Scopro studiando 5 - Storia

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Progetto ECO Coordinato da Antonella Meiani

Studiando SC O PRO

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Alla ricerca della città perduta

Tanti anni fa un bambino pensò che le storie di fantasia potessero prendere spunto da luoghi e fatti veri.

Da grande dimostrò di avere ragione...

Dall’alto delle mura di Troia, l’anziano re Priamo si rese conto che solo un uomo era rimasto all’esterno delle porte della città per aspettare il nemico: suo figlio Ettore. Il più terribile dei guerrieri avversari, l’acheo Achille, stava camminando verso di lui. “Ettore, figlio mio, ti supplico!” gridò il re. “Non combattere da solo contro quell’uomo! Sono già stato privato di molti figli e Troia ha bisogno di te per salvarsi”.

Era il 1830 quando in una città tedesca un bambino di 8 anni leggeva un libro che raccontava la guerra di Troia ispirandosi a due opere antiche molto famose: l’Iliade e l’Odissea del poeta greco Omero

Il bambino si chiamava Heinrich Schliemann e quella storia lo colpì così tanto che non smise più di pensare a Troia.

“È solo una leggenda, Troia non esiste”, gli aveva spiegato il padre.

“Forse Troia non esiste perché nessuno l’ha cercata nel posto giusto” pensò Schliemann.

Nel 1872 Schliemann si recò in Turchia e, seguendo le indicazioni e le descrizioni dei testi di Omero, organizzò uno scavo archeologico sulla collina di Hissarlik, nei pressi dello Stretto dei Dardanelli. Ed è proprio lì che trovò le antiche mura non di una sola città ma di ben nove, costruite l’una sulle rovine dell’altra nel corso dei secoli.

Dal punto di vista storico, Troia è esistita davvero ed è stata distrutta e ricostruita più volte. Intorno al 1250 a.C. fu probabilmente assediata e incendiata dagli Achei, un popolo che proveniva dalla Grecia. Questo non significa che anche Priamo, Ettore e Achille siano realmente esistiti: le storie di Omero sono in gran parte frutto della fantasia, però ci hanno permesso di trovare le tracce di civiltà sepolte dal tempo.

IL TESORO DI PRIAMO

Schliemann portò alla luce anche un gruppo di me ravigliosi oggetti e gioielli in oro, che chiamò “Tesoro di Priamo”.

In realtà il tesoro fu trovato fra le rovine di una Troia più antica di quella narrata nei testi di Omero.

La moglie di Schliemann con i gioielli del Tesoro

z Che cosa ti ha colpito del testo che hai appena letto? Puoi dare più di una risposta, poi confronta le tue scelte con quelle dei compagni e delle compagne. Segna con una X.

La curiosità di Schliemann per una storia di fantasia letta in un libro.

Il fatto che una storia di fantasia possa prendere spunto da luoghi veri e fatti realmente accaduti.

L’idea che una persona possa coltivare un sogno per tutta la vita, come fece Schliemann.

La possibilità che una città possa essere distrutta e ricostruita tante volte, sempre nello stesso luogo. Il fatto che uno scavo archeologico possa farci scoprire le caratteristiche di un’antica civiltà.

Heinrich Schliemann

La Grecia e il Vicino Oriente

Gli Achei di Omero, che gli storici e le storiche hanno poi chiamato Micenei, erano giunti a Troia via mare, attraversando il Mar Egeo. Le loro città sorgevano in Grecia, una penisola bagnata dal Mediterraneo orientale, e nelle numerose isole che la circondavano. Troia, invece, si trovava sulla sponda opposta dell’Egeo, in Asia Minore, corrispondente all’attuale Turchia. La città di Troia controllava le rotte commerciali sullo Stretto dei Dardanelli e pretendeva pedaggi per lasciare passare le navi dirette verso il Mar Nero e l’Asia Minore.

L’Asia Minore e le terre intorno al Golfo Persico formano l’ampia area geografica del Vicino Oriente. Nelle regioni della Grecia e del Vicino Oriente

Nave da guerra greca dipinta su un vaso.

Nascita di Cristo
MICENEI
GRECI
MACEDONI
500 a.C.
PERSIANI

la linea del tempo SCOPRO con

z Rispondi sul quaderno.

A Delle tre civiltà che ebbero origine nella penisola greca, qual è la più antica?

B La civiltà dei Persiani fu contemporanea della civiltà dei Micenei o di quella dei Greci?

C La civiltà dei Macedoni si concluse prima o dopo quella dei Persiani?

la carta SCOPRO con

z Fra le seguenti città, soltanto due si trovano nel Vicino Oriente: sottolineale.

Atene - Persepoli - Sparta - TroiaMicene

• Dove si trovano le altre tre?

La civiltà dei Micenei

SCOPRO con

la carta

z I Micenei navigarono soltanto da ovest verso est o anche da est verso ovest? Da che cosa lo capisci? Rispondi a voce.

bronzo con decorazioni in oro.

SCOPRO con

la linea del tempo

z Scrivi le date sulla linea del tempo (attenzione: una devi dedurla dal testo!); poi colora il periodo della civiltà micenea.

DOVE E QUANDO

Intorno al 2000 a.C., alcuni gruppi di pastori nomadi che provenivano da nord invasero la Grecia. Uno di questi popoli, quello degli Achei, si stabilì nel Peloponneso, la regione più meridionale della Grecia, e fondò varie città-stato: Micene, Tirinto, Argo e Pilo. Da Micene, la città più importante, deriva il nome Micenei. Verso il 1450 a.C., i Micenei conquistarono Creta e ottennero il controllo del Mediterraneo orientale. Un paio di secoli dopo, gli Achei furono protagonisti di una lunga guerra contro la città di Troia, in Asia Minore, che controllava l’accesso al Mar Nero e limitava il dominio marittimo dei Micenei. Il declino iniziò verso il 1200 a.C.: le città caddero in rovina per motivi poco chiari, forse a causa dell’invasione dei Dori, un popolo proveniente da nord.

Le attività

I Micenei furono famosi soprattutto come guerrieri; erano però anche navigatori, mercanti e artigiani: sapevano lavorare i metalli, con i quali producevano utensili, armi e armature in bronzo e gioielli, e costruivano navi, che usavano sia per raggiungere e conquistare nuove terre, sia per scambiare prodotti con altri popoli. Gran parte della popolazione praticava l’agricoltura e l’allevamento, ma poiché il Peloponneso è una regione montuosa, probabilmente i Micenei andavano spesso in cerca di nuove terre da conquistare e coltivare.

1000 a.C.

Fondazione

delle prime città

Nascita di Cristo

Inizio del declino

Guerra contro Troia

Micene: una città-fortezza

Le città micenee erano vere fortezze. Micene sorgeva su una collina ed era protetta da alte mura.

Le mura erano realizzate con grossi massi squadrati e sovrapposti.

z Quale particolare della città vedi nell’immagine? Dove si trovava? Usa le informazioni nel testo per scrivere una breve didascalia.

Sull’acropoli, la parte alta della città, c’era il palazzo reale con la sala del trono, chiamata mégaron: aveva al centro un focolare e sulle pareti dipinti di caccia e di guerra.

Nella parte bassa, detta cittadella, c’erano vari magazzini e un recinto circolare dentro il quale si trovavano le tombe reali

Per entrare in città si passava attraverso la Porta dei Leoni, sormontata da due leonesse con le zampe poggiate ai lati di una colonna.

La Maschera di Agamennone è una maschera funebre in oro; fu trovata a Micene da Schliemann nel 1876 e probabilmente raffigura il viso di un wanax.

L’ingresso del Tesoro di Atreo, la più famosa thòlos rinvenuta a Micene.

