6 minute read
a cura della redazione
Il ponte Carlo a Praga e, sullo sfondo, il castello di Praga.
TURISTI IN FERMENTO SBARCA A CIBUS
Prima grande fiera in presenza dopo lo stop obbligatorio dettato dall’emergenza Covid-19, CIBUS, il Salone Internazionale dedicato all’agroalimentare, ha chiuso i battenti venerdì 3 settembre 2021 con grande soddisfazione da parte degli organizzatori. Più di 38.000 i visitatori professionali, 2.000 gli espositori e, fra questi, un centinaio di piccoli birrifici indipendenti, che hanno tenuto in fermento il padiglione 7 per le quattro giornate della manifestazione. Da martedì 31 agosto a venerdì 3 settembre, Unionbirrai ha animato il padiglione con una serie di appuntamenti di approfondimento che si sono svolti nella sala lounge birra, alle spalle dello stand dell’associazione. Il turismo birrario è stato un tema che ha trovato ampio consenso in fiera ed è stato trattato in diversi incontri: la presentazione de “Le Strade della Birra” a cura dell’Associazione di Produttori di Birra della Regione Marche e dell’Associazione Nazionale Città della Birra; l’intervento sulle leggi regionali a cura di Andrea Monti (consigliere regionale, vicecapogruppo Lega della Regione Lombardia, primo firmatario del progetto di legge regionale) e Paolo Ruzzola (consigliere regionale, capogruppo Forza Italia della Regione Piemonte, primo firmatario del progetto di legge regionale), moderato da Andrea Soncini, consigliere di Unionbirrai; il lancio del nuovo progetto Turisti in fermento.
La presentazione del progetto a CIBUS
Nato da un’idea di Luca Grandi, Turisti in fermento vuole proporsi come punto di riferimento nella consulenza nell’ambito del turismo birrario esperienziale. A presentarlo, giovedì 2 settembre, nell’area lounge birra artigianale, lo stesso gruppo di ideatori: oltre a Luca Grandi (figura di riferimento nelle pubbliche relazioni, gestione della comunicazione e creazione di percorsi di turismo birrario), Tommaso Ganino e Margherita Rodolfi (Università di Parma, esperti in ambito agrario e nella selezione di percorsi turistici ad hoc, atti alla valorizzazione delle materie prime della birra), Giorgio Maria Zinno (gastronomo, esperto di valorizzazione dei prodotti tipici), Erika Goffi (operatrice turistica e appassionata di birra artigianale). L’incontro si è aperto con le parole di Giorgio Maria Zinno, che ha fornito al pubblico uno spaccato sull’attuale situazione del turismo in Italia: viaggi sempre più appetibili, a prezzi ribassati, che consentono a molte più persone di muoversi sul territorio, con maggiore frequenza. Short break, pause di 2-3 giorni per staccare dalla routine, city break, viaggi alla scoperta di un capoluogo o di una capitale europea grazie ai prezzi stracciati delle compagnie aeree low cost, soggiorni al mare o in montagna approfittando di offerte last minute o della bassa stagione. Se è vero che esistono molti più modi per risparmiare viaggiando, è vero anche che il viaggiatore è sempre più esigente: non ci si “accontenta” più di visitare un posto e immortalarlo con la macchina fotografica, ma è sempre più in ascesa il desiderio di portare parte di quel posto a casa con sé.
L’intervento di Giorgio Maria Zinno apre la presentazione del progetto Turisti in fermento. Al suo fianco Erika Goffi.
