21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8
EDIZIONE DELLA MATTINA
3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 18 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 18 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-GEN-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
II
PrimoPiano
Lunedì 21 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Le nuove sfide elettorali
Quattro mesi al voto Quattordici Comuni al “risiko” delle urne Successione incerta a Noale, Scorzè Sarà decisivo nei municipi più piccoli e Spinea, con l’ipotesi del ballottaggio il peso dei candidati legati alle civiche POLITICA MESTRE Per vincitori e vinti delle ultime elezioni è già uno “stress test”, al quale ciascuno si avvicina con incognite che sono superiori - al momento attuale - alle poche certezze. Fra queste ultime c’è la data, il 26 maggio quando verosimilmente al voto per il Parlamento europeo si aggiungerà quello per il rinnovo delle amministrazioni dei 14 Comuni veneziani, quasi un terzo dell’intera area metropolitana. All’appuntamento mancano quattro mesi, ma se per alcune realtà il cammino è già iniziato, altre sono ancora ai nastri di partenza, alle prese con il nodo delle alleanze e dei nuovi soggetti che rischiano di cambiare lo scenario attuale, con il “tridente” centrosinistra - centrodestra - M5S che pare già da aggiornare. Senza contare che in molte realtà le liste civiche saranno le vere protagoniste.
presenteranno i tre candidati alla segreteria nazionale. Il nuovo segretario metropolitano Valerio Favaron dovrà trovare una linea unitaria in casa per poi cercare alleati a sinistra come al centro per poter essere competitivo. Nel centrodestra a tenere banco è la guida, che pare passata saldamente in mano alle Lega, affidata ora al commissario Alberto Stefani, rispetto agli alleati (a Venezia ma non a Roma) di Forza Italia. Il Movimento 5 stelle dovrà vedersela invece con l’autonomia dei singoli circoli ma anche con il “fuoco amico” degli ex militanti passati al movimento del sindaco di Parma Pizzarotti “Italia in comune” che guarda a molte realtà civiche locali. Qualcosa però si muove: se
non altro perché a Spinea e Scorzè, due dei tre Comuni (con Noale) dove è previsto il ballottaggio, e quindi la possibilità di alleanze allargate, i rispettivi sindaci dopo due mandati sono giunti a fine corsa. Il centrosinistra cerca il successore di Silvano Checchin e punta su una coalizione unitaria che potrebbe essere guidata da alcuni assessori uscenti, come Loredana Mainardi, Emanuele Ditadi o il centrista Gianpier Chinellato. Possibile avversari l’ex sindaco Claudio Tessari (centrodestra) e Stefania Mazzotta (M5S), con la possibile defezione di Massimo De Pieri, tentato da altre liste. A Scorzè Giovanni Battista Mestriner (centrodestra) dovrà passare la mano, forse alla sua vice Nais Marcon, mentre il centrosinistra,
che qui governò a lungo, appare ancora al palo. A Noale Patrizia Andreotti (centrosinistra) cercherà probabilmente un altro mandato ma dovrà vedersela, prima che con gli avversari - in primis Michela Barin (centrodestra) con l’opposizione interna al Pd, oltre che con il tributarista Alberto De Franceschi e il possibile ritorno di Paolo Dalla Vecchia. Ma in questi tre Comuni tutti dovranno fare i conti con “Italia in Comune”, il movimento del sindaco di Parma Pizzarotti che ha già steso una rete di alleanze con movimenti civici già radicati.
IL CENTRODESTRA Negli altri Comuni in mano al centrosinistra cercheranno il bis Ada Toffolon (Annone Vene-
CAMBIAMENTO Il sindaco di Spinea Checchin dopo due mandati si fa da parte
DOPO LE BATTAGLIE SUL CENTRO MIGRANTI IL SINDACO DI CONA È ORIENTATO A NON CHIEDERE UN ALTRO MANDATO
IL CENTROSINISTRA Il centrosinistra, che governa otto dei 14 Comuni che andranno al voto (Noale, Spinea, Annone Veneto, Camponogara, Cinto Caomaggiore, Fossalta di Portogruaro, Meolo e Stra) ha il problema della leadership del Pd, dato che al momento non è fissata neppure la data del congresso al quale si
A GRUARO E TEGLIO VENETO I DUE PRIMI CITTADINI USCENTI POSSONO PUNTARE AL TRIS LO SCENARIO MESTRE La posta in gioco è altissima, e i 14 Comuni chiamati al voto in primavera rimangono sullo sfondo di quella che appare la vera partita da giocare: quella per il Parlamento europeo, per il quale si voterà nell’ultimo weekend di maggio. Una tornata decisiva forse per gli equilibri continentali, con la possibile avanzata dei movimenti sovranisti che potrebbero cambiare le regole della coabitazione fra i 28 (27 se andrà a regime la Brexit) Paesi dell’Unione.
GIOCO D’ANTICIPO Sarà per questo che, con buon anticipo rispetto alla scadenza elettorale, le forze politiche sono già in movimento. Anche in sede locale, dato che oltre le Europee sono in gioco anche altri equilibri: oggi pomeriggio l’ex ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sarà a Mestre nella sede del Pd per sostenere la candidatura di Maurizio Martina alla segreteria del Pd. Una corsa a tre, quella per la guida del Pd, che ve-
RINNOVO Una seduta del Consiglio comunale di Noale, uno dei tre Comuni con più di 15mila abitanti chiamati alle urne
Elezioni europee Grandi manovre in vista del voto
Delrio e Tajani, arrivano i pezzi grossi È già partita la corsa per Strasburgo de Martina in corsa con Nicola Zingaretti (il cui comitato è stato presentato la settimana scorsa a Marghera) e Roberto Giachetti, la cui mozione Sempre avanti è sostenuta da numerosi esponenti locali, nonché da Marco Caberlotto, uno dei coordinatori dei comitati di azione civile “Ritorno al
PD ALLE PRESE CON LA GUIDA DEL PARTITO A CENTRODESTRA SFIDA APERTA PER LA LEADERSHIP
futuro” lanciati all’ultima edizione della Leopolda.
IL CENTRODESTRA In casa Pd la corsa per la segreteria potrà dire molto sulle scelte del partito alle prossime Europee, che nel 2014 ottenne nelle circoscrizione Nordest sette parlamentari eletti (la Lega ne ebbe cinque, M5S tre, due Forza Italia e uno la Svp). Ma anche il centrodestra non sta a guardare: giovedì prossimo a Ca’ della Nave di Martellago arriverà il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, in un incontro promosso dal senatore Andrea Causin che vedrà come ospite anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Una
INVITATO Luigi Brugnaro a un’iniziativa elettorale di Forza Italia a Martellago: il sindaco giovedì sarà con Antonio Tajani
32f5cab8-f4a5-4c1c-8a7d-cc4634012273
to), Gianluca Falcomer (Cinto Caomaggiore), Loretta Aliprandi (Meolo) e Caterina Cacciavillani (Stra). Quest’ultima però dovrà vedersela con il centrodestra della civica “Paese da vivere” che ha già lanciato la sfida per la riconquista del municipio. Situazione in evoluzione anche a Camponogara, dove Gianpietro Menin (centrosinistra) chiude il suo secondo mandato: il successore designato è Antonio Fusato (ma la sinistra nicchia), con Lega (che ha fatto il nome di Stefano Cacco) e Cinquestelle decise ad approfittarne. Qui potrebbe giocare un ruolo la Civica per il Veneto promossa dal consigliere regionale Franco Ferrari (lista Moretti), deciso a far pesare i suoi voti in più di un Comune. Nel Veneto orientale Andrea Tamai (Teglio Veneto) e Giacomo Gasparotto (Gruaro) potrebbero correre per un terzo mandato, mentre a Concordia la Lega punta a confermare Claudio Odorico. Bis in vista anche per Mirko Marin (civica) a Ceggia e forse per Noel Sidran a Fossalta di Portogruaro, che sconta però lo strappo con la sinistra. All’estremità opposta della provincia c’è Cona, paese simbolo della presenza dei migranti: ora che il centro di smistamento è stato chiuso, il sindaco Alberto Panfilio (centrodestra) pare deciso a lasciare. Cinque anni di emergenza, forse, hanno lasciato il segno per chi la politica l’ha vissuta sulla sua pelle. Alberto Francesconi © RIPRODUZIONE RISERVATA
presenza, quest’ultima indicatrice del fatto che lo stesso Brugnaro è già in corsa per un secondo mandato nel 2020 a Ca’ Farsetti.
IL PESO DEL GOVERNO A patto che l’altro partner di maggioranza della coalizione, la Lega, decida di confermare l’alleanza di centrodestra: i recenti “mal di pancia” di alcuni consiglieri comunali su questioni non secondarie - come il referendum per l’autonomia di Mestre e Venezia avversato da Brugnaro hanno fatto suonare un campanello d’allarme, alimentato dalla grande avanzata della Lega a guida Salvini. Anche il Movimento 5 Stelle cercherà di portare a frutto la guida del “governo del cambiamento”, soprattutto se partirà il reddito di cittadinanza, bandiera del programma pentastellato. Per fare risultato, però, sarà necessario ricompattare le file dei militanti delusi dalle candidature mancate alle ultime Politiche e dalla concorrenza di quanti hanno deciso di seguire il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. (a.fra.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
11
Nordest
Lunedì 21 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
Celiachia, malati in aumento: tagli ai contributi
Il rapporto veneto
36.596 I nati nel 2017, il 25% in meno rispetto al 2008, Il dato è stato riportato nell’ultimo Bollettino socio-economico del Veneto.
`A Nordest un decimo I TETTI
38.681
dei casi, il ministero rivede i tetti di spesa
Gli 80enni veneti, oltre 2mila in più dei nati nel 2017.
IL DECRETO
24.000 Il calo della popolazione in Veneto registrato ancora l’anno scorso con un tasso di fecondità attestato a 1,39 figli per donna, contro il dato di 1,49 del 2008.
«Contro il calo delle nascite asili nidi gratis: per i veneti» Villanova: «Per le spese in gravidanza `Ma la proposta è in un cassetto da oltre un contributo di 150 euro al mese» due anni. Servono cinque milioni di euro `
IL CASO VENEZIA C’è un solo sistema per far ripartire la natalità in Veneto e, più genericamente, nel paese: bisogna aiutare le mamme. Aiutarle con i servizi. Aiutarle, anche, economicamente. In pratica, un welfare per le mamme. A partire dall’asilo nido gratuito. Queste cose le ha proposte il consigliere regionale Alberto Villanova del gruppo Zaia Presidente ancora due anni e mezzo fa, ben prima dunque del Bollettino statistico socio-economico del Veneto che, per il nono anno consecutivo, ha registrato un calo delle nascite: il 25 per cento in meno rispetto al 2008. Ma visto che Villanova è un esponente della maggioranza che governa la Regione, perché la sua proposta per aiutare le mamme e contribuire ad aumentare la natalità, è rimasta in un cassetto? Per dire: non è stata neanche discussa in commissione, nemmeno il-
«AIUTI SOLO AI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI QUI DA 5 ANNI» Alberto Villanova
lustrata. Villanova annuisce: «Servono soldi». Per la precisione, Villanova ha previsto una spesa di 5 milioni di euro. All’anno. Riuscirà a farli trovare non per quest’anno, visto che il bilancio 2019 è già fatto e finito, ma per il 2020? «L’attenzione c’è, anche il capogruppo della Lega, Nicola Finco, ha posto il problema».
LE PROPOSTE Finco, effettivamente, ha ricordato che manca poco più di un anno alla fine della legislatura e che «la tutela delle famiglie e dei giovani dovrà essere uno dei set-
tori principali in cui intervenire». La proposta di legge di Villanova potrebbe tracciare la via. «Quando si parla di welfare - dice Villanova - si fa sempre riferimento ai pensionati e mai alle giovani coppie che hanno figli o che vorrebbero averne ma non possono permetterselo, per problemi legati al lavoro e/o allo stipendio». La proposta? L’asilo nido gratis. Per tutti? «Solo per i cittadini italiani che abitino in Veneto di cui uno da almeno cinque anni». Ecco le principali misure della proposta di legge di Villanova: 1) un assegno prenatale pari a 150
Relazione sulla legge 194
Aborti in diminuzione a Nordest VENEZIA Gli aborti calano anche a Nordest. A dirlo è la Relazione del ministro della Salute sull’attuazione della legge 194/78 per la tutela sociale della maternità e per l’Interruzione volontaria di gravidanza, riguardante i dati del 2017, sostanzialmente in linea con l’andamento nazionale. In quell’anno le Ivg sono state in Veneto 4.752 (-5,7% rispetto al 2016), in Friuli Venezia Giulia 1.361 (-5,2%) e in Alto Adige 516 (-8,3%), a fronte
di una riduzione media nazionale del 4,9%. Solo il Trentino, con 703 casi, ha evidenziato un aumento del 2,8%. Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza, la rilevazione del ministero la quantifica in Veneto nel 73,7% dei ginecologi, nel 40,5% degli anestesisti e nel 51,7% del personale non medico, mentre in Fvg le quote calano rispettivamente al 51,7%, al 26,6% e al 25,3%. (a.pe.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
euro mensili al fine di fronteggiare i costi legati alla gravidanza e le spese fondamentali nei primi mesi di vita del bambino; 2) il progetto “Nidi gratis” per l’azzeramento della retta di frequenza dei nidi e micronidi pubblici o dei posti in nidi e micronidi privati convenzionati con il pubblico, a patto che entrambi i genitori siano occupati; 3) un assegno di cura e custodia per sostenere le famiglie nelle spese necessarie all’assunzione di un’assistente materna riconosciuta o di un qualunque altro soggetto idoneo, qualora le famiglie non intendono o non possono usufruire dei servizi dell’asilo nido; 4) un kit per ogni nascituro denominato “box maternità” contenente alcuni oggetti necessari per i primi mesi di vita del bambino. Va detto che il progetto “Nidi gratis” è già operativo in Lombardia: per l’anno scolastico 2018-2019 ci sono state 15652 domande di cui 10.378 ammesse, 256 non ammesse e 5018 sospese per completamento istruttorio. In Veneto, per fare altrettanto, servirebbero 5 milioni di euro all’anno. Villanova insiste: «La crisi ha spezzato una catena sociale ed economica, lavoriamo per aggiustarla». Ben che vada, però, se ne parlerà il prossimo anno. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA I celiaci aumentano, i buoni calano. Hanno iniziato a farsi sentire anche a Nordest gli effetti del decreto, firmato da Giulia Grillo, con cui il ministero della Salute ha modificato i limiti di spesa mensili per l’acquisto degli alimenti senza glutine a carico dello Stato. Secondo la più recente relazione al Parlamento in materia, non solo la diffusione della malattia è in continua crescita, ma ai casi accertati vanno anche aggiunti quelli non ancora diagnosticati, stimati in proporzione perfino doppia o tripla.
LE DIAGNOSI Considerata la più frequente intolleranza alimentare, la celiachia consiste in un’enteropatia infiammatoria permanente, provocata nelle persone geneticamente predisposte dall’ingestione di glutine, cioè di quel complesso proteico che si ottiene impastando la farina di frumento sotto un flusso di acqua. Stando agli ultimi numeri disponibili, i soggetti celiaci sono in costante rialzo in Veneto: 10.813 nel 2014, 11.544 nel 2015, 12.314 nel 2016. Una tendenza simile riguarda anche il Friuli Venezia Giulia, dove il dato è salito da 3.207, a 3.210, quindi a 3.411, nonché il Trentino (da 1.898, a 2.006, a 2.151) e l’Alto Adige (da 1.288, a 1.372, a 1.477). Nel giro di un anno, dunque, le nuove diagnosi sono state 770 in Veneto, 201 in Friuli Venezia Giulia, 145 a Trento e 105 a Bolzano. Rispetto al complesso dell’Italia, il Nordest conta quasi un decimo dei malati, che per due terzi sono donne e per il restante terzo sono uomini.
Di fronte ad una sindrome in netto aumento e alla diminuzione dei prezzi dei prodotti senza glutine, ancora nel maggio dello scorso anno la Conferenza Stato-Regioni aveva deciso di rivedere la normativa e ad agosto il ministro Grillo aveva ratificato le nuove disposizioni attraverso un decreto, ora in corso di applicazione, finalizzato anche a «contenere i costi per il Servizio sanitario nazionale». Il testo ha rimodulato i tetti di spesa dei contributi, previsti per tutti i malati indipendentemente dal reddito, per l’acquisto degli alimenti. Adesso i buoni mensili sono di 56 euro per i bimbi da 6 mesi a 5 anni e di 70 euro per i bambini da 6 a 9 anni. Al di sopra di quell’età scatta la differenziazione di genere, basata sulla quantificazione del diverso apporto calorico ritenuto necessario: da 10 a 13 anni, 100 euro per i maschi e 90 euro per le femmine; da 14 a 17 anni, 124 euro per i ragazzi e 99 euro per le ragazze; da 18 a 59 anni, 110 euro per gli uomini e 90 per le donne; dai 60 anni in su, 89 euro per i signori e 75 euro per le signore. In precedenza il limite era di 45 euro per i neonati, 62 euro per i bimbi piccoli e 94 euro per i bambini, senza distinzioni di genere, mentre per gli adulti il sostegno era di 140 euro per i maschi e di 99 euro per le femmine. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
FRA DIAGNOSI E STIME, COLPITI 49.075 VENETI E 12.179 FRIULGIULIANI: SFORBICIATA AI BUONI MENSILI PER L’ACQUISTO DI CIBI SENZA GLUTINE
IL TOTALE Ma se questi sono i dati certi, c’è anche una fetta del problema che non è ancora stata pienamente individuata, in quanto i sintomi non sono stati correlati alla patologia, ma potrebbero presto esserlo. Gli esperti ministeriali stimano che i celiaci non ancora diagnosticati siano 36.761 in Veneto (facendo così salire il totale a 49.075), 8.768 in Friuli Venezia Giulia (totale 12.179), 3.235 in Trentino (totale 5.386) e 3.766 in Alto Adige (totale 5.243).
