a a c rt c T cANT AN letture 2
Con testi e musiche di DAVID CONATI
• EDUCAZIONE in gioco
• ARTE e immagine
a a c rt c T cANT AN letture 2
4 Vacanze esagerate
6 Un’estate speciale
7 Il secchiello blu
8 In salita
9 Gita al lago
10 Filastrocca dello zainetto
11 Lo sciopero delle lettere
12 Buongiorno scuola
14 Tutto al contrario
15 A scuola con gentilezza
16 EDUCAZIONE IN GIOCO Come si parla in classe?
È AUTUNNO
40 Forza Carlotta!
41 Diventare grandi 42 Il sogno di Matteo 44 Tempo per me
45 Immaginare
46 SONO COMPETENTE? Paolino, quanto sei cresciuto!
48 LABORATORIO DI ASCOLTO Le pantofole
49 SONO BRAVO A LEGGERE Il mio Paese: la Cina
È INVERNO 50
51 ARTE E IMMAGINE Disegnare con le linee
52 Albero regalami...
53 Albero tridimensionale
54 Babbo Natale indaffarato
19 ARTE E IMMAGINE I colori dell’autunno
20 Dedicato ai nonni
21 I miei nonni
22 È Halloween!
23 Gioco scaccia-paure
24 L’alfabeto dell’autunno
25 La castagna gigante
26 La vendemmia
27 Andar per funghi
18 IL MONDO DEI BAMBINI
28 Dentro ogni bambino
30 DENTRO IL TESTO - Il racconto
PIÙ FACILE Il sogno di Gilberto
32 Al supermercato
34 Il risveglio
36 Io sono Mario
37 LABORATORIO DI DISEGNO Il bambino
38 Il mio posto segreto
39 LABORATORIO DI DISEGNO La bambina
56 Quante maschere!
58 Ascoltami, inverno
59 Inverno in città
AFFETTI ED EMOZIONI
60 Zitto, zitto...
62 DENTRO IL TESTO - Il racconto PIÙ FACILE Al fiume
64 La banda dei gatti
65 LABORATORIO DI DISEGNO Il gatto
66 Un mostro per amico 68 È mio fratello!
70 Io e il mio papà
71 La mia mamma
72 L’amicizia
73 Io ho paura del buio
74 Come un drago
75 Sono felice
76 SONO COMPETENTE? Il cavallo finto
78 LABORATORIO DI ASCOLTO Il pigiama-party
79 SONO BRAVO A LEGGERE Niente baci
i punti
Pasqua 83 Le uova di Chiara
Pulcino porta-ovetti
Risveglio di primavera
La città dei fiori
LABORATORIO DI DISEGNO I fiori
VOLO CON LA FANTASIA
88 Se trovo...
90 DENTRO IL TESTO - Il racconto
PIÙ FACILE La ragazza invisibile
92 Musica e magia
94 Notte incantata
95 Mi racconti una storia?
96 L’ombrello difettoso
97 Il paese di carta
98 Un leone in biblioteca
100 Rosaspina
101 LABORATORIO DI DISEGNO Il castello
102 Che strega!
104 La Terra si è sentita male
105 EDUCAZIONE IN GIOCO Prenditi cura della Terra
106 SONO COMPETENTE? Naso nasone
108 LABORATORIO DI ASCOLTO Canta, cicala!
109 SONO BRAVO A LEGGERE L’anatra e il gufo
Prova Invalsi È PRIMAVERA
TUTTO INTORNO A ME
114 Disegno il mondo
116 DENTRO IL TESTO - La descrizione PIÙ FACILE La cesta misteriosa
118 Gita in montagna
120 Quando sono nato
121 Alla ricerca delle castagne
122 Le sorelle ciliegia
123 Il pescatore
124 Eric il pitone
125 La carica dei criceti
126 Il mio cane
127 LABORATORIO DI DISEGNO Il cane
128 SONO COMPETENTE? Una bella avventura
130 LABORATORIO DI ASCOLTO Adagio, adagio...
131 SONO BRAVO A LEGGERE Per chi è il mondo?
COME L’INVALSI
Il titolo 136 Il significato delle parole
Babbo Sole Cerca le icone
Le informazioni del testo
TUTTI A SCUOLA!
