segrete
Letture
Con la storia a fumetti
CHE SQUADRA!
Agenda 2030
Attività in situazioni non note
•Escape game
•Gara di idee
•Stem
•Tinkering
IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER
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4 segrete
Letture
Storia a fumetti
32 Il testo narrativo
34 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Tutto cambia!
36 Un insolito incontro
37 #lapiùbelladelreame
38 Tre amici a Venezia
Riscaldamento
8 Fare squadra
9 Il giuramento dell'amicizia
10 Emozionarsi
12 Imparare a conoscersi
14 Attiva l'ascolto!
15
lessico 18 Non mi è andata
Le informazioni
20 Una spremuta di energia (elettrica)
21 A pezzettini
22 Ora capisco!
Il messaggio
24 Il regalo di compleanno
26 METTITI ALLA PROVA 28
Storia a fumetti
39 Olga e Melo
40 Papà ci prende gusto!
41 Che spettacolo!
42 Il diritto di Lindita
43 Il signor Bruno e il signor Bigio
44 Fermate il mio naso!
46 Una lunga notte
48 Forza, Buck!
50 Muso lungo, libro corto
51 In punizione
52 Laboratorio di ascolto - L'intruso
53 METTETEVI ALLA PROVA
54 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
57 Mi autovaluto 58
Il racconto di avventura
60 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa Neve e vento
62 Un ospite inaspettato
63 Sotto la botola
64 In campeggio
66 Al risveglio
67 METTETEVI ALLA PROVA
68 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
71 Mi autovaluto
72 Il racconto di paura
74 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Tra le lapidi
76 Il vorace divoratore
77 La smorfia del drago
78 Quasi tutto identico...
80 Qualcosa di nero
81 METTETEVI ALLA PROVA
82 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
85 Mi autovaluto
86 Laboratorio di ascolto - L'aquilone tagliato
87 Laboratorio di ascolto - Dov'è il bambino?
109
Emozionarsi leggendo
110 Con i sensi accesi
112 Andò così
114 Tutti odiano Jacques Papier
116 Il barattolo dei baci rotti
118 La mia scelta STEM
88 Il diario
90 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Che sorpresa!!!
92 Che male!
93 La mia famiglia
94 Sullo Stretto di Magellano
95 METTETEVI ALLA PROVA
96 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
98 La lettera
100 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Arrivata!!!
102 Un inizio burrascoso
103 Lettera alla Sindaca
104 In giro per il mondo
105 METTETEVI ALLA PROVA
106 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
108 Mi autovaluto
122 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa Maisie
124 Fiuto
126 Cinque tipi di freddo
128 La foresta tropicale
129 Le foreste, un rifugio perfetto
130 Forza, in marcia!
131 Il gatto dai tanti nomi
132 La maestra Zajac
133 Un angolo di paradiso
Descrizione di PERSONE
134 Sam
135 Cosimo Dolente
136 Angelica
137 Gianni Gersoni
Descrizione di ANIMALI
138 Arriva Kettor!
139 Un corvo speciale
140 L'ippopotamo
141 Pinolo
Descrizione di AMBIENTI
142 Sulla spiaggia
143 La casa
144 Laboratorio di ascolto - Le sorelle March
145 METTETEVI ALLA PROVA
146 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
149 Mi autovaluto
150
Il testo poetico
152 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
La geometria dei fiocchi di neve
154 La rima
156 Le filastrocche
158 Immagini di parole
160 Suoni di parole
161 Emozioni di parole
162 Basta poco
163 METTETEVI ALLA PROVA
164 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
166 Mi autovaluto
167
Crescere leggendo
168 Che cos'è un bambino
169 Alleniamoci a crescere
170 Alleniamoci alle #emozioni
Cosa proverei al suo posto?
172 Alleniamoci alle #relazioni
La favola del colibrì
174 Alleniamoci ai #pensieri
Una nuova mister
176 A spasso nello spazio STEM 178
180 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa Le origini della scrittura
182 Imparare a parlare
184 Viaggi straordinari degli uccelli
185 Dal primo museo a oggi
186 L’acqua: “l’oro blu”
188 Ricavare informazioni da...
189 Foreste e zone climatiche
190 Laboratorio di ascolto - Crescere in Giappone
191 METTETEVI ALLA PROVA
192 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
195 Mi autovaluto
196 Il testo regolativo
198 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Animaletti di legno
200 Per scrivere bene
201 I dolcetti dell'antico Egitto
202 Rubabandiera
203 In caso di terremoto
204 Dal codice della strada
205 METTETEVI ALLA PROVA
206 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
207 Mi autovaluto
218 La delicatezza... dell’AUTUNNO
Dipinto e istantanea dalla natura
220 L'orto dei nonni
221 La tana dello scoiattolo
222 La magia... dell’INVERNO
Dipinto e istantanea dalla natura
224 Natale: quante tradizioni!
225 Pupazzi di neve sportivi
208 Storia a fumetti
Educazione Civica
210 Prendersi cura
Giornate internazionali dell'ONU
212 Tutti giù dallo scuolabus!
Giornata internazionale delle persone con disabilità
214 La piramide dell'attività motoria
Giornata internazionale dello Sport per lo sviluppo e per la pace
216 Il clima diventa più caldo: lo dimostrano le chiocciole
Giornata mondiale della Terra: Earth Day
226 L’armonia...
della PRIMAVERA
Dipinto e istantanea dalla natura
228 Le api si rimettono al lavoro!
229 Il cestino portauova
230 La forza... dell’ESTATE
Dipinto e istantanea dalla natura
232 L'estate tridimensionale
Risorse digitali
Nelle pagine del tuo libro troverai indicate tante risorse interattive utili e coinvolgenti che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa in autonomia. Accedere è facile, inquadra il QR Code!
Segui la squadra nell’Escape game della Biblioteca misteriosa e scoprirai quanti segreti nascondono i testi! spirito di avventura e di iniziativa: tu ce li hai?
Cinque amiche e amici si sono avventurati nella vecchia ala dell’edificio scolastico. Aiutali a risolvere i quiz linguistici e a raggiungere l’uscita dell'Escape room Ma ricorda, solo facendo squadra ci riuscirete!
Con gli esercizi e i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti. I Google moduli alla fine di ogni unità ti aiuteranno a verificare le tue conoscenze.
Con i video didattici e i video interattivi potrai conoscere e approfondire gli argomenti, verificare le tue conoscenze e ripassare le regole di grammatica.
SCOPRI I CONTENUTI AUDIO!
Il tuo libro è ricco di audioletture e videoletture guidate, per immergerti nell’ascolto e aiutarti nella comprensione dei testi. Ricorda che potrai accedere senza difficoltà alla VERSIONE AUDIOLIBRO .
Fare squadra
Solo stando bene insieme si può imparare in modo sereno, mentre si diventa grandi.
Per relazionarsi con le altre persone è importantissimo avere atteggiamenti positivi.
Ma come si fa a fare squadra?
> Servono alcuni ingredienti semplici: leggili e inseriscili nello schema al posto giusto.
• collaborazione
• rispetto
• divertimento
• pazienza
• condivisione
• gentilezza
• empatia
• C’è ancora un ingrediente indispensabile per fare squadra, leggi le lettere nelle caselle colorate dall’alto in basso e lo scoprirai:
è l’
Il giuramento dell’amicizia
Tutti per uno, uno per tutti è questo il patto che noi giuriamo nei giorni belli, negli anni brutti tutte le foglie da un unico ramo e tutti i fiumi in un solo mare tutte le forze in un solo braccio e questo braccio ce la può fare voi ce la fate se io ce la faccio perché non resti più indietro nessuno uno per tutti, tutti per uno
B. Tognolini
È un motto: un motto è importante per fare squadra, perché è la sintesi delle intenzioni del gruppo e unisce tutti.
> Leggete altri motti e proverbi e scegliete quello che vi piace di più per la vostra classe, oppure inventatene voi uno tutto vostro. Realizzate con il vostro motto un cartellone da appendere in aula.