FRUMENTO Impastando farina e acqua si ottiene il glutine
Intervento all’intestino senza digiuno né purga: ecco Eras SANITÀ CONEGLIANO (TREVISO) Addio digiuno totale. E basta ingurgitare litri di soluzioni imbevibili. Via anche le purghe e purghette. Stop anche ai clisteri. Si mangia quel che si vuole fino a due ore prima dell’intervento chirurgico e dopo un giorno, massimo due, di nuovo a casa. È una rivoluzione quella che promette Eras - Enhanced recovery after surgery, che sta per miglior recupero dopo l’intervento chirurgico - un sistema messo a punto negli ultimi anni da alcune équipe di chirurgia. Nel Veneto il superspecialista di questa metodica è il dottor Maurizio Pavanello, primario di Chirurgia all’ospedale di Conegliano.
LA METODICA Pavanello ha spiegato nel dettaglio la nuova metodica in un convegno che ha visto la partecipazione di più di duecento tra medici e infermieri. «Detto in quattro parole, Eras è il punto di arrivo di una ricerca durata anni e che si basa sulle intuizioni di Henrik Kehlet, un professore dell’università di Copenhagen il quale già nei primi anni ‘90 aveva messo a punto questa metodica che portava enormi benefici ai pazienti. Un po’ alla volta, prova dopo prova, ci siamo convinti che per noi chirurghi avere a disposizione un intestino pieno di liquidi, come capita nel caso di pazienti a digiuno per 24 ore, imbottiti di purghe e magari di clisteri, non migliora affatto le possibilità di intervento.
Anzi. Abbiamo capito cioè che far arrivare un paziente debilitato in sala operatoria non ci aiuta affatto e quindi lo prepariamo come se fosse un atleta che deve partecipare ad una gara. Vuol dire che deve sentirsi in perfetta forma. E così noi i pazienti li facciamo bere e mangiare fino a due ore prima dell’intervento, poi gli diamo due biberon di maltodestrine e zuccheri e li
PRIMARIO Maurizio Pavanello
A CONEGLIANO L’ÉQUIPE DEL DOTTOR PAVANELLO OPERA IL PAZIENTE COME SE FOSSE UN ATLETA: PUÒ MANGIARE E BERE FINO A DUE ORE PRIMA
ceb7ded5-da2f-4569-ad3d-629eb9eaaf11
portiamo in sala operatoria. Noi “vediamo” meglio, anche intervenendo in laparoscopia perché l’intestino non è pieno di acqua e così i tempi di recupero, anche nel caso di interventi molto importanti, si sono ridotti da una settimana a due giorni. E, in più, abbiamo dimezzato la co-morbilità e cioè le insufficienze respiratorie, le polmoniti, insomma le complicanze che purtroppo molto spesso abbiamo dopo l’intervento».
L’EVOLUZIONE Insomma Eras non è altro che un sistema messo a punto per aiutare il paziente ad aiutarsi da solo, mettendolo nelle condizioni migliori per affrontare un intervento chirurgico molto im-
portante come la resezione di una parte dell’intestino, «ma iniziamo ad utilizzare Ervas anche per interventi sul pancreas o sul fegato». Certo, detta così pare l’uovo di Colombo, soprattutto per i pazienti che non devono più sottoporsi a lunghe “sedute” pre-intervento, ma il dottor Pavanello avverte che dietro Eras non c’è banalità né improvvisazione, ma studio scientifico e anni di lavoro per la messa a punto della metodica. Che prevede la collaborazione di tanti persone, medici e infermieri, ma anche del paziente. Per il quale è un bel sollievo sapere che è finita l’era dei clisteri e dei beveroni. E pure dei digiuni totali. Maurizio Dianese © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO PIANO
Il percorso
Corriere della Sera Lunedì 21 Gennaio 2019
Il via con i referendum
1
La conclusione dell’iter
La trattativa con il governo
Nell’ottobre del 2017 le Regioni Veneto e Lombardia hanno tenuto referendum consultivi per chiedere ai cittadini se condividono il progetto di ottenere l’autonomia su 23 materie. In Veneto i sì sono stati superiori al 98 per cento mentre in Lombardia i consensi sono stati leggermente inferiori (95,7 per cento). La richiesta di autonomia (su 15 materie) è stata fatta, senza tenere il referendum, anche dall’Emilia-Romagna
Dopo il responso popolare, è iniziata la fase della contrattazione con il governo. L’avvio del procedimento, a cui partecipano le tre regioni interessate, è avvenuto con l’esecutivo presieduto da Paolo Gentiloni. Poi, la partita è finita sul tavolo di Erika De Stefani, esponente del Carroccio, nominata ministro con una delega ad hoc proprio sulle Autonomie. La conclusione dell’istruttoria è attesa per la fine di gennaio
2
Leghista Erika De Stefani, 47 anni
I prossimi mesi dovrebbero essere decisivi. Entro la metà di febbraio, infatti, dovrebbero essere definiti i tempi per la firma dell’intesa tra le Regioni e il governo. In primavera, al più tardi entro l’estate (ma c’è sempre l’incognita di quel che succederà dopo le elezioni europee), sarà presentato in Parlamento un disegno di legge ad hoc. Il voto definitivo di Camera e Senato è atteso per l’autunno
3
Autonomia, Zaia avverte i 5 Stelle «Se avete idee migliori ditele» A Fraccaro replica: legge delega? No, qui si parla di articolo 116 della Carta
❞ Vanno fatte salve la coesione nazionale e la tenuta dei conti
Riccardo Fraccaro
❞ Il ministro chiarisca qual è il significato delle sue parole
Luca Zaia
Sull’autonomia regionale, emblema leghista, continuano le proteste del Movimento 5 stelle. Il mese scorso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato a firmare il 15 febbraio l’accordo sull’autonomia del Veneto, primo passo per poi proseguire con un nuovo trasferimento di competenze anche a Lombardia ed Emilia-Romagna. Ma ieri i grillini sono tornati in battaglia. In un’intervista alla Stampa, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha commentato così la richiesta veneta di maggiore autonomia su 23 materie e di risorse superiori: «Sicuramente la legge delega proposta da Zaia non è la strada migliore. Come governo del cambiamento stiamo facendo un lavoro senza precedenti sul tema. Il M5S è da sempre a favore dell’autonomia perché avvicina le decisioni ai cittadini. Naturalmente vanno fatti salvi i principi della coesione nazionale e della tenuta dei conti pubblici che sono alla base di ogni meccanismo di compartecipazione tributaria». La senatrice Paola Nugnes, poi, ha risposto a una lettera che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aveva scritto 3 giorni prima ai cittadini del Sud. «L’Italia è una e indivisibile», comincia la Nugnes, insistendo anche sul riROMA
Il caso di Fiorenza Sarzanini
Chi è
● Elisabetta Trenta, 51 anni, docente universitario, in quota M5S, dall’1 giugno scorso è ministra della Difesa
ROMA Quando ha scelto il con-
sigliere giuridico la ministra della Difesa Elisabetta Trenta non ha rispettato né la procedura di controllo, né la legge. È questa l’accusa della Corte dei conti che ha bloccato il decreto firmato nel giugno scorso. Il collegio si riunirà nei prossimi giorni proprio per comunicare l’esito della valutazione dopo aver esaminato la replica della titolare della Difesa, anche se appare scontato che si debba arrivare alla sostituzione. E in questo caso il rischio forte per la stessa Trenta è di essere chiamata a risarcire i danni era-
7
In Abruzzo Il comizio
schio di «incostituzionalità» del provvedimento. «Ci eravamo illusi — continua — che ci avrebbe detto qualcosa della proposta che state elaborando alquanto segretamente». Inoltre, con il Centro-Nord che già percepisce «una quota superiore di risorse», ora si vuole «una penalizzazione certa del Sud»: «Sin dall’accordo preliminare del 28 febbraio 2018 tra il governo Gentiloni e la sua Regione si indica che per i fabbisogni standard si deve fare riferimento, oltre che alla popolazione, al gettito dei tributi maturato nella regione. Si pretende che un ricco abbia più bisogno di istruzione e cure rispetto a un povero, che
La senatrice Nugnes «No all’applicazione forzata e incostituzionale della Costituzione»
Sul palco Il vicepremier, ministro dell’Interno, e leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, ieri durante un comizio a Vasto (Chieti)
L’ironiadiSalvini sulbaciamano: «Chenessuno siazzardi...»
«Oggi nessuno si azzardi a baciarmi la mano; anche se le ho lavate prima di venire qua»: ha scherzato con la folla il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Vasto, durante il comizio per le Regionali ricordando quanto successo qualche giorno fa in Campania, ad Afragola (quando un simpatizzante ha improvvisato un baciamano). «Sono stato lì, c’erano migliaia di persone e c’è stato un signore che invece dell’abbraccio, della stretta di mano, della pacca sulla spalla, mi ha baciato la mano — ha ricordato Salvini —. E io che cosa dovevo fare, gli mettevo le dita negli occhi? Due giorni di polemiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA
una scuola di Treviso meriti più fondi di una scuola di Trapani». Zaia replica a Fraccaro negando che si possa procedere con legge delega: «Si parla esclusivamente del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, e quindi di un’intesa che dobbiamo firmare con il governo. Il ministro ci spieghi il significato delle sue parole e, se ha idee migliori, le renda pubbliche». Mentre, per quanto riguarda il Mezzogiorno, dichiara al Gazzettino: «Si riconosca una volta per tutte che il problema non è il Nord che ha avuto di più, ma che qualcuno al Sud vi ha fregato». D. Gor. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«La sua consigliera non ha i requisiti» Trenta bocciata dalla Corte dei conti riali provocati da quella nomina. Una grana per i 5 Stelle che hanno sempre proclamato il rigore nella selezione dei collaboratori e soprattutto l’osservanza delle regole.
ra. Si tratta di una procedura che deve essere svolta subito ma, almeno a leggere la decisione dei giudici contabili, ciò non è avvenuto.
La nomina
La prima contestazione riguarda i tempi. Scrivono i giudici della Corte: «Si rileva la tardività sia della trasmissione (non in linea con le tempistiche delle moderne tecnologie informatiche di inoltro, né compatibile con fisiologici tempi procedurali del controllo preventivo di legittimità) sia soprattutto della nomina, effettuata con decorrenza dal
Era il 20 giugno scorso. Appena insediata, Trenta designa Mariateresa Poli specificando nel provvedimento che è stata «un magistrato ordinario e attualmente è magistrato militare fuori ruolo». La legge impone che il decreto sia trasmesso alla Corte dei conti che deve fornire il visto e dunque concedere il via libe-
Il ritardo
La vicenda ● Elisabetta Trenta ha scelto come suo consigliere giuridico un magistrato militare ● Per la Corte dei conti la scelta è illegittima. Ora la ministra rischia che le sia contestato il danno erariale
giorno stesso del conferimento, richiamando l’attenzione sul fatto che il decreto, titolo che legittima l’esercizio delle funzioni, non può esplicare — salvo eccezionali ragioni di urgenza, da motivare in modo specifico — effetti prima dell’apposizione del visto».
I requisiti
Ma la colpa più grave imputata alla ministra è quella di aver designato una persona che non poteva ricoprire quell’incarico perché è la legge a vietarla. Nelle «osservazioni» i giudici evidenziano infatti che proprio perché si tratta di un magistrato militare «non possiede i requisiti professionali e di carriera tassativamente richiesti dalla legge secondo cui il consigliere giuridico deve essere scelto tra i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati dello Stato, consiglieri parlamentari, nonché docenti universitari e avvocati». Spiegano che «un magistrato militare è sottoposto al controllo del ministro della Difesa e dunque non può essere il consigliere perché la
sua posizione di soggetto “vigilato” attenua, se non preclude, la sua necessaria indipendenza rispetto al ministro». E dunque comunicano di aver deciso di «trattenere il decreto in attesa dei chiarimenti che l’amministrazione vorrà eventualmente fornire, avvertendo che decorsi 30 giorni si procederà allo stato degli atti».
Il danno erariale
In realtà la delibera è del 18 dicembre e dunque i 30 giorni sono trascorsi, ma la replica dal ministero non sembra aver confutato le contestazioni perché si appella al fatto che Poli è stata magistrato ordinario, dunque ha i titoli. Nei prossimi giorni è attesa la decisione della Corte dei conti e se sarà confermato che la nomina è illegittima potrebbe aprirsi una pratica per il conteggio dei danni erariali che riguardano sia i compensi versati, sia gli eventuali benefit di cui gode il consigliere giuridico. fsarzanini@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA
9
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 LA TRIBUNA
HANNO DETTO
Silvano Piazza
Giovanni Zorzi
Angela Colmellere
«Il nord perde ancora una volta, tutta la manovra finanziaria ci penalizza. Salvini ha tradito l’autonomia e la Lega ha abbandonato i suoi elettori».
«Per compensare il reddito di cittadinanza e Quota 100, il governo ha tagliato la spesa corrente dei Comuni e gli investimenti sulle infrastrutture».
«Adesso che i soldi vengono dati a tutti e quindi anche al nord penso sia un successo. Con l’autonomia andrà ancora meglio per noi veneti».
La guerra per le risorse
Una protesta dei sindaci trevigiani: 40 Comuni hanno chiesto e ottenuto un ricalcolo delle risorse del fondo di solidarietà, ma la differenza a loro favore non è ancora stata erogata dal ministero
partito democratico
soldi ai comuni con meno di 20 mila abitanti
«La manovra affossa il nord Leghisti traditi da Salvini»
«Criteri ingiusti e a rischio ricorso Legge da fermare»
Elettori leghisti traditi dal loro partito: il Pd spiega così i criteri di distribuzione dei fondi d’investimento pubblici, che penalizzano la Marca a favore di altre Regioni del sud. «Sì, la legge vale Comune per Comune ed è uguale per tutti, ma a penalizzare il nord ancora una volta è la finanziaria tutta, con annessi e connessi» sottolinea Silvano Piazza, sindaco di Silea, «Salvini ha tradito l’autonomia, la sua Lega non ha niente a che fare con le istanze del territorio. Ci sono molti sindaci della Lega in buona fede, ma dovrebbero prendere atto di questo. La riforma doveva essere sulle tasse locali». Secondo Piazza il vero sconfitto è ancora una volta il nord: «Che governasse la destra o la sinistra, ci abbiamo rimesso noi. La Lega, però, in questi anni non ha fatto che parlare di autonomia e di federalismo. Mi sembra chiaro, al contrario, che adesso il vero progetto di Salvini sia prendersi i voti del sud sacrificando le legittime aspirazioni dei trevigiani e dei veneti». Di tradimento della Lega verso i suoi elettori parla anche Giovanni Zorzi, segretario provinciale Pd: «L’intera manovra prevede una stretta pesante sulle capacità di spesa corrente dei Comuni. Ma la Lega in questo periodo storico è interessata solo alle battaglie di propaganda. Per compensare reddito di cittadinanza e Quota 100 si tagliano la spesa corrente e gli investimenti sulle infrastrutture. Con questo modo di fare si sono compromessi i margini di crescita di un territorio». —
Interrogazione di Baratto sugli stanziamenti per le opere Da Re: «Parametri da rivedere, ma è un primo passo» Investimenti pubblici per i Comuni sotto i 20 mila abitanti: ai trevigiani vanno 9,83 euro per abitante, ai catanzaresi (per esempio) 36,5 euro. La matematica è la miglior alleata degli amministratori leghisti: «Smacco al Nord? Macché, è una distribuzione di risorse per fascia demografica, il fondo si calcola Comune per Comune e non su base provinciale» rispondono i primi cittadini del Carroccio, anche se poi Toni Da Re, segretario nazionale, concede: «Ci saranno le giuste mitigazioni, si potrà intervenire più avanti». Chi non va per il sottile è Raffaele Baratto, parlamentare di Forza Italia, che chiede di bloccare il provvedimento per scongiurare il rischio ricorsi. IL CASO IN PARLAMENTO
Baratto ha presentato un’interrogazione parlamentare sulle modalità di distribuzione dei fondi. «La matematica non mente, questi numeri dovranno essere spiegati» afferma Baratto, ex sindaco di Pederobba, «chi ha elaborato questi criteri, come li ha redatti? Se la nostra provincia è tra le prime contribuenti italiane, perché veniamo sempre messi in coda quando si tratta di prendere? Se i criteri dovessero risultare iniqui e vi-
silvia rizzotto, zaia presidente
«Con la manovra scuole sicure prossimo passo l’autonomia» «Il governo assegna 400 milioni ai Comuni per la sicurezza ma c’è qualcuno che trova motivo per polemizzare. Dov’erano questi agitatori di folle quando Renzi finanziò il Decreto 80 euro, mancetta elettorale, anche con tagli ai fondi dei Comuni?». Risponde così la capogruppo Zaia Presidente in Consiglio regionale Silvia Rizzotto alla polemica sulle
risorse assegnate dal governo a tutti i Comuni sotto i 20 mila abitanti. Nella Marca arriveranno 6 milioni per mettere in sicurezza scuole e strade dei Comuni beneficiari, un terzo rispetto a quelli che spettano a Catanzaro. È il criterio scelto dal governo gialloverde che, applicato in modo oggettivo e considerato su scala provinciale, penalizza i trevigiani, come lamentato
da alcuni sindaci. Ma Rizzotto ribadisce l’utilità della misura introdotta: «È davvero avvilente e sconfortante la polemica di qualche sindaco sulle risorse trasferite ai Comuni. Primo, perché si tratta di soldi anche per la messa in sicurezza degli edifici pubblici: se qualcuno aspetta che si ripeta un’altra San Giuliano faccia pure, ma noi siamo persone per bene e se serve per la si-
Silvia Rizzotto, Zaia presidente
Raffaele Baratto (Forza Italia) e Toni Da Re (Liga veneta)
ziati, ogni sindaco avrebbe il dovere di impugnare la norma, prima di tutto per rispetto dei propri cittadini. Ricordo che quando Di Maio venne qui qualche tempo fa dichiarò che l’autonomia sarebbe arrivata per Natale. Siamo quasi a carnevale e oltre a non intravedere la firma di un accordo sull’autonomia veniamo beffati nella ripartizione dei fondi governativi». LA LEGA
I primi cittadini - e parlamentari leghisti - Sonia Fregolent (Sernaglia) e Angela Colmellere (Miane) si sforzano di trovare il bicchiere mezzo pieno: «I Comuni del sud sono più grandi purtroppo di quelli del nord» afferma Colmellere, «solitamente il governo finanziava solo i comuni non virtuosi. Ora i contributi si fanno a tutti. Questo è
un cambiamento storico, e per noi veneti andrà ancora meglio con l’autonomia». Sulla stessa linea Fregolent: «Certo, si può sempre fare meglio, ma registriamo che questo governo, con mosse come questa, ha accentuato l’attenzione verso gli enti locali». Qualche perplessità arriva da Toni Da Re, segretario nazionale Liga veneta: «Così come non si potevano fare tagli lineari, così non si possono fare ripartizioni lineari. La manovra è stata fatta in velocità, ma prima soldi ai Comuni non ce n’erano, adesso sì, è un primo passo. Ci saranno le giuste mitigazioni da fare. In ogni caso la manovra dà la possibilità di spendere gli avanzi di amministrazione, e questi sono soprattutto nei Comuni del nord». — A.D.P.
