Il Papa a Milano

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Un fascicolo di 16 pagine dedicato all’evento


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IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE

DOMENICA 3 GIUGNO 2012


DOMENICA 3 GIUGNO 2012

IL PAPA A MILANO

IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE

Le famiglie

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IL PONTEFICE in Messico nel 2009: «Sono lieto di dirvi che il prossimo appuntamento sarà a Milano». E così è stato

AL CENTRO DELL’EVENTO

Noi, la vita coi figli il lavoro, la festa Marion Guglielmetti NEL 1994 PAPA GIOVANNI PAOLO II promosse il primo Incontro Mondiale delle Famiglie come appuntamento a cadenza triennale. Papa Benedetto XVI, a conclusione dell’Incontro tenutosi a Città del Messico nel 2009, disse: «Sono lieto di annunciare che il VII Incontro Mondiale delle Famiglie si terrà, Dio volendo, in Italia, nella città di Milano, nell’anno 2012». E così è stato. Il capoluogo lombardo ha iniziato a prepararsi da subito: parrocchie, volontari, associazioni, autorità e famiglie. Numerose le persone che non hanno esitato ad aprire le porte delle loro case per far alloggiare i pellegrini. Chi è venuto a Milano non ha trovato solo un tetto sulla testa, anche cuori pronti ad amare. Chi vive nel territorio, invece, ha potuto arricchirsi e conoscere il vero significato della parola ospitalità: è bello fare conoscenza, raccontarsi il vissuto di famiglia e l’esperienza di fede ad esso legata. In questi mesi non sono però mancate le difficoltà organizzative, ma alla fine la città è riuscita a portare a termine il mandato che le era stato affidato. L’evento era troppo prezioso per lasciarlo condizionare da chi ci credeva poco o pensava di boicottarlo.

IN CASA In alto a sinistra, François, prete francese. Sopra, la famiglia Sanvito, con papà Fulvio e i figli Daniele, Silvia ed Elena

IN PIAZZA Due giovani genitori con il figlioletto sul sagrato del Duomo

GRANDI E PICCINI A sinistra due anziani coniugi all’evento A destra, una famiglia numerosa in piazza Duomo

Voci dal web

Crescere insieme

Tra di noi si insegna a chiedere con gentilezza a non offendere chi è debole e a dare gratuitamente

IL TEMA SCELTO, sul quale possiamo continuare a riflettere, è “La famiglia: il lavoro e la festa”. Un trinomio che parte dalla famiglia per aprirla al mondo: il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia abita lo “spazio” sociale e vive il “tempo” umano. Un modo di porre l’accento non solo sulle difficoltà quotidiane delle famiglie, ma anche sull’atmosfera felice che si respira in alcune di esse. Scopo dell’Incontro è di fermarsi un momento e pensare all’importanza della famiglia, ormai indifendibile. E fatalmente destinata a tramontare. La famiglia è importante. Lo si vede anche dai guai che a volte provoca, o dalle fatiche che fa sopportare. Se non fosse importante, pazienza. Invece, si torna sempre lì, nel bene, nel male. L’unione familiare è sempre stata il trampolino di lancio della capacità di relazione umana. Essa è il seme dal quale nasceranno altre famiglie chiamate a migliorare il mondo, realizzando con modi nuovi, in tempi nuovi i valori ormai accantonati o dimenticati.

