nei tre mesi trascorsi dagli eventi che hanno colpito l’Emilia Romagna il Governo ha provveduto ad emanare due Decreti, convertiti nella l. 100/2023, dedicati esclusivamente ai territori alluvionati, ritenendo prioritario ripristinare nel più breve tempo possibile piena funzionalità ed operatività a questo territorio anche in ragione della rilevanza economica e produttiva che esso assume per la nostra Nazione.
Il Governo, nella sua azione, ha agito seguendo una strategia precisa, anche dando attuazione alle indicazioni e alle proposte avanzate da cittadini, Enti Locali, associazioni di rappresentanza, parti sociali.
Con il D.L. 61/23 si sono mobilitate risorse per quasi 1,8 miliardi concentrandosi sulla tutela e protezione del mondo imprenditoriale e lavorativo al fine di garantire la tenuta del sistema produttivo e dei livelli occupazionali esistenti.
Con il D.L. 88/23 si sono allocati fondi per circa 2,7 miliardi indirizzati prioritariamente al ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche fortemente lesionate dalle conseguenze dell’alluvione.
Ritengo utile ripercorrere in dettaglio gli stanziamenti previsti che dimostrano l’ampiezza delle azioni intraprese.
Con il DL 61/23 si è:
- istituito un fondo straordinario a sostegno della continuità didattica per 20 milioni di euro
- esonerato dal pagamento dei contributi universitari e delle tasse di iscrizione per 12,5 milioni di euro;
- stanziato 12 milioni di euro per il rimborso di acquisti di attrezzature informatiche, software e strumentazioni per la didattica personale in favore degli studenti;
- istituito un fondo per 7 milioni di euro riservato al personale universitario
- stanziato 620 milioni di euro per l’ammortizzatore unico di cui all’art. 7 per i lavoratori subordinati impossibilitati a prestare attività lavorativa;
- riservato 253 milioni di euro per l’anno 2023 in favore dei lavoratori autonomi danneggiati;
- rafforzato gli interventi del fondo di garanzia per le PMI per 110 milioni di euro
- autorizzato l’erogazione a fondo perduto per le imprese esportatrici per un limite massimo di 300 milioni di euro tramite SIMEST
- riservato 100 milioni di euro alle imprese agricole danneggiate;
- stanziato 75 milioni di euro in sostegno di investimenti e progetti di innovazione nel settore agricolo;
- stanziato 8 milioni di euro per il ripristino e il consolidamento delle strutture sanitarie e interventi della rete dell’emergenza ospedaliera e territoriale;
- previsto 1,5 milioni di euro a tutela del patrimonio culturale lesionato
- stanziati 5 milioni di euro per le infrastrutture sportive danneggiate
- stanziati 10 milioni di euro in sostegno del comparto turistico
- rifinanziato per 200 milioni di euro il Fondo per le emergenze nazionali
Con il DL 88/23 si è:
- istituto un fondo per complessi 2,5 miliardi di euro nel triennio 2023-2025 per la ricostruzione delle zone colpite dall’alluvione di maggio;
- stanziato 21 milioni di euro per la struttura commissariale dedicata alla ricostruzione;
- riservati inizialmente 120 milioni di euro per i contributi alla ricostruzione privata erogabili fino al 100% dei danni;
- stanziato 100 milioni di euro per le imprese a valer sulle risorse disponibili per le aree di crisi industriale non complessa
Un impegno finanziario pari a circa 4,5 miliardi di euro che non ha in alcun modo esaurito l’azione che il Governo sta portando avanti in favore della ricostruzione delle zone alluvionate come dimostrano i nuovi provvedimenti adottati nell’ultimo Decreto uscito dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto, tra cui i circa 150 milioni destinati alle imprese e alle aziende colpite dall’alluvione.
Misure che si affiancano a quelle assunte anche dai vari Ministeri, di concerto con il Commissario Figliuolo come quella, che certamente non Le sarà sfuggita, avanzata dal Ministro Fitto il quale nella proposta di revisione del PNRR formulata nei giorni scorsi alla Commissione Europea ha inserito anche la richiesta di destinare risorse per oltre un miliardo di euro per la ricostruzione e la tutela dei territori colpiti dall’alluvione. O come gli ulteriori 100 milioni ottenuti dal Ministro Lollobrigida grazie al cofinanziamento del fondo europeo per le emergenze dedicate alle imprese agricole colpite dagli eventi di maggio.
Non ho avuto modo di leggere da parte Sua alcuna parola di sostegno a queste azioni, anzi. Ho letto che Lei, nella Sua veste di Presidente di Regione nonché di sub Commissario alla ricostruzione, ha ripetutamente affermato che sul territorio non sarebbe arrivato sino ad oggi “neanche un euro”.
Le citerò per questo alcuni importi già concretamente erogati in favore della popolazione.
