-

una trentenne in crisi, ricca ma nevrotica, insicura e sottilmente infelice. Alla continua ricerca dell'amore che metta fine a tutte le sue paure e ansie. Calopresti in stato di grazia. Ma il film lo fa la la Bruni Tedeschi, che dimostra che la parola attrice esiste.

architetto, devoto padre di famiglia, bussano due belle ragazze in cerca d'aiuto. Dà loro una mano, ma innesca un pericoloso gioco di seduzione con le due lolite. Buone le premesse, meno gli esiti: occhio a Ana de Armas, vero colpo di fulmine.

rina, ha smesso di danzare dopo la morte della madre. Trasferitasi a vivere dal padre e comincia a flirtare con un ragazzo afroamericano dal passato turbolento. Con lui, ritroverà la voglia di ballare. Mediocre «Flashdance» del terzo millennio: ma fu un successo clamoroso.

‰‰ Chiara ha una cotta per Raffaello, che però non la degna di uno sguardo: allora si fa aiutare da un playboy incallito per conoscere i segreti della seduzione. Commediola senza nerbo sull'eterna guerra dei sessi. Gli nterpreti di matrice televisiva - Incontrada, Brignano... - non migliorano il tutto.

Giudizio:

Giudizio:

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Lunedì 19 aprile 2021

Ex ballerino Accusato di abusi: muore a 35 anni Liam Scarlett

Liam Scarlett, ex ballerino e coreografo di fama internazionale, è morto all’età di 35 anni. Aveva lasciato il Royal Ballet lo scorso anno a seguito di accuse di abusi sessuali ai danni di giovani allievi. La sua famiglia ha parlato di «morte tragica e prematura», senza rivelarne la causa. Il giorno precedente era stato annullato un suo spettacolo.

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Rai Scuola Maturità: alla scoperta delle novità

Maturità 2021: tutte le novità sono al centro del nuovo appuntamento «La scuola in tivù - Percorsi di Maturità», su Rai Scuola da oggi al 29 aprile, dal lunedì al giovedì, con due puntate quotidiane, dalle 15.30 alle 16.30, in replica dalle 19.30 alle 20.30. Anche su Rai Play. ‰‰

Autobiografia

L'intervista

Laurito, 70 anni in un libro

«Altro stato» interpretato da Barbara Voghera rappresenta bene la nostra poetica

Maestri: «Lo spettacolo di Lenz in scena alla Biennale del Teatro» La direttrice: «Orgogliosi di essere nel cartellone del festival veneziano» 11 Spettacoli Selezionati per la Biennale Teatro di Venezia 2021

1985 Nasce Lenz Quindi nel 2014 Lenz Fondazione unisce Lenz Rifrazioni e Natura Dèi Teatri

‰‰ Lenz stacca il biglietto da Parma a Venezia: destinazione (nientemeno che) la Biennale del Teatro di luglio. «Altro stato», da «La vita è sogno» di Calderón de la Barca, è tra gli undici spettacoli voluti in cartellone dai neo-direttori artistici Ricci e Forte. Coppia artistica autorevole ma non standardizzata, Ricci e Forte conoscono bene Parma (loro il Nabucco "distopico" del Festival Verdi 2019) e le sue abilità creative, da cui poter attingere. «Oggi c’è un profondo bisogno di ricostruire il linguaggio teatrale ammutolito da un anno di lockdown», riflette al telefono Maria Federica Maestri, già a Venezia ma in altre faccende affaccendata (i corsi all'università Iuav). In tempi recenti non si ricorda uno spettacolo da Parma alla Biennale. Come si è creata l’occasione? «In modo molto semplice. Con Ricci e Forte ci conoscevamo, nel senso che ci seguivamo a distanza. Abbiamo mandato loro dei materiali, in particolare ci avevano

chiesto il video dell'Orestea, una grande trilogia che contiamo di debuttare in novembre. Poi si sono orientati invece su "Altro stato" interpretato da Barbara Voghera, spettacolo più coerente con questa edizione, fatta di molti monologhi. La poetica di Lenz non è semplice ma crediamo che qui sia perfettamente rappresentata da Barbara, attrice sensibile. La domanda da "La vita è sogno", cioè chi sono io, posta da Barbara diventa una pietra miliare. È la sensibilità che si interroga su se stessa». Sarete in scena l’8 e 9 luglio. «Sì, due repliche. È una grande soddisfazione essere nella rosa degli undici spettacoli selezionati ed esserlo in compagnia di grandissimi artisti, da Thomas Ostermeier a Roberto Latini a Danio Manfredini». Un riconoscimento importante, per Lenz e per la città, di cui Rocco Caccavari, vostro storico presidente onorario, sarebbe orgoglio-

Teatro Maria Federica Maestri guida Lenz con Francesco Pititto.

so. «Rocco è stato padre, fratello, madre; sarebbe orgoglioso di questa opportunità. Nel nostro festival di novembre creeremo un suo spazio, perché Rocco continua a parlarci». Le Regioni "gialle" dal 26 potranno riaprire i teatri. Sicuramente voi dal 26 inizierete le prove de «La vita è sogno» a Valserena. «Speriamo di poter anticipare il cartellone di Parma 2020+21 il 6 maggio al Teatro Farnese con "Hipògrifo violento" interpretato da Sandra Soncini. Vedremo. Sicuramente lavoriamo a "La vita è sogno" che andrà in scena all’aperto dal 19 al 25 giugno». Siete sempre stati di "nicchia". Venezia è una grande vetrina. «Tutto fa bene, la notorietà fa bene. Credo che l’importante però non sia arrivare ma durare nel tempo. Siamo nati nel 1985, abbiamo tenuto, continuando a innovare». Mara Pedrabissi

Programma Dal 2 luglio l'edizione firmata da Ricci e Forte Il Festival del teatro della Biennale di Venezia si terrà dal 2 all’11 luglio. Il titolo dell'edizione 2021 è «Blue». «Partiremo proprio dal blu e dalle sue infinite variazioni - spiegano i direttori artistici Stefano Ricci e Gianni Forte - per tracciare il filo dei nostri giorni, illuminare le scosse di un’umanità che sente il bisogno di inventare». Inaugura il Festival Krzysztof Warlikowski, Leone d’Oro alla carriera, con una novità per l’Italia. Tra gli artisti in cartellone Roberto Latini («In exitu»), Thomas Ostermeier («Qui a tué mon père») e Danio Manfredini («Nel lago del cor»). ‰‰

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Regio Verranno selezionati dodici partecipanti con borsa di studio. Iscrizioni entro il 30 maggio

Accademia Verdiana, la madrina è Renata Scotto ‰‰ Il Teatro Regio di Parma annuncia la V edizione dell’Accademia Verdiana, che offre a 12 giovani cantanti lirici la possibilità di frequentare gratuitamente il corso di «Alto perfezionamento in repertorio verdiano». «I cantanti selezionati spiega il Regio - potranno conseguire una preparazione vocale, musicale e teatrale d’eccellenza, sotto la guida di alcuni tra i massimi interpreti del repertorio vocale verdiano di tutto il mondo, oltre a beneficiare di sessio-

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ni di training dedicate, tenute da pianisti accompagnatori specializzati e a incontrare esponenti dell’universo manageriale musicale di spicco, usufruendo di una borsa di studio di 1000 euro». Le domande di partecipazione, complete della relativa documentazione, dovranno essere inviate via mail entro domenica 30 maggio all’indirizzo accademiaverdiana@teatroregioparma.it. Le selezioni avranno luogo al Teatro Regio dal 9 al 11 giugno. Nella fase eli-

Corso I candidati devono essere residenti o domiciliati in Emilia Romagna.

minatoria i candidati dovranno eseguire un’aria a scelta e un’aria selezionata dalla Commissione tra quelle indicate nel programma presentato. Nella finale, dovranno eseguire una o più arie a scelta della Commissione, tra quelle indicate nel programma presentato. Gli esiti saranno pubblicati lunedì 14 giugno su teatroregioparma.it. Il corso è realizzato dalla Fondazione Teatro Regio in collaborazione con Scuola di Musica di Fiesole, Acca-

‰‰ La vita «che amo profondamente, voglio che per me sia una crescita continua. Fino all’ultimo respiro imparerò, bevendo ogni sorso di vita, rischiando, tentando imprese che forse non riusciranno mai, curiosando e scoprendo sempre nuove terre da esplorare». Parola di Marisa Laurito, classe 1951, 70 anni oggi, che ripercorre la sua storia attraverso flash di ricordi, ritratti, persone importanti, esperienze, amori, delusioni e rinascite, nella sua autobiografia «Una vita scapricciata» (Rizzoli). Il libro, scandito da un mix di leggerezza e profondità, si apre sulle numerose vite che l’attrice, conduttrice e negli ultimi anni anche artista (esprime la sua creatività attraverso quadri, vasi e la fotografia) sa di aver vissuto dopo essersi sottoposta a sedute di ipnosi regressiva: da quella di una donna francese del ‘700 che ha abbandonato agi e famiglia per il vero amore, a quella da pemangku, sacerdote di un tempo induista a Bali, che Marisa Laurito considera la sua seconda terra, dopo l’amatissima Napoli. L’attuale vita, quella che definisce «scapricciata», l’ha sempre attraversata con coraggio, spesso da ribelle, da persona generosa e aperta agli altri, in un viatico puntellato da amici diventati famiglia: da Marina Confalone (con cui ha condiviso da ventenne varie spericolate avventure) a Luciano De Crescenzo, da Nori Corbucci a Renzo Arbore, da Elvio Porta a Mariangela Melato. D’altronde, come le ricordava sua madre, quando è nata, il 19 aprile 1951 a mezzanotte, a Napoli, nella casa a fianco un vicino appassionato d’opera stava cantando l’aria della Turandot, intonando «Vincerò». «Raccontando la mia storia mi piacerebbe spingere qualcuno a provare la mia stessa gioia per questo viaggio che si chiama vita» spiega Laurito. r.s.

demia d’arte lirica di Osimo, Comune di Parma Assessorato alla cultura, Istituto nazionale di studi verdiani, Fondazione Arturo Toscanini, Fondazione I teatri di Reggio Emilia, Fondazione Franco Zeffirelli. È aperto, previa selezione, a candidati maggiorenni al 30 maggio, residenti o domiciliati in Emilia-Romagna che, assolto l’obbligo d’istruzione, abbiano conseguito il diploma di canto o studiato privatamente con attestato dell’insegnante che ne dichiari la maturità. Madrina d’eccezione di Accademia Verdiana è Renata Scotto. Il regolamento completo è disponibile su teatroregioparma.it. r.s.


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Lunedì 19 aprile 2021

CULTURA

Sino a fine giugno Ferrara, prorogata la mostra dedicata a Antonio Ligabue cultura@gazzettadiparma.it

Ferrara La mostra «Antonio Ligabue, una vita d’artista», a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, è pronta ad essere prorogata fino a fine giugno, con l’ipotesi di aperture serali. Lo annuncia il sindaco Alan Fabbri. L’antologica, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua, con oltre cento opere, era stata inaugurata il 30 ottobre. ‰‰

Grafica e giornali La storia del dialogo tra parole e forma viene da molto lontano: già raccontata negli affreschi di Pompei

Auguri Gazzetta Qui accanto una illustrazione di Viviano Domenici dedicata alla nuova Gazzetta di Parma. A sinistra ritratto pompeiano della cosiddetta Saffo: ha in mano una tavoletta cerata e lo stilo per scrivere. Sotto, Dino Buzzati: «Le formiche mentali», dal volume «I miracoli di Val Morel» (1971).

‰‰ Chissà a cosa pensa questa bella signora di Pompei che appoggia lo stilo sul labbro mentre con l’altra mano tiene le tavolette scrittorie. Sembra stia pensando a cosa scrivere, lo fa da duemila anni, tutti i giorni lo stesso pensiero, tutti i giorni la stessa sfida davanti alla pagina bianca. Potrebbe essere la personificazione della categoria dei giornalisti. Così assorta, così decisa a non mollare, anzi a rilanciare migliorando il linguaggio grafico del giornale, perché col passare del tempo anche le belle signore hanno bisogno di qualche ritocco. La forma può diventare sostanza. «È la stampa bellezza! E tu non ci puoi fare niente», disse al telefono Humphrey Bogart mentre l’inesorabile rotativa stampava il suo giornale (nel film L’ultima minaccia del 1952).

Ricominciamo da qui ‰‰

di Viviano Domenici

Con la nostra «Gazzetta» guardiamo avanti senza dimenticare il passato che ci appartiene fatti del giorno – da cui deriva il nome italiano e francese del quotidiano: giornale e journal, appunto. E ancora da Diurnalis derivò il nome italiano e inglese di chi scrive sui giornali: giornalista e journalist.

La prima Gaxeta La curiosità aiuta a capire com’è nata una parola. Un esempio non a caso: Gazzetta. Nel 1536 la Repubblica di Venezia decise di diffondere ogni settimana un foglio di avvisi manoscritti sulla politica cittadina e altre notizie di interesse pubblico. Il foglio fu messo in vendita a due soldi e, dato che all’epoca la moneta da due soldi si chiamava Gaxeta, il termine diventò il nome del foglio-notiziario, poi italianizzato in Gazzetta. Il primo quotidiano stampato e diffuso dal 1665 in Inghilterra sarebbe il Gazette Oxford, poi ribattezzato London Gazette. Acta diurna a Roma Un po’ di etimologia, la scienza che studia la storia delle parole, indagandone l’origine e l’evoluzione, è fondamentale per arrivare alla radice delle parole, e per questo dovrebbero insegnarla già alle scuole medie, insieme a un po’ di latino. Ecco qualche caso risalente a oltre duemila anni fa, ma proprio oggi d’attualità nelle edicole del parmense. Il primo «giornale» di cui si abbia notizia lo fece pubblicare Giulio Cesare nel 59 avanti Cristo per informare i cittadini romani delle sue imprese militari. Le notizie erano scritte col pennello su una tavola bianca (in latino, album) affissa nel foro, e ogni due giorni l’album veniva ridipinto per accogliere sempre nuove notizie, di tutti i generi: decisioni del Senato, processi, esecuzioni, nascite, matrimoni, giochi gladiatori e pettegolezzi assortiti sui personaggi più in vista. Niente di nuovo sotto il sole. Questi «giornali» si chiamavano Acta diurna, che i romani sintetizzarono in Diurnalis –

Il «pensiero» di Buzzati Io Angelo Dal Pont, tipografo, da Polpet, ero seriamente disturbato dalle Formiche Mentali. Le quali mi dicevano: Lo sai che non esisti? O, se esisti, esisti male? Perché mangi carne di pesce? Come mai non ti sei inserito? Oppure: a noi Formiche, vuoi bene? Guai se non ti sottometti al nostro amore. Finché, una sera, chiesi aiuto alla Santa. La quale venne e batté le mani dicendo: Orsù saccenti animaletti, lasciatelo in pace. Così fu, per grazia dell’Onnipotente.

La bella Saffo è la Gazzetta di ieri, la Venere pop la Gazzetta di oggi

Parole e formiche «Lo scrivere stanca: chilometri di formichine che si tengono con la zampetta una dietro l’altra. Ce ne vogliono più di mille per fare una pagina. Poi si ricomincia. Le formiche che rimangono fuori non ci fanno dormire: cominciano a mangiarci le mani, poi l’anima…». Così lo scrittore, poeta e critico d’arte Raffaele Carrieri scrisse presentando i dipinti dello scrittore-pittore Dino Buzzati, confessando subito la dolorosa fatica di scrivere. Un ipnotico fardello che ci trasciniamo dietro da più di cinquemila anni, come un prezioso parassita che di noi ha bisogno per sopravvivere e di cui noi abbiamo bisogno per accumulare conoscenza e conservare la memoria. Un crac di successo Nel 1439 l’orafo tedesco Johannes Gensfleisch di Magonza, più noto come Johannes Gutenberg, dette alle stampe il primo libro a stampa del mondo, la «Bibbia a 42 linee». In tre anni di lavoro riuscì a stamparne centottanta copie e, proprio mentre vedeva arrivare i primi guadagni, il banchiere che gli aveva prestato i soldi per l’impresa pretese la restituzione dell’intero prestito. Gutenberg non poté far fronte alla richiesta e fallì, costretto a cedere anche parte dei caratteri e altre attrezzature per evitare il peggio. Finiva così l’avventura editoriale che cambiò la storia.

