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Si fa presto a dire “sporco”
Mah,
Chiara M. Dassi
Per ora concentriamoci sulla sporcizia (sporco) e generalizziamo il concetto cercando contemporaneamente di semplificarlo: in primo luogo per definire lo “sporco” una sostanza estranea dobbiamo chiarire che l’estraneità dipende dal punto di vista dell’osservatore. Sembra banale ma per un Tribolium castaneum o confusum che sia della farina su un nastro trasportatore sarebbe buon cibo. Così come i residui di cibo fra dente, dente e gengiva per il biofilm microbico è pabolum alimentare e i denti un’ottima superficie di ancoraggio, così come molte superfici di un essiccatoio o una qualsiasi superfice difficile da raggiungere dalle pulizie. In un cantiere dove interagiscono servizi di pulizia, disinfezione e disinfestazione (meglio nella logica di facility management) vi sono alcuni punti di notevole importanza:
• Rapporti interpersonali, culturali e professionali fra i vari gruppi di lavoro che oltre alla specifica competenza tecnica devono avere una infarinatura delle nozioni ed esigenze delle altre professionalità.
• Disporre di disciplinari dettagliati in modo semplice.
• Istruzioni operative rispettose delle altrui esigenze.
• Collaudi atti a evitare il più possibile responsabilità congiunte (sovente causa di contestazione).
Lo Sporco
Lo “sporco” nella sua accezione comune è costituito da un insieme eterogeneo e assai variabile che riassumo in tre costituenti principali:
• Materiali inerti: polveri, sabbia, cenere, incrostazioni calcaree, ecc.
• Sostanze organiche: oli, grassi, et similia.
• Entità biologiche: microbi (biofilm), acari, insetti (bioaerosol).
Una caratteristica importante sia nelle pulizie (anche in quelle entomologiche) è il tipo di ancoraggio al substrato, come vedremo più avanti, la misurazione dello sporco ancorato da antica data richiede particolari metodologie valutative.
Quanto esposto è riferito alle superfici, ma può essere facilmente adattato allo sporco aero diffuso. Esaminiamo brevemente i metodi di misurazione.
Strumenti Atti A Misurare Lo Sporco
Tamponi e scale dei grigi: in estrema sintesi si tratta di passare il tampone bianco su una superficie di area prestabilita (in genere 10 cm2) e osservare il prima e il dopo. È un metodo empirico che però può essere razionalizzato con strumenti che garantiscono la standardizzazione del metodo arrivando anche alla misurazione strumentale del grigio. In gene - re si presta bene alla valutazione dello sporco non ancorato e non misura le entità biologiche.
PENNE COLORIMETRICHE
Sono kit costituiti da un tampone che deve essere strofinato sulla superficie e poi immerso in un liquido che reagendo con le sostanze precedentemente raccolte per strofinamento danno origine a una colorazione. Ad esempio il verde indica una superficie pulita, il grigio comincia a porre dei dubbi di pulizia accettabile, viola chiaro e viola scuro invece indicano una superficie sporca con una elevata presenza di sostanze organiche.
Come Misurare
LE CARICHE MICROBICHE
Premesso che non prendo in esame le indagini di laboratorio, la carica batterica si può misurare in prima approssimazione con le piastre Petri (vedi figura) o con tamponi su cui sono spalmati terreni in grado di far sviluppare le colonie.
Il tipo di terreno colturale può consentire la crescita di quasi tutte le entità microbiche (quindi misura la carica totale) oppure con terreni in grado di privilegiare ad esempio le muffe. Anche la temperatura del termostato può influenzare la crescita delle colonie. Ponendo le piastre Petri aperte per un dato lasso di tempo (dai 10 min. a un’ora) si può avere l’indicazione della carica batterica dispersa nell’aria di un ambiente confinato. Un metodo più sofisticato è l’utilizzo di strumenti che aspirano quantità note di aria facendole passare su dei terreni di cultura che posti in termostato consentono di contare le Unità Formanti Colonie e avere una misura standardizzata della maggior parte dei microbi presenti nell’aria (Surface Air System).
Altro metodo per la misurazione indiretta sia delle cariche microbiche sia delle cellule, provenienti ad es. dalla desquamazione dell’epidermide, è l’utilizzo dei bioluminometri. Strumenti che attraverso la misurazione di una reazione chimica derivante dal contatto fra l’ATP microbico o cellulare con un enzima danno una misurazione (un numero) che più è elevato più è indice di una elevata presenza di ATP che essendo una molecola sempre presente sia nelle cellule microbiche sia in quelle somatiche rappresenta la prova inconfutabile di contaminazione biologica.