Il governo e la società

Le città-stato micenee erano governate da un re chiamato wanax, che significa “colui che comanda”. Il re era il capo dell’esercito e amministrava la giustizia. Subito sotto di lui c’erano i nobili guerrieri, che lo aiutavano a governare e partecipavano alle guerre di conquista, e i sacerdoti e le sacerdotesse, che si occupavano dei riti in onore degli dèi. Il re e i nobili guerrieri erano proprietari di tutte le terre che dipendevano dalla città.

Contadini, pastori, artigiani e mercanti-navigatori formavano il popolo, chiamato démos. Vivevano fuori dalle mura delle città, non possedevano terre e svolgevano i loro mestieri per conto del re e dei nobili.

Nella civiltà micenea c’erano anche gli schiavi, spesso prigionieri di guerra, impiegati nei lavori più faticosi.

Le tombe micenee

I Micenei seppellivano i sovrani e i guerrieri più importanti all’interno di tombe dette thòlos: costruzioni a pianta circolare con tetti di pietra a forma di cupola. Dentro queste tombe sono stati trovati ricchi corredi funerari: armi e armature di bronzo, maschere dorate che ricoprivano i volti dei defunti, tazze d’oro e d’argento, vasi e gioielli, che ci hanno svelato alcune importanti caratteristiche della civiltà micenea. Thòlos in greco significa cupola.

z Utilizza le informazioni del testo per ricostruire lo schema della società micenea. Collega ogni individuo o gruppo al corrispondente livello della piramide sociale. Fai attenzione: due gruppi sociali appartengono allo stesso livello. il testo SCOPRO con wanax

démos (contadini, pastori, artigiani, mercanti)

sacerdoti e sacerdotesse

nobili guerrieri schiavi

La scrittura dei Micenei

I Micenei appresero l’importanza e l’utilità della scrittura dai Cretesi. Inizialmente utilizzarono il sistema di scrittura cretese Lineare A, poi lo rielaborarono per adattarlo alla loro lingua. Per questo motivo gli studiosi e le studiose indicano la scrittura dei Micenei con il nome Lineare B. A differenza di quella cretese, la scrittura dei Micenei è stata decifrata: era composta da circa 200 segni, la maggior parte dei quali indicavano sillabe. Sappiamo inoltre che si leggeva da sinistra verso destra. I Micenei scrivevano su tavolette d’argilla e il ritrovamento di questi documenti scritti ci ha permesso di capire molti aspetti della loro civiltà.

La religione

Come molti altri popoli antichi, i Micenei erano politeisti. Non sappiamo molto sulle loro cerimonie religiose, ma i nomi di alcuni dèi presenti nelle opere del poeta greco Omero compaiono scritti anche su antiche tavolette d’argilla. La divinità più importante era Zeus, padre degli dèi e degli esseri umani e marito di Era. I Micenei veneravano anche Poseidone, dio del mare, Demetra, dea della terra, del grano e dell’agricoltura, e Atena, figlia di Zeus, dea guerriera ma anche simbolo di saggezza.

la fonte SCOPRO con

z Questo dipinto, trovato a Micene, raffigura una donna con spighe di grano nelle mani. Secondo alcuni studi, rappresenterebbe una divinità: quale?

Cerca nel testo l’informazione che ti aiuta a rispondere.

Probabilmente questo rilievo raffigura la dea Era

Tavoletta con iscrizioni in Lineare B.

È LOGICO

z Poiché sappiamo che la scrittura Lineare B dei Micenei deriva dalla scrittura Lineare A dei Cretesi, allora possiamo dedurre che...

A. i Micenei non furono capaci di creare un sistema di scrittura proprio e originale.

B. i Micenei vissero a stretto contatto con i Cretesi e si lasciarono influenzare dalle loro conoscenze.

C. i Micenei non seppero decifrare la scrittura dei Cretesi e decisero di creare una nuova forma di scrittura.

D. i Micenei avevano già un loro sistema di scrittura prima di entrare in contatto con i Cretesi.

CON IL RIASSUNTO

z Lavorate possibilmente in gruppi di cinque per ricostruire la storia dei Micenei. Organizzatevi così: ognuno sceglie un riquadro e trova le parole per completarlo aiutandosi con il libro. Quando tutti hanno finito, a turno ognuno legge agli altri le parole che ha scelto: se tutti sono d’accordo, le detta al gruppo. Usate questi brevi riassunti per studiare, ripassare e completare il quadro di civiltà a pagina 11.

DOVE - QUANDO

I Micenei si stabiliscono nel Peloponneso, la regione più meridionale della , intorno al a.C. Verso il 1450 a.C. conquistano ........................ e nel 1250 a.C. vincono una lunga guerra contro .................................... La civiltà micenea inizia il suo declino nel 1200 a.C.

ATTIVITÀ

I Micenei si dedicano soprattutto alla guerra. Le attività principali sono l’....................................., la costruzione di navi e il ....................................... via mare. Gran parte della popolazione si dedica all’agricoltura e all’

CONOSCENZE

I Micenei sanno lavorare i ......................................., con i quali producono e armature in bronzo. Usano la scrittura , che deriva dalla scrittura Lineare A dei Cretesi.

SOCIETÀ

Le città-stato sono governate da un re chiamato ......................... Poi ci sono , sacerdoti e sacerdotesse. Contadini, pastori, ......................................... e mercanti-navigatori fanno parte del ............................, detto démos. In fondo alla piramide sociale ci sono gli ..............................

RELIGIONE

I Micenei sono . La divinità principale è , padre degli dèi e degli esseri umani.

z A coppie completate la mappa con le parole mancanti. Usate la mappa per raccontare a voce alta quello che avete scoperto sulla civiltà dei Micenei.

DOVE - QUANDO

• Nel ................................., la regione più meridionale della Grecia

• Dal 2000 a.C. al ........................ a.C.

ATTIVITÀ

• Artigianato

• Costruzione di

• Commercio via

• ........................................................

• Allevamento

MICENEI

RELIGIONE

• Politeisti

• Divinità principale: Zeus

CONOSCENZE

• Lavorazione dei metalli

• Scrittura Lineare B

SOCIETÀ

• Re, detto wanax

• Nobili ........................................; sacerdoti e sacerdotesse

• Popolo, detto .......................... (contadini, ............................... ........................................................)

• Schiavi

z A coppie rivolgetevi queste domande. Chi pone le domande deve controllare la risposta sul libro. Se la risposta è incompleta o sbagliata, spiega al compagno o alla compagna gli errori o le mancanze e lo/la invita a rispondere di nuovo.

• Perché gli Achei sono chiamati anche Micenei?

• In quale regione della Grecia si stabiliscono gli Achei?

• Quali sono le città-stato più importanti della civiltà micenea?

• In quale parte della città si trova il palazzo reale di Micene?

• I Micenei quale importante isola del Mediterraneo conquistano?

• Quale città distruggono i Micenei dopo una lunga guerra?

• Dove si trova questa città?

• Per quale motivo scoppia la guerra?

• Che cosa sono il Tesoro di Atreo e la Maschera di Agamennone?

• I Micenei quale forma di scrittura usano?

• I Micenei sono politeisti o monoteisti?

• Chi è Demetra?

CON LA MAPPA

La civiltà dei Greci

la carta SCOPRO con

z La civiltà greca si concluse con l’occupazione dei Macedoni. Cerchia sulla carta il luogo d’origine di questo popolo.

Elmo greco in bronzo.

z Colora sulla linea del tempo in verde i “secoli bui” e in blu il periodo della civiltà greca. la linea del tempo SCOPRO con

dei Dori

DOVE E QUANDO

A partire dal 1200 a.C. alcuni popoli provenienti da nord, tra cui i Dori, invasero la penisola greca, le isole del Mar Egeo e le coste dell’Asia Minore. I Dori, in particolare, si stabilirono nel Peloponneso: grazie anche alle loro armi in ferro, più resistenti di quelle in bronzo dei loro avversari, essi sconfissero i Micenei e riuscirono a conquistare tutte le loro città-fortezze.