Troppo da leggere La stampa innescò una sorta di esplosione nucleare che replicò ogni parola creando dieci, mille, centomila, milioni, miliardi di differenti combinazioni, che a loro volta ne generarono altri milioni, altri miliardi, e il loro numero divenne superiore a ogni possibilità di lettura. È stato infatti calcolato che se anche esistesse un uomo capace di leggere un libro al giorno, gli occorrerebbero circa 15.000 anni per leggere tutti i libri conservati in una biblioteca nazionale, e a quel punto gli rimarrebbero da leggere ancora tutti quelli scritti in quell’intervallo di tempo. La scrittura ci è sfuggita di mano. Risparmiamole «Le parole dovrebbero costare, così prima di usarle ci penseremmo due volte». Questo pensiero, un po’ caustico ma brillante, le scappò di bocca mentre leggeva un annuncio pubblicitario prolisso e bugiardo. Lei aveva immaginato un modo surreale per ridurre l’utilizzo smodato di parole inutili che spesso inzeppano articoli di giornali o ingolfano i dibattiti televisivi. Far pagare le parole inutili è impossibile, ma difendersi da loro si può. Per quelle spacciate dalla tv è facile, basta un click sul telecomando per godersi una boccata di silenzio. Per toglierle dai giornali si può usare l’arte di Emilio Isgrò: con un pennarello nero e un po’ di pazienza, si cancellano tutte le parole inutili. Alla fine vediamo se rimane qualcosa. Avvertenza: come tutte le medicine anche questa può provocare gravi effetti collaterali, soprattutto a giornalisti e politici.

Linotipisti Il collega Curzio Maltese ha ricordato recentemente il giorno in cui vide andar via dal giornale gli ultimi linotipisti. «Fu una scena epica, come la resa degli ultimi guerrieri indiani. Avevano già portato via le armi, la splendida linotype, una specie di pianoforte che serviva a trasformare i pensieri in piombo». Prima di allora, i linotipisti uscivano dal giornale alle due o tre di notte, quando per le strade circolavano solo guardie notturne, qualche taxi e certe signore di precarie virtù. Oltre a qualche giornalista. Consiglio d’autore Dino Buzzati entrò in redazione con un pacco di cartoncini sul braccio e li regalò ai presenti con un sorrisetto che prometteva sorprese. In caratteri da titolo di prima pagina, c’era stampato un saggio consiglio: «Non affrettatevi, soprattutto quando siete in ritardo». Qualche giorno dopo, l’azienda invitò i redattori a far sparire quei cartoncini, poco adatti a via Solferino 28. Da evitare Ci sono tante parole a rischio di estinzione – diciamo desuete – ed è proprio un peccato. Il linguaggio si impoverisce tutti i giorni, mentre le frasi fatte dilagano inarrestabili: il silenzio assordante, amato da quelli che credono di parlar bene; la luce in fondo al tunnel, speriamo non sia solo un abbaglio; è diventato virale, infatti ha contagiato tutti i giornali punto it; e quant’altro, esclusiva dei cultori della lingua di una volta. Sono esasperanti, ma se volete riderci sopra cliccate «Frasi fatte Treccani». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Lunedì 19 aprile 2021

Installazione Un Big Bird calviniano vola al Metropolitan

New York Un Big Bird «calviniano» vola sulla terrazza del Met: è ispirata alle «Cosmicomiche» di Italo Calvino l’ultima installazione dell’artista americano Alex Da Corte inaugurata sul tetto del museo, con il personaggio dei Muppets appollaiato su una luna di latta a guardare il verde di Central Park e, oltre gli alberi, la foresta di torri che hanno cambiato lo sklyline di Manhattan. ‰‰

La Biennale L'antiquariato a Firenze slitta all'anno prossimo

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Firenze Slitta di un anno la 32ª edizione della Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze. A febbraio scorso era stata annunciata dal 2 al 10 ottobre prossimi a condizione che fossero sussistenti le indispensabili condizioni. In caso contrario sarebbe stata rinviata al 2022. E così è stato deciso: si terrà dal 24 settembre al 2 ottobre 2022, sempre a Palazzo Corsini. ‰‰

L'altra epidemia Il colera nell’Ottocento tra città e campagna Medici, gendarmi e ribelli alle prese con il contagio di Ubaldo Delsante

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er tutto l’Ottocento le epidemie sono il basso continuo della vita dei parmigiani, come degli uomini e delle donne in quel secolo un po’ dovunque nel mondo. Il vaiolo sta per essere debellato con la vaccinazione in massa intrapresa già durante l’occupazione francese e divenuta in seguito prassi normale. E non è facile, all’epoca, convincere gli abitanti della città e ancor più quelli del contado a sottoporsi all’inoculazione del vaccino, tanto che vengono attivati i sacerdoti a esortare dal pulpito il popolo ad adeguarsi. Il tifo, lo scorbuto e la pellagra, di per sé non malattie infettive, colpiscono le popolazioni più povere, come altre malattie bronchiali e polmonari dovute alle condizioni di vita primordiali in case prive di buoni serramenti, tetti, servizi igienici, acqua potabile e riscaldamento. Il bestiame, poi, è soggetto frequentemente a gravi epizoozie, portate dai bovini al seguito delle truppe di passaggio, che privano la popolazione contadina di forza lavoro e di nutrimento. Lungo la via già consolare e attraverso quelle che portano al traghettamento del Po a nord e al valico dell’Appennino a sud, arriva il colera e questa è davvero un’epidemia grave e contagiosa. Nel corso dell’Ottocento le ondate di contagio sono almeno quattro particolarmente diffuse, fino a sparire quasi del tutto nei primi anni del nuovo secolo. Sentore circa l’arrivo del colera si hanno già negli altri stati fin dal 1835, ma nel Ducato il morbo arriva l’estate seguente, così che i medici, sotto la guida di Giacomo Tommasini, hanno il tempo di studiare la situazione e di pensare ai rimedi, che sono in pratica soltanto preventivi: pulizia, ambienti arieggiati, acqua potabile, cibi sani e sostanziosi. Cure quasi nessuna, mentre i decotti e le pozioni che circolano, più per il tam tam popolare che per la prescrizione dei medici, sono del tutto inefficaci. La duchessa dispone l’allestimento di lazzaretti dove i ricoverati possono essere isolati e quello principale viene posto nel Palazzo del Giardino, allora non utilizzato dalla Corte. Diventa un caso clinico l’infierire del morbo a Cassio, località più esposta di altre perché la strada della Cisa è percorsa da viaggiatori provenienti dalle città di mare dove è più facile contrarre il contagio. Per Cassio l’andamento del morbo è stato descritto in un opuscolo a stampa dal professor Carlo Speranza, dell’équipe di Tommasini, che nell’estate del 1836 va lì in missione portandosi un aiuto chirurgo, il dottor Cavatorta. Per prima il clinico nota che il paese dispone di una sola fontana in pessime condizioni igieniche, e inoltre che le abitazioni sono veri e propri tuguri insalubri. Poi constata la morte di alcuni abitanti e visita una ventina di ammalati descrivendo accurata-

Colera Tanti i morti nel Ducato. Nella foto piccola, Giacomo Tommasini.

La duchessa dispone l’allestimento di lazzaretti dove i ricoverati possono essere isolati

mente i sintomi e somministrando, assieme al suo assistente, le migliori cure allora possibili, anch’esse dettagliatamente riportate. «Aggiungo finalmente – scrive al termine della sua relazione – che mentre mi occupava della cura degli ammalati, non ometteva di praticare i soccorsi richiesti a favore delle pubblica salute. Perciò faceva vuotare i letamaj; asciugare i piccoli stagni; promovere fin dove era possibile la pulizia della strada, delle case, degli abitanti; espurgare la pubblica fontana, ed atterrare alcune piante di noce» che tolgono luce e aria alle case. Carlo Speranza l’anno prima era stato mandato da Maria Luigia a Venezia a studiare il contagio che già serpeggiava nel porto. Dopo l’ispezione a Cassio, verrà decorato di Medaglia d’oro dalla stessa Maria Luigia.

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rriva l’estate del 1855 ed ecco ripresentarsi il problema, tanto che il ministro Enrico Salati il 17 luglio rinnova la circolare raccomandando ai podestà e alle commissioni sanitarie di ogni comune le precauzioni contro il contagio. A Sala, ma la situazione è simile anche altrove, le autorità devono provvedere a eliminare gli «ammassi di letame» ed a prevenire la vendita di «commestibili nocivi», cioè, si presume, non ben conservati. Il medico condotto Giuseppe Fulloni viene alloggiato nella Rocca, mentre le Guardie sanitarie, che devono vigilare sull’isolamento delle famiglie dei colerosi, vengono adeguatamente provviste di 10 spade o daghe con le rispettive tracolle e fibbie, allo scopo di attribuire loro maggiore autorevolezza nell’espletamento del delicato servizio. Queste precauzioni non impediscono al contagio di entrare in paese e

la prima vittima soccombe nel pomeriggio del 10 agosto (proprio nel giorno di San Lorenzo, la sagra del paese), e si estende poi anche nelle frazioni. La duchessa Luisa Maria si rifugia nel Casino dei Boschi con i figlioletti, ma il contagio arriva anche lì e colpisce la nutrice del piccolo Enrico, alla quale viene dedicata una iscrizione nella chiesa di Sala, peraltro da tempo rimossa. A Gaiano (che fino al 1869 è parte del Comune di Sala, per passare poi a Collecchio, come ha raccontato a suo tempo Pietro Bonardi) il colera è endemico a causa delle falde acquifere troppo superficiali. La gente, poi, non è mai stata molto calma e tranquilla, tanto che ora non vuol credere che una certa Elena Borelli in Minardi sia morta di colera. Quando il dottor Fulloni da Sala si reca là per redigere l’atto di morte, «trovò – denuncia il verbale del podestà – una folla di popolo che l’accolse con la bajaccia»; quando poi dà le disposizioni necessarie per arginare i rischi di contagio si trova davanti una folla ingrossata sia sulla strada «dello Stato» (quella della Cisa) sia all’interno del «grosso del villaggio», ed è una folla che schiamazza confusamente, ma un grido si distingue in mezzo al baccano: «morte al Dottore». Fulloni balza sulla sua vettura e se ne torna con la massima celerità a Sala «illeso sì, ma non poco intimorito». Per sedare il pericoloso manifestarsi di tanta insubordinazione, da Sala parte il maresciallo Del Poggetto, comandante della Brigata dei Regi Gendarmi di stanza nel capoluogo, e prende con sé «quattro de’ suoi subordinati»; a Gaiano trova un assembramento di circa 300 persone, «delle quali era mente di far trasportare il cadavere della Borella alla chiesa, onde rendergli gli onori funebri», cioè di celebrare una cerimonia proibita dalle norme sanitarie. La comparsa

delle forza pubblica provoca lo scioglimento della sediziosa sollevazione popolare, così che il «beccamorto» comunale Domenico Poletti può procedere all’inumazione della salma senza ulteriori inconvenienti. I riottosi gaianesi sono sconfitti. L’epidemia in Comune di Sala entro la fine dell’anno ha contagiato almeno 170 persone ed ha lasciato dietro di sé 106 vittime, un numero davvero impressionante per una popolazione complessiva intorno ai tremila abitanti.

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er venire all’attualità, la nostra memoria sarà ferita per sempre dalle immagini delle prime settimane di pandemia. Le bare sui camion dei militari, le morti e le sepolture senza la presenza nemmeno dei più stretti parenti, hanno molte analogie con la rivolta dei campagnoli di Gaiano di un secolo e mezzo fa. Saranno pure stati, per cultura e per tradizione familiare e di borgo, degli amanti della libertà o piuttosto individui refrattari alle regole, anarchici che vedevano di malocchio l‘autorità civile e ancor più quella militare, rappresentata dai gendarmi, nel sentire popolare assimilabili agli esosi gabellieri. Ma, nel fondo, i gaianesi – e con loro sicuramente molti altri in tutto il Parmense - nutrivano soprattutto umana compassione che faceva loro velo nei confronti de rischi del contagio e della disubbidienza alla forza pubblica. Essi volevano affermare che la perdita di un familiare non doveva essere racchiusa nel silenzio tra le quattro mura di casa, ma che essa rappresentava l’addio a un membro della comunità e come tale doveva essere – a qualunque costo – celebrata ed entrare nella memoria collettiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Lunedì 19 aprile 2021

Cultura

La forza delle idee

Viaggio nel tempo Alla ricerca delle osterie perdute

Quando si andava dalla «Bella villana» Si trovava in vicolo Politi, dove oggi c'è «Il tribunale» di Lorenzo Sartorio

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ell’immediato dopoguerra, fino al termine degli anni sessanta, i montanari della Val Parma, Val d’Enza e Val Cedra, che nei giorni di mercato giungevano a Parma utilizzando le azzurre «corrierone» della «Sorit», oppure i monumentali «specialini», (servizi pubblici «Fiat Millequattro», che potevano contenere otto persone, bambini sulle ginocchia, portapacchi e bauli pieni zeppi), per il pranzo, prediligevano alcuni locali nel cuore della città. Per consumare uno spuntino c’era chi optava per un panino e relativo bicchiere al «Bar Commercio» di via Farini - angolo via Nazario Sauro approfittando della vicinanza del negozio di Bruno Pattera per acquistare stoviglie, padelle , piatti e, nel periodo natalizio, i giochi per i bambini. Chi invece, specie in inverno, desiderava fare un pasto caldo, si re-

cava o alla trattoria «Giardinetto» in borgo Santa Chiara (con annesso campo di bocce), oppure alla trattoria «Tribunale» (già «Bersagliere» e «La Bella Villana») in Volta Politi. Quei montanari che, oltre mangiare un boccone, volevano provare pure qualche «distrazione», si recavano in alcuni bar-trattorie all’ombra del campanile del Duomo tra quella fitta ragnatela di borghi della Parma antica. Manco farlo apposta questi locali erano proprio quelli che potevano disporre, nella stagione giusta, dei primi funghi porcini, marroni, oppure di pecorini stagionati, in quanto i montanari più trasgressivi usavano portare le primizie alla bella titolare del ristorante o all’avvenente cameriera le quali, a loro volta, le servivano ai clienti guadagnando qualche soldo. Una vecchia trattoria parmigiana fu, per anni, stabil-

mente gestita da gente di montagna. Si trattava della «Bella Villana» in Volta Politi poi divenuta «Trattoria del Tribunale». Inizialmente la trattoria - come riporta Aldo Emanuelli nel suo «Osterie Parmigiane» - si chiamava «Il Bersagliere». La tradizione vuole che il nome del locale fu attributo dal titolare, fante piumato di origini montanare pare nevianesi. Poi, in omaggio alla bella moglie si dice nativa di Vigatto, fu chiamata «La Bella Villana». Si narra che la consorte del bersagliere fosse davvero una bella e formosa giovane donna e che possedesse tutta la vigoria delle femmine campagnole tant’è che il matrimonio con il bersagliere durò poco. «Nonostante la vicinanza della via dei Genovesi ( Strada Farini n.d.r.) - annota l’ Emanuelli- via rumorosa per il grande traffico (pensate che l’autore scrisse il libro nel 1924), l’osteria «La Bella Villana» è calma, silenziosa e si direbbe che senta l’influenza dell’austera vicina Corte d’Assise. Infatti il locale fu scelto da molti professionisti, studenti, artisti e dai buontemponi della «Società del Zocch», un grosso ceppo dorato che veniva messo sui tavoli in occasione delle riunioni dei soci di questo sodalizio che, ritualmente, si abbandonavano ad allegre libagioni . «Nella sala dove era accuratamente conservato e venerato l’aureo «Zocch» - precisa l’autore - trovavasi un pianoforte che, durante i festevoli riti, accompagnava i cori dei soci. Quando illustri parmigiani che dimoravano fuori Parma erano di passaggio, i soci li invitavano al cordiale rito della Società. E così, dal vecchio pianoforte, sovente, uscivano melodie fascinatrici sotto le sapienti dita di Amilcare Zanella e Enrico Polo che la simpatica brigata coronava di plausi sinceri senza fine». Applausi, che quando la «Società del Zocch» si sciolse, furono indirizzati, una sera, ad uno dei suoi animatori, Emidio Piccinini, «dalla bella figura settecentesca appena tornato dall’America per la seconda volta ove era stato chiamato a dirigere, a Buenos Aires , un’importante industria». Ma alla «Bella Villana» non avvennero solo eventi lieti e spensierati. Come tutte le osterie d’un tempo anche questa fu covo di ribelli e, purtroppo, anche teatro di crimini. Infatti, nel locale «si appostarono i congiurati in agguato per dare il colpo mortale (nel giugno del 1874 n.d.r.) al Vice Prefet-

to Gaspare Bolla, di nobile origini piemontesi, padre di Gaspare Virginio Emilio Bolla, asso dell’aviazione militare per le sue eroiche gesta nella guerra italo turca e nella Grande Guerra. Decorato al valor militare con due medaglie d’argento, Bolla, non conobbe mai il padre assassinato un mese prima della sua nascita che avvenne il 28 luglio 1874 a Pieveottoville. La trattoria, che nel tempo cambiò per la terza volta nome, venne battezzata «Del Tribunale», non solo perché ubicata vicino alla Corte d’ Appello, ma per il fatto che era frequentata da magistrati ed avvocati. Negli anni sessanta fu gestita per un quarantennio da Bice Manara e dal marito Mauro Zucchellini, gran brav’uomo, onesto e gentile, anch’egli montanaro di Lalatta del Cardinale (Palanzano). Ai fornelli, la Bice e la mamma Alberta che proponevano all’affezionata clientela i piatti della tradizione parmigiana e montanara che prevedevano, fra gli altri, gli inarrivabili tortelli di patata ed un minestrone di verdura, sia estivo che invernale, che profumava di buono Volta PoGiancarlo Vitali Dipinto. A sinistra la cuoca della famosa «Bella Villana».

