Leggo perché 5 - Letture

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perché 5

LETTURE

Tipologie testuali e generi con MAPPE

Temi e stagioni

Imparare a comprendere sul modello INVALSI

SEMPLICEMENTE Didattica inclusiva

Educazione civica e Agenda 2030

Tiziana Bartolucci - Maria Luisa Gagliardini - Paola Papalini

LA VERSIONE DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER

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Risorse digitali

Nelle pagine del libro troverai indicate tante risorse interattive che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Puoi accedere tramite il tuo dispositivo mobile, inquadrando i QR code.

I percorsi multimediali RAF LAB ti introducono agli argomenti di studio, all’insegna dell’inclusività: organizzerai meglio le tue conoscenze precedenti e i nuovi contenuti, per partecipare alla lezione in modo attivo e consapevole.

Con i video didattici e i video interattivi potrai conoscere e approfondire gli argomenti, verificare le tue conoscenze e ripassare le regole di grammatica.

GLI ANTIRUGGINE

Con le attività interattive de GLI ANTIRUGGINE potrai ripassare, recuperare e rinforzare le conoscenze acquisite. Mettiti alla prova con le domande a risposta multipla, vero/falso, completamento o abbinamento e controlla i risultati ottenuti.

Con i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti. I Google moduli alla fine di ogni unità ti aiuteranno a verificare le tue conoscenze.

DIGITA

perché 5

LETTURE

TEMI per riflettere su di te e sulla realtà che ti circonda

Relazioni e sentimenti

Amica natura

Viaggi

Un mondo di persone

Ricominciamo!

6 Qual è lo scopo?

8 Mille gru

10 Ricominciare di nuovo

Il testo narrativo

14 SEMPLICEMENTE

16 La passione di Teo

18 Gita scolastica

20 IL RACCONTO FANTASY

SEMPLICEMENTE

22 La perla magica

23 È... il drago!

24 Il potere dell’Anello

25 La trasformazione dello Specchio

26 IL RACCONTO DI FANTASCIENZA

SEMPLICEMENTE

28 Il robot QT-1

29 Pell e Mell

30 A caccia di reclute

32 SO ANALIZZARE

34 IL RACCONTO GIALLO

SEMPLICEMENTE

36 Una puzza sospetta

37 Le acute deduzioni di Holmes

38 Il “trucco” di Poirot

40 IL RACCONTO UMORISTICO

SEMPLICEMENTE

42 Abbasso il nove

43 La princi...

44 Il signor Veneranda

45 A teatro

46 SO ANALIZZARE

48 IL RACCONTO STORICO

SEMPLICEMENTE

50 La passione per lo studio

51 Per le vie di Roma

52 Un brutto spettacolo

54 IL RACCONTO BIOGRAFICO E AUTOBIOGRAFICO

SEMPLICEMENTE

56 Un bambino svagato

57 Nata velocista!

58 Mi chiamo Greta Thunberg

59 Una ragazza con un grande impegno Compito di realtà

60 SO ANALIZZARE

61 LABORATORIO DI ASCOLTO

62 RIPASSO CON LA MAPPA

I temi dei testi narrativi

64 Sono invisibile

65 Una nuova avventura

66 La Strillettera

68 Che imbarazzo!

69 Smania di libertà

70 Alla ricerca della giraffa

72 L’eruzione del vulcano

74 Vaniglia e Pervinca

76 Una rana da salvare

78 Quando la terra trema

79 Un lungo viaggio

80 In treno

82 Dove sono finito?

84 L’impresa di Magellano

86 Nellie Bly - LIFE SKILLS

88 Un marinaio mancato

90 Arrivati alla meta!

91 Uno strano sogno

92 Cecilia e Giulio

94 Una grande perdita

96 Dioniso 51

98 Un amabile reverendo

100 Il paladino dei ghepardi

101 Steve Jobs - Compito di realtà

102 Margherita Borsoi - LIFE SKILLS

104 MI PREPARO ALLA PROVA INVALSI

107 LABORATORIO DI ASCOLTO

Leggo perché mi emoziono

108 L’Isola degli Orsi

Il testo descrittivo

114 SEMPLICEMENTE

116 Il saluto alla sera

117 Un nuovo ospite

118 Peter

120 Ero disperato

121 La furia del temporale

122 RIPASSO CON LA MAPPA

123 SO ANALIZZARE

I temi del testo descrittivo

124 In mare con la zia

126 Quante emozioni in un’interrogazione!

127 Virgil e Lola

128 Una giornata in campagna

129 Un gatto speciale

130 Una forte grandinata

132 Il pianeta blu

134 Viaggio in Nepal

136 La prima della classe

137 Melody

138 Un nuovo elfo

139 Sherlock Holmes

140 MI PREPARO ALLA PROVA INVALSI

143 LABORATORIO DI ASCOLTO

Il testo poetico

146 SEMPLICEMENTE

148 Filastrocca del gesto importante Piazza dei fanciulli

149 Il buio - Nasce il giorno

150 C’era una tale nebbia - Il tuono

151 Chi ha visto il vento? - La Sera

152 Scrivere - Soffia...

153 Notte fumetto

154 L’acquario

155 L’haiku

156 Temporale

157 Il bagno del passero

158 Il sabato del villaggio

160 RIPASSO CON LA MAPPA

161 SO ANALIZZARE

I temi del testo poetico

162 Quando succede? - LIFE SKILLS

163 Filastrocca per orientarsi

164 Mi addormento - Il mio letto è una nave

165 Ode al giorno felice - La felicità fa splash

166 La scuola media

167 Stelle cadenti

168 Il pianeta Buttavia

170 L’uccello mattiniero

171 Viaggia verso

172 Mastro Geppetto - Pinocchio

173 Uffa!

174 Sono curioso

175 L’uguaglianza

Leggo perché mi emoziono

176 Un nuovo inizio

Il testo informativo

182 SEMPLICEMENTE

184 Il cyberbullismo

185 La forza di gravità

186 Lo spreco alimentare

188 RIPASSO CON LA MAPPA

189 SO ANALIZZARE

TESTI INFORMATIVI SPECIALI

190 Il quotidiano

191 L’articolo di cronaca

192 La regola delle 5W

194 La pubblicità

I temi del testo informativo

196 Comunicare è un’arte

197 Provo a farmi capire... - LIFE SKILLS

198 Quante emozioni!

200 Dal baule al trolley

201 Il viaggio dei prodotti

202 MI PREPARO ALLA PROVA INVALSI

205 LABORATORIO DI ASCOLTO

Il testo argomentativo

208 SEMPLICEMENTE

210 Come nasce la pace?

211 Dedichiamoci a un orto

212 Pinocchio, una storia senza tempo

213 Alleniamoci a stare insieme

214 RIPASSO CON LA MAPPA

215 SO ANALIZZARE

Educazione civica Le stagioni

AUTUNNO

216 L’estate se ne va - Schricchiolano orme

217 Diario d’autunno

218 I segreti dei nonni

219 Curiosità su Halloween

INVERNO

220 Ascoltami inverno

221 Una mattina, la neve

222 Ma Babbo Natale esiste?

223 Curiosità sulla notte di Capodanno

224 Ti scrivo... perché nessuno dimentichi

LIFE SKILLS

PRIMAVERA

226 È arrivata la primavera

227 Diario di primavera

228 Festa di primavera

229 Le uova decorate

ESTATE

230 È arrivata l’estate

231 È finita la scuola...

Semplicemente

Pagine guida per facilitare l’analisi e la comprensione del testo.

232 Che cosa è la Costituzione?

233 Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge

LIFE SKILLS

234 I diritti dei bambini e delle bambine

236 La legalità... in persona - LIFE SKILLS

238 Ancora non ricicliamo?

240 Difendersi dalle fake news

La Didattica Inclusiva Digitale Integrata consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi innovativi e flessibili, che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi.

Risorse digitali

Alta leggibilità

Audiobook

RICOMINCIAMO!

Qual è lo scopo?

Ormai conosci tanti tipi di testo diversi fra loro, perché ognuno ha uno scopo preciso: raccontare, descrivere, dare informazioni… quest’anno ne scoprirai altri ancora. Allora, prima di partire, mettiti alla prova con ciò che ricordi!

* Leggi i diversi tipi di testo che parlano della scuola: ognuno è stato scritto con uno scopo diverso. Completa con parole tue le definizioni.

Una lezione insolita

Un giorno, la maestra coprì le finestre della classe con dei fogli di giornale e l’aula scivolò in una calda penombra. Frida si sentiva inquieta. Strinse forte la mano di Cristina, che osservava a bocca spalancata.

