BOLOGNA ECONOMIA
MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2012
13
«Dovevo reinventarmi la vita Così ho fondato la Renner»
Lindo Aldrovandi e il successo di un’azienda nata 8 anni fa di MARCO GIRELLA
L’IMPRENDITORE per cui tutti vorrebbero lavorare è un uomo reduce da molti successi e diverse sconfitte. Un uomo capace di metabolizzare gli alti e bassi della vita e della carriera. Per Lindo Aldrovandi, infatti, i problemi cominciarono subito. Prima ancora del battesimo. Il padre voleva chiamarlo Mirko, in omaggio a un compagno d’armi. Il prete si rifiutò di dare al bimbo un nome comunista. Aldrovandi divenne Lindo, ma da allora per gli amici e i familiari è sempre stato Mirko. A ventisei anni, ormai prossimo alla laurea, decise di abbandonare gli studi in seguito alla morte improvvisa dell’amico con cui preparava tutti gli esami. Preferì una scelta radicale. Anche troppo, per il figlio di un carabiniere. Abbandonò il sogno del riscatto sociale. Entrò in fabbrica, un’azienda di vernici per il legno. Ne uscì, licenziato in tronco, nel 2003, quando, da sedici anni, ricopriva il ruolo di amministratore delegato. Dovette lasciare nell’anno in cui aveva raggiunto la maggiore crescita e firmato il miglior bilancio che la ditta avesse mai avuto nella sua storia. Ingegnere, perché lei si è laureato, come si risollevò dalla botta?
«Ho fondato la Renner, sempre nel settore delle vernici per il legno.» Questo nel 2004. Appena partito si è ritrovato addosso la peggiore crisi economica del dopoguerra.
«Una grande occasione. Quando le cose vanno bene sono tutti bravi. Quando vanno male, per emergere bisogna tirare fuori il meglio di se stessi.» Ce l’ha fatta?
«Il 2008 è stato l’anno dei primi utili. E da allora il fatturato è cresciuto. Nel 2009 il mercato italiano è calato del 19 per cento. Noi siamo cresciuti dell’8.» Bravura o santi in paradiso?
«Il mio santo è stato Giancarlo Cocchi, il fondatore dell’azienda in cui ho lavorato ventitre anni.» Da cui poi è uscito.
«Lui non c’era già più. Aveva venduto l’azienda a una multinazionale a causa di gravi problemi di salute.» Altra proprietà, altre logiche.
«Che, alla fine, non coincidevano più con
STOCCAGGIO Lindo Aldrovandi nel magazzino Renner
L’AZIENDA
Una storia di espansione, di acquisizioni e di crescita
I NUMERI
62
1,3
milioni
milioni
È il fatturato del 2011, in crescita di otto milioni rispetto al 2010 e previsto oltre i 70 milioni entro la fine del 2012
Gli investimenti in ricerca e sviluppo nel 2011. E’ circa il 2,1 per cento del fatturato totale dell’azienda
la mia idea dei rapporti tra persone che lavorano insieme».
ci ad acqua per infissi esterni che garantiamo quindici anni.»
Lei si è portato dietro molti dei colleghi di una volta.
Ci sono anche vernici a base di solventi.
«Una sessantina. Hanno aderito con entusiasmo a un progetto rischioso. All’inizio eravamo solo cinque e non c’era lo stabilimento. Lavoravamo a casa mia.» Adesso di stabilimenti ne ha tre.
«E cresciamo parecchio. Entro il 2015, contiamo di arrivare a cento milioni di euro di fatturato. Con duecento dipendenti.»
IL FUTURO «Vogliamo arrivare a 100 milioni di fatturato entro il 2015 con le nostre vernici per il legno» Saranno contenti. «Be’, con molti ci conosciamo da una vita. Sapevano come lavoro. E il quindici per cento degli utili vengono distribuiti ai dipendenti. In azienda tiriamo tutti dalla stessa parte.» Le vernici per legno sono così richieste? «E’ un settore in cui l’Italia è leader mondiale. Quindi esportiamo all’estero prodotti e tecnologie inventate da noi.» La tecnologia dove sta?
«Nelle formule chimiche. Abbiamo verni-
«All’estero le preferiscono. E per la Renner l’estero è metà del fatturato. Credo che il futuro però sia nelle vernici ad acqua.» Perché?
«Sono più ecologiche e offrono una resa maggiore. Ma per produrle serve un laboratorio che funziona bene e noi riteniamo di avere il migliore d’Italia.» Eppure ha anche rilevato un’azienda in crisi per poter produrre vernici a base di solventi.
«Sì, era una tintoria di Minerbio. Abbiamo comprato il sito e assunto 25 operai in mobilità. In cambio abbiamo chiesto che la politica, senza fare sconti sulle norme, ci dicesse entro tre mesi se eravamo in regola con i permessi. Sono stati di parola e abbiamo iniziato a produrre». Nei nuovi silos in acciaio.
«Sì, perché se in futuro dovessimo riconvertire lo stabilimento nella produzione ad acqua, sarebbe già pronto.» Come se lo immagina questo futuro?
«Sempre più tecnologico. Tra un po’ saremo sull’Ipad con una app, l’iRenner, per la rete vendita. Ci saranno schede tecniche dei prodotti, depliant digitali, video, foto. Tutto il nostro mondo.»
RENNER Italia nasce a Minerbio da un progetto industriale di due investitori del settore, ovvero gli eredi di Giancarlo Cocchi e la famiglia Cenacchi. Nel marzo del 2004 viene inaugurato il primo stabilimento dedicato alla produzione di vernici per il legno ad acqua. Oltre che nelle grandi catene distributive (come Ikea, per la quale Renner Italia è una delle 35 imprese che si occupa della verniciatura), anche nel mobile d’alta gamma cresce l’interesse all’introduzione di finiture ad acqua (con drastica riduzione delle emissioni). Nel marzo 2006 Renner Italia ha acuisito e riconvertito gli impianti della Timavo e Tivene, azienda tessile chiusa nel 2005, recuperando un patrimonio industriale di valore. Il 10 febbraio 2007 viene così inaugurata la seconda unità produttiva interamente dedicata alla ricerca, produzione e distribuzione delle vernici speciali per legno. Nel 2011 il fatturato raggiunge i 62 milioni di euro (+14%) e le previsioni per il 2012 sono ulteriormente incoraggianti; inoltre con 17.000 tonnellate di vernici vendute, attualmente Renner occupa il quinto posto tra gli operatori del mercato italiano. Renner Italia si propone al cliente con tre linee distinte di vernici per legno. Aquaris, la linea professionale di vernici all’acqua per interno ed esterno dedicata alla grande industria e agli operatori specializzati del settore; Solvente, la linea di prodotti a solvente rivolta ai piccoli, medi e grandi utilizzatori professionisti; Rio Verde, la linea per bricolage ideata per offrire soluzioni professionali anche al consumatore esigente della rivendita specializzata. L’azienda in Italia vanta una struttura capillare, destinata ad ampliarsi, e composta da 46 agenzie, 30 depositi, 20 tecnici specializzati coadiuvati da un gruppo qualificato di manager.
VAI SUL NOSTRO PORTALE Per vedere la videointervista con Lindo Aldrovandi e le foto della sua azienda vai sul nostro sito: www.ilrestodelcarlino.it/bologna
••