Premio Mascagni, la Nuova Star

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14 BOLOGNA ECONOMIA

MARTEDÌ 5 MARZO 2013

NUOVA STAR L’ingegner Vanini nello stabilimento di Zola Predosa

L’AZIENDA

Cervello a Zola e piedi nel mondo

Vi piace cucinare nel forno? Il segreto è dentro la cerniera

Marco Vanini ripercorre la storia della Nuova Star di MARCO GIRELLA

COMINCIÒ tutto con un piccolo appalto. Un cliente che vinse la gara per rifornire di armadietti l’ospedale maggiore nel lontano 1957. Agli armadietti servivano le cerniere metalliche e Angelo Vanini e Augusto Zanetti si incaricarono di realizzarle. Da lì a capire che le cerniere avevano un mercato e un futuro, il passo fu breve. I due soci si misero in proprio e nel 1967 fondarono la Nuova Star. Che un futuro ce l’ha ancora, nella persona di Marco Vanini, figlio di uno dei fondatori e presidente dell’azienda. Nel consiglio d’amministrazione c’è anche Mariangela Zanetti, professoressa di biologia e figlia dell’altro pioniere delle cerniere. Ingegner Vanini, quando è arrivato in azienda il momento della seconda generazione?

trare qui fosse giusto fare esperienze diverse e aveva ragione». Che cosa pensa di aver portato nella cultura della Nuova Star?

«Quando arrivai avevamo ancora una vocazione artigianale e nessuna automazione. Io ho spinto verso un percorso più industriale, migliorando produzione e organizzazione». Esattamente, cos’è una cerniera?

«L’organo di collegamento tra la cavi-

L’INIZIO «Cominciò tutto con l’appalto per gli armadietti del Maggiore» tà e la porta di un elettrodomestico». E come si fa a guadagnarci sopra?

«Io entrai nell’88. Prima lavoravo in Cesab, dove mi occupavo di ricerca e sviluppo della parte elettronica dei carrelli elevatori».

«La qualità di un elettrodomestico percepita da un cliente dipende molto dalla cerniera».

Lavorare in un’impresa diversa da quella di suo padre fu una scelta?

«Perché la prima cosa che fa una persona che vuole comprare un forno, una lavatrice o una lavastoviglie è aprire lo sportello. Perciò nel tempo abbiamo brevettato cerniere di tutti i tipi, con chiusura soft, lenta, più o meno morbida».

«Sì. Tanto che oggi, per esempio, mio figlio, anche lui ingegnere, lavora alla Ferrari. Segue lo sviluppo dei software di controllo della stabilità del veicolo. Mio padre pensava che prima di en-

Perché?

C’è molta concorrenza?

«Vendiamo in tutto il mondo. Con il vantaggio che quando in Europa o in Italia il mercato è in picchiata, in Brasile magari il fatturato raddoppia». Qual è stato il momento più esaltante in questi 25 anni?

«Quando acquisimmo tra i clienti la General Electric. Li avevo corteggiati per anni senza risultati. Poi un giorno mi telefona la responsabile acquisti e dice: abbiamo fatto un’indagine a livello mondiale e tutti dicono che i costruttori di riferimento per le cerniere siete voi». Bel colpo.

«Ma ci ha imposto molti cambiamenti. Lavorare per aziende del genere significava modificare i processi di produzione. Ogni cosa andava provata e verificata prima di fare i passaggi successivi». Vi forzarono a cavalcare il mercato. Oggi come si fa?

«Dobbiamo lavorare su innovazione, organizzazione e produzione. Pensare a creare oggetti e necessità di consumo che ancora non esistono». Per esempio?

«Porte che si aprono e chiudono da sole o con comando vocale. Oppure nuovi modelli di cerniere per facilitare la chiusura di uno sportello dall’alto o con nuove tecnologie».

PRODUZIONE Una cerniera della Nuova Star

I NUMERI

23,7 milioni

E’ il fatturato in euro del 2012 20,1 vengono dalle vendite all’estero

20

brevetti Sono quelli attivi nel 2013. L’azienda spende il 5% del fatturato in ricerca

89

dipendenti Nello stabilimento di Zola Predosa, 12 dei quali addetti a ricerca e svilupp

IN PRINCIPIO fu la Star (Stampaggi Artigiani), nata nel primo dopoguerra per produrre minuterie metalliche. La sua prima cerniera per forni e cucine era già sul mercato da una decina d’anni quando nel 1967 i soci fondatori Angelo Vanini ed Augusto Zanetti decisero di innovare l’azienda e dedicarsi con passione alle sole cerniere per tutti gli elettrodomestici. Nel 1967 viene dunque fondata la Nuova Star, e da allora la crescita è stata vertiginosa: nel 1972 l’azienda conquista il mercato tedesco con la prima cerniera a fulcro variabile, nel 1986 sbarca in Nord America con cerniere rispondenti alle normative di quel mercato. Nel 1988 c’è il primo cambio generazionale, che porta la piccola azienda artigiana ad essere la realtà industriale oggi riconosciuta come leader mondiale nelle cerniere per il mercato del caldo. Nel frattempo il mercato si è sviluppato nei cinque continenti, dalla Nuova Zelanda al Brasile a tutto il Nord America, arrivando ultimamente anche nei paesi asiatici con una produzione che supera i 30 milioni di pezzi anno. Principali sbocchi dell’azienda sono oggi gli Stati Uniti, Germania, Polonia, Messico, Australia, Corea, Brasile, Romania. L’automazione spinta, l’utilizzo di isole robotizzate, tecniche di produzione lean hanno consentito alla Nuova Star di essere più competitiva rispetto ad aziende simili che producono in mercati low cost, ma contemporaneamente di garantire un elevato standard qualitativo utilizzando unicamente materiali di provenienza europea.

FIERA DAL 25 AL 27

I marchi comunali in concessione ORIGINALE iniziativa di alcune città italiane nel settore del licensing. In tempi di crisi hanno iniziato a valorizzare i marchi dei propri comuni, o di alcune istituzioni cittadine come i musei, per la realizzazione di prodotti su licenza che portino denaro fresco nelle casse comunali. I primi esperimenti sono partiti a Milano, a Roma e a Venaria Reale (Torino), mentre diverse altre città si stanno muovendo nella stessa direzione. Le attività di licensing municipale saranno tra i temi della 6/a edizione del ‘Bologna Licensing Trade Fair’ (Bltf) dal 25 al 27 marzo.


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