Carta canta 2 - Letture

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a a c rt c T cANT AN letture 2

Con testi e musiche di DAVID CONATI

• EDUCAZIONE in gioco

• ARTE e immagine

a a c rt c T cANT AN letture 2

4 Vacanze esagerate

6 Un’estate speciale

7 Il secchiello blu

8 In salita

9 Gita al lago

10 Filastrocca dello zainetto

11 Lo sciopero delle lettere

12 Buongiorno scuola

14 Tutto al contrario

15 A scuola con gentilezza

16 EDUCAZIONE IN GIOCO Come si parla in classe?

È AUTUNNO

40 Forza Carlotta!

41 Diventare grandi 42 Il sogno di Matteo 44 Tempo per me

45 Immaginare

46 SONO COMPETENTE? Paolino, quanto sei cresciuto!

48 LABORATORIO DI ASCOLTO Le pantofole

49 SONO BRAVO A LEGGERE Il mio Paese: la Cina

È INVERNO 50

51 ARTE E IMMAGINE Disegnare con le linee

52 Albero regalami...

53 Albero tridimensionale

54 Babbo Natale indaffarato

19 ARTE E IMMAGINE I colori dell’autunno

20 Dedicato ai nonni

21 I miei nonni

22 È Halloween!

23 Gioco scaccia-paure

24 L’alfabeto dell’autunno

25 La castagna gigante

26 La vendemmia

27 Andar per funghi

18 IL MONDO DEI BAMBINI

28 Dentro ogni bambino

30 DENTRO IL TESTO - Il racconto

PIÙ FACILE Il sogno di Gilberto

32 Al supermercato

34 Il risveglio

36 Io sono Mario

37 LABORATORIO DI DISEGNO Il bambino

38 Il mio posto segreto

39 LABORATORIO DI DISEGNO La bambina

56 Quante maschere!

58 Ascoltami, inverno

59 Inverno in città

AFFETTI ED EMOZIONI

60 Zitto, zitto...

62 DENTRO IL TESTO - Il racconto PIÙ FACILE Al fiume

64 La banda dei gatti

65 LABORATORIO DI DISEGNO Il gatto

66 Un mostro per amico 68 È mio fratello!

70 Io e il mio papà

71 La mia mamma

72 L’amicizia

73 Io ho paura del buio

74 Come un drago

75 Sono felice

76 SONO COMPETENTE? Il cavallo finto

78 LABORATORIO DI ASCOLTO Il pigiama-party

79 SONO BRAVO A LEGGERE Niente baci

i punti

Pasqua 83 Le uova di Chiara

Pulcino porta-ovetti

Risveglio di primavera

La città dei fiori

LABORATORIO DI DISEGNO I fiori

VOLO CON LA FANTASIA

88 Se trovo...

90 DENTRO IL TESTO - Il racconto

PIÙ FACILE La ragazza invisibile

92 Musica e magia

94 Notte incantata

95 Mi racconti una storia?

96 L’ombrello difettoso

97 Il paese di carta

98 Un leone in biblioteca

100 Rosaspina

101 LABORATORIO DI DISEGNO Il castello

102 Che strega!

104 La Terra si è sentita male

105 EDUCAZIONE IN GIOCO Prenditi cura della Terra

106 SONO COMPETENTE? Naso nasone

108 LABORATORIO DI ASCOLTO Canta, cicala!

109 SONO BRAVO A LEGGERE L’anatra e il gufo

Prova Invalsi È PRIMAVERA

TUTTO INTORNO A ME

114 Disegno il mondo

116 DENTRO IL TESTO - La descrizione PIÙ FACILE La cesta misteriosa

118 Gita in montagna

120 Quando sono nato

121 Alla ricerca delle castagne

122 Le sorelle ciliegia

123 Il pescatore

124 Eric il pitone

125 La carica dei criceti

126 Il mio cane

127 LABORATORIO DI DISEGNO Il cane

128 SONO COMPETENTE? Una bella avventura

130 LABORATORIO DI ASCOLTO Adagio, adagio...

131 SONO BRAVO A LEGGERE Per chi è il mondo?

COME L’INVALSI

Il titolo 136 Il significato delle parole

Babbo Sole Cerca le icone

Le informazioni del testo

TUTTI A SCUOLA!

