5 segrete
Letture
Con la storia a fumetti
CHE SQUADRA!
Agenda 2030
Attività in situazioni non note
•Escape game
•Gara di idee
•Stem
•Tinkering
IL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER
RAFFAELLO PLAYER è l’applicazione grazie alla quale puoi fruire dei libri digitali in classe e a casa.
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Il corso presenta una Didattica Inclusiva Digitale Integrata che consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi didattici innovativi e flessibili che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi, favorendo molteplici modalità di insegnamento e di studio. L’obiettivo è quello di potenziare, stimolare e includere in modo efficace studenti e studentesse nel processo di apprendimento con un’offerta didattica ampia, variegata e di facile accessibilità tramite device mobile.
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5 segrete
Letture
Riscaldamento
A
I SEGRETI DEL TESTO con la
Vuoi leggere per me?
20 Incontri in spiaggia
22 Il concorso di disegno
24 Mamme...
26 Un tiro micidiale
28 La bambola di Alberto
29 Un ricordo fatto di ricami
30 Il sogno mio e di Martin
32 Laboratorio di ascolto - Una nuova amica
33 METTETEVI ALLA PROVA
34 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
37 Mi autovaluto
38 Il racconto giallo
40 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa L’ispettrice Meg Cetriolo
42 Un caso per Bracco
44 Tutte le luci erano spente
45 Furto al museo
46 Assassinio sul treno
47 METTETEVI ALLA PROVA
48 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
51 Mi autovaluto 52
54 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa La strada sbagliata
56 Ho preferito tacere
57 Giangi è in pericolo
58 Mai più fragoline!
59 Di quale animale si tratta?
60 Attenti al fiato!
61 METTETEVI ALLA PROVA
62 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
65 Mi autovaluto
68 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Il ponte Sublicio
70 In guerra lontani da casa
71 Un cucciolo umano
72 Un po’ di serenità
74 Che spettacolo!
75 Un giorno a Pompei
76 Il mio ultimo istante con lui
77 METTETEVI ALLA PROVA
78 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
81 Mi autovaluto 82
84 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Grace Hopper
86 Il dono della sconfitta
88 Asia Lanzi
89 Il postino segreto
90 Ada Lovelace
Gitanjali Rao
92 Harry James Potter
93 METTETEVI ALLA PROVA
94 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
97 Mi autovaluto
100 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
La missione di Nina
102 La profezia
103 I segreti della libreria
104 La fuga di Bilbo
106 I cavalieri neri
107 METTETEVI ALLA PROVA
108 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
111 Mi autovaluto
112 Il racconto di fantascienza
114 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
La sentinella Turg
116 Invasori pacifici
117 Un atterraggio... sbagliato
118 Un portale tra due mondi
120 Laboratorio di ascolto - In missione da Xandor
121 METTETEVI ALLA PROVA
122 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
125 Mi autovaluto
126 Un pericoloso segreto
128 Fare come i corvi
130 Cinque arrivi al Piccolo Tulipano
132 Ufficio oggetti smarriti
134 Una strana auto nera
136 Il testo descrittivo
138 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa Il cielo stellato
140 Nella foresta - Un regalo
141 La nuova casa
142 Il monopattino - La mountain bike
143 Emily
144 Maicl o Michael?
145 L’arrivo di Anna
146 Chi sono gli hobbit?
147 Come è fatto un drago?
148 La piccola antilope
149 Geronimo
150 Laboratorio di ascolto
Uno strano ballerino di breakdance
151 METTETEVI ALLA PROVA
152 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
155 Mi autovaluto
156 Il testo poetico
158 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Che cos’è una poesia
160 Il mare di sera
161 Sono per la pace - Penna
162 Le figure retoriche
164 La musicalità
166 Haiku
167 Il calligramma
168 La parafrasi
169 METTETEVI ALLA PROVA
170 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
172 Mi autovaluto
173
Crescere leggendo
174 Alleniamoci alle #emozioni
E se quello che voglio dire fosse sbagliato?
176 Alleniamoci ai #pensieri
Ho confermato tutto
178 Alleniamoci alle #relazioni
Una rivoluzione storica!
180 Tutti lo chiamano “3P”
182
Il testo informativo
184 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa Il mondo dei droni
186 Bullismo e cyberbullismo
188 Le case etrusche
189 Curiosità sui Lego
190 La pubblicità
192 Il coding, una nuova lingua
193 METTETEVI ALLA PROVA
194 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
197 Mi autovaluto
198 LA CRONACA - Il quotidiano
199 LA CRONACA - L’articolo di cronaca
202 Il testo argomentativo
204 I SEGRETI DEL TESTO con la mappa
Internet
206 Impariamo a ricordare!
208 Giochi da tavolo o videogiochi?
210 No al razzismo
211 METTETEVI ALLA PROVA
212 METTITI ALLA PROVA
• Strumenti per analizzare
• Strumenti per comprendere
215 Mi autovaluto
226 La delicatezza... dell’AUTUNNO
Dipinto e istantanea dalla natura
228 Il letargo
229 Il mio quadro d’autunno
230 La magia... dell’INVERNO
Dipinto e istantanea dalla natura
232 L’ultimo regalo di Babbo Natale
233 Babbo Natale
216 Storia a fumetti
Educazione
Civica
218 Una questione di responsabilità
Giornata internazionale dell’Istruzione
220 Un’enorme discarica di vestiti usati
Giornata mondiale del Riciclaggio
222 Sfida all’ultima goccia
Giornata mondiale dell’Acqua
224 Pensieri di futuro
Giornata mondiale degli Oceani
234 L’armonia...
della PRIMAVERA
Dipinto e istantanea dalla natura
236 Le rondini - È primavera
237 Il pulcino
238 La forza... dell’ESTATE
Dipinto e istantanea dalla natura
240 Un acquario senza acqua
La Squadra si è ritrovata nei sotterranei dell’edificio scolastico, finora mai esplorati... Aiutala a risolvere i quiz linguistici e a raggiungere l’uscita dell’Escape room Ma ricorda, solo facendo squadra ci riuscirai!
Con gli esercizi e i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti. I Google moduli alla fine di ogni unità ti aiuteranno a verificare le tue conoscenze.
Con i video didattici e i video interattivi potrai conoscere e approfondire gli argomenti, verificare le tue conoscenze e ripassare le regole di grammatica.
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Riscaldamento
La squadra verso il traguardo
Stai iniziando l’ultimo anno della Scuola Primaria. Ti sembra vero?
Hai cominciato questo viaggio che eri piccino o piccina, insieme alla tua squadra: la tua classe. Adesso, avanti tutta per l’ultimo tratto di strada: quest’anno dovrà essere MEMORABILE!
> Dato che ormai sei grande, comincia con una riflessione. Segna con una x le risposte che condividi: puoi sceglierne più di una. Poi all’ultima domanda rispondi tu.
Perché vai a scuola?
Perché è un obbligo: la legge
costringe i genitori a mandarmi a scuola.
Perché mi piace stare con la mia classe.
Per diventare una persona migliore.
Non lo so.
Pensi che studiare sia un diritto o un dovere?
Penso sia un diritto: tutti devono poter andare a scuola.
Penso sia un dovere che siamo obbligati a compiere.
Penso sia un diritto che si deve avere, ma anche un dovere da compiere al meglio.
Non lo so.
Quanto pensi sia importante il lavoro di squadra per raggiungere i tuoi traguardi?
Da 1 a 10:
Da chi dipende principalmente il tuo rendimento scolastico?
Da chi mi aiuta nei compiti.
Dall’insegnante.
Dal mio impegno.
Non lo so.
A che cosa servono le conoscenze che acquisisci?
A niente.
A diventare un buon cittadino o una buona cittadina.
A prendere buoni voti.
A conoscere il mondo.
> Confrontate le vostre risposte: se avete idee discordanti, esponete le vostre motivazioni con tranquillità e rispetto reciproco.
Leggere e studiare sono i migliori modi per prendersi cura di sé.
> A questo punto non ti resta che completare e sottoscrivere il documento proposto sotto e fare di tutto perché si realizzi.
Ti piace questa frase? Spiega che cosa significa secondo te.
CHE COSA MI ASPETTO cOME LO REALIZZO
SONO DISPONIBILE A
Relazioni
Emozioni
pensieri
FIRMA
VORREI POTER CONTARE SU
Ciascuno di noi ha dei punti di forza e dei punti “deboli”. Consolida i primi, per renderli sempre più saldi, e lavora sui secondi, per trasformarli in nuovi punti di forza!
comprendere Strumenti PER
Lo scorso anno hai lavorato su un diritto di cittadinanza molto importante: saper comprendere un testo scritto scoprendo gli strumenti della comprensione, dal più semplice al più complesso.
