Corso di IRC per la
Scuola Primaria
con Quaderno degli esercizi
Corso di IRC per la
con Quaderno degli esercizi
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Risorse digitali
Nelle pagine del libro digitale troverai indicate tante risorse interattive che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Puoi accedere tramite il tuo dispositivo mobile, inquadrando i QR code.
Guarda i video e stupisciti delle bellezze del creato, riconoscendo i valori dell’essere umano.
I percorsi multimediali RAF LAB ti introducono agli argomenti di studio, all’insegna dell’inclusività: organizzerai meglio le tue conoscenze precedenti e i nuovi contenuti, per partecipare alla lezione in modo attivo e consapevole.
Con le immagini interattive scoprirai la religione attraverso le opere d’arte con le descrizioni dei dettagli.
Con le mappe interattive potrai imparare a conoscere altre religioni.
2 Ci vuole coraggio per crescere!
4 Paura e coraggio
5 Ho paura quando...
6 Il coraggio di dire la verità
8 Vivere il bene: una sfida coraggiosa
9 Per stare bene insieme
10 Coraggio e gentilezza
12 SUPER MAPPA
13 MI METTO ALLA PROVA
40 I profeti annunciano il Messia
42 È nato il Salvatore!
44 Un dono regale come l’oro
45 Un dono profumato come l’incenso
46 Un dono prezioso come la mirra
47 E io, che cosa posso donare?
48 La festa dell’Epifania
49 La Giornata della Memoria 50 L’Adorazione dei Magi
80 Perché “Maestro”?
81 Le parabole
82 La casa sulla roccia
83 La saggezza nelle favole
84 La parabola dei talenti
85 Gesù e i ricchi
86 Gesù e gli ultimi
87 Una guarigione miracolosa
88 Accogliere oggi
90 I volti di Gesù
92 SUPER MAPPA
93 MI METTO ALLA PROVA
POPOLI ANTICHI E RELIGIONI
14 Le religioni antiche: dove…
15 ... e quando
16 La religione in Mesopotamia
18 La religione in Egitto
20 La religione in Grecia
IL POPOLO EBRAICO
22 La storia della salvezza
24 Tre donne coraggiose
25 Mosè supera la paura
26 Verso la libertà
27 Mosè nell’arte
28 Le regole per il popolo di Dio
30 La forza di Sansone
31 Una giudice di nome Debora
32 Davide, re e poeta
33 Davide nell’arte
34 Il coraggio dell’amicizia
35 Amicizia reale o virtuale?
36 Il Tempio di Gerusalemme
38 SUPER MAPPA
39 MI METTO ALLA PROVA
54 La Palestina al tempo di Gesù
56 La società al tempo di Gesù
58 Gesù e...
60 Gesù è realmente esistito?
62 Vangeli ed evangelisti
64 “Ma voi, chi dite che io sia?”
65 Gesù e il creato
66 SUPER MAPPA
67 MI METTO ALLA PROVA
68 Dalla Pasqua ebraica… 69 ... alla Pasqua cristiana 70 Gli ultimi giorni di Gesù
72 La passione di Gesù
74 Sulla strada per Emmaus
75 Meraviglia, stupore e felicità
76 Ho visto il Signore risorto!
78 SUPER MAPPA
79 MI METTO ALLA PROVA
La Didattica Inclusiva Digitale Integrata consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi innovativi e flessibili, che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi.
96 L’acqua nelle religioni SOTTO
94 La luce nelle religioni
98 Un anno speciale: il Giubileo
100 Le altre Porte Sante
101 In cammino ieri e oggi
102 Un pellegrino medievale a Roma
104 Il meglio di quest’anno
• La sinagoga • Anna Frank
• Luoghi santi Oggi
Inizia un nuovo anno scolastico. Ti senti più grande e cominci a essere una persona più autonoma e responsabile. Stai crescendo...
... e crescere significa affrontare nuove sfide, che richiedono anche coraggio. Che cos’è il coraggio?
Leggi le strofe che seguono e prova a rispondere.