La maestra iniziò a raccontare la creazione dell’Universo e intanto diede fuoco a un rotolo di fogli che teneva in una mano, mentre con l’altra faceva girare un’arancia attorno alla torcia. Spiegava che l’arancia era la Terra e il cilindro infuocato il Sole, che la Terra ruotava intorno al Sole e questo avveniva in un universo che era uno dei tantissimi universi che formavano la nostra galassia, che a sua volta non era che una delle tantissime galassie e così via, come se non finisse mai. Frida ebbe paura. Non riusciva a dare un senso a quel che udiva...

da S. Colloredo, Frida Kahlo, Autoritratto di una vita, Edizioni EL

• È un testo che ha lo scopo di

Una strana aula

Si trovavano in un’ampia stanza che, in quanto a pulizia, non aveva niente a che fare con il corridoio. Era scarsamente illuminata. Dalle pareti pendevano dei cartelloni ingialliti e qualche carta geografica rovinata da macchie e da strappi; tende polverose coprivano alcune finestre disegnate sul muro. La stanza era arredata con banchi di legno alti e scomodi, cosparsi di sgorbi e di chiazze d’inchiostro. A un’estremità sorgeva una cattedra massiccia, simile a un tronco, posta sopra una pedana di legno.

da P. Valente, La maestra tiramisù, Raffaello

• È un testo che ha lo scopo di .....................................................................................................

Il calendario scolastico

Nelle diverse nazioni europee l’inizio dell’anno scolastico è stabilito a livello centrale ma, in particolare in quelle nazioni che hanno una spiccata autonomia regionale, come la Spagna, il Regno Unito o come la stessa Italia, si tratta di una data che oscilla all’interno di un arco di tempo stabilito dai ministeri dell’Istruzione di ciascun Paese. In Spagna il calendario scolastico tiene conto delle diverse necessità delle comunità autonome in cui è suddiviso il territorio. Pertanto, l’inizio delle lezioni può essere mediamente fissato nella seconda metà del mese di settembre e l’anno scolastico è valido se ha almeno centosettantacinque giorni di lezione. E la fine delle lezioni è prevista entro il 30 giugno.

Nel Regno Unito il calendario scolastico standard prevede una settimana di interruzione delle lezioni mediamente ogni due mesi e un anno scolastico con almeno centonovantacinque giorni di lezione. La fine delle lezioni si colloca attorno alla fine di giugno o entro la prima settimana di luglio.

In Francia la rentrée (= il rientro) coincide con l’inizio di settembre. Sono previste interruzioni a cavallo fra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, per Natale, tra febbraio e marzo per la Festa di Primavera e le consuete vacanze estive.

• È un testo ........................................ che ha lo scopo di .....................................

Il primo foglio

Ho aperto il quaderno sul banco, il primo foglio è così bianco, quasi splende, tanto è pulito ed ho paura a posarvi il dito. Intingo la penna, trattengo il fiato e curvo sul foglio immacolato scrivo con cura la prima parola di questo primo giorno di scuola. Domani, forse dopo, chissà, sul foglio bianco una macchia cadrà. Ma non perderò per questo il coraggio: un colpo di gomma e avanti, in viaggio.

G. Rodari

È un testo

che ha lo scopo di

Le informazioni

Il primo passo per comprendere un testo è capire di che cosa parla, cioè l’argomento generale: a volte può essere anticipato dal titolo e da eventuali immagini, ma soprattutto si ricava da tutte le informazioni che il testo fornisce.

Un testo presenta informazioni esplicite, cioè quelle che sono scritte chiare e dirette, e informazioni implicite, cioè quelle che non sono scritte direttamente ma si comprendono ragionando con le proprie conoscenze e collegandole a quelle esplicite.

Per leggere bene

Non dimenticare le strategie di lettura che hai appreso lo scorso anno! Quando leggi è importante:

• rispettare tutti i segni di punteggiatura;

• nei dialoghi dare giusta espressività alle battute dei personaggi;

• variare il ritmo del testo, utilizzando un’intonazione giusta della voce per seguire l’incalzare dei fatti e rispettare lo stato d’animo dei personaggi.

Mille gru

Avevo deciso di creare con le mie mani il regalo per il compleanno della nonna! Mi sentivo a corto di idee e avevo bisogno di consultarmi con qualcuno. Ero così disperata che ho valutato addirittura l’ipotesi di chiedere un consiglio a Penelope, mia sorella! Ma ovviamente l’ho escluso subito. Andavo su e giù misurando la stanza a lunghi passi, quando mi è caduto l’occhio sul manuale per gli origami. E lì mi si è accesa la lampadina. Ricordavo perfettamente che nell’introduzione di quel libro era riportata una leggenda bellissima. Diceva che facendo mille gru di carta si ottiene la possibilità di esaudire un desiderio. Mille gru... e le gru sono l’unico origami che so fare bene. Era fatta!

Insomma, mille gru sono tante, ma non mi sentivo spaventata dalla portata dell’impresa, perché ero piena di entusiasmo. Sono andata alla scrivania, ho preso l’album della carta colorata e ho rimediato anche tutte le carte avanzate dalle confezioni dei regali degli anni passati. Quanto a carta ero a posto. Ho preso le forbici e ho cominciato a ritagliare dei quadratini di carta e a piegarli. Facevo una gru dopo l’altra e le riponevo subito in una grossa scatola rossa. Gru su gru su gru. Al momento di andare a dormire avevo le dita intorpidite, il collo indolenzito e la scatola piena. Mi sembrava di averne già fatte diecimila, invece erano solo duecentocinquanta...

Ogni minuto libero delle mie giornate lo dedicavo alla produzione di gru di carta. E farlo di nascosto non era semplice! Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse.

Penelope mi venne in mente per prima, ma lasciai subito perdere. Chissà che cosa sarebbe stata capace di combinarmi, quella! Mi venne in mente un solo nome: Guglielmo. Lo sapevo bene che aveva una manualità ridicola, però era il solo che avrebbe accettato di accompagnarmi in un’impresa folle. Quindi una mattina, a scuola ho fatto di tutto per convincerlo e alla fine ci sono riuscita.

Dopo ore di lavoro intenso nella scatola c’erano mille gru, anche se molte erano abbastanza penose.

Il giorno del compleanno della nonna ho puntato la sveglia molto prima del solito. Volevo fare un bel fiocco, grande e vaporoso, da applicare alla scatola rossa. Mi sono catapultata giù dal letto e ho raggiunto l’armadio come una sonnambula. Ci ho impiegato poco a svegliarmi del tutto: la scatola non c’era più. Che colpo al cuore!

Mi sono precipitata in corridoio ed è stato allora che ho sentito qualcosa di strano. A me capita, quando sono tesa, che i miei sensi diventino acutissimi, un po’ come succede ai lupi, credo. E il mio udito ultrafino ha colto un fruscio sospetto che proveniva dalla camera di Penelope. Ho spalancato la porta e... cosa mi è toccato vedere? Mia sorella con le mani dentro allo scatolone!

Ho aperto la bocca per emettere l’urlo più feroce che avessi in gola, ma Penelope mi ha tappato la bocca.

– Sssssh! Non urlare o si svegliano tutti! – ha bisbigliato –Qualsiasi cosa tu stia pensando, è sbagliata.

Mi ha spinto verso lo scatolone. L’ho notato alla prima occhiata: le gru storte non c’erano più, ce n’erano di nuove, ben fatte!

– Mi volevi rubare il regalo per la nonna?! – ho sibilato.

Lei si è messa a ridere. Poi ha sussurrato:

– Ma no, sciocchina! – mi ha posato le mani sulle spalle e mi ha parlato con un’insolita dolcezza, che però suonava molto sincera – la tua idea era bellissima, ma molto impegnativa. Sono la tua sorella grande! Se non ti aiuto io, chi lo fa?

Ero meravigliata e anche un po’ commossa... poi mi sono preoccupata:

– Dici che anche la nonna avrà capito tutto?

– Sono sicura di no, ho nascosto le prove che hai lasciato in giro.

da A. Starda, Quella serpe di mia sorella, Mondadori

Comprendo

* Segna con una x se le seguenti informazioni sono esplicite (E) o implicite (I).

• La protagonista vuole realizzare di persona il regalo per la nonna. E I

• L’idea del regalo nasce da una leggenda su mille gru di carta. E I

• La protagonista non si fa aiutare dalla sorella perché non si fida di lei. E I

• La bambina lavora di nascosto perché vuole fare una sorpresa alla nonna. E I

• Guglielmo è un compagno di scuola della bambina molto legato a lei. E I

• Penelope di nascosto ha sistemato il lavoro della sorella. E I

* Esponi con parole tue l’argomento generale del testo.

Il lessico

Per comprendere un testo è necessario:

- capire il significato di parole, espressioni e modi di dire, ricavandolo dal contesto, dagli indizi contenuti nella parola stessa o cercandolo nel dizionario; - fare attenzione alle parole legame o connettivi perché collegano le frasi in modo chiaro e logico; - riconoscere i pronomi e comprendere quale parola sostituiscono.

Ricominciare di nuovo

Jay Grayson aveva dodici anni: per lui, quindi, il primo giorno di scuola non avrebbe dovuto essere un problema. Ma quando svoltò l’angolo di Baker Street e vide il lungo edificio di mattoni, dovette fare uno sforzo per continuare a camminare.