curezza dei bambini, ben venga». Oltre a ricordare la tragedia del crollo della scuola a Campobasso, Rizzotto sottolinea come il governo abbia «invertito la rotta. Tra i sindaci che parlano di elemosina c’è chi ha militato per anni nel Partito Socialista, che per decenni ha governato senza risolvere il problema infrastrutturale e votando per anni contributi a pioggia per il meridione». Secondo Rizzotto «dobbiamo piuttosto verificare che le risorse vengano spese bene. La miglior risposta per chi si scandalizza, dopo essere rimasto per anni in silenzio, si trova nell’autonomia delle Regioni». — Maria Chiara Pellizzari
Cronaca 15
IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 21 Gennaio 2019
LAPOLEMICA. Ilgovernatorerisponde aidubbidel ministroFraccaro
Duelloautonomia Zaiadifendel’iter «È costituzionale»
Dopolecontestazioni delCovepa
CantierePedemontana «L’Ivanonsaràuncosto» MercoledìilricorsoalTar
Ilrappresentantepentastellatohacriticato labozza «Non è la strada migliore per competenze e risorse» Lareplica: «Prontada mesi,dopo un grande lavoro» Alessia Zorzan
«Replico al ministro Fraccaro con serenità e con spirito costruttivo, perché da una sua dichiarazione nella quale afferma che “sicuramente la legge delega proposta da Zaia non è la strada migliore per garantire competenze e risorse” è difficile ricavare un’interpretazione autentica. E comunque lascia perplessi». Il tema è sempre quello dell’autonomia e la puntualizzazione arriva direttamente dal governatore del Veneto Luca Zaia in risposta alle affermazioni del ministro per i Rapporti con il Par-
lamento Riccardo Fraccaro rilasciate durante un’intervista a La Stampa. Il rappresentante del Movimento 5 Stelle, in riferimento alle rivendicazioni del Veneto in materia di autonomia ha precisato come: «Se si potrà fare dipenderà dalle intese complessive, sicuramente la legge delega proposta da Zaia non è la strada migliore per garantire competenze e risorse. Come governo del cambiamento stiamo facendo un lavoro senza precedenti sul tema. Il M5S è da sempre a favore dell’autonomia perché avvicina le decisioni ai cittadini. Naturalmente vanno fatti salvi i principi del-
“
Sepensa aqualcos’altro lodicaperrispetto diduemilioni emezzodiveneti LUCAZAIA GOVERNATOREDELVENETO
la coesione nazionale e della tenuta dei conti pubblici che sono alla base di ogni meccanismo di compartecipazione tributaria». Rapida la replica di Zaia, consapevole che quello dell’autonomia è tema sempre più caldo. «Prima di tutto la legge delega non esiste precisa il presidente -. Qui si parla esclusivamente del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, e quindi di un’intesa che dobbiamo firmare con il Governo di cui lui è un illustre rappresentante, il quale, peraltro, ben conosce il valore e il significato dell’autonomia, vivendo ed essendo stato eletto in un territorio come la Provincia Autonoma di Trento». «Devo pertanto dedurne che se, parlando di legge delega, il Ministro si riferisce invece all’intesa si sappia che quest’ultima è pronta da mesi, dai primi di ottobre, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dal ministro Stefani che l’ha consegnata al premier Conte. Una bozza
Lavoriincorso nel cantiere dellafuturaPedemontana. ARCHIVIO DallaRegione,per vocedella strutturadiprogettodellaSpv, direttadaElisabettaPellegrini, arrivaancheunarisposta alle dichiarazionidel Covepa-Coordinamento venetoPedemontana alternativainmerito al“Terzo attoconvenzionale(Tac)” per la realizzazioneegestione della superstrada.«Pare cheil Covepaabbiapersoqualche puntatadellavicenda - èla replica-.La Regionedasubito haipotizzatola necessità di doverpagarel’Iva sia sul canonedidisponibilità ma anchedidoverlaincassare sui pedaggi.Pertanto èsubito emersochiarochel’IVA avrebbepotuto essere annullata,considerato chele duesommein baseallestime si eguagliano.Dunque l’Iva, nel
casodellaPedemontana, perla Regionenonsarà uncosto, sarà “passante”,comeper unaazienda privata».Occhi anchesui ricavida traffico.«La Regionenonha aumentatole stime, bensì abbassatotaliprevisionia 27.000 veicoli/giorno rispetto agliiniziali previsti33.000veicoli/giorno.Si trattaovviamentedi stime, verificabilisolamenteadopera ultimataeposta inesercizio. Cortedei ContieAutorità anticorruzionenon hannorilevato nullariguardo».Infineun riferimentoai ricorsiinatto, dato chemercoledìal Tarsi discuterà quellopresentatodal gruppo SaliniImpregilo(contro l’affidamentoal consorzioSis).«Il Tarnonpotràcomunque fermare Pedemontana,equindi il Comitato nonpotràesseresoddisfatto». © RIPRODUZIONERISERVATA
SOLIDARIETÀ. Ilgesto raccontato da una baristadi piazza deiSignori edalle“penne nere”
La generosità di una scolaresca per piantare alberi in Altopiano Unaclassedelle elementari harinunciato allepaghettee allemance Roberto Luciani
Problema: se venti bambini mettono 1.104 monetine del valore di un centesimo in una cassettina per le offerte, quanti euro alla fine vi depositeranno? Risposta: 11 euro e 4 centesimi. Pochi? Macché, tantissimi e non solamente per la quantità in sé. Lo ha verificato di persona Sonia, titolare di un bar in piazza dei Signori, che poco prima dello scorso Natale si è vista improvvisamente invadere il proprio locale da una gioiosa e festosa scolaresca delle scuole elementari, composta da bambini e da bambine di 7 e 8 anni, accompagnata dalla propria maestra per fare il proprio dovere di cittadini del capoluogo. Mentre racconta la circostanza, una delle numerose iniziate organizzate immediatamente per aiutare l’Altopiano di Asiago flagellato pesantemente dal maltempo, alla barista vengono ancora i lucciconi: «Io, come altri 32 locali del centro storico, abbiamo portato avanti la raccolta di fondi assieme agli alpini di Vicenza per piantare nuovi alberi sulle nostre montagne al posto di quelli abbattuti dal vento e dal maltempo a no-
Alcunibambini contribuiscono alla raccoltadi fondiper aiutarel’Altopiano colpito dalmaltempo. LUCIANI
Lacifra
11,4
GLIEURO RACCOLTI DAIBIMBIDI 7E8ANNI
Ibambini diuna scuola elementarehanno donato leloro paghettee mance lasciandoleinun bar di piazzadei Signori.
vembre. Abbiamo una piccola cassetta per i clienti e, il giorno dopo l’uscita dell’articolo del giornale che annunciava l’iniziativa, ho avuto la sorpresa di questa visita. Uno spettacolo, mi creda. Tutti in fila per mettere le loro monetine, le loro “paghette”, nel nostro salvadanaio. Ero così estasiata e commossa che ho dimenticato di chiedere chi fossero, da quale scuola elementare provenissero».
La commerciante posegue: «Sono rimasta incantata a guardarli, mi sono goduta le loro espressioni convinte, di piccoli adulti, tutti felici di poter aiutare a piantare altri alberi. Ho avuto la fortuna di vivere in prima persona la magia del Natale». Felice, la signora ha poi telefonato alla sezione Ana di Vicenza “Monte Pasubio”, organizzatrice assieme agli esercenti di Confcommercio, della campagna di sensibilizzazione.
Il22 ottobre del2017ilreferendum perl’autonomiadelVeneto
d’intesa che deriva da una nostra proposta, comprensiva delle 23 materie che la costituzione prevede. Se Fraccaro, dalla sua autorevole posizione, fa queste affermazioni, significa forse che ha in mente qualcos’altro e se questo qualcos’altro è un’autonomia ancora più forte, meglio che lo dica subito o mai più, anche per rispetto all’impegno di tutti quelli che su questo progetto hanno lavorato: il nostro, quello dei ministri, in primis del ministro Stefani, e soprattutto di quasi due milioni e mezzo di veneti che sono andati alle urne per pre-
tendere l’autonomia e che stanno guardando con ansia e apprensione all’esito di questa storica iniziativa». «Se Fraccaro - conclude Zaia - intende dire che si può modificare la Costituzione, inserendo dopo le parole Trento e Bolzano anche la parola Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, dando così a tutti la piena autonomia che possiedono Trento e Bolzano, è bene che sappia che questa proposta io l’ho fatta in tempi non sospetti e quindi sono sempre qui ad aspettarla a braccia aperte». • © RIPRODUZIONERISERVATA
LA FUNZIONE. Domani al Patronato Leone XIII «Recatomi al bar – sottolinea il coordinatore Ezio Simonelli – ho cominciato a contare quel piccolo tesoretto e le assicuro che è venuto un coccolone anche a me, che pure ho la mia età e ne ho viste tante. Purtroppo questa me la sono persa. Da libro “Cuore” davvero, me la sono fatta raccontare due volte da Sonia». Undici euro che magari peseranno poco nel conteggio complessivo che sarà fatto a fine mese, ma che dal punto di vista simbolico è un tributo bellissimo e inaspettato alle nostre “penne nere”. Sottolinea, infatti, Simonelli: «Siamo molto orgogliosi della stima della gente, che ha donato quel che poteva dicendo sempre “do volentieri perché di voi mi fido”, ma che una maestra e tanti bambini si siano sentiti in dovere di partecipare alla nostra iniziativa, è un attestato di affetto che ci teniamo e personalmente mi tengo stretti». Per la cronaca e nell’attesa di raccogliere ed aprire le scatoline con le offerte, già in cassa più di 500 euro racimolati nelle due uscite della Fanfara storica, che ha cantato la “Stella” tra i negozi di corso Fogazzaro e corso Palladio l’8 e il 22 dicembre. E potrebbe pure non essere finita qui, giacché sono in corso contatti con la Fiera di Vicenza per organizzare un gazebo all’entrata di VicenzaOro 2019, in svolgimento fino a mercoledì. «Stiamo cercando di capire come organizzarci – sottolinea Luciano Cherobin, presidente della Sezione – però è un bel segno di sensibilità ed attenzione». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Una messa inricordo didonDallaVecchia colonnadell’Engim Ilpadre giuseppinoèdeceduto inseguitoaun incidente stradale È ancora vivo il ricordo di don Renzo Dalla Vecchia, il padre giuseppino deceduto in seguito a un grave incidente e che a Thiene ha ricevuto l’estremo saluto in un duomo gremito di gente. Nato a Brendola nel 1944, perché i suoi erano sfollati durante la Seconda guerra mondiale ma vicentino doc (la sua famiglia abitava in via Volta nella parrocchia di San Marco) don Renzo è stato un assiduo discepolo dei giuseppini del Patronato Leone XIII. Da giovane fu capo scout alla “scuola” dei grandi Tullio Dal Ferro e Bruno Tonin. Proprio in questo clima don Renzo maturò la sua vocazione per i giovani, che lo vide presente anche in città negli anni Ottanta come colonna dell’Engim, accanto a tanti studenti che si preparavano al mondo del lavoro. Questo fu il suo campo di un’azione encomiabile, sempre tesa a incarnare il messaggio murialdino di un “bene fatto bene”, in tutte le varie sedi dove fu chiamato a dare il suo apporto prezioso e disinteressato, anche a livello dei vertici nazionali dell’Engim, l’ente nazionale giuseppini del Mu-
PadreRenzoDalla Vecchia
rialdo. E per ricordarlo, per fare tesoro del suo insegnamento di amico, di fratello e di padre, la comunità del Patronato Leone XIII e tanti amici di ieri e di questi ultimi anni, a distanza di una settimana dai funerali, domani alle 20.15 nella chiesa dell’istituto di contra’ Pusterla, si celebrerà una messa di grazie per il suo impegno profuso alla grande famiglia del Murialdo. Sarà un momento contraddistinto pure da alcune testimonianze di forte unità e di partecipazione comune, ancora una volta nel solco della scelta giuseppina. • M.P. © RIPRODUZIONERISERVATA
12
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 LA TRIBUNA
PROVINCIA dell’Ufficio Europa della Regione Veneto.
il 5 FeBBraio una delegazione
Gli enti in missione a Bruxelles Caccia grossa ai contributi Ue Amministrazioni locali e società di servizi batteranno cassa all’Unione Europea Il sindaco Favero: «Ci servono per l’efficientamento energertico e l’e-mobility» MONTEBELLUNA. L'idea era par-
parte otto realtà del territorio che hanno messo assieme le loro esperienze come Ascotrade, ATS Alto Trevigiano Servizi, Contarina, Savno, Piave Servizi, Ater Treviso, Mom Mobilità di Marca, Valpe Ambiente. Ad esse si sono affiancate le Intese Programmatiche di Area Terre Alte di Asolo e Monte Grappa, Terre Alte
tita da Ascotrade, vi si erano aggiunte aziende a partecipazione pubblica, associazioni di categoria e le intese programmatiche d'area che riuniscono un po' tutti i comuni della Marca Trevigiana. E una delegazione di questa rete sarà a Bruxelles il prossimo 5 febbraio per presentarsi e presentare i propri progetti per cercare di accedere ai fondi del programma Horizon 2020 della Ue, un programma finalizzato alla ricerca e all'innovazione che emette sul piatto svariati miliardi di euro capaci di attrarre investimenti dai privati e dagli Stati.
Alla richiesta dei fondi Horizon partecipano anche Mom, Ats, Savno, l’Ater e le Ipa
IL PROGETTO
A Bruxelles presenteranno Tune Veneto, ossia Territory Utilities Network, la Rete di imprese nata meno di un anno fa che mette in rapporto diverse utilities dello stesso territorio unite dalla volontà di “fare sistema” in modo concreto ed efficiente. Ne fanno
L’ingresso della sede della Commissione Europea a Bruxelles
monteBelluna
Controllo del vicinato Al via le adesioni e poi la fase operativa MONTEBELLUNA. Terminato
il primo ciclo di incontri nei quartieri per illustrare in cosa consiste il controllo di vicinato, adesso vengono raccolte le adesioni e poi si faranno altri incontri nei quartieri per dare il via alla fase operativa. Parto lungo quello del controllo del vicinato a Montebelluna, che ha visto il comandante della polizia locale andare di quartiere in quartiere a illustrare le modalità di tale struttura. Tutti i quartieri sono stati
oggetto di riunioni, l'ultima è stata tenuta a gennaio e adesso si passa alla fase di raccolta delle adesioni. In ogni quartiere infatti ci sarà un coordinatore e ci sarà un gruppo di aderenti che effettuerà tale controllo. Che consiste nel tenere gli occhi aperti e segnalare alle forze dell'ordine eventuali situazioni sospette. È questa la fase a cui si lavorerà ora, in modo da avere nel territorio persone che costituiscano una rete in grado
Vittorio Veneto
Pizziolo: «Diversità valore da tutelare» VITTORIO VENETO. Si sono con-
cluse, ieri pomeriggio, le festività in onore del patrono della città e della diocesi, San Tiziano. Al solenne pontificale in cattedrale, presieduto dal vescovo Corrado Pizziolo, hanno partecipato decine di corali di tutta la diocesi. Pizziolo, nominato recentemente presidente ad interim della Caritas italiana, e della pastorale della salute, commentando il vangelo ha sottolineato il valore della ‘diversità’, mentre oggi – ha
Il vescovo Corrado Pizziolo
di segnalare situazioni a rischio. «Nulla a che vedere con le ronde -ci tiene a precisare il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero- si tratta di un servizio diverso da quello che in passato aveva visto delle ronde in giro per le strade. La prima fase informativa ora è stata conclusa e si passerà alla costituzione vera e propria dei gruppi che faranno questo controllo di vicinato, ognuno dei quali avrà un proprio coordinatore di riferimento». E proprio per costituire i gruppi adesso ci sarà un secondo ciclo di incontri nei quartieri. Il controllo del vicinato è già stato attivato in diversi Comuni della Marca, con iniziative di quartiere un po’ a macchia di leopardo. — E.F. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
sottolineato – c’è la tentazione di rifiutarla, di portarla ad essere separazione. La diversità dei doni che – ha precisato – sono finalizzati al bene comune e non per affermare se stessi; non, insomma, come esaltazione della propria identità. Una diversità – ha ancora raccomandato Pizziolo – da valorizzare nella Chiesa, ma pure nella società civile. Pizziolo ha ricordato San Tiziano, vescovo di Oderzo tra il 610 e il 632, che ai suoi tempi ha così valorizzato la diversità per arricchire la comunione che è stato apprezzato perfino dai barbari. Per tutta la giornata di ieri ha funzionato il Parco divertimenti mentre decine di volontari hanno tenuto aperta la pesca di beneficenza. — F.D.M.