Il locale fu scelto da professionisti, studenti, artisti e dai buontemponi della Società del Zocch

Fu anche covo di ribelli: lì si riunirono i congiurati che uccisero il vice prefetto Gaspare Bolla

liti. Nella trattoria di Bice e Mauro Zucchellini, in una nebbiosa sera del novembre del 1977, Enzo Terenzani, partigiano ribelle e studioso della storia di Parma, Arialdo Malpeli, fine intellettuale e docente di lettere ed il cronista, seduti in uno spartano tavolino di legno con davanti alcune scaglie di «parmigiano» ed una bottiglia di malvasia servita dalla Bice, sempre sorridente e cortese, ebbero l’idea di dar vita ad un’associazione che tutelasse e rilanciasse le tradizioni parmigiane: «Parma Nostra». Il sodalizio nacque ufficialmente qualche anno dopo nella soffitta bohemienne della «Colombofila Premiata» di via Bixio. Succedettero agli Zucchellini, nella gestione del locale , due fratelli montanari, nativi di Monchio della Corti, gli indimenticati Riccardo e Maurizio Trapassi per la regia, in cucina, delle rispettive mogli, bravissime cuoche che, seguendo l’antica usanza della trattoria, cucinavano piatti della tradizione montanara molto apprezzati, in quel periodo, anche da numerosi giocatori del Parma amici di Riccardo e Maurizio. Poi fu la volta dello chef Francesco Bigliardi e della moglie Ida i quali impreziosirono lo storico locale con le loro specialità. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Lunedì 19 aprile 2021

Editoriale di Aldo Tagliaferro

ECONOMIA

Sono le Big Tech l'obiettivo più sensibile della «minimum tax»

Lavoro, imprese, mercati, fisco e famiglia

Inserto a cura di Aldo Tagliaferro

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uando Janet Yellen, braccio (economico) armato di Joe Biden, ha rilanciato l'idea di una minimum tax globale sulle grandi aziende, molti hanno giustamente salutato il nuovo corso della Casa Bianca come un rilancio del multilateralismo messo in crisi da quattro anni di amministrazione Trump. La questione fiscale è uno dei nodi più spinosi dell'economia mondiale e la mossa americana potrebbe accelerare la soluzione che 135 Paesi sotto la guida dell'Ocse stanno cercando dal 2017 in nome di un sistema fiscale internazionale più stabile. Quanto la strada sia difficile lo dimostra l'Unione europea, dove peraltro i Paesi sono

«appena» 27: l'unione è europea ma non fiscale, e al suo interno annovera «paradisi» più o meno grandi e più o meno dichiarati (pensiamo all'Irlanda, ma anche a Olanda o Lussemburgo). La minimum tax sulle multinazionali è solo uno dei due pilastri (pillar one e pillar two li definisce l'Ocse), l'altro è rappresentato dalla digital tax, ovvero la tassazione dei colossi del web che non avendo per lo più asset tangibili - sfuggono agevolmente alla tassazione basata sui luoghi di produzione, scegliendo di volta in volta dal menu chi offre il dumping fiscale più favorevole. Joe Biden ha una visione diametralmente opposta rispetto a quella di Donald Trump ma non è semplicemente un buon samaritano che vuole sanare le asimmettrie economiche planetarie: gli interessi per gli Stati Uniti so-

no enormi in questa partita per due motivi. Il primo riguarda le Big Tech, che sono essenzialmente americane e contribuiscono in modo tutt'altro che marginale all'«elusione» fiscale a stelle e strisce, il secondo ha a che fare con la forte riduzione fiscale con cui Trump ha fatto rientrare 1700 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Nel suo programma elettorale Biden aveva già anticipato l'idea di riportare la corporate tax al 28% e con un'eventuale intesa mondiale su una soglia minima del 21% calcola ora di arginare eventuali fughe di capitali. I benefici di una corporate tax mondiale riguarderebbero molte casse statali (con risvolti importanti proprio in Europa): l'Ocse stima un ritorno fra 84 e 202 miliardi di dollari che finirebbero per tradursi in spesa pubblica. Che il vento sia cambiando lo dimostra un insospettabile ‰‰segue a pagina I 3

La proposta di Biden fa bene a tutti. E tutela le entrate Usa

Il futuro della tv? Un affare (sul web) Tv a pagamento La rivoluzione della Rete è partita. Il calcio di serie A che passa a una app è solo l'inizio

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Lunedì 19 aprile 2021

ECONOMIA

PRIMO PIANO

Tv a pagamento La rivoluzione della Rete è arrivata anche qui E la serie A che passa da Sky a una app è solo l'inizio

Senza parabola Sempre meno famiglie la usano I di Paolo Ferrandi

numeri, parlano chiaro: la pandemia ha accelerato l'adozione di una serie di tecnologie, dalle vendite online (anche di alimentari), ai giochi multipiattaforma, ai servizi di streaming e altro ancora. Ma un settore che non ne ha beneficiato affatto è la televisione a pagamento tradizionale. Secondo una nuova ricerca di eMarketer (una società di ricerca di solito considerata molto affidabile), l'industria televisiva via cavo, satellitare e delle telecomunicazioni è sulla buona strada per perdere il maggior numero di abbonati di sempre. Negli Stati Uniti e probabilmente anche qui in Europa. Quest'anno, infatti, oltre 6 milioni di famiglie statunitensi faranno «cord cutting», cioè taglieranno il cavo coassiale - questa è la tecnologia prevalente negli States - con la pay tv, portando il numero totale di famiglie di «cord cutter» a 31,2 milioni. eMarkerter afferma che entro il 2024, il numero crescerà ulteriormente, raggiungendo 46,6 milioni di famiglie totali di «cord cutter». Si arriverà cioè a più di un terzo di tutte le famiglie statunitensi che non hanno più la pay tv. Nonostante questi significativi cali, negli Stati Uniti ci sono comunque ancora più famiglie che hanno sottoscritto un abbonamento alla pay tv rispetto a quelle che non lo hanno fatto. Oggi, infatti, ci sono 77,6 milioni di famiglie statunitensi che hanno pacchetti tv via cavo, satellitare o di telecomunicazione. Ma questo numero è diminuito del 7,5% anno su anno, il suo calo più grande di sempre. Il dato è in calo soprattutto rispetto al picco della pay tv raggiunto nel 2014. Le perdite di fatturato delle società pay tv sono dovute, come ci si può immaginare, alla crescente adozione dei servizi di streaming. Ma bisogna notate che la pandemia ha incrementato lo slancio del movimenti dei «cord cutter» perché la crisi sanitaria ha portato il mondo in recessione - quindi il potere d'acquisto delle famiglie è diminuito -, ma è anche dovuto alla perdita di sport dal vivo durante la prima parte dell'anno scorso. Queste tendenze potrebbero anche aver incoraggiato un numero maggiore di consumatori a tagliare il cavo (o a «rottamare la parabola») rispetto a quanto non avrebbe fatto altrimenti. «I consumatori scelgono di fare a meno della pay tv a causa dei prezzi elevati, soprattutto rispetto alle alternative di streaming», ha, infatti, dichiarato Eric Haggstrom, analista dell'Insider Intelligence Forecasting di eMarketer. «La perdita di sport dal vivo nella prima metà del 2020 ha contribuito a ulteriori cali. Mentre lo sport è tornato, le persone non torneranno ai loro vecchi piani via cavo o satellitare», ha aggiunto. E questo, in parte, si è già verificato. Così i fornitori di pay tv hanno cercato di mitigare le loro perdite spostando la loro attenzione su pacchetti Internet più redditizi, che aiutano ad alimentare i servizi a cui i consumatori si rivolgono, come Netflix e Disney+. Un po' co-

Cord cutting È il fenomeno degli spettatori - i «cord cutter», appunto - che disdicono l'abbonamento alla pay-tv - sia sul cavo (negli States) che sul satellite - per affidarsi alle alternative - meno care - presenti sulla Rete.

me ha fatto Sky in Italia che ora dà la possibilità agli utenti dei servizi in streaming di accedere ai loro servizi tramite il decoder della piattaforma. Ma se lo sport dal vivo arriva via streaming? Come abbiamo visto la mancanza di eventi sportivi dal vivo ha accentuato la tendenza al «cord cutting» nel 2020 negli Stati Uniti. Abbonati persi che non è detto che ritornino. Ma cosa succede se lo sport dal vivo - o perlomeno il più importante degli sport in Italia, cioè il calcio - scompare dai palinsesti? A quando pare lo scopriremo nei prossimi mesi, ma se le previsioni valgono qualcosa potrebbe essere un bagno di sangue per le piattaforme di pay tv tradizionale. Infatti Dazn, pochi giorni fa, si è aggiudicata i pacchetti 1 e 3 dei diritti tv della serie A italiana per una cifra pari a circa


ECONOMIA

Lunedì 19 aprile 2021

PRIMO PIANO

Italia La piattaforma si è aggiudicata la serie A, ma i problemi delle Rete sono ancora tanti

Dazn, partenza in salita (tecnicamente) D

oveva essere una tranquilla domenica di calcio in Tv, pochi giorni dopo essersi aggiudicati grazie anche alla partnership con Tim, i diritti per tutte le partite di Serie A del prossimo campionato e per un triennio, ma per Dazn è stata una domenica da incubo. A cominciare da una partita importante come Inter-Cagliari per finire con la meno interessante Verona-Lazio. A macchia di leopardo, infatti, in varie parti d’Italia tantissimi abbonati alla tv streaming non sono riusciti domenica 11 aprile a connettersi sin dall’inizio - e poi nonostante i tentativi di intervento per tutta la durata della partita - per seguire Inter-Cagliari. Invece delle immagini della partita iniziata alle 12:30, gli utenti si sono ritrovati a guardare messaggi di errore affiancati da un fermo immagine di Lukaku. E, mentre i minuti trascorrevano, sui social è montata la protesta mista ad ironia dei tifosi, inviperiti con l’emittente.

6 mln Stima cord cutter 2021 La pay-tv non è uno dei settori che ha beneficiato dalla pandemia. Anzi. Secondo una ricerca EMarketer quest'anno 6 milioni di famiglie Usa rinunceranno alla tv a pagamento tradizionale

31,2 mln Cord cutter totali 2021 L'incremento porterà il numero dei cord cutter negli States a più di 31 milioni. Saranno, se il trend prosegue, più di 46,6 nel 2024, più di un terzo del totale

«Tutto il nostro team sta lavorando per risolvere il problema quanto prima», era stata la prima reazione di Dazn, che a partita in corsa in una nota ufficiale ha poi chiarito che il problema di collegamento era dovuto a un partner esterno che garantisce l'autenticazione degli utenti, una società del gruppo Comcast, che tra l'altro è proprietaria di Sky ed è stato tutto un fiorire di ipotesi complottistiche. Un malfunzionamento che ha messo ko non sono Dazn, ma anche altre piattaforme in Europa. Comunque il problema è proseguito per tutti i 90' e oltre, e in pochissimi sono riusciti a vedere il gol vittoria di Darmian, le parate finali di Handanovic,

Secondo Enrico Mentana è stato un enorme danno di reputazione

840 milioni di euro a stagione: trasmetterà quindi sette gare a giornata in esclusiva (pacchetto 1) e tre gare in coesclusiva (pacchetto 3). Addio quindi parabola per vedere la maggior parte del campionato (come accaduto fin dai tempi di Tele+ e Stream negli anni '90) e addio doppio abbonamento per poter guardare tutta la Serie A, come nel corso dell’ultimo triennio: al centro ci sarà la trasmissione in streaming sulla app e sul sito di Dazn, con prezzi nel range tra 30-35 euro al mese, mentre resta sullo sfondo anche l’ipotesi di un canale sul digitale terrestre dopo le voci sulla trattativa con Persidera per l’acquisto di alcune frequenze sul digitale terreste. Quello che è certo è che Sky sarà fuori dai giochi. «Si pagherà un prezzo che sarà accessibile, è sempre stata la nostra politica. Sicuramente per tutta la serie A si pagherà meno di ora. Si vedrà sicuramente molto bene, a livello di streaming», ha spiegato Veronica Diquattro, ad di Dazn Italia in una intervista concessa all'agenzia Ansa. E qui siamo partiti male (vedi articolo di questa stessa pagina sul flop di Cagliari-Inter). Ma anche grazie all’accordo con Tim, che sarà l'operatore di telefonia di riferimento per l’offerta dei contenuti di Dazn in Italia, in una partnership che partirà dal prossimo luglio, il servizio di pay tv in streaming spera di recuperare smalto tecnico. Tim, inoltre, supporterà la migrazione da satellite a piattaforma streaming, grazie alla copertura Ultrabroadband. Chi vince e chi perde A questo punto conviene cominciare a tirare la somme di quella che appare come una vera e propria rivoluzione. Sicuramente vincenti sono i servizi in streaming che offrono contenuti tv a pagamento in modo molto più flessibile di quanto riescano a fare i «vecchi» - si fa per dire visto che sono nati negli anni '90 del secolo scorso e hanno una trentina d'anni in tutto - servizi a pagamento via ca-

l'esultanza scudetto di Conte. Mentre, ironia della sorte, sul canale 209 di Sky la trasmissione di Dazn 1 funzionava regolarmente. Poi, al fischio d’inizio di Verona-Lazio, l’ultima delle tre partite di Dazn, identici problemi e black out. Una falsa partenza, senza dubbio. Anche perché molti presidenti di società di serie A hanno espresso il loro sconcerto. Dazn intanto ha garantito che saranno offerti «opportuni indennizzi, a coloro che hanno riscontrato anomalie durante le partite del pomeriggio». Ma il danno resta. Come del resto ha spiegato Enrico Mentana, tifoso interista, che su Instagram ha scritto di un «danno di reputazione enorme».

vo o via satellite, come Sky che tra l'altro non fa più parte dell'impero di Rupert Murdoch, ma è una società del gruppo Comcast, uno dei «cable operator» più importanti degli Stati Uniti. Oltre alla flessibilità i servizi in streaming aumentano l'offerta on demand in termini mai visti con i servizi tradizionali. Un'offerta talmente sovrabbondante che è diventato strategico avere un efficiente sistema di suggerimenti interno che permetta al povero utente di navigare con qualche cognizione di causa nell'offerta di contenuti. Un sistema che in molti casi si avvale dell'aiuto dell'intelligenza artificiale per suggerirci contenuti simili a quelli che abbiamo già visto. Questo è uno dei punti di forza di Netflix, per fare un esempio. Ma non si deve trascurare anche il fatto che i servizi di streaming sono molto meno cari - almeno per ora - di quelli offerti dagli operatori tradizionali. Una situazione dove lo spettatore può solo guadagnare nel cambio, quindi. L'unica incognita vera è il fatto che in molti Paesi - tra cui l'Italia - la Rete a banda ultralarga ha ancora buchi territoriali enormi. Ma bisogna anche dire che è uno dei settori che sarà investito dal fiume di denaro del Recovery Fund e quindi le cose dovrebbero cambiare per il meglio. Gli altri sconfitti - assieme alle piattaforme che offrono pay tv attraverso medium tradizionali - sono i produttori di contenuti. Non tanto quelli che forniscono entertainment o fiction, ma le stesse società sportive per le quali la vendita dei diritti tv è una delle fonti più importanti di reddito. Secondo Simon Green, responsabile di BT Sport uno dei maggiori canali sportivi a pagamento per la Premier League inglese e la Champions League - infatti «ci sarà sicuramente una correzione dei diritti che potrebbe essere vista e interpretata da molti come un vero e processo di deflazione dei diritti tv». Un vero problema per le società sportive sempre affamate di cash per pagare gli stratosferici ingaggi degli atleti di punta.