Jay sapeva perfettamente perché era così nervoso quel martedì mattina di settembre: era in una nuova scuola di una nuova città. E in più, suo fratello si era ammalato ed era rimasto a casa, quindi non ci sarebbe stata nemmeno una faccia familiare in tutta quanta la scuola. Avrebbe dovuto affrontare il primo giorno completamente da solo. I genitori di Jay si erano offerti di andare a scuola con lui e di aiutarlo a registrarsi.

– Non sono mica un neonato! – ecco che cosa aveva risposto Jay. Ed era vero...

Così, mentre superava il portone d’ingresso della Taft Elementary School insieme a una piccola folla di altri ragazzini, Jay provò a vedere il lato positivo della situazione. “Poteva andare molto peggio di così”, si disse. Stava pensando a quando, nove mesi prima, la sua famiglia aveva dovuto trasferirsi a Denver, in Colorado, a metà gennaio. Piombarono in una nuova scuola nel bel mezzo dell’anno scolastico, era stato penoso. In confronto, quell’ultimo trasferimento a Clifton, nell’Ohio, era andato alla grande: si erano trasferiti nella nuova casa esattamente un giorno prima dell’inizio della scuola. Appena superato l’atrio della scuola, Jay cominciò a cercare l’aula dell’appello. Seguì le indicazioni fino al corridoio della classe. Jay trovò il suo nome scritto su un foglietto di carta attaccato a un banco con il nastro adesivo. Si tolse lo zaino, si sedette e guardò la sua nuova insegnante che girava per l’aula. Mrs. Lane: era quello il

nome scritto alla lavagna in un corsivo impeccabile. Sembrava abbastanza simpatica. Né troppo vecchia, né troppo giovane. Né troppo rigida, né troppo esuberante. E mentre lei parlava con alcuni ragazzi, Jay decise che anche la voce di quella donna gli piaceva. Né troppo acuta, né troppo dolce.

Jay si guardò un po’ intorno e si rese conto che l’aula di Mrs. Lane era piena zeppa di libri. C’erano cesti pieni di libri su tutti i davanzali, librerie lungo tutti i muri, e un angolo per la lettura dove i cuscini e i pouf erano circondati da un paio di larghe librerie che dal pavimento arrivavano fino al soffitto. Jay non si sarebbe definito un “topo di biblioteca” ma di solito leggeva, a volte anche due o tre libri contemporaneamente. Ragion per cui l’aula gli sembrò bella.

da A. Clements, Uno per due, BUR

Comprendo Le parole

* Segna con una x il significato giusto in base al contesto di ciascuna parola evidenziata nel testo.

• piombarono: arrivarono all’improvviso caddero dall’alto a tutta velocità

• penoso: che suscita pietà molto brutto

• impeccabile: elegante perfetto

* Collega ogni espressione evidenziata nel testo al suo significato.

• faccia familiare persona che trascorre molto tempo in biblioteca perché ama leggere

• andare alla grande persona che si conosce molto bene

• topo di biblioteca andare molto bene

* Completa le frasi con le parole legame adatte.

• Il fratello era rimasto a casa era malato; Jay andò a scuola da solo.

• Jay si sentiva nervoso avrebbe affrontato il primo giorno di scuola da solo.

• I genitori si erano offerti di accompagnarlo, lui aveva rifiutato.

• Jay seguì le indicazioni raggiunse l’aula di Mrs. Lane.

• L’aula era piena di libri Jay la trovò bella lui amava leggere, non si sentiva un topo di biblioteca.

* Nella prima riga del testo il pronome “lui” quale nome sostituisce?

IL TESTO NARRATIVO

Attraverso i TESTI NARRATIVI leggerai tante storie di:

Relazioni e sentimenti

SCEGLI IN UN LAMPO!

* Quale foto ti colpisce di più? Colora la stella corrispondente.

Amica natura

Viaggi

Un mondo di persone

SCRIVI IN UN LAMPO!

* L’immagine che hai scelto a quali parole ti fa pensare? Scrivile in un elenco. Ora scegli una parola e scrivi di getto in dieci minuti tutto ciò che ti fa venire in mente. Allo scadere del tempo, se vuoi, leggi il tuo lavoro al resto della classe.

IL TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo racconta tanti tipi di storie, realistiche o fantastiche con lo scopo di coinvolgere chi legge.

La composta di mirtilli

Corsi in cantina. Su una mensola c’era un solitario barattolo di vetro: «Composta di mirtilli rossi», si leggeva sull’etichetta, nella calligrafia della nonna.

Quando tornai, il nonno guardò a lungo le parole scritte a mano. Poi aprì il coperchio, prese il cucchiaino e ne fece scendere una punta quasi invisibile sul mio piatto, vicino alle polpettine e patate. Poi mise un’altra piccola punta di composta nel suo piatto.

– Voglio che il barattolo duri tutta la vita. Poi infilò l’indice grassoccio nelle fauci di una delle due teste leonine sullo schienale della sedia.

– Ti ricordi che cosa ti ho detto quando hai colorato queste? Come avrei potuto dimenticarlo? Il nonno era diventato una furia. Avevo appena compiuto sette anni e per il mio compleanno mi avevano regalato una scatola di pastelli. Avevo colorato di rosso sangue le fauci dei leoni di tutte le sedie. Ero molto soddisfatto del risultato. Il nonno non era della stessa idea. Mi aveva preso per un orecchio, aveva fatto il giro del tavolo e aveva indicato le fauci di tutti i leoni per farmi vedere che non ce n’era uno uguale all’altro.

– Ti ho detto che le fauci erano diverse perché chi le aveva scolpite le voleva così. Ci aveva investito del tempo. In ogni sedia c’è una parte della sua vita. Lo stesso vale per la composta. Tua nonna ha raccolto i mirtilli, li ha puliti, li ha fatti bollire, ci ha messo dentro la quantità giusta di zucchero perché non venisse né troppo aspra né troppo dolce, ha mescolato tutto e l’ha versata in questo barattolo. Ha dato alla composta il suo tempo. E i suoi pensieri. Quindi una parte di lei è qui dentro. Capisci?

da U. Stark, La grande fuga, Iperborea

* Rispondi alle domande.

• Chi sono i personaggi del racconto?

• Dove si svolge la vicenda? ...................................................

• Quando si svolge? ......................................................................

* Indica con una x il completamento corretto.

• La storia è raccontata seguendo l’ordine narrativo della fabula.

dell’intreccio, con un salto nel passato. dell’intreccio, con un salto nel futuro.

Riquadra la parte di testo che te lo fa capire.

* Completa le frasi per ricostruire i fatti.

• Il nipote trova in cantina un .............................................. con la ........................................ della nonna.

• A tavola il nonno dà una quantità .................................. di composta al nipote, perché vuole che quel barattolo

• Il nonno fa ricordare al nipote l’episodio delle

teste leonine sulle ........................................ .

• Il nipote quando aveva ........................................ aveva colorato di ............................... le fauci dei .............................. .

• Il nonno spiega che come in ogni ................................... c’è una parte ...................................... di chi lo ha scolpito, così nella c’è una parte della vita della che ha dedicato il suo tempo a preparare con cura la composta.

* Cerchia il completamento corretto.

• La storia è narrata in prima persona / terza persona , quindi il narratore è interno / esterno .

* Secondo te, il racconto che hai letto è

ELEMENTI

PERSONAGGI: realistici o fantastici. Si distinguono in principali (protagonista) e secondari.

TEMPO: nel presente o nel passato in un tempo precisato oppure non ben definito.

LUOGHI: realistici o immaginari.

FATTI: vicende accadute nella realtà o verosimili, oppure fatti straordinari impossibili nella realtà.

ORDINE DELLA NARRAZIONE

I fatti della storia possono essere raccontati secondo:

• la fabula, cioè in ordine cronologico,

• l’intreccio, cioè con “salti” in avanti o indietro nel tempo.

CHI SCRIVE E CHI NARRA

L’autore o l’autrice è la persona reale che scrive la storia: trovi il suo nome in fondo a ciascun testo. Chi scrive decide che a raccontare la storia sia:

• un narratore interno alla storia che racconta in prima persona;

• un narratore esterno alla storia che racconta in terza persona.

Le sequenze

Un testo narrativo può essere diviso in sequenze che possono essere di quattro tipi:

• narrative raccontano fatti e azioni;

• descrittive descrivono personaggi, ambienti, oggetti, sentimenti...

• dialogiche riportano i dialoghi che si svolgono tra i personaggi;

• riflessive esprimono le riflessioni e i commenti dei personaggi.

La passione di Teo

Teo recuperò al volo la sua macchina fotografica. Fare foto era la sua passione e ci riusciva anche piuttosto bene.

In camera sua c’era un poster di una foto che aveva scattato. Era in bianco e nero. Rappresentava un’onda del mare, proprio prima di infrangersi sulla riva. Vista dal basso, con i granelli di sabbia in primo piano e un piccolo granchio in un angolo del quadro. E il mare con tutte le sfumature di grigio sembrava ancora più blu.

Chi l’ha detto che le foto in bianco e in nero non mostrano i colori?

