Novella Laghi - Carla Ceriachi - Ombretta Marasca
Grammatica artistica Tecnica e colori Educazione all’ascolto Le note del pentagramma Laboratori Verifiche
4-5 STORIA DELL’ARTE
I MUSEI
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Arte Mare e cielo
classe
..........................................................................................................
4
a
a cura di
Novella Laghi
Natura morta
2
.................................................................................................
22
GRAMMATICA ARTISTICA
GRAMMATICA ARTISTICA Punto e linea .......................................................................................................................... 4
Campitura, luce e volume ................................................................... 24
TECNICA
TECNICA
Matite e pastelli ............................................................................................................... 6
Tempere e acquerelli ...................................................................................... 26
COLORI
COLORI
Colori primari e secondari ........................................................................ 8 Verifica .................................................................................................................................... 10
Colori neutri ........................................................................................................................ 28 Verifica .................................................................................................................................... 30
STORIA DELL’ARTE Il paesaggio
.........................................................................................................
Nella notte dei tempi .......................................................................................32 I potenti della Mesopotamia ...........................................................33 All’ombra delle piramidi ............................................................................34
12
GRAMMATICA ARTISTICA Superficie, texture, modulo ............................................................. 14
TECNICA
I MUSEI
Pennarelli e pastelli a cera ................................................................... 16
Tutti al museo ...................................................................................................................36 Torino • Museo Egizio ......................................................................................37 Perugia • Galleria Nazionale dell’Umbria ...............38 Palermo • Palazzo Abatellis ..................................................................39
COLORI Colori terziari & Co. .............................................................................................. 18 Verifica .................................................................................................................................... 20
Musica
classe
FARE MUSICA
Musica e'...
......................................................................................................... 40
Suonare gli oggetti ......................................................................................... 41 Le qualità del suono ...................................................................................... 42
Arte
classe
4
a
a cura di
Carla Ceriachi Ombretta Marasca
Il ritmo .................................................................................................................................... 44 Preparati a cantare ............................................................................................ 46 Laboratorio ..................................................................................................... 47 Gioco-verifica Che musica! .................................................. 48
5a
...................... 49
Mare e cielo
Il mare è una vasta distesa di acqua salata. Tutti, almeno una volta, sono rimasti come ipnotizzati ad ammirare le sue bianche onde spumeggianti o ad ascoltare il loro suono quando si infrangono sulla riva. Il mare e il cielo sono elementi complementari che si congiungono all’orizzonte e talvolta si confondono l’uno nell’altro. Sono sempre in movimento e possiamo catturarne solo pochi istanti. Ci vogliono esperienza e talento per rappresentarli in modo adeguato. Proveremo a farlo insieme, passo dopo passo.
Questo è il disegno di un bambino. È bellissimo, ma con qualche piccola attenzione sarebbe stato ancora più bello. Ad esempio, il colore poteva essere steso con maggiore cura, il tramonto poteva presentare qualche sfumatura di colore più ricca… Tutto questo non si può improvvisare, occorre provare, esercitarsi, ma anche conoscere i “trucchetti” per ottenere il meglio dagli strumenti tecnici che abbiamo a disposizione. Soprattutto è importante confrontarsi con i grandi maestri che ci hanno lasciato opere meravigliose e imparare da loro non solo l’aspetto “pratico” dell’arte, ma anche l’amore per i capolavori che ci circondano e che sono la ricchezza del nostro Paese.
2
I grandi artisti ci hanno spesso offerto una visione originale dei fenomeni naturali. Quest’onda, ad esempio, del pittore giapponese Hokusai, è come un mostro gigantesco che minaccia con i suoi artigli le navi agili e sottili che attraversano il mare. K. Hokusai, L’onda
Ora che hai osservato il disegno di un bambino e quello di un grande artista, tocca a te! Il primo passo consiste nel fare un disegno che rappresenta un paesaggio marino. Di getto, seguendo la tua prima ispirazione! Tieni presente alcuni consigli: 1. il foglio da disegno ideale è un foglio di album ruvido, che però potrebbe sembrarti molto grande; il primo “trucco” consiste nel dividerlo a metà, potrai così fare due disegni e non stancarti colorando; 2. sicuramente è bello aggiungere tanti particolari, ma all’inizio è bene concentrarsi solo su un soggetto, per cui non disperdere la tua attenzione in troppi dettagli (barche, ombrelloni, conchiglie…); 3. l’ultimo consiglio è il più importante. Non dire MAI “Non lo so fare”! Ognuno di noi ha un proprio talento artistico, dobbiamo solo avere la voglia di metterlo in pratica e non scoraggiarci davanti alle prime difficoltà.
Nelle prossime pagine ti proponiamo tre percorsi a tema come questo, in cui potrai conoscere e approfondire diverse tecniche artistiche confrontandoti con le opere di grandi maestri. Al termine di ogni percorso troverai le indicazioni per realizzare un disegno con lo stesso soggetto delle prime pagine di ogni tema. Potrai autovalutarti per capire se le nuove conoscenze ti sono state utili e se hai imparato a creare immagini che comunicano dei significati, migliorando così le tue competenze artistiche. STUDENTE
3
Mare e cielo
Punto e linea L’arte è uno dei linguaggi che l’uomo usa per esprimersi e comunicare. Si legge con la vista attraverso immagini, figure o fotografie perciò è chiamato indifferentemente linguaggio visivo, visuale, figurativo. Questo linguaggio sta alla base di tutte le immagini che ci circondano e come tutti i linguaggi può essere scomposto in elementi semplici.
C.D. Friedrich, Il Naufragio della Speranza
L’elemento più semplice è il punto: è la traccia più piccola che si può lasciare su una superficie con uno strumento (matita, penna, pennello…). I punti si differenziano a seconda: della forma, del colore, delle dimensioni, della disposizione.
forma
colore
dimensione
DISPOSIZIONE rarefatti
addensati
Un altro elemento del linguaggio visivo è la linea: è il segno che uno strumento, guidato dalla mano, lascia su una superficie. La linea ha un grande valore espressivo che dipende dal mezzo tecnico (c’è molta differenza tra una linea tracciata con la biro e una con il pennello), ma anche da altre caratteristiche: ANDAMENTO
DIREZIONE orizzontale
retto
spezzato
verticale
ondulato
misto
obliqua
curvo
Ricorda che la linea retta comunica una sensazione di equilibrio e stabilità. Quella orizzontale esprime riposo e quiete; quella verticale è più dinamica perché tende verso l’alto. Le linee oblique, ondulate, spezzate o miste invece suggeriscono sensazioni di instabilità e di movimento.
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Percorso STEAM STUDENTE
in guida
SPESSORE da sottile a spessa
GRAMMATICA ARTISTICA Come gli aborigeni Traccia il disegno su un foglio colorato tenendo la matita leggera, poi colora con i pennarelli a punta grossa riempiendo le varie parti con tanti punti allineati, come nell’esempio.
Scott Rotumah è un artista aborigeno che vive in Australia. Le sue opere d’arte hanno colori molto vivaci: ocra, blu, rosa, viola e verde, in mezzo ai tradizionali nero, rosso, marrone e arancione. Utilizza la tecnica della pittura a puntini.
Come John Franzen Disegna alcune forme geometriche. Traccia linee parallele tra loro girando attorno alle forme disegnate, poi fai lo stesso all’interno delle figure. Infine colora con i pennarelli, rispettando una sequenza fissa di colori e cercando di non lasciare parti bianche. Scegli colori diversi e contrastanti per l’interno e l’esterno delle figure. Puoi ripetere lo stesso lavoro su un foglio da disegno, partendo da forme o linee scelte da te.
PROVA TU!
John Franzen è un artista residente in Olanda; egli crea superfici texturizzate che ricordano stoffa spiegazzata o onde d’acqua. Il processo di realizzazione consiste nel tracciare a mano libera, su grandi superfici bianche, fitte linee parallele verticali.
5
Mare e cielo
Matite e pastelli La matita è lo strumento base del disegno. Per procedere devi tenere bene a mente che non è uno scalpello, quindi deve essere temperata con cura e tenuta in mano con delicatezza. Il disegno non deve essere inciso, ma tratteggiato con leggerezza per poter cancellare gli errori senza lasciare troppe tracce.
E. Degas, Sky studio
Le matite vengono di solito divise in serie, contrassegnate da numeri e lettere. Le matite della serie H hanno una mina più dura e lasciano un segno sottile; le matite della serie B lasciano invece un segno più spesso, perché hanno la mina più morbida.
Altri strumenti artistici comuni sono i pastelli, o matite colorate. Quando si lavora con le matite colorate bisogna tenere in considerazione: la scelta del colore, la punta, la forza esercitata, il tipo di tratto. La punta di un pastello può essere appuntita (tratto fine) o arrotondata (tratto spesso); anche l’inclinazione rispetto al foglio è importante perché la posizione “di taglio” (molto inclinata) produce un tratto più grosso. È possibile esercitare vari livelli di pressione, raggiungendo via via un colore sempre più marcato e intenso. Il risultato dipende anche dal tipo di tratto che applichiamo.
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STUDENTE
I risultati migliori, soprattutto negli spazi piccoli, si ottengono seguendo la forma dell’oggetto rappresentato.
tratto verticale
tratto circolare
tratto curvo
tratto incrociato
TECNICA A differenza di altri materiali, i pastelli non si possono mescolare prima dell’utilizzo ma si deve effettuare questa operazione direttamente sulla carta. Ricorda che i colori dei pastelli si cancellano solo parzialmente per cui sceglili con attenzione e avvia il lavoro partendo dai toni più chiari, che potrai eventualmente scurire, mentre non sarà possibile fare il contrario. Esistono varie tecniche che permettono di ottenere diversi effetti di sfumatura:
sfumature tratteggiate
Gli effetti che si possono ottenere con i pastelli cambiano a seconda del modo in cui vengono usati. Ad esempio, se la punta spezzata viene utilizzata di spigolo lascia un tratto sottile e netto, ideale per i contorni delle figure, ma non per gli spazi ampi.
sfumatura graduale
Il pastello è stato usato con un movimento continuo e regolare.
sfumatura con pastelli acquerellabili
Questo effetto si ottiene stendendo la polvere del pastello con un dito.
Questa morbidezza, un po’ “sporca”, si ottiene strofinando il dito con un fazzolettino di carta.
PROVA TU! Disegna un quadrato di 20 cm di lato con all’interno 5 quadrati concentrici. Scegli un colore di tuo gradimento, quindi colora la cornice esterna con mano leggera, cioè senza premere molto. Poi colora le altre cornici premendo sempre di più per ottenere toni sempre più intensi.
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Mare e cielo
Colori primari e secondari P. Signac, Saint Tropez le quai
I colori vengono classificati in molti modi in base a diverse caratteristiche, ma la prima e più semplice classificazione è quella in: primari, secondari e terziari. I colori primari sono quelli che non si ottengono con nessuna mescolanza. In un certo senso sono unici, originali e assoluti. Sono i “mattoni” di tutti gli altri colori, perché sono le basi dai quali si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri. Sono: il rosso, il blu e il giallo, o per essere più precisi il magenta (una tonalità di rosso), il ciano (una tonalità di blu) e il giallo. Il magenta fu prodotto in Francia dopo la battaglia di Magenta (4 giugno 1859), combattuta durante la Seconda guerra d’indipendenza italiana alla quale parteciparono anche i soldati francesi. Il nome della battaglia fu scelto per indicare una particolare sfumatura di rosso che ricordava i pantaloni degli “zuavi” francesi. Il termine ciano invece deriva dal greco κύανoς (kýanos) che significa “blu scuro” e indicava gli smalti di quel colore e i lapislazzuli.
8
STUDENTE
COLORI
+
= viola
+
= arancio
+
SECONDARI
Stemperando i colori primari con nero e bianco o con colori secondari, si possono ottenere infinite combinazioni che vengono indicate con nomi specifici. Imparare a identificare le varie tonalità di ogni colore è importante perché arricchisce la nostra capacità di leggere le immagini e migliora le nostre possibilità espressive.
verde
PRIMARI
I colori secondari sono quelli che si ottengono mescolando due colori primari: giallo + blu = verde rosso + blu = viola giallo + rosso = arancio
= nero
+
+
=
PROVA TU! 1 In questa immagine vedi delle onde disposte a fasce: colora la prima fascia con sfumature di verde, la seconda con sfumature di blu e la terza con sfumature di viola.
2 Colora questa immagine a piacere, ma tenendo presente che i delfini dovranno risaltare in maniera diversa rispetto alle onde e non confondersi con esse.
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Verifica G. Fattori, La libecciata
L’ARTISTA Giovanni Fattori è stato il più importante tra i pittori detti Macchiaioli, attivi a Firenze nella seconda metà del 1800. Molto realistico nelle sue rappresentazioni, si considerava un pittore di persone anziché di paesaggi, tuttavia le figure erano spesso poste in secondo piano, oppure inserite in paesaggi solitari che dimostrano la sua padronanza del colore sotto l’influenza della luce e delle ombre.
L’OPERA Questo quadro rappresenta un paesaggio reale a sud di Livorno. Il libeccio soffia impetuoso, piega i tronchi degli alberi e increspa la superficie del mare. In questa raffigurazione la tecnica della macchia diventa un mezzo per dare forma alle cose e agli eventi e soprattutto per renderli realistici.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? .......................................... ................................................................................................... • Che titolo le daresti tu? ..................................................... • Elenca ciò che vedi rappresentato: ............................... ................................................................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • La spiaggia è ......................................................................... • Il mare è .................................................................................. • Il cielo è ................................................................................... • Gli alberi sono ....................................................................... Rispondi con una X. • L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale
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STUDENTE
• La scena è rappresentata in modo: astratto fantastico realistico Vero o falso? V F • L’immagine si confonde con lo sfondo. V F • I colori sono prevalentemente freddi. • Gli elementi mostrano la presenza V F di linee di contorno. V F • Il vento soffia da sinistra. V F • Una barca appare in lontananza. La composizione ti appare: equilibrata non equilibrata statica dinamica PERCHÉ? • Secondo te, che cosa voleva comunicarci Fattori con questa opera? ..............................................................
Verifica Marina con linee 1. Procurati la fotografia di un paesaggio marino abbastanza grande e appoggiaci sopra un foglio di carta da lucido. Il consiglio: per impedire ogni spostamento, fissa i due fogli tra loro con alcuni pezzetti di scotch di carta.
2. A questo punto comincia a ricalcare i contorni di ogni elemento del paesaggio con pennarelli di colore diverso e soprattutto utilizzando linee con andamento diverso. Ricorda: si colora da sinistra a destra e dall’alto verso il basso per evitare di trascinare il colore con la mano.
3. Una volta terminata l’opera, togli la fotografia, appoggia il disegno su un cartoncino colorato che farà da cornice e fissalo con nastro adesivo. Attenzione: evita cartoncini dai colori troppo forti e preferisci i toni delicati.
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine di questo breve percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per chi ama i disegni da colorare Harriet Russel, Disegnare in fondo al mare, Corraini Per conoscere l’opera di un grande maestro Berenice Capatti, Eva Adami, Gauguin e i colori dei Tropici, ARKA Per divertirsi con i colori Valentina Zucchi, Viola Niccolai, Blu Piccole storie di colori, Topipittori
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Il paesaggio Con il termine paesaggio si intende la raffigurazione di uno scenario non legata alla narrazione di una storia, nel quale eventuali figure umane hanno solo la funzione di comparse. Il paesaggio, naturale o urbano, montano o marittimo, è un elemento fondamentale della nostra vita. Ciascuno di noi ha il “suo” paesaggio del cuore ma tutti sentiamo il fascino di alcune “vedute” ormai considerate classiche. Un’immagine paesaggistica può comunicarci serenità, gioia, ma anche ansia e addirittura angoscia. Naturalmente quando si evidenzia la sua bellezza, il paesaggio ci comunica un grande piacere estetico.
Questo paesaggio è stato realizzato da un bambino della scuola primaria come te. L’uso del colore ti sembra appropriato? E le sfumature? Ti sembra che gli oggetti abbiano le giuste proporzioni? I particolari sono sufficienti?
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Un paesaggio famoso è la montagna Sainte-Victoire, che Paul Cézanne ha rappresentato molte volte, in vari momenti dell’anno e con diversi effetti di luce. Siamo alla fine del 1800 e Cézanne si inserisce nella corrente degli Impressionisti, pittori che dipingono all’aria aperta cercando di rendere con la massima fedeltà gli effetti luminosi attraverso i colori. L’artista era attirato in particolare dalla forma della roccia in contrasto con il cielo e la vegetazione ai suoi piedi. Non voleva trasmettere particolari messaggi, ma rappresentare i fenomeni ottici della luce e del colore, anche se non sempre corrispondono alla realtà. P. Cézanne, Mont Sainte-Victoire visto da Bellevue
Ora che hai osservato il disegno di un bambino e quello di un grande artista, tocca a te! Ecco qualche informazione che ti potrà essere utile: 1. per disegnare un paesaggio è necessario guardare attentamente l’insieme per decidere quale parte rappresentare; 2. scegli l’ambientazione che preferisci: montagna, campagna, città, oppure ciò che vedi dalla tua finestra; anche una stanza vuota o un luogo dell’immaginazione possono essere considerati un paesaggio; 3. nella composizione del paesaggio è importante lo spazio; le regole della prospettiva sono impegnative: la prima cosa da considerare è che elementi disposti su piani diversi vengono percepiti dall’occhio come se fossero di grandezze diverse. STUDENTE
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Il paesaggio
Superficie, texture, modulo
M. Buonarroti, Pietà Vaticana
M. Buonarroti, Pietà Rondanini
La superficie è la parte o faccia esterna e visibile delle cose, mentre con il termine texture (che significa struttura, trama di un tessuto) viene indicato l’aspetto visivo di grana o di trama che caratterizza una superficie. Quando la texture è composta da elementi identici e regolari che si incastrano perfettamente con quelli circostanti, si parla di struttura modulare e ognuno di tali elementi viene denominato modulo. Detto ciò, appare chiaro che ogni oggetto ha le proprie superfici e texture che si possono genericamente raggruppare in naturali e artificiali. Indica con una X le strutture modulari.
Basandoci sulla nostra capacità di percepirle attraverso i sensi, avremo superfici ruvide o lisce (tatto), ma anche luminose e opache (vista) a seconda dei materiali utilizzati. Ad esempio, una statua in marmo bianco levigato riflette la luce in modo molto diverso dalla stessa opera realizzata in gesso.
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GRAMMATICA ARTISTICA Come Max Ernst La tecnica proposta è quella del frottage: consiste nel sovrapporre un foglio di carta a una superficie che abbia dei rilievi marcati. Utilizzando matite, pastelli, gessetti, si passa sul foglio con mano leggera lasciando affiorare il disegno della superficie sottostante. Con il frottage puoi realizzare ogni tipo di disegno, abbinandolo anche alla tecnica del collage.
M. Ernst, Foresta e sole
Max Ernst è stato un grande artista tedesco, artefice di innumerevoli capolavori. È considerato l’inventore del frottage. Sotto le sue abili mani le nervature delle foglie o del legno sono diventate uno dei più seri esperimenti in arte del Novecento.
Come Bruno Munari Prendi alcuni fogli di carta leggera, possibilmente di diversi colori, matite colorate o pastelli a cera e vai a caccia di texture: cortecce, muri, retine di plastica… Quando ne trovi una che ti piace, appoggia il foglio e catturala: cerca di procurartene parecchie e di vari colori. Poi ritagliale formando tanti quadrati da incollare su un foglio da disegno. Per avere texture diverse, scambiale con i tuoi compagni.
Bruno Munari è stato uno straordinario artista italiano che ha dedicato particolare attenzione al mondo dei bambini. Ha progettato libri, libri-oggetti e giochi-per-pensare. È stato il promotore dei primi laboratori “Giocare con l’arte”.
PROVA TU! Incolla in questo spazio due texture a tua scelta.
STUDENTE
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Il paesaggio
Pennarelli e pastelli a cera
K. Haring, L’albero della vita
I pennarelli sono uno strumento recente della pittura, oggi li utilizziamo fin dalla scuola dell’infanzia. Sono costituiti da un piccolo serbatoio contenente inchiostri colorati; hanno le punte di feltro o di plastica in grado di garantire un tratto fluido. Si caratterizzano per la brillantezza cromatica e la facilità e rapidità d’uso. Bisogna solo evitare di sovrapporre troppo i colori perché si crea un effetto pesante e poco luminoso, inoltre sono indelebili ed è impossibile cancellarli. I colori dei pennarelli sono saturi, cioè non possono essere sfumati. Le gradazioni si realizzano con tratti paralleli affiancando colori affini (arancione/rosso) dal più chiaro al più scuro. Uno dei modi più usati per colorare con i pennarelli è la tecnica dei puntini: consiste nell’inserire sul disegno una moltitudine di puntini di colori diversi. Durante l’esecuzione è fondamentale tenere il polso fermo e il pennarello perpendicolare rispetto al foglio per evitare segni strani e sbavature di colore.
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STUDENTE
punta
media
tonda
fine
conica
superfine
scalpello
TECNICA I pastelli a cera sono bastoncini di pigmento colorato composti da un legante a base cerosa che gli conferisce un aspetto lucido. Morbidi, dal colore fresco e brillante, sono ottimi per dipingere con effetti piacevoli. La particolarità che li contraddistingue è la possibilità di sfumare e fondere colori diversi servendosi solo delle dita. Solitamente si presentano sotto forma di cilindretti rotondi: disegnare con un pastello intero è impossibile, è bene suddividerlo in due o tre pezzetti. Vanno usati su carta ruvida dove i colori “si aggrappano” meglio. Gli effetti che si possono ottenere sono molti: la punta spezzata traccia una linea sottile, quella piatta un tratto uniforme. Raccogliendo un po’ di polvere di pastello su uno straccio o un pennello, si possono ottenere sfumature originali e soffuse. Si può stare leggerissimi nel colorare, si deve insistere un po’ di più con lo stesso colore nelle zone dove c’è l’ombra per dare il senso di profondità. Ma non vanno sfregati sulla carta perché potrebbero rendere la superficie troppo liscia.
PROVA TU! Realizza un paesaggio con la tecnica del graffito. Colora interamente il foglio con varie sfumature di pastelli a cera, poi ricopri tutto con il pastello nero, infine, utilizzando una graffetta aperta ”graffia” il tuo paesaggio, che avrai disegnato prima in un foglio a parte.
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Il paesaggio
Colori terziari & Co. I colori terziari si ottengono mescolando in proporzioni precise due colori primari, oppure un colore primario con un secondario. Nel cerchio di Itten, raffigurato sotto, si trovano negli spazi intermedi tra i vertici dei triangoli dei colori primari e secondari. Questi colori non hanno una propria denominazione, ma vengono indicati in base alla gradazione di colore che si ottiene.
J. Mirò, Il sentiero a Ciurana
Osserva lo schema. rosso
TERZIARI rossoarancio
arancio
=
+ rosso blu
= viola
=
+ blu
verde
+ giallo
= bluviola
= arancio
+
= blu
=
=
blu
rosso
blu
giallo
giallo
blu
giallo
rosso
+ giallo
=
blu
+ giallo
gialloarancio
rosso
+
=
=
+
giallo
+ blu
gialloverde
rosso
+ rosso
bluverde
verde
giallo
= rossoviola
viola
+
rosso
+
Tra i colori più utilizzati ve ne sono due che non trovano una facile collocazione nella scala cromatica di base: il marrone e il rosa. Il marrone non appartiene alla categoria dei colori terziari e non è presente nel cerchio di Itten. Le varie gradazioni di marrone (spesso denominate genericamente “terre”) si ottengono mescolando tra loro due colori secondari in percentuale variabile.
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STUDENTE
COLORI Il rosa non è un vero e proprio colore: tecnicamente si tratta di una “gradazione” ottenuta miscelando il rosso e il bianco, per cui solitamente viene descritto come un colore della gamma del rosso. rosso +
arancio
rosso + nero = bordeaux (rosso scuro)
=
+ verde
viola
arancio
terra verde
=
+
= rosa (rosso chiaro)
terra giallo
verde
terra rossa
viola
+
=
PROVA TU! 1 Colora ognuno dei riquadri con una delle tonalità presenti nel cerchio di Itten (colori primari, secondari e terziari). Utilizza i pennarelli.
2 Colora questo disegno utilizzando tutte le sfumature che riesci a trovare di rosa e viola. In questo caso dovrai servirti dei pastelli.
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Verifica C. Monet, I papaveri
L’ARTISTA Il pittore francese Claude Monet è considerato il padre dell’Impressionismo. La filosofia che anima la sua pittura è quella di ritrarre la natura così com’è, sempre in mutamento: rappresentare più volte lo stesso soggetto non significa riprodurre lo stesso dipinto, in quanto luce, vento e ombre restituiscono agli occhi dell’artista un soggetto sempre nuovo.
L’OPERA In questo dipinto sono rappresentati la moglie e il figlio di Monet. I contorni sono diluiti e il pittore si concentra sulle macchie di colore: nella parte inferiore, dal verde indistinto del campo fa emergere brillanti picchiettature di rosso che i nostri occhi interpretano subito come papaveri. La parte superiore è caratterizzata dalla luminosità del cielo solcato da nuvole bianche.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? ................................................................................................... • Chi è il protagonista dell’opera? L’uomo La natura • Che titolo le daresti tu? ..................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • Qual è il colore dominante dell’opera? ......................... • Come appare il cielo? ......................................................... • Riesci a vedere se c’è il disegno sotto il colore? .................................................................................................. Rispondi con una X. • I papaveri e i personaggi sono rappresentati in modo: dettagliato sintetico
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STUDENTE
• L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale • La scena è rappresentata in modo: astratto fantastico realistico Vero o falso? • Nel quadro non ci sono elementi artificiali. V F V F • La scena si svolge in estate. V F • Il cielo minaccia pioggia. Descrivi con due similitudini gli alberi all’orizzonte e i papaveri. ....................................................................................................... ....................................................................................................... PERCHÉ? • Secondo te, che cosa voleva comunicarci Monet con questa opera? .................................................................
Verifica Paesaggio con colori e texture 1. Disegna un paesaggio in maniera abbastanza semplificata; puoi prendere ispirazione da un’immagine artistica o da una bella fotografia.
2. Scegli i pennarelli adatti per colorare. Parti dagli elementi che vuoi mettere in risalto, variando spesso i colori. Attenzione: non sbavare il colore con la mano. 3.Ora passa allo sfondo: scegli una tonalità non troppo vivace per non distrarre l’attenzione dello spettatore dalle immagini più importanti. Il consiglio: per colorare più in fretta usa pennarelli a punta grossa, ma non lasciare spazi bianchi.
4. Decora alcuni elementi (ad esempio i tetti delle case) con texture a tua scelta, infine ripassa i contorni del paesaggio con un pennarello nero a punta fine.
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine di questo breve percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per chi ama i disegni da colorare Sabine Tauber, Roy Lichtenstein – Coloring book, Prestel Per conoscere l’opera di un grande maestro Patricia Geis, Vincent Van Gogh. Guarda che artista!, Franco Cosimo Panini Per approfondire il tema del paesaggio Anthea Peppin, Natura nell’arte, Giannino Stoppani Edizioni
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Natura morta
Sono chiamate “nature morte” quelle opere che raffigurano oggetti inanimati (fiori recisi, cibi, oggetti di cucina, strumenti musicali...). Questo genere pittorico era indicato in origine con il termine inglese “Still-life”, che significa “vita immobile, silenziosa”. Ebbe origine nella seconda metà del 1500 nei Paesi Bassi, poi si diffuse nel resto d’Europa. Inizialmente i soggetti erano principalmente due: i fiori recisi, per ricordare che la bellezza passa, e le tavole imbandite, dove l’abbondanza di cibo era un augurio di benessere, ma anche un invito al risparmio.
Questa è una natura morta realizzata da un bambino della scuola primaria come te. Come ti sembra? L’uso del colore ti sembra appropriato? E le sfumature? Ti sembra che gli oggetti abbiano le giuste proporzioni? I particolari sono sufficienti?
22
In Italia, la prima vera natura morta fu realizzata sul finire del 1500 da Caravaggio. L’opera mostra una canestra definita con precisione fin negli incastri dei vimini, nella quale ci sono frutti e foglie di ogni genere. Il cesto sporge impercettibilmente in avanti in uno spettacolare effetto di realismo tridimensionale. I frutti bacati e le foglie secche simboleggiano la fragilità della vita, un bene prezioso ma destinato a svanire nel tempo. Caravaggio, Canestra di frutta
Ora prova a farne una anche tu, seguendo le regole proposte nelle unità precedenti. Come al solito, ecco qualche informazione che ti potrà essere utile: 1. per disegnare una natura morta bisogna mettere in posa degli oggetti, quindi procurati frutti, ortaggi, foglie o un piatto, un cesto, e poi brocche, bottiglie ecc.; 2. disponili ponendo quelli più grandi dietro, ma evita di sistemarli come una fila di soldatini: cerca di sovrapporli, ma senza esagerare, in modo che le loro forme restino leggibili; 3. puoi variare la composizione a tuo piacimento, anche mescolando tra loro elementi diversi: quando sei soddisfatto, comincia a disegnare la scena su un foglio da disegno; 4. non dimenticare quello che hai già imparato e soprattutto tieni il tratto leggero. Finito il disegno, colora con i pastelli. Puoi inserire la tua natura morta in un’ambientazione paesaggistica, ma come prima prova è meglio non strafare, è consigliabile uno sfondo neutro, tipo una parete liscia. STUDENTE
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Natura morta
Campitura, luce e volume
Leonardo da Vinci, Adorazione dei magi
Originariamente la campitura era la stesura su tutta la tela di un strato di colore di base prima di iniziare il dipinto vero e proprio. L’Adorazione dei magi di Leonardo da Vinci è stata disegnata su una tela con una campitura di fondo color ocra. Attualmente il concetto si è ristretto e la campitura è diventata uno spazio definito da linee scure molto precise, che viene riempito con un solo colore saturo, cioè senza sfumature. All’opposto della campitura piatta di colore sta il chiaroscuro determinato dalla luce che trasmette tridimensionalità, cioè dà volume alle immagini. Il chiaroscuro consiste proprio nel variare l’intensità dei toni di luce e ombra che, attraverso la sfumatura, permette di dare volume al soggetto. La luce genera ombre. Osservando bene ogni oggetto, possiamo percepire due generi di ombra: l’ombra propria, quella che compare sull’oggetto stesso, e l’ombra portata, quella proiettata dall’oggetto illuminato su un’altra superficie. NOTA BENE: la luce laterale, la cosiddetta “luce di taglio”, è quella che riesce a rendere meglio la volumetria dell’oggetto rappresentato.
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H. Matisse, La danza
GRAMMATICA ARTISTICA Come Giuseppe Capogrossi Per sperimentare i vari modi di creare il chiaroscuro ecco un’attività che si ispira allo stile di Capogrossi invertendone i colori: ombreggiare lo sfondo di una parola di due-tre lettere. Lo spazio positivo (la parola) è occupato dalle lettere bianche, mentre lo spazio negativo (lo sfondo) è riempito a matita con diversi tipi di sfumature: a tratteggio incrociato, sovrapponendo segni casuali. Per scrivere le parole usa lo scotch di carta, in modo da creare gli spazi da ombreggiare. Terminata l’attività, togli delicatamente lo scotch e le parole bianche appariranno dal nulla! Giuseppe Capogrossi, pittore italiano del Novecento è considerato un artista del segno. Nella maturità arrivò a rappresentare la realtà in tutte le sue possibili evoluzioni e forme spaziali con un unico segno ripetuto in modo seriale e continuo.
Come Henri Fantin-Latour Ritaglia dai giornali un oggetto che ti piace, dalle linee abbastanza semplici. Utilizzando il ritaglio come sagoma, disegnane il contorno su un foglio da disegno (ti consigliamo di dividerlo a metà). Scegli da che parte fare provenire la luce ed esercitati nelle ombreggiature. Ricorda di riprodurre sia l’ombra propria che quella portata. Henri Fantin-Latour, pittore francese contemporaneo di Manet, rifiutò il modo di dipingere degli Impressionisti e sviluppò uno stile più personale, puntando soprattutto sulla composizione. I suoi soggetti preferiti sono le nature morte, in particolare fiori, e i ritratti di artisti del tempo.
PROVA TU! Ombreggia questa tazzina, seguendo l’esempio di Henri Fantin-Latour.
H. Fantin-Latour, White cup and saucer
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Natura morta
Tempere e acquerelli
C. Demuth, Ancora la vita con mele e un verde vetro
Tutte le tecniche pittoriche sono affascinanti e con ciascuna è possibile realizzare lavori interessanti. Tuttavia, una tecnica che si differenzia dalle altre per la freschezza e la delicatezza delle immagini è quella con gli acquerelli. Prevede l’uso di polveri finemente macinate e mescolate con un legante, diluite in acqua. Il risultato è un colore traslucido e luminoso. Questi colori, infatti, sono molto liquidi e lasciano trasparire sia il colore che la base sottostante.
Il supporto migliore per dipingere con questa tecnica è la carta, il tipo più adatto è la carta ruvida piuttosto spessa perché non crea quel fastidioso effetto “ondulato”. I pennelli devono essere morbidi, a punta e in grado di contenere una grande quantità di colore tra le setole. Sarebbero consigliati i pennelli di pelo animale ma vanno bene anche quelli con setole sintetiche perché sono molto resistenti. Per segni più precisi consigliamo pennelli tondi, quelli piatti si usano per dipingere uniformemente spazi più ampi. REGOLA IMPORTANTE: nella pittura ad acquerello non si usa il bianco, si lascia trasparire il colore della carta nella zona che deve rimanere bianca o chiara.