1° strumento ANTICIPARE grazie al titolo
2° strumento Capire il significato delle PAROLE
3° strumento Comprendere le INFORMAZIONI esplicite e implicite
4° strumento Riflettere sul MESSAGGIO
Questi strumenti ti permettono di “entrare” in un testo, di cogliere le relazioni che ci sono al suo interno, le emozioni, lo scopo e il pensiero di chi scrive, e di esprimere il tuo parere.
Fai il punto su quello che ricordi mettendoti alla prova in queste pagine.
A piccoli passi
Prima di leggere
> Leggi il titolo e osserva le immagini, poi segna con una x.
• Pensi che questo testo: spiegherà come si muove un bruco.
narrerà una storia in cui i personaggi sono un bruco e una bambina.
descriverà come è fatto un bruco.
L’estate avanza. E anche il piccolo bruco.
Un piccolo passo. Un altro piccolo passo. La schiena del bruco s’inarca e disegna un verde punto di domanda: quanti piccoli passi mancano per arrivare in cima? I suoi minuscoli occhi, tondi e scuri, scrutano intorno. Chissà se vedono il mondo. Il sottile corpo si allunga sulle tozze zampine e le antenne, quasi invisibili, interrogano l’aria: quanto dista la bianca vetta?
Altri due occhi grandi di bimba puntano lassù.
– Non guardarla, mia cara Aiko.
La bambina si volge verso l’anziano maestro.
– Non puoi salire sul vulcano, lo sai – prosegue lui.
Aiko stringe le spalle.
Un soffio d’aria fresca scuote le pareti in legno e carta di riso della casa dell’artista. Gli spifferi dalle fessure creano un allegro turbine colorato, sollevando granelli di polveri variopinte. L’insetto, ancora senz’ali, vorrebbe forse salire sopra quel vento magico e volare in cima al Fujiyama, invece che consumarsi di piccoli passi.
La bimba allunga una mano e lo coglie.
L’animaletto aspetta incerto. Non conosce quella rosea pelle, ma sente che è soffice: lo terrà con delicatezza. Ci sale e si ritira acciambellato.
Il pittore osserva la giovanissima aiutante di bottega. Vorrebbe chiederle di preparare quel blu speciale che ravviva le sue opere, ma la lascia giocare col bruchetto ancora un po’.
Aiko muove la mano come fosse l’ala di un uccellino inesperto. Attraversa danzando la stanza di lavoro sui suoi sandali di sambuco. Fa scorrere lo scuro telaio di mogano della porta. Esce.
Dispettosi sbuffi d’aria si precipitano dentro per godersi la bellezza della pittura e correre a raccontarla ovunque. Aiko deposita il bruco su una foglia in giardino: in casa non sarebbe sopravvissuto. Non sa come e perché sia entrato, ma ora è libero di proseguire, se vuole. La montagna si è avvicinata di qualche passo di bimba. Quando sarà farfalla, forse le renderà il favore e la trasporterà in volo sulla cima del Fuji, l’immensa casa di Madre Natura.
R. Morgese, Aiko sul vulcano, Epoké
Il lessico
> Rifletti sul modo in cui sono costruite le seguenti parole per scoprire il loro significato e scrivilo con parole tue. Se non ci riesci, cercalo sul dizionario.
• s’inarca pensa a un arco... e capirai il significato dell’azione da come è costruita la parola:
• acciambellato pensa a una ciambella... e capirai il significato dell’azione da come è costruita la parola:
> Ora rileggi le espressioni figurate evidenziate nel testo e rifletti sul loro significato particolare, poi rispondi.
• disegna un verde punto di domanda secondo te, il bruco ha un pennarello? Ripensa all’azione compiuta dal bruco, “s’inarca”, e immagina che cosa vuole indicare chi scrive:
.......................................................................................................................................................................................................................
• interrogano l’aria hanno voce le antenne del bruco? Che cosa significa questa espressione, secondo te?
Le antenne del bruco chiedono all’aria qual è la strada da seguire.
Le antenne si muovono di qua e di là nell’aria per conoscere l’ambiente esterno.
Un’estate indimenticabile
Quella fu un’estate davvero speciale per Andrea. Una di quelle che capitano una volta sola nella vita, una di quelle che non ti dimentichi più.
Nell’ora in cui i grilli assordano la campagna coi loro canti, Andrea stava seduto in mezzo al cortile della fattoria, intento a tener d’occhio la casa degli zii e il cancello. Di lì a poco sarebbero arrivati i nuovi villeggianti. Non aveva fatto capire a nessuno quanto fosse emozionato e si sforzava di non darlo a vedere, mostrandosi concentrato a sistemare in fila il suo esercito di soldatini verdi di plastica.
Una macchina nera, stracarica di bagagli, fece ingresso nell’aia accecata dal sole e sollevò un polverone bianchissimo. Incredibile! Dall’auto non uscirono i soliti anziani, ma una famiglia giovane, con una mamma, un papà e... quella. Subito, al primo sguardo, Andrea mise una faccia scura. Era una sorpresa, ma... chi ha detto che le sorprese debbano essere per forza belle? A lui le femmine non piacevano proprio: troppo strane da capire, meglio evitarle. Quell’arrivo imprevisto suscitò in lui un misto di ansia ed eccitazione. Non voleva dare importanza alla nuova venuta, ma al tempo stesso la teneva costantemente sotto controllo con la coda dell’occhio. “Una cosa è sicura: non le parlerò mai. Mai, per tutto il tempo che si fermerà qui!” giurò solennemente a sé stesso, incrociando gli indici delle mani e baciandoli due volte.
Appena scesa dalla macchina, la bambina gli lanciò subito uno sguardo e diede l’impressione di essere contenta, di trovarsi a suo agio. Quel suo modo di tenere gli occhi sgranati le dava una particolare espressione, capace di suscitare un’immediata simpatia.
“Attento! Non farti incantare” Andrea raccomandò a sé stesso. Poco dopo, però, una voce alle sue spalle pronunciò all’improvviso un gran «Ciao!» squillante. Che avrebbe potuto fare, allora? Era sì un bambino schivo, ma non era un maleducato. Doveva almeno rispondere al saluto. E fu proprio così che iniziò a parlarle, tradendo la promessa che aveva fatto a sé stesso.
La ragazzina aveva salutato Andrea con spontaneità, come se lo conoscesse da sempre, e Andrea notò subito che aveva una specie di dono: lo aveva trattato subito da amico, l’aveva fatto sentire a suo agio con lei come si sentiva d’estate con i pantaloncini corti e i sandali di gomma.
– Ci si può arrampicare sugli alberi in questo posto?
Andrea non fece nemmeno in tempo a rispondere che sì, certamente ci si poteva arrampicare sugli alberi in quel posto, che lei stava già seduta sul ramo nodoso di un vecchio pero, gambe a penzoloni e sorriso a tutti denti. Fu da quel ramo che lei gli gridò: – Nicoletta, mi chiamo Nicoletta, ma se vuoi puoi chiamarmi Nico. Bastò poco per diventare inseparabili. Andrea e Nico restavano in casa lo strettissimo necessario. Per il resto del tempo, erano sempre fuori a giocare e chiacchierare, a correre a perdifiato nei prati, in direzione delle colline, senza fermarsi mai.
L. Ballerini, L’estate di Nico, Giunti
Le
informazioni
> Sottolinea nel testo le informazioni che permettono di rispondere alle seguenti domande come indicato, poi rispondi sul quaderno con parole tue.
Perché l’arrivo dell’auto viene definito “incredibile”?
Che cosa pensa il protagonista delle femmine?
Perché per Andrea la sorpresa non è bella?
Andrea che cosa giura a sé stesso?
Che cosa nota Andrea nel saluto della bambina?
Che cosa fanno poi Andrea e Nico tutti i giorni?
Il
messaggio
> Completa con le informazioni implicite che ricavi dal testo e indica da quali informazioni esplicite lo hai dedotto, riportando il numero delle righe.
• Per quell’arrivo imprevisto Andrea prova ansia ed eccitazione perché
Si capisce alle righe
• Andrea giura a sé stesso che non parlerà mai alla ragazzina e invece poco dopo i due diventano
Si capisce alle righe
> Questo testo ci fa riflettere sull’amicizia tra maschio e femmina.
• Se sei un maschio Quali pensieri ha suscitato in te la lettura? È capitato anche a te di pensarla come Andrea?
• Se sei una femmina Quali pensieri ha suscitato in te questa lettura? Ti è capitato qualche volta di trovarti in una situazione simile?