VACANZE ESAGERATE

Domani comincia la scuola.

Ho appena telefonato a Luca per assicurarmi che si sieda con me nel banco: non voglio mica capitare con una femmina!

Gli ho raccontato delle mie vacanze: certo, ho dovuto abbellirle un po’ per fargli capire che mi ero proprio divertito.

Gli ho detto che mio padre stava annegando e io l’ho salvato: non è vero, ma adesso che so nuotare lo potrei fare di sicuro.

Ho inventato anche di essere stato aggredito da un polpo assassino... Luca ha creduto a tutto!

Anche lui ha passato delle belle vacanze... ma come avrà fatto a sollevare da solo sette persone e un camoscio caduto nel crepaccio?

Tu come racconteresti le tue vacanze?

PARLO DI ME

UN’ESTATE SPECIALE

Quella fu un’estate davvero speciale, per Andrea. Una di quelle che non ti dimentichi più.

Nell’ora del pomeriggio in cui i grilli assordano la campagna coi loro canti, Andrea teneva d’occhio il cancello. Di lì a poco sarebbero arrivati i nuovi villeggianti.

Una macchina nera fece ingresso nell’aia accecata dal sole. Dall’auto uscirono una mamma, un papà e... una bambina della sua età!

– Ci si può arrampicare sugli alberi in questo posto? – domandò la bambina.

Andrea non fece nemmeno in tempo a rispondere, che lei stava già seduta sul ramo nodoso di un vecchio pero, gambe a penzoloni e sorriso a tutti denti e gli gridò:

– Mi chiamo Nicoletta, ma se vuoi puoi chiamarmi Nico.

Bastò poco per diventare inseparabili: Andrea e Nico restavano in casa lo strettissimo necessario, per il resto del tempo, erano sempre fuori a giocare e chiacchierare nella campagna. Che bello correre a perdifiato nei prati, ogni volta diventava una sfida!

L. Ballerini, L’estate di Nico, Giunti

Dividetevi in piccoli gruppi e a turno raccontate il vostro ricordo più bello delle vacanze.

Poi prendete ciascuno metà foglio A4 e “fissate” il ricordo con un disegno o una frase: realizzerete così delle cartoline speciali.

IL SECCHIELLO BLU

Marta arriva sulla spiaggia portando con sé il suo piccolo secchiello nuovo, tutto blu, per giocare in riva al mare.

– Sembra proprio fatto di mare – ha detto la mamma. Marta gioca felice tutto il giorno con il suo nuovo secchiello blu: può riempirlo di sabbia e di acqua, fare splendidi castelli e tante torte con l’acqua e la sabbia. Lo abbandona sulla riva solo per andare a nuotare.

– Resta qui – gli dice – tornerò molto presto, solo il tempo di fare un bel tuffo e una nuotata!

Ma la sera Marta sta salutando il mare quando scopre una coppia di granchi insonnoliti dentro il suo secchiello. Li osserva per un po’, poi dice:

– Va bene, vi presto il secchiello per questa notte. Lo so che vi piace perché assomiglia al mare. Così Marta torna a casa lasciando sulla riva il suo secchiello blu.

E. Tachihara, Un secchiello di sogni, La Sorgente

COMPRENDO IL TESTO

Indica con V se le seguenti affermazioni sono vere e con F se sono false.

Marta ha un secchiello blu piccolo e nuovo.

Marta regala il secchiello a una sua amica.

La sera Marta scopre una coppia di granchi nel secchiello.

Marta lascia il secchiello sulla spiaggia.

IN SALITA

Mattia e il nonno salirono piano piano lungo il sentiero di montagna che portava al rifugio. Salendo, vedevano i tetti del paese sempre più in basso. Quando arrivarono in cima avevano la faccia rossa e il fiato grosso. Ma c’era un vento così fresco che si sentirono subito bene. La vista era bellissima sotto: i tetti rossi delle case, con le vie strette; più in là una piazzetta con i tendoni colorati del mercato; intorno al paese la campagna verde e gialla, con strade bianche, il fiume luccicava come una striscia di metallo.

Mattia si sporse a guardare. Il vento gli scompigliava i capelli.

– C’è sempre vento quassù?