Dopo l’invasione dei Dori cominciarono i “secoli bui”, un periodo di circa 400 anni durante il quale gli abitanti della Grecia abbandonarono le città e tornarono a vivere in piccoli villaggi, i commerci diminuirono e si perse l’uso della scrittura.

In questo lungo periodo, però, i Dori si fusero lentamente con i Micenei, ne ereditarono la lingua e la religione e infine diedero origine alla civiltà dei Greci

Un unico popolo

Intorno all’800 a.C. ebbe inizio la rinascita: i Greci fondarono nuove città-stato, chiamate poleis, ripresero a commerciare in tutto il Mediterraneo e crearono molte colonie.

Anche se non esisteva uno Stato unitario e ogni città o colonia era autonoma, tutti i Greci sentivano di far parte di un unico popolo, perché parlavano una sola lingua, adoravano gli stessi dèi e condividevano una cultura comune.

La storia della civiltà greca si concluse nel 338 a.C. con l’occupazione del territorio da parte dei Macedoni.

Nascita di Cristo

La polis: una città-stato nuova

Prima dei Greci, già molti altri popoli si erano organizzati in città-stato: si trattava di territori governati da re-sacerdoti o re-guerrieri che consideravano le città come proprietà personali. Gli abitanti di queste città erano sudditi, cioè dipendevano dalle decisioni dei sovrani.

Con la civiltà greca, invece, le città-stato divennero comunità di cittadini, i quali partecipavano in vario modo all’organizzazione del territorio in cui vivevano: conoscevano i loro diritti e doveri, potevano proporre nuove leggi e mettere in discussione quelle esistenti, in alcuni casi potevano anche essere eletti per ricoprire una carica pubblica per un tempo limitato. A questa nuova idea di città-stato i Greci diedero il nome di polis (plurale poleis).

Le attività

In Grecia le attività più diffuse erano l’agricoltura, l’allevamento e la pesca. Poiché il territorio era prevalentemente montuoso, i contadini coltivavano soprattutto la vite e l’olivo, con i quali producevano vino e grandi quantità di olio. I Greci allevavano oche, maiali, pecore e capre, per ricavarne carne, latte e lana. Erano anche esperti apicoltori. I Greci si dedicarono anche all’artigianato e al commercio. Fabbricavano bellissimi vasi di ceramica che usavano per la conservazione e il trasporto del cibo. Sapevano lavorare i metalli, con i quali realizzavano strumenti di lavoro e armi e armature per i soldati, e sfruttarono il legno dei boschi per costruire edifici e navi

Dal greco polis deriva la parola italiana “politica”, che indica l’insieme di tutto ciò che viene deciso o fatto per governare un Paese.

la fonte SCOPRO con

z I Greci dipingevano i vasi di ceramica con figure geometriche, scene di vita quotidiana o episodi e personaggi tratti dai loro miti. Osserva le decorazioni di questi due vasi: quali attività vi sono raffigurate? Indicale con una X. Allevamento di api.

Raccolta delle olive.

Costruzione di case.

Tessitura con il telaio.

Fabbricazione di armature.

Com’era fatta una polis

Nella polis si distinguevano una città alta, o acropoli, e una città bassa, detta asty, ma non esistevano palazzi reali come nelle città-fortezze micenee. Il luogo principale era l’agorà, una grande piazza posta al centro della città bassa, nella quale i cittadini si riunivano in assemblea per esprimere le loro opinioni e discutere insieme su come migliorare l’organizzazione della polis. Alcune poleis erano grandi e potenti, altre piccole e poco rilevanti. Tutte, però, erano autonome le une dalle altre. A volte si facevano la guerra, altre volte si univano per combattere insieme altri popoli che minacciavano la loro indipendenza.

Nell’asty si trovavano le case e le botteghe degli artigiani.

La maggior parte delle case aveva un cortile con un pozzo. I muri erano in mattoni crudi o pietre e i pavimenti spesso in terra battuta.

Le abitazioni più modeste erano composte da due o tre stanze, mentre quelle più ricche erano ampie e disposte su due piani.

L’acropoli era la zona sacra, con i templi dedicati alle divinità. Qui si svolgevano le cerimonie religiose.

Molte poleis avevano un teatro scavato sui fianchi di una collina.

Ogni casa aveva un andron, la “stanza degli uomini” dove il capofamiglia riceveva i suoi ospiti, e un gineceo, una zona riservata alle donne.

Se la polis aveva un porto, la strada di collegamento era protetta da mura

Le navi erano di due tipi: da guerra, lunghe e strette per essere agili e veloci, e mercantili, “panciute” per caricare molte merci.

Nell’agorà oltre alle assemblee dei cittadini si svolgeva il mercato. Spesso l’agorà era circondata da porticati.

Faceva parte della polis anche la chora, cioè l’insieme dei campi e dei pascoli che rifornivano la città di prodotti agricoli e dell’allevamento; qui vivevano i contadini.

Le poleis erano circondate da mura fortificate

È LOGICO

z Se nelle poleis i cittadini si riunivano in assemblea per discutere insieme su come migliorare l’organizzazione della città, allora possiamo dire che...

A. il popolo greco amava chiacchierare.

B. i cittadini greci pensavano di non poter fare nulla per cambiare l’organizzazione delle loro città.

C. per i cittadini delle poleis era importante partecipare alle decisioni dei loro governi.

D. i Greci avrebbero preferito farsi governare da un re.

Democrazia deriva dall’unione di due parole greche: démos, cioè popolo, e crátos, ovvero potere. Significa quindi “potere, governo del popolo”.

La democratica Atene

Le due poleis più importanti furono Atene e Sparta. Atene sorgeva nella regione dell’Attica. Probabilmente esisteva già ai tempi dei Micenei, ma si trasformò in una grande polis soltanto dopo l’arrivo degli Ioni, una delle popolazioni che invasero la Grecia insieme ai Dori. La polis si trovava vicino al mare e la presenza di un porto naturale, il Pireo, favorì lo sviluppo della pesca e del commercio. Gli Ateniesi divennero presto abili artigiani e costruttori di navi, ma si dedicarono anche all’agricoltura. Atene rappresenta una tappa importante nella storia dell’umanità, perché fu la prima città-stato dell’antichità ad applicare il principio che i cittadini hanno uguali diritti e possono partecipare al governo ed eleggere liberamente i governanti, cioè ad adottare un’iniziale forma di democrazia.

Verso il governo del popolo

z Indica se le seguenti affermazioni

sono vere (V) o false (F). Se sono false riscrivile in modo corretto sul tuo quaderno.

A La parola “democrazia” significa governo dei pochi. V F

B Gli arconti erano nobili eletti dagli altri nobili della città. V F

C L’ecclesìa era l’assemblea del popolo: approvava le decisioni degli arconti. V F

D Fin dall’inizio l’ecclesìa poté eleggere gli arconti. V F

E Solone limitò i poteri dell’ecclesìa perché le tolse il potere di eleggere gli arconti. V F il testo SCOPRO con

Atene oggi; sullo sfondo il porto del Pireo.

Il percorso verso la democrazia durò alcuni secoli. Al tempo dei Micenei Atene era governata da un re; quando divenne una polis, il potere passò nelle mani dei nobili, cioè delle famiglie che avevano grandi proprietà terriere. Il primo governo fu guidato da nove arconti, che erano nobili e potevano essere eletti soltanto da altri nobili. Esisteva anche l’ecclesìa, un’assemblea popolare formata da tutti gli altri cittadini della polis, ma il suo potere era limitato perché poteva soltanto approvare le decisioni degli arconti. Il primo importante passo verso la democrazia fu compiuto da Solone, un nobile nominato nel 594 a.C. proprio per riformare il governo di Atene. Grazie alle sue riforme, l’ecclesìa ebbe anche il potere di eleggere gli arconti.