VACANZE ESAGERATE
Domani comincia la scuola.
Ho appena telefonato a Luca per assicurarmi che si sieda con me nel banco: non voglio mica capitare con una femmina!
Gli ho raccontato delle mie vacanze: certo, ho dovuto abbellirle un po’ per fargli capire che mi ero proprio divertito.
Gli ho detto che mio padre stava annegando e io l’ho salvato: non è vero, ma adesso che so nuotare lo potrei fare di sicuro.
Ho inventato anche di essere stato aggredito da un polpo assassino... Luca ha creduto a tutto!
Anche lui ha passato delle belle vacanze... ma come avrà fatto a sollevare da solo sette persone e un camoscio caduto nel crepaccio?
S. Bremar, Diario di Nicola, Editrice Tredieci
Tu come racconteresti le tue vacanze?
UN’ESTATE SPECIALE
Quella fu un’estate davvero speciale, per Andrea. Una di quelle che non ti dimentichi più.
Nell’ora del pomeriggio in cui i grilli assordano la campagna coi loro canti, Andrea teneva d’occhio il cancello. Di lì a poco sarebbero arrivati i nuovi villeggianti.
Una macchina nera fece ingresso nell’aia accecata dal sole. Dall’auto uscirono una mamma, un papà e... una bambina della sua età!
– Ci si può arrampicare sugli alberi in questo posto? – domandò la bambina.
Andrea non fece nemmeno in tempo a rispondere, che lei stava già seduta sul ramo nodoso di un vecchio pero, gambe a penzoloni e sorriso a tutti denti e gli gridò:
– Mi chiamo Nicoletta, ma se vuoi puoi chiamarmi Nico.
Bastò poco per diventare inseparabili: Andrea e Nico restavano in casa lo strettissimo necessario, per il resto del tempo, erano sempre fuori a giocare e chiacchierare nella campagna. Che bello correre a perdifiato nei prati, ogni volta diventava una sfida!
L. Ballerini, L’estate di Nico, Giunti
Dividetevi in piccoli gruppi e a turno raccontate il vostro ricordo più bello delle vacanze.
Poi prendete ciascuno metà foglio A4 e “fissate” il ricordo con un disegno o una frase: realizzerete così delle cartoline speciali.
IL SECCHIELLO BLU
Marta arriva sulla spiaggia portando con sé il suo piccolo secchiello nuovo, tutto blu, per giocare in riva al mare.
– Sembra proprio fatto di mare – ha detto la mamma. Marta gioca felice tutto il giorno con il suo nuovo secchiello blu: può riempirlo di sabbia e di acqua, fare splendidi castelli e tante torte con l’acqua e la sabbia. Lo abbandona sulla riva solo per andare a nuotare.
– Resta qui – gli dice – tornerò molto presto, solo il tempo di fare un bel tuffo e una nuotata!
Ma la sera Marta sta salutando il mare quando scopre una coppia di granchi insonnoliti dentro il suo secchiello. Li osserva per un po’, poi dice:
– Va bene, vi presto il secchiello per questa notte. Lo so che vi piace perché assomiglia al mare. Così Marta torna a casa lasciando sulla riva il suo secchiello blu.
E. Tachihara, Un secchiello di sogni, La Sorgente
COMPRENDO IL TESTO
Indica con V se le seguenti affermazioni sono vere e con F se sono false.
Marta ha un secchiello blu piccolo e nuovo.
Marta regala il secchiello a una sua amica.
La sera Marta scopre una coppia di granchi nel secchiello.
Marta lascia il secchiello sulla spiaggia.
IN SALITA
Mattia e il nonno salirono piano piano lungo il sentiero di montagna che portava al rifugio. Salendo, vedevano i tetti del paese sempre più in basso. Quando arrivarono in cima avevano la faccia rossa e il fiato grosso. Ma c’era un vento così fresco che si sentirono subito bene. La vista era bellissima sotto: i tetti rossi delle case, con le vie strette; più in là una piazzetta con i tendoni colorati del mercato; intorno al paese la campagna verde e gialla, con strade bianche, il fiume luccicava come una striscia di metallo.
Mattia si sporse a guardare. Il vento gli scompigliava i capelli.