– Spesso – disse il nonno.

Era bellissimo guardare attorno e Mattia non si stancava mai. Che belle vacanze in montagna!

R. Piumini, Mattia e il nonno, Einaudi

Dentro LE PAROLE

Il rifugio in montagna è una casetta in legno dove ci si ferma per riposarsi.

L’espressione Avere il fiato grosso significa: avere grandi polmoni. respirare con difficoltà per la fatica.

GITA AL LAGO

Un giorno papà ha detto:

– Domenica andiamo a farci una bella gita!

– Urrà! – abbiamo gridato io e mio fratello Jonas.

La domenica la mamma si è alzata presto per fare le frittelle e preparare i thermos con il caffè per papà e lei.

Siamo andati in un posto su un lago.

Il papà ha lasciato la macchina lungo una stradina nel bosco e abbiamo portato il pranzo al sacco in riva.

Nel lago c’era una lunga passerella di legno e io e Jonas volevamo andarci per vedere se c’erano dei pesci.

La mamma si è subito stesa nell’erba e ha detto al papà:

– Io mi piazzo qui e non mi sposto per tutto il giorno.

Oggi tocca a te star dietro ai bambini!

Il papà ci ha accompagnati sulla passerella, ci siamo distesi a pancia in giù e abbiamo visto un sacco di pesciolini piccolissimi che nuotavano veloci.

A. Lindgren, Lotta Combinaguai, Mondadori

Comprendo IL TESTO

Riordina le immagini con i numeri da 1 a 4 per ricostruire la storia.

FILASTROCCA DELLO ZAINETTO

Che cosa ci metto nello zainetto?

Un po’ di profumo di caffellatte un bacio di mamma due penne matte penne per scrivere e per volare penne di inchiostro e di gabbiano per disegnare un mare lontano.

G. Quarzo in AA.VV., Canta il Giallo alla mattina, La Coccinella

Comprendo IL TESTO

Segna gli intrusi nello zainetto.

E tu cosa metteresti nel tuo zainetto?

PARLO DI ME

LO SCIOPERO DELLE LETTERE

Ci fu un tempo in cui la penna rossa era detestata fra le lettere, perché correggeva sempre tutte. Così fu indetto uno sciopero generale: nessuna lettera avrebbe più accettato di essere scritta o corretta in rosso!

Da quel giorno i quaderni degli alunni cominciarono a riempirsi di strafalcioni e nessuno imparava più a scrivere correttamente.

– Scusate – spiegò alle lettere la penna – la colpa non è mia, ma della maestra che mi manovra a suo piacimento.

Pur perdonandola, le lettere decisero di continuare lo sciopero e di non essere scritte più nemmeno in blu o in nero. Allora, comprendendo la gravità della situazione, una saggia maestra le supplicò così:

– Carissime, non vi correggo per farvi un dispetto, ma per rendervi onore. Se diventate incomprensibili, sarete dimenticate: i veri colpevoli sono i ragazzini che non studiano e vi sbagliano. Correggendo voi, in realtà, correggiamo gli studenti.

Le lettere si sentirono di nuovo amate e tornarono all’opera.

C. Stocchi, Favole dell’ABC, Einaudi Ragazzi

Dentro DI ME

Hai capito cosa dice la maestra?

Quando vedi i segni rossi dell’insegnante sui tuoi quaderni, ti arrabbi o sei curioso di sapere come vanno scritte le parole correttamente?

BUONGIORNO SCUOLA

La campanella – Den, den, den! Presto, presto, incomincia la scuola! Tutti pronti, fra poco entreranno i bambini!

La lavagna – Mi sento fresca e riposata! Con queste due zampe di legno mi farei una passeggiata. Ditemi, ho la faccia pulita? Per favore, cancellino, puoi pulirmi bene? Il cancellino – Ecco fatto, mia cara. Senti la campanella?

Prepariamoci a sopportare i soliti scarabocchi di quei monelli. Appena la maestra volta gli occhi... qualcuno è pronto con il gessetto in mano!

I gessetti – Non diamogli retta, è pieno di invidia! Tutto quello che noi scriviamo, lui lo cancella subito...