In queste prime settimane, con una rapidità che non ha eguali nella gestione di emergenze e eventi calamitosi come quello del maggio 2023, sono state presentate oltre 20.000 domande di sostegno ai privati, di cui oltre la metà già processate, erogando sul territorio più di 30 milioni di euro a famiglie e persone; tutte le domande presentate ad ISMEA per l’accesso al credito sono state integralmente istruite e processate, rilasciando circa 15 milioni di euro in favore dei richiedenti; sono state accolte e liquidate oltre 14.000 domande di indennità in favore dei lavoratori autonomi per circa 18 milioni di euro; sono state presentate e accolte circa 20.000 domande sull’ammortizzatore unico previsto nel DL 61/23 per oltre 55.000 giornate lavorative; sono state riscontrate oltre 5.700 domande di contributo per autosistemazione dedicato alle famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni; sono stante emesse e garantite più di 500 operazioni per oltre 100 milioni di euro di finanziamento in
favore delle Piccole e Medie Imprese; è stato disposto l’esonero del pagamenti contributi universitari per un impegno superiore ai 12 milioni di euro. E potrei proseguire a lungo.
Tutti fondi nazionali messi a disposizione dei territori colpiti cosi come altre risorse che attendono di essere liquidate una volta che la Regione provvederà a inviare le dovute richieste, come nel caso dei 50 milioni messi a disposizione dal Ministero dell’Agricoltura per coprire anche le somme urgenze del settore e per le quali ancora il Governo attende la richiesta di anticipazione e la necessaria delimitazione da parte della Regione.
Anche sulla ricostruzione pubblica sono state destinate risorse ingenti. Lo stesso Commissario Figliuolo ha più volte ribadito, rispondendo alle richieste dei Sindaci, che gli oltre 2.500 interventi in somma urgenza censiti e che comportano una spesa pari a 413 milioni di euro verranno integralmente ristorati dal Governo secondo quanto già deliberato in Consiglio dei Ministri nella seduta del 3 agosto su proposta del Ministro Musumeci; analogamente è garantita totale copertura per gli interventi di ricostruzione pubblica sinora perimetrati dalla struttura commissariale per un totale di 1.133 milioni di euro.
Come detto potrei proseguire a lungo nell’elencazione delle risorse dedicate alla ricostruzione e che dimostrano come sia non corretta l’informazione diffusa secondo la quale “non si sarebbe visto un euro”.
Si è ritenuto di dedicarsi immediatamente alla ricostruzione pubblica, come d’altronde richiesto negli incontri operativi tenutisi a Palazzo Chigi a cui ho personalmente partecipato, per consentire alle aziende, ai residenti, ai lavoratori di tornare a vivere pienamente le proprie realtà locali, recuperandone la piena operatività e produttività e riducendo il più possibile i disagi e le limitazioni derivanti dalle lesioni che il territorio ha subito e che erano già stati più volte violati e danneggiati negli ultimi anni dal ripetersi delle conseguenze di eventi atmosferici avversi.
Non Le sfuggirà a riguardo che se avessimo voluto rispondere ad una inutile polemica politica, sottraendo energia e intensità all’azione di ricostruzione, avremmo potuto insistere sulla richiesta di acquisire i dati relativi alla cura e manutenzione di questo territorio, richiesti già nel primo incontro e ancora oggi non trasmessi dalla Regione e che si rendono comunque indispensabili per verificare quale fosse la situazione di cura e sicurezza idrogeologica prima dell’alluvione. Ritengo infatti che chi abita e lavora in queste zone abbia il diritto di vivere senza il timore di trovarsi ciclicamente colpito da eventi simili come invece sta avvenendo sempre più spesso in Romagna. Anche per questo diviene necessario agire con puntualità nella fase della ricostruzione evitando che questi eventi determino in futuro, ancora una volta, danni cosi significativi agli abitanti.
Ritengo opportuno altresì sottolineare come l’azione riservata alla ricostruzione pubblica sia funzionale alla individuazione delle nuove e ulteriori risorse che si renderanno necessarie per la ricostruzione privata già prevista dall’art. 22 sexies della l. 100/23. Ribadisco difatti che la prospettiva del Governo è quella del pieno risarcimento dei danni subiti anche dai privati. Tuttavia come detto fin dal nostro primo incontro per poter procedere in tale direzione si rende necessario acquisire stime precise e dettagliate che consentano una corretta quantificazione dei danni e quindi dell’adeguato fabbisogno finanziario da stanziare. Come sa queste stime non sono state ancora inviate alla struttura Commissariale da parte della Regione la quale dovrà procedere ad acquisire le perizie asseverate da parte dei privati secondo l’iter agevolato introdotto dall’art. 20 septies della l. 100/23, nonché delle procedure definite dalla struttura Commissariale.
Per quanto riguarda le proposte che mi sottopone si tratta di indicazioni su cui il Governo già da tempo è impegnato.
Tuttavia si rendono necessarie alcune precisazioni.