È leggero il compito quando molti si dividono la fatica.
Omero
Da solo non sei nessuno, ma insieme si può arrivare dappertutto.
Ci avete mai pensato?
Bebe Vio
L’unione fa la forza.
Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante.
Proverbio del Burkina Faso
Riscaldamento
Emozionarsi
Ognuno di noi è fatto di amicizie e di giochi, di scuola e di famiglia, di incontri e di scoperte... e ciascuna di queste cose porta con sé emozioni! Imparare a conoscerle e a riconoscerle ci aiuta a crescere.
> Cerchia di le emozioni che provi più spesso, di quelle che provi di rado, di quelle che non conosci.
Anche leggere dona delle emozioni. Non importa che cosa leggi: può essere un racconto, una poesia, un fumetto, una rivista... ma più ti fai catturare dalla lettura, più quello che leggi ti trasmette qualcosa e ha un valore per te.
Nelle pagine di questo libro incontrerai un termometro; ti aiuterà a misurare il livello di coinvolgimento che avrai raggiunto leggendo: è l'EMOZIONOMETRO!
Impara come si usa!
> Leggi la poesia, poi colora l’EMOZIONOMETRO in base al livello di emozione che hai raggiunto.
La meraviglia è un dono rotondo che va e ritorna fra gli occhi e il mondo gli occhi la spargono su fiori e prati e poi li guardano meravigliati gli occhi la spalmano sopra le cose e poi le trovano meravigliose.
La meraviglia sta in quello che guardi?
Oppure sta nei tuoi sguardi?
Sta nelle cose che vedi e che tocchi?
O nelle mani e negli occhi?
B. Tognolini, Rime raminghe, Salani
> Riesci anche a dare un nome alla tua emozione?
Imparare a conoscersi
I tuoi progressi sono valutati durante l’anno dall’insegnante. Ma è importante che anche tu, ogni tanto, faccia il punto su quello che sai, cioè sulle tue conoscenze, su quello che sai fare, cioè le tue abilità, sulle emozioni che provi e sulle relazioni che costruisci. Ti servirà a conoscerti meglio rendendoti fiero o fiera dei tuoi punti di forza e consapevole delle cose in cui devi migliorare.
Così dopo aver corretto insieme all’insegnante un compito o una verifica, poniti sempre le seguenti domande:
> Se vuoi scoprire il segreto per migliorare, completa le griglie: a ogni simbolo e colore corrisponde una lettera.
LEGENDA
Alla fine delle verifiche di questo libro, troverai la scheda che ti guiderà nella tua autovalutazione, così di volta in volta potrai fare il punto della situazione.
Se hai completato correttamente tutte le richieste...
Hai raggiunto il traguardo in autonomia e hai portato a termine la consegna con sicurezza e in maniera corretta. Wow! Il tuo livello di competenza è avanzato
Se hai sbagliato poche richieste...
Hai raggiunto il traguardo in autonomia, con pochissime insicurezze. Bene! Il tuo livello di competenza è intermedio.
Se hai sbagliato molte richieste...
Sei in cammino. Succede di sbagliare: rifletti sui tuoi errori e riparti da lì per migliorare. Il tuo livello parte dalla base ma… salirà!
Se ti è servito aiuto per completare le richieste... Per arrivare al traguardo ti serve una mano, ma stai imparando e va bene così. Un passo dopo l’altro si va lontano!
Riscaldamento
Attiva l’ascolto!
Anche saper ascoltare è molto importante, vediamo se conosci già come si “attiva“ l’ascolto.
concentrazione
Libera il banco dagli oggetti che non ti servono: eviterai di distrarti guardandoli o giocandoci.
Siediti in modo composto e comodo: avere una posizione corretta ti aiuta a stare attento o attenta e a prevenire problemi alla schiena.
Laboratorio di ascolto
Dopo aver ascoltato attivamente, rispondi alle domande.
> Chi è il protagonista fra i personaggi del racconto?
impegno
> Chi è il vero personaggio intruso fra i seguenti?
Prendi appunti per restare concentrato o concentrata e per aiutarti a ricordare. partecipazione
interazione
Se qualcosa non ti è chiaro, alza subito la mano e chiedi spiegazioni.
Se ti distrai durante l’ascolto (può succedere) fai lo sforzo di riportare al più presto il pensiero su ciò che ascolti.
> Quale delle seguenti frasi non è pronunciata da ciascun personaggio?
“Sto dando la caccia a un orso arruffato.”
“Voglio diventare amico dell’orso arruffato.”
“Ti aiuto a cacciarlo.”
“Prima dovresti fare la sua conoscenza.”
> C’è una fase in cui hai più difficoltà? Perché? Confrontatevi a coppie.
> Che cosa significa l’aggettivo INTRUSO? Se non ti è chiaro, cercalo sul dizionario. Intruso: .......................................................................................................................................................................................................
Mettiti alla prova con le pagine in questo libro: ascolta attivamente e dopo aver svolto le attività valuta così il tuo lavoro.
relazione
Guarda l’insegnante negli occhi, ti sarà più facile comprendere ciò che ti vuole trasmettere o spiegare.
Laboratorio
Laboratorio di ascolto
> “Viene da un altro posto. Non è dei nostri” dice Orsetto. Hai già sentito questa espressione? Secondo te, che cosa vuol dire?
> Sei d’accordo con Orsetto o con Nerone? Spiega perché.
come è andata?
> A coppie confrontate le risposte. Se avete dubbi, consultate l’insegnante.
> Colora la casella giusta per te.
attenzione e concentrazione ottimebuonediscretescarse comprensione ottimabuonadiscretascarsa autovaluto MI
Che cosa pensi del tuo risultato?
Dopo aver ascoltato attivamente, rispondi alle domande.
> Chi è il protagonista fra i personaggi del racconto?
> Chi è il vero personaggio intruso fra i seguenti?
> Quale delle seguenti frasi non è pronunciata da ciascun personaggio?
“Sto dando la caccia a un orso arruffato.” “Voglio diventare amico dell’orso arruffato.”
“Ti aiuto a cacciarlo.” “Prima dovresti
> Che cosa significa l’aggettivo INTRUSO? Se non ti è chiaro, cercalo sul dizionario. Intruso: ...............................................................................................................................
> “Viene da un altro posto. Non è dei nostri” dice Orsetto. Hai già sentito questa espressione? Secondo te, che cosa vuol dire? ...............................................................................................................................
.......................................................................................................................................................................................................................
> Sei d’accordo con Orsetto o con Nerone? Spiega perché. ...............................................................................................................................
come è andata?
autovaluto MI
> A coppie confrontate le risposte. Se avete dubbi, consultate l’insegnante. > Colora la casella giusta per te. Che cosa pensi del tuo risultato?
attenzione e concentrazione ottimebuonediscretescarse comprensione ottimabuonadiscretascarsa
comprendere Strumenti PER
Quando ti siedi a tavola e ti trovi di fronte un piatto delizioso, per poterlo gustare appieno devi avere gli strumenti giusti: la forchetta, il coltello, il cucchiaio…
Anche ogni testo è una tavola imbandita di parole, conoscenze, emozioni, pensieri.
Per capire il senso di ciò che leggi devi conoscere gli strumenti giusti!
1° strumento : il TITOLO, le IMMAGINI e la FORMA DEL TESTO
2° strumento : il LESSICO
Per capire il significato delle parole
3° strumento : le INFORMAZIONI
Per l’essenzacomprendere di ciò che leggi
per immaginare ciò che leggerai
4° strumento : il MESSAGGIO
Per riflettere su ciò che leggi
Nelle pagine che seguono imparerai a utilizzare questi quattro strumenti per diventare un esperto o un’esperta di comprensione!
comprendere Strumenti PER
Il titolo, le immagini, la forma in cui il testo si presenta ti forniscono informazioni per anticipare il contenuto del brano, cioè farti un’idea prima di leggerlo. Il titolo è la prima informazione che incontri nel testo: è composto da una o poche parole che stuzzicano chi legge fornendo un primo assaggio della storia. Alcune volte presenta con chiarezza il contenuto di ciò che leggerai, altre volte ti costringe a immaginare.
