Il Sindaco Pisapia

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Fondato nel 1956

Milano

LUNEDÌ 30 maggio 2011 | Anno 56 - Numero 20 € 1,00 | 2.440.000 lettori (dati audipress 2010/III) | www.ilgiorno.it

SCONTRI A BELGRADO

Serbi in piazza per Ratko Mladic JANNELLO e BERTUCCIOLI · Alle pagine 4 e 5

ASPETTANDO IL MIRACOLO

RISCHIO EPIDEMIA: CASI IN CINQUE PAESI

Il batterio killer spaventa l’Europa In Germania già dieci morti GIARDINA e FRASSOLDATI · Alle pagine 2 e 3

PALERMO KO: 3 a 1. BENE LA FERRARI

Inter, è sua la Coppa Italia Alonso secondo a Monaco Servizi e commento di BUCCHIONI · Nel QS

BALLOTTAGGIO A MILANO LA MORATTI PUNTA ALLA RIMONTA PISAPIA ALLA CONQUISTA DI PALAZZO MARINO COMUNQUE VADA SARÀ UNA SORPRESA MINGOIA · Alle pagine 6 e 7

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Martedì 31 maggio 2011

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Il sindaco: collaborerò con Letizia Il vincitore: «Insieme per l’Expo». L’avversaria: l’ho chiamato per complimentarmi IL COMMENTO

Comunali Pisapia vince sulla Moratti con 10 punti di vantaggio, centomila in piazza Duomo

ANASTASIO e MINGOIA · All’interno

· Servizi all’interno

di NICOLA PALMA

IL BEL RENÈ RE DEL GOSSIP

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ONNE misteriose, frequentazioni con personaggi poco raccomandabili. Finora, circolano solo indiscrezioni sulla sospensione della semilibertà a Renato Vallanzasca. Una cosa è certa: il bel Renè fa sempre parlare di sé, nel bene e nel male. Più nel male, per la verità, visto che la sua faccia d’angelo fa spesso dimenticare ai più di quali crimini efferati si sia macchiato nella lunga carriera criminale. In tutto, 260 anni di carcere e quattro condanne all’ergastolo. Ci voleva solo una Dama bianca in cerca d’autore. Insomma, gli occhi azzurri del bandito della Comasina avrebbero colpito ancora nel segno, nonostante la compagna di sempre lo difenda a spada tratta. D’altro canto, il mago delle evasioni paga il prezzo della notorietà: è vero o no che qualche tempo fa è stato persino girato un contestato film sulla sua vita lontano dalle patrie galere? Come dire, onori e oneri. Quel che più inquieta è il fatto che le cronache gossipare, che hanno lasciato i sicuri lidi delle riviste patinate per invadere anche le pagine dei quotidiani, abbiano abbandonato per un attimo i buchi delle serrature altrui per mettersi a spiare tra le sbarre di una cella. Non è troppo? BONEZZI · All’interno

Processo Ruby, difesa all’attacco

IL DUELLO

Pioggia di eccezioni: «Il premier non va giudicato a Milano» ROSSI · All’interno

MARIO MANTOVANI

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GIANFRANCO FINI



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MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 31 MAGGIO 2011

Pisapia sindaco, trionfo alle urne: L’avvocato stacca la Moratti di dieci punti. Letizia deve arrendersi di MASSIMILIANO MINGOIA

IL CARROCCIO SALVINI: PROCESSI INUTILI. IEZZI: TROPPI SBAGLI

Amarezza leghista: «Grazie Silvio» di ROSSELLA MINOTTI — MILANO —

HA GLI OCCHI lucidi, Matteo Salvini (nella foto), anche se con la tempra di sempre scende, unico, ad affrontare le troupe televisive e i giornalisti mentre ai piani alti di via Bellerio Bossi e i suoi sono riuniti in un gran consiglio di guerra. La difesa? «Abbiamo fatto di tutto di più». L’accusa? «È stato un voto contro Berlusconi». Monolitico come sempre il blocco Lega. In segno di lutto in pochi indossano i tradizionali accessori in verde, cravatta o foulard. Dito puntato contro la campagna sbagliata del Pdl. «Evidentemente — ribadisce Salvini — i milanesi si sono infastiditi perché non volevano sentir parlare di manifesti sulle Br, di giudici e di ladri d’auto. Volevano sentir parlare di asili e dei problemi della città». Poi, com’è nel suo fortissimo carattere, passa subito all’attacco: «Adesso abbiamo a Palazzo Marino quattro consiglieri della Lega che non ne faranno passare una. La sinistra ha fatto una campagna elettorale intelligente, molto intelligente, ora però deve governare la città. Perché a linea 4 del metrò bisogna costruirla». Sulla Moratti non infierisce l’europarla-

mentare: «No ai processi del lunedì, quando si perde si perde tutti». Meno tenero Igor Iezzi, il segretario provinciale del Carroccio che resta fuori dai giochi del Comune: «Letizia Moratti inizialmente la campagna sbagliata inizialmente l’ha subita, poi però ne ha sposato quantomeno il metodo. L’accusa su Sky dell’auto rubata l’abbiamo pagata tantissimo, e non solo in termini di consenso. Nei giorni successivi, quando andavamo in giro a fare campagna, la gente ci diceva che raccontavamo un sacco di bugie». Iezzi ha anche stilato un decalogo degli errori cui attribuire la sconfitta: «il comizio di Berlusconi davanti al tribunale, il dare del senzacervello a chi votava a sinistra, il concerto di Gigi D’Alessio, la frase del premier ad Obama, Lassini e i suoi manifesti, Lassini che va sul pullman del Milan, l’affitto delle case Aler aumentato pochi giorni prima del voto, la Moioli che ha fatto male l’assessore alle politiche sociali dando i soldi agli immigrati, la pagina facebook del sindaco, la Santanchè con la fantastica battuta “Se vince Pisapia a Palazzo Marino ci sarà droga libera”. L’ormai ex assessore Alessandro Morelli sfodera più o meno lo stesso elenco, e sintetizza in un «Grazie Silvio!» più che ironico l’amarezza della sconfitta, che tra i giovani di via Bellerio è davvero tanta.

— MILANO —

IL DIVARIO diventa un solco. Profondo e irrecuperabile. Giuliano Pisapia batte Letizia Moratti per 67.783 voti. Ben 25.322 voti in più di distacco rispetto al primo turno di 15 giorni fa (42.461 voti il divario tra i due rivali il 15 e 16 maggio). A parità di affluenza, o quasi, tra primo turno (673.185 i votanti, il 67,5 per cento) e il ballottaggio (671.417 i votanti, il 67,3 per cento). La percentuale dei consensi tra il neosindaco e l’ormai ex sindaco non mente: al secondo turno Pisapia raggiunge il 55,1 per cento, la Moratti si ferma al 44,9 per cento. Oltre dieci punti percentuali di distacco. Quasi quattro in più in confronto al primo turno (Pisapia al 48 per cento, la Moratti al 41,6 per cento). UNA SFILZA di numeri che dimostrano che il tentativo di rimonta della Moratti, di fatto, non è mai partito. A parità di votanti, il distacco tra i due rivali è diventato più ampio tra primo turno e ballottaggio. Gli elettori del Terzo polo, che al primo turno avevano consegnato il 5,5 per cento al candida-

to sindaco Manfredi Palmeri, non hanno votato in massa la Moratti, anzi. In pochi, invece, sembrano aver seguito il comportamento annunciato da Palmeri: votare scheda bianca o nulla. Dal primo turno al ballottaggio, infatti, sia le «bianche» (5.257 al primo turno, 2.560 al secondo turno) che le «nulle» (10.335 contro 5.279) si sono dimezzate. L’altra variabile che poteva allontare o avvicinare Pisapia e la Moratti era il comportamento degli elettori «grillini», che al primo turno hanno assegnato un ottimo 3,2 per cento al candidato sindaco Mattia Calise. I seguaci del Movimento Cinque Stelle di Beppe

IL DUELLO: Mario Mantovani Coordinatore regionale del Pdl

«I risultati del primo turno dicono che il Popolo della Libertà in città non ha perso consenso» «È tornato al voto un elettorato di sinistra che mancava da anni e questo ha influito sull’esito finale»


MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 31 MAGGIO 2011

50mila consensi in più nonostante il recupero di 24mila voti Grillo, come previsto dopo il primo turno, sembrano aver preferito Pisapia alla Moratti. LA MORATTI è riuscita almeno a evitare un distacco «alla napoletana». Nel capoluogo partenopeo il dipietrista Luigi De Magistris ieri ha battuto il berlusconiano Gianni Lettieri 65,3 a 34,6 per cento. Più di 30 punti di divario tra i due candidati sindaco. L’ormai ex sindaco di Milano, invece, ha limitato i danni. Anche se l’attesa «remuntada», come detto, non è nemmeno iniziata. La Moratti, comunque, al ballottaggio è riuscita a conquistare 24.473 voti in più rispetto a quelli del primo

lite a destra Gianfranco Fini Leader del Fli

«Pisapia ha raccolto anche i voti del centrodestra che non ne può più di anatemi e brutte figure del governo»

«Mi piacerebbe che il centrodestra riflettesse su ciò che è accaduto»

turno: 15 giorni fa l’avevano votata 273.401 milanesi, ieri invece gli elettori filo-Letizia sono stati 297.874. Ciò significa che buona parte di coloro che al primo turno avevano votato Moratti sono tornati ai seggi e che l’ex sindaco ha guadagnato consensi tra gli elettori del Terzo polo e dei candidati sindaco minori. Ma Pisapia ha fatto meglio e «doppia» la Moratti, visto che conquista 49.795 voti in più rispetto a 15 giorni fa. Sta in questo dato, in fondo, la chiave del risultato finale. GLI SFORZI del sindaco, del Pdl e della Lega nelle piazze e nei mercati cittadini non sono bastati per evitare la sconfitta. Difficile, d’altra parte, colmare il divario accumulato al primo turno. Soprattutto in una competizione elettorale in cui l’elettorato di centrosinistra è tornato in massa a votare per far vincere Pisapia e per dare un segnale di sfratto al Governo Berlusconi proprio da Milano, la città del presidente del Consiglio e leader del Pdl. E così il divario tra Pisapia e la Moratti è diventato un solco. Profondo e irrecuperabile.

LA FESTA Giuliano Pisapia mentre raggiunge piazza Duomo dove lo attendono circa 50mila sostenitori Nella folla, bandiere rosse e arancioni

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www.ilgiorno.it

Mercoledì 1 giugno 2011

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Mantovani: ora rilanciamo il Pdl Il coordinatorepronto a cedere il passo, «ma c’è da fare». La Adamo: vicesindaco?Vedremo IL COMMENTO

Comune S’insedia Pisapia. E Berlusconi lascia

SERVIZI · All’interno

MINGOIA · all’interno

IL DUELLO

di GUIDO BANDERA

ARIA FRIZZANTE DA 8 SETTEMBRE ROVATE a cercare una maglietta arancione in un negozio. Non ne troverete più, se non firmando un pacco di cambiali fino al 2045. Il vento è cambiato, e i milanesi si adeguano. Tira un’arietta leggera leggera. Quella da 8 settembre. Data fatidica in cui trovare un fascista era diventato assai difficile. Siamo così: il lattaio è contento, la maestra va in giro con la sciarpina arancio di Pisapia e al bar commentano che «lei era tanto antipatica». Sarà. Vanne a trovare uno che ammetta di avere rivotato la Moratti al ballottaggio. Eppure ci sono. Ma stanno in silenzio, o dissimulano pubblicamente. L’applauso è partito anche in Comune, con il giretto d’onore di Pisapia. Conversione a «U» rapidissima. E li sentirete anche dire, se il vento dura, di «non aver mai votato Berlusconi». E proprio in Comune è partito il rompete le righe. Non c’è la Motonave Baionetta ad aspettare la fuga dei generali e del re a Pescara, ma a Palazzo Marino, oggi, scadono tutti i contratti degli uomini della comunicazione. Gli uffici di assessori, dirigenti e portavoce si svuotano. Con una differenza. Nel 1943 la fuga era obbligata. Loro, invece, sarebbero rimasti volentieri al proprio posto.

GIANCARLO ALBORI

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FRANCESCO MARIA GIRO

Scala, accordo ad hoc La Cgil chiude: subito il contratto nazionale PALMA · All’interno

Verbali giù del 13%

Multe in calo Il boom dell’Ecopass è un ricordo SERVIZIO · All’interno

Partecipate, poltrone a rischio Attesa sulle scelte del centrosinistra, tremano 240 manager SERVIZIO · All’interno



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MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 1 GIUGNO 2011

CAMBIO DELLA GUARDIA

IL NODO SULL’EXPO

LA MORATTI È ANCORA COMMISSARIO STRAORDINARIO DECIDERÀ SE RESTARE TALE SOLO DOPO ESSERSI CONSULTATA COL PREMIER SILVIO BERLUSCONI

Pisapia debutta in Comune, Berlusconi Oggi passaggio di consegne con la Moratti. Il premier si dimette da consigliere. LE TAPPE L’avvicendamento La Moratti in mattinata saluterà collaboratori e dipendenti Alle 16 nella Sala dell’Orologio Giuliano Pisapia assumerà la guida di Palazzo Marino

Momento storico Dopo oltre diciott’anni di amministrazioni targate centrodestra il Comune di Milano torna nelle mani di una giunta di centrosinistra

Il primo Consiglio Convocato probabilmente per il 20 giugno Oltre a Berlusconi anche Letizia Moratti potrebbe dimettersi prima di entrare in aula

Gli ingressi In caso di dimissioni immediate anche della Moratti due pidiellini (Armando Vagliati e Fabio De Pasquale) entreranno al posto suo e di Silvio

di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

IL MOMENTO STORICO è fissato per oggi alle 16, a Palazzo Marino, nella Sala dell’Orologio. Il nuovo sindaco Giuliano Pisapia debutta nella sede del Comune. Passaggio di consegne con il primo cittadino uscente Letizia Moratti. Un momento storico, sì, perché dopo oltre 18 anni di amministrazioni comunali targate centrodestra, Milano entrerà nella nuova era del centrosinistra. Grandi manovre negli uffici di Palazzo Marino. Il trasloco della Moratti dal suo ufficio si è praticamente già concluso. L’ormai ex primo cittadino questa mattina saluterà per l’ultima volta i collaboratori e i dipendenti del Comune, in attesa dell’arrivo dell’atto di proclamazione di Pisapia sindaco da parte dell’ufficio centrale elettorale. LA MORATTI lascia Palazzo Marino. Ma sul suo futuro restano ancora da sciogliere due nodi: l’ex sindaco conserverà l’incarico di commissario straordinario per l’Expo 2015 e resterà in Consiglio comunale? Sul primo punto, la Moratti intende prendere la propria decisione dopo essersi consultata con il premier Silvio Berlusconi. Quanto allo scranno in Consiglio comunale, i boatos danno Letizia verso le dimissioni immediate dall’assemblea di Palazzo Marino. Ciò significa che l’ex sindaco non parteciperà dagli scranni dell’opposizione alla prima seduta del Consiglio comunale, convocata molto probabilmente il prossimo 20 giugno. Lo stesso discorso vale per Berlusconi, eletto a Palazzo Marino con 28.474 preferenze. Non sarà lui a

presiedere la prima seduta come consigliere «anziano», cioè il più votato, ma il più eletto nella lista del Pd, Stefano Boeri (13.100 preferenze). In caso di dimissioni della Moratti e di Berlusconi, subentreranno due pidiellini, Armando Vagliati e Fabrizio De Pasquale. PISAPIA, intanto, ieri ha iniziato la sua prima giornata da sindaco in pectore negli uffici di via Larga per un saluto ai dipendenti comunali. Il neoprimo cittadino, poi, è andato a San Siro, nei caseggiati popolari di via Mar Jonio, da dove ha lanciato questo messaggio: «Voglio mantenere gli impegni che ho preso in campagna elettorale». Nel pomeriggio, invece, Pisapia ha visitato Onorina Brambilla, vedova dello storico comandante partigiano Giovanni Pesce, morto nel 2007. Il primo cittadino, infine, si è recato negli studi di Telenova. E da lì ha lanciato un affondo da riformista contro il leader di Sel Nichi Vendola, che lunedì è stato il protagonista di un comizio in Piazza Duomo: «A Vendola voglio bene. Ma quando va in una città che non conosce dovrebbe ascoltare più che parlare». Non basta. Pisapia ha anche replicato all’attacco a lui rivolto da Beppe Grillo («Vince sempre il sistema, è l’Italia di Pisapippa»): «Grillo stavolta parla senza conoscere la realtà. Quando si fanno proposte serie, si raccoglie il voto anche dei grillini». Polemiche a parte, Pisapia domani, in occasione della festa della Repubblica, parteciperà alla sua prima cerimonia da sindaco con tanto di fascia tricolore. E ieri ha incassato la telefonata di «congratulazioni» e «auguri di buon lavoro» da parte del candidato sindaco del Terzo polo Manfredi Palmeri.

QUOTE ROSA GIUNTA AL FEMMINILE,

Le donne all’avvocato: — MILANO —

UNA PIAZZA GREMITA come non mai di donne, felici e radiose, e di giovani. Gli stessi, che secondo le prime analisi dei flussi elettorali, hanno votato massicciamente per Pisapia contribuendo decisamente all’ottimo risultato elettorale. Da qui la scelta delle donne milanesi, all’indomani della vittoria, di prendere carta e penna e scrivere al neoeletto sindaco «una lettera aperta» per sollecitarlo, dice Ilaria Cova, portavoce del Comitato donne milanesi «ad una scelta che veda accanto a te in qualità di vicesindaca una donna». In verità è già nel programma e circolano già dei nomi da giorni, da Marilena Adamo a Patrizia Toia ma spiega

ILARIA COBA (COMITATO) «Serve un riconoscimento forte alla mobilitazione femminile di questi mesi» ancora Cova, «c’è sempre una certa preoccupazione fintanto che non si arriva alla nomina ufficiale, finchè insomma non si passa dal programma alla pratica». Ed ecco la lettera aperta. «Noi vogliamo un riconoscimento alla mobilitazione delle donne - riprende a dire Cova - . Le donne milanesi con le quali, caro Giuliano, abbiamo riempito le piazze del 29 gennaio, del 13 febbraio, dell’8 marzo e abbiamo “circondato” Palazzo Marino durante la campagna elet-


MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 1 GIUGNO 2011

LE RISPOSTE DEL PRIMO CITTADINO

A GRILLO: NON SA DI COSA STA PARLANDO A VENDOLA: GLI VOGLIO BENE, MA IN TRASFERTA SAREBBE MEGLIO ASCOLTARE CHE PARLARE

BOERI AL POSTO DEL CAVALIERE

BERLUSCONI VERSO L’ADDIO A PALAZZO MARINO. A PRESIEDERE IL PRIMO CONSIGLIO SARÀ IL CONSIGLIERE «ANZIANO» BOERI

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LO SFOTTÒ DEL CARROCCIO

SALVINI: «CERTO LA CITTÀ È GIÀ PIÙ GENTILE NIENTE CARTE A TERRA E AUTO IN SECONDA FILA È IL MIRACOLO DI SAN PISAPIA»

invece se ne va Il sindaco sferza Vendola e Grillo

DECISO Matteo Salvini in basso e a destra, insieme a Umberto Bossi e Letizia Moratti durante l’evento di chiusura della campagna elettorale

Salvini: non c’è tempo per mettersi a piangere La Lega sa fare opposizione Il vicesindaco mancato: li mettiamo alla prova di ROSSELLA MINOTTI — MILANO —

IL DAY AFTER di Matteo Salvini è, come sempre, in prima linea. Tutti ai posti di combattimento, i leghisti, pronti a fare una sana e padana opposizione. Matteo, com’è stata la prima giornata dopo la sconfitta?

UNA LETTERA APERTA AL VINCITORE

ora mantieni le promesse TATIANA CAZZANIGA (CGIL) «Incontro emozionante ma ora c’è da riorganizzare la macchina comunale» torale, presenti moltissime delle 180 candidate delle liste che ti hanno sostenuto, aspettano una risposta che sia all’altezza del loro investimento e che riconosca la loro forza e la loro competenza sulla città. La democrazia paritaria non si nutre infatti solo di numeri equivalenti tra uomini e donne, ma si fonda sulla sfida di uno sguardo differente sul governo metropolitano: per Milano è arrivato il momento di scegliere con decisione questa strada, già per-

corsa dall’Europa più avanzata». INTANTO, IERI mattina, Giuliano Pisapia ha incontrato le donne lavoratrici e i lavoratori del Comune che lo hanno accolto con grande gioia. «C’è molto da lavorare. In questi anni le professionalità comunali sono state a lungo mortificate, sostituite dai troppi consulenti. Ora c’è voglia di riscatto - dice Tatiana Cazzaniga, segretaria Funzione pubblica Cgil - Il sindaco sa. La situazione più grave è quella dei servizi all’infanzia ma ci sono altri settori di rivedere. Intanto è stato bandito un concorso per due posti di dirigente nel settore amministrativo». Stefania Consenti

«Piena di impegni e richieste. Su Facebook mi arrivano centinaia di messaggi, proposte, suggerimenti. Oggi mi faccio il mercato di via Gaeta, in zona Affori. Insomma la prima giornata da opposizione sui problemi concreti di Milano, e non ci spaventa. I milanesi ci hanno chiesto di fare opposizione e la faremo». Amarezza quanta?

«Ah certo quando perdi non sei mai contento. Ho visto però che la città è già più gentile, gioiosa, allegra. Nessuno butta più le carte per terra, nessuno parcheggia in secondo fila, non ci sono più le cacche di cane per strada. È il miracolo di San Pisapia». Lei alla vigilia del ballottaggio è stato sostituito nel ruolo di vicesindaco, in una ipotetica giunta Moratti, da Castelli. Però in tanti, nella base leghista, la volevano al posto di De Corato.

«Per carità, Salvini vicesindaco aggiungeva o toglieva solo lo 0,1 per cento. Comunque la settimana prossima riuniamo i nostri 35 consiglieri di zona e i 4 consiglieri comunali, fra i quali ci sono molti giovani alla prima esperienza. Verificheremo che Pisapia mantenga almeno la metà delle mirabolanti promesse che ha fatto». Su Radio Padania sembra crescere l’insofferenza della base nei confronti del Pdl e di Berlusconi.

«Radio Padania Libera ha i microfoni aperti, se uno vuole tastare il polso e l’umore dei nostri, non solo a Milano ma a Novara e Bologna l’accende e ascolta. Che effettivamente ci siano alcune esternazioni su certe fissazioni di Berlusconi, che non sono capite, è

vero. Detto questo noi ora parliamo di Milano, della città, e dell’opposizione che faremo col Pdl». I vertici della Lega hanno mandato lei in prima linea a parlare della sconfitta con le tv.

«Bisogna metterci la faccia sia quando si vince sia quando si perde. Ora vedremo qual è la squadra di Pisapia, chi fa che cosa. D’altronde siamo nati all’oposizione come Lega, e lì torniamo. E poi voglio proprio vedere cosa fanno questi». La tentazione Pd e le offerte di Bersani?

«A oggi ci sono dodici Pd diversi, non si capisce chi è il Partito Democratico. Quando la sinistra avrà le idee più chiare e parlerà con una voce unica vedremo».