I tre concetti principali di Turisti in fermento
L’attuale offerta in Italia non è sempre in linea con la domanda: i consumatori sono diventati più attenti a ciò che bevono, informati e curiosi e talvolta non trovano spazi e servizi idonei ad accoglierli. Per questo Turisti in fermento, un insieme di figure professionali varie e diversificate, si pone l’obiettivo di creare una rete omogenea in grado di soddisfare le esigenze del turista/cliente in ambito di accoglienza turistico-birraria, nei confronti di una clientela italiana ed estera. Il progetto ruota intorno a tre concetti principali. Il primo è quello della scoperta. Vieni e scopri la varietà e la vastità dei territori, culturali e naturalistici, di cui il nostro paese è ricco. L’idea è quella di riuscire a valorizzare anche quei luoghi dimenticati, o addirittura sconosciuti, che rivivono grazie alla produzione birraria. Antiche cascine, vecchi casali che hanno trovato nuova linfa vitale grazie alla loro
ESPERIENZA, TURISMO ENOGASTRONOMICO E TURISMO BRASSO-GASTRONOMICO
La parola d’ordine e di tendenza del turismo di oggi è esperienza, da vivere in prima persona, che possa rendere unici e memorabili i momenti trascorsi fuori casa. Esperienze che molto spesso vanno a braccetto con il mangiare e bere bene, tema che da qualche anno a questa parte ha portato alla nascita di una nuova branca del turismo culturale, il turismo enogastronomico, che comporta la scoperta di prodotti locali come nuovo simbolo di cultura e arricchimento. Tour a zonzo per vigneti e cantine a conoscere piccole e grandi realtà vitivinicole, che accolgono i turisti con calici di bianco, rosso, rosato e bollicine in giro per lo stivale. “Il turismo enogastronomico” precisa Giorgio Maria Zinno “va inteso come prodotto dei sensi: più ne vengono coinvolti, più vincente sarà il servizio. Si parla di esperienze sinestetiche: entrare in un luogo, coglierne il profumo, toccare con mano, gustare, assorbire l’essenza di quella vacanza”. “Alla luce di questo nuovo modo di essere turisti” prosegue Zinno “e visto il crescente interesse nei confronti della birra artigianale, con una storia di autenticità alle spalle, ci siamo detti: perché non promuovere un turismo brassogastronomico?”.
Un altro momento della presentazione a CIBUS di Turisti in fermento.
riconversione in birrifici. Birrifici che molto spesso affiancano la produzione alla coltivazione delle materie prime: una preziosa occasione per portare il visitatore a conoscerle da vicino, ancora prima di ritrovarle nel bicchiere. Con una studiata esperienza turistico-brassicola, si riesce quindi a ridare vita non soltanto al singolo edificio, ma a tutto il territorio circostante. Il secondo punto del progetto è inevitabilmente legato al gusto. Gusto inteso non soltanto come assaggio, degustazione e analisi sensoriale, ma in maniera più profonda come esperienza che coinvolga a 360° chi la vive. Turisti in fermento si propone come risorsa di supporto e di marketing anche per quelle piccole realtà artigiane che abbiano voglia di aprire le proprie porte al visitatore, consentendogli di cogliere qualche segreto del mestiere. Rivalorizzazione delle antiche tradizioni, senza però dimenticare l’innovazione, le nuove idee creative, sostegno alle giovani e meno giovani realtà che abbiano voglia di sperimentare in ambito birrario e gastronomico, creando così la possibilità di condurre il consumatore alla scoperta di nuove frontiere del gusto. Il terzo punto è legato all’importanza del vivere ogni singolo aspetto dell’esperienza turistico-birraria. Esperienza che diventa ancora una volta un’importante risorsa per fare promozione continua della cultura birraria. Gli addetti ai lavori hanno così modo di far conoscere più da vicino il mondo della birra artigianale, portando il consumatore a comprenderne caratteristiche e criticità, una formazione sul campo dalla quale tutti possono trarre beneficio: un consumatore informato e formato è un importante anello per lo sviluppo della catena economica birraria. Turisti in fermento è anche sinonimo di contaminazioni: utilizzare la birra come strumento di comunicazione che possa unire più settori e diverse attività promuovendo la conoscenza della birra non soltanto nel boccale, ma anche attraverso le sue molteplici proprietà, in grado di regalare benessere psicofisico. Scopri. Gusta. Vivi. ★
Il team al completo di Turisti in fermento.