La cattedra – Basta, non litighiamo, sta per arrivare la maestra! Pulitemi con uno straccio e toglietemi la polvere, sennò che figura ci faccio?

Un banco – Noi invece non resteremo puliti a lungo... Chissà come saremo sporchi a fine giornata! Macchie di pennarello, briciole di merenda...

Un altro banco – ...un po’ di colla e qualche scarabocchio! Però sono simpatici, i nostri scolaretti, anche se sono un po’ monelli. Ecco, arriva il primo, salutiamolo!

Tutta l’aula – Buongiorno, benvenuto!

Lo scolaro – Da dove viene questo saluto? Non vedo nessuno, me lo sarò immaginato. E visto che sono arrivato per primo, sulla lavagna scrivo: «Cara scuola, buongiorno!».

G. Rodari, Buongiorno alla scuola, Editori Riuniti

Comprendo IL TESTO

Chi pronuncia le seguenti frasi? Scrivilo sui puntini.

: – Mi sento fresca e riposata.

............................................................: – Buongiorno, benvenuto!

............................................................: – Presto, incomincia la scuola!

............................................................: – Non litighiamo.

: – Da dove viene questo saluto?

PARLO DI ME

Ti capita di immaginare che gli oggetti intorno a te si animino e parlino tra loro? Racconta.

TUTTO AL CONTRARIO

Ecco che cosa succede a scuola nella città al contrario!

– Oggi mi state facendo proprio ammattire!

Non ne posso più! Se continuate a stare così fermi, faccio una nota a tutta la classe.

Ma cosa siete, alberi? Pali della luce?

Statue del parco? Monumenti equestri?

Antenne tv? Il Monte Rosa? Tirate fuori immediatamente il diario che passo a farvi le note! – dice la maestra Ailuig alla classe.

– Ma maestra... – dice Ecila.

– Ma maestra... – ripete Aras.

– Aifos, esci subito dal tuo banco! – grida arrabbiata la maestra – Anche voi, Oppilif e Òlocin! Cosa aspettate? Se entra qualcuno in classe e vi vede tutti lì seduti immobili

mummificati al vostro posto, cosa penserà?

Che state male? Che state covando l’influenza, la pertosse, la varicella?

Non dimenticate che siamo a scuola, non al museo delle cere! Ve l’ho detto milioni di volte.

V. Lamarque, Mettete subito in disordine!, Einaudi Ragazzi

Hai capito come si chiamano i bambini e la maestra? Confrontatevi in piccoli gruppi. Poi divertitevi a scrivere al contrario i vostri nomi.

Comprendo IL TESTO

Rispondi con una X.

Perché la maestra si arrabbia con i bambini?

Perché si alzano e fanno confusione

Perché stanno seduti immobili

A SCUOLA CON GENTILEZZA

Il gentilbambino presta i suoi giochi agli altri, anche se poi se li fa ridare indietro, al momento giusto. Qualche volta li regala anche. Il gentilbambino a scuola aiuta i compagni. Se deve dire una cosa, prima alza la mano. Poi, quando gli dicono che può parlare, parla.

Non scarabocchia il banco. Scarabocchia sui fogli, semmai. Sta zitto quando parla la maestra. La saluta quando arriva in classe e quando se ne va. È gentile con lei. Con certe maestre è più facile, con certe meno.

G. Quarenghi, Manuale di buone maniere per bambine e bambini, Rizzoli

Comprendo IL TESTO

Cancella con una barra le azioni che il gentilbambino non compirebbe mai.

COME SI PARLA IN CLASSE?

È bello in classe raccontare ai compagni e agli insegnanti esperienze ed emozioni o esprimere le proprie idee.

Il Semaforo Regolaio ti aiuterà a capire quali sono i comportamenti più corretti per confrontarsi con gli altri.

ALT! Silenzio, c’è solo confusione!

Rifletti: se tutti parlano insieme, nessuno ascolta l’altro.

Se vuoi parlare, alza la mano e aspetta il tuo turno.

ALT! C’è qualcosa che non va...

Rifletti: se mi distraggo, come faccio ad ascoltare e capire chi parla?

È interessante ascoltare chi parla per conoscere le sue idee.

Hai capito quali sono le regole essenziali quando si parla insieme agli altri? Scrivile qui. 1.