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MILANO ATTUALITA’

GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011

SVOLTA A PALAZZO MARINO

LA POLEMICA DOPO ESSERE STATO BACCHETTATO DAL NEOSINDACO PER L’INTERVENTO IN DUOMO IL LEADER DI SEL SI SCUSA. PISAPIA: TUTTO OK

Il primo giorno da sindaco. «Chiamatemi Stretta di mano e parole cordiali con la Moratti, poi l’incontro coi funzionari. di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

UNA STRETTA di mano, convinta finalmente. E sorrisi, di quelli che piacciono ai fotografi. Ore 16.02, sala Tempere di Palazzo Marino: i numerosi flash immortalano l’inizio del mandato del sindaco Giuliano Pisapia, il passaggio di consegne tra Letizia Moratti e quello che fino a tre giorni fa era il suo sfidante. Letizia gli fa strada verso la sala, gli stringe la mano, sorride con lui poi gli lascia la scena: via senza dire nulla. «Poche parole — dice allora Pisapia — per ringraziare Letizia Moratti e quanti in questi 5 anni si sono impegnati per Milano. Domani (oggi ndr) — annun-

L’APPELLO «Serve un lavoro di squadra per l’Expo». Un messaggio rivolto anche a Letizia cia — Palazzo Marino sarà aperto a tutti, spero di incontrare anche bambini e anziani». In occasione della Festa della Repubblica, la sede del Comune starà aperta, infatti, dalle 16 alle 17. «Ringrazio — conclude Pisapia — i dipendenti del Comune, so che tra loro ci sono professionalità importanti e da valorizzare». L’applauso dei presenti dentro la sala, una cinquantina di persone assiepate fuori, davanti a Palazzo Marino, anche

con le bandiere arancioni. «Giuliano, Giuliano» cantano dalla piazza. Giuliano («Voglio che i milanesi mi chiamino così» ha detto) è ancora dentro, però. Ci resterà un’ora abbondante. Prima l’incontro con Giuseppe Mele poi con Antonio Acerbo, segretario e direttore generale (dimissionario) del Comune. Nel frattempo, Pisapia firma i primi atti da sindaco. Primo tra tutti il provvedimento per la «pubblicità della proclamazione degli eletti nei consigli di zona», l’atto che dà il via all’attività dei parlamentini. «La mia Milano ripartirà proprio dalle periferie» dirà poi. Prima di concedersi ai fotografi, un colloquio privato con la Moratti: «Ci siamo parlati

IL BENVENUTO I dipendenti comunali lo accolgono con applausi e una gerbera arancione con molta serenità — riferisce il sindaco — e con reciproco rispetto: credo che anche questo sia un segnale della volontà di un lavoro comune per il futuro di Milano». «Lavoro comune»: la Moratti sembra intenzionata a lasciare la nomina a commissario straordinario all’Expo. «Su Expo — commenta Pisapia — ci dovrà essere un gioco di squadra complessivo». A proposito di Expo, la Giunta regionale ha approvato martedì

lo statuto della Newco destinata a rilevare le aree: «Un atto dovuto — commenta il sindaco — ,non si poteva far cadere quell’impegno in vista dell’appuntamento col Bie il 14 giugno. Certo è che quello che è stato deciso martedì è provvisorio». L’idea dell’assessorato all’Expo potrebbe essere rivista: «Ci sono in Comune uffici che si occupano già dell’Esposizione». Possibile si decida di ampliarne nome e deleghe. Quanto alla Giunta, Pisapia conferma l’intenzione di dare alle donne la metà degli assessorati. E sul vicesindaco dice: «Ho le mie idee». E ieri a Palazzo Marino c’era anche Manfredi Palmeri: il posto da presidente del Consiglio comunale sembra suo.

LA CERIMONIA A sinistra, la folla che attende l’arrivo di Giuliano Pisapia per l’insediamento a Palazzo Marino. A destra, mentre riceve un mazzo di gerbere arancioni in omaggio al colore della campagna elettorale. Nella pagina accanto il sindaco con Letizia Moratti

LA NUOVA MAGGIORANZA IPOTESI VICESINDACO PER BOERI. TRA I NOMI PER LA SQUADRA ANCHE LA TOIA. MARAN CAPOGRUPPO

Il Pd punta a sei assessorati, «ma non mettiamo nessun paletto» — MILANO —

UN «RISULTATO straordinario» dicono, all’unisono, Roberto Cornelli, Francesco Laforgia e Stefano Boeri. Nell’ordine: segretario metropolitano, coordinatore dei circoli e capolista del Partito democratico. A comunali concluse, i democratici possono vantare sei presidenti di zona su nove (gli altri tre sono comunque espressione della coalizione di centrosinistra), 20 consiglieri comunali su 48, in totale, e su 29 se si considerano quelli di maggioranza. Il Pd è il secondo partito in città, a un niente dal Pdl: 28.64 contro 28.74 per cento al primo turno. «Ci ha premiato — spiega Cornelli — il lavoro di radicamento finalizzato alla costruzione del consenso nelle periferie». Boeri, campione di preferenze al primo turno, sottolinea anche la «la lezione di senso di responsabilità rispetto all’elettorato» data all’indomani delle primarie, quando proprio Boeri, candidato sindaco del Pd, fu sconfitto da Giuliano Pisapia. La vittoria di quello che sarebbe poi diventato il sindaco di Milano provocò, come si ricorderà, le di-

missioni dei vertici locali del partito proprio in virtù dell’appoggio di questi a Boeri. Respinte le dimissioni, il Pd ha poi fatto squadra, senza altre esitazioni, intorno a Pisapia, divenendo il perno della coalizione del centrosinistra. Ma l’architetto in predicato di diventare assessore nella Giunta Pisapia spiega il successo elettorale

dei democratici anche con la capacità «di intercettare gli spostamenti del ceto medio che solitamente si rivolgeva al centrodestra, dei giovani e del mondo cattolico». «Il Pd — conclude Boeri — ha saputo porsi come soggetto riformista sui temi della scuola pubblica, dell’integrazione, della casa, dell’ambiente». è Laforgia, quin-

di, a parlare dell’immediato futuro: «Ora ci impegnamo a far saltare qualsiasi mappatura preconfezionata dei diversi apporti e bilancini: bisogna evitare l’errore fatto dalla destra di considerare il potere come qualcosa da occupare». Parole riferite anche e soprattutto ai criteri per la formazione della Giunta: «Rinnovamento e compe-

IL DUELLO Davide Boni Presidente del consiglio regionale

Milano non è Bari: speriamo quindi che Vendola non sia mai preso ad esempio da parte della neo amministrazione milanese

Mentre Vendola abbraccia i suoi fratelli rom e musulmani dalla Puglia emergono dati inquietanti sull’aumento di tasse

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Nichi Vendola Leader di Sel

Chiedo scusa a Giuliano Pisapia per il verbo «espugnare» usato durante i festeggiamenti a Milano

Questo mio errore non scalfirà il nostro legame saldato nei giorni delle vittorie

tenze sono i soli criteri da tener presente — dice, a proposito Cornelli —: nessun paletto per Giuliano Pisapia». Ma, come ovvio considerando i risultati elettorali, il Pd, primo partito della coalizione, con Sel ferma al 4.7 per cento, aspira a sei assessorati. E in queste ore è iniziato il confronto all’interno dei partiti e tra i partiti, il sindaco e la coalizione. La rosa del Pd per la squadra di governo comprende al momento otto nomi. Che dovranno scendere a 6, tre uomini e tre donne. In lizza Stefano Boeri, Piefrancesco Majorino, Davide Corritore, Pierfrancesco Maran, Maria Grazia Guida, Marilisa D’Amico, Patrizia Toia, Marilena Adamo e Carmela Rozza. Secondo le ultime, Boeri potrebbe fare il vicesindaco, non l’assessore a Expo o Urbanistica. Maran sembra destinato al ruolo di capogruppo cittadino, succedendo a Majorino. Quanto alle donne, la Adamo, parlamentare, si è messa a disposizione come tutti ma è pronta a restare a Roma. L’altra esclusa potrebbe essere la Rozza. Sel manderà in Giunta Daniela Benelli e Ines Quartieri. Giambattista Anastasio


MILANO ATTUALITA’

GIOVEDÌ 2 GIUGNO 2011

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GUARDA LE FOTO

IL NUOVO CONSIGLIO MANFREDI PALMERI SEMBRA DESTINATO A FARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ANCHE NELLA GIUNTA PISAPIA

La gallery integrale dell’insediamento a Palazzo Marino di Pisapia si trova su www.ilgiorno.it/milano

solo Giuliano» Oggi Comune aperto al pubblico CON L’INGEGNERE Gian Domenico Pisapia con Carlo De Benedetti a Palazzo di Giustizia nel 1982

IN AULA Gian Domenico Pisapia, a destra, con il collega Raffaele Della Valle

DA GIOVANE Ancora Gian Domenico Pisapia, durante la pausa di un processo nel 1969

IL PAPÀ DEL PRIMO CITTADINO È STATO IL PIÙ FAMOSO AVVOCATO PENALISTA ITALIANO. DIFESE «LA ZANZARA» E MUCCIOLI

Pisapia padre, il professore che donò poteri immensi ai pm di MARIO CONSANI — MILANO —

«QUESTO CODICE me lo rinfacceranno fino alla morte». Processo Enimont, estate del ’94. Il professor Gian Domenico Pisapia, padre riconosciuto dell’allora “nuovo” Codice di procedura penale, ripete la battuta mentre esce dall’aula dopo averla detta al pm Antonio Di Pietro, allora grande accusatore di Mani pulite. Tonino gli aveva appena chiesto se l’allora segretario del pri Giorgio La Malfa, suo assistito, volesse patteggiare il reato di illecito finanziamento pubblico ai partiti. Alla risposta negativa, Di Pietro allargò le braccia: «Professore, cosa vuole: questo codice lo ha scritto lei e mi ha dotato di poteri immensi». L’anziano penalista lì per lì se la cavò con quella battuta, ma poi volle tornare sull’argomento rivolgendosi

ai giornali che l’avevano riportata: «I “poteri immensi” di cui godono oggi i pubblici ministeri - scrisse - non erano né voluti né previsti dal nuovo codice, che è stato stravolto da leggi successive». Se ne sarebbe andato di lì a poco, il professore, che poco prima, da quasi ottantenne, aveva debuttato come candidato dei Progressisti alle elezioni politiche e poi avrebbe respinto, già molto malato, l’offerta del presidente della Repubblcia Scalfaro di entrare a far parte del nascente governo Dini come ministro degli Interni. Nato a Caserta, figlio di un direttore di banca, laureato a ven’tanni, Gian Domenico Pisapia è stato indubbiamente il più famoso avvocato penalista italiano. Impossibile ricordare tutti i processi più famosi che lo videro impegnato. Era tale la sua autorevolezza che fu protagonista di una vicenda senza precedenti. Una volta

telegrafò al presidente della Corte d’ assise che stava processando per l’omicidio di un benzinaio a scopo di rapina un certo Pasquale Virgilio, chiedendogli che il dibattimento si fermasse: «State condannando un innocente». E poi testimoniò in aula di aver ricevuto la confessione del vero assassino. Ovviamente non poteva rivelarne il nome, essendo legato al segreto professionale. Ma la sua parola bastò a che nemmeno il pubblico ministero scegliesse di chiedere la condanna di Virgilio. E due anni più tardi i veri responsabili dell’ omicidio di piazzale Lotto vennero arrestati e confessarono. Ma non solo di assassini ed ergastoli si occupava il professor Pisapia, naturalmente. Celebre è rimasta, negli anni ’60, la sua contromossa nel processo ai liceali del Parini per la “Zanzara”, il giornale studentesco che aveva lanciato un sondaggio piuttosto inusuale, per quei tempi, sulle abitudini sessuali dei ragazzi.

Vinse esibendo un introvabile libretto dell’ abate Oraison che, con il visto del Vaticano, e sotto il titolo “Come amare”, si addentrava in dettagli piuttosto espliciti. E a lui dovette probabilmente l’assoluzione anche Vincenzo Muccioli, l’inventore di San Patrignano, sotto processo per le catene ai tossicomani che non riuscivano ad evitare le tentazioni della roba. Condannato a un anno e mezzo in primo grado, Muccioli venne assolto in appello. L’avvocato Pisapia, in coppia con il collega Alberto Dall’ Ora, tra i difensori anche di Enzo Tortora, riuscì a convincera la Corte con un’ arringa di cui il presidente volle conservare la registrazione: «Quei metodi erano una necessità legata alla crisi di astinenza disse il professore - era la spiaggia estrema... Occorreva trovare la mediazione fra diritto e vita. Altrimenti noi avremmo i codici contro la vita, com’è scritto in un vecchio libro di Pascal».


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MILANO ATTUALITA’

SABATO 11 GIUGNO 2011

LA NUOVA GIUNTA

LA TABELLA DI MARCIA «ORA POSSO DIRE DI AVER FORMATO LA GIUNTA IN MENO DI 10 GIORNI». MERCOLEDÌ PRIMA RIUNIONE CON GLI ASSESSORI, IL 20 IL PRIMO CONSIGLIO

G L I AS SESS OR I . . . STEFANO BOERI CULTURA, EXPO MODA E DESIGN Età: 54 anni Architetto Partito: Pd

Pisapia, svolta rosa: Guida vicesindaco. Perfetta parità fra sessi.

SCELTE DI STAGIONE

IO, SINDACO AUTONOMO

Questa Giunta è il frutto di una grande stagione di partecipazione, ora inizia una grande avventura dentro e nell’interesse della città

Io ho ascoltato tutti ma poi ho preso le mie decisioni in autonomia, se avrò sbagliato sarà colpa mia

BRUNO TABACCI BILANCIO E PATRIMONIO Età: 64 anni Libero professionista

di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

Partito: Api

PIERFRANCESCO MAJORINO POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SALUTE Età: 38 anni Professione: politico Partito: Pd

IN CAMPAGNA elettorale aveva promesso di riservare metà degli assessorati alle donne e auspicato che fosse donna anche il vicesindaco. Promessa e auspicio che il sindaco Giuliano Pisapia non ha tradito. A Milano una Giunta così rosa non si era mai vista. Il vice di Pisapia sarà Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carità, in quota Pd, con delega a Educazione e Istruzione, Rapporti con il Consiglio comunale e At-

tuazione del programma. Quindi, l’ex assessore provinciale Daniela Benelli (Area metropolitana, decentramento e servizi civici), la sociologa del centro studi Cgil, Cristina Tajani (Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca), la manager del gruppo Sanpellegrino Chiara Bisconti (Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero), l’avvocato Ada Lucia De Cesaris (Urbanistica, Edilizia privata) e la direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano (Casa, Demanio, Lavori pubblici). L’altra metà della squa-

dra vede schierati Stefano Boeri, l’architetto curatore del masterplan Expo e campione di preferenze nella lista Pd, che si occuperà di Cultura, Expo, Moda e Desing, Franco D’Alfonso (Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale), ex manager Fininvest, consulente d’azienda per i mercati internazionali, coordinatore della lista «Milano civica per Pisapia», storico socialista e uomo vicino al sindaco, il capogruppo del Pd Piefrancesco Majorino (Politiche sociali e servizi per la salute), l’altro, giovanissi-

MARCO GRANELLI SICUREZZA Età: 47 anni Dirigente Caritas

FRANCO D’ALFONSO COMMERCIO Età: 55 anni Manager

P. FRANCESCO MARAN MOBILITÀ Età: 31 anni

Partito: Pd

Partito: lista civica

Partito: Pd


MILANO ATTUALITA’

SABATO 11 GIUGNO 2011

NESSUN CONFLITTO

«NON È VERO CHE HO FATTO LE 6 DEL MATTINO DISCUTENDO CON I PARTITI NÉ CHE HO SBATTUTO I PUGNI SUL TAVOLO: LA COALIZIONE È UNITA»

LE SIGNORE DI GIULIANO

LUCIA CASTELLANO, CHIARA BISCONTI E ADA LUCIA DE CESARIS SONO LE TRE «INDIPENDENTI» VOLUTE DA PISAPIA

sei donne in squadra Il primo cittadino: «L’avventura inizia adesso» LA GIORNATA La mattina Dopo la sospensione di giovedì sera le ultime trattative per formareù la squadra riprendono al mattino per chiudersi intorno all’ora di pranzo Poi l’appuntamento con la stampa

L’INVESTITURA DI BASILIO RIZZO

LA NOMINA DI TRE SAGGI

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PALLA AL CENTRO

IL VICESINDACO GUIDA, MARCO GRANELLI E TABACCI PER LA COMPONENTE CATTOLICA NESSUN ASSESSORATO ALLA SINISTRA RADICALE

. . . E L E ASSESS OR E MARIA GRAZIA GUIDA VICESINDACO Età: 56 anni Direttrice Casa della carità Partito: Pd

Da persona che sarà garante di maggioranza e minoranza credo sia giusto che Basilio Rizzo sia indicato presidente del Consiglio comunale

Il pomeriggio Alle 16, l’appuntamento a Palazzo Marino per le foto di rito e l’incontro con la stampa. Pisapia ha svelato la composizione della sua Giunta e gli assessori hanno risposto alle prime domande

mo, campione di preferenze dei democratici, Piefrancesco Maran (Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e verde) e Marco Granelli (Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile e Volontariato), altro esponente cattolico del Pd. Infine, Bruno Tabacci al Bilancio: l’onorevole dell’Api non si dimetterà dal parlamento. Il sindaco terrà le deleghe a Partecipate, Innovazione. Risorse Umane, Giovani, Agenda digitale, Comunicazione. Altro impegno sul quale aveva insistito Pisapia era il «no alle spartizioni

di partito». Riletti in questa chiave, i dodici nomi degli assessori dicono che nessun posto in squadra è stato riservato alla sinistra radicale (Federazione della Sinistra), che deve accontentarsi della presidenza del Consiglio comunale: ieri il sindaco ha fatto espressamente il nome di Basilio Rizzo. Nessun posto neppure per l’Italia dei Valori e i Radicali. Mentre i primi ipotizzano già l’appoggio esterno, i secondi assicurano, tramite il neoconsigliere comunale Marco Cappatto, «pieno sostegno a Pisapia». Da parte sua, il sinda-

Proporrò Valerio Onida e Umberto Ambrosoli per il Garante della trasparenza e Piero Bassetti per l’internazionalizzazione

co dice: «Ho ascoltato tutti ma poi ho preso le decisioni in piena autonomia. Sono consapevole che c’è chi pensa di non aver ricevuto il giusto riconoscimento per il contributo dato in campagna elettorale. Li ringrazio tutti e li invito a continuare a lavorare per il bene della città». Pisapia ha voluto una Giunta con una buona base cattolica (Guida, Granelli, uomo di Rosy Bindi, Tabacci) e civica, tramite le «indipendenti» Castellano, Bisconti e De Cesaris. Il resto al Pd (cinque assessori) e a Sel (due).

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CHIARA BISCONTI SPORT-BENESSERE Età: 44 anni Dirigente Nestlé Partito: indipendente

CRISTINA TAJANI POLITICHE DEL LAVORO Età: 32 anni Dirigente sindacale Partito: Sel

ADA LUCIA DE CESARIS URBANISTICA Età: 51 anni Avvocato

DANIELA BENELLI MUNICIPALITÀ Età: 59 anni

LUCIA CASTELLANO CASA E DEMANIO Età: 47 anni Direttrice del carcere di Bollate

Partito: indipendente

Partito: Sel

Partito: indipendente


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MILANO ATTUALITA’

GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2011

L’ESORDIO A PALAZZO MARINO

IL CIELLINO MASSEROLI

«TANTI CATTOLICI HANNO APPLAUDITO LA VITTORIA DI PISAPIA, VISTI I PRIMI ATTI DELLA SUA GIUNTA MI CHIEDO SE SIANO ANCORA CONVINTI DELLA SCELTA»

GLI ASSESSORI

Maria Grazia Guida

Vicesindaco

La numero due di Pisapia è stata per anni al fianco di don Colmegna alla Casa della Carità

Daniela Benelli

Aree metropolitane

L’ex responsabile della Cultura in Provincia dovrà occuparsi del decentramento

Chiara Bisconti

Sport

L’ex dirigente della San Pellegrino avrà anche la delega al Benessere

Stefano Boeri

Cultura

L’archistar leader di preferenze si occuperà anche degli eventi legati all’Esposizione del 2015

Lucia Castellano

Assessore alla casa

L’ex direttrice del carcere modello di Bollate dovrà affrontare la spinosa questione delle case Aler

Franco D’Alfonso

Commercio

Il socialista ha già incontrato i commercianti per il via libera all’isola pedonale sui Navigli

La Giunta debutta con il «sì» Patrocinio alla sfilata, è polemica. Pisapia: Alemanno ha fatto lo stesso di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

AI MICROFONI si presenta solo Maria Grazia Guida. Al vicesindaco relazionare sull’esito della prima riunione della Giunta comunale targata Giuliano Pisapia. «Una riunione operativa» sintetizza la Guida. La Giunta ha messo a punto la delibera con gli indirizzi generali del programma del mandato, delibera che sarà sottoposta oggi ai consiglieri comunali. Quindi sono state perfezionate alcune nomine: Davide Corritore succede ad Antonio Acerbo come direttore generale del Comune, Maurizio Baruffi, finora portavoce del sindaco, succede ad Alberto Bonetti Baroggi. Come anticipato ieri, entrambi percepiranno meno dei loro predecessori: il compenso del direttore generale scende da 230 a 210 mila euro lordi all’anno (taglio del 10 per cento), il compenso del capo di gabinetto passa da 160 a 140 mila euro lordi annui (taglio del 15 per cento). Solo le prime decurtazioni.

Guida e Baruffi confermano che il numero dei dirigenti esterni passerà dai 32 lasciati in eredità dalla gestione Moratti a 14 e che i compensi saranno rivisti, anche in questo caso, con tagli nell’ordine del 15 per cento. L’obiettivo è parificare i compensi degli esterni a quelli delle posizioni apicali

interne a Palazzo Marino. Secondo i primi calcoli il Comune risparmierà 2 milioni di euro all’anno. «L’obiettivo — spiega la Guida — è duplice: fare economia ma anche mandare un segnale alla città, il segnale di una politica che badi all’interesse comune». Formalizzate anche le deleghe. Senza

sorprese, rispetto a quanto annunciato venerdì, giorno di insediamento della nuova Giunta. «E senza alcuna polemica», assicurano Baruffi e Guida. L’attenzione era tutta sulle deleghe a Stefano Boeri, dopo il botta e risposta tra il neoassessore e l’amministratore delegato di Expo Spa, Giuseppe Sa-

La Moratti in Consiglio con un gruppo autonomo LA CONFERMA arriva dal suo braccio destro, Paolo Glisenti: «Letizia Moratti resterà in Consiglio comunale — come noto da giorni — e lo farà con un gruppo autonomo». Un gruppo che, per ora, ha in lei l’unico componente, come concesso dalle norme ai candidati sindaci. Non intende defilarsi, la Moratti. «Resterà in Consiglio per tutti i cinque anni del mandato di Giuliano Pisapia» assicura, ancora, Glisenti. Intende porsi come punto di riferimento dell’opposizione, per questo ha convocato per oggi una riunione dei consiglieri di minoranza (Pdl, Lega Nord ma anche Lista Terzi-Moioli). Una riunione mirata a concordare il discorso da tenere lunedì, durante il primo Consiglio comunale del quinquennio Pisapia, ma anche a indicare e concordare le linee program-

matiche dell’opposizione. Un fatto che nel Pdl, secondo indiscrezioni, ha creato qualche malcontento. All’interno del partito c’è chi avrebbe preferito che, dopo la sconfitta elettorale, la Moratti si facesse definitivamente da parte. «Meglio sarebbe stato se avesse tenuto la carica di commissario Expo e avesse lasciato il Consiglio, invece ha fatto il contrario» mormora qualcuno. È accaduto l’esatto contrario. Nel Pdl, però, è corsa contro il tempo per arrivare a lunedì col capogruppo già designato e scongiurare l’ipotesi della votazione. Il partito è letteralmente spaccato in due tra l’ala mantovaniana che sostiene Giulio Gallera e l’ala ciellina che, col supporto dei fedelissimi di Guido Podestà, spinge invece per Carlo Masseroli. Per Riccardo De Corato sarà studiato un incarico ad hoc. Giambattista Anastasio


MILANO ATTUALITA’

GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2011

L’ARCIGAY

«IL VENTO IN CITTÀ È DAVVERO CAMBIATO: ERANO QUINDICI ANNI CHE NON VEDEVAMO IL PATROCINIO DEL COMUNE ALL’INIZIATIVA»

NOMINE E COMPENSI RIDOTTI

CORRITORE NUOVO DIRETTORE GENERALE E BARUFFI A CAPO DEL GABINETTO, CONFERMATI I TAGLI AI COMPENSI: «UN SEGNALE ALLA CITTÀ»

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LE DELEGHE AGLI ASSESSORI

FORMALIZZATE LE COMPETENZE DEI DODICI DELLA SQUADRA. A BOERI LA VALORIZZAZIONE DELL’EXPO: «COME DA ACCORDI COL SINDACO»

GLI ASSESSORI AL LAVORO Il sindaco Giuliano Pisapia e nella foto grande la prima seduta della Giunta

Lucia De Cesaris Urbanistica

L’avvocato dovrà occuparsi del Piano di governo del territorio varato dall’ex Giunta

Marco Granelli Sicurezza

L’esponente dell’area cattolica del Pd prende il posto di Riccardo De Corato

Pierfrancesco Majorino Politiche sociali

Ruolo di prestigio per l’ormai ex capogruppo del Pd a Palazzo Marino

al Gay Pride e a Roma è stato un successo la. A Boeri, come annunciato venerdì, resta la delega all’Expo, così declinata: «promozione, valorizzazione, diffusione della manifestazione e condivisione dei suoi risultati». Sembra che di organizzativo ci sia poco. Poco potere decisionale. La Guida conferma, però, quanto detto da Pisapia marte-

dì a Parigi: «Boeri sarà assessore di Expo a 360 gradi, è chiaro che gli aspetti organizzativi competano a Expo Spa». «Sarò l’interfaccia del Comune con Expo, come concordato col sindaco: non c’è alcun caso» dice lo stesso Boeri. Ad aprire il primo caso è invece il patrocinio gratuito concesso dalla Gabinetto del sindaco, tra gli altri eventi, anche alla «Gay Pride Parade, la manifestazione dell’orgoglio gay, in programma il 25 giugno. «Bella notizia, il vento è davvero cambiato — commenta Marco Mori, presidente dell’Arcigay —: erano 15 anni che non vedevamo il patrocinio del Comune». «I tanti cattolici che hanno applaudito alla vittoria di Pisapia sono ancora convinti della scelta?» chiede polemico il ciellino Carlo Masseroli, ex assessore. «Dopo il grande successo della manifestazione di Roma — replica Pisapia — nei confronti della quale lo stesso sindaco Gianni Alemanno ha avuto parole di apprezzamento, anche Milano ha ritenuto opportuno patrocinare il Gay Pride».