– C’è sempre vento quassù?
– Spesso – disse il nonno.
Era bellissimo guardare attorno e Mattia non si stancava mai. Che belle vacanze in montagna!
R. Piumini, Mattia e il nonno, Einaudi
Dentro LE PAROLE
Il rifugio in montagna è una casetta in legno dove ci si ferma per riposarsi.
L’espressione Avere il fiato grosso significa: avere grandi polmoni. respirare con difficoltà per la fatica.
GITA AL LAGO
Un giorno papà ha detto:
– Domenica andiamo a farci una bella gita!
– Urrà! – abbiamo gridato io e mio fratello Jonas.
La domenica la mamma si è alzata presto per fare le frittelle e preparare i thermos con il caffè per papà e lei.
Siamo andati in un posto su un lago.
Il papà ha lasciato la macchina lungo una stradina nel bosco e abbiamo portato il pranzo al sacco in riva.
Nel lago c’era una lunga passerella di legno e io e Jonas volevamo andarci per vedere se c’erano dei pesci.
La mamma si è subito stesa nell’erba e ha detto al papà:
– Io mi piazzo qui e non mi sposto per tutto il giorno.
Oggi tocca a te star dietro ai bambini!
Il papà ci ha accompagnati sulla passerella, ci siamo distesi a pancia in giù e abbiamo visto un sacco di pesciolini piccolissimi che nuotavano veloci.
A. Lindgren, Lotta Combinaguai, Mondadori
Comprendo IL TESTO
Riordina le immagini con i numeri da 1 a 4 per ricostruire la storia.
FILASTROCCA DELLO ZAINETTO
Che cosa ci metto nello zainetto?
Un po’ di profumo di caffellatte un bacio di mamma due penne matte penne per scrivere e per volare penne di inchiostro e di gabbiano per disegnare un mare lontano.
G. Quarzo in AA.VV., Canta il Giallo alla mattina, La Coccinella
Comprendo IL TESTO
Segna gli intrusi nello zainetto.
E tu cosa metteresti nel tuo zainetto?
LO SCIOPERO DELLE LETTERE
Ci fu un tempo in cui la penna rossa era detestata fra le lettere, perché correggeva sempre tutte. Così fu indetto uno sciopero generale: nessuna lettera avrebbe più accettato di essere scritta o corretta in rosso!
Da quel giorno i quaderni degli alunni cominciarono a riempirsi di strafalcioni e nessuno imparava più a scrivere correttamente.
– Scusate – spiegò alle lettere la penna – la colpa non è mia, ma della maestra che mi manovra a suo piacimento.
Pur perdonandola, le lettere decisero di continuare lo sciopero e di non essere scritte più nemmeno in blu o in nero. Allora, comprendendo la gravità della situazione, una saggia maestra le supplicò così:
– Carissime, non vi correggo per farvi un dispetto, ma per rendervi onore. Se diventate incomprensibili, sarete dimenticate: i veri colpevoli sono i ragazzini che non studiano e vi sbagliano. Correggendo voi, in realtà, correggiamo gli studenti.
Le lettere si sentirono di nuovo amate e tornarono all’opera.
C. Stocchi, Favole dell’ABC, Einaudi Ragazzi
Dentro DI ME
Hai capito cosa dice la maestra?
Quando vedi i segni rossi dell’insegnante sui tuoi quaderni, ti arrabbi o sei curioso di sapere come vanno scritte le parole correttamente?
BUONGIORNO SCUOLA
La campanella – Den, den, den! Presto, presto, incomincia la scuola! Tutti pronti, fra poco entreranno i bambini!
La lavagna – Mi sento fresca e riposata! Con queste due zampe di legno mi farei una passeggiata. Ditemi, ho la faccia pulita? Per favore, cancellino, puoi pulirmi bene? Il cancellino – Ecco fatto, mia cara. Senti la campanella?
Prepariamoci a sopportare i soliti scarabocchi di quei monelli. Appena la maestra volta gli occhi... qualcuno è pronto con il gessetto in mano!
I gessetti – Non diamogli retta, è pieno di invidia! Tutto quello che noi scriviamo, lui lo cancella subito...
