BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 6 MARZO 2012
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Prove di fusione nella plastica «Uniti possiamo uscire dalla crisi» La via dei piccoli per fare massa: il caso Plastifur
di MARCO GIRELLA
DIETRO i tatuaggi coperti dal maglione e gli orecchini a entrambi i lobi delle orecchie c’è l’imprenditore che non ti aspetti. Alessandro Furini, trentotto anni, titolare della Plastifur, è gentile, determinato e concreto. Il contrario esatto del giovane rampante, irruento e trasgressivo, disposto a sgomitare per aggiudicarsi nuove fette di mercato. La sua idea di sviluppo per l’azienda è fatta di dialogo, condivisione e rispetto reciproco tra concorrenti, che lui preferisce definire colleghi. E’ un figlio d’arte senza spocchia. Si è guadagnato quello che ha con fatica. Dentro Unindustria si sforza di creare una rete di aziende dello stesso ramo: stampaggio di materie plastiche. Perché il peccato originale, nel suo mestiere, si nutre di due elementi potenzialmente devastanti. Piccolissime dimensioni delle imprese e difficoltà a superare il passaggio generazionale dai padri fondatori agli eredi. Problema che lui ha cercato di superare realizzando una fusione a freddo con un’altra impresa, la Ompa, che ha portato a un immediato raddoppio del fatturato. Furini, come si sta nei panni del figlio di un pioniere?
«Oggi i problemi sono diversi. Pensi che mio padre aprì la società nel 1970 in una porcilaia». Non aveva la sede adatta?
«No, per il semplice fatto che aveva dovuto improvvisare tutto». Conosceva le materie plastiche?
«Faceva il formaggio. Era andato ad una fiera e lì un’azienda gli aveva offerto tre macchine per produrre fiori di plastica. Lui le portò a casa. Quasi quasi non riusciva neanche ad accenderle».
L’AZIENDA
La porcilaia che diventò un capannone per stampare fiori TRA LE MACCHINE Alessandro Furini nello stabilimento della Plastifur (in alto)
I NUMERI
920
mila
presse
E’ il fatturato in euro del 2011,destinato a crescere nel 2012 per effetto dell’avvio della fusione con Ompa
Sono le macchine aziendali per 7 dipendenti. Le macchine diventano 24 aggiungendo la dotazione di Ompa
cio.
E partì lo stesso.
«E’ il frutto di un discorso iniziato dentro Unindustria con Plubo.»
Oggi non bastano più.
«Plastic Union Bologna. Cinque aziende del settore che si mettono insieme».
Eppure la Plastifur lo sta facendo.
«E’ un accordo di aggregazione tra imprese che restano concorrenti».
«Pieno di entusiasmo, forza e voglia di lavorare». «I problemi si sono complicati. Crescere è diventato più difficile». «Appena possibile ci estenderemo nel capannone vicino. Grazie alla fusione con Ompa.»
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Sigla che sta per?
Ma non si sposano. Funziona?
«Sì, perché abbiamo già firmato accordi
Un concorrente che è diventato so-
ALESSANDRO FURINI «Aggregando imprese che restano concorrenti, si possono accettare ordini per produzioni maggiori» vantaggiosi per tutti. Per esempio, comprando insieme, abbiamo ridotto il prezzo d’acquisto delle materie plastiche.» Già un passo avanti.
«E accettiamo ordini che da soli non saremmo in grado di soddisfare. Basta girare agli altri la parte eccedente le nostre capacità.» Una specie di cooperazione tra rivali.
«L’importante è che funzioni. Da solo, ognuno di noi farebbe fatica anche a par-
tecipare alle fiere. Invece adesso possiamo siglare accordi collettivi che ci permettano di ridurre il costo dell’energia elettrica.» Si dice che da questa crisi si esca solo aumentando le dimensioni aziendali. Voi avete fatto tre passi avanti.
«L’alternativa è rassegnarsi a un impoverimento continuo.» Quando ha detto a se stesso: ce l’ho fatta, sono un imprenditore come papà?
«Sono entrato in azienda presto. Quando avevo ventisei anni mio padre rimase vittima di un grave incidente stradale. Per mesi non potè seguire l’azienda.» E lei si trovò solo al comando.
«Imparai a nuotare per forza.»
Adesso ha di nuovo un socio.
«Maurizio Costa. C’è un rapporto di stima che si è rafforzato grazie a Plubo.» Però l’associazione comprende solo cinque aziende su cinquanta che in provincia fanno parte del settore.
«Abbiamo preferito partire da uno zoccolo duro. Tenga presente che molte delle cinquanta aziende sono guidate da imprenditori anziani che avranno qualche problema di successione. Penso che anche per loro la soluzione giusta per svilupparsi sia l’aggregazione.»
PLASTIFUR è un’azienda di Castelmaggiore che opera nel campo dello stampaggio delle materie plastiche. Nasce nel 1970 per volontà di Nestore Furini, come ditta individuale che opera nel campo dello stampaggio per conto terzi delle materie plastiche ad iniezione. Nel luglio del 1991 avviene la trasformazione societaria che porta la nuova ed attuale denominazione Plastifur. E i cambiamenti prendono forma anche nella costruzione di un nuovo stabile di 1000 mq. di area coperta che diventerà l’attuale sede. È stato così possibile ampliare il parco macchine e migliorare il flusso logistico dei materiali e dei processi. La crisi è stata superata senza problemi, basti pensare che il fatturato dal 2010 al 2011 è aumentato ben del 17,5%. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alle giuste intuizioni di Alessandro Furini; Plastifur, unendosi ad altre aziende concorrenti del settore (attraverso l’esperienza PLUBO, PLastic Union BOlogna) è riuscita ad ottenere più visibilità sul mercato ed un prezzo più conveniente per l’approvvigionamento dei vari materiali. Una scelta particolarmente strategica, considerato che la piccola dimensione delle aziende è ancora molto frequente, ed è particolarmente complesso unirsi, data la stretta dipendenza che spesso vi è già tra il singolo subfornitore e il suo committente. L’esperienza maturata nel corso di questi anni consente a Plastifur di operare in differenti settori tra cui industria meccanica, alimentare, cosmetica e nautica, automotive, automazione, sicurezza, idraulica e pneumatica, industria edile, arredamento per esterni, elettronica, impiantistica e applicazioni medicali. L’azienda offre servizi di progettazione, sviluppo stampi, stampaggio e assemblaggio del prodotto su misura dei clienti.
VAI SUL NOSTRO PORTALE Per la videointervista e le foto di Alessandro Furini e della sua azienda vai all’indirizzo: www.ilrestodelcarlino.it/bologna
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