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TECNICA Solitamente quando dipingiamo, dopo aver colorato il soggetto aggiungiamo la parte chiara, quella illuminata. Con l’acquerello si procede all’opposto: prima dobbiamo individuare le parti in luce e aggiungere il colore nelle parti scure. I colori, inoltre, sono molto liquidi e tendono a espandersi sul foglio. La carta assorbe il colore, quindi bisogna stenderlo velocemente per ottenere colori uniformi, in caso contrario avremo pennellate non omogenee. Un buon metodo è bagnare il foglio prima di stendere il colore. Anche dipingere con i colori a tempera è semplice e occorrono pochi materiali. Asciugano in poco tempo e questo offre il vantaggio di poter fare subito ritocchi o aggiunte, ma ha lo svantaggio di dover sfumare velocemente e con decisione i colori. Non è consigliabile usarli se si vogliono ottenere sfumature delicate. I colori vanno diluiti con acqua, ma non bisogna aggiungerne troppa altrimenti si ottiene un effetto simile a un acquerello non trasparente; mettendone troppo poca, il colore diventa difficile da stendere e seccando si screpolerà. Per ottenere colori particolari conviene mescolare le tempere sulla tavolozza e non direttamente sul foglio.
PROVA TU! Realizza una natura morta con la tecnica delle tempere: per lo sfondo dividi il foglio da disegno in strisce e dipingi ogni striscia con un tono sempre più scuro di un colore a scelta. Parti dal bianco e prosegui aggiungendo gradualmente piccolissime quantità di colore (ad esempio blu) fino a colorare tutte le strisce. Ritaglia delle immagini di bottiglie, o disegnale tu, e incollale sullo sfondo. Attenzione alla collocazione: gli oggetti posti più in basso sono davanti a quelli collocati più in alto! L’ultimo tocco è il disegno dell’ombra sul piano.
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Natura morta
Colori neutri
G. Morandi, Natura morta
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Nessun colore è veramente neutro, ma in generale si considerano neutri il nero, il bianco, il grigio e alcune sfumature di marrone. “Il bianco e il nero hanno un loro significato, una loro motivazione e quando si cerca di eliminarli, il risultato è un errore: la cosa più logica è di considerarli come dei neutri: il bianco come la più luminosa unione dei rossi, azzurri, gialli più chiari, e il nero, come la più luminosa combinazione dei più scuri rossi, azzurri e gialli.” Vincent Van Gogh
Forse già sai per esperienza che il grigio è il risultato della mescolanza del nero e del bianco. Ma il nero e il bianco sono considerati colori oppure no? Per uno scienziato che studia la fisica no, perché considera il bianco come somma di tutti i colori, mentre il nero ne è l’assenza totale. Invece per un artista sono due colori, per quanto diversi, definiti acromatici, cioè privi di colore. Il bianco è un colore con alta luminosità ma senza tinta, più precisamente contiene tutti i colori dello spettro luminoso. È l’opposto del nero che rappresenta l’assenza di colori. Artisticamente bianco, nero e grigio sono fondamentali per creare gradazioni e sfumature di colore. Quando guardiamo un oggetto il nostro cervello interpreta le variazioni di tono come differenze di illuminazione e le utilizza come indicatori di volume, perciò quando vuoi dare tridimensionalità a un oggetto devi utilizzare toni più scuri nelle parti in ombra e toni più chiari in quelle illuminate.
COLORI La creazione del grigio, apparentemente molto semplice, è stata oggetto di molte sperimentazioni. L’idea di base è quella di considerarlo come un “bianco sporco”, quindi ottenuto aggiungendo al bianco quantità variabili di nero o di altri colori. Ma si può ottenerlo anche mescolando in quantità uguali i tre colori primari. L’utilizzo di questo grigio “speciale” permette di scurire un colore simulando l’ombra naturale più efficacemente di quanto potrebbe fare il nero.
PROVA TU! 1 Colora questa natura morta con fiori a tuo piacere, senza rendere il colore troppo saturo, poi modifica i colori passandovi sopra il grigio. Utilizza i pastelli.
2 Colora questo disegno con diverse sfumature di colori neutri. Puoi utilizzare sia i pastelli che i pennarelli.
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Verifica E. Baschenis, Strumenti musicali da Trittico Agliardi
L’ARTISTA Evaristo Baschenis è stato uno dei maggiori pittori bergamaschi del 1600, nonché ideatore della natura morta di soggetto musicale. Nei suoi quadri dall’atmosfera misteriosa, egli ritraeva soprattutto strumenti musicali, quasi sempre unici attori della scena rappresentata.
L’OPERA Il Trittico Agliardi unisce il ritratto alla natura morta. È composto da tre tele in parte autobiografiche. Nella parte centrale appaiono solo strumenti musicali, realizzati con un virtuosismo fuori dal comune. Gli oggetti sono velati da un sottile strato di polvere, quasi a indicare il trascorrere del tempo.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? .......................................... • Elenca gli oggetti che vedi rappresentati: ................... ................................................................................................... • Che cosa vedi sullo sfondo? ............................................. COME? Osserva i particolari e descrivili. • Come sono disposti gli oggetti? ...................................... ................................................................................................... • Dove sono appoggiati? ....................................................... Rispondi con una X. • Gli strumenti musicali sono rappresentati: senza precisione con cura e realismo • L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale
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• I colori sono: sfumati piatti forti delicati • La composizione ti appare: equilibrata non equilibrata statica dinamica Vero o falso? • La polvere sugli strumenti è indice V F di trascuratezza. • La luce crea forti contrasti chiaroscurali. V F • Nella scena sono presenti elementi sia V F naturali che creati dall’uomo. PERCHÉ? • Secondo te, qual è lo scopo che l’artista si propone in questa opera? ................................................................. ...................................................................................................
Verifica Come Caravaggio Osserva l’immagine a sinistra: si tratta della Fiasca di Forlì, paragonata per valore artistico alla Canestra di frutta del Caravaggio, opera di un anonimo pittore di ambito caravaggesco, forse toscano. Puoi notare come lo sfondo nero faccia risaltare i colori e intensifichi le ombre. 1. Ora prendi una fotocopia ingrandita del disegno che trovi a lato e coloralo usando le tempere o i pastelli. Il consiglio: se usi le tempere la fotocopia andrebbe fatta su cartoncino che “tiene” meglio il peso delle tempere. Qualsiasi tecnica usi scegli tonalità piene e brillanti, variando spesso i colori. 2. Terminata la coloritura ritaglia la figura seguendo i contorni esterni. Attenzione: anche lavorando con delicatezza potrebbe essere difficile tagliare bene l’immagine. Un trucco consiste nel lasciare spazi bianchi negli angoli più difficili. Terminato il lavoro basterà colorarlo con il pennarello nero e il risultato sarà perfetto.
3. A questo punto incolla l’immagine ritagliata su un cartoncino nero posizionandola ben diritta al centro.
DIARIO DI BORDO Così si conclude anche il terzo e ultimo percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto il tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
4. Per concludere, scegli la direzione della luce e ombreggia correttamente il vaso e i fiori.
Per chi ama disegnare Francesca Bazzurro, Marta Sironi,Viva la natura morta!, Topipittori Per conoscere l’opera di un grande maestro Antonio Faeti, Antonia e le bottiglie di Morandi, Giannino Stoppani Edizioni Per scoprire nature morte, molto originali Cristina Cappa Legora, Giacomo Veronesi, Il mondo di Arcimboldo, Skira Kids STUDENTE
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STORIA DELL’ARTE
NELLA NOTTE DEI TEMPI
Il termine Preistoria indica un periodo di tempo vastissimo: dalla comparsa dell’uomo alla scoperta della scrittura. Ma quando inizia l’arte? Le prime tracce risalgono al Paleolitico, circa 35 000 anni fa. Da allora l’uomo ha sempre lasciato segni artistici del proprio passaggio e da questo momento in poi l’arte sarà strettamente connessa alla vita quotidiana. Bisonte di Altamira (ca. 14 000 anni fa)
L’espressione artistica principale del Paleolitico è l’arte rupestre: pitture e incisioni realizzate nelle grotte in cui gli uomini abitavano. Probabilmente disegnare era un rito magico, un buon auspicio per la caccia.
Testa femminile detta “La Dama di Brassempouy” (ca. 22 000 anni fa), Musée d’Archéologie Nationale, Saint-Germain-en-Laye
Anche i primi esempi di architettura sono collocabili nella Preistoria. Questa forma d’arte si sviluppò più lentamente per la difficoltà di trasportare i materiali. In Europa si praticò dall’Età del bronzo. Il sistema di costruzione era quello megalitico, cioè basato sull’uso di enormi blocchi di pietra. Tre sono le tipologie principali: menhir, pietra isolata conficcata nel terreno, dolmen, trilite (tre pietre) formato da due massi verticali e uno orizzontale e cromlech, circolo megalitico di dolmen e menhir.
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Accanto ai dipinti rupestri spesso comparivano piccole sculture che raffiguravano immagini femminili. Anche queste avevano un significato simbolico perché la donna rappresentava la fertilità e quindi la sua immagine veniva utilizzata per invocare una ricca selvaggina e raccolti abbondanti.
Cromlech di Stonehenge (ca. 3 200 anni fa)
I POTENTI DELLA MESOPOTAMIA
STORIA DELL’ARTE
A partire dal 3500 a.C. in Mesopotamia, fertilissima regione tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si svilupparono alcune delle piĂš antiche civiltĂ : si susseguirono i Sumeri, gli Assiri e i Babilonesi che governarono per migliaia di anni e realizzarono grandi conquiste.
Il re assiro Assurbanipal caccia su un carro (645-635 a.C.), British Museum, Londra
Per mostrare la loro potenza i re della Mesopotamia facevano decorare le pareti dei loro palazzi con scene di caccia e di battaglia, mentre gigantesche creature scolpite in pietra e dipinte a vivaci colori erano poste a difesa degli ingressi. Altro centro di potere erano i templi, dove le statue mostravano sacerdoti in preghiera. Indossavano gonne di pelle di capra e avevano gli occhi sottolineati dal kajal per proteggersi dal sole accecante. Gli edifici sacri, che fungevano anche da magazzini, erano costruzioni piramidali a gradoni che simboleggiavano il collegamento tra la terra e il cielo. Statua di Ebih-Il (ca. 2 500 a.C.), Museo del Louvre, Parigi
Leone grifone dal Palazzo di Dario a Susa (VI sec. a.C.), Museo del Louvre, Parigi
Modello della ziggurat di Ur (III millennio a.C.)
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STORIA DELL’ARTE
ALL’OMBRA DELLE PIRAMIDI
Per quasi tremila anni, lungo il corso del Nilo si è sviluppata la civiltà egizia, una delle più grandi della storia. L’espressione artistica più conosciuta è collegata soprattutto alla costruzione delle piramidi, le tombe dei re, e agli oggetti, ai dipinti e alle sculture in esse ritrovati.
Il Tempio di Luxor
Oltre alle piramidi, gli Egizi edificarono molti templi, abitazioni terrene degli dei. I templi egizi erano unici nel loro genere: prevedevano un viale d’ingresso affiancato da sfingi per arrivare alla cella del dio attraverso una serie di pilastri e cortili. Le colonne e le pareti delle sale erano decorate con affreschi e rilievi colorati che narravano le imprese militari dei faraoni. La funzione della pittura non era decorativa, ma religiosa. La realtà non veniva rappresentata realisticamente ma nel modo più elementare possibile. Le figure avevano due dimensioni ed erano gerarchiche: il faraone, più importante, era rappresentato più grande rispetto agli altri. Il busto era visto di fronte, il viso e le gambe di profilo; i colori erano piatti e senza sfumature.
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Il faraone Ramesse tra gli dei Horus e Anubi, Valle dei Re, Luxor
STORIA DELL’ARTE Le statue erano generalmente monumentali e rappresentavano uomini e donne rigidamente in posa, però vivi negli occhi e nel modellato del corpo. Lo scultore spesso veniva indicato come “colui che custodisce la vita” perché la rappresentazione artistica era soprattutto un modo per assicurarsi la vita eterna dopo la morte.
Busto di Nefertiti, Museo Egizio, Berlino
Maschera funeraria di Tutankamon, Museo Egizio, Il Cairo
Tra i capolavori dell’arte egizia ricordiamo il busto della regina Nefertiti, il cui volto ci appare armonioso ed espressivo, con la linea degli occhi sottolineata dal trucco e le labbra nitide e raffinate. Va ricordata anche la maschera funebre del faraone Tutankamon, uno dei reperti archeologici più famosi al mondo, in oro e pietre preziose, fra cui lapislazzuli (il contorno degli occhi e le sopracciglia), quarzo (gli occhi), ossidiana (le pupille) e altre gemme incastonate nel pettorale. STUDENTE
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I MUSEI
TUTTI AL MUSEO
Nell’antichità, il “Museion” era il luogo dove gli uomini si incontravano e discutevano di argomenti culturali. Questo spazio prendeva il nome dalle Muse, divinità figlie di Zeus e protettrici di tutte le arti a cui era dedicato. Oggi il museo può essere definito come il centro in cui si conserva la memoria storica e culturale di un popolo, poiché non si limita a custodire opere d’arte e a mostrarle al pubblico, ma si pone anche l’obiettivo di creare momenti di condivisione e di conoscenza aperti a tutti. L’Italia, da nord a sud, da est a ovest, è piena di musei, e ormai ognuno di essi è attrezzato per accogliere anche i bambini e fare in modo che la loro visita risulti piacevole e coinvolgente. Tuttavia è bene non dimenticare mai che le opere d’arte sono molto delicate per cui bisogna trattarle con il dovuto rispetto. TRENTINOALTO ADIGE VALLE D'AOSTA
FRIULIVENEZIA GIULIA
Trento
LOMBARDIA VENETO Milano
Aosta
MUSEO EGIZIO GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Trieste
Venezia
Torino
PIEMONTE
PALAZZO ABATELLIS
EMILIAROMAGNA Bologna
Genova
LIGURIA
Ancona
Firenze
TOSCANA Perugia
MARCHE
UMBRIA LAZIO Roma
L'Aquila
ABRUZZO MOLISE Campobasso
CAMPANIA
Napoli
Bari
Potenza
PUGLIA
BASILICATA SARDEGNA CALABRIA Cagliari
Catanzaro
Palermo
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TORINO • MUSEO EGIZIO
I MUSEI Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo interamente dedicato alla civiltà del Nilo ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairo. Ospita al suo interno un’enorme quantità di opere, più di 37 000 pezzi che documentano l’intera storia egiziana.
Tra le opere più importanti del museo ci sono le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella in diorite di Ramses II, scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak. Ramses, che indossa la corona blu, siede su un trono con al fianco le figure in scala minore della regina Nefertari e del figlio. Questa statua è conosciuta in tutto il mondo come il ritratto capolavoro di uno dei faraoni egizi più famosi e che hanno regnato più a lungo. Oltre alla corona, il sovrano indossa una lunga veste plissettata con drappeggi asimmetrici; nella mano destra stringe lo scettro simbolo della sovranità e ai piedi calza sandali infradito. Sotto i suoi piedi sono rappresentati i simboli delle tribù straniere nemiche e due prigionieri, uno asiatico e uno nubiano, a indicare l’assoluta supremazia del re sui Paesi sottomessi.
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I MUSEI
PERUGIA • GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
La Galleria Nazionale dell’Umbria è uno dei più importanti musei d’Italia, con una ricca raccolta di opere tra le quali si trovano alcuni capolavori del Medioevo e del Rinascimento realizzati da Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Piero della Francesca e altri grandi maestri. Ampio spazio è riservato agli artisti umbri e in particolare ai celebri dipinti di Perugino e Pinturicchio.
Una delle opere più significative è il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca realizzato tra il 1460 e il 1470. Il nome deriva dalla sua destinazione, il convento di Sant’Antonio a Perugia. Si tratta di un polittico diviso in nove pannelli: la parte centrale mostra la Madonna con il bambino in trono circondata da due coppie di santi dipinte su un prezioso fondo d’oro, con un motivo che imita le stoffe preziose. Le figure poggiano su un gradino marmoreo che continua anche dietro il trono della Vergine. Sono figure imponenti, disposte a coppie invece che isolate sotto il proprio arco. Straordinarie sono le aureole dipinte a specchio che infatti riflettono le teste dei personaggi. La “cimasa” (cioè la parte più alta della pala) è occupata da un’Annunciazione ambientata in una moderna scatola prospettica. A sinistra si trova l’Angelo e a destra la Vergine sotto un loggiato; tra i due si apre un’altra fila di archi che fuggono in prospettiva centrale, creando uno sfondamento prospettico che calamita l’attenzione dello spettatore.