La democrazia di Clistene

Le leggi di Solone non piacevano ai nobili e causarono molti scontri fra i vari gruppi sociali della polis. Alcuni uomini approfittarono di questi disordini e s’impadronirono del potere, instaurando dei governi personali. A queste persone è stato dato il nome di tiranni e i loro governi sono stati chiamati tirannidi.

Nel 508 a.C. il periodo delle tirannidi finì e l’arconte Clistene propose nuove riforme. Egli divise la popolazione dell’Attica in dieci tribù composte da tutti i gruppi sociali, senza distinzione di appartenenza familiare, di ricchezza o di mestiere. Le dieci tribù sceglievano ciascuna per sorteggio 50 rappresentanti, che andavano a formare un’assemblea di 500 persone chiamata bulè. Questa assemblea aveva il compito di fare le leggi e di controllare che quelle approvate dall’ecclesìa fossero applicate.

Anche nella democratica Atene, però, alcune persone restarono escluse dal governo del popolo: le donne, gli schiavi e i metèci, cioè gli abitanti che erano immigrati da terre lontane o da altre poleis. Ad Atene, infatti, erano considerati cittadini soltanto i maschi che avevano compiuto i vent’anni di età ed erano nati da genitori entrambi ateniesi.

L’educazione ad Atene

Ad Atene la scuola era riservata ai maschi e iniziava a partire dai sette anni di età. I bambini imparavano a leggere, scrivere e far di conto, facevano esercizi di memoria recitando i versi dei poeti più famosi e studiavano musica, canto e danza. Anche le attività sportive erano considerate importanti: corsa, salto, lancio del giavellotto, pugilato e lotta. A diciotto anni i ragazzi entravano in una scuola militare, che frequentavano per due anni, al termine della quale diventavano cittadini e potevano iniziare a partecipare alle assemblee popolari.

Le bambine, invece, restavano a casa sotto la guida della madre, che insegnava loro a tessere, cantare e occuparsi della casa.

Educazione Civica insieme

Essere cittadini oggi

Ad Atene soltanto i figli maschi di genitori ateniesi diventavano a vent’anni cittadini. Oggi tutti i bambini e le bambine che nascono diventano subito cittadini di qualche Paese: di quello dei genitori, di quello in cui sono nati o di entrambi.

z Rifletti insieme alla classe: quali diritti hanno i cittadini e le cittadine di un Paese?

Donne di Atene che trasportano acqua in grandi anfore.

fonte

z Su questo antico vaso greco sono state dipinte alcune attività svolte nella scuola ateniese. Rispondi sul quaderno.

A Gli scolari raffigurati sono maschi o femmine?

B Da che cosa si capisce che gli alunni studiavano musica?

C Che cosa sta imparando a fare l’alunno in piedi?

vai alle pagg. 18-20 del libro EDUCAZIONE CIVICA
la
SCOPRO con

La potente Sparta

z Completa le frasi con una X.

• Sparta è nella regione che si chiama:

Attica. Laconia.

• Sparta è: vicina al mare. lontana dal mare.

Oligarchia deriva dall’unione di due parole greche: olígos, cioè poco, e arché, ovvero comando. Significa quindi “comando, governo di pochi”.

Sparta ebbe origine dall’unione di alcuni villaggi micenei che i Dori avevano sottomesso dopo il loro arrivo nel Peloponneso I Dori si appropriarono delle terre dei Micenei e le suddivisero tra le famiglie che avevano partecipato alla conquista. Si formò così il gruppo sociale degli spartiati, proprietari terrieri che si dedicavano alla guerra e alla politica. Gli antichi abitanti dei villaggi furono suddivisi in altri due gruppi sociali: gli iloti, che avevano lottato contro i Dori invasori, e i perieci, che si erano sottomessi subito ai conquistatori. Gli iloti furono trattati come schiavi: non avevano alcun diritto e a loro era consentito solo di lavorare nelle terre degli spartiati. I perieci, che nella maggior parte dei casi erano artigiani o mercanti, furono lasciati liberi di svolgere i loro mestieri, ma non potevano partecipare al governo della città.

Il governo di Sparta

In Grecia ogni polis decideva la propria forma di governo. A Sparta si formò un’oligarchia, cioè una forma di governo in cui il potere politico era nelle mani di un piccolo gruppo di persone, le più ricche della città. Il governo spartano era composto da:

• due re, che comandavano l’esercito e celebravano i riti religiosi;

• l’assemblea degli anziani, detta gherusìa, che prendeva le decisioni più importanti e proponeva le leggi;

• cinque èfori, che si occupavano della giustizia e avevano il compito di punire chi trasgrediva le leggi;

• un’assemblea di spartiati, chiamata apella, che eleggeva i membri della gherusìa e gli èfori e aveva il compito di approvare o respingere le leggi proposte.

Dell’antica Sparta non rimangono che pochi resti.

la carta SCOPRO con

L’educazione militare a Sparta

Sparta aveva un esercito molto forte e ben addestrato, con il quale già a partire dal 700 a.C. conquistò e sottomise molte città confinanti. La superiorità militare di Sparta era dovuta in gran parte al tipo di educazione che gli spartiati imponevano ai loro figli maschi. I bambini dovevano diventare soprattutto dei bravi soldati. A sette anni lasciavano le loro famiglie e venivano inseriti in un gruppo militare, sotto il comando di un giovane maestro. Fin da subito i bambini dovevano imparare a sopportare la fatica e il dolore e a rispettare una ferrea disciplina. Nella “scuola” le attività principali erano la ginnastica e le marce, che servivano a irrobustire i giovani e a prepararli a un futuro da soldati. Se sbagliavano o non seguivano le regole, i bambini venivano duramente puniti.

A vent’anni i ragazzi venivano arruolati nell’esercito ed erano obbligati a svolgere la vita militare per almeno dieci anni.

Educazione Civica insieme

Le donne in Grecia

Nell’antica Grecia le donne non erano considerate delle cittadine come gli uomini. Il loro ruolo era quello di mogli e di madri: non potevano frequentare l’agorà e trascorrevano la maggior parte del tempo in casa, dedicandosi soprattutto alla tessitura. Solo a Sparta le donne godevano di maggiore libertà e autonomia: partecipavano agli allenamenti fisici e quando i mariti erano in guerra assumevano il ruolo di capofamiglia. z Rifletti insieme alla classe.

• Che cos’è la parità di genere?

• Potreste dire che nell’antica Grecia c’era la parità di genere?

• L’articolo 3 della Costituzione italiana afferma che “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso”: direste che in Italia oggi la parità di genere viene rispettata?

z Leggi il testo e riporta nel disegno i numeri degli elementi corrispondenti.

I soldati erano chiamati opliti, dal nome greco del loro grande scudo, oplon 1 . L’oplita era protetto anche da una corazza 2 sul torace, un elmo 3 , che copriva il volto e la testa, e due schinieri 4 a protezione delle gambe. Le sue armi erano la lancia 5 e la spada 6 .

La maratona, la corsa sportiva di 42 chilometri, deve il suo nome alla battaglia del 490 a.C. Si racconta che Milziade, dopo aver sconfitto i Persiani, mandò il messaggero Filippide ad Atene per annunciare la vittoria. Filippide corse ininterrottamente per 42 chilometri, da Maratona ad Atene, morendo poi per la fatica.