• Per entrambi Secondo voi, è possibile per un maschio e una femmina stringere una grande amicizia?
Il testo narrativo
LA MEMORIA È IMPORTANTE, NON LO DIMENTICATE LE CONOSCENZE SUL TESTO NARRATIVO RISVEGLIATE!
Ciò che già sai ti può aiutare: a ogni simbolo la sua lettera devi associare.
È z A 6 T A 5 T ' 3 V se con la fantasia ha affinità, è O E A L ' 5 T ' 3 V ................................................ se racconta la realtà. Compiono le azioni: sono i o E O 5 V 6 A 8 8 ' ...................................................; chi è più in vista è la o il o O V T A 8 V 6 ' 5 T A ....................................................
Ci sono un L 0 V 8 V e un T E M o V . Ci sono z A T T ' che seguono la z A 1 0 L A o l’ ' 6 T O E 3 3 ' V E per narrare tutta la storia è necessario un 6 A O O A T V O E
I SEGRETI DEL TESTO
con la mappa
> La mappa ti svelerà i segreti del TESTO NARRATIVO: completala con le parole che hai scoperto nella pagina precedente, poi analizzatela insieme.
Agiscono nella storia. Il più importante
è la o il ...............................................................
Indica quando si svolgono i fatti.
TESTO NARRATIVO
Sono gli eventi che accadono e le azioni che compiono i personaggi.
STRUTTURA
È lo scheletro del racconto ed è divisa in:
INIZIO
SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
Tutta la storia è divisa in parti: le SEQUENZE.
Indica dove si svolgono i fatti.
Narrano i fatti. sequenze narrative
Riportano dialoghi. sequenze dialogiche sequenze descrittive sequenze riflessive
Descrivono luoghi e personaggi.
Contengono le riflessioni.
Può rispettare l’ordine cronologico (...............................) o essere “intrecciato” (...............................) facendo salti indietro (flashback) o in avanti (flashforward) nel tempo.
Vuoi leggere per me?
Ci sedemmo insieme davanti al focolare. – Vuoi fare una cosa per me? – domandò la signora Van Amersfoort. – Certo – disse Thomas. – Vuoi leggere per me? – e appoggiò il libro in grembo a Thomas – Comincia pure dall’inizio.
Thomas si sentì arrossire. A scuola capitava spesso che dovesse leggere ad alta voce, ma non lo aveva mai fatto a casa di qualcuno prima di allora. Era una sensazione strana. All’inizio si impappinò. Ma andò sempre meglio. A volte la signora Van Amersfoort scoppiava a ridere.
Erano filastrocche per bambini, com’era possibile che facessero ridere una persona grande?
Ogni tanto Thomas alzava gli occhi dal libro per vedere il viso della signora Van Amersfoort. Quando rideva le spuntavano delle buffe rughe dalla bocca alle orecchie. Muoveva la testa su e giù come se dicesse “Sì! Sì! Sì!”, poi le spuntarono due trecce fermate con due fiocchi.
Per un attimo Thomas non capì quello che stava succedendo, ma non ci volle molto tempo. Vide che la signora Van Amersfoort non era più una vecchia signora ma una vecchia bambina.
Thomas leggeva e leggeva: era una sensazione piacevole. Non voleva più smettere di leggere, mai più.
G. Kuijer, Il libro di tutte le cose, Salani
> In coppia leggete il racconto e mettete in relazione le parti colorate con le indicazioni della mappa. facciamo squadra
sequenza dialogica
sequenza narrativa
sequenza riflessiva
sequenza descrittiva
sequenza narrativa sequenza riflessiva
analizzare
> Rispondi alle domande.
• Chi sono i personaggi del racconto?
Incontri in spiaggia
• Secondo te, qualcuno di loro è protagonista?
• Quando si svolge la storia?
• Dove si svolgono i fatti?
• Secondo te, si tratta di un racconto realistico o fantastico?
Realistico, perché i fatti raccontati possono accadere nella realtà.
Fantastico, perché i fatti raccontati non possono accadere nella realtà.
> Separa con una linea il testo nelle tre parti: INIZIO, SVOLGIMENTO e CONCLUSIONE.
L’isola si stagliava scura nel cielo azzurrissimo. L’unica macchia chiara era rappresentata dalle bianche case sgranate come perle di una collana lungo l’insenatura. Alessandro e Giulia erano eccitatissimi. Quando il babbo, due mesi prima, aveva annunciato di aver preso in affitto una casetta in una piccola isola nel sud della Sicilia per trascorrervi le vacanze, gli erano saltati al collo facendogli quasi perdere l’equilibrio.
La casa, imbiancata a calce, era composta da due corpi simmetrici a un piano: uno più grande che conteneva una camera e la grande cucina con la porta finestra che dava su un cortile ombreggiato da una pergola; l’altro formato praticamente da un solo ambiente e da un ripostiglio.
I due ragazzi si liberarono in un baleno degli zaini e dei vestiti, annunciando che avrebbero fatto un bagno.
L’acqua era trasparente; banchi di pesciolini argentati si frangevano sulle loro gambe bianche di città, ricongiungendosi subito dopo.
Quando tornarono a riva, si scontrarono quasi con un gruppetto di coetanei che li squadrarono con aria minacciosa.
– Questa spiaggia è nostra – affermò perentorio quello che sembrava il capo, scuro d’occhi, di capelli e di sguardi.
– Scusa, non lo sapevamo – disse Alessandro tendendo la mano – siamo arrivati oggi, stiamo nella casa di Tonino.
Il “capo” sembrò preso di sorpresa, saettò lo sguardo vivace sugli altri e poi borbottò fra i denti: – Va bene, ma non si può pescare. Sparirono all’improvviso, come erano apparsi.
Il mattino successivo Giulia si svegliò che ancora albeggiava: respirò a pieni polmoni l’aria salmastra e frizzante che saliva dal mare. Poi uscì all’aperto. Seduto su un grosso sasso c’era il ragazzo che il giorno prima li aveva affrontati.
– Potete stare sulla spiaggia e fare il bagno... – disse lanciando dei sassolini contro l’invisibile bersaglio – Potete anche pescare, se volete...
– Noi non peschiamo: siamo amici degli animali e non uccidiamo i pesci! – affermò Giulia.
Il ragazzo la guardò con aria di compatimento: – Vedi, noi uccidiamo i pesci... non solo per mangiarli ma per campare. Nell’isola siamo tutti pescatori.
Giulia arrossì fino alla radice dei capelli: per la prima volta si trovava a fare una riflessione sulla sua convinzione di avere sempre la verità in tasca.
– Ciao – disse all’improvviso il ragazzo e sul suo volto piccolo, abbronzato, balenò un sorriso saggio e amichevole che in qualche modo la consolò.
V. Cercenà, Il mistero della torre saracena, Fatatrac
Strumenti per
> Scrivi P se sono informazioni principali, S se sono secondarie.
• Alessandro e Giulia erano felici di essere sull’isola.
• La casa era imbiancata a calce.
• Alessandro e Giulia corsero a fare il bagno.
• Si scontrarono con un gruppo di coetanei del posto.
• – Questa spiaggia è nostra –affermò il capo.
• Giulia respirò a pieni polmoni l’aria del mare.
• Giulia per la prima volta capì di non avere sempre ragione.
I SEGRETI DEL TESTO
Le sequenze narrative raccontano il susseguirsi degli eventi e dei fatti, sviluppando la trama; le sequenze descrittive, invece, rendono “visibili” personaggi, luoghi e oggetti a chi legge, stimolando così la sua immaginazione.
Il concorso di disegno
In quarta elementare ho cambiato scuola. La nuova scuola era fatta di mattoni rossi, non aveva un giardino ma un grande cortile di cemento, molto luminoso. La maestra si chiamava Maria, aveva gli occhi azzurri e sorrideva.
Di quei giorni mi ricordo di aver disegnato molto: mi ricordo filastrocche, storie inventate e fogli bianchi che allegramente si riempivano di segni colorati...
In quinta elementare mi sono ammalata di scarlattina. Allora non esistevano ancora gli antibiotici e bisognava stare in camera per più di un mese. È stato un periodo stupendo!
Passavo lunghe mattine a letto, leggendo, ascoltando la radio e succhiando caramelle. Mi portavano i miei cibi preferiti su un vassoio e il gatto Birba entrava dalla finestra e aveva il permesso di dormire nel mio letto. Io l’amavo molto.
Era grasso, un vero buongustaio, di pelo bianco e nero e di carattere molto dolce. Mangiava assolutamente tutto: spaghetti al pomodoro, spinaci, brioche e una volta ha persino succhiato una pastiglia per la tosse dal fortissimo sapore di menta.