Un dono oggi e per sempre

Questo incontro è un regalo per tutta l’umanità. Dobbiamo riscoprire i valori che abbiamo perso

Come una lezione

Scuola degli affetti, scuola di crescita, scuola di confronto La famiglia è scuola di vita

Servono basi solide

La crisi che ogni giorno ci troviamo ad affrontare può essere vinta Ritroviamo i valori


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I religiosi

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LA FAMIGLIA è il primo centro di socialità, degli affetti. Ma oggi la paura del futuro blocca i progetti di unione

suor Clementina LA RIFLESSIONE

INTORNO A UN FOCOLARE RISCOPRIAMO NOI STESSI L’INCONTRO MONDIALE delle Famiglie è un evento che dà ottimismo e speranza. Vedere il mondo intero riunito intorno a Papa Benedetto XVI dimostra che si può credere ancora in qualcosa. E questo qualcosa l’abbiamo accanto ma va riscoperto: è la famiglia, sempre più in difficoltà e in cerca della sua vera identità, ormai andata persa. Il fatto che in questi giorni a Milano si siano incontrate numerose famiglie che condividono gli stessi valori, come il matrimonio e l’avere dei figli, è uno stimolo ad andare oltre. Un incoraggiamento a non avere paura perché vale la pena affrontare prove e difficoltà per una gioia più grande. La società odierna non è aperta ai giovani, non aiuta a formare un focolare domestico: problemi economici, insicurezze, timore del “per sempre”. Eppure, è possibile scegliere definitivamente e formare un nucleo che è il centro di tutto. Perché la famiglia è il primo centro di aggregazione, di socialità e di affetti. Da qui poi deriva tutto il resto.

L’OMAGGIO Papa Benedetto con le suore in Duomo durante la celebrazione di ieri mattina

L’EMERITO Il cardinale Dionigi Tettamanzi ieri a San Siro

I CARDINALI A sinistra, Tarcisio Bertone e Angelo Scola

Voci dal web

Accordo, intesa e comprensione

L’intesa dei genitori è decisiva per proteggere, custodire e incoraggiare i nostri figli

MOLTO SIGNIFICATIVO anche l’arrivo di numerose famiglie straniere con tanti figli, che sono da prendere d’esempio, perché in Italia è sempre più raro trovare bambini con fratelli o sorelle. E, lavorando in una scuola dell’infanzia, ci si accorge ogni giorno di quanto si sentano soli i figli unici. I genitori dovrebbero imparare ad ascoltare di più i loro piccoli. I ritmi di vita che ci impone la società sono frenetici, ma basterebbe soffermarsi un po’. E questo grande evento è l’occasione per farlo e per incoraggiarsi a vicenda. Anche perché, i bambini soffrono, ma lo stesso capita a mamma e papà: sono sempre più numerosi quelli bisognosi di esternare il loro dolore, che chiedono preghiera e sostegno. Manca la capacità di educare, perché si vive di corsa. Manca addirittura la capacità di fare festa. La famiglia non sa più ritrovarsi e ricrearsi una sua intimità. Marito e moglie difficilmente si ritrovano come coppia e ancora meno con i figli. Insomma, c’è un mondo da riscoprire e questo mondo si chiama famiglia.

Un segno di speranza

Sono una mamma e faccio fatica a credere C’è troppa sofferenza Ma questo incontro mi sta dando forza

C’è bisogno di dialogo

Ho solo 15 anni i miei genitori non stanno insieme Ma mi danno amore perché sanno parlarsi

Insieme è più bello

In piazza Duomo l’arrivo del Papa è stato emozionante Eravamo tutti e cinque eravamo uniti con Lui


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In campo

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SUL PIANO gestionale gli sforzi sono stati notevoli ma grazie ai volontari i costi sono stati contenuti