Quando parliamo, è importante usare il tono di voce adeguato alla situazione. Sai qual è? Mettiti alla prova!

Collega in modo giusto.

In piccoli gruppi raccogliete le idee sui comportamenti corretti che avete scoperto in queste pagine. Ogni gruppo ne scriva uno su un cartellone da appendere in classe, così non potrete dimenticarli.

Voce alta
Voce normale
Voce bassa
Silenzio

È AUTUNNO

AUTUNNO

nell’arte

Osserva il dipinto e segna con una X il completamento corretto.

• Nel dipinto sono rappresentati alberi spogli.

carichi di foglie verdi. carichi di foglie gialle e arancioni.

Canta con me Il valzer delle stagioni.

• I colori che prevalgono sono rosso verde giallo marrone arancione

I COLORI DELL’AUTUNNO

In un’immagine quello che colpisce di più è il colore.

I colori si suddividono in:

COLORI SECONDARI

I colori primari, mescolandosi fra loro, danno origine a tutti gli altri colori. Ecco come si ottengono i colori delle foglie:

DENTRO l’arte

Cerchia, tra le combinazioni sopra, quelle che ti sembrano più adatte per le

DEDICATO AI NONNI

Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno.

Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno.

Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno.

PARLO DI ME

Quante cose si fanno insieme ai nonni! Tu come trascorri il tempo con loro? Racconta.

DIS

I MIEI NONNI

Sono le nove di domenica mattina. Stiamo andando a trovare i nonni paterni, cioè i genitori del mio papà, e pranzeremo da loro.

Abitano in campagna, hanno un giardino e un cane simpaticissimo che si chiama Filippo. Io voglio molto bene ai nonni, però non li vedo molto spesso.

Il nonno Celso da giovane faceva il maestro, ma adesso è in pensione. A volte mi racconta di quando litigava con la direttrice della sua scuola e mi fa molto ridere perché dice che era un’orribile donna con un bitorzolo sul naso.

La nonna Elena, invece, non sembra neanche una nonna perché ha i capelli marroni con le mesc. Lei dice che io sono il suo “pezzettino d’oro” e che posso chiederle tutto quello che voglio.

S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi Ragazzi

Dentro LE PAROLE

In pensione: ha smesso di lavorare.

Mesc: ciocche di capelli tinte con un colore più chiaro.

Segna con una X la spiegazione.

• Per la nonna la sua nipotina è un “pezzettino d’oro”, cioè

è capricciosa.

è molto importante e preziosa.

è brillante e utile.

Il 2 ottobre è la FESTA DEI NONNI

Questa festa rende omaggio ai nonni, che sono figure molto importanti nella vita di ogni bambino.

Il fiore ufficiale della festa dei nonni è il Nontiscordardimè.

È HALLOWEEN!

I bambini si mascherano da streghe, scheletri, vampiri e tutto ciò che fa venire i brividi, poi vanno di casa in casa a chiedere «Dolcetto o scherzetto? Trick or treat?».

Con questa frase i bambini invitano i padroni di casa a regalar loro dolcetti (caramelle, cioccolatini, biscotti...), così non riceveranno in cambio qualche scherzo!

Qual è la frase che puoi ascoltare in questa stagione? Cerchiala. CON L’INGLESE

MERRY CHRISTMAS! HAPPY EASTER! HAVE A NICE HOLIDAY! TRICK OR TREAT?

GIOCO SCACCIA-PAURE

OCCORRENTE

• scatolone “raccogli-paure” • fogli bianchi • pennarelli

PROCEDIMENTO

1. Disegna su un foglio una cosa che ti fa paura o ribrezzo e scrivi perché ti fa paura.

2. Ogni bambino, a turno, infila il proprio biglietto nello scatolone “raccogli-paure”. Intanto gli altri recitano:

Il bambino di turno risponde:

Se sul biglietto la tua paura l’hai disegnata o scritta con cura, infila la mano dentro la bocca e recita bene la filastrocca.

Fata del buio, fata mia buona questa paura presto allontana.

Fata del buio, fata carina questa paura fa più piccina.

infine distrutto.

L’ALFABETO DELL’AUTUNNO

Dividetevi in piccoli gruppi e rappresentate con i disegni le frasi della filastrocca che più vi piacciono. Poi utilizzate i vostri disegni per realizzare un cartellone dell’autunno.