Durante il periodo della scarlattina mi compravano molti giornalini. In uno di questi giornalini c’era il regolamento di un concorso di disegno per bambini, organizzato da una ditta di biscotti. Bisognava spedire alla redazione un disegno della propria mamma. I migliori disegni sarebbero stati pubblicati e agli autori sarebbero state spedite enormi scatole di biscotti. Naturalmente ho spedito un disegno, allettata sia dai biscotti sia dall’idea di vedere il mio disegno stampato.
Per qualche settimana ho controllato con ansia ogni nuovo giornalino per vedere se ci fosse il mio disegno tra quelli scelti; visto che non c’era, sono rimasta delusa.
Poi la scarlattina è passata, sono tornata a scuola e il concorso dei biscotti è rimasto tra i ricordi. Quando è arrivata la lettera doveva essere già estate; diceva che forse avevo vinto il primo premio al concorso dei biscotti, ma che volevano controllare che avessi proprio fatto io il disegno.
Così andai a casa di una signora, una pittrice bionda e gentile che mi ricevette in uno studio luminoso pieno di libri e quadri nel quale, dopo una merenda deliziosa, ho disegnato molto, mentre lei, silenziosa, mi guardava.
La pittrice disse che i miei disegni sembravano fatti da una persona adulta che voleva disegnare come un bambino. Io ero molto perplessa, ma anche un po’ offesa, ma non ho detto niente. Alla fine, hanno deciso di darmi il primo premio.
N. Costa, in Quando avevo la tua età, Fabbri
Strumenti per
analizzare
> Riassumi nella tabella le sequenze riquadrate nel testo.
Sequenze narrative
(1a sequenza)
(2a sequenza)
(3a sequenza)
Sequenze descrittive
(1a sequenza: la scuola e la maestra)
(2a sequenza: il gatto)
(3a sequenza: la pittrice e il suo studio)
> Rispondi alle domande.
• Chi racconta la storia? Un narratore interno. Una narratrice interna. Una narratrice esterna.
• Si tratta di una bambina o di un’adulta? .......................................................................................................................................
• Da che cosa lo puoi capire?
I SEGRETI DEL TESTO
Le sequenze dialogiche ravvivano la narrazione, riportando direttamente i dialoghi tra i personaggi attraverso il discorso diretto.
Strumenti per
analizzare
> Individua nel testo le sequenze dialogiche e riquadrale.
> Sottolinea come indicato: le parole di Sheffali le parole di mamma Cristina Rileggete a coppie il testo interpretando un personaggio a testa e dando a ogni battuta l’espressività che aiuta a capire il senso del dialogo.
Strumenti per
comprendere
> Rispondi alle domande sul quaderno.
1. Per quale motivo Sheffali pone la prima domanda alla mamma?
2. Che cosa risponde mamma Cristina?
3. Hai capito perché Sheffali ha due mamme?
4. Dov’è nata Sheffali?
5. Che cosa significa il suo nome?
Al campeggio, le docce sono nella pineta, proprio vicino al mare. Sheffali entra con la sua mamma nella cabina.
La mamma le ha portato l’asciugamano e il bagnoschiuma alla pesca, il suo preferito.
Com’è bello! A Sheffali piace tanto stare sotto quell’acqua fresca e passarsi sulla pelle quella schiuma profumata, che porta via la sabbia e il sudore. Si guarda: la sua pelle è color cioccolato. Anche quella della sua mamma Cristina è scura, perché è abbronzata. Ma non ha lo stesso colore. Anche i suoi capelli sono di un altro colore, non sono neri come quelli di Sheffali, ma sono chiari, e i suoi occhi azzurri. A Sheffali piace molto la sua mamma e vorrebbe tanto somigliarle.
– Mamma, io sono stata nella tua pancia?
Sotto la doccia si può chiacchierare, è un posto tranquillo. Tutto il mondo è fuori.
– No. Tu, amore, sei stata nella pancia della tua mamma di nascita. Ma sei stata sempre anche nel mio cuore.
– Allora io ho avuto due mamme?
– Tu hai avuto la mamma che ti ha tenuto nella sua pancia e ti ha fatto nascere e poi me che sono qui con te adesso: la tua mamma Cristina.
Talvolta nelle docce, al campeggio, l’acqua calda viene giù a scrosci, e quando meno te l’aspetti finisce. Allora bisogna metterci dentro un altro gettone, così l’acqua riprende di nuovo.
– E anche gli altri bambini hanno avuto due mamme?
– Non sempre. Spesso le mamme delle pance sono anche quelle del cuore, che tengono i bambini con sé e li fanno crescere.
L’acqua adesso ha ripreso a venire giù, di nuovo calda. È il momento dell’ultima insaponata.
– E perché io no?
– Può succedere che alcune mamme non possono crescere i loro bambini. Talvolta sono troppo giovani o non hanno abbastanza esperienza o sono troppo povere e non hanno nessuno che possa aiutarle. Allora i loro bambini vengono affidati ad alcune persone che trovino loro un’altra mamma che possa prendersene cura.
– E la mia mamma della pancia chi era?
È proprio una giornata di domande! Ma è bello fare le domande a una mamma che sa sempre le risposte.
– Tu, Sheffali, sei stata nella pancia della tua mamma indiana.
È bello sentirsi scivolare l’acqua giù per la schiena.
– E perché lei non mi ha tenuta?
– Perché lei era troppo giovane per potere prendersi cura di te.
Adesso la mamma l’aiuta con la spugna nei punti dove non ci si può arrivare bene.
– E come si chiama?
– Si chiama Rajata, che vuol dire “regina”. In India ogni nome ha un significato. Anche il tuo: Sheffali, lo sai, significa “bella di viso”.
A.G. Miliotti, Mamma di pancia, mamma di cuore, Editoriale Scienza
I SEGRETI DEL TESTO
Le sequenze riflessive riportano i pensieri, le opinioni, i sentimenti dei personaggi o di chi narra.
Un tiro micidiale
Ero un po’ seccato quando la mamma mi ha detto che aveva invitato una sua amica a prendere il tè con sua figlia.
A me le bambine non dicono niente. Sanno giocare solo con le bambole, a mamme o a negozio, e non fanno che frignare.
Alle quattro, l’amica della mamma è arrivata con sua figlia
Luigina. La mamma ha servito il tè e questa, almeno, era una cosa piacevole perché quando abbiamo ospiti ci sono i pasticcini.
Dopo la mamma ha detto:
– Adesso andate a giocare.
Le ho chiesto se potevamo andare in giardino, ma lei non era d’accordo perché faceva troppo freddo. Luigina ha detto che le sarebbe tanto piaciuto andare ad ammirare i fiori. Allora la mamma ci ha permesso di uscire.
In giardino Luigina mi ha detto che i fiori non le interessavano affatto.
– Non ne ho di giocattoli qui, c’è solo il pallone.
– Questa sì che è un’idea! – ha detto Luigina. Abbiamo preso il pallone e io stavo sulle spine perché avevo paura che i miei compagni mi vedessero giocare a calcio con una femmina.
– Tu ti metti fra gli alberi – ha risposto Luigina – e poi cerchi di fermare il pallone.
Luigina ha preso la rincorsa e... pum! Un tiro micidiale che ha mandato in frantumi il vetro della finestra del garage. Le mamme si sono precipitate fuori di corsa. La mia ha visto la finestra e ha gridato:
– Nicolaaa!!!
Luigina era un po’ più in là, tutta intenta a odorare le begonie. La sera, per punizione, mi hanno tenuto senza dolce, ma non importa. È proprio fantastica Luigina: ha un tiro che è una cannonata!
J.J. Sempé, R. Goscinny, La fuga di Nicola, Edizioni EL
Strumenti per
analizzare
> Individua nel testo le sequenze narrative e le sequenze riflessive e riquadrale con due colori diversi.
> Riassumi in tabella.
Sequenze riflessive (di Nicola)
(1a sequenza: infastidito)
(2a sequenza: in ansia)
(3a sequenza: non dispiaciuto)
Strumenti per
> Segna con una x il significato delle espressioni evidenziate nel testo, in base al contesto.
• Ero un po’ seccato: con la bocca secca. irritato. magro.
• Stavo sulle spine: mi sono punto con una rosa. ero molto in ansia. stavo ben dritto.
> Qual è, secondo te, il messaggio che vuole comunicare questo brano?
Tutte le bambine giocano solo con le bambole.
Solo alcune bambine giocano con i maschi.
Tutte le bambine giocano a pallone.
Alcune bambine giocano a pallone.
Maschi e femmine non possono giocare insieme. Maschi e femmine possono giocare insieme.