La rivoluzione dello streaming rende deboli le vecchie pay tv e anche i club

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Abbiamo Dalla prima Scelto pagina di Aldo Tagliaferro Rinaldi di Claudio

Le Big Tech obiettivo della minimum tax

come il Lussemburgo, il cui ministro dell'economia Pierre Gramegna ha commentato che «si va nella direzione giusta». Sembrerebbe dunque finito il tempo della competizione fiscale al ribasso per attirare le multinazionali (parliamo di un centinaio di gruppi che superano i 2 miliardi di dollari di fatturato), forse anche perché in questo momento i bilanci statali sono messi a durissima prova dalla pandemia, per quanto le politiche delle banche centrali ampiamente accomodanti aiutino. Se finora la leva fiscale è stato il grimaldello per attirare le big company, la nuova sfida in caso di tassazione con una soglia minima condivisa e il cambio di paradigma per le Big Tech (ovvero tassare la vendita del prodotto anziché il luogo di produzione) apre una sfida che interessa tutti i Paesi per attrarre imprese innovative, start-up e talenti. Sarebbe una concorrenza più sana rispetto al dumping, perché basata sulla stabilità economica e finanziaria, su regole di ingaggio certe, su tempi della giustizia ragionevoli, infrastrutture, poli di ricerca... Quanto all'abbassamento delle tasse, a prima vista una panacea, va sempre contestualizzato perché se la corporate tax nel corso degli anni è crollata (dal 46,5 al 26% dal 1980 secondo i calcoli della Tax Foundation su 177 Paesi) questo non significa automaticamente maggiore efficienza di sistema in qualsiasi contesto. Quello che è certo è che le grandi multinazionali digitali - molto più delle Big Oil o delle Big Pharma - sono oggi il vero nodo della questione perché sono quelle che più facilmente aggirano l'ostacolo per la loro «intangibilità». La sfida rilanciata da Biden oltre a offrire garanzie per il colossale piano di spesa americana, libererebbe al tempo stesso maggiori opportunità per l'affermazione nel mondo (a partire dall'Europa) di nuovi concorrenti credibili allo strapotere delle Big Tech Usa. In questo senso un'intesa sulla minimum tax globale avrebbe davvero una forte impronta multilateralista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lunedì 19 aprile 2021

ECONOMIA

MERCATI

Investimenti Il valore a livello mondiale ha raggiunto i 3.190 mld. Può crescere ancora

Reit, cosa sono

Spa quotate: bassa la soglia di ingresso ‰‰ I Reit (Real Estate Investment Trust) sono società per azioni quotate in borsa che hanno come principale attività la gestione di immobili. Consentono ai singoli investitori di acquistare la proprietà di portafogli immobiliari che ricevono rendite da complessi residenziali, hotel, uffici, magazzini, terreni coltivati e centri commerciali. Nella maggior parte dei casi i Reit operano affittando spazi e trasferendo agli investitori la rendita sotto forma di dividendi. Si tratta quindi di veicoli di investimento per chi vuole investire nel mercato immobiliare in modo semplice e liquido senza impegnarsi nell’acquisto. Si possono comprare e vendere i Reit sul mercato azionario trattandoli alla stregua di azioni o fondi, operazione meno complessa rispetto al comprare e vendere una casa. Il loro successo è ascrivibile al tipico vantaggio offerto dai Reit, ovvero l’accessibilità: la soglia di investimento minimo è di poche centinaia di euro (cosa che non esula dalla cautela sempre necessaria negli investimenti). Dal 1975 i Reit Usa hanno avuto un rendimento medio annualizzato del 16,7%. S.C.

Reit e fondi immobiliari battono le aspettative di Sara Colonna

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egli ultimi dieci anni i fondi immobiliari hanno fatto meglio dei singoli mercati immobiliari sia in Italia che in Europa. Il fatturato immobiliare dei primi cinque Paesi europei (Germania, Francia, Italia, Spagna e Gran Bretagna) è cresciuto in media del 7% dal 2000 a oggi a fronte di una crescita dei fondi immobiliari negli stessi paesi del 130%. L’Italia ha avuto negli ultimi cinque anni una crescita un po’ tormentata del mercato immobiliare, in calo nel 2020. Tuttavia anche nel nostro Paese la crescita dei fondi è stata anticiclica, segnando nel complesso un +5%. Secondo una recente indagine a cura di Scenari Immobiliari, istituto indipendente di ricerca con sede a Roma, l’andamento dei fondi immobiliari italiani operativi sul mercato batte le aspettative nell’anno in cui la crisi da Covid-19 ha morso duro.

Complessivamente il patrimonio immobiliare del nostro Paese si aggira intorno ai 95 miliardi di euro, al terzo posto fra i patrimoni europei dopo la Germania e la Francia e in linea con la Gran Bretagna. Per anni i fondi hanno navigato fra 1 o 2 miliardi di euro ma nel 2021 l’obiettivo è di raggiungere i 100 miliardi. Complessivamente il valore dei Reit e dei fondi immobiliari nel

mondo ha raggiunto i 3.190 miliardi di euro, con un lievissimo incremento di 12 miliardi rispetto all’anno precedente. L’Europa detiene da sola il 40% della fetta della torta, in crescita di 10 miliardi rispetto a dodici mesi precedenti: la peculiarità è che i fondi non quotati si aggiudicano la maggioranza della raccolta (60%). Il perdurare del costo del debito ai minimi storici e il basso livello dei tassi di interesse hanno permesso comunque gli investimenti non solo nel mercato obbligazionario o azionario (nel 2020 peraltro molto remunerativo), ma anche in quello immobiliare che ha vissuto un rinnovato slancio. Ma il cauto ottimismo sul medio periodo rispetto allo scenario economico post Covid dipende dalla fiducia degli investitori e dalla capacità degli operatori di porre in essere le giuste strategie per la possibile evoluzione futura di lungo periodo.

Il timore? La massa di Npl che ha come garanzia l'immobiliare

«Crisi è una parola greca che significa separazione - afferma Studio Casadei - così come occorre separare le aziende del settore immobiliare in due gruppi: quelle che hanno la necessità di massimizzare la liquidità immediatamente e quelle che hanno invece disponibilità a fare investimenti cogliendo le opportunità». Bankitalia nel suo rapporto sulla stabilità del 2020 riporta che

la leva finanziaria si colloca su valori bassi nel comparto immobiliare. Molti fondi hanno appreso la lezione della crisi finanziaria e, come settore, sono entrati nel 2020 con parametri in ottima forma. Ciò fornirà loro la stabilità per resistere alla tempesta, ma anche così l’emergenza metterà a dura prova la liquidità e la gestione del flusso di cassa. Nello stesso rapporto Banca d’Italia valuta che «gli effetti della pandemia sul settore immobiliare potrebbero concretizzarsi in valutazioni negative degli attivi e peggiorare le condizioni di solvibilità del comparto». In Italia si stima che buona parte dei 338 miliardi di euro di sofferenze e inadempienze probabili ancora presenti nei bilanci degli istituti di credito nel 2020 (i cosiddetti npl) abbiano a garanzia degli immobili. E il valore potrebbe raggiungere i 400 miliardi a fine 2021 e aumentare ancora nel 2022: potrebbe essere un'autentica bomba a orologeria in pancia alle banche. La miccia è accesa ma non è ancora esplosa. L’Italia però è in buona compagnia. New York è il maggiore azionista (53%) sul gettito fiscale incassato ma è la città dove un inquilino su cinque non riesce a pagare l’affitto. Nel frattempo la Cina costruisce quartieri della grandezza di Roma ogni due settimane e sembra che abbia consumato solo tra il 2011 e il 2013 la stessa quantità di cemento utilizzata dagli Stati Uniti in tutto il ventesimo secolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


ECONOMIA

Lunedì 19 aprile 2021

COMMERCIALISTI

Banca-impresa Aumenta la necessità di informative aziendali affidabili e volte alla sostenibilità del sistema

Norme sempre più stringenti: l'impatto sull'accesso al credito L

’evoluzione normativa e regolamentare nei rapporti tra banca e utente - spiega Emanuele Favero, Presidente ODCEC Parma - impatterà significativamente sul merito creditizio e quindi sulle condizioni applicabili agli utenti, professionali e non, del sistema creditizio. Inutile nasconderci, conosciamo il momento che stiamo vivendo e confidiamo che questa stretta regolamentare possa essere mediata e attenuata da nuovi interventi legislativi». Le regole sono più stringenti del passato e in alcuni casi possono influenzare la possi bilità di accesso al credito da parte dei soggetti interessati. Cambiato anche l’approccio, non più basato solo su dati storici o relative estrapolazioni bensì su analisi e valutazione di tipo risk-based: il focus diventa la capacità imprenditoriale di bilanciare la legittima e necessaria assunzione del rischio d’impresa con l’altrettanto legittima aspettativa dei terzi di vedere tutelati i loro interessi in termini di diritti e prerogative. Nasce la necessità di assicurare ai terzi un’informativa aziendale affidabile, completa e tempestiva, improntata sulla sostenibilità del sistema; a svolgere questa delicata funzione sono chiamati i professionisti, soggetti esperti, neutrali e indipendenti; oggi più che mai è necessario monitorare l’andamento della gestione per evitare spiacevoli situazioni che deteriorino il rapporto banca-impresa e, di conseguenza, il ricorso al credito. Alberto Cermaglia, Deputy della Direzione Crediti di Credit Agricole Italia ha richiamato gli effetti della pandemia sul contesto economico nazionale ed il ruolo del Gruppo a sostegno di Imprese e Famiglie attraverso «la concessione di oltre 90.000 moratorie sui prestiti e 41.000 finanziamenti a sostegno delle imprese per oltre 2,7 mld di nuova liquidità»; in questo contesto il sistema bancario italiano ha recepito la nuova definizione di default secondo le indicazioni EBA, una novità normativa che se correttamente rappresentata ai clienti, non cambierà il

Odcec informa

L'Ordine L'acronimo indica l''Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili. L'inserto Economia della Gazzetta ospita mensilmente interventi a cura degli esperti dell'Odcec di Parma su temi di attualità in materia fiscale.

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Il convegno Più di 300 commercialisti hanno partecipato nelle scorse settimane all’evento on line organizzato dall’Odcec in collaborazione con Crédit Agricole Italia per approfondire l’evoluzione normativa nei rapporti tra banca e utente. Riassumiamo a fianco i contributi emersi nel corso del confronto ‰‰

rapporto con la propria Banca. Francesco Zoni, Responsabile Area Gestione Tutela del Credito dell'Agricole, ha ripreso le caratteristiche delle misure di sostegno messe in campo dal sistema bancario e le opportunità del DL Liquidità ancora utilizzabili dalle Imprese per superare questo momento particolarmente complesso «filiali e specialisti di Credit Agricole Italia presenti sul territorio vogliono essere di supporto ai propri clienti in questo momento particolare anche in stretta collaborazione con i Dottori Commercialisti che da sempre rappresentano un interlocutore competente e preferenziale». Sono poi state valutate le misure contenute nel decreto Rilancio, destinato a supportare la ripresa economica in relazione alla pandemia, prevedendo tra l’altro la possibilità di cessione del credito o sconto in fattura per i contribuenti che sostengono le spese che danno diritto al Superbonus e le spese di carattere

edilizio e di risparmio energetico che consentono di avere le classiche detrazioni (Ecobonus 65% o bonus ristrutturazione 50%). «Come Banca siamo da sempre attivi al fianco delle Associazioni di Categoria e degli Ordini Professionali per dare supporto alle economie locali perché crediamo nel valore del “fare sistema” - ha dichiarato Maurizio Crepaldi, Direttore Regionale Parma - Emilia Est di Crédit Agricole Italia. Il ruolo dei Dottori Commercialisti e dei Revisori Contabili all’interno di un quadro normativo in continua evoluzione è strategico per consentire alle aziende del territorio e ai professionisti di cogliere le opportunità che possono delinearsi all’orizzonte. Un esempio è sicuramente quello del Superbonus 110% e delle misure collegate al Decreto Rilancio». «Gli interpreti che intervengono nella realizzazione delle opportunità previste dal Decreto Rilancio so-

no tanti e devono interagire in modo efficace - ha spiegato Giovanni Silvano, Responsabile Area Affari e Agro di Crédit Agricole Italia - Il committente coglie l’opportunità per rivalutare il proprio patrimonio immobiliare. Il 'tecnico’ si occupa della progettazione e del cantiere, il fiscalista sostiene la conformità dell’applicazione della norma, l’impresa deve garantire l’esecuzione dei lavori e all’occorrenza, può riservare particolari condizioni di pagamento, conosciute come “sconto in fattura”. Infine, la banca riveste un duplice ruolo: supporta i clienti e le aziende durante le fasi iniziali attraverso i cosiddetti “prestiti ponte”, in attesa del recupero del credito fiscale, oppure si fa carico dei crediti fiscali acquisiti dal committente o dall’impresa, in modo che questi non debbano attendere il recupero delle detrazioni tramite le quote annuali previste dalla normativa, ottenendo subito la liquidità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lunedì 19 aprile 2021

ECONOMIA

LA PAROLA ALL'ESPERTO

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Inviate le vostre domande su fisco, lavoro, casa, previdenza a esperto@gazzettadiparma.net

CASA

NOTAIO

L'uso esclusivo del giardino in caso di vendita

La verifica tecnica? Ha un ruolo chiave prima del rogito

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Sono proprietario di un appartamento sito al piano terra di un condominio. A seguito di delibera assembleare adottata all’unanimità, alla mia proprietà è stato annesso in uso esclusivo il giardino condominiale antistante all’edificio. Poiché è mia intenzione vendere l’appartamento, vorrei sapere se fosse possibile trasferire al mio futuro acquirente, oltre alla proprietà, anche il predetto uso esclusivo, e con quale tipologia di atto. Lettera firmata

È necessario un contratto di compravendita per trasferire la proprietà

Non è sufficiente una delibera assembleare né ammissibile una servitù

Risponde l'esperto

Giulia Spagnolo Avvocato, per Confedilizia Parma

I

l quesito posto dal lettore impone una disamina della natura giuridica dell’uso esclusivo attribuito ad un condòmino sulle parti comuni, figura molto frequente nella prassi condominiale ma di difficile inquadramento, stante la pressoché mancanza di riferimenti normativi espressi. Tale diritto, infatti, trova esplicito riscontro nel codice civile soltanto all’art. 1126, che disciplina l’uso esclusivo del lastrico solare unicamente ai fini dell’individuazione del criterio di ripartizione delle spese di riparazione e ricostruzione del lastrico stesso. In giurisprudenza si è registrata in passato una difformità di vedute in merito alla qualificazione giuridica dell’uso esclusivo. L’orientamento maggioritario e più recente lo riteneva un diritto reale atipico, riguardante non la persona ma l’unità immobiliare di proprietà del condòmino e, come tale, “tendenzialmente perpetuo e trasferibile” ai successivi aventi causa dell’unità immobiliare cui accede. A tale indirizzo se ne contrapponevano altri, minoritari e più risalenti nel tempo, alcuni dei quali consideravano l’uso esclusivo alla stregua del diritto d’uso ex art. 1021 c.c., e pertanto inalienabile ai sensi dell’art. 1024 c.c., mentre altri lo riconducevano nell’ambito dei diritti personali di godimento. Il contrasto di cui sopra è stato risolto di recente dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che, nella sentenza n. 28972 del 17 dicembre 2020, hanno posto una serie di punti fermi sulla questione, che possono sintetizzarsi come di seguito: - l’uso esclusivo non può assimilarsi né al diritto reale d’uso di cui all’art. 1021 c.c., né ad un diritto

reale atipico, in quanto nel nostro ordinamento i diritti reali costituiscono un numero chiuso, non modificabile dalla volontà dei privati, i quali non possono creare diritti reali nuovi rispetto a quelli previsti dalla legge; - nemmeno può assimilarsi il diritto d’uso esclusivo all’istituto della servitù, non solo per il principio della tipicità dei diritti reali sopra esposto, ma anche per il fatto che la servitù, pur imponendo un sacrificio al fondo servente (il condominio), non può spingersi fino ad escludere la facoltà di godimento del fondo servente stesso, impedendo agli altri condòmini di farne godimento; - esclusa pertanto la natura reale del diritto in parola, non resta che qualificarlo come diritto personale di godimento, idoneo ad instaurare un mero rapporto obbligatorio, con efficacia limitata alle parti contraenti e non opponibile ad eventuali terzi. In conclusione, i principi enunciati dalla pronuncia delle Sezioni Unite conducono a ritenere che, ai fini della cessione del bene in uso esclusivo con efficacia opponibile ai terzi, non sarebbe sufficiente una delibera assembleare assunta all’unanimità, né sarebbe ammissibile l’istituzione di una servitù; dovrebbe pertanto necessariamente ricorrersi alla stipulazione di un contratto di compravendita volto al trasferimento della proprietà del bene comune, con la partecipazione, in veste di alienanti, di tutti i condòmini, in quanto comproprietari del bene esattamente come l’usuario, previa variazione catastale, per scorporare il bene e poterlo poi rogitare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel 2012 ho acquistato un appartamento tramite agenzia. Dopo sette anni scopro (per altri motivi) che nel catastino manca il balcone esterno che in realtà c'è, ma nella conformità tramite il loro geometra non è stato rilevato l’errore... Ora, chiedo: chi deve porre rimedio? Io? L’agenzia? Il venditore? Lettera firmata