Studiare senza fatica
Prima di leggere
> Leggi il titolo e osserva le immagini e la disposizione del testo, poi segna con una x.
• Pensi che questo testo: racconterà una storia sulla scuola.
fornirà informazioni per il metodo di studio.
• Questo titolo ti invoglia a continuare la lettura?
Sì No
A chi non piacerebbe riuscire a studiare con facilità portando a casa un sacco di bei risultati? Ebbene, non ci crederete, ma è più facile di quello che sembra. Innanzi tutto, è necessario chiedersi: “Perché studio?”. Per perdere tempo? Per i miei genitori? Per l’insegnante? Per ottenere dei buoni risultati? Proviamo a rispondere così: “Studio per diventare una persona migliore”. Tutti vogliamo progredire, non ti pare?
Il primo passo da fare è trovare un posto tranquillo dove non ci siano distrazioni o rumori fastidiosi. La cameretta andrà benissimo. È necessario restare concentrati: più ci si mette testa, meno tempo si impiega. Stare seduti tutto il pomeriggio a rileggere le stesse pagine non serve a niente! Si può anche studiare con un leggero sottofondo musicale, ma questo lo deve decidere solo chi studia.
Con l’apertura del libro, comincia la fase preparatoria, un momento molto importante! La prima domanda da porsi è: “A quale disciplina fa riferimento il contenuto?”. E subito ci si immerge in quel mondo: leggere il titolo principale, riflettere sul significato, recuperare quello che si sa già su quell’argomento, soffermandosi sui titoli dei paragrafi (se ci sono) e guardando con attenzione tutte le immagini. Terminata questa fase puoi iniziare a leggere tutto il resto o un paragrafo alla volta. Quando si incontrano le parole in grassetto è necessario soffermarsi un attimo, come se fossero lampeggianti, e cercare di fissarle nella mente. È bene tenere a portata di mano una matita e un foglio, su cui annotare liberamente le informazioni più importanti.
Da qui si inizia a ripetere a voce alta il primo paragrafo, poi il secondo insieme al primo, e così via. Sbirciare gli appunti, le parole chiave o le immagini può essere d’aiuto: questo è il loro scopo!
Le prime volte può essere rassicurante studiare un po’ “a memoria”, aiuta l’autostima e a non restare in silenzio avendo sempre qualcosa da dire. Appena ci si sentirà più sicuri, studiare a memoria non servirà più!
È indispensabile ripetere a voce alta davanti a uno specchio o registrandosi. Serve per verificare la propria esposizione.
È importante non essere pessimisti! “Non ce la posso fare” o “Tanto lo so che prenderò un brutto voto” è un ottimo modo per far sì che questo accada sul serio. Studiare è un’operazione complessa e richiede tempo. È impossibile che tu riesca subito a raccontare la lezione come un libro stampato facendo tutti i collegamenti richiesti. Ma ricordati: un passo dopo l’altro si va lontano!
F. Franco
Dopo la lettura
> Verifica le tue ipotesi e rispondi con una x.
• Hai trovato quello che ti aspettavi?
Sì No
• Che cosa hai provato leggendo? Curiosità. Indifferenza.
• Le immagini ti hanno aiutato a comprendere il contenuto?
Sì No
> Pensi che il titolo sia adatto al contenuto di questo testo?
Sì No
> Colora tra questi aggettivi quello che ritieni più adatto al titolo. coerente generico originale banale
comprendere Strumenti
Capire bene il significato di tutte le parole e delle espressioni figurate è il primo passo per “entrare” nel testo. In questa operazione può esserti d’aiuto il dizionario o puoi capire il significato di alcune parole dal contesto, cioè dalla frase in cui si trovano. Alcune parole funzionano da collegamento tra le parti del testo ed è indispensabile comprendere il lavoro che svolgono per capire ciò che leggi.
Non mi è andata bene
Erano trascorsi pochi giorni dall’inizio della scuola e con Carlo avevamo deciso che avremmo provato a fregare la merendina a Sara. Perciò, quando è suonata la campanella e l’ho vista che si stava avvicinando al bagno con un gruppetto di amiche, mi sono messo davanti alla porta e le ho detto:
– Ti devo parlare.
Tutte le altre si sono messe a ridere ed è qui che è cominciata ad andare male, perché quelle si davano le gomitate e si bisbigliavano nelle orecchie, mentre Sara è diventata rossa come un pomodoro.
– Che vuoi? – mi ha chiesto in modo insolente.
– Ho visto che di solito hai un sacco di merendine, me ne devi dare una o due.
– Perché? – fa lei. Sembrava che non avesse capito.
– Perché altrimenti ti pesto – le ho fatto io.
– E perché mi devi pestare? – mi chiede lei.
– Io voglio la tua merendina. Tu magari non vuoi darmela, allora ti dico che ti pesto e tu me la dai. Non è difficile.
– Fammi capire. È una minaccia? – mi ha chiesto alzando la voce.
Lì mi sono preoccupato un filino perché le cose non stavano andando come mi ero immaginato. Io avevo pensato che se vai davanti a una femmina e le dici che la pesti quella si spaventa, magari si mette pure a frignare e poi ti dà la merenda. Ma Sara si volta verso le amiche e urla:
– Ragazze, c’è un altro bulletto. Quelle si avvicinano e mi vengono intorno.
– Ripeti un po’... – fa Sara.
Io le guardo, per essere forte sono forte, però proprio tutte insieme non ero sicuro di riuscire a menarle. Mi volto verso Carlo, ma ha il viso cereo e sta scappando velocissimo in fondo al corridoio...
A. Arato, A. Parola, Il mio nome è strano, Lapis
Le parole
> Rifletti sul modo in cui sono costruite le seguenti parole per scoprire il loro significato.
• un filino pensa alla parola “filo” e poi scegli il sinonimo che ti sembra più adatto: moltissimo un pochettino parecchio per niente
• cereo dentro questa parola ne è nascosta un’altra: quale? .......................................................................................
Ti può aiutare a comprendere il significato di “cereo”? Spiegalo con parole tue, se non ci riesci, cercalo sul dizionario e trascrivilo.
• Scegli con una quali tra le seguenti parole puoi utilizzare come sinonimo di cereo ceruleo pallido bianco terreo livido cadaverico
Le parole-collegamento
> Rifletti sulle parole-collegamento per rispondere alle domande.
• La conseguenza introduce la situazione che deriva da quella precedente.
Perciò che cosa fa il ragazzino al suono della campanella?
• La causa introduce la frase che spiega il motivo di ciò che avviene.
Perché è cominciata ad andare male?
• Il tempo introduce la frase che racconta che cosa accade nello stesso momento.
Mentre Sara diventa rossa, che cosa fanno le altre ragazze?
• Il cambiamento introduce la frase che spiega come cambia la situazione.
Però che cosa succede alla fine?
Le espressioni figurate
> Rispondi con una x.
• Che cosa significa l’espressione “hai un sacco di merendine”?
Hai una sacca con molte merendine.
Hai tante merendine.
Hai le merendine per tutta la classe.
Hai una merendina nel sacchetto.
• Che cosa significa l’espressione “altrimenti ti pesto”?
Se non fai come ho detto, ti calpesto un piede.
Se non fai come ho detto, ti minaccio.
Se non fai come ho detto, ti picchio seriamente.
Se non fai come ho detto, te la presto io.
Per capire bene un testo è necessario ricavare tutte le informazioni esplicite, cioè quelle scritte in chiaro che si individuano con una lettura attenta.
Alcune informazioni esplicite sono indispensabili per comprendere l’argomento generale del testo, cioè di che cosa si parla: sono le informazioni principali, quelle che non possono essere eliminate.
Altre informazioni, invece, arricchiscono il testo, ma non sono indispensabili per comprendere il contenuto: sono le informazioni secondarie.