La bambola di Alberto
I SEGRETI DEL TESTO
L’ordine della narrazione è lineare (fabula) quando le sequenze seguono l’ordine cronologico dei fatti.
> Suddividi il brano con una linea in sei sequenze e dai a ciascuna un titolo. 1 2 3 4 5 6 analizzare Strumenti per
Alberto vorrebbe una bambola. Vorrebbe abbracciarla, cullarla e darle il biberon, accompagnarla al parco, spingerla sull’altalena e infine riportarla a casa, cambiarla e metterla a letto. Al mattino, al sorgere del sole Alberto vorrebbe svegliarla e ricominciare tutto da capo, proprio come se lui fosse il suo papà e lei la sua bambina.
– Una bambola – dice suo fratello – non farmi ridere!
– Femminuccia, femminuccia, femminuccia – lo prende in giro il bambino della porta accanto.
– Che ne dici di un pallone da basket? – gli dice suo papà.
Ma Alberto vuole una bambola, una bambola con gli occhi azzurri e le ciglia all’insù.
Il papà porta a casa un bellissimo pallone da basket e monta un canestro in cortile. Mostra ad Alberto come si salta e come si lancia il pallone. Alberto si allena molto e diventa proprio bravo. Ma questo non c’entra con la sua bambola. Alberto continua a desiderarne una.
Il papà allora gli regala un trenino elettrico. Alberto costruisce una stazione di cartone, gallerie e ponti. Gioca moltissimo col trenino elettrico. Ma non smette di desiderare una bambola da abbracciare.
Un giorno viene a trovarlo la nonna. Vanno a fare una passeggiata e Alberto le dice:
– Sai, a me piacerebbe tanto avere una bambola.
– Che bella idea – dice la nonna.
Vanno insieme in un negozio di giocattoli dove scelgono una bellissima bambola. Alberto si affeziona subito a lei.
Ma papà non è contento.
– È un maschio! Che bisogno ha di una bambola?
La nonna sorride.
– Ne ha bisogno – dice – per allenarsi a diventare un buon papà...
C. Zolotow, C. Delacroix, Una bambola per Alberto, EDT-Giralangolo
Un ricordo fatto di ricami
Il mattino Cassie si svegliò che il sole era già alto e restò seduta sul letto, pensando.
– Cass – disse la mamma salendo – stasera arriva la nonna. Potresti metterti la camicia che ti ha regalato, quella ricamata.
Le farebbe piacere.
Cassie annuì. La mamma la scrutò con occhi acuti e luminosi come quelli di Nonna, ma non disse nulla.
Lentamente Cassie si diresse verso l’armadio, prese una camicia azzurra di jeans e la sollevò, guardando tutti i ricordi che Nonna aveva ricamato per lei. Un grande albero, il suo albero della vecchia casa. Una rosa, quella che lei e Nonno avevano coltivato insieme. Una barchetta a remi, azzurra: lei e Nonna avevano remato insieme sul lago, chiacchierando e lasciandosi scorrere l’acqua fra le dita, osservando le tartarughe che prendevano il sole e si tuffavano al loro avvicinarsi. Una scatola di dolci legata con un fiocco rosso. Cassie sorrise, ripensando ai cioccolatini che lei e Nonna avevano sempre mangiato di nascosto. Una volta erano sul sedile posteriore dell’auto della mamma e si erano abbuffate di cioccolatini tiepidi, di quelli che si squagliano in bocca.
– Che cosa state mangiando voi due? – aveva indagato la mamma – Ricordate, niente spuntini prima di cena!
La nonna aveva risposto tutta seria:
– Lo sappiamo, Kate. Sono soltanto un po’ di gambi di sedano e carote – aveva aggiunto, facendo quasi strozzare Cassie. – Ma non sento sgranocchiare... – aveva insistito la mamma, tentando di guardarle nello specchietto retrovisore, mentre loro due scoppiavano a ridere, felici di avere un segreto tutto loro.
Sospirando, Cassie infilò la camicetta e si guardò allo specchio.
P. MacLachlan, Un’estate particolare, Mondadori
Emozioni
Pensa a un oggetto che ti sta a cuore, magari un giocattolo dell’infanzia, chiudi gli occhi e riporta alla mente tutti i ricordi a esso legati.
I SEGRETI DEL TESTO
Il tempo della narrazione “si intreccia” quando non rispetta la successione cronologica dei fatti. Se il salto avviene all’indietro, nel passato, si tratta di un flashback.
Strumenti per
analizzare
> Riquadra la parte che contiene il flashback.
> Ora rispondi sul quaderno.
1. Qual è l’oggetto che scatena i ricordi di Cassie?
2. Quali sono le “immagini” legate ai ricordi?
3. Perché si interrompe il ricordo?
I SEGRETI DEL TESTO
Nell’intreccio, se il salto avviene in avanti nel tempo, si tratta di un flashforward, cioè di un’anticipazione su ciò che potrebbe accadere nel racconto.
Il sogno mio e di Martin
I miei oggi, per tutto il pomeriggio, staranno sotto lo stesso tetto. Mi festeggeranno. Saranno contenti. Oggi infatti è il mio compleanno.
A casa trovo la vera sorpresa. Ci sono i nonni con un regalo veramente super, la bicicletta. C’è lo zio Franco con un pacco enorme, che contiene un altro pacco e poi un altro ancora, finché, scartando scartando, trovo una busta con i soldi dentro.
Zio Franco è troppo forte! Ci sono anche zia Marina, i nonni dalla parte di papà, un’amica della mamma e c’è la mamma. Ci sono una torta speciale e i bignè al cioccolato.
Strumenti per
> Indica con una x il proseguimento corretto, poi motiva la tua scelta.
• Il racconto inizia con: un flashback. un flashforward.
Perché ....................................................
E poi arriva papà. Anche lui ha un pacco enorme. Io lo scarto con il cuore che batte forte: ma che mi avrà regalato papà? È un aereo da montare. Come quelli di Martin. Sono così contento che gli salto al collo.
– Non sapevo che ci tenesse tanto agli aerei – dice zia Marina, che è sempre un po’ polemica.
– Ma noi parliamo, vero Tom? – dice papà.
– Perché, invece con me non parla? – insiste zia Marina. Adesso ho un po’ paura che succeda qualcosa.
E se la mamma si arrabbierà? E se papà andrà via prima che io riesca a spegnere le candeline?
Invece la mamma è allegra e dice: – Marina, lascia perdere. Gianni, vuoi un bignè?
E il papà, con un bignè in mano, si siede accanto al nonno. Per un attimo penso che forse i miei si sono riappacificati, ma poi vedo che se ne stanno uno qua e l’altra là. E poi non si vedono più da mesi. Oggi sono tutti e due qui per me, è chiaro. La mamma spegne le luci: arriva la torta con le candeline.
In quei pochi istanti di buio io penso che fino a ieri ero solo un bambino di nove anni e vedevo le cose in un altro modo. Ma ora ne ho dieci ed è tutto cambiato.
In un attimo ripenso a quello che io e Martin abbiamo immaginato per il nostro futuro. Avremo una casa tutta nostra e ci vivremo da soli. Martin farà il pilota e, forse, anch’io. Allora andremo a vivere nelle isole Samoa, quegli sputini in mezzo all’oceano. Perché pare che in quegli sputini lontani ci siano ancora dei tesori sepolti dai pirati. Tesori tutti da scoprire. E io questo lo vedo bene, adesso che non mi fa più paura andarmene lontano. Perché non sono più un bambino. Sono un ragazzo.
P. Zannoner, Il grande Martin, Mondadori
> Scrivi E se l’informazione è esplicita, cioè se è scritta nel testo, I se è implicita, cioè se la devi capire facendo una riflessione.
• I genitori di Tom sono separati.
• Tom festeggia il compleanno.
• A Tom piace molto lo zio.
• Tom aveva detto al papà quale regalo avrebbe voluto.
• Martin è un grande amico di Tom.
• Tom si sente cresciuto.
Strumenti per Compito di realtà
Il protagonista del racconto vuole vivere alle isole Samoa... aiutalo tu!
Vai a pagina 92 del LABORATORIO DI ITALIANO
Laboratorio di ascolto
Prima di ascoltare.
Una nuova amica
di A. Lindgren, Pippi Calzelunghe, Salani
> Pensa al titolo Una nuova amica e prova a immaginare il contenuto del racconto che ascolterai. Scrivilo qui sotto in breve.
Durante l’ascolto.
> Ora ascolta il testo, così potrai verificare la tua ipotesi.
Tieni sottomano un foglio e annota le parti che ritieni significative.
