Fiabe di orchi, streghe e bambini birichini - ESTRATTO

Page 1

F i ab e d i

Illustrazioni di

Elena Iarussi

ORCHI, STREGHE e bambini birichini

Leggi e ascolta

con CD



F i ab e d i

ORCHI, STREGHE e bambini birichini



Carlo Collodi

Pinocchio


C’era una volta un abile falegname di nome Geppetto, che con un pezzo di tronco decise di fare un burattino. Dopo averlo levigato e piallato per formare il corpo, gli costruì due braccia e due gambe, e infine la testa. – Sei proprio un bel burattino! – esclamò Geppetto ammirando il suo lavoro. – E visto che sei nato da un tronco di pino, ti chiamerò Pinocchio.

4


Ma Geppetto non sapeva che il legno con cui era stato costruito il burattino era magico: Pinocchio infatti cominciò subito a parlare, camminare, saltare, mettere in disordine la bottega del falegname e dire bugie. Siccome la magia di quel legno era una magia buona, ogni volta che il burattino diceva una bugia gli si allungava il naso. – No, no, no! – esclamò Geppetto. – Così non va! Tu devi diventare un burattino bravo ed educato. Ti manderò a scuola! Anche se nevicava e faceva molto freddo, Geppetto uscì di casa per comprare a Pinocchio un abbecedario, ma non avendo abbastanza soldi per pagarlo, dovette vendere la sua giacca.

5


Durante la notte, mentre Geppetto dormiva, un Grillo Parlante si avvicinò a Pinocchio e gli fece promettere che non avrebbe mai fatto soffrire il buon Geppetto. Così il mattino seguente Pinocchio si avviò verso la scuola con il suo abbecedario sottobraccio. Mentre saltellava per la strada, però, udì una musichetta allegra e la seguì, sbucando in una piazza dove c’era un grande tendone colorato: era il Gran Teatro dei Burattini. Pinocchio era molto curioso e, per poter comprare il biglietto, vendette il suo abbecedario.

6


La recita fu molto divertente e alla fine i burattini, che avevano visto Pinocchio tra il pubblico, gli fecero una gran festa e gli chiesero di restare con loro... e lui accettò. Qualche tempo dopo Mangiafuoco, il padrone dei burattini, chiese a Pinocchio di raccontargli la sua storia e quando venne a sapere che a casa c’era il povero Geppetto che aspettava il burattino, si commosse e lasciò andar via Pinocchio regalandogli cinque zecchini d’oro per il suo babbo.

7


Tornando a casa, però, Pinocchio incontrò il Gatto e la Volpe. – Dove stai andando? – gli chiesero i due compari. – Vado dal mio babbo a portargli questi zecchini d’oro – rispose Pinocchio. Il Gatto e la Volpe si guardarono furbescamente ed esclamarono in coro: – Degli zecchini d’oro?! Ma lo sai che se li sotterri nel Campo dei Miracoli domani mattina ne troverai un intero albero? – disse la Volpe. – Sì, un albero intero, interissimamente carico di zecchini – incalzò il Gatto. – Davvero??? – chiese Pinocchio sbalordito. – Davverissimo! – esclamarono il Gatto e la Volpe. – Ora però è tardi per farlo, dobbiamo aspettare l’alba. Andarono così a mangiare e bere all’osteria del Gambero Rosso e, siccome il Gatto e la Volpe non avevano un soldo, toccò a Pinocchio pagare tutto il conto. Dopo cena, mentre Pinocchio dormiva, i due compari sgattaiolarono via e, quando il burattino si svegliò, l’oste gli disse che i suoi amici erano andati al Campo dei Miracoli.

8


9


Pinocchio si avviò, seguendo le loro tracce. Aveva percorso un bel pezzo di strada, quando improvvisamente dalla boscaglia sbucarono due figure vestite di nero: lo afferrarono, gli legarono una corda intorno al collo e lo appesero a un albero. Il povero burattino cercò di chiamare aiuto, scalciando e agitandosi a piÚ non posso.

10


Per fortuna, poco lontano abitava una bella Fata dai capelli turchini che lo vide, lo liberò dalla corda e lo portò a casa sua. La Fatina volle sapere cosa gli era successo. Pinocchio le raccontò una bugia e il suo naso cominciò ad allungarsi a dismisura... e più la bugia era grossa, più il naso si allungava! Così si decise a dire la verità. Vedendo che il naso aveva smesso di crescere, la Fatina gli credette e mandò a chiamare Geppetto. E quando la Fata gli disse: – Il tuo babbo non vede l’ora di abbracciarti e sta venendo a prenderti – il burattino volle andargli incontro e uscì correndo dalla casa.

11


Per strada, però, Pinocchio incontrò nuovamente il Gatto e la Volpe, che lo convinsero ad andare al Campo dei Miracoli: seppellì le quattro monete che gli erano rimaste e, finito il lavoro, i tre se ne andarono. Più tardi, Pinocchio tornò per vedere se l’albero cresceva, ma nel Campo trovò un pappagallo che gli disse: – Mentre eri via, il Gatto e la Volpe sono tornati e hanno portato via tutti gli zecchini! Allora il burattino corse in città per denunciare il furto.

12


Il giudice era un grosso scimmione che, dopo aver ascoltato tutta la storia, decretò: – Questo povero diavolo è stato derubato delle sue monete. Prendetelo e sbattetelo in prigione! In prigione tornò a trovarlo il Grillo Parlante per ricordargli che tutte le sue disavventure erano accadute perché si era comportato male. Così, appena il burattino riuscì a scappare di prigione, corse a perdifiato fino alla casa della Fata Turchina per chiederle perdono... ma la casa della Fata non c’era più. C’era solo una pietra con su scritto:

13


Lo SPECCHIO di ALICE Una collana preziosa per guardare oltre lo specchio e ritrovarsi nel mondo incantato delle fiabe.

Pinocchio Pollicino Gianbabbeo L’acciarino magico Fratellino e sorellina Hansel e Gretel Aladino Peter Pan Testi a cura di David Conati: nel CD audio, lettura integrale delle storie.

E 12,90

Avvertenza! Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi. Piccole parti potrebbero essere ingerite e/o inalate causando il soffocamento. Prodotto in Italia da: RAFFAELLO LIBRI S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 Monte San Vito (AN)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.