Le guerre di Sparta e Atene

Sparta e Atene furono sempre rivali perché entrambe volevano espandere il loro dominio sul resto della Grecia e perché avevano idee diverse su come governare. Le altre città greche le vedevano come modelli da seguire e molte nel corso del tempo decisero di allearsi con l’una o con l’altra.

Nel V secolo a.C. Sparta e Atene erano le città più potenti della Grecia, ma misero da parte la loro rivalità e si allearono per fermare l’invasione di un popolo straniero: i Persiani.

La prima guerra persiana

I Persiani erano un popolo del Vicino Oriente che a partire dal 522 a.C. aveva creato un vasto impero, conquistando anche le coste dell’Asia Minore, dove sorgevano numerose città greche.

Nel 499 a.C. alcune di queste città si ribellarono contro i Persiani e chiesero aiuto alle poleis della Grecia. Atene mandò una piccola flotta navale, ma il suo intervento non riuscì a evitare che i Persiani distruggessero le città ribelli.

Nel 490 a.C. i Persiani sbarcarono con le loro navi sulle coste dell’Attica per punire chi aveva aiutato le poleis dell’Asia Minore e sottomettere l’intera Grecia.

La battaglia decisiva fra Greci e Persiani si svolse nella pianura di Maratona, dove gli Ateniesi avevano schierato il loro esercito sotto il comando di Milziade. I Persiani persero, nonostante la loro superiorità numerica, e furono respinti in mare.

z Cerchia in rosso il luogo in cui si svolse la battaglia decisiva della prima guerra persiana e rispondi.

• Vicino a quale città si trova?

• Da dove partirono i Persiani? Dalle coste dell’Asia Minore. Dall’isola di Rodi.

• Come viaggiarono?

Via terra.

Via mare.

la carta
SCOPRO con

La seconda guerra persiana

Nel 480 a.C. i Persiani attaccarono nuovamente la Grecia da nord, muovendosi sia con l’esercito sia con le navi. La difesa terrestre fu affidata agli Spartani sotto la guida del loro re Leonida. I due eserciti nemici si fronteggiarono al passo delle Termopili. I Persiani schierarono almeno 200000 soldati, mentre gli Spartani potevano contare solo su poche migliaia di uomini. Dopo due giorni di battaglia, Leonida capì che il proprio esercito era destinato alla sconfitta e decise di restare lì con solo 300 spartiati, per ritardare l’arrivo dei Persiani ad Atene. Il sacrificio degli Spartani diede il tempo agli Ateniesi di abbandonare la loro città e rifugiarsi sull’isola di Salamina, di fronte alla quale la flotta greca riuscì a sconfiggere quella persiana. La battaglia finale si svolse nel 479 a.C. a Platea, dove sotto la guida dello spartano Pausania l’esercito greco sconfisse definitivamente i Persiani.

La guerra del Peloponneso

Gli Ateniesi vinsero la battaglia navale di Salamina anche grazie alla velocità e all’agilità di manovra delle loro triremi, così chiamate perché dotate di tre file di remi. Il rostro serviva a sfondare gli scafi delle navi nemiche.

Dopo le guerre persiane, Atene e Sparta ripresero a rivaleggiare fra loro per la supremazia in Grecia. Atene formò un’alleanza di molte poleis democratiche, la Lega di Delo, in contrapposizione alla Lega peloponnesiaca che riuniva altre città greche sotto il comando di Sparta.

Nel 431 a.C. Sparta e Atene diedero inizio alla lunga guerra del Peloponneso, che coinvolse per circa trent’anni gran parte della Grecia. Dopo un alternarsi di vittorie e sconfitte da entrambe le parti, nel 404 a.C. la guerra si concluse a favore di Sparta.

SCOPRO con

la carta SCOPRO con

1 Cerchia in blu sulla carta a pagina 20 i luoghi in cui si svolsero le battaglie della seconda guerra persiana.

2 Che cosa indica la freccia tratteggiata blu?

L’attacco persiano via mare.

L’attacco persiano via terra.

z Sottolinea nelle pagine 20 e 21 le date d’inizio delle due guerre persiane e della guerra del Peloponneso. Riportale sulla linea del tempo e collegale ai cartellini corrispondenti. la linea del tempo

Fondazione delle prime poleis

a.C.

800 a.C. Occupazione dei Macedoni

Rostro

Busto di Pericle

SCOPRO con

Atene durante l’Età di Pericle

Tra la fine della seconda guerra persiana e l’inizio della guerra del Peloponneso, Atene raggiunse il massimo splendore. Questo periodo è stato chiamato “Età di Pericle”. Pericle era uno stratego, cioè uno dei dieci generali eletti ogni anno come comandanti di esercito e flotta. Grazie a lui, Atene si arricchì di monumenti spettacolari e divenne la città più bella, più colta e più potente della Grecia. Inoltre, Pericle fece approvare una legge che dava un rimborso ai membri della bulè, consentendo anche a chi non era ricco di dedicarsi all’attività politica.

z Nel 480 a.C., dopo che gli Ateniesi si erano rifugiati sull’isola di Salamina, i Persiani entrarono ad Atene e la incendiarono. L’acropoli fu ricostruita proprio durante l’Età di Pericle.

Leggi la descrizione dei monumenti principali e associa a ogni immagine la lettera corrispondente.

A Il Partenone è un grande tempio dedicato alla dea Atena Parthenos.

B La gradinata e il portico monumentale dei Propilei danno accesso all’acropoli.

C Accanto ai Propilei c’è il tempietto di Atena Nike, con quattro colonne sui fronti.

D L’Eretteo è famoso per le Cariatidi, statue femminili usate come colonne.

La religione

I Greci erano politeisti. Le loro numerosissime divinità avevano aspetto e comportamento simili a quelli degli umani, anche se erano più potenti e immortali. Gli dèi e le dee abitavano sull’Olimpo, il monte più alto della Grecia, dove organizzavano banchetti, litigavano e si schieravano a favore o contro nelle vicende degli umani. Ogni polis aveva la sua divinità protettrice. Ecco le divinità principali.

Il padre degli dèi era

Zeus: sedeva sul trono dell’Olimpo e il suo simbolo era il fulmine, perché era il dio del cielo e della luce.

Poseidone, fratello di Zeus, era il dio del mare Quando era arrabbiato provocava tempeste con il suo tridente.

Ade, fratello di Zeus, era il sovrano dell’oltretomba, un regno sotterraneo e buio abitato dalle anime dei defunti. Atena, nata dalla testa di Zeus, era la dea della guerra, del commercio e della ragione. Saggia e potente, era la protettrice di Atene.

SCOPRO con

z Osserva le immagini e segna con una X le divinità comuni a Greci e Micenei (se occorre rileggi pagina 9). il testo

Era, sorella e sposa di Zeus, era la dea protettrice dei matrimoni e della vita domestica

Demetra, sorella di Zeus, era la dea del grano e dell’agricoltura Apollo, figlio di Zeus, era il dio delle arti, della musica, della poesia e del Sole, che ogni giorno portava in cielo sul suo carro.

Afrodite, nata dalla schiuma del mare, era la dea della bellezza, dell’amore e della primavera

Questo è il tempio meglio conservato della Grecia. Si trova nell’agorà di Atene ed è dedicato a Efesto, dio del fuoco e della lavorazione dei metalli.

I resti del santuario di Delo.

I templi

I Greci onoravano le proprie divinità costruendo per loro delle dimore terrestri: i templi.

Nella maggior parte dei casi il tempio greco aveva una pianta rettangolare ed era caratterizzato da un colonnato che correva lungo tutto il perimetro dell’edificio.

La parte più interna della costruzione era una cella chiusa e senza finestre, chiamata naos. Questa era la vera zona sacra dell’edificio: vi era custodita la statua del dio o della dea a cui era dedicato il tempio.