Marca Trevigiana, Montello-Piave-Sile e altre associazioni come la Cna, Confartigianato, Israa di Treviso, Fondazione F. Fabbri, Bim Piave Nuove Energie, Bim GSP di Belluno. Insomma un network che copre in pratica tutta la Marca Trevigiana e che il 5 febbraio sarà presentato a Bruxelles con il supporto
L’OBIETTIVO
«Cerchiamo di fare la stessa operazione attuata con Sisus -spiega il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, che farà parte della delegazione che il 5 febbraio sarà a Bruxelles- in modo da poter accedere ai fondi di Horizon 2020. Pensiamo ad esempio alle possibilità del teleriscaldamento negli alloggi e all'efficientamento energetico controllato anche a distanza». E in effetti i progetti che saranno presentati a Bruxelles il prossimo 5 febbraio riguarderanno l’ideazione di sistemi in grado di rigenerare le risorse, la creazione di energia da un rifiuto, la digitalizzazione dei servizi al fine di sviluppare la figura del cittadino che, da consumatore passivo, diventa parte attiva dei processi produttivi, e ancora l’efficientamento energetico degli ed ifici e l’e-mobility, con particolare riferimento alla creazione di quelle infrastrutture necessarie per lo sviluppo della mobilità sostenibile. «Per tanti anni c'è stata in Italia una insufficiente capacità di utilizzo dei fondo europei -aggiunge il sindaco di Montebelluna- con Sisus abbiamo dimostrato di avere le progettualità capaci di utilizzare fondi europei, adesso vediamo di fare la stessa operazione con i fondi Horizon 2020 e il primo passo è proprio quello di presentarsi». — Enzo Favero BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Farra di soligo
Stasera si presenta il libro di Zabotti sul Beato Toniolo Stasera a Farra, alle 20.30, nella chiesetta della Madonna dei Broi, sarà presentato il volume di Marco Zabotti "Giuseppe Toniolo. Nella storia il futuro" (AVE, Roma, 2018). Introduce e coordina il parroco di Farra di Soligo e Soligo, don Brunone De Toffol, delegato vescovile per la pastorale dei pellegrinaggi, del tempo libero e dello sport. Promuovono l'iniziativa la parrocchia e il Circolo Noi di Farra e l'Istituto Diocesano "Beato Toniolo. Le vie dei Santi".
san pietro di Feletto
Pirata della strada rintracciato grazie a Facebook Un incidente stradale si era verificato mercoledì sera verso le 19.10 in via San Michele di Feletto. I proprietari della vettura incidentata avevano lanciato un appello sui social network per rintracciare il conducente dell’altra vettura che, dopo lo scontro, si era allontanato senza accertare le responsabilità assicurative. Dopo l’appello lanciato dai proprietari su Facebook, il responsabile è stato identificato.
cimadolmo
Prende vita l’Innovation Hub incubatore di idee per aziende La struttura ospiterà anche un polo per attività scolastiche Taglio del nastro pure per la rinnovata sede del comando della polizia locale CIMADOLMO. Pubblico delle grandi occasioni ieri a Cimadolmo, all’inaugurazione dell'“Innovation Hub” e della contigua sede della polizia locale intercomunale, rinnovata nelle sale e nelle strumentazioni. Al taglio del nastro, oltre al sindaco Giovanni Ministeri c’erano autorità civili, militari, scolastiche e religiose, tra cui i sindaci Pierina Cescon (Vazzola), Diego Cenedese (San Polo), Sebastiano Giangravé (Ormelle), Ezio Dan (Fontanelle) i rappresentanti di enti sovracomunali tra cui Alessandro Righi (Provincia) e Sonia Brescacin (Regione). «L’Innovation hub è la prima struttura del genere in Italia e in Europa, a servizio di studenti e cittadini. Un progetto ideato e realizzato in poco tempo. In futuro si capirà l’importanza di questo innovativo polo tecnico-scolastico», ha spiegato il sindaco Ministeri. La struttura ospita laboratori scolastici e sale da adibire a corsi per studenti e adulti, nonché “l'Innovation hub” incubatore d'idee per le attività produttive (centro gestito da iXitaly con piattaforme rivolte a start-up e imprese), insieme alla sede dell'Isti-
La cerimonia del taglio del nastro ieri a Cimadolmo
tuto Europeo per lo sviluppo tecnologico (Iest) che collabora con l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la Commissione Europea. Attivata ieri anche l’interconnessione satellitare, per l'incremento sinergico di “scienza e territorio”, con un laboratorio denominato “Fab Space Lab". L’architetto Paolo Piccin ha spiegato come la struttura sia stata costruita con materiali innovativi, dotata di copertura fotovoltaica, quasi indipendente dal punto di vista energetico (classe 4A), con produzione energetica di circa 13 kw/ora. Con la festa di San Se-
bastiano, è stata presentata la rinnovata sede del comando intercomunale di polizia Locale diretto da Claudio Zuanetti, che con 9 dipendenti opera in 4 Comuni. Grazie alle 70 telecamere installate a presidio del territorio, nel comando convergono i dati attraverso 150 km di fibra ottica. L’intervento d'innovazione tecnologica, frutto di contributi regionali (100 mila euro) e risorse proprie (80 mila), ha contribuito alla netta diminuzione della microcriminalità locale. — Alessandro Viezzer BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
8
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
E mail belluno@corrierealpi.it Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967
soccorso alpino
Il presidente Cnsas si appella alla Regione «Ci servono risorse per le attrezzature» Gli interventi del 2018 sono aumentati del 12 per cento. «Le ricerche di dispersi impegna molti uomini per molti giorni» Raffaele Scottini BELLUNO. Passione e compe-
tenza. «Far parte del Soccorso alpino è alla portata di tanti, non di tutti, ma di chi pratica la montagna e ha la passione per la montagna. Bisogna volerle bene. Mi sono avvicinato così al Soccorso alpino, perché la montagna è dentro di me». Il sappadino Rodolfo Selenati, appena riconfermato presidente del Cnsas del Veneto per il triennio 2019-21, fa un appello ai giovani per entrare a far parte della grande squadra dei volontari. Ce n’è sempre più bisogno, considerando che il numero degli interventi negli anni è aumentato. «Considerando i dati regionali», afferma Selenati, «nel 2018 è stato registrato un più 12 per cento rispetto all’anno precedente (e il 90 per cento degli interventi sono bellunesi). Ma i numeri precisi saranno resi noti quando avremo elaborato tutti i dati». Che numeri ha il Cnsas? «Siamo 750 in tutto il Veneto, 506 a Belluno». Quali sono le problematiche più grandi? «La ricerca persona scomparsa impegna una notevole quantità di persone, su dati che alle volte non sono certi, cioè dove è andato il soggetto e cosa ha fatto, per cui bisogna fare un’anamnesi complessiva. È un lavoro notevole. A livello organizzativo e addestrativo, negli anni ci siamo attrezzati, però è sempre un’incognita, puoi avere fortuna e localizzi subito il soggetto, però alle volte non è così, come è successo purtroppo
Una esercitazione del Soccorso alpino con l’elicottero del 118. A destra Rodolfo Selenati confermato al vertice del soccorso alpino del Veneto
nell’ultimo caso in Nevegal. Il campo della ricerca persona è quello che ha segnato il 2018 e che sta continuando a segnare il 2019. Una volta si stava fuori dalle quattro alle cinque giornate, adesso superiamo le dieci, con una presenza media per ogni ricerca di quaranta-cinquanta persone al giorno, anche settanta-ottanta nelle prime giornate. La ricerca persone è il nostro enigma del futuro, chiamiamolo così. Teniamo presente che siamo volontari, quindi devo ringraziare i volontari per le ore che dedicano». I giovani si avvicinano al Soccorso alpino? «Vorrei fare una sensibilizzazione maggiore, perché ab-
biamo bisogno di giovani che credano nel Soccorso alpino, che vogliano entrarci e che credano soprattutto nel volontariato. Pensiamo di organizzare un convegno mirato sul
Il sappadino Selenati è stato riconfermato nella carica di presidente veneto valore del volontariato. Faccio un appello ai giovani: le porte sono aperte». Che tipo di preparazione serve per entrare? «È necessario sapersi muovere in montagna e avere la co-
noscenza del territorio. Ci vogliono dei requisiti di base sicuri e anche una preparazione fisica adeguata. Bisogna essere iscritti al Cai e serve saper arrampicare da capocordata su quarto o quinto grado. Dico sempre che se devo calarmi per un intervento, devo essere sicuro di chi mi cala. Deve esserci affiatamento nell’équipe che interviene in quel momento nel soccorso. Dobbiamo essere a conoscenza delle manovre e di quello che si fa». Lavorare con l’elicottero è un altro campo? «È un settore specialistico, che segue un determinato percorso formativo per diventare tecnico di elisoccorso». Obiettivi per il futuro?
«Addestramento per farsi trovare sempre più pronti ed efficienti. E la prevenzione all’esterno, partendo dalle scuole. Il messaggio è educare alla montagna». Quali sono le necessità? «Abbiamo bisogno di alcune attrezzature. Per l’equipaggiamento ci vogliono risorse, abbiamo già fatto presente alla Regione alcune richieste, dovremo integrarle, e spero che vengano accolte per dare supporto alle nostre vallate, nei confronti delle quali siamo un presidio. Il Soccorso alpino è diventato veramente un punto di riferimento e per essere all’altezza, oltre alla buona volontà ci vogliono anche le risorse».
L’operato del Soccorso alpino si affianca a quello portato avanti dal 118, che rapporto c’è con il Suem? «La collaborazione è ottimo, abbiamo appena celebra-
«Abbiamo bisogno di giovani che credano nel volontariato e amino la montagna» to i 30 anni di partnership e proseguiremo sulla stessa ottica, insieme a tutti i servizi istituzionali. Lavoriamo per intervenire con la massima celerità, cercando di dare un servizio a chi ha bisogno». —
4
Primo Piano
Lunedì 21 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
I nodi della maggioranza
La sfida giallo-verde riparte da autonomia e referendum
LO SCENARIO ROMA La Lega ha rotto gli argini. Le cautele prima utilizzate da Salvini per salvaguardare Di Maio, il garante del contratto tra gli azionisti di governo, non ci sono più. «Non faremo sgambetti al Movimento 5Stelle ma non ci fermeranno, difenderemo a spada tratta le nostre battaglie e non avremo freni su quelle dei grillini», spiega uno dei “big” del partito di via Bellerio. Il segnale della nuova strategia è quel cartello mostrato l’altro giorno dal ministro dell’Interno al termine del consiglio dei ministri che ha dato il via libera a Quota cento e reddito di cittadinanza. Difesa del primo provvedimento, non del secondo. Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno ha riunito i “big” per definire la tabella di marcia. Due le priorità: legittima difesa e autonomia. Sulla legittima difesa nella prossima conferenza dei capigruppo a Montecitorio si chiederà la corsia d’urgenza: in Aula a fine gennaio e tempi contingentati per arrivare al via libera entro febbraio, come ha spiegato il vicepremier leghista. Tempi più lunghi sull’autonomia: al di là delle trattative in corso – dopo gli incontri della ministra veneta Erika Stefani con i colleghi pentastellati Danilo Toninelli e Giulia Grillo – la guerra tra M5s e Lega è senza quartiere. In ballo il tema delle risorse, delle competenze delle regioni (M5s frena tra l’altro su sanità e ambiente) ma la questione è legata ai numeri parlamentari, considerando il malessere dei pentastellati a palazzo Madama.
Varato il decretone, Lega e Cinquestelle `Il Carroccio: subito la legittima difesa decisi a rilanciare i loro temi-bandiera Pronto il soccorso di FI e contatti grillini-dem `
re il tavolo. Ora i pentastellati, su consiglio del presidente della Camera Fico, hanno accolto tutte le richieste di modifiche del Pd sulla partita dei referendum propositivi. «Fraccaro – argomenta un dirigente leghista – non ci aveva detto nulla. Non si va avanti se continua così...». In realtà anche Di Maio è pronto a puntare i piedi con l’alleato. «Noi – argomentava due giorni fa il capogruppo M5s D’Uva alla Camera – in Quota cento ci crediamo, era nel nostro programma». Peccato che le minacce leghiste sull’iter del reddito abbiano esasperato il clima. E creato nuove tensioni proprio sui prossimi provvedimenti in agenda. Il vicepremier M5s nell’assemblea congiunta convocata oggi con senatori e deputati grillini si troverà di fronte una polveriera pronta ad esplodere. La Lega ha intenzione per esempio di sbarrare la strada alla pdl M5s sull’acqua pubblica. Chiede di non eliminare i privati, di far sì che la gestione sia lasciata a Cda con la possibilità di inter-
LA CONTA Qualora fosse necessario, su entrambe le battaglie leghiste arriverà il sostegno di FI. Non è mancato neanche sulla Tav, visto che – osserva un esponente di peso del Pd – al Senato sarebbe passata la modifica del calendario se gli azzurri avessero firmato il documento dem. Di fronte ad un ritrovato asse Lega-FI, perlomeno a livello parlamentare, M5s ha aperto al confronto con il Pd. Lo ha fatto prima stringendo un accordo tra il ministro Costa e settori dem sulla nomina del parco del Circeo ed è subito arrivato un messaggio della Lega che ha fatto salta-
STASERA ASSEMBLEA CONGIUNTA DI DEPUTATI E SENATORI M5S AD ALTA TENSIONE
LA LETTERA VENEZIA «Caro governatore Luca Zaia, grazie per la sua lunga e appassionata lettera ai cittadini del Sud. È il segno di una presa di coscienza: non si può chiedere l’autonomia rafforzata per un territorio togliendo la parola a tutti gli altri. Ma ci eravamo illusi che ci avrebbe detto e documentato di più». Inizia così la lunga missiva di Paola Nugnes, senatrice napoletana del Movimento 5 Stelle che aveva già dichiarato come lo stop alle autonomie contasse più della tenuta dell’esecutivo gialloverde, in risposta alla lettera aperta diffusa dal governatore del Veneto a sostegno della trattativa fra la Regione e lo Stato. Un’iniziativa a cui aveva fatto seguito sul Gazzettino l’invito di Vito Grassi, presidente di Confindustria Campania, allo stesso esponente della Lega, che suc-
I seggi in Parlamento Maggioranza
316
Totale
345 Lega
125 M5S
220
CAMERA
BRACCIO DI FERRO Maggioranza
161
Totale
167 Lega
58 M5S
SENATO
109
venire subito e di poter gestire un bacino d’utenza fino a 500 mila abitanti. Dubbi tra i parlamentari del Carroccio anche sul previsto taglio degli stipendi parlamentari, anche se Salvini ha deciso su questo fronte di frenare i malpancisti. Così come sulla Tav: alla Camera la Lega si comporterà come ha fatto al Senato, non ci sarà alcun appoggio alla mozione di FI che verrà discussa a fine mese. Su questo punto – così come sulle trivelle – il braccio di ferro si giocherà tra i leader. Con M5s per rispondere all’alleato pronto a rilanciare sul conflitto d’interesse (come reazione alla nuova discesa in campo di Berlusconi), sui temi etici (fine vita), perfino sulla legalizzazione della cannabis ad uso ricreativo (l’intenzione è quella di presentare una mozione) e soprattutto sul fronte giudiziario, ovvero sulla storia dei 49 milioni della Lega. Emilio Pucci © RIPRODUZIONE RISERVATA
La napoletana Nugnes guida la fronda «Caro Zaia, l’Italia è una e indivisibile» cessivamente aveva accolto la proposta di partecipare a un confronto sulla questione.
LE ACCUSE Rivolta al governatore Zaia, la senatrice Nugnes lamenta la mancanza di informazione su un progetto che dal suo punto di vista sarebbe in corso di elaborazione «alquanto segretamente» e di cui il Parlamento dovrebbe
PENTASTELLATA Paola Nugnes
LA SENATRICE CONTRO L’IDEA DI GESTIRE IL GETTITO ERARIALE: «IL PIL DEL NORD DIPENDE SOPRATTUTTO DALLA SPESA DEL SUD»
«prendere solo atto». Ma le critiche non finiscono qui: «Si rivolge ad un Sud, che Lei dice “non ha mai avuto diritto di parola” – prosegue la pentastellata nei confronti del leghista – diritto che mi sembra Lei non sia però disposto a dargli, non aprendo alla discussione sulle autonomie e accelerando inspiegabilmente i tempi di una questione così importante per il paese». Secondo la senatrice «basta guardare agli ultimi decenni per avere ragioni di una penalizzazione certa del Sud». L’accusa a Zaia è di non aver speso una parola sui criteri con i quali si calcolano i fabbisogni e si assegnano i soldi. «L’Italia è una e indivisibile – aggiunge – pur riconoscendo e promuovendo le autonomie locali, attuando nei servizi che dipendo-
no dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adeguando i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento». Nel mirino della parlamentare finisce in particolare la gestione del gettito erariale maturato nel territorio regionale. «Questo significa che per scuola, sanità e le altre ventuno materie per le quali il Veneto chiede l’autonomia – traduce Nugnes – si pretende che il fabbisogno sia maggiore dove c’è più Pil. Cioè che un ricco abbia più bisogno d’istruzione e cure rispetto a un povero». Non si tiene conto, incalza la grillina, che «il Pil del Nord dipende anche e soprattutto dalla spesa del Sud» e che «i princìpi di uguaglianza sono nella Carta per cui Lei sta illudendo i veneti imboccando un vicolo cieco: l’attuazione forzata e incostituzionale della Costituzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Voto-flop in Sardegna: un centinaio di elettori per seggio IL CASO ROMA Forse toccherà a Cagliari segnare il record delle elezioni meno sentite della storia italiana. Alle 19 di ieri si erano presentati solo un centinaio di elettori per ognuna delle 305 sezioni del collegio elettorale di Cagliari che deve scegliere il nuovo deputato maggioritario per sostituire Andrea Mura, eletto il 4 marzo 2018 coi 5Stelle e poi dimessosi. Le schede finite nelle urne alle 19 erano poco più di 30.000 sugli oltre 240.000 elettori chiamati a votare, l’affluenza era dunque del 12%, oltre quattro volte inferiore a quella del quattro marzo della stessa ora. In questi casi gli osservatori dicono, in modo inerziale, che si
tratta di un test per il governo. Non pare finirà così. Non solo per la scarsissima affluenza alle urne che deriva dal modesto interesse dell’elettorato cagliaritano a “mandare a Roma” un buon deputato per meglio tutelare il territorio, ma soprattutto perché le elezioni suppletive sembrano scombiccherate politicamente. Basti dire che fra i quattro candidati che si presentano c’è Daniela Noli, 42 anni, ex dipendente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che rappresenta la coalizione del centro-destra composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Questo nonostante alla Camera, dove la Noli potrebbe essere eletta, la coalizione non esista poiché Forza Italia e Fratelli
d’Italia sono all’opposizione del governo sostenuto dalla Lega. L’anno scorso il centrodestra raccolse il 32% dei voti.