Dopo aver ascoltato attivamente, svolgi gli esercizi.
> Ti ricordi che cosa si dicevano Tommy e Annika ogni volta che giocavano insieme nel loro giardino?
Completa con parole tue il fumetto mantenendo lo stesso significato.
> Completa il riassunto.
La protagonista del brano si chiama ............................... Possiede un ............................... che abita in ................................ È una bambina molto forte, tanto che .............................................................................................................................................
Vicino a casa sua abitano Tommy e Annika. Sono bambini molto ........................................... e ..........................................,
ma a volte si ............................. e desiderano un ............................. di ..............................
Quando Pippi arriva a Villa Villacolle, i due bambini sono ................................., perciò rimangono .................................. quando la vedono uscire dal cancello di
Non avevano mai visto una bambina così
come è andata?
> A coppie confrontate le risposte. Se avete dubbi, consultate l’insegnante.
autovaluto MI
> Colora la casella giusta per te.
attenzione e concentrazione ottime buone discrete scarse
comprensione ottima buona discreta scarsa
Che cosa pensi del tuo risultato?
Dov’è Carol?
Il lupo Jago aprì gli occhi quando il sole era già alto sul bosco.
La notte prima aveva vagato da solo alla ricerca di Carol, una lupa grigia della quale si era innamorato. Ma non l’aveva trovata. Dov’era Carol? Dove si era cacciata? Le era successo qualcosa? Jago doveva riprendere la ricerca della lupa. Sapeva che a Carol piaceva l’ombra dei grandi alberi. E là in fondo c’erano alberi altissimi e ombre estese. Si erano conosciuti proprio sotto l’ombra di un albero. Pioveva. Carol era seduta, come se aspettasse che la pioggia finisse. Si era seduto davanti a lei e l’aveva guardata. Poi, insieme, si erano mossi verso le colline. Raggiunta la cima di una collina, avevano ululato insieme e aveva capito che erano fatti l’uno per l’altra. Avevano deciso di scegliere una tana, solo per loro. – Jago, a me piacciono gli alberi – aveva detto Carol. – Basta che ci sia un po’ di sole – aveva risposto lui. – Ci sdraieremo al sole con i nostri cuccioli – aveva esclamato Carol.
Da quel giorno, non si erano più lasciati. Questi ricordi erano piacevoli per Jago, ma aumentavano la sua ansia: dove si trovava la sua compagna?
P.M. Fasanotti, La voce del lupo, Fatatrac
> Lavorate in coppia aiutandovi con le parti colorate nel testo: rispondete alle domande. facciamo squadra
• Chi sono i personaggi del racconto? ........................................................................................................................................
• Secondo voi, uno dei personaggi è protagonista? Sì No Perché?
• Dove si svolge la vicenda?
• Quando si svolge? ................................................................................................................................................................................
• Quale ordine narrativo seguono i fatti? Sono narrati con salti nel tempo. Sono narrati in ordine cronologico.
• Quale episodio è avvenuto prima della scomparsa di Carol? Sottolineatelo.
Non sai cosa ti perdi!
Enrico, il papà di Andrea, cerca il pulsante del condizionatore e lo preme. Il ronzìo cessa.
– Perché hai spento, papà? – gli chiede Andrea – Fa caldo. L’uomo sorride, abbassa i finestrini della station wagon e l’aria irrompe nell’abitacolo.
– È un caldo buono, profumato. Lo senti?
Il bambino annusa odori, più che profumi, un misto di sentori sconosciuti. Guarda fuori. La luce è forte, quella di un pomeriggio d’estate. Forte e gialla. La macchina corre in un mare di grano. Lui non ha mai visto una distesa simile, dorata, accarezzata da un vento secco che la fa muovere come se fosse davvero la superficie di un oceano.
Enrico rallenta, si rilassa sul sedile e dice:
– Siamo quasi arrivati.
– Quanti papaveri! – osserva suo figlio – E poi ci sono anche quei fiori piccoli, sembrano margherite dai gambi alti.
– È camomilla, quella.
– Camomilla? Qui? Pensavo che venisse dall’estero...
– Sei proprio un cittadino, un cementaro
– Cementaro è una parola che hai inventato tu.
– Però rende l’idea. La campagna praticamente non la conosci e non sai cosa ti perdi. Hai visto quanto è bella?
– Sei tu che non mi ci porti.
Il papà di Andrea annuisce. È vero, non ce lo porta.
Andrea ha dieci anni e conosce bene solo la città e il mare, dove di solito vanno in vacanza. A Lancimago non c’era venuto mai e dire che le sue radici sono qui. Qui dove sono nati suo padre, suo nonno, il suo bisnonno.
Ai lati della strada compaiono le prime case del borgo.
– Quand’ero piccolo, lì c’era un campo di cocomeri dove mi piaceva correre – dice Enrico, indicando il parcheggio del supermercato – e là, al posto di quelle palazzine, c’era una distesa di prati dove giocavo a pallone con gli amici. Questo posto si ingrandisce ogni anno di più.
Ad Andrea pare invece piccolo, piccolissimo. Non sa immaginare come doveva essere quando suo padre era bambino. E non sa come sia viverci, in un posto così.
E. Baldini, A. Fabbri, Quell’estate di sangue e di luna, Einaudi
analizzare
> Sottolinea nel testo gli indizi che ti servono per completare la mappa.
PERSONAGGI
LUOGO TESTO NARRATIVO
Titolo:
> Il racconto è diviso in sette sequenze: completa con il tipo di sequenza giusto.
1. da riga 1 a 2 sequenza .......................................................................................................
2. da riga 3 a 6 sequenza .......................................................................................................
3. da riga 7 a 12 sequenza .......................................................................................................
4. da riga 13 a 23 sequenza .......................................................................................................
5. da riga 24 a 28 sequenza .......................................................................................................
6. da riga 29 a 34 sequenza
7. da riga 35 a 38 sequenza
prova comprendere Strumenti PER
Il lessico
> Rifletti sul modo in cui sono costruite le seguenti parole per scoprire il loro significato. Aiutati anche con il contesto.
• Abitacolo pensa alla parola “abitare” e poi scegli il significato che ti sembra giusto: piccolo veicolo. spazio all’interno di un veicolo, nel quale stanno le persone. persone che abitano in un posto.
• Cementaro pensa alla parola “cemento”, così puoi capire che la parola inventata da Enrico si riferisce a una persona che: vive in campagna. vive al mare. vive in città.
• Radici hai studiato in grammatica la radice di una parola? Ti può aiutare a capire quale significato asssume riferito a una persona: realtà. origini. casa.
Le informazioni
> Rispondi poi segna con una x il proseguimento corretto.
• Perché il papà spegne il condizionatore?
L’informazione è: implicita, ho dovuto dedurla. esplicita, è scritta nel testo.
• Perché il bambino non conosce la camomilla?
L’informazione è: implicita, ho dovuto dedurla. esplicita, è scritta nel testo.
• Il papà di Andrea è già stato a Lancimago?
L’informazione è: implicita, ho dovuto dedurla. esplicita, è scritta nel testo.
• Che cosa c’era prima del parcheggio?
L’informazione è: implicita, ho dovuto dedurla esplicita, è scritta nel testo.
Il messaggio
> Rispondi.
• Qual è lo stato d’animo del papà di Andrea ritornando a Lancimago? Motiva la tua risposta.
• Secondo te, Andrea riesce a capire le emozioni del padre? Prova anche lui le stesse emozioni?
autovaluto MI
> Dopo aver corretto la verifica insieme in classe, colora i riquadri che contengono i tuoi risultati.
Strumenti per analizzare: la mappa
Ho completato tutte le richieste correttamente.
Ho completato gran parte delle richieste.
Ho completato poche richieste.
Mi è servito aiuto per completare le richieste.
Strumenti per comprendere: il lessico
Ho completato tutte le richieste correttamente.
Ho completato gran parte delle richieste.
Ho completato poche richieste.
Mi è servito aiuto per completare le richieste.
Strumenti per comprendere: le informazioni
Ho completato tutte le richieste correttamente.
Ho completato gran parte delle richieste.
Ho completato poche richieste.
Mi è servito aiuto per completare le richieste.
Strumenti per comprendere: il messaggio
Ho completato tutte le richieste correttamente.
Ho completato gran parte delle richieste.
Ho completato poche richieste.
Mi è servito aiuto per completare le richieste.
Ora scegli la valutazione che più ti rappresenta: colora il riquadro.
Se hai completato correttamente tutte le richieste...
Hai raggiunto il traguardo in autonomia e hai portato a termine la consegna con sicurezza e in maniera corretta. Wow! Il tuo livello di competenza è avanzato
Se hai sbagliato poche richieste...