Con che coraggio la pioggia vien giù?
Con che coraggio il sole sale su?
Serve coraggio per fare gli eroi?
Serve anche a loro per fare come noi.
Con che coraggio un’aquila vola?
E ogni mattina un bambino va a scuola
Forse siamo tutti eroi!
Ecco perché so che anche io ce la farò.
Con quello che vorrò, per quello che potrò.
Con tutto il coraggio che avrò
e non avrò e non ci riuscirò e ci riproverò!
B. Tognolini – A. Murgia, Inno del coraggio
Il coraggio è affrontare situazioni sconosciute o difficili, a volte anche faticose o dolorose, ma che fanno parte della vita di ogni giorno, cercando la strada più giusta da seguire, che però non sempre è quella più facile o più breve.
Il vigile del fuoco, che affronta il pericolo per salvare vite umane; la mamma, che mette al mondo il suo bambino; i migranti, che affrontano un viaggio lunghissimo pur di fuggire dalla guerra, dalla povertà, dalla fame, con la speranza di trovare una vita migliore per sé e per la propria famiglia. Le persone coraggiose non sono per forza eroi o eroine, perché il loro coraggio è lo stesso di chi, come te, ogni giorno va a scuola e vive la sua vita.
È coraggiosa la persona ottimista, perché ha fiducia nel futuro e spera che le cose possano cambiare in meglio.
Ma è coraggiosa anche la persona che ha paura e tuttavia si sforza di fare qualcosa di importante per le persone a cui vuole bene.
Spesso è la fede nella religione che professiamo che ci dà coraggio. Ce l’ha mostrato Noè, al tempo del diluvio, o Abramo, che ha lasciato tutto ed è partito fidandosi di Dio. Anche la storia di Mosè, che conosceremo meglio quest’anno, è una storia di coraggio. Chi agisce con coraggio desidera che le cose cambino in maniera positiva e sente di collaborare alla realizzazione di un mondo migliore.
Leggi e rispondi.
In palestra ho trovato un astuccio pieno di colori nuovissimi e so che devo trovare chi l’ha perso.
Quali pensieri mi incoraggiano a restituirlo?
Quali pensieri mi scoraggiano?
Abbiamo visto che anche chi ha paura è una persona coraggiosa, perché si sforza ugualmente di compiere il proprio dovere. Che cos’è la paura? Cerchiamo di scoprirlo leggendo il racconto.
Una volpe se ne andava tranquilla per i prati quando, all’improvviso, udì un violento ruggito.
Terrorizzata, si nascose dietro un cespuglio e, da lì, poté osservare il terribile animale che aveva emesso quel suono. Era un grosso leone e la volpe scappò via a gambe levate!
Dopo un paio di giorni, la volpe si imbatté di nuovo nel leone. Questa volta era comparso all’improvviso proprio davanti a lei e le ostacolava il cammino. Impaurita, la volpe iniziò a tremare come una foglia, incapace di fuggire, ma il leone si allontanò, ignorandola. Accadde poi che la volpe si imbattesse più volte in quel grosso animale e ogni volta il suo timore diminuiva, finché un giorno riuscì persino a guardarlo negli occhi e a salutarlo con un cordiale “Buongiorno, signor Leone!”. Da allora, ogni volta che lo incontra, la volpe si fa coraggio e prova a parlare con il leone. Così facendo ha scoperto che possiede una grande saggezza, tanto che non si stanca più di ascoltarlo.
Adatt. da Esopo, La volpe e il leone
1 Ti è mai capitato di iniziare a parlare con un bambino o una bambina che non conoscevi? Che cosa hai provato? Raccontalo in classe.
1 Disegna il tuo ritratto e scrivi dentro ai fumetti ciò che ti fa paura.
2 Hai mai affrontato una situazione di paura? Che cosa hai fatto? Racconta la tua esperienza e condividila con la classe.
2 Che cosa succede a Pinocchio quando dice una bugia?
Quali disagi gli crea il naso lungo? Può sentirsi a suo agio in quelle condizioni? Rispondi a voce.