Risponde l'esperto

Arturo Dalla Tana Notaio in Parma

È

proprio per far sì che l'obbligo, introdotto nel 1985, di indicare in rogito i dati dei provvedimenti edilizi di autorizzazione delle costruzioni (e, di fatto, di controllo sulla regolarità dei fabbricati italiani) che è invalsa la prassi di far precedere il rogito da una verifica tecnica per accertare che non si tratti di fabbricato abusivo (in tal caso l'atto sarebbe nullo) o che non vi siano irregolarità particolarmente gravi (e qui, sulla base del livello di gravità può sussistere il rischio della nullità) o che si tratti invece di abusi

Il momento cruciale per le verifiche di questo tipo è infatti quello del rogito. Momento che il legislatore ha scelto per un controllo dello stato giuridico degli immobili: prima o poi un immobile è destinato a essere venduto. Chi è il responsabile dell'abuso? si preoccupa (giustamente) di chiedere l'attuale proprietario. Se parliamo della successiva e futura vendita nei confronti del prossimo acquirente, sicuramente lui. Se facciamo riferimento all'agenzia, normalmente no, salvo che l'agenzia non si sia presa la briga e l'onere di fornire al venditore la relazione, comprendendo quell'impegno nella prestazione che si è impegnata a fornire, il che raramente accade. Rimane (nei confronti dell'acquirente) un responsabile, il venditore, che probabilmente senza sua colpa ma fidandosi delle rassicurazioni e del referto del tecnico, ha ceduto quell'immobile senza evidenziare il

Dal 1985 l'obbligo di indicare i dati dei provvedimenti di autorizzazione

Difformità non segnalate? Un problema poco più che simbolico

minori. Per questi ultimi modesti abusi il rischio della nullità dell'atto è scongiurato. Rimane però la responsabilità del venditore, che ha garantito la regolarità urbanistica dell'immobile o comunque che ha taciuto, più o meno consapevolmente, la situazione urbanistica di quanto ha ceduto. Questo perché, in sede di successiva rivendita, il proprietario che è stato male informato dello stato dell'immobile potrebbe trovarsi a sua volta, predisposta una verifica più attenta, a sostenere i costi di una sanatoria. Sempre che una sanatoria sia possibile, il che non è scontato.

problema e risolverlo. Il quale venditore, a sua volta, chiamerà il tecnico cui si era rivolto per chiarire la situazione e, se il problema sarà confermato, porvi rimedio. Chiudiamo però il discorso in positivo. In questi trentacinque anni e più di entrata in vigore della legge, e di conseguenza della redazione di migliaia e migliaia di referti tecnici, il problema di difformità non segnalate è poco più che simbolico. E quando è successo, mai o quasi mai si è trattato di abusi rilevanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


ECONOMIA

Lunedì 19 aprile 2021

FORMAZIONE

Volumi d'affari

Le insidie del libero commercio

Cisita Un progetto sulla tecnologia Tpm e un focus specifico sul credito d'imposta

Competenze 4.0, Sidel investe nel proprio futuro di Sara Colonna

L

Irene Rizzoli presidente del Cisita

Diego Grazioli Industrial Engineering Manager di Sidel

a rivoluzione 4.0 in Italia è iniziata e sta producendo i primi frutti. Sono molte le imprese che hanno investito in nuovi impianti e tecnologie grazie agli incentivi fiscali e, tuttavia, non riescono a sfruttare appieno le opportunità derivanti dall’integrazione tra meccanica tradizionale e digitale, che richiede nuove competenze per guidare macchine complesse. «Il rischio è che oggi si crei un gap difficilmente colmabile tra le aziende che nell’ultimo quinquennio avevano già avviato tale integrazione e quelle che solo oggi si affacciano al tema. L’Italia, seppure possa contare su imprese di assoluta eccellenza, sconta in media un ritardo sul fronte della digitalizzazione in parte attribuibile anche alla scarsa disponibilità delle professionalità richieste», spiega Riccardo Rosselli, Sidel HR Director Italy and Parma Managing Director. L’investimento in formazione è l’elemento chiave perché la quarta rivoluzione industriale possa davvero produrre i benefici aspettati. Una urgenza che deve essere affrontata dagli imprenditori per permettere all’Italia e al nostro territorio di cogliere fino in fondo la trasformazione digitale. Nessuna sorpresa, è normale procedere prima con l’adeguamento della tecnologia e poi con il capitale umano, ma non c’è più tempo perché il mercato si muove più velocemente dell'innovazione. «Quello che è nuovo oggi è già vecchio domani», afferma Diego Grazioli, Industrial Engineering Manager di Sidel. Le scorse rivoluzioni industriali erano più lente, consentivano un ricambio di competenze nelle generazioni successive mentre oggi l’evoluzione tecnologica è repentina e impone un adeguamento immediato. È importante che la formazione sia finalizzata. «Per tutte le imprese, grandi o piccole,

la crescita delle competenze 4.0 è una necessità se non si vuole che il tessuto imprenditoriale resti indietro nella sfida della competitività - afferma Irene Rizzoli, Presidente di Cisita, da oltre 30 anni la società di servizi per la formazione di Upi e Gia - i nostri format sono in costante evoluzione; anche oggi, in un momento storico particolare, confermiamo l’impegno per offrire alle aziende soluzioni in linea con le due macro tendenze: la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale». La formazione 4.0 corre su due binari e gli imprenditori sono diventati consapevoli che il cosiddetto ‘revamping’, l’ammodernamento del capitale umano, è cruciale quanto quello dei macchinari e comporta benefici in termini di soluzioni sostenibili. «Con la stampante digitale è possibile inviare un pezzo di ricambio da Parma a un impianto dall’altra parte del mondo in tempo reale anziché caricarlo su un aereo con un notevole risparmio in termini di emissioni per l’ambiente», spiega Grazioli. Poi c’è tutto il tema dei Big Data. Il salto digitale è costituito dalla possibilità cognitiva delle macchine ed è importante che la formazione sia orientata a potenziare le competenze di raccolta, let-

Irene Rizzoli, Cisita: «I nostri format sono in costante evoluzione. Due le macro tendenze: digitale e sostenibilità»

tura e comprensione dei dati, cruciali per prendere le giuste decisioni. «La raccolta di Big Data ci permette di analizzare il funzionamento delle nostre macchine in qualunque impianto nel mondo da remoto» spiega Rosselli. Le informazioni disponibili sono differenti a seconda del modello di business. Occorre formare persone in grado di leggerle. «Ascoltiamo le imprese e facciamo un progetto taylor made, cuciamo per loro un vestito su misura. Questa è la nostra forza e un valore aggiunto per vincere le sfide imposte dal cambiamento» sottolinea Rizzoli. Una sfida tutt’altro che facile ma un’opportunità da cogliere subito. Gli strumenti non mancano: ci sono gli incentivi fiscali con il credito di imposta dedicato alla crescita delle competenze. «Abbiamo arricchito il ventaglio di servizi con un focus specifico relativo al Credito d’imposta legato alla formazione su tematiche afferenti a Industria 4.0 dallo scorso anno fino al 2021» dice Rizzoli. È il momento di farne uso provando a ribaltare un'idea cristallizzata nella storia delle relazioni industriali, ovvero che la formazione sia solo un diritto dei lavoratori. È anche un’occasione per l’impresa che deve cogliere la trasformazione 4.0 per non esserne travolta. Gruppo Sidel ha investito solo lo scorso anno qualcosa come 2,6 milioni di euro in formazione, una cifra significativa. «Il mercato si muove cosi rapidamente che la formazione è il solo modo per restare al passo» puntualizza Grazioli sintetizzando la filosofia del Gruppo. In quest’ottica l’azienda ha puntato su un piano formativo per la cui gestione è stata affiancata da Cisita Parma. L’intervento ha avuto l’obiettivo di condividere i concetti di base della tecnologia TPM (Total Productive Maintenance) oltre a quello della stampante 3D. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Secondo Ha-Joon Chang, docente di economia a sviluppo a Cambridge (USA) gli occidentali sono cattivi samaritani perché per la crescita impongono le regole del liberismo. Tutti i paesi del miracolo economico dell’est (a partire dalla nativa Corea) sono diventati forti, superando in molti casi la difficile trasformazione da economie con reddito procapite basso a medio ed a medio-alto (quella che la Cina sta cercando di fare adesso) solo proteggendosi dalla concorrenza insostenibile dei paesi già sviluppati e delle loro “agenti”, e in particolare investendo e proteggendo le loro “aziende bambine”. La sua tesi in qualche modo centrale è che il libero commercio, senza alcuna protezione, è adatto solo a garantire che chi è più forte lo diventi di più e quindi che chi è più debole lo resti. Ma questa non è un’idea orientale, e non è neppure un’idea novecentesca. Tutti i paesi che sono cresciuti e hanno superato sfide, dagli Usa all’Inghilterra, lo hanno fatto. «Il capitalismo funziona solo se è regolamentato» scrive Chang che ritiene valga lo stesso per la finanza. Allora, parafrasando Winston Churchill, dobbiamo davvero supporre che Il capitalismo è il peggior sistema economico eccezion fatta per tutti gli altri. S.C. ‰‰

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La tua agenda NUMERI UTILI

Emergenza

J CARABINIERI 112 J POLIZIA 113 J EMERGENZA INFANZIA (tel. Azzurro) 114 J VIGILI DEL FUOCO 115 J GUARDIA DI FINANZA 117 J PARMASOCCORSO 118 J CORPO FORESTALE-EMERGENZA 1515 J SOCCORSO STRADALE ACI 803116 J SOCCORSO ALPINO E.R. 8008.48088 J EMER. PREVENZIONE 800.216185 J VOL. PROTEZIONE CIVILE 335.5417500 J PROT. CIVILE (centralino) 0521.957320

Sicurezza

0521.2194 0521.219566 (ufficio denunce) 0521.219511 J POLIZIA POSTALE 0521.219550 J POLIZIA STRADALE 0521.947511 J POLIZIA FERROVIARIA 0521.771343 J CARABINIERI (centralino) 0521.5371 J CARABINIERI S. Pancrazio 0521.671128 J CARABINIERI Parma Centro0521.229770 J CARABINIERI Vigatto 0521.630243 J CARABINIERI Ris 0521.231507 J VIGILI URBANI 0521.218730 J QUESTURA (centralino) J QUESTURA (Urp)

J CARABINIERI FORESTALI

0521.235808

Taxi

J RADIOTAXI 0521.252562 J P.LE STAZIONE (orario continuato)

J IREN SERV. CLIENTI

J PIAZZA GARIBALDI (orario 6-24)

J COMUNE (centralino) J COMUNE (Urp) J COMUNE (Sportellostrade) J COMUNE (Iat) J COMUNE (sportellocasa) J INFORMAGIOVANI J INFORMA STRANIERI J SERVIZI DEMOGRAFICI J PROVINCIA (centralino) J PROVINCIA(Urp) J POLIZIA PROVINCIALE J UNIVERSITÀ (centralino) J UNIVERSITÀ (orientam.) J UNIVERSITÀ (Urp) J TRIBUNALE

0521.771077 0521.233101

J OSPEDALE via Abbeveratoia (orario 7.30-20)

0521.983710

Servizi sanitari

J OSPEDALE J AZIENDA USL J GUARDIA MEDICA J ASSISTENZA PUBBLICA J CROCE ROSSA J TRIBUNALE DEL MALATO

Ambiente

J ENEL J IREN AMBIENTE

0521.702111 0521.393111 0521.292555 0521.224911 0521.283330 0521.702489 800.900800 800.212607

Guasti

J IREN EMERG. ACQUA POTABILE

E FOGNATURA J IREN EMERG. GAS

800.038038 800.343434

CORONAVIRUS

Ministero della Salute

800.033.033

1500

È il numero verde attivo 7 giorni su 7, dalle 8.30 alle 18, per avere informazioni sanitarie.

È il numero verde per avere informazioni dirette. Inoltre è attivo e costantemente aggiornato il portale www.salute.gov.it dove sono disponibili gli strumenti informativi predisposti per i viaggiatori e le risposte alle domande più frequenti.

118 Va contattato solo in caso di emergenza. La raccomandazione è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o pediatra.

Sanità pubblica Ausl tamponi

Ausl di Parma

Il Dipartimento di Sanità Pubblica (DSP) dell’Ausl effettua i tamponi nelle modalità comunicate direttamente agli interessati. Gli esiti dei test sono comunicati dal DSP o sul fascicolo sanitario elettronico (per chi lo ha attivato). E’ possibile anche richiederli a richiestaesiticovid@ausl.pr.it, allegando il proprio documento d’identità.

0521.393232

Rientri dall’estero

È il numero fisso messo a disposizione dall’Azienda sanitaria per avere informazioni in generale sul virus, i sintomi e le precauzioni per contrastare la diffusione. Il numero è attivo da lunedì a venerdì 8.30-13/14-18 e sabato 8.30-13.

Enti

800.343434 800.969696

0521.40521 0521.40521 800.484896 0521.218889 0521.218385 0521.218749 0521.273875 0521.031786 0521.931011 0521.931931 0521.931680 0521.032111 0521.034039 0521.034006 0521.031311

Per chi rientra in Emilia-Romagna dall’estero, sono attive specifiche procedure che variano in base al Paese di provenienza o transito. Le informazioni sui comportamenti da seguire sono disponibili nei portali dedicati della Regione e del Ministero degli Affari Esteri, accessibili dalla home page del sito www.ausl.pr.it sezione «Covid-Info e News».