Importante segnalare che con certi artifici è possibile far misurare ad alcuni modelli di bioluminometri solo l’ATP microbico.
Misuratori Delle Particelle Aereo Diffuse
Un altro strumento che può tornare utile nelle valutazioni igieniche-sanitarie di un ambiente confinato sono i misuratori di micro particelle aero diffuse nonché dei pollini. Mi sembra utile sottolineare che spesso le micro polveri (ad es. le famose PM 10) rappresentano le astronavi trasportatrici di spore fungine o batteriche.
Disinfestazioni
Mi sono dilungata nei monitoraggi sporco-pulito ritenendoli meno noti e dando per scontata la conoscenza dei monitoraggi nel pest-control mi limito a farne un breve cenno rimarcando
Il biofilm è un insieme di microrganismi che si ancorano a una superficie attraverso la secrezione di sostanze collanti.
NB: una parte importante della comunità scientifica sostiene che l’80% delle infezioni nelle nazioni industrializzate sono causate da biofilm polimicrobici. Se i batteri potenzialmente in grado di produrre biofilm non sono separati immediatamente dalla superficie di ancoraggio creano una matrice adesiva resistente agli antibiotici e disinfettanti: i biofilm possono considerarsi associazioni microbiche di mutuo soccorso!
NB: un esempio è la placca dentale che una volta insediata richiede la rimozione meccanica del dentista. Le specie microbiche più frequenti e negli ultimi 20 anni più studiate sono Pseudomonas aeruginosa, ma anche altri microrganismi quali ad esempio
P.fluorescens, Escherichia coli e Vibrio cholerae senza dimenticare gli enterococchi e la pericolosa Legionella che nel riportare i dati numerici relativi alle catture con le trappole e lampade sarebbe buona norma corredarli con attente osservazioni ispettive. Uso di trappole collanti e/o elettro luminose con attrattivi ormonali o alimentari. Documentazione fotografica anche, se necessario, con foto trappole o videocamere. Utilizzo di esche virtuali (placebo). Trappole a cattura singola o multipla.
Cercando Di Tirare Le Somme
Per quanto mi è dato osservare le aziende di servizi affrontano il mercato navigando a vista, cercando di cogliere le occasioni il più tempestivamente possibile, riducendo le aree di operatività o, al contrario, espan- pneumophila spesso presente nel biofilm delle reti di distribuzione dell'acqua potabile e nelle incrostazioni calcaree dei rubinetti.
NB: Biofilm su pavimenti e superfici di lavoro possono rendere difficile l'igiene degli alimenti nelle aree adibite alla preparazione di cibo.
Aggregati cellulari
Gli aggregati multi-cellulari o biofilm permettono alle singole cellule batteriche o fungine di comportarsi in modo coordinato ottenendo così notevoli vantaggi biologici come la resistenza ad antibiotici, detergenti e disinfettanti. Richiedendo il più delle volte energiche rimozioni meccaniche.
NB: queste aggregazioni microbiche possono però avere utili applicazioni ad esempio in molti depuratori di acque provenienti da fognature vengono fatte passare attraverso biofilm cresciuti su filtri, che riescono a metabolizzare molti composti organici nocivi.
Nell'industria alimentare il biofilm sono particolarmente dannosi dendole. Inoltre mi pare che un altro criterio di marketing strategico sia anch’esso sotto l’influenza di specializzarsi o al contrario ampliando la gamma dei propri servizi. Ho la presunzione che la mia esposi- e pericolosi. Dannosi perché interagiscono negativamente i flussi di calore, nello scorrimento dei fluidi nelle condutture causa e da origine a fenomeni di corrosione. Pericolosi in quanto sovente ospitano la Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolitica, Campylobacter jejuni e, come anticipato, l’Escherichia coli. Rappresentando così una fonte di contaminazione degli alimenti ma anche un pericolo per la salute degli operatori. zione di approfondire la precisione di monitoraggi e collaudi si adatti a tutte le scelte strategiche enunciate e che consenta ai vari servizi convergenti nei cantieri multi-servizi di integrarsi in modo armonico.
NB: dal punto di vista igienico-sanitario queste aggregazioni microbiche riducono l'efficacia dei PMC e Biocidi disinfettanti che faticano a penetrare lo strato di polimeri aggregante le cellule batteriche. Importante: vi sono segnalazioni degne di essere prese in considerazione sull’efficacia dell’impiego regolare di prodotti a base di miscele enzimatiche e spore batteriche in grado di demolire le sostanze aggreganti il pool microbico.
ATP (ADENOSIN TRIFOSFATO)
Molecola presente in tutte le cellule degli organismi viventi (unicellulari e multicellulari), per i quali rappresenta la principale forma di accumulo di energia immediatamente disponibile.