Pierfrancesco Maran Mobilità

Toccherà al più giovane coniugare il programma verde di Pisapia e quello dei referendari

Bruno Tabacci Bilancio

Il rutelliano già al lavoro per studiare i conti del Comune e l’eredità della Giunta Moratti

Cristina Tajani

Politiche del lavoro

L’ex dirigente della Camera del Lavoro dovrà dare risposte anche ai giovani precari


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CRONACA MILANO

LA FESTA DEL PD

DOMENICA 4 SETTEMBRE 2011

RISTORO

GETTONATISSIMA L’OSTERIA DELLO GNOCCO FRITTO MA C’È CHI VA AL TIBETANO

Dibattiti, gadget e tanta pioggia Pisapia va alla «cena arancione» Sindaco in visita agli stand e al ristorante Valtellina. Ma niente pizzoccheri di MASSIMILIANO MINGOIA

IL GIORNO DELLA C U L T U R A

PERCHÉ VENIRE A CONOSCERE NOI EBREI ROBERTO JARACH*

A LAMPUGNANO

— MILANO —

I PIZZOCCHERI alla Valtellinese? Macché. Il sindaco Giuliano Pisapia preferisce il risotto con i funghi. Lo chef del ristorante Valtellina, comunque, non si offende. Festa del Pd nell’area del Palasharp. Cena «arancione» ieri sera per Pisapia. Sotto il tendone del ristorante più gettonato della kermesse democratica si accalcano quasi 500 persone. C’è chi vuole semplicemente mangiare e chi invece vuole vedere più da vicino il primo cittadino più amato dal centrosinistra milanese. Ad affiancare Pisapia, i vertici cittadini del Pd: il segretario provinciale Roberto Cornelli e la capogruppo in

P

Una bancarella che vende abiti etnici alla Festa del Partito democratico nell’area del Palasharp

CONFRONTO PUBBLICO Il primo cittadino parla dei temi di attualità allo Spazio Coop

Uno dei punti di ristoro presenti a Lampugnano La kermesse del Pd andrà avanti fino al 19 settembre

Comune Carmela Rozza. Lui, Pisapia, non si sottrae al bagno di folla. Fin dal tardo pomeriggio, quando arriva nell’area della Festa per partecipate a un incontro nello Spazio Coop. A intervistare il sindaco ci pensa la giornalista di Repubblica Concita De Gregorio. Sotto il tendone, più di cinquecento persone. IL DIBATTITO inizia con un po’ di ritardo rispetto all’orario fissato delle 18. Il motivo? La linea 1 della metropolitana bloccata da Palestro a Pagano rallenta l’afflusso del popolo arancione alla festa. E, come se non bastasse, alle 18.30 scoppia un tremendo temporale. La luce che fa funzionare i microfoni salta un paio di volte. La folla si accalca dentro il tendone per non bagnarsi. L’area davanti al Palasharp si trasforma in un lago. Il dibattito va avanti. La

BAGNO DI FOLLA «GIULIANO!». IL POPOLO DEMOCRATICO ACCLAMA IL NUMERO UNO IN COMUNE

TEMPORALE I militanti del Partito democratico costretti a camminare su una passerella di legno improvvisata per raggiungere gli stand della Festa del Pd nell’area del Palasharp

piogga smette dopo una mezzoretta. Pisapia termina il dibattito e va a fare un giro tra gli stand della Festa democratica, che quest’anno ha adottato lo slogan «Da Milano avanti tutti!». Il sindaco passa da libreria, spazio dibattiti e spazio giovani. E poi avanti fino agli

stand dove vendono un po’ di tutto, fino all’Osteria dello Gnocco fritto e al Ristorante tibetano. Foto. Autografi. L’entusiasmo del popolo del centrosinistra per il primo cittadino che ha battuto Letizia Moratti resta alto, nonostante dal 1˚ settembre il biglietto dell’Atm non costi più un euro

I militanti democratici si concedono un panino tra un dibattito e un giro tra gli stand ma 1,5 euro. Il mini-tour negli spazi della festa, intanto, prosegue. L’ultima tappa, come da programma, è al ristorante Valtellina. Cosa mangia il sindaco? Risotto con i funghi, un po’ di affettato, il tutto bagnato dal vino «Inferno». E i pizzoccheri? Sarà per l’anno prossimo.

ERCHÉ i milanesi oggi dovrebbero venire al Tempio di via Guastalla? Per conoscerci. Saremo anche a Palazzo Sormani, con una mostra sui 150 anni dell’Italia unita visti attraverso la stampa ebraica. Noi ebrei siamo la minoranza più antica del Paese, quella italiana è la comunità ebraica più antica del mondo dopo Israele. A Milano, invece, le prime famiglie s’insediarono proprio grazie all’Unità d’Italia che consentì agli ebrei di esercitare i diritti ottenuti con lo Statuto Albertino. Nei primi anni Venti in città si contavano 19 banche appartenenti a famiglie ebree. Qui l’intreccio tra la comunità e la società, ad eccezione della parentesi dolorosa tra il ‘38 e il ‘45, è stato sempre molto stretto, con un forte riconoscimento da parte delle istituzioni. Siamo una minoranza ascoltata, perché non abbiamo problemi di rappresentatività: esistono organizzazioni - la Comunità e l’Unione delle comunità ebraiche italiane - nelle quali gli ebrei si riconoscono. Perciò possiamo e vogliamo offrire il nostro contributo alle altre minoranze presenti sul territorio. Il tema di questa Giornata europea della cultura ebraica è “Ebraismo 2.0”. Abbiamo puntato subito sulle nuove tecnologie. Strumenti come la webradio Jewbox, creata da un gruppo di giovani entusiasti, Mosaico, il sito della comunità, la nuova edizione digitale di Pagine ebraiche possono parlare a tutti. Per continuare a conoscerci. * Presidente della Comunità ebraica di Milano


CRONACA MILANO

DOMENICA 4 SETTEMBRE 2011

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IL DIBATTITO NEL PD

Majorino fa autocritica: sottovalutati i metodi distorti di Penati — MILANO —

SORRISI Il sindaco Giuliano Pisapia alla Festa del Pd col capogruppo in Comune Carmela Rozza e il segretario provinciale Roberto Cornelli

FESTA DEL PD IL SINDACO: PRESTO IL REGISTRO. LE FAMIGLIE TRADIZIONALI? UNA MINORANZA

Pisapia punta sulle coppie di fatto «Pronto a parlarne anche al Papa» di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

PUNTA SULLA FAMIGLIA, «la famiglia come noi la intendiamo», assicura che presto Milano avrà «un registro delle coppie di fatto» e anticipa che parlerà di questi temi anche con il Papa, quando nel giugno prossimo Benedetto XVI arriverà nel capoluogo lombardo per l’Incontro mondiale delle famiglie. Il sindaco Giuliano Pisapia si presenta alla Festa del Partito democratico nell’area del Palasharp e non si sottrae alle domande sui temi etici. «Un tema che — ammette — divide anche la nostra coalizione». IL PRIMO CITTADINO parla sotto il tendone dello Spazio Coop affollato da simpatizzanti democratici durante il tremendo temporale che si è abbattuto ieri pomeriggio su Milano. «Cosa di-

rò al Papa? Le stesse cose che ho già detto alle autorità della gerarchia cattolica durante la campagna elettorale — replica il primo cittadino ai cronisti —. Che io rispetto i principi della Chiesa, ma il mio compito deve anche tener conto di situazioni diverse». Sì, perché il sindaco durante il confronto pubblico afferma che «a

RINCARI E TANGENTI «Se recuperiamo Tarsu e Atm non aumenteremo le tariffe Penati? Non è Tangentopoli» Milano dobbiamo riconoscere un dato di fatto: le famiglie tradizionali ormai sono una minoranza. Certo, la Costituzione afferma che la famiglia è quella fondata sul matrimonio. Io la penso diversamente. Milano avrà il registro delle coppie di fatto». Applausi convinti del popolo del Pd. Ma

per i democratici milanesi non è solo tempo di pensare alla famiglia e all’incontro con Benedetto XVI. Sulle prime pagine dei giornali c’è la vicenda giudiziaria che ha coinvolto uno degli esponenti più in vista del Pd, Filippo Penati, indagato per le tangenti relative all’ex area Falck di Sesto San Giovanni. Pisapia, che pure non è del Pd ma sa benissimo che la sua maggioranza a Palazzo Marino si regge sul partito di Pier Luigi Bersani, affronta così il caso Penati: «Lancio un appello a quell’unità che ci ha fatto vincere la campagna elettorale. Si sta riflettendo su una situazione imprevista, imprevedibile e inaccettabile, che mi sembra creare problemi anche nel centrodestra. Milano, comunque, non sta vivendo una nuova Tangentopoli». IL RISCHIO DI TANGENTI e infiltrazioni mafiose incombe anche sugli appalti dell’Expo. Pisa-

pia incalza il centrosinistra in Comune: «Milano deve avere a breve la commissione antimafia». Quanto al progetto Expo, il sindaco-commissario per l’evento del 2015 afferma: «Condivido l’idea di un ridimensionamento di Expo, ma bisogna lasciare tutto quanto necessario affinché l’evento sia attrattivo e lasci qualcosa usufruibile dai milanesi. In particolare le vie d’acqua e il recupero della Darsena». L’ULTIMO TEMA caldo è l’aumento del biglietto del tram e i possibili nuovi rincari delle tasse. Come evitarli? Pisapia annuncia che domani si insedierà la task force comunale per combattere l’evasione fiscale e quella sui tram. Obiettivo: recuperare le somme evase ogni anno per la Tarsu («20 milioni di euro all’anno») e i biglietti del tram («4 milioni di euro»): «Se ci impegniamo perché queste somme rientrino non avremo bisogno di nessun aumento e potremo migliorare i servizi».

«OGNI GIORNO che passa, sul piano politico, la vicenda di Penati si aggrava. Aveva costruito un sistema di potere parallelo (non parlo di responsabilità penali, quelle le vedremo). Lo dico con l’amarezza di chi sa di aver sbagliato. Per troppo, in troppi, praticamente tutti, l’abbiamo ritenuto un interlocutore comunque obbligato e ne abbiamo sottovalutato la concezione distorta del potere medesimo». È questa l’autocritica dell’assessore comunale alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, esponente di punta del Pd milanese. Un’autocritica pubblicata ieri sulla sua pagina Facebook, che ha scatenato commenti, anche stizziti, da parte di alcuni simpatizzati democratici. A cui Majorino replica così: «Io con Penati ho litigato aspramente, ad esempio sulla sicurezza, e lui non mi voleva — direi esplicitamente — come capogruppo del Pd in Consiglio comunale nel 2008. Tuttavia ci ho sempre discusso, a volte perfino invidiando esplicitamente la sua capacità di passare come uno “pragmatico” e di “governo”. Ammettere che non c’eravamo accorti di quanto stesse accadendo (ripeto: a prescindere dalla rilevanza penale) vuol dire credere di dover fare un partito per il futuro radicalmente diverso. Un partito che si dà regole di controllo interno e “reciproco” con gli amministratori molto più efficaci, affrontando anche esplicitamente il tema dei costi della politica». M.Min.

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CRONACA MILANO

MARTEDÌ 11 OTTOBRE 2011

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IL PIANO

Fisco e casa agevolati per riportare a Milano i talenti fuggiti all’estero — MILANO —

TENDONE La tensostruttura montata in piazza Duomo per la cinque giorni dedicata alla promozione culturale del Kuwait

LA SVOLTA IL SINDACO ANNUNCIA LA NUOVA LINEA DI PALAZZO MARINO

«Basta pubblicità in piazza Duomo» Pisapia alla kermesse del Kuwait: ci sono altri luoghi del centro di MASSIMILIANO MINGOIA e NICOLA PALMA — MILANO —

«NO ALL’USO di piazza Duomo per fini pubblicitari». E ancora, portare gli eventi in altre piazze, sia del centro che della periferia. Il sindaco Giuliano Pisapia annuncia la nuova linea di Palazzo Marino in fatto di manifestazioni sul sagrato della Cattedrale. «Solo iniziative politiche e kermesse nazional-popolari aveva anticipato qualche giorno fa l’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso, in un’intervista al Giorno -. Ci sono altri luoghi da valorizzare». A scatenare l’ennesima polemica sul «suk» di piazza Duomo, la tensostruttura bianca montata per Don’t wait discover Kuwait, la cinque giorni, iniziata ieri, dedicata alla promozione culturale dell’emirato. Un accordo sancito dalla precedente amministrazione e confermato giocoforza dalla nuova Giun-

ta: «Gli impegni vanno rispettati - premette Pisapia proprio al termine del suo intervento sotto le due cupole installate vicino piazza Mercanti - ma poi si valuterà caso per caso, facendo anche proposte alternative che interessino altre zone del-

IL CRITERIO Il Comune: si valuterà caso per caso anche facendo proposte alternative che interessino più zone della città la città che si possono così valorizzare». Il concetto è chiaro: «Bisogna ragionare complessivamente sull’utilizzo delle piazze di Milano - riflette il sindaco - sapendo che ci sono tante piazze belle per ospitare momenti che possono arricchire la città». Con un punto fermo: «Piazza Duomo deve rimanere aperta sia per rispetto

alla Cattedrale sia per rispetto alla città». Nel periodo natalizio, ad esempio, «assolutamente certo» l’albero, conferma Pisapia, allestito grazie a sponsor privati. E poco altro. NIENTE GIOIELLERIA di Tiffany, tanto per intenderci. «Questa piazza non può essere un luogo dove si possono utilizzare più di tanto gli spazi per finalità pubblicitarie». Tuttavia, il Comune dovrà attendere il 2012 per varare il nuovo corso: «Fino ad allora - la precisazione dell’assessore D’Alfonso - ci limiteremo a gestire la situazione, anche se in questi mesi abbiamo già rispedito al mittente tutte le richieste che non contribuiscono a valorizzare un patrimonio come la piazza più importante della città». A gennaio, poi, nascerà una commissione interassessorile, presieduta dal responsabile della Cultura, Stefano Boeri, cui sarà delegata la concessione delle autorizzazioni. «Si valuterà caso per caso».

DA UN LATO, la legge nazionale «Controesodo» che garantisce sgravi fiscali, Irpef in testa, per quanti hanno lavorato almeno due anni all’estero e intendono tornare in Italia. Dall’altro, le iniziative allo studio del Comune: visti e permessi di soggiorno facilitati per i partners e i figli dei cervelli milanesi di ritorno, agevolazioni - tramite un sito internet a loro dedicato - per ritrovare casa in città e uno sportello dedicato a chi desidera riprovare a farsi una carriera a Milano. Ancora - per iniziare un censimento tramite il quale il Comune chiede ai migranti eccellenti di registrarsi alla relativa anagrafe e di segnalare i servizi e le opportunità di cui hanno bisogno per tornare nel capoluogo lombardo. Questi lo spirito e i contenuti di «Welcome Talent!», il progetto appena lanciato dall’assessore comunale al Lavoro, Cristina Tajani, in collaborazione con le associazioni «Controesodo» e «Italents, dalla fuga alla rete dei talenti». «Ogni anno — spiega la Tajani — circa 50 mila under 40 lasciano l’Italia per andare incontro a opportunità di lavoro migliori all’estero. Una ricchezza che ora intendiamo riportare in patria e, nello specifico, a Milano. La nostra città è una pista di partenza per molti giovani talenti italiani, sappiamo di lavorare in controtendenza, ma il Comune di Milano e le istituzioni non possono ignorare la realtà di un Paese che espelle i giovani più qualificati e, con loro, il proprio futuro. Lo sportello unico e il censimento, che partono oggi (ieri ndr) sono le prime azioni per fare di Milano anche uno scalo di ritorno». Giambattista Anastasio

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CRONACA MILANO

MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2011

IL SINDACO SI RACCONTA

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LO SCONTRO CON BOERI

GLI STATI UNITI MAI AMATI

«SULL’EXPO C’È STATA FRIZIONE NON HA APPREZZATO CHE IL BIE HA ACCANTONATO LA SUA IDEA»

«L’AMERICA? NON È UN LUOGO CHE MI ATTRAE, MA NON CHIUDO GLI OCCHI DI FRONTE A OBAMA»

Il Pisapia inedito: «Marx? Da studiare Ma la lotta di classe è roba da museo» Nel suo libro-intervista il primo cittadino cita l’icona Lenin, ma difende la «legge bavaglio» di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

«MARX? No, Marx non va in soffitta. Era un filosofo. Resta da studiare e discutere. La bandiera rossa? Ma no, teniamola lì. La falce e il martello? Direi di sì, magari diciamo: al museo. La lotta di classe? Anche quella al museo, ma un museo che abbia molti visitatori, soprattutto giovani. I rapporti sociali, oggi, si muovono in altre logiche. L’internazionalismo comunista? Se mi avessi detto “l’internazionalismo“ ti avrei risposto no. Ma quello “comunista“ ti dico sì, eccome. Il centralismo democratico? In soffitta, in soffitta. “Che” Guevara o Garibaldi? Salvo “Che“ Guevara. Anzi, vado io in soffitta! Madre Teresa o Padre Pio? Salvo Madre Teresa. Turati o Lenin? Se si tratta di salvare l’icona, dico Lenin». Il sindaco Giuliano Pisapia si presta al gioco delle bandiere da continuare a sventolare o da mettere in soffitta, nel libro intervista «Due arcobaleni nel cielo di Milano» — in libreria da domani (Bompiani, euro 15) — e ne esce un ritratto curioso, sorprendente per certi versi, del sindaco dal volto gentile che ha riportato il centrosinistra alla guida del Comune dopo quasi vent’anni di opposizione. PISAPIA difende la sua identità politica radicata a sinistra, ma gli capita anche di spiazzare il lettore. Ad esempio quando difende quella che è stata definita la «legge bavaglio»: «È inaccettabile in un Paese democratico e civile vedere questioni che non c’entrano

DA TENERE Marx No, non va in soffitta È un filosofo Resta da studiare e da discutere

Lenin Fra Turati e Lenin? Se si tratta di salvare l’icona dico Lenin

Internazionalismo La bandiera rossa la teniamo lì L’internazionalismo sì, ma non quello comunista nulla con le indagini sciorinate sulla stampa per pura spettacolarizzazione. La campagna contro quella legge? Non mi vede d’accordo. È sbagliata. Non è il problema di “salvaguardare i potenti”. E poi capita troppo spesso che, a seconda dell’orientamento politico, vengano pubblicati determinati atti e non altri». L’ala più giustizialista del centrosinistra non sarà per nulla d’accordo con queste parole del sindaco. Ma tant’è. Pisapia va avanti per la sua strada. Si definisce «un sindaco di sini-

DA DIMENTICARE Falce e martello Un simbolo da mettere al museo. Anche la lotta di classe al museo Ma con molti visitatori

Padre Pio Nella scelta fra Padre Pio o Madre Teresa, salvo Madre Teresa

Garibaldi Fra Garibaldi e il Che salvo Guevara, anzi vado io in soffitta stra con una coalizione di centrosinistra». Critica il funzionamento del Consiglio comunale: «Vedo la tendenza a passare ore e ore a discutere e a polemizzare in maniera non costruttiva e spesso al solo fine di ottenere l’attenzione dei media. Spero che ciò derivi dal fatto che siamo all’inizio della legislatura e che l’attuale opposizione non abbia ancora digerito la sconfitta elettorale». Racconta per la prima volta del suo scontro con l’assessore all’Expo, e suo rivale alle primarie, Stefano Boeri: «Sì, c’è

stata qualche frizione. Non ha apprezzato il fatto che il Bie abbia prima accolto e poi ridimensionato il progetto a cui aveva partecipato». Nega di aver aspirazioni da leader del centrosinistra: «Non penso affatto a un’autocandidatura. Ho preso l’impegno di occuparmi di Milano». Elenca i leader da inserire nel pantheon democratico: Berlinguer, De Gasperi e Pertini. Ma cita anche, «per una rivalutazione», Moro e Fanfani. Nomina i suoi amici, o meglio, «i rapporti di stima» nel centrodestra: Antonio Martino, Alfredo Mantovano, Pier Ferdinando Casini, Dario Rivolta. Ammette di non amare gli Stati Uniti: «Ci sono stato poco. Non è un luogo che mi attrae. Ma non posso chiudere gli occhi di fronte al cambiamento tra società e politica che la presidenza di Barack Obama ha fatto intravedere. Restano le diffidenze nei confronti di alcuni aspetti del sistema». LE PAGINE sul Pisapia giovane, le prime, regalano aneddoti inediti. Come quello dell’allora studente universitario Giuliano alla Cattolica nel giorno in cui le forze dell’ordine caricano i manifestanti capeggiati da Mario Capanna, appena espulso dall’università: «Capii che il dialogo con il potere non era uno scenario realistico». Da allora, dal ’68, dai rapporti con «Servire il popolo», dalla tesi universitaria in scienze politiche sulla «storia dei movimenti politici extra-istituzionali», Pisapia di strada ne ha fatta: da avvocato penalista, da parlamentare indipendente, da candidato alle primarie e alle Comunali. Da sindaco.

TRASPORTO PUBBLICO DAL 1˚ DICEMBRE AIUTI AI LAVORATORI IN MOBILITÀ. L’AMAT: IL RINCARO DEI TICKET NON INCIDE SUGLI UTENTI

Atm gratis per i cassintegrati. E a settembre più passeggeri — MILANO —

DAL PROSSIMO 1˚ dicembre i cassintegrati milanesi potranno viaggiare gratis sui mezzi pubblici. La Giunta Pisapia ha trovato le risorse, 500 mila euro, per consentire ai lavoratori in mobilità di potersi spostare senza timbrare il biglietto da 1,50 euro dell’Atm. L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino esulta: «Abbiamo trovato il doppio delle risorse stanziate dalla Giunta Moratti». In Consiglio comunale, intanto, ieri è proseguito il dibattito sulle agevolazioni per l’uso dei mezzi pubblici previste dal-

la Giunta dopo l’aumento del biglietto Atm, in particolare gli abbonamenti gratuiti per gli anziani e quelli per gli under 26. A sorpresa, all’inizio della seduta dell’assemblea di Palazzo Marino, sono stati presentati oltre 500 emendamenti dal consigliere del Pdl Andrea Mascaretti. UNA MOSSA di ostruzionismo che però non è stata portata alle estreme conseguenze. Ieri sera, infatti, restavano solo una cinquantina di emendamenti da esaminare. Tra gli altri, anche le proposte dell’ex sindaco Letizia Moratti di una riduzione del 50 per cento degli

SCONTRO IN CONSIGLIO Mascaretti presenta 500 emendamenti La Moratti all’attacco abbonamenti per i disoccupati e per le famiglie con figli. La Moratti attacca la Giunta Pisapia: «La manovra tariffaria costerà ai milanesi 40 milioni di euro. Si tratta di un’operazione iniqua, che penalizza le famiglie e i lavoratori, già duramente colpiti dalla cirsi economica e per i quali non è prevista alcuna agevolazione». L’aula è convocata anche per oggi, quando probabimente si arriverà all’ap-

provazione della delibera». Non si fa attendere la replica del capogruppo del Pd Carmela Rozza: «La Moratti continua a ignorare tre cose. Innanzitutto che l’aumento del biglietto non porta aumenti agli abbonamenti, per cui tutti sono incentivati ad abbonarsi. E con l’aumento del biglietto si coprono anche le agevolazioni». Infine, secondo l’Agenzia mobilità ambiente e territorio, a settembre l’Atm ha avuto un incremento di passeggeri dell’1 per cento. Nonostante il rincaro dei biglietti da 1 a 1,50 euro. M.Min.