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PALERMO • PALAZZO ABATELLIS
I MUSEI Costruito alla fine del XV secolo in stile gotico-catalano il Palazzo Abatellis era un’importante residenza privata. Oggi al suo interno ospita la Galleria regionale della Sicilia, uno dei musei più interessanti e ben organizzati della regione: ci sono sculture, tele, manufatti in legno, maioliche e tanto altro.
La sala del Trionfo della Morte è una delle più importanti e prende il nome dall’opera omonima che occupa un’intera parete. È datata intorno al 1446 circa; purtroppo non si conosce il nome dell’autore ma si pensa che sia stata realizzata da un artista straniero, probabilmente spagnolo o francese. In un folto giardino incantato, bordato da una siepe, piomba la Morte su uno spettrale cavallo scheletrito e inizia a lanciare frecce su nobili e dame che, non rendendosi conto di quello che sta succedendo, continuano a intrattenersi intorno alla fontana della giovinezza. Il cavallo, di straordinaria vitalità, occupa il centro della scena. In basso si trovano i cadaveri delle persone già uccise: imperatori, papi, vescovi, frati, poeti... ciascuno in una posizione diversa e con un’espressione particolare sul volto. A sinistra si trova il gruppo della povera gente, che invoca la morte di interrompere le proprie sofferenze, ma viene crudelmente ignorata.
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FARE MUSICA
Musica e'...
L’orecchio che ascolta… I SUONI DELL’AMBIENTE
Il corpo che vibra… I SUONI DEL CORPO, IL CANTO
PIOVE
Goccia a goccia a goccia a goccia a gocce gocciola la pioggia. Piove pioviggina piove pioviggina sulla finestra punti e lentiggini. Schizzi spruzzi e gatti zuppi un suono un tonfo un tuono. Ombrello ombrello ombrello e acqua a catinelle. E. Merriam, Tante rime per bambini, Mondadori
1 Leggi la poesia e immagina i suoni della pioggia, poi prova a imitarli con le mani seguendo i suggerimenti.
La mano che costruisce… I SUONI DELLE COSE
1. Cade qualche goccia di pioggia. Picchietta con un dito il palmo dell’altra mano. 2. Piove! Picchietta il palmo usando due dita.
1
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3. La pioggia si infittisce, usa tre dita. 4. Piove sempre più forte. Usa quattro dita.
Le mani che suonano… GLI STRUMENTI MUSICALI
5. Diluvia addirittura! Usa cinque dita. 6. Ma adesso spiove. Quattro dita. 7. Continua a suonare con le mani facendo l’inverso di quanto hai fatto finora, sino a quando…
EVVIVA! TORNA IL SOLE!
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FARE MUSICA
Suonare gli oggetti Ogni oggetto che ti circonda può produrre dei suoni. Procurati oggetti di materiali diversi: carta, stoffa, plastica, legno, scatola con minuteria al suo interno, metallo, elastico. Poi esercita sui vari oggetti diverse azioni sonore come indicato nella tabella. 1 Gli oggetti suonano o no? Registra in tabella. Legenda
AZIONI SONORE
carta
suona suona piano
stoffa
non suona suona mezzoforte
plastica
suona forte
MATERIALE scatola con legno piccoli oggetti metallo elastico dentro
strappare battere tagliare scuotere strisciare pizzicare soffiare Hai ascoltato la diversità del suono prodotto da oggetti di materiali diversi, cioè il timbro che varia con la forma dell’oggetto (pieno, cavo, con fori…). SUONI IN GIOCO Uno di voi produce un suono con un oggetto, tutti gli altri ascoltano a occhi chiusi con attenzione. Quando il suono è finito aprono gli occhi e cercano di indovinare l’oggetto indicandolo tra quelli presenti nella classe.
ASCOLTO • Indica con una X che cosa senti suonare. metallo battuto
scatola agitata
carta strappata
plastica fatta cadere
legno battuto
plastica battuta
stoffa strappata
metallo agitato
elastico pizzicato
carta strisciata
STUDENTE
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FARE MUSICA
Le qualità del suono IL TIMBRO
FONTE • COLORE
Il timbro dipende dalla forma delle vibrazioni. Ogni voce, ogni strumento musicale ha il suo timbro caratteristico che ce li fa riconoscere. Il timbro può essere definito con tanti aggettivi: secco, scuro, chiaro, squillante, caldo, morbido, nasale… In base al timbro una voce può essere: profonda, squillante, dolce, nasale, aspra, stridula… ASCOLTO Impara, insieme ai tuoi compagni, questa filastrocca inglese. Poi, disposti in cerchio, con uno di voi bendato al centro, cantatela. Al termine, chi è al centro si avvicinerà al cerchio e, toccando un bambino, gli chiederà: “Ti piace la cioccolata?” Questi risponderà solo “sì” o “no”. Compito del bendato è di identificare, dalla voce, il compagno. “Oh, do you know the muffin man, (per 2 volte) the muffin man, the muffin man.”
Ognuno di voi, come fonte sonora, dà alla stessa parola “colori” diversi. Pronunciate, uno dopo l’altro, la parola “BAMBOLA” e ascoltate in quanti modi diversi la dite. Scegliete quattro compagni con voci molto differenti e abbinate a ogni voce un colore che ne rispecchi il timbro. Riportate i nomi con i rispettivi colori e timbri nei riquadri sottostanti, come nell’esempio. MATTIA SUONO SCURO
LA DURATA
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...........................................................
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LUNGO • CORTO
In base alla loro durata i suoni possono essere lunghi o brevi. 1 Scrivi accanto a ogni immagine se si tratta di suono lungo (L) o breve (B). SUONI IN GIOCO Esercitati a leggere le durate dei suoni. Leggi la lettera indicata e fai scorrere il dito sulla striscia: la voce segue la parte colorata, negli spazi bianchi resta in silenzio.
A R Continua preparando linee per i compagni. Puoi usare altre lettere dell’alfabeto o sillabe.
E
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STUDENTE
FARE MUSICA L’INTENSITÀ
PIANO • FORTE
L’intensità di un suono dipende dall’ampiezza delle vibrazioni. Più sono ampie più il suono è forte, viceversa, il suono è debole se sono meno ampie. L’intensità del suono si misura in decibel (dB). Per indicare le diverse intensità, in musica, si usano i seguenti simboli: PP: pianissimo f: forte MP: mezzopiano P: piano ff: fortissimo MF: mezzoforte 2 Prova a pronunciare la vocale “A” in crescendo di intensità, come se stessi alzando il volume. Poi prova in decrescendo.
a...a...a...
a...a...a...
ff: crescendo ff: decrescendo
a...a...a...a...a...a...
SUONI IN GIOCO Come un direttore d’orchestra, un bambino per volta darà indicazioni alla classe sul volume da usare. Per farlo userà il braccio, come nella figura. Gli altri dovranno seguire le indicazioni mentre recitano la filastrocca: “C’era una volta un re / seduto sul sofà / che disse alla sua serva / raccontami una storiella / e la storia incominciò / c’era una volta un re…”
FORTISSIMO
MEDIO
PIANISSIMO
L’ALTEZZA ACUTO • GRAVE Il suono è prodotto da una serie di vibrazioni che si propagano nell’aria e raggiungono così il nostro orecchio. Se le vibrazioni sono molto frequenti, il suono è acuto, alto. Se invece sono poco frequenti, il suono è grave, basso. La qualità che permette di distinguere i suoni acuti da quelli gravi è l’altezza. ASCOLTO • Ascolta Due ebrei polacchi di M. Mussorgskij. I due personaggi “parlano” con due voci diverse: una acuta e un’altra grave. Individuale. • Come immagini i due personaggi? ..................................................................................................................................................................................... L’insegnante, come un direttore d’orchestra, vi indicherà di scivolare da un suono grave a uno acuto e viceversa: eseguirai un glissato (parente stretto della sirena della fabbrica). Tappati il naso: l’effetto sarà migliore.
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FARE MUSICA
Il ritmo Il ritmo è il modo regolare con cui si succedono e si ripetono i suoni. Ascolta il battito cardiaco: il suo ritmo è dato da un suono forte seguito da uno debole e così via. Nella musica il ritmo è fondamentale. Un ritmo può essere: • lento, se ci sono tanti silenzi; • veloce, quando ci sono tanti suoni; • regolare, se i suoni si ripetono in modo costante; • irregolare, se i suoni non si ripetono allo stesso modo. 1 Batti le mani seguendo il ritmo dato dalla successione e indica con una X di che tipo di ritmo si tratta.
Lento
Veloce
Regolare
Irregolare
• Fai lo stesso esercizio con questo ritmo.
Lento
Veloce
Regolare
Irregolare
2 Ora inventa tu un ritmo e prova a riprodurlo con il battito delle mani.
SUONI IN GIOCO Con i tuoi compagni forma prima un trio, poi un quartetto e suona con il corpo i seguenti spartiti: È una pausa. È una nota. Fate un suono con la parte del corpo indicata. Battere mani Schioccare dita Battere mani sul petto Battere mani Schioccare lingua Battere mano su cosce Battere piede
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FARE MUSICA 3 Hai suonato con il corpo in 4 tempi. Ora prendi due bacchettine di legno (ad esempio due pastelli) e suona, battendo l’una contro l’altra, le seguenti strutture temporali. Legenda
colpo
IN 2 TEMPI
pausa
ripeti a piacere
IN 3 TEMPI
IN 4 TEMPI
Esercitati ancora. Ricorda: il primo colpo è sempre più forte degli altri (anche se è una pausa!) perché è l’accento che marca l’inizio di ogni struttura temporale. 4 Cerca, per ciascuno dei ritmi proposti, delle parole con la stessa struttura ritmica. Osserva i seguenti esempi.
an - na
so - fà
a - ga - ta
su -san-na
ge - ro - ni - mo
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.................................................................
.................................................................
.................................................................
.................................................................
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ASCOLTO • Ascolta gli spezzoni dei brani proposti, batti il tempo e indica se si tratta di un brano in due, in tre o in quattro tempi. Controlla il primo tempo forte. • Inno di Mameli .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. • Tarantella di Rossini .................................................................................................................................................................................................................................................................................... • Valzer di Chopin
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
SUONI IN GIOCO Scegli una struttura temporale dell’esercizio 3. Un tuo compagno ne sceglierà un’altra dallo stesso gruppo. Battete i due ritmi: contemporaneamente o alternatamente; forte o piano; con le mani, con i piedi, con oggetti o strumenti. Quando sarete esperti, potrete abbinare un ritmo del primo gruppo con uno del terzo (due contro quattro tempi). Se diventerete veri “mostri” del ritmo, potrete combinare il primo o il terzo gruppo con il secondo (due o quattro contro tre).
STUDENTE
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FARE MUSICA
Preparati a cantare Cantare è un’azione che fai da sempre, almeno da quando hai imparato a parlare, ma cantare bene è un’arte. Ecco alcuni consigli per esercitarti a cantare bene. Esercizio 1: La posizione del corpo Se stai ben dritto il diaframma è libero e ti permette di tirar fuori la voce. Prova a cantare nelle tre posizioni indicate per verificarlo.
Esercizio 2: L’apertura della bocca
Esercizio 3: A bocca chiusa
Prova a pronunciare le 5 vocali con la giusta apertura della bocca.
Prova ora a chiudere bene la bocca e le labbra. Esercitati a sentire il suono cavernoso se dici MMHH!
1 Dividetevi in quattro gruppi, ognuno dei quali ripeterà le seguenti parole: 1° gruppo 2° gruppo
zinco e piombo ferro
3° gruppo 4° gruppo
arance e limoni mi devi tre soldi
Un direttore indica l’ingresso dei gruppi che “rapperanno” alternativamente o sovrapponendosi. Quando si assommeranno le voci dei quattro gruppi, si avrà un bell’effetto: il suono di campane a festa. 2 Scegli una canzone ed eseguila in classe. Puoi usare una base musicale registrata o un ostinato ritmico, oppure un gruppo di “vocalist” che ti accompagnino nei ritornelli. Alcuni compagni potranno fungere da giuria e compilare la TOP-LIST di classe.
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Laboratorio
FARE MUSICA
Oggetti di recupero possono essere usati per costruire strumenti musicali. Ecco alcuni esempi.
LA SCATOLA SONORA Con elastici e una scatola vuota senza coperchio Pizzica delicatamente gli elastici, otterrai dolci vibrazioni.
L’ONDOFONO Con cartone della carta da cucina, cartoncino, sassolini, conchiglie, semini Capovolgi lentamente, prima da una parte e poi dall’altra, il tubo o la bottiglia: i sassi, le conchiglie e i semini che si toccheranno tra loro ti ricorderanno la risacca del mare.
LA TROMBETTA
IL CARILLON
Con pettine e carta velina Appoggia un foglio di carta velina su un pettine e prova a “suonarla”, soffiando come nell’esempio.
Con nastrini e vecchie chiavi Raccogli delle chiavi che non si usano più e legale con dei nastrini a un filo orizzontale. Colpisci le singole chiavi, una dopo l’altra o alternativamente, con un oggetto di metallo (ad esempio un cucchiaio).
MUSICA MAESTRO! Con gli strumenti costruiti suonate per riprodurre ritmi della natura (vento, mare, pioggia…) e ritmi inventati da voi. Potete organizzare anche un’orchestrina in cui ogni gruppo suona strumenti diversi.
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FARE MUSICA
GIOCO-VERIFICA
Che musica! In classe, a turno, tirate i dadi e seguite le indicazioni corrispondenti al numero che è uscito. Vi divertirete un mondo!
1. Produci un suono con un oggetto presente nella stanza.
2. Imita la sirena.
3. Di’ “uffa” con suoni lunghi, poi corti.
5. Di’ almeno tre onomatopee. 4. Con un foglio di carta riproduci almeno tre suoni diversi.
6. Emetti tre suoni acuti e uno grave.
7. Canta il ritornello di una canzone che ti piace.
8. Inventa una melodia per questa frase: “Voglio salire sempre più su!”. 9. Rappa: “La nebbia agli irti colli piovigginando sale”. 11. Batti un ritmo con le mani.
12. R Recita ecita come Permettete che mi presenti” presenti (a pag. 24 del libro di lettura).
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10. Canta “Oh che bel castello”.
Arte Animali
classe
....................................................................................................................................
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Figure
a cura di
Novella Laghi
.........................................................................................................................................
70
GRAMMATICA ARTISTICA
GRAMMATICA ARTISTICA Spazio e prospettiva
5
a
........................................................................................
52
Composizione e ritmo
................................................................................
72
TECNICA
TECNICA
Mosaico e collage .................................................................................................. 54
Modellare l’argilla ................................................................................................... 74
COLORI
COLORI
Colori caldi e freddi Predominanza e contrasto ................................................................ 56 Verifica .................................................................................................................................... 58
La simbologia dei colori .......................................................................... 76 Verifica .................................................................................................................................... 78
STORIA DELL’ARTE Ritratti
..................................................................................................................................
60
GRAMMATICA ARTISTICA Soggetto e contenuto
................................................................................
62
TECNICA Stencil e stampa ........................................................................................................ 64
COLORI Colori analoghi e complementari ..................................... 66 Verifica .................................................................................................................................... 68
Musica
FARE MUSICA
Il potere della musica
.................................................. 88
I generi musicali .................................................................................................... 89 Gli strumenti musicali ................................................................................. 90 L’orchestra ........................................................................................................................ 92
Cantami o diva… .....................................................................................................80 Lo splendore degli Etruschi ...............................................................82 Roma caput mundi ..............................................................................................83
I MUSEI Tutti al museo ...................................................................................................................84 Bergamo • Accademia Carrara .....................................................85 Modena • Galleria Estense .....................................................................86 Pompei • Parco Archeologico ........................................................87
classe
5
a
a cura di
Carla Ceriachi Ombretta Marasca
Scrivere la musica .............................................................................................. 93 Rappiamo ......................................................................................................................... 94 Laboratorio ..................................................................................................... 95 Gioco-verifica Il diploma musicale ........................ 96
Animali Dopo le donne, gli uomini e gli angeli, gli animali sono stati i soggetti preferiti di molti artisti che li hanno resi protagonisti di opere divenute famose proprio grazie alla loro presenza. Qual è il motivo di tanto interesse? A volte lo si faceva per seguire la moda o la cultura del tempo, oppure come significato simbolico, ma anche semplicemente come gesto d’amore nei confronti di un fedele amico. Le rappresentazioni di animali hanno espresso in ogni epoca il desiderio dell’uomo di raffigurare ciò che lo circonda. Fonte di sostentamento, oggetti di amore o compagni di divertimenti, gli animali hanno fatto parte fin dalla Preistoria della vita dell’uomo, diventando spesso oggetto di rappresentazioni allegoriche dai significati simbolici.
Come d’abitudine, ti presentiamo il disegno di un bambino più o meno della tua età. Ti sembra buono il disegno? È abbastanza realistico? Il colore è corretto? I particolari sono giusti? L’immagine è proporzionata rispetto allo sfondo?