Teo però quel giorno scattò foto a colori. C’era la festa di fine estate al Parco Nord; Teo e la mamma inforcarono la bici e si diressero alla festa. Erano arrivati ai margini di un’ampia radura... Teo non credeva ai suoi occhi. Sul prato, fin dove si perdeva l’occhio, c’erano sette mongolfiere.

Erano lì, come giganteschi funghi colorati, pronti a spiccare il volo. Teo quasi non vedeva le più lontane, che sembravano palloncini colorati, ma quella più vicina a lui era fantastica. Era tutta gialla, con disegnato sopra un sole splendente, proprio in cima, con i raggi che correvano tutto intorno. Dentro c’erano due signori, che si davano un gran daffare con una fiamma accesa proprio sotto al pallone.

– Che stanno facendo? – domandò Teo alla mamma.

– Credo che stiano regolando l’aria calda che riempie il pallone. E, dato che l’aria calda è più leggera, va più in alto...

– E così la mongolfiera si alza! Che bello! E quegli altri due sul prato? –disse Teo, indicando altri due uomini accanto alla mongolfiera. – Aiutano a controllare gli ancoraggi. La mongolfiera è fissata a quell’albero, vedi? Poi il pilota stacca la fune e il pallone è pronto per prendere il volo – rispose la mamma.

Ancoraggio: collegamento di una struttura che si muove a qualcosa che, invece, è fisso. Narrativa

Teo guardò con attenzione e si accorse che la mongolfiera stava incominciando a muoversi. Prima si sollevò un poco. Poi ancora di più. E infine prese il volo, leggera come un uccello. Teo osservò la scena incantato, a naso in su. Poi colse un movimento con la coda dell’occhio e, abbassando lo sguardo, vide un’altra mongolfiera che spiccava il volo. E poi un’altra ancora. Il cielo si coprì di colori. Uno spettacolo da mozzare il fiato.

Solo allora trovò il coraggio di staccare gli occhi, prendere la macchina fotografica e scattare foto di fila, senza fermarsi quasi avesse paura che le mongolfiere potessero sparire improvvisamente.

da A. Pandini, M. Rubino, Fino a toccare il cielo, Libri Scuola del Fumetto

7a sequenza

8a sequenza

Analizzo

* Il testo è già suddiviso in sequenze. Scrivi a lato di che tipo di sequenza si tratta.

* Elimina le sequenze descrittive e rileggi il brano. La storia si comprende comunque? Sì No

* Elimina le sequenze riflessive e rileggi il brano. La storia si comprende comunque? Sì No

* Dopo aver svolto questa analisi, segna con una x le affermazioni che ritieni vere.

Alcune sequenze non sono indispensabili, ma rendono la storia chiara e completa.

Alcune sequenze sono del tutto inutili.

Se si tolgono le sequenze narrative la storia è comunque chiara.

Nelle parti narrative il ritmo del racconto è più veloce.

Nelle parti descrittive e riflessive il ritmo è più veloce.

Analizzo

* Riordina con i numeri da 1 a 4 i fatti narrati in questa parte di testo.

Giulio si prepara velocemente per andare a scuola.

Giulio cerca di non correre lungo il tragitto.

Tigre sveglia con le sue fusa Giulio.

Giulio realizza che quello è il giorno della gita al Museo delle Scienze.

L’ordine della narrazione

I fatti possono essere narrati scegliendo tra:

• la fabula, cioè seguendo la successione cronologica in cui i fatti sono avvenuti;

• l’intreccio, cioè con “salti nel tempo”.

Un “salto nel passato” è il flashback

Un “salto nel futuro” è il flashforward

Gita scolastica

Una carezza morbida sul viso gli fece cambiare posizione sul cuscino. Un tocco umido sulla guancia lo indusse ad aprire un occhio. Il solletico prodotto dalle vibrisse che gli entrarono nel naso lo costrinsero a svegliarsi.

– Tigre, lasciami dormire ancora un pochino – brontolò avvolto nella nebbia del sonno.

Il gatto non si lasciò intimorire e continuò a strusciarsi sul viso di Giulio, finché il ragazzino non reagì accarezzandogli il pelo. Giulio scostò le coperte, si alzò stiracchiandosi con indolenza.

Se avesse potuto sarebbe rimasto a letto tutto il giorno, ma, purtroppo, doveva andare a scuola...

Un pensiero gli balenò in testa come una saetta. Quella non era una giornata qualunque: doveva fare una gita con la classe!

Uscì dalla camera correndo. Andò in bagno per lavarsi il viso in tutta fretta. Si infilò sempre di fretta dei vestiti e si diresse a passo sicuro in cucina.

Giulio riusciva a essere lentissimo nel prepararsi. Quel mattino invece sembrava una scheggia impazzita.

– Oggi vado al Museo delle Scienze! Devo essere a scuola in orario altrimenti il pulmino scolastico partirà senza di me! –esclamò Giulio.

Lungo il breve tratto di strada che percorreva ogni mattina per raggiungere la scuola, Giulio faticò a non correre. Non voleva arrivare con il fiatone perché ciò avrebbe dato inizio ai commenti crudeli di Rocco. Non c’era giorno in cui non lo prendesse in giro.

Quando aveva cominciato a frequentare la quinta in quella scuola, tutti si conoscevano e per lui non era stato facile. Prima viveva in un’altra città e aveva tanti amici, poi invece... le cose erano cambiate. Lui lo aveva detto subito ai suoi genitori che quel trasferimento sarebbe stato un disastro, ma loro avevano accettato una proposta di lavoro in quella città e così tutta la famiglia si era trasferita. Giulio aveva cambiato città, casa, scuola, insegnanti... ma soprattutto aveva perso gli amici. La sua timidezza non lo aveva aiutato. Stare in disparte e non avere la risposta pronta lo avevano reso un facile bersaglio per gli scherzi e le battute crudeli di Rocco, un suo compagno di classe.

I capelli rosso-fuoco di Giulio erano stati subito l’oggetto principale delle burle.

Quel giorno però non voleva pensarci.

Avrebbero visitato una mostra interna al Museo delle Scienze, chiamata “Brain-cervello”: seguendo un percorso guidato, avrebbero avuto modo di scoprire le potenzialità del cervello attraverso giochi e attività interattive.

Burla: scherzo fatto a qualcuno per divertirsi alle sue spalle.

Giulio era davvero molto curioso di provare questa nuova esperienza. da C. Capitano, Lo scrigno delle farfalle, Raffaello

Analizzo

* Rifletti sulle due sequenze riquadrate e scrivi sui puntini se si tratta di flashforward o flashback.

* Segna con una x il completamento corretto.

• Nel flashback Giulio ricorda un episodio del passato. racconta che cosa visiterà.

• Nel flashforward Giulio ricorda un episodio del passato. racconta che cosa visiterà.

Comprendo Le parole

* Rileggi le frasi evidenziate nel testo: per ciascuna segna con una x quale tra le seguenti ha lo stesso significato.

• Un pensiero... illuminò in un attimo la mente di Giulio. ricordò a Giulio il temporale. grande come una balena preoccupò Giulio.

• Lo avevano reso un bambino: che faceva tanti scherzi. che subiva spesso gli scherzi. che era colpito per scherzo.

IL RACCONTO FANTASY

Il racconto fantasy è un testo narrativo che racconta avventure magiche in mondi fantastici, in cui il o la protagonista lotta contro il Male per il trionfo sul Bene. Ha lo scopo di appassionare chi legge a una dimensione fantastica e magica dove si affermano i valori dell’onestà, della lealtà e della giustizia.

La missione di Atreiu!

Il centauro Cairone vide davanti a lui un bambino di forse dieci anni con lunghi capelli nero-azzurri legati dietro al capo.

– Vorresti dirmi che sei tu Atreiu? – domandò Cairone.

– Certo straniero!

Il vecchio Cairone ansimò:

– Un ragazzino! Se lo avessi saputo, mi sarei rifiutato di portare l’incarico!

– In che cosa consiste l’incarico? – domandò Atreiu.

– Trovare la medicina per l’Infanta Imperatrice e salvare il regno di Fantàsia! – Cairone raccontò. – L’infanta Imperatrice ha fatto proprio il tuo nome. “Va’ e cerca Atreiu!” mi ha detto “ripongo in lui tutta la mia fiducia. Domandagli se vuole assumersi l’incarico di iniziare la grande Ricerca, per me e per Fantàsia”. Forse solo un bambino come te può portare a termine questo impossibile compito.

Atreiu sedeva di fronte a lui a testa bassa e taceva. Capiva di venir messo alla prova; la prova per lui era troppo difficile.

– Be’? Allora? – si informò il centauro a voce bassa – Vuoi? Atreiu alzò la testa e lo fissò:

– Lo voglio! – rispose con fermezza. Cairone assentì lentamente, poi prese la catena con l’amuleto d’oro che portava e la mise al collo del ragazzo.

– Auryn ti dà il grande potere – esclamò con tono solenne –ma tu non lo devi usare. Auryn ti proteggerà e ti guiderà ma tu non dovrai mai attaccare. Perciò devi partire senza armi. Devi lasciare che accada tutto ciò che deve accadere.

– Mi mostrerò degno del Gioiello – esclamò Atreiu.

da M. Ende, La storia infinita, Longanesi

* Indica con una x il completamento corretto.

• I personaggi sono due esseri umani. due creature fantastiche. un umano e una creatura fantastica.

• Il protagonista è un uomo. un centauro. un ragazzino.

• La vicenda narrata avviene in un tempo ben definito. in un tempo indefinito.

• La storia è ambientata in un luogo reale. in un mondo immaginario abitato da umani e creature fantastiche. in un mondo immaginario abitato solo da creature fantastiche.

• La missione che il protagonista dovrà affrontare è trovare un amuleto per salvare Fantàsia. trovare una medicina per l’Infanta Imperatrice e salvare il Regno di Fantàsia. conquistare il Regno di Fantàsia.

* Completa.

• Cairone consegna ad Atreiu un .............................................. d’ .............................................. che è l’ .............................................. .

• L’amuleto darà ad Atreiu il grande .................................... , guiderà e proteggerà Atreiu.

• Atreiu si mostrerà del Gioiello.

PERSONAGGI

Possono essere realistici o creature fantastiche (maghi, streghe, troll, elfi, hobbit, draghi, unicorni…).

• Il o la protagonista è una persona comune, leale e coraggiosa, ma destinata a sconfiggere il Male.

• L’antagonista è un essere malvagio dotato di poteri sovrumani.

• I personaggi secondari ostacolano o aiutano il o la protagonista.

LUOGHI

Sono fantastici: mondi immaginari, incantati, abitati da creature fantastiche.

TEMPO

La storia si svolge in un tempo indefinito, al di fuori del tempo reale.

FATTI

Le vicende ruotano intorno alla lotta fra il Bene e il Male. Il o la protagonista deve compiere una missione superando prove e ostacoli, generalmente con l’aiuto di un oggetto magico

La perla magica

Calava la sera su Hrush-La, il Paese degli Elfi, sulle coste ghiacciate del Mare Freddo. A passi lenti, l’elfo Howy si avviava verso casa quando qualcosa, in una grotta lì vicino, attirò la sua attenzione. Entrò. Una luce rossastra si sprigionava dalle pareti: era una grossa perla. L’elfo tese la mano per prenderla.

– Io non la toccherei, elfo!

Di colpo Howy si girò stupito. Dinanzi a lui stava un uomo dalla barba bianca, avvolto in una tunica scura con un cappuccio che gli nascondeva parte del viso.

– So perché sei qui – disse l’uomo con un sorriso – quello che io non so è se tu sei adatto.

– Adatto a che cosa? – chiese l’elfo incuriosito.

– A possedere quella perla. Ti piace, vero? Howy annuì.

– Allora ascoltami. Quella che tu vedi è una perla magica, creata da un grande mago, Myrddin, in un lontano passato. Lui sapeva che, un giorno, il mondo ne avrebbe avuto bisogno. Io, Alitrax, sono il custode della perla: il mio compito è guidare e proteggere chi è destinato a possederla. Dopo pochi attimi di silenzio, l’uomo incappucciato continuò:

– Devi sapere che le Forze del Male si stanno muovendo. Se non saranno fermate in tempo, si abbatteranno sulla Terra. Tu dovrai impedire questo, con l’aiuto della perla che potrà sconfiggerle: solo chi l’avrà in dono, scoprirà il suo potere. Leggo nei tuoi occhi che hai già deciso! Adesso hai su di te la responsabilità del futuro!

E la figura incappucciata scomparve in una vampata di fuoco. Allora Howy si chinò a raccogliere la perla e la strinse a sé, accettando il suo destino. da R. Fuiano, Il potere della perla, Levante

Analizzo

* Scrivi acconto a ogni elemento tipico del fantasy quello corrispondente nel testo.

• Luogo fantastico

• Protagonista a cui è affidata la missione

• Aiutante

• Oggetto magico

* Sottolinea nel testo la missione che deve compiere il protagonista.

I personaggi

Tra i personaggi secondari del racconto fantasy c’è l’antagonista: è un essere malvagio, dotato di poteri sovrumani, rappresenta il Male e ha il compito di ostacolare o fermare il o la protagonista nella sua missione.

È... il drago!

La creatura li colse alle spalle, come una foglia che si libra sospinta dal vento. Il drago piombò su di loro senza che Jack avesse il tempo di gridare. Non li uccise subito, sarebbe stato troppo gentile da parte sua. Si limitò a catturarli e ripartì a tutta velocità: i due ragazzi erano stretti tra i suoi artigli, come se fossero chiusi in gabbia. Per un momento Jack non riuscì a capire che cosa stava succedendo: era circondato da sbarre nere e calde. Poi vide il terreno scomparire sotto di sé e sentì il vento soffiargli nelle orecchie.

Udì un grido terribile, assordante, che gli fece venire un tuffo al cuore: lo riconobbe all’istante. Era lo stesso grido di sfida lanciato dal drago contro la pira funeraria di Olaf. – È il... è il... – Jack non riusciva a parlare, la paura e le vertigini gli avevano fatto venire la nausea. – È il drago – concluse Thorgil, cercando di scalfire gli artigli con il coltello. Era intontita e molto debole, ma non aveva rinunciato a combattere. Volavano molto in alto e il drago continuava a sorvolare le scogliere. Le ossa del drago scricchiolavano come una nave a vele spiegate.

Il drago salì ancora più in alto e fluttuò nell’aria, poi aprì gli artigli e i due ragazzi caddero su un ammasso di pietre disposte a cerchio. Si sentirono osservati da tanti piccoli occhi luccicanti. All’improvviso Jack si rese conto con orrore che il drago li aveva catturati per insegnare ai cuccioli a cacciare, proprio come avrebbe fatto mamma gatta con dei topolini. da N. Farmer, Il mare di Troll, Fabbri.

* Segna con una x l’immagine che meglio rappresenta l’antagonista e il suo ruolo nella storia.

Analizzo

Il potere dell’Anello

Soppesò: valutare il peso di un oggetto, tenendolo in mano.

Gandalf: è uno stregone che aiuta Frodo.

Sardonicamente: con ironia beffarda.

Sauron: è il Signore del Male.

Analizzo

* Segna con una x il completamento corretto.

• Il protagonista di questa vicenda è Gandalf. Frodo. l’Anello. un drago.

• L’impresa che deve compiere è trovare l’Anello. distruggere l’Anello. consegnare l’Anello a un drago. aiutare Gandalf.

Comprendo

* Segna con una x se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).

• Frodo non riesce a liberarsi dell’Anello. V F

• L’Anello è stato creato da un drago. V F

• L’Anello deve essere distrutto per impedire al nemico di impadronirsene. V F

• Frodo vuole distruggere l’Anello. V F

Frodo tolse nuovamente di tasca l’Anello e lo guardò: l’hobbit ammirò la ricchezza e lo splendore del colore, la perfezione della forma. Soppesò l’Anello, esitante, imponendosi di pensare a tutto ciò che Gandalf gli aveva detto; poi riunì tutte le sue forze per lanciarlo lontano nel fuoco, ma scoprì di esserselo messo in tasca. Gandalf rise sardonicamente:

– Lo vedi? Si sta impadronendo di te e anche tu, Frodo, già non riesci a sbarazzartene e non hai più la volontà di distruggerlo. Ma quanto a rompere l’Anello, la forza è del tutto vana. È stato detto che il fuoco di drago può fondere gli Anelli del Potere, ma non è mai esistito un drago che potesse danneggiare l’Unico Anello, l’Anello Dominante, poiché era stato forgiato da Sauron in persona. C’è una sola strada: trovare la Voragine del Fato, negli abissi dell’Orodruin, la Montagna di Fuoco, e lanciarvi l’Anello, se desideri effettivamente distruggerlo e impedire per sempre al nemico di impadronirsene.

– Certo che desidero distruggerlo, e con tutte le mie forze! –gridò Frodo – Cosa darei per non aver mai visto quell’Anello! Perché è toccato a me? Come mai sono stato scelto io?

– Queste sono domande senza risposta – disse Gandalf – ma sei stato scelto tu e hai dunque il dovere di adoperare tutta la tua forza, l’intelligenza e il coraggio di cui puoi disporre.

E ora, sta a te decidere, io ti starò sempre accanto per aiutarti. Ma dobbiamo fare qualcosa, e subito: il nemico sta per agire.

da J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani

La trasformazione dello Specchio

L’Accademia di Magia era immersa in un silenzio profondo, ma gli echi della battaglia appena conclusa risuonavano ancora su tutto il Reame. Una voce ruppe il silenzio: – Portatemi lo Specchio del Buio!

Era Arlinda, la fondatrice dell’Accademia. Lei e gli altri Maghi dell’Accademia erano giunti a una conclusione: lo Specchio del Buio doveva essere distrutto, per il bene di tutto il Regno.