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MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 7 DICEMBRE 2011

LA GRANDE PRIMA 1973 I lavoratori dei locali notturni di Milano stufi delle condizioni in cui li costringe il loro contratto di lavoro si riversano davanti alla Scala e inscenano una violenta protesta che richiede il deciso intervento della polizia per mettere fine ai tafferugli

1976 Stavolta a scatenare i disordini sono gli extraparlamenti di Autonomia Operaia. Gli scontri con la polizia sono violentissimi. Alla fine molti manifestanti vengono fermati e gli agenti sequestrano numerose bottiglie molotov

«Mi ha convinto

L’ATMOSFERA DEL DEBUTTO

Il 7 mattina vado sempre a fare una passeggiata e si sente la Scala dappertutto: questo mi piace moltissimo

Pisapia, al debutto, racconta la sua di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

Sindaco, ha mai assistito alla Prima della Scala o per Giuliano Pisapia quello di stasera sarà un debutto assoluto?

di NICOLA PALMA — MILANO —

SINTONIA TOTALE tra il regista Robert Carsen e il maestro Daniel Barenboim. Almeno a confrontare le dichiarazioni dei due sul Don Giovanni di Mozart. «Non libertino ma libero, un sole che illumina chi gli sta intorno», le parole usate dal regista canadese per definire il protagonista del libretto di Da Ponte. «Un uomo libero, schiavo solo della volontà di sedurre: chi di voi non ha mai conosciuto un tipo simile?», gli fa eco il direttore d’orchestra. Affascinato dal personaggio che stasera farà da mattatore alla Prima della Scala. Ieri pomeriggio, con una mezz’ora di giustificato ritardo, Barenboim è arrivato al Teatro Ringhiera di via Boifava, in compagnia del sovrintendente Stéphane Lissner, per una lezione sul dissoluto punito: sala gremita e maxischermo all’esterno. Un appuntamento, quello del Gratosoglio, voluto dalla Giunta comunale e presentato dall’assessore Stefano Boeri: «È giusto - ha affermato l’archistar - che le cose importanti che accadono a Milano vengano comunicate anche negli spazi lontani dal centro». ILLUMINANTE e ironico come di consueto il neo direttore musicale del Piermarini: «Ci sono poche opere - ha esordito Barenboim, sul palco insieme al critico musicale Enrico Girardi - dove sia la musica che il libretto sono dei capolavori: una di queste è Don Giovanni, dove c’è un rapporto strettissimo tra la grande musica di Mozart e un libretti co-

IL MAESTRO DANIEL BARENBOIM

«Un vero evento Tutta la città respira l’opera» me quello di Da Ponte: vanno sempre insieme, una è al servizio dell’altro, come in un permanente ping pong». Parole da innamorato, quelle dell’artista israelo-argentino, che riserva un complimento speciale al compositore austriaco: «È stato uno dei primi europei, capace di esprimersi in più lingue: è tedesco nel Flauto magico, è certamente italiano nel Don Giovanni». Già, Don Giovanni, che Carsen fa simbolicamente resuscitare dagli Inferi: «Il regista ha voluto mostrare - conferma Barenboim senza svelare i dettagli dell’allestimento - Don Giovanni come uno che conosce paura: tutti lo pensano morto, invece lui torna. Evidentemente, tutto il mondo è burla». Burla che va di pari passo con il dramma nell’opera in scena stasera: «Forse è per questo - sorride il maestro - che tanti regi-

sti sono arrivati alla conclusione che non è possibile metterla in scena». Stavolta ci prova Carsen, con una regia ideata apposta per il Piermarini e che al Piermarini è dedicata: «Sarà teatro nel teatro», taglia corto Barenboim. In attesa di salire sul podio: «A me piace il 7 dicembre - conclude perché ho il sentimento che tutta Milano respiri e viva la Scala: la mattina vado a fare una passeggiata e si “sente” la Scala dappertutto».

«Sarà un esordio assoluto. Negli anni scorsi ho ricevuto inviti ma ho preferito assistere alle repliche delle serate successive. Preferisco godermi gli spettacoli senza telecamere e riflettori». Stasera non potrà evitare né telecamere né

riflettori: come vive questa vigilia?

«Sono emozionato ma anche un po’ intimorito. Emozionato perché, da sindaco, avrò il piacere e l’orgoglio di ricevere tante personalità in occasione di uno spettacolo grandioso. Intimorito perché mi troverò in una situazione alla quale non sono abituato: sono andato più volte alla Scala ma, come dicevo prima, in altre occasioni». Ha accennato all’orgoglio di ricevere tante personalità. Sarebbero potute essere di più se non aveste messo in vendita i biglietti solitamente dati in omaggio alle autorità locali e straniere...

«Sa che in queste settimane tanti suoi colleghi delle tv e dei giornali stranieri mi hanno voluto sentire su questa scelta?» E loro che dicono?

«Scelta esemplare».

Niente buffet, personalità di prestigio senza biglietto: va bene l’austerity ma non si rischia di sminuire la Prima?

«In Giunta il problema ce lo siamo

LE AUTORITÀ Monti Habituè della Scala il premier debutta nel Palco reale Al suo fianco il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi. In teatro ci saranno anche Corrado Passera, Piero Giarda e Anna Maria Cancellieri


MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 7 DICEMBRE 2011

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LA NOTTE DEI DEBUTTANTI

PALCO REALE

DAVANTI AL TEATRO

PISAPIA ALLA PRIMA DA SINDACO, BARENBOIM ESORDISCE COME DIRETTORE MUSICALE CARSEN AL PRIMO ALLESTIMENTO PER LA SCALA

POSTI D’ONORE PER NAPOLITANO E MONTI DELEGAZIONE DI MINISTRI AL PIERMARINI: GIARDA, ORNAGHI, PASSERA E CANCELLIERI

PRESIDIO IN PIAZZA DEI SINDACATI DI BASE ATTESI STUDENTI UNIVERSITARI, CENTRI SOCIALI E LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

1977

1998

La fine degli anni 70 è rimasta celebre per la violenza che ha scatenato. E che si ripete con gli estremisti di sinistra davanti al teatro alla Scala

Marina Ripa di Meana mostra il seno con la scritta «No fur», no alle pellicce. Stavolta a protestare sono gli animalisti, che partiti in corteo da piazza Santo Stefano, approdano in piazza della Scala poco beffando un servizio d’ordine a dir poco disattento.

1984 È il famoso anno delle uova marce sulle pellicce delle signore e dei petardi fra i piedi di gentleman in smoking, con Pertini e Craxi costretti ad entrare da un ingresso secondario. Una contestazione in piena regola con in prima fila 300 operai della Marelli appena licenziati

Benigni: per la Scala metto lo smoking» vigilia: «Emozionato e intimorito. E pensare che da giovane non mi interessava»

I BIGLIETTI TOLTI ALLE AUTORITÀ

Li abbiamo venduti tutti e ad acquistarli sono stati i milanesi: abbiamo ridato la Prima agli appassionati All’estero hanno apprezzato

posto. Ma questa scelta ha dimostrato il contrario, ha finito col dare più valore alla Scala e alla sua Prima. All’estero hanno apprezzato e quei biglietti sono stati acquistati per lo più da milanesi. Li abbiamo venduti tutti e 110 anche se alcuni costavano 2 mila euro. Qualcuno ha preferito rinunciare ad altro pur di aver quei biglietti: abbiamo restituito la Prima agli appassionati. Non dimentichiamoci, poi, che il ricavato (200 mila euro ndr) sarà devoluto in parte a Borgetto di Vara, Comune ligure colpito dall’alluvione, e in parte ad un progetto sociale che resterà alla

nostra città». È sembrata una scelta demagogica, quella sui biglietti.

«Non è così. Abbiamo ritenuto necessario e indispensabile dare un segnale di sobrietà in un momento di crisi per tanti concittadini. Le isituzioni devono dare l’esempio. E i primi a rinunciare ai biglietti sono stati gli assessori e i consiglieri comunali». Non si è lamentato nessuna delle autorità escluse?

«No, anzi ho ricevuto telefonate e lettere di plauso».

Quale progetto sarà realizzato in città grazie ai biglietti?

«L’ipotesi più plausibile è ristrutturare una scuola oggi abbandonta e trasformarla in un centro di accoglienza per famiglie impoveritesi con la crisi».

Austerità: lei come sarà vestito stasera?

«Scegliere l’abito è stato un dilemma. Mi sono confrontato con amici, parenti, con chiunque. Alcuni mi hanno detto che, per rispetto alla Scala, non potevo non presentar-

NEGLI ANNI SETTANTA

La Prima non mi entusiasmava, non ne capivo il significato per la città né il senso di tutta quella mondanità. Oggi è diverso

mi in smoking. Altri hanno detto che bisognava dare un ulteriore segno di sobrietà alla città». E alla fine?

«Mi ha convinto Roberto Benigni. L’ho visto in tv con lo smoking e allora mi sono detto: l’abito non fa davvero il monaco. E se sta bene a lui, lo smoking posso metterlo anch’io. Poi mi hanno colpito i ragazzi, domenica, alla Prima dei giovani. Lì ho rischiato la gaffe». Perché?

«Era domenica e si trattava di incontrare dei giovani, così mi ero messo un golf. Poi li ho visti quasi tutti in giacca e cravatta e allora so-

Napolitano

Podestà

Il capo dello Stato è arrivato ieri sera da Mantova Oggi avrà una serie di incontri privati compreso il colloquio col cardinale Angelo Scola. Prima della Scala farà visita alle Gallerie d’Italia

Anche quest’anno il numero uno della Provincia sarà accompagnato dalla figlia Arianna, che oggi compie gli anni. Nel Palco reale anche il governatore Formigoni e il presidente del Consiglio regionale Boni

no corso a Palazzo Marino e sono tornato alla Scala incravattato. Vedere quei ragazzi in abito elegante per rispetto al teatro mi ha ulteriormente rasserenato sulla scelta dello smoking. Ma non me lo sono fatto fare su misura». Oggi come a inizio anni ’70: crisi economica e blocco delle auto. In quegli anni ha mai partecipato alle contestazioni davanti al teatro la sera della Prima?

«Non sono mai andato a contestare e lanciare uova alla Scala. All’epoca non ero uno studente ma uno studente-lavoratore». Il giovane Pisapia come vedeva la Prima della? «Non mi entusiasmava. Non ne capivo il significato per la città né capivo il senso di tutta quella mondanità. Oggi è diverso». Oggi come la vede?

«La Prima illumina Milano, ricorda al mondo la centralità culturale della nostra città».

PROTAGONISTI Il sindaco Giuliano Pisapia. A sinistra: il direttore d’orchestra Daniel Barenboim


Fondato nel 1956

Milano

GIOVEDÌ 8 dicembre 2011 | Anno 56 - Numero 290 € 1,00 | 2.590.000 lettori (dati Audipress 2011/II) | www.ilgiorno.it

Era il re dei Casalesi

Preso nel suo bunker il camorrista Zagaria FEMIANI e commento di BONI · Alle pagine 12 e 13

Napoli in festa, battuto il Villarreal Avanti in Champions FIESOLI e FRANCI · Nel Quotidiano Sportivo

LA FREDDEZZA DEL TECNICO

Larivoltadellabenzina

M

Carburanti al top in Europa, monta la protesta. Stangata da 1.600 euro a famiglia Pensioni: soglia a 1.400 euro per il recupero del carovita? Spiragli sull’Imu Servizi · Da pag. 2 a pag. 10

IL COMMENTO di BRUNO VESPA

ARIO Monti non deve rispondere agli elettori, non farà mai un comizio, parla ai cittadini con la signorile freddezza dell’economista che si rivolge al cervello piuttosto che all’anima delle persone. Secondo Renato Mannheimer, con la terribile manovra di domenica scorsa Monti ha perso soltanto nove punti di gradimento (da 73 a 64), mantenendo comunque una posizione elevatissima, superiore a quella di Prodi e di Berlusconi all’inizio dei loro mandati. In quel caso gli elettori sconfitti non potevano apprezzare i vincitori. In questo il consenso è abbastanza bipartisan, anche se l’88 per cento del Pd (che porta il centrodestra sul filo del 50 per cento) è dovuto anche al fatto che con Monti è finito l’incubo Berlusconi. Il gradimento – se durevole anche nelle prossime settimane – dimostrerebbe che gli italiani hanno accettato la manovra. Eppure l’ondata di messaggi che ha mandato quasi in tilt i computer di ‘Porta a porta’ è di segno esattamente contrario. La manovra è fatta di tagli, di tasse e di incentivi alla crescita. Il problema è che i tagli e soprattutto le tasse (a cominciare da quella immediata sui carburanti) pesano subito. La crescita arriverà. [Segue a pagina 10]

La risposta a Twilight

UN’OVAZIONE PER NAPOLITANO ALLA PRIMA DELLA SCALA Nel Palco Reale ospiti il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio Mario Monti e il sindaco Giuliano Pisapia con le consorti

11208

9 771124 211498

di GABRIELE CANÈ

QUEI TAGLI DA APPLAUDIRE · A pagina 6

GRAZIE PRESIDENTE Previdenza e mattone

L’Istat boccia Monti «Così crea povertà» GATTA, GIUDICI, GIORGI, PALMA e commento di MINOTTI alle pagg 33, 34 e 35 BONEZZI e MONACO · In Milano

LA STORIA

di LAURA ACCORDINO Il Dracula DA MONTICHIARI A ROMA PER I BEAGLES ‘splatter’ VIVONO IN BOX angusti dove non arrivano mai luce naturale e aria e dove di Argento non possono muoversi. Quello è tutto il mondo che conoscono fino a quando furgone lasciano la loro «casa» per finire nei laboratori di vivisezione. È morde in 3 D inil destino dei beagles, cani dalle lunghe orecchie e dagli occhioni dolcissimi. DANESE · A pagina 38

EDITORIA

Pare siano particolarmente adatti alla vivisezione e in tutto il mondo li allevano proprio per questo. Anche a Montichiari, in provincia di Brescia. Qui c’è un’azienda, la Green Hill, dove vivono in attesa della morte 2.500 cani adulti, oltre alle cucciolate. Ogni mese partono da Montichiari 250 cani diretti ai laboratori. In loro difesa si sono alzate le proteste degli animalisti. E si è mobilitato anche il sindaco di Montichiari che è andato a Roma perché Green Hill chiuda. [Segue a pagina 14]

Servizio · A pagina 4



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MILANO ATTUALITA’

LE CIVICHE BENEMERENZE

GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

IL PARALLELO CON LONDRA

IL SINDACO: LONDRA PER PULIRE IL FIUME TAMIGI CI HA MESSO DIECI ANNI. NOI VOGLIAMO METTERCI MOLTO MENO PER PULIRE L’ARIA DI MILANO

I PREMIATI Il cardinale Tettamanzi Eugenio Finardi

Contestato dalla Lega, per la posizione aperta nei confronti dell’immigrazione, il premio al cardinal Dionigi Tettamanzi, ex arcivescovo di Milano.

A sinistra, Eugenio Finardi, una delle icone della musica italiana, autore di canzoni indimenticabili come «La musica ribelle» o «Extraterrestre».

I Capacchione Le figlie e la moglie di Vincenzo Capacchione, il cardiologo morto lo scorso giugno per un aneurisma, dopo avere eseguito un intervento d’urgenza perfettamente riuscito.

La Pfm e Rossi In alto, la Premiata Forneria Marconi, storico gruppo rock italiano, autore di «Impressioni di settembre» e di un memorabile album con Fabrizio De André. A destra, Guido Rossi, 80 anni, giurista e avvocato, ex senatore, presidente Consob e commissario straordinario della Figc.

LA FIERA FOLLA AL PRIMO GIORNO DI APERTURA

Castello in festa per gli Oh bej Bancarelle prese d’assalto ma molti guardano senza comprare — MILANO —

SI FATICA ad avanzare tra le bancarelle della tradizionale fiera degli Oh Bej Oh Bej ieri al suo primo giorno di apertura. In piazza Castello, ai fianchi e dentro al parco Sempione, sono numerosi i cittadini che «buttano l’occhio» sui banchi per farsi un’idea dei regali ma pochi, poi, reggono in mano un sacchetto di merce acquistata. «Si fa un giro, per ora» molti spiegano, e si tratta soprattutto di famiglie e di coppie. C’è anche qualche gruppo di signore di mezza età, e una di loro osserva, «qui di natalizio e di tipico c’è veramente poco». A non mancare sono sicuramente i «firuni» di castagne, tradizionali e molto richiesti, soprattutto dai milanesi over 60 che li cercano, mimetizzati tra merce di altro genere. «Faccio il tifo per gli Oh bej oh bej - è il commento di Stefano Maullu, assessore al commercio della regione Lombardia - spero solo che l’ennesimo blocco del traffico voluto da Pisapia non contribuisca ad ammazzare anche questo appuntamento storico per la nostra città». «La tradizionale fiera di Sant’Ambrogio è un evento per Milano - aggiunge Maullu - con settecento anni di storia alle spalle e ricadute importantissime per l’economia meneghina, specie di questi tempi. Negli anni passati abbiamo avuto edizioni con punte di 100.000 visitatori al giorno, e i dati della Camera di Commercio ci dicono che questa settimana un milanese su cinque visiterà la rassegna». Ma la fiera è anche un discreto business. «Il ponte di Sant’Ambrogio vale per la città un indotto di 31 milioni» - prosegue l’assessore - e mandarlo all’aria paralizzando la città proprio in questi giorni potrebbe davvero essere un danno incalcolabile per la nostra economia. Ma purtroppo la decisione è stata presa e dunque ne pagheremo le conseguenze. Speriamo almeno che vengano rinforzati i mezzi pubblici».


MILANO ATTUALITA’

GIOVEDÌ 8 DICEMBRE 2011

LA CRISI ECONOMICA

IL PRIMO CITTADINO: LA CRISI ECONOMICA È DEVASTANTE, MILANO NE AVVERTE GLI EFFETTI QUESTA SITUAZIONE SI VINCE RESTANDO UNITI

L’AFFONDO DEL CARROCCIO

IL LUMBARD MORELLI SUL CARDINALE: NON È UN PASTORE DI ANIME, MA DI VOTI LA REPLICA: LA CHIESA È AL SERVIZIO DI TUTTI

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LA MORATTI ASSENTE

L’EX SINDACO MANCA ALL’APPELLO AL BANCO DELLA PRESIDENZA ASSENTE ANCHE IL RADICALE CAPPATO

L’inquinamento avvelena gli Ambrogini Scontro su Tettamanzi, la Lega non applaude Pisapia: «Lo smog? Non ci dormo la notte. Meno di dieci anni per pulire l’aria» di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

AMBROGINI D’ORO tra emergenza smog e polemiche sulla Grande medaglia d’oro all’ex arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi. Teatro Dal Verme. Ieri mattina. Cerimonia di consegna delle 59 civiche benemerenze edizione 2011. Primo discorso alla città nel giorno di Sant’Ambrogio per Giuliano Pisapia. Il sindaco sale sul palco del Dal Verme e confessa la sua preoccupazione per l’inquinamento fuori controllo: «È un problema drammatico. Non ci dormo la notte. Rifletto e parlo con gli esperti, sgombrando la mente da facili slogan e ideologie. Ho capito che ci vorrà tem-

po e che ci sarà bisogno di misure strutturali che avranno effetto a lungo termine». Pisapia, comunque, lancia un segnale di speranza: «A Londra per pulire le acque del Tamigi ci hanno messo dieci anni. Noi vogliamo metterci molto meno per pulire l’aria di Milano. Ce la faremo». Il primo cittadino parla anche della «crisi devastante di cui Milano avverte gli effetti in modo pesante», «una crisi che si vince restando uniti e sostenendo i più deboli». LA CIVICA BENEMERENZA più attesa, intanto, è quella a Tettamanzi. Tutti in piedi, politici e pubblico, quando l’ex arcivescovo viene chiamato sul palco a ritirare

il premio. Nel banco della presidenza si alza anche il leghista Alessandro Morelli, ma non applaude, mentre l’altro lumbard Luca Lepore batte le mani. Morelli spiega: «Preferisco i pastori di anime a quelli di voti». Il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini, arrivato al Dal Verme a fine cerimonia, rincara la dose: «Nessuna simpatia per quella parte di Chiesa che fa politica e usa islamici e rom per accusare i milanesi di essere egoisti. Benvenuto al nuovo arcivescovo Angelo Scola». Tettamanzi replica con il sorriso sulle labbra: «Come vescovo non posso non amare tutti, in particolare coloro che hanno bisogno di comprendere che il servizio che la Chiesa compie non è a favore di alcuni escludendo altri». L’applausometro,

prima della premiazione di Tettamanzi, aveva toccato alti picchi per le civiche benemerenze alla memoria di Vincenzo Capacchione e Marco Colombaioni e per gli Ambrogini a Pfm, Eugenio Finardi e personale dell’ospedale San Raffaele (a sorpresa si alzano i capigruppo del centrosinistra, non quelli del centrodestra). ASSENTI per cause di forza maggiore alla cerimonia, due Medaglie d’oro: la giornalista Rossana Rossanda e il cantante lirico Carlo Bergonzi. Tra i capigruppo, invece, l’assenza più vistosa è quella dell’ex sindaco, ora consigliere di opposizione, Letizia Moratti. Manca all’appello anche il radicale Marco Cappato.

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PREMIATI

MEDAGLIE D’ORO

Molti musicisti ieri sul palco del Dal Verme per la cerimonia di consegna degli Ambrogini. Fra questi, il cantautore Eugenio Finardi e la Pfm Premio anche a Guido Rossi e, alla memoria, a Marco Colombaioni e Vincenzo Capacchione

Premiato l’ex arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. Una scelta contestata dalla Lega Nord per le aperture del cardinale nei confronti degli immigrati Il Carroccio non lo ha applaudito alla cerimonia


www.ilgiorno.it

Venerdì 9 dicembre 2011

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Smog, niente auto per due giorni Oggi e domani stop al traffico dalle 10 alle 18. Atm potenzia i mezzi pubblici IL COMMENTO

Scala Il sindaco Pisapia: l’opera più forte delle vanità

ANASTASIO · All’interno

· Servizi all’interno

di ENRICO FOVANNA

IL DOMINATORE DELL’ARIA I UNA QUALITÀ bisogna dare atto al sindaco Pisapia. Il coraggio. Per la prima volta nella storia di Milano, infatti, viene decretato per otto ore e per due giorni di fila un blocco totale del traffico. Duro da digerire, e che non ha mancato di suscitare polemiche molto aspre. Gli attacchi più marcati arrivano non tanto e non solo dall’opposizione, ma dai commercianti, che intravedono il rischio di compromettere momenti chiave negli acquisti prenatalizi, peraltro in una fase di crisi pesante. I dubbi sono molti. In primis sull’efficacia del provvedimento. La Regione, per esempio, sostiene che il pm10 non dipende così tanto dal traffico e che comunque lo smog non è tra le prime cause di mortalità. Il secondo riguarda poi la premessa della giunta, annunciata soltanto qualche settimana fa: lo stop serve più a introdurre una nuova mentalità ambientale che ad abbattere le polveri. Dunque? Pisapia ha ascoltato tutti, ma alla fine ha tirato dritto. Un po’ come Monti, si è votato a scelte impopolari, pur di curare il grande malato: l’aria. Ma qui sta il punto. Anche tutti i Comuni dell’hinterland non hanno aderito all’iniziativa. Poco coraggio o poca fiducia nei risultati? E alla fine hanno lasciato solo l’ultimo dominatore dell’aria.

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Indagini sul ritrovamento

La salma di Mike sotto esame in piazzale Gorini · Servizio all’interno

Incontro in Prefettura

Monti-Geithner due ore di vertice · Servizio all’interno

a Milano

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Barenboim: Milano mi ama Il direttore musicale: «Una Prima straordinaria» GIUDICI e PALMA · All’interno



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MILANO ATTUALITA’

VENERDÌ 9 DICEMBRE 2011

LA GRANDE PRIMA

LA SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE «HO AVUTO MESSAGGI ENTUSIASTI DAGLI ASSESSORI CHE ERANO TRA LA GENTE E MI AGGIORNAVANO SULLA GRANDE PARTECIPAZIONE DEI MILANESI»

Pisapia: l’opera più «Pur nell’eleganza, è stata rispettata la sobrietà di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

SINDACO PISAPIA, alla vigilia della Prima si era detto emozionato per il suo debutto ma anche un po’ intimorito perché non le era mai capitato di trovarsi nella situazione della Prima: televisioni, riflettori, personalità. Ora che la Prima è andata, ci svela come l’ha vissuta?