L’ORGANIZZAZIONE

Dietro la tre giorni l’impegno di tutti Enrico Fovanna IL CONGRESSO internazionale su «Famiglia, lavoro e festa», è stato uno degli eventi collaterali più importanti nella visita del Pontefice a Milano, con plenarie la mattina e seminari e incontri al pomeriggio, grazie alla presenza di 300 delegazioni straniere. A gestirlo è la «Fondazione Milano Famiglie 2012», di cui Daniele Conti (nella foto) è consigliere delegato. Una tre giorni che si chiude oggi, «con una risposta molto alta - dice Conti - oltre settemila convegnisti. nel secondo giorno, tra l’altro, i partecipanti sono stati su sedi decentrate, in altre città della Lombardia, mentre ieri si sono concentrati a Milano, in alcuni luoghi simbolici della città». Alla fine, l’organizzazione si è trasferita all’aeroporto di Bresso, dove era stata completata l’infrastruttura per accogliere il Santo Padre nel weekend. «Abbiamo allestito tutti i 77 ettari dello spazio aeroportuale con tutte le possibilità per accogliere i pellegrini, fin dalle 16.30 di ieri». Sul piano organizzativo, è stato un enorme sforzo. «Un grande cantiere, che ha comportato una gestione molto articolata, ma siamo molto soddisfatti del risultato, nonostante le complessità. In particolare, è stata rispettata la tempistica».

SULLA STRADA Volontari lungo le vie del percorso papale

IN DIVISA Agenti motociclisti e i carabinieri con la Lotus

SOCCORSI In alto, i volontari della Croce rossa a Bresso A sinistra uno dei ragazzi impegnati sul percorso

Voci dal web

I disagi non mancano

Strade bloccate traffico in tilt e code per prendere i mezzi di trasporto Che fatica!

MOLTI DEGLI SFORZI DI ORGANIZZAZIONE, per un evento del genere, si sono concentrati anche sul piano dei trasporti per i pellegrini. Il team, come si diceva, si è avvalso della Fondazione Milano Famiglie 2012, una struttura creata ad hoc dalla diocesi di Milano, con l’obiettivo di non lasciare dettagli al caso. «La struttura - spiega ancora Conti - è stata ideata anche nell’ottica di ottimizzare le risorse, contenendo i costi, ma facendo comunque ricorso a una ventina di persone, di professionalità elevate. Una grossa mano ci è stata fornita anche da un volontariato professionale, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile». L’apporto del volontariato, precisa Conti, si è dipanato nel corso di vari mesi, «magari meno visibile, perché si è svolto nelle retrovie, ma non per questo meno indispensabile e prezioso».

Più sicurezza sempre

Ma quanta polizia c’era a Milano in questi giorni? Il Papa? Ok, ma forse anche gli altri giorni...

Difficoltà per chi è di corsa

Strade chiuse transenne, viabilità totalmente modificata Ci si dimentica che la gente lavora

Il lavoro va premiato

Solo polemiche? Bisogna capire che tutti si impegnano Anche la polizia e i carabinieri


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Le autorità

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IL SANTO PADRE: Dovete ispirarvi alla figura di Sant’Ambrogio, simbolo di saggezza, buon senso e autorevolezza

L’INCONTRO IN ARCIVESCOVADO

Il Papa ai politici: tutelate la famiglia UN APPELLO alla politica, una richiesta di aiuto e al contempo di collaborazione: «Insieme a servizio del bene comune». La figura ispiratrice di questo ideale percorso di «comunione» non poteva essere che Sant’Ambrogio, simbolo di una tradizione spirituale tutta lombarda. Una figura di «saggezza, buon senso e autorevolezza». È stato un incontro intenso quello di ieri pomeriggio fra il Papa e le autorità civili nella sala del Trono degli appartamenti episcopali. Al centro del discorso di Ratzinger, ovviamente, la famiglia, «da tutelare e salvaguardare». «La politica è profondamente nobilitata quando è animata dalla volontà di dedicarsi al bene dei cittadini — ha detto il Santo Padre — e quindi diventa una elevata forma di carità». Accanto a Benedetto XVI, il cardinale Tarcisio Bertone e il cardinale Angelo Scola, che ha introdotto l’incontro sottolineando come «la variegata società milanese è ben consapevole di poter trovare nei cristiani una risorsa di umanità disponibile al confronto franco, forse qualche volta scomodo».