Alle cerimonie religiose, che si svolgevano su un altare posto di fronte all’ingresso principale del tempio, potevano partecipare tutti i cittadini della polis.

I santuari

In alcune località dell’antica Grecia sorgevano dei santuari. Erano luoghi sacri, dedicati a una divinità, all’interno dei quali venivano costruiti templi, strade per le processioni, altari per i sacrifici e aree per lo svolgimento di gare sportive fra atleti provenienti da tutte le poleis.

Uno dei santuari più importanti fu a Delfi e, secondo i Greci, era il luogo di residenza preferito del dio Apollo. Qui i Greci venivano a consultare l’oracolo, cioè ponevano delle domande dirette al dio, che rispondeva per bocca di una sacerdotessa chiamata Pizia. La cerimonia dell’oracolo si svolgeva in una cella sotterranea del tempio di Apollo: la Pizia sedeva su un tripode e rispondeva con gesti e parole che poi venivano interpretati e trascritti in versi o in prosa da altri sacerdoti.

Altri santuari molto importanti furono a Delo, sempre dedicato al culto di Apollo, e a Dodona e Olimpia, dedicati a Zeus.

z Il tripode era un sostegno metallico a tre piedi molto comune nelle civiltà antiche. Serviva di solito come base d’appoggio per un recipiente o un braciere. Osserva questa scena dipinta su un antico vaso greco: che cosa raffigura secondo te? Cerca e sottolinea nel testo la frase che può rispondere a questa domanda. la fonte SCOPRO con

Le Olimpiadi

Alla religione e ai santuari erano collegate le Olimpiadi, i più grandi giochi sportivi del mondo greco. Erano considerate delle feste religiose e si chiamavano così perché si svolgevano ogni quattro anni a Olimpia, nel santuario dedicato al dio Zeus.

Le prime Olimpiadi si tennero nel 776 a.C. e per i Greci si trattò di un evento così importante che iniziarono a misurare il tempo a partire da quella data (per esempio per loro il 772 a.C. era “il primo anno della seconda Olimpiade”).

Le gare comprendevano la corsa a piedi, il pentathlon, il pugilato, il pancrazio e la gara con i cavalli e i carri

Alle Olimpiadi potevano partecipare tutti i cittadini greci, quindi erano esclusi gli schiavi, gli stranieri e le donne. Vincere queste gare era considerato il più grande onore che potesse capitare a un atleta. Il premio consisteva in una semplice corona di ramoscelli d’ulivo intrecciati, ma i vincitori erano considerati degli eroi, i poeti li esaltavano con i loro versi e gli scultori li ritraevano con splendide statue di marmo.

Le Olimpiadi moderne

Le ultime gare olimpiche antiche si tennero nel 393 d.C.

Circa 1500 anni dopo, il francese Pierre de Coubertin, che vedeva nello sport un’occasione d’incontro tra i popoli e di promozione di ideali di pace, uguaglianza e solidarietà, ebbe l’idea di organizzare dei giochi sportivi simili a quelli dell’antica Grecia.

Le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1896; a partire da questa data i giochi furono sempre organizzati in città diverse del mondo. Nel 1924 furono introdotti anche i Giochi olimpici invernali e nel 1960 furono istituite le Paralimpiadi, nelle quali gareggiano atleti e atlete con varie disabilità.

z Il pentathlon prevedeva cinque prove (in greco “penta” significa cinque). Scopri quali erano e descrivile sul quaderno. la ricerca SCOPRO con

Il pancrazio era uno sport di combattimento in cui si fondevano il pugilato e la lotta.

La tragedia metteva in scena storie di dèi ed eroi che si concludevano in modo tragico.

La commedia raccontava storie di vita quotidiana e spesso derideva i difetti di persone potenti della città.

Le maschere servivano anche ad amplificare la voce.

TECNOLOGIA

Il teatro

Oltre alle Olimpiadi, l’antica civiltà greca ci ha lasciato un’altra importante eredità: il teatro. Anch’esso era collegato alla religione, infatti le rappresentazioni teatrali si svolgevano durante le dionisie, feste dedicate a Dioniso, il dio del vino e della natura. Duravano giornate intere, proponevano varie tragedie e commedie che andavano in scena una dopo l’altra e si concludevano con la premiazione dello spettacolo migliore da parte di una giuria.

Nel teatro greco recitavano soltanto attori uomini, che potevano interpretare i ruoli più diversi, anche quelli di donne, grazie all’uso di maschere. Gli autori di testi teatrali più famosi furono Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane; le loro opere più belle continuano a essere messe in scena ancora oggi.

z I teatri greci potevano contenere migliaia di spettatori. Erano scavati sul pendio di una collina e composti da quattro parti fondamentali. Collega con una freccia ogni testo al corrispondente punto del teatro.

Il proscenio era una pedana rettangolare rialzata sulla quale recitavano gli attori.

La cavea, formata da gradinate semicircolari, era la zona in cui sedevano gli spettatori.

Gli attori entravano e uscivano dalla scena, che serviva anche da sfondo del teatro.

Nell’orchestra, uno spazio tondo in fondo alla cavea, si esibiva il coro, un gruppo di persone che cantavano, danzavano e commentavano la storia recitata dagli attori.

La civiltà dei GRECI

L’alfabeto greco

Con lo sviluppo delle attività commerciali, i Greci entrarono in contatto con molti popoli del Mediterraneo. Probabilmente fu l’incontro con i Fenici che portò alla nascita di una scrittura basata sul loro alfabeto fonetico, nel quale ogni lettera corrispondeva a un suono della lingua parlata.

L’alfabeto fenicio era composto da 22 lettere, tutte consonanti, e la scrittura procedeva da destra a sinistra. I mercanti greci ne apprezzarono la semplicità e la facilità d’uso e lo adattarono alla propria lingua, inserendo anche le vocali. I testi greci più antichi si leggevano da destra a sinistra, come quelli fenici; in seguito i Greci iniziarono a scrivere da sinistra a destra, come noi oggi.

La cultura: storici e filosofi

Tra l’VIII e il IV secolo a.C., anche grazie all’adozione di un alfabeto abbastanza facile da imparare, in Grecia si ebbe un grande sviluppo culturale. Ancora oggi noi leggiamo l’Iliade e l’Odissea di Omero, i due primi grandi testi letterari della civiltà greca, ascoltiamo e scriviamo opere basate sugli antichi miti dei Greci, andiamo a teatro, studiamo discipline come la storia e la filosofia, nate nelle poleis greche. È per questo motivo che la Grecia è considerata la culla della nostra cultura moderna.

Erodoto e Tucidide furono i primi a occuparsi dello studio della storia perché nelle loro opere descrissero popoli e raccontarono fatti attraverso l’uso di fonti e testimonianze dirette

Filosofi come Socrate, Platone e Aristotele sentirono la necessità di riflettere sull’origine della vita umana e sul significato profondo di tutto ciò che vedevano e ancora non capivano. Dopo di loro, l’umanità non ha più smesso di usare il ragionamento filosofico per trovare risposte alle grandi domande della vita.

Iscrizione su pietra in greco antico. La

Filosofia significa “amore per il sapere”.

Educazione Civica insieme vai alle pagg. 94-97 del libro EDUCAZIONE CIVICA

Filosofare ieri e oggi

1 Che cosa significa filosofare? Indica con X la risposta più corretta. Esprimere le proprie opinioni personali senza spiegarne le ragioni. Porsi domande sulla vita e sul mondo e cercare una risposta con il ragionamento. Isolarsi dal mondo e riflettere sulla propria vita.

2 Platone si domandò in quale modo gli esseri umani potessero vivere bene insieme. Approfondisci l’argomento nel tuo libro di Educazione civica.

Le scienze e le arti

Nella civiltà greca le scienze divennero più simili a come le intendiamo noi oggi.

