Valsamoggia, 22 Gennaio 2013 Lettera al Presidente dell'Assemblea Legislativa Regionale
Facciamo nascere il Comune della Valsamoggia Italia dei Valori, Diritti e Libertà, Partito Democratico, Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Unione di Centro chiedono all'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, di seguire le indicazioni espresse nel referendum del 25 novembre della maggioranza dei cittadini e dei comuni della Valsamoggia e di approvare la legge per la nascita del Nuovo Comune Unico. Il risultato dell'esito referendario ha confermato la volontà delle nostre comunità di procedere ad un profondo rinnovamento istituzionale che possa riformare la pubblica amministrazione per ridurne i costi e per garantire i servizi alla popolazione, mantenendo quella qualità della vita che con tanta fatica e in tanti anni di lavoro il nostro territorio si è guadagnato. Le nostre comunità hanno deciso di non arrendersi al declino e hanno scelto di darsi una grande opportunità di rilancio, liberandosi e ribellandosi alle solite logiche di interesse particolare e vogliono dimostrare che le riforme si possono fare davvero ed i tempi compatibili con le reali esigenze della gente. Continuare con la consueta cantilena, anche a fronte di risposte già date, non smentibili come quella circa i trasferimenti statali e regionali, contenuti in leggi già approvate, negare le evidenti economie a partire da quella sui cosiddetti costi della politica, rende solo più evidente il tentativo ormai frusto di mascherare il meschino "calcolo elettoralistico" che agita i sonni di qualcuno delle liste civiche e dei partiti che hanno condotto la campagna per il no, peraltro in totale contrapposizione con quanto affermano in altre situazioni del tutto analoghe! Non si può ignorare questi partiti altrove sono schierati a favore dei processi di fusione, avendoli anche proposti, quando erano al governo e che anche le liste civiche sono sostenitrici ovunque dei processi di fusione, come risposta della pubblica amministrazione ai bisogni delle fasce deboli della popolazione Insomma una sorta di incontenibile frenesia elettoralistica manifestata a volte con linguaggi assai preoccupanti oppure non sempre conseguenti con i valori e i principi che si dice di sostenere. 1 di 3
Tra l'altro sbagliando anche il banale calcolo di conservazione degli scranni! Infatti, a chi ha sostenuto che c'era chi voleva blindare la vallata dal punto di vista elettorale, ricordiamo che è ben noto che un comune sopra i 15000 abitanti, con l'elezione a doppio turno, e' decisamente più contendibile di quelli attuali, Parma insegna. Invece di parlare di cavilli amministrativi, perché non si riflette sulla condizione in cui versano i comuni, a partire da quelli più piccoli? Perché non si guarda ai grandi rischi che gravano sul sistema dei servizi ai cittadini, in particolare ai più deboli? Perché non si guarda all'estremo bisogno che l'Italia ha di profonde riforme istituzionali, di superamento della burocrazia, di innovazione? La fusione dei comuni della Valsamoggia farà risparmiare il 10% (2,6 mln di euro all'anno) del costo complessivo della Pubblica Amministrazione nei nostri territori, denaro che servirà a garantire i servizi per la gente! Se fosse replicata a livello nazionale su tutti i livelli amministrativi sarebbero 6070 miliardi all'anno, altro che IMU e tasse! I nostri cittadini hanno detto BASTA alle chiacchiere e ci hanno dato il mandato di passare ai FATTI. Si vuole forse continuare a dire che il responsabile gesto di 5 sindaci che mettono a disposizione il loro mandato per aprire nuove strade, per cercare di assicurare la continuità dei servizi alle nostre comunità, sia qualcosa di calato dall'alto? Perché si continua a parlare di partecipazione quando non si può negare che mai argomento e' stato più discusso e sviscerato di questo e non solo nella nostra vallata? Il progetto, che contiene tutti gli elementi alla discussione, di oltre 400 pagine, è stato arricchito da oltre un anno di approfondimenti con la popolazione, le forze politiche, i rappresentanti delle categorie produttive, i sindacati ed i dipendenti comunali. Tutto è riportato sul sito istituzionale www.fusionesamoggia.it e negli atti dei consigli comunali. Comunque sia, alla fine della partita, si continua solo a dire che la decisione non può essere presa ora perché serve più tempo per realizzare un progetto al quale anche loro non possono dire di no se non a rischio di smentirsi. Dimenticano che c'è ancora un anno di lavoro, che si deve aprire la "fase costituente", che sarà aperta a tutti, che lì si potrà mettere mano ai limiti possibili del progetto, decidere modifiche e miglioramenti. Prendere le decisioni che ancora devono essere assunte.
2 di 3
Siamo consapevoli che si tratta di costruire la casa di tutti e siamo consapevoli che tutto è migliorabile, ma siamo anche consapevoli che non andare avanti sarebbe un grave danno per la nostra comunità. Per questo riteniamo fondamentale, come si addice alle buone pratiche democratiche, portare rispetto per le ragioni di chi ha votato no, ma anche per quelle di chi ha votato si'.
Riteniamo quindi che si debba far nascere il nuovo Comune della Valsamoggia per dare risposta •
alla maggioranza della popolazione che ha votato si'
•
a tutto quel ricco sistema di associazioni economiche e produttive (CNAUnindustria-Commercianti-Agricoltori) e dei Sindacati dei Lavoratori (CgilCisl-Uil) che vedono nella fusione una grande occasione di risposta alla grave crisi economica e una possibilità di rilancio dell'occupazione grazie ai risparmi, agli incentivi (18milioni di euro) e alla deroga del patto di stabilità;
•
alle tante associazioni sociali, culturali, sportive (Coni-Uisp) che hanno espresso in modo indiscutibile il loro consenso al progetto e che a volte l'hanno addirittura anticipato con le loro scelte;
•
ai comitati di cittadini che si sono spesi in tutto questo tempo per dare una prospettiva alla nostra vallata e che hanno costituito il comitato unico proprio in questi giorni. Cittadini anche loro, come tutti, che evidentemente non si sentono rappresentati da chi ritiene di essere l'unico interprete “del pensiero dei cittadini", non esitando però a considerarli, a seconda delle occasioni, di serie A o di serie B.
Noi siamo pronti al confronto, a favorire, come abbiamo già fatto, la partecipazione, a confrontarci con tutti nel reciproco rispetto, affinché la " fase costituente" sia una ulteriore e proficua stagione di elaborazione, per fissare nello statuto del nuovo comune tutti quei valori che hanno dato luogo alla nostra Costituzione, per valorizzare ancora di più il patrimonio di cultura e di storia che contraddistingue la nostra terra e i cittadini che la vivono e l'hanno nobilitata nella lotta per la libertà e la democrazia. Per tutto questo è necessario che l'Assemblea Legislativa della regione approvi la legge, offrendo così anche un contributo ai cambiamenti di cui l'Italia ha urgente bisogno.
3 di 3