Le primarie
LE CONTESTAZIONI
Pd, guerra di cifre Zingaretti-Martina
Per i pentastellati, che hanno rischiato di non partecipare alla consultazione a causa di un vizio formale contestato al momento della presentazione delle candidature, c’è l’ingegnere ambientale e assessore al Comune di Carbonia Luca Caschili, 46 anni. A Caschili è toccato spiegare agli elettori la sgangherata vicenda del suo predecessore, Andrea Mura, che fu espulso dai 5Stelle poche settimane dopo le elezioni poiché - ma Mura la pensava diversamente - partecipava poco ai lavori della Camera preferendo coltivare la sua
ROMA A due settimane dall’inizio delle convenzioni e a pochi giorni dal termine, previsto per mercoledì, mancano ancora i dati ufficiali sul voto nei circoli delle primarie Pd. Di ufficiale c’è solo la dichiarazione di guerra tra le mozioni che, più o meno provocatoriamente, passano sottobanco i dati dei congressi di circolo alla stampa e al web. Per alcune fonti Nicola Zingaretti sarebbe in testa con il 48,4% (21.976 voti su 45.398), staccando il segretario uscente Maurizio Martina al 33,4% (15.160 voti), Roberto Giachetti
3a37e1bb-1cf5-4861-826f-5b64835effd0
al 13,5% (6.126 voti), Francesco Boccia al 3,3% (1.506 voti), Dario Corallo allo 0,7% (337 voti) e Maria Saladino allo 0,6% (293 voti). Invece per Tommaso Nannicini, responsabile della mozione Martina, le distanze sono ben altre: Zingaretti 44,6%, Martina 40,8%, Giachetti 11,1%, Boccia 2,7%, Corallo 0,4% e Saladino 0,4%. Giachetti punta platealmente il dito contro la commissione che gestisce e garantisce lo svolgimento del congresso che, scandisce, «non ha ancora fornito un solo dato ufficiale».
passione di velista. Ai 5Stelle lo scorso marzo andarono il 38% dei consensi. Il centrosinistra presenta il giornalista sardo Andrea Frailis. Che si presenta per la coalizione Sardegna Progressista per la quale ha dato indicazione di votare anche le formazioni a sinistra del Pd e +Europa. Frailis ha già detto che pur non avendo tessere in tasca se fosse eletto aderirebbe al gruppo parlamentare del Pd. Il centrosinistra ottenne a marzo 2018 il 19% dei voti. L’ultimo candidato è di CasaPound: Enrico Balletto, 45 anni, allenatore di pallavolo e già candidato nell’uninominale al Senato in occasione delle ultime politiche. Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA
V
NUOVA STRADA
Mestre
Il bypass passerà alle spalle del centro abitato e libererà gli abitanti dei condomini fra i due passaggi a livello
Lunedì 21 Gennaio 2019 www.gazzettino.it
mestrecronaca@gazzettino.it
Lavori aggiudicati, Sfmr riparte Il bando, da 120mila euro, è stato vinto dalla Clea `La ditta avrà il compito di realizzare entro il 2020 di Campolongo Maggiore, nota cooperativa edile il collegamento tra Mestre, Gazzera e Cipressina
L’Italia di oggi e di domani dibattito con Cottarelli
FERROVIA E STRADE
L’INCONTRO
MESTRE La gente che vive nella zona della Gazzera è esasperata ma finalmente c’è un primo passo concreto verso la realizzazione dei lavori per completare le stazioni dell’Sfmr, il Sistema ferroviario metropolitano che, come corollario, hanno anche la sistemazione dell’intera viabilità della zona. Dopo che lo scorso ottobre è andato deserto il primo bando per spostare le linee elettriche che interferiscono coi cantieri veri e propri dell’Sfmr e poi poter quindi effettuare i lavori lungo la ferrovia e la nuova viabilità, il secondo è stato finalmente aggiudicato. I lavori per 120 mila euro sono andati alla Clea di Campolongo Maggiore, una delle principali cooperative edili italiane (tra quelle che finanziarono in chiaro la campagna elettorale del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni) e che è anche all’interno del Consorzio di Kostruttiva incaricato dai commissari del Consorzio Venezia Nuova Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, assieme ai consorzi Costruttori Veneti San Marco e Costruzioni Ambiente Restauri e Manutenzioni Venezia, di completare i lavori del Mose con 300 milioni di euro.
ti e agli scheletri delle due stazioni da finire, si aggiungeranno nuovi by-pass stradali per aggirare il centro e portare direttamente in tangenziale attraverso la futura rotatoria sulla curva di via Brendole, la bretella che passerà alle spalle del centro abitato, la nuova strada che libererà gli abitanti dei condomini fra i due passaggi a livello che saranno chiusi definitivamente, il tracciato parallelo alla tangenziale nel “parco del Marzenego” con una rotatoria a metà strada che porterà al parcheggio della stazione Sfmr di via Olimpia e anche alla rotatoria sotto la tangenziale alla Cipressina, utilizzando il ponte sul Marzenego attualmente in uso alla società autostradale Cav. Elisio Trevisan
MESTRE “l’Italia di oggi, l’Italia di domani”. Presente e futuro del nostro Paese saranno l’argomento di discussione di una serata al Novotel, con ospite e protagonista Carlo Cottarelli. Attualità e prospettive che si riassumono in due semplici domande: Come sta il nostro Paese? Guardando al futuro c’è da essere fiduciosi o c’è da preoccuparsi? Il contesto è quello odierno, tra incertezze di fondo e facili entusiasmi: mentre si discute di rapporti con l’Europa e reddito di cittadinanza, di Spread, debito pubblico, crisi e ripresa economica, la politica prova a dare risposte alle attese dei cittadini. Ma queste risposte che conseguenze avranno sul futuro? Rilanceranno il Paese o aumenteranno le difficoltà? La parola agli esperti, quindi. Anzi, all’esperto. È chiaro a questo punto che l’Italia stia attraversando una fase decisiva e Cottarelli, economista e docente universitario, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è uno di quegli esperti in grado di fornire un quadro piuttosto chiaro: già commissario alla revisione della spesa, lo scorso anno, anche se solo per qualche giorno, era stato nominato primo ministro incaricato. Cottarelli parlerà dei problemi aperti e delle strategie da perseguire per ridare sviluppo e slancio al Paese, e lo farà nel corso di un’intervista con Tiziano Graziottin, giornalista e capo dell’edizione di Venezia e Mestre del Gazzettino. L’appuntamento è per giovedì 24 gennaio, alle 20.30, al Novotel di via Ceccherini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
`
APPALTO E LAVORI Dopo la definizione dell’appalto, ci sarà l’avvio dei lavori con i quali Clea, dunque, si occuperà anche di realizzare il primo tassello indispensabile per far ripartire i lavori del metrò di superficie, iniziati nel 2009 e poi abbandonati più volte, in base all’accordo siglato a luglio dello scorso anno tra Regione Veneto, Veneto Strade, Comune e Rfi: entro il 2020 finalmente si unirà il centro di Mestre con la Gazzera e la Castellana fino alla Cipressina. I cittadini, intanto, ignari della positiva conclusione della gara, hanno perso la pazienza perché vedono che tutto è ancora fermo e la loro ultima iniziativa per richiamare l’attenzione sui
RIAPRE IL CANTIERE I lavori per la metropolitana di superficie potranno riprendere a breve
problemi legati alla congestione della viabilità è la lettera di Franco Piccolo, già presidente del Quartiere Gazzera Chirignago, assieme a un nutrito gruppo di residenti. L’hanno inviata al governatore del Veneto Luca Zaia per chiedergli di dare finalmente corso alle promesse e agli accordi, anche perché «l’appendice ovest di Mestre è soffocata da un pesante traffico di attraversamento e i cittadini stanno aspettando da ben 25 anni il
I RESIDENTI INTANTO HANNO MANDATO UNA LETTERA A ZAIA «STIAMO ASPETTANDO IL COMPLETAMENTO DA 25 ANNI»
completamento dei lavori dell’Sfmr sperando che, così, la situazione migliori e diminuisca l’assedio di camion e auto soprattutto nelle ore di punta al mattino e a metà pomeriggio. Oltretutto i cantieri abbandonati all’incuria non fanno altro che peggiorare la situazione ambientale già precaria nella nostra periferia».
L’opera
Cantieri aperti nel 2009 poi chiusi e abbandonati I lavori per la nuova metropolitana di superficie (Sfmr) erano cominciati nel 2009, poi però erano stati interrotti per vari problemi riscontrati con alcune aziende che avevano conseguito l’appalto. I cantieri erano stati abbandonati al degrado.
LA BRETELLA Non a caso i cittadini chiedono di completare al più presto i lavori e rimettere in sicurezza la zona, dato che il programma prevede, oltre a rendere finalmente operative le stazioni della Gazzera e di via Olimpia, le nuove strade che libereranno il quartiere: con 14 milioni di euro al tunnel sotto alla ferrovia per Treviso, ai pochi tratti di by pass della Gazzera già realizza-
Auto si ribalta, Miranese bloccata Gli eletti nel nuovo Consiglio dell’Ordine degli avvocati
INCIDENTE MESTRE Spettacolare incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, ieri sera in via Miranese fra Chirignago e Spinea. Per cause al vaglio della Polizia locale, intervenuta sul posto assieme ai Vigili del fuoco e a un’ambulanza del Suem, verso le 19 una Fiat Stilo si è ribaltata dopo una brusca sterzata per evitare una Fiat Panda che si trovava davanti. Gli occupanti dell’auto finita con le ruote all’insù sono riusciti a uscire da soli dall’abitacolo, contusi ma in condizioni non preoccupanti per i sanitari che li hanno soccorsi. Pesanti le conseguenze per il traffico: fino a tarda sera via Miranese è rimasta chiusa in entrambi i sensi per i soccorsi.
E OGGI IL PRESIDENTE
INCIDENTE L’autovettura capovolta in seguito all’incidente avvenuto ieri sera in via Miranese a Chirignago
Eletto il nuovo consiglio dell’ordine degli avvocati. Ecco i componenti: Federica Santinon, Giuseppe Sacco, Martina Zancan, Fabiana Danesin,Marco Rigo, Graziano Stocco, Cristiana Cagnin, Federico Cappelletti, Tiziana Ceschin, Lorenzo Magrini, Marino De Franceschi, Maela Coccato, Alberto A. Vigani, Arianna Berton, Eraclio Basso, Gaetano Guzzardi, Anna Pericoli, Mario Scopinich, Matteo Giorgi, Luisa Londei, Giovanni Sambo. «Sono convinto che la prossima consiliatura continuerà nel lavoro svolto, auguro loro i risultati che abbiamo avuto finora. Con-
3d9583bc-ec71-4f21-837e-1036285b22c9
tinuerò a fare il possibile per portare avanti anche il nome dell’avvocatura veneta e veneziana nel mio ruolo membro dell’assemblea dell’Ocf (Organismo congressuale forense)», ha commentato l’ex presidente Paolo Maria Chersevani. Il nuovo presidente sarà nominato oggi. Contestualmente è stato eletto anche il Cpo (Commissione pari opportunità), che dall’espressione dei 686 votanti (60 schede bianche e 36 nulle) è emerso sarà composto dagli avvocati: Chiara Santi, Marco Benzoni, Claudia Morosin, Valeria Mazzotta, Giuseppe Dalmartello, Claudia Gottardo, Angelina Zamuner, Mariangela Semenzato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EX PRIMO MINISTRO INCARICATO GOVEDÌ AL NOVOTEL INTERVERRÀ SULLA SITUAZIONE ATTUALE DEL PAESE
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 LA NUOVA
MESTRE
13
In via Terraglio installata un’opera d’arte che raffigura un albero da frutto Ma sono più le critiche che gli apprezzamenti: «Così si buttano via i soldi?»
Nella rotonda spunta la statua che non piace a nessuno IL CASO
Laura Berlinghieri Mestre c'è un nuovo monumento. Si tratta di un albero in ferro di circa tre metri, con frutti colorati, collocato all'interno della rotatoria di via Terraglio, in prossimità della caserma dei vigili del fuoco. Lavori proceduti in maniera piuttosto spedita e terminati venerdì: prima per la costruzione della base in cemento, poi per la collocazione della struttura. Una nuova opera che non è certo passata inosservata agli automobilisti (in quella zona i pedoni si possono contare sulle dita di una mano), che l'hanno accolta come testimonianza dello sperpero di denaro pubblico. Sui gruppi Facebook della città l’opera è stata stroncata: «Per immettersi nella stessa strada, provenendo dal supermercato Auchan, ci sono arbusti di tre - quattro metri che impediscono la visuale della segnaletica stradale e al-
A
La rotatoria sul Terraglio dove è stato installato l’albero da frutto in metallo
Un primo piano dell’albero al centro della rotatoria
tri che superano il guard rail» lamenta un cittadino. «Ho chiamato il Comune chiedendo che venissero tagliati, ma mi è stato risposto che non ci sono soldi. Eppure il denaro per questo albero in ferro si è trovato. Io ho lavorato per il Comune e, per esperienza, posso immaginare che solo per
piazzare la base in cemento siano stati spesi almeno tremila euro». Lamentele piuttosto generalizzate, che hanno trovato uno sfogo nei gruppi Facebook dedicati alla città. «Io prima avrei messo in sicurezza i passaggi pedonali lungo il Terraglio» dice un altro cittadino. «Con l'eccezione di quelli con
ferro un elemento di abbellimento per Mestre. «Perché dobbiamo accettare il "meno brutto" e non pretendere un "bello" semplice e ordinato, come potrebbe essere un'aiuola o un normalissimo albero che non richieda faraoniche manutenzioni?» si chiede un residente. «È ora di piantarla di
questa Mattina
favaro
trasPorti
A Marghera la festa dei vigili urbani
L’addio a Luciana figlia della Resistenza
Nuovi prezzi per Venezia Unica E oggi disagi per lo sciopero
Piazza Mercato a Marghera
Luciana Bellunato
Questa mattina, con inizio alle 9.15 in piazza Mercato, a Marghera, si terranno le celebrazioni per San Sebastiano, patrono della Polizia locale, alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro. All’appuntamento parteciperanno i sindaci dei Comuni della Città Metropolitana con i relativi gonfaloni, accompagnati dai Comandanti e dalle rappresentanze di agenti della Polizia locale. La cerimonia inizierà con l’alzabandiera alla presenza delle massime autorità cittadine e metropolitane. Nel picchetto d’onore saranno presenti i vari reparti della polizia locale e i gonfaloni delle associazioni d’Arma. A seguire sarà celebrata la Messa nella chiesa di Sant’Antonio. —
Saranno celebrati oggi alle 11 nella chiesa di S. Andrea a Favaro i funerali di Luciana Bellunato, scomparsa a 80 anni. Volto noto della Venezia antifascista: suo padre Angelo "Bepi" fu partigiano della brigata Ferretto. Angelo Bellunato era tra i partigiani più attivi della zona. Organizzò due azioni, nella caserma dei carabinieri di Favaro e in quella di Mestre, prendendo armi e munizioni da portare in montagna. Il 2 settembre '44 fu costretto alla clandestinità: a Vittorio Veneto. Finita la guerra, la signora Luciana trovò lavoro all'ospedale Umberto I: prima come infermiera, poi come tecnico di radiologia. A metà degli anni '70 si reinventò come commerciante, aiutando il marito Giorgio. — L.B.
