Piero Petrosillo
Tu sei la mia
Tu sei la mia Vita Più
ù i P Vita
Piero Petrosillo
Guida per il docente
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Corso di religione cattolica
LIBRO MISTO
M.I.O.BOOK
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DIDATTICA INCLUSIVA
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Corso di religione cattolica
Redazione: Raffaella Santoni Consulenza didattica: Maria Angela Mazzantini Progetto grafico: Mauro Aquilanti Impaginazione: Mauro Aquilanti, Giorgio Lucarini Copertina: Simona Albonetti, Giorgio Lucarini Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Paolo Giuliani, Luca Pirani Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
Il Gruppo Editoriale Raffaello mette a disposizione i propri libri di testo in formato digitale per gli studenti ipovedenti, non vedenti o con disturbi specifici di apprendimento. L’attenzione e la cura necessarie per la realizzazione di un libro spesso non sono sufficienti a evitare completamente la presenza di sviste o di piccole imprecisioni. Invitiamo pertanto il lettore a segnalare le eventuali inesattezze riscontrate. Ci saranno utili per le future ristampe.
Tutti i diritti sono riservati. © 2018 Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloscuola.it www.grupporaffaello.it info@grupporaffaello.it
È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, comprese stampa, fotocopie e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzate dall’Editore. Nel rispetto delle normative vigenti, le immagini che rappresentano marchi o prodotti commerciali hanno esclusivamente valenza didattica. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
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Indice Com’è fatto il libro .............................................................................................................................................................................................................. 4 La competenza digitale e la scuola ............................................................................................................................................................. 10 Guida ai materiali digitali ........................................................................................................................................................................................ 13 Indice del volume 1 .......................................................................................................................................................................................................... 19 Indice del volume 2 .......................................................................................................................................................................................................... 21 Indice del volume 3 .......................................................................................................................................................................................................... 23
Risorse didattiche .................................................................................................................................................................................................... 25
Competenze e IRC ..................................................................................................................................................................................................... 26 Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva ................................................................................................................... 27 Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento ................................. 34
Test d’ingresso ................................................................................................................................................................................................................ 43 Soluzioni test d’ingresso e verifiche................................................................................................................................... 51 Soluzioni test d’ingresso ................................................................................................................................................................................... Soluzioni verifiche volume 1 ....................................................................................................................................................................... Soluzioni verifiche volume 2 ....................................................................................................................................................................... Soluzioni verifiche volume 3 .......................................................................................................................................................................
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Proposte didattiche .......................................................................................................................................................................................... 119
Proposte didattiche volume 1 ................................................................................................................................................................ 120 Proposte didattiche volume 2 ................................................................................................................................................................ 147 Proposte didattiche volume 3 ................................................................................................................................................................ 178
Libri e film consigliati ................................................................................................................................................................................. 197
Libri per la 1a classe ............................................................................................................................................................................................. Film per la 1a classe .............................................................................................................................................................................................. Libri per la 2a classe ............................................................................................................................................................................................. Film per la 2a classe .............................................................................................................................................................................................. Libri per la 3a classe ............................................................................................................................................................................................. Film per la 3a classe ..............................................................................................................................................................................................
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Com’è fatto il libro
Com’è fatto il libro Tu sei la mia Vita Più è il nuovo corso per l’insegnamento della religione cattolica in linea con gli ultimi Traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli Obiettivi di apprendimento al termine della scuola secondaria di primo grado. In riferimento alle disposizioni del MIUR, il corso è integrato da una parte multimediale. Tu sei la mia Vita Più si configura come un’opera accurata e completa; la veste grafica e il ricco apparato iconografico rendono agevole la memorizzazione dei contenuti.
Le unità Ogni unità si apre con una fotografia significativa dei temi che lo studente andrà ad affrontare. Didattica inclusiva: ogni unità presenta in questo riquadro l’elenco di tutte le risorse specifiche per i BES.
Vengono elencati i Traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli Obiettivi di apprendimento da raggiungere al termine di ogni unità.
Risorse digitali: qui si trova l’elenco di tutte le risorse digitali disponibili sul M.I.O. BOOK per questa unità.
Le lezioni Le unità sono organizzate in lezioni e paragrafi. Le lezioni si espandono su pagine a fronte e sono organizzate per essere svolte nell’ora di insegnamento. Il Glossario favorisce la comprensione dei termini specifici della materia.
Nel box Un passo in più sono presenti approfondimenti di un tema affrontato nella lezione.
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Ogni lezione è accompagnata da documenti che stimolano la riflessione.
Nel box Attività le domande e gli esercizi proposti hanno lo scopo di facilitare la comprensione dei contenuti.
Nel box In breve sono sintetizzati i concetti principali della lezione, anche segnalati nel testo con il colore giallo.
Com’è fatto il libro
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Gli approfondimenti Tutte le unità sono corredate da una serie di rubriche che permettono di affrontare approfondimenti in chiave interdisciplinare, interculturale e interreligiosa.
Un passo in più
A regola d’arte
Contiene un approfondimento di uno dei temi già affrontati nell’unità.
In queste pagine l’arte viene utilizzata nella sua pluralità di espressione, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla musica.
Punto d’incontro
Dossier papa Francesco
Il dialogo interreligioso è al centro di queste pagine dedicate al confronto con l’altro.
Al termine di ogni volume sono presenti delle pagine di approfondimento su papa Francesco.
Verifica delle conoscenze e delle competenze Al termine di ogni unità gli alunni possono accertare quanto appreso attraverso la verifica delle conoscenze e delle competenze. La Verifica delle conoscenze è caratterizzata da numerose e variegate tipologie di esercizi.
La Verifica delle competenze risponde a una didattica che ha l’obiettivo di collegare il sapere alla vita. Nei compiti autentici in situazione l’alunno mette in gioco tutto se stesso.
La mappa permette una verifica e una ricostruzione schematica dei contenuti affrontati.
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Com’è fatto il libro
Didattica inclusiva DIDATTICA INCLUSIVA
BES
Tu sei la mia Vita Più presenta strumenti cartacei e digitali pensati appositamente per rispondere alle esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali, garantendo così un insegnamento individualizzato e una didattica inclusiva rivolti a tutti gli studenti. Nell'indice del volume e in apertura di ogni unità sono elencate tutte le risorse per i BES.
Pagine speciali Ogni unità presenta pagine speciali con carattere ad alta leggibilità e strumenti per una didattica inclusiva. L'unità in breve: propone i contenuti delle lezioni in forma sintetica e semplificata.
Prima sosta di verifica: offre esercitazioni semplificate che comprendono tre domande a scelta multipla e un’attività che si avvale spesso del linguaggio iconico.
Esercizi interattivi: le attività possono essere svolte anche sul M.I.O. BOOK in modalità autocorrettiva.
Audio facile: audiolettura lenta e scandita, specifica per DSA.
Risorse aggiuntive: mappa concettuale degli elementi chiave dell’unità, collegati tra loro da semplici nessi semantici e accompagnati da immagini che ne rendono immediata la comprensione.
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Com’è fatto il libro
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Audiolettura integrale Nel M.I.O. BOOK è disponibile la versione audio integrale di tutte le unità.
Audio facile: audiolettura lenta e scandita, specifica per DSA, dei concetti principali della lezione.
Un libro accessibile a tutti La visualizzazione del libro è adattabile a ogni esigenza, grazie al formato ePub. È inoltre presente un nuovo strumento di traduzione automatica. Traduzione automatica: è possibile selezionare parole e porzioni di testo e tradurle in altre lingue.
Alta leggibilità: possibilità di modificare il colore, lo sfondo, la dimensione e il tipo di carattere del testo. Si può scegliere anche la font leggimi, appositamente studiata per i DSA.
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Com’è fatto il libro
Le risorse digitali M.I.O. BOOK
Tu sei la mia Vita Più si sviluppa sul M.I.O. BOOK: la versione multimediale, interattiva e aperta dell’opera. Sono presenti inoltre numerosi contenuti digitali integrativi. Nell’indice del volume e in apertura di ogni unità sono elencate tutte le risorse digitali. Un libro accessibile a tutti: la visualizzazione del libro è adattabile a ogni esigenza, grazie al formato ePub. È inoltre presente un nuovo strumento di traduzione automatica.
Traduzione automatica: è possibile selezionare parole e porzioni di testo e tradurle in altre lingue.
Alta leggibilità: possibilità di modificare il colore, lo sfondo, la dimensione e il tipo di carattere del testo. Si può scegliere anche la font leggimi, appositamente studiata per i DSA.
Audiolettura integrale di tutte le lezioni.
Audio facile: audiolettura lenta e scandita, specifica per DSA, dei concetti principali della lezione.
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Com’è fatto il libro
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Esercizi interattivi: le attività possono essere svolte anche sul M.I.O. BOOK in modalità autocorrettiva.
Risorse aggiuntive: mappa concettuale degli elementi chiave dell’unità, collegati tra loro da semplici nessi semantici e accompagnati da immagini che ne rendono immediata la comprensione.
Contenuti digitali integrativi
Learning object: cartine con numerose fotografie, accompagnate da audio e da semplici animazioni. Galleria immagini: raccolta di immagini per approfondire gli argomenti trattati nel testo.
Diventare grandi leggendo insieme!: in ogni unità viene proposto un brano tratto da un romanzo, ricco di temi etici ed esistenziali, che accompagnerà la classe per tutto l'anno scolastico.
Risorse aggiuntive: letture, approfondimenti e curiosità legati alle tematiche delle lezioni. Video: filmati di approfondimento per stimolare la conversazione su argomenti trattati nelle lezioni.
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La competenza digitale e la scuola
La competenza digitale e la scuola Introduzione
Il presente contributo è incentrato sulla relazione fra la competenza digitale e la scuola. Declinando meglio la questione su ciò che maggiormente ci interessa e preme, dovremmo chiederci che cosa significa l’espressione «competenza digitale» e quali azioni porre in essere affinché le aspettative attese abbiano successo nel «fare scuola». Se interrogassimo gli interlocutori direttamente coinvolti (docenti, dirigenti scolastici, studenti e, naturalmente, le famiglie) probabilmente spesso ci troveremmo di fronte a risposte accennate e parziali che restituiscono l’idea di un sospeso, di una ricerca e di un’azione non ancora chiarite e consolidate. È utile riferire come questo non sia la conseguenza di una mera mancanza di conoscenza, ma piuttosto una condizione che è parte integrante del processo di definizione attualmente in atto. Va anche riferito come, per quanto vi siano anni di riflessioni e studi su questa relazione, non vi sono ancora indagini e analisi di natura empirica che possano riferire dati certi atti a individuare percorsi di lavoro consolidati. Si aggiunga anche che gli studi compiuti sino a ora non hanno chiaramente riferito risultati di successo certo nella relazione fra l’insegnamento-apprendimento e il digitale. Dunque, perché questo tema è oggi così importante? Si possono indicare almeno due motivi principali. In prima istanza ci troviamo davanti a un passaggio obbligato: operare una selezione consapevole su come utilizzare le tecnologie a scuola e soprattutto con quali motivazioni e quali finalità. Pensiamo sia condivisa la percezione di un utilizzo talvolta poco mirato, più attento alla tecnologia che alla finalità d’uso. In seconda istanza non possiamo ignorare che stiamo vivendo un cambiamento tale da coinvolgere tutta la dimensione sociale e culturale degli individui e che questo sia intimamente connesso ai processi cognitivi atti all’acquisizione e all’elaborazione delle informazioni e della conoscenza in senso esteso. Sarebbe miope e anacronistico ragionare attraverso modelli statici di costruzione della conoscenza. Posta questa breve premessa che sembra delineare contorni ancora incerti, si ribadisce la necessità di chiarire la relazione fra la competenza digitale e la scuola perché, al di là degli studi e delle indagini svolti in questi decenni, ciascun insegnante, studente e genitore non può fare a meno di confrontarsi con il digitale. I nostri studenti sono
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cresciuti nell’era del digitale, la letteratura di settore li ha da tempo battezzati come nativi digitali, hanno a portata di click la più grande enciclopedia del sapere, sono in grado di operare prenotazioni online, scaricare e caricare dalla rete, editare e rielaborare documenti di ogni tipo, tenersi in contatto in tempo reale con eventi e interlocutori di tutto il pianeta. Nonostante ciò, hanno bisogno di una guida. Dunque, per tentare di rispondere al quesito iniziale ed esplicitarne le possibili declinazioni nella scuola, è utile partire dal significato di competenza digitale perché ha già in sé tutti gli elementi utili per chiarire il quadro di riferimento.
La competenza digitale: cenni di storia e declinazioni
L’espressione digital literacy («competenza digitale») è stata utilizzata per la prima volta da Paul Gilster (1997), in un volume intitolato Digital Literacy, nel quale questa competenza veniva definita enfatizzando le capacità di pensiero critico e di valutazione dell’informazione più che le abilità di natura tecnica e procedurale. Emerge subito come non ci si stia confrontando con abilità, conoscenze o, in generale, competenze di natura circoscritta, ma con un complesso di attività trasversali e, soprattutto, con il cambiamento provocato dalle ICT (Information and Communication Technology) nell’accedere alle informazioni, nel manipolarle e nel costruirne di nuove.
Le competenze chiave europee
«Dato che la globalizzazione continua a porre l’Unione Europea di fronte a nuove sfide, ciascun cittadino dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forte interconnessione». Commissione europea Dalla comunicazione della Commissione europea appare subito chiaro, dunque, quanto forte sia l’attenzione strategica data alle competenze chiave che, per utilità, esplicitiamo di seguito: • comunicazione nella madrelingua, comunicazione nelle lingue straniere; • competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
La competenza digitale e la scuola
• competenza digitale; • imparare a imparare; • competenze sociali e civiche; • senso di iniziativa e imprenditorialità; • consapevolezza ed espressione culturale. Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE) Tra queste, la competenza digitale viene definita come il «saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione [TSI] per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione». Tale competenza è supportata dalle seguenti abilità di base nelle TIC: «l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite internet». La medesima formulazione viene accolta anche dalle nostre Indicazioni nazionali.
La scuola e la competenza digitale
È evidente come la società tutta, ma in modo particolare la scuola, sia tenuta a rispondere alle richieste e al contesto delineato nella definizione di competenza digitale. Senza operare un excursus sulle ricerche condotte in campo educativo, vi sono sostanzialmente degli assunti di base condivisi e consolidati nella scuola: la centralità degli studenti nei processi di apprendimento e la necessità di sostenere e valorizzare lo stile apprenditivo di ciascuno. Di fronte a questa richiesta non è necessario tanto interrogarsi su nuovi modelli di insegnamento, di apprendimento o sulle nuove strategie didattiche quanto, piuttosto, cogliere il valore intrinseco del cambiamento. Con questo s’intende porre in rilievo che il processo di apprendimento, l’ambiente dove si attua, gli interlocutori coinvolti sono tutti fattori che operano in stretta sinergia tuttavia senza sottostare a modelli rigidi. Significa, in altre parole, sostenere questo flusso Nelle Linee guida europee sulla validazione degli apprendimenti non formale e informale, vengono utilizzate le seguenti definizioni (2009): • Formal learning: apprendimento erogato in un contesto organizzato e strutturato (per esempio, in un istituto d’istruzione o di formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale (in termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento). L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente. Di norma sfocia in una convalida e in una certificazione.
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avendo ben chiari gli obiettivi richiesti dalla competenza in gioco e attivarsi in una varietà di risposte che la scuola può garantire tenendo conto non solo degli apprendimenti formali, ma anche di quelli non formali e informali1.
Gli strumenti didattici per la competenza digitale
Dettagliando il ragionamento sviluppato sino a ora, è doveroso porre in evidenza come le risposte al quesito iniziale debbano passare molto concretamente attraverso alcuni strumenti di lavoro più o meno strutturati per la didattica ma con i quali inequivocabilmente si deve fare i conti. Per necessità di sintesi del presente contributo, non verrà aperta una riflessione sugli approcci metodologici relativi agli strumenti, perché la questione meriterebbe un approfondimento e una maturità di analisi ben più ampi. Vale per tutti l’assunto iniziale: cogliere anche su questo piano il cambiamento in sé, che è come dire che il digitale conduce a una necessaria evoluzione sia nella relazione didattica sia nell’ambiente di apprendimento. Di seguito vengono presentati alcuni strumenti orientati a una didattica che faccia riferimento al digitale, consapevoli della mancata esaustività sia perché i mezzi utilizzati possono essere tanti e combinati fra loro sia perché le potenzialità delle tecnologie in generale, e del digitale in particolare, sono in continuo divenire. Si fa dunque riferimento a quelle più diffuse nelle nostre scuole o che probabilmente lo diverranno a breve. Infine è necessario porre un’ultima avvertenza: il nostro interesse non verte sulla tecnologia in sé, ma sulle sue declinazioni didattiche e potenzialità percorribili.
•N on formal learning: apprendimento erogato nell’ambito di attività pianificate non specificamente concepite come apprendimento (in termini di obiettivi, di tempi o di sostegno all’apprendimento). L’apprendimento non formale è intenzionale dal punto di vista del discente. • I nformal learning: apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse dell’apprendimento. Nella maggior parte dei casi l’apprendimento informale non è intenzionale dal punto di vista del discente.
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La competenza digitale e la scuola
Dalla LIM all’open source
In Italia, anche sulla scorta delle esperienze di altri Paesi, si è aperta la strada alla Lavagna Interattiva Multimediale (LIM). Il MIUR ha posto in essere uno specifico piano di diffusione delle LIM nelle classi delle scuole italiane, dando avvio a un processo che dovrebbe, nel tempo, alimentarsi anche attraverso altre iniziative. Tecnicamente la LIM è uno schermo gigante collegato a un computer e a un proiettore. Beneficia, in particolare, di una superficie interattiva sensibile al tocco di penne e pennarelli speciali o direttamente delle dita. Vi sono al momento anche altre proposte che fanno capo comunque al medesimo assunto di base: inserire nella classe un grande schermo digitale, affiancato o in alternativa alla lavagna d’ardesia, che consenta l’utilizzo, l’elaborazione, la memorizzazione e la documentazione di contenuti digitali al fine di intercettare e sostenere i diversi stili cognitivi degli alunni con l’ausilio della multimedialità. Va da sé che ciò comporta una serie di cambiamenti che coinvolgono sia l’ambiente di apprendimento sia gli interlocutori coinvolti. Ad esempio, le lezioni piano piano da frontali diverranno sempre più interattive, sia perché l’uso dei media impiegati viene enfatizzato (pensiamo ai contributi audio e video) sia perché il supporto digitale consente la riedizione e l’elaborazione di nuova conoscenza direttamente operata dagli alunni singoli o a piccoli gruppi. Non dimentichiamo l’opportunità che giocano internet in generale e il web in particolare e le interconnessioni percorribili durante l’attività didattica. Infine, gioca un ruolo fondamentale una progettazione orientata anche all’uso delle tecnologie e dei contenuti digitali. Va posto anche in evidenza come la LIM sostenga il docente nel suo ruolo di facilitatore, di professionista dell’educazione-formazione, agevolando soprattutto il suo difficile compito nella relazione didattica con tutti gli stili apprenditivi, specialmente quelli che sino a ora hanno manifestato le maggiori difficoltà: pensiamo ai Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), a chi predilige lo stile visivo, o a chi semplicemente ha bisogno di vedere chiaramente uno schema, una mappa, tanto per citare solo alcuni esempi. A corredo delle riflessioni sviluppate sopra, va aggiunto come la LIM rappresenti un punto di riferimento importante ma, ovviamente, non l’unico. Se da una parte essa aiuta la relazione didattica, dall’altra vi sono diversi strumenti che possono sostenere il processo di apprendimento con l’aiuto delle tecnologie digitali.
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Primi fra tutti i comuni computer, da anni presenti nelle aule di informatica o «laboratori multimediali». Diverse sono anche le tecnologie che possono inserirsi direttamente nelle classi, in particolare i netbook, i tablet e gli e-reader che possono supportare il lavoro degli alunni nel rielaborare e documentare contenuti digitali, dagli appunti al web, agli e-book. Su questi ultimi è doveroso richiamare l’attenzione circa la recente normativa sui testi scolastici che prevede esplicitamente il «supporto misto». Accanto al testo cartaceo sono richiesti contributi digitali scaricabili direttamente dalla rete o in dotazione al libro su cd-rom o pendrive. È utile riferire come il web offra una serie pressoché illimitata di risorse per la didattica, da unità di apprendimento strutturate e mirate su determinati obiettivi alle specifiche piattaforme per la collaborazione e la condivisione in rete, sempre più declinate sull’open source. Le tecnologie digitali per la didattica sono in costante evoluzione tanto che uno degli ultimi sviluppi è rappresentato proprio da nuovi software che potenziano la possibilità di lavorare sui contenuti digitali attraverso, ad esempio, l’inserimento di link a risorse esterne, di contributi audio e video, di note da condividere con co-autori oltre le operazioni più comuni e conosciute. A questo proposito, merita una particolare menzione il software M.I.O. BOOK del Gruppo Editoriale Raffaello, esplicitamente elaborato per sviluppare questo tipo di soluzione.
Conclusioni
La competenza digitale rappresenta una condizione necessaria per vivere nella società della conoscenza e della globalizzazione. È compito del sistema educativo, e della scuola in particolare, attivarsi per un confronto mirato e condiviso su azioni efficaci che restituiscano l’opportunità che la caratterizza.
Eeva-Liisa Pettinari, Docente di scuola secondaria e formatrice.
Guida ai materiali digitali
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Guida ai materiali digitali Negli ultimi anni il MIUR ha intrapreso la strada dell’innovazione digitale, rimarcando a più riprese la necessità di indirizzi di revisione della scuola italiana. Già a partire dalle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 (DM del 16/11/2012) e dal successivo Decreto 26/03/2013, prot. n. 209, i libri di testo prendono forma in una nuova versione digitale o mista. In virtù di ciò, le scuole si dotano delle LIM e le classi si affacciano al mondo «2.0», disegnando lo scenario di una scuola che affronta in modo attivo le importanti sfide che ha davanti a sé: l’inclusione, l’apertura al mondo reale, le opportunità e gli allarmi posti dal digitale. Nel 2014, l’iniziativa ministeriale PROGRAMMA IL FUTURO (23/09/2014) offre una serie di percorsi per introdurre gli studenti ai concetti base dell’informatica. Ma è con il decreto 27/10/2015, prot. n. 851, che il MIUR dà definitivamente il via a un programma di innovazione digitale complessiva della scuola italiana: il Piano Nazionale Scuola Digitale, che nasce in virtù di una revisione e di un «riposizionamento» del sistema educativo scolastico nell’era digitale. Gli obiettivi non cambiano: le competenze degli studenti - tra le quali rientra ora a pieno titolo anche quella digitale - i loro apprendimenti, i loro risultati e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti. Nasce un’idea rinnovata di scuola, intesa come spazio per l’apprendimento totalmente aperto. In quest’ottica, le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio in primis delle attività orientate alla formazione e all’apprendimento, ma investendo di fatto tutti gli ambiti e gli ambienti del fare scuola: classi, ambienti comuni, spazi laboratoriali, spazi individuali e spazi informali. Con ricadute estese al territorio. Il sistema educativo-didattico complessivo formato da innovazione metodologica, didattica per competenze e strumentazione digitale, ridefinisce necessariamente anche l’ambito professionale del fare scuola: il docente diventa il progettista del percorso, in grado di utilizzare una «cassetta degli attrezzi» sofisticata e complessa. Tra questi attrezzi resta centrale il libro di testo, perché la civiltà del libro non può abdicare a se stessa, ma è un libro diverso, ricco di connessioni e di aperture verso l’esterno: è un libro potenziato, arricchito di contenuti multimediali, un libro che consente approcci diversi allo stesso problema. Per definizione, le tecnologie modificano i comportamenti delle persone e sono destinate anche a cambiare il modo di far scuola. Governare questo cambiamento, in ultima analisi, è la sfida più importante a cui i docenti sono chiamati.
Introduzione
Il M.I.O. BOOK è il libro multimediale del Gruppo Editoriale Raffaello. L’acronimo M.I.O. identifica le tre caratteristiche fondamentali alla base di tutti i progetti digitali: M come Multimediale, perché integrato con contenuti multimediali integrativi che possono essere visionati sia dall’insegnante in classe con l’ausilio della LIM, sia dall’alunno a casa installando il Raffaello Player nel proprio computer o tablet; I come Interattivo, perché è possibile intervenire nel testo inserendo note o appunti; O come Open/Aperto, perché è possibile creare documenti e condividerli in classe. Il M.I.O. BOOK è stato concepito per essere utilizzato in classe (costruzione condivisa della lezione) e a casa sia dallo studente (facilitatore dell’uso del libro) sia dal docente (preparazione della lezione).
Le versioni all’interno del M.I.O. BOOK Il M.I.O. BOOK esce in triplice versione:
1. Il testo sfogliabile multimediale L’obiettivo del progetto è principalmente quello di sviluppare le competenze digitali degli alunni, interessando le nuove generazioni e appassionandole alle proposte educative in modo coinvolgente. Il M.I.O. BOOK rappresenta un nuovo modo di insegnare e di favorire l’apprendimento che nasce da un modello didattico di tipo cooperativo-metacognitivo e che si fonda su concetti di riflessione, cooperazione e condivisione. Di notevole efficacia risulta la possibilità di un suo uso associato alla LIM, in quanto facilita l’attuazione delle strategie educative, che stanno alla base di una didattica inclusiva.
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TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Guida ai materiali digitali
La strumentazione presente nel M.I.O. BOOK permette di lavorare in modo vario e differenziato con il testo. Si può: ricercare parole chiave nel testo; evidenziare il testo; inserire segnalibri; prendere appunti; inserire e memorizzare note scritte sotto forma di slide o post-it; inserire e memorizzare audio, video, documenti, link utili; scattare fotografie alla pagina; scrivere e disegnare nelle pagine, salvando le modifiche; avere accesso a vario materiale multimediale integrativo. 2. Il testo liquido ad alta leggibilità La versione liquida del testo è ad alta leggibilità: grazie al suo particolare formato (epub), permette all’utente di intervenire sulla pagina migliorando la lettura e aiutando le difficoltà di apprendimento. Permette infatti di intervenire sul testo aumentando la dimensione del testo, modificare la font (con la possibilità di utilizzare la font Leggimi, indicata per studenti con BES e DSA), cambiare lo stile trasformando tutto il testo in maiuscolo e disattivare le immagini all’interno della pagina per evitare elementi di distrazione. La versione liquida offre inoltre un servizio di traduzione di tutto o parte del testo in altre lingue, uno strumento particolarmente utile per studenti stranieri che trovano difficoltà con la lingua italiana. 3. L’audiolibro Ogni testo è stato letto in maniera completa da speaker professionisti. Molte sezioni presentano anche brani ad alto ascolto, letti scandendo bene le parole. Questo accorgimento è di grande aiuto agli studenti con Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Il funzionamento del M.I.O. BOOK
1. Il testo sfogliabile multimediale Installato il Raffaello Player, si accede alla libreria dei testi adottati. Individuato il testo da utilizzare, fare doppio clic sulla copertina. Al primo accesso il testo dovrà essere attivato, inserendo un codice. Attivato il testo, i contenuti del M.I.O. BOOK si presenteranno nella seguente maniera:
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La ricerca dei contenuti Attraverso queste icone è possibile ricercare contenuti sia attraverso gli indici «tradizionali» (suddivisi per capitoli e per tipologia), sia scrivendo un termine nel campo «cerca». Le tipologie degli indici sono diverse: - «tradizionale» del libro; - navigazione guidata (non presente nel libro); - contenuti multimediali. Strumento segnalibro: facendo clic su questa icona è possibile memorizzare e richiamare pagine o risorse presenti all’interno del testo.
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La condivisione dei documenti I docenti e gli studenti hanno la possibilità di creare e di condividere tra loro: documenti personali, linee temporali e mappe mentali; allegati multimediali. Una volta importati, si ha la possibilità di sovrascrivere e generare nuovi documenti.
Esempio Facendo clic su questa icona si inizia il processo di creazione del documento che prevede: 1. Selezione della tipologia del documento. 2. Selezione del modello da utilizzare. 3. Inserimento dei contenuti: testo, immagini (caricate esternamente oppure «catturate» dal libro), oggetti multimediali (audio e video) e web-link. 4. Questi documenti potranno essere esportati e poi condivisi in diversi formati: - .mio, per una condivisione ottimale su un altro dispositivo con il testo M.I.O. BOOK attivo; - .jpg, per le mappe mentali e le linee temporali; - .rtf, per le presentazioni (da utilizzare anche al di fuori del M.I.O. BOOK con software di video scrittura). Il disegno e le annotazioni strumento per tornare all’operazione precedente. Tasto per attivare la strumentazione. Puntatore per selezionare, spostare, modificare. Matita. Figure geometriche base. Linea e freccia. Cancella. Maschera. Cambia colore (penna, evidenziatore, linee, frecce...).
Aggiornamento dei contenuti digitali
Durante l’anno scolastico sono previsti degli aggiornamenti dei contenuti digitali extra. Presupposto fondamentale: avere un collegamento a internet ed essersi registrati all’interno del portale www.raffaellodigitale.it
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TU SEI LA MIA VITA PIÙ
2. Il testo liquido ad alta leggibilità Alta leggibilità
Cliccando questa icona si ha la possibilità di visualizzare il testo nella versione liquida. Questa versione è molto utile per gli alunni con DSA/BES.
Il testo si presenta così:
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La modifica del testo Aumentare la dimensione del carattere. Leggimi
Cambiare la font del carattere (compresa la font Leggimi, utile per BES/DSA). Cambiare il colore del carattere e dello sfondo. Cambiare il testo in tutto maiuscolo o tutto minuscolo. Possibilità di attivare/disattivare le immagini all’interno della pagina (indicato per BES/DSA). Possibilità di evidenziare il testo sottolineato. Traduzione automatica: permette di selezionare singole parole o porzioni di testo e tradurle in altre lingue.
3. L'audiolibro
Audiobook I testi sono anche forniti in formato audio.
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TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Indice volume 1 L’Etruria .................................................................................... 40 UNITÀ
1
LEZIONE 7
In Breve ................................................................................................... 41
Le domande dell’uomo .......................................... 4 LEZIONE 1
Un animo inquieto .................................................................. 4 Le domande fondamentali ........................................... 4
In Breve ...................................................................................................... 5 Un passo in più - Il mistero
L’antica Roma .................................................................... 42 LEZIONE 8
dell’universo ....................... 6
A regola d’arte - La rappresentazione degli
La natura e il segreto della vita .............................. 8 Il culto dei morti .......................................................................... 9 I luoghi di culto .......................................................................... 10 I mediatori .........................................................................................11
dei nell’antica Grecia ........... 46
Punto d’incontro - Dal mondo pagano a
quello cristiano: feste e tradizioni .................................... 48
In Breve ................................................................................................... 11 DIDATTICA
LEZIONE 3
INCLUSIVA Le religioni tribali ...................................................... 12 BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
Le culture tribali ........................................................................ 12
In Breve ................................................................................................... 13
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
A regola d’arte - La nascita della musica ..... 14 Punto d’incontro - I miti della creazione ....... 16 L’unità in breve ............................................................................... 18 Prima sosta di verifica ............................................................ 19 Verifica delle conoscenze ...................................................... 20 Verifica delle competenze .................................................... 23
3
La religione intorno a noi .............................. 58 LEZIONE 9
La Rivelazione ................................................................. 60 La Mesopotamia .......................................................... 26
LEZIONE 10
La Sacra Scrittura ....................................................... 62
In Breve ................................................................................................... 27 Un passo in più - Il mito di Gilgamesh 28 Le divinità .......................................................................................... 30 Il faraone ............................................................................................ 31 La morte e l’aldilà ................................................................... 32 La mummificazione e i riti per accedere all’aldilà ................................................................... 33
LEZIONE 11
della Bibbia ...................... 68
A regola d’arte - L’ebraismo e la musica .......... 70 Punto d’incontro - Non solo Bibbia: i testi
La Grecia antica ............................................................. 34
In Breve ................................................................................................... 37 Un passo in più - Prometeo ruba il fuoco di Zeus
Che cos’è la Bibbia? .............................................................. 62 Gli autori ............................................................................................ 63 L’Antico Testamento ............................................................ 64 Il Nuovo Testamento ........................................................... 65 Il canone .............................................................................................. 66
In Breve ................................................................................................... 67 Un passo in più - Le traduzioni
In Breve ................................................................................................... 33 La polis: comunità politica e religiosa .............34 L’Olimpo: il monte degli dei ..................................... 35 La religione familiare ......................................................... 36 DIDATTICA INCLUSIVA La morte e l’oltretomba ................................................. 37BES
La relazione di Dio con l’uomo ............................. 60
In Breve ................................................................................................... 61
La città-stato ................................................................................. 26 Gli dei e l’aldilà .......................................................................... 27
L’antico Egitto ................................................................... 30
LEZIONE 6
I segni della religione ....................................................... 58 Le religioni abramitiche ................................................. 59
In Breve ................................................................................................... 59
2
LEZIONE 5
L’unità in breve ............................................................................... 50 Prima sosta di verifica ............................................................ 51 Verifica delle conoscenze ...................................................... 52 Verifica delle competenze .................................................... 55
UNITÀ
UNITÀ
LEZIONE 4
Gli dei della mitologia romana ............................. 42 La religiosità dei Romani ............................................... 43 Le feste religiose - La divinazione ..................... 44 La morte e l’oltretomba ................................................. 45
In Breve ................................................................................................... 45
Le prime risposte ............................................................ 8 LEZIONE 2
Gli Etruschi: un popolo religioso ......................... 40 L’arte della divinazione ................................................... 41 Il culto della morte ................................................................ 41
sacri dell’islam e dell’induismo ............................. 72 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 74 Prima sosta di verifica ............................................................ 75 Verifica delle conoscenze ...................................................... 76 Verifica delle competenze .................................................... 79
............ 38
19
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
UNITÀ
Le fonti non cristiane ..................................................... 120
4
LEZIONE 12
In Breve ............................................................................................... 121 L’Alleanza .............................................................................. 82
La predicazione di Gesù ................................. 122
Una storia d’amore .............................................................. 82 L’alleanza con Abramo .................................................... 82 Israele - Giuseppe in Egitto ......................................... 84 L’alleanza con Mosè ............................................................. 85
Gesù inizia la sua missione ...................................... 122 Gesù parla con autorità .............................................. 122 Gesù parla per parabole ............................................ 124 Le parabole del Regno .................................................. 124 Le altre parabole .................................................................. 126 La via dell’amore .................................................................. 128 Gesù insegna a pregare .............................................. 129
LEZIONE 18
In Breve ................................................................................................... 85 Dalla schiavitù alla libertà ........................... 86
In Breve ............................................................................................... 129
L’Esodo - La legge .................................................................... 86 La Pasqua ebraica .................................................................... 88 LEZIONE 13
In Breve ................................................................................................... 89 Un passo in più - Riti, usanze e festività ebraiche ...... 90
LEZIONE 14
Le azioni di Gesù ...................................................... 130 LEZIONE 19
La Terra Promessa ..................................................... 92
In Breve ............................................................................................... 133
I giudici - I re .................................................................................. 92 Il Tempio di Salomone ...................................................... 94
La Pasqua ............................................................................ 134
In Breve ................................................................................................... 95 L’annuncio del Messia ........................................... 96 LEZIONE 15
Il tempo dei profeti .............................................................. 96 Di nuovo in patria ................................................................... 97 La diaspora ........................................................................................ 98 La sinagoga ..................................................................................... 99
LEZIONE 20
In Breve ................................................................................................... 99 A regola d’arte - L’arte nell’ebraismo ............ 100 Punto d’incontro - La figura di Gesù
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ........................................................................... 104 Prima sosta di verifica ........................................................ 105 DIDATTICA INCLUSIVA Verifica delle conoscenze .................................................. 106BES Verifica delle competenze ................................................ 109
UNITÀ
Gesù al centro della storia .......................... 112 Il compimento dell’attesa ....................................... 112 Gesù di Nazareth ................................................................ 112
In Breve ............................................................................................... 113 Un passo in più - La Palestina ai tempi di Gesù ............. 114
Le fonti su Gesù ......................................................... 116 LEZIONE 17
20
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
A regola d’arte - La crocifissione nell’arte . 142 Punto d’incontro - La preghiera ............................ 144 L’unità in breve ........................................................................... 146 Prima sosta di verifica ........................................................ 147 Verifica delle conoscenze .................................................. 148 Verifica delle competenze ................................................ 151 Dossier - Papa Francesco .............................................. 152
5
LEZIONE 16
Gesù annuncia la sua passione e la sua morte ........................................................................... 134 L’Ultima cena .............................................................................. 135 Gesù al Getsèmani ............................................................... 136 Il processo religioso .......................................................... 137 Il processo politico .............................................................. 138 La crocifissione ......................................................................... 138 La morte ........................................................................................... 139 La sepoltura ................................................................................. 139 La risurrezione ......................................................................... 140
In Breve ............................................................................................... 141
nell’ebraismo ......................... 102 DIDATTICA INCLUSIVA
Gesù compie miracoli ..................................................... 130 Gesù e gli apostoli .............................................................. 132 Gesù e i discepoli ................................................................. 132
Gesù è la buona notizia .............................................. 116 I Vangeli ........................................................................................... 117 Gli evangelisti ........................................................................... 118 Gli altri scritti del Nuovo Testamento ....... 119 I Vangeli apocrifi .................................................................. 120
L’elezione .......................................................................... 153 Cenni biografici ........................................................ 153 Il motto dello stemma episcopale .... 154 Il desiderio di una Chiesa povera e per i poveri ................................................................ 155 I viaggi importanti ................................................ 156 Papa Francesco e i giovani ......................... 158 Lumen Fidei .................................................................... 159 Evangelii Gaudium ............................................... 159
Glossario ............................................................................... 160
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Indice volume 2
La struttura della comunità ....................................... 41
In Breve ................................................................................................... 41
UNITÀ
1
La vita di fede ......................................................................... 42 Da Gesù alla Chiesa .................................................... 4
LEZIONE 1
In Breve ................................................................................................... 43
In Breve ...................................................................................................... 5
La vita eremitica ............................................................... 44
dalla ecclesia domestica alla domus ecclesiae 12
Paolo, l’apostolo delle genti ........................... 14
LEZIONE 4
LEZIONE 8
Gli Atti degli apostoli ............................................................ 6 La Pentecoste ................................................................................... 7 La predicazione degli apostoli .................................. 8 Una comunità di profeti .................................................... 8 L’organizzazione delle comunità ........................10 La vita di carità ............................................................................11
In Breve ................................................................................................... 11 DIDATTICA INCLUSIVA Un passo in più - I luoghi di culto: BES
LEZIONE 3
Il persecutore dei cristiani ............................................ 14 La conversione ............................................................................. 15 I viaggi missionari ................................................................... 16
In Breve ................................................................................................... 45 A regola d’arte - Nasce il tempio cristiano: la basilica ............................................. 46 Punto d’incontro - Cristianesimo e cultura classica ................................................. 48 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
3
L’annuncio cristiano in Europa dopo il IV secolo ........................................................... 58
Pietro e Paolo: un comune destino .... 18
L’opera missionaria della Chiesa .......................... 58 Il contributo del monachesimo ............................. 59 La regola di san Benedetto ........................................ 60 I monasteri ........................................................................................ 62
Il Concilio di Gerusalemme ........................................ 18 Martiri a Roma ........................................................................... 19
LEZIONE 9
In Breve ................................................................................................... 63 Un passo in più - Il Sacro Romano Impero .................................... 64
delle prime comunità cristiane dall’ebraismo 22 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 24 Prima sosta di verifica ............................................................ 25 Verifica delle conoscenze ...................................................... 26 Verifica delle competenze .................................................... 29
Il pellegrinaggio ............................................................ 66 LEZIONE 10
2
Oriente e Occidente ................................................ 68 LEZIONE 11
Le cause dell’ostilità ............................................................. 32 Le persecuzioni ........................................................................... 33 I cristiani finalmente liberi .......................................... 34 Il fascino del cristianesimo .......................................... 35
La Chiesa nella storia ............................................ 38 LEZIONE 6
I primi concili ................................................................................. 38 I Padri della Chiesa ................................................................ 40
La famiglia cristiana si divide .................................. 68 Cristianesimo e islam .......................................................... 70 Gli ordini religioso-militari .......................................... 71
In Breve ................................................................................................... 71
Il sangue dei martiri ............................................... 32
In Breve ................................................................................................... 35 Un passo in più - Le catacombe ................. 36
Le mete dei pellegrini ....................................................... 66 Le strade dei pellegrini .................................................... 67
In Breve ................................................................................................... 67
UNITÀ
LEZIONE 5
L’unità in breve ............................................................................... 50 Prima sosta di verifica ............................................................ 51 Verifica delle conoscenze ...................................................... 52 Verifica delle competenze .................................................... 55
UNITÀ
A regola d’arte - Pietro e Paolo nell’arte ..... 20 Punto d’incontro - Continuità e distacco
BES
I monaci anacoreti .................................................................. 44 I monaci cenobiti ...................................................................... 45
In Breve ................................................................................................... 17
In Breve ................................................................................................... 19
DIDATTICA INCLUSIVA
Il battesimo ...................................................................................... 42 L’eucaristia - La riconciliazione .............................. 43
La tomba vuota ............................................................................ 4 Il tempo della Chiesa ............................................................ 5
La Chiesa si manifesta al mondo .............. 6
LEZIONE 2
LEZIONE 7
La Chiesa e il rinnovamento ....................... 72
LEZIONE 12
La riforma gregoriana ....................................................... 72 I movimenti religiosi ............................................................ 73 I valdesi ................................................................................................. 74 I catari ..................................................................................................... 75 Gli ordini mendicanti .......................................................... 76
In Breve ................................................................................................... 77 Un passo in più - I l Cantico delle creature .78
21
TU SEI LA MIA VITA PIÙ A regola d’arte - San Francesco negli
DIDATTICA INCLUSIVA
BES ................... 80
affreschi di Giotto Punto d’incontro - San Francesco e il sultano ... 82 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 84 Prima sosta di verifica ............................................................ 85 Verifica delle conoscenze ...................................................... 86 Verifica delle competenze .................................................... 89
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
UNITÀ
5
I segni della Chiesa ............................................... 132
UNITÀ
4
LEZIONE 17
La riforma di Lutero .............................................. 92
LEZIONE 13
Il desiderio di rinnovamento ................................... 92 La «devozione moderna» ............................................ 93 Martin Lutero ................................................................................ 94 Le tesi sulle indulgenze ................................................... 95 Il movimento protestante ............................................ 95 I principi del pensiero di Lutero ........................... 96 Le altre riforme .......................................................................... 96
I sacramenti dell’iniziazione ................... 136 LEZIONE 18
In Breve ............................................................................................... 103 Un passo in più - Il Vangelo nelle
I sacramenti di guarigione ......................... 140 LEZIONE 19
I sacramenti del servizio ............................... 142
LEZIONE 20
Celebrare Gesù ............................................................ 146 L’anno liturgico ...................................................................... 146 La preghiera ................................................................................ 147 LEZIONE 21
In Breve ............................................................................................... 109
A regola d’arte - Architettura sacra e
Il Concilio Ecumenico Vaticano II .................... 110 I fatti del Concilio ................................................................ 111
LEZIONE 16
Un passo in più - I papi del Concilio
112
DIDATTICA
INCLUSIVA La Chiesa ripensa se stessa ....................................... 114 BES L’ecumenismo ........................................................................... 115 La Chiesa nel mondo ....................................................... 116 Il Vangelo della carità - La Caritas ................. 117
In Breve ............................................................................................... 117 Un passo in più - Il volto nuovo della Chiesa .................. 118
A regola d’arte - Religione e musica nell’Occidente cristiano . 120
Punto d’incontro - Un testimone del dialogo:
don Antonio Bello ........... 122
22
In Breve ............................................................................................... 147 Un passo in più - Fede e tecnologia: un cammino fatto insieme ........ 148
Una nuova primavera ...................................... 110
Grazia, carismi e ministeri ........................................ 142 Il matrimonio ............................................................................ 143 L’ordine ............................................................................................. 144 Come si diventa sacerdoti ........................................ 145 I paramenti sacerdotali ................................................ 145
In Breve ............................................................................................... 145
La Chiesa tra il XVIII e il XIX secolo .............................................................. 106 LEZIONE 15
La penitenza ............................................................................... 140 L’unzione degli infermi ................................................ 141
In Breve ............................................................................................... 141
culture dei popoli 104
La società si trasforma .................................................. 106 Il Concilio Ecumenico Vaticano I ...................... 107 L’impegno della Chiesa ................................................ 108 Le «cose nuove» .................................................................... 109
Il battesimo .................................................................................. 136 La confermazione o cresima ................................. 136 L’eucaristia ................................................................................... 137
In Breve ............................................................................................... 137 Un passo in più - I gesti e i segni ......... 138
La risposta della Chiesa ...................................... 98 La riforma cattolica ............................................................... 98 Il Concilio di Trento ............................................................... 99 La nascita di nuovi ordini religiosi ................ 100 Le opere di carità - La missione ......................... 102 La devozione popolare ................................................. 103
I segni dell’uomo ................................................................ 132 I segni di Dio ............................................................................. 133 La Chiesa sacramento ..................................................... 134 I segni della salvezza ...................................................... 134
In Breve ............................................................................................... 135
In Breve ................................................................................................... 97
LEZIONE 14
L’unità in breve ........................................................................... 124 Prima sosta di verifica ........................................................ 125 Verifica delle conoscenze .................................................. 126 Verifica delle competenze ................................................ 129
simbolismo cristiano ......... 150
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
Punto d’incontro - L’ acqua nelle religioni 152 L’unità in breve ........................................................................... 154 Prima sosta di verifica ........................................................ 155 Verifica delle conoscenze .................................................. 156 Verifica delle competenze ................................................ 159 Dossier - Papa Francesco e i giovani ............. 160 GMG: Giornate Mondiali della Gioventù 161 Il vero giovane non si arrende mai .............. 164 «Vivere, non vivacchiare» ......................................... 165 Un san Valentino con i fidanzati ..................... 165 I tweet di papa Francesco ai giovani ......... 166 Il giovane papa Francesco ........................................ 167 Glossario ............................................................................................ 168
TU SEI LA MIA VITA PIÙ
Indice volume 3 Verifica delle conoscenze ...................................................... 50 Verifica delle competenze .................................................... 53
UNITÀ
1
Perché l’universo? ....................................................... 4 LEZIONE 1
La meraviglia di un cielo stellato ......................... 4 L’ipotesi della scienza ........................................................... 5 Il racconto della Genesi ..................................................... 6
In Breve ...................................................................................................... 7 Un passo in più - L’uomo e gli animali 8
UNITÀ
3
Alla ricerca del bene ............................................. 56
LEZIONE 6
Chi è l’uomo? ..................................................................... 10 LEZIONE 2
Il secondo racconto della Genesi ........................ 10 L’ipotesi dell’evoluzione ................................................. 12 Creazione ed evoluzione ............................................... 13
In Breve ................................................................................................... 59 Il codice dei valori ..................................................... 60
In Breve ................................................................................................... 13 Perché c’è il male? ...................................................... 14 LEZIONE 3
La risposta della Bibbia .................................................... 14 Il peccato dell’uomo ............................................................ 16
LEZIONE 7
Le beatitudini .................................................................. 66 LEZIONE 8
la mano .............................................. 20 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 22 Prima sosta di verifica ............................................................ 23 Verifica delle conoscenze ...................................................... 24 Verifica delle competenze .................................................... 27
Le dieci parole per la vita ............................................. 60 La relazione con Dio ............................................................ 61 La relazione con il prossimo ...................................... 62
In Breve ................................................................................................... 63 Un passo in più - I diritti dell’uomo .... 64
In Breve ................................................................................................... 17 A regola d’arte - L’armonia della natura 18 Punto d’incontro - Scienza e fede si danno
Il bene come felicità ............................................................ 56 La coscienza - La libertà .................................................. 57 La legge naturale - La legge positiva ........... 58 La legge rivelata ....................................................................... 58 L’obiezione di coscienza ................................................. 59
Un nuovo stile di vita ......................................................... 66
In Breve ................................................................................................... 69 L’impegno per la pace ............................................ 70 LEZIONE 9
Un mondo migliore .............................................................. 70 In Breve ................................................................................................... 71
2
A regola d’arte - Il linguaggio fotografico Punto d’incontro - Legge religiosa e legge
La vita: un «sì» d’amore ....................................... 30
LEZIONE 4
Il progetto di Dio ..................................................................... 30 Il «sì» di Abramo ....................................................................... 32 DIDATTICA Il «sì» di Mosè ............................................................................... INCLUSIVA 33 BES Il «sì» dei profeti ....................................................................... 34 Il «sì» di Maria ............................................................................. 35 Il «sì» di Gesù ................................................................................ 36 Il «sì» dell’uomo ........................................................................ 37
In Breve .................................................................................................. 37 Due vocazioni importanti .............................. 38
LEZIONE 5
In Breve ................................................................................................... 41 Un passo in più - L’amore e A regola d’arte - La figura di Maria nell’arte . 44 Punto d’incontro - Gesù nell’islam e nelle religioni orientali ................. 46
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 48 Prima sosta di verifica ............................................................ 49
74
civile ....................................................... 76 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ............................................................................... 78 Prima sosta di verifica ............................................................ 79 Verifica delle conoscenze ...................................................... 80 Verifica delle competenze .................................................... 83
UNITÀ
4
Il matrimonio ................................................................................ 38 Il ministero ordinato ........................................................... 39 La famiglia ........................................................................................ 40
l’adolescenza ................. 42
DIDATTICA INCLUSIVA
Un passo in più - La politica come servizio ................................... 72
UNITÀ
Un mondo più fraterno ..................................... 86
LEZIONE 10
La pace nasce dall’amicizia ........................................ 86 Dio, origine e fine .................................................................. 86 La preghiera costruisce la pace .............................. 87 La convivenza religiosa .................................................... 88 Oltre l’integralismo ............................................................... 88
In Breve ................................................................................................... 89 Un passo in più - A dialogare si impara .................................... 90
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TU SEI LA MIA VITA PIÙ
L’induismo ............................................................................. 92
LEZIONE 11
Le origini ............................................................................................. 92 Le divinità e la dottrina ................................................... 92 Culto e luoghi sacri ............................................................... 93 I testi sacri .......................................................................................... 94 Il sistema delle caste ............................................................ 95
In Breve ................................................................................................... 95 Un passo in più - Il Mahatma Gandhi 96
UNITÀ
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L’aldilà per i popoli antichi ....................... 138
LEZIONE 16
Il buddhismo ...................................................................... 98 LEZIONE 12
Le origini ............................................................................................. 98 La dottrina ........................................................................................ 99 I testi sacri - I luoghi sacri .......................................... 100
LEZIONE 13
L’aldilà nelle religioni orientali ........... 142 LEZIONE 17
Le origini del taoismo - Il Tao .............................. 102 L’etica taoista - I testi sacri ........................................ 103 Confucio - La dottrina di Confucio .............. 104 I testi sacri ...................................................................................... 105
LEZIONE 14
L’aldilà nelle religioni monoteiste ... 146 LEZIONE 18
Le origini ......................................................................................... 106 La dottrina .................................................................................... 107 I luoghi di culto ...................................................................... 108 Le arti marziali giapponesi ..................................... 109
In Breve ............................................................................................... 109 Un passo in più - Altre religioni
L’escatologia cristiana ....................................... 150 LEZIONE 19
L’islam ...................................................................................... 112
LEZIONE 15
Un passo in più - Norme di vita ............ 118
La diffusione dell’islam ................................................ 120 La suddivisione dell’islam ......................................... 121
In Breve ............................................................................................... 121 Un passo in più - Quando la cultura costruisce la pace . 122
A regola d’arte - Arte e architettura sacra tra islam e Oriente .............. 124
Punto d’incontro - Le religioni si
incontrano ................................. 128 DIDATTICA INCLUSIVA
BES
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
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L’unità in breve ........................................................................... 130 Prima sosta di verifica ........................................................ 131 Verifica delle conoscenze .................................................. 132 Verifica delle competenze ................................................ 135
L’islam .................................................................................................. 146 L’ebraismo ...................................................................................... 147 Il cristianesimo .......................................................................... 148 La risurrezione di Gesù ................................................. 149
In Breve ............................................................................................... 149
orientali ............................ 110
La situazione geopolitica .......................................... 112 La situazione religiosa .................................................. 112 Muhammad, il Profeta .................................................. 113 DIDATTICA Il Corano .......................................................................................... 114 INCLUSIVA BES I «cinque pilastri» ................................................................ 115 I riti ......................................................................................................... 116 Le festività ..................................................................................... 117
L’induismo ..................................................................................... 142 Il buddhismo .............................................................................. 143 Il taoismo e il confucianesimo ........................... 144 Lo shintoismo ........................................................................... 145
In Breve ............................................................................................... 145
In Breve ............................................................................................... 105 Lo shintoismo ............................................................... 106
138 139 140 140 141 141
In Breve ............................................................................................... 141
In Breve ............................................................................................... 101 Il taoismo e il confucianesimo .............. 102
Oltre la morte .......................................................................... L’uomo preistorico ............................................................ I popoli della Mesopotamia ................................. Gli Egizi ............................................................................................ I Greci e i Romani ............................................................... I Celti ...................................................................................................
Dopo la morte ......................................................................... 150
In Breve ............................................................................................... 151 Un passo in più - Vicini a chi soffre 152 A regola d’arte - La risurrezione nell’arte . 154 Punto d’incontro - Che valore hanno le esperienze pre-morte? 156
DIDATTICA INCLUSIVA
BES
L’unità in breve ........................................................................... 158 Prima sosta di verifica ........................................................ 159 Verifica delle conoscenze .................................................. 160 Verifica delle competenze ................................................ 163 Dossier - Papa Francesco e papa Benedetto XVI ................................................ 164 L’ addio di Benedetto XVI .......................................... 165 I precedenti nella storia del papato ........... 167 «Siamo fratelli» ...................................................................... 168 Gli abiti che distinguono i due papi ........... 169 Le due residenze ................................................................... 169 La giornata tipo di Benedetto XVI ............... 170 La continuità in una enciclica: Lumen Fidei ................................................................................. 172
Glossario ........................................................................................... 174
Risorse didattiche
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RISORSE DIDATTICHE
Competenze e IRC
Competenze e IRC La scuola degli ultimi anni sta vivendo la grande sfida del passaggio da un curricolo tradizionale al curricolo per competenze. Questo alla luce della consapevolezza che i giovani di oggi hanno bisogno «di saperi viventi, da mobilitare nella vita lavorativa e fuori del lavoro, suscettibili di essere trasferiti, trasposti, adattati alle circostanze, condivisi, integrati. L’idea della competenza non afferma se non la preoccupazione di fare dei saperi scolastici strumenti per pensare e per agire al lavoro e al di fuori di esso». (in Perrenoud, 2000). La competenza è quindi come «un’azione complessa e originale della persona in risposta a un problema reale, basata sull’attivazione di risorse interne e l’utilizzazione di quelle esterne per raggiungere un risultato positivo nell’esercizio della propria responsabilità». (Sergio Cicatelli, Profili degli studenti e competenze prodotte dall’Irc in www. rivistadipedagogiareligiosa.it). Pertanto la valutazione in questa nuova visione deve «accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa». (in Wiggins, 1998) Nel campo educativo nasce la riflessione che la scuola non può essere solo veicolo di trasmissione di saperi: «è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena», come affermava Michel de Montaigne, per questo diventa necessario un cambiamento radicale volto al rinnovamento dei sistemi educativi di istruzione e formazione. Il docente è quindi chiamato a una profonda riflessione dalla quale deve necessariamente scaturire un cambiamento di rotta, mettendo al centro della didattica l’allievo. Con il D.P.R. dell’11 febbraio 2010, a seguito dell’intesa tra Ministero e Conferenza Episcopale Italiana, sono stati pubblicati i Traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli Obiettivi di Apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica, ed è stato anche esplicitato lo sfondo nel quale questi ultimi si inseriscono: «la proposta educativa dell’Irc consente la riflessione sui grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, bene e male, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso…) e sollecita il confronto con la risposta maturata nella tradizione cristiana nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità differenziate a seconda della specifica fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona, nell’esercizio della propria libertà, riflette e si orienta per la scelta di un responsabile progetto di vita. Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso». ( D.P.R. 11 febbraio 2010)
Valutazione delle competenze e IRC Secondo il modello personalista, la competenza ingloba totalmente il soggetto considerandone l’aspetto cognitivo, volitivo, motivazionale e tutta la sua storia. Le competenze dell’IRC si incarnano nella persona e ne modificano il profilo. Esse si attivano attraverso apprendimenti significativi di conoscenze e abilità a cui ciascuno riesce ad attribuire un significato personale. Le competenze raggiunte si valutano attraverso compiti autentici in situazione, che per Glatthorn, sono problemi complessi, aperti, posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa. Lo studente è chiamato a fare uso
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Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
RISORSE DIDATTICHE
delle proprie conoscenze e abilità per trovare soluzioni nel compito proposto. Il compito autentico deve fare riferimento al contesto di vita dell’alunno perché lo riconosca come situazione reale. Le competenze acquisite saranno poi utilizzabili nella vita quotidiana. Ma che cosa si intende per valutazione? In questi ultimi anni stiamo passando da una valutazione tradizionale e dell’apprendimento, alla valutazione autentica e per l’apprendimento. La valutazione autentica nasce come reazione all’eccesso di test e insiste sulla necessità di accertare il raggiungimento di una comprensione profonda. Valorizza il miglioramento degli studenti, ne registra i livelli di apprendimento e incoraggia gli alunni all’autovalutazione. È chiaro quindi che, valutazione non è certificazione, cioè la semplice registrazione finale in pagella del voto, in quanto assume un valore formativo che ha come finalità quella di migliorare il profitto dello studente. Ecco perché si parla di valutazione per l’apprendimento. Oggi la scuola è lontana dalla vecchia abitudine di valutare un solo obiettivo come ripetere a memoria un argomento. Oggi è necessario valutare come un alunno spende la propria conoscenza nel contesto di vita, in quanto la competenza è sempre contestualizzata nella realtà, e come è in grado di attivare risorse interne ed esterne a se stesso, per raggiungere un risultato positivo nell’esercizio delle proprie responsabilità.
Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva Negli ultimi anni la legislazione scolastica, ha dato indicazioni su come l’approccio educativo debba mirare essenzialmente al successo formativo dell’alunno, con particolare riferimento ai soggetti che presentano bisogni educativi speciali. La normativa è in continua evoluzione e necessita di essere compresa e tradotta in azioni concrete che possano incidere profondamente non solo nella formazione degli alunni indicati come portatori di bisogni, ma anche nel contesto classe che deve essere considerato come veicolo di trasmissione di contenuti, abilità e competenze. L’insegnante di religione, in questo contesto, vive fortemente il disagio di avere tanti alunni e poco tempo per attivare percorsi adeguati. La tentazione forte è spesso quella di pensare che in un’ora non sia possibile agire in modo produttivo ed efficace e quindi il rischio è quello di arrendersi di fronte alle difficoltà. In realtà l’IRC, con i suoi contenuti e i suoi traguardi, offre all’insegnante e agli alunni molte possibilità di sviluppare quelle competenze che saranno spendibili non solo nella scuola, e nei contesti delle varie discipline, ma anche e soprattutto nella vita.
Chi sono gli alunni con BES Sono passati più di trent’anni da quando la legge 517 del 1977 diede avvio all’integrazione scolastica. Gli anni Sessanta furono caratterizzati da una scolarizzazione «per separazione» tra gli alunni normodotati e quelli minorati, in quanto si ritennero necessari interventi specifici, possibili esclusivamente in strutture distinte da quelle della scuola comune. Nel 1962 vennero introdotte le classi differenziali per gli alunni portatori di handicap sia per la scuola media unica, nata proprio in questo periodo, sia per la scuola elementare. Si ricorderà la denuncia dei ragazzi di Barbiana di don Milani in Lettera ad una professoressa, del
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RISORSE DIDATTICHE
Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
1967, nella quale la scuola veniva accusata di escludere chi proveniva da ceti sociali bassi, e di emarginare i minorati nelle classi differenziali. Con la legge 517 del 1977 la scuola inserì «la programmazione di attività scolastiche ed iniziative di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap da realizzare mediante l’utilizzazione di docenti o incaricati a tempo indeterminato, in servizio nella scuola e in possesso di particolari titoli di specializzazione». Da questo momento in poi la scuola ha introdotto profondi cambiamenti in una prospettiva di integrazione. Per questo motivo il concetto di inclusione dell’alunno con difficoltà non dovrebbe essere estraneo al docente già abituato a spostare la sua attenzione da una posizione esterna e statica, a una dinamica e consapevole delle necessità della persona in formazione. Questo significa che ogni insegnante deve essere pronto ad adattare la proposta educativa ai bisogni degli studenti progettando interventi e strategie didattiche adeguate ai reali bisogni degli alunni. Rispondere quindi alla domanda «chi sono gli alunni con BES?» non è sicuramente il fine dell’insegnante, ma solo il punto di partenza per poter cambiare il modo di insegnare e valutare. Le leggi 104/1992, 170/2010 e 53/2003 ricomprendono nell’acronimo BES le aree della disabilità, dei disturbi evolutivi specifici e dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Per quanto riguarda le prime due aree, la scuola si trova generalmente di fronte a certificazioni rilasciate da professionisti dell’ambito clinico, che diagnosticano patologie o disturbi; spesso, sono i docenti stessi che sospettano la presenza di limitazioni funzionali nell’alunno, causate da patologie o disturbi. Diversa, e forse più delicata, è la terza area, in cui sarà proprio l’osservazione sistematica da parte del docente a far rilevare le cause delle difficoltà di apprendimento: si pensi agli alunni stranieri o a quelli che vivono in situazioni di svantaggio. È compito del Consiglio di classe evidenziare le difficoltà degli alunni e valutare la necessità di utilizzare metodologie didattiche non tradizionali, al fine di elaborare un intervento personalizzato. Per approfondire la tematica degli alunni con BES, si consiglia di consultare il Vademecum Bes per i docenti della scuola secondaria di primo grado in allegato al presente volume.
IRC e BES Come deve orientarsi un docente di religione nel contesto dei bisogni educativi speciali? Oltre a utilizzare gli strumenti compensativi e/o dispensativi che sono stati individuati per l’alunno in causa, il docente di religione può attivare percorsi di inclusione affrontando tematiche che riguardano per esempio il superamento delle differenze, il dialogo, la collaborazione, temi questi che generalmente risultano incisivi ed efficaci per tutti gli alunni. Nell’ottica di una didattica inclusiva, si consiglia di utilizzare metodologie che, superando la lezione frontale, aiutino l’alunno in difficoltà e migliorino il clima in classe, stimolando la collaborazione e la responsabilizzazione di ciascuno. È fondamentale, infatti, che in classe si crei la possibilità di esercitare abilità emotive e interpersonali, importanti anche per affrontare in maniera positiva l’apprendimento. Sarà allora utile servirsi di metodi interattivi che prevedano il lavoro a coppie o in piccoli gruppi, perché le idee e le emozioni vengano scambiate e condivise. Di seguito si suggeriscono alcune metodologie che, se utilizzate, contribuiranno a realizzare, nell’ambito dell’insegnamento della religione cattolica, una didattica inclusiva.
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Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
RISORSE DIDATTICHE
• La discussione di gruppo La discussione di gruppo è un’attività didattica che necessita di una strutturazione adeguata dello spazio. La sistemazione degli alunni, e dell’insegnante, in un cerchio chiuso sembra essere la disposizione migliore per stimolare interventi spontanei e un ascolto diretto e attento; il messaggio che arriva da questo tipo di organizzazione spaziale, è infatti, che si può imparare anche dai compagni di classe e non solo dall’insegnante, quindi l’ascolto degli altri diventa mezzo per arricchirsi a vicenda. È decisivo anche il ruolo del docente che dovrà apprezzare e incoraggiare gli interventi di tutti i suoi alunni, prestando una particolare attenzione a quegli studenti che per motivi diversi, risulteranno più silenziosi. Una tecnica idonea potrebbe essere quella di dividere il gruppo in coppie, all’interno delle quali gli studenti, prima della discussione in gruppo, possano formulare delle risposte alla domanda stimolo presentata. Nel confronto a coppie, infatti, parlare è più facile e, se le risposte vengono condivise, i ragazzi si sentiranno più sicuri nel momento in cui dovranno riferirle a tutti. Di seguito viene proposto un esempio di discussione in gruppo partendo da una domanda stimolo. «Che cosa significa essere liberi?» Attività I passaggi necessari per avviare l’attività sono i seguenti: 1. chiedere ai ragazzi di formare un cerchio con le sedie, anche l’insegnante farà parte del cerchio. A questo punto, presentare alla classe la domanda stimolo; 2. prima di avviare la discussione, formare le coppie e assegnare a ciascuna cinque minuti di tempo per formulare almeno una risposta all’argomento che è stato lanciato; 3. allo scadere del tempo richiamare l’attenzione del gruppo classe e iniziare ad ascoltare le risposte di ognuno partendo dai volontari. Se sarà necessario, sollecitare con discrezione i più timidi a dare il proprio contributo; 4. se le risposte date saranno simili tra loro, stimolare la discussione con altre domande, che in questo caso potrebbero essere: - «Quando ti senti libero?» - «È possibile sentirsi liberi a scuola? E in famiglia?» - «Riesci a essere libero quando sei insieme ai tuoi compagni?»; 5. si può arricchire la discussione dando spunti per il confronto: - «Che cosa pensate della risposta del compagno? Siete d’accordo? Che cosa volete aggiungere?». Durante la discussione sarà molto importante fare in modo che ogni intervento sia considerato una risorsa. Il docente dovrà garantire protezione a ogni componente della classe, in modo che nessuno si permetta di deridere e ridicolizzare gli interventi dei propri compagni. • Il cineforum La presente guida offre una sezione in cui vengono proposte numerose pellicole cinematografiche attraverso le quali affrontare tematiche come la fiducia in se stessi, l’amicizia, il passaggio verso l’età adulta, l’emarginazione. Dopo aver scelto il film, si consiglia di introdurre la visione con una breve presentazione mentre al termine, si propone la compilazione di una scheda tecnica per facilitare la lettura del film e la riflessione sulle tematiche affrontate.
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RISORSE DIDATTICHE
Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
Ecco un modello di scheda da far compilare agli alunni dopo averli divisi in coppie. Una volta conclusa questa attività, è bene prevedere un momento di confronto che coinvolga tutta la classe. SCHEDA FILM DATI • Titolo: ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... • Regia: ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... • Anno di produzione: .......................................................................................................................................................................................................................................... • Cast: .......................................................................................................................................................................................................................................................................................... GENERE (musical, d’avventura, di fantascienza, d’animazione, fantasy, drammatico, giallo-poliziesco, horror, comico, sentimentale…) ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
TRAMA, AMBIENTAZIONE, PERSONAGGI • Trama: .................................................................................................................................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Luogo della vicenda: .......................................................................................................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Arco di tempo in cui si svolge la vicenda: ............................................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Protagonista (caratteristiche fisiche e comportamentali): ................................................................................................................................ .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Personaggi principali:......................................................................................................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Personaggi secondari: ....................................................................................................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
MESSAGGIO • Temi affrontati: ......................................................................................................................................................................................................................................................... ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Messaggio del film in breve: .................................................................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Trovi che il messaggio del film abbia riscontro nella vita reale? Perché? .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
GIUDIZIO PERSONALE • Ti è piaciuto il film?
SÌ
NO
• Perché? ................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Formula un consiglio di visione. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
RISORSE DIDATTICHE
• Il cooperative learning Il cooperative learning, o apprendimento cooperativo, ha origine nel sistema del mutuo insegnamento utilizzato dell’inglese Andrew Bell e ripreso da Joseph Lancaster a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Dall’Ottocento il metodo si diffuse in Europa, e dal Novecento negli Stati Uniti, dove ha assunto il nome di cooperative learning. Negli anni Sessanta molti pedagogisti, filosofi e psicologi, attraverso studi e approfondimenti, hanno applicato questo metodo in diversi campi, tra cui quello dell’educazione in ambito scolastico. A scuola l’apprendimento cooperativo introduce una nuova visione pedagogico-didattica, secondo cui l’apprendimento si basa sull’interazione tra alunni che collaborano per raggiungere un comune obiettivo: costruire insieme nuove conoscenze. Il cooperative learning, attraverso piccoli gruppi, è un metodo che permette agli studenti di migliorare reciprocamente il loro apprendimento e il raggiungimento di obiettivi molto importanti come: • il miglioramento delle loro prestazioni; • la costruzione di relazioni positive in cui la diversità viene non solo rispettata, ma vista come occasione di arricchimento; • la possibilità di fare esperienze spendibili non solo a livello scolastico, ma anche, e soprattutto, sociale e psicologico. L’apprendimento cooperativo può essere applicato in maniera appropriata a ogni disciplina. Il lavoro attraverso il cooperative learning si basa su cinque elementi essenziali: - interdipendenza positiva: la struttura del gruppo vincola i singoli individui a collaborare per il raggiungimento dello scopo prefissato; - i nterazione diretta costruttiva: indica la capacità di ascoltarsi reciprocamente con la convinzione che il contributo di ciascuno sia indispensabile per il raggiungimento del risultato; - abilità sociali: sono abilità importanti da mettere in campo durante le attività di gruppo (saper ascoltare gli altri, saper condividere e negoziare i propri punti di vista e le proprie idee, saper risolvere i problemi insieme…); - responsabilità individuale: ciascuno deve sentirsi parte integrante del gruppo perché è da questo senso di appartenenza che sarà stimolata la collaborazione per la riuscita del lavoro; - valutazione individuale e del gruppo: il messaggio che deve arrivare agli alunni è che il gruppo non sostituisce l’individuo, quindi, al termine dell’attività, il docente è chiamato necessariamente a valutare il lavoro non solo del gruppo, ma di ogni individuo che ne fa parte. In questo contesto è importante che il docente sappia osservare bene i suoi alunni durante l’attività. Per organizzare un’attività in cooperative learning si consiglia di seguire queste importanti fasi: 1. definire gli obiettivi; 2. formare i gruppi; 3. assegnare i ruoli a ogni individuo all’interno del gruppo; 4. sistemare l’aula; 5. organizzare i materiali; 6. spiegare il compito; 7. strutturare l’interdipendenza positiva; 8. osservare e monitorare gli studenti; 9. verificare e valutare. Di seguito viene proposto un esempio di come applicare la metodologia del cooperative learning per svolgere l’attività n. 3 unità 1 volume 2 presente in guida nella sezione «Proposte didattiche».
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RISORSE DIDATTICHE
Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
Conoscere gli apostoli I passaggi necessari per avviare l’attività sono i seguenti. 1. Definire gli obiettivi: - riconoscere i linguaggi espressivi della fede e individuarne le tracce presenti nell’arte, nella tradizione e nella cultura italiana ed europea; - saper lavorare in gruppo, portare a termine le consegne attraverso la collaborazione di tutti. 2. Formare i gruppi: i gruppi possono essere formati da due o tre persone con procedura casuale: per esempio, se in classe ci sono 27 alunni e si vogliono formare gruppi di 3, si possono mettere in cerchio gli studenti e farli contare fino a 9, poi appena raggiunto il numero prefissato, ricominciare il conteggio. Al termine verranno raggruppati gli alunni con lo stesso numero (tutti i numeri 1 formeranno il primo gruppo, tutti i numeri 2 il secondo e così via). 3. Assegnare i ruoli a ogni individuo all’interno del gruppo: eleggere i seguenti ruoli in ogni gruppo. - «Portavoce»: dovrà riferire il risultato del lavoro alla classe; - «moderatore»: dovrà garantire che tutti abbiano lo spazio per parlare; - «motivatore»: dovrà preoccuparsi che tutti i componenti del gruppo facciano il proprio dovere. 4. Sistemare l’aula: disporre i banchi nell’aula in modo da facilitare il lavoro di gruppo.
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Integrazione e IRC: per una didattica inclusiva
RISORSE DIDATTICHE
5. Organizzare i materiali: distribuire a ogni ragazzo la tabella (vedi pagina 150) corrispondente a ciascun apostolo e il relativo materiale per poter svolgere il lavoro. (Si creeranno dei doppioni, ma saranno utili per il confronto e la correzione successivi). 6. Spiegare il compito: ogni alunno dovrà compilare la tabella che gli è stata assegnata. Da ogni gruppo usciranno fuori tanti profili di apostoli quanti sono i componenti del gruppo, nell’esempio in questione 3. Al termine, tutti i gruppi si confronteranno sul lavoro svolto; con le informazioni rilevate da ciascuno, la classe completerà una tabella finale che comprenderà i dodici apostoli. 7. Strutturare l’interdipendenza positiva: agli alunni verrà spiegato che durante il lavoro da svolgere singolarmente potranno aiutarsi tra loro, ma non potranno sostituirsi agli altri nei compiti che sono stati assegnati. Si cercherà, quindi, di stimolare l’interdipendenza individuale all’interno dei gruppi, e l’interdipendenza tra i gruppi nel momento finale del lavoro. 8. Osservare e monitorare gli studenti: durante lo svolgimento delle attività, si consiglia al docente di munirsi di un quaderno per appuntare le osservazioni dei singoli alunni, che dovrebbero essere guidate da indicatori precedentemente predisposti, ad esempio: - «l’alunno è capace di suggerire delle idee al proprio gruppo»; - «l’alunno incoraggia la partecipazione dei propri compagni»; - «l’alunno collabora efficacemente alla realizzazione del lavoro»; - «l’alunno si relaziona positivamente con la classe». 9.Verificare e valutare: attraverso una discussione di classe, ogni studente è chiamato a dare e ricevere feedback sull’efficacia del lavoro svolto in gruppo (per esempio, un alunno potrebbe dichiarare: «Ho apprezzato molto il tuo intervento quando…»; «il tuo aiuto è stato molto importante quando…»). L’insegnante dovrà avere il compito di congratularsi con gli alunni per gli obiettivi raggiunti e incoraggiare a fare meglio per la parte del lavoro che necessiterà di correzione. Al termine i ragazzi dovranno valutarsi assegnandosi un voto, che verrà poi confrontato con il giudizio dato dal docente.
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RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento Riportiamo i Traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli Obiettivi specifici di apprendimento dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola secondaria di primo grado, così come stabiliti dal Decreto del Presidente della Repubblica del 11 febbraio 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2010. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo. • Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado Dio e l’uomo • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, Regno di Dio, salvezza…) e confrontarle con quelle di altre maggiori religioni. • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana che, nella prospettiva dell’evento pasquale (passione, morte e risurrezione), riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del mondo che invia la Chiesa nel mondo. • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri e rapportarla alla fede cattolica che riconosce in essa l’azione dello Spirito Santo. • Confrontare la prospettiva della fede cristiana e i risultati della scienza come letture distinte ma non conflittuali dell’uomo e del mondo.
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
RISORSE DIDATTICHE
La Bibbia e le altre fonti • Saper adoperare la Bibbia come documento storico-culturale e apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. • Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi. • Individuare i testi biblici che hanno ispirato le principali produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche…) italiane ed europee. Il linguaggio religioso • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. I valori etici e religiosi • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Riconoscere l’originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione al male. • Saper esporre le principali motivazioni che sostengono le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
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RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento Ripercorriamo, volume per volume, i Traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli Obiettivi di apprendimento di ogni unità.
Volume 1 UNITÀ 1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi […]. • Individuare gli elementi specifici della preghiera […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. UNITÀ 2 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi […]. • Individuare gli elementi specifici della preghiera […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana […] e confrontarle con quelle di altre maggiori religioni. UNITÀ 3 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno […] a partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo. • Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali
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e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini […]. Obiettivi di apprendimento • Saper adoperare la Bibbia come documento storico-culturale e apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. • Individuare i testi biblici che hanno ispirato le principali produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche…) italiane ed europee. UNITÀ 4 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. Obiettivi di apprendimento • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana […]. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi […]. UNITÀ 5 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente […], cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale […]. • Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù […]. Obiettivi di apprendimento • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana che, nella prospettiva dell’evento pasquale […], riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del mondo che invia la Chiesa nel mondo. • Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici […]. • Individuare i testi biblici che hanno ispirato le principali produzioni artistiche […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Unità 1
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
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• L’alunno […] a partire dal contesto in cui vive, • Saper adoperare la Bibbia come documento sa interagire con persone di religione diffestorico-culturale e apprendere che nella fede rente, sviluppando un’identità capace di accodella Chiesa è accolta come Parola di Dio. glienza, confronto e dialogo. • Individuare i testi biblici che hanno ispirato le • Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe esprincipali produzioni artistiche (letterarie, musenziali e i dati oggettivi della storia della salsicali, pittoriche…) italiane ed europee. vezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini […]. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Unità 4
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• Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi […]. • Individuare gli elementi specifici della preghiera […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana […] e confrontarle con quelle di altre maggiori religioni.
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• L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le • Comprendere alcune categorie fondamentali tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della fede ebraico-cristiana […]. della salvezza, della vita e dell’insegnamento • Comprendere il significato principale dei simdi Gesù […]. boli religiosi […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
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• Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi […]. • Individuare gli elementi specifici della preghiera […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
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• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della ve- • Approfondire l’identità storica, la predicazione rità e sa interrogarsi sul trascendente […], coe l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana gliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e che, nella prospettiva dell’evento pasquale […], culturale […]. riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salva• Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe estore del mondo che invia la Chiesa nel mondo. senziali e i dati oggettivi della storia della sal- • Individuare il contenuto centrale di alcuni testi vezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù biblici […]. […]. • Individuare i testi biblici che hanno ispirato le principali produzioni artistiche […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni.
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RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento - VOLUME 1
RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Volume 2 UNITÀ 1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo […]. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana che […], riconosce in lui il Figlio di Dio fatto uomo […]. • Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […]. UNITÀ 2 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno individua […] le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza […] e del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile […] recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa nell’epoca medievale […]. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. UNITÀ 3 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno […] ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole.
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• Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca medievale […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • […] Apprendere che la Bibbia nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. UNITÀ 4 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • […] L’alunno ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri e rapportarla alla fede cattolica che riconosce in essa l’azione dello Spirito Santo. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile. UNITÀ 5 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi […] della vita e dell’insegnamento di Gesù […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. Obiettivi di apprendimento • […] Apprendere che la Bibbia nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Unità 2
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno individua […] le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza […] e del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile […] recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 158 • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa nell’epoca medievale […]. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno […] ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 164 • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […]. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca medievale […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • […] Apprendere che la Bibbia nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • […] L’alunno ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente elaborando criteri per avviarne una interpretazione consapevole. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 168 • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri e rapportarla alla fede cattolica che riconosce in essa l’azione dello Spirito Santo. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi […] della vita e dell’insegnamento di Gesù […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 174 • […] Apprendere che la Bibbia nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. • Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.
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RISORSE DIDATTICHE
Unità 1
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 147 • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana che […], riconosce in lui il Figlio di Dio fatto uomo […]. • Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi. • Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura […]. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. • Conoscere l’evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, realtà voluta da Dio, universale e locale, articolata secondo carismi e ministeri […].
Unità 5
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa […]. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede […], ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo […]. • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana […]. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
Unità 3
Pp guida
Unità 4
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento - VOLUME 2
RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Volume 3 UNITÀ 1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. […] Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Confrontare la prospettiva della fede cristiana e i risultati della scienza come letture distinte ma non conflittuali dell’uomo e del mondo. UNITÀ 2 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini. […] • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. […] Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, Regno di Dio, salvezza…) e confrontarle con quelle di altre maggiori religioni. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile. UNITÀ 3 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Riconoscere l’originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione al male. • Saper esporre le principali motivazioni che sostengono le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
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UNITÀ 4 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di accoglienza, confronto e dialogo. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana e farne anche un confronto con quelli di altre religioni. • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni. UNITÀ 5 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. [...] • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, per relazionarsi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda. Obiettivi di apprendimento • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, Regno di Dio, salvezza…) e confrontarle con quelle di altre maggiori religioni. • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiana che, nella prospettiva dell’evento pasquale (passione, morte e risurrezione), riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del mondo che invia la Chiesa nel mondo.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento
Unità 1
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Unità 2 Unità 3
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• L’alunno individua, a partire dalla Bibbia, le • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. tappe essenziali e i dati oggettivi della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, pro di Gesù, del cristianesimo delle origini. […] messa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiaRegno di Dio, salvezza…) e confrontarle con na e le rende oggetto di riflessione in vista di quelle di altre maggiori religioni. scelte di vita progettuali e responsabili. […] • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
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• L’alunno coglie le implicazioni etiche della fe- • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante de cristiana e le rende oggetto di riflessione in sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. vista di scelte di vita progettuali e responsabili. • Riconoscere l’originalità della speranza cristiaInizia a confrontarsi con la complessità dell’ena, in risposta al bisogno di salvezza della consistenza e impara a dare valore ai propri comdizione umana nella sua fragilità, finitezza ed portamenti, per relazionarsi in maniera armoesposizione al male. niosa con se stesso, con gli altri, con il mondo • Saper esporre le principali motivazioni che soche lo circonda. stengono le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. • Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Unità 4
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• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della ve- • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante rità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. domande di senso, cogliendo l’intreccio tra di- • Confrontare la prospettiva della fede cristiana mensione religiosa e culturale. […] e i risultati della scienza come letture distinte ma non conflittuali dell’uomo e del mondo. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
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• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della ve- • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante rità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. domande di senso, cogliendo l’intreccio tra • Individuare gli elementi specifici della preghiedimensione religiosa e culturale. A partire dal ra cristiana e farne anche un confronto con contesto in cui vive, sa interagire con persone quelli di altre religioni. di religione differente, sviluppando un’identi- • Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi tà capace di accoglienza, confronto e dialogo. sacri dall’antichità ai nostri giorni. • Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano, europeo e nel mondo imparando ad apprezzarli dal punto di vista artistico, culturale e spirituale. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Unità 5
Pp guida
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• L’alunno è aperto alla sincera ricerca della ve- • Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. rità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra di- • Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promensione religiosa e culturale. [...] messa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, • Coglie le implicazioni etiche della fede cristiaRegno di Dio, salvezza…) e confrontarle con na e le rende oggetto di riflessione in vista di quelle di altre maggiori religioni. scelte di vita progettuali e responsabili. Inizia a confrontarsi con la complessità dell’esisten- • Approfondire l’identità storica, la predicazione e l’opera di Gesù e correlarle alla fede cristiaza e impara a dare valore ai propri comportana che, nella prospettiva dell’evento pasquale menti, per relazionarsi in maniera armoniosa (passione, morte e risurrezione), riconosce in con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del circonda. mondo che invia la Chiesa nel mondo.
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RISORSE DIDATTICHE
Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento - VOLUME 3
Test d’ingresso
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TEST D’INGRESSO
Nome ................................................................... Cognome ...................................................................
Volume 1
MI PRESENTO
Nella scuola primaria ho frequentato l’ora di religione?
Sì
No
I miei hobbys e/o sport sono ................................................................................................................................................................................................................ Una mia qualità ...................................................................................................................................................................................................................................................... Un mio difetto ......................................................................................................................................................................................................................................................... Il mio sogno è .......................................................................................................................................................................................................................................................... Le mie paure sono .............................................................................................................................................................................................................................................. Che cosa mi aspetto dall’ora di religione ...............................................................................................................................................................................
1 Perché tra le discipline scolastiche c’è anche religione cattolica? A B C
P erché religione a scuola è un corso obbligatorio. Perché la religione cattolica lungo i secoli ha influenzato in gran parte la cultura dell’Italia e dell’Europa. Perché tutti devono conoscere questa religione.
2 Chi può frequentare l’ora di religione? A B C
Tutti. I credenti di qualsiasi fede religiosa. Solo i credenti cristiano-cattolici.
3 Che cosa significa la parola «religione»? A B C
elazione tra dio e l’uomo. R Insieme di tradizioni. Regole da osservare.
4 Scrivi sotto ogni simbolo la religione a cui appartiene.
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
........................................
5 Disegna il simbolo della religione cristiana e spiegane il significato. ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
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Volume 1
6 La religione cristiana è: A
animista;
B
politeista;
C
monoteista.
C
Imperatore.
C
Anno 0.
7 Che cosa significa «divinità»? A
Potenza.
B
Dio.
8 Chi è Abramo? A B C
I l padre dei credenti. Il primo uomo. Il salvatore del popolo ebraico.
9 La Bibbia cristiana è formata da: B C
angeli e Atti degli Apostoli; V Antico e Nuovo Testamento; Antico Testamento.
TEST D’INGRESSO
A
10 Attraverso i Vangeli possiamo conoscere: A B C
i l messaggio di Gesù; la storia del popolo ebraico; tutta la vita di Gesù.
11 Quando è nato Gesù? A
Anno 622 d.C.
B
Anno 1700 a.C.
12 Collega con le frecce i luoghi agli avvenimenti corrispondenti. 1. Betlemme 2. Gerusalemme 3. Monte Sinai 4. Mar Rosso 5. Nazareth
a. dove Gesù vive fino a 30 anni. b. passaggio degli Ebrei. c. passione morte e risurrezione. d. Mosè riceve i 10 comandamenti. e. nascita di Gesù.
13 I cristiani con la Pasqua festeggiano: A B C
l ’inizio della Chiesa; la nascita di Gesù; la risurrezione di Gesù.
14 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Gesù e la Chiesa nascente sono i protagonisti principali degli scritti del Nuovo Testamento. 1. Gesù è considerato dai cristiani: A il Messia, Figlio di Dio; B un grande profeta; C un leader pacifista. 2. Il termine «Chiesa» indica: A la comunità di coloro che credono in Dio; B il luogo di culto dei cristiani; C entrambe le cose.
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TEST D’INGRESSO
Nome ................................................................... Cognome ...................................................................
Volume 2
1 I primi segni di un comportamento religioso nell’uomo risalgono: A B C
al tempo degli antichi Romani; alla preistoria; all’epoca di Gesù di Nazareth.
2 L a maggior parte delle religioni dell’antichità era: A
politeista;
B
monoteista;
C
animista.
3 Con la religione l’uomo può rispondere: A B C
ai problemi economici del mondo; ai problemi politici del mondo; alle domande più profonde sul senso della vita.
4 La religione ebraica è l’unica fra le religioni antiche ad essere: A
politeista;
B
animista;
C
monoteista.
5 Rispondi alle domande.
1. Perché la religione ebraica è considerata una religione rivelata? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
2. Qual è il libro sacro della religione ebraica? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
3. L a storia del popolo ebraico inizia con un personaggio considerato il primo patriarca. Di chi si tratta? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
4. C he cosa gli promise Dio? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
5. Chi liberò il popolo Ebraico dalla schiavitù in Egitto? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
6. C on quale festa gli ebrei fanno memoria di questa liberazione? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
7. Quale dono fece Dio al popolo ebraico nel deserto sul Monte Sinai? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
8. C he cosa costruì re Salomone a Gerusalemme? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
9. C hi erano i profeti? ........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
6 La sinagoga è: A B C
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l ’edificio sacro dei musulmani; l’edificio sacro degli ebrei; una chiesa.
Volume 2
7 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
8 La Bibbia è stata scritta: A
dagli storici;
B
da Gesù;
C
dagli agiografi.
B
4;
C
2.
B
verità;
C
libro.
9 I Vangeli sono: A
3;
10 Vangelo significa: A
buona notizia;
F F F F F F F F
TEST D’INGRESSO
Per i cristiani la storia dell’alleanza fra Dio e il popolo ebraico raggiunge il suo punto massimo con la nascita di Gesù di Nazareth. V 1. Gesù è per i cristiani solo un grande profeta. V 2. Gesù è per i cristiani il Messia, Figlio di Dio. V 3. Gesù nacque a Gerusalemme. V 4. Gesù nacque a Betlemme. V 5. Gesù morì in croce. V 6. Gesù è risorto a Gerusalemme. V 7. Gesù è morto per la salvezza del popolo ebraico. V 8. Gesù è morto per la salvezza di tutti gli uomini.
11 Gli evangelisti sono: A B C
Marco, Matteo, Luca, Giovanni; Pietro, Paolo, Luca, Giovanni; Giacomo, Paolo, Marco, Matteo.
12 Racconta brevemente una parabola o un miracolo di Gesù. ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
13 Elenca i libri del Nuovo Testamento che ricordi. ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
14 Il cristianesimo è stato fondato da A
san Paolo;
B
Gesù;
C
san Pietro.
B
profeti;
C
dodici uomini chiamati da Gesù.
C
comunità dei credenti.
15 Gli apostoli erano: A
sacerdoti;
16 La parola «Chiesa» significa: A
tempio;
B
edificio sacro;
17 L’inizio della Chiesa è segnato dal seguente avvenimento: A
la nascita di Gesù;
B
la Pentecoste;
C
la risurrezione.
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TEST D’INGRESSO
Volume 3
Nome ................................................................... Cognome ...................................................................
1 Rispondi alle domande.
1. Q uale libro del Nuovo Testamento racconta la vita e la storia delle prime comunità cristiane? ...........................................................................................................................................................................................................................................................
2. C hi ne è l’autore? ...........................................................................................................................................................................................................................................................
2 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. La Chiesa nasce il giorno di Pentecoste. 2. Il capo degli apostoli è Giacomo. 3. L’apostolo che per primo con i suoi viaggi missionari portò il Vangelo ai pagani è Pietro. 4. Il termine Chiesa significa «assemblea, comunità». 5. I cristiani furono subito generalmente ben accolti da Ebrei e Romani.
V F V F V F V F V F
3 Unisci con le frecce le parole al significato corrispondente. 1. Martire 2. Sacramento 3. Scisma 4. Diocesi 5. Parrocchia
a. chiesa locale guidata dal sacerdote. b. chi testimonia la fede a costo della vita. c. chiesa locale guidata dal vescovo. d. separazione. e. segno.
4 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Il nucleo fondamentale della predicazione cristiana è: A Gesù è nato a Betlemme; B Gesù ha compiuto miracoli; C Gesù ha parlato in parabole; D Gesù è nato e risorto per la salvezza degli uomini.
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. Il vescovo è: A il prete più anziano; B il capo dei preti di una determinata regione; C un successore degli apostoli, guida di tutta la comunità cristiana in un determinato territorio chiamato diocesi. 2. I preti sono: A le persone più istruite di una comunità; B coloro che guidano in comunione con il vescovo la comunità; C coloro che si occupano di opere di carità. 3. I diaconi sono: A coloro che si occupano del servizio ai bisognosi e alla comunità tutta; B coloro che si occupano solo della catechesi; C coloro che aiutano i presbiteri nelle celebrazioni eucaristiche. 4. I Concili sono: A tribunali dell’antica Roma; B assemblee di vescovi per discutere problemi riguardanti la fede; C incontri fra giovani e vescovi per discutere sui problemi di fede e morale.
6 Spiega brevemente il significato delle seguenti parole.
1. Papa: ........................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
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............................................................................................................................................................................................................................................................
Volume 3
2. M onaco: ................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
3. Ordini mendicanti: .................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
4. F edeli: ........................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
7 Rispondi alla domanda.
TEST D’INGRESSO
La Chiesa cristiana nel corso della storia si è divisa in tre grandi rami: quali sono? .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. Lutero era un vescovo. 2. Lutero era un monaco. 3. L’intenzione di Lutero era quella di diventare papa. 4. Lutero voleva abolire alcune pratiche religiose che riteneva ingiuste. 5. Lutero venne ascoltato dal papa.
V F V F V F V F V F
9 Spiega brevemente il significato del termine «ecumenismo». .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
10 Rispondi alla domanda.
Quale Concilio si è svolto nel XX secolo? ..................................................................................................................................................................................................................................................................
11 Cancella le parole che non indicano sacramenti. battesimo - benedizione - processione cresima - catechesi - unzione dei malati eucaristia - penitenza - pellegrinaggio matrimonio - preghiera - ordine sacro
12 Definisci brevemente l’anno liturgico. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
13 Elenca i tipi di preghiera che conosci. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
49
Soluzioni test d’ingresso e verifiche
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SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
Volume 1 MI PRESENTO
Nella scuola primaria ho frequentato l’ora di religione?
Sì
No
I miei hobbys e/o sport sono ................................................................................................................................................................................................................ Una mia qualità ...................................................................................................................................................................................................................................................... Un mio difetto ......................................................................................................................................................................................................................................................... Il mio sogno è .......................................................................................................................................................................................................................................................... Le mie paure sono .............................................................................................................................................................................................................................................. Che cosa mi aspetto dall’ora di religione ...............................................................................................................................................................................
1 Perché tra le discipline scolastiche c’è anche religione cattolica? A B C
erché religione a scuola è un corso obbligatorio. P Perché la religione cattolica lungo i secoli ha influenzato in gran parte la cultura dell’Italia e dell’Europa. Perché tutti devono conoscere questa religione.
2 Chi può frequentare l’ora di «religione»? A B C
tutti. i credenti di qualsiasi fede religiosa. solo i credenti cristiano-cattolici.
3 Che cosa significa la parola «religione»? A B C
elazione tra dio e l’uomo. R Insieme di tradizioni. Regole da osservare.
4 Scrivi sotto ogni simbolo la religione a cui appartiene.
Taoismo
........................................
Induismo
........................................
Shintoismo
........................................
Buddhismo
........................................
Ebraismo
........................................
Islamismo
........................................
5 Disegna il simbolo della religione cristiana e spiegane il significato. Croce, simbolo del sacrificio di Gesù e salvezza ..dell’umanità. .................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................
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Volume 1
6 La religione cristiana è: A
animista;
B
politeista;
C
monoteista.
C
Imperatore.
C
Anno 0.
7 Che cosa significa «divinità»? A
Potenza.
B
Dio.
8 Chi è Abramo? A B C
I l padre dei credenti. Il primo uomo. Il salvatore del popolo ebraico.
9 La Bibbia cristiana è formata da: A B C
angeli e Atti degli Apostoli; V Antico e Nuovo Testamento; Antico Testamento.
10 Attraverso i Vangeli possiamo conoscere: B C
i l messaggio di Gesù; la storia del popolo ebraico; tutta la vita di Gesù.
11 Quando è nato Gesù? A
Anno 622 d.C.
B
Anno 1700 a.C.
SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
A
12 Collega con le frecce i luoghi agli avvenimenti corrispondenti. 1. Betlemme 2. Gerusalemme 3. Monte Sinai 4. Mar Rosso 5. Nazareth
a. dove Gesù vive fino a 30 anni. b. passaggio degli Ebrei. c. passione morte e risurrezione. d. Mosè riceve i 10 comandamenti. e. nascita di Gesù.
13 I cristiani con la Pasqua festeggiano: A B C
l ’inizio della Chiesa; la nascita di Gesù; la risurrezione di Gesù.
14 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Gesù e la Chiesa nascente sono i protagonisti principali degli scritti del Nuovo Testamento. 1. Gesù è considerato dai cristiani: A il Messia, Figlio di Dio; B un grande profeta; C un leader pacifista. 2. Il termine «Chiesa» indica: A la comunità di coloro che credono in Dio; B il luogo di culto dei cristiani; C entrambe le cose.
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SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
Volume 2
1 I primi segni di comportamento religioso nell’uomo risalgono: A B C
al tempo degli antichi Romani; alla preistoria; all’epoca di Gesù di Nazareth.
2 L a maggior parte delle religioni dell’antichità era: A
politeista;
B
monoteista;
C
animista.
3 Con la religione l’uomo può rispondere: A B C
ai problemi economici del mondo; ai problemi politici del mondo; alle domande più profonde sul senso della vita.
4 La religione ebraica è l’unica fra le religioni antiche ad essere: A
politeista;
B
animista;
C
monoteista.
5 Rispondi alle domande.
1. Perché la religione ebraica è considerata una religione rivelata?
Perché nella religione ebraica Dio ha«parlato»e si è fatto conoscere.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
2. Qual è il libro sacro della religione ebraica?
La Bibbia ebraica, composta da 39 libri.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
3. La storia del popolo ebraico inizia con un personaggio considerato il primo patriarca. Di chi si tratta?
Abramo.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
4. C he cosa gli promise Dio?
Una terra e una discendenza.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
5. Chi liberò il popolo ebraico dalla schiavitù in Egitto?
Mosè.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
6. Con quale festa gli ebrei fanno memoria di questa liberazione?
La pasqua.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
7. Quale dono fece Dio al popolo ebraico nel deserto sul monte Sinai?
I dieci comandamenti.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
8. Che cosa costruì re Salomone a Gerusalemme?
Il Tempio.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
9. Chi erano i profeti?
Mediatori tra Dio e il popolo.
........................................................................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................................................................
6 La sinagoga è: A B C
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l ’edificio sacro dei musulmani; l’edificio sacro degli ebrei; una chiesa.
Volume 2
7 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
Per i cristiani la storia dell’alleanza fra Dio e il popolo ebraico raggiunge il suo punto massimo con la nascita di Gesù di Nazareth. V 1. Gesù è per i cristiani solo un grande profeta. V 2. Gesù è per i cristiani il Messia, Figlio di Dio. V 3. Gesù nacque a Gerusalemme. V 4. Gesù nacque a Betlemme. V 5. Gesù morì in croce. V 6. Gesù è risorto a Gerusalemme. V 7. Gesù è morto per la salvezza del popolo ebraico. V 8. Gesù è morto per la salvezza di tutti gli uomini.
8 La Bibbia è stata scritta: A
dagli storici;
B
da Gesù;
C
dagli agiografi.
B
4;
C
2.
B
verità;
C
libro.
9 I Vangeli sono: A
3;
10 Vangelo significa: A
buona notizia;
F F F F F F F F
A B C
SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
11 Gli evangelisti sono:
Marco, Matteo, Luca, Giovanni; Pietro, Paolo, Luca, Giovanni; Giacomo, Paolo, Marco, Matteo.
12 Racconta brevemente una parabola o un miracolo di Gesù. ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera.
................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
13 Elenca i libri del Nuovo Testamento che ricordi.
Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti apostoli, Romani, Corinzi 1, Corinzi 2, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, Tessalonicesi 1, Tessalonicesi 2, Timoteo 1, Timoteo 2, Tito, Filemone, ................................................................................................................................................................................................................................................................... Ebrei, Giacomo, Pietro 1, Pietro 2, Giovanni 1, Giovanni 2, Giovanni 3, Giuda, Apocalisse. ................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................
14 Il cristianesimo è stato fondato da A
san Paolo;
B
Gesù;
C
san Pietro.
B
profeti;
C
dodici uomini chiamati da Gesù.
C
comunità dei credenti.
15 Gli apostoli erano: A
sacerdoti;
16 La parola «Chiesa» significa: A
tempio;
B
edificio sacro;
17 L’inizio della Chiesa è segnato dal seguente avvenimento: A
la nascita di Gesù;
B
la Pentecoste;
C
la risurrezione.
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SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
Volume 3
1 Rispondi alle domande.
1. Quale libro del Nuovo Testamento racconta la vita e la storia delle prime comunità cristiane?
Gli Atti degli apostoli.
............................................................................................................................................................................................................................................................
2. Chi ne è l’autore?
Luca.
............................................................................................................................................................................................................................................................
2 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. La Chiesa nasce il giorno di Pentecoste. 2. Il capo degli apostoli è Giacomo. 3. L’apostolo che per primo con i suoi viaggi missionari portò il Vangelo ai pagani è Pietro. 4. Il termine Chiesa significa «assemblea, comunità». 5. I cristiani furono subito generalmente ben accolti da Ebrei e Romani.
V F V F V F V F V F
3 Unisci con le frecce le parole al significato corrispondente. 1. Martire 2. Sacramento 3. Scisma 4. Diocesi 5. Parrocchia
a. chiesa locale guidata dal sacerdote. b. chi testimonia la fede a costo della vita. c. chiesa locale guidata dal vescovo. d. separazione. e. segno.
4 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Il nucleo fondamentale della predicazione cristiana è: A Gesù è nato a Betlemme; B Gesù ha compiuto miracoli; C Gesù ha parlato in parabole; D Gesù è nato e risorto per la salvezza degli uomini.
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. Il vescovo è: A il prete più anziano; B il capo dei preti di una determinata regione; C un successore degli apostoli, guida di tutta la comunità cristiana in un determinato territorio chiamato diocesi. 2. I preti sono: A le persone più istruite di una comunità; B coloro che guidano in comunione con il vescovo la comunità; C coloro che si occupano di opere di carità. 3. I diaconi sono: A coloro che si occupano del servizio ai bisognosi e alla comunità tutta; B coloro che si occupano solo della catechesi; C coloro che aiutano i presbiteri nelle celebrazioni eucaristiche. 4. I Concili sono: A tribunali dell’antica Roma; B assemblee di vescovi per discutere problemi riguardanti la fede; C incontri fra giovani e vescovi per discutere sui problemi di fede e morale.
6 Spiega brevemente il significato delle seguenti parole.
di Roma e successore di san Pietro. 1. Papa: ..vescovo ......................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................
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Volume 3
religioso che vive in solitudine o in comunità. 2. Monaco: ................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
ordini religiosi che imponevano di vivere di elemosina. 3. Ordini mendicanti: ....................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
credenti e devoti di una confessione religiosa. 4. Fedeli: ........................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................................
7 Rispondi alla domanda.
La Chiesa cristiana nel corso della storia si è divisa in tre grandi rami: quali sono?
Cattolica, ortodossa, protestante. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). V F V F
SOLUZIONI TEST D’INGRESSO
1. Lutero era un vescovo. 2. Lutero era un monaco. 3. L’intenzione di Lutero era quella di diventare papa. 4. Lutero voleva abolire alcune pratiche religiose che riteneva ingiuste. 5. Lutero venne ascoltato dal papa.
V F V F V F
9 Spiega brevemente il significato del termine «ecumenismo».
Ecumenismo: l’insieme di tutte le iniziative per favorire l’unità dei cristiani. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
10 Rispondi alla domanda.
Quale Concilio si è svolto nel XX secolo?
Il.................................................................................................................................................................................................................................................................. Concilio Ecumenico Vaticano II.
11 Cancella le parole che non indicano sacramenti. battesimo - benedizione - processione cresima - catechesi - unzione dei malati eucaristia - penitenza - pellegrinaggio matrimonio - preghiera - ordine sacro
12 Definisci brevemente l’anno liturgico.
È.................................................................................................................................................................................................................................................................. il calendario in cui sono segnate le feste e le celebrazioni attraverso le quali i credenti rivivono gli avvenimenti più importanti della Storia della Salvezza realizzata da Gesù. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
13 Elenca i tipi di preghiera che conosci.
Lode, ringraziamento, intercessione, meditazione, contemplazione. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................
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SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 1
UNITÀ 1 - Il senso della vita
X X
X
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M
D
D
M
Volume 1 - Unità 1
1 I ndica con una crocetta le risposte giuste.
Il bisogno o senso religioso è: A il desiderio di conoscere il senso della vita e della morte; X B lo stupore di fronte alla natura e alla vita; X C il desiderio di conoscere il funzionamento delle leggi della natura.
2 Rispondi alle domande.
1. Quali sono le domande proprie dell’uomo?
Le domande dell’uomo sono quelle che riguardano il senso della vita e della morte. Esse possono essere sintetizzate in tre grandi domande: da dove vengo? Chi sono? Dove vado? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cosa può fare l’uomo di fronte alle proprie domande?
L’uomo ha davanti a sé due possibilità: ricercare il senso della vita in se stesso o nella realtà che lo circonda oppure rivolgersi anche al di là di sé, a una realtà che lo trascende, fino ad arrivare a Dio. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Completa le frasi.
4 Inserisci le parole al posto giusto.
dea Madre - divinizzò - nomadismo - culto - vita - riti - morte - natura - forze negative - qualcosa di superiore
natura Per l’uomo primitivo la ............................................................................................. era affascinante e terribile allo stesso tempo. qualcosa di superiore Egli percepiva ciò che lo circondava come ............................................................................................................... da cui dipendeva la vita morte sua .................................................. e la sua .................................................. . divinizzò Fu così che l’uomo primitivo ............................................................................. gli elementi della natura cercando, attraverso riti forze negative vari ..........................................................., di dialogare con essi per allontanare le ........................................................................... e propiziarsi quelle da cui dipendeva la sua esistenza. nomadismo Quando l’uomo abbandona il ............................................................................................. e dà origine a una nuova civiltà agricoculto dea Madre la, si diffonde il ...................................................... della ............................................................................................. che tutto genera e alla quale tutto ritorna.
5 Rispondi alle domande.
1. Che cosa spinge l’uomo primitivo a seppellire i propri morti?
La considerazione della morte come un viaggio che avrebbe permesso al defunto di continuare la vita altrove. Per tale motivo i corpi dei defunti erano oggetto di attenzione e di cura. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Perché i cadaveri venivano sepolti in diverse posizioni?
I corpi dei defunti venivano sepolti nella posizione di chi dorme perché la morte era considerata come una situazione di passaggio. Oppure la salma era adagiata in una posizione fetale per indicare ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... la rinascita a cui era destinata. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Che compiti avevano gli spiriti degli antenati?
Gli spiriti degli antenati avevano il compito di proteggere il clan nei confronti degli spiriti maligni e di mediare tra gli uomini e l’Essere superiore. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
59
SOLUZIONI VERIFICHE
se stesso al di là 1. L’uomo può ricercare il senso della vita in ......................................................................... , o rivolgendosi .................................................. l’individuo ........................................... di sé, a una realtà che supera .............................................................................................. materiali 2. L’uomo agisce per soddisfare i propri bisogni ............................................................................................. (nutrirsi, coprirsi, morale, ideale, intellettuale combattere le malattie...) ma anche bisogni di altra natura: ...................................................................................................................... spirito Per questo oltre a produrre beni e ricchezza cerca anche di alimentare lo ........................................................................... .
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 1
6 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
Quali sono stati i primi edifici e luoghi di culto sacri del Neolitico? A Gli ziggurat. B Le strutture di pietra formate da menhir e dolmen. X C Le piccole cavità scavate nella roccia (cappelle votive). D I templi. E Le fonti d’acqua.
7 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
V X F 1. Lo sciamano era l’intermediario fra il capo tribù e il resto del popolo. V F 2. L’attività degli sciamani prevedeva l’uso delle maschere rituali. X V X F 3. La figura dello sciamano è oggi del tutto scomparsa. V F 4. Gli uomini primitivi pregavano gli spiriti degli antenati perché proteggessero il proprio clan. X V X F 5. Nell’epoca preistorica si potevano compiere riti in qualsiasi luogo. V F 6. I dolmen e i menhir sono stati costruiti per scopi religiosi. X
8 Collega i termini con una freccia.
Assegna a ogni religione tribale la caratteristica appropriata. 1. Totemismo a. Presenza di un intermediario tra gli uomini e gli dei. 2. Animismo b. Adorazione di oggetti (feticci) ritenuti magici. 3. Feticismo c. Culto di una forza superiore raffigurata da un totem. 4. Manismo d. La natura è animata da spiriti benefici o malefici. 5. Sciamanesimo e. Culto delle anime dei morti e degli antenati.