« L’ho vissuta benissimo. È stata rispettata, pur nell’eleganza e nella solennità dell’evento lirico più importante a livello internazionale, quella sobrietà che avevo chiesto e auspicato. Un fatto che,

RAGGIANTI In alto, Caterina Balivo insieme al compagno Guido Maria Brera A destra, il presidente della Triennale Davide Rampello con la moglie

invece di declassare la Prima della Scala, le ha dato ancora più valore proprio perché ad essere protagonista della serata è stata soprattutto l’opera del Don Giovanni». Che le rimarrà impresso di questa sua prima volta?

«I messaggi che mi hanno inviato via cellulare i miei assessori...» Che le hanno scritto?

«È stata una prima straordinaria dal punto di vista dell’opera ma anche dal punto di vista della partecipazione. Questa Prima è stata soprattutto un ap-

ISTITUZIONI A destra, Giuseppe Sala e il vicepresidente della Regione Andrea Gibelli. Sopra, Antonella Boralevi

LA DIRETTRICE L’industriale Sergio Dompé è intervenuto alla prima insieme alla figlia Natalie A sinistra, il direttore generale della Rai, da pochi mesi in carica, Lorenza Lei IL PREFETTO Gian Valerio Lombardi, prefetto di Milano, in compagnia della moglie Rosaria


MILANO ATTUALITA’

VENERDÌ 9 DICEMBRE 2011

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UNO SPETTACOLO DI DEMOCRAZIA

Tutte le foto sul «Giorno»

«AL DI LÀ DEI DUEMILA FORTUNATI PRESENTI IN TEATRO L’OPERA ERA IN DIRETTA ANCHE IN TEATRI DI PERIFERIA CINEMA E NELLE CARCERI DI BOLLATE E SAN VITTORE»

Le altre immagini della grande Prima della stagione scaligera saranno pubblicate nei prossimi giorni sulle pagine della Cronaca di Milano

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forte della vanità che quest’anno avevamo richiesto» puntamento con la città. Al di là dei circa duemila fortunati presenti in teatro l’opera, infatti, è stata mandata in diretta anche in teatri di periferia, cinema, auditorium, nelle carceri di Bollate e San Vittore. E ho ricevuto messaggi entusiasti dagli assessori che erano lì, nei cinema e nelle periferie: mi hanno via via aggioranato sulla grande partecipazione dei milanesi a questi eventi, sulla grande risposta della città. Un punto importante, questo, per una cultura che sia davvero diffusa dal centro alla periferia». Ha definito il Don Giovanni di Carsen uno spet-

LA STILISTA A destra, la celebre designer Marta Marzotto, che da anni non manca mai una Prima, vestita con un prezioso ed elegante caffetano di Cavalli

L’IMPRENDITORE In alto, il vicepresidente della Fondazione Teatro alla Scala, Bruno Ermolli insieme alla sua signora

tacolo straordinario. Promuove in toto regia e scenografia o c’è qualcosa dell’una o dell’altra che non le è piaciuto?

«La scenografia mi ha colpito molto. Molto suggestiva l’idea di usare lo specchio che ha riflesso l’interno della sala del Teatro. Ha permesso di vivere l’opera ancora più da vicino, ci ha fatto sentire parte integrante di quanto avveniva sul palco, così come una delle ultime scene, dove il personaggio del Commendatore era lì con noi sul palco reale. Uno spettacolo straordinario che mi è piaciuto nel suo complesso».

IL SINDACO A destra il sindaco Giuliano Pisapia, in smoking no-logo, con la moglie Cinzia Sasso A sinistra il presidente del Consiglio regionale Davide Boni con la consorte

L’ARCHISTAR A sinistra una sobria quanto impeccapile Gae Aulenti, celebre architetto friulana

L’ARTISTA In alto, Inge Feltrinelli, famosa fotografa di celebrities hollywoodiane A sinistra, Vittorio Grilli, viceministro all’Economia, con la consorte


CRONACA MILANO

SABATO 17 DICEMBRE 2011

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Sconti sulle tasse per i passi carrai, il Carroccio vota contro — MILANO —

CONTRASTO Alessandro Morelli, consigliere comunale della Lega Nord

IL CONSIGLIO comunale ha votato la riduzione del canone sui passi carrai e la Lega è rimasta da sola a fare opposizione in aula. L’emendamento sulla delibera per la revisione della Cosap, concordato fra maggioranza e Pdl, è stato approvato in aula con i voti del centrosinistra e del principale gruppo

d’opposizione ma con l’astensione della Lega. La modifica prevede una riduzione dei «coefficenti» che definiscono la nuova tariffa sui passi carrai, del 10% per quelli commerciali e del 30% per quelli non commerciali. DOPO IL voto sul principale punto oggetto d’accordo, gran parte del Pdl ha lasciato l’aula. A fare opposizione

nell’assemblea di palazzo Marino al provvedimento sulla Cosap resta la Lega: «Restiamo contrari a questa delibera perché profondamente ingiusta», ha detto l’ex assessore al Turismo Alessandro Morelli. Il Carroccio ha comunque chiesto una sospensione della seduta per un confronto con la maggioranza sulla prosecuzione dei lavori.

Sea, giallo sull’offerta indiana Ma Pisapia esulta: conti salvi Pronti a dare 40 milioni di più, ma arrivano tardi di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

UN MINUTO e 180 passi. Tanto ci vuole per andare a piedi da Palazzo Marino a via Silvio Pellico 19, uno degli ingressi del Palazzo della Ragioneria dove ieri, entro e non oltre le 10, erano attese le offerte per la gara del Comune su Sea-Serravalle. Un minuto. Centottanta passi. Intorno a questi due dati banali ruota il giallo dell’offerta del fondo indiano Srei, pronto a sborsare 425 milioni di euro per aggiudicarsi il 29,75 per cento della Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate. L’OFFERTA degli indiani è stata bocciata perché protocollata con dieci minuti di ritardo e alla fine ad aggiudicarsi il 29,75 per cento della Sea è stato il fondo F2i di Vito Gamberale che ha offerto 385 milioni più un euro. Un euro in più rispetto alla ba-

se d’asta di 385 milioni di euro. Il legale rappresentate di Srei Vinod Sahai, però, sostiene di essere arrivato al Palazzo della Ragioneria in tempo, alle 9.55: «Alle 9.50 ero nella portineria di Palazzo Marino. Mi è stato detto che l’offerta andava presentata

IL SINDACO «L’esito della gara ci permette di rispettare il Patto di stabilità» Pdl e Lega vanno all’attacco in via Silvio Pellico 19, uno degli ingressi del Palazzo della Ragioneria. Ci sono arrivato alle 9.55». Prima della scadenza del bando fissata per le 10. «Una volta entrato al Palazzo della Ragioneria — continua Sahai — mi hanno fatto aspettare alcuni minuti prima di accompagnarmi all’ufficio protocollo al primo piano». Offer-

ta protocollata alle 10.10. Fuori tempo massimo. Il legale rappresentate di Srei non ci sta: «La mia presenza a Palazzo Marino alle 9.50 è stata confermata dal direttore del settore Partecipate Mariangela Rimoldi». IL SINDACO Giuliano Pisapia, intanto, esulta: «L’esito della gara odierna permette a Milano di rispettare il Patto di stabilità per il 2011». Entro il 29 dicembre, infatti, F2i dovrà versare la prima trance di 340 milioni di euro, che riporterà in attivo il bilancio 2011. L’opposizione, però, attacca. Il capogruppo Pdl Carlo Masseroli dice: «La farsa si è compiuta. Vince F2i con un’offerta di un euro in più. Una vergogna». Il leghista Matteo Salvini rincara la dose: «L’esclusione degli indiani toglie ai milanesi 40 milioni di euro». La replica del sindaco: «Polemiche strumentali utili solo a creare confusione».

SODDISFATTO Giuliano Pisapia felice per l’esito dell’asta



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MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2011

EMERGENZA INQUINAMENTO

Effetto Area C: in centro 26mila auto in meno Ecco il piano di Atm

VEICOLI VERDI

LO STANZIAMENTO ANNUNCIATO DAL MINISTRO SERVIRÀ AD ACQUISTARE MEZZI ELETTRICI E EURO 6 PER IL TRASPORTO PUBBLICO IN PIANURA PADANA

Teleriscaldamento È una soluzione sicura ed economica per la produzione di acqua igienico sanitaria e il riscaldamento degli edifici residenziali

Bus, potenziate 20 linee. In metrò ora di punta estesa di GIAMBATTISTA ANASTASIO

Auto elettriche

da, quelle di minor afflusso.

— MILANO —

VENTISEIMILA INGRESSI in meno nella Cerchia dei Bastioni dal 16 gennaio 2012. Vale a dire: ventiseimila ingressi in meno nel centro storico dal giorno in cui entrerà in vigore «Area C», l’Ecopass come da riforma della Giunta Pisapia. La stima è riportata nel documento comune sottoscritto da Atm e Amat («Agenzia Mobilità Ambiente Territorio») e presentato all’amministrazione comunale proprio per predisporre al meglio l’avvio della nuova congestion charge nel centro storico. All’interno della Cerchia, secondo lo stesso documento, saranno oltre 31 mila i pendolari in movimento, con picchi di 3.700 pendolari nell’ora di punta che va dalle 8 alle 9 del mattino nei giorni ordinari, e picchi fino a 5.000 pendolari nei giorni di eventi - quali i saldi - o di festività. PER FRONTEGGIARE il maggior afflusso di passeggeri, Atm e Amat hanno messo a punto un piano di potenziamento del trasporto pubblico. Molto si punta sulle linee di superficie. Saranno prolungati i percorsi di quattro linee di autobus: 37, 39, 67 e 74. Si tratta di linee che oggi si fermano al confine dell’area a pagamento e che dal 16 gennaio entreranno invece nel centro storico per alleggerire il carico di passeggeri in metropolitana.

MARAN E I FONDI PER I POVERI

L’idea è che lo stanziamento di 500mila euro copra gli ingressi in centro ai quali non si può rinunciare Come quelli per gli ospedali L’obiettivo è evitare che si ricorra alla metropolitana per i piccoli spostamenti, evitare, cioè, quanto avviene oggi quando si è diretti centro: si scende dall’autobus e ci si immette sulle banchine del metrò per le poche fermate necessarie ad arrivare in piazza Duomo e dintorni. Non basta. Saranno potenziate in tutto 20 linee di superficie, bus ma anche tram. Anche in questo caso il potenziamento riguarderà le linee dirette in centro, quale quella del tram 3. Quindici linee saranno potenziate nelle ore di punta, in particolare nella fascia che va dalle 8 alle 9 del mattino. Cinque linee saranno potenziate anche nelle ore di morbi-

QUANTO alle metropolitane, sulla linea rossa correranno due treni in più rispetto ad oggi nell’ora di punta che va dalle 8 alle 9: dal 16 gennaio si passerà quindi da 43 a 45 convogli. Fino ad aprile sulle linee verde e gialla della metropolitana il servizio garantito nell’ora di punta che va dalle 8 alle 9 sarà esteso di un’ora. Detto altrimenti, fino alle 10 del mattino i treni viaggieranno con la frequenza di corsa assicurata già oggi dalle 8 alle 9. Ad aprile dovranno arrivare nuovi convogli sia per la linea gialla che per la linea verde ed allora si procederà ad aumentare i convogli come nel caso della linea rossa. Senza contare, poi, nel 2012, l’avvio della nuova metropolitana 5. Il piano di Atm e Amat punta a decongestionare il trasporto pubblico nell’area nord-est della città e, in particolare, i flussi di passeggeri registrati alle stazioni Repubblica, Centrale e Cadorna. Contestualmente all’avvio di Area C saranno definiti i criteri per accedere al fondo da 500 mila euro allo studio di Palazzo Marino per finanziare il pedaggio alle fasce economicamente più deboli. «Il fondo — dice l’assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran — servirà a coprire la spesa per gli spostamenti necessari, quali quelli verso gli ospedali o, in alcuni casi, il posto di lavoro». giambattista.anastasio@ilgiorno.net

— MILANO —

«Piano aria nazionale», prossimo incontro il 16 gennaio. Il Piano aria nazionale recepirà — ha fatto sapere il ministro — quel protocollo d’intesa scritto a Palazzo Isimbardi dalla Provincia con i Comuni dell’hinterland: «I provvedimenti devono essere presi su scala metropolitana» ha ribadito Clini. «Il nostro metodo, quello

della concertazione — commenta Podestà — è stato apprezzato e riconosciuto dal ministro». «Un incontro utile, costruttivo. Sicuramente un buon inizio di percorso. Siamo fiduciosi» dice il sindaco Giuliano Pisapia. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, esprime «grande apprezzamento» per la disponibilità dimostrata dal responsabile delle politiche ambientali del governo Monti. Ma il governatore non ha mancato di sfruttare l’incontro con Clini per chiedere all’esecutivo il reintegro dei fondi per il trasporto pubblico locale, ritenuti dallo stes-

L’auto condivisa si usa su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio

Area C Garibaldi

Monumentale

Fiera

Via Piranesi

Piazzale Lodi

zi

I NUMERI Undici milioni per rinnovare il parco circolante dei mezzi Ma il taglio è di 266 milioni

Car sharing

Baz

DAL PRESIDENTE della Regione, Roberto Formigoni, al sindaco Giuliano Pisapia, passando per il presidente della Provincia, Guido Podestà, tutti esprimono «apprezzamento» per gli impegni assunti dal ministro all’Ambiente, Corrado Clini, ieri a Palazzo Lombardia, in occasione del vertice sullo smog con i governatori e gli amministratori locali delle quattro regioni del bacino padano: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Il ministro e gli enti locali hanno concordato di collaborare alla stesura del

Traducibile come «condivisione della bicicletta», è uno degli strumenti di mobilità non inquinante

e E. Vial

Smog, Clini lancia il piano per il Nord Formigoni: trasporti, ci ridiano i fondi

Bike sharing

Viale Abruzzi

IL VERTICE IL MINISTRO INCONTRA LE REGIONI

Utilizzano l’energia chimica immagazzinata in un serbatoio costituito da una o più batterie ricaricabili

D’ARCO

so ministro «strategici per migliorare la qualità dell’aria». Per ora, Clini si è impegnato a garantire 40 milioni alle 4 regioni (11 quelli che spettano alla Lombardia) per rinnovare (con Euro 6 e veicoli elettrici) il parco circolante dei mezzi pubblici. Un cofinanziamento, in realtà. Poco a fronte dei

266 milioni di euro di tagli, proprio alla voce «trasporto pubblico». «Ho chiesto al ministro — fa sapere Formigoni — il reintegro dei fondi, una richiesta che le Regioni porteranno domani (oggi, ndr) all’incontro con il Governo». Gi.An.


MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2011

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IL GOVERNATORE

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

IN CENTRO STORICO

«ABBIAMO CHIESTO AL MINISTRO DI AFFIANCARCI NEL MONITORAGGIO PER FAR CAPIRE LE RAGIONI DELLE MISURE»

GUIDO PODESTÀ: «IL PROTOCOLLO DEI 134 SINDACI DELLA PROVINCIA SARÀ CONSIDERATO NELLA STESURA DEL PIANO PER L’ARIA»

CON LE NUOVE REGOLE NELLA CERCHIA SI SPOSTERANNO COI MEZZI 31MILA PENDOLARI PICCHI DI 3.700 ALL’ORA DI PUNTA

CONTRARI AL BLOCCO

«No a provvedimenti a scopo dimostrativo Il Comune ci ascolti» di NICOLA PALMA — MILANO —

«SIAMO DISPONIBILI al confronto ma saremo sempre contrari a provvedimenti puramente dimostrativi». Non usa mezzi termini Simonpaolo Buongiardino, delegato dell’Unione del Commercio. A quali provvedimenti si riferisce?

«Al blocco del traffico innanzitutto. Ormai è stato dimostrato che non serve a risolvere l’emergenza smog. D’altra parte, però, danneggia le categorie produttive della città: è dura accettare il calo delle vendite, certamente causato anche dalla crisi economica, e poi vedere che le scelte del Comune non sortiscono effetti nella lotta all’inquinamento. A mio giudizio, la decisione del sindaco di non revocare lo stop alle auto nel weekend di Sant’Ambrogio ha denotato una particolare insensibilità nei nostri confronti: sono state favorite alcune realtà commerciali dell’hinterland a scapito degli operatori milanesi». In un’intervista al Giorno, il sindaco Pisapia ha affermato che, in caso di mancato accordo con gli altri Comuni, Milano andrà per la sua strada, anche attraverso nuovi blocchi del traffico.

«Nel caso Palazzo Marino proseguisse su questa strada, esprimeremo il nostro forte dissenso: siamo sempre pronti al dialogo, e in questi anni lo abbiamo dimostrato, ma non possiamo accettare di buon grado provvedimenti a mero carattere dimostrativo». Tra questi c’è anche la prescrizione di chiudere le porte degli esercizi commerciali?

«Certo, non c’è dubbio. Non si può impedire in modo coercitivo ai negozianti di adottare una modalità di rapporto con il cliente ormai consolidata da anni: è stata una scelta sbagliata, e per fortuna il Comune ha corretto il tiro». In questi giorni si parla tanto di lobby, sia a livello nazionale che nelle realtà locali. A tal proposito, il sindaco ha detto che non si farà condizionare.

«E fa bene». E voi commercianti?

«Noi lavoriamo solo per difendere gli interessi della parte produttiva della città: è giusto che un amministratore non si faccia condizionare, ma è altrettanto sacrosanto che ascolti le nostre istanze». nicola.palma@ilgiorno.net

SIMONPAOLO BUONGIARDINO

LELLA COSTA

Se il Comune riproporrà il blocco del traffico manifesteremo il nostro dissenso: ormai è chiaro che non serve a nulla

Non è solo colpa delle auto occorrono politiche severe sui riscaldamenti occorre, soprattutto che ci sia un progetto

FAVOREVOLI AL BLOCCO

«Basta egoismi Ognuno si sforzi di fare la sua parte» di GIULIA BONEZZI — MILANO —

RISPONDE dopo parecchi squilli. «Scusi, ero in bicicletta». E tanto basterebbe per inquadrare il rapporto di Lella Costa, attrice, col problema smog. Parafrasando Kennedy, «non chiederti cosa può fare il Comune, ma cosa puoi fare tu». Cosa bisognerebbe fare, in generale?

«Intanto impostare un ragionamento lungo, per non trovarci solo ad affrontare l’emergenza, come accade da tempo. Mi avvilisce che ci voglia sempre un’ordinanza, sempre seguita da polemiche. L’aria è di tutti, tutti respiriamo lo smog; non ci sono privilegi che tengano». Il blocco del traffico?

«Ricordo l’ultimo esperimento di targhe alterne che si fece a Milano: ci si rese conto che quello era il numero di auto che la città riusciva a gestire». La metà.

«Non è solo colpa delle auto, occorrono politiche severe sui riscaldamenti; occorre, soprattutto, un progetto. Ma più ancora che tutti noi, invece di star lì a chiederci cosa può fare la città, cominciamo a domandarci cosa possiamo fare noi. Anzi, a farlo. Ho la sensazione che quel che davvero è mancato, in questi anni, è stato un lavoro culturale, la condivisione dell’idea che il Paese starebbe meglio se tutti ci facessimo carico di un pezzettino». Il suo pezzettino?

«Muovermi in bicicletta. Anche la sera tardi». Al Comune però si potrebbero chiedere mezzi pubblici migliori.

«Senz’altro: per quanto mi sia simpatico il sindaco, non si può chiedere di lasciare a casa l’auto quando la metropolitana ti fa aspettare 18 minuti». E poi a Milano tutto si vede tranne la solidarietà civica cui fa appello lei.

«Mi pare un andamento generale: “Bene le riforme purché non tocchi a me”. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare». Sul traffico c’è una divisione “milanesi contro hinterland“?

«La mia sensazione è che passi sopra la testa dei cittadini. E tutti faremmo bene a chiederne conto ai nostri eletti. Cosa, se non la salute, è il bene comune?». giulia.bonezzi@ilgiorno.net


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MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 10 GENNAIO 2012

ASPETTANDO IL DERBY

«LA MADUNINA»

È IL LIBRO PRESENTATO A PALAZZO REALE E SCRITTO DA MARCO D’AVANZO È UNA STORIA ROSSONERA E NERAZZURRA

Pisapia carica l’Inter: Esordio al Meazza per il sindaco: la stracittadina di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

È IL SUO PRIMO DERBY da sindaco. «E spero non sia l’ultimo», scherza Giuliano Pisapia. Lui, interista doc, sta pensando di andare a San Siro domenica sera per il derby della Madonnina. «Un pronostico? Da nerazzurro posso dire che spero vinca l’Inter e mi auguro sia una partita con tanti gol e un bel gioco». La memoria del primo cittadino corre indie-

1-0 28/09/2008 Milan-Inter Girone d’andata Mourinho perde il primo derby sulla panchina dei nerazzurri A decidere il match, un colpo di testa del fantasista brasiliano Ronaldinho

tro nel tempo, fino al 1971: «È il derby che ricordo con più emozione, anche perché vidi un gol bellissimo, quello di Mariolino Corso». Era il 7 marzo 1971, Pisapia aveva 22 anni. Inter 2, Milan 0. Primo a gol con classica punizione a foglia morta del «sinistro di Dio», Corso appunto. «Come mi sto preparando al derby? Con gioia ed entusiasmo. È una partita importante per lo scudetto. La rimonta dell’Inter è entusiasmante e mi fa ben sperare. Tevez al Milan o

L’incontro

I campioni

A Palazzo Reale ieri l’incontro «Palla al centro. Calcio d’inizio» con la presentazione del libro in versione rossonera e nerazzurra «La “Madunina” svetta in Europa», scritto da Marco D’Avanzo. Il sindaco, di fede interista, ha curato la prefazione di entrambe le versione del volume. In sala anche l’assessore Bisconti

All’incontro a Palazzo Reale hanno partecipato anche il rossonero Gianluca Zambrotta e il nerazzurro Esteban Cambiasso. Il milanista ha ricordato la finale di Champions tra Juve e Milan (lui militava tra i bianconeri), l’interista dei segreti dell’Inter del triplete.

QUI ROSSONERI FABRIZIO CESARIELLO

«Loro si giocheranno tutto Io mi fido di Ibra e Thiago Occhio a Pazzini in area»

2-1 15/02/2009 Inter-Milan Girone di ritorno Il Biscione si prende la rivincita cinque mesi dopo: aprono Adriano e Stankovic, gol inutile siglato dal centravanti verdeoro Pato

I gol realizzati nelle stracittadine di A L’ultimo porta la firma di Antonio Cassano su rigore

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— MILANO —

«L’INTER non è certo una squadra scarsa...». Come dire, i milanisti, nemmeno i più ottimisti, pensavano davvero che quest’anno i cugini potessero rimanere confinati nella parte bassa della classifica. Certo, riflette Fabrizio Cesariello, numero due del club Lombardia Rossonera (presidente Andrea Raccis), «fortunatamente hanno perso tanti punti all’inizio». Vincesse l’Inter, però, tornerebbe a -5.

«Loro si giocano tutto, non c’è dubbio. Noi abbiamo la chance di assestare un colpo quasi definitivo: ricacciarli a -11 significherebbe estrometterli dalla lotta per lo scudetto». Pronostici?

«Per carità, tanto poi succede il contrario. Diciamo che mi auguro di rivedere il Diavolo caparbio che ho visto l’altro giorno a Bergamo: se giochiamo da Milan, non ce n’è per nessuno». Milan e Inter stanno anche disputando un derby di mercato. Entrambe le società sono sulle tracce di Carlos Tevez: come finirà?

«Tevez è un grande giocatore, e a tutti farebbe comodo averlo. Piuttosto, mi sorprende l’improvviso interesse dei cugini, anche perché il giocatore ha già espresso la sua volontà: vuole il Milan». Al derby, però, non ci sarà. Né da una parte né dall’altra. Chi deciderà questa stracittadina?

«Tutto dipenderà dall’atteggiamento della squadra: se l’orchestra suonerà al meglio, emergeranno anche i nostri solisti».

0-4

Un nome su tutti?