Alberi dai rami spogliati

Boschi rossi e dorati

Castagne calde e fumanti

Danza di foglie fruscianti

Erba bagnata da piogge incessanti

Foglie dai colori smaglianti

Giorni corti e noiosi

Humus dai doni preziosi

Inverno che bussa alle porte

Jerry prepara le scorte

Kaki gustoso che ora matura

Letargo imminente della natura

Maglione caldo e avvolgente

Nebbia grigia e frequente

Orso dal sonno pesante

Pioggia continua e incalzante

Quaderni su cui lavorare

Rondini che vanno oltre il mare

Scuola che ti viene a chiamare

Tramonti che fanno sognare

Uva che riempie i cestini

Vino che bolle nei tini

Wafer intinto nella cioccolata

Xilofono suona una dolce ballata

Yoghi indossa caldi calzini

Zuppa di funghi porcini.

G. Marchegiani, L’alfabeto dell’autunno, Raffaello

LA CASTAGNA GIGANTE

È una mattina così luminosa che il cielo sembra d’oro. Il sentiero sale nel bosco, dove gli alberi mettono in mostra tutti i colori dell’autunno: il giallo e il rosso, che sono i colori del fuoco e del sole, e il marrone, che è il colore della terra e delle castagne. Leonardo e i suoi genitori sono venuti in collina per raccogliere le castagne. “La castagna più grande del mondo”, pensa Leo, “mi piacerebbe tanto trovarla!”. Ora fruga il terreno col bastone ai piedi di un albero altissimo e spazza via un mucchietto di foglie secche.

– Eccola! – grida all’improvviso – L’ho trovata! Il papà e la mamma si avvicinano pieni di curiosità. Incredibile! Sotto le foglie gialle e rosse c’è un riccio grosso come un melone! Però è strano... Perché il riccio, adesso, si muove. Da solo, senza che nessuno lo tocchi. Si muove... La mamma scoppia a ridere.

– Ma che castagna! Questo è un riccio col musetto e le zampette! Un riccio... animale! N. Cinquetti, La castagna più grande del mondo, in “Periodico San Paolo”

Comprendo IL TESTO

Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

• Leonardo e i suoi genitori sono andati a raccogliere le noci. V F

• Leonardo vorrebbe trovare la castagna più grande del mondo. V F

• Leonardo ha trovato una castagna gigante. V F

• Il riccio trovato da Leonardo, in realtà, è un animaletto. V F

LA VENDEMMIA

In ottobre le vigne erano cariche di bei grappoli gonfi e maturi e, quando fu il tempo della vendemmia, zio Piero, che aveva un vigneto vicino alla sua cascina, ci invitò.

Ci andammo tutti, compreso Febo. Ma a lui non interessavano i grappoli da cogliere: girava tra l’erba, rincorreva qualche farfalla, cercava chissà che cosa.

Mentre stavamo caricando sul carro la prima cesta piena, udimmo l’abbaiare di un cane nella cascina e Febo drizzò subito le orecchie e andò in agitazione. – È Diana – disse zio Piero.

Febo ci lasciò alla nostra vendemmia e partì. Dopo un po’ sentimmo la voce di Febo e quella di Diana, mescolate insieme. Quando portammo l’ultimo carico di uva nell’aia, Diana e Febo stavano ancora giocando. Era bello vedere come stavano bene insieme.

M. Lodi, Il mistero del cane, Giunti

Comprendo IL TESTO

Cancella con una barra l’immagine che non corrisponde al racconto.

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Le pagine Laboratorio di disegno sono a cura di: Novella Laghi

Coordinamento: Emilia Agostini

Redazione : Francesca Bolognini

Grafica e impaginazione: Dania Fava

Illustrazioni: Giulia Baratella, Sandra Bersanetti, Francesca Galmozzi, Laura Giorgi, Lara Poltronieri, Lisena Sabolo

Copertina: Mauro Aquilanti, Valentina Mazzarini

Referenze fotografiche: Archivio fotografico Raffaello, iStock, Shutterstock

Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani

Redazione multimedia: Sara Ortenzi, Giulio Pieraccini

Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.

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