Una spremuta di energia (elettrica)
Le informazioni esplicite 1 4 2 3 5
Bucce di arance e limoni e fondi di caffè non sono solo spazzatura.
Quindici alberghi sulla costa della Campania hanno deciso di recuperare dall’immondizia gli scarti delle colazioni servite agli ospiti e di usarli in modo alternativo. Come? Spremendoli per produrre energia elettrica oppure aggiungendoli come concime ai terreni da coltivare.
L’idea di riciclare i rifiuti alimentari è venuta agli alberghi della Costiera perché questo è un luogo molto visitato dai turisti, la cui presenza aumenta anche la quantità di spazzatura.
Gli alberghi coinvolti mettono da parte le bucce degli agrumi che vengono usati per le spremute e i gusci delle uova servite agli ospiti stranieri e così ogni giorno accumulano una tonnellata di scarti con cui si produce energia elettrica sufficiente per venticinque case. Anche i fondi del caffè non vengono buttati e presto verranno usati per nutrire il terreno su cui si coltivano i funghi.
> Leggi con attenzione le frasi evidenziate, poi scrivi nei riquadri P se, secondo te, si tratta di un’informazione principale, S se secondaria. Poi capovolgi la pagina e scopri se hai risposto correttamente.
in Avvenire - Popotus 1
A pezzettini
Il mio nome è Beatrice, anche se tutti mi chiamano Bea, che potrebbe anche sembrare “beata”, ma vi assicuro, di beatitudine ce n’è poca. Ho dieci anni, vado a scuola, a scherma, a danza… e devo ammettere che i miei genitori, Franco e Lucilla, sono discretamente contenti di me.
Oggi sono proprio arrabbiata. I grandi, siccome sono grandi, pensano di poter fare tutto da soli e di sapere quello che desiderano gli altri, soprattutto se si tratta della loro figlia.
Così, qualche tempo fa, la mamma mi chiama con voce dolce:
– Bea, tesoro, vieni che facciamo quattro chiacchiere.
Già quel modo di rivolgersi a me mi fa drizzare le antenne.
Sì, perché di solito non è così gentile.
Allora arriva anche mio padre e si guardano in modo curioso.
– Sai, tesoro – continua la genitrice – è da tanto che io e papà ci pensiamo. Tu sei diventata grande e sicuramente ci saranno stati dei momenti in cui ti sarai sentita molto sola.
Sto per parlare, ma lei continua come una locomotiva.
– Insomma, Bea, siamo sicuri che sarai molto felice di sapere che aspettiamo un fratellino.
Di fianco alla nostra scuola stanno costruendo un palazzo e dalle finestre della nostra classe si vede tutto benissimo. C’è una macchina che ha una grossa bocca dove infilano dei sassi enormi e lei li riduce in pezzettini piccoli piccoli. Beh! Dopo quella notizia mi sono sentita come buttata dentro quella trituratrice e migliaia di minuscole me schizzavano e si spandevano tutto intorno.
L. Staffieri, Sono nata figlia unica!, Mammeonline
Le informazioni esplicite
> Di che cosa parla il testo che hai appena letto? Segna con una x la frase che meglio riassume l’argomento della storia.
Beatrice è una bambina appassionata di sport. Beatrice scopre che arriverà un fratellino. Beatrice è arrabbiata con i grandi. Beatrice è appassionata di cantieri.
> Scrivi P se sono informazioni principali, S se sono secondarie.
• I genitori di Bea sono contenti di lei.
• I genitori dicono a Bea che avrà un fratellino.
• Bea pratica due sport.
• Di fianco alla scuola costruiscono un palazzo.
• I genitori vogliono parlare con Bea.
• Una macchina riduce i sassi in pezzettini.
• I genitori si guardano in modo curioso.
• Bea, dopo la notizia, si sente a pezzi.
In un testo ci sono anche informazioni implicite, cioè nascoste: le devi scovare ricavandole da altre informazioni presenti nel testo.
Ora capisco!
• Chi è il protagonista della storia?
..................................................................
• Questa è un’informazione: scritta in chiaro nascosta
• Quanto dura la vicenda? Leggi le parole cerchiate e lo capirai.
• Questa è un’informazione: scritta in chiaro nascosta
Il sultano Salinda viveva in un palazzo con mille stanze e passava le giornate a dare ordini ai suoi servi. Si fermava solo di tanto in tanto per ascoltare il canto dei suoi uccelli preferiti, che teneva rinchiusi in piccole gabbie, nelle varie stanze. Un giorno, però, Salinda fu molto sorpreso: nessuno dei suoi uccelli cantava più. Pensando che avessero fame, il sultano diede loro cibo e acqua fresca. Ma gli uccelli rimasero muti. Pensando che fossero scontenti delle loro gabbie, ne fece preparare delle nuove, tutte d’oro. Ma gli uccelli continuarono a non cantare. Salinda ordinò allora ai servi di catturare altri uccelli, pensando che, ascoltando il loro canto, anche i suoi avrebbero ripreso a cantare. A sera le gabbie erano piene. Il sultano era molto soddisfatto, ma il giorno dopo, anziché cantare, tutti gli uccelli stridevano, sbattendo le ali e saltando da una parte all’altra delle gabbie.
Il sultano era stupito.
– Perché nostro padre non capisce? – si chiedevano i suoi figli Samira e Salim – Forse perché rimane sempre chiuso nel palazzo. Portiamolo con noi in giardino!
Appena fuori, il sultano tirò un sospiro di sollievo: l’acqua gorgogliava nelle fontane, il vento frusciava tra le palme e tanti uccelli cantavano svolazzando da un albero all’altro.
Tornò pensieroso al palazzo e rifletté: “Ora capisco perché i miei figli sono tristi quando vedono gli uccelli in gabbia.
Neanche loro potrebbero giocare stando sempre rinchiusi qui”.
L’indomani, all’alba, Salinda chiamò Samira e Salim. Insieme portarono tutte le gabbie sulla terrazza e le aprirono.
Il sultano guardò gli occhi dei suoi figli e dalla loro felicità capì di aver fatto la cosa giusta.
Ora Salinda ama fare ogni mattina lunghe passeggiate nei giardini intorno al palazzo. A volte va anche più lontano. E ovunque ci sono tanti uccelli che lo rallegrano con i loro canti.
H. Schmid, Salinda e gli uccelli, Edizioni Arka
• Qual è la cosa giusta?
Sottolinea le parole che ti aiutano a capire e rispondi.
..................................................................
..................................................................
• Questa è un’informazione: scritta in chiaro nascosta
Le informazioni implicite
> Leggi bene il testo e analizza le informazioni seguendo il percorso delle domande a lato.
> Scrivi V se sono affermazioni vere, F se sono false.
• Mille uccelli volavano liberi nel palazzo del sultano.
• Il sultano ama molto ascoltare il canto dei suoi uccelli nelle gabbie.
• Il sultano non esce mai dal suo grande palazzo.
• Gli uccelli del sultano smettono di cantare perché vogliono essere liberi.
• Anche a Samira e a Salim piacciono molto gli uccelli nelle gabbie.
• Alla fine il sultano libera gli uccelli perché capisce che hanno bisogno della libertà.
comprendere Strumenti
Quando hai compreso correttamente un testo, puoi andare oltre il contenuto e la trama per riflettere sul messaggio del testo. Chi scrive, a volte, espone il suo punto di vista sulla storia narrata o sull’argomento trattato o vuole suscitare qualcosa in noi: ci stimola a esprimere le nostre opinioni o emozioni.
Il regalo di compleanno
Una bambina aveva visto un film con una banda di ragazzini che si costruivano una casa sull’albero. Le era sembrata una cosa bellissima. Per un po’ ci fantasticò sopra, pensando a come sarebbe stato bello averne una tutta sua, poterci invitare le amiche e poi tirar su la scaletta di corda in modo che nessuno potesse metterci piede. Quando venne il suo compleanno, la mamma e il papà le chiesero che regalo volesse. E lei disse: – Una casa sull’albero. In giardino c’era un grande albero che sembrava l’ideale per ospitare una casa, ma né la mamma né il papà erano abili con le mani. Decisero allora di collegarsi a internet e scoprirono una ditta che faceva case sull’albero su misura. Quindici giorni dopo arrivò un camioncino. Scesero due ometti in tuta blu, scaricarono una gran quantità di assi e attrezzi e cominciarono a lavorare. Nel giro di poche ore la casa sull’albero era pronta. Era solida, bella, e dentro aveva un buonissimo odore di legno nuovo.