Il Governo e il Parlamento hanno deciso di dare ai cittadini e alle imprese certezza nei tempi e nelle risorse piuttosto che inseguire qualche battuta propagandistica, magari cambiando termini e cifre in corso d’opera e creando confusione e incertezza negli operatori. Una scelta condivisa dal Parlamento che anche in sede di conversione dei due Decreti non mi risulta abbia esaminato proposte provenienti da qualsivoglia parte politica finalizzate al riutilizzo di eventuali residui nel senso da Voi suggerito.
Per questo ritengo quantomeno prematuro, come da Lei prospettato, depotenziare le risorse originariamente destinate dall’art. 7 del DL 61/23 all’ammortizzatore unico predisposto per le attività operanti nelle zone alluvionate. La misura, come Lei sa, si concluderà il 30 settembre 2023. Il Governo, che ha predisposto questo strumento accogliendo le richieste delle associazioni di categoria, ritiene necessario confermare al momento sia la scadenza sia lo stanziamento. I mesi di agosto e settembre si presentano infatti particolarmente delicati soprattutto con riguardo al settore agricolo. Una volta che saremo certi che tutti i lavoratori e le imprese abbiano ottenuto il sostegno loro necessario agiremo per reimpiegare eventuali residui disponibili.
Questo anche per le risorse previste dall’art. 8 del DL 61/23, che mi pare di capire Lei proponga di definanziare ritenendo che debbano essere rivolte ai privati per le quali Lei sostiene non sarebbero destinate misure. Tralasciando che nell’ultimo Decreto sono stati stanziati ulteriori 150 milioni per le imprese, non riteniamo, per gli stessi motivi sopra considerati, di poter anticipare la chiusura o il depotenziamento di questa linea di sostegno in favore dei lavoratori autonomi e delle partite IVA. Posso però garantire che anche questo strumento è costantemente monitorato nel suo effettivo tiraggio dal Ministero del Lavoro per valutare, d’intesa col Parlamento e già in fase di conversione del Decreto del 7 agosto, eventuali reimpieghi disponibili.
Sulla proposta di spostare le risorse inizialmente dedicate all’art. 10 del DL 61 alle aziende esportatrici (e che sempre Lei propone di depotenziare), evidenzio come questi fondi da ottobre dovranno essere impiegati per l’attivazione della misura “gemella” utile ai ristori sulla perdita di fatturato per la quale mi risulta sussistere attesa da parte delle imprese e che potrebbe determinare un assorbimento totale delle risorse stanziate, visto che si tratta di perdite di fatturato che insistono su diversi mesi e su una platea non indifferente di aziende coinvolte.
Per quanto riguarda la proposta di riconoscere un credito di imposta coperto da mutuo contratto dallo Stato già nel corso della conversione dei Decreti 61 e 88 è stato richiesto agli uffici tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre che a Cassa Depositi e Prestiti, un approfondimento, anche in termini di impatto sulle finanze pubbliche, sulla riedizione delle misure adottate per la ricostruzione del sisma del 2012 cosi come per il sisma del Centro Italia. Siamo in attesa dell’esito di queste verifiche che devono essere condotte con la massima attenzione e precisione. D’altronde come Lei ben sa, visto che ancora ricopre il ruolo di Commissario della ricostruzione post sisma in piedi da oltre 11 anni, tale misura per divenire efficace necessita di un esame particolarmente rigoroso anche in ragione dei controlli che ne discendono da parte dell’Agenzia delle Entrate e delle Autorità coinvolte.
Infine condivido con Lei l’esigenza di dare risposte rapide e veloci, come d’altronde stiamo facendo, abbattendo anche tutti gli sbarramenti burocratici possibili. Tuttavia non ci possiamo permettere di agire con una fretta che ha già portato ad errori a cui il Parlamento ha posto rimedio, come ad
esempio l’errata perimetrazione delle zone alluvionate trasmessa dalla Regione al Governo e a cui si è rimediato con l’art. 20 bis della l. 100/23 che consente al Commissario straordinario di ampliare in maniera rapida e dinamica le zone interessate. Anche se in uno spirito di leale collaborazione è più che ragionevole che il Governo Nazionale ponga rimedio agli errori della Regione ritengo necessario evidenziare come sia certamente urgente ricostruire nel migliore dei modi possibile, ma come sia altrettanto necessario non cedere ad una fretta e una frenesia che pare rispondere più al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità alimentando polemiche utili a qualche parte politica.
Stiamo conducendo e intendiamo condurre un lavoro preciso, serio, concreto, senza inseguire proposte estemporanee che rischiano di generare confusione e disorientamento in un territorio che invece chiede solo di poter lavorare e di essere sostenuto nella ripresa della propria attività. Mi auguro che Lei voglia operare al fianco del Governo su questa strada. Anche per questo Le è stato assegnato il ruolo di sub commissario: per consentirle di operare concretamente al servizio della comunità in questa sfida certamente impegnativa, ma che sono certo sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione.