Mihajlovic speciale Carlino

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1.088.000 Lettori (Audipress 2022/II)

Anno 137 - Numero 299

SABATO 17 dicembre 2022 1,70 Euro

QN Anno 23 - Numero 347

Bologna

Grazie Sinisa 20/02/1969 - 16/12/2022

FONDATO NEL 1885 www.ilrestodelcarlino.it


II

SABATO — 17 DICEMBRE 2022

GRAZIE SINISA

1969-2022

Mihajlovic uomo ed eroe Voleva dividere, ha unito «Ricordatelo sempre: alla fine il sole torna» La sua frase-simbolo ha aiutato centinaia di malati al Sant’Orsola Un rapporto speciale con Bologna, l’Italia e il mondo (non solo del pallone)

Il muro dei ricordi

Francesco Totti "Ciao amico mio, mi mancherai"

"Mister, sei stato un guerriero. Un esempio per tutti noi e soprattutto per me… Non ti dimenticherò mai"

Valerio Baroncini Sinisa Mihajlovic ha unito una città dividendola. Ha compiuto – in una terra spesso abituata alla consorteria, all’uniformità, al piccolo cabotaggio, al politicamente definito – un’azione rivoluzionaria. Si è permesso di essere scorretto, duro, ha scelto l’abrasione alla «teneressa», come il cardinale Matteo Zuppi ha definito quella bonomia tipica petroniana ed emiliana che riduce le «zeta» a dolci «esse», quasi in un abbraccio iscritto nell’elica del dna. E l’ha fatto non solo con quell’appoggio a Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini nella campagna elettorale più raccontata dal Dopoguerra (le regionali 2020 della vittoria di Stefano Bonaccini), ma anche con conferenze stampa sorprendenti, dichiarazioni mai scontate, scelte criticate. Non è un caso che dopo l’intervista-bazooka dell’appoggio ai leghisti – finita anche al centro del libro del governatore – raccontò con un sorriso: «Mi sono rotto le pa.. di unire. Con la malattia ho unito tutti. Ma io sono divisivo. Da sempre. Sono uno str...». Ecco, quello che nemmeno lui aveva previsto da «str...», figuriamoci noi di carne tenera, era che quella spiazzante e divisiva diversità, come l’aveva definita lui stesso, potesse finire per unire ancora di più. A un certo punto Bologna, separando il lato sportivo da quello umano, ha capito Sinisa. È entrato sottopelle, perché s’è mostrato con la verità. L’annuncio della malattia, le partite dove non si capiva come potesse reggersi in piedi, la recidiva e le lacrime, 19 pillole al giorno, 72 chili di resistenza. E poi quella frase, che celebriamo nel nostro fascicolo: «Non sono un eroe, sono solo un uomo. Ma voglio dire una cosa agli altri pazienti che soffrono: non si devono sentire meno forti. Alla fine il sole torna». E il sole è tornato, anche in questa giornata dove pare tutto più

Alessandro Nesta

Franco Baresi "Ciao guerriero, hai lottato a testa alta fino alla fine, uomo vero"

Marco Tardelli "Sinisa ci ha dato una lezione di vita. La forza con cui ha combattuto la malattia è stata un esempio"

Gianni Morandi

buio. È tornato perché Sinisa ci ha cambiati con la sua diretta franchezza, la sua ispida realtà. Ci ha insegnato a non imbellettare, a non raccontare né raccontarsi frottole, a combattere un gradino alla volta, perché «si va avanti un obiettivo alla volta, un giorno alla volta, una settimana alla volta». Tutta Bologna, tutta l’Emilia-Romagna, tutt’Italia, tutto il mondo parlano di Sinisa. E lo piangono. Come tutti i malati, dai bimbi al padre di famiglia al nonno affetto da leucemia mieloide, perché questo aveva smosso Mihajlovic: generazioni, famiglie. Aveva dato speranze: il Carlino ha raccontato molte loro storie e molti incontri con quel tecnico così burbero, ma anche così capace d’affetto. E le due dimensioni si tengono insieme. Sono, forse, facce della stessa

