Formula magica - Letture 3

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FORMUL A

LIBRO DI LET LEGGE

3

INSERTO con le MAPPE delle tipologie testuali

• LA MAGIA DI LEGGERE

• Arte, Musica, Educazione civica

• Attività in situazioni non note

• Pagine PER RIDERE

IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

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Il corso presenta una Didattica Inclusiva Digitale Integrata che consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi didattici innovativi e flessibili che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi, favorendo molteplici modalità di insegnamento e di studio. L’obiettivo è quello di potenziare, stimolare e includere in modo efficace studenti e studentesse nel processo di apprendimento con un’offerta didattica ampia, variegata e di facile accessibilità tramite device mobile.

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FORMUL A LEGGERE

6 ECCOCI DI NUOVO!

7 Benvenuta e benvenuto

8 RACCONTARE STORIE ... CHE BELLO!

10 Esploro IL RACCONTO REALISTICO

Il compito delle vacanze

12 L’albero Asdrubale

14 L’aquilone di Edo

15 Un adorabile cucciolo

16 Uno strano regalo

17 Il dito contadino

18 Mamma, insegnami a nuotare!

20 Per ridere Uno scherzo originale

21 Per mettermi alla prova ASCOLTO Rollo viene con me

22 Per mettermi alla prova A scuola sulle montagne

24 LA MAGIA DI LEGGERE

Una puzza orribile

26 Esploro IL RACCONTO FANTASTICO

Le teste scambiate

28 Albero Alberto

30 Ma che scuola è questa?

31 Per ridere Galline pensierose

32 XYZ–23

34 Pico Pecora

36 Per davvero Binomi fantastici

37 Per mettermi alla prova ASCOLTO

La casa di Settimio

38 Per mettermi alla prova Wordy

40 LA MAGIA DI LEGGERE

Di notte nel cielo

42 Esploro LA FAVOLA

La volpe e la cicogna

44 La volpe e il caprone

45 L’ascia del taglialegna

46 Per ridere Rana Boccuccia

47 Favole brevissime

48 La vongola e il beccaccino

49 Per mettermi alla prova ASCOLTO

La colomba e la formica

50 Per mettermi alla prova

52 Esploro LA FIABA

Armo e Nia

54 Il principe invisibile

56 Trottolina

58 L’armonica magica

59 Lilith e lo gnomo

60 I figli del sicomoro

61 PER METTERMI ALLA PROVA ASCOLTO L’orco selvatico

62 PER METTERMI ALLA PROVA

La cosa più preziosa

64 LA MAGIA DI LEGGERE

Nel regno di Belgarbo

66 Esploro LA LEGGENDA

L’abete sempreverde

68 Le tartarughe

69 Il dono dell’uccellino

70 La tribù dei Chinook

72 Robin Hood

73 Per mettermi alla prova ASCOLTO

Il sale nel mare

74 Per mettermi alla prova L’idea delle giraffe

76 Esploro IL MITO

Indra e Vritra

78 Persefone e la primavera

79 Prometeo e il fuoco

80 L’Universo conchiglia

82 Creature mitologiche

83 Per mettermi alla prova ASCOLTO

Nuwa e la creazione

84 Per mettermi alla prova

Il sole, la luna, l’acqua

86 LA MAGIA DI LEGGERE

Efesto

88 DESCRIVERE ... CHE MERAVIGLIA!

90 Esploro IL TESTO DESCRITTIVO

Pichi Pichi

92 La piccola volpe

93 L’elefante pieghettato

94 Il panettone

95 Per ridere I cetrionzoli

96 La mia compagna di banco

97 Il mio compagno Garrone

98 A pesca con la zia

100 Faggio chiacchierone

101 Il grande blu

102 Nella Stazione Spaziale Internazionale

103 Per mettermi alla prova ASCOLTO

La libreria antiquaria

104 Per mettermi alla prova

La signora Mirror

106 LA MAGIA DI LEGGERE

Grandi calciatori: Paolo Rossi

108 LEGGERE IN VERSI ... CHE EMOZIONE!

110 Esploro IL TESTO POETICO

Grrr!

112 Giochi di suoni

113 Per ridere Senza senso

114 La bicicletta

115 Se dici radici... Giuramento

116 Sorgente

117 Ti disegno un cuore

118 Perla parola

119 Il risveglio del vento

120 Per mettermi alla prova ASCOLTO L’albero delle filastrocche

121 Per mettermi alla prova La pazienza

122 LA MAGIA DI LEGGERE

Quanti sono i venti?

124 LEGGERE PER CONOSCERE ... CHE CURIOSITÀ!

126 Esploro IL TESTO INFORMATIVO

I pinguini imperatore

128 Come vedono gli animali?

129 Gli pterosauri

130 Per davvero Pulire senza fatica

131 Strane piante

132 In viaggio con i pirati

134 Mangiare bene per la Terra

135 Per mettermi alla prova ASCOLTO Il cielo stellato

136 Per mettermi alla prova L’energia solare

138 LA MAGIA DI LEGGERE

Oceani di plastica

140 LEGGERE PER FARE ... CHE ABILITÀ!

142 Esploro IL TESTO REGOLATIVO

Il pulcino

144 Pulcini

145 Spiedini a merenda

146 Per gioco Palla memoria

147 Lavarsi bene i denti

148 Per ridere La pozione Polisucco

149 Per mettermi alla prova Graffiti rupestri

150 AUTUNNO tra gli alberi

151 Piccola foglia

152 Attenzione ai dolcetti!

154 Nonno Gidio e il bosco d’autunno

155

BT-X sulla Terra 1a puntata

156 INVERNO

157 Sulla neve

158 Piccolo Vento

160 Un ospite a

161 La noce di

162 Com’è nato

163

BT-X sulla Terra 2a puntata

164 PRIMAVERA

165 Chi fa primavera?

166 Emozioni all’aria

167 Mi riempio

168 La leggenda

169

BT-X sulla Terra 3a puntata

170 ESTATE in acqua

171 Caldo

172

BT-X sulla Terra 4a puntata

173

ARTE MUSICA EDUCAZIONE CIVICA

174 Colazione sul prato

176 I tre musicisti!

178 L’orchestra

179 Educazione civica

In classe in armonia

180 Povera Persefone!

181 Educazione civica Viva la libertà

182 La chitarra: uno strumento a corda

183 Le caratteristiche dei suoni

184 Il ritratto

186 Poesia d’immagini

187 Autunno

188 Inverno

190 Primavera 192 Estate

Scopri le MAPPE dei testi con la POZIONE nell’INSERTO pieghevole.

RISORSE DIGITALI

Nelle pagine del tuo libro troverai indicate tante risorse interattive utili e coinvolgenti che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico.

Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Accedere è facile, inquadra il QR code!

Il libro digitale ti aiuterà a trovare la tua formula magica per imparare divertendoti.

Guarda i video didattici per conoscere nuovi argomenti.

Con gli esercizi e i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti.

Con i video tutorial imparerai la grammatica come per magia!

Scopri i contenuti audio!

Il tuo libro è ricco di audioletture da ascoltare insieme, in classe.

Inoltre potrai accedere direttamente alla versione audiolibro .

ECCOCI DI NUOVO!

È settembre, l’estate è terminata. Ale, Emi, Isa, Omar e Uma tornano a scuola e hanno voglia di raccontare i bei giorni trascorsi in vacanza. Ma è passato parecchio tempo e molte cose le hanno dimenticate! Per fortuna

Alfa e Beto hanno preparato una gustosissima

POZIONE MEMORINA, che fa tornare la memoria e permette loro di condividere i ricordi più belli.

Immagina di bere la POZIONE MEMORINA e racconta alla classe un ricordo speciale della tua estate.

Benvenuta e benvenuto

Benvenuta, benvenuto, mente pronta e cuore arguto cominciamo l’anno insieme lo facciamo a suon di rime.

Quanti amici, vecchi e nuovi, sei felice, li ritrovi li rivedi qui tra i banchi vispi e allegri, mica stanchi! Tra le pagine future troverai mille letture che potranno aprir finestre coi maestri e le maestre.

Su coraggio! Cosa aspetti?

LIFE SKILLS Consapevolezza Rifletti, racconta e ascolta.

Che cosa ti aspetti dalla classe terza? Quale argomento hai voglia di imparare? Che cosa ti piacerebbe fare di nuovo quest’anno?

RACCONTARE STORIE ... CHE BELLO!

Le storie si possono leggere, ascoltare e anche guardare!

TESTO NARRATIVO

Quando leggi, diventi protagonista.

Pronti a decollare con la fantasia?

IL RACCONTO REALISTICO ESPLORO

Il compito delle vacanze

INIZIO

Quell’estate ero andata in montagna a luglio. Mi ero divertita tantissimo a “fare i compiti” sui prati, proprio come diceva il maestro: “Osservate la natura, correte, fate mille scoperte e raccogliete qualcosa di speciale da mostrare alla classe il primo giorno di scuola”.

SVOLGIMENTO

Quando il primo giorno di scuola arrivò, tutti avevamo in mano il nostro ricordo estivo. Giulia aveva delle conchiglie stranissime, Mika delle pigne enormi e appiccicose, Kevin dei minerali lucidissimi.

– Tu che cos’hai in quella scatola? – mi hanno chiesto. – Ve lo farò vedere quando saremo dentro – ho risposto, pensando ai due grossi bruchi e alle foglie che avevo inserito nella scatola.

Dopo una bella chiacchierata, il maestro ci ha detto di mostrare i nostri oggetti. Quando è stato il mio turno, ho aperto la scatolina e… i bruchi erano diventati due allegre farfalle blu, che hanno cominciato a volare per l’aula, mettendo la classe in subbuglio.

– Che ne dite se le liberiamo? – ha proposto il maestro.

CONCLUSIONE

Abbiamo aperto le finestre e le farfalle sono volate via.

– Sei dispiaciuta, Viola? – mi ha domandato.

– No, maestro. – ho risposto – Il ricordo non vola via, posso sempre conservarlo dentro di me.

Il RACCONTO REALISTICO narra fatti accaduti o che potrebbero accadere nella realtà.

Scopri il racconto realistico e completa la tabella.

GLI ELEMENTI

I PERSONAGGI

Chi?

Nel RACCONTO REALISTICO Nel testo a fianco

Possono essere persone o animali veramente esistiti o che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni. Il personaggio più importante (può essere più di uno) si chiama protagonista.

I personaggi sono:

La protagonista è

Quando?

Il tempo è ................................................................................... IL TEMPO

È indicato con precisione: la storia può essere raccontata al tempo presente (ora, oggi, stamattina) o al passato (ieri, un anno fa).

Il racconto si svolge IL LUOGO

Dove?

I FATTI

Che cosa accade?

LA STRUTTURA

I luoghi in cui avvengono i fatti appartengono alla realtà: parco, città, scuola, casa...

I fatti sono narrati in ordine cronologico e sono accaduti o possono accadere nella realtà.

Con l’aiuto delle immagini racconta i fatti con parole tue.

I racconti sono organizzati in tre parti.

Leggi, osserva il testo e rifletti.

L’INIZIO introduce la situazione di partenza, il tempo, il luogo e la protagonista. Lo SVOLGIMENTO racconta che cosa succede. La CONCLUSIONE spiega come finisce la storia.

L’albero Asdrubale

Il Sindaco si fece accompagnare subito al parco davanti alla scuola. Il signor Sindaco era una persona un po’ corpulenta, con pochi capelli in testa, grigi. Sembrava un nonno. Anzi: era proprio il nonno di uno dei bambini seduti su Asdrubale, l’albero che sarebbe stato presto abbattuto per creare nuovi parcheggi per i genitori che portano i figli e le figlie a scuola in auto.

Avvicinandosi estrasse gli occhiali dalla tasca, se li mise sul naso e guardò. Quello che vide lo lasciò senza fiato: un albero grande e rigoglioso che al posto dei frutti aveva su ogni ramo un bambino o una bambina.

– Asdrubale è nostro amico! – gridava Mirka. – Nessuno lo deve abbattere per un parcheggio – strillava Marco.

– A scuola si va a piedi! – sbraitavano in coro.

Oh, quante lacrime riempirono gli occhi del Sindaco!

Come aveva fatto a dimenticare?

Lo conosceva molto bene quell’albero. Era già grande e grosso quando lui era ancora un bambino e ci saliva sopra per giocare a nascondino con gli amici. Solo che lui non lo chiamava

Asdrubale, lo chiamava... lo chiamava... come lo chiamava? – Arciclostide! Ecco come ti chiamavo! – urlò colmo di gioia il Sindaco.

L’Assessora all’urbanistica lo guardò interdetto.

– Ma che sta dicendo? È impazzito?

Finì che dopo lunghe proteste da parte dei genitori, dei figli e del Sindaco stesso, il Consiglio comunale bocciò la proposta di abbattimento dell’albero.

Gianni Biondillo, Il mio amico Asdrubale, Guanda

ESPLORO IL TESTO

Dividi il racconto in INIZIO, SVOLGIMENTO e CONCLUSIONE colorando la barra di fianco al testo con i colori corrispondenti.

Poi fai lo stesso con le cornici qui sotto, in base alla parte a cui si riferiscono.

La proposta di abbattere l’albero per costruire un parcheggio viene bocciata.

Il Sindaco arriva nel parchetto davanti alla scuola.

I bambini e le bambine protestano e il Sindaco si ricorda che anche lui, da piccolo, giocava sopra quell’albero.

EDUCAZIONE CIVICA

Rispondi sul quaderno.

Sapete di che cosa si occupa un Assessore o un’Assessora all’urbanistica? Cercate informazioni su questo mestiere. Che cosa vorreste comunicare a chi ricopre questo ruolo nel vostro Comune?

ESPLORO IL TESTO

Sottolinea nel testo le parole che indicano i personaggi, poi rispondi.

Sono personaggi realistici o fantastici?

C’è un protagonista? Chi è?

L’aquilone di Edo

Gli aquiloni a volte fanno proprio come vogliono. Poi, come tutti sanno, gli aquiloni hanno una vera passione per gli alberi: appena ne vedono uno si attorcigliano intorno a tutti i rami.

E così è successo che l’aquilone di Edo ha attraversato il suo giardino ed è andato a finire sulla quercia del vicino, il signor Ottavio. Tutto il quartiere dice che al signor Ottavio non piacciono i bambini e le bambine e, oltretutto, ha un cane gigantesco che abbaia sempre. Edo si fa coraggio e suona il campanello. Il signor Ottavio spalanca la porta. Accanto a lui c’è Rufus, il mastino.

– Che vuoi? – chiede serio.

– Ehm, mi scusi, posso andare un attimo nel suo giardino?

– Nel mio giardino? Non permetto a nessuno di andarci!

– Sì, ma vede… il mio aquilone…

– Un aquilone nel mio giardino?

Edo si aspettava già di sentirlo dire “Rufus, attacca!”, invece il signor Ottavio sospira contento:

– Un aquilone! È tanto tempo che non vedo un aquilone. Puoi correre a prenderlo, ma promettimi una cosa… – e avvicinandosi all’orecchio di Edo sussurra: – Promettimi che fai giocare anche me!

Da quel giorno Edo andò spesso a giocare dal signor Ottavio e anche Rufus sembrava divertirsi.

AA. VV., 100 storie della buonanotte, Giunti

Un adorabile cucciolo

Marta desiderava un cagnolino da tanto tempo, così, quando la mamma e il papà dissero di sì, non vide l’ora di andare a prenderlo.

Nel rifugio di animali Marta esaminò i cuccioli uno a uno, perché voleva che il suo fosse perfetto.

– Questo è troppo grande – disse indicando un alano.

– Quello invece è troppo piccolo – aggiunse mostrando un chihuahua.

– Questo è carino – disse il volontario accarezzando un barboncino.

– È troppo riccio – commentò Marta.

Un altro cucciolo era troppo rumoroso, un altro troppo tranquillo. Ben presto rimasero solo pochi cuccioli. Marta stava quasi per rinunciare, quando prese in braccio un batuffolo bianco e nero.

– Mmm, di che razza è questo cucciolo? – chiese il papà.

– È un bastardino – disse il volontario. – Penso sia un incrocio tra uno spaniel e un collie.

– Non importa che cosa sia – disse Marta sorridendo.

– È semplicemente perfetto, lo chiamerò Pippo.

AA. VV., 365 storie e filastrocche, Gribaudo-Parragon

Rispondi.

Chi è la protagonista del racconto?

Chi sono gli altri personaggi? ESPLORO IL TESTO

COMPRENDO

Rispondi sul quaderno.

Con chi è Marta?

Dove si trova Marta?

Perché?

Che cosa fa alla fine?

ESPLORO IL TESTO

Sottolinea nel testo quando si svolgono i fatti.

La storia è raccontata al tempo: passato. presente. futuro.

PAROLE NUOVE

Come si dice quando il gatto fa purr purr?

Uno strano regalo

Era un pomeriggio di primavera. Leggevo seduta sul divano, mentre la mamma lavorava al computer.

La porta era aperta. Il gatto entrò e si mise a fissare mia madre.

– Miao – disse sperando probabilmente di ricevere una coccola.

– No dai, micio, adesso proprio non posso darti retta. – Miao – ripeté lamentoso e instancabile. – Miao.

– Uffa, va bene! – si arrese lei a un certo punto – Ma solo due minuti, perché ho davvero tanto da fare. Lo prese sulle ginocchia e gli lisciò il pelo dolcemente, mentre quello faceva purr purr, come tutti i mici soddisfatti. Dopo un po’ lo fece scendere e lui uscì di nuovo. Passati pochi minuti, il micio ricomparve e...

– Aaah, aiutooo!

La mamma cominciò a urlare disperata, in piedi

su una sedia, mentre il gatto teneva in bocca, una piccola biscia che si dimenava.

Si dice che i gatti, per dimostrare il loro affetto, facciano dei “regalini” molto particolari alle persone che li accudiscono.

Da quel giorno il nostro micio non portò più regalini alla mamma.

SCRIVO

Una storia accaduta nel passato può essere raccontata anche al presente. Rileggi le prime righe trasformate al presente e continua sul quaderno.

È un pomeriggio di primavera. Leggo seduta sul divano, mentre la mamma lavora al computer.

Il dito contadino

Nonno Nino ha un bell’orto. Ora ha appena finito di vangare. Giovanni osserva la terra: è tutta a montagnole, umida, sembra quasi bagnata. Ha un suo odore, la terra. Giovanni non sa ancora se gli piace. Stare con nonno Nino, sì.

– Non rimanere lì impalato, – gli dice il nonno, –in campagna bisogna essere attivi. Giovanni si avvicina.

– Guarda: adesso prendiamo i semi e li piantiamo.

– I pomodori? – s’informa Giovanni.

– No, no, adesso è il tempo di seminare i broccoli.

– Non mi piacciono – dice Giovanni con la faccia disgustata.

– Ma piacciono tanto alla tua mamma.

– È vero – sorride Giovanni.

– Mi serve il tuo dito indice: è perfetto per fare i buchi. Vieni qui, fai un buchino non tanto profondo. Il seme ha bisogno di essere al riparo, ma non troppo in fondo. Deve respirare – spiega il nonno.

Giovanni fa il buco con la punta dell’indice e mette il seme. Poi ne fa altri a distanza regolare.

– I semi sono come me, – dice – quando mi metto sotto le coperte al calduccio, ma lascio uno spazio per respirare bene.

– È vero – dice il nonno – i bambini hanno bisogno di dormire per crescere bene. Al caldo, come i semi. Così poi crescono forti.

Laura Walter, Storie brevi, molto brevi, molto molto brevi, Edizioni EL

Rispondi.

Dove si svolge il racconto?

.......................................................................

È un luogo che esiste nella realtà? Sì No

Rispondi a voce.

Hai mai lavorato in un orto?

Ti è piaciuto?

Che cosa ti ha dato più soddisfazione?

Cosa ti piacerebbe fare più di tutto: seminare, annaffiare o raccogliere?

PENSO E DICO
ESPLORO IL TESTO

Mamma, insegnami a nuotare!

– Mamma, insegnami a nuotare! – disse Elena – Per favore.

– Bene – disse la mamma – appoggia le mani sul fondo dove tocchi bene e scalcia con i piedi, con i movimenti di una rana.

Elena provò. Era abbastanza facile. I piedi, muovendosi come quelli della rana, la spingevano avanti, ed Elena camminava sulle mani, il che rassomigliava già un po’ al nuotare.

Elena si esercitò a lungo.

– E ora che cosa faccio? – domandò il giorno dopo al padre.

– Ora alza anche le mani e muovile come fa la rana – le disse.

Elena provò e riprovò, ma per quanti sforzi facesse, non riusciva a staccare insieme le mani dal fondo.

– Allora vai nell’acqua un po’ più profonda e cerca di zampettare con le mani come fa un cagnolino.

Elena andò nell’acqua un po’ più profonda, e provò e riprovò a zampettare come un cagnolino; ma non riusciva ancora a staccare le mani da quel bel fondo sabbioso e sicuro.

Un giorno, mentre Elena provava, arrivò un’ondata enorme. L’acqua divenne all’improvviso così alta che Elena non poté più tenere le mani sul fondo, ma dovette fare qualche cosa. Senza rendersi ben conto di quanto stava succedendo, Elena cominciò a muovere mani e piedi: stava nuotando!

– Stai nuotando! – gridò la mamma – Ce l’hai fatta! – gridò il babbo, tirandola fuori dell’acqua e abbracciandola.

– Sì, ce l’ho fatta!

Richard Scarry, Kathryn Jackson, 365 storie. Una storia al giorno, Mondadori

ESPLORO IL TESTO

Che cosa accade nel racconto? Metti in ordine i fatti da 1 a 6.

COMPRENDO IL TESTO

Rispondi con una x.

Chi è il personaggio protagonista?

Elena

La mamma

Il babbo

Che cosa vuole fare Elena?

Imitare gli animali

Imparare a nuotare

Giocare con mamma e papà

Dove si svolge la storia?

Sotto gli ombrelloni

In piscina

Al mare

Che cosa dà sicurezza a Elena?

Appoggiare le mani al fondo

La presenza della madre

Il mare calmo

LIFE SKILLS Gestione delle emozioni

Rifletti, racconta e ascolta.

Ti è mai capitato di volere imparare a fare qualcosa e di non riuscirci subito?

Quali emozioni hai provato in quel momento?

Hai rinunciato o hai trovato la forza di insistere?

Ti ha aiutato qualcuno?

Uno scherzo originale

Caro diario, questa mattina la zia se l’è presa per uno scherzo. Il fatto è che io non volevo farle nessun dispetto, ma un piacere. La zia è molto affezionata alla pianta di dittamo. Ogni mattina appena sveglia la innaffia e addirittura ci parla:

– Ciao bello mio, eccoti un po’ d’acqua. Ooh, ma come sei cresciuto.

Così ho pensato di farlo crescere più velocemente: ho svuotato il vaso e alla base della pianta ho legato un legnetto che passasse dal foro del vaso. Poi ho rimesso la terra e ho aspettato che la zia innaffiasse la sua pianta. Sul davanzale ho fatto passare il legno legato alla pianta e mi sono posizionato in attesa della zia. Dopo nemmeno cinque minuti la finestra si è aperta e zia Bettina ha dato il buon giorno al dittamo:

- Ma… Ma… Mi sembri cresciuto!

Appena la zia si è allontanata, io ho spinto in su il bastoncino facendo crescere di molto la pianticella. A un certo punto si è udito un tonfo. Il problema è che ho spinto troppo e il vaso si è rovesciato cadendo a terra e rompendosi: così sono stato smascherato! Appena ho alzato gli occhi verso la finestra la zia era lì con un’espressione da far paura.

– Sei stato tu!

La zia è sparita, ricomparendo immediatamente alla porta con un bastone. Io ho iniziato a correre e mi sono nascosto sopra un albero.

Vamba, adattato da Elisa Cordioli, Il giornalino di Gian Burrasca, Raffaello

Rollo viene con me

Ascolta la lettura dell’insegnante, poi svolgi le attività.

1 Rispondi alle domande.

Chi deve prendere una decisione importante?

Di quale decisione si tratta?

Da chi decide di andare alla fine Mario?

2 Come hanno risposto la nonna e la signora Mariposa alle domande di Mario?

Completa la tabella scrivendo SÌ oppure NO nelle caselle giuste.

Sig.ra Mariposa

3 Riordina i fatti da 1 a 5.

Mario intervista la signora Mariposa.

Mario intervista la nonna.

Mario deve decidere dove stare durante l’assenza della mamma.

Mario finalmente sceglie con chi stare.

Mario pensa di fare un’intervista alle due donne.

Piatti
Programmi TV Rollo
Nonna

A scuola sulle montagne

Tra le alte cime dell’Himalaya c’è un piccolo villaggio. Poche abitazioni di pietra e fango abitate dal popolo dei Kulunge, contadini che coltivano la terra e allevano mucche, capre e galline.

Quella mattina il piccolo Birbal si svegliò che il sole non era ancora spuntato. Dopo aver aiutato i suoi genitori nelle faccende domestiche, si lavò alla sorgente del villaggio, indossò la divisa e, presa la cartella con quaderni e libri, andò a scuola.

In Himalaya non esistono strade né automobili. Birbal per andare a scuola camminò a passo spedito tra gli splendidi sentieri che attraversano i campi di miglio; tra i fitti boschi che si estendono per ogni dove. Attraversò un alto e tremolante ponte di bambù e corda, a strapiombo su un tumultuoso torrente.

Quel giorno, a scuola, Birbal si esercitò in nepali, la lingua del suo paese, studiò la storia del mondo, l’aritmetica e la geografia dell’Asia.

Durante la ricreazione, quel giorno giocò con le compagne e i compagni a pallavolo, a lotta o a rincorrersi nel grande cortile polveroso.

Alle quattro del pomeriggio, quando suonò la campana, Birbal riprese la via di casa.

Martino Nicoletti, Birbal il piccolo sciamano, Edizioni Corsare

PAROLE NUOVE

1 Rispondi con una x

Che cosa sono le “faccende domestiche”?

Coltivare i campi

Pulire e riordinare la casa

Addomesticare gli animali selvatici Farsi la doccia

ESPLORO IL TESTO

2 Colora la barra di fianco al testo con i colori corrispondenti alle parti del racconto: INIZIO, SVOLGIMENTO, CONCLUSIONE.

3 Rispondi alle domande.

Chi è il protagonista del racconto?

Ci sono altri personaggi? Quali? ..................................................................................................................................................

Dove si svolgono i fatti? ........................................................................................................................................................................

Quando si svolgono i fatti raccontati?

Questo racconto è realistico: sai dire perché?

COMPRENDO IL TESTO

4 Rispondi alle domande.

Perché Birbal va a scuola a piedi?

Quali luoghi attraversa Birbal per arrivare a scuola? ...............................................................................................

Che cosa fa Birbal a scuola che fai anche tu?

5 Pensa a una tua giornata, da quando vai a scuola a quando torni a casa e scrivi un racconto realistico sul quaderno. SCRIVO

IL TESTO VIVO

I racconti contengono sempre delle parti descrittive che possono essere più o meno lunghe e che servono a far immaginare alle lettrici e ai lettori ciò che stanno leggendo. Questo racconto realistico contiene due brevi parti descrittive: una del signore misterioso e un’altra che spiega com’è “la pista”. Trovale e sottolineale.

Una puzza orribile

Loris non aveva apparentemente nessuna ragione per accelerare il passo tutte le volte che camminava vicino a quel muro di cinta, eppure lo faceva ormai automaticamente.

Che c’era dietro quella barriera invalicabile? Il ragazzo se lo chiedeva provando un brivido di terrore lungo la schiena. Aveva visto più volte un signore di media statura, un po’ robusto e con i capelli bianchi, entrare nel cancello. Sempre in silenzio e con aria guardinga. Quella sensazione di mistero non era però l’unico motivo che spingeva il ragazzo ad aumentare l’andatura quando passava di fianco al muro. Il suo istinto di fuga era dovuto anche all’odore. Proprio così! Ogni volta che percorreva il vicolo, sentiva una puzza orribile, acuta e disgustosa. Quella faccenda, oltre a intimorirlo, lo incuriosiva, per cui pensò che era il caso di parlarne con i suoi amici che lo stavano aspettando alla pista.

La “pista” era per i ragazzi il posto più bello del mondo.

I ragazzi la chiamavano a quel modo perché era l’unica struttura per lo skate in città: non c’erano solo curve, scalini, parabole e ringhiere su cui scivolare e compiere acrobazie con la tavoletta a quattro ruote, c’erano anche un circuito per gli amanti dei pattini, un campetto da basket, uno da pallavolo e un grande prato sul quale giocare a pallone.

Quando Loris arrivò, gli altri erano già tutti là.

– Ciao ragazzi – li salutò.

Poi si sedettero tutti insieme sul prato a chiacchierare.

– Allora, che si fa oggi? – chiese Valentino che faceva fatica a stare fermo per più di un minuto.

– Facciamo qualcosa di diverso dal solito – commentò Loris. – E cioè? – fecero in coro Beppe, Marco, Omar, Lia e Kata.

– Non lontano da qui c’è un giardino misterioso che non mi convince affatto... Vi va di darmi una mano a investigare?

Nel dirlo, Loris aveva abbassato la voce.

Se vuoi svelare il mistero dell’orribile puzza, leggi il libro!

BIBLIOTECA RAFFAELLO
Roberto Morgese, Il giardino del piccolo drago, Raffaello

ESPLORO IL RACCONTO FANTASTICO

Le teste scambiate

Marco e Mirco, i gemelli terribili, non hanno alcun rispetto per la grammatica e per i suoi esercizi. I discoli non sanno a quali spaventose conseguenze vanno incontro... Ieri, per compito, dovevano accordare una lista di nomi di animali con una seconda lista di verbi. Ecco ciò che hanno scritto:

Il gatto ruggisce La pecora ulula Il leone bela Il lupo squittisce Il topo miagola

A questo punto, però, un leone è balzato nella loro camera dalla finestra. Era molto offeso. Se volete, diciamo pure che era arrabbiato. – Ah, io belo? Io faccio bèè bèè? Ora vi faccio sentire.

Con la zampa sinistra ha afferrato Marco, con la destra Mirco, e ha cominciato a battere la testa di Mirco contro la testa di Marco. Le teste dei terribili gemelli non si sono rotte. Però si sono scambiate. La testa di Marco è finita sul collo di Mirco. La testa di Mirco è finita sul collo di Marco.

La mamma, quando è rincasata, ha avuto un bel daffare a rimettere le teste al loro posto, usando moltissima colla. Con quel che costa al giorno d’oggi! Gianni Rodari, Il libro degli errori, Einaudi Ragazzi

Il RACCONTO FANTASTICO narra storie che non possono accadere nella realtà perché frutto della fantasia di chi scrive. Contiene sempre almeno un elemento fantastico che può essere un personaggio, un luogo o un fatto.

Scopri il racconto fantastico e completa la tabella.

GLI ELEMENTI

PERSONAGGI

Chi?

Nel RACCONTO FANTASTICO Nel testo a fianco

Possono essere persone, animali o cose realistici o fantastici. Il personaggio più importante (può essere più di uno) si chiama protagonista.

Gli altri sono personaggi secondari.

I personaggi sono: ..............................................................................

I protagonisti sono

Il tempo è TEMPO

Quando?

LUOGO

Dove?

FATTI

Che cosa accade?

Spesso non è indicato con precisione: la storia può essere raccontata al tempo presente, al passato o al futuro.

Il racconto si può svolgere in uno o più luoghi che possono essere fantastici o realistici.

I fatti si svolgono ..............................................................................

I fatti del racconto sono narrati in ordine cronologico e non tutti possono accadere nella realtà perché fantastici.

LA STRUTTURA

Con l’aiuto delle immagini racconta i fatti con parole tue.

I racconti sono organizzati in tre parti.

Osserva le barre accanto al testo e scrivi al posto giusto: INIZIO, SVOLGIMENTO, CONCLUSIONE.

Albero Alberto

Albero Alberto se ne sta in pace a margine del bosco. Un giorno, ecco che arriva una persona con un furgoncino, brum brum brum, si ferma, scende, si guarda attorno, scarica una grossa cassa di robaccia proprio ai piedi di Albero Alberto, risale sul furgone e, brum brum brum, se ne va. Ma che cos’è quella robaccia?

Albero Alberto non lo sa, però comincia a sentirsi poco bene.

Allora inizia a frusciare e ad agitarsi e a raccontare agli altri alberi quello che gli è capitato. Tutti lo ascoltano, poi insieme cantano con le radici questa strofa:

Un albero è un amico, se soffre e muore dopo non c’è più.

Allora penso e dico: un po’ l’aiuto io, un po’ l’aiuti tu.

Tutte le formiche del bosco, sentita quella strofa, si radunano sotto Albero

Alberto e ciascuna prende un pezzettino di quella robaccia e lo porta via, e lentamente il mucchio sparisce, e Alberto smette di stare male.

Ma qualche giorno dopo, ecco che uno arriva in moto, brum brum brum, accende una sigaretta, butta il fiammifero e, brum brum brum, riparte. Il fiammifero incendia l’erba, e l’erba comincia a bruciare la corteccia di Alberto che si agita e fruscia, e gli altri alberi cantano con i rami:

Un albero è un amico, se soffre e muore dopo non c’è più.

Allora penso e dico: un po’ l’aiuto io, un po’ l’aiuti tu.

Chissà come, la canzone viene sentita da bambine e bambini, e corrono tutti, centinaia di centinaia, e fanno pipì, e la fiamma si spegne e Albero Alberto si salva.

Roberto Piumini, Storie in un fiato, Einaudi Ragazzi

ESPLORO IL TESTO

Dividi il racconto in INIZIO, SVOLGIMENTO e CONCLUSIONE

colorando la barra di fianco al testo con i colori corrispondenti. Poi rispondi a voce.

Qual è la situazione all’inizio del racconto?

Che cosa succede nello svolgimento?

Come si conclude il racconto?

È un racconto realistico o fantastico?

EDUCAZIONE CIVICA

Quando si cammina in un bosco bisogna rispettare alcune regole per non danneggiare l’ambiente e non creare pericoli per sé e per gli altri.

Associa ciascun cartello al messaggio corrispondente.

Rispettare gli animali

Seguire i sentieri segnalati

Non abbandonare i rifiuti

Rispettare alberi e fiori

ESPLORO IL TESTO

Quanti personaggi in questo racconto!

Cerchia con i colori corrispondenti i personaggi realistici e i personaggi fantastici.

Ma che scuola è questa?

Oggi è il mio primo giorno di scuola, qui non c’è nessuno dei miei amici, e... be’, lo confesso, ho un po’ paura. Dietro un cancello sgangherato c’è una vecchia villa con i muri sbilenchi. “Questa scuola è orribile!” penso. La campanella suona e io entro titubante. Da dietro il portone sbuca un orco gigantesco con lo sguardo truce.

– Non benvenuto a te! – ruggisce spettinandomi i capelli. –Quella è la tua classe – e mi indica una porta gialla.

Non me lo faccio ripetere due volte e mi lancio dentro.

Lupi mannari, streghe e draghetti si stanno rincorrendo tra i banchi. Ma che scuola è questa?

Un lupo dal folto pelo mi balza addosso azzannando una cinghia del mio zaino: – Mmm! Ottima scelta!

Un drago mi tocca con la sua grossa zampa.

– Ciao, vuoi sederti in banco con me? Io sono Raf... Ecciù! –Il drago starnutisce e un’onda viscida si precipita sulla mia faccia. È disgustoso. Una piccola strega dai capelli rossi entra sventolando una bacchetta.

– Me la fai provare? – le chiede il lupo.

– Che cosa dici, Fosco? – grida lei e dalle orecchie esce un fumo nero che mi fa tossire. Per fortuna arriva la maestra! Mi salverà da questa banda di mostri puzzolenti.

Guidoreni, Scuola di mostri, Mondadori

PENSO

E DICO

Rispondi a voce.

Quale personaggio di questa storia vorresti in classe con te?

LIFE SKILLS Empatia

Rifletti, parla e ascolta.

Mettiti nei panni di un bambino o una bambina che entra per la prima volta in una scuola nuova. Cosa ti farebbe sentire a tuo agio?

Galline pensierose

Un giorno una gallina sentì un uomo che diceva a un altro uomo “Chiudi il becco!”. La gallina andò nel pollaio e raccontò quello che aveva sentito fra lo stupore delle compagne. Da quel giorno le galline tennero d’occhio quell’uomo per vedere dove avesse il becco, ma inutilmente. Alla fine pensarono che lo teneva nascosto perché si vergognava e ne furono molto offese.

Quando vennero a sapere che la Terra è rotonda come una palla e gira velocissima nello spazio, le galline incominciarono a preoccuparsi e furono prese da forti capogiri. Andavano per i prati barcollando e si tenevano in piedi reggendosi l’una all’altra. La più furba propose di andare a cercare un posto tranquillo e possibilmente quadrato.

Una gallina bugiarda si alzò una mattina lamentandosi per il gran mal di denti. Quando le fecero notare che le galline non hanno i denti si vergognò moltissimo e andò a nascondersi sotto una siepe.

Una gallina teppista si divertiva a spaventare e a rincorrere i conigli.

– Guardate come scappano! – esclamava divertita. Un gatto si mise a rincorrere la gallina teppista che si spaventò moltissimo e si diede alla fuga. – Guardate come scappa! – esclamò il gatto divertito. Luigi Malerba, Le galline pensierose, Einaudi

LA MAGIA DI SCRIVERE INSIEME

Inventate a coppie una brevissima storia di galline pensierose.

XYZ–23

XYZ-23 aprì il portello dell’astronave con una delle sue quattro mani e scese per la scaletta stando bene attento a non inciampare con le sue quattro gambe. Il piccolo spaziale era stato mandato in ispezione sulla Terra.

Trovò una finestra aperta, si lasciò scivolare dentro e cominciò la sua ispezione. XYZ-23 era finito in una stanza piena di oggetti strani.

Dal muro sporgeva un tubo di ferro con due grandi manopole, una con un coperchietto blu e una con un coperchietto rosso. Più in alto c’era una specie di cornetta del telefono, sempre di metallo, da cui cadeva a intermittenza una goccia d’acqua. Incuriosito, il piccolo extraterrestre toccò e ritoccò una delle due manopole, quella col coperchietto rosso, finché una pioggia d’acqua bollente proveniente dal telefono sopra di lui lo investì e lo scottò. XYZ-23 emise un fischio impaurito e girò subito a rovescio la manopola rossa: la pioggia calda cessò immediatamente.

Poi XYZ-23 si avvicinò cautamente a uno strano sedile: cioè, si sarebbe potuto trattare di una sedia, se non avesse avuto al centro un buco largo e profondo, e in fondo al buco c’era ancora acqua. Indietreggiando andò a sbattere contro un altro strano arnese: erano dieci o dodici tubi caldi, tutti uno accanto all’altro, collegati insieme e fissati al muro. “Forse sono uno strumento musicale...” pensò dubbioso lo spaziale. Attaccato al muro, stava poi uno strano vetro: in questo appariva un esserino verdognolo con antenne, naso a tromba, quattro braccia, quattro gambe e l’aria spaventata.

XYZ-23 pensò di non essere solo, finché capì di essere lui il personaggio che vedeva.

Stefano Bordiglioni, Guerra alla grande melanzana, Einaudi Ragazzi

ESPLORO IL TESTO

Rispondi con una x.

Puoi dire con certezza quando accadono i fatti del racconto?

Sì No Non so

Secondo te, accadono nel presente, nel passato o nel futuro?

Presente Passato Futuro

Che cosa te lo fa pensare? Spiega a voce.

In quale ambiente umano è entrato XYZ-23?

Casa Supermercato Piscina

È un ambiente realistico?

Sì No Non so

COMPRENDO IL TESTO

Indica con una x gli oggetti che vede XYZ-23.

Scrivi in quale stanza della casa si trova.

PAROLE NUOVE

Rispondi con una x.

La brughiera è un ambiente: pianeggiante. montuoso. marino.

Pico Pecora

C’era una volta un gregge di pecore e nel gregge c’era Pico Pecora.

Di giorno, il gregge pascolava tranquillo nella brughiera. Alla sera, attorno al fuoco, si raccontavano storie di lupi paurose e cose simili. Proprio una bella vita tranquilla.

Un giorno, Pico trovò una vecchia bicicletta e ci salì sopra. Non era una cosa facile, ma alla fine riuscì ad andare in bicicletta senza cadere.

Poi, però, Pico pensò: “Devo imparare a frenare!”. Era facile, frenare.

– Freno! Freno! – gridava Pico, contento di non andare più a sbattere contro gli ostacoli.

– Pedalare, correre, frenare, curvare, andare senza mani! Chi vuole imparare? – gridava.

– Le pecore non vanno in bicicletta, – gli risposero – la bicicletta crea solo problemi.

Pico Pecora, deluso, se ne andò. Non sopportava più quei belati. Senza accorgersene, si allontanò parecchio dal gregge. Pico pedalò nella grande brughiera.

Veniva sera. Avrebbe voluto tornare indietro, ma non ricordava più la direzione da cui era venuto. E scese il buio. All’improvviso sentì qualcosa alle spalle. Pico Pecora si voltò lentamente. Nel buio, due occhi chiari lo stavano guardando. Sentì il cuore battere forte, e il respiro fermarsi... il lupo!

Pico Pecora cominciò a pedalare più forte che poteva, sentendo dietro un fiato che lo inseguiva. Pedala, pedala, a un certo punto vide, in lontananza, il fuoco del gregge.

“Forza!” pensò “Quasi ce l’ho fatta!”. Ma proprio in quel momento, BUM!, urtò una pietra, volò in aria e cadde per terra.

Avrebbe voluto gridare, ma non riusciva.

“Sta arrivando” pensava, guardando il buio.

“Sono perduto!”.

Chiuse gli occhi e aspettò. Una zampa pelosa lo toccò. Il muso del lupo era vicino.

La bocca del lupo si aprì, e disse:

– Mi fai fare un giro sulla tua bici?

Fu così che Pico e il lupo diventarono amici.

Roberto Piumini, Pico Pecora, Lemniscaat

ESPLORO IL TESTO

Metti in ordine i fatti da 1 a 6, poi rispondi.

Pico Pecora impara ad andare in bicicletta.

Il lupo insegue Pico Pecora.

Il gregge non vuole andare in bicicletta.

Pico pecora trova una bicicletta abbandonata.

Pico Pecora pedala da solo di notte e si perde.

Il lupo raggiunge Pico Pecora e diventa suo amico.

I fatti narrati sono tutti fantastici? Sì No

COMPRENDO IL TESTO

Indica se le affermazioni sono vere V o false F

Pico è una pecora coraggiosa.

LIFE SKILLS

Pensiero creativo

Rifletti, parla e ascolta.

Hai mai fatto qualcosa di diverso dagli altri?

In quale occasione?

Di che cosa si trattava?

Perché lo hai fatto?

Il lupo della storia è cattivo.

Il gregge di Pico ama fare nuove esperienze.

La passione per la bicicletta fa diventare amici Pico e il lupo.

Binomi fantastici

Se metti insieme due nomi comuni (di animali, persone o cose), come ti suggerisce la fantasia, puoi formare delle strane coppie da combinare. Ogni coppia può diventare il titolo di un brevissimo racconto fantastico... molto buffo!

Comincia con: CHITARRA

La chitarra della scimmia

C’era una volta una chitarra che, stanca di essere suonata da un noiosissimo musicista, se ne andò nella giungla. Là trovò una scimmia che voleva tanto imparare a suonare. Era un chiasso terribile, ma almeno era divertente!

La scimmia con la chitarra

La grande direttrice d’orchestra della foresta era un’orsa e aveva il compito di formare una nuova orchestra.

Al serpente affidò la tromba, agli uccelli i flauti, al formichiere il violino. E alla scimmia?

Ci pensò un po’ su, poi decise. La scimmia con la chitarra!

Ora vai avanti tu. Scrivi e disegna.

La scimmia sulla chitarra

La chitarra per la scimmia

La casa di Settimio

Ascolta la lettura dell’insegnante, poi svolgi le attività.

1 Segna con una x il completamento giusto.

La casa di Settimio ha il vizio di diventare invisibile. scappare. formare crepe.

In quale città si svolge il racconto?

Roma Settala Milano

2 Osserva e rispondi con una x

Quale delle quattro è la casa di Settimio?

Quando Settimio torna dal lavoro non trova la sua famiglia. è molto stanco. non trova la sua casa.

In quali posti è capitato a Settimio di ritrovare la sua casetta?

Wordy

Francesco si trova nella sua cameretta solo con Wordy, il folletto scozzese che si è infilato nella sua valigia, viaggiando fino in Italia. Lo guarda e realizza che c’è bisogno di capirsi meglio. Il follettese, infatti, la lingua attraverso la quale gli elfi di fattoria comunicano facilmente con gli animali, non è del tutto chiara per gli esseri umani.

Mentre è assorto nei suoi pensieri, vede che una lacrima verde scorre lungo la guancia del folletto. Nonostante lo strano modo di parlare, il bambino comprende benissimo il piccolo amico e vorrebbe aiutarlo, ma non sa davvero come fare. Intanto Gertrude, la gatta, si arrampica di tettoia in tettoia e piomba all’improvviso davanti all’elfo.

Alza il pelo e lo minaccia con la zampa, nonostante Francesco cerchi di cacciarla via. Ma Wordy non si scompone e intona una specie di canto in una lingua misteriosa.

Mulaben loben loben mulaben fruttica zossi, mittica lumpi

curbola dempi, vortene gorgi mulaben loben loben mulaben

Improvvisamente Gertrude si calma sotto lo sguardo esterrefatto del bambino. Si accuccia di fianco all’omino e comincia a fare le fusa.

– Come hai fatto? Che cosa le hai detto?

– Lingua follettese, lingua animale dappertutto, tutto il mondo la stessa. No vostre parole. Tutti animali nostre parole.

– Vuoi dire che in tutto il mondo gli animali non parlano la lingua di noi umani ma la loro? La tua stessa lingua?

Wordy annuisce soddisfatto mentre fa degli amorevoli grattini sulla testa di Gertrude, che si ribalta addirittura sulla pancia in segno di obbedienza verso il nuovo amico.

Roberto Morgese, Wordy e le frasi strampalate, Raffaello

Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.

Revisione a cura di: Maddalena Candelaresi, Chiara Michelon, Stefania Piantanelli, Valentina Sabatini Lucarelli

Coordinamento di: Orietta Candelaresi

Coordinamento e redazione: Emilia Agostini

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Progetto grafico e impaginazione: Dania Fava

Illustrazioni: Laura Penone, Chiara Colagrande, Lisena Sabolo, Rita Rosa Del Sorbo, Francesca Galmozzi, Sandra Bersanetti, Marina Margiotta, Giampietro Costa

Copertina: Mauro Aquilanti

Illustrazione di copertina: Laura Penone

Referenze fotografiche: iStock - Shutterstock - Alamy - Digital image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Firenze - The National Gallery, London/Scala, Firenze - Foto Fine Art Images/Heritage Images/Scala, Firenze - Christie’s Images, London/Scala, Firenze

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Martina Mastrolorenzi

Redazione digitale: Giulio Pieraccini

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.

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• Grandi Guide Raffaello - Ambito antropologico 1-2-3

• Grandi Guide Raffaello - Ambito scientifico 1-2-3

In versione digitale:

• Volume di Educazione civica

• Volumi con percorsi semplificati Io imparo facile 1-2-3

• Guida ai fascicoli Il mio quaderno di autovalutazione con le linee guida per la compilazione dei giudizi descrittivi

• 3 poster attivi Giornate per il futuro

• Librone delle storie della Scuola di magia

• Kit poster con Speciale accoglienza

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• Guida con percorso di Body percussion

• Guida con percorso di Mindfulness

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