– E ora le quattro monete dove le hai messe? –
– Le ho perdute! – rispose Pinocchio; ma disse una bugia, perché invece le aveva in tasca. Appena detta la bugia, il suo naso, che era già lungo, gli crebbe subito due dita di più.
A questa seconda bugia, il naso gli si allungò in un modo così straordinario che il povero Pinocchio non poteva più girarsi da nessuna parte.
Se si voltava di qui, batteva il naso nel letto o nei vetri della finestra; se si voltava di là, lo batteva nelle pareti o nella porta della camera; se alzava un po’ più il capo, correva il rischio di ficcarlo in
Realizza il tuo acrostico della parola VERITÀ. R I T
Dire le bugie, cioè mentire, non ci fa sentire bene: siamo a disagio, come Pinocchio con quel naso così lungo che sbatte da tutte le parti! È invece importante avere il coraggio di dire la verità per diventare persone sincere e di cui gli altri possono fidarsi.
Eppure, a volte, alla sola idea di dire la verità, siamo assaliti da mille dubbi: la paura di offendere, il timore di dire una sciocchezza o di arrivare a uno scontro...
Queste motivazioni ci impediscono di dire ciò che pensiamo, però... che bella sensazione di libertà quando abbiamo il coraggio di dichiarare ciò che sentiamo!
Allora impegniamo tutto il nostro coraggio per dire sempre la verità!
A volte assistiamo a fatti che coinvolgono amiche e amici che finiscono per trovarsi in difficoltà. Non è sempre facile esporsi per difendere chi, in quel momento, subisce un torto, ma è la cosa giusta da fare. Non si può rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie, anche quando non riguardano noi.
Combattiamo insieme il bullismo
Rifletti e scrivi secondo i suggerimenti. Poi confrontati con la classe. Rimango male quando vedo...
Perché?
Che cosa vorrei fare?
Che cos’è è il bene? È bene tutto ciò che ci aiuta a crescere e a migliorare.
È bene ascoltare i genitori e i nonni, che ci trasmettono il frutto della loro esperienza, o gli insegnanti, che ci istruiscono e ci insegnano a diventare persone intelligenti e responsabili.
È bene accogliere un amico o un’amica che racconta le sue esperienze, magari non tutte felici o divertenti.
È bene ammirare la ricchezza e la bellezza della natura. Il Creato è un dono multiforme e affascinante: se capiamo questo, capiremo anche che è un patrimonio da proteggere e salvaguardare
Ascoltare, accogliere, ammirare, proteggere e salvaguardare sono tutte azioni che richiedono attenzione e generosità verso noi stessi, perché ci aiutano a migliorare, e verso gli altri, che in questo modo si sentono rispettati e accettati così come sono.
Eppure, intorno a noi, le persone sembrano andare sempre di fretta, non si fermano mai a riflettere e spesso sono mosse dall’egoismo e dalla competizione. In questo modo si dimenticano di essere sincere e accoglienti.
Ecco perché fare il bene diventa un vero e proprio atto rivoluzionario: perché richiede il coraggio di andare contro corrente.
Tutte le religioni conoscono la regola d’oro "Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te". Che cosa ne pensi?
1 Leggi e colora le immagini.
Aiuta qualcuno a non sentirsi escluso.
Condividi e dai fiducia agli altri.
Contribuisci a tenere pulito e ordinato.
Chiedi scusa se sbagli. Perdona chi si scusa. Ascolta un’amica o un amico.
2 Ti vengono in mente altre azioni da compiere per stare bene insieme? Descrivile e poi disegnane una.
Nel 1998 è stata istituita la Giornata Mondiale della Gentilezza, che si celebra il 13 novembre di ogni anno, per promuovere la gentilezza in tutto il mondo. Secondo te, è una ricorrenza importante?
1 Prima di rispondere, leggete insieme il racconto: ogni personaggio (voce narrante, principe, vecchietta, gatto, cane, scoiattolo, uccellino) può essere letto e interpretato da una persona diversa.
