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10 BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 24 LUGLIO 2012
Quando libri e cataloghi lasciano spazio al packaging
Gianluigi Baccolini e la sfida del futuro di Renografica di MARCO GIRELLA
GIANLUIGI Baccolini è un signore gentile, con la faccia contenta dell’imprenditore a cui le cose vanno bene, nonostante nel settore storico in cui lavora le cose vadano piuttosto male. Infatti la sua Renografica, nata negli anni Sessanta, una volta stampava libri e cataloghi di prestigio. Ma la carta è un genere molto costoso e per niente digitale, poco adatto ad attraversare indenne l’era di internet e del turbocapitalismo. Perciò Baccolini ha dovuto pensare per tempo a dove portare l’azienda per non farsi sorprendere spiacevolmente dai tempi che cambiano. Senza abbandonare la vocazione storica, anche se libri e cataloghi adesso costituiscono una quota minoritaria dell’attività, si è lanciato a capofitto nel futuro. La Renografica oggi realizza prodotti cartotecnici. Anzi, come spiega bene Baccolini, packaging per settori dove si trova grande valore aggiunto. Si potrebbe tradurre con «confezioni per prodotti costosi». Baccolini, ha fatto fare alla sua azienda un’inversione a U.
«Non tanto io quanto il mercato. Il ricorso alla carta è molto calato. Per esempio, dieci anni fa i pubblicitari ci commissionavano bellissimi cataloghi di moda. Nel tempo hanno cominciato a ordinarne meno e a investire di più sul punto vendita. La pubblicità dei marchi prestigiosi dipende dall’impatto del negozio sui clienti più che dal depliant». E cosa fa un imprenditore quando sente il terreno ballare sotto i piedi?
«Si siede a pensare. Nel caso dei depliant è evidente che i nostri clienti cercavano una comunicazione che garantisse un maggior numero di contatti a costi inferiori. Oltre alla crisi oggi c’è internet. Si arriva a tanta gente in modi diversi». Al suo posto non mi sarei sentito molto sereno.
«E’ il bello di fare l’imprenditore. Capire come fai a trasformare l’azienda nel modo migliore per interpretare il futuro». Servono doti da veggente.
«Oppure buon senso e attenzione. Noi non abbiamo fatto altro che trasferire la cultura dell’alta qualità di stampa alla produzione di packaging». Detto così sembra facile.
L’AZIENDA
Prima i rilegati e i depliant Poi la moda e la cosmetica
L’AD Gianluigi Baccolini. In alto, due confezioni per prodotti di lusso curati dalla Renografica
I NUMERI
2,9
45
milioni
dipendenti
Rappresentano il fatturato estero, e i paesi balcanici costituiscono il mercato principale dell’azienda
Sono divisi tra i due stabilimenti italiani, uno a Bologna e uno in Romagna, e quello serbo
«Non è semplice ma in compenso è appassionante. E comunque si tratta di valorizzare al meglio i punti di forza che hai già. Poi di decidere quali macchinari acquistare per cavalcare nuovi business e infine come riorganizzare l’azienda rispetto all’utilizzo dei nuovi impianti». Risultato?
«Siamo cresciuti molto. Oggi il cinquanta per cento del nostro fatturato viene dal packaging di qualità. E abbiamo aperto un’azienda in Serbia».
IL MERCATO «Quando le cose diventano difficili qualcuno emerge sempre e noi contiamo di riuscirci» Avete delocalizzato.
«No, quello che produciamo là non rientra in Italia. Lo vendiamo all’estero». Aumentati fatturato e utili, cosa le resta da fare?
«Capire oggi di cosa ci sarà bisogno tra dieci anni. Sono fiducioso». E’ uno dei pochi.
«Il mio amico Paolo Mascagni diceva sempre che per fare l’imprenditore oggi ci vuole un valoroso. Sono convinto che il nostro mestiere sia una missione. Se non ti
entra in azienda il lavoro ti viene l’ansia. Se ne hai troppo e non sai come rispettare le consegne, anche». Però lei si diverte.
«Molto. Adesso vado in ferie e mi porto dietro i cataloghi di nuovi macchinari. Così me li studio con calma e penso a quali ci potrebbero servire in azienda. E, nel caso, come farli convivere con le linee di produzione che ci sono già. Per esempio, una volta non stampavamo sulla plastica. Adesso sì, perché a suo tempo comprammo l’attrezzatura giusta». In pratica, se sbaglia una scelta rischia di compromettere il futuro dell’azienda.
«In parte. Oggi il mercato è difficile. Però sono convinto che quando le cose si complicano qualcuno emerge sempre. E noi speriamo di emergere». Che rapporto ha con la finanza?
«Pessimo. Penso che i fondi speculativi abbiano rovinato le aziende. Quando si compra una società attraverso una leva finanziaria esasperata si parte indebitandola pesantemente. E così si rischia di ucciderla». In alternativa che si può fare?
«Mi è piaciuta l’operazione dell’Audi con la Ducati. I tedeschi credono nei prodotti e ci investono. Credo che da questa economia di carta, zavorrata dai debiti della cattiva finanza, si salverà solamente chi saprà tirare fuori buoni prodotti».
RENORAFICA è un’azienda grafica familiare fondata a Bologna nel 1960 da Giancarlo Baccolini, padre di Gianluigi. L’attività è suddivisa in due settori: stampa di materiale pubblicitario e di vendita (49,87% del fatturato); stampa di packaging in carta e cartoncino teso (50,13%). La clientela di Renografica viene dai settori della moda, dell’arte, del mobile, della ceramica, del turismo, della cosmetica, dei gioielli e del collezionismo. Tutta l’attività dell’azienda è concentrata in tre divisioni, commerciali e produttive: divisione commerciale, divisione editoriale (con le linee Renografica Edizioni d’Arte, Cortina Magazine, Renoedizioni) e divisione cartotecnica. Renografica mette a disposizione dei clienti la possibilità di stampare packaging in carta e cartoncino teso, cataloghi e depliant, materiale per punto vendita, materiali editoriali oltre ad offrire servizi di pre-stampa. Il primo passo per l’azienda è un’analisi della fattibilità ed una preventivazione del prodotto, seguita da una ricezione ed una verifica dei materiali. Nella fase successiva, l’attività di pre-stampa, vengono fatte preparazioni di prove di colore e cianografiche digitali, servizi di scansione, di ritocco di fotolito, cromatico e di impaginazione esecutiva. La terza fase è l’attività di stampa, in cui l’utilizzo e l’aggiornamento di profili colore ICC dedicati permette di controllare in maniera più efficace il processo di stampa, garantendo una qualità costante e ripetibile nel tempo. Nella fase finale avvengono attività di finissaggio e confezionamento: qui la ricerca della massima qualità del prodotto finito si concretizza con la gestione interna della maggior parte delle lavorazioni successive alla stampa.
VAI SUL NOSTRO PORTALE Per vedere la videointervista a Gianluigi Baccolini e le immagini della sua azienda vai all’indirizzo www.ilrestodelcarlino.it/bologna