Premio Mascagni: Eros Gherardi

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10 BOLOGNA ECONOMIA

MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2012

«La nostra vocazione? Aprire gli elettrodomestici»

Eros Gherardi racconta la storia della sua Cmi di MARCO GIRELLA

POCO tempo fa lo hanno rapinato in casa, minacciandolo con una pistola e legandolo a una sedia. Nonostante gli insulti e le botte è riuscito a mantenere la calma e a convincere i banditi, dopo che gli avevano svuotato la cassaforte, ad andarsene senza fare altri danni. Restare lucido è la sua virtù, temperata in molti anni di esercizio in azienda. La virtù che gli ha salvato la vita e ha permesso alla sua CMI di prosperare, al netto di alcuni intoppi che avrebbero piegato altri, meno cartesiani di lui. Eros Gherardi ha l’aspetto di uno capace di galleggiare anche sulle sabbie mobili, sanguigno e bonario allo stesso tempo. Doti che gli devono essere servite molto nel corso di quarant’anni di imprenditoria. Infatti la sua corsa è iniziata nei ruggenti anni Sessanta del boom economico. «Avevo appena finito il militare e vendevo viti nel Modenese. Figlio di operai, ero in bolletta dura. Così quando alcuni artigiani hanno cominciato a chiedermi cerniere di metallo ho cominciato a produrle in un garage con due soci che sapevano di meccanica. Da lì è cominciato tutto».

L’AZIENDA

La svolta arrivò grazie alle lavastoviglie

IN AZIENDA Eros Gherardi In alto, le cerniere per lavastoviglie

I NUMERI

Ha mollato le viti.

«Ho smesso di fare il rappresentante e abbiamo affittato il primo capannone». Perdoni l’ignoranza ma la parola cerniere mi fa pensare ai blue jeans.

«La CMI fa cerniere per elettrodomestici. Sono quelle parti che permettono di chiudere gli sportelli. Ma dagli anni Sessanta al 1989 l’azienda era un’altra e ci siamo occupati solo di forni». Una vocazione culinaria.

«No, è che le porte dei forni devono permettere una chiusura ermetica ed avere determinate caratteristiche». E nell’89 cos’è successo?

«I miei soci volevano far entrare in azienda figli e nipoti e io gli stavo in più. Così sono andato via e ho investito tutti i miei risparmi nella CMI». E’ diventato concorrente della sua ex società.

«Solo per i brevetti che avevo firmato anch’io. Poi è successo che un progettista della Zanussi chiese a noi di dargli delle idee per la cerniera da montare su una

21

100

milioni

mila

E’ il fatturato del 2011, previsto in crescita nel 2012 Su 21 milioni, 13 e mezzo vengono dal mercato estero

Sono gli euro che ogni anno vengono dedicati a ricerca e sviluppo per brevettare nuovi tipi di cerniere

nuova lavastoviglie. E lì si è aperto un mondo perché abbiamo potuto allargare il campo d’intervento». Fino dove?

«Oggi siamo leader nelle cerniere per il lavaggio. Tra i nostri clienti ci sono Smeg, Electrolux, Indesit, che producono la metà delle lavoastoviglie del mercato europeo. Abbiamo clienti negli Stati Uniti, in Messico e in Brasile». Quando si è detto ce l’ho fatta?

lioni all’anno». Tra lavatrice, frigorifero, forno e lavastoviglie è probabile che siate quasi in ogni casa.

«Su un fatturato di 21 milioni di euro, 17 vengono dall’estero. Ma poi tornano in Italia sotto forma di elettrodomestici».

Quanto spazio c’è per innovare nel vostro mestiere?

«Anche quest’anno abbiamo depositato due brevetti. E abbiamo un’idea che migliora l’estetica degli elettrodomestici». Come fa se la cerniera non si vede?

BREVETTI «Facciamo cerniere che permettono di aprire gli sportelli. Per vincere servono ricerca e inventiva» «Ero andato a Londra con la famiglia. Invece che a fare shopping andavamo nei negozi di elettrodomestici, aprivamo lo sportello e guardavamo se c’era il nostro logo. C’era. Allora ho pensato: guarda un po’, da Crespellano sei arrivato fino a Londra». Con le cerniere.

«E’ un prodotto più complicato di come sembra. Può essere costituito anche di sedici elementi, deve resistere a cinquantamila cicli di apertura e costa tra 0,70 e 1,20 euro. Noi ne produciamo 16-17 mi-

«Semplice. Non si può mettere sotto una lavastoviglie un elemento di legno in linea perché ostacolerebbe l’apertura. Perciò abbiamo inventato una cerniera che prima alza lo sportello, poi lo apre e torna al suo posto. Così lei può incassare il suo elettrodomestico senza creare linee di fuga o rientranze antiestetiche». Sto pensando alla mia lavastoviglie in modo diverso.

«Sa qual è la prima cosa che fa il cliente di un supermercato di elettrodomestici? Apre lo sportello. E in quel momento testa la solidità dell’oggetto che vuole acquistare. Così abbiamo prodotto cerniere che offrono una maggiore resistenza e cerniere che permettono di tenere lo sportello aperto in ogni angolo di inclinazione. Ssono importanti per i nostri clienti perché aiutano a vendere».

C.M.I., azienda di riferimento nel settore delle cerniere per elettrodomestici, viene fondata nel 1988 a Crespellano. L’anno successivo mette a punto la prima cerniera porta-forno senza settore. Sarà un prodotto rivoluzionario: grazie ad un sistema autobilanciante unico nel suo genere, rappresenterà il nuovo standard qualitativo e produttivo. Nel 1991 C.M.I. entra nel mondo delle lavastoviglie grazie ad una cerniera che per prima è in grado di garantire un perfetto bilanciamento per porte dal diverso peso. E pochi anni più tardi, nel 1996, C.M.I. segna un’altra tappa significativa con la prima cerniera per lavastoviglie a fulcro variabile. Il 1998 rappresenta un anno importante per C.M.I., che si prepara ad entrare nel nuovo millennio presentando importanti innovazioni. La lavastoviglie ancora una volta cambia pelle grazie ad una cerniera davvero intelligente, in cui il sistema di bilanciamento non necessita più di dispositivi di regolazione dedicati. Nello stesso anno prende forma la prima cerniera globale perché rivolta a porte per forno di diverso peso e/o forma con autobilanciamento progressivo, estremamente economica, e soprattutto perché con un’unica cerniera è ora possibile aprire qualsiasi porta per forno. E, altra novità importante, C.M.I. entra per la prima volta nel settore delle lavatrici con una cerniera molto innovativa capace di garantire un’apertura dell’oblò di centottanta gradi. In Italia i maggiori clienti sono rappresentati da Electrolux, Indesit e Whirlpool, ma gran parte della produzione è rivolta all’Europa e soprattutto a Stati Uniti e all’America Latina dove i clienti più importanti sono Mabe, Longvie, Orbis.

VAI SUL NOSTRO PORTALE Per vedere la videointervista e le foto di Eros Gherardi e della sua azienda andate sul nostro sito all’indirizzo: www.ilrestodelcarlino.it/bologna


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