J RECUP. CANI 334.3634694 J J RESCUE DOGS 3886443131 J RECUPERO ANIMALI SELVATICI

800216185

Associazioni

J AVO J AIDO J AVIS COMUNALE J ADAS/FIDAS J AVOPRORIT J ALCOLISTI ANONIMI J CENTRO ANTIVIOLENZA J LEGA ITALIANA TUMORI J TELEFONO AMICO J ACAT ASS.ALCOLISTI J AL-ANON FAM.ALCOLISTI J CASA DELLA GIOVANE J PARMAIL J UNIONE PARKINSONIANI

0521.702550 0521.703036 0521.980609 0521.703034 0521.293285 338.8958181 0521.238885 0521.988886 0521.284344 0521.242050 800.087897 0521.285923 337458017 0521.231318

Animali

J LIPU 0521.273043 J LEGA DIFESACANE 0521.238439 J ENPA 0521.992519 J CANILE 0521.218779/218861

FARMACIE

Regione Emilia Romagna

Numero di emergenza

J IREN EMERG. ELETTRICITA' 800.910101 J IREN EMERG. TELERISCALDAMENTO

Aperte dalle 8,30 alle 19,30

J BIXIO Via N. Bixio, 5 J CASSITTO L.go F. Parri, 41/g J CAVAGNARI Via La Spezia, 150/a J CHIAPPARI Via Cava in Vigatto, 14 J COMUNALE FLEMING Via Fleming, 27/a J CONTINI Via Mazzini, 10/b J STADIO TARDINI P.le Risorgimento, 1/c

Aperte 24 ore

J COM.LE MILLE V.le Dei Mille, 52/b

Info turni tel. 0521/386569

GUARDIA MEDICA

Il servizio è attivo: dal lunedì alla domenica, dalle 20 alle 8; nei prefestivi, dalle 10 alle 20 (al sabato dalle 8 alle 20); nei festivi, dalle 8 alle 20. Per accedere è necessario telefonare alla sede ambulatoriale di riferimento, prima di presentarsi: Parma 0521.292555 Sorbolo 0521.690184 Colorno 0521.815583 Fidenza 0524.515620 Salsomaggiore 0524.574276 Noceto 0521.625230 San Secondo 0521.872267 Busseto 0524.91000 Fontanellato 0521.822424 anche per Sissa-Trecasali 821072 Langhirano 0521.857454 Collecchio 0521.802244 Traversetolo 0521.842853 Calestano 0521.857454 Lagrimone per Tizzano, 0521.857454 Palanzano, Monchio, Neviano Corniglio 0521.857454 Borgotaro 0525.970353 Fornovo 0525.401279 Bardi 0525.72309/71904 Bedonia 0525.820012 Berceto 0525.60040/629050 Bore 0525.79119 Medesano 0525.420074 Pellegrino 0524.64142 Varsi 0525.74206


Lunedì 19 aprile 2021

La tua agenda

COSA DICONO LE STELLE

CHE TEMPO FA

TRENI Per Bologna

R 4.11 (5.23) – R 6.00 (7.10) – RV 6.15 (7.29) – IC 6.20 (7.16) – RV 6.47 (8.05) – R 7.17 (8.14 – no fest.) – RV 7.27 (8.25) – R 7.37 (8.42) - R 7.55 (9.10) – R 8.06 (8.57 – solo sab. e dom.) – RV 8.27 (9.25) – IC 8.40 (9.54) – RV 9.00 (10.10) – RV 9.27 (10.25) – R 9.58 (11.10 – no fest.) – RV 10.27 (11.25) – RV 11.00 (12.09) – IC 11.18 (12.19 – solo sab.) – RV 11.27 (12.25) – FA 11.54 (12.42) – R 11.58 (13.10 – no fest.) - RV 13.00 (14.10) 13.27 (14.25) – FB 13.54 (14.42) – R 13.58 (15.10) – RV 14.27 (15.25) – RV 15.00 (16.10) – RV 15.27 (16.25) – IC 16.04 (16.58) – R 16.06 (17.16) – RV (16.27 (17.25) - IC 16.42 (17.50) – RV 17.00 (18.10) – R 17.19 (18.20) – RV 17.27 (18.25) – R 17.58 (19.10) – RV 18.27 (19.25) – IC 19.04 (20.00) – RV 19.06 (20.16) – RV 19.27 (20.25) – RV 20.00 (21.08) – R 20.27 (21.25) – RV 21.00 (22.14) – R 21.33 (22.33) – R 21.45 (22.55) – ICN 22.06 (23.05) – R 22.26 (23.24) – RV 23.34 (0.30)

Per Milano Centrale

ICN 5.24 (6.55 Milano Porta Garibaldi) - ICN 5.31 (7.00) - R 6.10 (7.45) – RV 6.27 (8.00) –

Per Brescia

RV 6.40 (8.17 – no fest.) – RV 7.03 (8.50) – R 8.18 (9.50) – RV 9.03 (10.45) – IC 10.39 (12.15 – no 9/5, 16/5, 23/5) – RV 11.03 (12.45) – IC 12.20 (13.40) – RV 13.05 (14.45) – FB 14.07 (15.25) – R 14.18 (15.45) – RV 15.03 (16.45) – RV 17.03 (18.45) – FA 17.07 (17.54) – IC 18.14 (19.40) – R 18.18 (19.45) – RV 19.03 (20.45) – RV 19.33 (21.20 Milano Porta Garibaldi – no sab. e fest.) – R 20.05 (21.45 – si effettua solo venerdì) – IC 20.13 (21.40) – RV 21.03 (22.45) – R 21.50 (23.25 – si effettua sab. e dom.) – IC 22.09 (23.40)

R 5.12 (7.07 – no fest. – no 24/4, 25/4, 29/5, 30/5, 5/6, 6/6) – R 6.12 (8.07) – R 7.12 (9.07 – no fest.) – R 8.12 (10.07) – R 10.12 (12.07) – R 12.12 (14.07) – R 13.12 (15.07 - no fest.) – R 14.12 (16.07) – R 16.12 (18.07) – R 17.32 (19.04 – no fest.) – R 18.12 (20.07) – R 19.12 (21.07 – no festivi) - R 20.12 (22.07)

Per Salsomaggiore Terme

R 13.02 (13.24) – R 16.00 (16.24) – R 19.00 (19.24)

Per La Spezia

Per Roma

ICN 0.42 (7.17 Roma Tiburtina) – IC 6.20 (11.45 Roma Tiburtina) – IC 16.04 (21.22 Roma Tiburtina)

Per Ancona

R 6.15 (10.16) – R 7.27 (11.16) – R 8.06 (11.54 – solo sab. e dom.) – IC 8.40 (12.23) – RV 9.27 (13.53 feriali, 13.16 festivi) – RV 10.27 (14.50) – IC 11.18 (14.58 – solo sab.) – RV 11.27 (15.16) – FA 11.54 (14.31) – RV 13.27 (17.16) – FB 13.54 (16.31) – RV 15.27 (19.22) – RV 16.27 (20.20) – IC 16.42 (20.23) – RV 17.27 (21.16) – RV 19.27 (23.18) – ICN 22.06 (1.30)

R 5.14 (7.22) – R 6.27 (8.44 – no 24/4, 25/4, 29/5, 30/5, 5/6, 6/6) – R 7.45 (9.44 - no 24/4, 25/4, 29/5, 30/5, 5/6, 6/6) - R 12.26 (14.35 – no fest., no 24/4, 29/5, 5/6) – R 13.44 (15.56 – no 24/4, 25/4, 29/5, 30/5, 5/6, 6/6) – R 15.53 (18.03 – no 24/4, 29/5, 5/6) – R 17.48 (19.54 –no 24/4, 29/5, 5/6) – R 19.44 (21.54 – no fest., no 24/4, 29/5, 5/6) – R 20.57 (23.06 – no 24/4, 25/4, 29/5, 30/5, 5/6, 6/6) – R 22.40 (0.45 – solo fest., no 25/4, 30/5, 6/6)

Per Suzzara

R 6.29 (7.51 – no fest.) – R 7.46 (9.05 – no

fest.) – BUS 7.50 (9.10 – solo fest.) – R 9.01 (10.17 – no fest.) – BUS 10.50 (12.10 – solo fest.) – R 11.03 (12.16 – no fest.) – R 12.36 (13.53 – no fest.) – R 13.50 (15.05 – no fest.) – R 14.37 (15.55 – no fest.) – R 15.51 (17.08 – no fest.) – R 17.05 (18.20 – no fest.) – BUS 17.50 (19.10 – solo fest.) – R 17.54 (19.09 – no fest.) – R 19.03 (20.22 – no fest.) - R 20.19 (21.33 – no fest.) _______________________ Tra parentesi l’orario di arrivo nelle stazioni indicate ed eventuali annotazioni. R=Regionale, RV=Regionale veloce, IC=Intercity, ICN=Intercity Notte, FB=Frecciabianca, FA=Frecciargento. Orari validi fino al 5 giugno 2021.

Gli orari dei treni possono subire variazioni in questo periodo di emergenza Covid

AEREI

Giorno

N.Volo

Partenza

PARMA-CHISINAU

FLY ONE

Lunedì Martedì Sabato Sabato

9.40 16.10 16.10 16.10

PARMA-TRAPANI

Venerdì Domenica

Biglietteria Ticket desk +39.0521.9515 RYANAIR - www.ryanair.com - 895.895.8989 FLY ONE - www.flyone.aero.md Gli orari schedulati potrebbero subire variazioni Per informazioni in tempo reale visitate il sito www.parma-airport.it

PARMA-BARI

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Arrivo

EGOAIRWAY

Martedì - Giovedì - Domenica

N.Volo

CHISINAU-PARMA

13.00 19.30 19.30 19.30

Lunedì 7.30 Martedì 14.00 Sabato 14.00 Sabato 16.10

TRAPANI-PARMA

ALBASTAR

17.10 17.10

Giorno

18.45 19.45

Venerdì Domenica

PARMA-CATANIA

Tutti i giorni

Partenza

Arrivo Periodo FINO AL 31 MAGGIO FINO AL 27 APRILE FINO AL 31 MAGGIO FINO AL 31 MAGGIO

FLY ONE

8.50 15.20 15.20 19.30

ALBASTAR

14.50 14.50

EGOAIRWAY

16.20 16.20

FINO AL 21 MAGGIO FINO AL 30 MAGGIO

PARMA-LAMEZIA

EGOAIRWAY

Martedì - Giovedì - Sabato


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Lunedì 19 aprile 2021

Parolaailettori Le lettere devono essere firmate con nome, cognome e indirizzo del mittente

L'indirizzo a cui spedire: Via Mantova 68, 43122, Parma

@ L'indirizzo e-mail: Lettere@ gazzetta diparma.it

I due filmati su Facebook Gentile direttore, le confesso, dopo aver visto due filmati su Facebook, di aver perso ogni speranza. Mi riferisco a due specifici episodi, il primo riguarda un signore di Alseno che, su Facebook, lamenta di essere stato aggredito da due lupi, uno dei quali dopo averlo morsicato ad una gamba se ne andava via brandendo una sua scarpa. Ora, nel confermare che i lupi, come tutti gli animali selvatici presenti sul nostro territorio, non aggrediscono mai l’uomo sempre che non li si costringe a farlo, se mai questa cosa fosse accaduta (evento che per la sua unicità dovrebbe fare il giro del mondo), posso garantire che il predatore non si sarebbe limitato a dare un semplice morso al malcapitato, accontentandosi poi di una scarpa (sic)… È assai probabile che si siano scambiati dei semplici cani per dei lupi. La qual cosa capita di frequente. La seconda vicenda riguarda due persone che, dimostrando totale irresponsabilità, si avvicinano alla tana di una lupa che accudisce i suoi cuccioli. La scena si esaurisce con uno scatto della lupa a bocca aperta e denti digrignati contro la

Risponde il direttore Claudio Rinaldi

Allarmismo e autorevolezza Caro Direttore,

leggo quotidianamente la «Gazzetta di Parma» e ho notato che sono stati scritti degli articoli allarmistici circa la somministrazione dei vaccini. Per coloro che devono vaccinarsi non aiuta sapere che con il richiamo un signore di 73 anni ha avuto delle conseguenze serie. Nella «Gazzetta» di oggi si è data notizia di decessi avvenuti dopo la vaccinazione. Le notizie vanno date ma non di certo quelle che non servono a nulla ma che impauriscono e agitano le persone. Abbiamo già avuto da esperti virologi comunicazioni contrastanti che non hanno fatto che creare una grossa confusione e disorientamento. Ornella Bocchia Parma 16 aprile mano dello sciagurato… Vale la pena ribadire che tutti gli animali selvatici possono divenire aggressivi solo se messi nella condizione di farlo come ad esempio se devono difendere la propria prole. Sono aggressive le galline per salvaguardare i propri pulcini, le pecore per salvaguardare gli agnelli, le vacche i vitelli, i cani i loro cuccioli e così via. Giorgio Mezzatesta Parma, 18 aprile

G

entile lettrice, accettiamo volentieri tutte le critiche, specie se costruttive: ma, in tutta sincerità, non definirei «allarmistico» l'articolo che raccontava dell'uomo ricoverato per un malore dopo la somministrazione del vaccino. Era una notizia: ed era doveroso pubblicarla. Lo abbiamo fatto con tatto, come cerchiamo sempre di fare: in questo caso, precisando che il paziente presentava un quadro patologico molto complesso (come ci ha spiegato il primario del Pronto soccorso) ed evidenziando nel titolo che le sue condizioni erano migliorate poco dopo il ricovero all'ospedale. Quanto alla notizia sui decessi

Matteo Salvini politico fortunato Cortese direttore, è inutile...Matteo Salvini, politicamente parlando, è proprio nato con la camicia. Come altro considerare il suo rinvio a giudizio per una vicenda, quella della Open Arms, chiaramente più politica che giudiziaria? In cui soggetti che dovrebbero rappresentare uno dei poteri costituzionalmente riconosciuti si prestano ai

avvenuti dopo la vaccinazione, il titolo della notizia era «In Italia 100 morti dopo l'iniezione. Nesso solo per uno». Difficile definirlo allarmistico, convenga con me. Non è realisticamente pensabile di pubblicare solo buone notizie, e censurare quelle che possono impaurire i lettori. La nostra regola è di fare tutto il possibile per puntare sull'autorevolezza. Lo abbiamo sempre fatto, a maggior ragione trattando temi legati a questa dannata pandemia. Anzi, il nostro obiettivo è proprio ottenere attraverso la professionalità la fiducia dei lettori, che già sono travolti da un proliferare di bufale che circolano sui social network.

giochi dei palazzi altrui. Tant'è che la "fortuna" politica dell'attuale leader della Lega poggia ormai solo sull'uso strumentale di vicende pseudogiudiziarie come questa. In cui, mi si perdoni la franchezza, ciò che risulta sempre più poco credibile è la faziosità dell'accusa! Salvini si può quindi permettere di viver di rendita visto come i suoi avversari continuano a fargli questo favore. Per saccenza e presunzione e senza rendersene conto.

Profilo Facebook: Gazzetta di Parma

Profilo Instagram: @gazzettadi parma

Claudio Rinaldi

Ma il peggio non è il protagonismo politico o giudiziario dei singoli soggetti ma il rischio di continuare a gettare discredito sulla Costituzione e sull'altrui sofferenza. Perché è a questo nuovamente che assisteremo. A un rinfaccio nelle aule giudiziarie di chi ha "meglio" seguito o interpretato questo o quel articolo costituzionale. Mario Taliani Parma, 18 aprile

IPSE DIXIT

Il vostro selfie

Il mio amore per Antelami e il Regio

Grazie a Dio possiamo ritrovarci di nuovo in questa piazza per l’appuntamento domenicale. Mi mancava Papa Francesco

Mi chiamo Francesca Beretta ho 25 anni studio discipline della musica e del teatro a Bologna e ora che sono tornata a Parma quando riesco mi piace passeggiare e incontrarmi con gli amici al Battistero nel cuore artistico pulsante della città di Parma. Ho sempre ammirato l’opera di Antelami e percorro spesso la via del Duomo, molto vicina al Teatro Regio con il quale ho avuto la fortuna di collaborare.