La medicina

Con Ippocrate (460 a.C. - 377 a.C.) la medicina fece notevoli passi avanti. Egli fu il primo a ritenere che le malattie non fossero maledizioni divine da guarire con riti magici, ma avessero origine naturale. Ippocrate osservava i sintomi, formulava diagnosi e curava con terapie naturali. Fondò anche una scuola medica. Ai suoi allievi chiedeva di fare un giuramento nel quale erano elencati i doveri del medico: curare i malati con l’unico scopo di guarirli e non rivelare i loro segreti. Ancora oggi, all’inizio della loro attività professionale, dottori e dottoresse pronunciano il giuramento di Ippocrate

Secondo lo scultore greco Policleto, nelle statue la testa doveva essere un ottavo dell’intera altezza del corpo.

La matematica, l’architettura e la scultura

Prima della civiltà greca, la matematica era considerata solo un insieme di tecniche di calcolo. Invece il filosofo e matematico greco Pitagora pensava che i numeri fossero fondamentali per capire e spiegare le leggi della natura e perciò fondò una scuola di matematica e dedicò la propria vita a indagare sulle proprietà dei numeri e sulle regole della geometria

Lo studio della matematica ebbe grande influenza anche su attività di tipo tecnico e artistico come l’architettura e la scultura.

Gli architetti greci progettarono la costruzione dei templi basandosi su rigorosi rapporti geometrici e matematici.

Gli scultori usarono proporzioni matematiche allo scopo di raggiungere un ideale di equilibrio e armonia nella rappresentazione della figura umana.

il testo SCOPRO con

z A coppie dividetevi gli argomenti della pagina e raccontate al vostro compagno o alla vostra compagna quello che avete scoperto sulle scienze e le arti dell’antica Grecia.

Le colonie greche

A partire dal 750 a.C. in Grecia la popolazione iniziò ad aumentare. La produzione agricola non riusciva a sfamare tutti, perciò i cittadini più poveri delle poleis decisero di abbandonare la loro patria e andare in cerca di nuovi luoghi in cui vivere. Iniziò così il periodo della colonizzazione.

Le poleis stesse organizzavano e finanziavano i viaggi con navi e provviste. Giunti a destinazione, i coloni si dividevano le terre occupate in parti uguali e costruivano nuove città, che erano autonome da quelle d’origine ma molto simili a esse nell’organizzazione politica e sociale.

Le colonie greche sorsero sulle coste degli altri Paesi del Mediterraneo e del Mar Nero

TECNOLOGIA

L’invenzione della moneta

I coloni stabilirono ben presto scambi commerciali con la patria: fornivano grano in cambio di ceramiche e altri oggetti d’artigianato. I commerci furono favoriti dall’uso della moneta, che fu inventata proprio in una polis greca dell’Asia Minore e venne subito adottata e diffusa dai Fenici.

All’inizio i mercanti pagavano le merci con blocchetti di metallo (rame, argento e oro) il cui valore dipendeva dal peso, da misurare ogni volta con una bilancia. Poi ogni città coniò le proprie monete di metallo, cioè usò uno strumento chiamato conio per incidere una figura sulle monete: essa mostrava la provenienza della moneta e dava garanzie sul peso del metallo e sul suo corrispondente valore, così non era più necessario usare la bilancia.

Patria significa “terra dei padri”, indica quindi il Paese nel quale si è nati.

la carta SCOPRO con

z Confronta la carta geostorica con una carta politica di oggi (la trovi alle pagg. 28-29 dell’Atlante), poi scrivi sul quaderno in quali Stati odierni sorsero colonie greche.

Moneta di Atene, con le prime tre lettere del nome della città e la civetta, simbolo di Atena.

il testo SCOPRO con

z Quali furono i vantaggi delle monete coniate? Sottolinea la risposta nel testo. Poi spiegali a voce alta con parole tue.

La moneta: che soluzione!

Nelle civiltà antiche per molto tempo gli scambi commerciali avvennero attraverso il baratto. Questo sistema funzionava ma aveva alcuni limiti evidenti, che si manifestarono soprattutto quando i mercanti iniziarono a scambiarsi grandi quantità di merci in luoghi sempre più distanti fra loro. Osserva le scene per capire bene in quali situazioni problematiche potevano trovarsi i mercanti dell’antichità.

I miei due cavalli valgono quanto i tuoi tre buoi. Tu compri i cavalli e mi vendi i buoi.

Nel mio Paese abbiamo tanta argilla e realizziamo splendidi vasi, ma non abbiamo terreni per coltivare cereali. Tu mi compri venti vasi e mi vendi cinquanta sacchi di grano.

Voglio comprare solo un cavallo, ma non posso venderti un bue e mezzo... entrambi vivi!

Devi attraversare tutto il Mediterraneo: i vasi arriveranno intatti? Nella tua nave c’è abbastanza spazio per tutto il grano?

Siamo sicuri che la tua bilancia funzioni bene e che i tuoi blocchetti contengano solo argento? Non so se posso fidarmi.

Per due vasi di olio ti do cinque blocchetti d’argento. Sulla mia bilancia ogni blocchetto pesa dieci sicli*.

*antica misura di peso

z Con l’aiuto di uno schema, proviamo a immaginare che tipo di ragionamento abbiano fatto i popoli antichi per risolvere i problemi legati agli scambi commerciali. Completa i testi di ogni tappa inserendo al posto giusto le seguenti parole: animali - barattobilancia - città - fidare - lontani - metallo - monete - quantità - trasporto - valore

PRIMA TAPPA

Identificare il problema

In alcune situazioni il sistema del ........................... non funziona bene.

SECONDA TAPPA

TERZA TAPPA

QUARTA TAPPA

Analizzare le cause del problema

Se le merci sono:

• ........................... vivi, non è possibile dividerle in parti più piccole;

• delicate o fragili, durante il trasporto potrebbero rompersi e perdere il loro ...........................;

• in grande ........................... e i luoghi di destinazione sono ..........................., servono mezzi di ........................... capienti e veloci.

Fare una lista di possibili soluzioni

• Comprare e vendere tutte le merci usando solo dei blocchetti di ........................... (rame, argento, oro...) che hanno tanto valore quanto pesano. Così sono poco ingombranti e facilmente trasportabili. Basta solo portarsi dietro una ............................

• Usare delle ........................... di metallo che hanno dei valori prestabiliti e sono garantite dalle ................. da cui provengono.

Scegliere la soluzione migliore

Le monete di metallo non hanno bisogno della bilancia e ci si può del loro effettivo valore.

1 A coppie o piccoli gruppi riflettete sulle vostre esperienze personali rispondendo a turno.

• Vi è mai capitato di barattare qualcosa (figurine, pupazzetti, libri, matite...)?

• In quale modo avete stabilito il valore degli oggetti che volevate scambiare?

• Vi è mai capitato di avere dei problemi durante i vostri baratti?

• Se sì, quali sono stati i problemi e quali soluzioni vi sono venute in mente?

2 Scegliete tra le vostre esperienze personali quella che è stata più difficile da risolvere e proponetela al resto della classe, chiedendo alle compagne e ai compagni come si sarebbero comportati.

Risolvere problemi; prendere decisioni (abilità di saper decidere in modo consapevole e costruttivo in diverse situazioni e contesti di vita).

la carta SCOPRO con

1 Osserva la carta e rispondi con una X.

Che cosa indica la parte colorata?

L’Italia meridionale prima dell’arrivo dei Greci.

L’area geografica italiana chiamata Magna Grecia.

La zona pianeggiante e fertile dell’Italia meridionale.

2 Osserva le date vicino ai nomi delle città. Qual è stata la prima colonia greca fondata in Italia? Cerchiala. Sapresti dire a quale isola corrisponde questa colonia? Scoprilo consultando una carta geografica dell’Italia di oggi.