AREA PDL Roberto Formigoni A destra, Guido Podestà In alto, il deputato Pdl Maurizio Lupi alla Scala

INSIEME Papa Benedetto con il sindaco Pisapia

AD ASCOLTARE le parole del Papa, il presidente della Regione Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Con loro, i presidenti delle Province di Varese, Como, Lecco, Bergamo e i sindaci dei Comuni vicini all’aeroporto di Bresso. Il Papa ha esortato a «superare contrasti e a ricomporre divisioni», seguendo i principi di «giustizia e amore per la libertà». Queste, ha sottolineato il Santo Padre, «sono le qualità alla base dei politici autentici. La libertà implica responsabilità — ha aggiunto — e non è un privilegio per alcuni, ma un diritto per tutti che il potere civile deve garantire. Lo Stato è a servizio e a tutela della persona a cominciare dal diritto alla vita, di cui non può mai essere consentita la deliberata soppressione». Inevitabile un riferimento alla «famiglia fondata sul matrimonio», «al cui servizio devono porsi la legislazione e l’opera delle istituzioni».

ASSESSORI A sinistra Bruno Tabacci, sopra Giorgio Boscagli, Raffaele Cattaneo e Alessandro Colucci

Voci dal web

Confusa e abbandonata

Che cos’è la famiglia? Non lo so più.... Ci stiamo perdendo Non so più dove devo andare!

I valori del passato

L’Incontro mondiale delle famiglie Un modo per riscoprire le nostre origini e pensare al domani

Ormai disillusa

Volevo una famiglia Lui mi ha lasciata Promesse, discorsi e sogni. Realizzerò mai quello che ho dentro?

Un’esperienza importante

Mi sono preparato a questo evento per mesi. Sono arrivato comunque di corsa Mi è entrato nel cuore


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La fiera

OLTRE CENTO spazi su 8mila metri quadri Perfino uno dedicato ai separati Inaugurazione di Scola a FieraMilanoCity

FRA GLI STAND AL PORTELLO

Una kermesse per i veri valori È STATO l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola a inaugurare a Fieramilanocity la «Fiera della famiglia», in concomitanza con l’arrivo a Milano del Papa. Oltre cento stand su ottomila metri quadrati, tra i quali anche uno dedicato alle famiglie di separati e di risposati. Tra le associazioni che l’hanno allestita e che vi partecipano c’è la onlus «Famiglie per l’accoglienza», una Aps (associazione di promozione sociale) presieduta da Roberto Zucchetti. «Un modo abbastanza interessante e innovativo per fare un convegno - dice - Chi è venuto al centro congressi in Fiera si è trovato in un grande spazio molto animato». L’idea era che, negli stand, le diverse associazioni o organizzazioni religiose che hanno a che fare con la famiglia, presentassero la loro attività. «La prima cosa che colpiva - dice Zucchetti - era lo spazio per bambini, all’interno. Uno spazio giochi in cui i volontari intrattenevano i più piccoli». «Famiglie per l’accoglienza - spiega - lavora a sostegno delle famiglie che accolgono, cioè che hanno bambini in affido o in adozione, o che ospitano persone adulte bisognose di un’accoglienza in famiglia».

GLI SPAZI A FieraMilanoCity gli stand dedicati alla kermesse per le famiglie

DI TUTTO Dalle icone alle statue passando per le missioni

LITURGIA A sinistra lo stand che espone paramenti sacri prodotti artigianalmente (Newpress)