La cattedra – Basta, non litighiamo, sta per arrivare la maestra! Pulitemi con uno straccio e toglietemi la polvere, sennò che figura ci faccio?
Un banco – Noi invece non resteremo puliti a lungo... Chissà come saremo sporchi a fine giornata! Macchie di pennarello, briciole di merenda...
Un altro banco – ...un po’ di colla e qualche scarabocchio! Però sono simpatici, i nostri scolaretti, anche se sono un po’ monelli. Ecco, arriva il primo, salutiamolo!
Tutta l’aula – Buongiorno, benvenuto!
Lo scolaro – Da dove viene questo saluto? Non vedo nessuno, me lo sarò immaginato. E visto che sono arrivato per primo, sulla lavagna scrivo: «Cara scuola, buongiorno!».
G. Rodari, Buongiorno alla scuola, Editori Riuniti
Comprendo IL TESTO
Chi pronuncia le seguenti frasi? Scrivilo sui puntini.
: – Mi sento fresca e riposata.
............................................................: – Buongiorno, benvenuto!
............................................................: – Presto, incomincia la scuola!
............................................................: – Non litighiamo.
: – Da dove viene questo saluto?
PARLO DI ME
Ti capita di immaginare che gli oggetti intorno a te si animino e parlino tra loro? Racconta.
TUTTO AL CONTRARIO
Ecco che cosa succede a scuola nella città al contrario!
– Oggi mi state facendo proprio ammattire!
Non ne posso più! Se continuate a stare così fermi, faccio una nota a tutta la classe.
Ma cosa siete, alberi? Pali della luce?
Statue del parco? Monumenti equestri?
Antenne tv? Il Monte Rosa? Tirate fuori immediatamente il diario che passo a farvi le note! – dice la maestra Ailuig alla classe.
– Ma maestra... – dice Ecila.
– Ma maestra... – ripete Aras.
– Aifos, esci subito dal tuo banco! – grida arrabbiata la maestra – Anche voi, Oppilif e Òlocin! Cosa aspettate? Se entra qualcuno in classe e vi vede tutti lì seduti immobili
mummificati al vostro posto, cosa penserà?
Che state male? Che state covando l’influenza, la pertosse, la varicella?
Non dimenticate che siamo a scuola, non al museo delle cere! Ve l’ho detto milioni di volte.
V. Lamarque, Mettete subito in disordine!, Einaudi Ragazzi
Hai capito come si chiamano i bambini e la maestra? Confrontatevi in piccoli gruppi. Poi divertitevi a scrivere al contrario i vostri nomi.
Comprendo IL TESTO
Rispondi con una X.
Perché la maestra si arrabbia con i bambini?
Perché si alzano e fanno confusione
Perché stanno seduti immobili
A SCUOLA CON GENTILEZZA
Il gentilbambino presta i suoi giochi agli altri, anche se poi se li fa ridare indietro, al momento giusto. Qualche volta li regala anche. Il gentilbambino a scuola aiuta i compagni. Se deve dire una cosa, prima alza la mano. Poi, quando gli dicono che può parlare, parla.
Non scarabocchia il banco. Scarabocchia sui fogli, semmai. Sta zitto quando parla la maestra. La saluta quando arriva in classe e quando se ne va. È gentile con lei. Con certe maestre è più facile, con certe meno.
G. Quarenghi, Manuale di buone maniere per bambine e bambini, Rizzoli
Comprendo IL TESTO
Cancella con una barra le azioni che il gentilbambino non compirebbe mai.
COME SI PARLA IN CLASSE?
È bello in classe raccontare ai compagni e agli insegnanti esperienze ed emozioni o esprimere le proprie idee.
Il Semaforo Regolaio ti aiuterà a capire quali sono i comportamenti più corretti per confrontarsi con gli altri.
ALT! Silenzio, c’è solo confusione!
Rifletti: se tutti parlano insieme, nessuno ascolta l’altro.
Se vuoi parlare, alza la mano e aspetta il tuo turno.
ALT! C’è qualcosa che non va...
Rifletti: se mi distraggo, come faccio ad ascoltare e capire chi parla?
È interessante ascoltare chi parla per conoscere le sue idee.
Hai capito quali sono le regole essenziali quando si parla insieme agli altri? Scrivile qui. 1.
