LE NOSTRE INIZIATIVE
COME FUNZIONA
LA CONCLUSIONE
ALLE IMPRESE ASSOCIATE DI UNINDUSTRIA CHE AVRANNO DIMOSTRATO LA LORO CAPACITÀ DI CRESCERE, CON INNOVAZIONE E CORAGGIO
PER UN ANNO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA SUL CARLINO E SUL NOSTRO SITO WEB CI SARÀ UN SERVIZIO DEDICATO AD UN’IMPRESA
A NOVEMBRE 2012 UNA GIURIA COMPOSTA DA UNINDUSTRIA, CARLINO, UNIVERSITÀ E L’ARCHITETTO ELENA ZACCHIROLI DECIDERÀ IL VINCITORE
Imprese che sfidano la crisi: premio nel nome di Mascagni Unindustra e Carlino insieme per raccontare l’innovazione e la crescita del territorio di MARCO GIRELLA
«ABBIAMO appoggiato questa iniziativa perché siamo convinti che le imprese stiano lottando per preservare la ricchezza del nostro territorio anche in virtù di un patrimonio professionale che non vogliono perdere». Il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni, ha presentato così, ieri mattina, nell’aula Marco Biagi del nostro giornale, il «Premio Paolo Mascagni-Imprese che crescono». Un premio organizzato da Unindustria e da ‘il Resto del Carlino’, che, alla fine di un percorso lungo un anno, verrà assegnato a una delle aziende associate che si sarà distinta per capacità di crescere. Capacità che non si misura solo attraverso i numeri del fatturato ma anche con l’innovazione, la penetrazione in nuovi mercati, la ricerca. Per un’azienda crescere vuol
ELENA ZACCHIROLI «Così si rispecchia lo spirito con cui mio marito interpretava il suo ruolo di imprenditore» dire soprattutto voglia di scommettere su se stessa e sui propri valori. «QUESTO è il motivo — ha spiegato Boni — per cui abbiamo deciso di raccontare sul Carlino l’avventura delle imprese del nostro territorio. Perché il premio ci permetteva di ricordare la figura di Mascagni, e di non disperdere quel patrimonio di valori umani e sociali che lui ha rappresentato». Il premio passerà attraverso la pubblicazione di un’intervista alla settimana, sulla cronaca di Bologna, al titolare di un’azienda associata a Unindustria. Al termine di cinquantadue settimane e di cinquantadue interviste, una giuria formata da rappresentanti del Carlino, di Unindustria, dell’Università, e dall’architetto Elena Zacchiroli, vedova di Paolo Mascagni, tragicamente scomparso nei mesi scorsi, decreterà il vincitore. Gli articoli verranno pubbli-
cati sul Carlino mentre spezzoni dell’intervista filmata si troveranno sul portale internet www.ilrestodelcarlino.it/bologna. La premiazione è prevista nel novembre del 2012. Durante la presentazione di ieri Beppe Boni, Alberto Vacchi, presidente di Unindustria Bologna e Emilio Ferrari, prorettore vicario dell’Alma Mater hanno parlato davanti a un parterre di imprenditori e ai familiari di Paolo Mascagni. OLTRE a Elena Zacchiroli erano presenti anche il figlio, Pietro Mascagni, e i fratelli dell’imprenditore scomparso, Andrea e Michele. Presenti, fra gli altri, anche il patron della Virtus, Claudio Sabatini, i consiglieri regionali Silvia Noè, dell’Udc, e Galeazzo Bignami, del Pdl, il presidente del MAMbo e della Valsoia, Filippo Sassoli de’ Bianchi, tanti di coloro che avevano condiviso la vita associativa nell’Api (prima della fusione con Assindustria che ha dato vita a Unindustria), come Nerio Bentivogli e Paolo Beghelli, amici e colleghi come Umberto Cesari, Gianluigi Baccolini, Bruno Borsari, imprenditori come Roberto Kerkoc, Carlo Mantellini, Marianna Di Giansante. Una platea coinvolta, oltre che dal vincolo associativo, dalla conoscenza e dalla frequentazione con Paolo Mascagni. «Penso che questo premio — ha detto Elena Zacchiroli — rispetti esattamente lo spirito con cui mio marito interpretava il ruolo dell’imprenditore. Il Carlino e Unindustria hanno centrato al cuore il pensiero di Paolo». Commosso anche il ricordo del fratello Michele: «Paolo è sempre stato un uomo di grande rettitudine, con una visione chiara del ruolo sociale dell’imprenditoria. In un momento delicato per l’economia ha pagato per questa sua profonda sensibilità». Gianluigi Baccolini, invece, intende proporre ad Unindustria di promuovere una raccolta fondi tra gli associati per finanziare borse di studio intitolate a Paolo Mascagni.
si a questo mondo, Ferrari consiglia di «essere curiosi e non avere paura di ciò che non si conosce. E di mettere impegno e passione in quello che fanno». Per questo l’Università garantirà il suo impegno sul territorio, nella convinzione che le imprese, oggi più che mai, siano «disponibili e aperte al confronto».
Tutte le foto e video interviste ai protagonisti dell’iniziativa: clicca sul nostro sito www.ilrestodelcarlino.it/bologna
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ricordando l’industriale scomparso
L’IMPEGNO SUL TERRITORIO
Paolo credeva nel ruolo sociale dell’industria: intitoliamo a lui questa iniziativa che porta alla luce le nostre realtà produttive
Paolo Mascagni, l’imprenditore scomparso mesi fa Sotto, Alberto Vacchi presidente di Unindustria
PRESENTI A sinistra il vicedirettore del Carlino Beppe Boni. Sopra, Tiziana Ferrari e Silvia Noè. Sotto, da sinistra Andrea e Michele Mascagni
«Credeva nei giovani e voleva aiutarli»
PARTERRE Sopra, la stretta di mano tra Alberto Vacchi ed Elena Zacchiroli. Sotto, da sinistra, Filippo Sassoli de’ Bianchi, Umberto Cesari e Carlo Mantellini
Alberto Vacchi, Unidustria, onora l’amico Andrea e Michele Mascagni «Paolo è sempre stato di grande rettitudine, con una visione chiara del ruolo sociale dell’imprenditoria. In un momento delicato per l’economia ha pagato per questa sua sensibilità»
Alma Mater, il prorettore Ferrari: «Ragazzi, siate curiosi e senza paura» «UN PROCESSO di crescita si basa sui giovani, nel lavoro come nell’Università». Emilio Ferrari, prorettore vicario dell’Alma Mater, ricorda di «aver avuto la fortuna di vedere da dentro cosa vuol dire fare impresa, proprio vicino all’azienda dei Mascagni». Ai giovani che vogliono avvicinar-
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A CHI E’ DESTINATO
FAMIGLIA A destra, Elena Zacchiroli col figlio Pietro Mascagni A sinistra, la prima fila in aula Biagi al ‘Carlino’ con Claudio Sabatini e Gianluigi Baccolini
UN UOMO che credeva nel ruolo sociale dell’industria e un imprenditore con un grande senso di responsabilità. Alberto Vacchi ricorda Paolo Mascagni durante la presentazione del premio intitolato all’amico scomparso. «In maggio — ricorda Vacchi — Paolo mi chiese un incontro per parlare della situazione delle imprese. Era preoccupato, perché vedeva che la crescita stentava. Si chiedeva come avrebbe fatto l’associazione ad aiutare i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro». «Paolo — continua Vacchi — era un convinto sostenitore dell’importanza del ruolo delle imprese nel territorio bolognese. Per questo gli abbiamo intitolato il premio, col quale vogliamo portare alla luce le storie delle realtà produttive bolognesi. E’ giusto raccontare come l’industria ha generato sviluppo per il nostro territorio». «Quella sui giovani è una preoccupazione che facciamo nostra. Il 25 novembre porteremo quattromila ragazzi nelle nostre aziende per fargli toccare da vicino cosa vuol dire lavorare nell’industria». Alla domanda del vicedirettore del Carlino, Beppe Boni, su quali consigli darebbe a un giovane che volesse fare impresa Vacchi ha ri-
sposto con tre indicazioni: La prima, «curare il percorso scolastico». La seconda, «coniugare gli studi con la presenza attiva nell’impresa». La terza, «avere voglia di mettersi in gioco. Ci sono diversi passi da fare per crescere all’interno di un’azienda e bisogna volerli fare anche se i primi non sono particolarmente esaltanti». Alla fine c’è stato spazio per un’analisi della situazione economica locale, in mezzo alla crisi più nera. «E’ UNA SFIDA difficile — ha detto Vacchi — ma il nostro tessuto imprenditoriale ci consentirà di fronteggiarla e vincerla meglio di altri. Io sono ottimista, e dico che ce la facciamo. Le imprese bolognesi hanno caratteristiche peculiari, che le contraddistinguono rispetto ad altre realtà: viaggiamo su alte fasce tecnologiche e questo ci permette di reggere meglio» l’impatto della crisi. A giudizio del numero uno degli industriali felsinei, «le imprese che riescono a esportare di più riescono a reggere meglio: il nostro territorio è caratterizzato da molte esportazioni» e questo dà sostegno ma, ha proseguito, «le aziende, soprattutto quelle che esportano meno, vanno accompa-
gnate in modo da crescere di dimensioni», Così da competere sui mercati in maniera ancora più efficace. «La sfida — ha concluso Vacchi — è complicata ma noi siamo in condizione di affrontarla meglio degli altri». m. g.