Voci dal web

Studio e spiritualità

Momenti forti al Congresso teologico Impegnativo ma molto intenso È stato utile

LA SUA ATTIVITÀ si radica ormai oltre i confini del territorio nazionale, arrivando in Spagna, Sud America, Lituania, Romania. «Siamo cresciuti per osmosi. Una famiglia conosce un’altra e si attiva per coinvolgerne altre in un progetto di sostegno. La nostra azione è soprattutto di promozione educativa. Ci si ritrova, ci si fa compagnia, ci si supporta anche negli aspetti pratici». Un affido, per esempio, richiede di interfacciarsi anche con i servizi, di affrontare problemi anche molto concreti. «Perché un’ospitalità breve può quasi sempre essere molto entusiasmante, una lunga può diventare faticosa. È quindi importante ricordare sempre perché lo si fa e sostenersi a vicenda nello sforzo». In alcuni casi, è la tesi, anche una famiglia può soffrire di solitudine. «Accade a moltissime - sostiene Zucchetti - e questo oggi è il vero dramma di molte famiglie. Si è persa la formula matriarcale, che teneva insieme le generazioni. Spesso si vive lontani dai genitori, perché si è andati a lavorare in altre città. Quindi due genitori si ritrovano spesso soli con i figli. E nel caso di adolescenti difficili a volte il senso di solitudine è immenso». Enrico Fovanna

Uno spazio per i bambini

Che bello vedere i miei piccolini ad un Congresso dedicato a loro Organizzatene di più!

Prendersi un po’ di tempo

Ho acquistato un sacco di libri in Fiera E poi, quanti gadget e quanta gente ho potuto conoscere

Un giro interessante

Quanta gente c’era in questi giorni? Però, ne è valsa la pena Trovarne di stand così quando si va in fiera


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I volontari

PIÙ DI cinquemila i volontari che hanno aderito al progetto e 606 i responsabili organizzativi locali

MI METTO IN GIOCO

Il pony express fedele alla bici Chiara Giaquinta IN SELLA alla sua Bianchi negli ultimi due mesi ha percorso quasi duemila chilometri. Impresa che gli è valsa il titolo coniato da amici e colleghi di «volontario della bicicletta». Pensionato di 66 anni con la passione per le due ruote, Abramo Facchinetti (nella foto) ha deciso di mettere a disposizione della Fondazione Milano Famiglie 2012 un po’ del suo tempo. E le sue gambe allenate: per rispettare l’ambiente ha pensato di proporsi come volontario a impatto zero, utilizzando per gli spostamenti da Inzago, dove abita, fino al centro di Milano la sua amata bicicletta. «Solo nelle giornate di pioggia mi sono concesso il metrò — dice scherzando —. Non mi pesa andare in giro in bici così mi sono proposto di aiutare la Fondazione sfruttando la mia passione per l’ambiente». Richiesta accolta: da due mesi Abramo si è trasformato in una sorta di pony express per la consegna di documenti e permessi per l’arrivo del Papa nella zona intorno al Pirellone, dove ha trovato casa la Fondazione. «La bici è sempre stata una mia grande passione come anche il dare una mano in occasioni di eventi religiosi come quello che sta andando in scena qui a Milano — dice Facchinetti —. Ho partecipato come volontario al Giubileo del 2000, sono stato a Loreto con Azione Cattolica, poi a Bari e ad Ancona per il congresso ecumenico. Metto tempo e voglia di fare a disposizione per qualcosa in cui credo molto, non potevo che farlo anche nella mia Milano».

ALLO STADIO I ragazzi che hanno curato le coreografie dell’evento a San Siro

L’ESERCITO Cinquemila i volontari in servizio

I SETTORI Dall’accoglienza alla guida ai pellegrini I ragazzi hanno aiutato tutti i partecipanti

Voci dal web

Il valore dell’impegno

Dopo il terremoto i volontari della Protezione Civile sono corsi a Milano per il Papa: grandi!

A CASA moglie e figli sono d’accordo. Del resto Abramo non è un pensionato che si arrende a poltrona e Tv. «Sono stato assessore all’Ambiente per cinque anni nel mio Comune. Prima ero un tecnico informatico; la pensione è arrivata presto così ho pensato che coniugare fede, ambiente e volontariato fosse il modo più giusto per impiegare il tanto tempo libero». Ora Ambramo cercherà qualcosa di nuovo da fare. Anche se questa volta ci hanno pensato i suoi figli a trovargli una nuova occupazione: «Tra giugno e luglio nasceranno i miei due nipotini. E già non vedo l’ora di poterli portare con me in bici».