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L’arte del Rinascimento ha un simbolismo ben preciso legato agli animali e ai valori tipici della società del tempo: prestigio, rispettabilità, potere. Frequenti in questo periodo sono, ad esempio, i monumenti equestri o i ritratti nobiliari dove, accanto all’uomo/donna riprodotti, compare un elemento simbolico. Il cane è uno di quelli maggiormente rappresentati e richiama il valore della fedeltà. Ma non solo cani, le opere pittoriche di questo periodo sono ricche di animali di ogni tipo, grazie anche ai disegni di Leonardo da Vinci che aprono la strada a quella che sarà l’illustrazione zoologica moderna. Oltre a dipinti straordinari come La Dama con l’ermellino, sono dedicati agli animali molti disegni, frutto di lunghi studi e di attenta osservazione per riprodurli in maniera perfetta.
Leonardo da Vinci, Dama con l’ermellino
Leonardo da Vinci, Studi di cavallo
Ora prova tu a rappresentare un animale a tua scelta; non farti prendere dall’ansia di perfezionismo, ma mettici tutta la tua creatività e passione. Tieni presente che gli animali possono essere rappresentati in modi diversi: • magico-religioso, quando gli si attribuisce, appunto, un significato magico o religioso, come nell’arte preistorica o in quella egizia; • naturalistico, quando l’artista cerca di rappresentarli in modo simile al vero; • fantastico-simbolico, se si attribuiscono loro sentimenti ed emozioni umane, oppure si considerano come immagini concrete di sentimenti; • reinterpretato, quando, come nell’arte contemporanea, l’artista rappresenta il soggetto in modo libero, esprimendo la sua personale visione. Decidi come vuoi disegnare l’animale e quale significato dargli. Puoi inserirlo in un paesaggio, in un’abitazione oppure lasciare lo sfondo neutro. STUDENTE
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Animali
Spazio e prospettiva La prospettiva è una tecnica che permette di rappresentare la profondità di uno spazio tridimensionale nelle due dimensioni, cioè su un foglio da disegno. La visione della profondità è un fenomeno ottico che ci fa apparire gli oggetti più piccoli man mano che si allontanano dal nostro occhio e vanno verso l’orizzonte. Ad esempio, se disegniamo i solchi di un campo arato, non sono più delle linee parallele, ma tendono ad accorciare sempre più le distanze tra loro e sembrano allungarsi verso l’infinito, fino a un punto immaginario all’orizzonte.
Pisanello, San Giorgio e la principessa
Per creare un disegno che dia il senso della profondità occorre tracciare linee e punti geometrici che permettano alla nostra mente di vedere il disegno in maniera tridimensionale.
Esistono vari metodi di rappresentazione prospettica. Uno dei più semplici è quello definito prospettiva lineare: • all’altezza dell’osservatore c’è una linea di orizzonte; • su questa linea esiste un punto di fuga che indica la posizione dell’osservatore rispetto alla linea; • tutte le linee che in natura sono parallele tra loro, nella visione tendono a convergere nel punto di fuga. La percezione di uno spazio varia a seconda dell’altezza e della posizione dell’osservatore. Se il punto di vista è basso e quindi la linea di orizzonte scende nel foglio, si vedrà una porzione maggiore di cielo rispetto al terreno, mentre osservando dall’alto la porzione di terreno sarà maggiore rispetto al cielo. Nella riproduzione di un’immagine, la scelta del punto di vista è importante perché permette di dare risalto ad alcuni elementi rispetto ad altri.
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STUDENTE
Linea di orizzonte
Punto di fuga
GRAMMATICA ARTISTICA Come Giorgio De Chirico
G. De Chirico, Le muse inquietanti
Per sperimentare le tecniche della prospettiva lineare proponiamo di creare una stanza immaginaria, collocata in uno spazio cosmico e riempita con oggetti senza alcun legame logico tra loro. Il mondo del sogno sembra entrare in questa stanza, generando un senso di assurdo e di mistero, proprio come nella pittura metafisica.
Giorgio De Chirico è stato uno dei più grandi artisti italiani. Con la sua “pittura metafisica” ha posto le basi del Surrealismo e di un’arte che diventa rappresentazione intima dell’artista esprimendo ciò che vede con gli occhi della mente, un mondo pieno di mistero, solitudine e muse inquietanti che ci osservano pur senza avere gli occhi.
PROVA TU! Per realizzare questo lavoro, prima disegna una stanza in prospettiva centrale, secondo le regole geometriche della costruzione prospettica, poi realizza un paesaggio spaziale con matite colorate su un foglio nero per creare l’ambientazione fantastica. Infine ritaglia l’immagine della stanza, incollala sul disegno e completa incollando oggetti e figure ritagliate da riviste e assemblate in modo insolito.
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Animali
Mosaico e collage
Colombe, mosaico Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna, V sec. d.C.
Il mosaico è una tecnica antichissima, utilizzata prima in Mesopotamia, poi da Greci e Romani per decorare muri e pavimenti delle loro splendide abitazioni; il massimo splendore fu raggiunto in epoca bizantina quando non solo le case, ma anche le chiese furono decorate quasi esclusivamente con questa tecnica. La composizione pittorica si ottiene mediante l’utilizzo di frammenti di materiali di natura e colore diversi (marmo, vetro, conchiglie, oro, pietre preziose…) accostati l’uno all’altro fino a formare un disegno. Prima della disposizione delle tessere, sulla superficie vengono stesi vari strati di calce, sabbia, polvere di marmo e acqua che occupano dai 3 ai 7 cm. Sull’ultimo strato viene disegnata a colori la composizione e infine si applicano manualmente le tessere. L’effetto sulle figure è straordinario perché esprime un senso di spiritualità e di regalità, mentre l’irregolarità delle tessere crea, con la rifrazione della luce, suggestivi giochi luminosi. Con un po’ di attenzione e molta precisione, si possono realizzare facili mosaici con materiali poveri (semi, palline di carta crespa, chicchi di mais…) per momenti di festa a scuola.
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TECNICA Solitamente si ritiene che realizzare un mosaico richieda molta esperienza, ma c’è un modo per renderlo più semplice: combinarlo con un’altra tecnica utilizzata per opere sia artigianali che artistiche, prodotte con la sovrapposizione di carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale. Si tratta del collage. Fu il movimento cubista e in particolare furono Braque e Picasso a utilizzare per primi il collage nell’arte, incollando ritagli di giornale o carta sulla tela precedentemente dipinta. Queste opere d’arte presero il nome di papier collé, cioè “carta incollata”. Questo aggiungeva matericità alla tela, creando sovrapposizioni e spessori e soprattutto, rompendo la prospettiva, faceva coesistere nella stessa tela più punti di vista dello stesso oggetto. Oggi il collage è una delle tecniche artistiche più usate e probabilmente l’avrai sperimentata nella scuola dell’infanzia. I materiali sono facili da trovare, inoltre è molto educativo confrontarsi con il limite dello spazio da riempire, si sviluppano la fantasia e la creatività creando contrasti nuovi e rielaborando le immagini proposte.
PROVA TU! L’idea è quella di rappresentare degli animali con la tecnica del mosaico ispirandosi alle opere di Antoni Gaudì, e in particolare al Parco Guell. Il lavoro consiste nel decorare le sagome di alcuni animali fornite dall’insegnante simulando la tecnica del mosaico ma con i pennarelli. Per rendere l’idea di un mosaico devi quindi rispettare la distanza tra le tessere. Puoi anche non limitarti al riempimento con tessere tutte uguali, ma partire da una decorazione (un fiore, una stella…) e riempire la superficie seguendo andamenti decorativi morbidi e ondulati.
A. Gaudì, particolare Parco Guell
Antoni Gaudì è stato un importante architetto spagnolo. Progettava edifici moderni per forme e materiali, aggiungendo il tocco della sua ispirazione personale, basata principalmente sugli elementi naturali. Giunse a esiti anticipatori dell’Espressionismo e del Surrealismo. È stato definito il “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”. Sette delle sue opere, situate a Barcellona, sono state inserite tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
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Animali
Colori caldi e freddi
F. Marc, Grandi cavalli blu
I colori hanno una loro “temperatura” e vengono suddivisi in caldi o freddi a seconda delle sensazioni che ci trasmettono: sono caldi i colori vicini all’arancio e al rosso perché ricordano il fuoco e il sole; sono freddi quelli vicini al blu che trasmettono l’immagine dell’acqua. Nel cerchio cromatico di Itten i colori caldi e freddi sono collocati nelle due metà opposte. La temperatura di un colore però non è rigida: i verdi, ad esempio, possono essere sia caldi che freddi in base alla quantità di giallo o di blu che contengono: se predomina il giallo sono considerati caldi, se predomina il blu sono considerati freddi. Lo stesso accade per i viola. Arancioni e marroni invece sono sempre caldi perché composti da soli colori caldi. Quindi un colore può essere scaldato o raffreddato mescolandolo a un colore caldo o freddo, o al bianco (effetto più freddo) e al nero (effetto più caldo). L’effetto di un colore è determinato da molti fattori: la luce che riflette, la prospettiva di chi lo guarda, ma soprattutto la predominanza, cioè i colori che lo circondano. Infatti i colori si influenzano a vicenda quando sono vicini e hanno un diverso “peso” a seconda del contesto in cui sono disposti.
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COLORI In ogni composizione il colore predominante è quello che fin dal primo sguardo ci appare più esteso e importante. I colori caldi hanno la prerogativa di “avanzare” dando l’impressione di venire incontro all’osservatore, mentre quelli freddi sembrano allontanarsi. Si chiama contrasto l’effetto che si ottiene accostando colori che sono in posizione molto distante tra loro (ad esempio, giallo-viola o rosso-verde) e quindi appaiono molto diversi.
PROVA TU! 1 Colora quest’immagine sole-luna con colori caldi e freddi.
2 Osserva il dipinto di pag. 96 e colora questi caprioli in modo contrastante.
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Verifica C. Fabritius, Il cardellino
L’ARTISTA Carel Fabritius è stato un pittore olandese del 1600, tra i più dotati allievi di Rembrandt. I suoi ritratti si caratterizzano per gli sfondi dai colori luminosi e materici. Si interessò soprattutto agli aspetti tecnici della pittura, usando armonie di colori freddi per creare le forme dei suoi personaggi in uno stile luminoso e vitale.
L’OPERA Sullo sfondo di una parete intonacata di un bianco luminoso, un cardellino è legato con una catenella a un trespolo formato da due semicerchi di legno e da una cassetta grigioazzurra. Non si tratta di uno dei temi di moda all’epoca, come le scene di interni o le nature morte, ma per la prima volta una specie di ritratto di un uccellino, a cui solo una catenella impedisce di volare.
Osserva con attenzione il dipinto e rispondi alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? .......................................... • Elenca gli elementi che vedi rappresentati: ............... ................................................................................................... • Che cosa vedi sullo sfondo? ............................................. COME? Osserva i particolari e descrivili. • Quali sono i colori predominanti? ................................. ................................................................................................... • I soggetti della scena sono posti in prospettiva. Quale particolare te lo fa capire? .................................. • Da che parte proviene la luce? ....................................... • Il pittore considera il cardellino solo un animale o lo umanizza in qualche modo? .................................... Rispondi con una X. • L’andamento del quadro è: orizzontale verticale diagonale
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STUDENTE
• L’opera è stata: disegnata accuratamente prima di dipingerla realizzata direttamente con i colori Vero o falso? • La rappresentazione dell’animale V F è dettagliata e minuziosa. • Gli effetti chiaroscurali sono appena V F accennati. • In quale tipo di casa tu immagini possa trovarsi un uccellino come questo? .............................................. ................................................................................................... La composizione ti appare: equilibrata non equilibrata statica dinamica PERCHÉ? • Secondo te, che cosa simboleggia il cardellino? ..... ...................................................................................................
Verifica Stampa con styrofoam Questo banco di pesciolini rossi, immersi in un lago blu, è stato realizzato a stampa creando delle matrici in styrofoam, il polistirolo per alimenti. Quale miglior modo per riciclare i vassoi in plastica che servono da imballaggio nei supermercati?
1. Raccogli a casa i vassoi in plastica utilizzati per contenere frutta o verdura. 2. Con una matita appuntita disegna pesciolini di varie forme (o altri animali a tua scelta) incidendo la superficie del polistirolo.
3. Ritaglia i pesci per ottenere le matrici. Applica della pittura acrilica sulla matrice con un pennello piatto e appoggiala su un foglio da disegno bianco. Infine ritaglia le sagome.
4. Prepara lo sfondo usando tempere di vari colori (blu, azzurro, verde e bianco), applicale con un pennello piatto e mescola i colori per dare l’effetto dell’acqua (o del deserto o del prato).
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine del primo percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
5. Incolla le stampe sullo sfondo a tempera e disponile come un banco di pesci. Il consiglio: sovrapponi alcuni animali per dare il senso della profondità. Per chi ama disegnare Carll Cneut, Uccelli da disegnare e da colorare, Topipittori Per chi ama gli animali Guido Sgardoli, Giorgio Celli, Pino Guzzonato, Gek Tessaro, Animali, Artebambini Edizioni Per scoprire l’opera di un maestro Pinin Carpi, La zingara della giungla: una storia di belve e di magie nelle foreste vergini dipinte da Henri Rousseau, Il Battello a Vapore, Piemme
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Ritratti
Il ritratto è la raffigurazione dipinta, scolpita o fotografica delle sembianze di una persona. Il ritratto che un artista fa di sé stesso si chiama autoritratto. “Ritratto” deriva da “ritrarre” che significa “tirare indietro qualcuno o qualcosa dal luogo in cui si trova” e infatti un ritratto “tira indietro” dal passato le persone, facendole rivivere nel presente. La motivazione che spinge l’uomo a fare un ritratto, perciò, è quella di ricordare qualcuno per sempre. Nell’arte il ritratto non è mai una semplice riproduzione meccanica, come è invece una fotografia, nel processo creativo l’artista interpreta il modello secondo il proprio gusto e le caratteristiche dello stile artistico del suo tempo.
Ecco il ritratto di una compagna eseguito da un bambino di classe quinta. Come ti sembra? Riesci a immaginare il vero volto della protagonista? Pensi che possa essere somigliante? Il disegno è abbastanza preciso? È realistico? Il colore è naturale? Le varie parti del viso sono proporzionate tra loro?
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Nel 1400 i soggetti venivano ripresi di preferenza a mezzo busto e di tre quarti; lo sfondo era spesso scuro e uniforme per dare risalto alla figura in primo piano. La rappresentazione doveva essere realistica e raffigurare anche i difetti fisici. A volte il soggetto era di profilo, inserito in uno sfondo naturalistico e impostato prospetticamente, ma anche in questo caso il senso di lontananza contribuiva a valorizzare le figure in primo piano. L. Lotto, Ritratto di un uomo
Osserva questo ritratto di Lorenzo Lotto e nota l’atteggiamento “schifiltoso” del protagonista con la bocca atteggiata in un moto di ribrezzo! L’opera mostra una straordinaria accuratezza nei dettagli, e al tempo stesso, anche per la predominanza di colori freddi, permette di intuire l’antipatia che il pittore provava verso il suo committente. La rappresentazione doveva essere acuta e realistica perché in questo modo l’artista sarebbe riuscito a penetrare nell’animo del personaggio, che veniva analizzato non solo nel suo aspetto fisico, ma anche nelle sue caratteristiche psicologiche e morali. A volte il soggetto era di profilo, inserito in uno sfondo più naturalistico e impostato prospetticamente, ma anche in questo caso il senso di lontananza contribuiva a valorizzare le figure in primo piano. Per essere veramente obiettivo, il pittore doveva rappresentare tutto con accuratezza, compresi i difetti fisici.
Ora prova a fare tu il ritratto di un compagno o di un amico, seguendo il tuo istinto e l’impulso del momento. Ti potrebbe essere utile però sapere che un ritratto si dice: • tipologico, quando non si riferisce all’aspetto di una persona precisa ma rappresenta un tipo umano generico; • idealizzato, quando l’artista abbellisce il soggetto, avvicinandolo a un ideale perfetto di bellezza; • realistico, se riproduce una persona nel modo più somigliante possibile; • fisiognomico, se invece cerca di rappresentarne il carattere o lo stato d’animo. Importante è anche stabilire la funzione del ritratto perché potrebbe trattarsi di un’opera intima e personale ma anche celebrativa per onorare uomini di potere o importanti. Nel primo caso l’abbigliamento e i gioielli avranno meno importanza, nel secondo saranno fondamentali per sottolineare il ruolo che il protagonista ricopre. STUDENTE
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Ritratti
Soggetto e contenuto A. Bronzino, Eleonora da Toledo
Un’opera d’arte può essere analizzata in tre aspetti fondamentali: il soggetto, la forma e il contenuto. In sintesi, il soggetto è il tema che l’opera affronta, la forma ne è la parte visibile o tattile e il contenuto è ciò che essa ci comunica. Il soggetto è il pretesto dal quale nasce l’opera d’arte. Se in un palazzo di proprietà del duca Tal de’ Tali si vuole onorare il proprietario, il soggetto sarà un suo ritratto o un episodio della sua vita. In pratica il soggetto è ciò che si vuole rappresentare. In genere il modo più semplice di individuarlo è attraverso il “genere pittorico”. Esistono molti generi pittorici, ma quelli considerati più significativi sono: la scena (storica, mitologica, sacra, allegorica o di genere), la natura morta, il ritratto o autoritratto e il paesaggio (interno, veduta o marina). Naturalmente ognuno di questi soggetti assume significati diversi nel tempo e alcuni sono specifici solo di epoche particolari.