La Magna Grecia

In Italia le colonie greche vennero fondate nel Sud della penisola e in Sicilia. Questo perché, oltre a essere vicine alla Grecia, sono zone provviste di molti porti naturali, ideali per l’approdo delle navi.

I coloni greci che si trasferirono in quei territori, caratterizzati da un clima mite e dalla presenza di pianure fertili, si dedicarono soprattutto alla coltivazione di cereali e legumi.

I prodotti agricoli divennero subito ottime merci di scambio, così le colonie greche si specializzarono anche nella produzione di vasi utili per il trasporto dei vari prodotti e nel commercio via mare

Con il tempo si svilupparono comunità molto ricche e potenti, al punto che a quell’area geografica fu dato il nome di Magna Grecia, cioè Grande Grecia. A renderla così “grande” contribuì il fatto che i coloni avevano trasmesso alle loro nuove città tutte le caratteristiche della civiltà greca: il modo di governare, la lingua, le conoscenze, l’arte, la filosofia, il teatro, la cultura dello sport e le credenze religiose.

la fonte SCOPRO con

z La colonia di Taranto deve il suo nome a Taras, un eroe mitico figlio del dio del mare Poseidone. Osserva questa antica moneta e rispondi a voce.

• A cavallo di quale animale è raffigurato Taras?

Con il tempo la produzione di vasi divenne una vera e propria forma d’arte, come dimostrano la forma e i decori di questo vaso della Magna Grecia.

• Vedendo questo reperto, potresti dire che Taranto era una colonia dedita anche al commercio?

Civica EDUCAZIONE Insieme

Sulle tracce del passato

Quasi tutte le città che fecero parte della Magna Grecia conservano meravigliosi resti dei tempi della colonizzazione greca. Essi rappresentano un patrimonio storico e artistico d’immenso valore.

Il Tempio della Concordia risale al V secolo a.C. ed è tra i templi greci meglio conservati. Si trova nella Valle dei Templi di Agrigento.

Un patrimonio da proteggere

Lo straordinario teatro greco di Siracusa viene utilizzato ancora oggi per mettere in scena tragedie e commedie greche.

Paestum, in provincia di Salerno, è conosciuta in tutto il mondo per i suoi magnifici templi. Nel Museo Archeologico Nazionale della città è conservata anche la splendida Tomba del tuffatore, ritrovata nella necropoli (l’area di sepoltura) dell’antica colonia.

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

1 Il testo che hai letto è l’articolo 9 della Costituzione italiana. Rispondi con una X.

• Che cosa significa la parola “patrimonio”?

L’insieme dei beni e delle ricchezze che appartengono a una comunità.

L’insieme dei beni che si ereditano dalla propria famiglia.

• Che cosa indica la parola “Nazione”?

Che il patrimonio storico e ar tistico appartiene a tutti gli italiani e le italiane, nessuno escluso. Che il patrimonio storico e artistico appartiene a chi dirige i siti archeologici e i musei.

2 Secondo te, perché è importante l’articolo 9? Che cosa potrebbe accadere se lo Stato non proteggesse il patrimonio storico e artistico del territorio italiano? Discutetene in classe con l’insegnante.

CON IL RIASSUNTO

z Lavorate possibilmente in gruppi di cinque per ricostruire la storia dei Greci.

Organizzatevi seguendo le indicazioni dell’unità precedente. Usate questi brevi riassunti per studiare, ripassare e completare il quadro di civiltà a pagina 35.

DOVE - QUANDO

La civiltà greca nasce dalla fusione fra i Micenei e i popoli che da invadono la penisola greca. Intorno all’ a.C. sorgono le ..........................; le più potenti sono Atene e Sparta. La civiltà raggiunge il massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C. e si conclude nel 338 a.C.

ATTIVITÀ

I Greci praticano l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, l’artigianato e il ........................ via mare. Fondano ........................... sulle coste del Mediterraneo.

CONOSCENZE

I Greci inventano la moneta e usano una scrittura basata sull’alfabeto ................................... Con la civiltà greca nascono la storia, la ............................... e il ................................... e progrediscono le scienze e le arti.

SOCIETÀ

Le poleis sono autonome e non sono governate da un re. A Sparta si forma un’.................................... (governo di pochi), ad Atene una .................................... (governo del popolo), ma le ............................, gli e i meteci restano esclusi dal governo della città.

RELIGIONE

I Greci sono ....................................... Le loro divinità vivono sull’............................... e somigliano agli esseri umani, ma sono immortali. I Greci venerano le divinità nei e nei santuari e organizzano in loro onore grandi giochi sportivi, come le ......................................., e spettacoli teatrali.

Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.

Progetto ECO: Emozioni e COmpetenze al centro di una didattica che punta alla partecipazione e all’autonomia di ogni bambina e bambino.

Il gruppo del progetto è composto da: Monica Floreale (Storia), Luciano Piattella (Geografia), Silvio Ferraris (Matematica), Antonella Meiani (Scienze).

Coordinamento didattico: Antonella Meiani

Verifiche facilitate a cura di: Dr.ssa Patrizia Marletta e dei suoi collaboratori e collaboratrici Irene Latella, Alessia Serra, Ilaria Giachi, Mario Rolando Cortez Toledo

Coding: i percorsi Coding sono stati ideati e realizzati da Gianni Monti.

Scratch è un progetto della Scratch foundation, in collaborazione con il Lifelong Kindergarten Group al MIT Media Lab È disponibile gratuitamente su https://scratch.mit.edu

Coordinamento: Emilia Agostini

Coordinamento di redazione: Corrado Cartuccia

Realizzazione editoriale: Aurion Servizi Editoriali S.r.l. - Milano

Redazione Raffaello: Valentina Sabatini Lucarelli, Corrado Cartuccia

Progetto grafico: Mauro Aquilanti

Illustrazioni: Studio Balbo-Gozzelino, Filippo Pietrobon, Alice Miano, Claudia Saraceni

Cartografia: LS International

Copertina: Mauro Aquilanti

Illustrazione di copertina: Elisa Bellotti

Referenze fotografiche: Alamy, Adobe Stock, Getty Images, iStock, Shutterstock, Araldo De Luca, DeAgostini Picture Library/Scala-Firenze, Foto Scala-Firenze, Foto Scala-Firenze/bpk Bildagentur fuer Kunst Kultur und Geschichte-Berlin, Foto Scala/SPL History, Marie Mauzy/Scala-Firenze, Mary Evans/Scala-Firenze, Photo Josse/Scala-Firenze, Scala-Firenze su concessione Ministero della Cultura, The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/Scala-Firenze, The Trustees of the British Museum c/o Scala-Firenze, White Images/Scala-Firenze; pagina 55: “Roccia 35” su concessione del MIBAC - Polo Museo della Lombardia

Coordinamento digitale: Paolo Giuliani

Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli

Redazione digitale: Giulio Pieraccini

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

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• Guida sfogliabile digitale

• Risorse per la Didattica Digitale Integrata

Codice per l’adozione Scopro Studiando - Pack 5 antropologico

ISBN 978-88-472-3924-1

Risorse digitali

Contenuti e strumenti di condivisione, per la lezione in classe e a casa

Alta leggibilità

Testo modificabile, dizionario integrato, servizio traduzione

Audiobook

Audiolibro integrale curato da speaker professionisti

PER LA CLASSE

• LIBRONE DELLE DISCIPLINE con materiale visivo da sfogliare sulla cattedra

Attivazione di risorse e strumenti tramite smartphone o tablet

• Ad adozione avvenuta, in omaggio per ogni alunno e ogni alunna il volume di Educazione civica

A richiesta i volumi con i percorsi semplif icati di 4a e 5a anche in versione audiolibro

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