«Ne faccio due: Thiago Silva in difesa e Ibrahimovic in attacco». Chi teme dell’Inter?

29-08-2009 Milan-Inter Girone d’andata Stracittadina d’estate, alla seconda di campionato. I nerazzurri schiantano i cugini: apre Thiago Motta poi completano lo show Milito su rigore, Maicon e Stankovic

«Non ci sono giocatori che mi preoccupano particolarmente, anche se uno come Pazzini ci ha sempre dato fastidio in passato». Andrà allo stadio?

«Certo».

Sa che in estate cominceranno i lavori per rendere San Siro un impianto all’inglese: niente fossato, via le barriere. Voi tifosi vi sentite pronti alla rivoluzione?

«Ben venga, purché si approfitti dell’occasione per migliorare tutti i servizi del Meazza». Nicola Palma

Le presenze del recordman Paolo Maldini Al secondo posto Beppe Bergomi (44)

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MILANO ATTUALITA’

MARTEDÌ 10 GENNAIO 2012

GLI STADI VUOTI

PER RISOLVERE IL PROBLEMA IL SINDACO PROPONE CHE LE DUE SQUADRE CITTADINE IN CERTE PARTITE OFFRANO I BIGLIETTI A PREZZI SCONTATI AI GIOVANI

IL TIFOSO MILANISTA

«L’INTER SI GIOCA TUTTO, NON C’È DUBBIO. NOI ABBIAMO LA CHANCE DI ASSESTARE UN COLPO DEFINITIVO: RICACCIARLI A -11»

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LA VOCE DEL BISCIONE

«POTREBBE ANCHE VENIR FUORI UN PARI E DETTO IN TUTTA SINCERITÀ PER NOI NON SAREBBE UN CATTIVO RISULTATO»

«È una sfida-scudetto» preferita? Quella del ’71 con gol di Corso all’Inter? L’importante è che arrivi a Milano». Parole pronunciate dal sindaco ieri pomeriggio a Palazzo Reale, durante l’incontro «Palla al centro. Calcio d’inizio. Storia di Milan e Inter dalla Champions al derby», l’occasione per presentare il libro, in doppia versione rossonera e nerazzurra, «La “Madunina” svetta in Europa», scritto da Marco D’Avanzo. La doppia prefazione è di Pisapia. In sala il milanista Gianluca Zambrotta, l’interista Esteban Cambiasso

e l’assessore allo Sport Chiara Bisconti. Il sindaco parla anche del problema degli stadi vuoti: «Mi piacerebbe avvenisse un’iniziativa tipo l’anteprima della Prima della Scala dedicata ai giovani. Auspico che Milan e Inter, piuttosto che lasciare posti vuoti, per determinate partite offrano i biglietti a prezzi scontati ai giovani o a chi non può permettersi di pagarli. Io, con i biglietti-omaggio che ricevo, faccio così».

Lo sconto per i giovani I derby di campionato sin qui disputati con 64 vittorie dell’Inter e 60 del Milan

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massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

Il sindaco lancia un appello a Milan e Inter: «Auspico che le società prendano spunta dalla nostra anteprima della Prima della Scala dedicata ai giovani e offrano biglietti scontati per lo stadio a giovani e a chi non può permettersi di pagarli. Io lo sto già facendo»

24/01/2010 Inter-Milan Girone di ritorno L’undici del Triplete si aggiudica anche la seconda sfida stagionale A segno Milito e Pandev, Julio Cesar para un rigore a Ronaldinho

Secondo te sarà il Milan a vincere il derby?

54% 46%

QUI NERAZZURRI LUCA CIPRIANI

«Arriviamo carichi alla gara ma potrebbe uscire un pari Spero nei gol del Principe» — MILANO —

«POTREBBE anche venir fuori un pari: non sarebbe un cattivo risultato». In effetti, sulla ruota di San Siro non esce da un po’. Certo, Luca Cipriani, presidente di Milano Interista (260 iscritti, di cui una novantina abbonati), preferirebbe di gran lunga la vittoria: «Arriviamo al derby in un momento positivo...». Dopo l’inizio choc, i nerazzurri di Ranieri hanno infilato una striscia di vittorie che li ha riportati a -8 dalla capolista Milan.

0-1 14-11-2010 Inter-Milan Girone di andata Zlatan Ibrahimovic, al primo derby in maglia rossonera, è subito decisivo È proprio lo svedese a realizzare il rigore che spacca la stracittadina

Di solito, nei derby vince chi è sfavorito...

«Non ci credo, il derby resta una gara particolare. Speriamo di disputarla al meglio, con tutti i giocatori a disposizione: sarebbe dura scendere in campo senza Maicon e Sneijder. E poi, è ora di vincere uno scontro diretto: finora li abbiamo persi quasi tutti». Stracittadina anche sul fronte-mercato: Tevez sì o no?

«È uno determinante, come Ibra, ma non so se serve all’Inter: se Sneijder torna ai suoi livelli, possiamo tranquillamente farne a meno». Un calciatore che ruberebbe al Milan?

«Dico Nocerino. Quest’estate ho sperato che venisse da noi. Alla fine, è andato al Milan, e sta facendo un grande campionato». A decidere il match, però, saranno gli attaccanti. Teme Ibra?

«È un grande giocatore, anche se negli ultimi anni è stato Pato il più pericoloso: spesso ci ha fatto gol».

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E l’Inter?

«Confido nella ritrovata vena realizzativa del Principe Milito». L’anno prossimo, la stracittadina potrebbe giocarsi in un Meazza rinnovato, all’inglese: cosa ne pensa?

«Bisogna adeguarsi alle novità e farsi trovare pronti. Poi toccherà alle forze dell’ordine sanzionare i tifosi indisciplinati. Certo, ci sono anche altre cose da cambiare». A cosa si riferisce?

«Al calendario della Serie A: prima parlano di stadio aperto alle famiglie, poi ci costringono a seguire le partite di sera. Diventa un problema per i ragazzi che il giorno dopo devono andare a scuola. Forse è per questo che si vedono sempre meno spettatori». La soluzione?

«Far giocare al pomeriggio, alle diciotto al massimo».

N.P.

2/4/ 2011 Milan-Inter Girone di ritorno Il Diavolo spegne la remuntada dei nerazzurri di Leonardo La prima rete di Pato arriva dopo meno di un minuto, poi ancora Pato e rigore finale di Cassano


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CRONACA MILANO

DOMENICA 15 GENNAIO 2012

LA SFIDA SUI DIRITTI

IL PROVVEDIMENTO

L’INCONTRO DI GIUGNO

IL REGISTRO APRIRÀ L’ACCESSO AI SERVIZI COMUNALI ANCHE AI NUCLEI OMOSESSUALI

IN ESTATE AL PARCO NORD L’INCONTRO DELLE FAMIGLIE CON BENEDETTO XVI

«Registro delle coppie di fatto nel 2012» La promessa di Pisapia scatena lo scontro Il sindaco: ne sono orgoglioso. Il centrodestra: provocazione, arriva il Papa di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

«IL REGISTRO delle unioni di fatto diventerà realtà entro quest’anno. Manterrò l’impegno e ne sono orgoglioso». Dagli studi di «Che tempo che fa», il programma di Fazio Fazio andato in onda ieri sera su Rai Tre, il sindaco Giuliano Pisapia fissa la scadenza per uno degli obiettivi della sua amministrazione comunale. Milano avrà un registro delle coppie di fatto, comprese quelle omosessuali e lesbiche, entro il 2012, per far accedere ai servizi sociali e al diritto alla casa anche le famiglie non tradizionali, non sposate né eterosessuali. Una promessa che Pisapia ha scritto nel programma elettorale e aveva già ribadito a settembre, durante la festa del Pd. Ora ci ritorna con tanto di data. La presidente della commissione Affari istituzionali di Palazzo Marino, Marilisa D’Amico (Pd), assicura che la scadenza sarà rispettata: «Stiamo lavorando da mesi alla delibera sul registro delle unioni di fatto, il modello che abbiamo preso come riferimento è quello del Comune di Torino. In più le coppie di fatto milanesi potranno accedere alle agevolazioni per i trasporti, ad esempio gli abbonamenti Atm scontati per le famiglie con quattro o più figli». AVANTI con il registro. Proprio nell’anno in cui Milano ospiterà la giornata mondiale della famiglia. A giugno Benedetto XVI è atteso al Parco Nord. Una concomitanza, quella tra il registro e l’arrivo del Papa, che scatena le reazio-

LE REAZIONI Carlo Masseroli Il capogruppo pidiellino a Palazzo Marino attacca: «La promessa del sindaco Pisapia è un’evidente provocazione, quasi un affronto alla Chiesa»

Alessandro Morelli Il leghista: «Nell’anno del Forum della famiglia Pisapia annuncia il registro delle coppie di fatto: si sta configurando l’ennesimo scivolone di un sindaco confuso»

I DUBBI NEL PD Bersani: «Buona iniziativa» Ma la Rozza boccia l’iter proposto dal primo cittadino ni dell’opposizione di centrodestra in Comune. Duro il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli: «La promessa di Pisapia è un’evidente provocazione, quasi un affronto alla Chiesa». Affondo ribadito dal leghista Alessandro Morelli. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intanto, parla di «buona iniziativa». Ma qualche malumore tra i

democratici in Comune c’è, in particolare sull’iter con cui il sindaco vuole portare avanti la delibera: prima il «sì» della Giunta, poi la discussione in Consiglio. La capogruppo Pd Carmela Rozza non ci sta: «È un iter sbagliato perché i diritti civili non si affrontano per posizione politica, ma nel confronto sereno fra culture. Il registro deve nascere in Consiglio». Polemiche a parte, Fabrizio Marrazzo (Gay Center) esulta: «Bene il registro, ora aspettiamo la legge sul riconoscimento delle coppie omosessuali». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

Marilisa D’Amico ALLA RAI Giuliano Pisapia ieri nello studio di Fabio Fazio A destra, Marilisa D’Amico

Il presidente Pd della Commissione Affari Istituzionali (foto): «Stiamo lavorando da mesi alla delibera Il modello di riferimento è quello di Torino»

VERSO IL 2015 IL PRIMO CITTADINO: DOPO L’EVENTO SU QUEI TERRENI UNA SEDE RAI O UN IMPIANTO CALCISTICO ANCHE PER I CONCERTI

Nuovo stadio nell’area Expo, il Comune rilancia il progetto — MILANO —

UN NUOVO stadio nell’area Expo dopo il 2015. Il sindaco Giuliano Pisapia rilancia un’ipotesi di cui si è iniziato a parlare nel 2007, quando l’Inter sembrava determinata a traslocare da San Siro e costruirsi uno stadio di proprietà iper-moderno. Tra le aree prese in considerazione, proprio quella ai confini tra Milano e Rho che ospiterà l’Esposizione universale. Sì, perché dopo il 2015 una parte dei terreri (una metà resterà a verde con tanto di parco agroalimentare) dovrà essere riutilizzata. In che modo? A questa doman-

da il primo cittadino ieri, durante la trasmissione di Fazio Fazio «Che tempo che fa», ha risposto così: «Ci sarà una grande sede pubblica. Potrebbe essere una sede Rai o un grande stadio anche per la musica, per non dare fastidio ai cittadini». Ogni riferimento di Pisapia alle ormai tradizionali proteste estive dei residenti che abitano a ridosso del Meazza prima e durante i concerti è puramente voluto. AL DI LÀ del rock a San Siro, però, il tema è il futuro dell’area Expo. Il numero uno di Palazzo Marino

FUTURO Lo stadio Meazza potrebbe lasciare il campo a una nuova struttura, probabilmente in zona Expo

INTER E MILAN Nerazzurri interessati a una nuova struttura Rossoneri più freddi

Milan, a partire dall’eliminazione del fossato tra campo e tribune, che a partire dalla prossima stagione calcistica renderà l’impianto milanese simile a quelli inglesi.

ha parlato in più di un’occasione della realizzazione di una sede Rai sui terreni espositivi. Ma è la prima volta che avanza l’ipotesi di un nuovo stadio al posto dei padiglioni. Dall’Inter, però, non arrivano segnali di progetti già avviati in questa direzione. Per ora la società nerazzurra è soprattutto impegnata a completare i lavori di riqualificazione del Meazza insieme al

DA PIÙ di dieci anni sono Milan e Inter a gestire San Siro, di proprietà del Comune, tramite un consorzio appena ribattezzato M-I San Siro srl. L’ipotesi del trasloco della Scala del calcio non sembra interessare alla società rossonera, mentre quella nerazzurra, se l’ipotesi area Expo diventasse concreta, potrebbe tornare a farci un pensierino. M.Min.


CRONACA MILANO

GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2012

IL DONODEL MOLLEGGIATO

IL CACHET

IL GESTO

IL CANTANTE RICEVERÀ UNA CIFRA STELLARE PER PARTECIPARE A SANREMO

L’ARTISTA HA PROMESSO CHE DEVOLVERÀ IL COMPENSO AI POVERI

«Adriano ha scelto Milano perché è tornata una città rock»

Giuliano Pisapia

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Adriano Celentano

Il sindaco Pisapia: gesto generoso, sbaglia chi lo critica di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

SINDACO GIULIANO PISAPIA, ha parlato con Adriano Celentano a proposito della scelta del cantante di devolvere il cachet che gli ha riservato il Festival di Sanremo a sette città tra le quali anche Milano? Che vi siete detti?

«Sì, ho parlato con Adriano Celentano e con sua moglie, Claudia Mori. Quando mi hanno chiamato e mi hanno parlato dell’iniziativa sono stato molto contento e ho apprezzato questa scelta. Perché unisce il Nord e il Sud del Paese, grazie al coinvolgimento di diversi Comuni. E unisce anche l’Italia con il mondo, perché parte del cachet sarà devoluto a favore di ospedali di Emergency. Ma devo dire la verità: non sono rimasto particolarmente colpito dalla sua scelta perché Celentano è rock, è un personaggio dal quale possiamo aspettarci di tutto, compreso un gesto di grande generosità come questo». Le ha spiegato perché tra le sette città destinatarie del cachet ha scelto anche Milano?

«Evidentemente ha ritenuto che Milano sia tornata a essere una città rock». Che pensava del cachet riservato dalla Rai a

«La Rai fa delle scelte che rispondono anche a criteri economici, evidentemente hanno ritenuto che gli introiti da pubblicità, sponsor e altre fonti potessero sostenere un cachet di quella portata». L’opposizione comunale però è critica: “Celentano - dice il capogruppo del Pdl, Carlo Masseroli - fa beneficenza con soldi nostri”.

«È una critica che non capisco. Sono soldi che Celentano avrebbe potuto tenere per sé. Non capisco cosa ci sia da criticare sul fatto che in un momento di crisi come quello attuale, difficile per molti e insostenibile per alcuni altri, Adriano abbia deciso di devolvere quei soldi a famiglie in difficoltà e a ospedali che da tempo lavorano in situazioni estreme». Come selezionerete le famiglie destinatarie dell’elargizione?

«Non lo abbiamo ancora deciso. Purtroppo a Milano, così come in tutta Italia, non sarà difficile, in questo momento, trovare delle famiglie numerose che non ce la fanno proprio ad arrivare alla fine del mese». giambattista.anastasio@ilgiorno.net

LE REAZIONI DARIO FO LO GIUSTIFICA: È UN PRIMITIVO, HA AGITO D’ISTINTO

di DANIELE MONACO — MILANO —

«IL POPULISMO di Adriano Celentano non ha limiti. È una vergogna. Noi paghiamo la Rai e lui usa i nostri soldi per fare la sua beneficenza». Carlo Masseroli, capogruppo del Popolo delle Libertà in consiglio comunale, sferra un attacco frontale alla scelta del Molleggiato di devolvere il cachet della sua partecipazione al Festival di Sanremo in favore di Emergency e di alcune famiglie biso-

Celentano prima che il cantante decidesse di devolverlo? Per molti 350 mila euro per una serata o 750 mila euro per tre serate sono un emolumento davvero troppo alto.

MARIO LAVEZZI

Penso che la beneficenza si faccia di nascosto ma visto che c’è polemica Adriano ha fatto bene a dire a chi avrebbe dato i soldi gnose scelte da sette sindaci d’Italia. «Sono convinto - aggiunge Masseroli -, che Celentano abbia preso questa decisione per ripulirsi la coscienza dopo che si è sollevato il polverone delle polemiche sul suo enorme compenso, che rappresenta uno schiaffo morale ai poveri in difficoltà in questo momento economico pieno di sacrifici». Se una parte della politica attacca, il mondo dello spettacolo difende il cantante della via Gluck: «Celentano è uno degli ultimi “primitivi” - afferma il Maestro Dario Fo -: non agisce con calcolo, né con freddezza e non si fa prendere dalla psicosi di arraffa-

L’ira di Masseroli: basso populismo noi paghiamo la Rai e lui regala i soldi Carlo Masseroli

re. Credo che fare beneficenza fosse davvero la sua intenzione iniziale. Purtroppo però chi ha la coscienza sporca, ad esempio chi non paga le tasse, sospetta sempre di chi si comporta in modo disinteressato». Ma l’affondo di Masseroli non si ferma qui: «Sono stupito dalle parole del sindaco e di chi plaude a Celentano, che fa beneficenza alle associazioni scelte da lui, con i soldi pagati da ciascuno di noi. Preferirei che ciascun italiano potesse decidere come usare quei soldi e a chi fare beneficenza». Su questo aspetto è invece Mario Lavezzi a soccorrere il Mol-

È giusto che il Comune accetti la beneficenza di Adriano Celentano?

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Dario Fo

leggiato: «La beneficenza si fa di nascosto ma, visto che è nata la polemica, Celentano ha fatto bene ad annunciare a chi e come avrebbe donato il denaro - spiega il cantautore -. Tuttavia, Adriano è sempre stato attento ai problemi sociali e anche altre volte ha aiutato Emergency. Di più: questo gesto potrebbe essere un esempio per altri e la Rai dovrebbe fissare un tetto ai compensi per gli artisti e dare un buon servizio pubblico». Proprio la Rai è l’altro obiettivo polemico di Masseroli: «La beffa

DIEGO ABATANTUONO

Il dibattito lo aprirei sui dirigenti che fanno danni all’azienda pubblica non su chi porta ascolti come Celentano di Celentano arriva nei giorni in cui siamo obbligati a pagare la televisione di Stato. Se vogliamo esser seri sulle liberalizzazioni si privatizzi la Rai, oppure l’azienda pubblica resti sul mercato ma senza il canone, alle stesse regole dei privati». Sull’argomento interviene Diego Abatantuono: «Credo che la Rai abbia investito su Celentano pensando al denaro della pubblicità che la sua performance farà riguadagnare. Il dibattito sul canone ci può stare, ma va fatto a partire dai tanti dirigenti che lavorano male e fanno danni all’azienda pubblica, ad esempio facendo perdere quote di audience ai telegiornali. Non va fatto su chi porta ascolti come Celentano».


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DOMENICA 11 MARZO 2012

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Patto arancione a sinistra con Doria UN FACCIA A FACCIA in nome della sinistra arancione. Il sindaco Giuliano Pisapia e il vincitore delle primarie del centrosinistra a Genova Marco Doria, che ha sconfitto il candidato del Pd come fece Pisapia, ieri pomeriggio sono stati i protagonisti della presentazione del libro «La sinistra arancione. Da Milano all’Italia?» (L’Ornitorinco, 116 pagine, 10 euro) di Tomaso Greco e Jacopo Perazzoli alla Feltrinelli Express in Stazione Centrale. Doria: «Forti analogie con Pisapia». Pisapia: «A Genova sfida possibile». Ma Pisapia ha frenato su una lista di sindaci arancioni in vista delle elezioni politiche.

Marò, sì di Pisapia al poster in Galleria «Ma ora servono fatti» Il sindaco: lo striscione Pdl può restare di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

«LO STRISCIONE per i marò in Galleria? Non penso che vada tolto». Il sindaco Giuliano Pisapia getta acqua sul fuoco della polemica sul poster che il Pdl ha srotolato venerdì pomeriggio da una finestra del proprio gruppo consiliare affacciata sull’Ottagono. Un blitz, orchestrato dal consigliere pidiellino Riccardo De Corato, che non è piaciuto per nulla al presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, che un paio d’ore dopo la posa dello striscione ha mandato i vigili urbani con l’ordine di rimuoverlo. Il motivo? Il divieto di esporre manifesti sugli edifici comunali senza autorizzazione. Niente da fare. De Corato, che è anche parlamentare, si è rifiutato di dare le chiavi ai ghisa: «Questo è l’ufficio di un deputato

Giuliano Pisapia

di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

A MENO di una settimana dalla data spartiacque di venerdì 17 marzo, il Comune lancia un appello a quanti, dal 16 gennaio ad oggi, sono entrati in Area C senza pagare il pedaggio o, nel caso dei residenti in centro e del traffico di servizio, senza regolarizzare la propria posizione iscrivendosi al database. «Da lunedì 19 — ricorda la nota di Palazzo Marino — ogni ingresso nella Cerchia dei Bastioni dovrà essere accompagnato dall’attivazione del tagliando il giorno stesso in cui lo si effettua o

e ci vuole l’autorizzazione del Parlamento». Risultato: lo striscione con i volti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (ancora detenuti in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori) e la scritta «Salviamo i nostri marò» anche ieri sventolava in Galleria. Con il benestare di Pisapia. IL SINDACO oggi pomeriggio incontrerà il console indiano Sanjay Kumar Verma. «È ora di passare dagli striscioni ai fatti — sottolinea il numero uno di Palazzo Marino —. Darò delle idee su come aiutare Italia e India a risolvere il problema». Pisapia si veste da diplomatico ma domani in Consiglio comunale la sua maggioranza dovrà tentare di sbrogliare il nodo che riguarda le mozioni sullo striscione pro-marò da mettere sulla facciata di Palazzo Marino. Lunedì scorso il Pdl ha proposto una mozione che chiedeva di

esporre un manifesto con la scritta «Salviamo i nostri marò». Niente di fatto. Il centrosinistra ha impedito che il documento venisse discusso. Ma ora la capogruppo del Pd Carmela Rozza sta lavorando a una «mozione unitaria» che prevede lo striscione e la scritta «Riconsegnate i marò all’Italia». Pisapia si augura «una discussione costruttiva». Il Pdl annuncia battaglia. Il coordinatore Giulio Gallera parla di «ripensamento del sindaco» sullo striscione appeso in Gallera. De Corato rincara la dose: «L’incontro di Pisapia con il console è solo propaganda per recuperare le figuracce di questi giorni». Il Pdl domani intende riproporre in aula la stessa mozione di lunedì scorso. Se sarà bocciata, l’opposizione valuterà se votare quella proposta dalla maggioranza. «Tutto dipende dalla scritta», prende tempo De Corato.

I TEMI Vertice col console Il primo cittadino oggi incontrerà il console indiano per parlare dei militari arrestati

Mozioni in aula Il Pdl vuole un manifesto davanti a Palazzo Marino Il Pd: testo bipartisan lunedì in Consiglio

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

IL 17 SCADE LA MORATORIA. ALL’APPELLO MANCANO 13 MILA RESIDENTI

Area C, il Comune ai ritardatari: 7 giorni per pagare al massimo entro la mezzanotte del giorno successivo». Detto altrimenti: da lunedì 19 si torna alla normalità, il pedaggio va pagato nel giro di 24 ore. Pena, 87 euro di multa. Secondo i dati di Palazzo Marino, in questi primi due mesi si sono registrati al database 28.354 residenti in centro. Secondo le stime diffuse da Amat prima dell’avvio della congestion charge, il totale dei veicoli intestati a residenti o domiciliati in centro

ammonta a 41.900 unità. All’appello mancherebbero quindi 13.500 targhe. Quanto al traffico di servizio, i veicoli già registrati sono 18.375. Certo è che finora gli ingressi nella Cerchia già pagati sono 477 mila. Tale è, infatti, il numero dei codici Pin attivati. Quale che sia la modalità di pagamento scelta, l’automobilista deve infatti attivare un codice se vuole procedere a saldare il conto con Area C. Oltre 300 mila i codi-

ci attivati tramite il tagliando giornaliero, quello da 5 euro, 14.600 tramite i tagliandi che consentono più ingressi. In 83 mila hanno scelto il Telepass, 15 mila le richieste di attivazione del Rid sul conto corrente bancario, modalità di pagamento. Intanto il sito non istituzionale - www.areacmilano.it ha lanciato un sondaggio sulla segnaletica predisposta dal Comune. Leggibile o no? «No», secondo i primi commenti. giambattista.anastasio

AEROPORTI «NULLA È DECISO. LO SCIOPERO? DA RISPETTARE»

Vendita Sea, la Giunta: possibili scelte dolorose — MILANO —

Giusto scegliere di privatizzare la Sea?