Hai raggiunto il traguardo in autonomia, con pochissime insicurezze.
Bene! Il tuo livello di competenza è intermedio.
Se hai sbagliato molte richieste...
Sei in cammino. Succede di sbagliare: rifletti sui tuoi errori e riparti da lì per migliorare.
Il tuo livello parte dalla base ma… salirà!
Se ti è servito aiuto per completare le richieste...
Per arrivare al traguardo ti serve una mano ma stai imparando e va bene così.
Un passo dopo l’altro si va lontano!
• Che cosa ne pensi dei tuoi risultati? Ti soddisfano? C’è qualcosa in cui pensi di dover migliorare? Scrivi sotto.
Hai scoperto i segreti del TESTO NARRATIVO, ma non sei affatto in arrivo! Ora ti aspettano altri testi da scoprire…
Il racconto giallo
1
ORA SIETE IN BALLO, QUESTA È LA SEZIONE DEL RACCONTO GIALLO, SE GLI INDIZI VOLETE SCOVARE VI TOCCHERÀ RAGIONARE...
C’è un acrostico da capire se l’indizio vuoi scoprire.
SPUNTA UNO STRANO PERSONAGGIO
ENIGMATICO
NELLA NOTTE
SILENZIOSA
ECCOLO...
Non è un vero indovinello, ma alla parte finale devi fare appello... 2
Finisce con -tore, ma non è un e neppure un ,
3
sarà un ?
No, perché investiga a tutte le ore: è l’ !
Questo invece è proprio un indovinello: riordina le lettere e alla tua furbizia fai appello. Ci sono gli indizi ma non ancora la prova: a vista viene guardata se è la persona OTSAETPSAT e se il NIRMICE è accertato sarà subito arrestata.
ORA CHE HAI TROVATO
LE PAROLE SEGRETE PUOI SCOPRIRE IL RACCONTO GIALLO!
I SEGRETI DEL TESTO
> La mappa ti svelerà i segreti del RACCONTO GIALLO: completala con le parole che hai scoperto, poi analizzatela insieme.
SCOPO
Un racconto giallo vuole coinvolgere chi legge nello svolgimento delle indagini su un furto, un delitto, un intricato mistero... facendo in modo che rimanga con il fiato sospeso fino alla soluzione del caso.
PERSONAGGI
Rivestono ruoli specifici: .............................. o investigatrice, colpevole, vittima, persona ........................................, testimone.
TEMPO
È ben determinato, spesso con orari precisi per favorire le indagini.
RACCONTO GIALLO
LUOGHI
Sono realistici e ben descritti, per fornire indizi utili alle indagini.
FATTI
Solitamente la storia inizia dalla scoperta del crimine, poi segue lo svolgimento dell’indagine attraverso gli indizi e le testimonianze e si conclude con la soluzione del caso.
TECNICHE NARRATIVE
• Intreccio narrativo: i fatti sono narrati generalmente a ritroso per ricostruire come è avvenuto il crimine.
• Atmosfera di ........................................... per la risoluzione del caso.
Fa riferimento al mondo della polizia e dei tribunali. LINGUAGGIO
L’ispettrice Meg Cetriolo
Quella mattina, il sindaco Vanesio Farfallini entrò canticchiando nel suo ufficio. Si sedette tranquillo alla scrivania, ma non appena alzò gli occhi trovò una brutta sorpresa: il ritratto che gli aveva fatto il famoso pittore Pablito Pastello era rovinato! Qualcuno gli aveva disegnato sopra un paio di baffi neri. Chi aveva osato? Doveva assolutamente scoprire il colpevole. Indignato e offeso, telefonò subito all’investigatrice Meg Cetriolo. Meg arrivò in un lampo. Diede un’occhiata al ritratto e mormorò:
– Bene, bene, anzi... male, male! Aveva già qualche sospetto. Fuori pioveva a dirotto, ma lei non perse tempo: uscì immediatamente dall’ufficio del sindaco e si precipitò a casa di Nero Broncio, l’assessore al traffico. Meg, infatti, sapeva che Nero era invidioso del sindaco e, proprio il giorno prima, aveva detto davanti al Consiglio comunale che il ritratto di Pablito Pastello era stato pagato con soldi pubblici.
Alle otto in punto Meg Cetriolo era a casa di Nero Broncio per interrogarlo. La casa era in gran disordine: l’impermeabile sulla poltrona, gli stivali e l'ombrello bagnati in una pozzanghera sul pavimento del bagno e la cravatta per terra.
Ovviamente Nero Broncio negò ogni cosa: – Ho dormito come un ghiro tutta la notte, quando ha suonato il campanello ero ancora nel mondo dei sogni! – spiegò.
Meg non si lasciò convincere. Le bastò un’occhiata all’appartamento per capire che Nero stava mentendo.
J. Obrist, Le indagini dell’ispettore Fiuto e di Meg Cetriolo, Piemme Junior
facciamo squadra
> In coppia leggete il racconto: mettete in relazione le parti colorate con le indicazioni della mappa.
> Avete capito anche voi perché Meg ha scoperto il colpevole? Verificate la vostra ipotesi leggendo la soluzione in fondo alla pagina.
l’impermeabile sulla poltrona sono la prova che era uscito sotto la pioggia poco prima, quindi non stava dormendo.
Nero aveva mentito perché gli stivali, l’ombrello bagnati e
analizzare Strumenti per
> Quali tra i personaggi tipici del racconto giallo NON trovi nel brano? Indicali con una x.
Ladro Poliziotti
Vittima Colpevole
Testimone Sospettato
Ispettore
> Rispondi alle domande.
• Chi è il o la protagonista?
• Chi è il o la colpevole?
..................................................................
• Chi aiuta l’ispettore?
..................................................................
• Quale crimine viene commesso?
Un caso per Bracco
La festa nella villa di Fred Furbi era davvero fantastica e gli ospiti eleganti conversavano gustando gli antipasti serviti dai camerieri.
– Avete idea di chi possa essere la donna misteriosa? – chiese Fred Furbi all’ispettore Bracco.
– Assolutamente no – rispose Bracco – l’ultima volta che l’ho vista sembrava alta più o meno come te, ma indossava dei sandali con i tacchi alti. È bravissima nel travestimento, perciò è improbabile che oggi abbia lo stesso aspetto.
La donna misteriosa era un’abilissima ladra capace di intrufolarsi alle feste delle persone facoltose per rubare gioielli. Questa volta però l’ispettore Bracco la stava aspettando: aveva organizzato una trappola a casa del suo amico Fred Furbi. Aveva fatto circolare la voce che una famosa collana fosse depositata nella cassaforte di Furbi e che quella sera si sarebbe tenuta una festa alla villa.
– Secondo voi ha fiutato la trappola o cercherà di rubare la collana? – chiese ancora Fred Furbi all’ispettore Bracco.
• Dove si svolge la vicenda?
• Come è descritta la villa? Quali stanze vengono nominate?
– Presto lo scopriremo! – rispose l’ispettore – La cosa migliore che possiamo fare è cercare fra gli sconosciuti: siccome conosco la maggior parte delle persone che hai invitato, se ne deduce che tutti gli altri siano sospetti.
– Bene. Io vado di sopra a controllare – disse Fred.
L’ispettore Bracco lo guardò farsi strada fra gli invitati e salire al piano di sopra. Proprio in quel momento una sconosciuta iniziò a salire le scale. Bracco la seguì con lo sguardo finché
Compito di realtà
> L’ispettore Bracco è stato rapito: tu che lo conosci bene puoi aiutare nelle indagini...
Vai a pagina 93 del LABORATORIO DI ITALIANO
scomparve in corridoio. L’ispettore sapeva che da quella parte si trovavano solo due stanze: la biblioteca e la camera da letto con cassaforte.
– È lei! – esclamò Bracco facendosi strada tra gli ospiti.
Lui e il tenente Manetta raggiunsero le scale e le salirono di corsa.
Quando arrivarono in camera da letto, trovarono la cassaforte aperta. La collana era sparita! Ma della donna misteriosa nessuna traccia.
– Eppure la donna non è tornata di sotto – protestò il tenente. L’ispettore controllò le finestre che erano state bloccate proprio per impedire alla ladra di fuggire. Erano intatte.
Nella camera da letto tutto era in ordine. Solo l’armadio era leggermente aperto.
– Diamo un’occhiata in giro – disse l’ispettore Bracco.
– Guardi! – esclamò il tenente Manetta, mostrando un sacchetto trovato dietro la porta – La collana è qui!