Il contenuto è quello che ci viene comunicato. Ritornando all’esempio del duca Tal de’ Tali, il suo ritratto potrebbe comunicarci un senso di orgoglio, di severità, di bonarietà e così via. L’opera ci comunica anche come vivevano l’artista, il committente e in generale la società del tempo: si tratta dei contenuti indiretti, cioè quelli che deduciamo dall’opera e che l’artista ci ha involontariamente comunicato circa la cultura del suo tempo.
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STUDENTE
S. Botticelli, Nascita di Venere
GRAMMATICA ARTISTICA Come Hans Holbein
H. Holbein, Enrico VIII
Per sperimentare varie tecniche e misurarti con un ritratto celebrativo, prendi ispirazione dal ritratto del re d’Inghilterra, Enrico VIII, rappresentato nella sua poderosa prestanza fisica dal pittore Hans Holbein. Lo sguardo è volto verso lo spettatore e il disegno attorno agli occhi rende la sua espressione autoritaria e severa. La minuzia dei particolari ritrae quasi perfettamente il re, con la bocca minuscola e le guance gonfie, appena sporcate dalla barba. La maestria del pittore si dimostra anche nei dettagli dell’abito, nella perfezione dei gioielli, negli sbuffi della stoffa e nel piumaggio del cappello, che sembra quasi un materiale aggiunto sulla tela. Hans Holbein è stato uno dei pittori più importanti dell’arte tedesca del 1500. Fu un ritrattista di livello internazionale, la sua fama gli permise di lasciare il suo Paese e di diventare il pittore di corte del re d’Inghilterra Enrico VIII, che posò per uno dei suoi quadri più famosi. Il dipinto, realizzato fra il 1534 e il 1536, è considerato un capolavoro della ritrattistica di tutti i tempi.
PROVA TU! La prima fase è quella di disegnare a matita il volto del re su un foglio da disegno. Poi procedi a colorarlo e a completarlo con tecniche diverse: pastelli per il viso, pittura acrilica per lo sfondo e volendo anche per la pelliccia, collage per l’abito. Realizza la cornice con cartone ondulato, ritagliato e dipinto con tempere dorate.
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Ritratti
Stencil e stampa La stampa in ambito artistico è una tecnica con la quale vengono create opere d’arte utilizzando il processo di stampa su carta o altri materiali. In questo modo si possono produrre opere in serie, anche se generalmente con caratteri originali. Le stampe artistiche vengono prodotte attraverso una prima superficie originale chiamata matrice, che può essere realizzata con placche di metallo o pietra, blocchi di legno e anche tessuti. La matrice viene impregnata di un particolare inchiostro colorato e stampata sulla base (tela, legno o metallo). Le opere stampate dalla stessa matrice creano un’edizione numericamente ridotta (edizione limitata), di solito firmata e numerata dall’autore per attestarne l’autenticità. A. Warhol, Marilyn Monroe
Le stampe artistiche possono essere suddivise in due tipologie principali in base alla tecnica con cui è realizzata la matrice: • incisioni in rilievo, quando l’autore asporta dalla matrice le parti che non devono ricevere l’inchiostro lasciando quindi in rilievo le parti disegnate; • incisioni in cavo, dove la matrice viene scavata tracciando solchi, più o meno profondi, in corrispondenza del disegno che si intende stampare.
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STUDENTE
TECNICA Anche lo stencil è una tecnica per la produzione di arte seriale. È economico e veloce e oggi è diventato uno strumento fondamentale della Street art, l’arte di strada. La matrice consiste in una maschera realizzata tagliando alcune sezioni della superficie di un materiale (ad esempio, il cartoncino) per formare un negativo dell’immagine che si vuole creare. Applicando della vernice o del pigmento sulla maschera, la forma ritagliata verrà impressa sulla superficie retrostante lo stencil, in quanto il colore passerà solo attraverso le sezioni asportate. Il limite dello stencil è che permette di creare una forma di un unico colore, quindi per creare immagini a più colori è necessario realizzare una maschera per ogni colore, applicandole in fasi successive sulla stessa superficie.
PROVA TU! Puoi realizzare delle decorazioni a stampa su borsine di cotone bianco magari confezionate dalla mamma. L’idea è quella di creare timbri ecologici riciclando materiali casalinghi: il radicchio e il sedano si trasformano in fiori; qualche mela e alcuni pennarelli possono dare vita a coloratissime decorazioni; intagliando delle patate si possono creare stampe geometriche. Oppure utilizzare un blocchetto di legno e dello spago, o del cartone tagliato nella forma che desideri. Usa colori per stoffa e versali su un piattino o su un tampone. Impregna il timbro (non esagerare con il colore) e stampalo sulla stoffa. Puoi completare il disegno con i pennarelli adatti alla pittura su stoffa. Infine chiedi alla mamma di stirare la borsina a rovescio.
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Ritratti
Colori analoghi e complementari
F. Boucher, Madame de Pompadour
Che cosa succede quando i colori si incontrano? Beh, a volte più che un incontro diventa uno scontro, altre volte invece dialogano armoniosamente tra loro. I colori analoghi sono quelli che contengono un colore comune (ad esempio, blu, blu-verde, verde contengono tutti il blu) e si trovano uno accanto all’altro sulla ruota dei colori. Proprio perché adiacenti, questi colori sono simili e tendono a fondersi insieme creando un senso di armonia e composizioni rilassanti. In un celebre ritratto di Madame de Pompadour, François Boucher ha scelto blu, viola e spruzzi di rosso.
I colori complementari invece sono due colori posti uno di fronte all’altro sulla ruota dei colori: blu e arancio, giallo e viola, rosso e verde, cioè un colore caldo che si oppone a un colore freddo. Va ricordato che il complemento di ogni colore primario è un colore secondario che non sia quello formato dalla combinazione del primario con un altro. Quando due complementari ad alta intensità sono collocati fianco a fianco sembrano vibrare e richiamare l’attenzione. Le coppie complementari contrastano perché non condividono colori comuni. André Derain e gli altri pittori fauves accostavano appositamente coppie di colori complementari in modo che le due tinte si accendessero a vicenda.
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STUDENTE
A. Derain, Barche nel porto di Collioure
COLORI PROVA TU! 1 Questo disegno è preso da un autoritratto della pittrice Frida Kahlo, di origine messicana, che amava i colori violenti. Coloralo a tuo piacere utilizzando colori contrastanti tra loro, in varie sfumature. Puoi utilizzare sia i pennarelli che i pastelli.
2 Questo disegno è preso dal ritratto di una giovane dama eseguito dal pittore Piero del Pollaiolo verso la fine del 1400. Nel Rinascimento era fondamentale trasmettere un senso di armonia e serenità. Colora il disegno con diverse sfumature di colori analoghi. Utilizza i pastelli.
Quando hai finito, se sei curioso, cerca l’originale su internet.
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Verifica L’ARTISTA Jan Vermeer è stato uno dei più importanti artisti olandesi del ‘600, in grado di rappresentare con precisione “fotografica” i suoi soggetti. La grande brillantezza e qualità delle sue opere era dovuta anche alla cura posta nella preparazione dei colori a olio e all’uso dei migliori pigmenti, come ad esempio la polvere di lapislazzuli. È famoso anche per il personale utilizzo della luce che gli permetteva di “dare vita” ai visi e ai corpi rappresentati.
L’OPERA
J. Vermeer, Ragazza con l’orecchino di perla
Per la sua notorietà, quest’opera è anche denominata la “Monna Lisa del Nord”. Il volto della ragazza appare intensamente illuminato ed è messo in risalto dallo sfondo scuro e dal panno azzurro posto intorno alla fronte e indossato come una specie di copricapo. Il titolo del dipinto è suggerito dal grande orecchino, la cui perla riflette la luce e richiama nella forma gli occhi brillanti della giovane donna.
Osserva con attenzione il dipinto e rispondi alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? ......................................... ................................................................................................... • Ci sono altri elementi? ...................................................... ................................................................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • Gli occhi sono ....................................................................... • Il naso è .................................................................................. • La bocca è ............................................................................. • L’orecchio è ........................................................................... • L’acconciatura è .................................................................. • Come è visto il volto? ......................................................... ................................................................................................... Rispondi con una X. • La ragazza è stata ritratta in modo: realistico stilizzato astratto
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• I colori sono: sfumati piatti forti delicati • La luce proviene da: destra sinistra centro • Che cosa ti colpisce maggiormente in questo viso? ................................................................................................... Vero o falso? • L’opera è realizzata direttamente V F con il colore, senza disegno preliminare. V F • L’immagine spicca sullo sfondo. V F • Sono presenti molti dettagli accurati. V F • Il ritratto è poco realistico. V F • Lo sfondo è paesaggistico. PERCHÉ? • Secondo te, qual è lo scopo che l’artista si propone in questa opera? ................................................................. ...................................................................................................
Verifica Nello stile di Van Gogh
V. Van Gogh, Autoritratto
Osserva con attenzione questa immagine: si tratta di un autoritratto del pittore Vincent Van Gogh. In quest’opera ci sono tutte le caratteristiche che lo hanno reso famoso, come la pennellata tipica a trattini e i colori intensi ed espressivi.
1. Procurati la fotografia di un personaggio famoso in primo piano e fanne una fotocopia ingrandita in bianco e nero. 2. Usando i pastelli a olio sulla fotocopia imita l’inconfondibile stile di Van Gogh: colori brillanti, molto accesi e talvolta innaturali, pennellate vorticose, stese a piccoli tratti accostati. Il consiglio: scegli tonalità piene e brillanti e varia spesso i colori.
DIARIO DI BORDO Eccoci alla fine di questo breve percorso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo tuo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per divertirti a riconoscere opere famose Svjetlan Junakovic, Ritratti famosi di comuni animali, Logos Per conoscere l’opera di un grande maestro Marco Dallari (a cura di), Van Gogh e il suo mondo, Art’è Ragazzi, FMR Per un percorso divertente sul ritratto Andrea Dué, Facce, Fabbri Editori
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Figure
La rappresentazione della figura umana è impegnativa per gli artisti perché presenta una grande varietà di forme e atteggiamenti, ma fin dalla Preistoria l’uomo ha rappresentato i suoi simili su pietra, legno o altri materiali. Nel corso dei secoli sono state elaborate formule per individuare i rapporti che legano tra loro le parti del corpo. Ancora oggi la più seguita è quella elaborata dallo scultore greco Policleto (ca. 450 a.C.) che prende come unità di misura l’altezza della testa, pari a 1/8 dell’altezza del corpo. Le proporzioni cambiano in base all’età: nel bambino la testa deve corrispondere a 1/4 dell’altezza del corpo, nel ragazzo a 1/7 e solo nell’adulto a 1/8.
Ecco delle figure umane realizzate da un bambino di classe quinta. Come ti sembrano? Le proporzioni tra le varie parti del corpo ti appaiono giuste? Che cosa stanno facendo i soggetti? Il disegno è abbastanza preciso? È realistico? Il colore è naturale? Che tipo di sfondo è stato realizzato? Ti sembra adatto o ne avresti preferito un altro? Perché?
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La rappresentazione del corpo umano tocca alti livelli nell’arte greco-romana, ma subisce una regressione nel periodo medievale. Nel 1300 Giotto contribuirà al recupero della corporeità attribuendo volume ai personaggi e collocandoli, attraverso il chiaroscuro, in uno spazio architettonico reale. In seguito, il Rinascimento maturo darà una nuova dignità al corpo che verrà considerato al centro di tutto. Michelangelo è senza dubbio l’artista che porta la rappresentazione del corpo umano alla più alta espressione artistica. Questo è il David, realizzato in marmo all’inizio del 1500 e ritratto nel momento in cui si prepara ad affrontare Golia. È uno dei simboli del Rinascimento e di Firenze ed è considerato un capolavoro della scultura mondiale, l’ideale perfetto di bellezza maschile nell’arte.
Michelangelo, David
M. Buonarroti, David
Ora prova a rappresentare una persona, ferma o in movimento, come preferisci. Fai attenzione a scegliere l’inquadratura che più si adatta al tuo personaggio. L’inquadratura in fotografia è la porzione di spazio inquadrata dall’obiettivo della macchina fotografica. Per i paesaggi si usa il termine campo, mentre per le figure umane si parla di piano. Ti consigliamo di rappresentare i soggetti a figura intera o in piano americano, cioè dalle ginocchia alla testa. In genere viene “lasciata un po’ d’aria” sopra il personaggio: è un’espressione del gergo tecnico che significa che la testa non deve toccare il bordo del foglio o della fotografia. STUDENTE
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Figure
Composizione e ritmo Giustiniano e la sua corte, mosaico della Basilica di San Vitale, Ravenna
La composizione è una disposizione di elementi con uno scopo. Nelle arti visive, lo scopo di solito è quello di esprimere un’idea o un’emozione. Generalmente l’artista sperimenta, facendo molte prove con gli elementi da utilizzare finché non trova la composizione che riesce a esprimere pienamente la sua idea. • La composizione simmetrica nasce intorno a un asse centrale, immaginario o realmente tracciato, chiamato asse di simmetria. Gli effetti espressivi di questo tipo di composizione sono un senso di immobilità, di equilibrio. • Nella composizione asimmetrica gli elementi sono disposti senza rispettare la simmetria: invece di un solo asse centrale si hanno linee e andamenti diversi, che rendono più libera e mossa l’opera. Gli effetti espressivi che ne derivano sono dinamismo e libertà. Un altro elemento importante della composizione è il ritmo: come nella musica e nella poesia, è la successione a intervalli regolari di uno o più elementi visivi (forme, linee, colori). Infatti la ripetizione di moduli decorativi, di segni con la stessa direzione, di forme crescenti o decrescenti determina un ritmo veloce o lento in un’opera d’arte.
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Cimabue, la Maestà di Santa Trinità
GRAMMATICA ARTISTICA Come gli Etruschi Questo affresco, realizzato da anonimi artisti etruschi per la Tomba dei Leopardi a Tarquinia, è un esempio di composizione ritmica con le figure dei musicisti alternate a piante sottili ed eleganti. La proposta è quella di realizzare una composizione simile, ingrandendo i disegni che trovi in questa pagina con la tecnica della “quadrettatura”.
Tomba dei Leopardi, Tarquinia
PROVA TU! Prepara su un foglio da disegno una quadrettatura con lo stesso numero di caselle di questa, ma più grandi per raddoppiarne le dimensioni. Poi comincia a giocare a battaglia navale: per ogni punto significativo del disegno cerca di individuarne le coordinate sulla griglia quadrettata. Quando avrai realizzato le figure umane crea con la tua fantasia gli alberelli alternati. Infine colora tutto con i pastelli. Volendo puoi “anticare” la tua opera sporcandola con un po’ di terra, strisciata con un foglio di carta assorbente da cucina.
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Figure
Modellare l’argilla Anfora greca a figure nere, Vaso con lottatori (V sec. a.C.)
Anfora greca a figure nere, Achille e Aiace che giocano a dadi (VI sec. a.C.)
L’argilla è un materiale inorganico e non metallico, facilmente plasmabile allo stato naturale, ma rigido dopo la cottura. Solitamente gli oggetti d’argilla prendono il nome di ceramiche. Con la ceramica si producono stoviglie, oggetti decorativi, mattoni, tegole, rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. La ceramica è conosciuta fin dalla Preistoria e quindi ha accumulato nei secoli varie tecniche di lavorazione. Dopo essere stato modellato, l’oggetto va lasciato essiccare e poi cotto in un forno apposito con temperature tra i 1000 e i 1500 gradi. Il processo può durare molte ore. Dopo la cottura si procede alla decorazione, anche questa in molte varianti a seconda dei Paesi di produzione e delle epoche. Infine il lavoro si conclude con la seconda cottura. L’argilla è un materiale economico e facile da reperire, con infinite potenzialità espressive. Modellare la materia è piacevole e divertente, permette di acquisire sicurezza nelle proprie capacità, di accrescere autonomia e capacità progettuali: è un’esperienza completa da un punto di vista artistico e didattico.