Fondi ai ricercatori migliori, stop soldi a pioggia alle università. Sostegno alla ricerca e non assistenza sociale Tito Boeri, economista

Tifare Torino è una condizione dello spirito, le mie figurine sono quelle del '66

Inviate le vostre foto (d'amore per l'arte o di denuncia) all'indirizzo lettere@gazzettadiparma.it

Alessandro Barbero, storico

FONDATA NEL 1735

DIRETTORE RESPONSABILE: CLAUDIO RINALDI VICE DIRETTORE: STEFANO PILERI EDITRICE: Gazzetta di Parma s.r.l. - Via Mantova, 68 - Parma

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: DIREZIONE -REDAZIONE -AMMINISTRAZIONE -TIPOGRAFIA: PRESIDENTE: Giovanni Borri; Via Mantova, 68 - 43122 Parma, - Tel. 0521/2251 - Fax VICEPRESIDENTE: Emanuela Bardiani; 0521/225522 - e-mail segreteria@gazzettadiparma.net CONSIGLIERI: Guido Barilla, Enrico ABBONAMENTI (per l'Italia) Gaibazzi, Mario Marini, Marco Occhi, 359 copie Euro 343,00; 180 copie: Euro 202,00; 90 copie: Michele Pizzarotti. Euro 102,00 - Prezzo di una copia arretrata: Euro 3,00 DIRETTORE GENERALE: Pierluigi Spagoni. Poste Italiane Sped. in A.P. . - D.L. 353/2003 conv. L. COLLEGIO SINDACALE 46/2004 art. 1 c1, DCB Parma - Gazzetta Card: 359 copie PRESIDENTE: Nicola Bianchi; Euro 298,00; 180 copie Euro 173,00. SINDACI EFFETTIVI: Paolo Alinovi, Vincenzo Con MiniCard Small 15 copie Euro 20,00; con MiniCard Simonazzi. Large 40 copie Euro 50,00; con MiniCard XL 58 copie STABILIMENTO TIPOGRAFICO: Centro Stampa Euro 70,00 Poligrafici s.r.l., via Mattei 106 Bologna TIRATURA LUNEDÌ 19 APRILE 32.530 COPIE CERTIFICATO N. 5995 DEL 04-12-2006

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A 5,50 per parola. (La data di pubblicazione degli annunci economici è indicativa). Avvisi in cassetta RPQ (Gazzetta Lavoro uscita martedì) A 150,00 a modulo (mm. 43bx26h) più FF A 30,00 per pubblicazione in abbinata anche su sito Internet www.gazzettadiparma.it per 7 gg. consecutivi (da martedì a lunedì). Più A 3,80 gestione e controllo materiale clienti + Iva 22%. Subconcessionaria esclusiva per la raccolta della pubblicità nazionale: O.P.Q. srl Via Pirelli, 30 20124 - Milano - Tel. 02.66992511 Fax 02.66992520. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. Orario sportello per ricezione necrologie: VIA MANTOVA, 68 FERIALI 8,30-12,30/15,30-19,30 - SABATO, DOMENICA E FESTIVI (solo necrologie) 16,30-19,30 - www.publiedi.it


Lunedì 19 aprile 2021

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Opinioni commenti L'INTERVENTO DISEGNARE LA CITTÀ DEL FUTURO STORIA E PROGETTO: LE BASI FONDAMENTALI di Dario Costi *

condizione di avanzamento che sviluppa una prospettiva attiva di ricerca, di indagine e di approfondimento. «Progettare» – pro-gettare – significa lanciare in avanti. Non è solo una idea o una visione. È un proposito ordinato perché possa essere realizzabile. È una dichiarazione di intenti e un’affermazione a modificare l’esistente. Se ci pensiamo un attimo ci accorgiamo che i due termini esprimono un impegno e un lavoro

Tradurre la tradizione in un modo adeguato all'epoca in cui viviamo pensato per guardare avanti, riordinare e rendere esplicite conoscenze ed informazioni ed elaborare, facendo questo, una narrazione del tempo passato per il tempo futuro. In questa consonanza di significati, il progettista è come un arciere posto in mezzo tra l’una e l’altro. Più nella fase del caricamento il dardo verrà portato indietro nella Storia, più partirà forte e colpirà lontano nel Progetto. La potenza del suo gesto dipende dalla profondità del caricamento. La distanza finale del suo lancio è legata alla misura del suo arretramento iniziale. Più l’arco sarà

Gli altri giornali Cambierà il mondo più della seconda guerra mondiale

Negli occhi dei pazzi: la follia oggi

Pasticcini golosi e dietetici: riviste le ricette storiche

C

egli occhi dei pazzi: viaggio nei luoghi della malattia mentale. Questo il titolo del reportage pubblicato dal settimanale Sette. Uno scrittore, Daniele Mencarelli, un fotografo, Valerio Bispuri: due sguardi sull’esplosione delle patologie in Italia nel 2021, sulla narrazione che ne facciamo. E una domanda: è possibile essere uomini e donne, fino in fondo, guardando in faccia la fragilità invece di pensare subito a come combatterla? «I pazzi fanno paura.questo l'incipit del servizio Perché colgono i precipizi dell’esistenza, perché li affrontano, per come lo può fare un essere umano, senza armi, difese. I pazzi fanno paura. Da sempre. Per sempre. Guardano quello che gli altri, i normali, non riescono a sostenere con lo sguardo. E alla fine si bruciano. Dal troppo dolore. Ma la malattia mentale non può essere una narrazione sempre uguale a sé stessa».

N

eno calorie, più gusto e perfino più divertimento. Ma è una sfida possibile? In ogni caso, questo è l'obiettivo che i pasticceri Pierre Hermé e Frédéric Bau si sono posti. Da tre anni lavorano insieme a «delizie ragionate», pasticcini più leggeri, dove la riduzione delle calorie non si basa sull'utilizzo di dolcificanti artificiali, ma su una profonda revisione delle ricette. «Prendiamo, ad esempio, - scrive Le Monde - un classico di Pierre Hermé, la crostata “Infinitely Vanilla”: nella sua nuova versione, è ancora altrettanto potente nel gusto, se non di più. La differenza identificabile sta nel cambiamento del tipo di impasto: al posto di un tradizionale impasto di pasta frolla, il nuovo boccone croccante sembra meno burroso, un po 'come un biscotto da antipasto. Risultato delle gare: 250 calorie per un singolo pasticcino invece di 400».

laudio Magris (Trieste, 82 anni) racconta la «sua» pandemia. La riflessione è che alla fine la tragedia del coronavirus cambierà il mondo più della seconda guerra mondiale. In sintesi, Magris racconta di aver la trascorso la pandemia confinato nella sua casa di Trieste (nord Italia). Non è stato il suo anno migliore. In nessun senso. Un giorno si ritrovò a fissare fuori dalla finestra, senza nemmeno voglia di leggere. «La vita a volte ci rinchiude: - scrive El Paìs - è passato molto tempo da quando Magris è stato nel famoso caffè di San Marco, dove ha goduto di un certo anonimato in interminabili pomeriggi letterari. Ma è appena stato vaccinato e ha viaggiato di nuovo. Nel giardino della residenza dell'Ambasciata di Spagna al Gianicolo Romano, l'autore di Danubio (Anagrama, 1986), racconta la leggendaria storia con cui ha attraversato la cortina di ferro».

M

incurvato, più la freccia andrà lontano. L’architetto che lavora sulla città deve allora scavare nella memoria sia in verticale ed in orizzontale. In verticale, nella scala più propriamente architettonica, potrà scoprire che sul sedime del suo progetto e nel suo intorno sono successe molte cose e che molte di queste sono stimoli straordinariamente utili per trovare la nuova forma di uno spazio antico. Portare la conoscenza negli strati della storia consentirà allora di lanciare verso l’alto progettualità più solide e convincenti. In orizzontale, nella scala più ampia del progetto urbano, potrà capire che le strade

IL PUNTO LA DOPPIA PIRAMIDE PER LA GEOPOLITICA: 1000 I SOGNI NON SI LASCIANO DIAMO I NUMERI

S

crivere di città nel giorno in cui la Gazzetta di Parma ripensa la propria grafica recuperando la propria memoria è un’occasione preziosa. Una nuova forma come traduzione contemporanea di un antico simbolo che ha segnato il giornale della città e le sue espressioni tipografiche è una operazione esemplare, un modo profondo di pensare il presente che possiamo applicare su molti piani e in molte occasioni. Alcune precisazioni sono allora utili per comprendere i riflessi positivi di operazioni come queste in termini culturali. Il rapporto tra Storia e Progetto è una delle grandi questioni che la cultura contemporanea sta rielaborando, sciogliendo finalmente il conflitto ideologico di contrapposizione di un tempo in una dialettica viva, positiva e ricca di sollecitazioni. Conviene allora riprendere alcuni termini e collegarne il significato primo alla nostra azione intellettuale e progettuale nell’oggi, così come conviene ogni anno tornare ad ascoltare la prima lezione che Carlo Mambriani fa ai nostri laureandi in «progettazione urbana strategica». Potremo allora rispolverare alcuni concetti che rischiano di diventare opachi e che vanno invece tenuti lucidi e risplendenti davanti a noi. La metafora dell’arciere è l’immagine eloquente per collegare Storia e Progetto con cui apre la lezione. «Storia» – historia – è connessa al concetto di sapere. La conoscenza non è però uno studio fine a se stesso. È all’opposto un’analisi strutturata come

della periferia sono frecce appoggiate tra le case. Se le tiriamo indietro ricollegandole al cento storico potremo proiettarle verso la campagna. Le nostre periferie non sono, come può sembrare in alcuni casi, insediamenti separati e parti staccate dal nucleo originario e dal territorio. Sono piuttosto lo spazio intermedio tra l’uno e l’altro e possono riscoprire il valore di questa posizione muovendo quella freccia sulle strade, tirandola indietro fino al centro storico per poi poterla scoccare nel paesaggio. Ricucire il rapporto tra centro e periferia vuole dire allora recuperare anche un rapporto fisiologico con l’ambiente e il territorio. Ritrovare questo rapporto fisico è la condizione per ricollegare le esperienze umane delle varie parti di città. La continuità e la qualità dello spazio pubblico e il disegno di un sistema di luoghi che riavvicini le persone è la scommessa della stagione della Rigenerazione urbana che stiamo vivendo. La Comunità urbana potrà allora seguire quotidianamente il movimento della freccia e riscoprire la possibilità di ritrovarsi, come un tempo, nelle strade e nelle piazze. Storia e Progetto sono quindi le due azioni simmetriche e collegate: sono la carica e lo scarico della forza che può riportare le persone ad incontrarsi. La parola che forse più di tutte collega questi due concetti è quindi «Tradizione». Ernesto Nathan Rogers, uno dei grandi maestri dell’architettura italiana, ricordava che il termine «Tradizione» è legato etimologicamente a due concetti: «Tradurre» e «Tradire». La Tradizione chiede di essere portata avanti non come blocco intoccabile ma come base da modificare. Questa modificazione potrà mantenere l’essenza dell’identità di sempre solo aggiornandola alla condizione attuale, reintepretandone il mandato con la sensibilità rispettosa ma progressiva di oggi. Lunga vita allora alla storia della città, «tradotta e tradita» dell’architettura contemporanea. * Docente di Composizione Architettonica e Urbana - Università di Parma

Vaticano Gli abitanti Ha il numero di abitanti minore tra tutti gli Stati del mondo. La Cina, all’estremo opposto, ha una popolazione di ben 1.382.710.000 abitanti.

28 giorni La pelle È il tempo per rinnovarsi completamente. Quattro settimane sono necessarie perché la nostra epidermide cambi. Non siamo così diversi da rettili e insetti.

I

n un articolo riguardante un progetto della Fondazione Barilla pubblicato sulla Gazzetta di Parma, si sottolinea la necessità per il nostro futuro di «una doppia piramide di salute e clima» ovviamente con riferimento a un nuovo modello alimentare. In sostanza questa doppia piramide starebbe a «suddividere gli alimenti della nostra tradizione gastronomica in base al loro impatto sulla salute e sul clima». L’articolo termina con un elenco in dieci punti chiamato «dieci raccomandazioni universali». Ho trovato estremamente interessante che tutto ruoti attorno a questa «doppia piramide», al punto che mi son sentito di azzardare un‘ipotesi di estendere il concetto al piano per «Rifare lo Stato». Parto dalle indicazioni riportate da Fabrizio Maronta, laureatosi in scienze politiche di indirizzo internazionale a Roma Tre, oggi consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali della rivista italiana di geopolitica «Limes». Scrive, fra l’altro, nel numero 3/2021 intitolato appunto «Il piano è rifare lo Stato»: «Sul nodo cruciale delle riforme, digitalizzazione e semplificazione andavano di pari passo con assunzioni massicce e lineari, mentre le prime dovrebbero consentire di limitare le seconde al necessario ricambio generazionale: giovani, dun-

di Giuseppe Pigozzi que ma con le giuste competenze (...) Al pari di un serio cronoprogramma e dei dettagli attuativi, cui Bruxelles subordina l’erogazione semestrale dei fondi (...) Ora Bruxelles ci chiede di spendere in pochi anni una settantina di miliardi per interventi legati alla transizione energetica». Insomma, la scelta giocoforza rimarrà per un bel po’ sul gas che è poi «l’ossatura» industriale del paese. Ecco perché ho pensato alla doppia piramide anche per lo studio dei fattori geografici che condizionano l'azione politica. Geopolitica significa «lo studio dei fattori geografici che condizionano l'azione politica»; quindi, siccome l’industria italiana consuma in media 12.500 tonnellate di gas all’anno, mentre per raggiungere gli obiettivi europei di contenimento della CO2 occorre scendere a 160 mila tonnellate entro il 2030, non rimane che sperare in una politica che arrivi a «rifare lo Stato». Un sogno? Maronta conclude così il suo articolo: «..i sogni costano cari, se concreti e realmente perseguiti. Quanto al prezzo di lasciarli nel cassetto, meglio non pensarci». Dobbiamo sentirci tutti d’accordo: è troppo caro il prezzo di lasciare quel sogno nel cassetto; si deve puntare a perseguirlo realmente anche se costerà caro, ma....le generazioni future ce ne saranno grate.


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Ci hanno lasciato

Scrivete a Publiedi S.r.l. Via Mantova 68, Parma tel. 0521.464111 fax 0521.229772

Le parole per dirsi addio

È mancata all’affetto dei suoi cari

www.publiedi.it

É tornato alla casa del Padre

Giampietro, Carmen e famiglia si stringono con affetto a Emilietta, Ilaria e Stefano per la perdita del caro

Cristianamente si è spenta

È mancato all’affetto dei suoi cari

GIACOMINO

LEONARDO

Parma, 19 aprile 2021

Noceto, 19 aprile 2021 «Nessun insegnamento vale quanto l’esempio». Grazie

Emilio e Francesca sono vicini a Giovanna e Matteo per la perdita del caro

È mancato all’affetto dei suoi cari

B.P.

LEONARDO

ELVIRA LO TITO VED. LAURINO di anni 87

Ne danno il doloroso annuncio: le figlie Nunzia, Angela e Anna, i generi Fabio ed Emanuele, i nipoti Alice, Barbara, Elisa, Davide, la piccola Stella ed i parenti tutti. I funerali avranno luogo martedì 20 c.m. alle ore 14.30 nella chiesa di San Francesco. Il S. Rosario sarà recitato questa sera alle ore 19.30 nella chiesa di Francesco. Il presente serve di partecipazione ed anticipato ringraziamento.

Fidenza, 19 aprile 2021 h

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Fiorella e Stefania sono vicine ad Anna, Nunzia e Angela per la scomparsa di mamma

ELVIRA

Parma, 19 aprile 2021 È mancata all’affetto dei suoi cari

LEONARDO PAGLIARI

Lo annunciano con dolore la moglie Emilietta e i figli Stefano con Fiorenza, Ilaria con Carlo, i nipoti Lorenzo, Vittoria e Federico, i cognati Maurizio e Anna con Raimonda. Fiduciosi di rivederlo nel Regno dei Cieli, ringrraziano tutti quelli che gli hanno voluto bene. Il S. Rosario verrà recitato questa sera alle ore 20,30 presso la Chiesa di Noceto. Le esequie si terranno martedì 20 aprile alle ore 10,30 nella Chiesa di Noceto e si proseguirà per il Cimitero locale. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento. Un particolare ringraziamento alla dottoressa Lucia Prezioso e alla dottoressa Amalia Rinaldi ed a tutto il personale dell’Ematologia Day Hospital.

Noceto, 19 aprile 2021 Partecipano al lutto:

1 Marianna e famiglia 1 Alda, Cristina Fossa Saccani e famiglie 1 Torri Sergio e fam. 1 Iris Verani e fam. 1 Maria Delnevo h

Ciao

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NONNO

ti terremo vicino per sempre. Grazie per quello che ci hai insegnato e trasmesso. Federico, Lorenzo e Vittoria.

MARIA CANALI VED. NORI di anni 87

Ne danno il triste annuncio i figli Vincenzo con Mariella, Renata con Achille, Gian Luca con Sonia, i nipoti ed i pronipoti. I funerali avranno luogo domani, martedì 20 aprile, partendo alle ore 15.00 dall’abitazione di via Emilio Lepido 8 per la chiesa di San Lazzaro, proseguendo per il cimitero della Villetta. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento. Si ringrazia il medico curante, Dottoressa Ilaria Fiorini.