Essere sempre pronti e attivi

Potevo mancare? Sono anni che faccio la volontaria per incontri di questo tipo Che atmosfera...

Vivere e crescere

Ufficio stampa: mi serve per studio Ma devo ammettere che ho imparato tanto per la vita

Donarsi per donare

Essere volontario è stare con gli altri È mettersi al servizio È amare È una missione


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I giovani

SPERO CHE i pellegrini si siano sentiti a casa, come capitò a me quando fui accolto in Australia per la Giornata della Gioventù

I RAGAZZI E LA CHIESA

Io, un papaboy e la sfida dei valori «LA FAMIGLIA è la prima esperienza che un bambino si ritrova a vivere, per questo fa santificata». Queste le parole di Luca Marchetti, 20 anni, per spiegare la sua scelta di partecipare all’Incontro Mondiale delle Famiglie. «La famiglia ha un richiamo importante nella mia vita, è un’esperienza che faccio tutti i giorni, seppure per motivi di studio viva lontano da mamma e papà. Il modo in cui vieni educato e cresci ti dà l’impostazione per vivere tutti gli aspetti della vita e ti accompagnerà per sempre».

IN PIAZZA DUOMO Ragazzi attendono l’arrivo di Papa Benedetto XVI

STRISCIONI Il benvenuto al Papa di un gruppo di giovani

COLORE Distribuite a poco prezzo le bandierine con i colori del Vaticano agitate dai bambini

Voci dal web

L’occasione perfetta

Bellissimo questo incontro mondiale Mi ci voleva È una carica di energia forte e straordinaria

LUCA È LAUREANDO in architettura al Politecnico di Milano e ha scelto di vivere questo importante momento insieme ai suoi amici di università e ai compagni del movimento di cui fa parte, Comunione e Liberazione. «I miei genitori vivono a Pesaro e non potevano essere qui, ma il legame che abbiamo è talmente stretto che ho vissuto questa esperienza anche per loro. Ho comunque respirato la vera essenza dell’evento , perché le persone che frequento hanno ospitato alcune famiglie, che ho potuto conoscere». Il giovane studente sa cosa vuol dire ospitalità, perché è stato pellegrino anche lui. Il ricordo più denso di significativo risale al 2008, quando era tra i Papaboys a Sidney per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù. «Spero che la gente si sia sentita accolta qui a Milano, come mi sono sentito accolto io in Australia. Un’esperienza di amore e fratellanza che non dimenticherò mai. C’era sempre un abbraccio pronto per me, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. E’ questo che alla fine resta davvero». Poi, Luca torna a parlare del capoluogo lombardo: «Per la città l’ appuntamento con il Santo Padre è stata una provocazione, una sfida da superare. Milano è dedita al lavoro, agli affari, all’impegno, ma non deve dimenticare di avere delle origini ben più importanti, da riscoprire e coltivare. Sempre di famiglia si parla». E conclude: «Papa Benedetto XVI ha sottolineato più volte che, per uscire dalla grossa crisi in cui la nostra società si trova, bisogna ripartire da qualcosa di profondo, autentico e forte. E’ necessario un riscatto di ideali veri contro ideali più futili. Un’altra sfida: io ci sto». Marion Guglielmetti

Siamo già in partenza

Benedetto! Benedetto! Benedetto! Olè! Noi ci stiamo preparando ad andare a Rio l’anno prossimo

INSERTO A CURA DI

Testi e coordinamento Marion Guglielmetti

I giovani per la famiglia

Sidney e Madrid Adesso aspetto solo di partire per la prossima GMG Sempre Papagirl!

Hanno collaborato: Chiara Giaquinta Enrico Fovanna Giulia Bonezzi Fotografi: Luca Dosi Davide Salerno


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