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CAMPIONATO GIORNALISMO
MERCOLEDÌ 11 GENNAIO 2012
Comprensivo
«Fucini» San Marcello
Social network: origine e sviluppo Ripercorriamo le tappe della rivoluzione della comunicazione IL SONDAGGIO
Alunni e genitori a confronto CONFRONTANDO i risultati di un sondaggio effettuato tra gli alunni delle tre classi terze dell’Istituto con quelli dell’analogo sondaggio proposto ai genitori sono emerse alcuni dati inaspettati. Facebook è il social network più conosciuto sia dagli alunni che dai loro genitori: dichiarano di sapere cos’è il 100% degli intervistati. Un dato abbastanza sorprendente è che i ragazzi sono d’accordo con i genitori riguardo al fatto che l’uso dei social network da parte di giovanissimi sia abbastanza scriteriato: lo pensano il 60% dei genitori e ben il 75% dei ragazzi. Il 57% dei genitori ritiene che la possibilità di comunicare tra amici in modo veloce sia il vantaggio maggiore che i social network offrono; sono della stessa opinione i loro figli, al secondo posto la condivisione di idee e immagini. ANCHE sui rischi grandi e piccoli vanno d’accordo: il rischio maggiore è per tutti la possibilità di fare incontri pericolosi; non è sottovalutata da nessuno la possibilità di un eccessivo isolamento. RIGUARDO al tempo che viene dedicato a questo tipo di intrattenimento i dati divergono lievemente: i ragazzi usano i social network più a lungo.
IL SOCIAL NETWORK è un sistema che permette di comunicare on-line con più persone. Si entra a far parte di un social network creando un proprio profilo che si può arricchire con foto, commenti e pensieri personali. La storia dei social network è recentissima. Nel 1997, venne lanciato il sito web Six Degrees; dopo soli tre anni fu chiuso, ma lasciò un’impronta sullo sviluppo di internet. All’inizio le persone non credevano ai social network, dato che internet non era consolidata a sufficenza per poter essere personale e interattiva. FURONO NECESSARI altri tre anni prima che fossero lanciati siti come LinkedIn e MySpace, che videro entrambi la luce nel 2003. Facebook iniziò la sua storia dopo un anno, e all’inizio fu utilizzato soltanto da alcuni studenti di Harvard. Diventò il modo migliore per comunicare con gli altri, anche a grandi distanze e per incontrare nuove e vecchie amicizie.
le molte persone usano i social network, è quasi impossibile senza una ricerca molto acccurata, ma comunque si possono ricavare alcune ipotesi, per esempio: i ragazzi, giovani, pensano che l’uso delle reti sociali sia un momento di svago, divertimento e conoscenze di nuove amicizie, questi sono alcuni dei tanti vantaggi ma come tutte le tecnologie, questo sistema se se ne fa un uso scorretto, può diventare oltre che sgradevole anche pericoloso.
IL GRAFICO I giudizi degli utenti dei social network
Questo rese il mondo molto più piccolo nel corso di una sola notte. Nel 2006 è nato You Tube che ha portato alla conoscenza Twitter. Al momento di questa scoperta Facebook si è diffuso a livello mondiale.
Il fatto di poterci mandare messaggi virtualmente, in passato non era lontanamente immaginato, ed invece oggi è la vera e propria realtà. SPIEGARE la ragione, per la qua-
ALCUNI RAGAZZI usano anche i social network per sentirsi superiori; ma anche per essere uguali a tutti, ed integrarsi nel gruppo degli amici. Gli adulti invece usano questi sistemi per motivi piu ragionevoli come: motivi e discussioni su il lavoro, ritrovare vecchi amici, aggregarsi a gruppi, associazioni sportive , di beneficienza , per organizzare giornate o feste. Quindi i motivi per i quali le persone usano questo nuovo modo di comunicare cambiano secondo l’età.