Parma, 19 aprile 2021 h

"

I nipoti Beppe, Gianna e famiglie sono vicino ai cugini Vincenzo, Renata e Luca per la perdita della cara zia

MARIA

Parma, 19 aprile 2021 Milva, Maurizio e Nadia con rispettive famiglie, sono vicini a Vincenzo, Renata e Luca per la scomparsa della mamma

MARIA

Parma, 19 aprile 2021 Loredana, Silvia Yosa e Antonio partecipano al dolore di Luca e famiglia per la perdita della cara mamma

Noceto, 19 aprile 2021

I cugini Sergio, Daniela, Gianluca, Lino sono vicini alla famiglia per la perdita del caro

LEONARDO

Fontevivo, 19 aprile 2021 I cugini Dolores e Attilio, Franco e Neva, Mariolina e Piero con le rispettive famiglie, partecipano con infinito rimpianto e dolore alla scomparsa di

LEONARDO

e abbracciano Emilietta, Stefano e Ilaria e gli adorati nipoti nel suo ricordo. Parma, 19 aprile 2021 Ciao

-

LEONARDO

abbiamo passato insieme un lungo periodo fatto di tanti momenti condivisi in amicizia. Ci mancherà la tua presenza rassicurante. Perdiamo con te un compagno di strada. Ci stringiamo con affetto a Emilietta, Stefano, Ilaria e alla tua famiglia. I condomini.

Noceto, 19 aprile 2021

Fazia, Ninni, Paolo e Nicola sono affettuosamente vicini a Luca e famiglia nel doloroso momento della perdita della mamma

Mons. Don Walter Dall’Aglio, Carlo, Giuliana, Mario, Elisabetta, Franco, Bruna, Silvana, Carla, Fiorita, Franco, Aldina, Sergio, Luigi, Franchino, Silvana e Aldo profondamente commossi, partecipano con affetto al dolore di Emilietta, Stefano e Ilaria, per la perdita del caro amico

Parma, 19 aprile 2021

Parma, 19 aprile 2021

MARIA

Parma, 19 aprile 2021

MARIA

LEONARDO

Buona strada. Bianca Maria, Marco e Paolo.

Noceto, 19 aprile 2021

Dina, Gino, Alice e Anna sono vicini ad Ilaria e famiglia per la scomparsa del caro papà

LEONARDO PAGLIARI Noceto, 19 aprile 2021 La Congregazione delle Piccole Figlie si unisce al dolore dei familiari per la scomparsa del carissimo

LEONARDO PAGLIARI

Loda e ringrazia il Signore per il dono di questo fratello che, con spirito missionario nell’Associazione Scouting and Mission, si è speso con grande passione per lunghi anni a beneficio delle nostre missioni.

Parma, 19 aprile 2021

La Direzione, i colleghi, il personale infermieristico e tecnico del U.O.C. di Cardiochirurgia partecipano al dolore del Dott. Lino Stefano Pagliari per la scomparsa del padre

LEONARDO PAGLIARI Parma, 19 aprile 2021 Lallo, Elena e Lorenzo partecipano al dolore di Stefano per la perdita del padre

LEONARDO PAGLIARI Parma, 19 aprile 2021 Angela e Carlo Cattabiani con Matteo e Federica e Maura partecipano al lutto per la scomparsa dell’amico

VINCENZINA COCCONCELLI VED. MAESTRI

Ne danno il triste annuncio Silvia, Lino, l’adorato nipote Stefano con Roberta e la piccola Giorgia. La cerimonia funebre si terrà domani martedì 20 aprile alle ore 13.40 presso la chiesa parrocchiale di San Pancrazio P.se indi per il cimitero locale. Il Santo Rosario verrà recitato questa sera alle ore 20.00 presso la stessa chiesa. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento. Si ringrazia il servizio infermieristico Pablo-Golese, un sentito grazie agli operatori domiciliari della Cooperativa Aurora Domus per la sensibilità e le amorevoli cure prestate. Un particolare ringraziamento al medico curante Dott. Paolo Casali per la disponibilità e la professionalità dimostrata, aiutandoci e sostenendoci in questo difficile momento.

Parma, 19 aprile 2021 Partecipano al lutto:

1 Luciano, Laura, Enrica e Lucia Balzani 1 Marco e Paola Lori 1 Giorgio Restiani 1 Vincenza Cocconcelli e famiglia 1 Famiglia Morsia e Bini h

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Parma, 19 aprile 2021

Per la scomparsa del signor

LUIGI ORLANDINI

partecipa al lutto:

1 Famiglia Bruno Salsi Parma, 19 aprile 2021 Adriana, Barbara e Ivano partecipano al lutto di Adriana, Franco e famiglia per la scomparsa del caro zio

LUIGI ORLANDINI Parma, 19 aprile 2021

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Il sindaco, la Giunta, il Segretario, il Consiglio Comunale e i dipendenti del Comune di Fontanellato, sono vicini a Rosella e famiglia per la perdita del caro papà

MAURIZIO

Fontanellato, 19-4-2021 È mancato all’affetto dei suoi cari

BRUNO MENDI di anni 87 Ne danno il triste annuncio la moglie Nanda, i figli Marcella con Andrea, Massimo con Antonella, gli adorati nipoti Filippo, Maddalena, Martina e Marcello, i fratelli Nello e Franco, le cognate, Bianca, nipoti e parenti tutti. I funerali avranno luogo in forma strettamente privata. Sarà possibile salutare il caro Bruno oggi, lunedì 19 aprile, dalle ore 8.30 alle ore 18.30 presso la Sala del Commiato C.O.F. «Barbieri-Ghidini» di Medesano in via Santi 14. Il presente serve da partecipazione e ringraziamento. Un grazie di cuore al medico curante Dott. Giorgio Bernier, alla Dott.ssa Carolina Boni ed alla Dott.ssa Francesca Vincenzi per le attenzioni e la disponibilità dimostrate.

Cella di Noceto, 19-4-2021 Partecipano al lutto:

1 Franca, Carolina, Davide, Andrea, Sandra.

1 Fam. Ugo Salvini 1 Alda Zardi e figli 1 Famiglia Sandro Brunani, Celso e Manuela

È mancata all’affetto dei suoi cari

1 Aldina, Ciro, Umberto Villani 1 Famiglie Renato, Andrea Agnessini

1 Gianni e Pietro Pelagatti 1 Francesca, Roberto QuaranGIACOMINO DEL MONTE di anni 92

LEONARDO

Vi abbracciamo. Gianna e Gianpiero Pietrucci.

h

Parma, 19 aprile 2021

Gli amici di Scouting and Mission profondamente addolorati per la scomparsa del caro

LEONARDO

Parma, 19 aprile 2021

VINCENZINA

LEONARDO

Con l’affetto di sempre siamo vicini a Emilietta, Stefano e Ilaria nel dolore per la perdita del caro

di anni 75

Ne danno il triste annuncio la moglie Angela: le figlie Daniela con Silvan e Rosella con Pier Luigi; gli adorati nipoti Tommaso, Irene e Alessandro; i parenti tutti. I funerali avranno luogo martedì 20 c.m. alle ore 10.30 nella Chiesa Parrocchiale di Brunelli di Borgotaro ove la cara salma giungerà dalla Casa di Cura Città di Parma. Il S. Rosario sarà recitato oggi a Parma, alle ore 20.30 nella Chiesa Parrocchiale Santa Maria del Rosario in via Aristo e Giuseppe Isola, n. 18. Le funzioni religiose saranno celebrate rispettando le attuali disposizioni sanitarie. Si ringraziano anticipatamente quanti interverranno alla mesta cerimonia.

Paola, si stringe con un forte abbraccio alla cara amica Silvia per la scomparsa della mamma

Noceto, 19 aprile 2021

ne ricordano l’impegno e la disponibilità alla guida del gruppo fin dalla fondazione e sono vicini ad Emilietta, Stefano, Ilaria e loro famiglie. Noceto, 19 aprile 2021

MAURIZIO FRANCHI

ALICE SCAFFARDI VED. BOTTALI di anni 85

Ne danno il triste annuncio i figli: Camillo; Maurizio con Loredana; Giuseppina con Toni; i nipoti : Federica con Michele, Jessica con Riccardo, Marica con Raffaele, Simone con Daniela, Danilo, i pronipoti Alessandra e Riccardo, i parenti tutti. I funerali avranno luogo domani, alle ore 15.30 presso la chiesa Parrocchiale di Rocca Nuova di Varsi, indi al cimitero locale. Il Santo Rosario sarà recitato nella stessa Chiesa, questa sera alle ore 20.30. Le funzioni religiose si svolgeranno nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento. I familiari rivolgono un sentito ringraziamento al medico curante Dott. Luigi Solari, ai Reparti di Cardiologia e Immunologia dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Varsi, 19 aprile 2021

Partecipano al lutto:

1Pini Sandro, Roberto e famiglia 1 Maria Luisa, Paola, Amedeo, Tiziana e famiglie

Ne danno il triste annuncio i figli Giovanna con Antonio, Stefano con Monica, i nipoti Matteo, Valentina e Giulia, la sorella Maria e parenti tutti. I funerali avranno luogo domani martedì 20 aprile alle ore 13.45 partendo dalle Piccole Figlie per la chiesa di San Lazzaro, indi si proseguirà per il Tempio di Valera. Il presente serve da partecipazione e ringraziamento. Un particolare ringraziamento al medico curante Dott. Mario Scali e alla signora Lina per le amorevoli cure prestate.

Parma, 19 aprile 2021 h

"

Siamo vicini con affetto a Giovanna e famiglia per la perdita del caro papà

GIACOMINO

Anna, Guido, Tiziana e famiglia.

Parma, 19 aprile 2021

Melegari Daniele con Danila e Martina sono vicini a Stefano e Monica per la perdita del caro

GIACOMINO

telli

1 Famiglie Mendi Michele, Arduina, Laura

1 Jessica, Marica, Rita, Giampietro Vecchi

1 Vincenza, Nicola, Giulia, Simonetta, Tiberio e Giacomo h

"

Con infinita tristezza salutiamo la «Quercia» della nostra famiglia. Ciao

BRUNO

I fratelli Nello e Franco, Giacoma e Bianca con le loro famiglie.

Medesano, 19-4-2021

La famiglia Gorrara Luigi partecipa sentitamente al dolore dei famigliari per la perdita del caro

BRUNO Cella di Noceto, 19-4-2021 Siamo vicini alla famiglia Mendi per la perdita del caro

BRUNO

Fratelli Pedretti.

Medesano, 19-4-2021

Melegari Danilo con Cristina, Anna Chiara e Gianluca sono vicini a Stefano e Monica per la perdita de caro

La famiglia Giancarlo Ferrari e i figli Cecilia, Enrico e Filippo, con rispettive famiglie, sono vicini alla famiglia Mendi per la scomparsa di

Parma, 19 aprile 2021

Medesano, 19 aprile 2021

Parma, 19 aprile 2021

GIACOMINO

BRUNO


Lunedì 19 aprile 2021

Ci hanno lasciato

Scrivete a Publiedi S.r.l. Via Mantova 68, Parma tel. 0521.464111 fax 0521.229772

Le parole per dirsi addio

www.publiedi.it

È mancata all’affetto dei suoi cari

Ciao

MARINELLA PIMPI

È improvvisamente mancato all’affetto dei suoi cari

Parma, 19 aprile 2021

Un forte abbraccio a Mario e famiglia. Iolanda, Piero, Carla, Michele, Gianluca, Benedetta e Martina.

Guerriero coraggioso, persona speciale, così vogliamo ricordare il

Geom.

Basilicagoiano, 19 aprile 2021

ROSSI ENRICO

Maestranze e dipendenti Ditta Onori Scavi.

Ha raggiunto il suo amato

Ne danno il triste annuncio il figlio Mario con Teresa, i nipoti Alessandro, Matteo, la sorella Lina e parenti tutti. I funerali si svolgeranno martedì 20 aprile alle ore 14.30 partendo dall’abitazione in Ariolla per la chiesa e cimitero di Campora. Il S. Rosario sarà recitato questa sera alle ore 20.30 nella chiesa di Campora. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento.

Campora, 19 aprile 2021 Partecipano al lutto:

ANTONINO PIAMPIANO di anni 51

LUCIA PONZI VED. DEMASI di anni 86

1 Brenno Cunzi e Domenica 1 Enrico e Loredana Varesi 1 Famiglia Malori 1 Ferrari Pasquina e figli 1 Famiglia Fratelli Notari 1 Carla, Giorgio e Matteo Baldi 1 Famiglie Mauro e Luca Baldi 1 Piazza Rosa, Volpi Rossana e

Ne danno il triste annuncio i figli Barbara, Mariacristina, Fabrizio, le nipoti Giada, Sara e parenti tutti. I funerali si svolgeranno martedì 20 aprile partendo dalla Sala Commiato di Viale Villetta 16/a alle ore 10.45 per la chiesa di San Lazzaro indi al Tempio di Valera.

1 Luisa, Ida, Paola, Marco Baldi

Parma, 19 aprile 2021

1 Claudio, Marilena e Elisa Chiastra

Nadia Luca e Giuseppe

e famiglie 1 Stefano Tedeschi e famiglia h

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La sorella Lina, il nipote Amos con Giuliana, Antonella e Cristian sono vicini a Mario e famiglia per la perdita della cara

MARINELLA

Campora, 19 aprile 2021 Ciao

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ZIA MARÒ

resterai sempre nei nostri cuori. Aurora e Sofia.

Campora, 19 aprile 2021 Dante, Claudio, Mina e Marco piangono la cara

ZIA MARINELLA

e si uniscono al dolore di Mario e famiglia. Campora, 19 aprile 2021 Per

-

MARINELLA

sentite condoglianze. Adelmo Bottazzi e figli. Campora, 19 aprile 2021

Noceto, 19 aprile 2021

Giuseppe

di anni 88

h

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Gli zii Franco e Maria Eva, con Fanny e Bruno, sono vicini nel dolore a Barbara, Cristina, Fabrizio, per la perdita della mamma

LUCIA Parma, 19 aprile 2021 Per la scomparsa del signor

GIUSEPPE ALFIERI

partecipano al lutto:

1 Nando e Giusi Bove 1 Pietro Alberici Parma, 19 aprile 2021 Soci e collaboratori del Laboratorio Dentalabor sono vicini a Giuliano e famiglia per la scomparsa del papà

GIUSEPPE ALFIERI Parma, 19 aprile 2021 Paolo, Gabriella, Luca, Michele sono vicini a Giuliano e Giordano per la perdita del caro papà

GIUSEPPE Parma, 19 aprile 2021

ENRICO ROSSI

artecipa al lutto:

1 Matteo Lazzaretti

con tanto affetto ti salutiamo.

MARINELLA CUNZI VED. BALDI

Per la scomparsa del signor

Ne danno il triste annuncio: la mamma Mariella, il papà Pietro, i fratelli Giuseppina con Luigi, Roberto, Massimo con Elisa, i nipoti e parenti tutti. I funerali si svolgeranno oggi 19 aprile alle ore 15.00 nella chiesa di San Nicomede provenendo dall’abitazione Bargone Valle indi al cimitero di Fidenza. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento.

ANNIVERSARIO 1998 - 2021

Salsomaggiore Terme, 19-4-2021 h

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I titolari e i collaboratori della Ditta GI.AL. Impianti sono vicini con affetto alla famiglia Piampiano per la scomparsa del caro

ANTONINO

e porgono sentite condoglianze. Sissa- Parma, 19-4-2021

ANDREA CAPPAI

Sei sempre con noi. Mamma, papà e fratelli.

Gaiano, 19 aprile 2021

ANNIVERSARIO 2018 - 2021

Partecipiamo commossi al dolore di Mariella e Piero e figli per la perdita del caro

TONI

Franca e Armando Boiardi, Milena e Adriano Marcotti.

Fidenza, 19 aprile 2021

Romolo, Enrico, Elena e i dipendenti del Molino Dallatana srl sono vicini alle famiglie Piampiano per la perdita del caro

ANTONINO

Fontanellato, 19-4-2021 Le famiglie Callegari pertecipano al lutto per la perdita di

TONI

e porgono sentite condoglianze. San Nicomede, 19-4-2021

GIUSEPPE CAMORALI

Sono passati già tre anni e siamo ancora persi. Semplicemente ci manchi tanto. I tuoi cari.

Parma, 19 aprile 2021

ANNIVERSARIO

Ciao zia

CARMEN SACCÒ

hai affrontato la vita sempre con ottimismo. Ricorderemo sempre il tuo sorriso. Flavia e Flora.

Parma, 19 aprile 2021

MAURIZIO PAINI

Nel primo anniversario della tua scomparsa ti ricordiamo con una Santa Messa in San Giovanni a Parma martedì 20 alle ore 10.30. I tuoi cari.

Parma, 19 aprile 2021

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