1890 04 27 il lavoro, da costa a biagi

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La linea del tempo… timeline 1890 Gennaio: entra in vigore il codice Zanardelli che abolisce la pena di morte e non considera lo sciopero pacifico come reato (anche se sono presenti restrizioni che si prestano ad una lettura repressiva). Nasce la “colonia Eritrea”, prima colonia del Regno d’Italia in Africa. Il papa Leone XIII invita i cattolici a vivere secondo la morale cristiana, sia nel privato che nel sociale, e a non osservare le leggi dello Stato non corrispondenti all’insegnamento della Chiesa. Febbraio: nasce a Mosca Boris Leonidovic Pasternak, “padre” de Il dottor Zivago. Marzo: Bismark, il “cancelliere di ferro”, conclude la sua carriera dimettendosi. Andrea Costa è condannato per la partecipazione alle agitazioni degli edili romani. Sfugge all’arresto rifugiandosi in Francia. Aprile: una nuova legge, per mettere fine all’esercizio abusivo dell’odontoiatria, stabilisce che per fare il dentista è necessaria una laurea in medicina e chirurgia. Maggio: viene festeggiato per la prima volta il Primo maggio come festa dei lavoratori. Giugno: Oscar Wilde pubblica Il ritratto di Dorian Gray. Luglio: Harrison, presidente degli Stati Uniti, firma lo Sherman Antitrust Act, la prima legge antitrust del mondo. Nasce a Bologna il pittore Giorgio Morandi. Muore in Francia il pittore Vincent Van Gogh. Agosto: nella prigione di Auburn (New York) prima condanna a morte eseguita con la sedia elettrica. Settembre: nasce a Torquay, sulle coste del Regno Unito, Agatha Cristhie, la regina del giallo. Ottobre: a Napoli viene inaugurato il Gran Caffè Gambrinus; il locale, in stile liberty, vede sedersi ai suoi tavoli le più illustri personalità italiane ed europee del tempo. Novembre: si svolgono le elezioni politiche in Italia. Crispi esce rafforzato dalle consultazioni elettorali. Dicembre: il massacro di Wounded Knee, nel Dakota del Sud, chiude definitivamente la tragedia delle guerre indiane nel Nord America. Almon Brown Stronger mette in commercio il primo sistema di commutazione telefonica che non richiede alcun operatore.

Cenni storici: un anno in breve Con il 1890 si avvicina la fine del XIX secolo, tra speranze e preoccupazioni, tra la fiducia in un futuro che la tecnologia non potrà che rendere migliore e nuove inquietudini verso gli anni a venire, che non promettono niente di buono. La “grande depressione” ha da poco fatto conoscere un nuovo tipo, moderno, di crisi. Colonialismo, emigrazione, protezionismo e nascita di “trust” sono alcune delle conseguenze. Negli Stati Uniti viene promulgata la prima legge antitrust. L’Italia, che, come tanti altri paesi europei, vede i connazionali migrare al di là dell’oceano per sfuggire alla miseria, vuole un pezzetto d’Africa: se è dal 1882 che hanno avuto inizio le imprese coloniali italiane, proprio quest’anno nasce ufficialmente la prima colonia in Eritrea. Mentre le persone illustri si incontrano nei caffè liberty, mondine, zolfatari, altri lavoratori e disoccupati manifestano il loro disagio. Cosa succederà il Primo maggio, data fissata per la prima festa dei lavoratori? L’industrializzazione italiana, ancora così incerta (soprattutto se paragonata ad altri paesi europei), è in grado di sostenere una presa di coscienza dei loro diritti? Le Questure aspettano con apprensione di vedere cosa succederà nel giorno che i lavoratori hanno scelto per far sentire la propria voce.

Che c’è di nuovo… what’s app... ened! 1maggio 1890: il Primo Maggio per le otto ore Si avvicina il Primo maggio, data già fissata il 20 luglio 1889 a Parigi, durante la Seconda Internazionale: “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. Sul tavolo della discussione anche la necessità di vietare il lavoro dei bambini e regolamentare quello dei ragazzi e delle donne. La data non è stata scelta a caso: ricorre una manifestazione operaia repressa nel sangue nel 1886 a Chicago, il che dà una precisa idea del senso che si vuole dare a questo evento. Anche l’Italia si prepara al Primo maggio del 1990: mentre il Governo Crispi attua misure drastiche di prevenzione dei disordini e vieta qualsiasi manifestazione, in alcune località si inviano petizioni per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori o si invitano i padroni a chiudere gli stabilimenti per l’evento. In questo clima si colloca la lettera di Andrea Costa, prima anarchico rivoluzionario, poi socialista: una breve nota a sostegno di un Primo maggio in cui, oltre alle rivendicazioni sull’orario del lavoro (forse premature per il livello industriale di gran parte dell’Italia), possa emergere, in una prospettiva internazionalista, l’unione dei lavoratori solidali per rivendicare i propri diritti. La manifestazione è un successo e costituisce un salto di qualità per le lotte dei lavoratori che iniziano a costruire un domani migliore.