C’era una volta un principino superbo e maleducato che un giorno si perse in un bosco.
Incontrò allora una vecchietta curva sotto il peso di un sacco e le gridò sgarbatamente:
— Vecchia, qual è la strada per il castello?
La vecchietta si strinse nelle spalle e rispose:
— Non saprei. Chiedilo al gatto, che sa tutto.
— Gatto, – disse il principino — voglio tornare al castello. Insegnami la strada!
— Domandalo al cane, che ha girato tanto.
— Cane, qual è la strada per il castello?
— Domandalo allo scoiattolo, che vede tutto.
— Scoiattolo, voglio sapere la strada per il castello!
— Chiedilo all’uccellino, che ode tutto.
— Uccellino, insegnami la strada per il castello!
L’uccellino volò sulla spalla del principe e gli sussurrò all’orecchio:
— Principe, se vuoi ritrovare il tuo castello, prendi la strada della cortesia e comincia col domandare le cose “per piacere”.
Il principe capì la lezione e subito disse:
— Per piacere, scoiattolo, mi potresti insegnare la via?
Lo scoiattolo scese dall’albero e lo accompagnò fino a una radura dove c’era il cane.
— Cane, per piacere, mi accompagni al castello?
E il cane lo guidò fino al bivio dove c’era il gatto.
— Gatto, per favore, mi dici dov’è il castello?
Subito il gatto lo condusse fino al limite del bosco.
Qui c’era la vecchietta ad aspettarlo.
— Nonnina, per gentilezza, mi dite dov’è il castello?
La vecchietta lo prese per mano e lo condusse fino alla porta del palazzo reale.
— Accomodatevi, prego! — disse il principino cortesemente.
— Grazie, caro! Sono contenta, perché vedo che hai imparato la strada della gentilezza. D’ora in poi non ti perderai più!
Adatt. da P. Bargellini, La strada della cortesia
È importante esercitarsi a usare modi gentili e rispettosi degli altri: in questo modo possono stare bene non solo gli adulti, ma anche bambini e bambine.
Essere gentili è un atto rivoluzionario, perché richiede il coraggio di andare contro corrente
Il gioco della gentilezza
A gruppi, per ogni situazione pensate a che cosa dire per essere gentili. Poi continuate voi con altre domande.
1. Vuoi andare a giocare con un amico o un’amica: che cosa diresti per chiedere il permesso a un genitore?
2. Un amico o un’amica ti ha fatto un regalo per il compleanno: che cosa gli diresti per ringraziarlo?
3. Per sbaglio hai urtato una persona più piccola di te: che cosa vorresti dirle per scusarti?
4. Qualcuno ti ha fatto un dispetto ma si è pentito e ti chiede scusa: che cosa gli rispondi?
1 Ripassa con l’aiuto della mappa.
affrontare nuove sfide
dire la verità
ci aiuta a
ci aiuta a crescere
vivere il bene
desiderare che le cose migliorino
superare
1 Indica con una X la risposta corretta.
Crescere significa affrontare nuove sfide. Di che cosa abbiamo bisogno per farlo?
Coraggio. Spavalderia. Fortuna.
Ricchezza.
Chi sono i veri eroi ed eroine?
Chi affronta con coraggio situazioni difficili per aiutare gli altri.
Chi agisce senza paura.
Chi diventa famoso.
Chi ha i superpoteri.
Com’è una persona coraggiosa?
Aggressiva. Sognatrice. Ottimista. Pessimista.
Come rappresentereste il coraggio in uno slogan?
A coppie, immaginate di dover convincere un vostro coetaneo a essere coraggioso e realizzate un disegno con parole e immagini efficaci. Condividetelo poi con la classe.
2 Inserisci correttamente nel brano le parole mancanti. indifferenza • paure • comprendere • egoismo • ottimista • migliore • sostegno
Una persona coraggiosa è capace di superare le e affrontare situazioni difficili. Con il coraggio si può aiutare chi ha bisogno di , cercando di superare ostacoli come l’ o l’ , contro i quali bisogna reagire per chi abbiamo vicino.
