L’ACQUA NEL NOSTRO TERRITORIO Regesto Dietro le quinte di un’UDA
2-G A.S. 2016/2017 SECONDO QUADRIMESTRE
Tronco di San Benedetto
Il tracciato dell’ acquedotto Carolino, detto “Tronco di San Benedetto” proveniente dal Palazzo Reale di Caserta( acque di ritorno), parte dall’ex Mulino di S. Benedetto in Via Ferrarecce a Caserta, attraversa la zona Lo Uttaro in corrispondenza dell’area ex UCAR, interseca la Via Appia all’altezza della Cappella S.M. delle Grazie di San Nicola La Strada, si immette nel territorio di Maddaloni rasentando l’attuale stazione ferroviaria e prosegue verso Montedecoro innestandosi nell’antico acquedotto del Carmignano nei pressi di Ponte Tavano, nel territorio di Maddaloni.
L’acqua che beviamo
L’acqua che arriva nelle case dei cittadini della Campania proviene dalle purissime sorgenti del Gari (Cassino), entra in territorio molisano e qui raccoglie le acque delle sorgenti di Sammucro, della falda del Peccia e delle sorgenti di S.Bartolomeo; quindi attraversa il confine della Campania per raccogliere le acque dei campi pozzi di Montemaggiore, San Prisco, Monte Tifata e Santa Sofia; quindi, carico della portata complessiva di oltre 8.500 litri al secondo, raggiunge le pendici degli ultimi rilievi collinari a nord di Caserta che dominano la piana campana, nei pressi del nodo di S. Prisco; qui viene immagazzinata in grandi serbatoi in galleria e smistata (senza soluzione di continuità ) nelle tubazioni che finiscono per alimentare e far zampillare le acque dai rubinetti di casa.
L’ACQUA nelle religioni
L’acqua nella religione può avere significati diversi: La sua fluidità è legata alla nascita del mondo
. La sua forza e la sua violenza diventa ciò che distrugge, corrode de ricopre
La sua purezza diventa ciò che purifica
Nelle religioni antiche l’acqua era considerata sacra perché era indispensabile alla vita.
Curiosità: L’usanza di gettare monete nelle fontane è una sorta di continuazione dell’offerta simbolica alle divinità dell’acqua che avevano il potere di esaudire i desideri
FONTANE DEL PARCO DELLA REGGIA DI CASERTA Le cascate e gli zampilli dell’acquedotto carolino
Fontana Margherita
La Fontana Margherita, o del Canestro, è la prima che si incontra percorrendo il Parco dall’ingresso della Reggia. Tra le sei fontane è quella decorata in maniera più “modesta”, poiché presenta unicamente una decorazione che richiama l’intreccio di un cesto. E' costituita da una vasca bassa circolare con un unico alto zampillo centrale, delimitata da un gioco di aiuole fiorite, circondata, in piano, da statue raffiguranti le Muse ed Apollo. Nel margine sud della fontana, su un rocco di colonna è una meridiana. La statua della musa dell'Astronomia, Urania, regge un globo celeste sul quale si riconoscono le costellazioni.
Alla fontana lavorò: Antonio Del Medico Data di creazione: 1767-1769, sec. XVIII
Fontana di Diana e Atteone
Si ispira al culto di Diana, dea della caccia e della luna, molto diffuso nel territorio casertano ricco di boschi e di selvaggina. La scena è divisa in due gruppi, tra i quali scroscia la cascata, elemento di vita e purificazione. Si racconta di Atteone, il cacciatore tramutato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani per aver spiato la nudità di ninfe.
E’ la quinta ed ultima fontana lungo la fantastica "via d'acqua" che taglia il parco in due per tutta la sua lunghezza (tre KM.circa) e rappresenta il mito di Diana e Atteone. In mezzo alla gran vasca sono situate due scogliere isolate, l'una con statua rappresentante Diana corteggiata dalle sue Ninfe, e l'altra con Atteone, che si trasforma in cervo .
Alla fontana lavorarono: Tommaso e Pietro Solari, Paolo Persico e Angelo Brunelli Data di creazione: 1773 - 1773, sec. XVIII
Atteone che si trasforma in cervo.
Diana circondata dalle Ninfe.
La fontana dei tre delfini
La fontana dei tre delfini rappresenta la figura di un mostro marino con la testa di un delfino, fiancheggiata da due delfini piĂš piccoli.
Scheda tecnica: Le sculture, in travertino di Bellona, furono eseguite su disegni di Carlo Vanvitelli, il quale rielabora quelli del padre. Dalla bocca del nostro marino fuoriescono i getti d'acqua che ricadono in una vasca lunga 470 metri e larga 27, con una profonditĂ pari a 3 metri. Sullo sfondo un bugnato listato crea l'effetto naturalistico delle rocce in un gioco geometrico e naturale.
Sotto gli scogli tufacei, la fontana nasconde una grotta percorribile con sedili di sosta.
Alla fontana lavorarono: Gaetano Salomone Data di creazione: 1776 - 1779, sec. XVIII