Salassata sui trasporti. Sono entrati in vigore ieri i nuovi prezzi di emissione della carta «Venezia Unica»: tessera che consente di usufruire di tariffe agevolate per la navigazione (1.50 euro a corsa contro i 7.50 euro per i non possessori della tessera). Prezzi che risultano invariati per i residenti nel Comune di Venezia, che continueranno a pagare 10 euro per l'attivazione della tessera, ma che subiscono un aumento del 100% sia per i residenti nella
il semaforo o in cui è presente l'isola pedonale, ogni volta che qualcuno prova ad attraversare la strada rischia di essere investito e di sera non si vede niente». Questioni economiche, di priorità ma anche meramente estetiche: sono veramente poche le persone che individuano in quell'albero in
Regione Veneto che per i residenti fuori Regione. Per i primi si è passati dai 20 ai 40 euro, per i secondi dai 50 ai 100 euro. Un netto cambiamento che è stato reso necessario da quanto stabilito in una delibera della Giunta Comunale del 22 novembre 2018. Ancora, chi risiede nella città metropolitana di Venezia dovrà pagare 20 euro: prezzo che fino a un paio di giorni fa era esteso a chiunque risiedesse nella Regione. Le tariffe rimangono invariate invece per gli
studenti che non abbiano più di ventisei anni e il cui istituto scolastico o università abbia sede nel Comune: questi dovranno pagare 20 euro. Nel complesso, aumenti decisamente netti che hanno immediatamente (e comprensibilmente) scatenato le polemiche di chi li subirà, accompagnate da richieste di spiegazioni sul motivo di un aumento «verticale». La tessera continuerà ad avere una durata di cinque anni. I prezzi differenziati devono ritenersi vali-
trattare Mestre come la città in cui persone di cattivo gusto fanno quello che vogliono e tutti sono costretti ad accettare di avere davanti agli occhi qualsiasi schifezza». Infine, una provocazione: «Ma con tutti gli alberi veri che vengono abbattuti, c'era proprio bisogno di un orrore simile?». —
di unicamente per l'attivazione dei servizi di navigazione, mentre la tariffa per il servizio automobilistico di terraferma è di 10 euro (prezzo unico). Da segnalare, però, che il biglietto urbano per autobus e tram viene venduto sempre a 1.50 euro, indipendentemente dal fatto che chi lo acquisti possieda o meno la tessera. Tante polemiche destinate a crescere oggi, possibile nuova «giornata nera» per i trasporti a Venezia. Diverse categorie sindacali, infatti, hanno indetto uno sciopero del personale dei servizi di navigazione, automobilistici e tranviari e dei controllori, dalle 10 alle 13. Quanto al settore di navigazione, non saranno garantiti i servizi minimi di collegamento. Il People Mover, invece, sarà regolarmente operativo. — L.B.
CONSORZIO VENEZIA NUOVA Avviso di proroga termini Codice Unico di Progetto (CUP) D51B02000050001 CIG: 7730387528 Si rende noto che con provvedimento prot. 308 del 10.01.2019 il Responsabile del Procedimento di Gara ha disposto di prorogare al 31.01.2019 ore 13:00 il termine ultimo per la presentazione delle offerte della gara “Procedura aperta per l’affidamento di un appalto misto (servizi e lavori con prevalenza di servizi) avente ad oggetto la manutenzione delle paratoie della bocca di Lido Treporti”, pubblicata sulla GUUE 2018/S 242553736 del 15.12.2018, sulla GURI n. 148 V Serie Speciale del 19.12.2018, già previsto per il giorno 14.01.2019. Venezia, 21.01.2019 CONSORZIO VENEZIA NUOVA Prof. Francesco Ossola
Provincia 27
L'ARENA
Lunedì 21 Gennaio 2019
LEGNAGO. Mercoledì conferenzaperdiscutere delle criticitàdovute alla carenzadi figuremediche professionali emancati investimenti,soprattutto peril futuro
OspedaleMaterSalutis, vertice antitagli IlConsigliocomunaleloconvoca inmunicipio: nonostantele rassicurazioni dell’Ulss9 edegliamministratori veneti,si chiedequale ruolo avrànella sanità regionale Fabio Tomelleri
Vertice in municipio a Legnago per scongiurare tagli ai servizi sanitari e il depotenziamento dell'ospedale cittadino. Il Consiglio comunale, in maniera unanime, ha deciso di mobilitarsi a difesa del polo sanitario della Bassa. Tutto ciò, in vista delle nuove schede ospedaliere che dovranno essere adottate da Venezia nei prossimi mesi. L'operazione «salva-ospedale» è decollata nonostante le rassicurazioni fornite nei mesi scorsi sia da parte dell'Ulss 9 che dagli amministratori regionali sugli investimenti previsti al Mater Salutis, che serve non solo i 154mila residenti dei 25 Comuni dell'ex Ulss 21 ma anche gli abitanti dei territori limitrofi. Alla conferenza, che si svolgerà in sala consiliare dopodomani alle 17, accanto al sindaco Clara Scapin, agli assessori ed ai consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti, interverranno Flavio Pasini, presidente della Conferenza dei sindaci e primo cittadino di Nogara, e Toufik Riccardo Shahine, portavoce del neonato Comitato per la difesa dell'ospedale Mater Salutis. Di quest'ultimo sodalizio civico fanno parte pure i consiglieri comunali Giorgio Colturato e Giuliana Mantovani per la maggioranza, oltre a
L’accettazionee lasala d’attesadell’ospedaleMater Salutis di Legnago
Maurizio Raganà e Luca Gardinale dell'opposizione. La riunione tratterà le criticità del Mater Salutis accentuatesi nell'ultimo anno, come la cronica carenza di medici che rallenta l'attività di alcuni reparti e le liste d'attesa troppo lunghe per visite e prestazioni. L'incontro a Palazzo de' Stefani è scaturito dall'ordine del giorno, votato all'unanimità dall'assemblea civica lo scorso 18 dicembre, a difesa del polo cittadino e, più in generale, dei servizi gestiti dall' Ulss 9 nel capoluogo, tra cui lo sportello Spisal cittadino.
Uno degli obiettivi concordati dai consiglieri in assemblea è quello di convocare, nei prossimi mesi a Legnago, i vertici dell'Ulss 9 e i referenti della sanità regionale e statale per un Consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza. Nel corso del tavolo di mercoledì, dunque, verranno definiti i quesiti che saranno sottoposte alle personalità che saranno invitate a parlare in assemblea civica, tra cui il direttore generale dell'Ulss 9 Pietro Girardi, il governatore Luca Zaia o un suo rappresentante e il neo sottosegretario
alla Sanità Luca Coletto. Sulle criticità del polo della Bassa, Scapin rimarca: «Vogliamo sapere quale ruolo avrà il nostro ospedale con la nuova programmazione regionale, visto che sono necessari investimenti in strumentazioni tecnologiche e strutturali, mentre per alcune specialità ci sono attese lunghe, così come sono da regolare gli accessi al pronto soccorso. Inoltre, la cronica carenza di figure mediche professionali, come gli anestesisti, costringono interi reparti, tra cui chirurgia e ortopedia, a dimezzare l'attività. Con il conseguen-
SORGÀ. Secondo colpomesso asegno indue anni, semprealsabato,nella ditta Rossi&Martini
Furtodiattrezziperidraulici in un capannone di Bonferraro
te spreco di risorse e l'accentuazione delle fughe dei pazienti verso altre strutture, sia pubbliche che private». Conclude la prima cittadina: «Solleciteremo Ulss e Regione a fornirci delucidazioni sull'attivazione delle nuove aggregazioni dei medici di base (Aft), visto che in città ne saranno previste due, rispettivamente a sinistra e a destra dell'Adige. Temiamo purtroppo che a Venezia diventino effettivi i tagli le risorse per questi progetti. Lasciando nella Bassa una copertura del servizio a macchia di leopardo». •
Brevi
Numerosi e costosi attrezzi per idraulici sono stati rubati sabato sera in un capannone della zona industriale di Bonferraro, in via Marco Biagi. A subire il furto la ditta Rossi &Martini che si occupa di impianti termosanitari e idraulici. «Ho ricevuto l’allarme sul cellulare esattamente alle 19.32», racconta Carlo Martini uno dei titolari della ditta della frazione di Sorgà, «e sono subito accorso nel giro di pochi minuti, visto che abito a Castel d’Ario, nel Mantovano, ma a soli tre chilometri dal capannone». Quando Martini è giunto sul posto i ladri se ne erano già andati mentre l’allarme continuava a suonare. Per entrare hanno prima tagliato la rete di recinzione sul retro e forzato una porta, sempre sul retro del capannone. Da qui hanno asportato in pochi minuti pinzatrici, trapani e altri attrezzi per un valore che si aggira sui 6-7 mila euro. «Sicuramente erano in più persone vista la rapidità con cui hanno agito oltre al fatto che alcuni degli attrezzi ruba-
ARCOLE LADOTTORESSARENSI PARLA DELL'ALZHEIMER Oggi alle 15, nella sala civica Mons. Socche, la dottoressa Clara Rensi parlerà della malattia dell'Alzheimer all'università del tempo libero. Z.M.
ti pesano anche oltre mezzo quintale», osserva ancora Martini. LADITTA è stata oggetto di un
altro furto avvenuto nel luglio del 2017 quando, sempre di sabato e addirittura nel pomeriggio, rubarono anche una Wolkswagen Passat familiare, parcheggiata all’interno del capannone, sulla
quale caricarono minuteria idraulica di rame ma anche cinque martelli pneumatici, pinzatrici e altri attrezzi molto costosi per un valore complessivo di circa 30 mila euro. «Ancora una volta ci hanno fatto visita di sabato perché è il giorno in cui la zona industriale è deserta. Non sappiamo più come difenderci dai
ladri», aggiunge amareggiato il derubato. «Ora vedremo di installare anche degli allarmi perimetrali che, una volta scattati, dovrebbero darci il tempo di intervenire prima che i ladri entrino nel magazzino». Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Nogara per i rilievi del caso e raccogliere la denuncia. •
Peril ciclo«Incontri d’autore», oggia San BonifacioMarco Malvaldipresenta il suoultimo libroLamisuradell’uomo (edizioniGiunti),alle 20.45 nellasalacivica diVillanovain piazzaSan Benedetto(la sala sitrova all’internodellacorte a fiancodell’Abazia,ingresso dal cancello).Malvaldi,chimico, ha esorditonel2007per Sellerio conLabriscola incinque,primo degliormai settevolumi dedicatiai «vecchiettidel BarLume»,divenuti nel2013 ancheunafortunata serie televisivasuSkyambientataa Pineta,immaginaria località dellacosta toscanamainrealtà MarcianaMarina,all’isola d’Elba.Unsuccesso cheha spintogli abitanti delpaese elbanoascrivere sul cartello d’ingresso«MarcianaMarina Pineta».MaMalvaldi hHa pubblicatoinoltrei romanzi Odoredichiuso (Premio CastiglioncelloeIsola d’Elba-RaffaelloBrignetti), Milionidimilioni,Argento vivo, Buchinellasabbia, Labattaglia navale,Negliocchidichi guardaei saggi L’infinito tra parentesi,Storia sentimentale dellascienzada Omero a Borges,Capraecalcoli, L’eternalottatra glialgoritmie ilcaos, Ledue teste deltiranno. Metodimatematiciper la libertà, L’architetto
LoscrittoreMarcoMalvaldi dell’invisibileovverocome pensa unchimicoePer ridere aggiungereacqua,Piccolosaggio sull’umorismoeillinguaggio. «A cinquecentoannidalla morte di LeonardodaVinci, Malvaldi gioca conla lingua, la scienza,la storia,il crimine»,dicel’organizzatore dell’incontro,PaoloAmbrosini, titolaredellalibreria Bonturi,«egli ridàvita tra le pagine immaginandola sua multiforme intelligenzaalleprese con le fragilitàela grandezza deidestini umani.Unromanzostraordinario, riccodifelicità inventiva, disaperi eperfinodiironia, un’indagine sull’uomochepiùdiognialtro ha investigatoognicampo della creatività,unviaggio allascoperta dellamisuradiognunodinoi». G.B.
PESCANTINA. Per l’incontro dipreghiera
Laprocessionecon la statua-reliquiariodi PadrePio
Questa sera alle 20.45, nell’ambito del cineforum dell’Astra, proiezione del film drammatico Non ci resta che vincere (regia di Javier Fesser). Stessa proiezione domani alle 21 e mercoledì alle 21.15. R.G.
L’ingressodelladittaRossi & Martiniidraulicidi Bonferraro diSorgà
MarcoMalvaldipresenta «Lamisuradell’uomo»
SANGIOVANNILUPATOTO ALCINEFORUM «NONCIRESTA CHEVINCERE»
Ilvalore dellarefurtivasi aggira sui6-7milaeuro. Scattato l’allarme untitolare èarrivato nel girodipochi minuti mailadrierano spariti Lino Fontana
SanBonifacio
ZEVIO LAFORESTA AMAZZONICA VISTADALL’ORINOCO Sarà un tuffo nella foresta amazzonica venezuelana la lezione di oggi dell'Università del tempo libero, alle 15, al centro civico. Con racconto e immagini, Giorgio Fedrigoli percorrerà il fiume Orinoco, la montagna sacra degli indios Piroa e altro ancora. P.T.
Lastatua-reliquiario diPadrePiodavanti all’altaremaggiore Èstataportata inprocessione nellachiesa diSantaLucia La statua-reliquiario di Padre Pio è stata collocata davanti all’altar maggiore della chiesa parrocchiale di Santa Lucia di Pescantina, dove resterà e sarà al centro dell’incontro di preghiera del gruppo San Michele Arcangelo di Verona, che si ritroverà anche qui regolarmente, alle 15.30, ogni terzo sabato del mese. La processione con l’urna portata a spalla dalla Confraternita del Santissimo, è partita dall’antica chiesetta di Santa Lucia di Pol ed è arrivata nella parrocchiale dove è stata celebrata una solenne messa cantata in latino dal parroco don Massimo Malfer. All’omelia, don Massimo ha ricordato la figura del frate santo da Pietrelcina, Francesco Forgione, la cui ricor-
renza liturgica cade il 23 settembre, sottolineando l’anno centenario delle «stimmate definitive» del cappuccino del Gargano. «Lo scopo dei gruppi di preghiera, nati per volere di Padre Pio», spiega l’animatrice Monica Tomei, «è pregare per la Chiesa, con la Chiesa e nella Chiesa. Quindi, in ogni incontro, viene inizialmente celebrata la messa arricchita da una profonda catechesi alla luce della spiritualità del Serafino del Gargano per finire con l’esposizione del Santissimo e la recita del rosario. La mistica di Padre Pio è decisamente al passo con i tempi anche oggi: i suoi insegnamenti sono attuali, concreti e sanno parlare chiaramente anche al cuore dell’uomo moderno». • L.C.
2
ATTUALITÀ
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Lo scontro politico
Apertura di Di Maio sulle grandi opere per far digerire al Nord il no alla Tav Di Battista in tv difende Toninelli e lancia una stoccata a Benetton: «Massacrato perché ha parlato di revoca delle concessioni» ROMA. Ogni volta è Luigi Di Ma-
io a caricarsi la responsabilità della svolta, determinando una maturazione da movimento di piazza, partorito da un Vaffa, a partito di governo. Così è stato con l’euro, così è adesso con le grandi opere. Una transizione dolce figlia però di uno strappo traumatico. Il No alla Tav ha costretto a guardare in faccia la realtà produttiva del Nord, a cercare di interpretarne i bisogni e le richieste. Il M5S è finito in un angolo, sommerso dalla percezione che vede i grillini come i signor No, contro tutto per costituzione. Colpa anche dei troppi sì concessi alle mille campagne locali. No Tav, No Tap, No Muos, No Triv, No Dal Molin: dove c’era un No c’era il M5S. Da adesso non sarà più così. «Non possiamo passare per quelli che si oppongono a ogni infrastruttura. Ora siamo al governo, abbiamo responsabilità economiche. Abbiamo promesso una crescita che passa anche dalle grandi opere» è il ragionamento che è in corso tra Di Maio, i suoi collaboratori, ministri e sottosegretari del M5S. Tutti convinti che la svolta sia nelle cose, necessaria a contrastare lo storytelling sui grillini paladini del No e l’emorragia di voti al Nord. Secondo Di Maio il M5S deve darsi una regolata per dimostrare «che non è ideologicamente contro le grandi opere». E il messaggio che accompagnerà questo cambio di direzione è pronto: «Le grandi opere in passato hanno significato devastazione del territorio e corruzione. Per questo il M5S era contro. Da oggi non sarà più così, perché noi non siamo contro a prescindere, se si faranno rispettando l’ambiente e senza mazzette». Ovvio che il riferimento è alla Tav, sbandierata come esempio da non seguire, «perché devasta una valle e una montagna» e per-
ché, ha detto ieri Alessandro Di Battista su Raiuno, «qualcuno si è già steccato delle tangenti che ai tempi attuali hanno la forma più elegante delle consulenze». A Che Tempo che fa, Di Battista si è preso anche l’incarico di difendere Toninelli: «È stato massacrato dal sistema mediatico, ma per me c’è la mano di Benetton. È la mia opinione e me ne assumo la responsabilità. Da quando ha parlato di revoca della concessione ad Autostrade è stato massacrato». Ma sulle grandi opere, in piena campagna elettorale,
Il cambio di rotta serve a recuperare le distanze dalla Lega in vista delle urne Sì al rafforzamento degli scali Pisa-Firenze e della ferrovia Cremona -Mantova servirà ad accorciare le distanze dalla Lega, nella speranza di recuperare consenso nelle regioni settentrionali dove il M5S si è alienato la simpatia di aziende e imprenditori spaventati dall’immagine dei 5 Stelle come sabotatori di cantieri. A Di Maio l’arduo compito di rendere credibile l’ennesimo lifting di un movimento che sposava il mito della decrescita felice e oggi si ritrova di fronte alla sfida della crescita, obbligato a pompare di Pil il Paese per rendere sostenibili le misure economiche adottate. Ieri il presidente di Confindustria ha chiesto di offrire più cantieri all’Italia per combattere la recessione e dare una disponibilità di posti di lavoro per il reddito di cittadinanza che oggi non si vede.
Di Maio è pronto alla sfida: la svolta sulle grandi opere annunciata a breve sarà preceduta a giorni dal piano delle infrastrutture su cui sta lavorando Toninelli. Il leader cercherà di concentrare l’attenzione soprattutto a Nord, che si troverà orfano della Tav, pure per far digerire un No che ormai sembra imminente. Anche se dalle parti di Palazzo Chigi si registrano le perplessità di Giuseppe Conte, più possibilista sull’Alta velocità, solo un referendum potrebbe salvare Di Maio dalla rivolta annunciata nel M5S in caso di ok all’opera. Il piano di Toninelli prevede: il completamento della Asti Cuneo; i ponti sul fiume Po; il rafforzamento del polo aeroportuale Pisa-Firenze con nuovi collegamenti tra i due scali; il raddoppio della ferrovia Cremona Mantova, già nel contratto di Rfi (prima fase 2017-2021: 340 milioni di euro, seconda fase 2022-2026: 560 milioni). Ci sono poi le opere combattute per anni dai 5 Stelle, accolte per ragion di Stato. Il Terzo valico: Toninelli punterà molto sul trasporto su ferro che arriverà fino al porto di Genova e sul retroporto di Alessandria. E ancora il Mose, in fase di completamento, e la Pedemontana. Su quella veneta il ministro si limiterà a gestire la convenzione. Confermato invece il no a quella lombarda: «Perché costa troppo e non è sostenibile». Il piano del ministro conterrà anche le opere a Sud, dove non esiste uno scheletro infrastrutturale adeguato. La contro-campagna su Tav di Di Maio sarà affidata all’Alta velocità Napoli-Bari, mentre dal ministero promettono di sbloccare i lavori per l’autostrada Ragusa-Catania e per la statale 106 jonica in Calabria. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
l’accordo
Patto gialloverde sulle nomine Salvini vuole Zaia in Europa Al Carroccio Lega spetterebbe un Commissario Ue e spunta il nome del governatore veneto Il pressing M5S per Consob irrita il Colle. Ai grillini anche l’Inps
Alessandro Barbera ROMA. Dalle dimissioni di Ma-
rio Nava da presidente Consob per la presunta incompatibilità con la sua posizione di fun-
zionario europeo sono passati più di quattro mesi. Era il 13 settembre e il governo sembrava deciso a sostituirlo in fretta con una persona più gradita. Non è andata così: da tempo l’unico candidato è Marcello Minenna, dirigente Consob e per poche settimane assessore al Bilancio della giunta Raggi. Il M5S ha detto in tutti i modi di avere in lui l’unico nome possibile; stessa cosa ha fatto il leader leghista Matteo Salvini. Ep-
pure la decisione slitta giorno dopo giorno. Perché? A prima vista la ragione è nella procedura di nomina: al premier spetta proporla, il presidente della Repubblica la deve ratificare. Nei palazzi c’è chi punta il dito contro Giuseppe Conte, che nel frattempo si è reso più autonomo dai partiti, chi verso Sergio Mattarella. Più che per i rapporti coi Cinque Stelle, Mattarella nutre dubbi sul curriculum di Minen-
Il vicepremier Cinquestelle e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economicop Luigi Di Maio
na, funzionario interno e dunque - ragionano al Quirinale senza l’autonomia necessaria. Non è un caso che il presidente, quando c’era da decidere la conferma di Ignazio Visco non avallò una promozione interna: dipendesse da lui, i vertici della autorità indipendenti andrebbero scelti all’esterno. Mattarella poi è irritatissimo per il pressing pubblico di un pezzo dei Cinque Stelle, un modo per metterlo in difficoltà e dare l’impressione di aver imposto al Quirinale il candidato: non un buon viatico per una poltrona in cui va garantita indipendenza dalla politica. Le ragioni che hanno finora impedito la nomina di Minenna sono però anche più squisitamente politiche e hanno a che vedere con altre due im-
portanti poltrone. Una è in scadenza, l’altra lo sarà a breve: la presidenza dell’Inps e quella di commissario europeo. Per la prima c’è un candidato naturale: Pasquale Tridico, docente di economia del lavoro, consigliere di Di Maio e padre del reddito di cittadinanza. La logica spartitoria vorrebbe che quella poltrona andasse alla Lega, ma Tridico sembra senza rivali. E non solo perché l’unico candidato con un curriculum adeguato - l’ex sottosegretario Alberto Brambilla - si è sfilato dopo essere entrato in rotta di collisione con la Lega. C’è di più: a Salvini l’unica poltrona che interessa davvero è quella di Bruxelles. Non è difficile capire il perché. Il leghista non fa mistero di voler portare il proprio cre-
do dentro le stanze comunitarie. Quella sarà la prima decisione da prendere il giorno dopo le elezioni, quando la Lega avrà conferma del sorpasso su M5S. Da settimane circolano nomi di possibili candidati tra i ministri in carica: Centinaio, Fontana o - se servisse una figura più neutra - Moavero. Ma secondo quanto riferiscono fonti ben informate il vero candidato di Salvini è un altro: il governatore del Veneto Luca Zaia. Salvini ha due ottime ragioni per preferirlo: è stato un efficace ministro dell’Agricoltura e soprattutto oggi è l’unico rivale politico dentro il Carroccio. Cinque anni a Bruxelles lo concentrerebbero su altri dossier. Magari proprio la politica agricola. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Lunedì 21 Gennaio 2019
La Voce
DALL’ITALIA E DAL MONDO GIALLO A PARIGI
Studente di Ventimiglia trovato senza vita PARIGI (Francia) - Uno studente di 18 anni di Ventimiglia, Alessio Vinci, affidato da tempo alle cure del nonno, è stato trovato senza vita venerdì, in un cantiere edile di Parigi. La notizia si è presto diffusa fra agli amici più stretti, che da giorni lo cercavano a Torino dove frequentava l’università con un anno di anticipo. Alessio aveva infatti superato le selezioni per entrare alla facoltà di Ingegneria aerospaziale del Politecnico, piazzandosi tra i primi 40 candidati. Sulla vicenda restano diversi aspetti ad oggi senza spiegazione, a partire dal fatto di cosa ci facesse a Parigi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Uccisa a martellate e bruciata confessa l’ex amante del marito BRESCIA - L’avrebbe uccisa a martellate e infine avrebbe tentato di far sparire il corpo bruciandolo. Ha confessato di aver ucciso la moglie del suo ex amante la donna fermata per l'omicidio di Stefania Crotti, la 42enne trovata carbonizzata venerdì scorso nelle campagne di Adro (Brescia) dopo che il marito ne aveva denunciato la scomparsa. Confermata dunque la pista passionale: dopo 5 ore di interrogatorio Chiara Alessandri ha fatto parziali ammissioni anche se i carabinieri stanno facendo ulteriori accertamenti. La rea confessa avrebbe smentito infatti di aver dato fuoco al cadavere.
21
Redazione: piazza Garibaldi, 17 - Rovigo Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 e-mail: nazionale@lavoce-nuova.it
METEO
Torna il grande gelo nevicate in tutto il nord
"Volevo solo un chiarimento" avrebbe ammesso Alessandri che aveva avuto una relazione con il marito di Crotti durante un periodo di separazione tra i due. Da alcuni mesi la coppia si era ricongiunta e aveva provato a rimettere insieme la famiglia. Secondo quanto ricostruito, l’ex amante avrebbe attirato la vittima in una trappola spingendo un amico a invitarla per una festa a sorpresa. Crotti, ignara, sarebbe andata all'appuntamento. A tu per tu con Alessandri, la donna avrebbe ingaggiato una discussione culminata nella lite violenta e nell’omicidio.
Masse d’aria gelida scenderanno da nord e valicheranno le Alpi dalla Valle del Rodano. Oltre al freddo ci sarà un deciso peggioramento delle condizioni con piogge, vento e soprattutto la neve che potrà cadere anche su molte aree di pianura. Queste le previsioni secondo Ilmeteo.it: la situazione si aggraverà tra domani e mercoledì e ulteriormente tra giovedì e venerdì. Correnti gelide porteranno nevicate in pianura su Toscana, Umbria, Marche anche a Firenze, e poi su tutto il nord. Neve a quote molto basse attesa pure fra Romagna e Marche, e su tutta la Liguria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MEDITERRANEO Altre 100 persone su un barcone in avaria dopo i 117 morti di venerdì
Migranti, un’emergenza infinita Di Maio: “Lacrime di coccodrillo dalla Francia”. Salvini: “I nostri porti restano chiusi” ROMA - Dopo il naufragio di venerdì scorso, quando al largo della Libia potrebbero essere annegate 117 persone (solo 3 i superstiti) ieri un altro barcone con 100 a bordo è risultato in avaria. Mentre la nave “Sea watch” dell’omonima Ong tedesca si ritrova, con 47 migranti salvati, nella stessa situazione di tre settimane fa: nessuno vuole concederle un porto di sbarco. Proprio come nelle settimane scorse il ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha ribadito di “non essere mai stato” e “mai sarà complice dei trafficanti di esseri umani”, che “con i loro guadagni investono in armi e droga, e delle Ong che non rispettano regole e ordini”. Sui morti in mare vedo “molte lacrime di coccodrillo. Se vogliamo continuare a parlare di effetti continuiamo a parlare della retorica sui morti in mare, che ovviamente è una tragedia e hanno tutto il mio cordoglio”. Ma “io ho smesso di fare l’ipocrita parlando come gli altri solo degli effetti e ho deciso di cominciare a parlare delle cause”, ha rincarato il vicepremier Luigi di Maio parlando ad Avezzano, in provincia dell’Aquila. “Se oggi noi abbiamo della gente che parte dall’Africa è perché alcuni paesi europei con in testa la Francia non hanno mai smesso di colonizzare l’Africa - sostiene il leader politico del Movimento 5 stelle -. Ci sono decine di stati africani in cui la Francia stampa una propria moneta, il franco delle colonie, e con quella si finanzia il debito pubblico francese. Se la Francia non avesse le colonie africane, che sta impoverendo, sarebbe la 15esima forza
In mare Ripartono le traversate dalla Libia economica mondiale invece è tra le prime proprio grazie a quello che sta combinando in Africa”. Dunque secondo Di Maio “l’Ue dovrebbe sanzionare tutti quei Paesi come la Francia che stanno impoverendo gli stati africani e stanno facendo partire quelle persone: il luogo degli africani è in Africa e non in fondo al mare. Se vogliamo fermare le partenze iniziamo ad affrontare questo tema e anche all’Onu. Macron prima ci fa la morale e poi finanzia debito pubblico colonizzando l’Africa”. Parole pronunciate mentre si stava consuman-
VENETO Nuove scintille con la Lega
Senatrice M5s contesta l’autonomia “Caro Zaia, l’Italia è una e indivisibile” ROMA - “Caro governatore Luca Zaia, grazie per la sua lunga e appassionata lettera ai cittadini del Sud. È il segno di una presa di coscienza: non si può chiedere l’autonomia rafforzata per un territorio togliendo la parola a tutti gli altri. Ma ci eravamo illusi che ci avrebbe detto e documentato di più in quella lettera, o almeno che ci avrebbe detto finalmente qualcosa della proposta che state elaborando alquanto segretamente nelle stanze dei decisori e di cui il parlamento dovrà prendere solo atto, ratificando o meno”. Così la senatrice del Movimento 5 Stelle, Paola Nugnes, in una lettera indirizzata al governatore del Veneto relativamente al processo di autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia che dovrebbe scattare da fine marzo.
Secondo Nugnes “l’Italia è una e indivisibile, pur riconoscendo e promuovendo le autonomie locali, attuando nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adeguando i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”. Il presidente veneto, secondo la senatrice M5s, “si rivolge ad un sud che lei dice ‘non ha mai avuto diritto di parola’, diritto che mi sembra lei non sia però disposto a dargli, non aprendo alla discussione sulle autonomie e accelerando inspiegabilmente i tempi di una questione così importante per il Paese che invece andrebbe portata all’attenzione di tutti, dibattuta e sviscerata nella sua complessità”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
do l’ennesima tragedia in mare: “Cerchiamo di restare in contatto con il barcone. Presto non riuscirò più a parlare perché sto congelando, ci ha detto uno dei migranti. Sono in preda al panico, la nostra squadra sta cercando di calmarli ma nell’ultima ora abbiamo sentito ripetutamente persone urlare. La situazione è disperata” ha rivelato sui social media “Alarm phone” che ha ricevuto le telefonate dei migranti sul barcone in avaria al largo di Misurata. “Sia la sala operativa di Roma sia quella di Malta ci rimandano alla guardia costiera di Tripoli come autorità in carica per il soccorso” ha spiegato l’organizzazione che mette a disposizione una linea telefonica diretta per segnalare imbarcazioni in difficoltà. Da qui l’appello: “Chiediamo al governo del nostro Paese di non impedire l’intervento della guardia costiera per salvare immediatamente le persone in mare. Siete informati di tutto da ore. Non potete dire che non sapevate” ha scritto poi Mediterranea, piattaforma delle associazioni italiane che si alterna sugli Sos nel Mediterraneo con altre Ong. Ma Salvini ha ribadito la linea della fermezza: “Qualcuno pensa che si cambia idea, in Italia non si cambia idea. Il ministro dell’Interno garantisce ordine, i porti rimangono chiusi, qualcuno andremo a prenderli in aereo. Ho qualche conto aperto con la Francia, ospita terroristi e assassini da qualche anno, lezioni da Macron non ne prendo”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ESTRADIZIONE PIÙ VICINA
Trenta nomi di latitanti sul tavolo del Viminale ROMA - Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera e da fonti del Viminale, sono trenta i nomi di terroristi latitanti, 27 di sinistra e tre di destra sul tavolo del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta dell’elenco aggiornato che Intelligence e Forze dell’Ordine hanno rielaborato dopo l’arresto di Cesare Battisti. Dei 30, 14 sono in Francia. Il governo italiano, su impulso di Salvini, è pronto a passi ufficiali per chiedere collaborazione ai Paesi che stanno ospitando i latitanti, a partire proprio da Parigi. L’obiettivo è assicurare i terroristi alla giustizia italiana. La presenza in Francia della maggior parte dei terroristi degli anni di Piombo è frutto della cosiddetta “dottrina Mitterrand” adottata nel 1982 dall’allora presidente socialista. Il capo dell’Eliseo del tempo si oppose a certi aspetti della legislazione anti-terrorismo approvata in Italia e soprattutto all’estradizione di persone imputate o condannate, ricercate per “atti di natura violenta ma d’ispirazione politica”, concedendo in pratica il diritto d’asilo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
In breve Bomba in Irlanda del Nord
Rieccheggia l’Ira n BELFAST (Irlanda del Nord) - Un’autobomba è esplosa all’esterno del tribunale di Derry, in Irlanda del Nord. La deflagrazione è avvenuta sabato alle 21:15 e poco prima era giunta una segnalazione alla polizia locale sulla presenza dell’ordigno. Gli agenti sono riusciti a evacuare gli edifici circostanti, tra cui un hotel, prima dell’esplosione. L’attentato viene attribuito alla “nuova Ira”, una fazione repubblicana dissidente che non ha mai accettato gli accordi di pace del 1998 nella regione. Tutte le forze politiche nord-irlandesi, compreso lo Sinn Fein, il partito indipendentista, braccio politico dell’Ira durante i 30 anni di guerra civile, hanno subito condannato l’attentato.
Democratici contro Trump
Proposta bocciata n WASHINGTON (Usa) - “Nancy Pelosi e alcuni democratici hanno respinto la mia offerta ancora prima che parlassi. Non vedono crimini e droga, vedono solo le elezioni del 2020 - che non vinceranno”. Così il presidente Usa, Donald Trump, all’indomani della presentazione della sua proposta per porre fine allo shutdown, in cui ha offerto ai democratici delle tutele temporanee di tre anni per i cosiddetti dreamers e per i titolari di Tps (Temporary Protection Status), in cambio dei fondi per costruire il muro alla frontiera con il Messico.
In Siria
Raid di Israele n TEL AVIV (Israele) - “Continueremo a colpire l’arroccamento dell’Iran in Siria e chiunque provi a danneggiarci. Una politica che non cambia, sia se sono in Israele o in visita storica al Ciad”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu con riferimento alle tensioni militari di ieri. Le forze armate siriane hanno affermato infatti di aver impedito un attacco aereo di Israele nel sud del Paese. Un’esplosione è avvenuta nei pressi della al-Motahalik al-Janobi, una delle più trafficate ed estese strade della Siria, a sud della capitale Damasco. L’Iron Dome, il sistema di difesa antimissili israeliano, ha intercettato un razzo lanciato contro le Alture del Golan. Israele, ufficialmente in stato di guerra con la Siria, occupa dal 1967 la maggior parte delle Alture del Golan, che ha annesso nel 1981.
Cronaca 11
L'ARENA
Lunedì 21 Gennaio 2019
PARTITI. Ilcandidato alla segreteria Pdha incontratomilitanti edirigenti incittà: «Superatelenostre differenze»
Martina:«DalNord ilrilancio controidisastri del governo» Perl’exministro«un’alternativa nonesistesenzaunaforza riformista:LegaeM5Shanno indebitato per 50 miliardi il Paese» Enrico Santi
«La partita contro la Lega e il Movimento 5 Stelle è più importante delle nostre differenze interne e da questa terra, e da Verona, dove abbiamo fatto bene il nostro mestiere quando eravamo al governo, dobbiamo ripartire». Esordisce così Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd, che ieri, alla bottiglieria Corsini, vicino al municipio, ha incontrato un centinaio tra militanti, simpatizzanti e dirigenti del partito. «C’è un Paese», continua, «che aspetta un’alternativa credibile e soprattutto al Nord sono evidenti le contraddizioni che stanno esplodendo nel governo gialloverde in campo sociale ed economico e sulle infrastrutture perché questo è un governo nemico del Nord, delle imprese e di una città come Verona». A nome degli altri componenti il comitato promotore della mozione Martina-Richetti, Simone Madinelli, Anna Maria Bigon, Valeria Per-
nice e Franca Rizzi, Andrea Magro ha accolto l’ex ministro sottolineando l’«ottima mattinata» per gli ultimi risultati nelle assemblee locali dove la mozione Martina conduce con il 45 per cento contro il 41,6 di Zingaretti, il 10,6 di Giachetti, il 2,1 di Saladino, lo 0,6 di Corallo e lo 0,1 di Boccia. «Pensiamo di avere idee vincenti per il rilancio del Pd» afferma Magro. Presenti anche tutti i parlamentari: Diego Zardini, Alessia Rotta, Vincenzo D’Arienzo e, più in disparte in quanto presidente nazionale della Commissione per il Congresso, Gianni Dal Moro, la consigliera regionale Orietta Salemi, il segretario cittadino Luigi Ugoli e il candidato unico alla segreteria provinciale Maurizio Facincani. «Per il Pd», continua Martina, «questo è un congresso decisivo. In troppi scommettono sulla nostra fine, ma non esiste alternativa senza un Pd rafforzato e con un coraggioso profilo riformista... Abbiamo ancora uno spazio enorme di lavoro e siamo un’alternativa senza se e sen-
Legambiente UnGreen NewDeal
FrancescoDonadi legge L’Arenaall’edicolaFiorato FOTO MARCHIORI
L’arrivodiCelentano aVeronetta,grandeevento
Treni ad alta velocità. La Giunta SboarinarilanciaconRoma.
L’asse economica è al nord, dove si produce ricchezza e la Tav è quindi necessaria in particolare per collegare Verona a Brescia e Padova.
Reddito di cittadinanza? Misura assistenziale, per Fratelli d'Italia,chepenalizzailnordchelavorae produce.
Il reddito di cittadinanza è una follia. Bisognerebbe semplicemente creare posti di lavoro detassando. Ilcentrodestra contrasta i negozi, già 16 in città, che vendono prodotti«light»della canapa.
Meglio la cannabis che l’eroina, soprattutto visto che si tratta di una sostanza vendu-
za ma al governo Lega-5 Stelle perché», sottolinea, «c’è una bella differenza tra noi, con il lavoro fatto in anni, e i disastri che stanno facendo loro. Ma insieme all’orgoglio c’è anche l’inquietudine per la sconfitta subita, per questo dobbiamo interrogarci sui nostri errori». Martina, davanti ai militanti, rivendica che nella sua corsa alla segreteria ha «unito le forze nella pluralità, superando rancori e nostalgie, perché non serve un pensiero omologato». Martina parla di rilancio
Stasera
EDICOLA& CAFFÈ
Francesco Donadi, universitario, compra L’Arena all’edicola Fiorato in via Cappello, di fronte alla Biblioteca Civica, e commenta le notizie.
Ilsenatore D’Arienzo,ilcandidato allasegreteria MaurizioMartina e AndreaMagro FOTO MARCHIORI
ta senza le caratteristiche che danno effetti «sballanti». Anchelamotoèlowcost.ÈquantoemersoalMotor Bike Expo.
La manifestazione è valida e molto bella. I residenti di Veronetta insorgono contro la pioggia di multe nel quartieree reclamano i posti auto negati per fare posto allo showdi Celentano.È d'accordo?
Le strade stanno diventando il parcheggio di chi ha più di un’auto e spesso pure di dimensioni ingombranti. La gente deve attrezzarsi con garage privati. L’arrivo di Adriano è un evento straordinario. Dirigenti supplenti per 18 anni. Oralo Statoli metteall'angolo.
Il sistema scolastico italiano deve diventare più serio, anche nella didattica. E i docenti in generale sono sottopagati per la mole di impegni che affrontano. • C. BAZ.
Oggi, alle 20.30, nella sede di Legambiente, in via Bertoni 4, si tiene la conferenza «Un Green New Deal, per salvare l'Europa, per cambiare il mondo». I relatori sono Lorenzo Albi di Legambiente, Michele Fiorillo, coordinamento nazionale DiEM25/Primavera Europea, Antonella Mascia, avvocato, già giurista alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, e Stefano Zantedeschi della Fiom-Cgil del Veneto. Introduce Fabrizio Demattè, coordinatore DSC Verona 1- Diem25.official. Come si può cambiare l’Europa, creando un nuovo benessere condiviso e un nuovo patto tra cittadine e cittadini? Gli organizzatori rispondono con un New Deal Verde che ponga il nostro continente all’avanguardia della transizione produttiva ecologica, e creando milioni di nuovi posti di lavoro nell’economia e nella tecnologia verde. E come salvare il pianeta dal disastro? Si deve, rispondono, cambiare il mondo. E come fare politicamente? Valorizzando il municipalismo democratico e creando un movimento globale per la giustizia. S.C.
della sfida riformista, «senza riedizioni di esperienze ormai passate». E, sulla situazione generale del Paese, dice di vedere nubi fosche. «Siamo tecnicamente al ritorno della crisi nel nostro Paese e anziché mettere in sicurezza la nostra economia questo governo ci ha indebitati per 50 miliardi in due anni per operazioni propagandistiche che assomigliano pallidamente a quanto promesso. Ci saranno 4 miliardi di tasse in più per provvedimenti che sono la metà della metà di quanto promesso. Un esempio? La
quota 100 di Salvini richiede pur sempre 38 anni di contributi escludendo i settori lavorativi più complessi come gli edili, i lavoratori dell’agricoltura o delle piccole e medie imprese». Su questi temi, conclude Martina, «il Pd deve dare battaglia contro una destra pericolosa e i 5 stelle che hanno ceduto su tutto nei confronti di Salvini... Con loro, quindi, nessuna porta aperta, ma tanti loro elettori, e anche quelli della Lega si possono recuperare se il Pd sa fare un vero lavoro di svolta». •
AUTONOMIA. Ilgovernatorerilancialasfida
Zaia:«A Napoli perun confronto? Noicome il Sud»
E al ministro Fraccaro: «Percorso stilatoseguendolaCostituzione» «Andare a Napoli per un confronto sull’autonomia? Ben volentieri. E non come sfida. Perché io non ho fatto un progetto contro il Sud». Lo dice, in un’intervista al «Gazzettino», il governatore del Veneto Luca Zaia, il quale accoglie l’invito lanciatogli dal presidente di Confindustria Campania, Vito Grassi. E proprio a Grassi, alla sua richiesta di spiegare «perchè l’autonomia è utile a tutti», Zaia risponde: «Non è un modello Nord contro Sud, anzi mi piace l’idea che ci si possa confrontare su una questione civile e, sottolineo, legale». Difende poi la scelta di aver scritto una lettera «ai cittadini del Sud» su questo tema: «Ho fatto bene perché il dibattito da stucchevole si è elevato di qualità. Pensare che la soluzione all’autonomia del Nord sia il comitato “compro Nord“, così come al Sud hanno fatto il “compro Sud“, dicendo di boicottare ad esempio il prosecco, mi vien da ridere. Il punto cardine è che i cittadini devono essere al centro di questa azione». Zaia non nasconde la sua perplessità in merito alle affermazioni sul percorso autonomistico del ministro Riccardo Fraccaro, secondo al quale «sicuramente la legge
delega proposta da Zaia non è la strada migliore per garantire competenze e risorse». «Il ministro parla di legge delega e la legge delega non esiste», precisa. «Qui si parla del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, di un’intesa che dobbiamo firmare con il Governo, di cui lui è un illustre rappresentante che conosce il significato dell’autonomia, vivendo ed essendo stato eletto nella Provincia autonoma di Trento». Zaia aggiunge: «Devo pertanto dedurne che se, parlando di legge delega, il ministro si riferisce invece all’intesa, si sappia che quest’ultima è pronta da mesi». Una bozza, sottolinea, che deriva «da una nostra proposta, costruita sulla base della Costituzione». Replica Jacopo Berti, consigliere regionale del M5S veneto: «Vogliamo raccogliere le idee migliori nell’interesse dei cittadini. E bene ha fatto Fraccaro a ricordare che il Governo è unito sul tema e che il M5S è in prima linea nel sostenere l’autonomia». «Con il modello che abbiamo in mente», aggiunge Berti, «tutti ne usciranno rafforzati, dalle fasce deboli alle aziende. Vogliamo un’autonomia forte e responsabile». •
REGIONE
LUNEDÌ 21 GENNAIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
7
La sfida delle Regioni botta e risposta tra lega e m5s
la sentrice nugnes
Zaia: «Fraccaro conceda al Veneto la stessa autonomia di Trento»
«L’Italia non si divide e il Sud è già penalizzato»
Governatore polemico con il ministro che non replica. Berti: «La Stefani ha bocciato la legge delega» Albino Salmaso PADOVA. Luca Zaia non ci sta. Dopo aver lanciato l’appello al “popolo del Sud” con un protagonismo che ha oscurato i tweet e le dirette Facebook di Salvini, il “padre” dell’autonomia delle Regioni se la prende con il ministro grillino Riccardo Fraccaro, che lo la sommessamente criticato, con un’intervista al nostro giornale e alla Stampa: «Sicuramente la legge delega proposta da Zaia non è la strada migliore per garantire competenze e risorse. Vanno fatti salvi i principi della coesione nazionale e della tenuta dei conti pubblici», ha dichiarato Fraccaro, braccio destro di Luigi Di Maio, che con orgoglio ha poi tessuto le lodi del M5S: «Siamo noi ad aver spinto la Lega a fare meglio che in passato». In effetti, il governo Berlusconi Lega-FI del 2008-’11 con Zaia ministro dell’Agricoltura e Maroni, Bossi e Calderoli nella stanza dei bottoni ha sì approvato la legge 42 sul federalismo fiscale e i costi standard ma poi si è arenato, travolto dalla tempesta dello spread e dall’arrivo del premier Monti. La questione “autonomia delle regioni” è riesplosa con i referendum del 2017 e fa parte del contratto gialloverde, ma il braccio di ferro Lega-M5S prosegue senza esclusione di colpi, in base ai sondaggi. E ora che i grillini sono in caduta libera, hanno deciso di non porgere l’altra guancia ai “buffetti” di Salvini. Bevuto il caffè e letti i quotidiani, Zaia ieri ha preso carta e penna e replicato con tono assai piccato: «La legge delega non esiste, ma se il ministro Fraccaro ha idee migliori ce le spieghi. Così le conosceremo tutti, perché il nostro board scientifico fin qui è arrivato
Il ministro Riccardo Fraccaro
Luca Zaia ed Erika Stefani, alle loro spalle a sinistra Mario Bertolissi Jacopo Berti, leader M5S in Regione
Il presidente: «Se ha idee migliori lo dica Io ho già fatto richiesta dello statuto speciale» esclusivamente sulla base di una lettura della Costituzione che ha trovato fondamento in una sentenza della Consulta. Se Fraccaro intende dire che si può modificare la Costituzione, inserendo dopo le parole Trento e Bolzano anche la parola Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, dando così a tutti la piena autonomia che possiedono Trento e Bolzano, è bene sappia che questa proposta io l’ho fatta in tempi non sospetti e sono qui ad aspettarla a braccia aperte» dichiara il governatore della Lega. In effetti, nella proposta inviata agli ex premier Renzi e Gentiloni, Luca Zaia ha chie-
sto che al Veneto siano assegnate le 23 materie concorrenti previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione con la gestione diretta dei 9 decimi di Iva e Irpef per essere parificato al Trentino Alto Adige e colmare il gap con il Friuli. La richiesta è finita nel cassetto chiuso a chiave e sorte analoga avrà la pretesa di incassare i 70 miliardi di residuo fiscale che Veneto, Lombardia ed Emilia versano ogni anno al Mef per la felicità del ministro Tria. «Non si può fare o salta il Paese», dice Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia, più prudente e realista. Su cosa si tratta, allora, a Roma da otto mesi? Sul trasferimento di 23 materie, con Zaia che vuole gestire le concessioni delle autostrade per creare una holding a Nordest con Fedriga e Fugati, presidenti a Trieste e a Trento. E poi in ballo c’è il porto di Venezia, per
pellegrini replica al covepa
«La Pedemontana non si ferma e l’Iva non avrà alcun impatto» VENEZIA. Botta e risposta tra Covepa e Regione sulla Pedemontana, che non apre i battenti al traffico. «Il costo della superstrada ammonta a 2.258.000.000 di euro, invariati dal 2013; il costo dell'intero investimento comprensivo dell'opera, interessi del denaro, manutenzione ordinaria e straordinaria per i 39 anni di concessione e gestione nell’intero periodo è di 9 miliardi di euro; i flussi di traffico stimati
nel 2017 con le tariffe medie di 0,16 euro-chilometro per i veicoli leggeri e 0,30 euro per i veicoli pesanti è di 27.000 veicoli al giorno, contro 33.000 iniziali». L’ingegner Elisabetta Pellegrini, che guida la struttura di progetto della Superstrada Pedemontana Veneta ama parlare solo con i numeri cper replicare alle dichiarazioni del Covepa sul Terzo atto convenzionale. «Appare del tutto intuitivo
che nell'arco dei 39 anni il numero dei veicoli sia destinato a salire, in coerenza con il trend rilevato delle altre infrastrutture autostradali». Quanto a fisco e Iva, dichiara la Pellegrini, «pare che il Covepa abbia perso qualche puntata della vicenda. La Regione da subito ha ipotizzato la necessità di dover pagare l'Iva sia sul canone di disponibilità ma anche di doverla incassare sui pedaggi. Pertanto è subito emerso chia-
Il leader grillino: «Ora si procede per via ordinaria, la Regione ha corretto la strada» non parlare della scuola, con Veneto e Lombardia che pensano a graduatorie regionali per gli insegnanti. Si può fare? Il braccio di ferro continua, in attesa della convocazione a Palazzo Chigi il 15 febbraio. «Se parlando di legge delega il ministro Fraccaro si riferisce invece all’intesa» prosegue Zaia «si sappia che quest’ultima è pronta dai primi di ottobre, grazie all’ottimo lavoro svolto dal ministro Erika Stefani che l’ha consegnata al premier Conte. Una bozza d’intesa che deriva da una nostra proposta, costruita sulla base della Costituzione, e cioè comprensiva delle 23 materie pre-
ro che l'Iva avrebbe potuto essere annullata, considerato che le due somme in base alle stime si eguagliano. Per avere conferma di ciò - continua - la Regione, tramite lo studio Roedl&Partners ha proposto un interpello all'Agenzia delle Entrate già nel 2017. Nell'estate 2018 si è ottenuta la risposta positiva nel senso atteso: l'Iva, nel caso di Pedemontana, per la Regione non sarà un costo e non avrà alcun impatto come per un’azienda privata». Una seconda puntualizzazione riguarda i ricavi da traffico: «Il Covepa ne discute ancora, ma la Regione non ha aumentato le stime, bensì abbassato tali previsioni a 27.000 veicoli al giorno rispetto agli iniziali 33.000», precisa Pellegrini. «Si tratta ovviamente di
viste dalla legge fondamentale dello Stato. Se Fraccaro ha in mente un’autonomia ancora più forte, meglio lo dica subito o mai più», conclude Zaia. Il Veneto sarà mai parificato a Trento e Bolzano? Il ministro grillino con la delega ai Rapporti con il Parlamento, non vuole replicare e ha fatto scendere in campo Jacopo Berti, leader in consiglio regionale. «Il governatore Zaia conosce bene la proposta della legge delega perché è stato lui ad avanzarla a suo tempo. Questa ipotesi è stata scartata dallo stesso ministro Stefani, che ha annunciato di procedere invece per legge ordinaria. Noi vogliamo raccogliere le idee migliori, bene ha fatto quindi il ministro Fraccaro a ricordare che il Governo è unito sul tema e che il M5S è in prima linea nel sostegno dell’autonomia» dichiara Berti. «I cittadini sanno che manteniamo le promesse come con il reddito di cittadinanza o il blocco dell’aumento dell’Iva, con il Fondo per gli alluvionati alimentato con 2 milioni dei tagli ai nostri stipendi e i risarcimenti ai truffati delle banche con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Siamo certi che Zaia e il Veneto» conclude Berti, «otterranno il massimo grazie al lavoro del ministro Stefani e al sostegno del Governo». Insomma, il M5S tira il freno. Oggi il ministro Stefani incontra Tria al Mef per parlare della norma finanziaria e delle risorse per l’autonomia, ma il patto è chiaro: si parte dalla spesa storica a saldo zero, in attesa di quantificare i fabbisogni standard. Quanto alla legge con o senza delega, se mai verrà portata in Parlamento, dovrà essere approvata a maggioranza assoluta senza cambiare una sola virgola, come un voto di fiducia. —
PADOVA. «Caro governatore Luca Zaia, grazie per la sua appassionata lettera ai cittadini del Sud. È il segno di una presa di coscienza: non si può chiedere l'autonomia rafforzata per un territorio togliendo la parola a tutti gli altri. Ma ci eravamo illusi che ci avrebbe detto di più». Inizia così una lunga lettera della senatrice M5s Paola Nugnes in risposta all’appello di Zaia. Secondo la senatrice «basta guardare agli ultimi decenni per avere ragioni di una penalizzazione certa del Sud». Zaia non «har speso una parola sui criteri con cui si calcolano i fabbisogni e si assegnano i soldi. L’Italia è una e indivisibile pur riconoscendo le autonomie locali e adeguando i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia. Nell’accordo preliminare del 28 febbraio 2018 tra il Governo Gentiloni e la sua Regione, - spiega - s'indica che per i fabbisogni standard si deve far riferimento, oltre che alla popolazione, al «gettito dei tributi maturato nel territorio regionale». Questo significa che per scuola, sanità e le altre 21 materie per le quali il Veneto chiede l'autonomia si pretende che il fabbisogno sia maggiore dove c'è più Pil. Non va bene. Si finisce per penalizzare chi è più svantaggiato». —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Elisabetta Pellegrini
Paola Nugnes (M5S)
stime, verificabili ad opera ultimata e posta in esercizio. Ogni commento in merito risulta inconsistente ed inutile. Vale la pena constatare che Corte dei Conti e Autorità anticorruzione (Anac) non hanno rilevato nulla a riguardo». Si passa ai ricorsi. «Il 23 gennaio al Tar si discuterà il ricorso presentato da Salini-Impregilo» replica la direttrice Pellegrini. «Stupisce che il Covepa tifi per il ricorrente, se non come semplice espressione di puro spirito di contrarietà, quando è abbastanza evidente che gli obiettivi dei ricorrenti non collimano minimamente con quelli del comitato. Il Tar, qualora decidesse a favore di Salini-Impregilo, non potrà fermare Pedemontana». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI