Geniale 4-5 - Area antropologica - Guida per l'insegnante

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GUIDA PER L'INSEGNANTE AREA ANTROPOLOGICA

Indice Presentazione del progetto ..................................................................................................................................................... 2 Progettazione storia 4 ................................................................................................................................................................. 6 Progettazione storia 5 .............................................................................................................................................................. 12 Progettazione geografia 4 ..................................................................................................................................................... 19 Progettazione geografia 5 ..................................................................................................................................................... 24 Competenze e valutazione ................................................................................................................................................... 28 Progettazione e rubriche compiti di realtà storia 4 e 5 - testo base ............................................................ 48 Progettazione e rubriche compiti di realtà geografia 4 e 5 - testo base.................................................... 54 Progettazioni compiti di realtà classe quarta - Quaderno operativo .......................................................... 58 Progettazioni compiti di realtà classe quinta - Quaderno operativo .......................................................... 63 Rubriche valutative dei compiti di realtà classe quarta - Quaderno operativo .................................... 67 Rubriche valutative dei compiti di realtà classe quinta - Quaderno operativo .................................... 78 Per una didattica inclusiva ..................................................................................................................................................... 88 Verifiche personalizzate a livelli .......................................................................................................................................... 92 Schede operative ..................................................................................................................................................................... 146 Lapbook ......................................................................................................................................................................................... 220 Coding ........................................................................................................................................................................................... 232 La classe capovolta .............................................................................................................................................................. 242 Guida ai materiali digitali ............................................................................................................................................... 256


Presentazione del progetto

Geniale quaderni operativi

atlanti

Classe Quinta

Classe Quarta

testo base

Io imparo facile A richiesta i volumi con i percorsi semplificati, di 4a e 5a per alunni con BES e DSA, anche in versione audio scaricabile on-line.

PER L’INSEGNANTE E LA CLASSE

• Guida al testo 4a - 5a - area antropologica • Guida al testo 4a - 5a - area scientifica • M.I.O. BOOK docente • M.I.O. BOOK studente • Classe 4

pack: Sussidiario - pp. 360 Quaderno antropologico - pp. 112 Quaderno scientifico - pp. 144 Atlante antropologico 4a-5a - pp. 120 Atlante scientifico 4a-5a - pp. 56 ISBN 978-88-472-2975-4 a

• Classe 5

pack: Sussidiario - pp. 360 Quaderno antropologico - pp. 120 Quaderno scientifico - pp. 160 ISBN 978-88-472-2978-5 a

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• Cd Audio in formato MP3 con la versione audio di tutti i testi base

• Poster disciplinari e materiale didattico

Disponibile anche nelle versioni separate per ambiti

• Geniale 4

antropologico ISBN codice pack 978-88-472-2976-1 a

• Geniale 4

scientifico ISBN codice pack 978-88-472-2977-8 a

• Geniale 5

antropologico ISBN codice pack 978-88-472-2979-2 a

• Geniale 5

scientifico ISBN codice pack 978-88-472-2980-8 a


Presentazione del progetto

Il progetto Il progetto propone percorsi mirati alla costruzione delle competenze, del metodo di studio e alla risoluzione delle prove INVALSI. Fin dalle pagine di apertura l’alunno è guidato a valutare le proprie conoscenze e a proporre ipotesi. I contenuti sono esposti con chiarezza e rigore scientifico, il lessico è specifico e le proposte operative, tra cui attività di gruppo per la didattica cooperativa, sono efficaci e mirate. L’apparato iconografico completa e valorizza i testi grazie a illustrazioni dettagliate e a foto fornite da Sovrintendenze e musei nazionali. Nella guida al testo l’insegnante, oltre alla programmazione per competenze e numerose schede operative, troverà la guida alle competenze con rubriche valutative, spunti di lavoro per il coding e pratiche verifiche a livelli.

I contenuti speciali

Didattica inclusiva Strumenti innovativi per apprendere con facilità: mappe concettuali e schemi; pagine speciali; uso di font specifici.

Compiti di realtà Una palestra in cui mettere alla prova quanto appreso, grazie a stimolanti situazioni legate alle esperienze di ogni giorno.

CLIL Imparare l’inglese diventa semplice se si affianca agli altri saperi.

Coding Strumenti di programmazione di base, coinvolgenti e divertenti, per i nativi digitali.

In più due importanti strumenti di lavoro: • i Quaderni operativi con approfondimenti, numerosi esercizi, sezioni speciali e verifiche; • gli Atlanti (antropologico e scientifico) con grandi tavole illustrate.

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Presentazione del progetto

Insegnare Storia La storia, secondo quanto affermato nelle Indicazioni nazionali consente di apprendere e ricostruire i fatti, gli eventi e i processi del passato; tali conoscenze offrono i metodi e i saperi utili a comprendere e a interpretare il presente. Come ogni campo della scienza, è soggetta a continua revisione. I metodi della ricerca storiografica sono lo strumento adatto per permettere l’apprendimento critico dei fatti e per maturare un’idea non strumentalizzata degli eventi che caratterizzano il nostro tempo. La ricerca storica e il ragionamento critico concorrono a sviluppare il dialogo tra culture differenti che popolano il nostro pianeta, che muovono da un processo di ominazione unitario fino a quello della mondializzazione e della globalizzazione attuali. All’interno di questa cornice, l’insegnante attiva le conoscenze attraverso la formulazione di domande, la scelta di fonti adeguate e pertinenti, utili alla documentazione, lo sviluppo infine del confronto tra i diversi contributi. L’alunno apprende così a organizzare il proprio sapere, a progettare i suoi contributi utilizzando le fonti più adeguate a seconda del tempo disponibile, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio: impara a imparare. Grazie al ricorso di compiti autentici, l’alunno mette alla prova le sue abilità e le conoscenze apprese in situazioni problematiche legate alla realtà, misurando se stesso o le sue capacità all’interno di un piccolo gruppo nel quale coopera e si identifica. La competenza storica mira a sviluppare un’identità collettiva, al rispetto degli altri e a quello del patrimonio artistico e di quello culturale, stabilendo i rapporti che esistono tra civiltà nel rispetto reciproco. Nella scuola primaria si approfondisce la storia delle civiltà antiche: di ognuna si vuole ricostruire un quadro di civiltà che tenga conto dei fatti ordinati cronologicamente e dei macro indicatori, quali l’organizzazione economica e sociale, quella politica, i culti e le religioni, la vita quotidiana con le sue implicazioni. La storia però è anche racconto: accanto alla ricerca più accurata e rigorosa non deve mancare il fascino di alcune narrazioni che la storiografia ci ha restituito e che tanto attirano e motivano gli alunni all’apprendimento della disciplina.

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Presentazione del progetto

Insegnare Geografia Secondo le Indicazioni nazionali la geografia è disciplina di “cerniera”: essa “studia i rapporti delle società umane tra loro e il pianeta che le ospita” mettendo in relazione argomenti economici, giuridici, antropologici, scientifici e ambientali. Fare geografia non significa quindi considerare semplicemente gli elementi fisici di un ambiente, ma aiutare l’alunno a comprendere che essi sono in relazione fra loro, influenzandosi vicendevolmente, e correlarli con gli aspetti storici, culturali, economici che ne fanno parte. Lo scopo della geografia è permettere agli alunni di orientarsi e collocarsi in un territorio soggetto a trasformazioni che possono avere tempi lunghissimi, ma anche brevi e talvolta conflittuali. Il territorio non è solo spazio fisico, ma anche contenitore di beni e memorie materiali e immateriali che appartengono alla società, alla cultura, all’arte, e che la geografia rende fruibili, quindi oggetto di tutela perché patrimonio comune. Questi ultimi concorrono alla formazione di un’identità collettiva, che si misura in uno spazio prima vicino e poi globale, in cui i futuri cittadini saranno chiamati a scelte sempre più critiche e responsabili, per azioni realmente sostenibili. La competenza geografica si alimenta quindi dei contenuti di quella sociale, civica e culturale, utilizza gli strumenti delle competenze matematiche e scientifiche. Essa muove dall’osservazione di ciò che è vicino e quotidiano, promuove l’uso delle carte per costruire mappe mentali, la conoscenza dei territori dal punto di vista naturale e antropico, l’elaborazione delle conoscenze volte a maturare un pensiero responsabile e un’azione virtuosa.

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Progettazione - Storia 4a

Storia classe 4a Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012) L’alunno: • utilizza la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi, e individuare successioni, contemporaneità, durate e periodizzazioni; • individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali; • organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti; • comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche; • usa carte geo-storiche anche con l’ausilio di strumenti informatici; • espone fatti studiati e sa produrre semplici testi storici anche con risorse digitali; • comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.

Competenze chiave europee

• Imparare ad imparare. • Competenze sociali e civiche. • Consapevolezza ed espressione culturale. Competenze trasversali

• Comprendere la propria cultura e maturare un adeguato senso di identità sociale. • Sviluppare un atteggiamento di disponibilità e di rispetto verso ogni espressione culturale e verso il patrimonio dei beni che ne sono espressione.

• Costruire un’identità collettiva, che sia in grado di sostenere senza atteggiamenti aprioristici i propri valori, nel rispetto di quelli altrui.

• Comprendere i problemi con cui gli uomini si sono misurati e interpretare correttamente quelli contemporanei.

Intrecci interdisciplinari

• La storia è una disciplina aperta all’utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni proprie di altre discipline.

Obiettivi interdisciplinari GEOGRAFIA

ITALIANO

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Curare le aree di sovrapposizione tra storia e geografia in considerazione dell’intima connessione esistente tra i popoli e le regioni in cui vivono. Sviluppare processi di produzione e di organizzazione delle informazioni. Apprendere il lessico specifico. Imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta.


Progettazione - Storia 4a

Unità di lavoro 1: Lo studio della Storia Sussidiario: pp. 2 - 11 Quaderno operativo: pp. 18 - 19 Obiettivi di apprendimento

• Comprendere il significato della Storia come narrazione di eventi e cogliere l’importanza del suo studio. • Conoscere il lavoro dello storico. • Comprendere l’utilizzo della linea del tempo come strumento per conoscere la durata, la successione e la con-

temporaneità di eventi. • Utilizzare carte geo-storiche come strumenti per individuare e mettere a confronto elementi geografici e storici delle diverse civiltà. • Conoscere gli elementi costitutivi degli indicatori di civiltà per organizzare informazioni.

Abilità

• Comprendere il significato di termini specifici propri della Storia. • Leggere un testo o un’immagine, porsi domande per trarre informazioni. • Conoscere il metodo di lavoro dello storico, gli strumenti utilizzati e i collaboratori di cui si avvale. • Saper ordinare eventi in base alla cronologia occidentale e riconoscere altri sistemi di ordinamento del tempo. Conoscenze

• Le parole della storia-lessico specifico. • Gli strumenti dello storico: fonti, linea del tempo, carte geostoriche. • I collaboratori dello storico e le scienze al servizio della Storia. • Il quadro di civiltà e i relativi indicatori. Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geo-storiche; utilizzo di linee del tempo; riconoscimento e classificazione delle fonti. • Comprensione e identificazione degli indicatori utili a costruire un quadro di civiltà e relativa organizzazione delle informazioni.

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Progettazione - Storia 4a

Unità di lavoro 2: Le civiltà dei fiumi Sussidiario: pp. 12 - 77 Quaderno operativo: pp. 18 - 34 / 42 - 48 / 52 - 55 (CLIL 29 - 31) Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche, per individuare dove sorsero le civiltà dei fiumi. • Cogliere le caratteristiche dei diversi paesaggi e metterle a confronto. • Individuare sulla linea del tempo durate, successioni, contemporaneità, periodi relativi alle civiltà dei fiumi. • Mettere a confronto il passato con il presente. • Comprendere come e perché le civiltà si svilupparono lungo i fiumi. • Formulare ipotesi sulle caratteristiche comuni alle civiltà fluviali. • Leggere immagini per trarre informazioni sulle caratteristiche delle civiltà fluviali. • Stabilire la cronologia delle civiltà fluviali studiate. • Leggere carte geo-storiche per individuare le caratteristiche di ciascuna civiltà e comprendere come si adattò alle diverse condizioni del territorio e alle differenti risorse in esso presenti.

• Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi delle diverse civiltà. • Organizzare le informazioni di ciascuna civiltà in base agli indicatori dei quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi e mappe. • Mettere a confronto i quadri storici delle civiltà studiate. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Abilità

• Osservare sulle carte geostoriche dove sorsero le civiltà fluviali e operare un confronto tra di esse. • Osservare sulla linea del tempo quando si svilupparono le civiltà fluviali e individuare successioni e contemporaneità. • Comprendere l’importanza del fiume come riserva di acqua dolce. • Comprendere quando e perché nacquero le prime città e il significato della divisione del lavoro. • Individuare la successione e la durata nel tempo delle diverse civiltà: sumera, babilonese, ittita, assira, egizia, indiana, cinese.

• Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici delle diverse civiltà fluviali. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Mettere a confronto gli aspetti di vita quotidiana delle civiltà affrontate. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di una fonte storica. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina. Conoscenze

• I vantaggi offerti dai fiumi. Le canalizzazioni. • La nascita delle città e la divisione del lavoro. • Caratteristiche geografiche dei territori in cui si svilupparono le civiltà dei fiumi. • Nascita, sviluppo e durata delle civiltà fluviali. • Attività, organizzazione sociale e politica, religione, invenzioni e scoperte, scrittura delle civiltà: sumera, babilonese, ittita, assira, egizia, indiana, cinese.

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Progettazione - Storia 4a Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geostoriche; utilizzo di linee del tempo; lettura e confronto tra linee del tempo; riconoscimento e classificazione delle fonti. • Individuazione di cause e conseguenze di eventi storici. • Individuazione di parole chiave e completamento di mappe. • Esercizi di ricerca, completamento, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Esposizione orale di argomenti. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla.

Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 42 - 48 / 52 - 55 • Guida: pp. 94-95-96-97-98-99-102-103-148-149-150-151-152 Pagine speciali I Sumeri • Dentro la storia: Le città sumere • La ziqqurat pp. 20-21. • Tecnologia: I Sumeri un popolo ingegnoso pag. 25. • Dentro la Storia: A scuola con i Sumeri – Lo stendardo di Ur pp. 26-27. I Babilonesi • Dentro la Storia: Vivere a Babilonia pp. 34-35. • Cittadinanza: Codici antichi e moderni pag. 36-37. Gli Assiri • Un potente esercito pag. 44 Gli Egizi • Dentro la Storia: invenzioni e scoperte pp. 56-57. • Tecnologia: geroglifici di ieri e oggi pag. 59. • Dentro la Storia: Le piramidi pp. 62-63. • Dentro la Storia: Vivere a Tebe pp. 64-65. • Narrativa: I servi del visir pag. 66. • Cittadinanza: Un museo subacqueo pag. 67.

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Progettazione - Storia 4a

Unità di lavoro 3: Le civiltà del mare Sussidiario: pp. 78 - 104 Quaderno operativo: pp. 36 - 41 / 49 - 51 / 56 - 57 Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche per individuare dove sorsero le civiltà del mare. • Individuare sulla linea del tempo durate, successioni, contemporaneità, periodi relativi alle civiltà del mare. • Mettere a confronto il passato con il presente. • Comprendere l’importanza che il mare ebbe per lo sviluppo delle diverse civiltà. • Formulare ipotesi sulle caratteristiche comuni alle civiltà del mare. • Leggere immagini per trarre informazioni sulle caratteristiche delle civiltà del mare. • Stabilire la cronologia delle civiltà del mare studiate. • Leggere carte geo-storiche per individuare le caratteristiche proprie di ciascuna civiltà e comprendere come si adattò alle diverse condizioni del territorio e alle differenti risorse in esso presenti. • Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi delle diverse civiltà del mare. • Organizzare le informazioni di ciascuna civiltà in base agli indicatori dei quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi e mappe. • Mettere a confronto i quadri storici delle civiltà del mare studiate. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale di ciascuna civiltà.

Abilità

• Osservare sulle carte geo-storiche dove sorsero le civiltà del mare e operare un confronto tra di esse. • Osservare sulla linea del tempo quando si svilupparono le civiltà del mare e individuare successioni e

contemporaneità. • Comprendere come le caratteristiche del territorio influirono sulla vita dei popoli che abitavano sulle isole e sulle coste del Mar Mediterraneo. • Individuare la successione e la durata nel tempo delle diverse civiltà: fenicia, ebrea, cretese. • Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici delle diverse civiltà del mare. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Mettere a confronto gli aspetti di vita quotidiana delle civiltà affrontate. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di una fonte storica. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina.

Conoscenze

• Caratteristiche geografiche dei territori in cui si svilupparono le civiltà del mare. • Nascita, sviluppo e durata delle civiltà del mare. • Attività e organizzazione sociale e politica, religione, invenzioni e scoperte, tecniche di scrittura delle civiltà: fenicia, ebrea, cretese.

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Progettazione - Storia 4a Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geostoriche; utilizzo di linee del tempo; lettura e confronto tra linee del tempo; riconoscimento e classificazione delle fonti. • Individuazione di cause e conseguenze di eventi storici. • Individuazione di parole chiave e completamento di mappe. • Esercizi di ricerca, completamento, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Esposizione orale di argomenti. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla.

Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 49-51 / 56-57 • Guida: pp. 100-101-104-105-153-154-155-156-157 Pagine speciali I Fenici • Tecnologia: Le navi fenice pag. 84 • Narrativa: Il viaggio di Malkhar pag. 85 • Dentro la storia: Le invenzioni dei Fenici pag. 86-87 Gli Ebrei • Cittadinanza: La giornata della memoria pag. 95. I Cretesi • Dentro la storia: Il palazzo di Cnosso pp. 100-101.

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Progettazione - Storia 5a

Storia classe 5a Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012) L’alunno: • utilizza la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi, e individuare successioni, contemporaneità, durate e periodizzazioni; • individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali; • organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti; • comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche; • usa carte geo-storiche anche con l’ausilio di strumenti informatici; • espone fatti studiati e sa produrre semplici testi storici anche con risorse digitali; • comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità.

Competenze chiave europee

• Imparare ad imparare. • Competenze sociali e civiche. • Consapevolezza ed espressione culturale. Competenze trasversali

• Comprendere la propria cultura e maturare un adeguato senso di identità sociale. • Sviluppare un atteggiamento di disponibilità e di rispetto verso ogni espressione culturale e verso il patrimonio

dei beni che ne sono espressione. • Costruire un’identità collettiva, che sia in grado di sostenere senza atteggiamenti aprioristici i propri valori, nel rispetto di quelli altrui. • Comprendere i problemi con cui gli uomini si sono misurati e interpretare correttamente quelli contemporanei.

Intrecci interdisciplinari

• La storia è una disciplina aperta all’utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni proprie di altre discipline.

Obiettivi interdisciplinari GEOGRAFIA

ITALIANO

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Curare le aree di sovrapposizione tra storia e geografia in considerazione dell’intima connessione esistente tra i popoli e le regioni in cui vivono. Sviluppare processi di produzione e di organizzazione delle informazioni. Apprendere il lessico specifico. Imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta.


Progettazione - Storia 5a

Unità di lavoro 1: I Micenei Sussidiario: pp. 2 - 13 Quaderno operativo: pp. 18 / 43 / 48 Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche e linee del tempo per individuare dove sorse la civiltà greca. • Operare un confronto fra presente e passato. • Leggere immagini per trarre informazioni sulle caratteristiche della civiltà micenea. • Stabilire la cronologia della civiltà studiata. • Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi della civiltà studiata. • Elaborare rappresentazioni sintetiche della società studiata, attraverso quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi, mappe, grafici, tabelle e consultare testi di diverso genere. • Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Abilità

• Osservare sulle carte geo-storiche dove sorse la civiltà greca. • Utilizzare la linea del tempo per individuare quando nacque e si sviluppò la civiltà greca. • Osservare carte geo-storiche per operare un confronto e cogliere le caratteristiche geografiche e le modificazioni avvenute sul territorio nel tempo.

• Individuare la successione e la durata nel tempo della civiltà micenea. • Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici della civiltà micenea. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di un testo narrativo storico. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina. Conoscenze

• Nascita, sviluppo e durata della civiltà micenea. • Attività, società, religione, culto dei morti nella civiltà micenea. • Vivere a Micene. • Mito e realtà della città di Troia. Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geo-storiche, utilizzo di linee del tempo. • Discriminazione di affermazioni vere o false. • Esposizione orale di argomenti. • Esercizi di ricerca, completamento, sottolineatura di concetti, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla.

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Progettazione - Storia 5a Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 43 e 48 • Guida: pp. 106-107-158-159 Pagine speciali I Micenei • Dentro la Storia: Vivere a Micene pp. 8-9. • Tecnologia: Troia, tra mito e realtà pag. 10. • Narrativa: Amici inseparabili pag.11

Unità di lavoro 2: I Greci delle poleis e i Macedoni Sussidiario: pp. 14 - 47 Quaderno operativo: 19 - 26 / 44 - 45 / 49 (CLIL pag. 26) Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche e linee del tempo per individuare dove sorse la civiltà greca. • Stabilire la cronologia della civiltà studiata. • Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi della civiltà studiata. • Elaborare rappresentazioni sintetiche della società studiata, attraverso quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi, mappe, grafici, tabelle e consultare testi di diverso genere. • Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Abilità

• Utilizzare la linea del tempo per individuare le evoluzioni della civiltà greca. • Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici della civiltà greca. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Utilizzare la linea del tempo per individuare quando nacque e si sviluppò il Regno macedone. • Trarre informazioni dalla lettura di un testo narrativo storico. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina.

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Progettazione - Storia 5a Conoscenze

• La rinascita della civiltà greca. • La nascita della polis. • Il governo delle poleis. • La democrazia greca. • L’oligarchia di Sparta. • La democrazia di Atene. • La religione. • La colonizzazione greca. • La cultura greca. • I Giochi olimpici. • I Persiani e le Guerre Persiane. • L’educazione ad Atene. • La Guerra del Peloponneso. • I Macedoni. • Alessandro Magno. • L’Ellenismo. • Alessandria d’Egitto. Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geo-storiche, utilizzo di linee del tempo. • Discriminazione di affermazioni vere o false. • Esposizione orale di argomenti. • Esercizi di ricerca, riordino cronologico di eventi, completamento, sottolineatura di concetti, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla. • Collegamento di termini specifici a definizioni. • Individuazione di cause e conseguenze di eventi storici.

Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 19-26 / 44-45 / 49 (CLIL pag. 26) • Guida: pp. 108-109-110-111-160-161-162-163-164 Pagine speciali I Greci • Dentro la storia: La polis pp. 18-19 • Tecnologia: Il tempio greco – Il teatro pp. 30-31 • Cittadinanza: I Giochi olimpici pag. 33 • Dentro la Storia: L’Atene classica – L’educazione ad Atene. pp. 36-37 • Dentro la Storia: Alessandria d’Egitto pp. 42-43 • Narrativa: Un incontro particolare pag. 47

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Progettazione - Storia 5a

Unità di lavoro 3: I Popoli italici Sussidiario: pp. 48 - 63 Quaderno operativo: pp. 27 - 30 / 46 / 50 Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche per individuare i territori abitati dalle popolazioni italiche. • Leggere linee del tempo per individuare durate, successioni, contemporaneità, periodi relativi vita delle

popolazioni italiche e delle relative civiltà. • Operare un confronto fra civiltà. • Leggere immagini per trarre informazioni sulle caratteristiche delle popolazioni italiche e delle relative civiltà. • Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi delle civiltà studiate. • Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, attraverso quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi, mappe, grafici, tabelle e consultare testi di diverso genere. • Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale.

Abilità

• Osservare sulle carte geo-storiche dove vissero le popolazioni italiche. • Utilizzare la linea del tempo per individuare i periodi relativi alla vita delle popolazioni italiche e alle relative civiltà. • Osservare carte geo-storiche per operare un confronto e cogliere le caratteristiche geografiche e le modificazioni avvenute sul territorio nel tempo. • Leggere fonti di diverso tipo e immagini per comprendere come le popolazioni italiche si adattarono alle condizioni del territorio e alle differenti risorse, determinando alcune caratteristiche legate all’organizzazione sociale e politica, allo sviluppo economico, agli stili di vita. • Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici delle popolazioni italiche. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di un testo narrativo storico. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina.

Conoscenze

• I Camuni, i Terramaricoli; i Villanoviani; la civiltà nuragica. • I Celti: società e religione. • Confronto tra civiltà. • La civiltà etrusca: attività, società, scrittura, religione e culto dei morti. • La vita degli Etruschi. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di un testo narrativo storico. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina.

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Progettazione - Storia 5a Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geo-storiche, utilizzo di linee del tempo. • Discriminazione di affermazioni vere o false. • Esposizione orale di argomenti. • Esercizi di ricerca, completamento, sottolineatura di concetti, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Utilizzo di parole chiave per l’esposizione di contenuti principali. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla. Materiali integrativi

• Quaderno degli esercizi: pp. 27-30 / 46 / 50 • Guida: pp. 112-113-165-166-167-168 Pagine speciali Gli Etruschi • Narrativa: Le lamine di Pyrgi pag 59 • Dentro la Storia: Vita da Etruschi pp. 60 – 61

Unità di lavoro 4: La civiltà di Roma Sussidiario: 64 - 102 Quaderno operativo: 31 - 42 / 47 / 51 - 52 (CLIL 40 - 42) Obiettivi di apprendimento

• Leggere carte geo-storiche per individuare i territori abitati dai Romani. • Leggere linee del tempo per individuare durate, successioni, contemporaneità, periodi relativi alla civiltà romana. • Leggere immagini per trarre informazioni sulle caratteristiche della civiltà romana. • Conoscere gli elementi caratterizzanti e i principali fatti ed eventi della civiltà romana. • Elaborare rappresentazioni sintetiche della società studiata, attraverso quadri di civiltà. • Organizzare le informazioni attraverso schemi, mappe, grafici, tabelle e consultare testi di diverso genere. • Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati. • Comprendere l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Abilità

• Osservare sulle carte geo-storiche dove vissero i Romani nelle diverse fasi della loro organizzazione politica. • Utilizzare la linea del tempo per individuare i periodi relativi alla civiltà romana e produrre informazioni pertinenti. • Leggere fonti di diverso tipo e immagini per comprendere come i Romani, in origine, si adattarono alle condizioni del territorio e alle sue risorse, determinando alcune caratteristiche legate all’organizzazione sociale e politica, allo sviluppo economico, agli stili di vita.

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Progettazione - Storia 5a

• Individuare gli aspetti economici, culturali, sociali, religiosi e politici della civiltà romana durante il periodo della Monarchia e della Repubblica.

• Osservare carte geo-storiche per operare un confronto e cogliere le caratteristiche geografiche e le modificazioni avvenute sul territorio nel tempo attraverso guerre di espansione e di conquista nel periodo della Repubblica. • Comprendere come avvenne il passaggio dalla Repubblica all’Impero. • Osservare carte geo-storiche per operare un confronto e cogliere le caratteristiche geografiche e le modificazioni avvenute sul territorio nel tempo attraverso guerre di espansione e di conquista nel periodo dell’Impero. • Comprendere dove e quando nacque il Cristianesimo e come si diffuse. • Comprendere cause e conseguenze della crisi dell’Impero Romano e della sua fine. • Individuare elementi da inserire nei quadri di civiltà. • Cogliere informazioni da immagini e testi di diverso tipo. • Individuare dati significativi da organizzare in una tabella o in uno schema. • Trarre informazioni dalla lettura di un testo narrativo storico. • Esporre le conoscenze e i concetti studiati usando il linguaggio specifico della disciplina. Conoscenze

• Le origini di Roma. • La Monarchia. • Dalla Monarchia alla Repubblica. • La società romana. • Le lotte tra patrizi e plebei. • Le attività dei grandi e dei bambini. • La religione romana. • Roma alla conquista dell’Italia. • Le guerre contro Cartagine. • La crisi della Repubblica e lo scoppio delle Guerre civili.

• Giulio Cesare. • Il primo e il secondo Triumvirato • L’Imperatore Augusto e la Pax augustea. • L’espansione dell’Impero. • Il Cristianesimo, persecuzioni e libertà di culto. • La crisi dell’Impero Romano. • Le riforme di Diocleziano. • Le invasioni barbariche. • La fine dell’Impero d’Occidente.

Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Lettura di carte geo-storiche, utilizzo di linee del tempo. • Discriminazione di affermazioni vere o false. • Esposizione orale di argomenti. • Esercizi di ricerca, completamento, sottolineatura di concetti, organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Utilizzo di parole chiave per l’esposizione di contenuti principali. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla. Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 31-42 / 47 / 51-52 (CLIL 40-42) • Guida: pp. 114-115-116-117-169-170-171-172-173-174-175-176 Pagine speciali La civiltà di Roma • Narrativa: Il mito ella fondazione pag. 67. • Tecnologia: Le abitazioni dei patrizi e dei plebei. pp. 72-73. • Dentro la storia: L’esercito pp. 78-79. • Dentro la Storia: Gli edifici pubblici pp. 90-91 • Tecnologia: Capolavori dell’ingegneria pp. 92-93

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Progettazione - Geografia 4a

Geografia classe 4a Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012) L’alunno: • utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio; • ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie); • riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani...); • individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani; • coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale; • si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Competenze chiave europee

• Imparare ad imparare. • Competenze sociali e civiche. • Consapevolezza ed espressione culturale. Competenze trasversali

• Comprendere la propria cultura e maturare un adeguato senso di identità sociale. • Sviluppare un atteggiamento di disponibilità e di rispetto verso ogni espressione culturale e verso il patrimonio

dei beni che ne sono espressione. • Costruire un’identità collettiva, che sia in grado di sostenere senza atteggiamenti aprioristici i propri valori, nel rispetto di quelli altrui. • Comprendere i problemi con cui gli uomini si sono misurati e interpretare correttamente quelli contemporanei.

Intrecci interdisciplinari

• La geografia è una disciplina aperta all’utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni proprie di altre discipline.

Obiettivi interdisciplinari GEOGRAFIA

ITALIANO

Curare le aree di sovrapposizione tra geografia e storia in considerazione dell’intima connessione esistente tra i popoli e le regioni in cui vivono. Sviluppare processi di produzione e di organizzazione delle informazioni. Apprendere il lessico specifico. Imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta.

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Progettazione - Geografia 4a

Unità di lavoro 1: Il geografo e i suoi strumenti Sussidiario: pp. 106 - 119 Quaderno operativo: pp. 66 / 82 - 83 / 90 Obiettivi di apprendimento

• Comprendere il significato della Geografia per localizzare luoghi e collocare eventi anche nello spazio; cogliere l’importanza del suo studio.

• Conoscere il lavoro del geografo e degli scienziati e studiosi che lavorano con lui. • Comprendere la differenza tra elementi naturali e antropici. • Comprendere l’utilizzo delle carte geografiche per rappresentare il territorio. • Conoscere i diversi tipi di carte, la funzione della riduzione in scala (grafica e numerica), e della legenda. Abilità

• Comprendere il significato di termini specifici propri della Geografia. • Leggere un testo o un’immagine, porsi domande per trarre informazioni. • Conoscere il metodo di lavoro del geografo, gli strumenti utilizzati e i collaboratori di cui si avvale. • Leggere e utilizzare la cartina geografica, tabelle e grafici. • Orientarsi nello spazio. Conoscenze

• Le parole della geografia-lessico specifico. • Gli strumenti del geografo: carte geografiche, fotografie, tabelle e grafici. • I collaboratori del geografo e le scienze al servizio della Geografia. • I punti cardinali, meridiani e paralleli (reticolo geografico), latitudine e longitudine. Attività proposte

• Lettura di immagini per discriminare elementi naturali da quelli antropici. • Lettura dei vari tipi di carte. • Creazione di grafici (istogramma, areogramma, ideogramma) partendo da situazioni di vita quotidiana. • Orientarsi nello spazio attraverso i punti cardinali. Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 66 / 82 / 90 • Guida: pp. 177-178-179

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Progettazione - Geografia 4a

Unità di lavoro 2: Il clima Sussidiario: pp. 120 - 129 Quaderno operativo: 67 - 70 / 84 / 91 (CLIL pag. 81) Obiettivi di apprendimento

• Conoscere il significato di tempo meteorologico. • Cogliere la differenza tra tempo e clima. • Conoscere gli elementi che caratterizzano il clima e i fattori che lo influenzano. • Conoscere le principali fasce climatiche della Terra e le regioni climatiche dell’Italia. • Confrontare diverse aree geografiche in base al clima. • Comprendere la relazione tra clima, paesaggio e insediamenti umani. Abilità

• Comprendere la differenza tra tempo e clima. • Comprendere l’importanza del clima per la sopravvivenza di ogni forma di vita. • Individuare quali attività umane influiscono negativamente sul clima e quali sono i rimedi da porre in

essere per contrastare l’effetto serra. • Localizzare sul planisfero le principali fasce climatiche. • Localizzare sulla cartina le regioni climatiche dell’Italia. • Mettere a confronto aree geografiche diverse e scoprire in che modo il clima influenza ogni forma di vita e condiziona le abitudini dell’uomo.

Conoscenze

• Il tempo meteorologico e i fenomeni atmosferici: temperatura, umidità, precipitazioni, venti, pressione atmosferica. • Il clima e i fattori climatici: latitudine, altitudine, vicinanza al mare, presenza di rilievi, vegetazione. • Le fasce climatiche della Terra. • Le aree climatiche in Italia. • Il clima e le attività dell’uomo: aumento dell’effetto serra. Attività proposte

• Osservazione di immagini e relativa formulazione di ipotesi. • Utilizzo delle nuove tecnologie per effettuare ricerche sulle condizioni meteorologiche e/o climatiche di una regione. • Attività di ricerca con successiva organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Individuazione di parole chiave e completamento di mappe. • Esposizione orale di argomenti. • Individuazione di risposte corrette a scelta multipla. • Attività di riflessione legate all’ambiente di vita dell’alunno e/o a situazioni realistiche (compiti di realtà). Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 67-70 / 84 / 91 • Guida: pp. 120-121-180-181-182-183-184-185-186 21


Progettazione - Geografia 4a

Unità di lavoro 3: Gli ambienti italiani Sussidiario: pp. 130 - 161

Quaderno operativo: 71 - 77 / 85 - 89 / 92 - 94

Obiettivi di apprendimento

• Conoscere il significato di paesaggio. • Comprendere l’importanza della tutela del paesaggio. • Conoscere i grandi paesaggi della Terra. • Comprendere il rapporto di causalità tra un paesaggio e lo stile di vita delle popolazioni che lo abitano. • Riconoscere le diversità tra i paesaggi italiani, i luoghi di particolare rilievo naturalistico o storico. • Conoscere le tre parti geografiche dell’Italia: continentale, peninsulare, insulare. • Riconoscere i principali aspetti morfologici dei paesaggi italiani. Abilità

• Riconoscere il valore del patrimonio naturale, artistico e storico dell’Italia e riflettere su possibili interventi per la tutela del paesaggio.

• Localizzare sulla carta geografica i principali paesaggi geografici italiani. • Riconoscere i principali aspetti morfologici dei paesaggi italiani e saperli localizzare e distinguere in base alle loro caratteristiche. • Mettere a confronto aree geografiche italiane evidenziando la diversità di risorse, clima, flora e fauna. Conoscenze

• Il significato di paesaggio. • Le varie tipologie di paesaggio: di terra, d’acqua, la città. • Le catene montuose delle Alpi e degli Appennini. • Le diverse tipologie di vulcano. • La struttura dei vulcani. • L’origine delle colline (morenica, tettonica, strutturale, vulcanica).

• Il paesaggio collinare. • La natura delle pianure (alluvionale, vulcanica, tettonica). • La città. • I fiumi alpini e appenninici. • L’origine dei laghi (glaciale, vulcanica, tettonica, costiera). • Il paesaggio costiero. • I mari.

Attività proposte

• Attività di studio in coppia e attraverso la lettura di una cartina. • Lavoro di ricerca con successiva organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Individuazione di parole chiave e completamento di mappe. • Esposizione orale di argomenti. • Attività di riflessione legate all’ambiente di vita dell’alunno e/o a situazioni realistiche (compiti di realtà). • Individuazione di elementi fisici di un paesaggio attraverso domande a risposta multipla. Materiali integrativi

• Quaderno degli esercizi: pp. 71-77 / 85-89 / 92-94 • Guida: pp. 122-123-124-125-187-188-189-190-191-192-193-194-195-196-197 Pagine speciali

• Tecnologia: La Skyway del Monte Bianco, pag.136 • Dentro la geografia: La flora e la fauna alpina Le Dolomiti, pag.137

• Dentro la geografia: Vivere sulle Alpi e sugli Appennini, pp.140-141

• Cittadinanza: Le aree protette, pag.142 • Dentro la geografia: La Pianura Padana; Le attività in pianura, pag. 147

• Cittadinanza: Problemi in città, pag.149 • Dentro la geografia: Il fiume Po, pag.153. • Dentro la geografia: L’attività dell’uomo; flora e fauna, pag.155. • Dentro la geografia: Il paesaggio marino; le attività dell’uomo, pag.158 • Cittadinanza: Coste in pericolo, pag.159


Progettazione - Geografia 4a

Unità di lavoro 4: L’Italia al lavoro Sussidiario: pp. 162 - 176

Quaderno operativo: pp. 78-80 / 95

Obiettivi di apprendimento

• Conoscere il significato di economia. • Conoscere le attività produttive più diffuse in Italia. • Comprendere la suddivisione dell’economia italiana nei settori primario, secondario, terziario, terziario avanzato e conoscerne le attività. • Conoscere le principali vie di comunicazione italiane.

Abilità

• Distinguere le attività lavorative di ogni settore economico. • Saper individuare relazioni tra le attività del settore primario e alcuni elementi geografici come il clima e la morfologia del territorio.

• Conoscere i principali settori dell’industria italiana e saperli collocare nelle aree di appartenenza. • Comprendere la relazione tra la geografia di un territorio e il settore turistico. • Saper individuare le diverse tipologie di turismo e le principali vie di comunicazione. Conoscenze

• Il settore primario: le diverse tecniche agricole, i vari tipi di allevamento e di pesca, le attività estrattive e boschive. • Il settore secondario: l’artigianato, i vari comparti industriali, l’edilizia. • Il settore terziario: i servizi e il commercio. • Il terziario avanzato: l’informatica, le telecomunicazioni, la cultura... Attività proposte

• Utilizzo di immagini per rispondere a domande aperte. • Attività di ricerca con successiva organizzazione e rielaborazione delle informazioni. • Individuazione di parole chiave e completamento di mappe. • Esposizione orale di argomenti. • Attività di sintesi orale e scritta. • Esercizi con domande a risposta aperta o multipla. • Attività di riflessione legate all’ambiente di vita dell’alunno e/o a situazioni realistiche (compiti di realtà). Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 78-80 / 95 • Guida: pp. 126-127-198-199-200 Pagine speciali

• Cittadinanza: l’agricoltura biologica pag. 166. • Cittadinanza: Il commercio equo e solidale pag.167 • Metodo di studio: pag.176 23


Progettazione - Geografia 5a

Geografia classe 5a Traguardi di competenza (in riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012) L’alunno: • utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. • ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). • riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani...) • individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani. • coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Competenze chiave europee

• Imparare ad imparare. • Competenze sociali e civiche. • Consapevolezza ed espressione culturale. Competenze trasversali

• Comprendere la propria cultura e maturare un adeguato senso di identità sociale. • Sviluppare un atteggiamento di disponibilità e di rispetto verso ogni espressione culturale e verso il patrimonio

dei beni che ne sono espressione. • Costruire un’identità collettiva, che sia in grado di sostenere senza atteggiamenti aprioristici i propri valori, nel rispetto di quelli altrui. • Comprendere i problemi con cui gli uomini si sono misurati e interpretare correttamente quelli contemporanei.

Intrecci interdisciplinari

• La geografia è una disciplina aperta all’utilizzo di metodi, conoscenze, visioni, concettualizzazioni proprie di altre discipline.

Obiettivi interdisciplinari GEOGRAFIA

ITALIANO

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Curare le aree di sovrapposizione tra geografia e storia in considerazione dell’intima connessione esistente tra i popoli e le regioni in cui vivono. Sviluppare processi di produzione e di organizzazione delle informazioni. Apprendere il lessico specifico. Imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta.


Progettazione - Geografia 5a

Unità di lavoro 1: L’Europa Sussidiario: pp. 106 - 109 Quaderno operativo: pp. 61 / 63 / 104 Obiettivi di apprendimento

• Conoscere alcune caratteristiche dell’Europa. • Conoscere le principali organizzazioni politiche ed economiche europee. • Conoscere gli organi che compongono l’Unione Europea. Abilità

• Leggere un testo o un’immagine, porsi domande per trarre informazioni. • Leggere e utilizzare la cartina geografica. • Comprendere la differenza tra l’Europa e l’Unione europea. • Riflettere sul ruolo e l’importanza delle organizzazioni politiche ed economiche europee e sulla funzione di alcuni organismi internazionali.

Conoscenze

• L’Europa e l’Unione Europea. • Le organizzazioni europee. • Gli organi dell’Unione Europea. • L’ONU. Attività proposte

• Lettura di immagini come strumento di studio e ripasso. • Attività di ricerca con l’uso delle nuove tecnologie e successiva produzione scritta. • Lettura di carte geografiche. • Comprensione del testo e utilizzo di linee del tempo. • Completamento di mappe. • Domande a risposta aperta e multipla. • Esposizione orale di argomenti. Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 61 / 63 / 104 • Guida: pp. 128-129-130-131-201-202-203-204-205-206

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Progettazione - Geografia 5a

Unità di lavoro 2: Lo Stato italiano Sussidiario: pp. 110 - 117 Quaderno operativo: pp. 62 - 63 Obiettivi di apprendimento

• Conoscere la collocazione geografica dell’Italia e le principali notizie dello Stato italiano. • Conoscere la storia dal Regno d’Italia alla nascita della Repubblica. • Comprendere la funzione delle istituzioni e il ruolo degli enti locali. • Conoscere la storia della città del Vaticano e della Repubblica di San Marino. Abilità

• Leggere un testo o un’immagine, porsi domande per trarre informazioni. • Leggere e utilizzare la cartina geografica. • Comprendere la storia d’Italia e il significato di democrazia. • Sviluppare consapevolezza sull’importanza delle leggi e la necessità della giustizia. Conoscenze

• Lo Stato italiano. • Principali nozioni storiche sulla nascita della Repubblica. • Le istituzioni dello Stato italiano e gli enti locali. • La Città del Vaticano e la Repubblica di San Marino. Attività proposte

• Lettura di immagini come strumento di studio e di sintesi. • Attività di ricerca con l’uso di internet e successiva produzione scritta. • Lettura di carte geografiche. • Completamento di mappe. • Domande a risposta aperta e multipla. • Esposizione orale di argomenti. Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 62-63 • Guida: pp. 132-133-207-208-209-210-211-212 Pagine speciali

• Cittadinanza: Lo Stato Vaticano; la Repubblica di San Marino pag. 114. • Le agenzie governative pag. 116

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Progettazione - Geografia 5a

Unità di lavoro 3: L’Italia Settentrionale, Centrale, Meridionale Sussidiario: pp. 118 - 176 Quaderno operativo: pp. 64 - 94 / 95 -103 Obiettivi di apprendimento

• Conoscere la collocazione geografica delle Regioni dell’Italia settentrionale. • Conoscere i confini tra le regioni italiane e tra queste e alcuni Stati europei. • Conoscere la geografia fisica del territorio (monti, fiumi, laghi, mari) e le caratteristiche storiche ed economiche. Abilità

• Individuare gli aspetti fisici di una regione attraverso la lettura di carte geografiche. • Saper interpretare grafici, statistiche relative ad indicatori economici e demografici. • Comprendere l’importanza del patrimonio ambientale e artistico di un territorio e della sua tutela. • Capire la differenza tra le regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale. • Leggere un testo o un’immagine, porsi domande per trarre informazioni. Conoscenze

• Caratteristiche geo-morfologiche ed economico-sociali dell’Italia settentrionale: Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna. • Italia centrale: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio. • Italia meridionale: Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Materiali integrativi

• Quaderno operativo: pp. 64-94 / 95-103 • Guida: pp. 134-135-136-137-138-139-140-141-142-143-144-145-213-214-216-218 Attività proposte

• Dentro la geografia: Le bellezze del Veneto, pag. 138. • Dentro la geografia: Il segreto della costa ligure, pag. 137 • Dentro la geografia: Firenze Rinascimentale, pag. 154. • Dentro la geografia: I monumenti di Roma, pag. 155. • Dentro la geografia: I castelli di Napoli “Tra storia e leggenda”, pag. 172. • Dentro la geografia: Il teatro in Sicilia, pag. 173. • Metodo di studio, pag. 176

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Guida alle competenze

Competenze e valutazione A cura di S. Giancamilli, E. Morbidelli, R. Pistelli, B. Rossi Prima di affrontare la lettura di questa guida prova a rispondere alle seguenti domande: • Sai quali sono state le leggi che hanno introdotto le competenze nella Scuola Primaria? • Conosci il rapporto che intercorre tra Indicazioni Nazionali e competenze? • Hai visionato il modello delle competenze allegato alla circolare ministeriale n. 3 del 2015? • Hai conoscenze in merito alla visione trifocale della valutazione introdotta da Pellerey? • Cosa sai in merito alle rubriche valutative e alla loro costruzione? • Hai mai realizzato un compito autentico? Ora prova a cercare tutte le nozioni che ti mancano!

Il lungo cammino delle competenze Quando si parla di “competenza” è difficile giungere a una definizione univoca, che possa concordare con ogni tipo di attività. “L’imprinting” della competenza nasce nell’ambiente professionale con il significato di “persona che sa fare bene il proprio lavoro”. La persona che sa agire con competenza, secondo Guy Le Boterf, è quella che è in grado di mobilitare, selezionare e combinare risorse in modo pertinente per gestire una situazione professionale. In ambito scolastico con il termine competenza si intende “la capacità di usare le conoscenze per affrontare problemi in situazioni non familiari”. Riguarda perciò la capacità di usare consapevolmente ed efficacemente le proprie risorse non solo per le prestazioni riproduttive scolastiche, ma per la soluzione di problemi in contesti di vita reali. La competenza non va intesa come somma di conoscenze e nemmeno come l’applicazione di abilità. La conoscenza immagazzinata dagli alunni, infatti, può far ottenere loro ottimi voti, ma difficilmente è utile per risolvere problemi non scolastici e non può essere utilizzata al di fuori di questo contesto. Il passaggio da una conoscenza “passiva”, detta anche “conoscenza inerte”, a una conoscenza “attiva” si ha quando si è in grado di risolvere problemi che richiedono l’applicazione dei concetti appresi, anche se questi sono posti in forme e contesti diversi da quelli prettamente scolastici. Per capire meglio questo concetto può essere d’aiuto un quesito proposto dai test Ocse-Pisa. Un carpentiere ha 32 metri di tavole di legno e vuole fare il recinto del giardino. Per il recinto prende in considerazione i seguenti progetti. Indica per ciascun progetto se è possibile realizzarlo con 32 metri di tavole. A

B

C

6m

10 m

6m

10 m

D 6m

6m

10 m

10 m

Il bambino diligente, che ha acquisito i saperi scolastici ma ha difficoltà a utilizzarli in contesti diversi da quelli abituali, farà fatica a risolvere il problema e si arrenderà prima di arrivare alla soluzione. Invece il bambino competente, che gestisce con maggiore flessibilità l’incontro tra il quesito proposto e i propri saperi, riuscirà a risolverlo, come mostra il seguente schema1. 1

Tratto da M. Castoldi, Valutare le competenze - Voci della scuola/2010, maggio 2010.

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Guida alle competenze

Allievo diligente

Allievo competente

Risorse

Conosce il concetto di somma e perimetro, Conosce il concetto di somma e perimetro, sa effettuare le somme sa effettuare le somme

Strutture di interpretazione

Si chiede: “quando abbiamo trattato queste Legge il problema come: “trasformare figure a scuola?” le figure irregolari in figure note”

Strutture di azione

Cerca, senza successo, di applicare una formula risolutiva nota

Trasforma le figure irregolari in figure note

Strutture di auto-regolazione

Rinuncia a risolvere il problema

Se la trasformazione non porta a una soluzione, cerca trasformazioni alternative

La didattica per competenze cerca di arrivare a questa capacità di mobilitazione mentale puntando a un apprendimento significativo, che porti al superamento dei problemi dettati dalla didattica trasmissiva tradizionale, la quale, oltre a generare sempre più estraniazione e rifiuto negli studenti, permette di valutare abilità e conoscenze, ma non competenze. Per aiutare lo sviluppo delle competenze bisogna: • offrire agli alunni nuove occasioni di apprendimento, attraverso una didattica più laboratoriale, dove l’alunno costruisce il proprio sapere; • applicare forme di valutazione innovative adatte a questa nuova ottica. Per giungere all’apprendimento significativo infine è necessario che la conoscenza: • sia il prodotto di una costruzione da parte del soggetto; • sia strettamente legata alle situazioni concrete in cui avviene l’apprendimento; • nasca dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale.

I documenti europei sulle competenze Per comprendere il cammino che ha portato a discutere anche in Italia di didattica per competenze è importante partire da alcuni documenti del Parlamento europeo che restano dei riferimenti normativi imprescindibili per il sistema scolastico italiano. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, relativa alle competenze-chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE), vengono indicate otto competenze-chiave: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare ad imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. A tali competenze si richiamano in modo esplicito le Indicazioni Nazionali quando affermano: “Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea”. Nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 vengono esplicitate le definizioni di conoscenza, abilità e competenza a cui tutti i documenti successivi faranno riferimento:

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Guida alle competenze

• Le conoscenze sono il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze

sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • Le abilità indicano la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • Le competenze sono la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Quest’ultima definizione mette in evidenza due aspetti molto importanti dalla competenza e cioè la responsabilità e l’autonomia: la prestazione si considera competente quando è possibile dimostrarla in numerose e differenti situazioni operando con responsabilità e autonomia crescenti.

Le Indicazioni Nazionali 2012 Il più importante riferimento normativo italiano in cui si dà ragguaglio della didattica per competenze sono le Indicazioni Nazionali del settembre 2012. Le Indicazioni evidenziano le mete imprescindibili verso cui tendere e delineano i traguardi formativi da conseguire al completamento dei vari passaggi dell’istruzione primaria, a cui sono associate le competenze che gli alunni devono aver conseguito sia al termine della Scuola Primaria, sia al termine del Primo ciclo d’istruzione, e in seguito per tutto il cammino della formazione: tale processo non si esaurisce al termine del Primo ciclo di istruzione, ma prosegue con l’estensione dell’obbligo di istruzione nel ciclo secondario e oltre, in una prospettiva di educazione permanente, per tutto l’arco della vita. Nell’ambito del costante processo di elaborazione e verifica dei propri obiettivi e nell’attento confronto con gli altri sistemi scolastici europei, le Indicazioni Nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e irrinunciabili tese a sviluppare progressivamente, nel corso della vita, le competenze-chiave europee.

Nelle Indicazioni Nazionali viene esplicitato il profilo delle competenze che l’alunno è chiamato ad avere al termine del primo ciclo di istruzione:

• lo studente al termine del Primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le

esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. • Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. • Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. • Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. • Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. • Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà

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Guida alle competenze e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. • Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. • Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. • Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. • Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi formali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. • Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. • In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Il conseguimento delle competenze nel profilo costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano. Ciò significa che la didattica deve essere tutta orientata al rilevamento e alla valutazione di queste competenze. Come raggiungere gli obiettivi prefissati dal profilo? All’interno del documento vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza e a ciascuna disciplina al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado.

Profilo delle competenze

Traguardi

I traguardi vengono raggiunti attraverso l’acquisizione di obiettivi di apprendimento. Gli obiettivi di apprendimento, suddivisi in nuclei tematici, individuano i contenuti da sviluppare e le strategie di insegnamento da adottare. I traguardi, gli obiettivi di apprendimento, i contenuti e le strategie di insegnamento non sono componenti standardizzate ma ogni scuola, attraverso l’elaborazione di un proprio curricolo, stabilisce cosa inserire e come raggiungere quanto inserito.

Obiettivi

Contenuti e strategie

La circolare ministeriale n.3 del febbraio 2015 La nozione di competenza, insieme alla procedura della sua certificazione, entra a far parte del lessico scolastico italiano verso la fine degli anni ’90. Di competenze si parla per la prima volta, ma al di fuori del primo ciclo, nella legge 425 del ’97, che istituisce il nuovo esame di stato al termine della Scuola secondaria superiore. Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado l’esigenza di una certificazione delle competenze viene introdotta dalla legge 59 del 2004, ma in essa si rimanda alle scuole l’elaborazione di un proprio modello di certificazione. Già nelle Indicazioni del 2012 si leggeva: La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione... Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze

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Guida alle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della Scuola Primaria e della Scuola secondaria di primo grado, attraverso dei modelli che verranno adottati a livello nazionale.

Alle Indicazioni Nazionali del 2012 è seguita la Circolare Ministeriale n. 3 del febbraio 2015 in merito all’ Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del Primo ciclo di istruzione accompagnata dalle corrispondenti Linee Guida. Nella Circolare si ribadisce: La certificazione delle competenze assume, nelle scuole del Primo ciclo, una prevalente funzione educativa, di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di primo grado per i soli alunni che superano l’esame di Stato) di un percorso formativo di base.

L’esigenza di una certificazione delle competenze si lega a due aspetti:

• un aspetto legale: valutare gli apprendimenti e certificare le competenze acquisite da un allievo rappresenta un compito essenziale per ogni struttura scolastica e formativa. Non solo perché la valutazione è un atto indispensabile per “regolare” il rapporto tra insegnamento e apprendimento, ma perché essa assolve a un preciso impegno giuridico, che è quello di attestare gli esiti di un percorso di istruzione o di formazione; • un aspetto comunicativo: è necessaria una più esplicita e analitica attestazione di abilità, conoscenze e competenze effettivamente acquisite dai soggetti nei loro percorsi di formazione. Infatti è estremamente difficile comparare i voti numerici forniti dalle diverse scuole, soprattutto perché i voti non si riferiscono a standard di riferimento condiviso e rendono difficile la comprensione del livello di apprendimento raggiunto. Dunque è necessario comunicare la valutazione con modalità più esplicative, capaci di chiarire con più immediatezza i livelli di padronanza raggiunti. D’altra parte la certificazione nasce per far dialogare i sistemi, in un’ottica di maggiore flessibilità e personalizzazione dei percorsi. Da qui l’esigenza di una certificazione delle competenze che scavalchi i confini nazionali in un’ottica europea. Nella CM del febbraio 2015 viene fornito questo modello per la certificazione. Profilo delle competenze

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Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana. Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

Competenze chiave Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Discipline coinvolte Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ............................................. ...................................................

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ............................................. ................................................... Competenza matematica Tutte le discipline, con e competenze di base in particolare riferimento scienza e tecnologia. a: ............................................. ................................................... Usa le tecnologie in contesti comunicativi Competenze digitali. Tutte le discipline, con concreti per ricercare dati e informazioni e particolare riferimento per interagire con soggetti diversi. a: ............................................. ................................................... Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con descrive e attribuisce significato ad amConsapevolezza ed espres- particolare riferimento bienti, fatti, fenomeni e produzioni artistisione culturale. a: ............................................. che. ...................................................

Livello


Guida alle competenze

Profilo delle competenze Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.

Competenze chiave

Discipline coinvolte

Livello

Imparare ad imparare.

Tutte le discipline, con particolare riferimento 6 a: ............................................. ................................................... Utilizza gli strumenti di conoscenza per Consapevolezza ed espres- Tutte le discipline, con comprendere se stesso e gli altri, per risione culturale. particolare riferimento 7 conoscere le diverse identità, le tradizioni a: ............................................. culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e ................................................... di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al Consapevolezza ed espres- Tutte le discipline, con proprio talento si esprime negli ambiti sione culturale. particolare riferimento 8 motori, artistici e musicali che gli sono cona: ............................................. geniali. ................................................... Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È Spirito di iniziativa e imTutte le discipline, con in grado di realizzare semplici progetti. prenditorialità. particolare riferimento 9 a: ............................................. ................................................... Ha consapevolezza delle proprie potenzia- Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con lità e dei propri limiti. Competenze sociali e civi- particolare riferimento 10 Si impegna per portare a compimento il che. a: ............................................. lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. ................................................... Rispetta le regole condivise, collabora con Competenze sociali e civi- Tutte le discipline, con gli altri per la costruzione del bene comu- che. particolare riferimento ne. a: ............................................. 11 Si assume le proprie responsabilità, chiede ................................................... aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’am- Competenze sociali e civi- Tutte le discipline, con biente come presupposto di un sano e che. particolare riferimento 12 corretto stile di vita. a: ............................................. ................................................... L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascola13 stiche, relativamente a: .................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................................................................................

Le competenze vengono valutate con una scala di progressione su quattro livelli descritti nel modo seguente: • avanzato: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli; • intermedio: l’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite; • base: l’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese; • iniziale: l’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. La mancanza di un livello negativo, come ribadisce la stessa Circolare, attesta la funzione “pro-attiva” di una certificazione in progressi delle competenze che, nell’arco della scuola dell’obbligo, sono in fase di acquisizione. Come si evince da una prima lettura, il documento, pur richiamando in maniera esplicita le otto competenze-

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Guida alle competenze

chiave europee, prevede dodici competenze, non otto. Per questo motivo la correlazione tra il documento italiano e i richiami europei a volte è difficile e confusionaria, nonostante il tentativo di ricongiunzione provato. Questa difficoltà è emersa già dal primo anno di sperimentazione delle certificazioni. È interessante osservare come la declinazione delle dodici competenze ricalca fedelmente il profilo delle competenze al termine del Primo ciclo di istruzione delineato nelle Indicazioni Nazionali del 2012, con qualche leggera modifica dettata dalla necessità di adattare il profilo agli alunni di quinta elementare. Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

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Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012 Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.


Guida alle competenze Certificazione delle competenze Circolare Ministeriale Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.

Profilo delle competenze Indicazioni Nazionali 2012 Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Come nelle Indicazioni del 2012 non viene dato un Curricolo unico e già pronto, così con questa circolare per la valutazione delle competenze non viene precisato un processo standardizzato, ma ogni scuola, dopo aver formalizzato il proprio curricolo, deve definire la propria strategia di valutazione; avendo come unico fattore da tener presente le dodici competenze chiave presentate. Le linee guida che accompagnano la circolare ribadiscono ulteriormente la rivoluzione didattica apportata dalla nuova prospettiva delle competenze, che pone al centro la totalità della persona, in tutta la sua complessità. Questo concetto era già stato espresso dalle Indicazioni Nazionali: Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.

In questo contesto la certificazione, come si legge nelle Linee guida, “non costituisce un mero adempimento burocratico, ma va colta come occasione per ripensare l’intera prassi didattica e valutativa al fine di spostare sempre più l’attenzione sulla maturazione di competenze efficaci che possano sostenere l’alunno nel proseguimento dei suoi studi e nella vita adulta”. Per attuare questo tipo di didattica le linee guida parlano della necessità di una classe docente rinnovata: “progettare l’attività didattica in funzione delle competenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle domande, anche e soprattutto implicite, che possono venire dagli alunni”. Ovviamente per giungere a dei risultati soddisfacenti i docenti devono poter cogliere appieno il significato di competenza e gli strumenti che possono mettere in atto per valutarla.

La complessità della competenza Prima di poter parlare della valutazione delle competenze è necessario avere molto chiaro che cosa si intenda con la parola “competenza”, usando questa parola in tutta la sua complessità. A tal proposito ci può venire incontro la metafora dell’iceberg delle competenze elaborato dagli Spencer2.

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VISIBILE NASCOSTO

Abilità Conoscenze Atteggiamenti Valori Attitudini Motivazione Immagine di sé

Tratto da L. M. Spencer e S. M. Spencer, Competence at Work: models for superior performance, Wiley, 1993

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Guida alle competenze

Nella parte che emerge, più facile da valutare, ci sono le abilità e le conoscenze. Finora la valutazione tradizionale si è soffermata all’analisi di queste due componenti. Tuttavia la competenza è formata da altre variabili di più difficile valutazione, che costituiscono la “parte nascosta” dell’iceberg, comprendente atteggiamenti, valori, attitudini, motivazioni, immagine di sé. Come poter valutare questi aspetti più nascosti ma determinanti per la vita e la crescita degli alunni? Evidentemente soffermarsi su questi aspetti rende la valutazione delle competenze lunga e complessa. Come affermano le Linee Guida della Circolare: Per valutare competenze non si possono usare gli stessi strumenti che si usano per valutare le conoscenze e le abilità, se l’oggetto da valutare è complesso altrettanto complesso sarà il processo di valutazione che non si può esaurire in un momento circoscritto e isolato, ma deve prolungarsi nel tempo attraverso una sistematica osservazione degli alunni. [...] La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo.

Per poter valutare le competenze in modo efficace è necessario un adeguamento delle tre operazioni che sostanziano l’insegnamento: progettazione, attività didattica in classe e valutazione. Si legge sempre nelle Linee Guida: La progettazione deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L’azione didattica non può limitarsi ad una prospettiva limitatamente disciplinare; i contenuti, proprio per abituare gli alunni a risolvere situazioni problematiche complesse e inedite, devono essere caratterizzati da maggiore trasversalità ed essere soggetti ad un’azione di ristrutturazione continua da parte dei ragazzi, facendo ricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la classe in una piccola comunità di apprendimento. Infine, per giungere alla certificazione delle competenze bisogna prima di tutto valutarle. Per valutare le competenze, però, non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usati per la rilevazione delle conoscenze.

Valutare le competenze non significa, come a volte si pensa erroneamente, mettere in secondo piano le conoscenze. Lo affermano chiaramente le Linee Guida: Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo determinante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali.

Vista la natura polimorfa della competenza e la compresenza di molteplici componenti che l’alunno deve mobilitare per raggiungere un traguardo, per valutare la competenza bisogna attivare e combinare tra loro più prospettive di analisi che ci restituiscono un’immagine completa della competenza del soggetto. Per rispondere a questo difficile compito ci può venire in aiuto la prospettiva trifocale rielaborata da Castoldi su una proposta di Pellerey. Questa prospettiva prende in considerazione un triangolo di osservazione il cui baricentro è l’idea stessa di competenza e sui cui vertici ci sono tre prospettive di osservazione: una dimensione oggettiva, una dimensione soggettiva e una dimensione intersoggettiva. La dimensione oggettiva si riferisce a quegli indicatori di competenza che possono essere individuati, rilevati,

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Guida alle competenze

SOGGETTIVA

Significati personali ISTANZA AUTOVALUTATIVA

INTERSOGGETTIVA IDEA DI COMPETENZA

Sistema di attese ISTANZA SOCIALE

OGGETTIVA

Evidenze osservabili ISTANZA EMPIRICA validati ed eventualmente certificati. La dimensione soggettiva si riferisce a come il soggetto vive la sua esperienza di apprendimento e soprattutto la sua adeguatezza o meno nell’affrontarlo. Implica un’autovalutazione della propria esperienza di apprendimento. La dimensione intersoggettiva si riferisce al sistema di attese e ai criteri di giudizio del sistema sociale o delle persone del contesto sociale nel quale l’azione viene esplicata. La prospettiva trifocale richiede strumenti di analisi differenti, da integrare in un unico percorso valutativo. Ciascuna prospettiva si serve di dispositivi appropriati. La dimensione oggettiva vuole rispondere alla domanda “cosa so fare?” Per rispondere a questa domanda ci si serve dei compiti autentici, delle prove di verifica, dei compiti di prestazione, ossia di attività opportunamente selezionate che consentono l’analisi della prestazione. La dimensione soggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedo?” Appartengono a questo campo le strategie autovalutative come la documentazione, il diario di bordo, il resoconto verbale, la riflessione critica, l’autovalutazione. La dimensione intersoggettiva vuole rispondere alla domanda “come mi vedono?” Appartengono a questo settore tutte le modalità osservative e di valutazione tra pari, le valutazione dell’alunno-tutor, i protocolli osservativi e le osservazioni “sul campo”. L’osservazione continua dell’insegnante assume un ruolo fondamentale nella documentazione delle competenze, come affermano le Linee Guida: La competenza è rilevabile non solo nel prodotto finale che l’alunno realizza, ma occorre tenere presente tutto il processo che ha condotto alla sua concretizzazione. Ecco perché non basta predisporre compiti autentici, ma occorre anche effettuare osservazioni sistematiche che permettano di prendere in esame anche questi indicatori di competenza: – autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace; – relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare un clima propositivo; – partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo; – responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la consegna ricevuta; – flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, ecc.; – consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni.

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Guida alle competenze

Attraverso tutti questi strumenti, che vengono presentati in modo più articolato nel glossario specifico che si trova in fondo alla guida, è possibile arrivare a una valutazione autentica, il cui scopo non è quello di classificare gli alunni, ma di offrire lo stimolo a migliorare la propria prestazione, evitando il confronto con gli altri e trovando fattori d’interesse nella realtà delle prove. In conclusione, mentre la didattica tradizionale può seguire un programma preciso, quella per competenze deve seguire il processo, facendo attenzione a come si sviluppa l’apprendimento dell’alunno.

Le rubriche valutative Prima di analizzare nello specifico i diversi strumenti di cui dispone l’insegnante per giungere alla valutazione autentica, è bene soffermarsi sulle rubriche valutative, lo strumento cardine di questo nuovo tipo di valutazione. La rubrica “consiste in una scala di punteggi prefissati e in una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala”.3 Si sviluppa nell’ambito delle prestazioni e consente la rilevazione degli esiti formativi conseguiti, dei processi attivati e del grado di motivazione. Permette di valutare una prestazione sotto i profili cognitivo, metacognitivo, emotivo e relazionale.

Come si costruiscono le rubriche Per costruire una rubrica valutativa inizialmente si decidono quali sono le dimensioni, ossia i riferimenti a cui è indirizzata l’azione valutativa. Si cerca cioè di considerare nel modo più esaustivo possibile l’insieme degli aspetti che compongono la competenza e se ne sceglie uno. Ad esempio se si vuole valutare la competenza del “saper scrivere” si può scegliere la dimensione linguistica (aspetto ortografico, grammaticale) o quella motoria (aspetto del tratto grafico) o quella sociale (aspetto dell’uso e funzione della lingua). Si indicano poi i criteri, ossia gli aspetti che caratterizzano la prestazione. Essi determinano le condizioni da soddisfare per avere successo nella padronanza della competenza. Ad esempio nella rubrica “Saper scrivere” i criteri che possono essere soddisfatti nella dimensione “linguistica” sono: “aspetto ortografico”, “aspetto grammaticale”, “corrispondenza fonema grafema” ecc. Altro elemento costitutivo della rubrica è la definizione di una scala di valori, in base alla quale i criteri sono più o meno soddisfatti. Si determinano così i livelli di padronanza della competenza nello svolgimento del compito autentico. Ciascun livello va descritto specificando con chiarezza gli indicatori per valutare gradualità e differenze delle prestazioni e deve fornire elementi concreti e osservabili per orientare la valutazione. Infine, siccome ogni compito implica conoscenze e abilità pregresse, sarebbe opportuno indicare le risorse cognitive implicate. Nella rubrica valutativa presentata di seguito si vuole rilevare la qualità nella partecipazione al lavoro di gruppo. Si è scelta innanzitutto come dimensione quella del lavoro comune. Si sono decisi i criteri che si vogliono indagare (nella tabella esplicitati nella prima colonna) e si è deciso di utilizzare quattro livelli (iniziale, base, intermedio, avanzato). Attraverso gli indicatori si è descritto il più oggettivamente possibile le caratteristiche di ogni livello.

3

J. McTighe - S. Ferrara, Performance-based assessment in the classroom: A planning framework, in R.E. Blum-J.A. Arter (eds), A handbook for student performance assessment in an era of restructuring, Alexandria, Association for Supervision and Curriculum Development, 1996, p. 8.

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Guida alle competenze

dimensione

criteri

livelli

IL LAVORO COMUNE AVANZATO

INTERMEDIO

Svolge pienamente Svolge in modo piela propria parte e an- namente adeguato Contributo personale che di più. la propria parte del lavoro.

indicatori BASE Svolge il lavoro in modo adeguato.

INIZIALE Svolge parzialmente il proprio lavoro.

Partecipazione

Prende l’iniziativa nell’aiutare il gruppo a organizzarsi.

Lavora in accordo con gli altri membri del gruppo.

È convinto a parteci- Partecipa passivapare dagli altri mem- mente bri del gruppo. al lavoro.

Comunicazione

Fornisce molte idee per lo sviluppo del lavoro di gruppo.

Partecipa alla discussione dell’argomento.

Ascolta gli altri, in rare Raramente si dimostra occasioni suggerisce interessato all’argodelle cose. mento.

Assiste gli altri compagni di gruppo.

Offre incoraggiamento agli altri.

È preoccupato del proprio lavoro.

Atteggiamento

Assume un atteggiamento da annoiato durante il lavoro.

I compiti autentici o compiti di realtà È ormai condiviso a livello teorico come la competenza si possa accertare facendo ricorso ai così detti compiti autentici, perciò questa nuova realtà deve entrare a far parte della didattica quotidiana di ogni docente. Il compito autentico è una normale attività della vita reale in cui si utilizzano tutte le capacità acquisite e la creatività per risolvere un problema vero. Gli alunni lavorano in gruppo, ricercano informazioni, le analizzano, le studiano, le valutano, risolvono problemi, utilizzano le conoscenze che possiedono e ne sviluppano di nuove e necessarie per svolgere il compito. Per progettare un compito autentico è sufficiente pensare a un problema reale da risolvere, a un’attività che potrebbe accadere nella realtà. Il pieno coinvolgimento di tutti gli alunni e il loro sentirsi protagonisti, sono gli ingredienti più importanti per una positiva realizzazione del compito autentico. Nella progettazione dei compiti autentici bisogna fare attenzione a non considerare l’abilità come sinonimo di competenza. L’abilità infatti è la capacità di svolgere semplici attività che sono delimitate nella durata e circoscritte nello scopo, mentre la competenza è l’esecuzione di un’attività complessa che richiede, come già detto, risorse cognitive, conoscitive e personali da poter combinare in modi e tempi diversi.

Quali sono le principali caratteristiche di un compito autentico? – Propone “compiti” che ci si trova ad affrontare nella realtà, quindi non è un esercizio scolastico. – Pone problemi aperti a molteplici interpretazioni e soluzioni. – Offre l’occasione di esaminare i problemi da diverse prospettive teoriche e pratiche. In questo modo gli alunni possono risolvere il problema percorrendo molteplici percorsi e diventando capaci di selezionare le informazioni rilevanti e più utili, tralasciando quelle superflue o meno significative, giungendo a soluzioni originali. – È complesso, pertanto richiede tempo: ore, giorni o settimane. – Presenta l’occasione di collaborare, perché può proporre attività da svolgere in gruppo.

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Guida alle competenze

– Può essere interdisciplinare, in questo modo permette agli alunni di sviluppare esperienze in molti settori e di assumere ruoli diversi. – Termina con un prodotto che è completo, autosufficiente e ben inserito nella realtà.

Come progettare un compito autentico? Di seguito si mostrano due metodi di sviluppo di un compito autentico, ma sono solo esempi in quanto ogni compito autentico è “personalizzato” dall’insegnante: con le stesse premesse e con le stesse regole ogni docente infatti può realizzare un compito diverso e personale, pensato in base alle proprie conoscenze e ai propri alunni. Primo metodo Secondo questo metodo, proposto da Mario Castoldi4, per progettare un compito autentico bisogna partire innanzitutto col decidere quale competenza si vuole verificare e costruire una rubrica valutativa che renda chiaro al docente cosa e come valutare. Come si costruisce nello specifico un compito autentico? 1. Si parte da un problema reale, ovvero da una situazione che richieda allo studente di mobilitare le proprie risorse per trovare delle soluzioni. Si parla poi di problemi complessi e aperti che contengano una dimensione di sfida in rapporto a conoscenze ed esperienze possedute e che si prestino a differenti modalità di soluzione. 2. Lo studente deve strutturare il problema in base a concetti disciplinari. 3. Si formalizza poi il problema in termini disciplinari: si traspone la situazione di realtà in un linguaggio disciplinare. 4. Si risolve il problema con gli strumenti della disciplina o delle discipline. 5. Si traspone la soluzione formale in rapporto alla situazione reale. Mario Castoldi esemplifica questo concetto prendendo ad esempio alcuni quesiti proposti dalle Prove Invalsi. Nell’anno scolastico 2011-2012 alle classi prime della scuola secondaria di primo grado, tra gli altri, è stato proposto questo quesito. Lucia esce da casa sua, va a comprare il pane per la nonna e glielo porta a casa. Al ritorno, fa un’altra strada e si ferma prima dal fruttivendolo e poi in pescheria per fare alcuni acquisti per la mamma. Nella mappa in figura sono rappresentati i percorsi fatti da Lucia per andare e tornare da casa sua a casa della nonna. Fa più strada all’andata o al ritorno? Perché? FRUTTIVENDOLO

CASA NONNA

PERCORSO DI ANDATA PANETTIERE

PESCHERIA

CASA LUCIA

4

M. Castoldi, Valutare e certificare le competenze, Roma, Carocci, 2016

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PERCORSO DI RITORNO


Guida alle competenze

• Il problema parte evidentemente da una situazione reale. • Lo studente per risolverlo deve strutturarlo in base a concetti disciplinari già noti: il percorso di andata è costituito da due lati del parallelogramma + l’ipotenusa di un triangolo rettangolo mentre il percorso del ritorno da due lati del parallelogramma + 2 cateti del triangolo rettangolo. • A questo punto il problema può essere formulato in termini disciplinari: in un triangolo rettangolo è più lunga l’ipotenusa o la somma dei cateti? • L’alunno può risolvere il problema in termini matematici: in un triangolo la lunghezza del lato è minore della somma degli altri due. • L’alunno può trasporre la sua risposta in un contesto reale. Secondo metodo5 Un compito autentico può essere sviluppato in tre fasi: 1. Si propone un compito autentico molto complesso che può essere disciplinare o interdisciplinare e che implica la combinazione di un numero significativo di procedure. Si chiede all’alunno di svolgerlo senza intervenire, lasciando a disposizione un tempo prestabilito. Allo scadere del tempo si raccolgono i materiali elaborati. 2. Lo stesso compito complesso viene suddiviso e scomposto in compiti elementari in cui le consegne sono esplicite e sono presentate nell’ordine in cui devono essere risolte. Compito dell’alunno è trovare le procedure corrette per risolverli. 3. Si presentano una serie di compiti semplici e decontestualizzati, le cui consegne mirano a risolvere il compito autentico definito nella fase uno. Vengono però questa volta esplicitate anche le procedure da seguire (scrivere delle parole, effettuare operazioni matematiche ecc.). La prima fase è la più importante perché prevede che l’alunno si metta in gioco e non è richiesto l’intervento dell’insegnante con eventuali suggerimenti o risposte. Nella seconda e terza fase si tende a procedere con interventi dell’insegnante che facilita lo svolgimento delle richieste. Ecco un esempio di compito autentico realizzato nella scuola primaria “Crocioni” di Ostra (An) all’interno del corso di formazione “Progettare e valutare per competenze”. TITOLO

5

QUESTO BANCO QUA... DEVI METTERLO LA’

Competenze attese

L’alunno utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali. Dimostra originalità e spirito di iniziativa, è in grado di realizzare semplici oggetti. Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune.

Abilità e conoscenze

Abilità Partecipare attivamente al lavoro del gruppo. Riprodurre mediante una scala l’aula. Utilizzare correttamente l’unità di misura. Conoscenze Le principali caratteristiche del rettangolo. Introduzione intuitiva al concetto di perimetro e area.

Classe

Classe terza

Insegnanti

.................................................................................................................................................................................

Consegna operativa

La vostra compagna disabile deve potersi spostare autonomamente con la carrozzina. È necessario ripensare alla sistemazione degli arredi dell’aula per farla muovere meglio.

Prodotto atteso

Riproduzione in scala dell’aula come è ora e della nuova disposizione. Realizzazione di un plastico.

Proposto dalla dottoressa Silvia Fioretti dell’ Università degli Studi di Urbino, autrice del volume Laboratorio e competenze. Basi pedagogiche e metodologie didattiche, pubblicato da Franco Angeli nel 2010.

41


Guida alle competenze

TITOLO

QUESTO BANCO QUA... DEVI METTERLO LA’

Fasi di lavoro

Compito I Gli alunni hanno: inventariato gli arredi della classe; riprodotto la sistemazione attuale su un foglio protocollo a quadretti (primo problema: ogni alunno ha disegnato la pianta dell’aula senza tener conto delle dimensioni, elaborando così piante diverse). Compito II Gli alunni hanno riflettuto (con domande guida) sull’elaborato precedente e sono giunti alla conclusione che è necessario: individuare la forma della classe; individuare un’unità di misura (un bambino ha proposto come u.d.m. una mattonella); Con la nuova u.d.m. calcolare la lunghezza e la larghezza dell’aula e degli arredi (ridurre in scala: una mattonella equivale a due quadretti da un centimetro). Compito III Disegnare la piantina con le misure standard scelte dagli alunni, sistemando gli arredi nel miglior modo possibile per risolvere il compito autentico. Gli alunni hanno inoltre proposto di realizzare un piccolo plastico dell’aula. Si è aperta una grande discussione e sono giunti alla conclusione che per fare il plastico era necessario trovare del materiale che meglio rappresentasse gli arredi. Alcuni hanno proposto di utilizzare i regoli: regolo rosso da 2 cm per il banco singolo; regolo verde da 3 cm per il banco doppio...

Risorse a disposizione

Fogli a quadretti, riga e squadra.

Valutazione CRITERI SOGGETTI A VALUTAZIONE Compito I

Partecipazione al lavoro del gruppo. Riproduzione dell’aula.

Compito II

Riconoscere le caratteristiche del rettangolo (aula). Riproduzione del rettangolo dell’aula. Utilizzo dell’unità di misura. Calcolo delle misure reali dell’aula e di quelle in scala.

Compito III

Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula.

Rubrica compito I criteri

livelli

Partecipazione al lavoro del gruppo

AVANZATO

INTERMEDIO

Partecipa attivamen- Partecipa alle dite alle discussioni del scussioni del gruppo gruppo classe. classe.

Riproduce fedelmen- Riproduce l’aula. Riproduzione dell’aute l’aula con tutti i la suoi arredi.

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BASE

INIZIALE

Partecipa passivaNon prende parte mente alle discussio- alle discussioni del ni del gruppo classe. gruppo classe. Riproduce l’aula tralasciando alcuni arredi.

Riproduce l’aula tralasciando arredi importanti.


Guida alle competenze

Rubrica compito II criteri

livelli

AVANZATO

Riconosce e riferisce Riconoscere le carat- autonomamente le teristiche del rettan- caratteristiche del golo (aula) rettangolo.

INTERMEDIO

BASE

Riconosce autonomamente le caratteristiche del rettangolo.

Riconosce, solo se guidato/a le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).

Non riconosce le caratteristiche delle forme geometriche (rettangolo).

Rappresenta l’aula come un rettangolo ma con parti errate.

Rappresenta l’aula ma non è presente la forma rettangolare.

Rappresenta l’aula Rappresenta l’aula Riproduzione del retcome un rettangolo come un rettangolo tangolo dell’aula utilizzando il righello. ma con imprecisioni. Utilizzo dell’unità di misura

Usa in modo corretto Usa in modo corretto Non usa sempre in l’u.d.m. l’u.d.m. modo appropiato l’u.d.m.

Calcola in modo Calcolo delle misure dettagliato le misure reali dell’aula e di dell’aula e degli arrequelle in scala di in scala.

INIZIALE

Non usa in modo appropriato l’u.d.m.

Calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala.

Calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala solo se se aiutato.

Non calcola le misure dell’aula e degli arredi in scala.

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Rubrica compito III criteri

livelli

Riproduzione della nuova sistemazione dell’aula

AVANZATO

Riproduce in modo Riproduce l’aula e gli dettagliato l’aula e gli arredi in scala. arredi in scala.

Riproduce l’aula e gli Non riproduce l’aula arredi in scala solo se e gli arredi in scala. aiutato.

Le strategie autovalutative Le strategie autovalutative offrono all’alunno l’opportunità di riflettere in modo critico sull’attività svolta, lo avviano alla consapevolezza del suo apprendimento, lo guidano a gestire e controllare le proprie modalità di lavoro, lo aiutano nella percezione delle proprie potenzialità e dei propri fattori socio-emotivi. Gli strumenti preposti alla sfera soggettiva della valutazione sono le rubriche autovalutative, la documentazione dei processi, l’analisi critica, il controllo all’istante, il diario di bordo. Ciascuna di queste modalità va costruita attraverso domande specifiche e mirate a monitorare diversi aspetti: cognitivo, pratico, metacognitivo, emotivo, relazionale. Con opportune domande si accompagna l’alunno a “pensare a ciò che fa” e a muoversi con maggiore consapevolezza nelle sue attività, favorendo il controllo metacognitivo. Il bambino viene aiutato a descrivere i suoi atteggiamenti verso le attività e a farsi un’idea di sé. Questo tipo di attività promuove il coinvolgimento della sfera emotiva, che di per sé genera l’interesse. Guidando l’alunno a riflettere sulle sue conquiste, lo si fa crescere in sicurezza e in autostima, generando la motivazione alla competenza.

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Guida alle competenze

Ecco alcuni esempi di domande–stimolo: PRESTAZIONI Sono riuscito a svolgere il compito in tutte le sue parti? Che cosa non sono riuscito a fare? PROCESSI Perché è stato fatto questo passaggio? Hai avuto bisogno di aiuti? Puoi fare qualche collegamento con altri lavori? ATTEGGIAMENTI Sono concentrato? Sono rilassato? Desidero essere qui? Sono felice? IDEA DI SÉ Sono capace di... Ho capito che... Vorrei essere come... (nome di un compagno) Vorrei migliorarmi in... Mi è piaciuto... È possibile, quindi, far riflettere lo studente sulla propria esperienza formativa prendendo in considerazione vari aspetti per portarlo a una valutazione più globale. Castoldi6 suggerisce quattro piani distinti su cui sviluppare strategie e strumenti di autovalutazione: le prestazioni fornite dagli studenti, i processi cognitivi e operativi messi in atto, l’atteggiamento nei confronti dell’esperienza di apprendimento e infine l’idea di sé e l’autostima.

IDEA DI SÉ ATTEGGIAMENTI PROCESSI PRESTAZIONI

Esempio di un diario di bordo da somministrare agli alunni Eri interessato a questo lavoro? In quale momento hai partecipato più volentieri? Ti sei sentito in difficoltà? Quando? Saresti riuscito a svolgere il testo all’inizio dell’anno scolastico?

6

Il concetto viene approfondito nel volume “Valutare e certificare le competenze”, Carrocci, 2016

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Guida alle competenze

Esempio di una rubrica autovalutativa TITOLO Ti è piaciuto lavorare alle attività di ricerca?

Hai avuto difficoltà nel trovare il materiale? Ti è piaciuto lavorare in gruppo? Sei soddisfatto del libro che hai creato? Vorresti ripetere esperienze di questo tipo?

Valutazioni intersoggettive: le guide per gli occhi Le valutazioni intersoggettive sono strumenti utili alla valutazione delle competenze del soggetto inserito in un contesto sociale dove instaura rapporti con gli altri soggetti coinvolti. Sono delle “guide per l’occhio”, cioè strumenti di osservazione dell’esperienza di apprendimento dell’alunno da parte di altri “attori implicati” (insegnanti, coetanei, educatori...). Metaforicamente rappresentano, per chi le utilizza, “un paio di occhiali attraverso il quale guardare il mondo”. Gli sguardi potenziali che possono valutare lo studente sono molteplici: 1. Gli insegnanti hanno un ruolo privilegiato in quanto condividono con l’alunno la quotidianità dell’esperienza scolastica. Ogni giorno lo studente e l’insegnante instaurano rapporti intersoggettivi formativi che devono essere valutati attraverso osservazioni sistematiche strutturate o più semplicemente attraverso forme semplici di documentazioni. Le griglie utili all’osservazione dell’insegnante sono moltissime e dipendono dall’aspetto che si vuole prendere in considerazione. Eccone un esempio. QUALI ALUNNI? Chiede aiuto Chiede chiarimenti Chiede conferme Necessita di richiami

2. I genitori sono degli osservatori privilegiati, perché la manifestazione di una competenza non si dovrebbe fermare all’interno del contesto scolastico, ma dovrebbe manifestarsi in tutti i contesti di vita reale. Ad esempio il genitore potrebbe osservare se il bambino a casa ama disegnare, quali materiali preferisce tra quelli che ha a disposizione... 3. Gli altri alunni interagiscono quotidianamente con lo studente e quindi possono intervenire nella valutazione “dicendo la loro”, magari su aspetti della competenza meno tecnici, come componenti emotivi e sociali. La valutazione tra pari consente spesso di ricostruire le intenzioni degli alunni nel prendere determinate decisioni o nell’assumere determinate posizioni durante lo svolgimento del compito. Una comprensione approfondita di questi aspetti risulta più difficile a un valutatore esterno, che non condivide né il contesto né le esperienze degli allievi. Forme di valutazione tra pari hanno anche un forte carattere formativo perché possono permettere allo studente di allontanarsi da un’immagine distorta di sé. Inoltre l’immagine fornita da un “pari” risulta essere più autentica di quella del docente perché si muove orizzontalmente. L’insegnante mette a disposizione una griglia già predisposta con il quale gli altri studenti valutano un loro compagno. Mettendo poi a confronto la griglia dei compagni con la propria autovalutazione lo studente potrebbe avere già da subito maggiore consapevolezza del proprio essere. Eccone un esempio:

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Guida alle competenze

Domande sulle modalità di gestione di un compito di comprensione di un testo da parte dei compagni: - Chi pone domande di chiarimento? - Chi chiede aiuto? - Chi chiede aiuto ai compagni? - Chi non si concentra sul lavoro? - Quanti non hanno completato la prova entro il tempo stabilito?

Le unità di apprendimento in una didattica per competenze Le unità di apprendimento sono diventate negli ultimi anni il principale strumento progettuale per organizzare il processo di apprendimento/insegnamento. Sono state introdotte dai decreti legislativi conseguenti alla legge 53/2003 (Riforma Moratti), e nel tempo sono diventate sempre più fondamentali nello sviluppo di una didattica per competenze. Prendono in considerazione la struttura logica ed epistemologica della disciplina, la struttura cognitiva degli allievi, il contesto relazionale e quello logistico-organizzativo al fine di tramutare in competenze le conoscenze e le abilità acquisite. Permettono, proprio grazie a queste loro caratteristiche, di spostare l’attenzione dai contenuti ai processi di apprendimento degli alunni, dando priorità all’aspetto metacognitivo e alla competenza di imparare ad imparare. Le unità di apprendimento vengono ideate partendo dal curricolo e prevedono una progettazione più analitica del curricolo stesso; inoltre possono integrare più discipline. La realizzazione di una UDA è scandita in tre fasi, ciascuna comprendente più compiti: 1. Progettazione • Analizzare la situazione della classe (bisogni e risorse). • Individuare un bisogno formativo. • Individuare e scegliere gli elementi disciplinari o interdisciplinari più adeguati a soddisfare il bisogno preso in esame. • Definire gli obiettivi formativi. • Definire competenze, conoscenze e abilità da promuovere in tutti gli allievi. • Ipotizzare l’articolazione delle attività, la strutturazione delle fasi con esplicitazione di metodi, tempi, organizzazione, strumenti... • Definire il “compito autentico” che costituisce il nucleo intorno al quale sviluppare l’UDA stessa. 2. Realizzazione: • Attivare il percorso con la realizzazione delle fasi ipotizzate. • Individuare per ciascun alunno i punti deboli da migliorare, punti forti da valorizzare e da potenziare ulteriormente. • Riprogettare percorsi personalizzati in base ai punti deboli e forti individuati per ciascun alunno. 3. Controllo: • Verificare gli obiettivi formativi attraverso la valutazione di un compito di realtà. • Riflettere sull’attività svolta. • Rivedere e formalizzare l’UDA. Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che bisogna tener presenti nel momento in cui si sviluppa una unità di apprendimento: - innanzitutto occorre individuare una competenza di riferimento e delle relative abilità e conoscenze; - l’UDA si presenta di solito in maniera interdisciplinare e quindi occorre prevedere la collaborazione di più docenti e più discipline; - al centro di ogni UDA deve essere previsto il ruolo attivo degli allievi attraverso attività laboratoriali e occasioni esperienziali anche sul territorio che favoriscano la contestualizzazione delle conoscenze e il loro trasferimento e uso in contesti nuovi, per la soluzione di problemi; - è necessaria la presenza di momenti riflessivi, nei quali l’allievo viene sollecitato a ricostruire le procedure attivate e le conoscenze acquisite; - sono determinanti, ai fini di un miglior apprendimento, un clima e un ambiente cooperativo;

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Guida alle competenze

- l’UDA deve saper coinvolgere l’alunno rispetto alla competenza da raggiungere; - devono essere esplicitati i criteri di valutazione e le attività di autovalutazione degli allievi; - alla fine deve essere prevista una verifica tramite prova in situazione (o compito autentico). È stata più volte ribadita l’importanza di sviluppare unità di apprendimento interdisciplinari. In fondo, una volta progettato l’intervento, all’insegnante non è richiesto nulla di più che portare avanti le attività nelle proprie ore tenendo semplicemente dei contatti con i colleghi. Però da un punto di vista didattico i vantaggi che queste offrono sono molteplici: - offrono occasioni di lavoro più motivanti e più significative; - evidenziano gli stretti rapporti che intercorrono tra le varie discipline; - consentono di scegliere un prodotto finale più complesso e favoriscono il reale sviluppo di competenze trasversali.

Conclusione Il passaggio da una scuola che si basa sulle discipline a una scuola costruita sulle competenze implica un mutamento radicale di prospettiva, da una didattica che ha come obiettivo il successo scolastico dello studente mediante la trasmissione e l’apprendimento di contenuti e abilità, a una didattica in cui lo studente diventa protagonista e costruttore del proprio processo di apprendimento. La didattica per competenze è qualcosa già utilizzato dai docenti: tutti gli insegnanti avranno messo in pratica esperienze di didattica per problemi, ricerche sul campo, laboratori ecc... però, per perseguire le competenze in modo sistematico e intenzionale, è opportuno che queste pratiche non restino casuali ed episodiche, ma diventino regolari, abituali e inserite in un percorso progettuale esplicito per tutti gli interlocutori del processo formativo (docenti, studenti e genitori). La didattica per competenze non va infine considerata solo una moda, ma uno strumento indispensabile per l’apprendimento e per fornire gli strumenti di cittadinanza necessari alle generazioni future.

Bibliografia Baldacci M., Curricolo e competenze, Milano, Mondadori Università, 2010 Castoldi M., Valutare e certificare le competenze, Roma, Carrocci, 2016 Marconato G., Molinari M., Musco F., Competenti si diventa, Milano, Pearson, 2016 Pellerey M., Le competenze individuali e il Portfolio, Firenze, La nuova Italia, 2004

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Progettazione compito di realtà Storia 4a - 5a Compito di realtà (classe 4a pag. 10) Il seguente compito di realtà, pur riguardando la lettura di un’immagine precisa, può essere utilizzato in altre occasioni di lettura iconografica (classi 4 e 5). Esso infatti prevede che l’alunno utilizzi, in modo semplice e adeguato allo scopo, il metodo scientifico di ricerca delle fonti, citato nel compito di realtà di pag. 10, di cui si avvale la ricerca storica, così che lo stesso modo di procedere possa essere utilizzato dall’alunno nella lettura di molteplici fonti iconografiche. Argomento

LEGGERE UNA FONTE STORICA ICONOGRAFICA

Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze e preconoscenze storiche per la realizzazione di una semplice relazione orale e scritta sulla lettura di un’immagine, utilizzando il metodo di indagine storica. Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Incoraggiare la ricerca di strategie comunicative adeguate alla situazione e allo scopo. Esporre con coerenza, utilizzando il linguaggio specifico della disciplina. Una relazione, prima orale e poi scritta, sulla lettura di un’immagine storica (fonte iconografica).

Prodotto atteso Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale.

Aree disciplinari attivate

Storia: gli strumenti dello storico; le fonti storiche Italiano: l’esposizione orale; la relazione scritta. Scienze e tecnologia: osservare e sperimentare sul campo

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Storia L’alunno produce informazioni, utilizzando fonti di diversa natura al fine di ricostruire un fenomeno storico. Italiano L’alunno scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti; l’alunno scrive testi di tipo informativo in modo chiaro e logico. Scienze L’alunno utilizza il metodo sperimentale per osservare, formulare ipotesi e prospettare soluzioni.

Valutazione

Lettura dell’immagine – Lavoro in coppia – Esposizione orale – Esposizione scritta

Tempo stimato

1 settimana

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Rubrica valutativa del compito di realtà (classe 4a pag. 10) Competenza nella madrelingua Dimensioni individuate: saper riferire oralmente – saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Esposizione orale

Riferisce oralmente su un argomento di studio in modo esauriente e approfondito.

Riferisce oralmente su un argomento di studio in modo completo e corretto.

Riferisce oralmente su un argomento di studio in modo abbastanza corretto.

Riferisce oralmente su un argomento di studio in modo frammentario e lacunoso.

Produzione di un testo

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con un’adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con un’adeguata struttura sintattica.

Scrive testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrivere semplici testi in forma poco corretta e strutturalmente povera.

Uso di una terminologia specifica

Utilizza in modo appropriato e puntuale la terminologia specifica relativa.

Utilizza in modo adeguato la terminologia specifica.

Utilizza in modo sostanzialmente adeguato alcuni termini specifici.

Utilizza, con l’aiuto dell’insegnante, qualche termine specifico.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi abbastanza adeguati allo scopo e ai destinatari.

Produce testi tenendo sommariamente conto dello scopo e dei destinatari.

Produce semplici testi se stimolato dall’insegnante.

criteri

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Competenza ed espressione culturale Dimensione individuata: uso delle conoscenze storiche livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Organizzazione Organizza con padronanza, in delle modo mirato, conoscenze ricco e personale le conoscenze.

Organizza in modo autonomo e specifico le conoscenze.

Organizza in modo parzialmente autonomo le conoscenze essenziali.

Utilizzo di conoscenze precedentemente studiate per supportare informazioni

Attinge in modo autonomo e consapevole al proprio repertorio di conoscenze storiche e scientifiche (metodo scientifico) e lo utilizza per realizzare l’operato richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze storiche e scientifiche (metodo scientifico) e lo utilizza per realizzare l’operato richiesto.

Produce l’operato Produce l’operato richiesto attingendo richiesto con l’ausilio solo marginalmente al dell’insegnante. proprio repertorio di conoscenze.

Uso delle fonti

Osserva, in modo accurato ed esauriente, una fonte iconografica con un approccio scientifico; descrive, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali.

Osserva in modo adeguato una fonte iconografica con un approccio scientifico; descrive, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali.

Osserva una fonte iconografica con un approccio scientifico; descrive, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali.

50

Organizza le conoscenze base con l’ausilio dell’insegnante.

Osserva una fonte iconografica con un approccio scientifico; descrive, formula domande, con l’ausilio dell’insegnate.


Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Rubriche valutative e profilo di competenza per le verifiche livello criteri

Descrittori indicatori: che cosa si osserva?

INIZIALE

BASE

INTERMEDIO

AVANZATO

Conoscenza

Interiorizza gli argomenti di studio.

Se guidato dall’insegnante.

In parte con l’aiuto dell’insegnante.

Esposizione

Espone in maniera autonoma.

Se guidato dall’insegnante.

Con l’aiuto di do- Autonomamente In modo mande da parte autonomo e con dell’insegnate. sicurezza.

Espone in modo completo.

In modo lacunoso.

In modo essenziale.

In modo completo.

Espone in modo chiaro e sicuro.

In modo stentato.

In modo poco scorrevole e chiaro.

In modo abbaIn modo fluido e stanza scorrevole sicuro. e chiaro.

Usa il linguaggio specifico della disciplina.

Con un linguaggio impreciso.

Con una terminologia a volte imprecisa.

Con una terminologia abbastanza corretta

Capacità di anticipare il significato

Formula ipotesi che anticipano il contenuto dei testi.

Se guidato dall’insegnante.

In parte con l’aiuto dell’insegnante.

Autonomamente In modo autonomo e con sicurezza.

Capacità di individuare e stabilire relazioni: cogliere nessi logici

È in grado di evidenziare collegamenti logici tra le discipline.

Con la guida dell’insegnante.

In parte con l’aiuto dell’insegnante.

In modo autonomo.

In modo autonomo e con sicurezza.

Lettura e comprensione globale dei testi proposti

Legge globalCon la guida mente il testo, dell’insegnante. comprende il lessico non conosciuto e ne cerca il significato.

In parte con l’aiuto dell’insegnante.

In modo autonomo.

In modo autonomo e con sicurezza.

Memorizzazione ed esposizione degli argomenti trattati

È in grado di realizzare una mappa riassuntiva dell’argomento adoperando le parole chiave; espone l’argomento in modo chiaro ed esaustivo; prepara domande.

In parte con l’aiuto dell’insegnante.

In modo autonomo ed esaustivo.

In modo autonomo, esaustivo, con approfondimenti e contributi personali.

Con domande poste dall’insegnante per avviare un’esposizione dell’argomento disciplinare.

Autonomamente Autonomamente e con sicurezza.

In modo completo e ricco di informazioni.

Con una terminologia appropriata e corretta.

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Rubriche valutative e profilo di competenza per le verifiche livello criteri Uso delle fonti

Descrittori indicatori Produce informazioni utilizzando fonti di diversa natura al fine di ricostruire un fenomeno storico.

Organizzazione Organizza le informazioni e delle le conoscenze informazioni relative alle civiltà studiate, utilizzando quadri di civiltà e i relativi indicatori. Mette a confronto quadri di civiltà studiate. Osserva, legge e comprende carte geo-storiche

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INIZIALE

BASE

INTERMEDIO

AVANZATO

Voto

Individua tracce nella ricostruzione dei fatti in modo frammentario, ma essenziale.

Individua tracce e fonti e sa utilizzarle nella ricostruzione di fatti in modo sostanzialmente adeguato.

Individua tracce e fonti e sa utilizzarle nella ricostruzione di fatti in modo pertinente e corretto.

Individua tracce e fonti e sa utilizzarle nella ricostruzione di fatti in modo fluido, articolato e approfondito.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

Comprendere il concetto di quadro di civiltà e degli indicatori di riferimento e organizza le informazioni in modo essenziale.

Legge, comprende quadri di civiltà e organizza le informazioni utilizzando gli indicatori in modo sostanzialmente corretto.

Conosce e utilizza carte geo-storiche in modo essenziale.

Legge, comprende quadri di civiltà, organizza le informazioni utilizzando gli indicatori, produce autonomamente un quadro di civiltà in modo pertinente e sicuro.

Legge e interpreta carte geo-storiche in modo sostanzialmente Legge e inadeguato. terpreta carte geo-storiche in modo corretto.

Legge, comprende quadri di civiltà, organizza le informazioni utilizzando gli indicatori, produce autonomamente un quadro di civiltà, mette a confronto quadri di civiltà diverse in modo sicuro e approfondito.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

Legge e interpreta carte geo-storiche in modo esauriente e approfondito.


Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Storia 4 - 5

Strumenti concettuali

Utilizza la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individua successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

Colloca nello spazio e nel tempo fatti ed eventi in modo essenziale.

Ricava informazioni da una mappa e le rielabora in una sintesi.

Completa informazioni in una sintesi in modo essenziale.

Espone con coerenza conoscenze econcetti appresi, utilizzando il linguaggio specifico della disciplina.

Espone le conoscenze apprese in modo frammentario, ma essenziale.

Rappresenta e comunica concetti e conoscenze elaborando rappresentazioni Elabora rapsintetiche in presentazioni modo essensintetiche del- ziale e con le civiltà stul’aiuto dell’indiate (schemi, segnante. grafici e mappe).

Produzione scritta e orale

Colloca nello spazio e nel tempo fatti ed eventi in modo sostanzialmente adeguato. Rappresenta e comunica concetti e conoscenze elaborando rappresentazioni sintetiche in modo autonomo e sostanzialmente corretto

Colloca nello spazio e nel tempo i periodi storici relativi alle civiltà studiate in modo pertinente e adeguato. Rappresenta e comunica concetti e conoscenze elaborando rappresentazioni sintetiche in modo autonomo pertinente e scorrevole.

Colloca nello spazio e nel tempo i periodi storici relativi alle civiltà studiate, operando confronti in modo fluido, articolato e approfondito. Rappresenta e comunica concetti e conoscenze elaborando rappresentazioni sintetiche, operando collegamenti in modo autonomo, fluido, esauriente e approfondito.

Ricava informazioni e completa una sintesi in modo sostanzialmente corretto.

Ricava informazioni e completa una sintesi in modo pertinente e completo.

Ricava informazioni e completa una sintesi in modo esauriente e approfondito.

Espone le conoscenze apprese, rispettando adeguatamente le relazioni temporali e di causa- effetto, con un linguaggio abbastanza corretto.

Espone le conoscenze apprese, rispettando adeguatamente le relazioni temporali e di causa- effetto, con un linguaggio adeguato e corretto.

Espone le conoscenze apprese, rispettando adeguatamente le relazioni temporali e di causa- effetto, con un linguaggio molto pertinente e specifico.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Geografia 4 - 5

Progettazione compito di realtà Geografia 4a - 5a Compito di realtà (classe 4a pag. 117) Argomento

COSTRUIRE UN ITINERARIO

Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze geografiche per la realizzazione di un semplice elaborato scritto (percorso di viaggio); favorire lo spirito di iniziativa e incoraggiare la ricerca di strategie comunicative adeguate alla situazione e allo scopo; esporre con chiarezza attraverso il linguaggio specifico della disciplina.

Prodotto atteso

Una relazione scritta su un percorso stabilito.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Competenze digitali. • Competenze sociali e civiche.

Aree disciplinari attivate

Geografia: orientamento nello spazio. Lingua italiana: il testo descrittivo. Scienze e tecnologia: utilizzo dell’applicazione. Google Maps.

Traguardi di conoscenza e obiettivi di apprendimento

L’alunno si orienta sulle carte geografiche, utilizza riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio per interpretare carte tematiche e utilizza fonti diverse per ricavare informazioni geografiche.

Valutazione

Utilizzo delle carte e delle nuove tecnologie come fonte di informazioni. Comunicazione verbale scritta. Elaborato finale.

Tempo stimato

1 settimana

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Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Geografia 4 - 5

Rubriche valutative del compito di realtà (classe 4a pag. 117) Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: competenza nella madre lingua livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione di un testo

Scrive testi pertinenti, ben articolati nella struttura sintattica e ortograficamente corretti.

Scrive testi organici, ortograficamente corretti e con un’adeguata struttura sintattica.

Scrive testi essenziali con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive, in forma poco corretta e sintatticamente scarna, semplici testi con la guida dell’insegnante

Uso di una terminologia specifica

Utilizza in modo appropriato e puntuale la terminologia specifica.

Utilizza in modo adeguato la terminologia specifica.

Utilizza in modo sostanzialmente adeguato alcuni termini specifici.

Utilizza con l’aiuto dell’insegnante qualche termine specifico.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi abbastanza adeguati allo scopo e ai destinatari.

Produce testi tenendo sommariamente conto dello scopo e dei destinatari.

Produce semplici testi se stimolato dall’insegnante.

Competenza digitale Dimensione individuata: utilizzo delle nuove tecnologie livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software per predisporre alcuni materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre alcuni materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora alla predisposizione di testi e immagini digitali necessari alla realizzazione del compito.

Scrive brevi testi con la guida dell’insegnante.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti al compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con l’aiuto dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete relative all’argomento trattato nel compito.

criteri Uso di dispositivi e di programmi funzionali a uno scopo

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete in rete per reperire informazioni mirate al compito richiesto.

55


Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Geografia 4 - 5

Rubrica valutativa e profilo di competenza per le verifiche - classi 4 e 5 livello criteri

Descrittori indicatori

INIZIALE

Orientamento

Si orienta nello spazio circostante sulle carte geografiche utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.

Ha difficoltà ad orientarsi. Nello spazio. Legge ed interpreta dati e carte in modo essenziale e solo se guidato.

Linguaggio della geograficità

Interpreta carte geografiche a diversa scala, carte tematiche e grafici.

Interpreta carte geografiche con l’aiuto dell’insegnante.

Esposizione orale

Realizza semplici schizzi cartografici e carte tematiche. Realizza itinerari e percorsi di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti. Mostra un utilizzo appropriato del linguaggio specifico per esporre conoscenze e concetti appresi.

56

BASE Si orienta nello spazio utilizzando punti di riferimento in situazioni semplici. Legge e interpreta dati e carte in modo abbastanza corretto.

INTERMEDIO Si orienta nello spazio utilizzando punti di riferimento in modo corretto e preciso.

AVANZATO

Voto

Si orienta nello spazio utilizzando punti di riferimento in modo corretto e consapevole. Legge e interpreta dati e carte con rapidità e sicurezza.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e Realizza auto- Realizza con corretto: 9 Realizza itine- Realizza schiz- nomam ente precisione corretto: 8 rari e percorsi zi cartografici carte temacarte temati- abbastanza di viaggio in con la guida tiche, schizzi che e itinerari corretto: 7 maniera esdell’insegnan- cartografici di viaggio. frammentasenziale. te. e itinerari di rio: 6 viaggio. Utilizza le inadeguato: Ricava inforRealizza itinefonti in modo 5 mazioni geo- rari di viaggio Utilizza appro- approfondito. grafiche solo in modo sopriata mente se guidato. stanzialmente le varie fonte Espone gli adeguato. per ricavare argomenti in Espone gli informazion i maniera artiargomenti Utilizza vageografiche. colata e stacon domande rie fonti per bilisce anche guida e rifericavare le Espone gli collegamenti rendo solo le principali argomenti in interdiscipliinformazion i informazioni modo chiaro nari. minime. geografiche e organico. Interpreta in modo sostanzialmente corretto le carte geografiche

Espone gli argomenti seguendo un ordine logico.

Interpreta in maniera precisa le carte geografiche.

Interpretacon sicurezza le carte geografiche.


Progettazione e rubriche compiti di realtà - Testo base Geografia 4 - 5

Paesaggio

Individua i caratteri che connotano i paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani individuando differenze e analogie fra i vari tipi di paesaggio.

Individua i caratteri di un paesaggio in modo incerto.

Individua i caratteri di un paesaggio in modo sostanzial mente corretto.

Individua in modo preciso i caratteri di un paesaggio e coglie analogie e differenze.

Individua in maniera esauriente i caratteri dei paesaggi e coglie con precisione analogie e differenze.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

Regione e sistema territoriale

Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

Riconosce con incertezza le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

Riconosce in modo globalment e corretto le trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

Coglie attentament e le trasformazioni antropiche del paesaggio.

Coglie con precisione le trasformazioni antropiche del paesaggio.

Distingue con sicurezza Distingue a gli elementi fatica gli Distingue in fisici da quelli Si rende con- elementi fisici maniera soantropici e ne to che lo spa- da quelli stanzialmente comprende zio geografico antropici. adeguata gli i rapporti di è un sistema elementi fisici connessione. territoriale, da quelli costituito da antropici. elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o interdipen denza.

Distingue abilmente gli elementi fisici da quelli antropici e riflette con spirito critico sui rapporti di connessione.

In modo: esauriente e approfondito: 10 completo e corretto: 9 corretto: 8 abbastanza corretto: 7 frammentario: 6 inadeguato: 5

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Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Progettazione compiti di realtà Classe quarta - Quaderno operativo

Quaderno operativo 4, pag. 104 Scopo

Prodotto atteso Competenze attivate

Aree disciplinari attivate Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di un elaborato scritto (relazione). Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Incoraggiare la ricerca di strategie comunicative adeguate alla situazione e allo scopo. Una relazione che riassuma le informazioni ricavate da un ritrovamento archeologico, suddivisa per campi di ricerca. • Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale. Storia: gli strumenti dello storico, i suoi aiutanti; la lettura delle fonti; gli antichi babilonesi. Lingua italiana: il testo espositivo. Storia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità. Riconosce e comprende le tracce storiche del passato e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Utilizza le fonti, collocandole in un contesto spazio-temporale. Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti in un registro adeguato. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione verbale e scritta

Tempo stimato

6/8 ore in classe + 1 settimana di lavoro a casa

58


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 106 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di un elaborato scritto (menu). Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito. Ricerca di forme di comunicazione iconiche, adatte a rappresentare momenti condivisi in classe. Favorire la capacità di riflettere su dati storici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Un menu da leggere in classe e da distribuire nel giorno fissato per una festa organizzata.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale. • Senso di iniziativa e imprenditorialità.

Aree disciplinari attivate

Storia: la civiltà degli Ebrei. Lingua italiana: il testo espositivo. Scienze: educazione all’alimentazione.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Storia L’alunno comprende informazioni storiche della società studiata con riferimenti alla contemporaneità. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità In base alle informazioni e allo scopo del compito assegnato progetta un percorso operativo con strategie risolutive funzionali. Pianifica e organizza il proprio lavoro.

Valutazione

Discussione – Lavoro di gruppo – Elaborati finali – Comunicazione verbale e scritta

Tempo stimato

6/8 ore in classe + 1 settimana di lavoro a casa

59


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 108 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di un elaborato scritto (articolo di giornale). Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Favorire la capacità di riflettere su dati storici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Quattro articoli da leggere e distribuire alla classe in più copie.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale.

Aree disciplinari attivate

Storia: il lavoro dello storico e dell’archeologo; le tombe dell’antico Egitto. La navigazione fenicia. Geografia: la fauna dell’Appennino, le alluvioni. Lingua italiana: l’articolo di giornale.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Storia e Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Riconosce e comprende le tracce storiche del passato e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà; comprende le trasformazioni dei paesaggi e l’interdipendenza tra elementi naturali ed antropici.

Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione verbale e scritta

Tempo stimato

6/8 ore in classe + 1 settimana di lavoro a casa

60


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 110 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di un elaborato scritto. Favorire la capacità di riflettere su dati storici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Un testo narrativo dal punto di vista di un uomo dell’antichità.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale.

Aree disciplinari attivate

Storia: il commercio tra Cretesi e Cinesi; la grande eruzione del vulcano di Thera. Geografia: le eruzioni vulcaniche. Lingua italiana: il testo narrativo.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Storia e Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Riconosce e comprende le tracce storiche del passato e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà.

Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione verbale e scritta

Tempo stimato

6/8 ore in classe

61


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 112 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze geografiche per organizzare una gita di classe. Ricavare informazioni geografiche da una pluralità di fonti.

Prodotto atteso

La pianficazione di una gita scolastica e un cartellone finale.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Spirito di iniziativa e imprenditorialità.

Aree disciplinari attivate

Geografia: l’economia in Italia; il settore secondario in Italia. Matematica: calcolo del percorso e programmazione orari.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Riconosce e comprende l’importanza del settore secondario in Italia. Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Matematica Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Tecnologia Produce modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando anche strumenti multimediali. Riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi o fenomeni di tipo artificiale.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione visiva e scritta

Tempo stimato

2 settimane

62


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Progettazione compiti di realtà Classe quinta - Quaderno operativo

Quaderno operativo 5, pag. 113 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di materiale pubblicitario sul teatro greco. Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Incoraggiare la ricerca di strategie comunicative adeguate alla situazione e allo scopo.

Prodotto atteso

Due locandine e un programma di sala che presenti due commedie dell’antica Grecia.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale.

Aree disciplinari attivate Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Lingua italiana: il testo espositivo. Arte e immagine: il linguaggio visivo della pubblicità. Storia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Riconosce e comprende le tracce storiche del passato e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti in un registro adeguato. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti. Spirito di iniziativa e imprenditorialità In base alle informazioni e allo scopo del compito assegnato progetta un percorso operativo con strategie risolutive funzionali. Pianifica e organizza il proprio lavoro.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione visiva e scritta

Tempo stimato

2/3 settimane

63


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Quaderno operativo 5, pag. 115 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze geografiche per la realizzazione di un elaborato scritto. Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Favorire la capacità di riflettere su dati geografici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Quattro ricerche su quattro prodotti tipici regionali.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale.

Aree disciplinari attivate

Geografia: l’economia per regioni in Italia; il settore primario in Italia. Lingua italiana: il testo informativo.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Riconosce e comprende l’importanza dell’economia regionale in Italia. Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni, rispettando il turno formulando messaggi chiari e pertinenti in un registro adeguato. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti. Tecnologia Produce modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando anche strumenti multimediali. Riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi o fenomeni di tipo artificiale.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione orale e scritta

Tempo stimato

2/3 settimane

64


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Quaderno operativo 5, pag. 117 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per la realizzazione di un elaborato scritto (fumetto). Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Favorire la capacità di riflettere su dati storici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Un cartellone che rappresenti un fumetto su una antica leggenda romana.

Competenze attivate

• Comunicazione nella madrelingua. • Consapevolezza ed espressione culturale. • Competenza digitale.

Aree disciplinari attivate

Storia: l’antica Roma. Lingua italiana: il fumetto.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Storia e Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà; comprende le trasformazioni dei paesaggi e l’interdipendenza tra elementi naturali ed antropici. Lingua italiana L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con i compagni, rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti in un registro adeguato. Ricerca informazioni in testi di diversa natura. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti. Tecnologia Produce modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando anche strumenti multimediali.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione orale e scritta

Tempo stimato

2/3 settimane

65


Progettazione compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Quaderno operativo 5, pag. 119 Scopo

Promuovere negli alunni la capacità di attingere al proprio repertorio di conoscenze storiche per organizzare una raccolta fondi a fini benefici. Favorire lo spirito di collaborazione e iniziativa dei bambini coinvolti nel compito, sviluppando l’attenzione e il rispetto dei ruoli affidati. Favorire la capacità di riflettere su dati storici e di organizzare le informazioni acquisite per riferirle ad altri attraverso strumenti diversi.

Prodotto atteso

Una raccolta fondi a fini benefici.

Competenze attivate

• Spirito di iniziativa e imprenditorialità. • Competenza digitale. • Competenze sociali e civiche.

Aree disciplinari attivate

Geografia: le organizzazioni internazionali.

Principali traguardi e obiettivi di apprendimento

Geografia L’alunno organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà. Spirito di iniziativa e imprenditorialità In base alle informazioni e allo scopo del compito assegnato progetta un percorso operativo con strategie risolutive funzionali. Pianifica e organizza il proprio lavoro.

Valutazione

Discussione – Esposizione degli elaborati finali – Comunicazione orale e scritta

Tempo stimato

2/3 settimane

66


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Rubriche valutative dei compiti di realtà Quaderno operativo 4, pag. 104 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Correttezza ortografica e sintattica

Utilizza, in modo appropriato e puntuale, la terminologia specifica relativa.

Utilizza in modo adeguato la terminologia specifica.

Utilizza in modo sostanzialmente adeguato alcuni termini specifici.

Con lo stimolo dell’insegnante o dei compagni, inizia a utilizzare qualche termine specifico.

Uso di una terminologia specifica

Utilizza, in modo appropriato e puntuale, la terminologia specifica relativa.

Utilizza in modo adeguato la terminologia specifica.

Utilizza in modo sostanzialmente adeguato alcuni termini specifici.

Con lo stimolo dell’insegnante o dei compagni, inizia a utilizzare qualche termine specifico.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze storiche livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Organizzazione Organizza con padro- Organizza in modo nanza e in modo mi- autonomo e specifico delle rato, ricco e personale le conoscenze. conoscenze le conoscenze.

Organizza in modo parzialmente autonomo le conoscenze essenziali.

Organizza le conoscenze di base con la guida dell’insegnante.

Analisi dei messaggi iconografici

Durante il lavoro con i compagni, analizza i messaggi iconografici e rileva le informazioni sottese in modo parzialmente autonomo.

Durante il lavoro con i compagni, analizza i messaggi iconografici e rileva le informazioni se stimolato dai compagni o dall’insegnante.

Durante il lavoro con i compagni, analizza i messaggi iconografici e rileva le informazioni sottese in modo personale.

Durante il lavoro con i compagni, analizza i messaggi iconografici e rileva le informazioni sottese in modo completamente autonomo.

67


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Collocazione delle fonti nello spazio e nel tempo

Gestisce con creatività e padronanza le fonti, operando associazioni e collegamenti. molteplici collegamenti.

Gestisce le fonti collocandole in maniera pertinente e autonoma.

Gestisce le fonti in maniera essenziale.

Riconosce le fonti ma le organizza con l’aiuto dell’insegnante.

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Comunicazione Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo mune, svolgendo con discontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

68

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 106 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante. Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze storiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze storiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze storiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze storiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

Rielaborazione di informazioni in collegamento con fatti della propria comunità

Ricerca, comprende, rielabora le informazioni e opera collegamenti con padronanza.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni in modo completo. Opera in modo autonomo i collegamenti.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni in modo completo. Opera in modo autonomo i collegamenti.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni se guidato dall’insegnante. Non opera collegamenti.

criteri

69


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Spirito di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Pianificazione del percorso operativo e rielaborazione in base alle situazioni problematiche insorgenti

Pianifica e rielabora il percorso operativo in modo autonomo e proficuo. Formula soluzioni efficaci alle situazioni problematiche nuove.

Pianifica e rielabora il percorso operativo in autonomia. Individua e propone soluzioni alle situazioni problematiche nuove.

Esegue tutte le azioni di progettazione solo con la guida dell’insegnante. Non formula in autonomia possibili soluzioni alle situazioni problematiche.

Progetta e rielabora il percorso operativo in modo semplice. Formula soluzioni solo parzialmente adeguate.

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

Uso di schemi e immagini per rappresentare informazioni

Utilizza in modo appropriato schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza occasionalmente schemi o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Su consiglio dell’insegnante o dei compagni utilizza alcune immagini da affiancare ai testi.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti il compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con la guida dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete, relative all’argomento trattato nel compito.

criteri

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete per reperire in rete informazioni mirate al compito richiesto.

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Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando i compagni a organizzarsi.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo mune, svolgendo con discontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunicazione

Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

Quaderno operativo 4, pag. 108 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

Organizzazione Organizza i contenuti secondo una logica dei contenuti predefinita, presenta i concetti in modo chiaro e coerente.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Organizza i contenuti secondo un ordine, presenta i concetti in modo comprensibile.

Elenca i contenuti in modo sufficientemente ordinato, presenta alcuni concetti in modo comprensibile.

Se guidato dai compagni o dall’insegnante, rievoca, in modo sommario, qualche contenuto.

71


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Correttezza ortografica e sintattica

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive semplici testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive semplici testi formati da una o più frasi minime.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche e geografiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze storiche e geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze storiche e geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze storiche e geografiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

Utilizzo di conoscenze della lingua italiana per conseguire il compito richiesto

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo appropriato e puntuale.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo adeguato.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo parzialmente adeguato.

Con lo stimolo dell’insegnante, inizia a utilizzare le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale.

criteri

72


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Spirito di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Rispetto dei tempi di consegna

Rispetta i tempi di consegna e sa sollecitare i compagni ad ultimare il compito nei tempi.

Rispetta i tempi di consegna.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Necessita di sollecita- L’insegnante lo sozioni per il rispetto dei stiene nel rispetto dei tempi. tempi di consegna.

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunicazione

Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

73


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Quaderno operativo 4, pag. 110 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Correttezza ortografica e sintattica

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive semplici testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive semplici testi formati da una o più frasi minime.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche e geografiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

criteri

74


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Rispetto dei tempi di consegna

Rispetta i tempi di consegna e sa sollecitare i compagni ad ultimare il compito nei tempi.

Rispetta i tempi di consegna.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Necessita di sollecita- L’insegnante lo sozioni per il rispetto dei stiene nel rispetto dei tempi. tempi di consegna.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

Quaderno operativo 4, pag. 112 Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Rielaborazione di informazioni in collegamento con fatti della propria comunità

Ricerca, comprende, rielabora le informazioni e opera collegamenti con padronanza.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni in modo completo. Opera in modo autonomo i collegamenti.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni in modo essenziale. Opera collegamenti con la guida dell’insegnante.

Ricerca, comprende e rielabora le informazioni se guidato dall’insegnante. Non opera collegamenti.

criteri

75


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Senso di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Pianificazione del percorso operativo e rielaborazione delle situazioni problematiche insorgenti, formulando nuove soluzioni

Pianifica e rielabora il percorso operativo in modo autonomo e proficuo. Formula soluzioni efficaci alle situazioni problematiche nuove.

Pianifica e rielabora il percorso operativo in autonomia. Individua e propone soluzioni alle situazioni problematiche nuove.

Esegue tutte le azioni di progettazione solo con la guida dell’insegnante. Non formula in autonomia possibili soluzioni alle situazioni problematiche.

Progetta e rielabora il percorso operativo in modo semplice. Formula soluzioni solo parzialmente adeguate.

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete per reperire in rete informazioni mirate al compito richiesto.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti il compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con la guida dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete, relative all’argomento trattato nel compito.

criteri Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

76


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 4

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Comunicazione Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

77


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Quaderno operativo 5, pag. 113 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Correttezza ortografica e sintattica

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive semplici testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive semplici testi formati da una o più frasi minime.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

Utilizzo di conoscenze della lingua italiana per conseguire il compito richiesto

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo appropriato e puntuale.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo adeguato.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo parzialmente adeguato.

Con lo stimolo dell’insegnante, inizia a utilizzare le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale.

criteri

78


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Spirito di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Rispetto dei tempi di consegna

Rispetta i tempi di consegna e sa sollecitare i compagni ad ultimare il compito nei tempi.

Rispetta i tempi di consegna.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Necessita di sollecita- L’insegnante lo sozioni per il rispetto dei stiene nel rispetto dei tempi. tempi di consegna.

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

criteri Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

79


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Uso di schemi e immagini per rappresentare informazioni

Utilizza in modo appropriato schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete per reperire in rete informazioni mirate al compito richiesto.

Utilizza schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza occasionalmente schemi o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Su consiglio dell’insegnante o dei compagni utilizza alcune immagini da affiancare ai testi.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti il compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con la guida dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete, relative all’argomento trattato nel compito.

Quaderno operativo 5, pag. 115 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Correttezza ortografica e sintattica

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive semplici testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive semplici testi formati da una o più frasi minime.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

80


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

criteri

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

Uso di schemi e immagini per rappresentare informazioni

Utilizza in modo appropriato schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza occasionalmente schemi o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Su consiglio dell’insegnante o dei compagni utilizza alcune immagini da affiancare ai testi.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti il compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con la guida dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete, relative all’argomento trattato nel compito.

criteri

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete per reperire in rete informazioni mirate al compito richiesto.

81


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Spirito di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Rispetto dei tempi di consegna

Rispetta i tempi di consegna e sa sollecitare i compagni ad ultimare il compito nei tempi.

Rispetta i tempi di consegna.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Necessita di sollecita- L’insegnante lo sozioni per il rispetto dei stiene nel rispetto dei tempi. tempi di consegna.

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Comunicazione Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

82

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Quaderno operativo 5, pag. 117 Competenza nella madrelingua Dimensione individuata: Saper scrivere livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Produzione del testo

L’elaborato è ricco, completo, pertinente e organico.

L’elaborato è ricco, completo e pertinente.

L’elaborato è completo e pertinente in modo essenziale.

L’elaborato è completo e pertinente grazie alla guida dell’insegnante.

Correttezza ortografica e sintattica

Scrive testi, anche complessi, ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive testi ortograficamente corretti e con adeguata struttura sintattica.

Scrive semplici testi con sufficiente correttezza ortografica e sintattica.

Scrive semplici testi formati da una o più frasi minime.

Adeguatezza del testo allo scopo e ai destinatari

Produce testi chiari e coerenti, adeguati alla situazione, allo scopo, ai destinatari.

Produce testi suffiProduce testi, tenencientemente adeguati do conto dello scopo allo scopo e ai destie dei destinatari. natari.

Se stimolato dall’insegnante o dai compagni, partecipa alla produzione di testi.

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze geografiche e della lingua italiana livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Gestione delle informazioni da testi diversi

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo completamente autonomo, utilizzandole con padronanza.

Ricerca, raccoglie e organizza le informazioni in modo opportuno rispetto alla consegna.

Individua le informazioni essenziali e le utilizza in modo parziale.

Individua e gestisce le informazioni con la guida dell’insegnante.

Uso delle conoscenze storiche

Attinge, in modo autonomo e consapevole, al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Attinge solo parzialmente al proprio repertorio di conoscenze geografiche per produrre il testo richiesto.

Partecipa alla produzione dell’artefatto, eseguendo le consegne fornite dall’insegnante.

Utilizzo di conoscenze della lingua italiana per conseguire il compito richiesto

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo appropriato e puntuale.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo adeguato.

Organizza le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale in modo parzialmente adeguato.

Con lo stimolo dell’insegnante, inizia a utilizzare le conoscenze della lingua italiana e dell’articolo di giornale.

criteri

83


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Senso di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Rispetto dei tempi di consegna

Rispetta i tempi di consegna e sa sollecitare i compagni ad ultimare il compito nei tempi.

Rispetta i tempi di consegna.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Necessita di sollecita- L’insegnante, lo sozioni per il rispetto dei stiene nel rispetto dei tempi. tempi di consegna.

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

Uso di schemi e immagini per rappresentare informazioni

Utilizza in modo appropriato schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza occasionalmente schemi o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Su consiglio dell’insegnante o dei compagni utilizza alcune immagini da affiancare ai testi.

criteri

84


Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Comunicazione Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

Quaderno operativo 5, pag. 119 Senso di iniziativa e imprenditorialità Dimensione individuata: Pianificazione e organizzazione del lavoro livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Progettazione di un’attività complessa

Progetta le fasi dell’attività in modo coerente e funzionale allo scopo e ne monitora lo svolgimento.

Progetta le fasi dell’at- Progetta le fasi dell’attività tenendo conto tività tenendo conto dello scopo e condello scopo. trolla che siano svolte correttamente.

Produzione dell’elaborato attraverso l’utilizzo di tecniche comunicative

Il prodotto è eccellente dal punto di vista della completezza, della pertinenza e funzionalità. Le parti sono collegate fra loro in modo organico e personale.

Il prodotto è completo, funzionale e pertinente. Le parti sono collegate tra loro.

Partecipa alle fasi dell’attività, seguendo le indicazioni di insegnante o compagni.

Il prodotto è essenzia- Il prodotto mostra le nel raggiungimento lacune circa la comdello scopo. pletezza, la pertinenza e la funzionalità.

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Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Consapevolezza ed espressione culturale Dimensione individuata: Uso delle conoscenze storiche e artistiche livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Organizzazione Organizza le conoscenze, contestualizdelle zandole nella storia conoscenze della comunità con padronanza, mostrandosi costruttivo.

Organizza le conoscenze, contestualizzandole nella storia della comunità in modo efficace e collaborativo.

Organizza le conoscenze, contestualizzandole nella storia della comunità in modo autonomo.

Organizza le conoscenze di base con la guida dell’insegnante o dei compagni.

Competenza digitale Dimensione individuata: Elaborazione digitale di testi e immagini livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

Uso di dispositivi e di programmi, funzionale a uno scopo

Utilizza, in modo autonomo e creativo, alcuni dispositivi informatici e software, per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Utilizza alcuni dispositivi informatici e software per predisporre i materiali necessari alla realizzazione del compito.

Collabora con i compagni alla predisposizione di testi e immagini digitali, necessari alla realizzazione del compito.

Con la guida dell’insegnante o di un compagno, scrive brevi testi al computer.

Uso di schemi e immagini per rappresentare informazioni

Utilizza in modo appropriato schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza schemi e/o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Utilizza occasionalmente schemi o immagini per migliorare l’esposizione dei contenuti trattati.

Su consiglio dell’insegnante o dei compagni utilizza alcune immagini da affiancare ai testi.

Con la supervisione dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni inerenti il compito richiesto.

Con l’aiuto dell’insegnante, utilizza la rete per reperire informazioni che riguardano l’argomento trattato nel compito.

Con la guida dell’insegnante, partecipa ad alcune ricerche in rete, relative all’argomento trattato nel compito.

criteri

Ricerca mirata Con la supervisione di informazioni dell’insegnante, utilizza la rete per reperire in rete informazioni mirate al compito richiesto.

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Rubriche valutative dei compiti di realtà - QUADERNO OPERATIVO 5

Competenze sociali e civiche Dimensione individuata: Il lavoro comune livello

AVANZATO

INTERMEDIO

BASE

INIZIALE

criteri Partecipazione

Fornisce contributi personali al lavoro comune, svolgendo con cura i propri compiti e aiutando il compagno a organizzarsi.

Comunicazione Comunica e interagisce con i compagni in modo rispettoso e produttivo.

Fornisce contributi Partecipa al lavoro personali al lavoro co- comune, in modo dimune, svolgendo con scontinuo. cura i propri compiti.

Partecipa passivamente al lavoro, svolgendo qualche compito, in modo parziale.

Comunica e interagi- Comunica e interagisce con i compagni in sce in modo essenmodo rispettoso. ziale.

Comunica e interagisce con difficoltà e necessita della guida dell’insegnante nel gestire il rapporto con i compagni.

Atteggiamento È disponibile ad aiuta- Si interessa al lavoro re i compagni e ad in- degli altri oltre che al coraggiarli nel lavoro. proprio.

Si preoccupa principalmente del proprio lavoro.

Ha un atteggiamento di scarso interesse verso il lavoro da svolgere.

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Bisogni Educativi Speciali

Per una didattica inclusiva A cura di Raffaela Maggi, pedagogista clinico UNIPED (Unione Italiana Pedagogisti) Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Special Educational Needs) sono alunni che presentano disabilità, difficoltà di apprendimento, disturbi evolutivi specifici, difficoltà comportamentali ma anche disagio e svantaggio socioeconomico-linguistico-culturale e che dunque necessitano di “speciale attenzione”. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (entrambe del MIUR) suddividono i BES in tre aree specifiche: • alunni con disabilità certificata secondo la Legge 104/92; • alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA certificati con la Legge 170/2010); • alunni con altri Bisogni Educativi Speciali, come svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. La normativa scolastica vigente invita tutte le scuole a mettere in atto, per studenti in difficoltà (temporanee o permanenti), il diritto alla personalizzazione degli apprendimenti. Compito essenziale dell’insegnante è infatti conoscere “come apprende” l’alunno e, per fare ciò, deve mettere in atto una “osservazione intenzionale e finalizzata” (Piaget) con lo scopo di pianificare i successivi interventi didattico-pedagogici individualizzati e personalizzati. Didattica individualizzata

Didattica personalizzata

Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto alle caratteristiche dell’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze.

Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità e unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo.

Attraverso la normativa più recente (Legge 170 per i Disturbi Specifici di Apprendimento, la Direttiva del 27 dicembre 2012, successiva Circolare n. 8 e note esplicative) ci si propone un nuovo “orientamento culturale” nell’ottica dell’ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, “che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo del funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni” (D.M. 27/12/2012, p. 1). È chiara la finalità dei documenti di “demedicalizzare e sburocratizzare” l’intervento educativo nell’ottica del “successo formativo” di ciascuno. Lo strumento privilegiato per una didattica personalizzata diventa il Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo non di declinare ciò che lo studente non sa fare, ma piuttosto di definire, documentare, monitorare e descrivere le strategie d’intervento più adatte e rispondenti allo stile apprenditivo dell’alunno. Per una maggiore chiarezza, la tabella della pagina successiva indica quale modello compilare per le diverse situazioni di “speciale attenzione”.

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Bisogni Educativi Speciali Alunni con disabilità

Alunni con DSA

Alunni con altri BES

Legge 104/92

Legge 170/2010

Direttiva Ministeriale del 27/12/2012

PEI (Piano Educativo Individualizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. Tali alunni hanno diritto a un insegnante di supporto (D.P.R. 24/11/1994 ed eventualmente anche l’educativa del Comune di appartenenza).

PDP (Piano Didattico Personalizzato), obbligatorio per tutti gli alunni con certificazione. In esso vengono declinate le strategie e gli interventi didattici in forma collegiale e condivisa.

PDP per i BES, non obbligatorio ma se il consiglio di classe lo ritiene opportuno (cfr. nota del 22/11/2013) può risultare utile per la migliore gestione dei processi inclusivi. Indica se è prevista l’adozione di misure compensative e dispensative (per un determinato periodo o per l’intero anno scolastico) anche per quegli alunni senza specifica certificazione o relazioni da parte di esperti.

L’espressione “personalizzazione degli apprendimenti” è presente già negli articoli 33, 34 e 38 della nostra Costituzione. La Legge 53/2003, che va sotto il nome di “riforma Moratti”, all’art. 2 sottolinea che “è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze, abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.

Cosa dovrebbe fare l’insegnante? Una scuola inclusiva non dovrebbe mai lasciare soli i suoi insegnanti. Dunque sarebbe bene partire da una buona formazione, anche in raccordo con i CTI-CTS (Centri Territoriali per l’Inclusione e Centri Territoriali di Supporto) di riferimento; organizzare un Piano di Inclusione (PAI) insieme al GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) d’Istituto, utilizzando l’autonomia organizzativa e didattica (cfr. D.P.R. 275/99) in raccordo con altri servizi e con le famiglie, declinare il tutto nel Piano triennale dell’Offerta Formativa (PTOF). Ci sono altri aspetti da considerare per migliorare il setting pedagogico: • gli spazi e gli ambienti; • i tempi; • l’osservazione sistematica; • il rispetto dei diversi stili apprenditivi; • l’utilizzo di diversi stili “d’insegnamento”; • la motivazione all’apprendere; • le modalità di gestione della classe, di aggregazione e lavoro degli studenti (peer education, cooperative learning, tutoring); • mezzi, strumenti e mediatori didattici; • predisposizione di ambienti di apprendimento formativo. Per gli alunni con BES si possono mettere in atto, in genere, indicazioni e suggerimenti ripresi dalla Legge 170/2010 sui DSA. Misure compensative

Misure dispensative

Si intende qualsiasi prodotto in grado di bilanciare un eventuale disturbo, riducendo gli effetti negativi. Esempi di Strumenti Compensativi: • tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri; • tabella delle misure, tabella delle formule; • mappe anticipatorie e schemi riassuntivi; • linee del tempo; • flashcard; • illustrazioni e icone.

Dispensare non significa esentare ma piuttosto tener conto delle reali difficoltà dell’alunno e metterlo in condizione di sviluppare le funzioni e le abilità. Esempi di Misure Dispensative: • tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile raccordo tra insegnanti; • assegnazione compiti a casa in misura ridotta; • possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine; • schede operative a difficoltà graduale.

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Bisogni Educativi Speciali

È importante ricordare che: • gli insegnanti devono consentire l’uso delle strategie compensative e svolgere un ruolo attivo, proponendo percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia; • lo studente non ha necessariamente bisogno sempre di “compensare”, ma se si decide di farlo occorre scegliere le modalità adattate alle sue esigenze; • tutta la classe dovrebbe lavorare nelle stesse modalità per evitare che gli alunni con “speciale attenzione” si trovino a disagio; • di particolare importanza sono tutti gli aspetti legati alle emozioni, all’affettività, allo spirito di gruppo e alla condivisione di momenti formali e informali della quotidianità didattica.

Geniale presenta pagine semplificate da utilizzare con la classe come ripasso e consolidamento dei concetti chiave, oppure come strumento individuale per alunni con difficoltà.

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Bisogni Educativi Speciali

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Verifiche

Verifiche personalizzate a livelli Il momento delle verifiche, se non viene gestito in modo consapevole e attento da parte del docente, rischia di diventare uno spartiacque tra il successo e l’insuccesso formativo dei bambini. La personalizzazione dei percorsi, infatti, deve necessariamente includere anche le modalità con cui si osservano i livelli di conoscenze e abilità raggiunti. D’altra parte, anche i documenti ufficiali invitano ad adattare le verifiche sia all’interno dei PDP che dei PEI. Nel primo caso, per i bambini con DSA o per i bambini con BES per i quali si predispone un PDP, è opportuno compiere un’operazione di FACILITAZIONE delle verifiche. Nel secondo caso, quindi per i bambini con certificazione L104, potrebbe non essere sufficiente una facilitazione, ma potrebbe rendersi necessaria una SEMPLIFICAZIONE. La differenza tra le due operazioni è sostanziale: • quando si facilita, si va a graduare, scomporre, accompagnare le difficoltà poste dal compito o dal testo, senza toccare il carico cognitivo del compito stesso; • quando si semplifica, invece, si va a ridurre il testo, a modificarlo seguendo precisi accorgimenti, a ridurre le difficoltà del compito, spesso a cambiarlo completamente, in modo da renderlo più semplice. Nella guida si è voluto fornire ai docenti una serie ulteriore di verifiche (sia facilitate sia semplificate), per favorire l’inclusione di tutti i bambini, cercando al contempo di alleggerire il sempre più pesante lavoro degli insegnanti.

Storia Classe 4a

Classe 5a

Le civiltà dei fiumi - I Sumeri • Verifica facilitata ................................................... 94 • Verifica semplificata ........................................... 95

I Micenei e le città-fortezza • Verifica facilitata ................................................ 106 • Verifica semplificata ........................................ 107

Le civiltà dei fiumi - I Babilonesi e gli Assiri • Verifica facilitata ................................................... 96 • Verifica semplificata ........................................... 97

I Greci e le poleis • Verifica facilitata ................................................ 108 • Verifica semplificata ........................................ 109

Le civiltà dei fiumi - Gli Egizi • Verifica facilitata ................................................... 98 • Verifica semplificata ........................................... 99

I Macedoni • Verifica facilitata ................................................ 110 • Verifica semplificata ........................................ 111

Le civiltà dei fiumi – Gli Ebrei • Verifica facilitata ................................................ 100 • Verifica semplificata ........................................ 101

Gli Etruschi • Verifica facilitata ................................................ 112 • Verifica semplificata ........................................ 113

Le civiltà dei fiumi - Gli Indi e i Cinesi • Verifica facilitata ................................................ 102 • Verifica semplificata ........................................ 103

La storia di Roma • Verifica facilitata ................................................ 114 • Verifica semplificata ........................................ 115

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Verifiche

Le civiltà dei mari - I Cretesi • Verifica facilitata ................................................ 104 • Verifica semplificata ........................................ 105

Roma imperiale 1 • Verifica facilitata ................................................ 116 • Verifica semplificata ........................................ 117 Roma imperiale 2 • Verifica facilitata ................................................ 118 • Verifica semplificata ........................................ 119

Geografia Classe 4a

Classe 5a

Il clima • Verifica facilitata ................................................ 120 • Verifica semplificata ........................................ 121

Il mondo e l’ Europa 1 • Verifica facilitata ................................................ 128 • Verifica semplificata ........................................ 129

I paesaggi italiani: paesaggi di terra • Verifica facilitata ................................................ 122 • Verifica semplificata ........................................ 123

Il mondo e l’ Europa 2 • Verifica facilitata ................................................ 130 • Verifica semplificata ........................................ 131

I paesaggi italiani: paesaggi d’acqua • Verifica facilitata ................................................ 124 • Verifica semplificata ........................................ 125

L’Italia politica • Verifica facilitata ................................................ 132 • Verifica semplificata ........................................ 133

L’economia in Italia • Verifica facilitata ................................................ 126 • Verifica semplificata ........................................ 127

L’Italia settentrionale 1 • Verifica facilitata ................................................ 134 • Verifica semplificata ........................................ 135 L’Italia settentrionale 2 • Verifica facilitata ................................................ 136 • Verifica semplificata ........................................ 137 L’Italia centrale 1 • Verifica facilitata ................................................ 138 • Verifica semplificata ........................................ 139 L’Italia centrale 2 • Verifica facilitata ................................................ 140 • Verifica semplificata ........................................ 141 L’Italia meridionale 1 • Verifica facilitata ................................................ 142 • Verifica semplificata ........................................ 143 L’Italia meridionale 2 • Verifica facilitata ................................................ 144 • Verifica semplificata ........................................ 145

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltĂ dei fiumi - I Sumeri 1. Osserva la carta geostorica e completa il testo inserendo le parole mancanti.

Tigri Eufrate

Nippur Lagash Uruk Ur

Sumeri

Deserto arabico

Tigri ed Eufrate

co

Nilo

rsi Pe

Esondazioni

Mar Caspio

G.

I ....................... si erano stanziati sulle foci dei fiumi ......................................................... Il territorio si affacciava sull’attuale ..................................................................................... La regione era prevalentemente pianeggiante. Siccome la zona era soggetta a continue ......................................................... i Sumeri impararono ad arginare le acque dei fiumi.

Golfo Perisco

2. Completa la mappa sulla ziqqurat, inserendo le informazioni mancanti

Osservatorio

Serviva a .............................................

Tempio

Serviva a .............................................

.......................

Ospitava gli spazi della scuola

Magazzino

Serviva a .............................................

Ziqqurat

3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. I Sumeri inventarono la scrittura per registrare le merci raccolte nei magazzini e i prodotti degli scambi commerciali.

V

F

b. La prima forma di scrittura fu quella cuneiforme.

V

F

c. La scuola era frequentata da tutti i bambini di qualsiasi ceto.

V

F

d. I Sumeri scrivevano su fogli di papiro.

V

F

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI FIUMI - I SUMERI 1. OSSERVA LA CARTA GEOSTORICA E RISPONDI VERO (V) O FALSO (F) ALLE DOMANDE.

I Sumeri si erano stanziati sulle foci dei fiumi tigri ed eufrate.

V

F

Il territorio si affacciava sull’attuale deserto arabico.

V

F

Mar Caspio

Tigri Eufrate

I sumeri impararono ad arginare le acque dei fiumi.

V

F

Deserto arabico

Nilo

co

F

rsi Pe

V

Nippur Lagash Uruk Ur G.

La regione era prevalentemente pianeggiante.

2. COMPLETA LA MAPPA SULLA ZIQQURAT.

OSSERVATORIO

.................................................................................

TEMPIO

.................................................................................

SCUOLA

.................................................................................

MAGAZZINO

.................................................................................

Ziqqurat

Serviva alla pratica del culto religioso.

Serviva per insegnare a leggere, scrivere e contare.

Serviva per conservare le merci.

Serviva per seguire i movimenti degli astri e dei fiumi.

3. COMPLETA IL TESTO INSERENDO LE PAROLE MANCANTI.

I Sumeri inventarono la .................................. per registrare le merci raccolte nei magazzini e i prodotti degli scambi commerciali. Una delle prime forme di scrittura fu quella .............................. I Sumeri scrivevano su .......................... di argilla. Imparavano a scrivere all’età di sei anni e la ............................................. durava dalla mattina alla sera. Tavolette

Scrittura

Scuola

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

Cuneiforme

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltà dei fiumi - I Babilonesi e gli Assiri 1. Riconosci la fonte. A quale civiltà appartiene l’immagine raffigurata? Scrivilo nella didascalia.

Porta di Ishtar (dettaglio)

Stendardo di Ur (dettaglio)

Carro da guerra

Civiltà ....................................

Civiltà ....................................

Civiltà ....................................

2. Leggi il brano e completa scegliendo le parole corrette.

Nel 2000 a.C. un popolo proveniente dal .................................. occupò la Mesopotamia e nel corso di due secoli sottomisero i Sumeri. Essi fondarono una nuova capitale: ..................................... I Babilonesi presero appunto il nome dalla capitale e organizzarono un grande ............................... Nel 1100 a.C. il territorio subì l’invasione degli ............................. e degli ..................................................... regnarono per circa cinque secoli finché, guidati da ...................................., i Babilonesi riconquistarono le loro terre e costituirono il secondo impero babilonese. Impero

Babilonia

Nord

Nabucodonosor

Ittiti

Assiri

3. Osserva l’immagine e leggi la descizione. Poi rispondi alle domande.

Gli Assiri furono anche i primi “soldati subacquei”: essi erano in grado di risalire le acque di un fiume attraverso un ingegnoso galleggiante, cioè una sacca di pelle animale, a cui era legata una bocchetta in canna o legno, ricoperta di miele e cera d’api per gonfiarlo. La sacca non permetteva di respirare ma di essere trasportati con le pesanti armature sotto la superficie dell’acqua, senza essere visti dai nemici.

a. P erché quella canna NON serviva a garantire il ricambio d’aria necessario? ...................................................................................................................................................................................................... b. Q ual era lo scopo preciso della sacca indossata dai soldati assiri? ......................................................................................................................................................................................................

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

L


ia.

Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI FIUMI - I BABILONESI E GLI ASSIRI 1. R ICONOSCI LA FONTE. A QUALE CIVILTÀ APPARTIENE L’IMMAGINE RAFFIGURATA? SCRIVILO NELLA DIDASCALIA.

Porta di Ishtar (dettaglio)

Stendardo di Ur (dettaglio)

Carro da guerra

Civiltà ....................................

Civiltà ....................................

Civiltà ....................................

DEGLI ASSIRI

SUMERA

BABILONESE

2. LEGGI IL BRANO E COMPLETA SCEGLIENDO LE PAROLE CORRETTE.

Nel 2000 a.C. un popolo proveniente dal .................................... occupò la Mesopotamia. Nel corso di due secoli dopo i Sumeri furono completamente sottomessi e fu fondata una nuova capitale: ........................................................... I Babilonesi presero il nome dalla capitale e organizzarono un grande ................................................. IMPERO

BABILONIA

NORD

3. OSSERVA L’IMMAGINE E LEGGI LA DESCIZIONE. POI RISPONDI ALLE DOMANDE.

Gli Assiri furono anche i primi “soldati subacquei”: essi erano in grado di risalire le acque di un fiume attraverso un ingegnoso galleggiante, cioè una sacca di pelle animale, a cui era legata una bocchetta in canna o legno, ricoperta di miele e cera d’api per gonfiarlo. La sacca non permetteva di respirare ma di essere trasportati con le pesanti armature sotto la superficie dell’acqua, senza essere visti dai nemici.

A CHE COSA SERVIVA LA SACCA INDOSSATA DAI SOLDATI ASSIRI? ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltà dei fiumi - Gli Egizi 1. C olora il territorio nel quale si è sviluppata la civiltà egizia rispettando la legenda. Poi indica gli anni di ciascun periodo.

ntico Regno: A dal .......... al ..........

Mar Mediterraneo

co

Sahara

Penisola arabica

r Ma ss Ro

assima espansione M del Nuovo Regno: dal .......... al ...........

Sinai

rsi Pe

Nilo Valle dei Re

Eufrate Mesopotamia G.

edio Regno: M dal .......... al ..........

Tigri

Palestina

o

Nubia Nilo

2. L eggi le seguenti frasi tratte da antichi documenti egizi e abbinale alle relative classi sociali indicando la lettera corrispondente.

a. E gli non lavora. Non c’è niente di meglio della scrittura: non sarai mai bastonato e diventerai un uomo importante. b. Q uando i funzionari vengono per stabilire la tassa del raccolto e i serpenti gli hanno portato via la metà del grano, egli non potrà dare quello che deve per i buoi presi in prestito. c. E ssi godono di privilegi; per loro vengono cotti pani sacri e ciascuno riceve ogni giorno una grande quantità di carne e vino. d. D ei, io sono il figlio vostro, creato dalle vostre due braccia. Voi avete fatto di me la perfezione sulla Terra. FARAONE

CONTADINI

SACERDOTI

SCRIBA

3. Completa la tabella.

Dove scrivevano?

Quale strumento usavano?

Sumeri

.............................................................................

.............................................................................

Egizi

.............................................................................

.............................................................................

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI FIUMI - GLI EGIZI 1. D OPO AVER OSSERVATO LA CARTINA ABBINA A CIASCUN COLORE DELLA LEGENDA IL PERIODO CORRISPONDENTE.

. ................................................. ..................................................

Mar Mediterraneo

Sinai

co

rsi Pe

Sahara

Penisola arabica

r Ma

. ................................................. ..................................................

Nilo Valle dei Re

Eufrate Mesopotamia G.

. ................................................. ..................................................

Tigri

Palestina

ss Ro o

Nubia Nilo

NUOVO REGNO

MEDIO REGNO

ANTICO REGNO

2. L EGGI LE SEGUENTI DEFINIZIONI E ABBINALE ALLE RELATIVE CLASSI SOCIALI, INDICANDO LA LETTERA CORRISPONDENTE.

a. Conosce la scrittura e la matematica.

FARAONE

b. Si occupano della semina e del raccolto.

CONTADINI

c. Celebrano i riti religiosi.

SACERDOTI

d. Il suo potere è assoluto e indiscutibile.

SCRIBA

3. COMPLETA LA TABELLA CON I TERMINI SCRITTI SOTTO.

Dove scrivevano?

Quale strumento usavano?

Sumeri

.............................................................................

.............................................................................

Egizi

.............................................................................

.............................................................................

STILO

CANNA

TAVOLETTE DI ARGILLA

PIETRA E FOGLI DI PAPIRO

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltà dei fiumi – Gli Ebrei 1. O sserva la cartina e completa la legenda indicando gli spostamenti delle migrazioni degli Ebrei.

Dalla......................................... alla .......................................... (......................... a.C.)

Mar Biblo Mediterraneo Sidone Tiro

Dalla Terra di Canaan all’Egitto (......................... a.C.)

Terra di Canaan

Damasco

Mesopotamia

Tigri Gerico Babilonia Gerusalemme Eufrate Ur

Egitto

Dall’Egitto alla Terra di Canaan (......................... a.C.)

Penisola arabica Nilo

2. L eggi il brano tratto da un documento storico e trascrivi nella tabella somiglianze e differenze tra Ebrei ed Egizi.

Secondo l’uso egizio, gli Ebrei non ardono le loro salme, ma le sotterrano. Come gli Egizi hanno cura dei cadaveri e credono nell’oltretomba, ma diversamente pensano sulle cose celesti. Gli Egizi fanno oggetto del loro culto un gran numero di dei e l’immagine che essi medesimi ne costruiscono; gli Ebrei, invece, credono in un solo dio, immortale e non rappresentabile da immagini e statue.

EBREI

EGIZI

SOMIGLIANZE

DIFFERENZE

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

3. Osserva l’immagine che rappresenta un gruppo di Ebrei fatti prigionieri e deportati a Babilonia, poi rispondi alle domande.

a. Q uali mezzi di trasporto sono rappresentati nell’immagine? b. Quali animali trainavano i carri e trasportavano le merci delle carovane? c. Che tipo di paesaggio possono avere attraversato?

100

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI FIUMI - GLI EBREI 1. DISPONI IN ORDINE CRONOLOGICO GLI SPOSTAMENTI DELLE MIGRAZIONI DEGLI EBREI NUMERANDO LE CASELLE.

Dalla Terra di Canaan all’Egitto.

Mar Biblo Mediterraneo Sidone Tiro

Dalla Mesopotamia alla Terra di Canaan.

Terra di Canaan

Damasco

Mesopotamia

Tigri Gerico Babilonia Gerusalemme Eufrate Ur

Dall’Egitto alla Terra di Canaan.

Egitto

Penisola arabica Nilo

2. L EGGI IL BRANO TRATTO DA UN DOCUMENTO STORICO E TRASCRIVI NELLA TABELLA SOMIGLIANZE E DIFFERENZE TRA EBREI ED EGIZI.

Gli Ebrei non ardono le loro salme, ma le sotterrano. Come gli Egizi hanno cura dei cadaveri e credono nell’oltretomba, ma diversamente pensano sulle cose celesti. Gli Egizi adorano un gran numero di dei, gli Ebrei, invece, credono in un solo dio.

EBREI

EGIZI

SOMIGLIANZE

DIFFERENZE

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

.............................................................................

3. OSSERVA L’IMMAGINE CHE RAPPRESENTA UN GRUPPO DI EBREI FATTI PRIGIONIERI E DEPORTATI A BABILONIA, POI RISPONDI ALLE DOMANDE.

a. Q uali animali trainavano i carri e trasportavano le merci delle carovane? CAMMELLI CAVALLI b. C he tipo di paesaggio possono avere attraversato i popoli? MONTAGNA

FORESTA

DESERTO

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

101


Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltà dei fiumi - Gli Indi e i Cinesi 1. Indica con una X se le frasi sono vere (V) o false (F).

a. Mohenjo-daro fu un importante re della civiltà degli Indi.

V

F

b. I Cinesi non commerciarono per mancanza di mezzi di trasporto.

V

F

c. Gli Indi utilizzavano i sigilli per segnare le merci.

V

F

d. I Cinesi erano ottimi allevatori e agricoltori, oltre che inventori.

V

F

e. A capo della società indiana ci fu sempre il re-guerriero.

V

F

2. Rispondi alle seguenti domande.

Chi adoravano le civiltà degli Indi e dei Cinesi? ............................................................................. ........................................................................................................................................................................................................ Che cosa sono i Veda? .............................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................... Come era la società dei Cinesi? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Il disegno che vedi a destra, secondo un’antica leggenda cinese, fu copiato dall’imperatore Yu mentre osservava il guscio di una tartaruga sacra. In realtà i cerchi bianchi e rossi, se contati, rappresentano dei numeri. Nacquero così, più di 3000 anni fa, i quadrati magici, considerati dai Cinesi il simbolo dell’ordine universale. 3. P rova a costruire tu un quadrato magico seguendo queste istruzioni.

Per costruire un quadrato magico puoi disporre qualsiasi numero intero da 1 in poi su una griglia di quante caselle vuoi, in modo tale che la somma dei numeri di ogni riga, di ogni colonna e di ogni diagonale sia sempre la stessa. Il numero di righe (e di colonne) si chiama ordine del quadrato, mentre la somma di una riga (o colonna o diagonale) si chiama costante magica.

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI FIUMI - GLI INDI E I CINESI 1. INDICA CON UNA X SE LE FRASI SONO VERE (V) O FALSE (F).

a. I Cinesi erano ottimi allevatori e agricoltori.

V

F

b. Gli Indi utilizzavano i sigilli per segnare le merci.

V

F

c. I Cinesi non commerciavano perché erano senza mezzi di trasporto.

V

F

d. A capo della società indiana ci fu sempre il re-guerriero.

V

F

2. RISPONDI ALLE SEGUENTI DOMANDE.

Chi adoravano gli Indi e i Cinesi? a. Molte divinità b. Un solo dio

Perché gli Indi usavano i sigilli? c. Per segnare le merci d. Per chiudere le dighe e i canali

Che cosa sono i Veda? b. Antiche divinità c. Testi sacri Il disegno che vedi a destra, secondo un’antica leggenda cinese, fu copiato dall’imperatore Yu mentre osservava il guscio di una tartaruga sacra. In realtà i cerchi bianchi e rossi, se contati, rappresentano dei numeri. Nacquero così, più di 3000 anni fa, i quadrati magici, considerati dai Cinesi il simbolo dell’ordine universale. 3. P ROVA A COSTRUIRE TU UN QUADRATO MAGICO SEGUENDO QUESTE ISTRUZIONI.

15

Per costruire un quadrato magico puoi disporre qualsiasi numero intero da 1 in poi su una griglia di quante caselle vuoi, in modo tale che la somma dei numeri di ogni riga, di ogni colonna e di ogni diagonale sia sempre la stessa. Il numero di righe (e di colonne) si chiama ordine del quadrato, mentre la somma di una riga (o colonna o diagonale) si chiama costante magica. Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 4

Le civiltà dei mari - I Cretesi 1. S ul quaderno costruisci una linea del tempo, su cui riportare gli eventi principali della civiltà minoica. 2. L eggi il brano di Omero, un grande poeta della Grecia antica, che descrive l’isola di Creta; poi rispondi alle domande.

C’è una terra, Creta, in mezzo al mare purpureo, bella e fertile, e il mare le scorre intorno; in essa vi sono molti uomini, innumerevoli, e novanta città. Chi parla una lingua, chi un’altra: un miscuglio: vi sono degli Achei […], vi sono i Dori, […] e i Pelagi. E lì è anche Cnosso, una grande città, dove regnò per nove anni Minosse. Perché a Creta si parlava un miscuglio di lingue? ......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Che cos’è Cnosso? ......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Chi è Minosse? ......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... 3. Entra e raggiungi il centro del labirinto nel minor tempo possibile.

Il labirinto anticamente aveva un unico percorso che dall’esterno portava al centro; solo successivamente è diventato un intreccio di strade, cioè un dedalo di vie. Il termine “dedalo” deriva dal nome del leggendario costruttore del labirinto di Cnosso. I Cretesi non furono gli unici esperti in labirinti. Già alcuni faraoni egizi avevano realizzato labirinti all’interno delle piramidi. Molti altri ne furono realizzati nel corso dei secoli.

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 4

LE CIVILTÀ DEI MARI - I CRETESI 1. O RDINA CRONOLOGICAMENTE GLI EVENTI PRINCIPALI DELLA CIVILTÀ MINOICA COLLEGANDOLI CON UN FRECCIA ALLA LINEA DEL TEMPO. 2000 a.C. - 1625 a.C.

I Cretesi dominano il mare per alcuni anni.

1625 a.C. – 1600 a.C.

Nei primi villaggi neolitici si costruiscono i primi palazzi.

1600 a.C. – 1450 a.C.

I Micenei invadono Creta, è il declino della civiltà minoica.

1450 a.C. – anno 0

Dopo un violento tsunami crollano gli antichi palazzi.

2. L EGGI IL BRANO DI OMERO, UN GRANDE POETA DELLA GRECIA ANTICA, CHE DESCRIVE L’ISOLA DI CRETA; POI RISPONDI ALLE DOMANDE.

C’è una terra, Creta, in mezzo al mare purpureo, bella e fertile, e il mare le scorre intorno; in essa vi sono molti uomini, innumerevoli, e novanta città. Chi parla una lingua, chi un’altra: un miscuglio: vi sono degli Achei […], vi sono i Dori, […] e i Pelagi. E lì è anche Cnosso, una grande città, dove regnò per nove anni Minosse. Perché a creta si parlava un miscuglio di lingue? a. Perché commerciava con molti popoli b. Perché era isolata Chi regna nella città di Cnosso? b. Minosse c. I Pelagi 3. ENTRA E RAGGIUNGI IL CENTRO DEL LABIRINTO NEL MINOR TEMPO POSSIBILE.

Il labirinto anticamente aveva un unico percorso che dall’esterno portava al centro; solo successivamente è diventato un intreccio di strade, cioè un dedalo di vie. Il termine “dedalo” deriva dal nome del leggendario costruttore del labirinto di Cnosso. I Cretesi non furono gli unici esperti in labirinti. Già alcuni faraoni egizi avevano realizzato labirinti all’interno delle piramidi. Molti altri ne furono realizzati nel corso dei secoli.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 5

I Micenei e le città-fortezza 1. O sserva la carta storica della Grecia all’inizio del II millennio a.C., cerchia i territori in cui si sviluppò la civiltà micenea e completa il testo.

Il Peloponneso è una ............................................... della Grecia, le sue coste sono ........................... e ricche di ................................................................., mentre l’interno è ................................................... La città-fortezza di epoca micenea più importante era .........................................................

2. L eggi il brano dello storico Tucidide tratto dall’opera Guerre del Peloponneso e indica se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

All’epoca in cui fu riunita la spedizione contro Troia, il comando fu affidato ad Agamennone, perché era il sovrano più potente del tempo. A mio parere Agamennone organizzò la spedizione contro Troia, radunando gli uomini grazie al timore che ispirava la sua potenza, più che per un semplice favore che gli venisse fatto. a. A gamennone non ispirava timore ai suoi sudditi.

V

F

b. Egli guidò la guerra contro Troia.

V

F

c. Agamennone disponeva di una flotta debole.

V

F

3. O sserva i reperti: due appartengono alla civiltà cretese e due a quella micenea. Segna con una X gli oggetti micenei.

106

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

I MICENEI E LE CITTÀ-FORTEZZA 1. OSSERVA LA CARTA STORICA DELLA GRECIA ALL’INIZIO DEL II MILLENNIO a.C. CERCHIA I TERRITORI IN CUI SI SVILUPPÒ LA CIVILTÀ MICENEA E COMPLETA IL TESTO SCEGLIENDO LE PAROLE ADATTE.

Il Peloponneso è una ............................................... della Grecia, le sue coste sono ........................... e ricche di ................................................................., mentre l’interno è ................................................... La città-fortezza di epoca micenea più importante era .........................................................

A Frastagliate

B

Regione

C

arcipelaghi

D

Micene

E

montuoso

2. LEGGI IL BRANO E INDICA SE LE AFFERMAZIONI SONO VERE O FALSE.

All’epoca in cui fu riunita la spedizione contro Troia, il comando fu affidato ad Agamennone, perché era il sovrano più potente del tempo. A mio parere Agamennone organizzò la spedizione contro Troia, radunando gli uomini grazie al timore che ispirava la sua potenza, più che per un semplice favore che gli venisse fatto. a. Agamennone non ispirava timore ai suoi sudditi.

V

F

b. Egli guidò la guerra contro Troia.

V

F

3. O SSERVA I REPERTI: UNO APPARTIENE ALLA CIVILTÀ CRETESE E UNO A QUELLA MICENEA. SEGNA CON UNA X L’OGGETTO MICENEO.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

107


Verifiche personalizzate - STORIA 5

I Greci e le poleis 1. Scrivi la lettera corretta nel quadratino della spiegazione corrispondente.

A B C D E

Acropoli Demos Polis Agorà Opliti

Soldati delle poleis che ottennero il diritto al voto. Città-stato greca indipendente. erreni fuori dalla polis dove i contadini si T dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia. iazza principale dove si svolgeva la vita politica ed P economica della polis. arte più alta della polis dove veniva costruito il P tempio dedicato alla dea della città.

2. I ndica con “S“ la frase che si riferisce agli spartani e con “A“ quella che si riferisce agli ateniesi.

.....

Le donne dovevano mettere al mondo figli sani e prendersi cura dei beni del marito quando era assente per ragioni militari.

.....

Grazie al porto del Pireo, la città divenne un importante centro commerciale e un ricco polo culturale.

.....

La Laconia era una delle regioni del Peloponneso dove si stabilirono.

.....

Il governo della città era in mano a due re e agli efori, mentre i gheronti avevano il potere di controllo.

.....

Passò dalla monarchia all’oligarchia e Clistene pose le basi per la democrazia.

.....

La Bulè era costituita da un gruppo di cittadini che attuava proposte di legge e ne controllava l’applicazione.

3. Rispondi alle domande sul quaderno.

a. Quali furono i due elementi che diedero un senso di unità alle poleis greche? b. Quali erano i giochi sacri più importanti che si tenevano nelle poleis greche?

108

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

I GRECI E LE POLEIS 1. S CRIVI LA LETTERA CORRETTA NEL QUADRATINO DELLA SPIEGAZIONE CORRISPONDENTE.

A Acropoli

Città-stato greca indipendente.

B Polis

iazza principale dove si svolgeva la vita politica ed P economica della polis.

Agorà C

arte più alta della polis dove veniva costruito il P tempio dedicato alla dea della città.

2. I NDICA CON “S“ LA FRASE CHE SI RIFERISCE AGLI SPARTANI E CON “A“ QUELLA CHE SI RIFERISCE AGLI ATENIESI.

.....

Controllava il Peloponneso.

.....

Al comando della società c’erano due re.

.....

Fin da bambini venivano allenati a una vita difficile e poi addestrati militarmente.

.....

Ai maschi, oltre agli addestramenti militari veniva insegnata musica e letteratura

3. RISPONDI ALLE DOMANDE SUL QUADERNO.

Quali furono i due elementi che diedero un senso di unità alle poleis greche? a. Religione e teatro. b. Le flotte militari e il teatro. Quali erano i giochi sacri più importanti che si tenevano nelle poleis greche? a. Le rappresentazioni teatrali. b. I giochi olimpici.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

109


Verifiche personalizzate - STORIA 5

I Macedoni 1. Completa la carta d’identità dei Macedoni.

Discendenza

............................................................................................................

Luogo di origine

............................................................................................................

Date di massimo sviluppo

............................................................................................................

Città principali

............................................................................................................

Re più famosi

............................................................................................................

2. Riordina cronologicamente i seguenti avvenimenti.

.....

Alessandro, poco più che ventenne, è a capo del suo valoroso esercito.

.....

Alessandro sconfigge i Persiani nelle battaglie di Isso e di Guagamela.

.....

Alessandro Magno muore.

.....

L’impero fondato da Alessandro Magno viene diviso in più regni.

.....

Alessandro Magno raggiunge il fiume Indo, ma il suo esercito si rifiuta di continuare a marciare.

3. Con le seguenti parole-chiave scrivi un breve testo informativo sulla falange macedone.

• sarisse • Filippo II • soldati • schieramento • varchi • scudo • battaglia ......................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................

110

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

I MACEDONI 1. COMPLETA LA CARTA D’IDENTITÀ DEI MACEDONI SCEGLIENDO LE PAROLE ADATTE.

Discendenza

............................................................................................................

Luogo di origine

............................................................................................................

Città principali

............................................................................................................

Re più famosi

............................................................................................................

Grecia settentrionale

Filippo II Alessandro magno

Dori

Alessandria d’Egitto

2. RIORDINA CRONOLOGICAMENTE I SEGUENTI AVVENIMENTI.

.....

Alessandro Magno muore.

.....

Alessandro, poco più che ventenne, è a capo del suo valoroso esercito.

.....

L’impero fondato da Alessandro Magno viene diviso in più regni.

.....

Alessandro Magno raggiunge il fiume Indo, ma il suo esercito si rifiuta di continuare a marciare.

3. R ISPONDI VERO O FALSO ALLE SEGUENTI DOMANDE RELATIVE ALLA FALANGE MACEDONE.

Erea uno schieramento militare. V

F

Era formata da circa 1600 soldati. V

F

V

F

Era poco efficace in battaglia. V

F

Era una regione della Grecia.

4. LEGGI IL BRANO, POI RISPONDI ALLE DOMANDE SUL QUADERNO.

Un amico regala a Filippo un cavallo che i cavalieri provano a domare, ma lui li butta tutti a terra, anche quelli più esperti. Alessandro ha solo tredici anni. Osserva attentamente i cavalieri e afferma che lui sa montare quel cavallo. Quando è il suo turno il ragazzo gira il cavallo verso il sole, lo accarezza, gli parla dolcemente, infine salta sul cavallo e resta in sella facendo il giro completo della pista in modo perfetto ed elegante. Secondo te perché il cavallo buttava a terra anche i cavalieri più esperti? Di che cosa aveva paura? Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

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Verifiche personalizzate - STORIA 5

Gli Etruschi 1. C ollega il nome di ogni popolo alla sua caratteristica, riportando la lettera nella casella corrispondente.

A B C D E F G

B I l re e i druidi governavano i loro villaggi, sparsi dal Piemonte fino alle Marche. G Sono famose le loro incisioni rupestri realizzate in Lombardia. Piceni F La civiltà delle terramare abitò le loro stesse terre; Celti secondo alcuni studiosi, sembra che gli Etruschi siano eredi di questo popolo. Sanniti Si dedicarono all’agricoltura, alla lavorazione del Siculi ferro e furono ottimi mercanti. Abitarono parte Sardi dell’Italia centrale. Villanoviani Abitarono gran parte dell’Italia meridionale e Camuni affrontarono i Romani in cruente battaglie. Convissero con i Greci che vivevano nelle colonie nell’isola più meridionale d’Italia. Nella loro stessa isola dalle tipiche torri, chiamate nuraghi, i Fenici fondarono diverse colonie.

2. Indica con una X le frasi non vere riferite agli Etruschi.

Si stanziarono tra il Po e il Tevere. Si allearono con i Fenici per combattere i Romani. Il territorio in cui vivevano era ricco di minerali; i metalli che se ne ricavavano erano lavorati con maestria da artigiani specializzati. Esportavano i loro vasi, detti buccheri, lungo tutta la costa tirrenica. 3. Completa le frasi e indica a quali immagini le collegheresti.

a. La scrittura etrusca.

b. Gli àuguri.

c. Le cerimonie religiose.

...veggenti che interpretavano il volo degli uccelli ...per il culto dei morti, con le tombe ricoperte da cupole ...per contrassegnare gli oggetti appartenenti ai defunti nelle tombe

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Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

GLI ETRUSCHI 1. C OLLEGA IL NOME DI OGNI POPOLO ALLA SUA CARATTERISTICA, RIPORTANDO LA LETTERA NELLA CASELLA CORRISPONDENTE.

A B C D E F G

C I l re e i druidi governavano i loro villaggi, sparsi dal Piemonte fino alle Marche. Piceni G Sono famose le loro incisioni rupestri realizzate in Celti Lombardia. Sanniti F La civiltà delle terramare abitò le loro stesse terre. Siculi Ottimi mercanti, agricoltori e fabbri che abitarono parte dell’Italia centrale. Sardi Abitarono gran parte dell’Italia meridionale. Villanoviani Convissero con i Greci che vivevano nell’isola. Camuni E Abitavano nell’isola dalle tipiche torri, chiamate nuraghi.

2. INDICA SE LE FRASI RELATIVE AGLI ETRUSCHI SONO VERE O FALSE.

Si stanziarono tra i fiumi Arno e Tevere.

V

F

Si allearono con i Fenici combattere i Romani.

V

F

Il territorio in cui vivevano era povero di minerali.

V

F

Commerciavano prodotti solo via terra.

V

F

3. LEGGI LE FRASI, POI COLLEGA LE PAROLE NELLE CASELLE IN BASSO ALLE IMMAGINI.

a. G li àuguri erano i veggenti che interpretavano la volontà degli dei attraverso il volo degli uccelli. b. Le cerimonie religiose erano legate al culto dei morti, le cui tombe all’esterno erano ricoperte da cupole c. La scrittura etrusca venne utilizzata per contrassegnare gli oggetti appartenenti ai defunti nelle tombe.

tombe

àguri

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

scrittura etrusca

113


Verifiche personalizzate - STORIA 5

La storia di Roma 1. Completa le frasi.

Durante il periodo monarchico il re era ............................................................................ ......................................................................................................................................................... Il Senato aveva la funzione di ............................................................................................... ......................................................................................................................................................... La società era divisa in .......................................................................................................... 2. I n ogni frase ci sono più errori, sottolineali e riscrivi sul quaderno la frase in modo corretto.

a. N el 510 a.C. Roma diventa una repubblica in cui i comizi centuriati approvano o respingono le leggi e i senatori guidano l’esercito. b. L a magistratura, durante la Repubblica, era un organo importante e comprendeva diversi incarichi: i censori stabilivano le tasse da pagare, i pretori amministravano la giustizia, gli edili detenevano il potere esecutivo e due consoli erano a capo dell’esercito e si occupavano dei lavori pubblici.

3. Rispondi alle seguenti domande scegliendo la risposta adatta.

Perché dopo le guerre di espansione la società romana era cambiata? a. Perché quasi tutti i proprietari terrieri erano stati fatti prigionieri. b. Perché i piccoli proprietari terrieri non avevano più soldi e terreni da coltivare. A che cosa portò lo scontro tra ottimati e popolari? a. Portò a una guerra civile che indebolì la Repubblica. b. Portò ad un accordo tra i due gruppi contrapposti. Quali cambiamenti apportò Gaio Giulio Cesare nella società romana? a. Aiutò il Senato a riconquistare potere e fiducia da parte del popolo, b. Promosse riforme politiche per limitare il potere del Senato, distribuì le terre ai contadini e diminuì il numero degli schiavi.

114

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

LA STORIA DI ROMA 1. COMPLETA LE FRASI SCEGLIENDO FRA LE TRE ALTERNATIVE IN BASSO.

Durante il periodo monarchico il re era ............................................................................ ......................................................................................................................................................... Il Senato aveva la funzione di ............................................................................................... ......................................................................................................................................................... La società era divisa in: ..........................................................................................................

aiutare il re nella gestione della città

classi sociali

un nobile che aveva il potere su tutto

2. INDICA SE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI SONO VERE O FALSE.

Nel 510 a.C. Roma diventa una Repubblica.

V

F

Il senato comanda l’esercito.

V

F

I cittadini romani riscuotevano le tasse.

V

F

Ai comizi potevano partecipare solo i cittadini importanti.

V

F

I consoli si occupavano della manutenzione delle opere pubbliche.

V

F

3. INDICA SE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI SONO VERE O FALSE.

Perché dopo le guerre di espansione la società romana era cambiata? a. Perché quasi tutti i proprietari terrieri erano stati fatti prigionieri. b. Perché i piccoli proprietari terrieri non avevano più soldi e terreni da coltivare. A che cosa portò lo scontro tra ottimati e popolari? a. Portò a una guerra civile che indebolì la Repubblica. b. Portò ad un accordo tra i due gruppi contrapposti.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

115


Verifiche personalizzate - STORIA 5

Roma imperiale 1 1. R ispondi vero o falso alle seguenti affermazioni che si riferiscono all’imperatore Ottaviano Augusto.

Era nipote adottivo di Giulio Cesare.

V

F

Cercò di portare la guerra a Roma.

V

F

Divise l’Impero in province senatorie e imperiali.

V

F

Favorì l’agricoltura e la costruzione di opere pubbliche.

V

F

Alla sua morte avvenuta nel 27 a.C. il periodo di pace ebbe fine.

V

F

2. E rodiano, uno storico greco vissuto tra il II e il III secolo d.C., scrisse una storia di Roma in cui criticava i successori dell’imperatore Marco Aurelio. In questo brano si riferisce a provvedimenti che Settimio Severo adottò al suo ritorno a Roma dopo la vittoria sull’imperatore rivale. Leggi il brano e rispondi alle domande sul quaderno.

Severo si ritirò nel palazzo e concesse al popolo, per celebrare la vittoria ottenuta, una generosa distribuzione di cibi. Elargì ai soldati un abbondante donativo e conferì loro molti privilegi che prima non avevano. Infatti accrebbe il loro stipendio, permise che portassero l’anello d’oro e che contraessero matrimoni legittimi: tutte cose che solevano considerarsi nocive alla disciplina militare e alla capacità guerriera. Ed egli fu il primo che minò la loro forza, l’obbedienza e il rispetto dei capi, insegnando loro a desiderare la ricchezza e abituandoli al lusso. a. Che cosa fece Settimio Severo una volta eletto? b. Che tipo di imperatore era? c. Che problematiche comportò l’atteggiamento di Settimio Severo? 3. Inserisci le didascalie nelle caselle corrette sulla linea del tempo.

a. Caduta dell’Impero Romano d’Occidente. b. Nascita dell’Impero. c. Divisione dell’Impero per mano di Teodosio. d. Nascita di Gesù. 27 a.C.

Anno 0

379 d.C.

476 d.C.

....

....

....

....

116

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

ROMA IMPERIALE 1 1. R ISPONDI VERO O FALSO ALLE SEGUENTI AFFERMAZIONI CHE SI RIFERISCONO ALL’IMPERATORE OTTAVIANO AUGUSTO.

Era nipote adottivo di Giulio Cesare.

V

F

Portò la guerra a Roma.

V

F

Divise l’Impero in province.

V

F

Favorì l’agricoltura e la costruzione di opere pubbliche.

V

F

2. E RODIANO, UNO STORICO GRECO VISSUTO TRA IL II E IL III SECOLO D.C., SCRISSE UNA STORIA DI ROMA IN CUI CRITICAVA I SUCCESSORI DELL’IMPERATORE MARCO AURELIO. IN QUESTO BRANO SI RIFERISCE A PROVVEDIMENTI CHE SETTIMIO SEVERO ADOTTÒ AL SUO RITORNO A ROMA DOPO LA VITTORIA SULL’IMPERATORE RIVALE. LEGGI IL BRANO E RISPONDI ALLE DOMANDE SUL QUADERNO.

Severo per celebrare la vittoria ottenuta, diede al popolo molto cibo, aumentò lo stipendio ai soldati e diede loro molti privilegi che prima non avevano. In questo modo però minò la loro forza e la loro capacità di essere guerrieri, insegnando loro a desiderare la ricchezza e abituandoli al lusso. Che cosa fece Settimio Severo una volta eletto? a. Rafforza l’esercito. b. Rafforza il senato. Che tipo di imperatore era? a. Era un militare. b. Era un uomo di pace. 3. I NSERISCI LE DIDASCALIE NELLE CASELLE CORRETTE SULLA LINEA DEL TEMPO.

a. Caduta dell’Impero Romano d’Occidente. b. Nascita dell’Impero romano. c. Nascita di Gesù. 27 a.C.

Anno 0

476 d.C.

....

....

....

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

117


Verifiche personalizzate - STORIA 5

Roma imperiale 2 1. Attribuisci la corretta qualifica a ciascuno dei personaggi nominati.

a. Alarico era capo degli Unni capo dei Visigoti un imperatore fantasma b. Stilicone era capo dei Visigoti l’ultimo imperatore romano u n generale barbaro a capo dell’esercito romano c. Attila era capo dei Unni capo dei Visigoti u n imperatore che fronteggiò i barbari

d. Onorio era l ’ultimo imperatore che fu deposto da Odoacre l ’ultimo imperatore che fu deposto da Teodosio i l successore di Teodosio in Occidente e. Romolo Augusto era l’ultimo imperatore che fu deposto da Odoacre l’ultimo imperatore che fu deposto da Teodosio il successore di Teodosio in Oriente

2. T i proponiamo una leggenda riferita a Odino, la principale divinità dei Germani. Leggila e poi rispondi alle domande.

Egli incarnava diverse figure divine: il più antico creatore del mondo, il signore della sapienza, della magia, della poesia, della guerra. Nonostante ciò non aveva la conoscenza di ogni cosa e la sua vista, pur avendo entrambi gli occhi, era limitata. Decise allora di recarsi nei Nove Regni. Su uno di questi Regni viveva un gigante di nome Mìmir che custodiva una fonte miracolosa le cui acque concedevano ogni tipo di conoscenza. Odino chiese di bere, ma il gigante acconsentì solo dopo che il dio lasciò in cambio uno dei suoi due occhi. Da quel momento Odino fu in grado di sapere tutto ciò che accadeva sui Nove Mondi. Questa leggenda, come tutte le storie mitiche, nasconde un significato. Secondo te cosa rappresenta l’occhio donato al gigante?

118

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - STORIA 5

ROMA IMPERIALE 2 1. ATTRIBUISCI LA CORRETTA QUALIFICA A CIASCUNO DEI PERSONAGGI NOMINATI.

Alarico era a. capo degli Unni . b. capo dei Visigoti un imperatore fantasma. Stilicone era a. l’ultimo imperatore romano. b. un generale a capo dell’esercito romano. Attila era a. capo dei Unni. b. un imperatore che fronteggiò i barbari. Onorio era a. l’ultimo imperatore deposto da Odoacre. b. il successore di Teodosio in Occidente.

2. T I PROPONIAMO UNA LEGGENDA RIFERITA A ODINO, LA PRINCIPALE DIVINITÀ DEI GERMANI. LEGGILA E POI RISPONDI ALLE DOMANDE.

Egli incarnava diverse figure divine: il più antico creatore del mondo, il signore della sapienza, della magia, della poesia, della guerra. Nonostante ciò non aveva la conoscenza di ogni cosa e la sua vista, pur avendo entrambi gli occhi, era limitata. Decise allora di recarsi nei Nove Regni. Su uno di questi Regni viveva un gigante di nome Mìmir che custodiva una fonte miracolosa le cui acque concedevano ogni tipo di conoscenza. Odino chiese di bere, ma il gigante acconsentì solo dopo che il dio lasciò in cambio uno dei suoi due occhi. Da quel momento Odino fu in grado di sapere tutto ciò che accadeva sui Nove Mondi. QUESTA LEGGENDA, COME TUTTE LE STORIE MITICHE, NASCONDE UN SIGNIFICATO. SECONDO TE COSA RAPPRESENTA L’OCCHIO DONATO AL GIGANTE? Un sacrificio per il gigante

Una dimostrazione di coraggio

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

La forza di Odino

119


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

Il clima 1. Indica con una X la risposta esatta.

a. Com’è la temperatura nella zona dell’Equatore? Tiepida Sempre molto calda In genere fresca b. Che cosa si trova a nord e a sud oltre le zone torride dell’Equatore? I due circoli polari ricchi di insediamenti umani. Le fasce tropicali con clima temperato. Le due zone temperate dove l’uomo ha trovato le condizioni migliori per vivere. c. Quante sono le fasce tropicali e dove sono localizzate? Sono due: una a nord e l’altra a sud del Circolo polare artico. Sono tre, tra i due poli. Sono due: una a nord, l’altra a sud dell’Equatore tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno. 2. Colora di rosso solo le frasi che spiegano con chiarezza e correttezza che cos’è il clima.

Il clima è uguale su tutta la Terra.

Riusciamo a conoscere il clima attraverso gli elementi climatici.

Il clima di un ambiente dipende anche dall’altitudine.

3. Q uale fauna è sviluppata in ogni ambiente? Scrivi il numero corrispondente agli animali nel rispettivo ambiente.

1

2

AMBIENTE TROPICALE

AMBIENTE TEMPERATO

3

AMBIENTE POLARE

............................................................... ............................................................... ...............................................................

120

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

IL CLIMA 1. INDICA CON UNA X LA RISPOSTA ESATTA.

a. Com’è la temperatura nella zona dell’Equatore? Tiepida Sempre molto calda b. Che cosa si trova a nord e a sud oltre le zone calde dell’Equatore? I due circoli polari. Le due zone temperate. c. Quante sono le fasce tropicali? Sono due. Sono tre. 2. COLORA DI ROSSO SOLO LE FRASI CHE SPIEGANO CON CHIAREZZA E CORRETTEZZA CHE COS’È IL CLIMA.

Il clima è uguale su tutta la Terra.

Riusciamo a conoscere il clima attraverso gli elementi climatici.

Il clima di un ambiente dipende anche dall’altitudine.

3. Q UALE FAUNA È SVILUPPATA IN OGNI AMBIENTE? SCRIVI IL NUMERO DEGLI ANIMALI NEI RISPETTIVI AMBIENTI.

1

AMBIENTE TROPICALE

2

AMBIENTE TEMPERATO

3

AMBIENTE POLARE

............................................................... ............................................................... ...............................................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

121


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

I paesaggi italiani: paesaggi di terra 1. Rispondi sul quaderno alle seguenti domande.

a. Che cos’è un microclima? b. Dove si trovano le Alpi? c. Perché gli Appennini sono considerati un paesaggio instabile? d. Quali attività si praticano nelle colline? e. Perché le pianure italiane sono un ambiente favorevole alle attività dell’uomo? 2. Completa le didascalie con i termini corretti e collegale alle foto.

....

....

....

....

a. Le risorgive sono un fenomeno frequente del paesaggio di ..................................................... . b. Le Tre Cime di Lavaredo sono una delle principali attrazioni del gruppo delle ............................................................................................... . c. I ..........................., tipici del paesaggio di montagna, si trovano al di sopra dei 3000 m. d. Sui ...................................................... i versanti sono stati erosi dall’acqua piovana; per questo sono quasi completamente privi di vegetazione. Calanchi

122

Dolomiti

Pianura

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

Ghiacciai


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

I PAESAGGI ITALIANI: PAESAGGI DI TERRA 1. RISPONDI SUL QUADERNO ALLE SEGUENTI DOMANDE.

a. Che cos’è un microclima? b. Dove si trovano le Alpi? c. Quali attività si praticano nelle colline? d. Quale di questi secondo te è l’ambiente più favorevole alle attività dell’uomo? 2. ATTRIBUISCI A OGNI FOTOGRAFIA LA DIDASCALIA CORRETTA.

....

....

....

....

A CALANCHI

B RISORGIVA

C TRE CIME DEL LAVAREDO

D GHIACCIO

3. INDICA CON UNA X SE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI SONO VERE (V) O FALSE (F).

a. Sulle Alpi ci sono i ghiacciai.

V

F

b. In Italia non ci sono vulcani attivi.

V

F

c. Il carsismo è dovuto all’inquinamento.

V

F

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

123


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

I paesaggi italiani: paesaggi d’acqua 1. C ostruisci uno schema riassuntivo che confronti le attività antropiche praticate sui fiumi e quelle sui laghi italiani. FIUMI ATTIVITÀ ANTROPICHE

LAGHI

............................................................... ...............................................................

A. Rettifica del corso delle acque.

B. Irrigazione.

C. D isboscamento delle sponde.

D. C ostruzione di dighe.

E. Piscicultura.

F. Produzione energia idroelettrica.

2. Scegli l’espressione corretta per completare il brano.

L’Italia è una penisola con uno sviluppo costiero di circa 7 600 / 6700 km di lunghezza. I paesaggi si presentano molto omogenei / eterogenei: le coste sul mar Tirreno / Adriatico sono prevalentemente frastagliate e rocciose, mentre quelle adriatiche sono alte / basse e sabbiose. Sono presenti due isole maggiori e numerosi arcipelaghi / stretti. Le isole più grandi sono la Corsica / Sardegna e la Sicilia. 3. E lenca le parole che ritieni più significative per descrivere il paesaggio urbano nei vari tipi di territorio.

Città in pianura Città sulla costa Città in collina Città in montagna 4. C on un tuo compagno osserva e confronta i dati riportati qui sotto. Elaborate due grafici: uno per il movimento merci e un altro per quello dei passeggeri presenti nei porti italiani. Rispondi infine alle domande.

CIVITAVECCHIA Passeggeri 3 603 318 Merci 10 870

NAPOLI Passeggeri 7 191 385 Merci 20 184

MESSINA Passeggeri 8 025 529 Merci 22 092

a. Qual’è il porto che movimenta più merci tra quelli elencati? b. Quale invece il più utilizzato per il trasporto passeggeri?

124

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

I PAESAGGI ITALIANI: PAESAGGI D’ACQUA 1. I NDICA QUALI SONO LE ATTIVITÀ PRATICATE DALL’UOMO NEI PAESAGGI ACQUATICI INDICATI.

A

B FIUMI E LAGHI

MARI

Irrigazione

Sfruttamento acque per uso domestico

Estrazione sale

Itticoltura

Energia idroelettrica

Estrazione materiale edile

2. SCEGLI L’ESPRESSIONE CORRETTA PER COMPLETARE IL BRANO.

L’Italia è una penisola con uno sviluppo costiero di circa ................................................. km di lunghezza. I paesaggi si presentano molto .................................................: le coste sul mar ...................................................... sono prevalentemente frastagliate e rocciose, mentre quelle adriatiche sono ................................................. e sabbiose. Sono presenti due isole maggiori e numerosi ................................................. . Le isole più grandi sono la ......................................................... e la Sicilia. SARDEGNA

TIRRENO ETEREOGENEI

7 600 ARCIPELAGHI

BASSE

3. ABBINA IL PAESAGGIO URBANO CON IL TIPO DI TERRITORIO IN CUI SI SVILUPPA.

PIANURA A

Città di piccole e medie dimensioni.

COLLINE E MONTAGNE

COSTE B Città di grandi dimensioni con pianta a scacchiera.

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

C

Città a pianta lineare.

125


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

L’economia in Italia 1. Scrivi una breve definizione delle seguenti parole chiave.

a. P opolazione attiva: ..................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... b. P opolazione inattiva: ............................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... 2. Indica con una X se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Nella Pianura Padana è diffuso prevalentemente l’allevamento di ovini e caprini.

V

F

b. L’Italia è uno dei Paesi agricoli più produttivi in Europa.

V

F

c. L’industria alimentare fa parte delle industrie pesanti.

V

F

d. Nel lavoro artigianale, il prodotto finale è unico.

V

F

3. O sserva la carta e completa le seguenti frasi.

a. I maggiori porti si trovano a ................................. e a ....................................... . b. Gli aeroporti principali sono vicino alle città di ......................................., di ................................................. e di .......................................................................... .

4. G li aerogrammi mostrano che la percentuale degli occupati si è modificata nel corso del tempo. Che cosa puoi rilevare dall’osservazione dei grafici? Popolazione attiva nel settore primario Popolazione attiva nel settore secondario Popolazione attiva nel settore terziario

22,4% 30,8%

41%

1931

1965 3,7%

28,5% 67,8%

2011

126

29%

30%

46,8%

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 4

L’ECONOMIA IN ITALIA 1. ABBINA ALLE PAROLE-CHIAVE IL RELATIVO SIGNIFICATO.

A

POPOLAZIONE ATTIVA

B

Studio della popolazione di un Paese.

POPOLAZIONE INATTIVA

CENSIMENTO C

Persone che lavorano o che stanno cercando un lavoro.

Persone che non possono lavorare (bambini e anziani).

2. ABBINA LE ATTIVITÀ AI RELATIVI SETTORI.

SETTORE PRIMARIO A

B

SETTORE SECONDARIO

SETTORE TERZIARIO C

ALLEVAMENTO

SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI

ARTIGIANATO

INDUSTRIA

AGRICOLTURA

PESCA

3. O SSERVA LA CARTA E COMPLETA LE SEGUENTI FRASI.

a. I maggiori porti si trovano a ................................. e a ....................................... . b. Gli aeroporti principali sono vicino alle città di ......................................., di ................................................. e di .......................................................................... .

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

127


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

Il mondo e l’Europa 1 1. I nserisci sulla carta muta del mondo il nome dei continenti. Poi colora l’Europa di azzurro e ripassa di rosso il confine dell’UE.

...............................

...............................

............................... ............................... ...............................

...............................

Europa

America

Asia

Antartide

Africa

Oceania

2. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Tutte le nazioni europee fanno parte dell’UE.

V

F

b. L’UE regola i rapporti economici, sociali e politici tra gli Stati che ne fanno parte.

V

F

c. La sede dell’UE si trova a Roma.

V

F

d. Dal 2002 in tutti i Paesi dell’UE circola la moneta unica, l’euro.

V

F

128

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

IL MONDO E L’EUROPA 1 1. COLORA L’EUROPA DI AZZURRO E RIPASSA DI ROSSO IL CONFINE DELL’UE.

EUROPA

ASIA

OCEANIA AMERICA AFRICA

ANTARTIDE

2. INDICA SE LE SEGUENTI AFFERMAZIONI SONO VERE (V) O FALSE (F).

a. L’Europa si trova nell’emisfero settentrionale.

V

F

b. L’Europa è un continente densamente popolato.

V

F

c. Tutte le nazioni europee fanno parte dell’UE.

V

F

3. S CRIVI UN BREVE TESTO IN CUI ELENCHERAI LE FUNZIONI DELL’ONU E DEI SUOI ORGANI, UTILIZZANDO LE SEGUENTI PAROLE:

• pace • sicurezza internazionale • cooperazione Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

129


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

Il mondo e l’Europa 2 1. S crivi un breve testo in cui elencherai le funzioni dell’ONU e dei suoi organi, utilizzando le seguenti parole:

• pace • sicurezza internazionale • cooperazione • diritti umani • crimini contro l’umanità 2. Collega ogni organizzazione governativa alla sua funzione.

FAO

Tutela dei diritti dell’infanzia

UNESCO

OMS

Aumento della nutrizione e lotta contro la fame nel mondo

UNICEF

Difesa della salute

Tutela del patrimonio culturale mondiale

3. L a moneta da 1 euro presenta un lato comune a tutti i Paesi europei che hanno aderito al suo utilizzo, mentre l’altro lato è di competenza dei singoli Stati. In base alla descrizione di ogni figura, aiutandoti con Internet, individua lo Stato cui appartengono le seguenti monete.

La civetta compariva anche in un’antica moneta ateniese: .............................

130

Ha un famoso disegno di Leonardo da Vinci: .............................

Raffigura il ritratto del musicista W.A.Mozart: .............................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

IL MONDO E L’EUROPA 2 1. COLLEGA OGNI ORGANIZZAZIONE GOVERNATIVA ALLA SUA FUNZIONE.

FAO

Tutela dei diritti dell’infanzia

UNESCO

OMS

Difesa della salute

Tutela del patrimonio culturale mondiale

3. L A MONETA DA 1 EURO PRESENTA UN LATO COMUNE A TUTTI I PAESI EUROPEI CHE HANNO ADERITO AL SUO UTILIZZO, MENTRE L’ALTRO LATO È DI COMPETENZA DEI SINGOLI STATI. IN BASE ALLA DESCRIZIONE DI OGNI FIGURA, AIUTANDOTI CON INTERNET, INDIVIDUA LO STATO CUI APPARTENGONO LE SEGUENTI MONETE.

La civetta compariva anche in un’antica moneta ateniese: .............................

Ha un famoso disegno di Leonardo da Vinci: .............................

Raffigura il ritratto del musicista W.A.Mozart: .............................

Austria

Grecia

Italia

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

131


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia politica 1. Collega le parole al rispettivo significato.

Demografia Censimento Incremento demografico

Indagine statistica sul numero di abitanti di un dato Paese. Scienza che studia i fenomeni riguardanti la popolazione. Aumento delle unità che compongono la popolazione di un Paese.

2. O sserva le immagini e in base alla cartina di p. 108 del libro di testo completa le didascalie. Scegliendo tra le parole nelle caselle in basso.

Un cartello bilingue italiano/tedesco. Siamo in

Un cartello bilingue italiano/sloveno. Siamo in

...............................

...............................

Slovenia

Austria

San Marino

3. Inserisci i fatti storici nelle caselle corrette sulla linea del tempo.

A Viene promulgata la Costituzione italiana; B L’Italia diventa una Repubblica; C È proclamata l’Unità d’Italia. 1861

1946

....

....

1948

....

4. Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

V

F

b. Il potere legislativo spetta alla Magistratura, che è l’organo di controllo. V

F

c. Il Parlamento è formato dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica.

F

a. La Costituzione è il testo che raccoglie tutte le leggi italiane.

132

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

V


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA POLITICA 1. COLLEGA LE PAROLE AL RISPETTIVO SIGNIFICATO.

Scienza che studia i fenomeni riguardanti la popolazione.

Demografia Incremento demografico

Aumento delle unità che compongono la popolazione di un Paese.

2. O SSERVA LE IMMAGINI E IN BASE ALLA CARTINA DI P. 108 DEL LIBRO DI TESTO COMPLETA LE DIDASCALIE. SCEGLIENDO TRA LE PAROLE NELLE CASELLE IN BASSO.

Un cartello bilingue italiano/tedesco. Siamo in

Un cartello bilingue italiano/sloveno. Siamo in

...............................

...............................

Slovenia

Austria

3. INSERISCI I FATTI STORICI NELLE CASELLE CORRETTE SULLA LINEA DEL TEMPO.

A L’Italia diventa una Repubblica; C È proclamata l’Unità d’Italia. 1861

1946

....

....

4. C OLLEGA CON UNA LINEA, CIASCUN ORGANO COSTITUZIONALE ALLE RISPETTIVE FUNZIONI E DEFINIZIONI.

Parlamento

Potere giudiziario

Fa eseguire le leggi

Governo

Potere legislativo

Potere legislativo

Magistratura

Potere esecutivo

Controlla l’applicazione delle leggi

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

133


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia settentrionale 1 1. C ompleta la mappa dell’Italia settentrionale con le informazioni richieste, presenti nelle caselle in basso.

ITALIA settentrionale Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Ligure e Adriatico

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige

Principali città: .......................................... .......................................... ..........................................

Bologna, Trieste, Genova, Milano, Torino, Trento, Aosta, Venezia

2. Sulla cartina colora le regioni dell’Italia settentrionale seguendo la legenda.

Emilia-Romagna

azzurro

Friuli-Venezia Giulia

rosso

Liguria

verde

Lombardia

viola

Piemonte

nero

Veneto

blu

Valle d’Aosta

giallo

Trentino-Alto Adige

grigio

134

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA SETTENTRIONALE 1 1. C OMPLETA LA MAPPA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE CON LE INFORMAZIONI RICHIESTE, PRESENTI NELLE CASELLE IN BASSO.

ITALIA settentrionale Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Ligure e Adriatico

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige

Principali città: .......................................... .......................................... ..........................................

Bologna, Trieste, Genova, Milano, Torino, Trento, Aosta, Venezia

2. S ULLA CARTINA COLORA LE REGIONI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE SEGUENDO LA LEGENDA.

Liguria

verde

Lombardia

viola

Valle d’Aosta

giallo

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

135


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia settentrionale 2 1. C olora solo le caselle con le informazioni corrette; sottolinea le informazioni inesatte nelle altre e riscrivile correttamente sul quaderno.

In Friuli-Venezia Giulia scorre e sfocia il fiume Po. In Liguria il fiume principale è il Magra e in Trentino-Alto Adige il Brenta. Il lago di Como segna in parte il confine tra Piemonte e Lombardia.

La catena delle Dolomiti si estende tra il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia. La Valle d’Aosta è collegata alla Francia e alla Svizzera dal traforo del Monte Bianco e dal valico del San Bernardo. L’Emilia-Romagna confina a ovest con la Lombardia e la Liguria.

2. Completa le frasi inserendo le parole nelle caselle in basso.

Le regioni settentrionali in cui il turismo balneare è particolarmente sviluppato sono ......................................................................., mentre quello montano è fiorente in .......................................................................................................................................................... ..................................................................................... sono le regioni in cui è sviluppato il settore secondario con le industrie ................................................................................. Agricoltura e allevamento sono praticati in.............................................................. con prodotti tipici come .................................................................................................................. Piemonte, Lombardia

Liguria, Emilia-Romagna Piemonte, Lombardia

Automobilistiche, meccaniche

Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino-Alto Adige

Uva, grano, mais, mucche

3. S cegli una delle due zone dell’Italia Settentrionale e scrivi sul quaderno un breve testo descrittivo.

136

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA SETTENTRIONALE 2 1. RISPONDI ALLE DOMANDE CON VERO O FALSO.

a. La Marmolada si trova in Lombardia.

V

F

b. Il monte Falterona si trova in Emilia-Romagna.

V

F

c. In Friuli-Venezia Giulia scorre e sfocia il fiume Po.

V

F

d. L’Emilia-Romagna confina a ovest con la Lombardia e la Liguria.

V

F

2. ABBINA LE REGIONI AI RISPETTIVI SETTORI ECONOMICI.

Piemonte, Lombardia, Veneto

Industrie

Liguria, Emilia-Romagna Agricoltura e allevamento Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino-Alto Adige

Turismo balneare

Piemonte, Emilia-Romagna Veneto

Turismo montano

3. I NDICA I NOMI DELLE DUE ZONE DELL’ITALIA SETTENTRIONALE RAPPRESENTATE DALLE IMMAGINI SCEGLIENDO FRA LE ALTERNATIVE NELLE CASELLE IN BASSO.

A

..........

B

Alpi

..........

Venezia

.......... Pianura Padana

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

137


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia centrale 1 1. C ompleta la mappa dell’Italia centrale con le informazioni richieste presenti nelle caselle in basso.

ITALIA centrale

Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Adriatico, Tirreno

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Firenze, Perugia, Ancona, L’Aquila, Campobasso, Roma

Principali città: .......................................... .......................................... ..........................................

Lazio, Marche, Toscana, Umbria

2. Osserva le foto, poi collegale alle regioni corrispondenti.

Il Pantheon a ........................................

Piazza dei Miracoli a ........................................

I mosaici di ........................................

Il massiccio del ........................................

La chiesa di San Francesco ad .............................

138

Le campane di ........................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA CENTRALE 1 1. C OMPLETA LA MAPPA DELL’ITALIA CENTRALE CON LE INFORMAZIONI RICHIESTE PRESENTI NELLE CASELLE IN BASSO.

ITALIA centrale

Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Adriatico, Tirreno

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Firenze, Perugia, Ancona, L’Aquila, Campobasso, Roma

Principali città: .......................................... .......................................... ..........................................

Lazio, Marche, Toscana, Umbria

2. INSERISCI I NOMI DELLE REGIONI NELLA CARTINA.

..........................................

..........................................

..........................................

.......................................... ..........................................

..........................................

Toscana

Abruzzo

Marche

Umbria

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

Lazio

Molise

139


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia centrale 2 1. Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

a. Le Marche hanno un clima uniforme.

V

F

b. La Toscana è la regione più estesa tra quelle dell’Italia centrale.

V

F

c. Il lago Trasimeno, il più vasto dell’Italia centrale, si trova in Abruzzo.

V

F

d. Le coste del Lazio e dell’Abruzzo sono bagnate dal mar Tirreno.

V

F

2. A quali regioni o città dell’Italia centrale assoceresti i seguenti prodotti o attività lavorative?

Vino Chianti .............................

Mozzarelle di bufala .............................

Turismo religioso .............................

Cantieri navali .............................

Elettrodomestici .............................

Campane .............................

Olio d’oliva .............................

Zafferano .............................

3. A nagrammando le seguenti parole potrai risalire agli abitanti delle sei regioni dell’Italia centrale. Scrivili a fianco, insieme al nome della regione stessa.

L

I

M O

S

I

S

A N C

I

T O

.................................................................................

A

L

I

Z

I

.................................................................................

B

R U M

I

I

G R A N C H

S

B U Z

140

L

Z

N A

.................................................................................

A

.................................................................................

E

I

R A

M A I

I

................................................................................. .................................................................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA CENTRALE 2 1. INDICA CON UNA X SE LE AFFERMAZIONI SONO VERE (V) O FALSE (F).

a. Le Marche hanno un clima uniforme.

V

F

b. La Toscana è la regione più estesa tra quelle dell’Italia centrale.

V

F

c. Il lago Trasimeno, il più vasto dell’Italia centrale, si trova in Abruzzo.

V

F

2. A QUALI REGIONI O CITTÀ DELL’ITALIA CENTRALE ASSOCERESTI I SEGUENTI PRODOTTI O ATTIVITÀ LAVORATIVE?

Vino Chianti .............................

Mozzarelle di bufala .............................

Turismo religioso .............................

Elettrodomestici .............................

Campane .............................

Zafferano .............................

3. A NAGRAMMANDO LE SEGUENTI PAROLE POTRAI RISALIRE AGLI ABITANTI DELLE SEI REGIONI DELL’ITALIA CENTRALE. SCRIVILI A FIANCO, INSIEME AL NOME DELLA REGIONE STESSA.

L

I

M O

S

I

S

A N C

I

T O

.................................................................................

A

L

I

Z

I

.................................................................................

B

R U M

I

I

G R A N C H

S

B U Z

L

Z

N A

.................................................................................

A

.................................................................................

E

I

R A

M A I

I

................................................................................. .................................................................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

141


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia meridionale 1 1. C ompleta la mappa dell’Italia meridionale con le informazioni richieste presenti nelle caselle in basso.

ITALIA meridionale

Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Adriatico, Tirreno, Ionio, mar di Sicilia, Mar di Sardegna

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna

Principali cittĂ : .......................................... .......................................... ..........................................

Napoli, Potenza, Bari, Catanzaro, Palermo, Cagliari

2. Osserva le foto, poi collegale alle regioni corrispondenti.

La costiera ........................................

I Sassi di ........................................

La valle dei Templi ad ........................................

Il traghetto di Villa ........................................

I nuraghe della .............................

142

La basilica di San Nicola a ..................................

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA MERIDIONALE 1 1. C OMPLETA LA MAPPA DELL’ITALIA CENTRALE CON LE INFORMAZIONI RICHIESTE PRESENTI NELLE CASELLE IN BASSO.

ITALIA meridionale

Regioni che ne fanno parte: ....................................................... ....................................................... .......................................................

Adriatico, Tirreno, Ionio, mar di Sicilia, Mar di Sardegna

Mari che la bagnano: .......................................... .......................................... ..........................................

Principali città: .......................................... .......................................... ..........................................

Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna

Napoli, Potenza, Bari, Catanzaro, Palermo, Cagliari

2. INSERISCI I NOMI DELLE REGIONI NELLA CARTINA.

..........................................

.......................................... ..........................................

..........................................

..........................................

Sicilia

Calabria

..........................................

Basilicata

Puglia

Sardegna

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

Campania

143


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’Italia meridionale 2 1. Scrivi la risposta corretta per ogni definizione.

• La regione meno estesa dell’Italia meridionale: ........................................................... • Il capoluogo di regione della Sardegna: ........................................................................... • La provincia più vicina all’Etna: ....................................................................................... • La regione più orientale dell’Italia: .................................................................................. • I fiumi principali della Campania: .................................................................................... 2. N ell’Italia meridionale ci sono 7 delle 14 città metropolitane italiane. In base ai dati riportati nella tabella, calcola la densità della popolazione di ogni singola città e stila una graduatoria partendo da quella più densamente popolata. Poi rispondi alle domande.

Città metropolitana

Popolazione

Superficie

Dens. di popolaz.

Bari

1 263 820 ab.

3 863 km2

.....................................

Cagliari

431 657 ab.

1 249 km2

.....................................

Catania

1 115 535 ab.

3 574 km2

.....................................

Messina

640 675 ab.

3 266 km2

.....................................

Napoli

3 113 898 ab.

1 179 km2

.....................................

Palermo

1 271 406 ab.

5 009 km2

.....................................

Reggio di Calabria

555 836 ab.

3 210 km2

.....................................

3. L eggi i nomi delle località presenti in ogni regione. Alcune di esse sono fuori posto. Hai 10 minuti di tempo per eliminare le intruse. Bari Vieste Pompei

PUGLIA Foggia Barletta Caserta

Pozzuoli Matera Capua Messina Amalfi Salerno

CAMPANIA

144

BASILICATA Maratea Metaponto Matera Lecce

Cagliari

SARDEGNA Catania Vibo Valentia Bagnara Calabra

Siracusa Trapani

Mazara del Vallo Tropea SICILIA Gela

Olbia Oristano Locri Carbonia

Cosenza

Crotone

Enna

Alghero Nuoro

CALABRIA

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.


Verifiche personalizzate - GEOGRAFIA 5

L’ITALIA MERIDIONALE 2 1. SCRIVI LA RISPOSTA CORRETTA PER OGNI DEFINIZIONE.

• La regione meno estesa dell’Italia meridionale: ........................................................... • Il capoluogo di regione della Sardegna: ........................................................................... • La provincia più vicina all’Etna: ....................................................................................... • La regione più orientale dell’Italia: .................................................................................. 2. N ELL’ITALIA MERIDIONALE CI SONO 7 DELLE 14 CITTÀ METROPOLITANE ITALIANE. IN BASE AI DATI RIPORTATI NELLA TABELLA, ORDINA I NOMI DELLE CITTÀ PARTENDO DA QUELLA CON IL MAGGIOR NUMERO DI ABITANTI A QUELLA CON IL MINOR NUMERO.

Città metropolitana

Popolazione

Bari

1 263 820 ab.

Cagliari Catania

431 657 ab. 1 115 535 ab.

Messina

640 675 ab.

Napoli

3 113 898 ab.

Palermo

1 271 406 ab.

Reggio di Calabria

555 836 ab.

3. L EGGI I NOMI DELLE LOCALITÀ PRESENTI IN OGNI REGIONE E INDIVIDUA IL CAPOLUOGO POI SOTTOLINEALO. Bari

PUGLIA

BASILICATA Maratea Metaponto

Vieste Foggia Barletta

SARDEGNA Olbia Vibo Valentia

Matera

Bagnara Calabra

Pozzuoli Capua

Trapani Amalfi Salerno

CAMPANIA

Siracusa

Cosenza

Mazara del Vallo

SICILIA

Gela

Oristano Carbonia Alghero Nuoro

CALABRIA

Competenze Comunicazione nella madrelingua; consapevolezza ed espressione culturale.

145


Indice schede operative

Indice schede operative Storia Classe 4a

Classe 5a

La linea del tempo ............................................... 148

I Micenei ..................................................................... 158

Gli Egizi ........................................................................ 149

La fine della civiltà micenea ........................... 159

Gli Egizi e la matematica .................................. 150

I Greci ........................................................................... 160

Gli Egizi e la musica ............................................. 151

Poleis e forme di governo ............................... 161

Civiltà dell’Indo ...................................................... 152

Due città a confronto ......................................... 162

Il mare dei Fenici ................................................... 153

I Macedoni ................................................................ 163

Per saperne di più sui Fenici .......................... 154

Alessandro Magno .............................................. 164

I signori del mare .................................................. 155

L’Italia agli albori .................................................... 165

Il popolo dei palazzi ............................................ 156

Gli Etruschi ................................................................ 166

L’isola dalle “cento città” .................................... 157

L’arte etrusca ........................................................... 167 L’arco etrusco ......................................................... 168 L’Italia romana ......................................................... 169 I sette re di Roma .................................................. 170 Le cause delle lotte sociali .............................. 171 Le conseguenze delle guerre ....................... 172 Ottaviano Augusto .............................................. 173 Diventare imperatore ........................................ 174 Il Cristianesimo ....................................................... 175 La crisi dell’Impero ............................................... 176

146


Indice schede operative

Geografia Classe 4a

Classe 5a

La scala numerica e la scala grafica ........... 177

Il pianeta Terra ........................................................ 201

Il reticolo geografico .......................................... 178

L’ONU ........................................................................... 202

I meridiani e i paralleli ........................................ 179

L’OMS ........................................................................... 203

Il clima ......................................................................... 180

L’UNICEF ..................................................................... 204

I fattori del clima ................................................... 181

La FAO ......................................................................... 205

Il tempo atmosferico .......................................... 182

L’UNESCO ................................................................... 206

Il clima della tua città ......................................... 183

Demografia e popolazione ............................ 207

Le zone climatiche della Terra ...................... 184

Lessico “STATISTICO” ............................................ 208

L’effetto serra ........................................................... 185

Le lingue parlate in Italia .................................. 209

Le regioni climatiche in Italia ........................ 186

Le religioni in Italia ............................................... 210

Termini legati alle Alpi ....................................... 187

Popolazione attiva e non ................................. 211

Lessico degli Appennini ................................... 188

Confini e capoluoghi ......................................... 212

Insediamenti umani e attività… ................. 189

Regioni quiz ............................................................. 213

La collina ................................................................... 190

Le regioni settentrionali ................................... 214

Le colline italiane .................................................. 191

Le regioni centrali ................................................ 216

Le pianure italiane ............................................... 192

Le regioni meridionali e insulari .................. 218

I fiumi e i laghi Italiani ........................................ 193 Il grande fiume ...................................................... 194 Il lago ........................................................................... 195 Mari e golfi ................................................................ 196 Città e popolazione ............................................. 197 Le attività in italia .................................................. 198 Il lavoro oggi e nel passato ............................. 199 Il lavoro degli Italiani .......................................... 200

147


Schede operative - STORIA 4

La linea del tempo Dopo aver ricavato informazioni dalle fonti, lo storico deve ordinarle sulla linea del tempo. Alcuni eventi sono accaduti in date precise, di altri si può stabilire una data approssimativa; alcuni periodi sono brevi, altri lunghissimi. Lo storico usa diverse misure di tempo. • Gli anni durano 365 giorni • I secoli durano 100 anni

• I millenni durano mille anni • Le ere durano milioni di anni

1. Indica sulla linea del tempo le seguenti date.

• 150 d.C. • 500 d.C. • 800 a.C. • 1 100 d.C. • 400 a.C. • 1 400 d.C. • 0 Legenda:

1 secolo nascita di Cristo

a.C.

d.C.

200 a.C.

2. Indica le seguenti date colorando in modo diverso la linea del tempo.

• il 14° secolo a.C. • il 5° secolo d.C. • il 1° millennio a.C. • il 2° millennio d.C. Legenda:

1 secolo a.C.

0

d.C.

3. Fai un po’ di calcoli.

• La casa di mia nonna ha quasi un secolo e mezzo: significa che ha circa ....................................... anni. • La mia città ha due millenni di storia: significa che è sorta circa ....................................... anni fa. • Le mura del mio paese hanno 6 secoli: significa che sono state costruite ....................................... anni fa, nel ....................................... .

148

Obiettivo Leggere la linea del tempo.


Schede operative - STORIA 4

Gli Egizi 1. Completa lo schema con le parole indicate:

• tombe • agricoltura • Faraone • Nilo • geroglifici • molti dèi • piramidi • Anubi • Iside • Osiride

La civiltà egizia si sviluppò sulle rive del fiume .................................

Gli Egizi erano politeisti, cioè adoravano ............................................, tra cui .............., .............. e ...............

Gli Egizi erano abili architetti. I loro monumenti più importanti erano le .............................................................................., ovvero le ............................................ dei faraoni.

L’attività principale degli Egizi era l’ ................................................

La società era organizzata in un regno sotto la guida del ..........................................., considerato un dio in terra.

I segni della scrittura egizia si chiamano .....................................................

2. Ora prova a completare la sintesi della civiltà egizia.

Verso il .............................. a.C. si sviluppò la civiltà egizia lungo la valle del fiume ............................., in Africa settentrionale. La principale attività economica era l’ ........................................................ da cui gli Egizi ricavavano ........................................................ e anche ........................................................ . La società egizia era distinta in classi sociali chiuse: a capo c’era il .............................., venerato come un ..............................; altri personaggi importanti erano gli ................................. Gli Egizi furono grandi architetti e costruirono le .................................... Usavano una speciale scrittura: i .......................................................................................... Obiettivo Conoscere la civiltà egizia.

149


Schede operative - STORIA 4

Gli Egizi e la matematica 1. Osserva il disegno che raffigura il sistema di numerazione degli antichi Egizi, poi scrivi le cifre sottostanti. VALORE 1 10 100 1 000 10 000 100 000

1 milione

GEROGLIFICO DESCRIZIONE trattino giogo rotolo fiore dito rana singolo per bestiame di fune di loto

uomo con entrambe le mani alzate

I multipli di questi valori venivano espressi ripetendo il simbolo tante volte quante era necessario. Ecco la rappresentazione del numero 4623. I geroglifici egizi possono essere scritti in entrambe le direzioni (orizzontalmente e anche verticalmente).

• 8 587

• 14 861

• 526 431

• 1 184 648

Per indicare i segni più e meno, si usavano i geroglifici: e Se i piedi erano orientati nella direzione di scrittura, significavano addizione, altrimenti sottrazione.

150

Obiettivo Conoscere il sistema di numerazione egizio.


Schede operative - STORIA 4

Gli Egizi e la musica 1. Gli Egizi apprezzavano molto la musica. Osserva le immagini e scopri quali strumenti usavano per allietare i loro momenti. SISTRI

FLAUTI

I sistri sono sonagli muniti di dischi di metallo infilati su una o più bacchette. Il suono viene prodotto attraverso lo scuoti­ mento dello strumento. Con il sistro vie­ ne spesso raffigurata Hathor, dea della musica, della danza e del­l’amore. Il suono del sistro a­ve­va il potere di scacciare il male e le forze negative.

Strumenti a fiato di grande va­rietà nelle forme, nelle di­men­ sioni e nel materiale. E­ra­no con­ sacrati al culto di Amon.

TAMBURI

LIUTI

Ci sono pervenuti tamburi di varia foggia. Alcuni hanno forma cilindrica con due membrane tese con una rete di corda men­ tre al­ tri hanno la forma di un barile. Questi tamburi si suona­ vano ap­ pesi al collo con una cinghia.

Strumenti a pizzico dota­ ti di una cas­ sa di risonanza sulla quale sono tese le corde. Nell’iconografia egizia troviamo liuti di varie forme; addirittura in alcuni di essi riconosciamo la tipica forma a “otto” della chi­ tarra.

TAMBURELLI

LIRE

Il tamburello poteva essere di due tipi: a cornice rettangola­ re con i la­ti concavi, oppure di forma ricurva, quasi rotonda, come quelli attuali.

Strumenti con corde tese di fron­ te alla cassa, per poi scorrere, passando su un ponticello, fino alla traversa. Nel­ l’antico Egitto erano molto po­polari.

TROMBE

ARPE

Due trombe, usate dai mi­litari, sono state rinvenute nell’antica­ mera del­la tomba di Tutan­kha­ mon.

Fra i principali strumenti presenti in Egitto, e­rano spesso finemen­ te decorate.

Obiettivo Conoscere il valore della musica e gli strumenti usati nell’antico Egitto.

151


Schede operative - STORIA 4

Civiltà dell’Indo 1. Osserva le cartina e completa il testo con le parole elencate.

2 500 • fertile • città • cibo • esondazioni • Indo • raccolti • 4 000 Attorno al ..................................... a.C. gruppi di uomini si stabilirono nella valle del fiume ...................................................... Grazie alle ........................................... del fiume, la terra era molto ................................................. e i ..................................... abbondanti. Grazie alla disponibilità di ......................................, la popolazione crebbe e nel ................ a.C. i villaggi erano ormai vere e proprie ................................................................................... 2. Immagina di essere un mercante indiano che deve caricare la propria merce per venderla nei mercati. Carica il tuo carro colorando solo i prodotti della tua terra d’origine. Pani di orzo

Abiti di seta

Vesti tessute in cotone

Vasi e suppellettili in ceramica Oggetti in avorio

Armi di ferro

Gioielli in oro e lapislazzuli

Vasi di vetro

Aghi in osso

3. Segna con una X l’affermazione corretta.

• Gli Arii erano: guerrieri nomadi agricoltori e allevatori

• Le caste erano: chiuse e separate aperte

• Quando gli Arii invasero l’India: lasciarono alle popolazioni le loro usanze imposero i propri usi ed i propri costumi

• L’ultima casta era: quella dei paria quella dei brahmani

• Gli Arii divisero gli indiani: in tribù in caste

• La religione importata dagli Arii fu: l’induismo il buddismo

152

Obiettivo Conoscere la civiltà dell’Indo.


Schede operative - STORIA 4

Il mare dei Fenici Come puoi vedere sulla cartina, i Fenici con le loro colonie erano i padroni del mar Mediterraneo. 2 000 a.C.

1 200 a.C.

Stanziamenti tra le montagne del Libano

Supremazia nel Mediterraneo

814 a.C.

600 a.C.

Fondazione di Cartagine

Declino (conquista Persiana)

Da queste conchiglie chiamate “murex” si ricavava la porpora.

a

ii fu:

1. Osserva la cartina e rispondi.

• Perché i Fenici fondarono delle colonie marittime? ................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... • Quale fu la più importante? ..................................................................................................................................... • E quella più lontana dalla madrepatria? ........................................................................................................... 2. Metti in relazione le caratteristiche del territorio con le attività praticate dai Fenici.

Territorio montuoso e poco fertile

Costruzione di navi

Ricchezza di legname

Bassa produzione agricola

Vicinanza al mare

Commerci marittimi

Obiettivo Conoscere la storia fenicia.

153


Schede operative - STORIA 4

Per saperne di più sui Fenici 1. Leggi i testi ed osserva la cartina, poi rispondi. A Intorno all’anno 600 a.C. il faraone Neco ordinò ad alcuni marinai fenici di circumnavigare la Libia (l’Africa di oggi). Partirono dal Mar Rosso e, dopo un viaggio di tre anni, doppiarono le Colonne d’Ercole ed entrarono nel Mar Mediterraneo.

Mar Me

diterran

eo Ma

Egitto

rR os so

B I marinai fenici individuarono una cor­ rente marina che riuscirono a sfruttare grazie ad una vela immersa sott’ac­ qua. Potevano così navigare anche in assenza di venti favorevoli.

C I Fenici veleggiavano in alto mare e navigavano anche di notte: di giorno essi osservavano l’altezza del sole e la notte regolavano la rotta seguendo la costellazione dell’Orsa Maggiore.

D Il nome “scimpanzé” deriva dal fenicio. I marinai della flotta di Neco incontra­ rono infatti durante un’esplorazione nell’entroterra, alcuni strani animali, simili a uomini, ma molto più piccoli e pelosi, chiamandoli appunto “scim­ panzé”.

154

• I brani e la cartina parlano di una famosa spedi­ zione dei marinai fenici. Quale? ........................................ ................................................................................................................ • Chi la ordinò? ............................................................................... • Da dove partirono? .................................................................. •D ove arrivarono? ....................................................................... •Q uanto durò il viaggio? ........................................................ • Quale animale strano incontrarono? ........................ ................................................................................................................

Obiettivo Conoscere le capacità di navigazione dei Fenici.


Schede operative - STORIA 4

I signori del mare 1. Completa le frasi con la loro conclusione.

• I Fenici erano i signori del mare perché…

…luoghi di villeggiatura. …nelle gare con le navi erano imbattibili. …ricco di miniere d’oro e di pietre preziose.

• Essi abitavano un territorio montuoso…

…ricco di legname ma povero di altre risorse. …volevano ampliare i loro confini. …non potevano espandersi verso l’interno.

• Furono il primo popolo a fondare colonie perché…

…insediamenti di Fenici con magazzini che curavano i commerci e poi divennero città importanti e indipendenti. …erano abilissimi navigatori e percorsero tutto il Mediterraneo.

• Le colonie erano…

2. Completa la linea del tempo dei Fenici.

1 200 a.C.

1 000 a.C.

814 a.C.

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

..........................

Obiettivo Conoscere la storia fenicia.

750 a.C.

332 a.C.

155


Schede operative - STORIA 4

Il popolo dei palazzi 1. Completa inserendo i termini.

• minoica • commerciale • isola • mar Mediterraneo • raffinata • labirinto • Cnosso • Minotauro Creta è un’........................................... che si trova nel ................................................................................................. Su di essa sorse una civiltà ricca e ..................................................................., che si distinse come potenza ........................................................ . La civiltà ................................................... era caratterizzata da magnifici palazzi, il più famo­ so dei quali si trovava a .............................................., la capitale, e aveva la pianta simile a un ..........................................., attorno al quale si svilupparono delle famose leggende, come quella del .................................................................. .

2. Osserva la cartina, poi completa.

• I Cretesi comperavano: .............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................... • I Cretesi vendevano: .................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... • I Cretesi commerciavano con: .............................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................

156

Obiettivo Conoscere l’isola di Creta e le caratteristiche del suo sviluppo.


Schede operative - STORIA 4

L’isola dalle “cento città” 1. Leggi il brano, poi rispondi.

I poeti dell’antichità avevano celebrato Creta come l’isola dalle “cento città”. Quando lo studioso inglese Arthur Evans vi sbarcò verso la fine del 1800, non si aspettava però di trovare nei suoi scavi tante meravigliose testimonianze sulla vita di quell’antico popolo. Nei pressi di Cnosso vennero alla luce i ruderi di un grandioso palazzo. Qui saloni e came­ re da letto, uniti da corridoi; là impianti igienici muniti di tubature d’acqua in terracotta; e poi logge e terrazze nei piani superiori; giardini e porticati in quelli inferiori. “Il particolare più stupefacente”, riferì Evans, “è però costituito dalle facciate con i loro attici a due o tre piani e le loro finestre a quattro, o anche sei riquadri, comprendenti anche delle specie di vetri”. Altrettanto sorprendente è l’uso che i Cretesi fecero degli scaloni interni, anticipando le scale d’ono­ re dei palazzi principeschi dell’età moderna. Ecco ancora, nel palazzo di Cnosso, i magazzini, colmi di giare, orci e di altri recipienti, dove si ammas­ savano grano, olio, vino, cioè i tri­ buti alimentari dei sudditi, mentre nei ripostigli di alabastro incassati nel pavimento e chiusi da lastro­ ni di pietra si conservavano stoffe, avori, bronzi e gioielli, che costituivano il tesoro del re. Ma a quale re era appartenuto questo stupendo palazzo? Dalla disposizione complicata degli ambienti, collocati intorno ad un vastissimo cortile centrale, Evans suppose che si trattasse della reggia del leggendario re di Creta, Minosse, il famoso labirinto. La civiltà, quindi, dell’antico popolo cretese fu chiamata anche minoica. Altri palazzi affiorarono anche in altri punti dell’isola, dove una volta sorgevano città famo­ se, come Festo e Haghia Triada. Da: La storia e i suoi problemi

• Qual è il nome della città più importante dell’isola di Creta? ............................................................................. • Come si chiamava il suo leggendario re? ...................................................................................................................... • Quali ambienti comprendeva? ........................................................................................................................................... • S ai che era rinchiuso nel labirinto secondo la leggenda? ................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................. •Q uali altre città famose ci sono a Creta oltre a Cnosso? ..................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................. Obiettivo Conoscere la civiltà Minoica.

157


Schede operative - STORIA 5

I Micenei

1. Completa inserendo i termini.

• mar Mediterraneo • mura • colonie • metalli • 1 600 • Cretesi • ceramica • 1 200 • Achei • Peloponneso • commerciare • artigiani • Micene La civiltà micenea si sviluppò a partire dal .................... a.C., terminò intorno al .................... a.C. e prende il nome dalla città di ........................................ . I Micenei, chiamati anche .................................................. erano un popolo di origine indoeuropea che si stabilì nel .................................................. . Essi fondarono importanti città come Tirinto, Pilo, Argo, tutte circondate da possenti .................................................. . Dai popoli conquistati, soprattutto i ................................. , i Micenei impararono a ........................................ e a lavorare la ........................................ . Erano degli abili ................................................ , soprattutto nella lavorazione dei ................................................ . Fondarono così di­ verse .................................................. e commerciarono in tutto il ............................................... .

2. Completa le frasi con la loro conclusione.

• L’Egeo favorì…

…in confronto ai Cretesi.

• Creta fu al centro…

…anche Micenei, dalla loro capitale Micene.

• Gli Achei erano “barbari”…

…il contatto tra vari popoli.

• Gli Achei furono chiamati…

…dei traffici nel Mediterraneo e nell’Egeo.

• I Micenei erano bellicosi…

…e sottomisero varie popolazioni.

158

Obiettivo Conoscere la storia della civiltà micenea.


Schede operative - STORIA 5

La fine della civiltà micenea 1. Completa con le parole mancanti.

• poleis • ferro • decadde • Troia • commercianti e artigiani • invasero • Dori I Micenei o Achei dimostrarono di essere abili combattenti, abili ....................................................... e di saper riunire le loro forze quando un pericolo o un interesse economico comune incombeva su tutti. Molto probabilmente il mito di Teseo cela il fatto che gli Achei, uniti, ............................................ Creta e la sua civiltà, riportando in Grecia un grande patrimonio di conoscenze, per quanto riguarda l’uso dei metalli e della ceramica. Essi distrussero anche un’altra potente città dell’Asia Minore, ....................................................................... . La civiltà micenea terminò intorno al 1 200 a.C. in seguito all’invasione dei ....................................................... . Questo popolo riuscì a sconfiggere facilmente gli Achei perché aveva armi in .................................................. anziché in bronzo. La guerra indebolì le città greche e per lunghi anni la potenza della Grecia ......................................................... , ma verso il 700 a.C. essa tornò a rifiorire con le ........................................................ . 2. Sulla fine degli Achei ci sono diverse ipotesi. Segna quelle possibili.

3. Descrivi la nave raffigurata.

Misteriosi popoli del mare hanno distrutto le città achee. Un’astronave venuta dallo spazio ha distrutto le città achee. Le continue lotte tra i re achei hanno reso vulnerabili le loro città all’invasione dei Dori. La città di Troia si prese la rivincita contro gli Achei e li sconfisse.

......................................................................... ......................................................................... .........................................................................

Obiettivo Conoscere la fine della civiltà micenea.

159


Schede operative - STORIA 5

I Greci 1. Analizza i grafici e la linea del tempo, poi scrivi un testo informativo sui Greci.

molte montagne e strette vallate

difficoltà di comunicazione

città-stato con leggi proprie

coste alte e frastagliate

facilità di comunicazione

colonie

territorio

forme di governo

alle origini

poi

monarchia

aristocrazia

infine

democrazia oligarchia

raffinati artisti politeisti

donne escluse dalla politica

caratteristiche

amanti degli sport a.C.

amanti del teatro

filosofi

poeti 800 a.C. 776 a.C.

2000 a.C.

490-480 a.C. 338 a.C.

Primi insediamenti dei Greci antichi: gli Achei

146 a.C.

0

d.C.

Conquista romana Battaglia di Cheronea Guerre persiane Primi giochi a Olimpia Prime città-stato e prime colonie in Occidente

2. Vero o falso? Indica con una X. I Greci:

160

• credevano in un solo Dio;

V

F

• parlavano tutti la stessa lingua;

V

F

• formarono un unico Stato;

V

F

• fondarono molte colonie;

V

F

• amavano lo sport;

V

F

• vivevano in grandi pianure;

V

F

• furono conquistati dai Romani.

V

F

Obiettivo Conoscere l’evoluzione della civiltà greca.


Schede operative - STORIA 5

Poleis e forme di governo 1. Rispondi alle domande, indicando con una X la risposta esatta.

• Che cosa erano le poleis?

Città che sorgono lungo le rive dei fiumi. Colonie dell’Asia Minore. Villaggi della Palestina. Città-stato greche.

• Da che cosa erano costituite le poleis? Da una città racchiusa dalle mura. Da una città racchiusa dalle mura, dai villaggi e dai campi circostanti. Dal tempio e dagli edifici pubblici. 2. Collega le diverse forme di governo alla loro definizione.

Governo di un re che detiene tutto il potere per diritto dinastico o per volontà del popolo (“governo di uno”).

Oligarchia

Governo di un gruppo ristretto di persone (“governo di pochi”).

Repubblica

I governanti della “cosa pubblica” (lo Stato) sono eletti dai cittadini.

Democrazia

Governo di una sola persona che si è impadronita del potere e lo esercita a suo vantaggio. Governo fondato sul potere dei nobili. Governo fondato sul potere del popolo (demos = popolo).

Obiettivo Conoscere le forme della politica in Grecia.

Monarchia

Aristocrazia

Tirannide

161


Schede operative - STORIA 5

Due città a confronto 1. Completa lo schema con le caratteristiche di Atene e Sparta.

Atene

Sparta

Sorgeva nella regione dell’........................................... ,a 6 chilometri dal mare.

Sorgeva nella regione del ..................................................., in una zona montuosa.

Aveva un governo democratico, cioè scelto da .................................................... ....................................................

Aveva un governo oligarchico, cioè composto da .................................................... ....................................................

Gli Ateniesi amavano:

Gli Spartani amavano:

la cultura, cioè ..... .................................... ..................................... ....................................

lo sport, cioè ........ .................................... ..................................... ....................................

esercizi atletici e militari

Praticavano ........... .................................... ..................................... ....................................

2. Leggi i seguenti testi e indica con una X quale delle due scuole preferiresti frequentare.

LA SCUOLA A SPARTA

LA SCUOLA AD ATENE

A sette anni i fanciulli venivano presi dallo Stato e raggruppati in compagnie, nutriti ed educati insieme... Imparavano solo il minimo necessario, venivano abituati a camminare scalzi, a obbedire pronta­ mente, a resistere alle fatiche.

I genitori mandavano il fanciullo da un maestro, dove imparava la buona educazione, a leggere e a suonare la cetra. Lo mandavano anche da un maestro di ginnasti­ ca, così la mente educata si sarebbe accoppiata con un corpo vigoroso.

Plutarco, storico greco

Plutarco, storico greco

3. Rispondi alle domande. • I n quale occasione Sparta, Atene e le altre poleis greche si unirono per fronteggiare un

comune nemico? ................................................................................................................................................................ • Terminato il lungo periodo di guerra contro il nemico esterno con la vittoria dei Greci,

come furono i rapporti fra Sparta e Atene? ........................................................................................................ • Quale altra polis entrò in conflitto con Sparta? ..............................................................................................

162

Obiettivo Conoscere le caratteristiche le caratteristiche delle poleis greche.


Schede operative - STORIA 5

I Macedoni I Macedoni abitavano la Macedonia, una regione nel nord della Grecia. La loro origine è discussa, anche se in passato erano considerati Greci, tanto da poter partecipare alle Olimpiadi. La famiglia reale macedone proclamava di essere di discendenza greca. Lo storico greco Erodoto attribuisce l’origine dei Macedoni a una tribù greca, rimasta isolata nel corso dell’invasione dorica. Con il re Filippo II (359-336 a.C.) cominciarono la loro espansione, soprattutto verso la Grecia.

Mar Nero Macedonia

Tebe Sparta

Mar Egeo

Impero Persiano

Atene

Acquisizioni territoriali di Filippo II.

Completa.

• assassinato • Persiano • Alessandro • falange • Persia • Cheronea • Lega di Corinto • Grecia • esercito

Appena salito al potere, Filippo II avviò una riorganizzazione dell’ ................................................ A lui è dovuta infatti l’invenzione della famosa ......................................... macedone. Partecipò successivamente a una guerra scoppiata nel 356 a.C. tra le città greche, che si concluse nel 346 a.C. grazie al suo intervento. In seguito a ciò la Macedonia acquisì sempre più una posizione di forza in .................................................... . Nel 343 a.C. concluse un trattato di alleanza con l’Impero ....................................................... , il quale rinunciava a interferire nell’area greca. Atene e Tebe si ribellarono all’egemonia macedone, ma Filippo II le sconfisse nella battaglia di .................................................... , nel 338 a.C. Filippo si fece quindi promotore della costituzione della ............................................................ che riuniva tutte le poleis greche. Filippo venne nominato comandante supremo dell’esercito della Lega. Filippo II puntava ora a Oriente, verso l’Impero Persiano. Ma durante il banchetto per le nozze della figlia venne .................................................................... da un ufficiale della propria guardia, non si sa bene per ordine di chi. Il figlio .................................................. gli successe sul trono e realizzò l’invasione e la conquista della ................................................ , che Filippo aveva solo pianificato. Obiettivo Conoscere l’origine e l’ascesa dei Macedoni.

163


Schede operative - STORIA 5

Alessandro Magno 1. Completa con i termini giusti.

• figlio • impero • Alessandria • Aristotele • Il Grande • biblioteca • cultura greca Alessandro era .................................................. del re Filippo II di Macedonia. Il padre chiamò i più grandi pedago­ ghi per educarlo, fra cui il celebre filo­ Nel corso del suo breve regno (336323 a.C.) egli riuscì a conquistare un

Mar Me diterran eo

* Granico Asia Minore * Isso

Alessandria

............................................................. vastissimo, che andava dalla Grecia all’attuale Iraq.

* Gaugamela Babilonia

“....................................................”. Salito al trono giovanissimo, riuscì a

India

Arabia

o oss rR Ma

Eg itt o

Persia

Go Pe lfo rsi co

* Pella

Per le sue gesta fu detto Magno, cioè

sconfiggere i Persiani e a occupare la

io sp Ca ar

sofo .................................................. .

M

Mar Nero

L’Impero di Alessandro Magno.

Oceano Indiano

* principali battaglie

Palestina, la Mesopotamia e l’Egitto dove fondò la città di ......................................................................., dal suo nome. Qui fece costruire una ............................................................... grandissima che conteneva tutto il sapere del tempo e ne fece la capitale del suo immenso impero cercando di diffondere ovunque la .................................................................. . Morì giovanissimo, probabilmente per febbri malariche. 2. Rispondi.

Alessandro è un nome molto diffuso anche oggi. Significa “protettore degli uomini”. • Che cosa cercò di diffondere Alessandro nel suo impero? ........................................................... • Che cosa fece costruire ad Alessandria d’Egitto? ........................................................... • In Italia esiste una città che si chiama Alessandria? Controlla sull’Atlante e rispondi. ......................................................................................................................................................................................................

164

Obiettivo Conoscere la figura di Alessandro Magno.


Schede operative - STORIA 5

L’Italia agli albori 1. Colora sulla linea del tempo il periodo in cui si svilupparono le civiltà italiche prima di Roma, poi rispondi con una X.

2 000 a.C.

1 500 a.C.

1 000 a.C.

500 a.C.

0

• Rispetto alle altre civiltà del Mediterraneo, le civiltà italiche si svilupparono: prima

dopo

contemporaneamente

2. Completa il testo inserendo le parole al posto giusto.

• Bologna • caccia • Preistoria • agricoltura • Meridionale • pesca • Vicino Oriente paludi • clima • metalli • Villanoviana • pianure • ceramica

M

AR

E

IO

NI

O

L’italia era abitata sin dalla ................................................... da genti che praticavano soprattutto la ............................................ e la .............................................. L’agricoltura fu portata nell’Italia ............................ ......................... verso il 6 000 a.C. da popolazioni che provenivano dal ..................................................... . Verso il 2 000 a.C. il territorio si presenta­ va ricco di foreste e di ......................................... ..........., ma anche di ................................................. ............................. . Era abitato da popolazioni che provenivano da territori anche molto M lontani, attirati dal ................................................ AR E M ED favorevole. IT ER RA Si diffusero le prime culture che NE O praticavano l’......................................................., la tessitura, la lavorazione della ........................ .................................. e dei .......................................... . MARE TIRRENO La più diffusa fu la civiltà ................................. ...................., così chiamata dal nome della località di Villanova, vicino a ........................... ............................................................. . 3. Nella carta dell’Italia colora con il verde il territorio in cui si diffuse la cultura nuragica; con il rosso i territori di diffusione della cultura villanoviana, di giallo quelli dei Liguri. Obiettivo Conoscere le popolazioni dell’Italia protostorica.

165


Schede operative - STORIA 5

Gli Etruschi 1. Riassumi con un titolo i seguenti paragrafi.

.............................................................................................................................................................................................. Ogni città etrusca era autonoma e governata da un re-sacerdote, chiamato lucumone. Il re era assistito da un consiglio di anziani, scelti fra i capi delle famiglie nobili, mentre l’assemblea del popolo veniva convocata periodicamente per approvare le decisioni del re.

.............................................................................................................................................................................................. L’origine degli Etruschi e l’epoca del loro insediamento in Italia sono ancora incerte: alcuni studiosi ritengono che provenissero dall’Asia Minore, perché i ritrovamenti archeologici risal­ gono tutti a una stessa epoca, come se prima di allora gli Etruschi non fossero stati presenti in Italia. Inoltre, la lingua etrusca ha molti punti di contatto con la lingua greca e con altri dialetti dell’Asia Minore, anche se non se ne conosce il significato. Molto probabilmente però gli Etruschi si evolvettero a partire dalla civiltà villanoviana.

.............................................................................................................................................................................................. Furono infatti abili navigatori, commercianti e pirati; ma si dedicarono anche all’agricoltura e alla pastorizia. Seppero inoltre sfruttare abilmente le risorse naturali della regione, in parti­ colare le miniere dell’Isola d’Elba e delle Colline Metallifere toscane. In seguito gli Etruschi fondarono nell’Italia centrale altre città, come Volterra, Veio, Chiusi, Arezzo, Tarquinia, Vulci, Populonia. Le città fondate da questo popolo erano piccole ma fiorenti già nel 700 a.C. Altre città etrusche furono Orvieto, Perugia, Fèlsina (Bologna). 2. Vero o falso? Indica con una X.

• Gli Etruschi non avevano una capitale. • Le città etrusche erano organizzate in modo simile alle poleis greche. • Il lucumone non era assistito da nessuno. • Gli Etruschi fondarono città in Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria. • Gli Etruschi avevano scambi commerciali con gli altri popoli italici. • Gli Etruschi mantenevano scambi commerciali con Greci e Cartaginesi. • Gli Etruschi sfruttarono il ferro dell’isola d’Elba e delle Colline Metallifere. • Gli Etruschi erano abili commercianti. • Le assemblee del popolo non avevano alcun potere politico. • Gli Etruschi disprezzavano la pirateria. 166

Obiettivo Conoscere la civiltà etrusca.

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F

V

F


Schede operative - STORIA 5

L’arte etrusca 1. Completa con i termini elencati sotto.

• necropoli • attivo • Cartagine • pirateria • dipinte • miniere • guerre • civiltà • donna • fenicie • proprietari terrieri • terreni agricoli • schiavi Nella società etrusca le classi più ricche erano costituite dai ................................................ . Essi sfruttavano le ........................................................ di rame e di ferro. La coltivazione dei ................................................... e il duro lavoro delle miniere veniva spesso eseguito da ................................................ , catturati nelle ................................................ e nelle spedizioni di ................................................ che gli Etruschi praticavano. Gli Etruschi ebbero intensi e pacifici rapporti commerciali con le città .................................... , fra cui ........................................................... . La potenza economica delle città etrusche è testimoniata soprattutto dalle vaste .................................................... situate nei pressi delle città. I grandi sarcofagi, le armature e le corazze, gli splendidi vasi, le anfore in argento, i gioielli d’oro e d’argento, modellini di templi e abitazioni che vi sono stati rinvenuti inducono a credere che la loro fosse una ................................................ assai ricca ed evoluta. Dalle scene ................................................ sulle pareti sui vasi si può ricostruire la vita quotidiana degli Etruschi. Esse rappresentano battaglie, viaggi per mare, commerci, giochi sportivi, banchetti simili a quelli dei Greci. Nelle tombe venivano riposti gli oggetti che il defunto amava e che avrebbe continuato a utilizzare dopo la morte. Anche la ................................................ , a quanto sembra, aveva nella società etrusca un ruolo molto ........................................ e probabilmente stava su un piano di parità con l’uomo. Sarcofago etrusco in terracotta.

2. Spiega i seguenti termini.

• necropoli: .............................................................................................................................................................................. • sarcofago: ............................................................................................................................................................................. • affresco: .................................................................................................................................................................................. • corredo: .................................................................................................................................................................................. • banchetto: ............................................................................................................................................................................ Obiettivo Riflettere su aspetti della civiltà etrusca.

167


Schede operative - STORIA 5

L’arco etrusco Le città etrusche erano molto evolute per i tempi. Possedevano una rete fognaria e le strade si intersecavano ad angolo retto, formando un reticolo ben definito. Esse sorgevano su colline per difendersi meglio ed erano protette da mura. Nelle mura si aprivano porte con la volta ad arco, elemento architettonico presente anche nelle tombe. Archi intatti si trovano tutt’ora a Volterra e Perugia. L’arco fu inventato probabilmente in Oriente ma fino all’utilizzo da parte degli Etruschi era sconosciuto in Italia. Per costruire un arco veniva realizzata una struttura in legno identica alle dimensioni interne dell’arco. Si cominciava poi a porre le pietre del basamento e giunti all’altezza desiderata si utilizzavano pietre, dette conci, tagliate in modo speciale. Al centro veniva posta una pietra più ampia e perfettamente di misura che sosteneva l’intero arco, spingendo sui conci a destra e a sinistra e impedendo quindi che essi crollassero. Tale pietra era chiamata, e si chiama tuttora, chiave di volta. 1. Rispondi.

• Quali applicazioni aveva l’arco?............................................................................................................................... • A che cosa serviva la “chiave di volta”?............................................................................................................... SÌ NO • Vi sono portoni ad arco o archi antichi nella tua città? 2. Formula delle opinioni sul significato delle seguenti espressioni.

• Lo zero è la “chiave di volta” di tutta la nostra numerazione. .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Questa operazione è la “chiave di volta” per la soluzione del problema. .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

168

Obiettivo Conoscere l’origine dell’arco etrusco.


Schede operative - STORIA 5

L’Italia romana I Romani compresero di non poter trattare allo stesso modo gli abitanti dei territori con­ quistati per diversità di religione, cultura, tradizioni e leggi. Si cercò di rispettare le città vinte nella misura possibile, facendo fra di esse delle distinzioni. MUNICIPI CON SUFFRAGIO: erano città abitate da cittadini che avevano la piena citta­ dinanza romana e quindi godevano di tutti i diritti civili e politici. Potevano votare a Roma durante le elezioni (suffragio). MUNICIPI SENZA SUFFRAGIO: erano città che mante­ nevano la loro autonomia; i cittadini godevano dei diritti civili di matrimonio, commercio ecc. però non poteva­ no votare. COLONIE: erano città fondate nei territori conquistati Roma da cittadini romani e quindi godevano dei diritti civili e di quelli politici. CITTÀ ALLEATE: gli abitanti erano detti socii. Queste città, anche se indipendenti, avevano stabilito dei trattati di alleanza con Roma dove si impegnavano a fornire armi e soldati all’esercito romano. 1. Vero o falso? Indica con una X.

• Tutti i popoli conquistati ricevevano la cittadinanza romana.

V

F

• Gli alleati ricevevano viveri e bevande per l’esercito.

V

F

• Godere dei diritti politici significa partecipare alle elezioni.

V

F

• I socii erano gli abitanti delle città alleate.

V

F

• I municipi con suffragio godevano di tutti i diritti dei Romani.

V

F

• Dalle città alleate Roma pretendeva aiuto militare.

V

F

2. Trova il significato dei termini, poi rispondi.

• Alleato: .................................................................................................................................................................................... • Socio: ....................................................................................................................................................................................... • Colonia: .................................................................................................................................................................................. • Autonomia: .......................................................................................................................................................................... • Dopo una conquista, dal popolo sconfitto si ottiene di più con la forza o con la collaborazione? Perché? ............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................... Obiettivo Conoscere la struttura organizzativa dell’Italia romana.

169


Schede operative - STORIA 5

I sette re di Roma Secondo la leggenda, i re di Roma furono sette, ma nella re­ altà furono più numerosi. Dopo Romolo, la tradizione indica Numa Pompilio, sabino. Egli unificò i villaggi dei colli roma­ ni, fece costruire un ponte sul Tevere e istituì nuove usanze religiose. Il terzo re, latino, fu Tullo Ostilio, che condusse la guerra vittoriosa contro Albalonga. Il quarto re fu il sabi­ no Anco Marzio, che fece costruire il primo porto a Ostia, alle foci del Tevere. Gli ultimi tre re furono etruschi. Tarquinio Prisco fece bonificare le pianure intorno al fiume Tevere e fece costruire la Cloaca Massima, un importante sistema di fognature che raccoglieva le acque di scolo dei colli. Fece, inoltre, costruire il Foro, la piazza dedicata al mercato e agli incontri politici. Servio Tullio fece costruire la cinta di mura ANCO MARZIO intorno ai sette colli, le mura serviane, e diede una nuova organizzazione sociale alla città, fondata sulla divisione tra patrizi e plebei. L’ultimo re fu Tarquinio, detto il Superbo, poiché governò talmente male che i Romani lo cacciarono con le armi. Era il 509 a.C.: patrizi e plebei, uniti, abolirono la Monarchia e fondarono la Repubblica. 1. Riordina con i numeri la successione dei re di Roma, poi collega ciascuno alle rispettive azioni di governo. Attento, ogni nome può avere più scelte!

Fondatore di Roma Popolamento della città Nuove usanze religiose Unificazione dei villaggi Guerra contro Albalonga Costruzione del porto di Ostia Bonifica delle pianure Costruzione del Foro e della Cloaca Massima Nuova organizzazione sociale: patrizi e plebei Costruzione della cinta muraria intorno ai sette colli Malgoverno e sua cacciata

NUMA POMPILIO TULLIO OSTILIO ROMOLO TARQUINIO IL SUPERBO ANCO MARZIO TARQUINIO PRISCO SERVIO TULLIO

2. Sulla linea del tempo colora il periodo compreso tra l’inizio e la fine della Monarchia, poi calcolane la durata. a.C. 0 d.C. 1 000

900

800

700

600

500

400

300

200

La Monarchia è durata ......................................... anni.

170

Obiettivo Conoscere Roma durante il periodo monarchico.

100


Schede operative - STORIA 5

Le cause delle lotte sociali Coloro che per Roma combattono e muoiono non hanno che l’aria. I loro comandanti li ingannano quando in battaglia li esortano a combattere per il loro focolare, perché un focolare non ce l’hanno più. Vengono chiamati “i padroni del mondo” e in realtà non hanno una sola zolla di terra che sia loro, quel che avevano l’hanno perduto. Plutarco

1. Leggi il brano e rispondi alle domande con una X.

• Chi sono coloro che non hanno più un focolare ? I patrizi. I plebei. Gli schiavi. • Perché hanno perduto tutto ciò che avevano? P erché sono obbligati a combattere e non possono coltivare i propri campi. Perché hanno perduto la guerra. Perché hanno venduto i loro averi. • Perché sono chiamati i “padroni del mondo”? P erché Roma aveva conquistato gran parte del mondo allora conosciuto. Perché volevano conquistare il mondo. Perché avevano un atteggiamento arrogante. • Quelle esposte nel brano sono le motivazioni che spiegano: La crisi che portò alle guerre tra popolari e ottimati. La crisi che portò alla I Guerra Punica. La crisi che portò all’uccisione di Tiberio Gracco. 2. Leggi le definizioni e risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata appariranno i nomi di due capipartito di Roma Repubblicana. Scrivila sui puntini. 1. Quella agraria era voluta dai fratelli Gracchi. 2. Avevano tutti i poteri politici. 3. Il nome del Gracco che fu tribuno nel 133 a.C. 4. Grande appezzamento di terreno di proprietà di un patrizio. 5. Il secondo dei Gracchi. 6. Erano la nuova classe di ricchi. 7. Erano soprattutto prigionieri di guerra. 8. Il partito guidato da Silla. 9. Lo erano i Gracchi. 10. Partito guidato da Mario. 11. Il nome di famiglia di Tiberio e Gaio.

1 2 3 4 5 6 7 8 9

I capipartito erano: ..................................................... e ..................................................... . Obiettivo Conoscere le vicende della Roma repubblicana.

10 11

171


Schede operative - STORIA 5

Le conseguenze delle guerre 1. Indica con una X la definizione giusta.

•D opo ogni vittoria i Romani saccheggiavano le città e... istribuivano tutte le ricchezze ai d poveri. portavano a Roma enormi quantità di ricchezze. bruciavano anche le cose preziose.

• I latifondi erano... piccoli campi distribuiti ai soldati. giardini dentro la città di Roma. enormi estensioni di terreno con un unico proprietario. • I gladiatori erano... s chiavi di guerra che davano spetta­ coli al circo combattendo tra loro o con le belve. condottieri di guerra. agricoltori che lavoravano il terreno con il gladio.

• I proletari erano... plebei arricchiti con il commercio. patrizi che avevano combattuto. poveri plebei che non avevano altro che i figli.

Le conquiste di Giulio Cesare 2. Osserva la cartina e colora i territori romani alla morte di Giulio Cesare.

3. Vero o Falso?

Giulio Cesare… … fu un grande conquistatore.

V

F

… combatté nelle guerre puniche.

V

F

… fu nominato dittatore a vita.

V

F

… governò per moltissimi anni V fino alla vecchiaia.

F

V

F

… fu ucciso in una congiura.

172

Obiettivo Conoscere le vicende della Roma repubblicana.


Schede operative - STORIA 5

Ottaviano Augusto 1. Completa il testo con i termini elencati.

• salute • 44 a.C. • forte • nipote • Imperator • privazioni • adottò • stima • spedizioni • Roma • Augusto • vendicarne • poteri • 27 a.C. • Principe Ottaviano era ........................... di Cesare. Questi lo ......................... e lo portò con sé in alcune ............................. militari. Nonostante la ........................ cagionevole, il carattere ............................. permise al ragazzo di sopportare le ......................................... della vita militare, attirandosi sempre più la ........................................ dello zio. Quando Cesare venne ucciso, nel ................................., Ottaviano rientrò a ...................................... per ................................................... la morte. Ebbe la meglio sui nemici politici e gli fu attribuito il titolo di ........................................ del Senato, poi di .......................................... Nel ......................................... ottenne il titolo di ......................................... e concentrò definitivamente su di sé tutti i ......................................... politici. 2. Leggi attentamente il brano che segue, poi colora soltanto le caselle che contengono elementi che sembrano particolarmente cari ad Augusto.

Augusto morì all’età di 76 anni, per le conseguenze di una bronchite. Quel giorno svolse come sempre il suo lavoro, firmò decreti, rispose a lettere. Quindi, sentendo prossima la fine, chiamò la moglie Livia, che aveva sposato quasi cinquant’anni prima, e l’abbracciò. Poi, da grande romano, si rivolse ai presenti con queste parole: – Ho recitato bene la mia parte. Congedatemi dunque dalla scena, miei cari amici, con i vostri applausi… La bara fu portata a spalla dai Senatori per tutta Roma; poi, nel Campo Marzio, si svolse la cerimonia funebre. Adatt. da Archeo n.2, Aprile 1999

affetti familiari

divertimento

fama

lavoro

ricchezza

3. Leggi le definizioni e risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà l’aspetto più importante del saggio governo di Augusto. 1. Il titolo che attribuiva il comando dell’esercito. 2. Lo zio di Augusto. 3. Periodo privo di guerre. 4. Massima carica religiosa romana. 5. P … Augusto lo era del Senato. 6. Augusto emanò leggi per frenarlo. 7. Quello Romano venne fondato da Augusto. 8. Soldati a fine carriera. 9. A Roma veniva distribuito gratuitamente ai poveri. 10. Moglie di Augusto. Obiettivo Conoscere le vicende della Roma imperiale.

serietà

lusso

1 2 3 4 5 6 7

8 9 10

173


Schede operative - STORIA 5

Diventare imperatore Augusto non elaborò un criterio per la sua successione. Egli scelse Tiberio, che faceva parte della sua stessa famiglia, come suo successore. Dopo Tiberio a volte si seguì il principio dell’ereditarietà all’interno della stessa famiglia, a volte l’imperatore si eleggeva tramite il Senato, a volte era lo stesso imperatore in carica che sceglieva il proprio successore, attraverso una sorta di adozione. Spesso scoppiava­ no vere e proprie guerre fra coloro che ambivano a diventare imperatori. Nei primi due secoli dell’Impero Romano si diffuse un certo benessere. In quegli anni gli imperatori ampliarono i confini romani. Nel I secolo d.C. regnarono due dinastie: la Giulio-Claudia e la Flavia. Alla morte di Nerone, ultimo imperatore della dinastia Giulio-Claudia, ci furono lotte tra le legioni; alla fine vinse Vespasiano che nel 69 d.C. diede inizio alla dinastia Flavia. Nel II secolo d.C. si succedettero vari imperatori, secondo il principio dell’adozione. Con Traiano, il più famoso, l’impero raggiunse la massima espansione nel 117 d.C. 1. Costruisci un diagramma di flusso con le principali informazioni presenti nel brano appena letto. Augusto aveva scelto come suo successore ....................................................... ................................................................................ , il quale apparteneva alla ................................................................................ .

I criteri potevano essere: •.................................................................................. .............................................................................. ; •.................................................................................. .............................................................................. ; •.................................................................................. .............................................................................. .

Nel II secolo d.C. gli imperatori si succedettero in base al principio dell’.................................................................. .

Durante il regno dell’imperatore ......................................................... l’Impero raggiunse la ................................................ ............................................... nel ................... .

Nel I secolo d.C. gli imperatori appartenevano alla dinastia ................................................................................. e successivamente, dopo varie .................................................. , alla dinastia ............................................................................... .

174

Obiettivo Conoscere i principi e le dinamiche che portavano alla nomina dell’imperatore.


Schede operative - STORIA 5

Il Cristianesimo 1 Collega le caselle in modo che formino frasi corrette.

“Cristo” significa...

... all’età di trent’anni.

Gesù nacque...

... “unto dal Signore”.

Gesù cominciò a predicare...

... grazie alla predicazione degli Apostoli.

Il Cristianesimo si diffuse...

... durante l’impero di Augusto.

2 Leggi il testo e numera nella cartina i luoghi dove si svolse e concluse la vita di Gesù.

Gesù nacque a Betlemme (1) durante l’Impero di Augusto. Trascorse l’infanzia e la giovinezza a Nazaret (2). Cominciò a predicare all’età di trent’anni, spostandosi in Galilea (3), in Giudea (4), nella Samaria (5). Il suo messaggio fu accolto con favore tra gli umili e gli oppressi, ma gli inimicò i sacerdoti ebrei e le autorità romane: gli uni non credevano che Gesù fosse figlio di Dio, le altre temevano che convincesse il popolo a ribellarsi contro di loro. Così, sotto l’imperatore Tiberio, Gesù fu processato e crocifisso a Gerusalemme (6).

Cesarea di Filippo

A

ILE

SA MA

Giaffa

Giordano

Nazareth

RI

A

L GA

DEA

GIU

Gerusalemme

Gerasa

Betania

Betlemme

Gaza

3 Segnala con una X le caselle che riportano i temi della predicazione di Gesù. Bisogna ribellarsi ai Ro­ma­ni.

Bisogna amare il prossimo ed aiutarlo.

Tutti gli uomini sono uguali.

Bisogna venerare l’imperatore come un dio.

Obiettivo Conoscere le origini del Cristianesimo.

Esiste un unico Dio onnipotente.

Dio ama tutti gli uomini, senza distinzione.

175


Schede operative - STORIA 5

La crisi dell’Impero 1. Segna la risposta giusta.

• I ricchi latifondisti non sentirono il bisogno di migliorare il lavoro nei campi perché: i l gran numero di schiavi a disposizione e le immense proprietà terriere permettevano loro di vivere comunque nel lusso. non erano stati informati delle novità dell’agricoltura. non volevano spendere soldi per nuovi attrezzi. • L’indifferenza dei latifondisti provocò: la rivolta degli schiavi. l’impoverimento dei raccolti. l’aumento dei raccolti. 2. Completa.

• La fine delle guerre di conquista e l’inizio del lungo periodo di pace provocarono .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • I coloni producevano ................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... • Nei mercati cittadini ................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Le città ................................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... 3. Rispondi.

• Perché gli imperatori aumentarono le tasse? ............................................................................................. .................................................................................................................................................................................................... • Chi doveva pagare le tasse? .................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................... • In che modo la diffusione del Cristianesimo contribuì a mettere in crisi l’Impero Romano? .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

176

Obiettivo Conoscere le cause della crisi dell’Impero Romano.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

La scala numerica e la scala grafica 1. Osserva la carta e completa.

• L’uscita della superstrada che si trova più a Nord è ........................................................ • La scala numerica è ................................................. ............................................................................................... Significa che 1 centimetro corrisponde a ........................ cm, cioè a ........................ km. • La distanza in linea d’aria sulla carta tra Anzio e il Lido di Ostia è di ........................ cm. Nella realtà è di .................... x .................... = ...................... km.

Scala 1 : 500 000

2. Utilizzando la scala grafica, calcola le distanze indicate.

Scala

0

10

20

30

Km

Da Modena a Bologna: .......... ............................................................. ............................................................. ............................................................. Da Bologna a Imola: ............ ............................................................. ............................................................. ............................................................. Da Ferrara a Bologna: ........... ............................................................. ............................................................. ............................................................. Obiettivo Conoscere la differenza tra scala numerica e grafica.

177


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il reticolo geografico 1. Prova ad usare il reticolo geografico per stabilire la posizione delle città di Roma, Madrid e Atene. 60°

30°

20°

10°

10°

20°

30°

40°

50°

40°

60°

Roma

50°

80°

Latitudine ..................................... Longitudine ................................

Madrid

50°

40°

Latitudine ..................................... Longitudine ................................

Atene

40°

30°

Latitudine ..................................... Longitudine ................................

20° 30°

10°

10°

20°

30°

40°

50°

2. Rispondi con una X. • Qual è il parallelo fondamentale? • Qual è il meridiano fondamentale? • L’Equatore... L’Equatore. Greenwich.

L’Equatore. Greenwich.

...taglia a metà la Terra. ...segna un quarto della Terra.

A proposito di orientamento 3. Cosa ti serve per orientarti e sapere dove devi andare? Rispondi con una X.

Basta una bussola.

178

Basta una carta geografica.

Obiettivo Conoscere il reticolo geografico e le coordinate.

Sono necessarie una bussola e una carta geografica.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

I meridiani e i paralleli I geografi, per localizzare un punto sulla carta, hanno tracciato un reticolo immaginario. I ”cerchi” o linee orizzontali che attraversano la cartina o il mappamondo, si chiamano paralleli. Il parallelo fondamentale si chiama Equatore. La latitudine è la distanza tra l’Equatore e un punto sulla Terra. Le 360 linee verticali o ”semicerchi” che collegano il Polo Nord con il Polo Sud si chiamano meridiani. La distanza di un punto sulla Terra dal meridiano di Greenwich (meridiano 1°) si chiama longitudine. La latitudine è nord-sud, la longitudine è est-ovest. 1. Indica la posizione delle seguenti città.

• Roma: .......................................................... • Napoli: ......................................................... • Palermo: ..................................................... • Milano: ........................................................ • Torino: ......................................................... • Venezia: ...................................................... • Firenze: ....................................................... • Bari: ...............................................................

2. Scrivi le definizioni.

• La latitudine è ....................................... ........................................................................ ........................................................................ • La longitudine è .................................. ........................................................................ ........................................................................ Obiettivo Conoscere il significato e l’importanza della latitudine e della longitudine.

179


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il clima 1. Quali sono i fattori che influenzano il clima? Elimina gli intrusi con una X.

La latitudine (vicinanza all’Equatore). La quantità di popolazione. L’altitudine. Le specie animali presenti sul territorio. La presenza di Parchi. La presenza di catene montuose.

La vicinanza al mare. Il tipo di terreno. Le specie vegetali presenti sul territorio. La presenza di spiagge basse e sabbiose. La vicinanza ai fiumi. La vicinanza alle colline.

2. Ora che conosci i fattori che influenzano il clima, leggi attentamente i testi che descrivono ciascuno di essi. Completali con il titolo appropriato ed un disegno.

Titolo: .............................................................................

Titolo: .......................................................................

Il mare e i laghi funzionano come grandi termosifoni. Durante il giorno, le acque si scaldano grazie ai raggi solari. Durante la notte si raffreddano molto lentamente e continuano a scaldare l’aria.

Più si sale di altitudine, più il clima diventa freddo. L’umidità, infatti, è minore e i raggi solari scaldano con più difficoltà l’aria.

Titolo: .............................................................................

Titolo: .......................................................................

Nelle zone più vicine all’Equatore, i raggi so­lari cadono perpendicolarmente. Nelle zone più vicine ai poli arrivano inclinati, perciò scaldano di meno.

I venti freddi possono far scendere improvvisamente le temperature. Le catene montuose, come le Alpi, fungono da argine ai venti.

180

Obiettivo Conoscere i fattori che influenzano il clima.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

I fattori del clima 1. Leggi i testi e completa scrivendo i titoli.

• La latitudine • L’altitudine • La distanza dal mare o dai laghi • La presenza di catene montuose • La vegetazione Il clima di una regione dipende da molti fattori. Ecco quali sono quelli più importanti: ...............................................................................................................

Nelle zone vicine all’Equatore i raggi del sole scaldano di più la Terra perché arrivano perpendicolari. Nelle regioni vicine ai Poli, invece, scaldano di meno perché arrivano obliqui.

EQUATORE

....................................................................................................

.....................................................................................................

Più si sale e ci si allontana dal livello del mare, più la temperatura si abbassa.

Le catene montuose possono ostacolare la circolazione dei venti. Possono inoltre cambiare la temperatura di una regione e far aumentare o diminuire le precipitazioni, ossia le piogge e le nevicate.

....................................................................................................

.....................................................................................................

Le acque, durante i mesi più freddi, cedono lentamente il calore che hanno accumulato durante i mesi caldi. Per questo lungo le coste o presso i laghi gli inverni sono meno rigidi.

Estese piantagioni di alberi rinfrescano l’aria assorbendo calore e producendo umidità.

Obiettivo Conoscere i fattori che influenzano il clima.

181


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il tempo atmosferico 1. Osserva attentamente la carta atmosferica dell’Italia e completa la legenda. Legenda

..........................................

..........................................

..........................................

..........................................

..........................................

..........................................

2. Vero o Falso? Interpreta la carta e rispondi con una X.

• L e Regioni del Nord sono caratterizzate da bel tempo.

V F

• L e Regioni del Centro sono interessate da cattivo tempo. V F • L e Regioni del Sud avranno un tempo variabile.

V F

• I l versante tirrenico è caratterizzato da pi­ogge intense e temporali. V F • T utto il versante adriatico è interessato da bel tempo.

V F

• S ulla Sardegna è previsto cattivo tem­po, senza temporali. V F • Il Mar Adriatico rimarrà calmo. V F • Il Mar Ionio sarà molto agitato. V F • Il Mar Tirreno sarà poco mosso. V F

182

Obiettivo Conoscere i fenomeni atmosferici.

Un tempo particolare: la nebbia

La nebbia può creare difficoltà alla circolazione di auto, aerei e navi. Essa è molto simile ad una grande nube, molto vicina al suolo, e questo diminuisce notevolmente la vi­sibilità. 3. Osserva la cartina delle zone più colpite dalla nebbia e rispondi.

•Q uali sono le Regioni più interessate dal fenomeno? • I n queste zone sono presenti fiumi o laghi importanti? Quali? •N ella tua zona si verifica spesso il fenomeno della nebbia? • S e sì, provoca inconvenienti? Quali?


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il clima della tua città 1. Come è il clima del luogo in cui abiti? Costruisci la carta di identità climatica!

Luogo .................................................................. Regione ............................................................................ . Collocazione geografica Nord Centro Sud Isole Pianura Collina Montagna Costa Il mare è: vicinissimo vicino lontano lontanissimo I monti sono: vicinissimi vicini lontani lontanissimi

Altri elementi naturali Boschi: presenti assenti

Laghi: presenti assenti

Dati sulle stagioni L’estate è: calda afosa fresca lunga o breve? .......................

Piove: spesso raramente mai

L’autunno è: fresco umido freddo lungo o breve? .......................

Piove: spesso raramente mai

La primavera è: calda afosa fresca lunga o breve? .......................

Piove: spesso raramente mai

L’inverno è: caldo freddo fresco lungo o breve? .......................

Piove: spesso raramente mai

Nevica: spesso raramente mai In quale o in quali stagioni? ............................. ......................................................................................... .........................................................................................

2. Ora, prova a descrivere sul quaderno il clima del luogo in cui vivi. Aiutati con i dati raccolti con la carta d’identità climatica. Può essere di aiuto parlare prima della posizione geografica e degli elementi naturali (prima colonna) e poi dei dati relativi alle stagioni (seconda colonna). Obiettivo Conoscere le caratteristiche climatiche del proprio territorio.

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Schede operative - GEOGRAFIA 4

Le zone climatiche della Terra 1. Colora le zone climatiche della Terra nel modo indicato e poi rispondi.

• Zona polare a nord • Zona temperata nell’emisfero settentrionale • Zona tropicale • Zona temperata nell’emisfero meridionale • Zona polare a sud

azzurro verde giallo verde azzurro

• In quale zona climatica si trova l’Italia?.......................................... ................................................................................................................................. ................................................................................................................................. • E in quale emisfero? .................................................................................. ................................................................................................................................. .................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere le zone climatiche della Terra.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

L’effetto serra 1. Ecco due situazioni nelle quali l’effetto serra fa aumentare la temperatura. Prova a spiegarle entrambe, con l’aiuto delle immagini.

• I raggi solari penetrano ......................................... attraverso ............................................................... poi non riescono più ad uscire perché ............... ............................................................................................... . In questo modo la temperatura ........................ ................................................................................................. ............................................................................................... .

• I raggi solari penetrano ........................................ attraverso ................................................................ poi non riescono più ad uscire perché .................. ............................................................................................... . In questo modo la temperatura ....................... ................................................................................................. ............................................................................................... .

Appunti per una ricerca 2. Fai una ricerca su quali potrebbero essere le conseguenze di un eccessivo aumento della temperatura sui soggetti elencati e completa.

• I ghiacciai: .............................................................................................................................................................................. • Le coste: .................................................................................................................................................................................. • I vegetali: ................................................................................................................................................................................ • Gli erbivori: ............................................................................................................................................................................ • I carnivori: .............................................................................................................................................................................. • L’uomo: ................................................................................................................................................................................... Obiettivo Conoscere il fenomeno dell’effetto serra.

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Schede operative - GEOGRAFIA 4

Le regioni climatiche in Italia 1. Collega le zone climatiche alla loro posizione sulla carta, poi colorale.

Zona padano-veneta Gli inverni sono lunghi e freddi, le estati sono calde e afose. Le precipitazioni so­no abbondanti in primavera e autunno. È frequente la nebbia. Zona appenninica Gli inverni sono lunghi e rigidi, le estati abbastanza calde. Le precipitazioni so­no frequenti in inverno. Nevica spesso sulle cime più elevate. Zona ligure-tirrenica Gli inverni sono miti e brevi, le estati so­no calde ma ventilate. Le precipitazioni sono scarse. Zona adriatica Gli inverni sono freddi, le estati calde ma ventilate. Le precipitazioni so­no abbondanti in tutte le stagioni. Zona alpina Gli inverni sono lunghi e rigidi, le estati sono brevi e fresche. Le precipitazioni so­no abbondanti. Nevica spesso in inverno.

Zona mediterranea Gli inverni sono miti, le estati sono lunghe e calde. Le precipitazioni sono più frequenti nel periodo invernale, mentre in estate piove raramente e ci possono essere periodi di siccità.

• Quale regione climatica è più estesa? Quante regioni comprende? ........................................... .................................................................................................................................................................................................... • Qual è la meno estesa? Quante regioni comprende? ........................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere le regioni climatiche italiane.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Termini legati alle Alpi 1. Con l’aiuto del dizionario o del sussidiario cerca di spiegare con parole tue il significato dei seguenti termini:

PREALPI ............................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... DOLOMITI ....................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... MORENE ........................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... TURISMO INVERNALE ......................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

PASCOLO ............................................................................................................ ....................................................................................................................................... ALPEGGIO .......................................................................................................... ....................................................................................................................................... ENERGIA IDROELETTRICA .................................................................. ....................................................................................................................................... VIADOTTO ........................................................................................................ ....................................................................................................................................... GALLERIA ........................................................................................................... ....................................................................................................................................... TRAFORO ............................................................................................................ .......................................................................................................................................

Obiettivo Conoscere il lessico relativo all’ambiente alpino.

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Schede operative - GEOGRAFIA 4

Lessico degli Appennini 1. Consulta il vocabolario e dai per ciascun termine la definizione appropriata.

SMOTTAMENTO ............................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... DORSALE ............................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... MONOCOLTURA ............................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... AGRITURISMO ................................................................................................................................................................. .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... TERRAZZAMENTO ........................................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... DOLINE ................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... CALANCHI ........................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... FAGGETO ............................................................................................................................................................................. .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere il lessico relativo agli Appennini.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Insediamenti umani e attività… 1. Completa i testi con le parole indicate.

...sulle Alpi valli • legname • ghiacci • trafori • pascoli • allevamento • energia elettrica • turismo Gli insediamenti umani si concentrano soprattutto nelle ampie ........................................... dove in piccoli campi pianeggianti vengono coltivati patate, frumento e alberi da frutta. L’abbondanza di ....................................... favorisce l’........................................ soprattutto di bovini da cui si ricavano latte, burro, formaggio e carne. Anche il ................................. ottenuto dai fitti boschi è un’importante risorsa. Le acque, la cui presenza è dovuta allo scioglimento dei ....................................., sono utilizzate per produrre ....................................... ................................................................................. . Molto fiorente è il ..................................................... che ha portato alla costruzione di alberghi e di impianti sciistici. Grazie alle autostrade, ai viadotti e ai ............................................... si raggiungono facilmente tutte le località. ...sugli Appennini allevamento • gallerie • comunicazioni • paesi • città • agricoltura • orti • oliv • turisti Sui fianchi delle montagne sono sorti ..................................................... suggestivi e nelle valli grandi ......................................................., dove si concentrano le attività economiche. Il terreno arido non ha facilitato l’......................................................, tuttavia nelle conche pianeggianti, si coltivano alberi da frutta, .......... ....................................... e .......................................................... . Molto legname da costruzione è stato ricavato dall’abbattimento massiccio delle foreste. Anche gli Appennini sono meta di ..................................................... sia d’estate che d’inverno. Nell’Appennino Centro-Meridionale si pratica l’................................... delle pecore. Molte ....................................... sono state costruite per facilitare le ............................................... tra il versante adriatico e quello tirrenico. Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche e attività dell’ambiente montano.

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Schede operative - GEOGRAFIA 4

La collina

1. Segna con una X l’esatta definizione di collina.

La collina è una piccola altura con i fianchi ripidi e scoscesi, di solito non coltivabili. L a collina è un rilievo naturale del terreno che non supera, di solito, i 600 m sul livello del mare. L a collina è un rilievo naturale della crosta terrestre, con cime arrotondate per effetto dell’erosione, raramente rocciose. 2. Collega opportunamente le varie tipologie di colline alla giusta definizione.

COLLINE TETTONICHE

Si sono formate per il corrugamento della crosta terrestre o il sollevamento del fondo marino (es. Langhe e Monferrato, in Piemonte).

COLLINE STRUTTURALI

Si sono formate con l’accumulo di detriti trasportati dai ghiacciai (es. la Brianza, in Lombardia).

COLLINE MORENICHE

Sono antichi vulcani spenti (es. i Colli Euganei, nel Veneto).

COLLINE VULCANICHE

Sono i resti di antiche montagne erose dagli agenti atmosferici (es. le Murge, in Puglia).

190

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche e attività dell’ambiente montano.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Le colline italiane 1. Indica con una X la risposta giusta.

• Il territorio italiano è prevalentemente: pianeggiante. montuoso. collinare. • Le colline italiane sono: aspre e rocciose. fertili con fiumi che scorrono ai loro piedi. brulle e desertiche. • Le colline italiane sono state nel tempo: coltivate e abitate. ridotte a un deserto. abbandonate. 2. Indica con una X le frasi errate e riscrivile giuste.

Le colline raggiungono gli 800 metri. Le colline sono antichi vulcani spenti.

I Colli Euganei sono di origine vulcanica. Le colline giungono fino ai ghiacciai.

.................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... .................................................................................................... 3. Completa con i termini elencati.

OGGI Le zone paludose sono state ........................................................................

• fondovalle • paludosi • zone più elevate • salubri • bonificate • agevoli

IN PASSATO I fondovalle erano ........................................................................

Le comunicazioni nei fondovalle sono più ..............................................

Le cime delle colline erano più ...........................................

I centri abitati si sviluppano

I centri abitati si costruivano sulle ....................................

nei ................................................................

.................................................................................................................

Obiettivo Conoscere l’ambiente collinare.

191


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Le pianure italiane 1. Memorizza e scrivi al posto giusto il nome delle principali pianure italiane.

........................................

........................................ ........................................

• Pianura veneta • Pianura padana • Tavoliere delle Puglie • Agro Pontino • Campidano • Piana di Catania • Pianura maremmana • Pianura campana • Valdarno

........................................ ........................................ ........................................

........................................

........................................

........................................

2. Rispondi.

• Secondo te l’Italia è prevalentemente pianeggiante? SÌ NO • Perché? ................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

192

Obiettivo Conoscere la dislocazione delle pianure italiane.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

I fiumi e i laghi Italiani 1. Osserva la fitta rete tracciata dai fiumi e dai laghi italiani, poi inserisci i numeri di quelli mancanti.

FIUMI

LAGHI

1 Tevere 2 Adige 3 Tirso 4 Volturno 5 Piave 6 Biferno 7 Arno 8 Adda 9 Simeto 10 Reno 11 Tronto 12 Sele

1 Como 2 Bolsena 3 Maggiore 4 Garda 5 Trasimeno 6 Lesina 7 Varano 8 Iseo

Studiare le acque

Il grande studioso Leonardo da Vinci visse tanti anni a Firenze e gli capitò di osservare gli straripamenti dell’Arno. Dell’acqua gli piacque rappresentare ciò che non si può vedere, vale a dire la forza e l’energia. Egli era attratto dall’energia che forma tanti cerchi concentrici ogni volta che un sasso viene buttato in acqua, che crea una scia, che si allarga sempre più quando una nave solca il mare, che ribolle e crea vortici, che trascina... Leonardo progettò la costruzione di canali, macchine per assalti sottomarini, un battello che si muove a pale e molto altro.

Obiettivo Conoscere l’idrografia dell’Italia.

193


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il grande fiume 1. Sottolinea il nome delle regioni italiane che il Po attraversa, poi rispondi.

Il Po è il maggior fiume italiano: è lungo 652 km e attraversa l’Italia settentrionale da ovest a est, dalle Alpi fino al mare. La sua sorgente scaturisce dal Monviso, in Piemonte, e ha origine da ghiacciai e da vari laghetti. Il torrente del Po si calma quando raggiunge la pianura e rallenta il suo corso fino a formare grandi curve e meandri. In questo lungo tratto il Po segna il confine con l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. In questi luoghi nel corso degli anni sono stati rafforzati gli argini per evitare allagamenti, ma, a volte, tutto ciò non è stato sufficiente e grandi inondazioni hanno provocato vittime e distruzioni. Nel Polesine, in Veneto, il fiume si divide in tanti rami, a formare il delta. Di fronte alla foce, i detriti si accumulano e il delta continua lentamente ad avanzare nel mare. Vicino alla costa continui strati di sabbia si uniscono tra loro, formando lagune e paludi.

• Descrivi il corso del Po dalla sorgente fino alla foce. ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... • Come si origina il delta del Po? ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... • Perché sono stati rinforzati gli argini in alcune zone attraversate dal Po? ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere il fiume Po.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il lago 1. Segna con X la definizione esatta di lago.

Il lago è una grande massa d’acqua posta allo stesso livello del mare. Il lago è una massa d’acqua raccolta in un avvallamento del suolo. Il lago è una distesa d’acqua racchiusa tra le montagne. 2. Spiega i motivi della tua scelta.

.......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Origine dei laghi 3. Leggi e scrivi il titolo giusto, scegliendo tra questi:

• Laghi glaciali o morenici • Laghi di sbarramento

• Laghi vulcanici • Laghi artificiali

• Laghi costieri • Laghi di circo

....................................................................

....................................................................

Sono tratti di mare chiusi da cordoni di sabbia accumulata dalle onde; hanno acque salmastre e poco profonde. I laghi di Lesina e di Varano ne sono un esempio.

Si sono formati nelle conche scavate anticamente da enormi ghiacciai che, con i loro movimenti, hanno trascinato detriti morenici sbarrando una valle. Ne sono un esempio i grandi laghi prealpini Garda, Maggiore, Como, Iseo.

.................................................................... Sono creati dall’uomo con una diga che interrompe il corso di un fiume. La loro acqua serve ad alimentare acquedotti e centrali elettriche.

.................................................................... Occupano i crateri di antichi vulcani spen­ti, riempiti dalle acque piovane o da sorgenti sotterranee. Ne sono esempio i laghi del Lazio: Bolsena, Vico, Bracciano, Nemi.

.................................................................... Si formano colmando una conca posta ai piedi di un ghiacciaio; di solito hanno una forma circolare.

.................................................................... Si sono formati a causa di una grande fra­na che ha interrotto il corso di un fiume.

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche e attività dell’ambiente lacustre.

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Schede operative - GEOGRAFIA 4

Mari e golfi 1. Osserva la cartina muta dell’Italia, poi scrivi il nome dei mari che la bagnano e dei principali golfi.

• Golfo di Genova • Golfo di Taranto • Promontorio del Gargano • Mare Adriatico • Mar Tirreno • Mar Ionio • Mar Ligure • Golfo di Trieste • Golfo di Napoli • Mar di Sicilia • Golfo di Manfredonia

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Obiettivo Conoscere mari e golfi italiani.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Città e popolazione 1. Collega con le frecce ogni zona della città al suo nome e alla sua descrizione.

centro storico

zona abitata moderna

zona industriale

Abitazioni, grandi uffici, piccoli parcheggi, negozi.

Monumenti antichi, piazze storiche, musei, negozi di lusso.

Capannoni industriali, grandi centri commerciali.

2 Leggi, completa e rispondi con una X. Poi colora l’areogramma a torta secondo la legenda.

Popolazione urbana rurale

La maggior parte della popolazione italiana, circa il 70%, abita nei centri urbani (grandi città e piccoli paesi), perciò viene definita popolazione .................................................................... . Solo il restante 30% abita in campagna e viene definita popolazione ............................................................ . La percentuale della popolazione rurale si è ridotta, dopo che moltissime persone hanno lasciato le campagne per trasferirsi in città.

LEGENDA Ogni settore 5% popolazione rurale popolazione urbana

verde rosso

• Perché la popolazione si è spostata in città? Perché la città offre maggiori occasioni di lavoro. Perché il lavoro in città è più divertente. Perché il lavoro in campagna è noioso. Obiettivo Conoscere l’ambiente urbano.

197


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Le attività in italia 1. Vero o falso? Indica con una X.

• Agli inizi del XX secolo il settore più importante era l’industria. • L’Italia ha bisogno di importare prodotti dall’estero. • L’Italia basa la sua economia soprattutto sull’agricoltura. • L’Italia ha molte materie prime minerarie. • Il settore industriale è avvantaggiato dalla disponibilità di minerali. • La produzione industriale italiana è molto varia. • In Italia ci sono molte industrie medio-piccole. • Oggi il settore prevalente è il terziario. • Il turismo è molto importante per l’economia italiana. • I servizi per i cittadini fanno parte delle attività terziarie. • Le telecomunicazioni fanno parte del settore secondario.

V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F V F

2. Completa lo schema inserendo i termini giusti.

• secondario • agricoltura • industria • turismo • primario • allevamento e pesca • servizi pubblici • risorse minerarie • artigianato • trasporti e commercio • edilizia • terziario ................................................................. Settore..........................................

................................................................. .................................................................

LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

................................................................. Settore..........................................

................................................................. ................................................................. .................................................................

Settore.........................................

................................................................. .................................................................

198

Obiettivo Riconoscere attività e lavoratori dei vari settori.


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il lavoro oggi e nel passato 1. Osserva attentamente i grafici e poi prova a rispondere alle domande. Il lavoro nel 1900

Il lavoro nel 2000 Primario: 3%

Terziario: 17%

Secondario: 35% Secondario: 21%

Primario: 62%

Terziario: 62%

• Qual era l’attività prevalente degli Italiani, all’inizio del 1900? .................................................................................................................................................................................................... • Le industrie italiane erano sviluppate, secondo te? .................................................................................................................................................................................................... • Da cosa lo capisci? .................................................................................................................................................................................................... • Qual era l’attività prevalente degli Italiani nel 2000? .................................................................................................................................................................................................... • Oggi l’Italia è un Paese più sviluppato che in passato? .................................................................................................................................................................................................... • Da cosa lo capisci? .................................................................................................................................................................................................... 2 Leggi e rispondi.

Osservando il grafico del lavoro nel 2000, verrebbe da pensare che in Italia c’è carenza di cibo. La popolazione impegnata nelle attività del settore primario è talmente esigua che non può certamente garantire i generi alimentari a tutta la popolazione. Com’è possibile, allora, che gli Italiani riescano a mangiare tutti i giorni? .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... Obiettivo Conoscere l’evoluzione delle attività lavorative in Italia.

199


Schede operative - GEOGRAFIA 4

Il lavoro degli Italiani 1. Leggi e completa aggiungendo PRIMARIO – SECONDARIO – TERZIARIO.

• L uca vive in Campania, suo padre possiede un’azienda agricola. Nei suoi terreni pianeggianti e bene irrigati coltiva cereali e ortaggi. È un addetto al: SETTORE ................................................................... . • S ara vive a Torino e il suo papà lavora in una grande azienda automobilistica. Nel suo reparto, le macchine automatizzate procedono alla verniciatura della carrozzeria delle vetture. Il papà di Sara è un addetto al: SETTORE ................................................................... . •A lessia vive a Montappone, nelle Marche. I suoi genitori sono proprietari di una piccola azienda che produce cappelli e li esporta in tutto il mondo. Anche il fratello maggiore di Alessia, Fabio, che ha 19 anni, lavora nell’azienda di famiglia. I genitori e il fratello di Alessia sono addetti al: SETTORE ................................................................... . •P aolo vive a Roma. Suo padre lavora presso il Ministero della Pubblica Istruzione e quindi è un addetto al: SETTORE ................................................................... . • T ommaso e la sua famiglia vivono a Venezia; il papà è cuoco in un ristorante in Piazza San Marco, la mamma ha un negozio di souvenir vicino al Ponte dei Sospiri. I genitori di Tommaso sono addetti al: SETTORE ................................................................... . •C armela vive a Mazara del Vallo. Suo padre è pescatore e ogni mattina parte alle 4 e 30 per tornare a casa solo quando avrà pescato a sufficienza. Il papà di Sara è un addetto al: SETTORE ................................................................... . •M arco vive a Carrara. Suo padre lavora in una cava di marmo sulle Alpi Apuane; la mamma ha un’edicola di giornali davanti all’ospedale. Il babbo di Marco è un addetto al: SETTORE ................................................................... . La mamma è un’addetta al: SETTORE ................................................................... .

200

Obiettivo Conoscere i settori lavorativi in Italia.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Il pianeta Terra 1 Osserva il planisfero e completa.

• L’Artide si trova al: Polo Nord Polo Sud L’Antartide si trova al: Polo Nord Polo Sud • Che cosa si intende per Continente? un mondo d’acqua interrotto da terre emerse una estensione di terre emerse unite • Scrivi i nomi dei 6 continenti: ................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... • Riporta i nomi degli oceani: ....................................................................................................................................... 2. Confronta le superfici dei continenti, espresse in milioni di km2, e numerale in ordine decrescente. Asia

45

America

40 35

Africa

30 25

45

20 15 10 5

42,2 30,2

Europa

Oceania

10,4

Antartide

9

13,2

..........

..........

0

..........

..........

..........

..........

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche dei continenti.

201


Schede operative - GEOGRAFIA 5

L’ONU 1. Leggi con attenzione le informazioni sull’ONU.

L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è la più importante organizzazione internazionale. Ha sede a New York. L’ONU possiede uno Statuto che entrò in vigore nel 1945. Quasi tutti gli Stati del mondo sono membri dell’ONU. L’Italia venne ammessa il 14 dicembre 1955. I suoi scopi sono: • il mantenimento della pace nel mondo; • la riaffermazione e il pieno rispetto dei diritti dell’umanità; • il rispetto dei trattati internazionali; • l’impegno a non ricorrere alle armi per mantenere la pace; • l’uso di mezzi e strumenti internazionali per il progresso economico e sociale di tutti i paesi.

Il Palazzo di Vetro, sede dell’ONU, a New York.

2. Rispondi.

• Che cosa vuol dire la sigla ONU?........................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Quali sono i suoi scopi?................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................

202

Obiettivo Conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

L’OMS 1. Leggi con attenzione le notizie sull’OMS.

Nel simbolo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è rappresentato il serpente simbolo di Esculapio, il dio romano della medicina. Per gli antichi l’animale era simbolo di salute e giovinezza. Il serpente si avvolge attorno al caduceo, la verga di Mercurio, il messaggero degli dei. Nel disco è disegnata la Terra con i suoi continenti; lo circonda una corona composta da due ramoscelli di ulivo, per simboleggiare la pace nel mondo. L’OMS ha lo scopo di migliorare la salute di tutte le popolazioni nel mondo, favorendo le ricerche mediche e inviando medicine, medici e strutture sanitarie nei luoghi che necessitano di assistenza medica. L’OMS è un’organizzazione davvero molto importante, perché la difesa della salute, bene primario dell’uomo, è un diritto di tutti ed è un compito fondamentale per tutti gli Stati. Per “salute” non si intende solo l’assenza della malattia, ma anche il benessere fisico, mentale e sociale delle persone, che si può avere solo in un ambiente adatto. L’OMS si suddivide in vari settori a seconda delle seguenti azioni: • controllo della diffusione delle epidemie e dei focolai di malattie, informando tutti gli Stati del mondo; • incremento delle ricerche scientifiche per migliorare la salute e combattere le malattie più diffuse e terribili come il cancro e l’AIDS; • aiuto ai Paesi poveri per lo sviluppo dei servizi igienici e sanitari; • promozione di campagne pubblicitarie e informative sui pericoli della droga, del fumo, dell’alcool, sull’inquinamento ambientale e sulle malattie contagiose; • prevenzione sulla difesa dell’ambiente. La sua sede è a Ginevra, in Svizzera. 2. Di cosa si occupa l’OMS? Da quali elementi è composto il suo simbolo?

.......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Obiettivo Conoscere gli scopi e l’azione di un’organizzazione umanitaria internazionale.

203


Schede operative - GEOGRAFIA 5

L’UNICEF 1. Leggi con attenzione le informazioni sull’UNICEF.

L’UNICEF è un’organizzazione che si occupa dei problemi legati alla maternità e all’infanzia in tutto il mondo, avendo cura in particolar modo dei bambini che si trovano nei Paesi dove fame e guerra minacciano la sopravvivenza. La sua azione è rivolta all’educazione, all’istruzione e alla salute dei bambini. L’UNICEF venne fondata nel 1946 e la sua sigla significa “United Nations International Children Emergency Found” ovvero “Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia delle Nazioni Unite”. Si possono ricordare molti interventi dell’UNICEF. Primo fra tutti il risanamento dell’infanzia in tutta l’Europa alla fine della Seconda guerra mondiale. Fu organizzata una campagna per la distribuzione del latte in polvere, e così anche in Italia, nel 1948, quasi un milione di bambini ricevettero aiuto. 2. Rispondi.

• Che cosa significa l’acronimo “UNICEF”? ......................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Quali furono le ragioni della sua creazione? ................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Quale fu la sua prima azione nel nostro Paese? Quando ebbe luogo? .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... 3. Ricerca il simbolo dell’UNICEF e disegnalo nel riquadro.

204

Obiettivo Conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

La FAO 1. Leggi con attenzione le informazioni sulla FAO.

La FAO (“Food and Agricolture Organization” ovvero “Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura”) nacque nel 1945 con il compito di migliorare la produzione, la distribuzione e lo scambio dei prodotti agricoli e alimentari nei Paesi membri. La sua sede è a Roma. Attualmente la FAO si occupa della diffusione di mezzi e tecniche per lo sviluppo dell’agricoltura in tutto il mondo. Organizza anche la raccolta dei dati allo scopo di programmare e attuare azioni di sostegno e sviluppo alla produzione e alla distribuzione delle risorse alimentari. Per affiancare e completare l’azione della FAO, nel 1977 venne creata l’IFAD (“International Found for Agricoltural Development”, “Fondo internazionale per lo sviluppo dell’agricoltura”). Lo scopo principale di questa organizzazione è quello di attirare l’attenzione internazionale sul drammatico problema della sopravvivenza, dello sviluppo economico e dell’incremento della produzione nei Paesi più poveri e sottosviluppati. 2. Ora completa correttamente il seguente testo.

• La FAO in origine aveva il compito di ............................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Oggi la FAO si occupa ................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • L’IFAD si occupa .............................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................... 3. Documentati e disegna nel riquadro il simbolo della FAO.

Obiettivo Conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.

205


Schede operative - GEOGRAFIA 5

L’UNESCO 1. Leggi con attenzione le informazioni sull’UNESCO.

L’UNESCO (“United Nations Education Science and Culture Organization” ovvero “Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura”) è l’organo che all’interno dell’ONU si occupa di diffondere nel mondo la cultura, l’arte e la scienza, attraverso le quali gli uomini si educano e si perfezionano dal punto di vista mentale, morale e intellettuale. Ha sede a Parigi, dove venne fondata nel 1965. L’UNESCO si batte contro l’analfabetismo e si adopera per diffondere la conoscenza delle culture di tutti i popoli. Il simbolo dell’UNESCO è un tempio che ricorda il Partenone, emblema dell’arte e della cultura, nonché della grandezza politica e civile di Atene.

2. Completa il seguente schema.

Si occupa di ................................................ ............................................................................. ............................................................................ ...........................................................................

UNESCO

Ha sede in ......................................................................................... .................................................................................................................. Lotta contro ............................................................................................................................................ .......................................................................................................................................................................... Il suo simbolo è ................................... ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................

206

significa

.............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................

Obiettivo Conoscere scopi e finalità di un’organizzazione umanitaria internazionale.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Demografia e popolazione 1. Leggi il testo, poi rispondi alle domande.

Il concetto di “popolazione” è molto vasto: dal punto di vista geografico, si può definire come la quantità di persone che vivono in un territorio. La quantificazione della popolazione di uno Stato è un’operazione molto complessa che ha bisogno di un conteggio che si basa sul censimento: un’indagine tra i cittadini di uno Stato, che rileva le caratteristiche della sua popolazione. Il censimento si effettua tramite la compilazione di una scheda con domande. In Italia questa indagine si ripete ogni 10 anni, dal 1861. L’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) provvede alla raccolta, elaborazione e pubblicazione dei dati.

• Che cos’è la popolazione di un territorio?...................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... • Come si determina? ..................................................................................................................................................... • Ogni quanti anni si fa il censimento? ............................................................................................................... • Quando ci fu il primo censimento in Italia?................................................................................................... • Qual è l’Ente preposto alla raccolta e allo studio dei dati?.................................................................. .................................................................................................................................................................................................... • A che cosa serve rilevare il dato relativo alla popolazione?................................................................ .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... Obiettivo Conoscere l’importanza di dati demografici.

207


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Lessico “STATISTICO” 1. Collega ciascun termine al suo significato.

Demografia

Numero di morti ogni mille abitanti in un anno.

Censimento

Rapporto tra il numero di abitanti che risiedono in un territorio e la superficie di quest’ultimo.

Popolazione assoluta

Numero dei nati ogni mille abitanti, in un anno.

Incremento demografico

Crescita della popolazione: si ha quando il numero dei nati è maggiore di quello dei morti.

Densità di popolazione

Numero di abitanti che risiedono in un territorio.

Natalità

Scienza che studia i dati statistici della popolazione.

Mortalità

Indagine che raccoglie i dati statistici relativi alla popolazione.

Statistica

208

Obiettivo Conoscere il lessico relativo alla statistica.

Analisi dei fenomeni legati alla popolazione, con lo scopo di studiarli, descriverli, spiegarli e prevederli.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Le lingue parlate in Italia 1. Completa il brano con i seguenti termini.

• francese • spagnolo • arabo • slovena • uffici pubblici • dialetti • cinese • minoranze linguistiche • tedesca • albanese • cartelli stradali • immigrati • italiana La maggioranza degli italiani parla la lingua ...............................................................  , tuttavia sono presenti numerosi modi di parlare caratteristici di ciascuna regione: i...................................... . Nel nostro paese ci sono poi alcuni gruppi che parlano una lingua diversa dall’italiano: le ..................................................................................................................... . In Valle d’Aosta si parla la lingua ...............................................................  , in Trentino-Alto Adige la lingua ...........................................................  . Esistono comunità molto piccole come quella ........................................................ che da secoli abita in alcune zone dell’Italia meridionale o quella .......................................................... in Friuli-Venezia Giulia. Lo Stato italiano protegge queste lingue perché non vengano perse: sono infatti utilizzate negli ...................................................  , nelle scuole e sui ............................................................. . In Italia sono parlate anche le lingue dei lavoratori ................................................... , che hanno mantenuto la loro lingua, come per esempio il .....................................................  , l’................................................... e lo .................................................................... . LE COMUNITÀ ETNICO-LINGUISTICHE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO

Albanesi: vivono nelle regioni meridionali e precisamente in Calabria, Sicilia, Puglia e Abruzzo. Sud Tirolesi: vivono nella provincia autonoma di Bolzano. Carinziani: vivono nella provincia di Udine in Friuli. Carnici: vivono nella provincia di Belluno nel Veneto. Catalani: vivono nella città di Alghero in Sardegna, hanno origini catalane (regione della Spagna) e parlano il catalano. Croati: vivono nella regione del Molise. Franco-Provenzali e francofoni della Valle d’Aosta: vivono nella regione autonoma della Valle d’Aosta e in Piemonte. Greci: vivono nella provincia di Reggio Calabria e di Lecce. Ladini: vivono tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto. Occitani: sono residenti nella provincia di Cuneo e nella provincia di Torino, in Piemonte e in quella di Imperia, in Liguria. Sardi: vivono e risiedono nella regione autonoma della Sardegna. Sloveni: vivono nella città di Trieste, nella provincia di Gorizia e di Udine, in Friuli-Venezia Giulia. Obiettivo Conoscere realtà linguistiche presenti in Italia.

209


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Le religioni in Italia In Italia vivono persone che professano religioni diverse. Oltre al cristianesimo c’è il protestantesimo, suddiviso in tante chiese, ci sono i musulmani, i buddhisti, gli ortodossi, gli ebrei...

1. Fai un’indagine nella tua classe sulle religioni praticate dai tuoi compagni. Segui la traccia sotto.

1) Nome della religione ................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... 2) Origini storico-religiose .............................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................... 3) Testo sacro ......................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... 4) Città sacre ........................................................................................................................................................................... 5) Feste principali ................................................................................................................................................................ ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... 6) Caratteri principali del culto..................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere alcune caratteristiche delle religioni presenti in Italia.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Popolazione attiva e non 1. Leggi il brano.

La popolazione attiva è la parte di popolazione di uno Stato in grado di svolgere legalmente un’attività lavorativa. In ambito economico, la popolazione attiva corrisponde all’offerta di lavoro, cioè al complesso di persone su cui un Paese può contare per l’esercizio e lo sviluppo delle attività economiche. Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), per popolazione attiva si intende l’insieme delle persone di età non inferiore ai 15 anni che risultano: 1) occupate, esercitando in proprio o alle dipendenze altrui un mestiere; 2) d isoccupate, ovvero hanno perduto il precedente lavoro e sono alla ricerca di una nuova occupazione; 3) t emporaneamente impedite a svolgere la propria attività lavorativa in quanto inquadrabili come: volontari per il Servizio Civile; ricoverati in luoghi di cura; condannati a meno di 5 anni di carcere; 4) alla ricerca di prima occupazione, non avendone mai svolta alcuna in precedenza. La popolazione non attiva è composta invece da: 1) ragazzi con età inferiore ai 15 anni; 2) p ersone che hanno almeno 15 anni, che non svolgono un lavoro e non sono nemmeno alla ricerca di un’occupazione. A quest’ultima categoria appartengono: • i benestanti e i proprietari; • gli studenti; • le casalinghe che svolgono lavori domestici presso le proprie famiglie; • i pensionati; • gli infermi e i ricoverati a tempo indeterminato in luoghi di cura; • gli invalidi permanenti al lavoro; • i condannati a pene di almeno 5 anni; • i mendicanti e coloro che vivono di pubblica beneficenza. Risulta particolare la figura delle casalinghe, le quali, pur svolgendo un’importante attività produttiva nel contesto familiare, vengono escluse dalla popolazione attiva. La motivazione di questa esclusione è legata alla circostanza che i servizi da loro prestati non prevedono uno stipendio. 2. Rispondi sul quaderno.

• Quali caratteristiche hanno coloro che appartengono alla popolazione attiva? • Quali caratteristiche hanno coloro che appartengono alla popolazione non attiva? • Esiste una categoria considerata a “metà strada fra le due”? Quale? Obiettivo Conoscere la differenza tra popolazione attiva e non.

211


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Confini e capoluoghi 1. Scrivi il nome delle regioni e dei rispettivi capoluoghi.

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

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..............................................

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..............................................

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..............................................

..............................................

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.............................................. ..............................................

.............................................. .............................................. ..............................................

212

Obiettivo Conoscere i confini e i capoluoghi delle regioni italiane.

..............................................


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Regioni quiz 1. Di chi si parla? Scrivi le Regioni indicate.

• È la più piccola Regione italiana e non ha sbocchi sul mare: ........................................................................................ • È la Regione delle Alpi Apuane: ........................................................................................ • È l’unica Regione dell’Italia peninsulare a non essere bagnata dal mare: ........................................................................................ • È la maggiore isola dell’Italia e del Mediterraneo: ........................................................................................ • È bagnata dal Mar Ionio e per un piccolissimo tratto dal Mar Tirreno: ........................................................................................ • L a sua fascia costiera è bassa e sabbiosa ed è caratterizzata dalla laguna, un intreccio di isolotti e cordoni di sabbia: ........................................................................................ • Vi si trovano gli aeroporti di Linate e Malpensa: ........................................................................................ • È la Regione della Ferrari: ........................................................................................

• È una stretta striscia di terra ad arco che si estende dalla Francia alla Toscana: ........................................................................................ • È la Regione che occupa la punta dello “stivale”: ........................................................................................ • Nel suo Capoluogo ha sede il Museo Egizio, uno dei più belli e ricchi del mondo: ........................................................................................ • È la Regione che confina con la Svizzera e con l’Austria: ........................................................................................ • Si trova al confine con la Slovenia: ........................................................................................ • È la Regione in cui si trova il Parco nazionale del Circeo: ........................................................................................ • È la Regione dei Trulli: ........................................................................................ • È la Regione del Gran Sasso d’Italia:

• È la Regione più densamente popolata d’Italia: • Si trova al centro del Mar Tirreno, vi puoi trovare i Nuraghi: • Il suo litorale basso e sabbioso è interrotto dal promontorio del Monte Conero: ........................................................................................

........................................................................................ • Fu abitata dall’Homo Aeserniensis, l’Antenato d’Europa: ........................................................................................

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni italiane.

213


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Le regioni settentrionali 1. Scrivi il nome delle Regioni dell’Italia settentrionale.

....................................................................................

................................................................................. ........................................................................

....................................................................................

........................................................................

....................................................................................

......................................................................... ....................................................................................

2. Quale catena montuosa interessa le Regioni di confine? E quale invece attraversa la Liguria e l’Emilia-Romagna?

Regioni di confine

..........................................................................................................

Liguria ed Emilia-Romagna

..........................................................................................................

3. Quali sono i maggiori laghi del Nord Italia? Qual è la loro origine?

.......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... 4. Consulta la cartina fisica ed indica il nome dei laghi disegnati, osservandone con attenzione la forma.

Lago ........................................

Lago ........................................

Lago ........................................

5. Qual è la più grande pianura del Nord? Da quale fiume è attraversata?

.......................................................................................................................................................................................................... 6. Cancella i fiumi che non scorrono nelle Regioni settentrionali. DORA BALTEA DORA RIPARIA ADDA

214

SELE TEVERE

ARNO

MUSONE TICINO

PIAVE

TANARO PO

TAGLIAMENTO

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Settentrionale.

TRONTO ISONZO


Schede operative - GEOGRAFIA 5

7. Collega ogni Regione al rispettivo capoluogo.

Valle d’Aosta

Genova

Piemonte

Trieste

Liguria

Bologna

Lombardia

Venezia

Trentino-Alto Adige

Aosta

Veneto

Torino

Friuli-Venezia Giulia

Milano

Emilia-Romagna

Trento

8. Quali Regioni del Nord sono a statuto speciale? Perché?

.......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... 9. Completa il testo inserendo le parole mancanti, scelte tra quelle riportate in basso.

L’economia

Le principali attività del settore primario nelle zone alpine sono i pascoli, che favoriscono ..........................................................................................., e i boschi, che forniscono ............................................. . Nelle valli è diffusa ............................................. . In pianura si pratica ............................................................... . Il settore secondario è molto sviluppato. Nelle Regioni del ............................................., soprattutto nel triangolo formato dalle città di ...................................................................., lo sviluppo industriale risale alla seconda metà dell’Ottocento. In queste zone si trovano industrie di grandi dimensioni. In tempi più recenti, lo sviluppo industriale ha interessato anche le Regioni del , soprattutto .............................................................................................................., dove sono sorte moltissime .......................................................... specializzate in prodotti di alta qualità. La ricchezza di queste Regioni ha determinato una ......................................................... del terziario: ospedali, scuole, trasporti, commerci, banche. Anche il ....................................... è ben sviluppato. • un’agricoltura intensiva • Nord-Est • Torino, Milano e Genova • grande crescita • piccole e medie industrie • Nord-Ovest • Veneto ed Emilia-Romagna • turismo • la frutticoltura • l’allevamento • legname

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Settentrionale.

215


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Le regioni centrali 1. Individua nella cartina le Regioni dell’Italia centrale: Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise.

............................................................................... .........................................................................

Queste Regioni sono attraversate: dalle Alpi

.....................................................................

dagli Appennini ...........................................................

2. Cerchia i monti dell’Italia centrale.

Gran Sasso Maiella Monte Bianco Monte Rosa

Alpi Apuane Dolomiti Monte Vettore Terminillo

........................................................... .........................................................................

3. Rispondi.

• In quale mare sfociano l’Arno e il Tevere? ........................................................................................................ • I fiumi che sfociano nell’Adriatico hanno carattere torrentizio, cioè .............................................. ....................................................................................................................................................................................................... •Q uali sono i maggiori laghi dell’Italia centrale? ............................................................................................ ....................................................................................................................................................................................................... • A quale Regione appartiene l’Arcipelago Toscano? .................................................................................. • A quale Regione appartengono le Isole Ponziane? .................................................................................... 4 Consulta la carta fisica dell’Italia centrale ed attribuisci ad ogni isola il suo nome, osservandone bene la forma.

.................................... .................................... .................................... .................................... .................................... 5. Collega ogni pianura alla Regione in cui si trova.

216

Maremma

TOSCANA

Valdarno

Agro Pontino

LAZIO

Agro Romano

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Centrale.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

6. Cancella gli intrusi.

Settore primario Nell’Italia centrale l’agricoltura è sviluppata nelle conche, intorno ai monti e nelle vastissime pianure. Negli ultimi anni si sono diffuse coltivazioni specializzate: ulivo, vite, tabacco, zafferano, riso e agrumi. 7. Completa inserendo i seguenti termini: Perugia – Toscana – Marche.

Settore secondario Le industrie sono piccole e medie e generalmente specializzate in alcune produzioni: dolciarie a ............................... ; della carta, di strumenti musicali e calzature nelle ............................... ; tessili nella ............................... . 8. Scrivi nelle caselle alcune attività del settore terziario presenti nell’Italia centrale.

Settore terziario

9. Quali sono le Regioni meno ricche e sviluppate? Perché?

.......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... 10. Indica il Capoluogo delle Regioni dell’Italia centrale.

Marche: ........................................... Umbria: ...........................................

Abruzzo: ........................................... Toscana: ...........................................

Lazio: ........................................... Molise: ........................................

11. In quale Regione si trovano?

Pisa ............................................................... Assisi ............................................................ Loreto ......................................................... Isernia .......................................................... Circeo ..........................................................

Agnone ................................................................ Grotte di Frasassi ........................................... Lago Trasimeno .............................................. Parco della Maiella ........................................ Maremma ...........................................................

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Centrale.

217


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Le regioni meridionali e insulari 1. Colora sulla cartina.

Sicilia: Sardegna: Calabria: Campania: Puglia: Basilicata:

BLU ROSSO GIALLO CELESTE VERDE ARANCIONE

2. Collega ogni elemento alla Regione corrispondente.

Vesuvio Monte Pollino Sila, Aspromonte Altopiano delle Murge

CAMPANIA PUGLIA

Gennargentu Promontorio del Gargano

CALABRIA

Arcipelago della Maddalena Pianura Campana

BASILICATA

Isole Eolie Tavoliere delle Puglie Laghi di Lesina e Varano Capri, Ischia, Procida Etna

SICILIA SARDEGNA

3. Completa.

Le fiumare sono ..................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................... Il clima delle Regioni meridionali e insulari è ..................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................

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Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Meridionale e Insulare.


Schede operative - GEOGRAFIA 5

Settore primario

4. Cancella le informazioni sbagliate.

Nelle Regioni del sud e nelle isole, l’agricoltura è praticata con metodi tradizionali/moderni ed occupa molti/pochi addetti. I principali prodotti agricoli sono: riso, cereali, agrumi, ulivi, viti, frutta e ortaggi. L’agricoltura è/non è un’importante attività economica. L’allevamento è/non è sviluppato. Settore secondario

5. Vero o Falso?

V F

L’Italia meridionale e insulare ha un fortissimo sviluppo industriale. In queste Regioni lo Stato è intervenuto per realizzare alcune grandi industrie meccaniche, chimiche, petrolchimiche. 6. Sottolinea le affermazioni esatte.

V F

Settore terziario

Il settore terziario occupa molti addetti. Il settore terziario occupa pochi addetti. Il turismo ha molte strutture. Il turismo è in via di sviluppo: ha molte ricchezze naturali e artistiche ma poche strutture (alberghi, vie di comunicazione…). 7. Osserva i grafici dell’occupazione nei diversi settori e ricerca nel testo a quali Regioni si riferiscono.

.....................................................

.....................................................

24%

Settore terzario

8%

Settore secondario

Settore primario

24%

Settore terzario

14%

Settore secondario

Settore primario

Settore terzario

Settore secondario

Settore primario

14%

20%

68%

62%

66%

.....................................................

63%

66%

.....................................................

.....................................................

33%

Settore terzario

11%

Settore secondario

Settore primario

27%

Settore terzario

10%

Settore secondario

Settore primario

19%

Settore terzario

15%

Settore secondario

Settore primario

56%

.....................................................

Obiettivo Conoscere le principali caratteristiche delle regioni dell’Italia Meridionale e Insulare.

219


Apprendere con i lapbook

I lapbook: un libro a tre dimensioni Che cos’è: il lapbook è una cartelletta che raccoglie una serie di minilibri (minibook) su uno stesso argomento. I minilibri possono contenere immagini, schemi, brevi testi e possono avere forma e grandezze diverse, adatte al contenuto che devono trasmettere. Potremmo definire un lapbook una specie di mappa a tre dimensioni che presenta i concetti essenziali su un dato argomento.

A che cosa serve: il lapbook è uno strumento efficace e divertente per organizzare le informazioni e ricordarle meglio. Aprire e osservare un lapbook fatto da altri può essere piacevole, ma è solo costruendolo di persona che si otterrà un aiuto importante nello studio e nella memorizzazione dei concetti.

Progettazione... condivisa: la costruzione di un lapbook non si improvvisa: dopo la scelta dell’argomento, occorre elencare gli aspetti che si vogliono sviluppare e scegliere per ciascuno di essi un modello adeguato di minibook. Per esempio, se si vuole presentare una piccola galleria fotografica, si può prevedere un minibook a forma di busta che conterrà le immagini predisposte. Seguirà la scelta di un modello di cartelletta adatto e di come disporre su di essa i minibook previsti. Questa fase di progettazione va condivisa con i compagni: in tal modo tutti potranno dare il proprio contributo e metteranno alla prova le conoscenze apprese sull’argomento.

Realizzazione creativa: dopo aver stabilito insieme i contenuti da inserire, la costruzione dei minibook e il loro assemblaggio nella cartelletta-raccoglitore possono essere fatte individualmente ma, in modo ancora più efficace, si possono realizzare lavorando in piccoli gruppi. Anche se si utilizzano modelli già pronti, si possono aggiungere tocchi originali e creativi, modificando forme, scritte, colori: un lapbook deve catturare l’attenzione di chi lo apre e lo scopre poco per volta.

Autovalutazione per migliorare: già nel corso della costruzione, il confronto con i compagni e il supporto dell’insegnante permetteranno di apportare correzioni e miglioramenti. Al termine, sarà utile prevedere una riflessione sul lavoro svolto, per valutare se il prodotto realizzato corrisponde alle attese, se ci sono aspetti migliorabili, se si sono incontrate difficoltà nel lavorare insieme o nelle diverse fasi di realizzazione.

220


Apprendere con i lapbook - Classe 4

Il lapbook delle discipline in 4a Attraverso un lapbook è possibile trattare ogni aspetto delle discipline: quello preferito, quello che si sta studiando a scuola oppure quello più difficile da ricordare.

Per iniziare: 1 Organizzazione della classe Scegli i compagni che faranno parte del tuo gruppo; ogni gruppo dovrà essere composto da tre o quattro bambini. Tutti i componenti hanno il compito di collaborare con gli altri e aiutarli a portare a termine il lavoro.

2 Progettazione e realizzazione del lapbook Seguite il percorso indicato passo dopo passo come se fosse la strada per giungere alla creazione del vostro lapbook delle discipline.

Primo passo: a che cosa ci serve il lapbook? Considerate ogni possibile utilizzo del lapbook e rispondete sì oppure no alle domande relative all’uso che ne volete fare. Stabilire a che cosa servirà la vostra creazione vi aiuterà a scegliere l’argomento da trattare. Costruire il lapbook ci serve a…

SÌ/NO

Se avete risposto SÌ…

… ripassare un argomento?

……

… scegliete un argomento che avete studiato qualche tempo fa.

… fissare concetti che non riuscite a memorizzare?

……

… scegliete un argomento dove incontrate difficoltà.

… collegare concetti dello stesso argomento?

……

… scegliete un argomento che ricordate solo in parte.

… trovare velocemente definizioni e mappe?

……

… scegliete un argomento che riuscite a svolgere ma non a descrivere.

221


Apprendere con i lapbook - Classe 4

Secondo passo: come sviluppare l’argomento? Scegliete l’argomento della disciplina che vi interessa. Successivamente elencate gli aspetti che volete sviluppare e attribuite loro un titolo. In questo modo metterete alla prova le vostre conoscenze. Costruite una tabella, simile a quella sotto, che compilerete con i dati che vorrete rappresentare. ARGOMENTO: ........................................................................................................................................................................ Definizione

.................................................................................................................................................

Elementi

................................................................................................................................................

...................................................... ................................................................................................................................................. ...................................................... .................................................................................................................................................

Terzo passo: quale modello di cartelletta? Scegliete un modello di cartelletta, il formato (A3 o A4) e il colore del cartoncino più adatto. Piegate il cartoncino per ottenere il tipo di cartelletta scelta:

a metà

in tre parti

in quattro parti

Si possono inventare anche tipi di cartelletta diversi con forme e piegature più originali.

222


Apprendere con i lapbook - Classe 4

Quarto passo: strutturazione del lapbook Pensate a come organizzare le informazioni nelle varie “pagine” della cartelletta. Prima di tutto stabilite qual è la copertina e scrivete TITOLO, CLASSE e NOME dei componenti del gruppo. Considerate le definizioni, le caratteristiche, le regole stabilite al secondo e al terzo passo e pensate dove inserire ogni informazione. Ecco un esempio di come organizzare lo spazio.

Titolo e

Triplo Flip flap

Fisarmonica

Flip flap

Flip flap

Fiore

Fisarmonica

Fiore

Fisarmonica

immagine

Fisarmonica

Autori

Bustina

Quinto passo: progettazione dei minibook Le informazioni si possono rappresentare in diversi modi. Potete scrivere i testi a mano o al computer, consultare libri o cercare informazioni in Internet, decidere se rappresentare con disegni o foto, scegliendo il materiale che preferite. Ecco i minibook usati più frequentemente: Tipo

Caratteristiche

Flip flap

Può essere a una o più linguette

Fiore

Può essere a una linguetta, quadrato o pentagonale

Fisarmonica

Striscia piegata più volte

Busta

Può essere sia chiusa con aletta o a tasca

Cerchio

Ruota con fermacampioni al centro e finestrella

Esempio

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Apprendere con i lapbook - Classe 4

Sesto passo: assemblaggio del lapbook Appoggiate sulla cartelletta i minibook e verificate se il risultato corrisponde al vostro progetto iniziale. Incollate, fissate, colorate le varie parti… il vostro lapbook è terminato.

Diario di bordo Verificate la lavorazione passo per passo e attribuite un voto da un minimo di 1 fino a un massimo di 3 a ogni momento del vostro lavoro. Domande guida

Punteggio

L’argomento scelto era adatto a essere descritto nel lapbook?

1

2

3

Avete identificato con facilità gli aspetti da sviluppare?

1

2

3

Il modello di cartelletta scelto era adatto?

1

2

3

Avete organizzato bene lo spazio?

1

2

3

È stato semplice rappresentare i dati?

1

2

3

Avete inventato nuovi minibook?

1

2

3

Le parti da assemblare corrispondevano al progetto iniziale?

1

2

3

Avete lavorato bene insieme?

1

2

3

Siete riusciti a collaborare e ad aiutarvi a vicenda?

1

2

3

Che voto date al lapbook terminato?

1

2

3

Che voto date a questo lavoro di gruppo?

1

2

3

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Apprendere con i lapbook - Classe 4

Un lapbook di Storia 4 Costruisci il tuo lapbook, seguendo l’esempio e la spiegazione delle fasi di lavoro. Realizzandolo insieme ai tuoi compagni, potrai fissare e ricordare meglio i concetti più importanti relativi all’argomento scelto. L’esempio qui proposto riguarda l’argomento “La scrittura nella Storia”. Primo passo: progettazione dei minibook Individua i concetti essenziali che vuoi mettere in evidenza e, per ciascuno di essi, scegli le informazioni da inserire e un modello di minibook adatto a rappresentarle. Esempio modello Che cos’è?

Definizione: La scrittura è…

Flip flap verticale

Quando e dove è nata?

Cartina e linea del tempo

Flip flap orizzontale

Perché è nata?

Cause: La scrittura nacque perché…

Flip flap verticale

Sistemi di scrittura

Logografica; consonantica; alfabetica; musicale; tattile; digitale.

Minibook a fisarmonica

Uomini di scrittura del passato

Scribi sumeri ed egizi, fenici…

Matita con fermacampione

Decifratori di codici misteriosi

Jean François Champollion…

Dove e con che cosa si scriveva?

A mano: tavolette di terracotta…

Bustina con schede

Con l’avvento della stampa: caratteri mobili, carta…

Fiore

Direzione della scrittura; scrittura della stessa parola in diverse lingue…

Fisarmonica (interno ed esterno)

La scrittura in Europa e nel mondo

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Apprendere con i lapbook - Classe 4

Secondo passo: strutturazione del lapbook Scegli un modello di cartelletta adatto a contenere i vari minibook, un colore e un cartoncino colorato in formato A4 o A3. Decidi poi come disporre i minibook sulle pagine della cartelletta e come organizzare le varie informazioni. Ti conviene preparare un progetto grafico di base da discutere con i compagni, tipo questo: Parte interna della cartella Definizione (Flip flap)

Parte esterna della cartella

Fisarmonica Sistemi di scrittura

Fisarmonica La scrittura

BUSTA Linea del Cartina tempo

Uomini di scrittura

Flip flap

Decifratori

(Flip flap)

in Europa

Sistemi di scrittura

Dove e con che cosa si scriveva

INDICE

Matita con fermacampione

Terzo passo: preparazione dei materiali Con l’aiuto di libri e materiali in rete, prepara testi e immagini per i minibook, con precisione ma anche con creatività. Puoi scrivere i testi a mano o al computer e poi incollarli. Puoi utilizzare immagini pronte o preparare tu i disegni. Quinto passo: assemblaggio del lapbook

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AUTORI

e nel mondo Fisarmonica

Perché

TITOLO

Quarto passo: realizzazione dei minibook Utilizza i modelli forniti dall’insegnante e prepara i singoli minibook, scrivendo, ritagliando, incollando, colorando…


Apprendere con i lapbook - Classe 4

Un lapbook di Geografia 4 Prova a costruire un lapbook di classe con i tuoi compagni, collaborando e suddividendovi i compiti. Di seguito trovi un esempio di progetto, che potrete modificare e arricchire come volete. L’argomento è “Il clima”. Le fasi di lavoro successive toccano a voi. Seguite il modello del lapbook proposto nelle pagine precedenti. Progettazione dei minibook Che cos’è?

Definizione: Il clima è…

Scritta con disegno

I fattori

Classificazione dei fattori

Flip flap verticale

Gli elementi

Classificazione degli elementi

Fisarmonica

Fasce climatiche

Classificazione fasce climatiche della Terra

Disegno libero

Gli ambienti nel mondo

Classificazione ambienti della Terra

Fisarmonica (interno ed esterno)

Regioni climatiche italiane

Classificazione regioni climatiche in Italia

Ruota con fermacampione al centro e finestrella

I problemi del clima e dell’atmosfera

Inquinamento, effetto serra, buco dell’ozono, riscaldamento globale…

Fisarmonica (interno ed esterno)

Il clima nella Storia

I cambiamenti climatici importanti: cause e conseguenze (glaciazioni, aumenti di temperatura…)

Bustina con card

I problemi del clima: le soluzioni

Il protocollo di Kyoto e i suoi aggiornamenti; le energie rinnovabili…

Bustina con card

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Apprendere con i lapbook - Classe 5

Il lapbook in tre passi in 5a Dopo aver scelto e sviluppato l’argomento del tuo lapbook, puoi procedere seguendo questi passi. Primo passo: quale modello di cartelletta? Scegliete un modello di cartelletta, il formato (A3 o A4) e il colore del cartoncino più adatto. Piegate il cartoncino per ottenere il tipo di cartelletta scelta: Si possono inventare anche tipi di cartelletta diversi con forme e piegature più originali. a metà

in tre parti

in quattro parti

Secondo passo: strutturazione del lapbook Pensate a come organizzare le informazioni nelle varie pagine della cartelletta. Stabilite qual è la copertina, date un titolo al progetto e scrivete il nome di tutti i componenti del gruppo. Le informazioni si possono rappresentare in diversi modi, attraverso le tipologie di minibook usate più di frequente (flip flap, fiore, fisarmonica, busta, cerchio ecc.). Di fianco trovi Flip Flip un esempio Triplo flap flap flip flap Fiore Titolo e Fisarmonica Fisarmonica di come immagine organizzare lo spazio. Autori

Fisarmonica

Terzo passo: assemblaggio del lapbook Appoggiate sulla cartelletta i minibook e verificate se il risultato corrisponde al progetto grafico. Incollate, fissate, colorate le varie parti… il vostro lapbook è terminato.

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Bustina

Fiore

Fisarmonica


Apprendere con i lapbook - Classe 5

Un lapbook di Storia 5 Costruisci il tuo lapbook, seguendo l’esempio qui proposto che riguarda l’argomento “Il commercio nella Storia”. Realizzandolo insieme ai tuoi compagni, potrai fissare e ricordare meglio i concetti più importanti relativi all’argomento. Seguite i passi elencati a p. 3. Progettazione dei minibook Individuate i concetti essenziali che volete mettere in evidenza e, per ciascuno di essi, scegliete le informazioni da inserire e un modello di minibook adatto a rappresentarle. Esempio modello Che cos’è?

Definizione: Il commercio è...

Quadrato con 3 flip flap

Quando è nato?

Linea del tempo

Fisarmonica orizzontale

Come si è evoluto?

Dal baratto al bitcoin

Flip flap verticale

Denaro di ieri e di oggi

Monete greche, banconote dal mondo, euro...

Fiore

Tipi di commercio

Importazione, esportazione; interno, equosolidale, e-commerce

Matita con fermacampione

Le vie del commercio

Le rotte fenice, le strade romane, la Grande Muraglia, la Via della Seta

Bustina con card

Diario di bordo Verificate la lavorazione passo per passo e attribuite un voto da un minimo di 1 fino a un massimo di 3 a ogni momento del vostro lavoro. Domande guida

Punteggio

Avete organizzato bene lo spazio?

1

2

3

È stato semplice rappresentare i dati?

1

2

3

Avete inventato nuovi minibook?

1

2

3

Avete lavorato bene insieme?

1

2

3

Che voto date a questo lavoro di gruppo?

1

2

3

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Apprendere con i lapbook - Classe 5

Un lapbook di Geografia 5 Prova a costruire un lapbook di classe con i tuoi compagni, collaborando e suddividendovi i compiti. Di seguito trovi un esempio di progetto, che potrete modificare e arricchire come volete. L’argomento è “L’Unione Europea”. Le fasi di lavoro successive toccano a voi. Seguite i passi elencati a p. 3. Progettazione dei minibook Individuate i concetti essenziali che volete mettere in evidenza e, per ciascuno di essi, scegliete le informazioni da inserire e un modello di minibook adatto a rappresentarle. Esempio modello Che cos’è?

Definizione: L’UE è...

Flip flap orizzontale

Quando è nata?

Linea del tempo

Fisarmonica orizzontale

Quali nazioni ne fanno parte?

Cartina

Carta geografica

I simboli dell’UE

Bandiera, moneta, inno, patrono, motto, festa (09/05)

Fiore

Gli organismi dell’UE

Parlamento europeo, ...

Fisarmonica verticale

I luoghi dell’UE

Lussemburgo, ...

Flip flap orizzontale

Diario di bordo Verificate la lavorazione passo per passo e attribuite un voto da un minimo di 1 fino a un massimo di 3 a ogni momento del vostro lavoro. Domande guida

Punteggio

Avete organizzato bene lo spazio?

1

2

3

È stato semplice rappresentare i dati?

1

2

3

Avete inventato nuovi minibook?

1

2

3

Avete lavorato bene insieme?

1

2

3

Che voto date a questo lavoro di gruppo?

1

2

3

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Note

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Coding A cura di Lorenzo Cesaretti e Michele Storti

Che cos’è il pensiero computazionale? “Pensiero computazionale” è un’espressione che si sta rapidamente diffondendo nel mondo educativo. Introdotto per la prima volta dalla scienziata informatica americana Jeannette Wing in un articolo del 2006 (Computational Thinking, CACM, 2006), indica “il processo di pensiero coinvolto nella formulazione di problemi e delle soluzioni rappresentate in una modalità che sia eseguibile da un agente elaboratore di informazioni, che sia un uomo, una macchina o una combinazione tra uomo e macchina” (J. Wing, 2006). In termini più concreti, possiamo intendere questa forma di pensiero come un insieme di abilità cognitive con le quali possiamo analizzare una grande varietà di problemi e sviluppare delle soluzioni, intendendo con “problemi” non soltanto quelli matematici o che richiedono soluzioni precise, ma anche dilemmi del mondo reale che ammettono soluzioni varie e complesse. Per Jeannette Wing questa modalità di pensiero consente alle persone di “riformulare un problema apparentemente difficile in uno che siamo in grado di risolvere, anche riducendolo, incorporandolo in altro, trasformandolo o simulandolo”. Si tratta, cioè, di un’abilità fondamentale per tutti, non solo per gli scienziati informatici ed è sempre più ritenuta, accanto alle tre competenze di base del saper leggere, scrivere e svolgere calcoli, la quarta abilità analitica da sviluppare a partire dall’infanzia.

Ma che cosa significa pensare in modo computazionale? A che cosa serve in termini concreti? Alcuni dei processi che caratterizzano il pensiero computazionale sono i seguenti: • scomporre un problema complesso (i dati, i processi ecc.) in parti più elementari e gestibili; • analizzare i dati e organizzarli in una struttura logica; • riconoscere regolarità tra problemi o dati diversi; • rappresentare le informazioni attraverso codici o altri sistemi simbolici di trasmissione; • costruire algoritmi, ovvero sequenze di istruzioni per risolvere problemi o produrre risultati attesi; • astrarre i principi generali da situazioni specifiche e generalizzare le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

Che cos’è il coding? Nell’ambito del pensiero computazionale, il coding è l’insieme delle procedure per la creazione di programmi finalizzati a risolvere dei problemi attraverso l’uso di linguaggi di programmazione. Ma oltre a costituire il linguaggio con cui gli informatici creano, tra l’altro, i siti internet e i software che regolano il funzionamento dei dispositivi digitali, questa competenza conserva al suo interno svariate possibilità educative per lo sviluppo di aspetti positivi nella personalità degli studenti. Alcune delle attitudini che questa disciplina punta a far emergere sono: • l’atteggiamento di apertura e iniziativa di fronte a situazioni complesse; • la perseveranza di fronte a problemi complessi; • la tolleranza della frustrazione per l’errore e la sua rielaborazione in chiave positiva; • l’abilità di utilizzare diversi linguaggi e codici comunicativi; • la disponibilità e capacità di progettare e coordinarsi in gruppo per raggiungere un obiettivo comune.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Perché introdurre il pensiero computazionale e il coding a scuola? Nel contesto della Scuola Primaria, l’interesse prevalente attorno al pensiero computazionale e al coding non sta tanto nello sviluppo di abilità puramente tecnologiche o nell’apprendimento di nozioni di carattere informatico, ma nell’acquisizione di nuovi strumenti cognitivi necessari ad affrontare sfide, problemi e progetti con successo. Nella prospettiva dell’applicazione del pensiero computazionale ai contesti educativi, gli studenti non sono semplici utilizzatori degli strumenti e delle strategie di soluzione di problemi, ma i creatori di questi strumenti e strategie. Nel farlo, utilizzano una serie di abilità come l’astrazione, la ricorsività e l’iterazione per elaborare e analizzare i dati e creare artefatti reali e virtuali. Questa metodologia di problem-solving può essere automatizzata, trasferita e applicata alle diverse discipline. Ma pensiero computazionale e coding rappresentano anche strumenti utili per migliorare l’apprendimento nelle discipline tradizionali e nei contesti informali. Pensiamo alle abilità che stanno dietro esercizi comuni per gli studenti: per analizzare un racconto o una poesia è necessaria la scomposizione in parti; per comprendere eventi e comportamenti può essere utile condurre un’analisi dei dati; gli algoritmi entrano in gioco nei calcoli e nei problemi di matematica, ma sono anche una guida per il comportamento corretto in situazioni complesse o di pericolo; attraverso le rappresentazioni astratte come mappe e simulazioni si può comprendere meglio un evento come il ciclo dell’acqua o l’energia eolica. Il coding, inoltre, rappresenta una disciplina strategica per promuovere nei giovani lo sviluppo delle competenze digitali (digital skills), riconosciute a livello internazionale come competenze necessarie, al pari delle capacità di scrivere, leggere (literacy) e svolgere calcoli (numeracy), per vivere e lavorare nelle società del ventunesimo secolo come cittadini attivi e capaci di affrontare le sfide del futuro.

Lo scenario in Italia e in Europa Le recenti evoluzioni negli indirizzi programmatici dell’istruzione hanno visto crescere l’attenzione verso le competenze digitali, il pensiero computazionale e il coding, sia nel contesto italiano che in quello europeo. La Commissione Europea nel 2013 ha pubblicato il documento DIGCOMP: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe che delinea il quadro comune di riferimento per le competenze digitali ritenute necessarie per vivere da cittadini attivi e consapevoli. Il quadro, strutturato in maniera modulare, comprende 5 aree di competenza digitale nelle quali sono definite 21 competenze digitali; tra queste compaiono la competenza di programmazione (area 3.4) e quelle relative al problem-solving (area 5) in parte affini all’area del pensiero computazionale. La Comunità Europea considera il coding il “linguaggio universale”: oggi le competenze digitali e di programmazione sono fondamentali in sempre più professioni e al sistema educativo è riconosciuto il compito di rispondere alla crescente domanda di tali competenze. A tale scopo le istituzioni europee hanno creato iniziative internazionali come l’European Code Week che celebra le possibilità creative della programmazione con eventi nelle scuole europee, anche mettendole in comunicazione con altre organizzazioni che si occupano di tecnologia e di educazione. Il mondo dell’istruzione in Italia ha visto un progressivo aumento dell’interesse per l’insegnamento delle competenze digitali e del pensiero computazionale, sia a livello normativo che di intervento. Già all’interno delle Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione (settembre 2012), relativamente all’insegnamento tecnologico nella scuola del primo ciclo si suggerisce di introdurre gli alunni ad alcuni linguaggi di programmazione semplici e versatili con lo scopo di “sviluppare il gusto per l’ideazione e la realizzazione di progetti […] e per la comprensione del rapporto che c’è tra codice sorgente e risultato visibile”. Questo indirizzo del MIUR a favore dell’insegnamento dei concetti base del pensiero computazionale e del coding ha trovato conferma due anni dopo, nel 2014, con l’iniziativa Programma il Futuro, che aveva l’obiettivo di introdurre nelle classi lezioni sul coding attraverso un sito liberamente accessibile.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Nel 2015 il MIUR ha presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale, il documento di indirizzo per l’attuazione di un processo complessivo di innovazione digitale della scuola al fine di realizzare la competenza digitale; in alcune delle azioni in cui è strutturato il PNSD (15, 17) si dà rilevanza all’insegnamento del pensiero computazionale attraverso attività di coding svolte sia con il computer, sia in modalità unplugged (senza l’uso di tecnologie digitali), in modalità di laboratorio e in prospettiva interdisciplinare. In ultimo, con il sillabo di Educazione Civica Digitale (gennaio 2018) e con il documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” (22/02/2018) l’insegnamento del Pensiero Computazionale e Coding entra di diritto nella Scuola Primaria come “strumento culturale” indispensabile per un “nuovo umanesimo”.

Classe quarta e quinta Con il percorso presentato si intende sviluppare negli studenti del primo ciclo di istruzione strumenti concettuali e abilità tecniche sul coding e il pensiero computazionale. I percorsi didattici sono realizzabili in classe con l’ausilio del software Scratch; le attività ruotano attorno ai concetti di base del coding tenendo sempre presenti i percorsi disciplinari curricolari, introducendo e/o consolidando i contenuti delle diverse discipline. Il percorso affronta i concetti di sequenza, ciclo, condizioni e algoritmo da prospettive differenti, analizzando le specifiche caratteristiche e con molteplici modalità. Per ciascuna attività vengono offerte: • informazioni generali (Tipologia, Argomento, Discipline coinvolte, Modalità di conduzione, Tempo di svolgimento previsto, Materiale occorrente); • introduzione all’attività; • obiettivi specifici; • descrizione dell’attività (per quelle realizzate in Scratch si verrà guidati passo-passo nella creazione delle sequenze, così da poter replicare in classe con facilità i progetti qui proposti); • approfondimenti o varianti dell’attività; • sfide da proporre agli studenti.

Programmazione annuale classe 4a Traguardi di competenza

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• scompone un problema o un sistema di dati

• collabora con atteggiamento positivo all’interno

• rappresenta le informazioni attraverso sistemi

• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata

• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni

• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo

• riconosce gli errori di un algoritmo creato

• elabora soluzioni creative, sia concettuali

• organizza a livello temporale informazioni,

• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo

o processi in parti più elementari e gestibili; simbolici;

per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

conoscenze, periodi, individua successioni, contemporaneità, durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;

• astrae i principi generali da situazioni specifiche

e generalizza le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

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del piccolo gruppo e della classe;

e autonoma per svolgere semplici compiti; e i tempi dati;

che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema; e si applica per correggere le sue azioni.


La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Discipline correlate Matematica

L’alunno: riproduce una figura in base a una descrizione, utilizzando gli strumenti opportuni utilizza il piano cartesiano per localizzare punti; confronta e misura angoli utilizzando proprietà e strumenti.

Arte e Immagine

L’alunno: sperimenta strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali; utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Italiano

L’alunno: raccoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia di un racconto o di un’esperienza; produce testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie); sperimenta liberamente, anche con l’utilizzo del computer, diverse forme di scrittura, integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Programmazione annuale classe 5a Traguardi di competenza

Competenze trasversali

L’alunno:

L’alunno:

• scompone un problema o un sistema di dati

• collabora con atteggiamento positivo all’interno

• rappresenta le informazioni attraverso sistemi

• lavora nel piccolo gruppo in maniera organizzata

• costruisce algoritmi, sequenze di istruzioni

• rispetta la distinzione dei ruoli nel gruppo

• riconosce gli errori di un algoritmo creato

• elabora soluzioni creative, sia concettuali

• organizza a livello temporale informazioni,

• riconosce gli errori commessi da sé o dal gruppo

o processi in parti più elementari e gestibili; simbolici;

per risolvere problemi o produrre i risultati attesi; e immagina possibili soluzioni e miglioramenti;

conoscenze, periodi, individua successioni, contemporaneità, durate e prevede gli effetti futuri di un’azione o di una sequenza di azioni;

del piccolo gruppo e della classe;

e autonoma per svolgere semplici compiti; e i tempi dati;

che costruttive, per raggiungere un risultato o risolvere un problema; e si applica per correggere le sue azioni.

• astrae i principi generali da situazioni specifiche

e generalizza le strategie risolutive dei problemi per trasferirle ad altri simili.

Discipline correlate Matematica

L’alunno: Identifica gli elementi chiave del problema e lo schematizza. Rappresenta un problema tramite diagramma di flusso.

Arte e Immagine

L’alunno: sperimenta strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali; utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Geografia

L’alunno: Seleziona le informazioni per descrivere le caratteristiche principali di una Regione italiana. Apprende le province e le caratteristiche di una Regione italiana.

Italiano

L’alunno: Seleziona le informazioni. Raccoglie le idee, le organizza per punti, pianifica la traccia di un racconto o di un’esperienza.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Nota: tutte le attività svolte con l’ausilio del software Scratch si trovano già svolte al link https://scratch.mit.edu/, digitando nella barra di ricerca “Gruppo Raffaello”.

STORIA - Coding - classe quarta Un viaggio digitale nella Storia (quaderno operativo di storia, geografia, tecnologia - pag. 58) Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento Materiale occorrente

Esercitazione in Scratch Sequenza Storia Lavoro individuale Circa 3 ore Computer con installato il software Scratch - quaderno operativo

Obiettivi • Consolidare le principali nozioni e date relative al popolo dei Fenici • Conoscere il significato e la funzione della ripetizione ciclica • Saper creare in Scratch una storia digitale interattiva avente tema storico • Saper ricercare, selezionare e organizzare le informazioni rilevanti di un testo in una narrazione digitale Introduzione L’attività mira a programmare semplici storie digitali aventi tema storico, composte da oggetti interattivi. Il formato multimediale della storia digitale consente di integrare informazioni diverse (risorse testuali, immagini, oggetti dinamici, file audio) in maniera complessa e personalizzabile, dando all’alunno un grande spazio di espressione e creatività. Inoltre, la programmazione necessaria per costruire ogni singolo aspetto della storia (es. i tempi degli eventi, la scrittura dei testi da presentare, l’analisi delle immagini più adatte ecc.) favorisce la rielaborazione profonda delle conoscenze disciplinari e quindi il loro apprendimento consolidato. Descrizione dell’attività Lo svolgimento dell’attività richiede che gli studenti possiedano i prerequisiti minimi per l’utilizzo di Scratch (es. come è strutturata l’interfaccia del programma, come far interagire i blocchi tra loro) e abbiano affrontato lo studio della civiltà dei Fenici. L’attività è pensata per il lavoro individuale, ma è facilmente adattabile all’apprendimento cooperativo attraverso il modello “Jigsaw”: dividere la classe in piccoli gruppi all’interno dei quali definire ruoli specifici per i diversi membri, connessi ai settori della civiltà fenicia da indagare. Ogni membro dovrà approfondire il proprio settore, consultando il testo o altri materiali. Quindi gli alunni che hanno approfondito lo stesso argomento si riuniranno in “gruppi di esperti” per confrontare le conoscenze acquisite. Infine gli esperti ritorneranno nei loro gruppi di appartenenza, per esporre le conoscenze apprese e integrarle in una visione globale che comprenderà tutti i sotto argomenti. Ogni gruppo procederà infine ad una progettazione collettiva dello storyboard per creare una storia in Scratch da presentare al resto della classe. Il quaderno operativo presenta il percorso guidato per creare una storia digitale interattiva, ma è fondamentale che in una fase successiva l’alunno possa sperimentare in modo più autonomo e libero le possibilità di Scratch, per esempio creando una nuova presentazione relativa ad altre civiltà oggetto di studio o evento storico e di migliorare il funzionamento del programma. Valutazione Di seguito sono proposte alcune indicazioni per la valutazione finale dell’esperienza: • la corretta esecuzione delle procedure indicate per la creazione delle prime 5 scene della storia, valutabile attraverso il prodotto finale creato; • la capacità di applicare le conoscenze acquisite per completare la storia digitale (scena 6), introdurre altri particolari storici nella storia e/o personalizzarla (sfida n.1); • la capacità di progettare e programmare una nuova storia digitale riferita ad un’altra civiltà scelta che sia corretta sul piano tecnico e dei contenuti (sfida n. 2).

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

STORIA - Coding - classe quinta La linea del tempo interattiva per raccontare la storia di Roma (Quaderno operativo di Storia, Geografia, Tecnologia - pag. 53) Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento Materiale occorrente

Esercitazione in Scratch Sequenza Storia Lavoro individuale Circa 3 ore Computer con installato il software Scratch - quaderno operativo

Obiettivi • Saper associare eventi significativi della storia di Roma alle date corrispondenti • Conoscere e saper costruire una linea del tempo su un argomento storico • Saper programmare in Scratch una semplice linea del tempo interattiva • Saper ricercare, selezionare e organizzare le informazioni rilevanti di un testo in una narrazione cronologica di eventi storici Introduzione L’attività proposta accompagna l’alunno nello svolgimento della programmazione di una linea del tempo interattiva. Scratch consente di creare un ambiente informativo esplorabile, la timeline, in particolare attraverso la programmazione del comportamento degli sprite: per esempio, è possibile far sì che gli sprite “data” collocati nella timeline, se cliccati, facciano comparire testi informativi, immagini o suoni relativi a quel momento storico. Grazie alle sconfinate possibilità creative e di personalizzazione consentite da Scratch, la programmazione della linea del tempo può diventare una sfida coinvolgente per l’alunno nel ruolo di programmatore, per mettere in gioco creatività e competenze. Attività Lo svolgimento dell’attività richiede che gli studenti possiedano i prerequisiti minimi per l’utilizzo di Scratch (es. conoscere l’interfaccia del programma, saper usare l’editor degli sfondi, trovare i blocchi nelle categorie e agire su di essi) e abbiano affrontato lo studio della storia di Roma nelle sue tappe fondamentali. Vengono descritte le nozioni e i passaggi fondamentali per creare la struttura di una linea del tempo interattiva, per cui inizialmente sarà opportuno che lo studente svolga il percorso indicato per impadronirsi della logica di programmazione (es. la programmazione del comportamento dei singoli sprite “data”, la logica dell’utilizzo dei messaggi inviati agli sprite). La scheda descrive soltanto i primi passi, pertanto sarà necessario proseguire nel completamento del progetto inserendo i successivi eventi storici. Una volta acquisita dimestichezza nella programmazione, è importante che l’alunno sperimenti altre modalità creative o procedure alternative di programmazione funzionali al raggiungimento dei risultati attesi. Una sfida ulteriore sarà la creazione di una “mappa storica”, ovvero la rappresentazione di un luogo geografico interessato da una serie di eventi storici significativi: cliccando sulle icone localizzate sulla mappa si potranno leggere, vedere o ascoltare dettagli relativi all’evento. Tale applicazione consente più facilmente di riflettere sulla sequenza degli eventi storici studiati anche in una prospettiva geografica e richiede semplici adattamenti nella scelta degli sfondi e nella gestione degli sprite nello stage.

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

Valutazione La valutazione dell’attività del singolo studente può essere svolta considerando i seguenti criteri: • la corretta esecuzione delle procedure indicate nella scheda per la creazione della timeline e degli sprite relativi alle date; • la correttezza nel completamento della timeline, ovvero l’inserimento delle date mancanti e degli approfondimenti associati (sfida n.1); • la capacità di personalizzare e/o migliorare il funzionamento della timeline, se previsto; • la capacità di progettare e programmare una nuova linea del tempo su una biografia o un argomento storico differente e di esporla in modo convincente alla classe (sfida n.2). • la capacità di applicare le conoscenze acquisite fino a questo punto per completare la storia digitale (scena 6), introdurre altri particolari storici nella storia e/o personalizzarla (sfida n.1); • la capacità di progettare e programmare una nuova storia digitale riferita a un personaggio storico che sia corretta sul piano tecnico e dei contenuti (sfida n.2).

GEOGRAFIA - Coding - classe quarta Sfida all’ultima domanda! (Quaderno operativo di Storia, Geografia, Tecnologia - pag. 96) Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento Materiale occorrente

Esercitazione in Scratch Sequenza, esecuzione condizionata di istruzioni, variabile Geografia Lavoro individuale - Apprendimento cooperativo Circa 3 ore Computer con installato il software Scratch - quaderno operativo

Obiettivi • Apprendere conoscenze curricolari di Geografia (carte geografiche, morfologia, clima, elementi naturali e paesaggi, elementi antropici) e accrescere la motivazione all’apprendimento • Comprendere il significato e la funzione dell’esecuzione condizionata e della variabile • Saper creare un quiz interattivo a scelta multipla in Scratch utilizzando le indicazioni della scheda per l’alunno • Stimolare competenze progettuali e di ricerca delle informazioni nel testo • Realizzare un’esperienza di apprendimento cooperativo tra pari attraverso la partecipazione ai quiz creati Introduzione L’attività è finalizzata alla creazione di un quiz interattivo a scelta multipla sui temi di Geografia afferenti al curricolo della classe quarta. Il software Scratch è uno strumento che si presta in modo particolare alla creazione di un prodotto digitale dinamico e interattivo come il quiz: esso consente allo studente di apprendere alcuni elementi di base del Coding e di conoscere alcune potenzialità del software mentre lavora dalla parte dell’autore del quiz, un ruolo che lo costringe ad acquistare la padronanza sui contenuti disciplinari necessaria per produrre le domande e organizzare il gioco. Nell’ultima fase i prodotti che risulteranno dal lavoro dei singoli studenti saranno i mediatori dell’apprendimento con cui realizzare sfide o competizioni tra compagni, aventi per tema le conoscenze di Geografia. Attività Lo svolgimento dell’attività richiede che gli studenti possiedano i prerequisiti minimi per l’utilizzo di Scratch (es. come è strutturata l’interfaccia del programma, come far interagire i blocchi tra loro). L’esercitazione descritta nel quaderno operativo rappresenta il punto di partenza per familiarizzare con le procedure di Scratch utili a creare un quiz interattivo e potrà essere assegnata agli studenti come lavoro per casa o

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La didattica e le nuove tecnologie - Coding

svolta in modo guidato in classe. In seguito allo svolgimento del lavoro guidato, la parte più interessante dal punto di vista educativo sarà dare agli alunni la libertà di sperimentare con il software in uno o più modi: completando il quiz con altre domande, apportando creativamente modifiche alla struttura o all’estetica del quiz o elaborando un nuovo set di domande per creare un nuovo quiz. Di seguito sono proposti alcuni suggerimenti per la conduzione del progetto in classe. Prima del lavoro su Scratch è utile invitare gli alunni a svolgere il quiz proposto a pag. 96 e a verificare la correttezza delle loro risposte. Dopo l’esercitazione guidata, per la creazione di un nuovo quiz si può predisporre una fase - individuale o in piccoli gruppi - di ricerca nel Sussidiario delle Discipline Geniale delle informazioni utili alla creazione delle domande. In un tempo predefinito gli studenti dovranno selezionare alcune informazioni trovate nel testo e costruire con esse un numero definito di domande per il quiz (es. 10); per ciascuna di esse dovranno essere scelte le opzioni di risposta (se il metodo di risposta è a scelta multipla e non VERO o FALSO). Il docente potrà inoltre soffermarsi sull’analisi di come è strutturato un testo per quiz. Si possono sottolineare alcune buone regole su come formulare le domande e le opzioni di risposta, come ad esempio: • scrivere domande brevi e facilmente comprensibili; • non inserire nella domanda un indizio che faccia intuire la risposta corretta; • ogni domanda deve riferirsi a un solo contenuto; • creare domande a un livello di difficoltà adatto agli utenti che utilizzeranno il quiz; • nelle domande a scelta multipla scegliere con cura le opzioni di risposta: è buona norma inserire una risposta del tutto sbagliata, una sbagliata in parte e la risposta giusta; cambiare l’ordine delle tre risposte nelle varie domande. Valutazione Di seguito alcune indicazioni per la valutazione finale dell’esperienza: • la corretta esecuzione delle procedure, valutabile attraverso il prodotto finale; • la capacità di personalizzare in modo creativo o di migliorare il programma, se previsto nell’attività; • la correttezza nello svolgimento della sfida (l’inserimento del contatore del punteggio); • l’adeguatezza nella formulazione delle domande e delle opzioni di risposta del nuovo quiz, eventualmente misurabile attraverso il rispetto delle buone regole assegnate; • la correttezza delle risposte ai quiz creati dai compagni.

GEOGRAFIA - Coding - classe quinta Un quiz sulle Regioni italiane (Quaderno operativo di Storia, Geografia, Tecnologia - pag. 105) Tipologia Argomento Discipline correlate Modalità di conduzione Tempo di svolgimento Materiale occorrente

Esercitazione in Scratch Sequenza, esecuzione condizionata di istruzioni Geografia Lavoro individuale Circa 3 ore Computer con installato il software Scratch - quaderno operativo

Obiettivi • Apprendere conoscenze curricolari sulle Regioni italiane e accrescere la motivazione all’apprendimento • Comprendere il significato e la funzione dell’esecuzione condizionata di istruzioni • Saper creare un quiz interattivo in Scratch sulle Regioni italiane utilizzando le indicazioni della scheda • Stimolare competenze progettuali e di ricerca e selezione delle informazioni nel testo • Realizzare un’esperienza di apprendimento cooperativo attraverso la partecipazione ai quiz creati

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Introduzione Si propone la creazione di un quiz interattivo a scelta multipla sulle Regioni italiane, connettendosi al curricolo di Geografia della classe quinta. Nell’esercitazione guidata l’alunno acquisisce nuove competenze nell’uso di Scratch rispetto all’esercitazione sul quiz per la classe quarta, in particolare rispetto alla gestione dei costumi degli sprite, all’uso dei messaggi da inviare agli sprite e all’inserimento del contatore del punteggio. La struttura del quiz costituisce inoltre un “contenitore” potenzialmente riutilizzabile per rendere più attivo l’apprendimento di altri contenuti disciplinari. Attività Lo svolgimento dell’attività richiede che gli studenti possiedano i prerequisiti minimi per l’utilizzo di Scratch (es. conoscere l’interfaccia del programma, saper usare l’editor degli sfondi, trovare i blocchi nelle categorie e agire su di essi) e abbiano affrontato lo studio delle Regioni italiane. Le pagine del quaderno operativo descrivono le procedure per creare la struttura di un quiz interattivo. L’attività consente all’alunno di impadronirsi della logica di programmazione del quiz. In particolare, l’alunno acquisisce le seguenti capacità: • programmare lo sfondo del quiz affinché cambi in accordo con le fasi del gioco; • applicare l’esecuzione condizionata di istruzioni; • programmare gli sprite “domanda” cliccabili sopra ogni Regione affinché in conseguenza della risposta giusta o sbagliata assumano un aspetto differente, fungendo da feedback sulla correttezza delle risposte date; • controllare il comportamento degli sprite (e dei relativi costumi) durante le fasi del gioco attraverso l’articolazione di diversi messaggi inviati agli sprite. In seguito allo svolgimento dell’esercizio guidato, è importante dare agli alunni l’opportunità per produrre dei progetti personalizzati applicando le conoscenze acquisite, in modo più autonomo e creativo; nel caso specifico, per creare nuove versioni dei quiz di Geografia da sottoporre ai compagni di classe, per esempio in una competizione finale. In questo caso sarà utile dare agli alunni la consegna di ricercare e selezionare nel sussidiario delle discipline Geniale le informazioni più rilevanti per la creazione del nuovo quiz; inoltre si potranno fornire suggerimenti per la formulazione di domande e opzioni di risposta adeguate. Attività La valutazione dell’attività del singolo studente può essere svolta considerando i seguenti criteri: • la corretta esecuzione delle procedure per la creazione della struttura del quiz; • la corretta esecuzione della programmazione necessaria al completamento del quiz per tutte le Regioni; • la correttezza nell’inserimento di un contatore del punteggio (sfida); • la capacità di personalizzare e/o migliorare il funzionamento del quiz, se previsto.

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La classe capovolta A cura di Katia Buccelli, docente.

Che cos’è la classe capovolta Nel panorama educativo, oggi si parla con sempre maggiore insistenza di flipped classroom, ovvero di classe capovolta, una metodologia sorta a metà degli anni 2000 negli Stati Uniti nella Woodland Park High School, in Colorado, dove due docenti di scienze (Jonathan Bergmann e Aaron Sams) cominciarono a registrare su video le loro lezioni, a supporto degli studenti assenti. Quando anche gli studenti presenti in classe cominciarono a seguire i video, ritenendoli una risorsa per il loro studio a casa, quei docenti intuirono che i ragazzi avevano bisogno di loro per dialogare e discutere riguardo alle difficoltà che incontravano nella comprensione ed elaborazione dei contenuti proposti, piuttosto che di un insegnante che trasmettesse concetti e argomenti attraverso una lezione frontale. In questo modo la videolezione cominciò a essere ritenuta uno strumento particolarmente efficace per scavalcare la lezione frontale, riservando tempo e risorse alla relazione con gli studenti. Ma che cosa significa, nel concreto, applicare strategie educative e metodologie didattiche della flipped classroom? Nella nostra esperienza di studenti e, molto spesso, nella nostra quotidianità di insegnanti, il processo di insegnamento-apprendimento si è esplicato, e si continua molto spesso a tradurre, tramite un percorso per così dire lineare: • gli alunni ascoltano in classe la lezione dell’insegnante che in cattedra e/o alla lavagna (oggi anche LIM) espone ciò che è scritto nel libro; • a casa i ragazzi studiano sul libro quanto assegnato dall’insegnante e svolgono esercizi di approfondimento e applicazione dello studio; • successivamente, in classe, tramite interrogazioni o verifiche scritte l’insegnante verifica gli esiti dello studio. Sperimentare la metodologia della flipped classroom significa capovolgere i tempi e i modi della didattica: le attività tradizionalmente svolte a scuola (ovvero la lezione) vengono fruite a casa, mentre il lavoro comunemente assegnato per compito a casa (ad es. esercitazioni e problemi da risolvere) viene eseguito a scuola, anche in modo collaborativo con i compagni, con la guida e la supervisione dell’insegnante. Gli insegnanti «capovolti» realizzano e propongono ai loro studenti buoni video o supporti didattici digitali che ogni allievo deve rivedere e utilizzare a casa, in biblioteca, o altri luoghi, senza un tempo predefinito, secondo il proprio stile e ritmo di apprendimento. In questo modo il docente, nel tempo-classe, privilegia le dimostrazioni pratiche in laboratorio e la ricerca divergente, coinvolge quotidianamente i suoi alunni in spazi aperti di discussione, che mirano a costruire gradualmente comprensione e apprendimento attivo, e annota come essi interagiscono con lo studio e tra di loro.

La didattica capovolta e gli stili di apprendimento «Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia.» (D. Pennac) Parafrasando ciò che scrive Daniel Pennac nel suo Diario di scuola, ogni classe è un gruppo eterogeneo di studenti e ognuno di loro possiede caratteristiche uniche, oltre che fisiche, culturali e sociali, anche per ciò che riguarda l’impegno nello studio, nello svolgimento dei compiti o nella soluzione di problemi cognitivi. Ogni studente apprende in maniera personale, possiede cioè un proprio stile di apprendimento che lo caratterizza e lo distingue dai compagni. Per trovare «l’armonia», per fare cioè in modo che ogni studente abbia un ruolo attivo nella classe, è quindi necessario prima conoscere le modalità con cui apprende e poi valorizzare le sue inclinazioni, analizzare i diversi stili di apprendimento che ognuno utilizza in maniera preferenziale, compreso il nostro di stile, in quanto riflessione sul nostro metodo di insegnamento. Solo considerando le differenze individuali il metodo di insegnamento potrà tener conto delle attitudini dei singoli, valorizzarle nonché adattarle a contesti in cui tali attitudini potrebbero arrecare problematicità. La flipped classroom potrebbe essere erroneamente confusa con modalità di insegnamento e-learning, ovvero

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l’istruzione a distanza, nella quale il ruolo dell’insegnante è sostanzialmente marginale. Al contrario, poiché uno dei concetti chiave della didattica capovolta è la personalizzazione, questa metodologia consente di facilitare e potenziare la relazione educativa tra docenti e studenti con l’obiettivo di valorizzare i talenti e le attitudini dei singoli allievi. Al docente spetta il compito di strutturare attività personalizzate affinché ciascuno raggiunga il massimo obiettivo possibile dettato dalle proprie caratteristiche. Inoltre, uno dei principali vantaggi di questa metodologia è costituito dal tempo più disteso per l’apprendimento: poter rivedere o ascoltare più volte i materiali di studio facilita quegli alunni per i quali è più difficoltoso comprendere le informazioni in tempi rapidi o in situazioni di sovraffollamento delle informazioni. Il fattore tempo gioca a favore anche dell’insegnante, che avrà più tempo per l’osservazione degli stili di apprendimento e potrà così meglio mettere a fuoco interventi didattici mirati a supportare anche chi presenta Bisogni Educativi Speciali.

Processi di individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti La videolezione, strumento imprescindibile per la classe capovolta, diventa una risorsa per l’apprendimento alla quale ogni alunno accede nei modi e nei tempi che desidera, secondo il proprio ritmo e in stretta connessione con gli obiettivi di apprendimento del proprio Piano Personalizzato. Gli studenti, in una situazione di apprendimento rovesciato, riescono a interagire con i compagni con modalità di peer education e apprendimento collaborativo; la condivisione della conoscenza fra pari stimola percorsi di responsabilizzazione rendendo gli studenti soggetti attivi e consapevoli del proprio apprendimento poiché viene stimolato un processo spontaneo di passaggio di conoscenze. L’esperienza e le conoscenze del singolo divengono un’occasione di autoformazione condivisa dal gruppo e nel gruppo, che non solo acquisisce nuove informazioni, ma rafforza anche la sua capacità creativa di rispondere ai problemi, di agire in modo positivo ed efficace di interagire tramite il lavoro di gruppo in cui vengono suddivise le responsabilità. In questo contesto pertanto il docente assume il ruolo di promotore di responsabilità e di partecipazione individuale e collettiva.

Linguaggio digitale per favorire la costruzione collaborativa dei saperi Le Indicazioni Nazionali per il curricolo ricordano che “La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità e rappresenta la frontiera decisiva per la scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale (…). La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. Le discipline e le vaste aree di cerniera tra le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua evoluzione... Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi- dimensionale.” Le continue trasformazioni in atto nell’odierna società digitale impongono alla scuola, e a chi vi opera, un rinnovamento della metodologia didattica che tenga conto delle attitudini e della familiarità verso le tecnologie, propria delle nuove generazioni di studenti, nati e cresciuti tra computer, videogiochi, telefoni cellulari, apparecchi per riprodurre musica digitale, videocamere, fino a giungere alle tecnologie domotiche di uso quotidiano. Infatti, il linguaggio digitale, nella sua dimensione interattiva, determina un nuovo modello di elaborazione mentale, rafforza un atteggiamento mentale dinamico, favorisce un’azione di organizzazione e strutturazione del sapere. Un impiego didattico che si avvale di più codici espressivi, tramite una dimensione multimediale accattivante, stimola la curiosità e l’interesse e può più facilmente promuovere la motivazione, l’attenzione e l’impegno di tutti gli studenti, oltre che rappresentare un valido supporto per soggetti con difficoltà di apprendimento e/o disabilità. Nello stesso tempo la scuola ha però anche il compito di far acquisire agli alunni la capacità di riflettere sui propri processi cognitivi, sostenendoli affinché sviluppino una graduale consapevolezza e capacità di scelta, nonché un controllo critico delle informazioni e dei media. Il valore delle tecnologie non è connesso ai contenuti, ma ai processi che vengono attivati e il superamento di una trasmissione lineare e sequenziale dei saperi, in favore di un’azione didattica mediata dalle TIC, rappresenta un grosso

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stimolo ad «apprendere facendo», in un rapporto di interazione, sia con l’insegnante, che con i compagni: non solo learning by doing, ma anche learning by thinking, cioè «apprendere pensando», riflettendo, e discutendo con gli altri (cooperative learning). L’approccio esplorativo, insito nel linguaggio multimediale, privilegia la visione di un sapere costruito e implica un apprendimento dove smontare, ricostruire, rielaborare diviene un processo di costruzione di conoscenze da elaborare in gruppo e da condividere. Questo approccio collaborativo, il cui punto di forza è la motivazione, favorisce e promuove corresponsabilità, accresce sicurezza, rafforza il valore della scoperta e incita alla riflessione critica. Il gruppo sperimenta situazioni di problem solving in modo creativo, discute, analizza: la rielaborazione e l’assunzione di responsabilità individuali e collettive consente agli studenti di sviluppare anche competenze socio-relazionali. Pensare e organizzare la classe come una ambiente in cui gli allievi ricercano, collaborano e condividono, consente al docente di assumere la regia di un processo che promuove la responsabilità cognitiva tramite la sperimentazione dell’apprendimento collaborativo. In questa prospettiva al docente spetta anche la responsabilità di organizzare in modo attento la formazione dei gruppi, assegnando ruoli e attività in funzione delle peculiarità dei singoli componenti, tenendo come punto fermo la creazione di un clima impostato sulla fiducia, l’aiuto reciproco e la corresponsabilità.

La progettazione e l’organizzazione di una flipped classroom Per impostare una didattica capovolta il primo punto fondamentale è la scelta degli obiettivi di apprendimento, intesi come competenze, conoscenze e abilità che ogni studente deve poter raggiungere ed è opportuno, quindi, stabilire quali sono le discipline, le singole unità didattiche o gli argomenti che intendiamo sviluppare tramite questa metodologia, nonché quanto tempo investire e quale strumento utilizzare per la nostra comunicazione online. Molte scuole ormai hanno adottato piattaforme di condivisione come Moodle, Google Classroom, Edmodo ecc., veri e propri spazi virtuali protetti pensati per la didattica che consentono di comunicare notizie e informazioni, assegnare compiti, correggerli e inviare feedback, condividere materiali. Se la nostra scuola non ha adottato nessuno di questi strumenti possiamo creare un nostro spazio personale di condivisione con Google sites, un modo facile e gratuito per creare e condividere pagine web, con una buona leggibilità su qualunque device e con tutti i sistemi operativi. Si tratta di uno strumento che in pochi e semplici passaggi guidati, senza scrivere nemmeno una linea di codice, consente di scegliere le pagine da creare e di inserire in esse i contenuti che vogliamo condividere, tramite un editor molto intuitivo. In rete si trovano numerosi tutorial che indicano in modo semplice e chiaro i singoli passaggi per la realizzazione di un sito web con questo strumento. Una volta impostata la parte progettuale e tecnica dobbiamo rendere partecipi i nostri studenti e le loro famiglie circa la nuova modalità di lavoro che abbiamo previsto di adottare. È infatti fondamentale fornire spiegazioni chiare (anche scritte) sul metodo capovolto, anche chiedendo alle famiglie un consenso scritto, affinché tutti comprendano che il web diventa uno strumento di studio. Dovremo informare anche il Dirigente Scolastico circa la nostra intenzione di sperimentare la didattica capovolta ed esplicitare in modo chiaro le modalità della nostra progettazione e sarebbe ottimale condividere almeno con un collega il nostro percorso. Successivamente, è opportuno raccogliere informazioni precise per rilevare se tutti i nostri allievi, a casa, dispongono di connessione internet e se, di conseguenza, possono utilizzare un dispositivo (sia esso uno smartphone, un pc, un tablet) e come/quanto possono accedervi. Può essere utile formulare un questionario scritto così da raccogliere tutti i dati ed eventualmente risolvere eventuali problemi di accesso alla rete. Per sperimentare la classe capovolta inoltre, anche noi docenti dobbiamo disporre di dispositivi adeguati (meglio un pc portatile piuttosto che lo smartphone) con un buon contratto di connessione.

L’ambiente di apprendimento e gli strumenti per la comunicazione interattiva Prima di avviare l’esperienza della flipped classroom, l’insegnante deve coinvolgere gli studenti nella visione di alcune videolezioni, gli strumenti tramite cui si snodano i percorsi della classe capovolta. Ciò è indispensabile per educare gli allievi ad avvalersi di un video in modo autonomo ed efficace, incoraggiandone la fruizione libera e diversificata, per impostare un ritmo personale della lezione. In termini pratici, questo si traduce nell’uso libero di pause e

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riavvolgimenti del video che consentono un approccio personalizzato ai contenuti così da comprendere meglio i concetti presentati. Questa è una procedura che non sarebbe possibile nella lezione frontale dove l’insegnante deve impostare un ritmo standard che gli consenta di coinvolgere tutti senza però annoiare chi è più capace e farsi seguire anche da chi si trova in difficoltà. Superata questa fase preliminare potrà prendere il via la sperimentazione della didattica capovolta. Sul piano operativo, l’insegnante deve predisporre i diversi materiali didattici su cui far studiare gli studenti a casa, e, successivamente, il suo ruolo in classe consisterà nel promuovere la discussione e proporre ulteriori percorsi di approfondimento. Pertanto è fondamentale fare attenzione a non trasferire i limiti della didattica basata sulla lezione frontale, dall’aula al web. Infatti il principale motivo per cui si sceglie l’apprendimento rovesciato è che spesso un approccio tradizionale di tipo trasmissivo, in buona parte dei casi, non è oggi abbastanza efficace e risulta più che mai necessario un approccio metodologico capace di sollecitare l’interesse e coinvolgere attivamente gli alunni. L’utilizzo di video didattici da parte degli studenti dovrà essere integrato e supportato da altri strumenti basati prevalentemente sull’utilizzo delle tecnologie digitali il cui linguaggio favorisce la costruzione collaborativa dei saperi. Affinché una lezione interattiva risulti efficace devono essere tenuti in considerazione alcuni elementi: • innanzitutto va curata la scelta dei sussidi multimediali, poiché deve essere facilmente fruibile e presentare una esplicita introduzione dell’argomento trattato; • la durata deve essere contenuta entro i 5 o 6 minuti e l’esposizione deve comprendere esempi esplicativi al fine di favorire domande e osservazioni da parte degli studenti; • i concetti vanno esposti in modo chiaro e conciso, suddividendo l’esposizione in sequenze significative; • inoltre può risultare particolarmente proficuo inserire una serie di domande a scelta multipla lungo la timeline di un video, per far riflettere gli studenti sui contenuti proposti in modo da attivare un processo di verifica e autoverifica delle conoscenze acquisite. La rete offre molti materiali già predisposti: video didattici, simulazioni interattive, strumenti per la comunicazione interattiva. Pertanto in prima battuta, prima di partire da zero realizzando i propri video, può essere utile selezionare e proporre risorse adeguate alla nostra progettazione, vagliando le innumerevoli proposte dei docenti che hanno già svolto attività di classe capovolta, modificandole e integrandole in base alle nostre esigenze. La rete offre, infatti, diverse applicazioni liberamente utilizzabili per trasformare la visione di un video in un’esperienza condivisa e di interazione comunicativa. Si tratta di strumenti non particolarmente complessi, il cui utilizzo è spesso facile e intuitivo e dei quali è possibile trovare dettagliati tutorial online. Playposit è un’applicazione web free utile per rendere interattivi i nostri video didattici inserendo domande a scelta multipla e a risposta aperta, testo, immagini, audio, link. È possibile manipolare con facilità il video trasformandolo in un oggetto ipermediale inserendovi le risorse reperite in rete e/o i contenuti realizzati da noi. Edpuzzle consente di trasformare un video in una lezione interattiva tramite l’inserimento di quiz, immagini, testo ecc., e consente inoltre di registrare la propria voce sul video. TED-Ed Lesson permette di creare lezioni a partire da video pubblici e integrarli con risorse per l’approfondimento e la verifica. Questo servizio fornisce risorse a sostegno della formazione e dell’apprendimento ed è uno strumento completo per corredare videolezioni di questionari, link, brevi integrazioni testuali, mappe, immagini e consente di monitorare le attività di ogni studente. Adobe Spark è uno strumento gratuito per realizzare facilmente e con rapidità oggetti grafici, presentazioni, digital storytelling e animazioni. video, con sottofondo musicale o registrazione audio della nostra voce. Powtoon è un servizio che permette di realizzare delle presentazioni animate davvero accattivanti e di grande effetto. Thinglink è uno strumento web che consente di rendere interattivi immagini e video tramite l’inserimento di link, ulteriori immagini, video e testo Biteable è una risorsa on line per la creazione di simpatiche video-animazioni personalizzabili. La funzione base gratuita, mette a disposizione molti template dalla grafica accattivante. Alcuni modelli consentono l’inserimento di immagini personali. LearningApps è una suite completamente gratuita che consente di creare interessanti moduli interattivi per facilitare i processi di apprendimento. Si possono realizzare video con inserimenti, sondaggi, test, questionari.

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Apprendimento cooperativo e compiti autentici per padroneggiare le competenze chiave La Raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento Europeo definisce le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente. Con l’emanazione di questo documento l’Unione Europea esorta tutti gli Stati membri a perseguire il raggiungimento di quelle competenze di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione per tutto l’arco della vita (lifelong learning), a partire dal percorso di istruzione: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. Si tratta di competenze di carattere trasversale che dovrebbero essere acquisite dai giovani alla conclusione del percorso obbligatorio di istruzione, in preparazione della loro futura vita lavorativa e che dovrebbero costituire, al contempo, un bagaglio per i futuri apprendimenti. L’Italia ha recepito la sollecitazione dell’Unione Europea attraverso il D.M.139/2007 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” dove vengono delineati “gli assi culturali” che mirano al conseguimento delle “competenze di base” alla fine del ciclo obbligatorio di istruzione. Nel documento tecnico allegato al testo di Legge si dice testualmente che “I saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al sistema di descrizione previsto per l’adozione del Quadro europeo dei Titoli e delle Qualifiche (EQF)1. La competenza digitale, contenuta nell’asse dei linguaggi, è comune a tutti gli assi, sia per favorire l’accesso ai saperi sia per rafforzare le potenzialità espressive individuali. (1) Si fa riferimento alla proposta di Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006. Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: • “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. • “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. Ad integrazione di un dettato rigidamente impostato sulla suddivisione di saperi disciplinari, l’allegato 2 stabilisce i fondamenti per le “competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria”. Si tratta di otto competenze chiave volte a “favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale”. A sei anni dalla pubblicazione delle Indicazioni Nazionali, il Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione ha presentato al Miur il documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari” (22 febbraio 2018) che propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni del 2012 focalizzando l’attenzione sulle competenze di cittadinanza. Il documento propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni al fine di calibrare il curricolo e le proposte didattiche nella cornice delle competenze di Cittadinanza e Costituzione perché “L’esercizio della cittadinanza attiva necessita di strumenti culturali e di sicure abilità e competenze di base, cui concorrono tutte le discipline”. Questa sollecitazione colloca la Cittadinanza come sfondo integratore e punto di riferimento di tutte le discipline che

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concorrono a definire il curricolo. La riflessione evidenzia inoltre come le pratiche di cittadinanza attiva possano essere veicolate da un’adeguata progettazione didattica che realizzi ambienti per l’apprendimento volti alla “costruzione di conoscenze e abilità attraverso l’analisi di problemi e la gestione di situazioni complesse, la cooperazione e l’apprendimento sociale, la sperimentazione, l’indagine, la contestualizzazione nell’esperienza, la laboratorialità”, indicando in questi elementi i presupposti per lo sviluppo di competenze e apprendimenti significativi in grado di contribuire alla costruzione competenze sociali e civiche. Questa rilettura intende rispondere alla necessità di una sempre maggiore aderenza o sviluppo diretto alla sostenibilità in tutti i suoi aspetti, recependo i contenuti dell’Agenda 2030. Questo quadro normativo pone le basi per definire ciò che si è chiamati a fare attivamente in classe dove gli alunni realizzano il cosiddetto “COMPITO AUTENTITICO”, svolto attraverso il cooperative learning. La metodologia dell’apprendimento cooperativo coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo e si fonda sull’interazione e la corresponsabilità dei componenti del gruppo per raggiungere un fine comune, tramite un lavoro collaborativo di approfondimento, che porterà al raggiungimento di obiettivi tramite il contributo personale di ognuno e quindi alla costruzione di nuova conoscenza. In questo contesto l’insegnante ha il compito organizzare un ambiente per l’apprendimento in grado di favorire un clima relazionale positivo, in cui assumere il ruolo di facilitatore e mediatore. Wiggins (1998) chiarisce che un compito, un problema, un progetto è autentico quando: • è realistico, cioè riflette il modo nel quale l’informazione o l’abilità dovrebbero essere usati nel mondo reale; • r ichiede giudizio e innovazione, ossia è basato sulla soluzione di problemi non strutturati che potrebbero avere più di una risposta giusta e, quindi, richiedono al soggetto che apprende di compiere delle scelte consapevoli; • chiede allo studente di «costruire» la disciplina, nel senso di impadronirsi delle procedure proprie delle discipline, che le formano nei significati e nei processi; • r eplica o simula contesti diversi (lavoro, vita civile, vita personale) nei quali solitamente gli adulti sono «controllati» e valutati; chiede quindi di realizzarsi in contesti o situazioni specifiche che hanno particolari restrizioni, proposte o spettatori (compiti complessi); • sollecita l’impiego di un repertorio di conoscenze e di abilità per negoziare altri compiti complessi; •p ermette appropriate opportunità di ripetere, praticare, consultare risorse, avere feedback su e perfezionare la prestazione, i prodotti e gli apprendimenti; permette quindi di focalizzare l’apprendimento attraverso il ciclo di performance-feedback-revisione-performance. La progettazione di un compito autentico ha lo scopo di valutare l’abilità degli studenti nell’applicare competenze e conoscenze in attività reali (Mueller, 2003) quindi, nella sua formulazione, necessita di indicazioni e caratteristiche ben definite a partire dalla esplicitazione chiara dell’obiettivo che si intende perseguire. Affinché sia chiaro agli studenti il percorso da seguire, vanno loro fornite esplicite indicazioni circa i contenuti, il tipo di prestazione da svolgere, per quale scopo, quali dovrebbero essere le caratteristiche del prodotto atteso, quali sono i tempi richiesti e le fasi del lavoro, quali sono le risorse a disposizione. Gli studenti, oltre ad avere chiaro il percorso da seguire, devono conoscere le modalità di valutazione che contemplano anche l’autovalutazione del proprio prodotto. L’attività che si propone di realizzare deve inoltre essere stimolante e motivante, deve consentire la condivisione e la collaborazione dei membri del gruppo che sono chiamati a rielaborare e riorganizzare in una situazione problematica, strettamente ancorata a contesti reali, ciò che hanno appreso. Appare chiaro quindi come l’obiettivo finale miri alla costruzione di competenze chiave mediante compiti significativi che si esplicitano nella realizzazione di un prodotto finale completo, in cui la problematizzazione e la contestualizzazione del sapere vengono calati in contesti reali. In quest’ottica, l’azione didattica che si esplica tramite la metodologia flipped consente agli studenti di sperimentare varie soluzioni operative e di acquisire, utilizzare e consolidare competenze, attraverso l’esperienza, la riflessione, lo scambio e la collaborazione tra pari.

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La valutazione nella flipped classroom Le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola per l’infanzia e del primo ciclo di istruzione introducono il principio di certificazione delle competenze, delineano i traguardi formativi da conseguire al termine dei diversi gradi dell’istruzione primaria e focalizzano l’attenzione su una nuova cultura didattica, dove la scuola non è più il principale agente educativo. In questo documento si pone l’accento sui principi di conoscenze contestualizzate, apprendimento significativo, centralità del soggetto che apprende, scuola aperta alla realtà. La Circolare Ministeriale n. 3 del 13 febbraio 2015, nelle Linee guida allegate, esplicita il concetto di certificazione delle competenze tramite documenti da compilare, (in via sperimentale), al termine della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e al completamento dell’obbligo scolastico (2ª classe della scuola secondaria di secondo grado.) La certificazione delle competenze non sostituisce la valutazione disciplinare, ma la integra poiché esprime una valutazione trasversale della capacità degli allievi di utilizzare in modo efficace i saperi acquisiti in contesti nuovi e complessi, siano essi reali o simulati. Il decreto MIUR 3 ottobre 2017, prot. n. 742, disciplina la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione e trasmette i relativi modelli unici nazionali di certificazione nei quali si sancisce l’obbligo di delineare il «Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione» in base ai livelli di competenza raggiunti, in riferimento alle 8 competenze chiave europee. Tradizionalmente, la valutazione del profitto scolastico scaturisce dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti, con i risultati attesi. Questa modalità implica però l’utilizzo di criteri di classificazione e selezione perché non indaga la «costruzione» e lo «sviluppo» della conoscenza né prende in considerazione la capacità di applicare in contesti reali quanto si conosce. La valutazione delle competenze analizza il «sapere agito» e considera ciò che gli alunni sanno e «come sanno fare» applicando le loro conoscenze, abilità, capacità e predisposizioni personali, nell’affrontare un compito significativo che preveda la soluzione di un problema e/o la realizzazione di un prodotto. Quanto fin qui esposto in merito alla didattica capovolta converge in un processo di valutazione delle competenze strettamente connesso al compito autentico, pilastro della flipped classroom e principale momento di valutazione dello studente da parte del docente, che osserva in itinere processi, interazione, coinvolgimento, strategie di studio impiegate, proprio nel momento operativo, in classe, mentre gli studenti lavorano in gruppo alla soluzione del compito assegnato. In questo modo, azione didattica e azione valutativa si intersecano poiché l’insegnante misura i progressi dello studente durante il percorso di apprendimento analizzando non tanto la conoscenza, quanto piuttosto la competenza, dal momento che vengono monitorate la sua capacità organizzativa ed espressiva, la sua abilità nel reperire e gestire il materiale, le strategie adottate nel risolvere il problema e giungere all’esito atteso. Nella classe capovolta un altro aspetto di basilare importanza è il momento di autovalutazione che consiste nella richiesta di redigere una rubrica, cioè una griglia strutturata in cui ciascun studente è chiamato a esprimersi sul suo ruolo nel gruppo, e il gruppo, a sua volta, è chiamato a valutare l’efficacia del proprio lavoro con riferimento ai livelli di giudizio che vengono riportati sul documento di certificazione delle competenze (livello avanzato, intermedio, base, iniziale). Tramite questo percorso di autovalutazione gli allievi riflettono sulla propria esperienza di apprendimento, esaminano i punti forti e i punti deboli del loro lavoro cooperativo, riflettono sia sul prodotto della loro attività, sia sui processi che li hanno condotti a conseguire un dato risultato. Il metodo di valutazione dell’insegnante che valuta il processo, le competenze trasversali e quelle disciplinari, il cui fulcro è il compito complesso, così come l’autovalutazione degli studenti, hanno sempre come punto di riferimento alcune delle competenze individuate tra le otto competenze chiave cui mirava l’attività progettata, rilevabili con questa modalità proprio per il carattere trasversale dell’approccio didattico capovolto. Per concludere, adottare una metodologia di lavoro che si basi sulla classe capovolta può contribuire a favorire la costruzione di quelle competenze necessarie per la formazione della persona in modo unitario, sia nella dimensione personale, che nella dimensione relazionale. Una scuola efficace per tutti i suoi studenti, include e valorizza, ricerca e sperimenta, rielabora e rappresenta nuove forme di conoscenza. Non si tratta tanto di andare contro una scuola tradizionale, quanto piuttosto di integrare spazi e modalità didattiche con nuovi scenari educativi al passo coi tempi.

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta

Scuola Primaria e flipped classroom Da più parti ci si interroga sulla possibilità di utilizzare la didattica capovolta alla scuola primaria. Certamente è necessario tenere in considerazione l’età degli alunni e la tipologia dei contenuti da affrontare: di certo non è possibile “flippare”, come si dice in gergo, a 360 gradi. Fatta questa premessa, è indubbio che questo modello rappresenta un efficace strumento di continuità tra quanto proponiamo in classe e quanto ciascun alunno può approfondire e integrare autonomamente a casa, con modalità accattivanti e tempi più adeguati. Il primo passo per impostare l’apprendimento capovolto e, di conseguenza, modificare il paradigma dell’insegnamento trasmissivo, è programmare “cosa” e “quanto” capovolgere. Si può pensare ad una singola unità didattica così come è possibile estendere l’approccio della didattica capovolta a più discipline o in chiave trasversale a più ambiti. Una volta che si ha ben chiaro il percorso da proporre è doveroso comunicare alle famiglie degli alunni che intendiamo sviluppare un progetto di didattica capovolta per introdurre una metodologia innovativa nella nostra pratica didattica. È importante sottolineare che questa progettazione si pone l’obiettivo di stimolare e personalizzare l’apprendimento degli alunni utilizzando una strategia didattica attenta ai loro bisogni educativi e che, nel contempo, ci consente di stare al passo con l’evoluzione della tecnologia che, a più livelli, permea la nostra quotidianità e quella dei nostri alunni. In modo anche schematico possiamo spiegare che: • Questa modalità di insegnamento-apprendimento si avvale di video-lezioni e materiale prevalentemente digitale selezionato dal docente e fornito agli alunni per lo studio individuale a casa, tramite l’utilizzo di una classe virtuale. • In seguito, in classe, l’insegnante stimola l’apprendimento attivo guidando gli alunni all’approfondimento dei contenuti studiati a casa, supportando la messa a fuoco sulla risoluzione di dubbi e problemi, proponendo attività di consolidamento dei concetti appresi in autonomia. • Il ruolo principale dell’insegnante consiste nel guidare, sostenere e monitorare il processo di apprendimento e quindi predisporre esercitazioni e attività di approfondimento che possono prevedere anche modalità di tipo collaborativo che mirino al raggiungimento di competenze complesse e trasversali. • La flipped classroom è pertanto una metodologia didattica in cui gli alunni studiano a casa e a scuola si esercitano e consolidano i concetti appresi in autonomia. Dopo aver illustrato il nostro progetto alle famiglie degli alunni possiamo procedere alla creazione di un’aula virtuale, un “luogo” in cui comunicare, condividere, collaborare. Questo spazio diventerà un’estensione della nostra aula, un ambiente per l’apprendimento in grado di coinvolgere attivamente gli alunni nel processo di acquisizione delle competenze. L’aula virtuale deve essere un ambiente protetto e circoscritto ai soli utenti autorizzati, alunni (e loro famiglie) e insegnante che ne coordina e controlla l’utilizzo. Si è già accennato alle diverse piattaforme che permettono di organizzare un’aula virtuale; tra queste LearningApps ci consente di predisporre il nostro ambiente virtuale in pochi e semplici passi e risulta essere un ottimo strumento alla portata dei nostri giovani allievi della scuola primaria per la semplicità di utilizzo. È un ambiente chiuso e protetto che non permette intromissioni dall’esterno. Questo consente ai bambini di interagire liberamente sul web senza pericoli.

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta

Questa piattaforma, inoltre, consente ad ogni utente, alunni compresi, di realizzare moduli interattivi, anche a carattere ludico, per facilitare i processi di apprendimento. Dal M.I.O. Book Raffaello accediamo alla piattaforma LearningApps cliccando sull’icona ed effettuiamo l’iscrizione.

Una volta create le credenziali per l’accesso, l’insegnante può procedere alla formazione della propria classe virtuale. Cliccando il menù “LE MIE CLASSI” ci troveremo nella schermata in cui inserire il nome della classe e con “CREA CLASSE” avremo completato il primo passaggio.

Comparirà quindi la seguente schermata nella quale dovremo inserire i nominativi dei nostri alunni tramite la funzione “ACCOUNT STUDENTE”.

La schermata successiva ci mostrerà questo passaggio che ci condurrà alla pagina in cui inserire nome e cognome degli alunni.

Inserendo nome e cognome il sistema genera in automatico le credenziali per l’accesso alla piattaforma. In un secondo tempo sarà possibile modificare solo la password. Dopo aver proceduto al salvataggio dei dati inseriti, ogni alunno disporrà delle proprie credenziali per accedere alla classe virtuale e perciò saremo pronti per avviare la nostra attività.

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La didattica e le nuove tecnologie - La classe capovolta

Copiando e incollando l’URL della classe virtuale appena creata nella voce del menu M.I.O. Book, sarà possibile accedere alla classe direttamente dal M.I.O. Book Raffaello. Inizialmente è bene che gli alunni abbiamo la possibilità di familiarizzare con questo nuovo ambiente verso il quale mostreranno senz’altro molto entusiasmo. Cominciamo insieme ad esplorare i contenuti che già avremo provveduto ad inserire nella cartella di classe: potrebbero essere applicazioni che abbiamo realizzato noi o attività selezionate tra le innumerevoli apps presenti in piattaforma. Con l’ausilio della LIM andiamo quindi a mostrare all’intera classe quali sono i materiali che gli alunni possono trovare nel loro spazio virtuale, come si utilizzano, quali sono le funzionalità e come sia semplice anche per loro realizzare delle applicazioni didattiche divertenti. Le potenzialità di questo ambiente sono molteplici perché, oltre a consentirci l’utilizzo di svariate tipologie di applicazioni che possiamo sviluppare in autonomia per i nostri percorsi didattici, permette di utilizzare liberamente tutte quelle esistenti già create dagli altri membri della piattaforma.

Le fasi di lavoro per lo sviluppo dell’U.D.A. in modalità flipped La stesura della progettazione deve tener conto dei seguenti punti: • Dati dell’Unità di Apprendimento (titolo - scuola - disciplina/e - classe). • Descrizione dell’argomento trattato. • Competenze disciplinari/ interdisciplinari coinvolte. • Competenze chiave da attivare. • Strumenti che si intendono impiegare. • Tempi e spazi. Descrizione della sequenza di lavoro: input motivazionali per l’avvio dell’attività; strumenti da utilizzare per lo sviluppo dell’argomento; autoformazione e rielaborazione individuale; rielaborazione collettiva e approfondimenti in classe; modalità di sviluppo per la produzione finale (individuale o a gruppi casuali/di livello/eterogenei/omogenei…); obiettivo del compito; prodotto atteso a conclusione del percorso; fase conclusiva: esposizione del compito ai compagni; metodologie e strumenti di valutazione e autovalutazione.

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Storia Attività di classe quarta I Fenici (Sussidiario delle discipline Geniale 4, pagina 81) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe Disciplina Tempi Modalità di lavoro Finalità

Obiettivi educativi e didattici

Competenze chiave

Competenze disciplinari

Metodologia

Contenuti

Prodotto atteso Valutazione

Materiali e strumenti

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali STORIA 6 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. • Utilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale. • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca. • Lavorare in gruppo per ottenere scopi comuni. • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo. • Comunicazione nella madrelingua • Imparare ad imparare • Competenze sociali e civiche • Competenza digitale • Spirito di iniziativa ed imprenditorialità • Consapevolezza ed espressione culturale • Conoscere le caratteristiche del quadro di civiltà dei Fenici • Confrontare e comprendere aspetti caratterizzanti le civiltà che caratterizzano la storia dell’umanità anche in rapporto al presente • Saper analizzare e sintetizzare le informazioni Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti nel rispetto degli stili di apprendimento individuali e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi positive relazioni interpersonali. Il percorso intende approfondire la conoscenza della civiltà fenicia ed analizzarne le peculiarità e gli aspetti che hanno influenzato la storia. Fase 1 - Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. Autonomamente, a casa, gli alunni visionano il filmato “LA CIVILTÀ FENICIA” e si esercitano con le applicazioni allegate al video. Fase 2 - Dopo il momento di autoformazione iniziale, in classe si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti. Fase 3 - L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. Conclusione - Gli elaborati prodotti vengono condivisi con il gruppo, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno. Giochi linguistici con l’alfabeto fenicio. • Osservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione di gruppo e individuale tramite check list • Valutazione sommativa PC di classe e/o del laboratorio della scuola LIM - Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. book Raffaello - sussidiari - riviste - risorse web - compito autentico - disegni per la suddivisione in gruppi


Compito autentico

Enigmistica… Fenicia La rivista per ragazzi “ENIGMISTICAMENTE” ha indetto un concorso per selezionare i migliori giochi enigmistici realizzati dai ragazzi di scuola primaria e noi invieremo alla redazione i nostri elaborati. Come sapete una delle più grandi invenzioni dei Fenici è stata quella dell’alfabeto. I Fenici scrivevano su righe da destra a sinistra e il loro alfabeto comprendeva 22 segni consonantici, mentre per le vocali non si usava nessun segno. Ogni gruppo dovrà preparare un gioco linguistico utilizzando l’alfabeto fenicio. Al vostro gioco andrà allegata anche la relativa soluzione. Potrete realizzare indovinelli, cruciverba, crucipuzzle, rebus… Sarete divisi in gruppetti da 3 costituiti dall’abbinamento casuale delle figure che io vi fornirò. 1 > gruppo dei fiori 4 > gruppo delle figure piane 7 > gruppo degli astri

2 > gruppo degli alberi 5 > gruppo delle frecce 8 > gruppo dei frutti

3 > gruppo degli animali 6 > gruppo delle emoticon

Istruzioni per ogni gruppo Dopo aver proceduto al sorteggio dei gruppi, l’attività si svolgerà in 5 fasi: 1) Pianificazione del lavoro e consultazione delle risorse. 2) Realizzazione del gioco linguistico. 3) Revisione. 4) Presentazione alla classe. 5) Autovalutazione individuale e di gruppo. Tempo a disposizione: 2 ore Risorse da utilizzare: Riviste di enigmistica per ragazzi messe a disposizione dall’insegnante. Consultazione dei siti: http://pianetabambini.it/enigmistica/ https://www.iltuocruciverba.com/enigmistica-da-stampare-per-bambini-e-ragazzi/ http://www.vivacemente.org/2015/02/rebus-facili-per-bambini.html Ecco l’immagine con i simboli dell’alfabeto che dovrete utilizzare per i vostri giochi.