La persona coraggiosa è anche , perché spera che il futuro, grazie anche al suo agire, potrà essere .
3 Scrivi sul quaderno cinque frasi che aiutano a crescere e a migliorare.
Per esempio: Ascoltare gli adulti.
Mar Nero
Mar
Egeo
Mar Mediterraneo
Tigri Eufrate
MESOPOTAMIA
GERUSALEMME
Nilo
Mar Caspio
Le prime civiltà sorsero e si svilupparono vicino ai fiumi e al mare, perché l’acqua è indispensabile per la vita delle persone. Queste civiltà e le rispettive religioni nacquero quasi contemporaneamente in Egitto, sulle rive del Nilo, in Mesopotamia presso i fiumi Tigri ed Eufrate e, successivamente, in Grecia. In Palestina (Terra di Canaan) si è svolta la storia degli Ebrei, il primo popolo monoteista della Storia.
Già durante la Preistoria le persone, partendo dall’osservazione della natura, cominciano a credere in forze ed esseri superiori che regolano il mondo e i fenomeni naturali. Questi primi sentimenti religiosi col tempo vengono organizzati in pratiche e rituali.
Con la nascita delle prime civiltà e l’invenzione della scrittura, intorno al 3200 a.C. hanno origine le religioni politeiste Esse comprendono più divinità, a ognuna delle quali è assegnato un compito preciso. Molte hanno un aspetto simile agli esseri umani, ma sono immortali e con poteri straordinari.
Una religione può essere: POLITEISTA, da polys, “più”, e theòs, “dio”; MONOTEISTA, da monos, “uno”, e theòs, “dio”.
Le religioni politeiste nascono grazie alla capacità degli individui di farsi delle domande e cercare delle risposte.
La religione è l’insieme di tutti quegli elementi che “legano” un gruppo di persone a una particolare idea di spiritualità: luoghi, templi e libri sacri, miti, feste, riti, preghiere, idea dell’aldilà e guide religiose.
Le religioni monoteiste o rivelate nascono invece per iniziativa di Dio che si rivela alle persone per far accogliere loro il suo messaggio. La prima religione monoteista è quella del popolo ebraico e ha origine intorno al 1850 a.C., all’inizio della storia di questo popolo, quando Dio si rivela ad Abramo.
1 Leggi, con l’aiuto dell’insegnante, i passaggi evidenziati sulla linea del tempo e completala.
Avanti Cristo Dopo Cristo
PREISTORIA STORIA sentimenti religiosi religioni politeiste religione monoteista religione cristiana
anno a.C. invenzione della scrittura
anno a.C. Dio si rivela ad Abramo
Nascita di Gesù Cristo
anno d.C. noi, oggi
La religione dei popoli mesopotamici (Sumeri, Babilonesi e Assiri), in quanto politeista, era caratterizzata da tante divinità.
1 Scrivi i nomi delle divinità al posto giusto.
I sacerdoti interpretavano la volontà degli dei. Essi abitavano nella ziggurat, l’edificio sacro della città.
I sacerdoti erano anche astronomi, cioè studiavano i movimenti degli astri, ai quali attribuivano la capacità di influire sulla vita delle persone. Secondo alcuni studiosi e studiose, i Magi, che visitarono Gesù, erano proprio astronomi provenienti dalla Mesopotamia.
2 Completa con una X.
I popoli mesopotamici credevano: in un solo dio, protettore della città. in molti dei dall’aspetto umano. in un unico dio immortale.
Il re degli dei era Marduk, il creatore del mondo e degli esseri umani, spesso accompagnato da Sirrush, un animale con la testa di serpente, le corna e il corpo ricoperto di scaglie. Ishtar era la dea dell’amore e della guerra e Shamash era il dio del Sole e della giustizia.
Ogni città era protetta da una divinità, a cui era dedicato il tempio più importante, che sorgeva in cima a caratteristici edifici a gradoni: le ziggurat
La ziggurat era dedicata: a un sacerdote. alla divinità protettrice della città. al guerriero più valoroso.