E il Resto... in classe Storia - Cittadinanza e Costituzione: cerca in rete l’episodio, avvenuto il Primo maggio, a cui si riferisce la data della festa dei lavoratori, tuttora in calendario. Cosa accadde ai lavoratori che decisero di scioperare? Come funziona oggi lo sciopero? Analizza la pagina del Carlino e sottolinea i passaggi della nota di Andrea Costa in cui emerge con maggiore forza l’internazionalismo: sai spiegare a parole tue di cosa si tratta? Cerca e sottolinea, nella colonna “In Italia”, gli accenni alle rivendicazioni che vengono espresse da alcune associazioni operaie. Collocale in una tabella e confrontale con la situazione attuale (tenendo conto delle diverse forme contrattuali presenti in Italia). Analizza situazioni attuali dove ti sembra che i lavoratori non siano adeguatamente tutelati. Che spazio danno la nostra Costituzione (12 principi fondamentali) e la Dichiarazione dei Diritti Universali dell’uomo (primi 30 articoli) al lavoro? Individua e sottolinea i passaggi che si riferiscono al lavoro e interpretane il significato. Cittadinanza e Costituzione: attraverso una ricerca in rete fai una rassegna delle manifestazioni della tua zona in occasione del Primo maggio e metti in evidenza in quali di esse è più forte il richiamo alle ragioni storiche di questa festività civile. Intervista familiari e conoscenti ed utilizza le testimonianze per parlare di come, oggi, viene vissuto questo giorno di festa. Crea un piccolo trailer con cui promuovere il significato del Primo maggio recuperandone le radici storiche da un lato e la sua attualità dall’altro. Fiorella Ghiandoni Istituto Comprensivo 1 di Bologna

27 APRILE 1890 IL LAVORO, DA COSTA A BIAGI È il 27 aprile 1890: Andrea Costa, imolese, anarchico ma ormai primo deputato socialista del Parlamento italiano, scrive da Parigi una lettera alle società operaie di Romagna e lo fa attraverso “Il Resto del Carlino”. È la vigilia di un Primo Maggio che in Italia non è ancora ufficialmente la Festa dei lavoratori. La mobilitazione del movimento operaio internazionale è per un obiettivo concreto: l’orario di lavoro giornaliero di otto ore. Costa non ha dubbi: «… i socialisti e gli operai in Romagna ed altrove… debbono a parer mio, nel 1° di maggio, mostrarsi solidali gli uni degli altri, e far udire come possono la loro voce, affermando la internazionalità delle loro rivendicazioni umane». Ma da socialista non violento avvisa con parole lucide e nette: «La manifestazione del 1° maggio ha ogni ragion d’essere… può avere ed avrà, certo, efficacia grande, purché, ordinata e solenne, non trascenda a violenze, non obblighi a scioperare chi non voglia o non possa e non dia argomento a conflitti con la pubblica forza». Più di cento anni dopo, sul finire di un altro secolo e all’inizio del nuovo, è sempre il Carlino a pubblicare decine di commenti e analisi di un altro riformista e socialista: Marco Biagi. Non è un politico, è un mite ma determinato studioso bolognese di lavoro. E la tensione per gli obiettivi concreti è anche per lui fortissima. Il «suo» giornale diventa il diario pubblico della cifra del suo riformismo, il filo di Arianna di quella ispirazione cattolica e socialista-umanitaria che mette al centro non l’astratto e isolato individuo, non la classe, ma la persona, la persona in carne e ossa e nelle sue proiezioni: la famiglia, l’impresa, il sindacato, la comunità. Il «suo» Carlino sarà, dopo il suo barbaro assassinio, anche il testimone del suo lascito morale, intellettuale, umano. Costa e Biagi sono in qualche modo due protagonisti «vicini» al giornale, ma vogliono essere anche il riferimento simbolico del lungo racconto sul lavoro e sui lavoratori che le cronache del Carlino hanno seguito ben oltre il «secolo breve». Dalle lotte operaie alle prime conquiste legislative di fine Ottocento-inizi Novecento; dalla nascita del sindacato all’intero suo sviluppo; dalle grandi mobilitazioni all’autunno caldo (e agli autunni caldi), agli scioperi generali, agli anni di piombo e alla violenza terroristica dentro le fabbriche e nelle piazze contro dirigenti aziendali, sindacalisti, professori, magistrati, politici, lungo i decenni che vanno dai Cinquanta agli anni Duemila; dalle interminabili trattative contrattuali alla concertazione, al dialogo sociale; dallo Statuto dei lavoratori all’Accordo per il taglio della scala mobile, dall’intesa sul costo del lavoro agli innumerevoli patti per il lavoro, fino alle grandi riforme firmate proprio da Biagi; dai lavoratori in carne e ossa alle centinaia di protagonisti di un mondo delicato e irrimediabile come quello del lavoro: ebbene, di tutto questo il Carlino è stato ed è il puntuale e solerte testimone quotidiano. Raffaele Marmo

GRAZIE A


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