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TECNICA PROVA TU! 1 Con la tecnica a lastre di creta puoi realizzare una scatola-sarcofago con tanto di mummia all’interno. Puoi dipingere la scatola con ingobbi (paste colorate molto liquide realizzate con polveri minerali), o piÚ semplicemente con colori acrilici. Per renderla lucida, spruzza la ceramica con il flatting o anche con lacca per capelli.
2 Lasciati ispirare dalla ceramica greca decorata con figure nere su fondo rosso o con figure rosse su fondo nero. Cerca su riviste e giornali l’immagine di un atleta di dimensioni non troppo piccole. Ritaglia con cura la figura poi appoggiala su un cartoncino nero. Dopo averla disegnata a matita, o meglio con un pastello bianco, ritagliala nuovamente. Puoi sottolineare alcuni dettagli con un pennarello acrilico rosso. Incolla la silhouette su un cartoncino color avana, aggiungi dei particolari importanti con la matita e ripassali con un pennarello nero.
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Figure
La simbologia dei colori E. Munch, L’urlo
Qual è il significato dei colori? Cosa può spingere una persona a preferire un colore anziché un altro? La preferenza per un colore o un altro può svelarci diversi aspetti del nostro carattere, oppure può corrispondere a uno stato d’animo o a un momento della vita ben precisi. Il rosso è il primo colore che i neonati imparano a riconoscere, il primo a cui tutti i popoli hanno dato un nome. Incarna movimento e attività; è stato abbinato a Marte, il dio della guerra, per la sua natura aggressiva e per la sua associazione al colore del sangue. È anche simbolo dell’amore, del dinamismo e della vitalità. Il giallo è il colore del sole, dell’oro, dell’allegria e della fantasia. È caldo, dinamico. Rimanda al sole che risveglia e dà calore, suscitando una sensazione di libertà e gioia. Il blu è il colore delle grandi distese (mare e cielo), del silenzio, della tranquillità, della tenerezza e della gioia di vivere. È calmante e motiva le persone aumentandone l’energia. L’arancione è un colore che non piace a tutti, in genere chi lo apprezza ama la vita e il divertimento. È positivo ed energico, esprime coraggio, spontaneità e buonumore. Il verde è il colore della natura, della primavera e della vita stessa. Indica forza, equilibrio, stabilità; è il colore della speranza. Il viola è il colore del cambiamento, del mistero e della magia. È il colore tradizionale dell’arte, della fantasia, simbolo di dignità e nobiltà, intelligenza e saggezza. Il marrone è il colore della terra, del tronco degli alberi, della sicurezza, della prudenza, della pazienza e della tenacia. Il rosa indica femminilità e dolcezza, ma anche comprensione e tenerezza; ha un forte potere calmante.
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COLORI PROVA TU! Secondo la tradizione orientale, i mandala sono una rappresentazione dell’universo. Colorare i mandala è benefico per la mente perché significa dedicare un momento solo a se stessi e attivare la concentrazione. Colora questi mandala a tuo piacere utilizzando la tecnica che preferisci, poi scrivi accanto a ognuno quali sensazioni ti comunicano. Puoi anche mostrarli a un compagno e confrontare le sue sensazioni con le tue.
QUESTO MANDALA COMUNICA ........................................................................... ........................................................................... ........................................................................... ...........................................................................
QUESTO MANDALA COMUNICA ........................................................................... ........................................................................... ........................................................................... ...........................................................................
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Verifica E. Degas, Ballerine in verde
L’ARTISTA Edgar Degas è stato un pittore francese dell’800, legato alla scuola dell’Impressionismo. Ma a differenza degli altri impressionisti, rinunciò a dipingere all’aperto e si concentrò sul tema del balletto, e in particolare sulle ballerine rappresentate mentre si preparavano dietro le quinte o durante la loro esibizione, utilizzando effetti molto luminosi e inquadrature spettacolari.
L’OPERA In questo dipinto alcune ballerine stanno danzando di fronte a un pubblico. Lo spazio è occupato dagli spettatori, posti in una prospettiva rialzata. Degas, infatti, immagina che lo spettatore sia in un palco laterale e questo gli permette di mostrare le figure in posizioni spettacolari e originali. Una sola delle danzatrici è visibile a figura intera, mentre le altre le intravediamo solo in parte. È una scena veloce, che sembra cambiare mentre la osserviamo: attraverso le evoluzioni delle protagoniste, il pittore vuole mostrarci la fugacità della realtà.
Osserva con attenzione il dipinto e prova a rispondere alle domande. CHE COSA? • Qual è il soggetto dell’opera? .......................................... • Che cosa vedi sullo sfondo? ............................................. • Ci sono altri elementi? ....................................................... COME? Osserva i particolari e descrivili. • In quale posizione sono rappresentate le figure? .... ................................................................................................... • Che cosa stanno facendo? ................................................ • Lo sfondo è importante? ................................................... • Com’è il pavimento? ............................................................ ................................................................................................... • Come sono visti i volti? ...................................................... ................................................................................................... • Che cosa ti colpisce maggiormente in questo quadro? .................................................................................. ...................................................................................................
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Rispondi con una X. • Le ragazze sono state ritratte in modo: realistico stilizzato astratto • I colori sono: sfumati piatti forti delicati Vero o falso? • L’opera è realizzata direttamente con V F il colore, senza disegno preliminare. V F • La composizione è in equilibrio. V F • Predominano i colori freddi. V F • Lo sfondo è neutro. V F • Il dipinto ha un “taglio fotografico”. PERCHÉ? • Secondo te, qual è lo scopo che l’artista si propone in questa opera? ................................................................. • Perché le ballerine non mostrano i loro visi? ........... ...................................................................................................
Verifica Entriamo nei dipinti Osserva questa immagine: è un dipinto a carattere storico del pittore francese Jacques-Louis David. L’obiettivo che ci proponiamo è quello di conoscere meglio la composizione dell’opera attraverso un’attività ludica. 1. Tu e i tuoi compagni dividetevi in gruppi e, guidati dall’insegnante, scegliete alcune opere che presentino una composizione scenica significativa. 2. Osservando attentamente l’opera scelta, cercate di ricostruire i gesti dei protagonisti. Potete aiutarvi con qualche materiale scenico (lenzuoli, spade di carta, vestiti…). Individuate anche un luogo della scuola dove potreste replicare la scena.
J.L. David, Il giuramento degli Orazi
3. Quando tutto sarà pronto, fotografate la scena, se possibile fatela stampare in dimensioni adeguate e mettetela a confronto con l’originale.
DIARIO DI BORDO Anche quest’ultimo percorso si è concluso. Ora non ti resta che mettere a confronto questo lavoro con l’opera che avevi realizzato all’inizio. Rifletti e rispondi. Noti dei miglioramenti? Sì No Sei riuscito a ottenere gli effetti che desideravi? Sì No Ti sembra di avere acquisito delle nuove capacità espressive? Sì No Come valuti le attività che hai svolto? Difficili Facili Noiose Divertenti
Per chi ama i disegnare Chiara Carrer, Marta Sironi, Giotto. Quaderno di disegno, Topipittori Per conoscere l’opera di un grande maestro Myriam Ouyessad, Il guardiano dell’albero, Jaca Book Per un percorso divertente sul ritratto Andrea Dué, Figure, Fabbri Editori
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STORIA DELL’ARTE
CANTAMI O DIVA…
La Grecia è considerata la culla della civiltà occidentale: qui sono nate la democrazia, la filosofia, la letteratura e anche l’arte ha avuto un notevole sviluppo. L’arte greca è considerata un’arte perfetta, infatti per i Greci era importante la ricerca della perfezione estetica. Essi hanno sviluppato soprattutto la scultura e l’architettura, mentre la pittura è soprattutto legata alla ceramica. Nell’ambito della scultura grande spazio ha avuto la rappresentazione umana. L’uomo veniva rappresentato come un eroe, in posizione energica per esaltarne il valore. Nel periodo arcaico le statue somigliavano a tronchi d’albero o a colonne, ma in seguito gli artisti greci perfezionarono la conoscenza dell’anatomia e del movimento, fino a raggiungere il massimo dell’espressività nelle loro opere.
Nike di Samotracia (ca. 180 a.C.), Museo del Louvre, Parigi
Ermes con Dioniso bambino, Prassitele (ca. 350 a.C.), Museo Archeologico, Olimpia
Le figure maschili erano prevalentemente nude, mentre quelle femminili in genere erano vestite, a meno che non si trattasse di rappresentare una divinità. Gli scultori greci, che in molti casi non ci hanno tramandato il loro nome, erano straordinari nel riprodurre la muscolatura degli atleti, la delicatezza delle loro articolazioni o le pieghe delle vesti gonfiate dal vento.
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Nell’ambito dell’architettura è impossibile non ricordare i templi che ancora oggi arricchiscono non solo la Grecia stessa, ma anche la zona del nostro Paese a quel tempo denominata “Magna Grecia”, cioè “Grande Grecia”. Si ammirano per la loro bellezza e la perfetta armonia di tutti gli elementi. Erano formati da una cella nella quale era situata la statua della divinità e da un colonnato esterno semplice o doppio.
STORIA DELL’ARTE
Questo è il Tempio della Concordia di Agrigento, capolavoro dello stile cosiddetto “dorico”, forse il più semplice ma di grande effetto scenografico. È tra i meglio conservati di tutti i templi greci. Era circondato da 34 colonne, di cui si vedono ancora molti elementi, e appoggiato su un podio con quattro gradini. In origine era dipinto a colori vivaci. Tempio della Concordia, Agrigento (ca. 430 a.C.)
Ricorda che gli stili dell’architettura greca sono tre e si distinguono principalmente dal tipo di capitello, la parte alta della colonna.
Ordine Dorico
Ordine Ionico
Ordine Corinzio
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STORIA DELL’ARTE
LO SPLENDORE DEGLI ETRUSCHI
Gli Etruschi o Tusci, la più importante popolazione dell’Italia preromana, ancora oggi attirano l’interesse degli studiosi per l’altissimo livello artistico raggiunto. L’arte etrusca, al contrario di quella greca, preferiva la terracotta alla pietra: infatti sia le statue che molti elementi architettonici erano realizzati perlopiù con questo materiale. Le figure umane erano influenzate dal gusto greco ma con forti richiami all’ambiente locale. La pittura ad affresco è ricca di figure umane dinamiche, dipinte con colori brillanti, giunte quasi indenni fino a noi.
Tomba dei Leopardi (ca. 473 a.C.), Tarquinia
L’Apollo di Veio, in terracotta policroma, è un capolavoro famoso in tutto il mondo. Insieme ad altre statue, tutte a grandezza superiore o pari al vero, ornava il tempio di Portonaccio dedicato a Minerva. La figura ha una linea elegante e al tempo stesso ricca di forza, il volto ha tratti lineari geometrici eppure raffinati.
Fibbia in oro (V sec. a.C.) Museo di villa Giulia, Roma
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Apollo di Veio (VI sec. a.C.), Museo di Villa Giulia, Roma
Un discorso a parte merita la metallurgia, che presso gli Etruschi raggiunse vette inarrivabili. Grazie alla buona disponibilità di materie prime, essi svilupparono una tecnica straordinaria nella lavorazione dei metalli. Nell’oreficeria, in particolare, crearono gioielli che ancora oggi stupiscono per la loro bellezza.
ROMA CAPUT MUNDI
STORIA DELL’ARTE
Mentre i Romani si dedicavano alla conquista del mondo allora conosciuto, l’arte non subì grandi cambiamenti. Infatti, grazie ai ricchi bottini delle campagne militari diventarono soprattutto collezionisti di arte greca ed etrusca. Nell’arte propriamente romana, maggiore importanza ha l’architettura: solo nella città di Roma possiamo ancora ammirare il Pantheon, il Teatro di Marcello, l’Anfiteatro Flavio (conosciuto come Colosseo), il Circo Massimo e l’Ara pacis. Gli edifici pubblici dovevano essere imponenti per mostrare la potenza della città e del suo esercito ed erano costruiti secondo criteri di grande praticità.
Gli stessi principi ispiravano la costruzione delle domus patrizie, o delle ville, di cui alcuni splendidi esempi sono giunti fino a noi. A Piazza Armerina, nella Villa del Casale, i mosaici pavimentali e parietali ci dimostrano l’alto grado di civiltà raggiunto in quell’epoca. Mosaico pavimentale raffigurante dieci atlete (IV sec. d.C.), Villa del Casale, Piazza Armerina
Imperatori, senatori e patrizi amavano farsi ritrarre dagli scultori in atteggiamenti austeri. Il ritratto onorario poteva essere pubblico o privato e prevedeva la raffigurazione anche solo del busto e della testa, a differenza dell’arte greca dove il corpo era considerato fondamentale. Mostrava il cittadino con la toga o con la corazza, i volti sono somiglianti ai soggetti raffigurati e venivano rappresentate anche le caratteristiche che oggi potrebbero essere considerate difetti. STUDENTE
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I MUSEI
TUTTI AL MUSEO
Anche quest’anno al termine del percorso artistico proponiamo brevi “spot” per presentare tre grandi istituzioni culturali italiane: due musei e un sito archeologico. Le statistiche dicono che l’Italia detiene il maggior numero di siti culturali riconosciuti dall’UNESCO e spesso anche in piccoli paesi sono collocati dei capolavori. È chiaro quindi che non possiamo offrire una vetrina adeguata a tutti i musei, ma solo qualche “assaggio”, che speriamo ti sia di ispirazione e di stimolo. Ricorda che un museo è un luogo che custodisce immensi tesori, tutti da scoprire. È vero che ci sono regole da seguire al suo interno, ma visitarne le sale è un’esperienza positiva ed emozionante. CONSIGLI UTILI Può essere utile tenere presenti alcuni consigli: 1. non avere la pretesa di vedere tutto in una volta sola! Vedere tutto è come non vedere niente, perché si confondono le immagini nella mente e non si ricorda più nulla. Invece è bene fissare l’attenzione solo su alcune opere che in questo modo si imprimeranno nella memoria; 2. non andare in un museo quando sei troppo stanco; 3. non pretendere di capire tutto immediatamente. Le opere d’arte che ci piacciono restano impresse dentro di noi e ogni volta che le rivedremo, ci renderemo conto di comprenderle un po’ meglio. Esse crescono con noi perché diventano parte del nostro patrimonio di conoscenze personali.
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VALLE D'AOSTA
LOMBARDIA
FRIULIVENEZIA GIULIA
Trieste
Aosta
ACCADEMIA CARRARA GALLERIA ESTENSE
PIEMONTE LIGURIA
PARCO ARCHEOLOGICO Ancona
MARCHE L'Aquila
Bari
Catanzaro
BERGAMO • ACCADEMIA CARRARA
I MUSEI L’Accademia Carrara è la pinacoteca e accademia di belle arti che ha sede nella città di Bergamo. Fu istituita verso la fine del Settecento dal conte Giacomo Carrara, mecenate e collezionista, con una generosa donazione alla città. Questo museo è straordinariamente ricco di capolavori: vi si trovano infatti dipinti di Mantegna, Raffaello, Botticelli, Tiziano oltre a opere più recenti.
Tra le opere più recenti spicca Ricordo di un dolore, realizzata da un maestro della pittura italiana di fine ‘800, Giuseppe Pelizza da Volpedo. L’immagine della lettrice era abbastanza diffusa nella pittura ottocentesca, ma qui il significato è molto più profondo. Con lo sguardo velato di malinconia, la protagonista esprime il dolore per la morte di una sorella avvenuta poche settimane prima. Lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi rossi e gonfi insieme al corpo abbandonato e privo di forze, esprimono efficacemente la sofferenza della donna. La costruzione dello spazio attraverso piani di colore stesi a grandi campiture richiama la pittura dei Macchiaioli. Su concessione della Fondazione Accademia Carrara, Bergamo STUDENTE
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I MUSEI La Galleria Estense, situata a Modena, è il museo che espone la maggior parte della collezione di opere d’arte di proprietà dei Duchi d’Este, oltre a una raccolta di opere acquisite in seguito, nel corso degli ultimi due secoli. Le collezioni riflettono i variegati e raffinati gusti della famiglia Este, indirizzati non solo alla pittura e alla scultura, ma anche verso le antichità, le arti decorative, la grafica e le monete. Particolarmente importante è la quadreria, che presenta soprattutto capolavori della pittura emiliana da Cosmè Tura a Correggio, dai Carracci a Guercino e a Guido Reni.
Il capolavoro assoluto del museo e della scultura di tutti i tempi è il busto di Francesco I d’Este, opera di Gianlorenzo Bernini, genio dell’arte barocca. Contrariamente al suo solito, l’artista fu costretto a eseguire l’opera senza conoscere il modello, tramite alcuni ritratti inviatigli da Modena, ma riuscì ugualmente a esprimere il carattere forte e autorevole del duca. Questa scultura non è solo un ritratto, è la rappresentazione stessa della regalità e del potere, oltre che un’incredibile esibizione dello straordinario talento di Bernini nella lavorazione del marmo. Francesco I ne fu talmente entusiasta da sborsare per esso l’enorme cifra di tremila scudi e il re di Francia Luigi XIV se ne fece fare a sua volta uno molto simile dallo stesso autore.