Al centro delle città più importanti sorgeva un imponente edificio: la ziggurat. La sua struttura assomigliava a una grande torre a gradoni, alta fino a 90 metri, costruita con mattoni d’argilla essiccati al sole. La ziggurat si innalzava su diversi piani, collegati da rampe di scale.
Nei piani inferiori si trovavano la scuola degli scribi e i magazzini con le scorte di cibo.
Nella parte più alta sorgeva il tempio nel quale, secondo i popoli mesopotamici, viveva la divinità che proteggeva la città.
3 Osserva l’immagine e ricava dal testo i nomi dei luoghi indicati dalle frecce.
A capo della società egizia c’era il faraone, che governava con l’aiuto dei suoi funzionari. Il suo potere era immenso ed era considerato come una divinità. Il suo potere era rappresentato tramite dei simboli.
• I copricapi: la doppia corona, bianca e rossa, simbolo dell’unità del regno; il nemes, decorato a strisce blu e oro, che ricadeva sulle spalle e simboleggiava la sua natura divina; la corona blu per le battaglie.
• Il bastone ricurvo del pastore, segno che era la guida del suo popolo.
• La frusta per mietere il grano, coltivazione molto importante in Egitto.
Le divinità egizie potevano essere antropomorfe, avere cioè forma umana, o zoomorfe, con corpo umano e la testa di un animale. Le principali erano:
• Amon-Ra, il dio più potente, raffigurato con la testa di falco e il disco solare sopra;
• Osiride, il dio della fertilità e dell’aldilà, rappresentato con i simboli del faraone (frusta e bastone ricurvo);
• Iside (moglie di Osiride), la dea dell’amore e della natura;
• Horus (figlio di Osiride e di Iside), il dio del cielo e della guerra, con la testa di falco e la doppia corona dei faraoni;
• Thot, il dio della scrittura e della sapienza, con la testa di ibis, uccello tipico del Nilo;
• Anubi, il dio protettore dei morti, che si occupava della mummificazione, con la testa di sciacallo.
Il faraone, in vita, veniva identificato con Amon-Ra e, una volta morto, con Osiride.
1 Osserva le immagini e scrivi di quale divinità si tratta.
Le piramidi, costruite con grandi blocchi di pietra, erano le tombe dei faraoni.
Gli Egizi credevano che le persone continuassero a vivere dopo la morte. Per farlo, avevano bisogno che il corpo rimanesse intatto. Per questo praticavano la mummificazione, un processo che prevedeva diverse fasi:
• prima si estraevano gli organi interni e si depositavano nei vasi canopi;
• poi si immergeva il corpo per settanta giorni nel natron, un sale che serviva ad assorbire i liquidi del corpo;
• infine il corpo veniva lavato e avvolto in bende di lino. La mummia veniva sistemata in un sarcofago, una cassa di legno decorata con la forma del defunto, e poi trasportata nella tomba.
Per onorare le divinità, gli Egizi costruirono grandiosi templi.
2 Osserva la struttura del tempio egizio e completa con le parole date. colonnati • divinità • obelisco • riti
Stanza a cielo aperto con ............................................... a cui possono accedere i fedeli.
di pietra a base quadrata
Gli dèi per i Greci erano simili agli esseri umani nell’aspetto e nel carattere: provavano simpatie, antipatie, sentimenti e spesso litigavano tra loro. Essi partecipavano alla vita delle persone, influenzandone le vicende. Gli dèi vivevano sul monte Olimpo, il più alto della Grecia.
1 Abbina con i numeri le divinità alle descrizioni corrispondenti.
Zeus, padre di tutti gli dèi, era il signore del tuono e del fulmine.
Era (moglie di Zeus) era la dea protettrice dei matrimoni, con uno scettro in mano.
Poseidone, dio del mare, aveva il bastone a tre punte: il tridente.