Dopo qualche giorno la bambina cominciò ad annoiarsi: da quella casa si aspettava un po’ di emozione, un po’ di avventura. Così andò a prendere a noleggio il DVD del film e se lo riguardò per capire che cosa c’era che non andava nella sua casa sull’albero.
Lo capì quasi subito, nella scena in cui i bambini si costruivano la casa con l’aiuto del fratello grande di uno di loro. La sua, di casa, aveva un difetto gigantesco: era già fatta.
Così la bambina andò dalla mamma e dal papà e li convinse a restituire la casa sull’albero. Entro quindici giorni lo si poteva fare. Convincere il papà a costruirne una con lei fu più difficile, ma ci riuscì.
Solo che invece di una casa sull’albero fecero una capanna in fondo al giardino. Venne un po’ storta, ma carina. E una notte d’estate, la bambina e le sue amiche ci dormirono dentro, nei sacchi a pelo, provando il brivido di una vera avventura.
B. Masini, Il casello della buonanotte, Einaudi Ragazzi
Riflettere sul testo
> Qual è il messaggio che l’autrice vuole trasmettere? Rispondi alle domande.
• Perché la bambina si annoia nella casa sull’albero che aveva tanto desiderato?
• Che cosa non va bene della casa che le hanno regalato la mamma e il papà?
• Che cosa vuole veramente la bambina?
• Secondo te, che differenza c’è tra la prima e la seconda casa?
• Pensi che il titolo si riferisca alla prima o alla seconda casa? Perché?
> E tu, che cosa ne pensi? Esponi a voce.
• Secondo te, la bambina ha fatto bene a far restituire la casetta nuova? Tu l’avresti fatto?
• Che cosa pensi dei suoi genitori? Hanno fatto bene ad accontentarla?
• Ti è mai capitato di ricevere un regalo diverso da quello desiderato?
• Se sì, hai chiesto di cambiarlo o l’hai tenuto?
Prima di leggere
> Leggi il titolo e osserva l’immagine.
• Pensi che questo testo: darà informazioni sul nuoto. racconterà una storia ambientata in piscina. indicherà le regole della piscina.
• Hai voglia di continuare la lettura?
Sì No
Dopo la lettura
> Dopo la lettura, verifica le tue ipotesi e rispondi con una x.
• Pensi che il titolo rispecchi il contenuto di questo testo?
Sì No
Abbastanza
• Come è questo titolo?
Coerente Generico
Originale Banale
Imparare a nuotare... Antonio ne farebbe volentieri a meno! L’acqua fredda che ha di fronte lo riempie di terrore. Sul bordo della vasca si aggrappa all’asciugamano in preda al panico, mentre un gruppetto di bambini un po’ più grandi di lui si spinge in acqua ridendo.
“Siamo sicuri che mamma mi abbia iscritto nel gruppo dei principianti? Qui non ce n’è uno che non sappia nuotare!” pensa Antonio preoccupato.
Ma la lezione sta già cominciando e l’istruttore sceglie un nome a caso nella lista degli iscritti:
– Andreoli, sul trampolino!
Troppo spaventato per obiettare, sale sulla scaletta. Ed eccolo su quella stretta pedana sospesa nell’aria.
Impossibile! Non riuscirà mai a saltare! In preda alle vertigini farebbe volentieri dietrofront, ma gli altri bambini, in coda dietro di lui, gli sbarrano la strada.
Antonio non ha scelta. Senza riflettere chiude gli occhi e si tuffa nel vuoto. La caduta gli sembra durare un’eternità, poi improvvisamente si ritrova tra le grinfie di un mostro liquido e freddo, che gli invade le narici e la bocca mentre lo trascina sempre più a fondo.
– Aiuto! Sto annegando! – tenta di urlare, ma dalla bocca gli esce un gluglù di bolle d’aria.
D’un tratto, però, una mano decisa lo afferra e lo riporta sul bordo della vasca. È l’istruttore:
– Perché ti sei iscritto a un livello così alto?
– Non lo so, signore. È mia madre che... – balbetta Antonio, quasi in lacrime. Ma ecco, dall’altro lato della vasca, un altro istruttore sta urlando:
– Ehi, tu, Antonio Andreoli, nuoti come un pesce. Che cosa ci fai nel gruppo dei principianti?
– Io un principiante? Ma se sono più di cinque anni che faccio gare! – risponde un ragazzino.
Adesso sì che è tutto chiaro: ci sono due Antonio Andreoli! Antonio ride sollevato. È così strano, però, che un altro bambino possa chiamarsi esattamente come lui...
AA.VV., Vivere insieme. La famiglia, Edizioni il capitello
comprendere Strumenti PER
Il lessico
> Sottolinea nel testo le parole PRINCIPIANTI - PEDANA. Rifletti sul modo in cui sono costruite per scoprire il loro significato.
• Chi sono i “principianti”? Pensa alla parola “principio”.
• Che cos’è la “pedana”? Pensa alla parola “piedi”.
> Segna con una x la frase che ha lo stesso significato dell’espressione “in preda al panico” (righe 3-4).
Temere di essere catturato come una preda. Avere tantissima paura.
> Cerchia nel testo almeno due parole-collegamento.
Le informazioni
> In ogni coppia cancella con una linea le informazioni secondarie che non servono per comprendere.
• I bambini si tuffano ridendo. / Antonio è stato iscritto nel gruppo sbagliato.
• Antonio non sa nuotare. / Antonio è costretto a tuffarsi e finisce sott’acqua.
• Ci sono due bambini con lo stesso nome. / È strano che ci siano due bambini con lo stesso nome.
> Rifletti sulle informazioni esplicite che trovi nel testo e rispondi alle domande.
• Dove si svolgono i fatti? Da che cosa l’hai capito?
• “Antonio non ha scelta” (riga 17): che cosa è costretto a fare? Perché?
• Chi è il “mostro liquido e freddo” (righe 19-20)? Da che cosa lo capisci?
Il messaggio
> Secondo te, come appare nel testo Antonio? Scegli gli aggettivi che lo rappresentano.
Simpatico Timido Coraggioso Pauroso Educato Rispettoso Maleducato Orgoglioso
come è andata?
> A coppie confrontate le risposte. Se avete dubbi, consultate l’insegnante.
Il testo narrativo
1
DIFFICOLTÀ GLI INDIZI TROVERETE.
Cancella nel crucipuzzle le parole elencate, formeranno il primo indizio le lettere che son restate.
passato • futuro • quando • presente • definito
Fai lo stesso con molto giudizio, leggi in verticale e troverai il secondo indizio.
• interno
• reale
• fantastico
• esterno
• dove • ambiente
3
Ora attenzione al giochino, il terzo indizio è scritto con l’alfabeto farfallino.
ALFABETO FARFALLINO
FAFARFAFALLIFINOFO Sai come funziona? Ecco un esempio:
AFALFAFABEFETOFO
Ora prova tu: PEFERSOFONAFAGGIFI
Sei sulla strada buona: l’ultima sillaba diventa prima. Una parola alla fine avrai, se con la freccia due sillabe combinerai! brivido • toro • libri • olfatto • nipoti • domani • rotoli
ORA CHE HAI TROVATO LE PAROLE SEGRETE PUOI SCOPRIRE IL TESTO NARRATIVO!
I SEGRETI DEL TESTO
con la mappa
> La mappa ti svelerà i segreti del TESTO NARRATIVO: completala con le parole che hai scoperto nella pagina precedente, poi analizzatela insieme.
SCOPO
Il testo narrativo vuole raccontare una storia realistica o fantastica.
Sono persone, animali, oggetti animati che agiscono nella storia.
Indica quando si svolgono i fatti.
TESTO NARRATIVO
Indica dove si svolgono i fatti.
Sono gli eventi che accadono e le azioni che compiono i personaggi.
STRUTTURA
È lo scheletro del racconto ed è diviso in:
INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
Tutta la storia è divisa in parti: le sequenze.
I fatti possono essere raccontati nell'ordine cronologico in cui avvengono (fabula) oppure “saltando nel tempo” (intreccio).
Tutto cambia!
INIZIO
Un mattino, Martina si svegliò pensando che iniziasse una giornata come le altre, ma una volta in piedi sentì che c’era qualcosa di diverso.
SVOLGIMENTO
Lavò la faccia per svegliarsi meglio, si guardò allo specchio e scoprì che i suoi capelli corti, rossi e ricci nella notte erano diventati lunghi, neri e lisci come spaghetti. Strofinò gli occhi, li strofinò di nuovo: nessun dubbio, era avvenuto qualcosa di straordinario.
“Non so davvero cosa sia accaduto, comunque poco male” pensò Martina, “ogni tanto cambiare può anche essere divertente”. Così, finì di prepararsi, prese la cartella e si avviò verso la scuola.
La strada che era sempre stata dritta in quel momento era diventata tutta curve e buche.
A un certo punto, un grosso pesce attraversò la strada con aria seria.
– Scusi, pesce, ma lei non dovrebbe stare nell’acqua? –osò chiedere Martina preoccupata che non stesse bene.
– Tempi nuovi richiedono competenze nuove e io mi adeguo. E ora, signorina, scusi ma ho da fare! – e il pesce, senza nemmeno salutare, se ne andò.
CONCLUSIONE
Martina rimase un po’ perplessa per quella scortesia frettolosa, ma pensò che cambiare così tanto la propria vita, come era capitato al pesce, non doveva essere affatto semplice e quando si è stanchi e confusi è facile diventare un po’ maleducati.
Martina alzò le spalle.
– Ora devo andare a scuola! – disse.
S. Savioli, Tutto cambia!, Feltrinelli Kids
> In coppia leggete il racconto: mettete in relazione le parti colorate con le indicazioni della mappa. facciamo squadra
I SEGRETI DEL TESTO
Il racconto realistico narra fatti accaduti veramente o che possono accadere nella realtà.
Strumenti per
analizzare
> Rileggi due volte il testo prima di rispondere.
• La storia che hai letto può accadere nella realtà?
Sì No
• Quali fatti te lo fanno capire?
Emozioni
Tu hai mai vissuto un’emozione simile?
Ti è capitato di imbatterti in qualche animale “insolito”?
Un insolito incontro
C’è qualcosa di spaventoso e di magico nel trovarsi nell’oceano. Le stelle erano tramontate. Il mare e il cielo erano neri come l’inchiostro. Avevo diciassette anni, era l’inizio di marzo e stavo nuotando a poco meno di duecento metri dalla riva per il mio allenamento mattutino prima dell’alba. L’acqua era gelida e liscia come ghiaccio nero. Scivolavo sull’oceano alla mia velocità consueta quando sentii sussultare l’acqua sotto di me. Non era un’onda anomala, sembrava qualcos’altro. Si stava avvicinando. L’acqua tremava sempre più forte e mi trascinava giù. D’un tratto mi sentii molto piccola e sperduta in quel mare buio e profondo.
Poi udii un suono. Improvvisamente, la superficie del mare vicino a dove nuotavo esplose con una serie di botti.
Un’onda mi piombò sopra la testa e mi travolse in pieno, scaraventandomi sul fondale sabbioso. Mi spronai: “Non mollare. Riprendi il controllo. Ingrana di nuovo la marcia”.
Facendomi coraggio, mi rimisi in piedi sulla sabbia dura e fredda del fondale.
Infine arrivò un’onda che mi sollevò dal fondo: nuotai come un razzo dentro la schiuma. All’improvviso, da un punto più a nord, arrivò uno sbuffo lungo, poi un secondo e un terzo ancora più forte.
Era un cucciolo di balena. Nuotava a meno di dieci metri da me ed era enorme.
L. Cox, Storia del magico incontro tra una ragazza e un cucciolo di balena..., Corbaccio
#lapiùbelladelreame
Bip-bip! Bip-bip! Biancaneve si svegliò di soprassalto.
– Oh no, ho dimenticato acceso il mio smartphone. Chi mi scrive nel cuore della notte?
Quando lesse il testo, Biancaneve si sentì lo stomaco arrotolare:
«Ti prego Biancaneve scappa altrimenti entro l’alba sarai morta. Se non ci credi chiedi allo Specchio Magico, e poi scappa! Subito!»
Biancaneve seguita dal gatto Gigio si diresse nei sotterranei, dove lo Specchio Magico era gelosamente custodito in una piccola stanza buia. Entrò nella stanza e pronunciò la password: – Principe Gigio dal pelo grigio!
La stanza si illuminò: la luce veniva dallo Specchio Magico.
– Buonasera, Biancaneve, sono lo Specchio che tutto sa. Come posso soddisfare la tua curiosità?
– Specchio, sono molto preoccupata. Ho appena ricevuto un messaggio, mi consigliano di scappare subito!
– Cara, dolce Biancaneve. Scappa ora finché sei in tempo!
Biancaneve spaventata corse in camera sua, riempì la borsa con lo stretto necessario, fra cui il telefono, il caricabatterie, un quaderno e un paio di libri.
Intanto nel corridoio principale del castello si udiva il frusciare degli abiti di seta della matrigna. Camminava verso i sotterranei per interrogare lo Specchio.
– Eccomi, mia stupenda Regina, che cosa volete sapere?
– Stupido Specchio, perché eri già acceso? – chiese la matrigna.
– Biancaneve ha effettuato l’accesso proprio adesso!
– Dimmi, Specchio! Chi è la più bella del reame?
– La più bella del reame non sei più tu, mia soave Regina. Biancaneve è la bellezza che spazza via ogni incertezza. Leggi tu stessa, mia Regina, ne parlano tutti questa mattina: qualcuno ha taggato Biancaneve #lapiùbelladelreame
– Maledetto pezzo di rottame! – urlò la matrigna.
M. Marelli, Hanno taggato Biancaneve, Editoriale Scienza
Il racconto fantastico narra fatti che possono accadere solo nel mondo della fantasia. I SEGRETI DEL TESTO analizzare Strumenti per
> Rileggi due volte prima di rispondere.
• La storia che hai letto può accadere nella realtà?
Sì No
• Quali fatti te lo fanno capire?
Cittadinanza digitale
> Qual è l’oggetto della fiaba tradizionale di Biancaneve che, grazie alla fantasia dell’autrice, diventa tecnologico?
..................................................................
> Sottolinea nel testo i termini e le espressioni del linguaggio tecnologico. Conosci questo simbolo #? Sai a che cosa serve? Confrontatevi insieme in classe.
Tre amici a Venezia
I SEGRETI DEL TESTO
Nel racconto realistico i personaggi sono persone comuni o animali che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni. Il personaggio più importante si chiama protagonista; gli altri sono personaggi secondari
analizzare Strumenti per
> Nel racconto si parla di tre bambini. Chi è il o la protagonista? Sottolinea come indicato:
il o la protagonista gli altri personaggi
Strumenti per
comprendere
> Formula sul quaderno una domanda per ogni risposta.