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Storia Attività di classe quinta La fondazione di Roma (Sussidiario delle discipline classe 5, pagina 66) Scuola Referente del progetto Descrizione del gruppo classe Disciplina Tempi Modalità di lavoro Finalità

Obiettivi educativi e didattici

Competenze chiave

Competenze disciplinari

Metodologia

Contenuti

Prodotto atteso Valutazione

Materiali e strumenti

Descrivere sinteticamente le caratteristiche del gruppo e l’eventuale presenza di alunni con bisogni educativi speciali STORIA 6 ore + 1 ora di presentazione degli elaborati alla classe Indicare le modalità di organizzazione dei gruppi di lavoro Garantire il successo formativo tramite l’attivazione di strategie educative e didattiche che favoriscano l’acquisizione delle competenze chiave europee per l’apprendimento permanente e la padronanza delle competenze disciplinari declinate nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo. • Utilizzare la tecnologia e strategie didattiche innovative per veicolare saperi, conoscenze e competenze alla base della programmazione scolastica annuale. • Acquisire il piacere della scoperta e della ricerca. • Lavorare in gruppo per ottenere scopi comuni. • Saper organizzare con efficacia il proprio lavoro, sia individuale che di gruppo. • Comunicazione nella madrelingua • Imparare ad imparare • Competenze sociali e civiche • Competenza digitale • Spirito di iniziativa ed imprenditorialità • Consapevolezza ed espressione culturale • Conoscere le origini della città di Roma nella storia e nella leggenda • Saper organizzare le informazioni e le conoscenze tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti • Analizzare e sintetizzare le informazioni Utilizzo della didattica capovolta per favorire un coinvolgimento attivo degli studenti nel rispetto degli stili di apprendimento individuali e la creazione di un ambiente per l’apprendimento che incentivi positive relazioni interpersonali. Il percorso intende approfondire la conoscenza dell’origine di Roma ed analizzarne le peculiarità e gli aspetti che hanno influenzato la storia. Fase 1 - Lancio del progetto: l’insegnante spiega agli alunni come si snoda il percorso e in quali modalità si svolgerà il lavoro, sia a casa che a scuola. Autonomamente, a casa, gli alunni visionano il filmato “LA FONDAZIONE DI ROMA TRA STORIA E LEGGENDA” e si esercitano con le applicazioni allegate al video. Fase 2 - Dopo il momento di autoformazione iniziale, in classe si rielabora quanto appreso tramite domande e risposte, breve discussione, brainstorming, ulteriori approfondimenti. Fase 3 - L’insegnante consegna il compito autentico, attività finalizzata a uno scopo concreto in cui gli alunni dovranno dare prova delle loro capacità. Conclusione - Gli elaborati prodotti vengono condivisi con il gruppo, valutati in maniera formativa, eventualmente corretti e possibilmente condivisi con l’esterno. Realizzazione di una storia a fumetti sulla leggenda dell’origine di Roma. • Osservazione dei processi di lavoro durante le fasi dell’attività • Autovalutazione di gruppo e individuale tramite check list • Valutazione sommativa PC di classe e/o del laboratorio della scuola LIM - Appmatrix e materiali digitali su M.I.O. book Raffaello - sussidiari - riviste - risorse web - compito autentico - disegni per la suddivisione in gruppi


Compito autentico

Fumetti Per la mostra scolastica di fine anno ogni gruppo ha il compito di realizzare una storia a fumetti sulla leggenda dell’origine di Roma. Dovrete curare il vostro lavoro sia nel disegno che nella scrittura dei dialoghi e delle didascalie. Potete decidere il formato: poster, pieghevole, giornalino. Sarete divisi in gruppetti da 3 costituiti dall’abbinamento casuale delle figure che io vi fornirò. 1 > gruppo dei fiori 4 > gruppo delle figure piane 7 > gruppo degli astri

2 > gruppo degli alberi 5 > gruppo delle frecce 8 > gruppo dei frutti

3 > gruppo degli animali 6 > gruppo delle emoticon

Istruzioni per ogni gruppo Dopo aver proceduto al sorteggio dei gruppi, l’attività si svolgerà nelle seguenti fasi: 1) Pianificazione del lavoro e consultazione delle risorse. 2) Schematizzazione della storia. 3) Realizzazione dei disegni e dei fumetti. 4) Controllo e revisione. 5) Presentazione alla classe. 6) Autovalutazione individuale e di gruppo. Tempo a disposizione: 2 ore Risorse da utilizzare: Sussidiari e giornalini a fumetti messi a disposizione dall’insegnante. Consultazione dei siti https://maestromatteoblog.wordpress.com/le-origini-di-roma/ https://www.youtube.com/watch?v=oC7OaCQQdeY https://www.youtube.com/watch?v=JNKJHGzkvlw&t=99s https://www.wikihow.it/Fare-un-Fumetto

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Guida ai materiali digitali

Guida ai materiali digitali Negli ultimi anni il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) ha intrapreso la strada dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di aggiornare la scuola italiana. Già a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 e il successivo decreto 209/13, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista. Le scuole si dotano di nuovi strumenti, introducendo le LIM, e le classi si affacciano al mondo «2.0», disegnando così lo scenario di una scuola in grado di affrontare in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale e la valutazione delle opportunità che il digitale fornisce, senza sottovalutarne i potenziali rischi. La scuola è ora chiamata a rinnovare i propri abituali metodi di insegnamento e a trovare nuovi approcci, supportata anche da iniziative ministeriali, tra cui Programma il futuro del 2014, che offre ai docenti una serie di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. A ciò si aggiunge il Piano Nazionale Scuola Digitale (decreto 851/15), con il quale il Miur dà definitivamente il via a un programma di innovazione digitale della scuola italiana, al fine di rivedere il sistema educativo scolastico nell’era digitale. Infine, il Miur focalizza l’attenzione sui nuovi bisogni educativi dei nativi digitali con l’emanazione dei documenti integrativi relativi alle Indicazioni Nazionali 2012, dedicati all’Educazione Civica Digitale (Sillabo di Educazione Civica Digitale – gennaio 2018) e alle competenze di cittadinanza e digitali (Indicazioni Nazionali e nuovi scenari - 22 febbraio 2018). La scuola affronta dunque nuove sfide, sia didattiche sia organizzative, ma gli obiettivi non cambiano: le finalità prioritarie sono ancora l’acquisizione di competenze da parte degli studenti, tra le quali rientra ora a pieno titolo anche quella digitale, l’apprendimento dei concetti fondamentali, il raggiungimento di buoni risultati e la consapevolezza dell’impatto che ciascuno avrà nella società, come individuo, cittadino e professionista. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimento, capace di integrare il suo ruolo classico con l’utilizzo dei nuovi strumenti propri della realtà quotidiana. In quest’ottica le tecnologie diventano un mezzo per accrescere abilità e conoscenze, ponendosi al servizio delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento, non solo negli ambiti e negli ambienti tipici della scuola – quindi classi, spazi comuni e laboratori – ma anche nella vita sociale. Il rinnovato sistema educativo-didattico, formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in grado di utilizzare strumenti sofisticati e complessi. Tra questi strumenti resta centrale il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma ora si tratta di un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di fare scuola. Governare questo cambiamento, in ultima analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.

Introduzione Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: M come Multimediale: il libro è arricchito con contenuti digitali integrativi di diverse tipologie, che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM tramite il DVD in allegato alla guida, sia dall’alunno a casa installando il Raffaello Player sul proprio computer o tablet; I come Interattivo: il libro digitale consente di intervenire nel testo inserendo note o appunti; un libro interattivo ha il pregio di rendere la lezione più coinvolgente e stimolante; O come Open (cioè aperto): nel libro digitale è possibile creare documenti e condividerli, ampliando i contenuti didattici. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato sia in classe sia a casa: per lo studente il M.I.O. BOOK rappresenta uno strumento con cui proseguire lo studio, per il docente è un supporto utile durante la preparazione e la presentazione della lezione.

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Guida ai materiali digitali

Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK Il M.I.O. BOOK è realizzato in triplice versione; presenta infatti: 1. il testo sfogliabile multimediale con numerose funzionalità; 2. il testo liquido ad alta leggibilità per studenti con bisogni educativi speciali (BES) e studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA); 3. l’audiolibro. 1. Testo sfogliabile multimediale L’obiettivo del libro multimediale sfogliabile è principalmente quello di espandere il testo cartaceo arricchendolo di nuovi strumenti per suscitare l’interesse dei nativi digitali e appassionarli alle proposte educative, sviluppando nel contempo le loro competenze digitali. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e favorire l’apprendimento. Di notevole efficacia risulta la possibilità di utilizzarlo tramite la LIM, che facilita l’attuazione delle strategie educative alla base di una didattica inclusiva. La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di intervenire sul testo in modo vario e differenziato. Le funzioni proposte consentono di navigare rapidamente tra le pagine esplorando i contenuti, ma anche di prendere appunti inserendo note o evidenziando le frasi principali; è poi possibile memorizzare audio, video o link utili, scattare fotografie alla pagina, disegnare mappe concettuali, svolgere test interattivi e avere accesso a vari materiali multimediali integrativi. In questo modo, gli alunni risultano maggiormente coinvolti e divengono parte attiva durante la spiegazione: la lezione del docente non è più solo frontale e trasmissiva, ma diviene integrata e interattiva. Lavori di gruppo, dibattiti e condivisione di appunti, alla base dei nuovi metodi di insegnamento (classe capovolta, scuola senza zaino, ...) sono ora possibili grazie agli strumenti multimediali. 2. Testo liquido ad alta leggibilità La versione liquida del testo, realizzata nel formato ePub2, è ad alta leggibilità: è infatti pensata per agevolare gli studenti con difficoltà di apprendimento o particolari necessità didattiche, migliorando la lettura della pagina. Il libro ad alta leggibilità consente di aumentare la dimensione del testo e di modificare il font sostituendolo con il font Leggimi, indicato per studenti con BES e DSA. Studiato appositamente per ridurre le problematiche di lettura, il font Leggimi aiuta a identificare più chiaramente le singole lettere presentando anche una maggiore spaziatura tra le parole e tra le righe. A questo si aggiunge una struttura in pagina con brevi paragrafi, più facilmente affrontabili. Le funzionalità dell’alta leggibilità consentono di modificare il carattere minuscolo del testo rendendolo maiuscolo e di disattivare le immagini all’interno della pagina. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione in altre lingue, particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana. 3. Audiolibro Ogni testo è stato letto da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo lentamente le parole. Questo accorgimento si rivela particolarmente utile per gli studenti con bisogni educativi specifici e disturbi specifici dell’apprendimento, ma anche per gli studenti stranieri, che in questo modo possono ascoltare la corretta pronuncia delle parole. Gli strumenti del M.I.O. BOOK, intuitivi e facili da utilizzare, permettono al docente di: parlare il linguaggio «digitale» degli studenti; rendere le lezioni interattive e, di conseguenza, più attuali; catturare e mantenere un’attenzione maggiore da parte della classe; coinvolgere e stimolare gli studenti con particolari esigenze di apprendimento; avvicinare tutti gli studenti alle nuove tecnologie; sviluppare la condivisione e il lavoro di gruppo; favorire le dinamiche nei nuovi metodi di insegnamento; personalizzare le lezioni intervenendo sui contenuti ed evidenziando i concetti chiave; integrare le lezioni accedendo a materiali provenienti da altri supporti; fornire approfondimenti in maniera pratica e veloce.

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Guida ai materiali digitali

Come funziona il M.I.O. BOOK 1. Testo sfogliabile multimediale - Per prima cosa occorre installare il Raffaello Player sul proprio dispositivo. Si può scaricare tramite il DVD del libro adottato oppure dal sito web Raffaellodigitale.it. È sufficiente selezionare il proprio sistema operativo e quindi avviare l’installazione. Dal sito è possibile collegarsi alla versione on-line, saltando quindi la fase di installazione. - Installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. - Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic su Apri il libro. - Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice. - Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera: Scarica I testi vengono presentati in formato PDF, senza l’integrazione di alcun contenuto digitale interattivo. Utile per tablet o per una consultazione «veloce».

Visualizza

VISUALIZZA: i contenuti vengono visualizzati ma non memorizzati nel proprio dispositivo. SCARICA (scelta consigliata): i contenuti, prima di essere visualizzati, vengono memorizzati nel proprio dispositivo. Questo rende la fruizione possibile anche senza DVD o connessione Internet. Il M.I.O. BOOK si presenterà in questo modo:

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Guida ai materiali digitali a. Strumentazione, utilizzo e icone 1) La navigazione tra le pagine del libro

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Il M.I.O. BOOK può essere sfogliato agevolmente, spostandosi tra le singole pagine. Questa operazione può essere compiuta mediante le frecce, che consentono di muoversi avanti e indietro, oppure digitando il numero della pagina da visualizzare. L’esperienza di lettura è semplificata anche dalla presenza di un pulsante che permette di navigare tra i capitoli, così da selezionare l’argomento interessato. C’è, infine, anche la possibilità di tornare alla schermata iniziale, relativa al libro attivato, da cui procedere con nuove operazioni. 2) La visualizzazione Diverse tipologie di visualizzazione (full screen, a pagina singola, a doppia pagina e con miniature di anteprima) rispondono alle diverse esigenze di lettura. È infatti possibile personalizzare il formato della pagina, che si adatta secondo le richieste. In particolare, è di grande importanza lo strumento Zoom, mediante il quale ingrandire specifiche porzioni di testo: lo studente può in questo modo leggere più facilmente o soffermarsi su singoli dettagli. Per gli studenti con difficoltà di apprendimento esiste la possibilità di passare alla visualizzazione del libro liquido ad alta leggibilità. Alta leggibilità

3) La ricerca dei contenuti I contenuti presenti nel volume possono essere facilmente visualizzati tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Per la ricerca di singole parole all’interno di tutto il libro si può utilizzare la funzione Ricerca: dopo aver inserito il termine, comparirà una finestra con i risultati ottenuti. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta. 4) Gli strumenti Numerosi strumenti consentono di apportare modifiche all’interno della pagina. Permettono, infatti, di scrivere note e appunti, evidenziare parole e frasi, creare schemi mediante l’inserimento di forme geometriche e frecce, disegnare, applicare maschere per nascondere il testo. L’insegnante può ricorrere a queste funzioni durante la lezione, per mettere in risalto i concetti chiave e riassumere i temi più complessi, oppure durante l’interrogazione, per esempio domandando agli alunni di compilare uno schema riepilogativo o disegnare una linea temporale. Allo stesso modo, questi strumenti si rivelano utili durante lo studio a casa o nei lavori di gruppo avviati in classe: creare piccoli appunti personali, dove segnalare un dubbio, o scrivere una nota con i concetti principali, realizzare schemi o piccole tabelle sono un modo concreto e immediato per facilitare l’apprendimento. Il M.I.O. BOOK mette anche a disposizione la possibilità di creare documenti personalizzati, in particolare presentazioni, mappe concettuali e linee temporali. Il docente può quindi generare delle slide complete di documenti integrativi di diverso carattere, come immagini, file audio e video o link a pagine web, allegabili al documento. Allo stesso modo, lo studente può utilizzare questi strumenti per presentare una lezione in classe ai compagni o per creare schemi riassuntivi al fine di semplificare lo studio. Tutte le pagine su cui si sta lavorando possono, infine, essere stampate.

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Guida ai materiali digitali b. La condivisione dei documenti I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro documenti personali, linee temporali e mappe concettuali. Possono, inoltre, importare allegati multimediali che possono essere sovrascritti così da generare nuovi documenti.

Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento: 1. Per prima cosa occorre selezionare la tipologia del documento, scegliendo fra Presentazione, Mappa concettuale e Linea temporale. In alternativa, si può importare un documento tramite il pulsante Importa. 2. Nella maschera che si apre, selezionare il modello da utilizzare o compilare i campi con i dati richiesti. 3. Inserire i contenuti (testi, immagini caricate esternamente oppure «catturate» dal libro, oggetti multimediali audio e video oppure link a pagine Web). 4. Dopo aver creato il documento, lo si potrà esportare e poi condividere. Il documento, che verrà salvato direttamente sul computer o tablet utilizzato, può essere esportato in diversi formati: - .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo; - .jpg, per le mappe concettuali e le linee temporali; - .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK mediante un software di video scrittura). c. L’aggiornamento dei contenuti digitali Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti relativi ai contenuti digitali extra. Per ricevere una notifica e scaricarli, è indispensabile avere un collegamento a Internet ed essersi registrati all’interno del portale www.raffaellodigitale.it Quando è disponibile un aggiornamento viene segnalato nel seguente modo:

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Guida ai materiali digitali 2. Testo liquido ad alta leggibilità Alta leggibilità

Facendo clic su questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione ad alta leggibilità è molto utile per gli alunni con DSA/BES. Il testo si presenta così:

a. Strumentazione, utilizzo e icone 1) La navigazione tra le pagine del libro

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Anche la versione ad alta leggibilità consente di spostarsi tra le pagine del libro mediante delle frecce, oppure di selezionare direttamente una pagina specifica digitandone il numero. Ci si può muovere tra i capitoli, raggiungendo quello precedente o quello successivo. Una volta conclusa la lettura, si può tornare alla schermata iniziale, relativa al M.I.O. BOOK attivato. 2) Le diverse visualizzazioni della pagina Per gli studenti con difficoltà di apprendimento è fondamentale visualizzare la pagina nella maniera più consona. Per questo motivo il M.I.O. BOOK mette a disposizione diverse tipologie di visualizzazione: a pagina singola, a doppia pagina o a schermo intero. Per facilitare la lettura si possono, inoltre, utilizzare i pulsanti che aumentano e riducono la dimensione del carattere, visualizzando il testo in un formato più o meno esteso.

Uno strumento particolarmente utile per gli studenti BES e DSA è quello che attiva e disattiva le immagini presenti nella pagina: si può infatti scegliere di visualizzare sia il testo sia le immagini, oppure di togliere le immagini mantenendo solamente il testo, senza elementi di distrazione.

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Guida ai materiali digitali 3) Le diverse visualizzazioni della pagina I contenuti presenti nel volume possono essere raggiunti tramite un indice, suddiviso per capitoli e per tipologia. La ricerca di uno specifico tema può avvenire sfogliando l’«indice tradizionale» del libro oppure richiamando le pagine memorizzate tramite la funzione Segnalibri. Un’altra pratica funzione è quella che raggruppa le risorse multimediali presenti nell’intero volume, catalogate in base alla tipologia; in questa maniera è possibile accedere a una specifica categoria di contenuti digitali per selezionare la risorsa richiesta. 4) Gli strumenti Particolare attenzione è posta alle tecniche e agli strumenti che rendono la lettura più agevole per gli studenti BES e DSA: è possibile modificare il carattere minuscolo dell’intero testo, rendendolo maiuscolo, oppure scegliere fra tre font ad alta leggibilità: Leggimi, pensata appositamente per studenti BES e DSA, Open Sans e Times. È inoltre possibile modificare il colore del testo e dello sfondo, scegliendo tra nero, bianco, rosso e giallo. Per consentire di mettere in risalto alcune parole o frasi, è possibile evidenziare i termini con differenti colori. Leggimi

Pensato in particolare per gli studenti stranieri o per gli studenti che stanno apprendendo una lingua straniera, è lo strumento di traduzione, mediante il quale è possibile selezionare e tradurre una parola, l’intero testo o una sua porzione. Oltre a fornire una traduzione in diverse lingue straniere, mette anche a disposizione la possibilità di ascoltare il testo letto nella lingua selezionata, a diversi livelli di velocità.

Anche nella versione ad alta leggibilità le pagine su cui si sta lavorando possono essere stampate. E, una volta concluso lo studio, si può infine tornare alla versione sfogliabile del testo. Torna al M.I.O. Book

3. Audiolibro I testi sono anche forniti in formato audio, letti da uno speaker professionista. In questo modo lo studente ha la possibilità di ascoltare il testo e sentire l’intonazione delle frasi per apprendere più facilmente.

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Guida ai materiali digitali

I materiali del M.I.O. BOOK Video approfondimenti In Storia e Geografia una nutrita serie di video affronta e approfondisce in maniera chiara e dettagliata alcune tematiche di particolare interesse, stimolando l’interesse e la curiosità degli alunni. Fotogallery e zoom Tra le risorse di cui si arricchisce la sezione Storia, le fotogallery consentono la visualizzazione di ambienti e ricostruzioni, per facilitare la collocazione geostorica di avvenimenti o elementi particolari e per consentire l’agevole comprensione di accadimenti o usi dei popoli antichi. Audio e mappe per la didattica inclusiva Le pagine di didattica inclusiva offrono allo studente i file audio con lettura lenta ad alto ascolto, eseguita da speaker professionisti. Per il docente, sono presenti i pdf con gli esercizi già completati, a ulteriore supporto per la didattica inclusiva. Audio a supporto delle pagine CLIL Le pagine CLIL sono corredate da audio per l’apprendimento della corretta pronuncia. Esercizi interattivi I Learning Object, ossia gli Oggetti di Apprendimento, sono contenuti digitali integrativi per l’approfondimento, lo studio e la didattica multimediale e interattiva, in classe o a casa, che hanno come obiettivo quello di favorire l’ingresso dell’innovazione nei processi d’insegnamento-apprendimento. Sono strumenti dotati di una potenziale multifunzionalità poiché possono aiutare gli studenti a diventare protagonisti dei loro percorsi di apprendimento; inoltre presentano caratteristiche interessanti per gli aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di autoapprendimento, poiché, grazie alla loro struttura, sono flessibili e dinamici, e ciò favorisce, in chi apprende, l’associazione del contenuto dell’istruzione con le conoscenze pregresse e le esperienze personali. I LO possono essere utilizzati sia da docenti sia da studenti, in modo indipendente e senza una sequenza predefinita. Come sostiene Howard Gardner, noto per aver scritto alcuni importanti testi di psicologia e per aver elaborato la più importante storia classica della nascita della scienza cognitiva, “In questa prospettiva, si modifica il concetto di apprendimento che diventa processo sociale, grazie anche agli strumenti tecnologici e alle componenti multimediali impiegate, capaci di attivare situazioni didattiche a elevata interattività. In questo contesto l’utilizzo dei LO integra e non sostituisce il lavoro dei docenti; possono altresì consolidare l’attività didattica dell’insegnante e accrescere la motivazione degli studenti per gli aspetti riguardanti il potenziamento delle esperienze di auto-apprendimento, favorendo le intelligenze multiple.” Per quello che riguarda nello specifico il materiale messo a disposizione dalla Raffaello Editrice, si può parlare a tutti gli effetti di LO, micro entità digitali o non, che possono essere utilizzati, riutilizzati per un numero illimitato di volte durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie. Sono infatti idonei all’utilizzo in classe, in videoproiezione, ma soprattutto con la LIM. Ogni “esercizio” può essere eseguito dall’alunno con l’impiego di diverse modalità: touch (determinate aree sensibili vanno “toccate” per dare una risposta); drag and drop (con il “trascinare e rilasciare” si associano concetti complementari); cloze (completamento di frasi, di sillabe o concetti da scrivere direttamente con la tastiera); corrispondenze (immagini o parole da mettere in relazione con il trascinamento); sequenze (gruppi di parole o numeri vanno organizzati seguendo un determinato ordine); scelte multiple; v ero o falso.

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Guida ai materiali digitali I Learning Object hanno una durata di esecuzione dai 2 ai 15 minuti e sono totalmente indipendenti l’uno dall’altro. Ciascuna tipologia di “oggetto” è interattiva, fornisce all’allievo una risposta utile e contiene un obiettivo e una valutazione finale. In caso di risposta sbagliata al bambino non sarà consentito un secondo tentativo. Soltanto al termine, dopo che avrà terminato tutti gli esercizi, potrà visualizzare il punteggio totalizzato (che può essere anche stampato e consegnato all’insegnante) e rivedere tutto il percorso effettuato con i relativi marcatori di “risposta esatta” o “risposta sbagliata”, utile per autocorreggersi e riflettere sul proprio operato. Pagine con esercizi interattivi Alcune pagine si arricchiscono della versione interattiva degli esercizi proposti in cartaceo. Il report, previsto al termine di ogni esercizio, permette all’alunno un riscontro immediato dei propri progressi, consente l’autovalutazione e il monitoraggio costante degli apprendimenti, nonché la revisione e il rinforzo dei contenuti disciplinari fondamentali. Classe capovolta In corrispondenza di argomenti selezionati è presente un link di collegamento ai materiali digitali utili alle attività didattiche in modalità classe capovolta. Percorsi digitali multidisciplinari per la LIM Nel quadro delle risorse tecnologiche di ausilio all’insegnamento, la Lavagna Interattiva Multimediale occupa sicuramente una posizione di centralità. L’uso di questo strumento non richiede conoscenze di particolare complessità: in genere è sufficiente qualche sessione informativa perché l’insegnante apprenda le funzionalità di base per costruire la propria lezione multimediale. Uno dei problemi rilevati, in relazione questo nuovo medium educativo, sta però nel fatto che la creazione delle “slide” in cui si articola una lezione alla LIM è un’attività piuttosto dispendiosa in termini di tempo: la ricerca e la collocazione ordinata dei contenuti nelle diapositive richiederebbero all’insegnante che volesse regolarmente lavorare alla lavagna multimediale un compito davvero impegnativo. Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione percorsi LIM realizzati con accuratezza da insegnanti esperti di contenuti multimediali e immediatamente utilizzabili nella pratica didattica. L’attenta selezione del materiale informativo; la qualità del repertorio grafico; l’impianto ludico; la strutturazione delle attività in modo da consentire la massima interazione tra i bambini e il feedback immediato rappresentano alcune fra le caratteristiche dei software che assicureranno ai bambini delle vostre classi esperienze di apprendimento qualitativamente significative. Per la quarta classe l’insegnante ha a sua disposizione due percorsi multidisciplinari PIANETA TERRA e PICCOLI CHEF. Qui di seguito vi mostriamo l’introduzione e alcune miniature di pagine del primo percorso che si trovano tra il materiale docente e che si possono scaricare e stampare. Questo materiale guida, clic dopo clic, anche l’insegnante meno esperta che grazie a queste indicazioni dettagliate potrà usare i percorsi multidisciplinari per la LIM con facilità ed efficacia. Del secondo percorso vi mostriamo solo l’introduzione. In classe quinta il percorso si chiama VECCHIO LUPO DI MARE.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

Guida ai materiali digitali

Piccoli Chef Guida per lʼinsegnante

Area delle Discipline - Introduzione In “Piccoli Chef” il cibo e la cucina costituiscono il motivo conduttore per una serie di innovative proposte di attività destinate ai bambini di classe quarta della Scuola Primaria. Questo segmento, in particolare, è dedicato allʼambito delle «discipline» e si articola in percorsi che coinvolgono Matematica, Scienze ed Educazione motoria. Alla base del progetto vi è lʼintima convinzione che la LIM costituisca un valido ausilio per innovare ambienti e strategie di apprendimento; per attivare nuove dinamiche relazionali e motivazionali; per offrire ai bambini ulteriori e preziose occasioni di esperienza. Di qui il proposito di mettere a disposizione dellʼinsegnante degli strumenti che consentano un impiego quanto più possibile efficace e autenticamente proficuo della lavagna nella didattica di classe. In questo senso, la riflessione sul modus operandi dello scienziato, considerato in parallelo a quello del cuoco e, nella fase esecutiva, la sperimentazione di ricette di cucina, andranno ben oltre la semplice ricezione di nozioni e la mera esecuzione di procedure. I bambini, di contro, saranno costantemente sollecitati a problematizzare e ad assumere unʼattitudine “scientifica”, analizzando i processi via via attivati, evidenziandone gli elementi di positività e di criticità, sottolineando le difficoltà incontrate e proponendo suggerimenti per eventuali miglioramenti. Nello stesso ordine di idee, la considerazione dei concetti di peso lordo, peso netto e tara avverrà a partire dallʼanalisi di una situazione problematica, in modo che siano gli stessi bambini a ricavare autonomamente le formule per il calcolo dei pesi e ad applicarle, giungendo infine alla soluzione del problema con lʼindividuazione di dati e incognita, lʼausilio di diagrammi e lʼutilizzo dei simboli appropriati. La riflessione sullʼimportanza di corrette abitudini alimentari avverrà nel contesto di un divertente quiz in cui lo studente sarà anzitutto chiamato a recuperare, valutare criticamente e argomentare le sue conoscenze pregresse, che metterà poi a disposizione della classe in un clima di confronto costruttivo. A conclusione del percorso, i bambini saranno coinvolti in un divertente gioco motorio a tema, di cui dovranno aver previamente determinato nel dettaglio le caratteristiche, cooperando nella sua progettazione e predisposizione. Tutte le attività sono concepite in modo da favorire la massima interazione con la LIM da parte del maggior numero possibile di bambini per coinvolgere attivamente anche quelli al momento non impegnati in prima persona alla lavagna. Vengono inoltre messi a disposizione materiali e spunti per attività individuali, da svolgersi a casa o a scuola, e suggerimenti per approfondire o integrare i percorsi didattici.

Competenze attese all’esito delle attività 01 Scienze - A scuola di cucina!  Riconoscere le caratteristiche del modo di procedere dello scienziato.  Eseguire in modo autonomo e corretto una procedura, impiegando i materiali indicati e seguendo lʼordine cronologico delle istruzioni.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

 Estrarre da un messaggio multimediale informazioni significative riguardo a materiali e procedure.  Eseguire rendicontazione e valutazione di unʼesperienza pratica.

02 Matematica - Ingredienti e quantità  Individuare i concetti di peso lordo, peso netto e tara attraverso lʼanalisi di situazioni problematiche.  Individuare autonomamente soluzioni a problemi pratici relativi a peso lordo, netto e tara.  Risolvere problemi con lʼindividuazione dei dati e lʼausilio di diagrammi.

03 Scienze - Il quizzone di mezzogiorno  Comprendere lʼimportanza di corrette abitudini alimentari.  Comprendere i pericoli connessi ad una nutrizione non equilibrata.  Analizzare criticamente le possibili conseguenze di determinate abitudini alimentari.

04 Educazione Motoria - La dura vita del cameriere  Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo regolativo.  Contribuire alla progettazione e alla predisposizione di un gioco.  Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole.

Pulsanti e icone nel multimedia

N.B. Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menù contestuale selezionare Schermo – Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sullʼicona del file da visualizzare.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

Piccoli Chef Guida per l’insegnante SCIENZE:

A SCUOLA DI CUCINA!

Piccoli Chef del modo di procedere dello scienziato Riconoscere le caratteristiche

Diapositive 2 - 7 Leggete insieme alla classe o fate leggere a un alunno le informazioni riportate nella diapositiva 2, eventualmente aiutandovi con lo strumento Evidenziatore. In questo caso, prima di passare da ogni diapositiva alla successiva , cancellate le linee tracciate utilizzando lo strumento Ripristina pagina. La serie di slide da 3 a 7 vuole evidenziare quali siano le caratteristiche del modo di procedere dello scienziato, evidenziando le affinità che sussistono tra il suo lavoro e quello del cuoco. Ogni diapositiva riporta anzitutto alcune considerazioni relative allo scienziato. Una volta lette insieme alla classe e prima di procedere, chiedete di ipotizzare per quale motivo ciò che si è letto può riguardare anche il cuoco. Quindi fate un clic in una qualsiasi area della LIM e confrontate poi le vostre ipotesi con quando riportato nella diapositiva.

Eseguire in Guida modo autonomo e correttamente una procedura impiegando i materiali indicati per l’insegnante e seguendo l’ordine cronologico delle istruzioni. A SCUOLA DI CUCINA! Estrarre da un messaggio multimediale informazioni significative riguardo a materiali e R procedure. SCIENZE:

iconoscere le caratteristiche del modo di procedere dello scienziato Eseguire in modo autonomo e correttamente una procedura impiegando i materiali indicati e seguendo l’ordine cronologico delle istruzioni. Estrarre da un messaggio multimediale informazioni significative riguardo a materiali e procedure.

Eseguire rendicontazione e valutazione di un’esperienza pratica.

Eseguire rendicontazione e valutazione di un’esperienza pratica.

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

ATTIVITÀ PRELIMINARI

ATTIVITÀ PRELIMINARI

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti.

Diapositiva 8 Ricapitolate i concetti appena considerati a partire dall’immagine della ricetta. Procedete con singoli clic in una qualsiasi area della LIM per visualizzare una ad una le indicazioni di sintesi.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti.

2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento.

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

3. Avviare il software LIM Raffaello.

2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una I diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento.

4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”.

5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

Diapositiva 9 Avviate il video cliccando sul pulsante Riproduci il video e guardatelo una prima volta per intero, senza interruzioni. Quindi predisponete l’aula per l’esecuzione dell’attività per la quale, ovviamente, vi sarete procurati in anticipo i materiali (ingredienti, tovaglietta, piatti di carta, posate). Per la lista degli ingredienti fate riferimento alla ricetta visualizzabile dal pulsante Materiali per l’insegnante Decidete voi quale impostazione dare all’attività. In articolare: - potete decidere che solo l’insegnante esegua l’attività in aula, con i bambini che assisteranno al procedimento che dovranno poi replicare a casa, procurandosi gli ingredienti e con l’aiuto dei genitori. In questo caso consegnerete ad ogni bambino (o farete copiare sul quaderno) una copia della ricetta stampabile dal pulsante Materiali per l’insegnante ;

Diapositiva 1 bambini saranno stati già avvertiti delle caratteristiche complessive del percorso interdisciplinare “Piccoli chef” (Start - Vai alla presentazione del percorso). Chiarite che questa prima sessione dedicata alle Scienze è di fondamentale importanza perché è proprio in questa sede che, seguendo le indicazioni e i suggerimenti via via proposti alla LIM, i bambini impareranno a cucinare!

3. Avviare il software LIM Raffaello.

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

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4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”. 5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante stampabile e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile. disponibile dalla diapositiva 14 (Materiali per

- oppure potete disporre che tutti i bambini eseguano in aula la ricetta, ciascuno al proprio banco. In questo caso, se ritenete che poi i bambini possano consumare quel che hanno preparato, assicuratevi che non sussistano intolleranze alimentari ed acquisite la previa autorizzazione dei genitori.

Esempio: dallo spezzone di video cui abbiamo appena assistito possiamo ricavare l’indicazione di un ingrediente e di una fase del procedimento.. Terminata la visione del video, consegnate a ciascun bambino una copia del modello

In entrambe le ipotesi, sospenderete la riproduzione del video in corrispondenza di ogni titolo intermedio, premendo il pulsante Pausa del player, in modo da poter eseguire quanto di volta in volta richiesto.

l’alunno) o date le opportune istruzioni per riportare ordinatamente sul quaderno la stesura definitiva della ricetta. Attivate lo strumento Penna e chiamate un bambino alla lavagna in modo che riporti ingredienti e fasi della ricetta in base a quanto suggerito e concordato dalla classe. Intervenite solo in funzione di controllo, per segnalare eventuali incongruenze. Il testo della ricetta è visualizzabile dal pulsante Materiali per l’insegnante nella diapositiva 13. Quando le informazioni saranno state riportate anche nei modelli cartacei degli alunni, prima di passare da una diapositiva alla successiva , cancellate le linee tracciate utilizzando lo strumento Ripristina pagina.

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

Diapositiva 1 I bambini saranno stati già avvertiti delle caratteristiche complessive del percorso interdisciplinare “Piccoli chef” (Start - Vai alla presentazione del percorso). Chiarite che questa prima sessione dedicata alle Scienze è di fondamentale importanza perché è proprio in questa sede che, seguendo le indicazioni e i suggerimenti via via proposti alla LIM, i bambini impareranno a cucinare!

Diapositive 10 - 12 Consegnate a ciascun bambino una copia del modello stampabile disponibile dalla diapositiva 10 (Materiali per l’alunno) o date le opportune istruzioni per riportare ordinatamente sul quaderno il resoconto dell’attività. Chiamate a turno i bambini alla lavagna e attivate lo strumento Penna per compilare il resoconto. Una volta che ciascun bambino avrà fatto altrettanto sul suo modello, e prima di passare da ogni diapositiva alla successiva , cancellate le linee tracciate utilizzando lo strumento Ripristina pagina. Di seguito alcune indicazioni: - in “Risultati attesi” indicate semplicemente il nome della ricetta “Cannoni al gorgonzola”; - in “Materiali impiegati” elencate gli ingredienti; - in “Strumenti utilizzati” riportate “tovaglia, piatti di carta, posate”; - in “Procedimento seguito” riportate le diverse fasi di preparazione del piatto. Fate riferimento alla ricetta visualizzabile dal pulsante Materiali per l’insegnante nella diapositiva 9 . In ogni caso lasciate che siano i bambini a suggerire e concordare le formule più appropriate, intervenendo solo in funzione di controllo per assicurare completezza, ordine cronologico delle fasi, sinteticità degli enunciati; - in “Valutazione complessiva dell’attività” lasciate che ogni bambino valuti autonomamente; - in “Osservazioni” potete riportare considerazioni di tipo diverso, anche relative al gradimento dell’attività. In particolare, comunque, sollecitate i bambini a evidenziare gli elementi di positività e di criticità, sottolineando, ad esempio, le difficoltà incontrate e i suggerimenti per eventuali possibili miglioramenti. Esempio: non è stato agevole amalgamare burro e gorgonzola con le forchette di plastica. Si potrebbero usare posate metalliche. Oppure: il burro andrebbe lasciato più a lungo fuori dal frigo.

Diapositiva 16 Procedete nell’esecuzione di una nuova ricetta come indicato supra per la diapositiva 9 . In questo caso sarà comunque l’insegnante, se possibile, ad abbrustolire le fette di pane. Altrimenti il piatto potrà essere preparato con fette di pane fresco. Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

Passate alla diapositiva successiva cliccando sull’icona

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Diapositive 13 - 15 Avviate il video cliccando sul pulsante Riproduci il video e guardatelo una prima volta per intero, senza interruzioni. Quindi procedete come indicato nella diapositiva 13 , arrestando la riproduzione del video in corrispondenza di ciascun titolo intermedio. Aiutate i bambini nel loro lavoro di ricostruzione della ricetta. 3

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Diapositive 17 - 19 Procedete nella compilazione del resoconto dell’attività come indicato supra per le diapositive 10 - 12. Anche in questo caso è possibile consegnare a ciascun bambino una copia del modello stampabile disponibile dalla diapositiva 17 (Materiali per l’alunno) .

Dalla Diapositiva 1, cliccando sul pulsante Materiali per l’insegnante, è possibile visualizzare utili Suggerimenti per ampliare l’attività.

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Piccoli Chef Guida per l’insegnante MATEMATICA::

INGREDIENTI E QUANTITÀ

Individuare i concetti di peso lordo, peso Chef netto e tara attraverso l’analisi di Piccoli situazioni problematiche. Guida per l’insegnante

INGREDIENTI E QUANTITÀ pratici relativi ai pesi lordo, Individuare autonomamente soluzioni a problemi netto e tara. MATEMATICA::

Individuare i concetti di peso lordo, peso netto e tara attraverso l’analisi di situazioni problematiche.

Individuare autonomamente soluzioni a problemi pratici relativi ai pesi lordo, netto e tara.

Risolvere problemi con individuazione dei dati e l’ausilio di diagrammi. Risolvere problemi con individuazione dei dati e l’ausilio di diagrammi.

ATTIVITÀ PRELIMINARI

ATTIVITÀ PRELIMINARI

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti. 2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento.

3. Avviare il software LIM Raffaello.

2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento. 4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”.

5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

Diapositiva 1 Ragionare di ricette permette di affrontare, nell’area logico-matematica, la problematica dei pesi lordo, netto e tara. E’ preferibile in questa fase non accennare ai concetti, introducendo immediatamente la situazione problematica illustrata nelle diapositive 2 - 5.

3. Avviare il software LIM Raffaello.

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4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”. 5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile. Diapositive 2 - 5 Visualizzate le diapositive chiedendo ad un bambino di leggere a voce alta quanto riportato nelle didascalie. Lasciate qualche istante per osservare le immagini senza aggiungere per ora altri commenti.

Diapositive 11 - 13 Chiamate a turno i bambini alla lavagna per eseguire l’esercizio utilizzando lo strumento Penna. Fate riportare sia la dicitura per esteso (“peso netto”) sia il simbolo associato (“PN”). Prima di passare da una diapositiva a quella successiva , cancellate usando lo strumento Ripristina pagina.

Diapositiva 6 Visualizzate la sequenza di vignette cliccando in un qualsiasi punto della lavagna e assegnando ad un bambino il compito di illustrare la situazione. Raccogliete infine i commenti della classe: quanti chili di pomodori ha portato a casa Niccolò? Perché? Giacomo è un commerciante onesto?

Diapositiva 14 Fate eseguire l’esercizio individualmente dai bambini sulla scheda cartacea stampabile dalla diapositiva . Quindi chiamateli a turno alla lavagna per completare la tabella utilizzando lo strumento Penna, in modo da operare una correzione collettiva. Prima di passare alla diapositiva successiva , cancellate usando lo strumento Ripristina pagina.

Diapositiva 7 Introducete i concetti di peso lordo, peso netto e tara leggendo dalla diapositiva. Per una migliore memorizzazione, ricorrete ad altri esempi sollecitando alcuni bambini: “Vasetto di marmellata: quali sono il peso netto, la tara, il peso lordo?”

Diapositiva 15 A conclusione dell’attività, riproponete la situazione problematica iniziale nei termini formali del “problema”, in modo da illustrare ai bambini il corretto modo di procedere. Chiedete loro di ricopiare il testo sul quaderno.

Diapositiva 1 Ragionare di ricette permette di affrontare, nell’area logico-matematica, la problematica dei pesi lordo, netto e tara. E’ preferibile in questa fase non accennare ai concetti, introducendo immediatamente la situazione problematica illustrata nelle diapositive 2 - 5.

Diapositive 16 - 17 Chiamate uno o più bambini a risolvere il “problema” utilizzando lo strumento penna. Per i dati del problema e l’incognita andrà indicato: PL = 10 kg T = 2 kg ? PN Anche all’interno del diagramma si inseriranno i simboli PL, T e PN.

Diapositive 8 - 9 Chiamate a turno dei bambini alla lavagna per eseguire l’esercizio utilizzando lo strumento Penna o il Connettore. Il secondo esercizio, in particolare, permetterà di memorizzare i simboli associati a peso lordo (PL), peso netto (PN) e tara (T). Prima di passare da una diapositiva a quella successiva , cancellate usando lo strumento Ripristina pagina.

Diapositiva 10 Chiedete di eseguire l’esercizio utilizzando la terminologia appropriata in modo da ricavare autonomamente le formule per il calcolo dei pesi. Ad esempio: “Peso netto più tara uguale peso lordo”.

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Ogni bambino riporterà dati, diagramma, operazione e risposta nel proprio quaderno.

Una volta eseguita l’attività, cancellate usando lo strumento Ripristina pagina. Un clic sulla diapositiva mostrerà la schermata conclusiva del percorso.

Dalla Diapositiva 1, cliccando sul pulsante Materiali per l’insegnante, è possibile visualizzare utili Suggerimenti per ampliare l’attività. 3

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali


Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

Piccoli Chef Guida per l’insegnante SCIENZE:

A SCUOLA DI CUCINA!

Piccoli Chef

Comprendere l’importanza di corrette abitudini alimentari. Guida per l’insegnante

Comprendere i pericoli connessi ad Auna nutrizione non equilibrata. SCUOLA DI CUCINA! SCIENZE:

Analizzare criticamente le possibili conseguenze di determinate abitudini alimentari. Comprendere l’importanza di corrette abitudini alimentari.

Comprendere i pericoli connessi ad una nutrizione non equilibrata.

Analizzare criticamente le possibili conseguenze di determinate abitudini alimentari.

ATTIVITÀ PRELIMINARI

ATTIVITÀ PRELIMINARI

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti.

1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti. 2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento.

3. Avviare il software LIM Raffaello.

4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”.

2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento. 5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

Diapositiva 1 Il secondo percorso di scienze vuole sollecitare i bambini ad una riflessione sull’importanza di corrette abitudini alimentari, anche considerando le possibili conseguenze negative di una nutrizione non equilibrata. Avvertite da subito i bambini che l’attività si svilupperà in forma di competizione, in modo da sollecitarne l’attenzione già in questa fase introduttiva.

3. Avviare il software LIM Raffaello.

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4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”. Diapositive 2 - 3 Leggete insieme alla classe le informazioni riportate nelle due diapositive, eventualmente aiutandovi con lo strumento Evidenziatore. Se lo ritenete opportuno, richiamate le nozioni eventualmente già note relative alla nutrizione negli animali e nelle piante. O ricorrete al generale concetto di “energia”, di cui tutte le cose hanno bisogno per “funzionare”. Il testo contenuto nelle slide mette in evidenza l’importanza di un’alimentazione corretta, in particolare con riferimento alla “quantità” di cibo. Sottolineate l’importanza di una nutrizione che sia anche “qualitativamente” valida ma senza addentrarvi nello specifico dei corretti comportamenti alimentari, che costituiranno il materiale per la successiva “gara”. Conclusa questa fase introduttiva, consegnate a ciascun bambino una copia del modello cartaceo stampabile dal collegamento ai Materiali per l’alunno e, mentre illustrate le regole per la “gara”, spiegate come andrà utilizzato.

Se tutti i cibi sono importanti, non tutti vanno assunti nelle stesse quantità. Il nostro corpo richiede una frequente assunzione di frutta e verdura. Non bisogna invece esagerare con la carne. L’alimentazione deve essere il più possibile varia, in modo da assumere tutte le diverse sostanze nutritive di cui il nostro corpo ha bisogno. Anche se magari non si avverte la sete, è importante assumere acqua lungo tutto il corso della giornata. L’acqua svolge infatti una funzione fondamentale per un equilibrato funzionamento dell’organismo. Gli alimenti freschi sono sempre da preferire rispetto a quelli confezionati, che contengono diversi tipi di sostanze conservanti di cui il nostro organismo non richiede l’assunzione. Nella fase della digestione c’è un calo di efficienza. E’ meglio evitare attività troppo impegnative, sia fisiche sia di studio. Una leggera passeggiata è invece l’ideale per favorire la digestione. Nella fase della crescita il nostro organismo ha bisogno di assumere tutti i principi nutritivi, anche di origine animale. La dieta vegetariana, quindi, è adatta alla sola età adulta. I denti vanno lavati sempre dopo l’assunzione di cibo. Non è l’uso ma il non uso frequente dello spazzolino che può provocare danni ai denti. La carne contiene proteine che svolgono una “funzione plastica”, aiutano cioè il corpo nella crescita e nella sostituzione dei tessuti danneggiati. La “funzione energetica”, quella di fornire l’energia necessaria per svolgere le varie attività è propria invece degli zuccheri e degli amidi contenuti, appunto, nel miele e nel pane. Le bibite gassate sono meno dissetanti dell’acqua e meno sane rispetto a spremute e succhi di frutta. L’abuso di bevande gassate e zuccherate è inoltre una delle principali cause dell’obesità infantile. In modo analogo rispetto al bagno in piscina, bere acqua gelata dopo aver mangiato può bloccare la digestione e causare malori.

5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.

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Diapositive 4 - 18 Visualizzata la prima domanda, concedete un po’ di tempo ai bambini per riflettere. In questa fase richiedete il silenzio, in modo che ciascuno possa cercare di individuare la risposta corretta in autonomia, in base alle proprie conoscenze pregresse. Quando tutti i bambini avranno scritto “Marco” o “Lucia”, fate un clic sulla diapositiva, in modo da visualizzare la correzione. I bambini segneranno sul proprio modello se hanno fornito una risposta esatta o errata. A questo punto chiedete ai bambini che hanno individuato la risposta esatta di spiegare il motivo per cui il comportamento alimentare considerato può essere ritenuto corretto. Procedete senza fretta, sempre alimentando il confronto e la discussione. Continuate in questo modo fino alla domanda 15. Marco

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I denti vanno lavati non prima ma dopo aver fatto colazione. Una lunga masticazione rende più facile la digestione. Ingozzarsi, inoltre, comporta il pericolo che il cibo vada “di traverso”. La colazione dovrebbe essere uno dei principali pasti della giornata. Si viene da lunghe ore di sonno in cui non è stato assunto cibo e ci si prepara all’impiego di energie nel corso della giornata, per cui una sola tazza di latte non è sufficiente. Il cibo va assunto in corrispondenza dei pasti. L’abitudine a “sgranocchiare” sempre qualcosa fuori pasto è una delle principali cause dell’obesità infantile. Il corpo ha bisogno di calore per gestire la fase digestiva. Entrare in acqua dopo mangiato può causare malori ed è quindi molto pericoloso.

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Marco

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Marco

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Diapositiva 1 Il secondo percorso di scienze vuole sollecitare i bambini c ad una riflessione sull’importanza di corrette abitudini alimentari, anche considerando le possibili conseguenze negative di una nutrizione non equilibrata. Avvertite da subito i bambini che l’attività si svilupperà in forma di competizione, in modo da sollecitarne l’attenzione già in questa fase introduttiva.

Trattandosi della prima domanda, ad esempio, nella casella (a) andrà scritto il nome del bambino che si ritiene abbia descritto il comportamento corretto. Dopodiché si farà una crocetta nella casella (b) in caso di risposta esatta, nella casella (c) in caso di risposta errata.

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Diapositiva 19 Chiedete ai bambini di calcolare il totale delle risposte esatte e di riportarlo nel modello. Fate singoli clic sulla diapositiva per visualizzare le valutazioni.

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Dalla Diapositiva 1, cliccando sul pulsante Materiali per l’insegnante, è possibile visualizzare utili Suggerimenti per ampliare l’attività.

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Piccoli Chef Guida per l’insegnante EDUCAZIONE MOTORIA:

LA DURA VITA DEL CAMERIERE

Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio Piccoli Chef di testo regolativo. Guida per progettazione l’insegnante Contribuire nella e nella predisposizione di un gioco.

DURA VITA DEL CAMERIERE Partecipare adLA un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole. EDUCAZIONE MOTORIA:

Esaminare e comprendere le regole di un gioco motorio come esempio di testo regolativo. Contribuire nella progettazione e nella predisposizione di un gioco.

ATTIVITÀ PRELIMINARI

Partecipare ad un gioco motorio a squadre nel rispetto delle regole. ATTIVITÀ PRELIMINARI 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – 1. Avviare il software in dotazione alla LIM. (es. Start - Tutti i programmi – scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul scegliere il programma associato alla propria LIM o analogo). Visualizzare sul desktop la barra degli strumenti. desktop la barra degli strumenti. 2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una

freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una diapositiva ad un’altra e per attivare le animazioni. Se necessario saranno elencati nella guida di volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento.

2. Selezionare lo strumento Seleziona (in genere contrassegnato da una freccetta analoga a quella del puntatore del mouse). Tenere presente che 3. Avviare il software LIM Raffaello. questo strumento dovrà sempre essere in uso per passare da una 4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”. diapositiva ad un’altra per attivare le animazioni. Se necessario saranno 5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti e visibile in basso a sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo pulsante e selezionare Opzioni nella puntatore - guida Opzioni freccia elencati di- Visibile. volta in volta, eventuali altri strumenti da utilizzare e le modalità di intervento. Diapositive 1 - 2

A conclusione del percorso “Piccoli chef” potrete 3. Avviare il software LIM Raffaello. proporre ai bambini un divertente gioco motorio sempre in tema “alimentare”. Si tratta di organizzare una gimcana che riproduce scherzosamente le traversie di un cameriere di ristorante. I bambini saranno coinvolti anche nella pianificazione del gioco oltre che, ovviamente, nella fase esecutiva.

4. Selezionare il collegamento a italiano: ”Topolino topoletto”. Diapositiva 3 5. Nel gruppo di pulsanti semitrasparenti visibile in basso a di richiamare le caratteristiche L’attività consente anche del testo regolativo, già esaminato nei percorsi di 1 Italiano.pulsante sinistra della diapositiva, fare clic con il pulsante destro sul terzo Anzitutto esaminate insieme alla classe l’elenco dei e selezionare Opzioni puntatore - Opzioni freccia - Visibile.materiali necessari.

Diapositive 4 - 6 Quindi leggete e commentate insieme alla classe le modalità di preparazione del gioco, le regole da osservare nel suo svolgimento e il suo scopo.

Diapositive 1 - 2 A conclusione del percorso “Piccoli chef” potrete proporre ai bambini un divertente gioco motorio sempre Diapositive 7 - 8 in tema “alimentare”. Si tratta di organizzare una Le “prove di abilità” illustrate nelle diapositive costituiscono solo degli esempi. Cercate di coinvolgere i bambini chiedendole loro traversie di proporne altre. di gimcana che riproduce scherzosamente Fate una visita nella palestra della scuola per vedere quali attrezzi potrebbero essere impiegati come ostacoli un cameriere di ristorante. I bambini saranno coinvolti nel vostro percorso. Una volta organizzato il percorso e definite tutte le prove anche nella pianificazione del gioco oltre che, di abilità, non vi resterà che giocare! ovviamente, nella fase esecutiva. Dalla Diapositiva 1, cliccando sul pulsante Materiali per l’insegnante, è possibile visualizzare utili Suggerimenti per ampliare l’attività.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali


Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

Pianeta Terra! Guida per lʼinsegnante

Area delle Discipline - Introduzione Il filo conduttore di “Pianeta Terra!” è quello della visita di un alieno con cui, in qualche modo, i bambini sono entrati in contatto. Questa situazione offre il destro per una serie di innovative proposte di attività destinate a bambini di classe quarta della Scuola Primaria. Questo segmento, in particolare, è dedicato allʼambito delle «discipline» e si articola in percorsi che coinvolgono la Geografia e la Storia. Alla base del progetto vi è lʼintima convinzione che la LIM effettivamente costituisca un valido ausilio per innovare ambienti e strategie di apprendimento, per attivare nuove dinamiche relazionali e motivazionali, per offrire ai bambini ulteriori e preziose occasioni di esperienza. Di qui il proposito di mettere a disposizione dellʼinsegnante degli strumenti che consentano un impiego quanto più possibile efficace e autenticamente proficuo della lavagna nella didattica di classe. In questo senso, la necessità di fornire dei riferimenti allʼamico extraterrestre in modo che possa affrontare il suo lungo viaggio dal suo al nostro pianeta, costituirà una preziosa occasione per considerare le problematiche dellʼorientamento e della individuazione, con i diversi metodi disponibili, dei Punti Cardinali. Allʼesito dellʼattività i bambini potranno mettersi alla prova “guidando” lʼastronave aliena verso la Terra! Una volta raggiunta lʼorbita terrestre, occorrerà dare precise indicazioni in maniera tale che lʼatterraggio possa avvenire nel punto giusto. La fase informativa relativa alle coordinate geografiche non sarà quindi fine a se stessa ma sarà avvertita come preordinata alla soluzione di un problema. Lʼimpianto ludico-informativo prosegue con il terzo percorso di Geografia, in cui si procederà ad una presentazione sintetica dei principali elementi del paesaggio della Penisola. Qui i bambini saranno stimolati allʼattenzione e ad una partecipazione attiva dalla consapevolezza che, a conclusione della fase di istruzione, i loro apprendimenti verranno valutati prima collettivamente, agendo direttamente alla LIM, e poi individualmente. Nella prima delle due sessioni di Storia, andando eventualmente ad integrare le attività proposte dal sussidiario in dotazione, lʼinsegnante potrà illustrare alla classe le caratteristiche della Civiltà sumera, avvalendosi di un utile repertorio di immagini sulle quali si potranno sviluppare discussione, confronto e approfondimenti. Il percorso si concluderà con un divertente gioco da svolgersi direttamente alla LIM. La stessa finalità di “apprendere la storia giocando con la storia” sta alla base del secondo percorso di Storia. Qui i bambini avranno modo di considerare alcune fra le principali caratteristiche delle grandi civiltà oggetto di studio in classe quarta giocando in classe con la LIM; e, eventualmente, a casa, con una lezione sui generis da proporre alla propria famiglia. Tutte le attività sono concepite in modo da favorire la massima interazione con la LIM da parte del maggior numero possibile di bambini e comunque in modo da coinvolgere attivamente anche quelli al momento non impegnati in prima persona alla lavagna.

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Guida ai materiali digitali M.I.O. BOOK

Guida ai materiali digitali

Vengono inoltre messi a disposizione materiali e spunti per attività individuali da svolgersi a casa o a scuola e suggerimenti per approfondire o integrare i percorsi didattici.

Competenze attese all’esito delle attività Geografia 1 - Nella Giusta direzione  Conoscere il concetto di Orientamento.  Orientarsi in presenza di punti di riferimento.  Orientarsi in assenza di punti di riferimento.  Riconoscere i Punti Cardinali.  Identificare i Punti Cardinali con il Sole.  Identificare i Punti Cardinali con la Stella Polare.  Identificare i Punti Cardinali con la bussola.  Identificare le costellazioni circumpolari e la Stella Polare.

Geografia 2 - Coordinate per l’atterraggio  Conoscere funzione e struttura del reticolo geografico.  Individuare Poli, Emisferi, paralleli e meridiani sul mappamondo e sul planisfero.  Utilizzare latitudine e longitudine per individuare punti sulla superficie terreste.

Geografia 3 - A spasso nel “Bel Paese”  Conoscere gli elementi principali dei paesaggi italiani. In particolare: i mari e le coste; le isole e gli arcipelaghi, le catene montuose, le colline, le pianure, i fiumi, i laghi.

Storia 1 - I Sumeri: fiorisce la civiltà!  Conoscere gli aspetti fondamentali di una grande civiltà del mondo antico: i Sumeri.  Saper analizzare criticamente gli elementi economici, sociali e culturali di una civiltà.  Giocare con la storia trasformando i contenuti di un testo storico.

Storia 2 - Una storia semiseria  Conoscere alcuni aspetti fondamentali di grande civiltà del mondo antico: i Babilonesi, gli Assiri, gli Egizi, i Fenici, i Cretesi, gli Achei, i Greci.  Giocare con la storia trasformando i contenuti di un testo storico.

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Guida ai materiali digitali

Pulsanti e icone nel multimedia

N.B.: Agire sui pulsanti con un singolo clic / singolo tocco alla LIM. In caso di doppio clic la risorsa potrebbe non essere visibile in quanto collocata in secondo piano. Per renderla visibile senza chiudere il programma procedere come segue: - fare clic con il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi dello schermo; - dal menÚ contestuale selezionare Schermo – Cambia programma; - cliccare dalla barra delle applicazioni sullʟicona del file da visualizzare.

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