Ade (fratello di Zeus e Poseidone) era il dio degli Inferi, con il bastone a due punte.
Apollo, dio del Sole, era anche il protettore della musica, della medicina e della scienza.
Artemide era la dea della luna e della caccia, aveva un arco in mano.
Atena, figlia di Zeus, era la dea della sapienza e della guerra. Veniva raffigurata con elmo e scudo.
Afrodite, nata dalle onde del mare, era la dea della bellezza e dell’amore.
Ares, dio della guerra, era sempre armato, con elmo e spada.
Demetra, dea dell’agricoltura, era raffigurata con spighe di grano in mano.
I templi, in Grecia, venivano costruiti sulla parte più alta della città: l’acropoli. Come nelle altre religioni politeiste, il tempio era la “casa della divinità”. I riti si svolgevano all’esterno dove si trovavano altari per bruciare l’incenso, sacrificare animali e offrire prodotti alimentari.
Il frontone, di forma triangolare, è posto in cima alla facciata. La parte interna, il timpano, presenta decorazioni.
Il naòs, la cella, è il luogo più sacro, dove si trova la statua della divinità.
Il fregio è la decorazione posta sopra l’architrave.
Il tetto è sostenuto da travi di legno e coperto da tegole.
Le colonne delimitano il perimetro del tempio.
Il capitello è la parte finale delle colonne e ha una funzione decorativa.
In alcune località della Grecia sorgevano i santuari: luoghi sacri, dedicati a una divinità, all’interno dei quali venivano costruiti templi, strade per le processioni, altari per i sacrifici e aree per lo svolgimento di gare sportive. Uno dei santuari più importanti fu costruito a Delfi, dedicato al dio Apollo.
Qui le persone venivano a consultare l’oracolo, cioè ponevano delle domande dirette al dio, che rispondeva attraverso una sacerdotessa chiamata Pizia. La cerimonia si svolgeva in una cella sotterranea del tempio di Apollo: la Pizia sedeva su un tripode, un sostegno metallico a tre piedi, e rispondeva con gesti e parole che poi venivano trascritti da altri sacerdoti.
2 Osserva questa scena dipinta su un antico vaso greco: che cosa raffigura, secondo te? Cerca e sottolinea nel testo la frase che può rispondere a questa domanda.
Ricordi la storia dei patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe, che abbiamo conosciuto lo scorso anno?
E quella di Giuseppe, figlio di Giacobbe, grazie al quale gli
Ebrei si stabiliscono lungo la riva orientale del fiume Nilo?
Gli Ebrei rimangono in Egitto per circa quattrocento anni, finché gli Egizi, temendo che potessero diventare un gruppo troppo potente, li rendono schiavi, costringendoli a lavorare i campi e a costruire mattoni con argilla e paglia. Nonostante ciò il numero degli Israeliti continua a crescere e, a un certo punto, il faraone ordina anche l’uccisione di tutti i bambini ebrei maschi.
Israeliti è il nome degli antichi Ebrei, discendenti da Giacobbe, chiamato anche “Israele”.
Terra Promessa è la terra che Dio promette al popolo d’Israele dopo la schiavitù d’Egitto. Allora era conosciuta come Terra di Canaan, oggi come Palestina.
Terra di Canaan: la Terra Promessa
GIUSEPPE e gli Ebrei in Egitto
Durante questo periodo nasce Mosè, che verrà mandato da Dio a liberare gli Ebrei dalla schiavitù in Egitto. Nelle prossime pagine conoscerai la sua storia e scopriremo come ha guidato gli Israeliti attraverso il deserto fino alla Terra Promessa Poi proseguiremo con la storia del popolo di Israele per alcuni secoli, fino alla costruzione del Tempio di Gerusalemme all'epoca del re Salomone.
1 Segna con una X se le frasi sono vere (V) o false (F).
• Gli Ebrei si stabilirono in Egitto al tempo di Giuseppe, figlio di Giacobbe. V F
• In Egitto gli Ebrei vennero fatti schiavi. V F
• Mosè costruì il Tempio di Gerusalemme. V F
Conquista della Terra Promessa
Tempio di Gerusalemme
Tempo della schiavitù Monarchia Tempo della conquista Esodo
Mosè significa “salvato dalle acque”.