1. Il numero nove.
2. Venezia.
3. Segue la danza dei disegni sull’acqua.
4. Perché non ci sono i suoi amici.
Roberto ha nove anni, Roberto ha nove amici, Roberto ha nove biglie nel cassetto del comodino, Roberto ha nove libri e li tiene in ordine dal più grande al più piccolo, Roberto ha nove vestiti tra estate e inverno, Roberto a scuola è il nono che chiamano all’appello. Roberto vive a Venezia da quando è nato e di automobili nella sua lunga vita ne ha viste pochissime, forse nove in tutto, mentre non ricorda un giorno senza almeno una barca. Dei nove amici che ha, i due più cari sono Alvise e Lucia. I tre amici frequentano la stessa scuola e ci vanno insieme a piedi. Ogni mattina è Alvise a suonare il campanello di Roberto. – Scende? – chiede a sua mamma che spunta dalla finestra. Lucia la incontrano per strada. Quando entrano a scuola, gli amici si dividono quasi senza dirsi ciao. Lucia ha un anno in più degli altri e sale di sopra. Alvise e Roberto s’infilano in due classi diverse sul medesimo piano. Accanto alla scuola scorre un canale e contro il soffitto della classe batte la luce che si riflette sull’acqua là fuori, a formare macchie di chiarore che nuotano nel bianco dell’intonaco e sembrano pesci, occhi, un sole che sorge… Quando s’annoia, Roberto segue la danza dei disegni senza farsi sorprendere dalla maestra.
A casa, Roberto si sente solo. Quelle ore lontano dagli amici scorrono senza sapere che fare. Passa lunghi momenti a studiare la situazione coi gomiti appoggiati al davanzale.
La luce che filtra dalle tende gli disegna la pelle delle braccia e gli ricorda il soffitto della classe.
M. Corradini, Solo una parola, Rizzoli
Olga e Melo
Olga inciampò in un oggetto di ferro.
– Un’ancora nel bosco? – esclamò – E chi mai l’ha calata?
Annodata all’ancora c’era una fune che saliva verso l’alto e spariva tra le fronde. Pose una mano sulla corda: vibrava!
Qualcosa all’altro capo si stava muovendo. La bambina di carta rimase a fissare la fune con il cuore che le batteva forte...
Dal fitto fogliame comparve un puntino rosso. Scendeva lungo la fune come una perlina lungo il filo di una collana e, man mano che si faceva più vicino, la sua forma diventava più chiara. Erano un paio di calzoni rossi. Poco dopo fu chiaro che quei calzoni appartenevano a un ragazzo.
– Sapresti dirmi dove potrei trovare dell’origano? – disse il giovane con una certa urgenza.
Olga era confusa. Il ragazzo non aveva fatto nessun commento quando l’aveva vista! Possibile che non avesse notato niente di strano in lei?
– Mi chiamo Melo, e tu? – domandò il ragazzo.
– Io sono di carta! – esclamò Olga spazientita. Melo non fece una piega: – È il tuo nome o il tuo cognome?
– Mi chiamo Olga – rispose la bambina di carta, rassegnata –Sto facendo un lungo viaggio, ma ho trovato un ostacolo...
– Il mondo è pieno di ostacoli – bofonchiò Melo.
– Ma tu non dici niente di me, che sono così...
– Così...?
– Beh... sono diversa!
– Siamo tutti diversi in questo mondo – disse Melo – da vicino, perché da lontano, invece, siamo tutti uguali.
E. Gnone, Olga di carta. Il viaggio straordinario, Salani
I SEGRETI DEL TESTO
Nel racconto fantastico possono essere presenti personaggi fantastici, come oggetti animati, animali parlanti o persone con poteri magici; oppure personaggi realistici che vivono esperienze fantastiche.
> Completa con il nome del personaggio e segna con una x se è fantastico o realistico.
• Il personaggio principale si chiama ......................................... ed è realistico. fantastico.
• Il personaggio secondario si chiama ......................................... ed è realistico. fantastico.
Papà ci prende gusto!
I SEGRETI DEL TESTO
Nel testo narrativo il luogo è un dato molto importante: indica dove si svolgono i fatti. Te lo fanno capire le “parole dello spazio”, cioè gli indicatori spaziali. Nel racconto realistico i luoghi sono quelli della realtà (città, scuola, parco…).
analizzare Strumenti per
> Sottolinea nel testo il luogo dove si svolge la vicenda, poi cancella l’affermazione sbagliata.
• Il racconto è realistico, perciò anche il luogo è reale.
• Il luogo del racconto non può esistere nella realtà, perciò il racconto è fantastico.
Strumenti per
comprendere
> Sai che cosa significa l’espressione nel titolo? Rileggi la parte di testo riquadrata, poi completa con parole tue. Il papà all’inizio ha di andare sulle montagne russe, poi scopre che invece è e così vuole a fare i giri.
Oggi mi sono proprio divertita! Infatti sono stata col papà al luna park che adesso è in città.
Guardando i vari padiglioni, il papà ha cominciato subito a dire: – Qui è meglio se non ci sali... Questo è troppo pericoloso... Qui ti gira di sicuro la testa... Questo non è divertente... Insomma, li scartava tutti! Per lui erano adatti a me solo la giostra coi cavallini e le altalene. Ero arrabbiata e delusa, ma ho cercato di non perdere la calma. Siccome volevo salire sulle montagne russe, gli ho detto che poteva salire lui per primo, per vedere se era davvero così pericoloso. Prima si è messo a ridere e ha detto:
– Io sulle montagne russe? Ma non sono mica più un bambino! Poi, quando gli ho chiesto se per caso aveva paura, ha fatto il superiore ed è salito addirittura sul primo vagoncino.
È stata una scena bellissima: mentre il trenino saliva, papà si guardava attorno preoccupato. In discesa, invece, stava incollato al sedile e gridava come un disperato. Però dopo un po’ ci deve aver preso gusto, perché gridava ancora, ma si sentiva bene che erano grida di gioia. Aveva cominciato a divertirsi.
Quando il trenino si è fermato, invece di scendere, il papà ha fatto cenno a me di salire. Io mi sono seduta accanto a lui e insieme abbiamo fatto tre giri divertentissimi.
Poi l’ho portato sulla “Centrifuga”, sul “Vascello fantasma”, sulle “Tazze sonore” e in almeno altri dieci giochi. Papà si è divertito forse più di me: sembrava quasi un bambino anche lui.
S. Bordiglioni, M. Badocco, Dal diario di una bambina..., Einaudi Ragazzi
Che spettacolo!
Charlie gettò uno sguardo alle sue spalle e vide il pesante cancello di ferro della fabbrica Wonka che si richiudeva lentamente.
– Eccoci qua, dunque! – gridò il signor Wonka – Prego, da questa parte.
Charlie Bucket si ritrovò in un lunghissimo corridoio che si estendeva davanti a lui a perdita d’occhio.
– Che bel calduccio! – sussurrò Charlie.
– Già. E che buon odore! – gli rispose Nonno Joe, annusando profondamente l’aria. Tutti gli odori più piacevoli del mondo sembravano mischiarsi nell’aria intorno a loro.
Il signor Wonka si avviò lungo il corridoio, trotterellando rapidamente con le code della giacca di velluto color prugna che gli sventolavano dietro, e i visitatori lo seguirono. Ben presto voltò a destra, lasciando il corridoio principale per un altro leggermente più stretto. Poi voltò a sinistra. Poi di nuovo a sinistra… Poi, di colpo, il signor Wonka si fermò. Davanti a lui c’era una porta di metallo lucente. Sulla porta, a caratteri cubitali c’era scritto: STANZA DELLA CIOCCOLATA.
I cinque ragazzi e i nove adulti varcarono la soglia e... ohhh!!! Che vista stupefacente si aprì loro allo sguardo!
Ai loro piedi si estendeva una bellissima valle. Su entrambi i lati c’erano prati verdeggianti, mentre a fondovalle scorreva un ampio fiume marrone. Inoltre, verso la metà del corso del fiume c’era una formidabile cascata: una roccia scoscesa sul cui bordo l’acqua sembrava arricciarsi e trasformarsi in una lastra compatta che poi si frantumava in un ribollio vorticoso di spuma e schizzi. Lungo le sponde del fiume crescevano bellissimi alberi e arbusti, salici piangenti e ontani circondati da alti cespugli di rododendri pieni di fiori rosa, rossi e lillà. Nei prati occhieggiavano a migliaia i ranuncoli.