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MODENA • GALLERIA ESTENSE
POMPEI • PARCO ARCHEOLOGICO
I MUSEI Pompei, un comune di circa 25 000 abitanti nell’area metropolitana di Napoli, è un enorme Parco archeologico dove è possibile rivivere la Storia, immergendosi nelle case e nei vicoli dell’antica città romana distrutta da un’eruzione del Vesuvio il 24 agosto del 79 d.C. Non ci fu scampo quasi per nessuno e della fiorente Pompei rimase solo uno strato lavico spesso fino a tre metri che cementificò gli abitanti e distrusse ogni forma di vita.
La città aveva una cinta muraria che raggiungeva l’estensione di 3 200 metri intervallata da otto porte. In epoca romana sorsero molte abitazioni private e la città era divisa in vari quartieri. Le strade erano fiancheggiate da marciapiedi e agli incroci sorgevano maestosi pilastri con in cima un recipiente di piombo da cui scaturiva l’acqua per le fontane pubbliche. Inoltre, lungo le strade sorgevano altari per il culto agli dei, botteghe e officine. Forse la villa più famosa era la villa dei Misteri: fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio e riportata alla luce a partire dagli inizi del 1900. Oggi è uno degli edifici più visitati, soprattutto perché i suoi ambienti sono decorati con pitture di alto livello artistico. Mirabili, in particolare, sono gli affreschi, conservati ottimamente, che decorano le pareti del triclinio (sala da pranzo) raffiguranti antichi riti religiosi, da cui la villa prende il nome. Osserva con attenzione la sfumatura di rosso dello sfondo. In onore della località campana viene chiamata “rosso pompeiano”.
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FARE MUSICA MUSICA PER… Rilassarsi e distendersi
Ballare e divertirsi
Il potere della musica È meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore nei confronti delle cose. G. Allevi
1 Leggi quanto afferma Allevi della musica. Sei d’accordo? Perché? ..............................................................................................................................................................................................................................
2 Rispondi al breve questionario e scopri che rapporto hai con la musica.
Accompagnare azioni quotidiane
• Ti piace ascoltare la musica? Abbastanza Molto Poco • Con quale frequenza la ascolti? Tutti i giorni Qualche volta
Per niente Quasi mai
• In quali ambienti ti capita di ascoltarla più frequentemente? ..............................................................................................................................................................................................................................
• Quale mezzo di diffusione preferisci? ..............................................................................................................................................................................................................................
• Perché ascolti musica? Per rilassarti Per divertirti e ballare Per documentarti Per passare il tempo
Suonare e imparare
• Quali brani musicali ti piaceva ascoltare quando eri piccolo? ..............................................................................................................................................................................................................................
• Qual è il brano musicale che preferisci in questo momento? Completa. Titolo: ....................................................................................................................................................................................................... Autore/cantante: .................................................................................................................................................................. Lingua: ................................................................................................................................................................................................... Genere: .................................................................................................................................................................................................. Tema: ........................................................................................................................................................................................................
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FARE MUSICA
I generi musicali I generi musicali sono le categorie in cui vengono raggruppate le composizioni musicali. I generi musicali sono tanti, raggruppabili in insiemi generali: musica classica, musica popolare e etnica, black music, jazz, sperimentale, da film. 1 Prova a collegare alcuni generi alle loro definizioni, come nell’esempio. Si chiama così perché è nata per contrapporsi alla musica classica (o colta); il repertorio è costituito da canzoni perlopiù allegre e accessibili a tutti: alcune sono scritte e interpretate dallo stesso autore (chiamato “cantautore”).
Accompagna le funzioni religiose e ha lo scopo di celebrare Dio. Può essere solo vocale o contemporaneamente vocale e strumentale. CLASSICA
È di origine nordamericana ma si è diffuso rapidamente in tutto il mondo con variazioni nello stile. Ha un ritmo molto veloce, apprezzato soprattutto dai giovani, e utilizza perlopiù strumenti elettronici.
SACRA Nasce negli Stati Uniti dalla tradizione musicale della popolazione nera. Utilizza timbri particolari e strumenti quali la tromba, il sassofono, il pianoforte, la batteria e la voce.
JAZZ ROCK POPOLARE / ETNICA LIRICA
Fa parte della tradizione culturale di un popolo e spesso è stata tramandata oralmente. Utilizza strumenti tipici con timbri particolari, che si distinguono dai classici strumenti dell’orchestra.
LEGGERA È la musica cosiddetta “colta”, quella creata dai grandi compositori del passato. Può essere eseguita sia da un’orchestra sia da pochi strumenti.
DA FILM Costituisce la colonna sonora di film o cartoni animati e ha lo scopo di accompagnare le immagini e amplificarne l’impatto comunicativo.
È un genere musicale che appartiene alla tradizione classica; si ascolta a teatro e il testo, anziché essere recitato, è cantato e accompagnato da una base musicale.
• Quale/i genere/i preferisci? Perché? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Ce n’è qualcuno che non conosci? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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FARE MUSICA
Gli strumenti musicali Gli strumenti musicali possono essere classificati in base a come producono il suono, così da ottenere tre grandi gruppi che formano l’orchestra: strumenti a fiato • strumenti a percussione • strumenti a corda. Gli strumenti a fiato sono quelli in cui il suono è prodotto dall’aria che entra dentro. Ecco i più comuni. FLAUTO TRAVERSO
SASSOFONO
CLARINETTO
TROMBA
TROMBONE
CORNO
Gli strumenti a percussione sono quelli che emettono un suono quando vengono colpiti o percossi. Probabilmente sono stati i primi strumenti scoperti dall’uomo, che faceva risuonare tronchi cavi. Eccone alcuni. PIATTI
TAMBURO
TIMPANO
TRIANGOLO
GONG
XILOFONO
Gli strumenti a corda comprendono sia quelli suonati con le dita sia quelli in cui le corde sono sfregate con un archetto. Si dividono dunque in strumenti a corde pizzicate e percosse e archi. PIANOFORTE
VIOLINO
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ORGANO
CHITARRA
CLAVICEMBALO
VIOLONCELLO
ARPA
FARE MUSICA ASCOLTO • Ascolta i seguenti brani e presta attenzione alla “voce” degli strumenti a fiato. Riesci a distinguerli? Per ogni brano, scrivi poi che sensazione ti ha dato ascoltarlo. 1. Concerti Brandeburghesi, di J. S. Bach ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. La cavalcata delle Walkirie, di R. Wagner ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quadri di un’esposizione, di M. P. Mussorgsky ............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
ASCOLTO • Ascolta i seguenti brani e presta attenzione alla “voce” degli strumenti a percussione. Riesci a distinguerli? Per ogni brano, disegna una situazione o un luogo da associare. 1. Sinfonia n. 100 – Rullo di tamburi, di F. J. Haydn 2. Concerto per violino e orchestra, di L. V. Beethoven 3. Scherzo della Sinfonia n. 9, di L. V. Beethoven 1.
2.
3.
ASCOLTO • Ascolta i seguenti brani e presta attenzione alla “voce” degli strumenti a corda. Riesci a distinguerli? Sotto a ciascun titolo disegna lo strumento a corda ascoltato. 1. Toccata in LA per arpa sola, di P. D. Paradisi 1.
2. Flamenco. 2.
STUDENTE
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FARE MUSICA
L’orchestra L’orchestra è come un grande strumento “magico” che riesce a mettere insieme e ad armonizzare il suono degli strumenti a corda, a fiato e a percussione.
1 Osserva attentamente la disposizione dell’orchestra sinfonica e rispondi con una X. • Il direttore si trova: dietro a tutti gli strumenti davanti a tutti in mezzo ai musicisti
• La famiglia delle percussioni si trova: dietro a tutti gli altri strumenti davanti a tutti gli altri strumenti in mezzo agli altri strumenti
• La famiglia degli strumenti a fiato si trova: fra le percussioni e gli strumenti a corda fra il direttore e gli strumenti a corda alla destra del direttore
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FARE MUSICA
Scrivere la musica Come ogni linguaggio, la musica ha i suoi simboli e il suo alfabeto. Le lettere della musica sono le note, che si rappresentano con delle palline. Le note sono: DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI.
DO
RE
MI
FA
SOL
LA
SI
1 Ascolta il suono delle note DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI – DO. Prova poi a cantarle tu, senza fretta, tenendo ogni nota 2 secondi circa. Fai poi il contrario, la sala discendente: DO – SI – LA – SOL – FA – MI – RE – DO. Le note vengono scritte su delle linee particolari, che prendono il nome di pentagramma. Il pentagramma, detto anche rigo musicale, è formato da 5 righe e 4 spazi.
Per rappresentare le note, le palline vengono segnate a cavallo delle linee o negli spazi.
sulla linea
nello spazio
All’inizio del pentagramma si scrive la “chiave”: la chiave indica la “lingua” che parlano le note. La stessa pallina, in una posizione, può avere nomi diversi a seconda della chiave iniziale. La chiave più usata è la chiave di violino, detta anche chiave di sol, perché i due punti sono situati sul secondo rigo, a indicare che quella è la posizione del sol.
2 Esercitati a disegnare la chiave di violino.
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FARE MUSICA
Rappiamo Comporre un rap è parlare in uno stile vocale vicino a quello quotidiano dei giovani, su un accompagnamento costante, accentuando alcune sillabe, spostando accenti, anticipando o ritardando le parole, il tutto in un “recitativo” a metà strada tra il parlato e il cantato. Segna gli accenti, cerchia le sillabe o le parole che vuoi ripetere, batti un tuo ritmo e muoviti “rappando” il seguente testo. Grandi amici siamo noi della classe quinta insieme rappiamo ripetilo con grinta. I migliori siamo noi della classe quinta e crescere vogliamo ripetilo con grinta. Anche gli slogan di gruppo (sportivi, politici…) vengono “rappati”. Elenca quelli che conosci e inventane di nuovi, poi “rappali” con i tuoi compagni. slogan noti
slogan nuovi
1. Vincere è bello, partecipare è meglio. 2. Tutti per uno, uno per tutti. 3. .............................................................................................................................................. 4. ..............................................................................................................................................
1. .............................................................................................................................................. 2. .............................................................................................................................................. 3. .............................................................................................................................................. 4. ..............................................................................................................................................
Organizza con i tuoi compagni un Festival-Rap dove tutti possono cantare la loro composizione e… vinca il migliore! Scegli un ritmo base per realizzare il tuo rap. Inventa una breve sequenza di parole in rima o non, che possa sincronizzarsi con il ritmo scelto. L’argomento è libero: scuola, amici, musica, giochi… ASCOLTO • Ascolta il brano di musica rap e segna tanti puntini per rappresentare le parole del rapper (cantante) e un trattino ogni volta che senti un accento, ad esempio: ................................. | .......... | .......... | ..........
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STUDENTE
Il ritmo è regolare? ...............................................................................................
Laboratorio
FARE MUSICA
Costruite la vostra orchestra riciclata. Ecco alcuni esempi.
STRUMENTI A FIATO
un tubo
un recipiente con acqua e una cannuccia
STRUMENTI A PERCUSSIONE un guanto di plastica, bottoni e attaccatutto
un barattolo di latta, un palloncino e un elastico
STRUMENTI A CORDE
una barattolo, un listello e uno spago ben teso
un barattolo, uno spago e un piccolo arco con una corda tesa
MUSICA MAESTRO! Disponetevi come un’orchestra. Uno di voi sarà il direttore. Potete musicare una storia letta o inventata.
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FARE MUSICA
GIOCO-VERIFICA
Il diploma musicale Sei pronto a metterti alla prova per ricevere il diploma di musica? Segui passo passo tutte le indicazioni fino alla fine e… in bocca al lupo! VIA
Recita questi versi con timbro tenebroso: “La mia ombra per terra si chiama Rita Fa le bestie sul muro con tutte le dita”.
Recita gli stessi versi con un crescendo d’intensità. Canta un LA acuto e un LA grave. Canta un LA breve e un LA lungo. Esegui questo ritmo con le mani:
Di’ il nome di 2 strumenti a fiato, 2 a percussione e 2 a corda. Canta il ritornello di una canzone che conosci.
Canta lo stesso ritornello modulando il suono mmhhh con le labbra chiuse. Scrivi nel pentagramma tre note e il loro nome. COMPLIMENTI!
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Tt A
È possibile aumentare la dimensione del testo e modificare il font (tra cui leggimi © Sinnos editrice, appositamente studiato per i DSA) trasformandolo in MAIUSCOLO. Si può attivare la traduzione in altre lingue di tutto il testo o di alcune parti. Questo strumento è particolarmente utile agli studenti stranieri, ma non solo. È possibile l’attivazione del dizionario di italiano utile per la comprensione delle parole e l’espansione del lessico.
In fondo al crepaccio ù nel crepaccio. – Non v’è dubbio, è laggi nde. nta metri, la bestia rispo Dal fondo, sessanta o setta sola. non risuona che una volta zato, stroz , sordo Il gemito tempo in è si che viva, a è ancor Ma basta per provare che per salvarla. – Piro si fa legare dai – Presto: corda e lanterna al assicurare bene la corda compagni, raccomanda di basso della discesa, scorge dal paletto, scende. A due terzi ada. lamp della so rifles al due occhi disperati, verdi prendere. – Sì, eccomi, ti vengo a gli giù: le zampe della cagna Piro si cala sempre più spalle. Sente sul petto il le e, afferrano, improvvis a pover ltro petto e una martellare spasmodico dell’a leccargli il viso. lingua arsa che tenta di
Permette di attivare i contenuti digitali tramite il proprio device.
Ogni testo è stato letto, in tutte le sue parti, da speaker professionisti. Alcune parti sono facilitate, cioè sono audioletture lente e scandite.
È ricco di contenuti digitali: raccolte di immagini, file audio e video, percorsi interattivi e interdisciplinari, esercitazioni e giochi. Inoltre per l’insegnante la guida al testo; percorsi multidisciplinari per la LIM, esercizi interattivi, approfondimenti, schede in PDF
Permette un’interazione continua tra utente e dispositivo, attraverso una ricca strumentazione per la scrittura e per la consultazione.
È possibile aggiungere dei collegamenti a risorse multimediali esterne al libro (documenti, immagini, video, audio, web link).
È «aperto» perché personalizzabile e integrabile con: • l’inserimento di appunti e segnalibri; • la possibilità di allegare documenti, immagini, file audio e video; eare documenti (presentazioni, linee del tempo e mappe mentali). • la possibilità di creare Inoltre è possibile condividere tutto il materiale con la classe. Sviluppa le competenze digitali con questi strumenti:
Coordinamento: Emilia Agostini Redazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Grafica e impaginazione: Studio Astarte - Vigevano (Pv) Illustrazioni: Gianfranco Spione Copertina: Marco Mancini Referenze fotografiche: Archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello, iStock, Scala Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani Redazione multimedia: Sara Ortenzi Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Questo testo tiene conto del codice di autoregolamentazione Polite (Pari Opportunità Libri di Testo), per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto delle differenze.
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.
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O ff AR icin IS BN TE a d 97 e M ei L 888 US ing -4 IC ua 72 A -3 4- gg 28 5 i Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
E INOLTRE...
Classe 4
a
• ItaMAP allegato alle letture: per lavorare con le tipologie testuali grazie alle mappe. Antologia di letture • Tipologie testuali • Sezioni tematiche • Cittadinanza e Costituzione • ItaMAP
Laboratorio di Italiano • Percorso di scrittura • Eserciziario di grammatica • Prove modello INVALSI • Verifiche a livelli
Grammatica • Giochi linguistici • GrammaMAP
• GrammaMAP allegato alla grammatica: per lavorare con le principali parti del discorso grazie alle mappe.
Classe 5
a
Per i primi giorni di scuola, per ricominciare gradualmente a parlare, ascoltare, scrivere e riflettere sulla lingua. Con autovalutazione e mappe.
Antologia di letture • Tipologie testuali • Sezioni tematiche • Cittadinanza e Costituzione • ItaMAP
Laboratorio di Italiano • Percorso di scrittura • Eserciziario di grammatica • Prove modello INVALSI • Verifiche a livelli
PER L’INSEGNANTE E LA CLAS
Grammatica • Prove INVALSI • GrammaMAP
SE
Guida al testo: Guida alle verifiche a livelli con rubriche valutative; programmazioni annuali per competenze; didattica inclusiva; laboratorio d’ascolto; test d’ingresso e schede operative; didattica e nuove metodologie: Coding e Tinkering, Classe capovolta, STEAM Poster: Le tipologie testuali; La Grammatica attiva
il M.I.O. BOOK docente CD audiolibro Biblioteca di classe
fficina dei Lettori
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