Quando parliamo, è importante usare il tono di voce adeguato alla situazione. Sai qual è? Mettiti alla prova!
Collega in modo giusto.
In piccoli gruppi raccogliete le idee sui comportamenti corretti che avete scoperto in queste pagine. Ogni gruppo ne scriva uno su un cartellone da appendere in classe, così non potrete dimenticarli.
È AUTUNNO
AUTUNNO
nell’arte
Osserva il dipinto e segna con una X il completamento corretto.
• Nel dipinto sono rappresentati alberi spogli.
carichi di foglie verdi. carichi di foglie gialle e arancioni.
Canta con me Il valzer delle stagioni.
• I colori che prevalgono sono rosso verde giallo marrone arancione
I COLORI DELL’AUTUNNO
In un’immagine quello che colpisce di più è il colore.
I colori si suddividono in:
COLORI SECONDARI
I colori primari, mescolandosi fra loro, danno origine a tutti gli altri colori. Ecco come si ottengono i colori delle foglie:
DENTRO l’arte
Cerchia, tra le combinazioni sopra, quelle che ti sembrano più adatte per le
DEDICATO AI NONNI
Ci sono delle cose che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest’anno.
Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno.
Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno.
PARLO DI ME
Quante cose si fanno insieme ai nonni! Tu come trascorri il tempo con loro? Racconta.
DIS
I MIEI NONNI
Sono le nove di domenica mattina. Stiamo andando a trovare i nonni paterni, cioè i genitori del mio papà, e pranzeremo da loro.
Abitano in campagna, hanno un giardino e un cane simpaticissimo che si chiama Filippo. Io voglio molto bene ai nonni, però non li vedo molto spesso.
Il nonno Celso da giovane faceva il maestro, ma adesso è in pensione. A volte mi racconta di quando litigava con la direttrice della sua scuola e mi fa molto ridere perché dice che era un’orribile donna con un bitorzolo sul naso.
La nonna Elena, invece, non sembra neanche una nonna perché ha i capelli marroni con le mesc. Lei dice che io sono il suo “pezzettino d’oro” e che posso chiederle tutto quello che voglio.
S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina troppo occupata, Einaudi Ragazzi
Dentro LE PAROLE
In pensione: ha smesso di lavorare.
Mesc: ciocche di capelli tinte con un colore più chiaro.
Segna con una X la spiegazione.
• Per la nonna la sua nipotina è un “pezzettino d’oro”, cioè
è capricciosa.
è molto importante e preziosa.
è brillante e utile.
Il 2 ottobre è la FESTA DEI NONNI
Questa festa rende omaggio ai nonni, che sono figure molto importanti nella vita di ogni bambino.
Il fiore ufficiale della festa dei nonni è il Nontiscordardimè.
È HALLOWEEN!
I bambini si mascherano da streghe, scheletri, vampiri e tutto ciò che fa venire i brividi, poi vanno di casa in casa a chiedere «Dolcetto o scherzetto? Trick or treat?».
Con questa frase i bambini invitano i padroni di casa a regalar loro dolcetti (caramelle, cioccolatini, biscotti...), così non riceveranno in cambio qualche scherzo!
Qual è la frase che puoi ascoltare in questa stagione? Cerchiala. CON L’INGLESE
MERRY CHRISTMAS! HAPPY EASTER! HAVE A NICE HOLIDAY! TRICK OR TREAT?
GIOCO SCACCIA-PAURE
OCCORRENTE
• scatolone “raccogli-paure” • fogli bianchi • pennarelli
PROCEDIMENTO
1. Disegna su un foglio una cosa che ti fa paura o ribrezzo e scrivi perché ti fa paura.
2. Ogni bambino, a turno, infila il proprio biglietto nello scatolone “raccogli-paure”. Intanto gli altri recitano:
Il bambino di turno risponde:
Se sul biglietto la tua paura l’hai disegnata o scritta con cura, infila la mano dentro la bocca e recita bene la filastrocca.
Fata del buio, fata mia buona questa paura presto allontana.
Fata del buio, fata carina questa paura fa più piccina.
infine distrutto.