L’ANALISI DALLE TRUFFE AI CONTENUTI PORNOGRAFICI: ECCO I I PERICOLI CHE SI NASCONDONO IN RETE
Piazze virtuali: tanti vantaggi, altrettanti rischi
LA VIGNETTA Internet è diventato un idolo per tanti
I VANTAGGI dei social network come Facebook, Twitter, Skype, Messanger, utilizzati da moltissimi ragazzi in tutto il mondo, sono numerosi; innanzitutto possiamo divertirci con le numerose applicazioni che si possono trovare praticamente dappertutto come: giochi di ruolo, di animali, di guerra e di logica. Inoltre possiamo venire a conoscenza di notizie di attualità, di gossip e di spettacolo. Un altro aspetto positivo è quello di poter comunicare con amici che non vediamo da tanto tempo attraverso chat, videochiamate ecc. Infine possiamo conoscere nuovi amici. Altrettanti sono i rischi che si corrono utilizzando questi nuovi strumenti di comunicazione: il più frequente è quello di imbattersi in contenuti pornografici o violenti che sono molto numerosi su alcuni social network e infatti compaiono anche
quando non li cerchiamo. Possiamo anche subire delle truffe con concorsi o promozioni falsi che ci attraggono con oggetti che desideriamo; inoltre può accadere di subire delle molestie o di venire in contatto con persone pericolose visto che internet è accessibile a tutti. Talvolta si possono scaricare involontariamente virus che danneggiano il computer. UN GROSSO RISCHIO è quello di diventare dipendenti e perdere la capacità di interagire con le persone a causa dell’eccessiva permanenza su Internet. Man mano che utilizziamo questi social network ci isoliamo e perdiamo contatto con le altre persone e infatti non siamo più in grado di apprezzare le qualità dell’amicizia concreta, fatta di gesti e di divertimento insieme agli amici.
LA REDAZIONE LA PAGINA è stata realizzata dagli studenti Filippo Castelli, Chiara Ciampi, Viola Cinotti, Filippo Coppi, Lisa Del Vecchio, Matteo Di Cagno, Dario Ducci, Matteo Ducci, Tommaso Ducci, Sara Gavazzi, Gianluca Io-
ri, Francesco Nesti, Ovidio Nicu, Mattia Nieddu, Giulia Pagliai, Francesca Strufaldi (classe II C, scuola secondaria di I grado «Renato Fucini», Istituto Comprensivo San Marcello Pistoiese).
Il dirigente scolastico è l’ingegner Maria Lucia Querques e l’ insegnante tutor (che ha seguito i ragazzi nella raccolta delle notizie e nella realizzazione del lavoro) è la professoressa Letizia Evangelisti.
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Scuola Media
Montemagno Quarrata
1, 2, 3… e la quarta vien da sé Insolite fontane rinnovano l’arredo urbano della città di Quarrata VORRESTE vedere il gruppo stellare delle Pleiadi accompagnato da giochi di luci bianche e turchesi, leggere nei pensieri della gente di Quarrata, magari stando in una casa trasparente, sedere in uno spazio che inviti alla meditazione e allo stesso tempo vi dia l’impressione di essere in un mondo del passato? Magari vivere queste sensazioni accompagnate dal piacevole rumore dell’acqua che scorre? A Quarrata questo è possibile grazie al nuovo volto che l’Amministrazione Comunale ha deciso di dare alla città. Gli abitanti di Quarrata, in linea con l’idea del Comune di creare spazi artistici fruibili dai cittadini e non solo ammirati dall’esterno, sono stati coinvolti nei vari progetti di realizzazione di alcune fontane che contribuiscono al nuovo arredo urbano. Così la fontana di Corsini in piazza Fabbri ha l’insolita forma di una casa trasparente, con dentro una panchina per sedersi. Tutto è simbolico: dalla forma della casa, che rappresenta il bisogno primordiale dell’uomo, alla trasparenza, che vuole significare l’apertura
dare l’illusione del cielo stellato.
LA VIGNETTA I ragazzi ironizzano sulle abitudini antiche
verso gli altri. Sul vetro delle pareti riporta fedelmente i messaggi spediti dai cittadini su invito dell’artista dentro una cassetta apposita. Alla fontana di piazza Risorgimento hanno contribuito i ragazzi delle elementari, con disegni poi riprodotti nelle formelle in bronzo che incorniciano gli ugelli.
NOVE ZAMPILLI schizzano l’acqua direttamente dal pavimento della piazza, leggermente concavo in quel punto. Ad ogni zampillo corrispondono un faretto bianco e uno turchese, e la posizione ripropone quella delle Pleiadi, mentre la pavimentazione di pietra di Luserna la notte presenta quel tipico brillare della mica, per
E INFINE l’ultima nata, che per la sua collocazione ha suscitato polemiche, in quanto desta scalpore un’opera contemporanea in un sito rinascimentale. «Muri fontane a 3 colori per un esagono» di Daniel Buren nasce dalla collaborazione fra il Comune e il mecenate di arte contemporanea Giuliano Gori, che già si è distinto per aver dotato il parco della villa di Celle di numerose opere d’arte. Il marmo bianco di Carrara per la base esagonale e per le sei pareti, posizionate in modo da ricordare vagamente i celebri monoliti di Stonehenge, e la collinetta sulla cui sommità si trova la fontana contribuiscono alla magica suggestione del luogo. Ci si può sedere sul marmo abbagliante e ammirare, negli spazi tra un muro e l’altro, scorci di paesaggio sul Montalbano o sulla Magia. E se qualcuno pensasse che non si vive di sola arte... c’è anche una fontanella di acqua da bere, in piazza Berlinguer.