67% 33% www.ilgiorno.it/milano

SCELTE DOLOROSE per non far diminuire i servizi ai milanesi. L’affaire Sea potrebbe concludersi così, ma ancora nulla è deciso. Parole di Giuliano Pisapia. Il sindaco, davanti alla platea delle Acli, è sembrato fare un passo in avanti nella direzione della vendita del 25 per cento delle quote della Sea (la società controllata dal Comune che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa) per far repe-

rire al Comune i 300 milioni di euro indispensabili per acquistare 30 nuovi treni della linea 1 della metropolitana in vista dell’Expo 2015. Un’operazione già descritta dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Pisapia, per ora, non la conferma, ma sottolinea: «Se dovremo fare scelte dolorose che garantiranno a tutti il posto di lavoro dove c’è, credo saranno da rispettare, perché l’unica cosa che non possiamo fare è diminuire i

servizi difficili da erogare in una dura situazione di bilancio». I 5 mila lavoratori della Sea, intanto, si preparano allo sciopero fissato il prossimo 27 marzo. «Il diritto di sciopero è intoccabile e lo rispetterò sempre», afferma Pisapia. Un lancio di agenzia, intanto, afferma che Tabacci avrebbe definito «illegittimo» lo sciopero. Immediata la replica di Onorio Rosati (Cgil): Il sindacato è una forza responsabile». M.Min.

Bruno Tabacci



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MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 28 MARZO 2012

BLITZ A PALAZZO MARINO — MILANO —

C’È UN ELEMENTO «confortante» e un altro inquietante a proposito dei No Tav a Milano. Partiamo dai numeri: secondo gli investigatori della Digos la protesta contro la Torino-Lione in Val di Susa non ha attecchito. Almeno non ha fatto presa come i leader del Movimento si attendevano («ma questo non consente né di abbassare al guardia, né di minimizzare la protesta», ammoniscono gli esperti). La brutta notizia è che il bacino da cui «pescano» i No Tav è sconfinato: centri sociali, anarchici, insurrezionalisti, antagonisti, collettivi. Una galassia, appunto. Dove a turno prendono il sopravvento componenti più o meno violente. Un movimento molto articolato, senza regia, senza cupola e con strategie multiple. A volte in contrapposizione (l’attentato dell’altro ieri è stato sconfessato dai No Tav). A MILANO, a portare acqua al mulino dei cosiddetti «valligiani» sono in tanti: il Cantiere, gli ex della Bottiglieria occupata, gli ex del Conchetta, Cox 18, il Torchiera. Case occupate, centri sociali co-

L’area dei No Tav dai centri sociali all’ala anarchica Ecco la galassia degli antagonisti stretti a chiudere e a spostarsi, ad occupare piscine, capannoni e poi sgomberati. Quartiere generale il Ticinese, ma non solo. Senza dimenticare anche i centri sociali ormai quasi conquistati alla legalità, da via dei Transiti, dove ancora funziona il laboratorio popolare e il Lencavallo. Frange estremiste, numericamente insignificanti rispetto al seguito degli storici Centri sociali milanesi. E poi gli ex anarchici, dalla famosa casa di via De Amicis al collettivo anarchico turbolento negli anni 90 che aveva firmato gli attentati a palazzo Marino, all’intendenza di Finan-

za, alla caserma dei carabinieri. E infine il variegato mondo dei collettivi studenteschi. L’elenco è lungo e cambia di continuo, proprio perché la stagione degli sgomberi, soprattutto con la giunta Moratti, ha cercato di prosciugare lo stagno dove sguazzano i potenziali agitatori. Non sempre con successo. Ma il paradosso è fin troppo evidente: nonostante questo bacino, le iniziative dei No Tav hanno raccolto adesioni «modeste». Negli ultimi due mesi, da quando la questione della Val di Susa ha ripreso vigore, a Milano ci sono state nove manifestazio-

L’INCURSIONE

ALLE 14.15 DI IERI 26 MILITANTI DEL CANTIERE HANNO OCCUPATO IL CORTILE DEL COMUNE E POI FATTO IRRUZIONE IN SALA ALESSI

ne, tra blitz nelle stazioni (Centrale, Rogoredo e Lambrate) cortei più o meno spontanei, occupazioni di scuole, librerie e strade. L’IRRUZIONE in Comune di ieri non è altro che la replica di quanto avvenne il primo marzo al liceo classico Carducci. Anche in quella occasione una conferenza del procuratore Caselli era stata boicottata. E il 24 gennaio alla Feltrinelli di corso Buenos Aires il «movimento» aveva protestato contro l’uscita del film Acab (sulle violenze al G8). La mobilitazione parte dai siti storici degli antagonisti, Indymedia, innanzitutto, ma non solo. E con i social network la parola d’ordine si propaga in tempo reale a distanza di centinaia di chilometri. Così si decide di bloccare la stazione Centrale o di impedire l’incontro in Comune. Si tratta di un «manipolo» di giovani. Alcune centinaia, sostengono alla Digos. Che hanno una formazione politica diversissima, dai centri sociali ai collettivi studenteschi anarchico-insurrezionalisti. Questi ultimi rimangono attualmente quelli col potenziale violento più evidente e pericoloso. T.F.

I punti caldi in città VIA MONTEROSA Il centro sociale Il Cantiere è fra i più attivi Molti i giovani che ne fanno parte Attivo il supporto al fronte No Tav

BOTTIGLIERIA Stabile in via Savona occupato e sgomberato diverse volte nell’arco degli ultimi anni

— MILANO —

CONDANNA pressoché unanime del blitz No Tav a Palazzo Marino. Con sfumature diverse. Si parte dal Pd: «L’irruzione in Sala Alessi è un atto squadrista — attacca il deputato Emanuele Fiano —. Il movimento No Tav si conferma purtroppo animato da pulsioni che niente hanno a che fare con l’espressione democratica del dissenso». Sulla stessa linea il capogruppo del Pd in Comune, Carmela Rozza: «Ho visto solo tanta arroganza e molta presunzione» afferma Rozza. Fuori dal coro del centrosinistra il presidente del Consiglio comunale, Basilio Rizzo, che definisce la protesta «legittima» perché «tutti sono liberi di parlare». Di tutt’altro tenore le prese di posizione del centrodestra. Che pone l’accento sul presunto atteggiamento «buonista» della Giunta Pisapia nei confronti dei centri sociali. «Colpevole accondiscendenza», la definizione del pidiellino Giulio Gallera, che

VIA DE AMICIS Gli eredi della famosa casa del collettivo anarchico che fu accusato di attentati dimostrativi

Le tensioni La polizia ha sgomberato i manifestanti che hanno occupato il cortile di Palazzo Marino

TRANSITI Nello stabile occupato in zona Loreto si era concluso un corteo dei No Tav

LE REAZIONI CONDANNA DALL’ANPI

Pdl e Lega attaccano il sindaco «Raccoglie quel che ha seminato» Fiano (Pd): un atto da squadristi reputa «grave» il fatto che «invece di procedere immediatamente allo sgombero del cortile e all’arresto di chi ha fatto irruzione si è aperta una trattativa capitanata dai rappresentanti dei centri sociali in Consiglio comunale, Luca Gibillini e Mirko Mazzali». Durissimo l’ex vicesindaco Riccardo De Corato: «Non era mai accaduto che questi squallidi personaggi organizzassero una squallida bravata del genere: la cura Pisapia-Limonta è clamorosamente fallita». Gli fa eco il leghista Matteo Salvini: «Con Palazzo Marino occupato il sindaco Pisapia raccoglie quello che ha seminato, amoreggiando con no global e centri sociali». Condanna senza se e senza

ma anche da Guido Podestà:« Sono capaci solo di imporre la propria ideologia antidemocratica e incivile». Indignati anche Formigoni («Escalation inaccettabile») e Roberto Maroni: «La Tav non c’entra — chiosa l’ex ministro dell’Interno — questi sono violenti che devono essere contrastati con ogni mezzo». Sconcertato il presidente dell’Anpi Lombardia, Antonio Pizzinato, che commenta così lo striscione esposto dai manifestanti («Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi»): «Sono loro che si mettono contro i partigiani — afferma Pizzinato — che si sono battuti per un Paese democratico e senza violenza».

GUIDO PODESTÀ

Ancora una volta assistiamo ad azioni intimidatorie condotte da non meglio precisati gruppi No Tav Grave lo striscione anti-Anpi IL PRESIDENTE Basilio Rizzo, che guida il Consiglio comunale è stato il primo a scendere A destra, il procuratore Giancarlo Caselli


MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 28 MARZO 2012

L’OBIETTIVO

NEL MIRINO DEI MANIFESTANTI IL CONVEGNO «LEGALITÀ DIFFICILE» DI QUATTRO ORE DOPO CON LA PARTECIPAZIONE DEL GIUDICE CASELLI

GLI ALTRI BERSAGLI

CONTESTATI ANCHE I PARTIGIANI CRITICHE ALLA GIUNTA CHE HA CONCESSO IL PRESTIGIOSO SPAZIO PER LA CONFERENZA

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L’INTERVENTO DEGLI AGENTI

DOPO UNA TRATTATIVA CON MAZZALI E RIZZO ARRIVANO LE FORZE DELL’ORDINE PER SGOMBERARE I MANIFESTANTI

Occupato il Comune Protesta contro Caselli Pisapia: è inaccettabile L’azione del Cantiere per bloccare un convegno di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

PIAZZA DELLA SCALA. Ore 14.15. Il blitz dei No Tav scatta fulmineo. Ventisei militanti del centro sociale Cantiere irrompono all’interno di Palazzo Marino. Poco possono fare i due vigili urbani piazzati di fronte all’ingresso della sede del Comune. Gli antagonisti, quasi tutti giovanissimi, occupano prima il cortile di Palazzo Marino, poi dieci di loro riescono a entrare nella prestigiosa Sala Alessi, dove quattro ore dopo è in programma il convegno «Legalità difficile». Tra i relatori annunciati, il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli, colui che lo scorso gennaio ha fatto scattare gli arresti nei confronti di 26 manifestanti No Tav della Val di Susa. I manifestanti del Cantiere occupano Palazzo Marino proprio per contestare la presenza di Caselli al convegno. Ma nel mirino finiscono anche l’Anpi, tra gli organizzatori dell’incontro, e la Giunta «arancione» guidata dal sindaco Giuliano Pisapia, rea, secondo i disobbedienti, di aver concesso la sala per il convegno con l’«odiato» Caselli. I militanti del Cantiere srotolano subito lo striscione «Non usate la memoria dei vecchi partigiani contro i partigiani di oggi. Da che parte fischia il vento?» e intonano il coro «Mio nonno partigiano me l’ha insegnato, la Resistenza non è reato». Il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo e il consigliere di Sel Mirko Mazzali, entrambi esponenti della sinistra radicale, tentano una mediazione con gli occupanti. Rizzo avanza due proposte: far parlare i giovani durante il convegno con Caselli o ospitarli per un altro incontro il giorno dopo. Niente da fare. Le proposte sono rispedite al mittente. Gianmarco Peterlongo, 22 anni, uno dei portavoce dei Cantiere, è netto: «Non vogliamo far passare sotto silenzio la presenza di Caselli a Palazzo Marino. I manifestanti No Tav devono essere scarcerati».

L’invasione L’assalto dei giovani No Tav al portone di Palazzo Marino Il blitz si è concluso con l’intervento della polizia

LA TRATTATIVA si interrompe. Si passa alle maniere forti. Le forze dell’ordine trascinano fuori a forza i manifestanti dalla Sala Alessi e dal cortile del Comune. Nessun ferito. Gli antagonisti sgomberati da Palazzo Marino si siedono a terra in piazza della Scala. Il presidio dura un’oretta. I cori contro la Giunta Pisapia non mancano. Poi i manifestanti si alzano e se ne vanno. Sono le 17. Manca ancora un’ora al convegno. A quel punto scende in campo il sindaco Giuliano Pisapia, che in una nota assicura: «Il convegno con Caselli si farà. Nessuno pensi di intimidirci con atti di violenza e sopraffazione». La condanna del blitz antagonista è netta: «La libertà di espressione è alla base della nostra convivenza democratica ed è alla base della nostra Costituzione. Non è accettabile che si cerchi di impedire lo svolgimento di un convegno organizzato a Palazzo Marino da numerose associazione, tra cui l’Anpi, sul tema della legalità con una figura esemplare come quella di Giancarlo Caselli». Carlo Smuraglia (Anpi), infine, replica così ai manifestanti che si definiscono «i nuovi partigiani»: «Non abusisino della parola partigiano, c’è chi ha perso la vita per affermare la libertà di tutti». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

LA REPLICA IL PROCURATORE CAPO HA PARTECIPATO AL DIBATTITO SULLA LEGALITÀ

«Se non mi sentissi minacciato sarei un superficiale» — MILANO —

GIUNTO regolarmente al dibattito sulla legalità previsto per le 18, accolto da un minuto di applausi da aprte delle molte persone che riempivano la Sala Alessi, il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli ha stigmatizzato subito la scelta dei No Tav di occupare per protesta Palazzo Marino. «Ringrazio la gente presente in sala - ha detto che testimonia essere contro chi manifesta, diciamo così in maniera piuttosto discutibile, delle idee che con la democrazia non ha nulla a che vedere. Una sala così piena è riaffermazione che la democrazia è rispetto di tutto e tutti ma non di

chi non ha rispetto degli altri». E circa il timore che prova su certe ripetute manifestazioni di dissenso da parte degli antagonisti, risponde in modo altrettanto chiaro: «Se non mi sentissi minacciato leggendo certe scritte sui muri, che spero non si ripetano, sarei superficiale». Ma ne ha anche per l’associazione dei partigiani e in particolare per il presidente Smuraglia, che riguardo alla contestazione dei No Tav aveva detto: «E’ una contestazione a Caselli o alla libertà di tutti? E’ una contestazione a chiunque voglia esprimere il proprio pensiero». «Se Smuraglia - è la secca replica di Caselli - avvocato, professore e presidente dell’Anpi ha detto

quelle cose avrà le sue buone ragioni». Infine Caselli interviene anche sul tema del convegno, la legalità: «Noi magistrati - dice registriamo e ricostruiamo i fatti accaduti, ma spetta alla politica, che deve rivendicare il suo ruolo, trarre spunti dagli elementi dell’attualità. Bisogna trovare unità di intenti, non solo formale, come è accaduto dopo le stragi di Falcone e Borsellino. Per questo è importante che la Commissione sia stata votata dal Consiglio comunale all’unanimità: in democrazia non è consentito dividersi sul contrasto alle mafie»

GIULIANO PISAPIA

“ “

RICCARDO DE CORATO

Nessuno pensi di intimidirci con violenza e sopraffazione La libertà di espressione è alla base della nostra convivenza democratica

Non era mai accaduto che simili personaggi organizzassero una protesta così squallida La cura arancione ha fallito

CARLO SMURAGLIA

Non abusino della parola partigiano perché c’è gente che ha perso la vita per affermare la libertà di tutti


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MILANO ATTUALITA’

VENERDÌ 6 APRILE 2012

GIOIELLI IN VENDITA

LA MISSIVA I 71 MARCHI PRESTIGIOSI SUGGERISCONO AL COMUNE UNA COGESTIONE: L’AREA È VALUTATA UN MILIARDO DI EURO

LA REAZIONE MIANI, LEADER DEI COMMERCIANTI DI MONTENAPOLEONE

Anche il Quadrilatero ci sta «Ma le griffe straniere restino qui» — MILANO —

Santo Versace

SANTO VERSACE, il presidente di Altagamma, «conferma tutto» quel che ha detto l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, il suo vicino di banco alla Camera, sulla proposta di creare una Fondazione per la Galleria tra l’associazione dei grandi marchi italiani della moda e del design e il Comune, pubblica al 51 per cento e privata al 49. Per i dettagli rimanda ai dirigenti di Altagamma, che ieri non erano raggiungibili, ma intanto prende corpo l’idea di trasformare il salotto di Milano in un bis del Quadrilatero della Moda. Idea che non sconvolge la quasi confinante cittadella delle griffe, o almeno non Guglielmo Miani, presidente dell’associazione di via Montenapoleone che ne è l’arteria. «Non ne sapevo nulla - confessa -. Ma ben venga un’operazione che valorizzerebbe un bene così importante per Milano come la Galleria, utilizzandolo per promuovere le eccellenze italiane e il lusso». Miani la Galleria la conosce: non solo è amministratore delegato di Larusmiani, griffe di sartoria che vi ebbe il suo storico negozio, ma i suoi zii gestiscono l’altrettanto storico Bar Zucca, oggi tornato Camparino. E al bivio tra considerare l’operazione Altagamma una minaccia o un volan opta decisamente per il volano: «Bisogna ricordarsi, e ne è un esempio la recente vittoria di Prada nel bando per occupare gli spazi del McDonald’s con un’offerta ben superiore a

quella di Apple, che ci sono imprenditori che rischiano per supportare l’Ottagono». CON QUALCHE precisazione, però. Primo, dato che Altagamma riunisce le griffe del Made in Italy, «a mio avviso è necessario offrire pari opportunità di accedere a una vetrina così importante ai brand stranieri che investono a Milano». Fermo restando il mix tra boutique e caffè, «che peraltro cerchiamo di promuovere anche in via Montenapoleone, dove negli ultimi 18 mesi hanno aperto due ristoranti e altri arriveranno in futuro. Bisognerebbe invece limitare le attività non strategiche per una galleria del lusso». Tipo il fast food. Ferma restando anche una differenza sostanziale tra il monumento e un’arteria tipo Montenapo: «La Galleria è mèta di turismo anche culturale, non solo per shopping. Questo comporta dinamiche diverse in termini di fatturato, impatto, attrattività». E mobilità: «Mi batto ogni giorno per far comprendere che Montenapoleone deve restare aperta al traffico, proprio perché ha una clientela completamente differente». E ipotizzando un ingresso dei privati in Galleria col 49 per cento, «il che mi auguro comporti investimenti adeguati al valore dell’immobile di cui parliamo», le nuove risorse «dovrebbero servire anche a riqualificare altre strade importanti per il turismo. Ad esempio i marciapiedi di via Montenapoleone». Giulia Bonezzi giulia.bonezzi@ilgiorno.net

IMMOBILI IN VENDITA, A SEGNO 2 GARE SU 5

Gli edifici sul mercato

Sede di Porta Romana l’asta fa ancora flop Alla Giunta 2 milioni di GIAMBATTISTA ANASTASIO — MILANO —

SNOBBATO L’edificio al 10 di corso di Porta Romana non è stato assegnato durante l’asta

CEDUTO Lo stabile di via Lelio Basso 9 venduto all’asta

PER LA PRIMA VOLTA sul mercato con un bando riveduto e corretto. Ma non è servito: il palazzo gioiello del patrimonio comunale, quello al civico 10 di corso di Porta Romana, valore di partenza di 39.6 milioni di euro, è rimasto invenduto. La nuova asta si è chiusa il 31 marzo, ma senza offerte. L’immobile fu al centro di un caso chiusosi solo ad ottobre 2011. Nel 2007 gli uffici comunali non ritennero di dover togliere dal bando di vendita, alla voce «pesi e gravami», il vincolo di destinazione d’uso che obbligava l’eventuale acquirente a riservare gli 11 mila metri quadrati del palazzo ad uffici pubblici. La delibera di fine 2011 ha eliminato quel vincolo, il palazzo è stato rimesso sul mercato insieme agli altri immobili inseriti nei fondi immobiliari «Milano 1» e «Milano 2» della società Bnp Paribas Reims Sgr, in cui il Comune ha delle quote. Alla data del 31 marzo, giorno di chiusura dell’ultima asta, risultano venduti 2 immobili sui 4 del fondo 2 messi sul mercato. Oltre allo stabile di corso di Porta Romana, che rientra nel fondo 1. Settimana prossima si terrà una riunione tra gli esperti di Bnp Paribas Reims e i broker per mettere a punto nuove strategie di vendita proprio per l’immobile di corso di Porta Romana. «In questo momento il mercato è fermo — dice Alberto Segneghi, responsabile Fondi pubblici di Bnp Reims —. Quel palazzo può essere acquistato solo da sviluppatori immobiliari». Oltre ai 39.6 milioni di euro di base d’asta, chi compra dovrà spenderne altri 20 per lavori di ristrutturazione. «Il grosso del patrimonio immobiliare del fondo — precisa però Segneghi — sarà messo in asta quest’estate, intorno a luglio». Nulla è perduto, insomma. Intanto il Comune e la società immobiliare devono accontentarsi della cessione - concretizzatasi nella gara del 31 marzo - del cascinale di via Lelio Basso 9 e dei capannoni di via Galileo Ferraris 7. Il primo vale 1.050.000 euro, il secondo 700.000 euro. Invenduti, oltre al palazzo di corso di Porta Romana, gli immobili di piazzale Abbiategrasso e via Don Calabria: valore complessivo di 7 milioni di euro. giambattista.anastasio@ilgiorno.net

ATTRATTIVA Il Comune di Milano potrebbe accettare l’ingresso di altri soci nella proprietà dello storico immobile che si affaccia su piazza Duomo

35 Milioni di euro di incasso per gli affitti nel caso l’operazione portasse a una revisione dei canoni di locazione


MILANO ATTUALITA’

VENERDÌ 6 APRILE 2012

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IL RUOLO POLITICO

IL CONTROLLO PUBBLICO

PER TURISTI

L’ASSESSORE AL BILANCIO E SANTO VERSACE SONO VICINI DI SCRANNO IN PARLAMENTO UN CONTATTO AGEVOLATO DAGLI INCONTRI

NELLA PROPOSTA DEI PRIVATI SI ASSICURA ALL’AMMINISTRAZIONE LA MAGGIORANZA CON IL 51% DI UN FONDO IMMOBILIARE

L’OBIETTIVO DEI PRIVATI È UN SALOTTO CHE DIVENTI UN LUOGO DEDICATO ALLO SHOPPING PER STRANIERI

51% La quota di proprietà della Galleria che resterebbe nelle mani di Palazzo Marino

Galleria, offerta al Comune: compriamo metà del Salotto in cambio di 450 milioni Lettera di Versace (Altagamma) al sindaco Pisapia di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

La percentuale che passerebbe nelle mani del nuovo socio privato

49%

UN «PARADISO» DELLE GRIFFE di alta moda in Galleria Vittorio Emanuele grazie a una cogestione pubblico-privato del Salotto dei milanesi che potrebbe fruttare a Palazzo Marino, proprietario della Galleria, 450 milioni di euro. La proposta è contenuta in una lettera datata 15 marzo e indirizzata al sindaco Giuliano Pisapia. La missiva è firmata dal parlamentare dell’Api Santo Versace in qualità di presidente della Fondazione Altagamma, che raggruppa 71 marchi di prestigio tra cui Ferrari, Valentino, Versace, Tod’s, Salvatore Ferragamo, Artemide, Ducati, Zegna, Etro, Illy, Loro Piana, Max Mara e Technogym, giusto per citarne alcuni. Il rutelliano Versace è vicino di scranno a Montecitorio dell’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Un contatto che sembra aver agevolato, e non poco, la presentazione della manifestazione di intereresse per la Galleria da parte della Fondazione Altagamma al Comune. TABACCI, non a caso, promuove l’idea del «Salotto della moda» e aggiunge: «La prossima settimana il sindaco incontrerà i vertici di Altagamma per approfondire il discorso». Valore stimato della Galleria: un miliardo di euro. La formula che potrebbe mettere d’accordo Comune e griffe? «Una cogestione con controllo perpetuo della Galleria da parte di Palazzo Marino», spiega Tabacci. Lo strumento con cui raggiungere l’obiettivo? Un fondo immobiliare di cui il Comune avrebbe il 51 per cento delle quote e i privati il 49 per cento. La formula è messa nero su bianco

nella lettera inviata al sindaco. Nella missiva si propone di «realizzare un progetto di merchandising che coinvolta anche i piani superiori della Galleria», si parla del «conferimento del cespite (la Galleria, ndr) a un fondo immobiliare gestito da Sgr (società di gestione del risparmio, ndr)». La proposta prevede di «predisporre un piano economico-finanziario che promuova il mantenimento perpetuo della titolarità e della proprietà al Comune attraverso la maggioranza delle quote del fondo». Ai privati già in affitto in Galleria sarebbe «offerta una prelazione» per entrare nella quota minoritaria del fondo (il 49 per cento). Per Palazzo Marino «l’incasso previsto è di 450 milioni di euro». «L’adeguamento del valore locativo» del 51 per cento del fondo porterebbe nelle casse comunali «35 milioni di euro all’anno». Un affarone per il Comune, che ora incassa appena 127 mila euro dall’affitto dei piani alti della Galleria. Tabacci sottolinea il dato economico: «Adesso la Galleria frutta praticamente zero. Questa offerta invece la valuta un miliardo di euro». SOLDI A PARTE, lo scetticismo della maggioranza in Comune è determinato dall’aspetto culturale dell’operazione. Sì, perché l’obiettivo di Altagamma è strettamente commerciale: «Determinare un volano di sviluppo del turismo finalizzato allo sviluppo del turismo da shopping». Indicate anche le nazionalità dei turisti su cui si punta: «Stati Uniti, Canada e Giappone». Insomma, la Galleria che diventa un paradiso delle shopping per attirare turisti danarosi. massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

REAZIONI MASSEROLI: VICENDA SIMILE ALLA SEA

Il Pd: no a un luogo per ricchi Il Pdl critica il metodo Tabacci — MILANO —

L’affitto annuo in migliaia di euro che oggi Palazzo Marino raccoglie dalla locazione dei piani alti

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«LA GALLERIA non può essere solo un luogo esclusivo. Nel Salotto devono avere spazi anche le associazioni culturali e i giovani del Conservatorio». La capogruppo del Pd Carmela Rozza frena sull’offerta rivolta al sindaco Giuliano Pisapia dalla Fondazione Altagamma. L’idea di un Salotto che diventi un paradiso delle griffe e sia dedicato esclusivamente allo shopping dei turisti stranieri non sembra convincere il maggior partito della maggioranza a Palazzo Marino. Giusto mercoledì, prima che l’offerta delle griffe diventasse di pubblico dominio, alcuni consiglieri del Pd, da Mattia Stanzani a Carlo Monguzzi, avevano difeso la presenza in Galleria di McDonald’s, che invece dovrà lasciare spazio a Prada. Monguzzi ieri su Facebook ha precisato il suo pensiero: «All’Ottagono in Galleria non mi piacciono né McDonald’s né Prada. Non ci fossero vincoli giuridici ed economici preferirei che ci fosse una libreria con tavolini dove gustare tisane o buon vino senza dover accendere un mutuo». Un’idea del Salotto molto diversa da quella presentata da Santo Versace al Comune. L’opposizione, intanto, punta il dito contro l’assessore Bruno Tabacci. Sì, perché sembra essere stato Tabacci, vicino di scranno di Versace in Parlamento, il regista dell’operazione griffe nel Salotto. Il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli attacca: «Dopo quello che sta accadendo per la Galleria si può parlare di metodo Tabacci: una trattativa privata che diventerà una gara pubblica di cui si conosce già il vincitore. La Galleria come la Sea». Masseroli contesta il metodo ma anche il merito dell’operazione: «Chi l’ha detto che in Galleria ci debbano essere solo le griffe della moda? L’interesse pubblico è che la Galleria viva 24 ore al giorno. Magari anche con marchi come Apple». Riccardo De Corato, infine, nota: «Anche sulla Galleria nella maggioranza rosso-arancione la scena è sempre la stessa: confusione e risse». M.Min.

Bruno Tabacci


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MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2012

IL GRATTACIELO OCCUPATO HANNO DETTO

IL PRESIDIO CON DARIO FO

IL PREMIO NOBEL HA SOLIDARIZZATO A LUNGO CON GLI ANTAGONISTI DEL COLLETTIVO: «STUPIDO SVUOTARE LA TORRE PER NON USARLA»

Sgombero all’alba La torre Galfa torna libera e vuota

Roberto Formigoni

Presidente della Regione

La decisione del prefetto è incontestaile: non si possono tollerare delle violazioni di legge così evidenti

Macao, nove attivisti denunciati — MILANO —

E ALLA FINE LE FORZE dell’ordine hanno sgomberato, all’alba, la Torre Galfa. Occupata da una decina di giorni da un collettivo che ha voluto attirare l’attenzione sulla mancanza di spazi sociali. Sgombero avvenuto nella massima tranquillità, i giovani, in tutto una ventina, presenti a quell’ora negli spazi del Collettivo Macao non hanno opposto alcuna resistenza come racconta Giulia: «Tutto si è svolto nella massima tranquillità. Dieci di noi si sono offerti volontari per l’identificazione. Il signor Ligresti ci ha regalato un container dove riporre le nostre cose, ma noi abbiamo declinato l’invito. Utilizzeremo mezzi nostri». E Dario Fo, fra i primi a sostenere i ragazzi del Collettivo Macao, ha criticato lo sgombero della Torre Galfa. «Riprendersi una torre per tenerle vuota come prima è un gesto imbecille, inutile», ha affermato il Premio Nobel. «Il diritto c’è se si fa qualcosa per la comunita», ha osservato. «Qui abbiamo gente

Roberto Biscardini

Segretario del Psi milanese

Il caso della Torre Galfa è la prova di come a Milano ci sia bisogno di nuovi spazi di aggregazione

IN STRADA Gli attivisti di Macao protestano per lo sgombero in modo allegro e colorato

Guido Podestà

Presidente della Provincia

Le occupazioni sono una forzatura della legalità che le istituzioni non possono e non devono accettare

Roberto Cornelli

Segretario del Pd milanese

Milano ha bisogno di spazi e Pisapia si sta impegnando per dare risposte concrete in questo senso

Romano La Russa

Consigliere regionale del Pdl

Il vento arancione prometteva centri per i giovani e spazi per la cultura. In realtà nulla è stato realizzato

Paolo Ferrero

Segretario di Rifondazione

È intollerabile che vi siano grattacieli lasciati a marcire mentre i cittadini non hanno luoghi in cui ritrovarsi

— MILANO —

SI PRESENTA di fronte ai giovani di Macao poco dopo le 18.30 e annuncia che il Comune è pronto a mettere a loro disposizione l’ex Ansaldo di via Tortona, «spazi che ricordano una parte della storia di Milano». Il sindaco Giuliano Pisapia incassa applausi tiepidi ma anche qualche fischio in via Galvani, dove ieri gli occupanti della Torre Galfa sgomberata di prima mattina si sono radunati in assemblea permanente. Una «no stop» di interventi, spesso critici nei confronti del primo cittadino. Il «popolo di Macao» accusa Pisapia di non aver impedito lo sgombero del grattacielo di proprietà del gruppo Ligresti. VOCI che rimbalzano fino a Palazzo Marino. Alla 10, in via De Amicis, durante la commemorazione pubblica di Antonio Custra, Pisapia si schiera con gli ormai ex occupanti abusivi: «Tutti i temi che riguardano la cultura non si possono risolvere con gli sgomberi». E ancora: «Macao è un’esperienza molto positiva, un metodo innovativo che in Italia e in Europa ha già avuto successo». Non solo. Il sindaco fa capire che il Comune sta pensando

pronta ad agire per i diritti - ha aggiunto - loro (chi sgombera, ndr.) sono nell’inutilità dei gesti». «Non possiamo prescindere da ciò che accade oggi in Italia - ha poi continuato -, la classe politica dà i numeri, c’è il pericolo tsunami che crolli tutto». Sul posto è giunto il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo. Presenti anche don Virginio Colmegna della Casa della Carità e il consigliere regionale Giulio Cavalli. Per ore gli accessi a via Galvani sono rimasti chiusi al traffico. A richiamare gente in via Galvani, ai piedi della torre, un tam tam partito su twitter nel medesimo istante in cui le forze dell’ordine si sono schierate all’ingresso della struttura, all’alba, per l’intervento richiesto dalla proprietà. «L’ESPERIENZA di Macao ha evidenziato - dicono all’unisono alcuni consiglieri comunali di maggioranza dei diversi partiti da Monguzzi a Mazzali - come una città come Milano abbia bisogno di spazi sociali, la politica e l’am-

ASSEMBLEA APPLAUSI E FISCHI AL SINDACO

Pisapia boccia il blitz e offre un’alternativa: «Andate all’Ansaldo» all’assegnazione diretta di uno spazio ai giovani sbattuti fuori dalla Torre Galfa. Alle 12.30 Pisapia raduna gli assessori proprio per discutere di quale spazio assegnare a Macao, «vogliamo dare una risposta positiva nel rispetto delle regole». L’incontro dura cinque ore. I boatos di Palazzo Marino parlano di un confronto aspro e di posizioni distinte e distanti tra gli assessori. La sintesi? Offrire l’ex Ansando ai giovani di Macao. Bando o assegnazione diretta? La formula resta ancora un po’ ambigua. In ogni caso Pisapia decide di andare in via Galvani a comunicare la proposta del Comune. «Ci metto la faccia», dirà poco dopo all’assemblea di Macao. Il sindaco ammette che sul fronte dell’assegnazione degli spazi pubblici «abbiamo qualche ritardo» ma

assicura che in «poche settimane, forse anche prima» l’ex Ansaldo sarà a disposizione dei giovani: «Spero che la vostra prossima assemblea si possa tenere lì, io ci sarò. Un giovane di Macao chiede al sindaco di poter restare nella Torre Galfa fino ad allora. Pisapia replica con una battuta: «Stasera (ieri, ndr) non fate troppo casino in piazza». L’OPPOSIZIONE in Comune attacca Pisapia. Carlo Masseroli (Pdl) parla di «gestione maldestra» del caso da parte del sindaco e di «inaccettabile trattativa per l’assegnazione dei nuovi spazi». Il presidente della Provincia Guido Podestà nota: «Le occupazioni abusive sono una forzatura della legalità». Massimiliano Mingoia massimiliano.mingoia@ilgiorno.net


MILANO ATTUALITA’

MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 2012

LA PROPOSTA

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LIGRESTI OFFRE AGLI OCCUPANTI UN CONTAINER DOVE METTERE LE ATTREZZATTURE MA LORO RIFIUTANO: GRAZIE, FACCIAMO DA SOLI

Sgomberata la Torre Galfa È giusto?

38% 62% www.ilgiorno.it/milano

ministrazione si devono fare carico di questo fatto. Siamo sicuri che questa amministrazione darà seguito a quello che faceva parte del programma elettorale e cioè dare cultura e spazi sociali alla città. Lo sgombero

PRESENZE In alto, Dario Fo che ha protestato per lo sgombero e il sindaco Giuliano Pisapia mentre parla al collettivo

pare essere avvenuto a seguito di una querela della proprietà, a cui stamattina sono seguite 9 denunce. Crediamo fermamente che questa situazione non meriti di finire in un’aula di giustizia , chiediamo quindi alla proprietà di ritirare la querela o di impegnarsi a non presentarla, al fine di non far pagare giudiziariamente a questi giovani, il loro desiderio di cultura. Siamo pure convinti che gli sgomberi non risolvano i problemi degli spazi sociali e di cultura».


MILANO ATTUALITA’

DOMENICA 20 MAGGIO 2012

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LA ROZZA CONTRO BOERI: ERRORI DI ALCUNI ASSESSORI IL PDL: SUBITO LO SGOMBERO

Macao concede il bis: occupato Palazzo Citterio Grande Brera a rischio — MILANO —

Corso Indipendenza

Palazzo Citterio via Brera

LO SCONTRO NEL PD

LO STABILE OCCUPATO IERI DOVREBBE OSPITARE PARTE DEI QUADRI DELLA PINACOTECA

di MASSIMILIANO MINGOIA

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IL PROGETTO

IL COLLETTIVO DOPO LA TORRE GALFA

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OCCUPATO Palazzo Citterio, a rischio la Grande Brera. Il nuovo blitz del collettivo Macao dopo la Torre Galfa — il grattacielo del gruppo Ligresti occupato lo scorso 5 maggio e sgomberato dalle forze dell’ordine dieci giorni dopo — «mette in pericolo» uno dei progetti culturali più importanti per la Milano dei prossimi anni: la Grande Brera. È l’assessore comunale alla Cultura Stefano Boeri a lanciare l’allarme. Sì, perché Palazzo Citterio dovrebbe servire per l’ampliamento della Pinacoteca di Brera. «Siamo costernati perché dopo 20 anni di disattenzione, il Ministero dei Beni culturali, la Soprintendenza, l’Accademia di Brera e il Comune avevano trovato un accordo su un progetto che si basa su un finanziamento di 21 milioni di euro, di cui 12 milioni per rimettere a posto una parte importante di Palazzo Citterio». Una riqualificazione — sottolinea l’assessore — che «permetterà finalmente di mostrare al grande pubblico quel bene comune che è costituito dalle straordinarie opere

della Pinacoteca che ora non sono visibili perché nascoste nei depositi». Boeri ricorda che le prossime tappe del progetto prevedono «entro autunno i bandi di gara e la prossima primavera i lavori a Palazzo Citterio». TAPPE a forte rischio dopo l’occupazione da parte dei giovani di Macao. La Giunta Pisapia boccia anche per questo il blitz del collettivo dei «Lavoratori dell’arte». A nome di tutto l’esecutivo parla il vicesindaco Maria Grazia Guida: «Non condividiamo in alcun mo-

do questa nuova occupazione priva di senso». Linea dura, dettata dal sindaco Giuliano Pisapia e condivisa anche da Boeri, l’assessore più aperto al dialogo con i giovani di Macao durante l’occupazione della Torre Galfa. In quei giorni Boeri aveva distinto tra spazi privati come il grattacielo e spazi pubblici come l’ex Ansaldo, offerta agli occupanti abusivi. Una presa di posizione subito contestata da Carmela Rozza, la capogruppo del Pd, lo stesso partito di Boeri. Dopo l’occupazione di Palazzo Citterio, la Rozza torna alla carica: «Forse qualche assessore non ha ben interpretato il suo ruolo». Ogni riferimento a Boeri e Pierfrancesco Majorino, anche lui del Pd, sembra voluto. Riccardo De Corato (Pdl) affonda il coltello nella piaga: «Gli abusivi di Macao seguono i consigli di Boeri. Ora il questore faccia sgomberare Palazzo Citterio». Il capogruppo pidiellino Carlo Masseroli rincara la dose: «La nuova occupazione mette in evidenza che la situazione è sfuggita di mano a Pisapia». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

ASSALTO I componenti del collettivo Macao prendono possesso degli spazi di Palazzo Citterio, a Brera Il Comune ora reagisce: atto inaccettabile (Newpress)

L’edificio settecentesco Palazzo Citterio è un edificio del ’700 acquistato dallo Stato nel 1972 ma chiuso da 28 anni. Due anni fa era stato in parte riaperto per una mostra di Paul McCarthy



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CRONACA MILANO

DEBITI E TASSE

MARTEDÌ 22 MAGGIO 2012

IL CENTRODESTRA

MASSEROLI (PDL): CONSULTAZIONE SEGNO DI DEBOLEZZA DEL SINDACO LA CESSIONE? SCELTA DI DESTRA

Sea, referendum per vendere il 50% Maggioranza divisa, no dei sindacati Pisapia: ampia consultazione. Rizzo: io voterò contro di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

VENDITA DEL 50,01 per cento della Sea, ma solo dopo una consultazione popolare che confermi questa decisione. È questa la linea della maggioranza di centrosinistra in Comune sul futuro della società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa. Linea fissata dal sindaco Giuliano Pisapia dopo il vertice politico di domenica notte e un incontro di Giunta convocato ieri pomeriggio. La cessione del 50,01 per cento con un bando internazionale e non con la quotazione in Borsa è valutata 700 milioni di euro. Soldi che il primo cittadino vorrebbe utilizzare per «investimenti a favore della città». Dai nuovi treni della metropolitana a nuove case popolari. Per ottenere l’obiettivo, però, Palazzo Marino dovrebbe scendere ben al di sotto della maggioranza di Sea: dopo lo scambio di azioni Sea-Serravalle con la Provincia, al Comune resterebbe il 18 per cento della Spa aeroportuale. Addio controllo pubblico? Pisapia replica così: «Se venderemo una quota maggioritaria di Sea, il Comune manterrà il controllo sulle linee strategiche della società». Lo strumento utilizzato? La golden share, cioè la vendita con il manteni-

mento di poteri speciali. Il sindaco annuncia che venerdì, il giorno dell’approvazione del bilancio preventivo, la Giunta metterà nero su bianco la linea sulla Sea: a meno di sorprese, la cessione del 50,01 per cento. Dopo il passaggio in Consiglio comunale — continua Pisapia — «apriremo una grande consultazione con la città e in base a questa prenderemo la decisione finale». Che tipo di consultazione? Un referendum muni-

L’OPERAZIONE Il Comune avrebbe 700 milioni ma scenderebbe al 18% «Controllo con golden share» cipale? Il primo cittadino prende tempo: «Lo statuto comunale prevede vari tipi di consultazione, la nostra coalizione altri: assemblee nelle Zone e incontri con le forze sociali. Vedremo». L’opzione della consultazione è emersa domenica notte durante un duro confronto tra Pisapia e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo. L’esponente della sinistra radicale prima si è detto «nettamente contrario» alla cessione del 50,01 per cento di Sea, ha minacciato le dimissioni dalla presidenza

dell’assemblea e poi ha proposto di indire un referendum su Sea: «Farò campagna per il no. Se i cittadini voteranno sì, mi adeguerò. Ma la consultazione non preveda domande a cui si può dare solo una risposta positiva come nelle trasmissioni tv di Catalano». Maggioranza divisa. Pisapia ne prende atto ma rilancia: «È una divergenza che non può che far tornare l’unità». La pensa diversamente il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli: «La scelta della consultazione è un segnale di enorme debolezza da parte della maggioranza. La vendita del 50,01 per cento della Sea? Una decisione di destra che Pisapia non ha il coraggio di prendere e che la Moratti non era riuscita ad assumere». La capogruppo Pd Carmela Rozza ribatte: «La Giunta e la maggioranza prenderanno una decisione. Il referendum è una scelta di trasparenza, un atto di coraggio da parte di Pisapia». Intanto i sindacati confederali, a cui la linea della Giunta è stata anticipata ieri mattina dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, bocciano la vendita del 50,01 per cento. «Meglio la quotazione in Borsa», ribadisce Onorio Rosati (Cgil). E a Linate ieri pomeriggio è già scattata l’agitazione dei lavoratori della Sea. massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

50,01 La percentuale delle quote Sea che Palazzo Marino intende mettere sul mercato per fare cassa

18 700 I milioni di euro che Palazzo Marino otterrebbe scendendo al 18% nelle quote della Sea

La quota percentuale che il Comune intende conservare col sistema della golden share


CRONACA MILANO

MARTEDÌ 22 MAGGIO 2012

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LE CONTRAVVENZIONI

L’IMPOSTA SUL REDDITO

IL PATTO DI STABILITÀ

NEL 2012 PALAZZO MARINO PREVEDE DI ARRIVARE A QUOTA 153 MILIONI: NEL 2011 L’INCASSO SI FERMAVA A 126 MILIONI

ARRIVA L’AUMENTO: SI PASSA DAI 32 MILIONI DEL 2011 AI 56 MILIONI DI QUEST’ANNO, BEN 24 MILIONI IN PIÙ

L’OBIETTIVO È APPROVARE IL PIANO ENTRO IL 30 GIUGNO PER AVERE IL BONUS DA 20 MILIONI PREVISTO DAL GOVERNO

Bilancio, stangata su multe stradali e addizionale Irpef

Tassa di soggiorno Contano le stelle

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Sanzioni: 400 mila euro al giorno

I milioni di euro di incassi previsti dall’applicazione della tassa di soggiorno a partire dal 1˚ luglio

di MASSIMILIANO MINGOIA — MILANO —

Per l’Imu maxi-aliquota Giro di vite sulle seconde case La percentuale dell’aliquota da applicare alle seconde case SALASSO Bloccata l’aliquota sulla prima casa ridotta al minimo il Comune ora cerca di recuperare soldi dalle seconde abitazioni tassandole al massimo consentito dalla legge

1,06

%

PARTECIPATE Serravalle alla Provincia nello scambio con Sea IL 2012 sembra essere l’anno buono. Finalmente il Comune dovrebbe riuscire a liberarsi del 18,6 per cento della Serravalle, la società che gestisce l’A7 e le tangenziali milanesi. Una quota minoritaria poco appetibile dal mercato dopo che nel 2005 la Provincia dell’era Penati aveva conquistato la maggioranza della Spa autostradale. Da allora Palazzo Marino ha cercato di cedere le sue quote della Serravalle. Senza successo. Ma entro il 15 luglio dovrebbe andare in porto lo scambio di azioni Sea-Serravalle tra Comune e Provincia. Palazzo Marino cederà la Serravalle (145 milioni di euro), ma non senza versare un conguaglio per il 14,5 per cento di Sea della Provincia.

TRA LE PIEGHE della bozza del bilancio preventivo che arriverà in Giunta comunale venerdì, ecco spuntare il dato che riguarda le multe da codice della strada: 191,7 milioni di euro, di cui 38,7 milioni di euro da contravvenzioni relative agli anni scorsi. Insomma, Palazzo Marino nel 2012 prevede di incassare dalle multe agli automobilisti 153 milioni di euro. In pratica oltre 400 mila euro al giorno. Una stangata non da poco. Superiore a quella del 2011, anno in cui l’amministrazione comunale mise a bilancio 126 milioni di euro dalle multe, 27 milioni di euro in meno rispetto al 2012. LA STANGATA sulle sanzioni da codice della strada non sarà l’unica del bilancio preventivo che la Giunta guidata dal sindaco Giuliano Pisapia intende adottare per far quadrare i conti comunali e rispettare il Patto di stabilità imposto dal Governo. Gli ultimi boatos comunali parlano di un rincaro non da poco dell’addizionale Irpef. Da 32 milioni di euro di incas-

145 I milioni di valore del 18,6 per cento della Serravalle di proprietà del Comune

Pgt, l’approvazione finale è attesa per oggi Ma l’opposizione continua la sua protesta

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Le categorie di proposte da esaminare

È PREVISTA per oggi l’approvazione del Piano di governo del territorio riveduto e corretto dalla Giunta Pisapia. A meno di rallentamenti dell’ultima ora. Anche ieri in Consiglio comunale è continuata la discussione delle proposte di modifica al documento urbanistico, proposte divise in 99 gruppi. Ma anche ieri la polemica tra maggioranza e opposizione non è mancata. I consiglieri del Pdl sono usciti dall’aula replicando una protesta già attuata nel corso delle scorse sedute dell’assemblea. «Non ci sono stati i termini e le modalità per svolgere un dibattito regolare — va all’attacco il pidiellino Riccardo De Corato — e non partecipiamo alla seduta di questa sera (ieri, ndr) coerentemente con quanto fatto nell’ultima seduta».

Bruno Tabacci

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si nel 2011 a 56 milioni di euro nel 2012: 24 milioni di euro in più. Addio allo schema applicato l’anno scorso: esenzione dall’addizionale per le famiglie con redditi fino a 33.500 euro e 0,2 per cento per tutti i redditi superiori. Lo schema del 2012 conferma l’esenzione per i redditi fino a 33.500 euro e l’aliquota dello 0,2 per cento dai 33.500 ai 55 mila euro. Dai 55 mila ai 75 mila euro, invece, si applicherebbe un’aliquota dello 0,3 per cento e oltre i 75 mila euro dello 0,5 per cento. GLI ALTRI NUMERI del Bilancio? Un nodo ancora da sciogliere riguarda l’Imu, la nuova imposta municipale unica sulle case. Sulle prime case la Giunta intende applicare l’aliquota-base dello 0,4 per cento (122 milioni di euro nelle casse comunali). Sulle seconde case, invece, l’amministrazione comunale pare intenzionata a alzare l’aliquota-base dello 0,76 per cento fino all’aliquota massima dell’1,06 per cento (495 milioni di euro). Ma alla fine la super-Imu sulle seconde case potrebbe riguardare solo quelle sfitte, con sconti per gli alloggi popolari e per quelli di proprietà di anziani finiti in case di riposo. Le altre entrate riguardano il recupero dell’ex Ici (18 milioni di euro), la tassa sui rifiuti (281 milioni di euro dalla Tarsu), il canone di occupazione di suolo pubblico (43,5 milioni di euro dal Cosap), la pubblicità (20 milioni di euro) e i dividendi della società partecipate (26 milioni di euro da Sea e A2A). L’obiettivo resta quello di approvare il bilancio preventivo entro il 30 giugno per conquistare il bonus da 20 milioni di euro per Milano previsto dal Governo per gli enti locali che rispettano il Patto di stabilità. massimiliano.mingoia@ilgiorno.net


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