medaglia. Sinisa Mihajlovic è il Sant’Orsola, è Bologna, è l’Emilia-Romagna, è il coraggio dei suoi medici, è l’orgoglio, la pervicacia, l’ostinazione, la voglia di vita dei suoi pazienti. Ma anche la frustrazione, la rabbia, la noia per quelle giornate che spesso non passano. Al Seràgnoli l’Ematologia «è accogliente, non è deprimente, non sembra un carcere turco come certi reparti», mi aveva raccontato una volta un giovane uomo che ha frequentato quelle stanze per un tumore. Storie di eroi di tutti i giorni, storie di uomini e di donne, per capire meglio la storia di Mihajlovic. Dunque. Poteva dividere. Forse Sinisa voleva anche un po’ dividere, ce l’ha raccontato lui e noi ve l’abbiamo raccontato, con schiettezza. Come avrebbe voluto. Ma ha finito per unire. © RIPRODUZIONE RISERVATA

"Conoscerti e passare tanti momenti insieme è stato un grande regalo, ti voglio bene"

Cesare Cremonini "Ho avuto la fortuna di conoscerlo e ammirare la sua straordinaria forza e umanità, la gentilezza allegra con cui si esprimeva con gli amici"

Patrick Zaki "Condoglianze alla famiglia per la perdita di un uomo che fino all'ultimo si è dedicato al servizio della squadra e della città"

Matteo Zuppi "Mi raccontò sin dall'inizio della sua malattia, parlandone da uomo vero, e confidò la sua fatica e vulnerabilità"


III

SABATO — 17 DICEMBRE 2022

Dagli esordi in Italia alla malattia La carriera dell’ex tecnico rossoblù Inquadra il QR Code e guarda il nostro articolo on line

Christian Vieri Dino Zoff "Era una persona a cui era piacevole stare vicino. Una perdita notevole per il mondo del calcio"

Silvio Berlusconi

Enrico Letta "Tristezza. Ammirazione. Rispetto. Ci lascia un grande"

Pier Ferdinando Casini "I nostri colori rossoblù hanno vinto e perso, ma tu li hai onorati con una testimonianza di vita che non ha eguali"

Enrico Ruggeri "Grande giocatore, grande allenatore, grande uomo. La sua fierezza e i suoi principi resteranno per sempre".

Matteo Salvini "Buon viaggio Sinisa, campione dentro e fuori dal campo. Sarai sempre con noi"

“Il campione non ha mai paura di non farcela e noi lo guardiamo passare”

Matteo Lepore "Insieme abbiamo gioito e sperato. Ci siamo presi in giro e guardati negli occhi con umanità in privato.

"Non se ne va mai chi rimane nel cuore delle persone e credo che Sinisa sia nei cuori di tutti"

"Ciao Mister. Grazie per il coraggio che ci hai insegnato e per la forza che hai trasmesso.

Roby Facchinetti Simona Ventura "Non ci voglio credere. Eri l’essenza dell’amore per tua moglie, per la famiglia e per il calcio (quello di cui eravamo innamorati)"

Stefano Bonaccini

Marko Arnautovic "Grazie per aver sempre creduto in me, soprattutto quando gli altri non lo facevano. Ti terrò vivo nel mio cuore e giocherò per te"

Matteo Renzi

Biagio Antonacci

Vasco Rossi "Una notizia molto triste. Ciao Sinisa"

"Nonostante la malattia spietata, ha sempre sorriso e manifestato una grande voglia di vivere. Uomo e professionista raro"

"Ora è difficile trovare le parole. Riposa in pace grande guerriero"

“Grande campione, ci hai insegnato a combattere sempre e comunque. Buon viaggio, Sinisa"

Joey Saputo Renzo Ulivieri "Vincere non è il comandamento che informa il mestiere di vivere: lottare dà un senso alla vita.

"La decisione di sollevarlo dall'incarico è stata la più sofferta della mia intera gestione"


IV

SABATO — 17 DICEMBRE 2022

Ho passato mesi tosti all’ospedale, un incubo Non sono un eroe, solo un uomo Ma voglio dire una cosa agli altri pazienti che soffrono: non si devono sentire meno forti se non affrontano la malattia come ho fatto io, non si devono vergognare di avere paura Io ce l’ho ancora E non devono mai perdere la voglia di vivere Si va avanti un obiettivo alla volta, un giorno alla volta, una settimana alla volta E’ una malattia bastarda, ci vuole pazienza Ma alla fine il sole torna Sinisa Mihajlovic


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