– La ladra non deve essere lontana – disse Bracco – deve essere ancora al piano di sopra. Cerchiamola. Lungo il corridoio c’erano solo tre persone. Una era Fred Furbi, l’altra era un uomo un po’ più basso, ma con molti più capelli.
La terza era una donna, un po’ più alta dei due, nonostante indossasse scarpe senza tacco.
– Fermate quella donna! – esclamò il tenente Manetta.
– No, arresti quell’uomo! – ordinò Bracco al tenente – È lui la donna misteriosa, ne sono sicuro!
J. Sukach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco, Piemme
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> Cerca nel testo le risposte alle seguenti domande e sottolineale come indicato.
Come era la donna misteriosa l’ultima volta che Bracco l’aveva vista, prima della festa nella villa?
Come è la donna che si trova nel corridoio alla fine del racconto?
> Rifletti sulle informazioni che hai sottolineato, poi rispondi alle seguenti domande.
• Secondo te, perché l’ispettore Bracco ha capito che la donna nel corridoio non poteva essere la donna misteriosa?
• Qual è il modo di dire più adatto per questo caso?
Si salvi chi può!
Chi la fa l’aspetti.
L’apparenza inganna.
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> Quali delle seguenti frasi determinano la suspense in questo racconto? Scrivi D (= determina), ND (= non determina).
• È stato dopo il gruppo di lettura che è successo.
• Le attività extrascolastiche finiscono alle 17:20.
• I miei passi echeggiavano nel silenzio, il mio petto era in affanno.
• Quel pomeriggio tutte le luci erano spente.
• Ho aperto le porte con una spinta.
Tutte le luci erano spente
È stato dopo il gruppo di lettura, lunedì 29 ottobre, che è successo. Le attività extrascolastiche finiscono alle 17:20, ma dopo io e Daisy ci siamo infilate in un’aula vuota perché lei potesse finire L’uomo della fila. Era completamente assorbita dalla lettura, invece io ero tesa per la preoccupazione di far tardi per la cena. Mi sono guardata intorno in cerca del mio pullover e poi mi sono ricordata dove l’avevo lasciato.
– Daisy, il mio pullover è rimasto in palestra. Aspettami, ci metto un minuto.
Daisy, il naso nel libro come al solito, ha alzato le spalle per farmi capire che aveva sentito. Ho guardato di nuovo il mio orologio da polso e ho visto che erano le 17:40. Correndo, avrei fatto appena in tempo, visto che la cena viene servita alle 18 in punto. Mi sono affrettata nel corridoio deserto dell’ala vecchia, che odorava di gesso, e poi ho girato a destra, imboccando il lungo corridoio a piastrelle bianche e nere della biblioteca, i miei passi echeggiavano nel silenzio e il mio petto era in affanno. Ho superato l’aula delle professoresse, la biblioteca e l’aula magna, per poi svoltare a destra di nuovo, nel corridoio della palestra. Il corridoio della palestra è inquietante. È ingombro di vecchi mobili della scuola, impolverati e rotti, che stanno ritti come persone nell’ombra. Quel pomeriggio tutte le luci erano spente e ogni cosa era avvolta in una soffusa penombra grigia e marrone. Ho attraversato il corridoio a tutta velocità, ho aperto le porte con una spinta e sono entrata in palestra, ansimando. E lì sul pavimento c’era la professoressa Bell. Nel mio primo momento di shock non ho capito che era morta. Mi sono avvicinata di corsa e mi sono inginocchiata accanto a lei. Ho esitato prima di toccarla, poi ho picchiettato sulla spalla del suo camice da laboratorio: gli occhiali le sono scivolati giù dal naso...
R. Stevens, Miss Detective..., Mondadori
Furto al museo
Sono le 7:00 di un comune martedì. Come sempre il direttore del Museo Egizio si reca al lavoro, ma si accorge che, durante la notte, è avvenuto un furto. Chiama immediatamente la polizia. Alle 8:00 sono sul posto la detective Lucy Curiosi e la polizia scientifica.
Da un primo sommario esame, risulta evidente che la serratura è stata scassinata, mentre il sistema di allarme è stato messo fuori uso con un colpo di arma da fuoco. La stanza n. 7 è sottosopra. All’appello manca il famosissimo papiro di Menfi. Il direttore è disperato: conteneva un segreto ancora da decifrare che stava studiando da anni.
Le telecamere di sorveglianza hanno fissato chiaramente la sagoma di un uomo. La guardia notturna, interrogata, rivela di aver visto il direttore proprio nella stanza n. 7 a notte fonda. Erano circa le 3:00.
In poche ore Lucy ottiene un mandato di perquisizione e si reca nello studio del direttore. Il papiro viene ritrovato.
Interrogato, il direttore non ha un alibi: vive solo e nessuno può testimoniare che quella notte è rientrato a casa. Il caso sembrerebbe chiuso, ma Lucy Curiosi non è convinta. Allora torna nello studio e continua le ricerche finché non trova un oggetto: è una targhetta con su scritto “guardia notturna”. Di corsa torna nella stanza della guardia, nell’armadietto trova una fondina senza pistola e la giacca. La prende... sul davanti manca qualcosa: indovina cosa?
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> Sottolinea i personaggi del racconto, poi scrivi per ciascuno il ruolo che svolge.
> Rispondi sul quaderno.
1. Dove è avvenuto il crimine?
2. Quando è avvenuto?
3. Quando si svolgono le indagini?
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> Sottolinea tutte le parole che fanno riferimento al linguaggio specifico del racconto giallo.
> Cancella i termini che NON sono sinonimi di alibi:
scusa • opinione • avviso • giustificazione • annuncio
> Rispondi tu alla domanda finale del testo.
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> Indica con una x il proseguimento giusto.
• La narrazione si svolge: rispettando l’ordine cronologico dei fatti. intrecciando i fatti.
• Il narratore ricostruisce i fatti avvenuti: prima del delitto. dopo il delitto. durante il delitto.
Assassinio sul treno
La scorsa notte è stato ritrovato il cadavere di una giovane donna su un vagone del treno. Si tratta di Flossie Holliday, figlia di un ricco signore americano.
La donna non aveva niente con sé, né bagagli né valigette.
Il signor Holliday non crede ai suoi occhi mentre legge sul giornale del mattino la terribile notizia. Flossie aveva preso, solo due giorni prima, l’espresso per Plymouth. Viaggiava sola nella sua carrozza, prenotata fino a Bristol, ma nel vagone adiacente c’era la sua cameriera, Jane Mason.
Il soggiorno a Plymouth si annunciava molto divertente, movimentato da balli e feste, perciò Flossie aveva con sé quasi tutti i suoi gioielli, per un valore complessivo di forse centomila dollari.
Con le lacrime agli occhi il signor Holliday manda a chiamare Jane Mason. La donna, sconvolta, comincia a raccontare: – A Bristol, la signorina Flossie non è scesa dal treno e mi ha comunicato che avrebbe proseguito. Mi ha ordinato di scaricare i bagagli, di depositarli alla stazione e di sedermi nella saletta da tè. Dovevo aspettarla, perché lei sarebbe tornata indietro con un treno del pomeriggio. Ero stupefatta, ma ho obbedito. Ho depositato i bagagli e bevuto qualche tazza di tè. Ma i treni si sono susseguiti per tutto il pomeriggio e Flossie non è comparsa. Arrivato anche l’ultimo treno, ho lasciato i bagagli al deposito e mi sono cercata un alberghetto nei pressi della stazione per trascorrervi la notte. La mattina successiva ho letto sul giornale la terribile notizia. Che disgrazia! Dopo aver ascoltato il racconto, Holliday decide di chiamare un bravo investigatore a cui poter affidare il caso.
A. Christie, L’espresso per Plymouth, Mondadori
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Revisione a cura di: Maddalena Candelaresi, Chiara Michelon e Stefania Piantanelli
Coordinamento di: Orietta Candelaresi
Coordinamento: Emilia Agostini
Redazione: Francesca Bolognini
Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti
Progetto grafico e impaginazione: Giacomo Paolini
Illustrazioni: Clarissa Corradin, Claudia Ranucci, Claudio Cerri, Francesca Galmozzi, Francesca Rosa, Giovanni Garattoni, Marta Comito, Richolly Rosazza
Copertina: Mauro Aquilanti
Illustrazione di copertina: Francesca Rosa
Referenze fotografiche: Alamy, iStock, Shutterstock, Museo National Thyssen-Bornemisza/Scala, Firenze
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Martina Mastrolorenzi
Redazione digitale: Giulio Pieraccini
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Per esigenze didattiche alcuni testi sono stati ridotti e/o adattati. L’Editore è a disposizione per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, fotocopia, microfilm e memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata.
2023
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