La storia di Mosè
è narrata nel Libro dell’Esodo, il secondo dei 73 libri che compongono la Bibbia.
Grazie a tre donne coraggiose, Mosè riesce a scampare all’uccisione di tutti i bambini ebrei maschi ordinata dal faraone.
La prima di queste donne, Iochebed, la mamma di Mosè, partorisce un figlio maschio e preferisce separarsi da lui pur di salvarlo dal faraone, che aveva dato ordine di uccidere tutti i bambini ebrei maschi. Così, dopo averlo tenuto nascosto per tre mesi, appena il bambino è abbastanza forte, lo pone dentro a una cesta che affida alle acque del Nilo.
La seconda donna è Miriam, la sorella maggiore di Mosè. Di nascosto segue il percorso della cesta che galleggia sul fiume per assicurarsi che non succeda nulla di male al fratellino.
La cesta galleggia per un po’ sul fiume, fino a quando la figlia del faraone (la Bibbia non riporta il suo nome) la vede sulle rive del fiume e scopre il bambino. La principessa comprende subito che si tratta di un Ebreo, ma non lo dice a nessuno e decide di tenerlo con sé, benché disobbedire all’ordine del padre fosse pericoloso anche per lei.
1 Traccia il percorso migliore affinché Mosè arrivi sano e salvo dalla figlia del faraone.
NULLA OSTA
Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana Roma, 25 gennaio 2024 Prot. n. 133/2024
IMPRIMATUR
L’ordinario diocesano
Mons. Francesco Manenti, Vescovo di Senigallia Senigallia, 7 febbraio 2024 Prot. n. 15/24 V
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Coordinamento redazionale: Emilia Agostini
Redazione: Corrado Cartuccia, Muriella Montanari
Le pagine “I colori dell’arte” sono state ideate da: Valentina Paciello
Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti
Progetto grafico: Dania Fava, Valentina Mazzarini
Impaginazione: Dania Fava
Illustrazioni: Filippo Pietrobon, Trattomatto
Copertina: Mauro Aquilanti
Referenze fotografiche: iStock, Shutterstock, Alamy
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Supervisione contenuti digitali: Emanuele Renzi - “Il villaggio di Emmaus”
Redazione digitale: Giulio Pieraccini, Lorenzo Sagripanti
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.
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• Quaderno degli esercizi
• Stickers da ritagliare e incollare
Pack 4a - 5a 978-88-472-4245-6
• Percorso IRC
• Quaderno degli esercizi
• Pieghevole cartonato
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• Percorso IRC
• Quaderno degli esercizi
• Pieghevole cartonato
• Attività creative
• Carte da ritagliare
• Attività creative
• Carte da ritagliare
• Attività creative
• Il Vangelo di Marco
• Attività di comprensione
Guide ai testi classi 1-2-3 e 4-5
• Progettazione annuale:
Unità di apprendimento, Compiti di realtà, Rubriche valutative;
• Materiali integrativi:
Accoglienza, Letture ad alta voce, La Bibbia: ascolto e faccio, Lapbook;
• Schede operative per argomento: Emozioni, Crescere, Creazione, Natale, Gesù Bambino, Il senso religioso, Il popolo ebraico, Essere cristiani, Pasqua (classi 1-2-3); Antiche religioni, Il popolo ebraico, Natale, Gesù Maestro, Pasqua, Storia della Chiesa, Intercultura (classi 4-5).
Poster per tutte le classi
Codice per l’adozione
I fiori della terra
Pack 4a - 5a
ISBN 978-88-472-4245-6
FORMAZIONE "I FIORI DELLA TERRA"
• Videolezioni in pillole
• Rubrica Voci dal mondo della scuola
• Incontri Letture ad alta voce
IN DIGITALE
• Schedari di consolidamento
• Abbonamento gratuito