L’ALFABETO DELL’AUTUNNO
Dividetevi in piccoli gruppi e rappresentate con i disegni le frasi della filastrocca che più vi piacciono. Poi utilizzate i vostri disegni per realizzare un cartellone dell’autunno.
Alberi dai rami spogliati
Boschi rossi e dorati
Castagne calde e fumanti
Danza di foglie fruscianti
Erba bagnata da piogge incessanti
Foglie dai colori smaglianti
Giorni corti e noiosi
Humus dai doni preziosi
Inverno che bussa alle porte
Jerry prepara le scorte
Kaki gustoso che ora matura
Letargo imminente della natura
Maglione caldo e avvolgente
Nebbia grigia e frequente
Orso dal sonno pesante
Pioggia continua e incalzante
Quaderni su cui lavorare
Rondini che vanno oltre il mare
Scuola che ti viene a chiamare
Tramonti che fanno sognare
Uva che riempie i cestini
Vino che bolle nei tini
Wafer intinto nella cioccolata
Xilofono suona una dolce ballata
Yoghi indossa caldi calzini
Zuppa di funghi porcini.
G. Marchegiani, L’alfabeto dell’autunno, Raffaello
LA CASTAGNA GIGANTE
È una mattina così luminosa che il cielo sembra d’oro. Il sentiero sale nel bosco, dove gli alberi mettono in mostra tutti i colori dell’autunno: il giallo e il rosso, che sono i colori del fuoco e del sole, e il marrone, che è il colore della terra e delle castagne. Leonardo e i suoi genitori sono venuti in collina per raccogliere le castagne. “La castagna più grande del mondo”, pensa Leo, “mi piacerebbe tanto trovarla!”. Ora fruga il terreno col bastone ai piedi di un albero altissimo e spazza via un mucchietto di foglie secche.
– Eccola! – grida all’improvviso – L’ho trovata! Il papà e la mamma si avvicinano pieni di curiosità. Incredibile! Sotto le foglie gialle e rosse c’è un riccio grosso come un melone! Però è strano... Perché il riccio, adesso, si muove. Da solo, senza che nessuno lo tocchi. Si muove... La mamma scoppia a ridere.
– Ma che castagna! Questo è un riccio col musetto e le zampette! Un riccio... animale! N. Cinquetti, La castagna più grande del mondo, in “Periodico San Paolo”
Comprendo IL TESTO
Segna con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
• Leonardo e i suoi genitori sono andati a raccogliere le noci. V F
• Leonardo vorrebbe trovare la castagna più grande del mondo. V F
• Leonardo ha trovato una castagna gigante. V F
• Il riccio trovato da Leonardo, in realtà, è un animaletto. V F
LA VENDEMMIA
In ottobre le vigne erano cariche di bei grappoli gonfi e maturi e, quando fu il tempo della vendemmia, zio Piero, che aveva un vigneto vicino alla sua cascina, ci invitò.
Ci andammo tutti, compreso Febo. Ma a lui non interessavano i grappoli da cogliere: girava tra l’erba, rincorreva qualche farfalla, cercava chissà che cosa.
Mentre stavamo caricando sul carro la prima cesta piena, udimmo l’abbaiare di un cane nella cascina e Febo drizzò subito le orecchie e andò in agitazione. – È Diana – disse zio Piero.
Febo ci lasciò alla nostra vendemmia e partì. Dopo un po’ sentimmo la voce di Febo e quella di Diana, mescolate insieme. Quando portammo l’ultimo carico di uva nell’aia, Diana e Febo stavano ancora giocando. Era bello vedere come stavano bene insieme.
M. Lodi, Il mistero del cane, Giunti
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Le pagine Laboratorio di disegno sono a cura di: Novella Laghi
Coordinamento: Emilia Agostini
Redazione : Francesca Bolognini
Grafica e impaginazione: Dania Fava
Illustrazioni: Giulia Baratella, Sandra Bersanetti, Francesca Galmozzi, Laura Giorgi, Lara Poltronieri, Lisena Sabolo
Copertina: Mauro Aquilanti, Valentina Mazzarini
Referenze fotografiche: Archivio fotografico Raffaello, iStock, Shutterstock
Coordinamento multimedia: Paolo Giuliani
Redazione multimedia: Sara Ortenzi, Giulio Pieraccini
Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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