LE INTERVISTE UNA DOMANDA AI CITTADINI: «L’AREA DELL’ESAGONO È GIUSTA O SBAGLIATA?»
Opinioni della gente: i quarratini dicono la loro
L’OPERA La fontana di Daniel Buren
ACCESA discussione sulle fontane di Quarrata. Daniel Buren, con «Muri Fontane a 3 colori per un esagono» nel parco della villa La Magia, e aperta da qualche mese ai visitatori, ha riacceso la discussione: è giusto collocare opere d’arte contemporanea in luoghi storici? Ecco le opinioni di alcuni quarratini. «E’ vero che la Magia è rinascimentale – sostiene Chiara, studentessa del classico —, però vi si promuovono anche discipline moderne come le scienze, e la fontana di Buren rappresenta il connubio tra antico e moderno. Anche se mi sembra che i colori non si integrino bene con il paesaggio, la forma esagonale richiama la perfezione del sei, ricorda il megaron greco dove gli antichi si riunivano per ascoltare gli aedi; la trovo bella perché è già di-
ventata un punto di ritrovo, è dunque uno spazio da vivere». «Non discuto la bellezza della fontana — dice Ernesto, abitante di Quarrata —, ma per me non è adatta al parco mediceo: la scelta della collocazione più che per motivi artistici è dovuta al fatto che Buren voleva farsi notare». «CONOSCO le polemiche sulla fontana di Buren — risponde Rosita Testai, professoressa ed ex primo cittadino di Quarrata —, ma io non concordo con i detrattori: per me la fontana è molto bella, l’artista è quotato e crea opere di pregio. E il luogo è adatto per la land art, per cui l’opera e il paesaggio si fondono insieme. È una rivisitazione dell’antica riserva del Barco Mediceo, che mentre prima era dei nobili e basta, ora deve essere della gente che ci va a passeggio, o addirittura a meditare».
LA REDAZIONE ... 3˚ D: E. Barbato elisa; L. Bardi; F. Belluomini; A. Besser; L. Bugiani; F. Chiti; M. Cosmo; E. D’Isep; B. Florenzi; J. Fronteddu B. Gamberi; T. Giacomelli; C. Giusti, F. Laschi; A. Lecceti, L. Mazzanti; D. Nannini; M.
Niccolai; I. A. Pavel; F. Pecorini; I. Petracchi; E. Ponziani, M. Rossomandi, S. Sciatti; A. Scipioni, G. Silano; F. Sommariva. classe 3 L: Y. Amato, F. Astorino, V. Cancedda; I. D. Dragomir; C. Gjeloshi; M. Gonfiantini;
S. Gorgeri; M. Grillini; R. Marsella; S. Noferi; X. Ramovic; F. Rizzo; M. Sardi; V. Sorbello; G. Tesi; I. Vanello, D. Zhang. Docenti: Daniela Gori; Luigi Barontini e Gionata Pucci.
RIFLESSIONI
Opera d’autore Vi diciamo com’è fatta STRISCE verticali larghe 8,7 cm: non c’è dubbio, è un autentico Buren! Ed è sua la firma del progetto per la fontana monumentale nel parco della villa medicea La Magia. «Muri Fontane a 3 colori per un esagono» è stato realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. La struttura dell’opera è costituita da una base esagonale. Da ogni lato dell’esagono si erge una parete rivestita di marmo di Carrara, che presenta il motivo tipico delle opere di Buren: le strisce verticali bianche, alternate a strisce gialle, rosse o blu. Tra una parete e l’altra, il paesaggio, che si fonde con l’opera, secondo il criterio della Land art. L’opera è concepita infatti in modo da «dialogare» con l’ambiente in cui si trova: non ha lo stesso valore se collocata altrove. In questa ottica l’autore ha già realizzato varie opere in Toscana, tra le quali anche una a Santomato nella villa di Celle. La fontana è stata oggetto di numerose polemiche: è ritenuta una spesa inutile, priva di gusto artistico, da non porsi accanto a una villa medicea, benché la villa ospiti ormai molte opere di arte contemporanea che arricchiscono lo «spirito» del luogo e che non sono destinate a dei musei, ma fanno parte del paesaggio. Al pari di un albero, e non c’è il cartellino con scritto non toccare, perché ci si può sedere come su una roccia o all’ombra di un albero.