Arlinda riprese a parlare: – È vero, grazie all’unione dei nostri poteri magici siamo riusciti a imprigionare gli Stregoni e il loro Esercito Oscuro all’interno dello

Specchio del Buio. Ma finché lo specchio esisterà, correremo sempre il rischio che qualcuno spezzi l’incantesimo per liberarli. Lo romperemo dividendolo in più parti. In tredici parti, per l’esattezza, a cui daremo una nuova forma, in modo da poterle nascondere più facilmente.

Tre Maghi portarono lo specchio nella sala. Con un gesto della mano, la fondatrice lo fece sollevare in aria: brillava di luce intensa. Al suo interno si agitavano mani, volti, occhi. Erano gli Stregoni, prigionieri in un mondo misterioso e oscuro, dove i loro poteri non potevano più fare del male.

Arlinda allungò le braccia verso lo specchio e un intenso bagliore costrinse i presenti a chiudere gli occhi. Con un rumore secco, lo Specchio del Buio si spezzò in tredici parti uguali che rimasero sospese nell’aria; le mani di Arlinda iniziarono a muoversi agili e a plasmare, uno a uno, tutti i frammenti dello specchio. Quando la luce diminuì d’intensità, i Maghi ammirarono affascinati tredici spade incantate.

da Geronimo Stilton, Le 13 spade, Piemme

Comprendo

Analizzo

* Sottolinea con i colori indicati: il o la protagonista

l’antagonista

l’oggetto magico il fatto straordinario

* Completa le frasi che riferiscono le informazioni principali del testo: otterrai il riassunto del brano. Arlinda e i dell’Accademia rappresentano le forze del . Hanno vinto sugli e sul loro che rappresentano le forze del e li hanno all’interno dello . Arlinda decide di lo Specchio del Buio in parti per assicurare il bene del e trasforma le parti in

IL RACCONTO DI FANTASCIENZA

Il racconto di fantascienza è un testo narrativo che racconta vicende fantastiche, ma basate su elementi scientifici. Ha lo scopo di appassionare chi legge sfruttando la curiosità per il futuro e per la vita nello Spazio.

Un incontro tranquillo

Tomas fermò il motore e lasciò che il silenzio s’insinuasse tutto intorno a lui. Sedeva al volante, trattenendo il respiro, guardando fuori i bianchi edifici della cittadina marziana nel chiaro di luna. Morta, disabitata da secoli.

Salì su una collinetta, da dove si poteva vedere distintamente in lontananza tutta quella città polverosa. Aprì il termos e si versò una tazza di caffè.

Tomas si sentiva contento, pieno di serenità e di pace. Cinque minuti più tardi, udì un rumore. Sulla montagna, là dove la strada faceva una grande curva, qualcosa si muoveva. Tomas si girò lentamente. Vide giungere una stranissima cosa: era una macchina. Somigliava a un insetto. D’un verde giada, una specie di mantide religiosa che correva delicatamente nell’aria fredda, con innumerevoli diamanti verdi su tutto il corpo e rosse gemme scintillanti negli occhi. Le sei zampe martellavano il terreno.

Dal dietro della macchina, un marziano con occhi d’oro guardava giù verso Tomas.

Tomas alzò la mano e meccanicamente pensò “Ciao!”, ma le sue labbra non si mossero perché quello era un marziano. Tomas non aveva pistole con sé, né sentiva la necessità di averne una ora, nemmeno con la piccola paura che in quel momento sentiva nel cuore.

Anche le mani del marziano erano vuote.

Per un istante i due esseri si guardarono l’un l’altro nell’aria fredda. Fu Tomas che fece la prima mossa.

– Salute! – gridò.

da R. Bradbury, Cronache marziane, Mondadori

* Indica con una x il completamento corretto.

• Il protagonista è un marziano. un umano. un robot.

• L’altro personaggio è un robot. un umano. un marziano.

• Secondo te la vicenda si svolge in un futuro lontano. nel presente. in un passato lontano.

• La vicenda è ambientata sulla Terra. su Giove. su Marte.

• Il fatto principale del racconto è un umano che atterra su Marte. l’incontro tra un umano e un marziano. l’arrivo di una macchina simile a un insetto.

* Sottolinea nel testo la descrizione della macchina del marziano, poi cerchia l’immagine che la rappresenta meglio.

PERSONAGGI

Possono essere realistici (scienziati/e, astronauti/e...) o fantastici (robot, alieni…).

TEMPO

La storia si svolge solitamente in un futuro lontano, ma può anche accadere nel presente o nel passato attraverso viaggi con la “macchina del tempo”.

LUOGHI

Possono essere luoghi realistici (Terra, laboratori scientifici, stazioni spaziali…) o fantastici (pianeti e galassie sconosciute…).

Sono vicende fantastiche ed eccezionali: l’invasione della Terra da parte degli alieni, incontri con extraterrestri, viaggi avventurosi nello Spazio… FATTI

Il linguaggio

Il racconto di fantascienza presenta un linguaggio ricco di termini che appartengono al mondo della Scienza e della Tecnologia, facendo sembrare verosimili anche situazioni improbabili. Si utilizzano molto i dialoghi e le descrizioni.

Analizzo

* Segna con una x il completamento corretto, poi rispondi.

• I personaggi sono due esseri umani. due creature fantastiche. un umano e una creatura fantastica.

• La vicenda è ambientata in un luogo realistico. fantastico.

• Dove? ............................................. .............................................................

* Sottolina nel testo i termini e le espressioni proprie della Scienza e della Tecnologia.

Il robot QT-1

Tutto era tranquillo nell’ufficio della Stazione Solare numero 5. Si sentiva soltanto salire dal basso il ronzio sommesso del poderoso Orientatore dei Raggi.

Il robot QT-1 sedeva immobile. Le lamine brunite del suo corpo scintillavano alla luce e le rosso-splendenti cellule fotoelettriche, che erano i suoi occhi, erano fisse con fermezza sul terrestre seduto dietro la tavola.

Finalmente QT-1 parlò. La sua voce aveva un freddo timbro metallico.

– Deve esistere una spiegazione più soddisfacente. Mi sembra improbabile che sia stato tu a fare me.

Il terrestre scoppiò a ridere e andò a sedersi sull’orlo della scrivania, vicino al robot.

– Cutie, cercherò di spiegarti una cosa importante. Vieni con me. Il robot si alzò con scioltezza e seguì Powell accanto al grosso cristallo trasparente della parete.

– Ascoltami con attenzione. Vedi? Quel nero è il vuoto... un grande vuoto che si estende all’infinito. I piccoli punti luminosi sono immense masse di materia. Vedi quel punto lucente, nell’angolo? Lo chiamano “Terra”. Laggiù vi sono miliardi di esseri come me, Cutie... e fra un paio di settimane tornerò tra loro. Tu sei stato costruito per sostituire la manodopera umana sulla stazione.

La luce rossa degli occhi del robot rimase fissa su di lui.

– E tu immagini – fece lentamente Cutie – che io creda a un’ipotesi così poco plausibile come quella che hai appena formulato? Per chi mi hai preso?

da I. Asimov, Io, robot, Mondadori

Pell e Mell

Davanti a lei c’erano due uomini. Jennifer si nascose dietro un cespuglio per non farsi vedere. L’uomo più basso cominciò a cambiare forma: la sua pelle diventò lucida e viola, le braccia e le gambe si divisero in quattro grappoli di tentacoli viola gommosi e la testa si trasformò in qualcosa che sembrava uno strano fungo coperto di filamenti. Jennifer, nonostante la paura, rimase immobile.

– Pell! – stava dicendo l’uomo più in alto – Devi conservare sempre la tua forma umana!

– Mi dispiace, Mell! – disse – Non è facile ricordarsi il linguaggio dei terrestri e allo stesso tempo conservare questa orribile forma umana. Perché non possiamo essere invisibili come la nostra astronave?

– Sai benissimo che sugli esseri viventi il raggio dell’invisibilità non funziona – disse Mell – ma noi dobbiamo studiare i terrestri da vicino. Sappiamo che le loro astronavi e le loro armi sono molto più rudimentali delle nostre. Adesso bisogna controllare che non abbiano nessun altro modo di difendersi dall’invasione del nostro esercito.

Era evidente che Pell e Mell erano due alieni, mandati a scoprire se la loro gente poteva invadere la Terra senza incontrare troppi ostacoli. Perché, poi, la volessero invadere, Jennifer non riusciva a spiegarselo.

Qualunque fosse il motivo, sembrava che l’umanità non avesse nessuna possibilità di salvarsi, a meno che qualcosa non convincesse i due alieni che invadere la Terra era troppo pericoloso, non era un’impresa da poco. da F. Lazzarato, Douglas Hill, Cinque storie di mostri e alieni, Mondadori

Analizzo

* Indica con una x se le affermazioni sono vere (V) o false (F).

• I personaggi del racconto sono tutti fantastici. V F

• Uno dei tre personaggi è realistico, gli altri due sono alieni. V F

• La vicenda è ambientata in un luogo realistico: la Terra. V F

• Il fatto principale è la missione di pace degli alieni sulla Terra. V F

• I fatti narrati sono immaginari e fuori dall’ordinario. V F

* Sottolinea nel testo la descrizione degli alieni.