– Guardate là! – esclamò il signor Wonka saltellando su e giù e indicando con il suo bastone dal manico d’oro il grande fiume marrone – È tutta cioccolata!
R. Dahl, La fabbrica di cioccolato, Salani
I SEGRETI DEL TESTO
Nel racconto fantastico i luoghi possono essere fantastici e immaginari, cioè nati dalla fantasia di chi scrive, oppure realistici.
analizzare Strumenti per
> Sottolinea nel testo il luogo dove si svolge la vicenda.
> Leggi la descrizione del luogo riquadrata nel testo e cancella l’affermazione sbagliata.
• È un luogo realistico trasformato dalla fantasia.
• È un luogo fantastico in cui si svolge una storia vera.
Il diritto di Lindita
I SEGRETI DEL TESTO
Nel testo narrativo il tempo è un dato molto importante: indica quando si svolgono i fatti. Te lo fanno capire le “parole del tempo”, cioè gli indicatori temporali, e i verbi. Nel racconto realistico il tempo di solito è definito con precisione e può essere passato o presente.
Strumenti per
comprendere
Prima di leggere
> Rifletti sul titolo e osserva l’immagine:
fanno capire molte cose sul contenuto del testo. non aiutano a capire.
> Prova a farti un’idea del contenuto.
Dopo la lettura
> Rispondi sul quaderno.
• Hai capito di quale diritto si tratta?
• Secondo te, quali sono le caratteristiche di una “vita normale”?
Era una mattina di primavera e l’aria dolce accarezzava gli oleandri che la mamma aveva piantato nei grandi vasi di latta davanti a casa. Il primo sole rimbalzava sul cortile, rendendo magica persino la polvere che lo ricopriva.
Lindita e sua sorella Dajtina stavano sulla soglia, scalze, e si appoggiavano alla mamma, una da una parte, una dall’altra. – Spero di rivedervi prima possibile! – disse il papà baciandole una per una – Farò fortuna e comprerò una casa per voi. Le parole rimasero nell’aria ancora per un po’, mentre la sua figura si allontanava a piedi verso un posto lontano che nessuno sapeva dove sarebbe stato. Partiva e lasciava Lindita, la sorella e la mamma da sole. Andava “a cercare fortuna”, aveva detto.
– Voglio trovare un posto dove possiate vivere una vita migliore di quella che ho avuto io. Il mio sogno è quello di portarvi via da questo posto isolato nel mondo, senza acqua, senza niente di niente. Voglio che abbiate una vita normale. Lindita non sapeva che cosa volesse dire “una vita normale”. Lei non conosceva altre vite e non le dispiaceva la sua. Aveva una casa e un pozzo per l’acqua nel cortile, un letto grande in cui dormivano tutti insieme, un piccolo televisore e una capretta che dava loro del buon latte, l’orto dove mamma faceva crescere le patate, l’albero delle susine. Giocava con le bambole fatte con le foglie del granoturco che papà costruiva la sera, mentre loro già dormivano. Insomma, per lei e sua sorella andava bene così. Però papà ripeteva sempre che avevano diritto a una vita migliore, perciò era andato a cercarla.
F. Franco, La leggerezza delle nuvole, Raffaello
Il signor Bruno e il signor Bigio
C’erano una volta due tane. In una viveva il signor Bruno, un coniglio marrone. In quella vicina abitava il signor Bigio, un coniglio grigio. All’inizio i due vicini andavano molto d’accordo.
Un bel giorno, però, o piuttosto un brutto giorno, il loro rapporto di buon vicinato andò a rotoli. Il signor Bruno si arrabbiò: – Che sporcaccione, quel Bigio! Tocca sempre a me raccogliere la sua immondizia! È una vergogna. Poi prese a lamentarsi il signor Bigio.
– Ehi, ma dove hai la testa? Abbassa quella radio, non riesco nemmeno a sentirmi sgranocchiare le carote. Alla fine, il signor Bigio prese una decisione.
– Questo muro mi separerà per sempre da quel brutto muso. Ma il signor Bruno non la prese bene. Montò su tutte le furie e ridusse il muro in polvere così sottile che il vento se la portò via.
Naturalmente, seguì un furioso litigio e scoppiò una zuffa. In quel mentre, ecco sopraggiungere una volpe affamata. Per fortuna i due conigli se ne accorsero in tempo. Subito si tuffarono in una delle due tane per sfuggire ai denti della volpe. Mentre la volpe frugava alla cieca nella tana, i due conigli unirono le forze e scavarono una galleria che portava alla tana vicina. Così, mentre la volpe si arrabbiava perché non riusciva a catturare un bel niente, Bigio e Bruno saltarono fuori dalla tana che avevano raggiunto con tanta fatica. Quando la volpe terminò la sua caccia con un misero pugno di terra fra le zampe, i due conigli erano già molto lontani!
Da quel giorno il signor Bruno e il signor Bigio sono di nuovo grandi amici. Hanno mantenuto la galleria tra le due tane, così possono farsi visita anche quando piove e, se serve, litigare senza bagnarsi.
C. Boujon, Il litigio, Babalibri
I SEGRETI DEL TESTO
Nel racconto fantastico il tempo può essere indicato in modo generico e l’immaginazione permette di usare anche il tempo futuro.
Strumenti per
> Sottolinea nei testi delle pagine 42 e 43 l’espressione con cui inizia il racconto. Poi rifletti e rispondi a voce.
• In quale dei due brani è ben definito il tempo della storia?
• A che cosa ti fa pensare l’espressione “C’erano una volta...”?
I SEGRETI DEL TESTO
Il testo narrativo si regge su uno scheletro chiamato “schema tripartito”: una struttura che accompagna lo sviluppo temporale dei fatti. Si compone di tre parti: inizio svolgimento conclusione
Queste si collegano alle parole del tempo prima dopo infine
Fermate il mio naso!
Una mattina un signore che abitava proprio di fronte al pontile dove si prendono i battelli, si alzò, andò in bagno per farsi la barba e nel guardarsi allo specchio gridò:
– Aiuto! Il mio naso!
Il naso, in mezzo alla faccia, non c’era più, e al suo posto c’era tutto un liscio.
Quel signore, in vestaglia come stava, corse sul balcone, giusto in tempo per vedere il naso che usciva sulla piazza e si avviava di buon passo verso il pontile.
– Ferma, ferma! – gridò il signore – Il mio naso!
La gente guardava in su e rideva.
A quel signore non rimase che scendere in strada e inseguire il fuggitivo e intanto si teneva un fazzoletto davanti alla faccia come se avesse il raffreddore. Purtroppo arrivò appena in tempo per vedere il battello che si staccava dal pontile.
Il signore si buttò coraggiosamente in acqua per raggiungerlo, ma il battello aveva già preso velocità.
Il disgraziato si rassegnò così a passare in mezzo a una folla di curiosi e a tornare a casa, dove si tappò, e passava il tempo a guardarsi nello specchio la faccia senza naso.
Qualche giorno dopo la domestica di quel signore andò al mercato per comprare il pesce.
– Ma questo è il naso del signore! – esclamò inorridita. Comprò il naso, lo avvolse in un fazzoletto e lo portò a casa.
Dà avvio al racconto: spesso presenta i personaggi, il tempo e il luogo della storia.
È la parte centrale in cui si narrano i fatti che accadono.
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Revisione a cura di: Maddalena Candelaresi, Chiara Michelon e Stefania Piantanelli
Coordinamento di: Orietta Candelaresi
Coordinamento: Emilia Agostini
Redazione: Emilia Agostini, Francesca Bolognini
Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti
Progetto grafico e impaginazione: Giacomo Paolini
Illustrazioni: Clarissa Corradin, Claudia Ranucci, Claudio Cerri, Francesca Galmozzi, Francesca Rosa, Giovanni Garattoni, Marta Comito, Richolly Rosazza
Copertina: Mauro Aquilanti
Illustrazione di copertina: Francesca Rosa
Referenze fotografiche: Alamy, iStock, Shutterstock
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Martina Mastrolorenzi
Redazione digitale: Giulio Pieraccini
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.
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