La vita raccontata agli adulti di domani
Editor: Patrizia Ceccarelli Coordinamento redazionale: Emanuele Ramini Progetto grafico: Valentina Mazzarini Copertina: Mauro Aquilanti, Valentina Mazzarini Ufficio stampa: Francesca Vici I Edizione 2018 Ristampa 5 4 3 2 1 0 2023 2022 2021 2020 2019 2018 Tutti i diritti sono riservati © 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 - 60037 - Monte San Vito (AN) info@grupporaffaello.it www.grupporaffaello.it info@raffaelloragazzi.it www.raffaelloragazzi.it Printed in Italy È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.
SISTEMA DI GESTIONE CERTIFICATO
Giuseppe Caliceti
Amira
Un mondo senza confini
uno
Estagente es increíble! Mentre aspettate che il prof di Italiano entri in aula, tu ed Emma vi lamentate di non poter più ascoltare musica fino alle due del mattino e svegliarvi a mezzogiorno. Lentamente vi rendete conto che le vacanze estive sono ormai alle spalle e sta iniziando il vostro secondo anno all’Istituto Superiore Silvio D’Arzo. – Sono già stanca di questa lezione di italiano prima ancora che inizi – dici. Emma sta per risponderti qualcosa, ma Nicola si intromette. – Voi arabi non sapete far altro che lamentarvi. – Arabi? Perché arabi? – chiedi. – Cosa vorrebbe essere, un’offesa? Nicola sorride. – Preferisci che ti chiami marocchina? – chiede. – Fa’ come ti pare – rispondi tu. Emma urla:
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– Nicola, smettila di offendere! Emma è la tua migliore amica. Vi conoscete da quando eravate bambine. Avete frequentato insieme le scuole primarie e le medie. E siete nella stessa classe anche alle superiori. Se non ci fosse lei probabilmente avresti il terrore delle lezioni in cui i professori chiedono di lavorare a coppie e passeresti interi intervalli da sola. Emma è nata in Italia quindici anni fa. Esattamente come te. Ma lei è nata da genitori italiani. Da due anni i suoi si sono separati, ma continuano a bisticciare come se vivessero ancora nella stessa casa. Emma vive con la madre. Vede il padre solo alcuni fine settimana. È figlia unica. Tu e lei passate ore e ore su WhatsApp. Ha i capelli castani e gli occhi azzurri. I tuoi capelli invece sono neri, ricci. I tuoi occhi marroni. A volte la invidi. A volte desidereresti anche tu avere i capelli castani e gli occhi azzurri. Esci da scuola alle 13 e 10. Saluti la tua migliore amica e attraversi la strada. Oggi tuo padre ha l’auto in riparazione dal meccanico, perciò non può accompagnare tua madre all’Ipercoop. Così lei ti ha chiesto di fare un salto al supermercato che c’è di fronte alla tua scuola. Basta attraversare la strada e sei già dentro. Le porte automatiche si richiudono rapide alle tue spalle.
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Tiri fuori il biglietto dalla tasca. Mezzo chilo di mele verdi. Due melanzane. Lo guardi. Due peperoni rossi. Quattro buste di insalata iceberg. Ti accorgi che è una lista infinita. Due bottiglie di latte parzialmente scremato. Due confezioni di piadine. Due confezioni di fette biscottate. Un chilo di pane arabo. Esci dal supermercato. Cerchi un carrello. Ne vedi alcuni incatenati uno all’altro sotto una piccola tettoia. Metti due euro nella fessura del lucchetto per liberare l’ultimo della fila. Il carrello si sgancia dagli altri. Rientri spingendolo. Giri da un reparto all’altro: Frutta & Verdura. Panetteria. Macelleria. Rosticceria. Latte & Latticini. Controlli l’integrità delle confezioni e le date di scadenza. Ti presenti alle casse. Sono tutte occupate tranne la numero 6, ma tu preferisci metterti in fila alla 4. Conosci la cassiera. In realtà non siete proprio amiche, ma quando vai in quel supermercato hai preso l’abitudine di andare sempre da lei.
7
È una ragazza di Santo Domingo, ha la pelle marroncina e un sorriso dolcissimo. Peserà centoventi chili. Ti trasmette simpatia. Prima di te ci sono due persone. Ti accodi col carrello. Dietro, arriva un pensionato in tuta e scarpe da ginnastica. Magro. Calvo. Basso. Occhiali tondi. Un vistoso orologio al polso. Nel suo carrello ci sono solo due confezioni da sei bottiglie di acqua e una bottiglia di vino bianco. Arriva il tuo turno. Prendi la roba dal carrello e la appoggi sulla piccola pedana mobile che si mette in funzione. Mentre la cassiera la passa in rassegna, ti sposti avanti per riempire la borsa. – Settantaquattro euro e dodici centesimi – ti dice la cassiera. Apri il portafoglio. Paghi. Metti il resto nel portafoglio e il portafoglio nella tasca dei pantaloni. Tiri su la cerniera della tasca. Fai due passi in avanti. Torni a mettere nelle borse la roba acquistata. Il pensionato dietro di te spinge avanti il carrello. La borsa ti sfugge di mano. Cade a terra. Ti chini a raccogliere la roba. – Ti posso aiutare? – chiede Kristian. È un tuo compagno di scuola arrivato in Italia qualche anno fa dall’Albania, ma parla l’italiano meglio di tanta gente che conosci. – Grazie – dici. Ti guardi intorno: non capisci da dove è saltato fuori.
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Kristian solleva da terra una delle due confezioni di fette biscottate e te le allunga. – Speriamo che non si siano sbriciolate troppo – dice. – Speriamo – sorridi tu rimettendole nella borsa. Il pensionato cerca di passare di nuovo con il suo carrello. – Un attimo – dici. – Appena finisco di raccogliere la roba la faccio passare. – Ciao, Amira. Ci vediamo – sussurra intanto Kristian. E fila via veloce come un lampo. Poco dopo il pensionato ti prende per un braccio. – Ladra! Ridammi il mio portafoglio! Tu e la cassiera sudamericana lo guardate allibite. Non sapete se mettervi a piangere o scoppiare a ridere. Restate perplesse, con gli occhi spalancati. – Ladra! Ladra! Dove l’hai messo? Ridammelo! – Guardi che si sbaglia. – Me lo hai preso tu, lo so. – Ma cosa? Non è vero! – Basta stranieri in Italia! – urla lui cominciando a rovistare nel tuo zaino di scuola. – Avete rotto! Tornate a rubare al vostro paese! Tornate ad abitare nel paese dove siete nati! – Ehi, signore, lasci stare il mio zaino – dici. – Ladra! Ladra! – urla lui ancora più forte. – Non sono una ladra – dici tu sforzandoti di mantenere la calma. La cassiera sudamericana finge di tossire.
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– Scusi, signore, per caso il suo portafoglio è quello? – chiede indicando il portafoglio dimenticato su una delle due confezioni di acqua. – Ah, è qui. Gra-grazie – bofonchia lui imbarazzato. – Esta gente es increíble! – esclama la cassiera scuotendo la testa. Esci dal supermercato con lo zaino sulle spalle e la borsa della spesa in mano. Cammini verso la fermata dell’autobus. Attraversi la strada praticamente senza guardare. Per fortuna non passa nessuna automobile.
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