Comprendo

* Rispondi alle domande sul quaderno.

1. Perché Jennifer si nasconde dietro un cespuglio?

2. Qual è la vera sembianza degli alieni?

3. Qual è la missione degli alieni? Perché?

A caccia di reclute

All’interno del cubo metallico, la luce aveva una sinistra sfumatura che conferiva un colorito verdastro al biancore malsano della creatura seduta ai comandi. Nel bel mezzo della testa c’era un unico occhio sfaccettato che osservava i sette quadranti. Da quando erano partiti da Xandor, mai una volta quell’occhio si era distratto dall’osservazione dei quadranti. Il sonno era sconosciuto alla razza cui Kar-388Y apparteneva, e così pure la pietà.

Kar allungò il braccio superiore destro e premette il pulsante dello stabilizzatore. Poi si volse verso il proprio compagno di viaggio, un essere del tutto simile a lui.

– Ci siamo – disse – la nostra prima tappa, la stella Z-5689. Ha nove pianeti, ma solo il terzo è abitabile. Speriamo di trovarvi delle creature adatte a diventare dei buoni schiavi per le nostre miniere.

Kar premette un pulsante e attivò una videopiastra per osservare il panorama sottostante.

– Siamo sulla parte in ombra del terzo pianeta – disse –guarda, Lal, sotto di noi ci sono delle luci poste a intervalli regolari... è una città! Questo pianeta è abitato!

– Bene, allora andiamo in cerca di qualche esemplare. Non appena avrò attivato il megacampo, saremo invisibili ai loro occhi – disse Lal regolando una manopola.

Il cubo si abbassò lentamente e Kar azionò il meccanismo di apertura dei portelli stagni. Uscì subito, seguito da Lal.

– Guarda, due bipedi. Due braccia, due occhi... sono i nostri esemplari!

Nelle tre dita della mano Lal stringeva un cilindro. Lo puntò alla prima creatura, poi alla seconda, ed entrambe si immobilizzarono all’istante.

– Portiamoli a bordo per analizzarli – disse.

Un minuto dopo, il cubo decollò. Intanto Lal aveva già iniziato ad analizzare gli esemplari.

– Bipedi – disse – pentadattili, con mani adatte a lavori complessi. Ma adesso passiamo al test più importante, quello dell’intelligenza.

Lal mise ai due esemplari due cuffie gemelle. Dopo alcuni minuti disse sconfortato:

– Di sette punti inferiore al minimo. Non potremmo fare imparare loro neppure il più semplice dei lavori nelle miniere. Puntiamo su un altro sistema solare.

da F. Brown, Cosmolinea 8-1, Mondadori

* Collega le caratteristiche fisiche ai personaggi giusti. Comprendo

• braccio superiore destro

• colorito verdastro

• mano con tre dita

• bipedi

• pentadattili

• due braccia e due occhi

• unico occhio sfaccettato

essere umani alieni

Analizzo

* Rispondi alle domande.

• Chi sono i personaggi del racconto?

• Quali altri personaggi compaiono?

* Riordina con i numeri da 1 a 6 i fatti narrati.

I bipedi vengono portati a bordo del cubo metallico per essere analizzati.

Kar e Lal si rendono invisibili e sbarcano sul terzo pianeta.

Ai bipedi viene fatto svolgere un test d’intelligenza.

I bipedi non sono considerati adatti al lavoro in miniera.

Lal immobilizza due bipedi puntando su di loro un cilindro.

Lal e Kar si dirigono verso un altro sistema solare.

* Sottolinea nel testo i termini che rendono il racconto fantascientifico.

Una strana creatura

Jill si rese conto di avere una gran sete. Raggiunse una piccola radura, vide un torrentello e… rimase immobile a bocca aperta: il Grande Leone era proprio sulla riva del torrente.

– Vieni avanti – le disse il leone.

E lei obbedì. Si avvicinò e ben presto si ritrovò in mezzo a quelle zampe enormi, faccia a faccia con quella strana creatura.

– Ora ascolta bene il compito che ti attende, Bambina degli umani. Dunque, molto lontano da qui, in una terra chiamata Narnia, abita un vecchio re che è molto triste perché non ha un erede, voglio dire un figlio nelle cui vene scorra lo stesso sangue, per il suo trono. Questo perché tanti anni fa il suo unico figlio maschio, il principe Rilian, fu rapito dalla Strega della Veste Verde. Nessuno a Narnia sa dove sia finito il principe e, soprattutto, se sia ancora vivo. Ma io so che è vivo. Ecco, Bambina degli Umani, io ti ordino di cercare il principe scomparso fino a quando non sarai riuscita a trovarlo e a riportarlo nella casa del padre. Bada bene, potresti morire in questa missione, ma potresti anche farcela a tornare a casa, nel tuo mondo. Io ti guiderò nella tua missione.

Jill si fece coraggio e gli chiese:

– Scusatemi, ma come faccio a raggiungere Narnia?

– Volerai sul mio respiro – disse il leone – ti soffierò a ovest del mondo. Vieni qui, davanti a me, sull’orlo del precipizio.

Jill aveva appena raggiunto il luogo stabilito, quando la voce del leone disse:

– Adesso devi stare ferma e io ti soffierò via.

La voce del leone si era fatta più debole, fino a che si affievolì del tutto. Jill guardò dietro di sé e con sua grande sorpresa vide che la montagna era ormai ad alcune centinaia di metri da lei e che il leone stesso era diventato un piccolo punto dorato.

da C.S. Lewis, Le cronache di Narnia. La sedia d’argento, Mondadori

Rifletti su quello che hai imparato sul racconto fantasy e sul racconto di fantascienza e svolgi le attività.

* Rispondi alle domande.

• Chi sono i personaggi della storia?

• Chi deve compiere la missione?

• Chi è l’aiutante?

• Qual è la missione da compiere?

* Colora il riquadro giusto per ogni elemento del racconto. 1

• Dove si svolge la storia narrata?

• Quando avviene la vicenda narrata?

• Personaggi

• Luoghi

• Fatti

tutti realistici

tutti realistici

tutti realistici tutti fantastici tutti fantastici tutti fantastici

alcuni realistici e alcuni fantastici

alcuni realistici e alcuni fantastici

alcuni realistici e alcuni fantastici

3

* Segna con una x il completamento corretto.

• I fatti sono narrati seguendo la fabula l’intreccio perché ci sono salti nel tempo. sono in ordine cronologico.

• La storia è narrata in prima persona. terza persona. Quindi il narratore è interno. esterno.

* Il testo che hai letto è un racconto fantasy. di fantascienza.

Autovalutazione

• Ho svolto questa verifica facilmente. con qualche incertezza. con difficoltà.

• Secondo me ho capito bene le caratteristiche del racconto fantasy e del racconto di fantascienza. devo ripassare meglio il racconto fantasy e il racconto di fantascienza.

IL RACCONTO GIALLO

Il racconto giallo è un testo narrativo che racconta di un crimine e di come si svolgono le indagini per scoprire chi lo ha compiuto. Ha lo scopo di appassionare e coinvolgere chi legge nelle indagini per la soluzione del caso.

Il detective Bracco

Un giorno il detective Venanzio Bracco era stato chiamato dal sergente Al Fresco per aiutarlo in un caso di scippo.

La signorina Soros era stata aggredita per strada.

– Avevamo un sospettato, Mal Vivente, ma abbiamo dovuto lasciarlo andare. Eravamo sicuri che fosse lui… corrispondeva alla descrizione. Aveva perfino una cicatrice sulla guancia come quella descritta dalla vittima. Eppure è stata proprio quella a salvarlo. Vede, la cicatrice era sulla guancia sbagliata. Ecco l’identikit che ha fatto il nostro disegnatore, esattamente come la donna ha descritto lo scippatore.

Il sergente porse al detective il ritratto di un uomo con i baffi e una grossa cicatrice sulla guancia sinistra.

– Mi faccia parlare con la signorina Soros – disse Bracco.

L’agente Fresco lo condusse nella stanza accanto dalla vittima. – Signorina, è sicura che questo identikit sia preciso? –domandò – Assomiglia all’uomo che l’ha derubata in ogni dettaglio?

– Oh, sì! Non dimenticherò mai la sua faccia. Mi ha aggredito alle spalle spingendomi contro una vetrina. Mi teneva le braccia dietro la schiena perché non mi muovessi. Poi mi ha strappato la borsa ed è fuggito via. È successo tutto così in fretta… non più di un secondo – spiegò la signorina Soros con voce tremante.

– Se si trovava dietro di lei, come ha fatto a vedere lo scippatore in faccia?

– Be’, l’ho visto riflesso nella vetrina, è ovvio!

– Agente, mandi qualcuno ad arrestare il suo sospettato! –esclamò Bracco.

da J. Suckach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco 2, Piemme

PERSONAGGI

* Collega ogni personaggio al ruolo che ricopre nella storia.

• Venanzio Bracco

• Signorina Soros

• Al Fresco

• Mal Vivente sospettato

detective vittima

colpevole aiutante

* Indica con una x il completamento giusto.

• Il protagonista del racconto è un sergente. un detective. una signorina.

• Il detective Bracco risolve il caso in una settimana. in un mese. in un giorno.

• Il reato è avvenuto in casa. per strada. in banca.

• Il crimine commesso è un omicidio. un rapimento. uno scippo.

• Il colpevole è stato individuato grazie alle telecamere di sorveglianza. all’identikit della vittima. a una foto segnaletica.

• Il caso è risolto perché il detective Bracco capisce l’errore dell’identikit. il colpevole si tradisce. il colpevole confessa.

Il o la protagonista di solito è chi indaga per risolvere il caso (detective) spesso con l’aiuto di un’altra persona della polizia o una persona comune appassionata di indagini.

Gli altri personaggi sono:

- la vittima, - il o la colpevole,

- il sospettato o la sospettata, - i testimoni.

TEMPO

È definito con precisione, perché è necessario per svolgere le indagini.

LUOGHI

Sono luoghi realistici, descritti in modo dettagliato per fornire indizi utili per l’indagine.

FATTI

Il racconto inizia con la presentazione del crimine commesso (furto, omicidio, rapina…).

Prosegue poi l’indagine con la formulazione delle ipotesi, la raccolta degli indizi, delle prove e delle testimonianze e con la ricerca del movente, cioè il motivo per cui viene commesso il crimine.

Si conclude con la risoluzione del caso cioè la scoperta di chi ha compiuto il crimine.

Nel racconto giallo, il linguaggio è caratterizzato da un ritmo incalzante che tiene chi legge in uno stato di suspense fino alla soluzione del caso. Il ritmo è dato dalla presenza frequente di dialoghi Il linguaggio

Sentina: la parte più bassa del fondo di una imbarcazione.

Analizzo

* Sottolinea i protagonisti della storia. Poi segna con una x il completamento corretto.

• I protagonisti sono una detective e il suo aiutante.

una ragazza e un ragazzo appassionati di indagini. una detective e un ragazzo sospettato.

* Cancella il completamento NON corretto.

• Nel brano sono presenti dialoghi frequenti / descrizioni dettagliate che danno al racconto un ritmo lento e noioso / veloce e incalzante

Una puzza sospetta

Una volta salpati, Teo scese in sentina e andò a ispezionare lo sgabuzzino. C’era un altro barile di aringhe.

– Vieni a sentire come puzza – sussurrò a Nicola.

Il ragazzino scese e annusò:

– Vero. Anche se è chiuso, puzza un bel po’. Certo è strano questo commercio di aringhe in barile che puzzano di marcio!

Nicola era pensieroso:

– Sai, è vero che questo barile puzza di merluzzo marcio, ma l’odore somiglia anche a certe sostanze velenose di cui ho sentito parlare qualche anno fa.

– Sarebbe?

– Vicino ad Altafonte c’era una fabbrica che scaricava in mare bidoni pieni di residui tossici e tutti dicevano che i bidoni erano puzzolenti come un banco di aringhe marce...

– Non ti ricordi cosa c’era scritto sulla lavagna che Renato aveva legata al polso quando hanno ripescato il suo cadavere?

Lui la guardò con gli occhi sbarrati.

– Bidone! Accidenti, c’era scritto “bidone”! Vuoi dire che...

– Abbassa la voce! Voglio dire che quando abbiamo superato Punta Rossa e guardavamo il fondo, in mezzo alle lavatrici scassate abbiamo visto anche dei bidoni, giusto?

– Sì, li ho visti benissimo, ma allora potrebbe essere che Jacques, andando avanti e indietro con la barca, scarichi in mare dei barili con i rifiuti tossici!

– E fa morire i pesci!

Se la loro ipotesi era vera… Teo sentiva di essere vicina alla soluzione del problema.

– Renato che faceva il sub potrebbe averli visti e Jacques, a quel punto, potrebbe averlo eliminato.

da J. Carioli, L. Mattia, Il mistero degli abissi, Lapis

Gli indizi sono tutte le tracce, gli oggetti, le impronte che si trovano sulla scena del crimine; chi investiga li esamina e attraverso il ragionamento e la deduzione giunge alla soluzione del caso. Gli indizi

Le acute deduzioni di Holmes

Holmes col suo sguardo pronto e con un sorriso disse a Watson:

– A parte il fatto che il nostro ospite, il signor Wilson, ha esercitato per un certo periodo di tempo un lavoro manuale, che è stato in Cina e che recentemente ha scritto molto, non posso dire altro.

Il signor Wilson sobbalzò sulla sedia:

– Perbacco, signor Holmes! – esclamò – Come ha fatto a indovinare tutti questi particolari? Come fa a sapere, per esempio, che ho esercitato un lavoro manuale, il che corrisponde al vero? Infatti ho proprio incominciato a lavorare come carpentiere navale.

– Lo capisco dalle sue mani, mio caro signore. La sua mano destra è parecchio più grossa della sinistra, poiché, avendo lei evidentemente lavorato di più con quella, i muscoli della sua mano destra sono maggiormente sviluppati.

– Già: ma come spiega il fatto dello scrivere?

– È evidentissimo dal polsino destro, così lucido, mentre il suo gomito destro è liso a forza di stare appoggiato alla scrivania.

– Va bene, ma la Cina?

– Quel pesce che lei ha tatuato sopra il polso destro non può essere stato fatto che in Cina. Mi sono dedicato a uno studio sui tatuaggi: l’arte di tingere le squame dei pesci di quel delicato colore rosa è tipicamente cinese. Quando poi le vedo penzolare dalla catena dell’orologio una moneta cinese, la cosa diventa ancor più ovvia. Il signor Wilson scoppiò in una risata fragorosa. – Beh, questa poi! Dapprincipio pensavo che avesse tirato a indovinare con molta fortuna, ma vedo che invece ha semplicemente ragionato a fil di logica, con molta intelligenza. da A. Conan Doyle, Le indagini di Sherlock Holmes, Mondadori

* Sottolinea tutti gli indizi che aiutano Holmes a capire il passato del signor Wilson. Poi trascrivili sul quaderno e accanto a ciascuno riporta la verità dedotta da Holmes su Wilson.

Analizzo

Il “trucco” di Poirot

Accidentalmente:

che accade per caso.

Poirot, seduto sul divano, stava interrogando una giovane vedova, la signora Maltravers, che aveva da poco perso il marito. Secondo i periti dell’assicurazione, l’uomo non era morto accidentalmente in seguito a uno sparo partito per sbaglio dal suo fucile da caccia, così come la vedova avrebbe voluto far credere. E poiché nella vicenda c’era qualcosa di poco chiaro, Poirot era stato incaricato di compiere delle indagini, anche perché, in seguito al tragico evento, la donna avrebbe riscosso dall’assicurazione una grossa somma di denaro. Improvvisamente, proprio mentre l’investigatore stava cercando di ottenere dalla vedova qualche nuova informazione, si sentì un grido fuori dalla porta e poi un rumore di porcellana infranta. I due sobbalzarono e la cameriera arrivò di corsa, agitatissima, tenendosi una mano sul cuore.

– C’era un uomo... fermo nel corridoio! Lo spirito del mio vecchio padrone… sembrava proprio lui.

L’investigatore si precipitò fuori, ma tornò subito indietro dicendo:

– Non c’è nessuno.

Una grande inquietudine si stava impadronendo della signora Maltravers, che supplicò Poirot di non andarsene via, era terrorizzata al pensiero di stare da sola. Mentre i tre sedevano nel salottino, il vento si era intensificato e correva gemendo per tutta la casa con un sibilare sinistro. Due volte la porta della stanza si aprì lentamente e ogni volta la signora si aggrappò a Poirot con un gemito di paura.

– Ah, ma questa porta è stregata – esclamò ironicamente Poirot. Si alzò e andò a chiuderla un’altra volta, poi girò la chiave nella toppa. Ma accadde l’impossibile! La porta chiusa a chiave si aprì lentamente. La signora Maltravers lanciò un lungo grido voltandosi verso Poirot:

– Lo avete visto… lì, nel corridoio!

– Madame non ho visto nulla. Ma voi... siete sconvolta!

Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.

Coordinamento: Emilia Agostini

Redazione: Francesca Bolognini

Pagine di Tinkering: Chiara Beltramini

Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti

Progetto grafico e impaginazione: Giacomo Paolini

Illustrazioni: Elisa Bellotti, Maria Luisa Petrarca, Claudia Ranucci, Elisa Rocchi, Rita Rosa Del Sorbo, Sara Ugolotti, Alessandra Vitelli, Chiara di Vivona

Copertina: Mauro Aquilanti

Illustrazione di copertina: Maria Luisa Petrarca

Referenze fotografiche: iStock, Shutterstock, Alamy

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Francesca Baiardi

Redazione digitale: Giulio Pieraccini, Lorenzo Sagripanti

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.

Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloscuola.it

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Pack 4a ISBN 978-88-472-4238-8

• Letture 4

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• Leggo perché... mi piace 4-5 testi scelti dalla Biblioteca Raffaello

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