9 Collega con una freccia ogni termine alla definizione giusta. 1. Religione 2. Iniziazione 3. Rito
a. Riti di passaggio dall’adolescenza all’età adulta. b. Gesti e parole pubbliche per rendere onore alla divinità. c. Legame tra l’uomo e il mondo divino.
10 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa prima unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
60
Volume 1 - UnitĂ 1
senso della vita
SOLUZIONI VERIFICHE
Da dove vengo Chi sono Dove vado
natura senso della vita
senso religioso
riti culto dei morti
luoghi di culto
totemismo manismo
sciamani
animismo sciamanesimo
61
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 2
UNITÀ 2 - Le religioni antiche
X X
X
antico Egitto
62
Mesopotamia
Etruria
Grecia antica
antica Roma
Volume 1 - Unità 2
1 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
1. Il tempio delle città-stato dei Sumeri si chiama: A piramide; B ziggurat; X C pantheon. 2. La divinazione era una tecnica: A per pregare; B per purificarsi dai peccati; C per prevedere gli avvenimenti futuri attraverso gli astri. X 3. Per politeismo si intende: A credere in un unico Dio da cui dipendono molti spiriti minori; B avere molte forme di preghiera; C adorare più divinità. X 1. Gli Egizi 2. I Greci 3. I Romani 4. Gli Etruschi 5. I Sumeri
a. osservavano le stelle dall’alto della ziggurat. b. avevano molto sviluppato le pratiche divinatorie. c. avevano i Mani, i Penati, i Lari come spiriti protettori della famiglia. d. veneravano Zeus come il padre degli dei. e. mummificavano i loro morti.
3 I ndica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Le antiche religioni sono tutte monoteiste. 2. I popoli mesopotamici adoravano gli dei del cosmo, degli astri e gli dei nazionali. 3. Per gli antichi era poco importante scoprire la volontà degli dei riguardo il destino degli uomini e delle vicende umane. 4. Solo gli Egizi credevano in una vita nell’aldilà. 5. L’autorità religiosa più alta dell’antica Roma era il pontefice massimo. 6. Per i Greci era un crimine gravissimo non seppellire i morti. 7. Le Olimpiadi erano gare sportive che si svolgevano in onore di Apollo.
4 I ndica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. Il faraone egiziano era considerato un re-dio. 2. Le piramidi erano templi per la preghiera. 3. Quello egiziano era un popolo molto religioso. 4. Gli Egizi non credevano nella vita dopo la morte. 5. Il Libro dei morti serviva al defunto per superare delle prove. 6. La pesatura dell’anima corrisponde al giudizio divino del defunto.
X
V F
X
V F
X X
V F V F V X V X V X
V X
F F F
F
X
V F
V X
F
X
V F
V X V X
F F
5 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
L’imbalsamazione in Egitto aveva lo scopo di: A garantire alcune norme igieniche; B consentire ai familiari di pregare nelle tombe dei propri cari; C garantire la conservazione del corpo come casa dell’anima anche nell’aldilà. X
63
SOLUZIONI VERIFICHE
2 Collega con una freccia ogni civiltà all’affermazione giusta.
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 2
6 Collega con una freccia ogni termine alla definizione giusta. 1. Santuario 2. Oracolo 3. Antropomorfo 4. Oblazione
a. Divinità con forme e sentimenti umani. b. Offerta in favore delle divinità. c. Luogo adibito al culto e dedicato alla/alle divinità. d. Responso degli dei comunicato da intermediari.
7 Completa le seguenti affermazioni.
il monte Olimpo. 1. Il monte degli dei nella religione greca era .................................................................................................................................................................. Fato. 2. Nella religione greca al di sopra degli dei c’era una forza cieca che si chiamava........................................................... Ade. 3. I Greci credevano che, con la morte, l’anima uscisse dal corpo e si dirigesse verso l’.............................................. necropoli. 4. La testimonianza più evidente della religiosità etrusca sono le.......................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Rispondi alle domande.
1. Come si chiamavano le due categorie di sacerdoti-indovini degli Etruschi?
Una era quella degli arùspici che facevano profezie esaminando le viscere degli animali:, l’altra era quella degli àuguri che interpretavano il futuro basandosi sul volo degli uccelli. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Per gli Etruschi la tomba che cosa rappresentava?
La casa del defunto per l’eternità.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
1. Nella religione romana accanto agli dei vi erano: A gli spiriti protettori del benessere familiare (Mani, Penati, Lari); X B gli spiriti della natura; C santi protettori. 2. Il pantheon è: A il nome dato ai templi nell’antica Roma; B l’insieme dei riti praticati da una data religione; C l’insieme delle divinità greco-romane. X
10 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa seconda unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
64
Volume 1 - Unità 2
dei inferi
divinazione ziggurat
aldilà Osiride re-dio mummificazione
culto
antropomorfa Olimpo fato o destino
morte arte
Ade templi santuari
sacerdoti
piramidi
antropomorfa
antropomorfa
necropoli gli arùspici
àuguri
SOLUZIONI VERIFICHE
divinità
àuguri Mani
oracoli
pietas aruspici
Lari Tartaro templi
Penati Campi Elisi
65
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 3
UNITÀ 3 - Dio entra nella storia dell’uomo
X
X
X
X
X
X
66
X
X
X
X X
Volume 1 - Unità 3
1 C ollega con una freccia ogni termine alla definizione giusta. 1. Agnosticismo 2. Religione politeista 3. Ateismo 4. Religione rivelata 5. Religione naturale 6. Religione monoteista
a. Affermare la non esistenza di Dio. b. Religione fondata sulla fede in un solo Dio. c. Religione che deriva dalla ricerca dell’uomo. d. Affermare la non conoscenza dell’esistenza di Dio. e. Religione che si fonda sulla manifestazione di Dio agli uomini. f. Religione fondata sulla credenza in molti dei.
2 Completa le seguenti affermazioni.
Abramo da tutte e L’ebraismo, il cristianesimo e l’islam sono dette religioni abramitiche perché ........................................................................
tre le religioni monoteiste è considerato il padre dei credenti in quanto per primo credette in un solo Dio. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... la loro fede è fondata sul rispettivo libro Inoltre sono definite come «religioni del Libro» perché ...................................................................................................................................... sacro (Bibbia ebraica; Bibbia cristiana: Antico e Nuovo Testamento; Corano) considerato ispirato ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... o...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... dettato da Dio stesso. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
parla L’esperienza religiosa dell’ebraismo e del cristianesimo si fonda nel Signore che ................................................................... ascolta e nell’uomo che .................................................................................. e risponde. Questo comunicare di Dio all’uomo si chiama Rivelazione creazione .............................................................................................. Inizia con la ......................................................................................... , prosegue con le vicende storia profeti della ............................................................................................. d’Israele e le parole dei ............................................................................................. . salvezza Attraverso la Rivelazione Dio comunica il suo disegno di ................................................................................. Questa comuniBibbia . cazione di Dio all’uomo, nelle sue diverse tappe, è la storia della salvezza contenuta nella .............................. Essa è considerata dai credenti la testimonianza scritta della Rivelazione divina, per questo è anche Scrittura Parola chiamata Sacra ............................................................................................. o ............................................................................................. di Dio.
4 R ispondi alle domande.
Il termine Bibbia deriva dal greco e significa libri. 1. Che cosa significa il termine «Bibbia»? ............................................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Bibbia è il libro sacro dell’ebraismo e del cristianesimo. 2. Di quali religioni la Bibbia è il libro sacro? ..La ....................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
La Bibbia ebraica è composta da 39 libri, quella cristiana da 73. 3. Con quali differenze? ................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
È divisa in due parti. 4. La Bibbia cristiana in quante parti è suddivisa? ......................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Antico Testamento e Nuovo Testamento. 5. Come si chiamano? ....................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
In ebraico, aramaico e greco. 6. In quali lingue è stata scritta la Bibbia? ............................................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
In che senso la Bibbia è, per i credenti, Parola di Dio e parola degli uomini? A Dio dettava e gli uomini scrivevano. B Gli autori sacri erano assistiti dallo Spirito Santo. X C Un angelo assisteva chi scriveva.
67
SOLUZIONI VERIFICHE
Parola - ascolta - Rivelazione - creazione - storia - profeti - Bibbia - salvezza - Scrittura - parla
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 3
6 I vari autori della Bibbia nell’esprimere la parola di Dio e nel raccontare i fatti e gli avvenimenti della storia della salvezza usarono generi letterari diversi. Sottolinea quelli studiati.
storico narrativo - fiaba - normativo - fantascienza - poetico - giornalistico - sapienziale - profetico - epistolare
7 Rispondi alle domande.
Elhoista, Deuteronomista e Sacerdotale. 1. Quali sono le fonti dell’Antico Testamento? ..Jahwista, ............................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
La fonte più antica è quella Jahwista, 2. Qual è la fonte più antica e quale la più recente? ................................................................................................................................................. la più recente è quella Sacerdotale.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Rispondi alle domande.
I quattro libri più 1. C ome si chiamano i quattro libri più importanti del Nuovo Testamento? ............................................................................ importanti sono i Vangeli.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Sono i Vangeli di Marco, Matteo e Luca. 2. Quali sono i Vangeli sinottici? ........................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 R iporta correttamente la citazione del seguente passo del vangelo. Vangelo secondo Giovanni
11
Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». 4 All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». 1
Gv 11, 1-10
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
10 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa terza unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
68
Volume 1 - Unità 3
cultura
SOLUZIONI VERIFICHE
monoteistiche universali
abramitiche
profetica
storia di Israele
creazione Gesù Cristo
Bibbia
39
Antico Nuovo
69
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 4
UNITÀ 4 - La storia della salvezza
X
X
X
egiziana giudice
Stato
70
memoria Palestina Samuele Salomone Tempio 70
esodo
12 re Arca dell’Alleanza
Volume 1 - Unità 4
1 Completa il testo utilizzando le seguenti parole. uomo - Mosè - Dio - Abramo - Noè - amore - Gesù
amore Nella storia della salvezza la parola alleanza sta ad indicare il rapporto d’..................................................................................... uomo Dio tra Dio è l’.............................................................................. Quest’alleanza, rinnovata più volte da ........................................................................ Noè Abramo Mosè attraverso ....................................................................................... , ....................................................................................... , ...................................................................................... , Gesù sarà suggellata in maniera definitiva con il sacrificio di ..............................................................................................
2 Rispondi alle domande.
1. La storia d’Israele inizia con Dio che chiama un uomo. Abramo - Chi risponde? .................................................................................................................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Una terra e una discendenza. - Che cosa promette Dio a quest’uomo? .........................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Sì. - Quest’uomo diede ascolto alla parola di Dio? ......................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Il sacrificio del figlio. - Con quale prova Dio «testerà» la fede del primo patriarca? ................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Abramo, Isacco e Giacobbe. 2. C ome si chiamano i primi tre patriarchi del popolo ebraico? ...............................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
SOLUZIONI VERIFICHE
il nuovo nome che Dio assegna a Giacobbe. 3. C ome nasce il nome Israele? ..È.........................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Liberare il popolo schiavo in Egitto. 4. Q uale richiesta fece Dio a Mosè? ...............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Il tetragramma JHWH significa: 5. C he cosa significa il nome JHWH rivelato da Dio a Mosè? ......................................................................................................................... «Io sono colui che sono.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
Come si chiama la festa ebraica in cui si fa memoria del passaggio dalla schiavitù alla libertà? A Esodo. B Pasqua. X C Pentecoste.
4 C ompleta la tabella.
Mosè come segno della ritrovata Alleanza tra Dio e il suo popolo riceve sul monte Sinai il Decalogo. Le regole per un rapporto felice con Dio
Le regole per un rapporto felice con gli altri
altro Dio al di fuori di me. 1. Non avrai ......................................................................................................... nome di Dio invano. 2. Non nominare il ...................................................................................... santificare le feste. 3. Ricordati di ....................................................................................................
il padre e la madre. 4. Onora ................................................................................................................... uccidere. 5. Non ......................................................................................................................... adulterio. 6. Non commettere ................................................................................... rubare. 7. Non ......................................................................................................................... testimonianza. 8. Non dire falsa ............................................................................................. d’altri. 9. Non desiderare la donna .................................................................................. roba d’altri. 10. Non desiderare ..la ...................................................................................
71
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 4
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. All’entrata nella terra di Canaan il popolo d’Israele si organizza: A in gruppi di famiglie legate da parentela; B in tre Stati: Giudea, Samaria, Galilea; C in dodici tribù ognuna delle quali occupa un territorio. X 2. I giudici erano: A persone che si occupavano di risolvere le dispute che nascevano tra il popolo; B persone autorevoli con potere decisionale e militare nel caso che eventi di eccezionale pericolo X minacciassero il popolo di Israele; C persone a capo di ogni tribù del popolo di Israele. 3. I tre re che governarono sull’intera nazione di Israele in ordine cronologico furono: A Salomone, Saul, Davide; B Saul, Salomone, Davide; C Saul, Davide, Salomone. X
6 Rispondi alle domande.
Sono i portavoce di Dio. 1. Chi sono i profeti? ......................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
il popolo alla fedeltà dell’alleanza con Dio. 2. Che cosa dicono? .Richiamano ........................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
la venuta del Messia. 3. Annunciano la venuta di quale personaggio? ..Annunciano ........................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
dispersione degli Ebrei. 4. Che cosa si intende con il termine diaspora? ..La ...........................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
No, è rimasto solo il muro occidentale. 5. Esiste ancora il grande Tempio a Gerusalemme? ..................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
È il luogo di assemblea degli ebrei e di studio della Bibbia. 6. Che cos’è la sinagoga? ............................................................................................................................................................................................................................ Dopo la distruzione del Tempio divenne anche luogo di culto.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
7 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quarta unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
72
Volume 1 - Unità 4
Alleanza
discendenza
Isacco Giacobbe-Israele
Esodo
schiavitù Palestina Pasqua
SOLUZIONI VERIFICHE
terra
Sinai Tavole della Legge
Tempio Arca dell’Alleanza
speranza
12 tribù
fedeltà di Dio
Messia
Regno
sacrificio croce
73
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 5
UNITÀ 5 - L’annuncio di Gesù
X X
X
74
Volume 1 - Unità 5
1 Indica con una crocetta le risposte giuste.
1. Attraverso quali regioni della Palestina si snoda la vicenda umana di Gesù? A X Samaria. B Perea. C Decapoli. D X Galilea. E Giudea. X F Traconitide.
2 Rispondi alle domande.
1. Quale re, approvato da Roma, governava la Giudea quando nacque Gesù?
Il governatore della Giudea era Erode il Grande.
....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................
2. Quali gruppi sociali e religiosi erano presenti in Palestina al tempo di Gesù?
I Pubblicani, gli Scribi, i Leviti, i Farisei, i Sadducei, gli Zeloti, gli Esseni. ....................................................................................................................................... ....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................
2. Da chi era dominata la Palestina al tempo di Gesù? A Dagli Egizi. B Dai Babilonesi. C Dai Romani. X
3. Tra questi scegline uno e spiega in sintesi le sue caratteristiche.
Risposta libera
....................................................................................................................................... .......................................................................................................................................
3 Completa la tabella.
I documenti che attestano l’esistenza di Gesù sono di due tipi: le fonti cristiane e le fonti non cristiane. Fonti cristiane
..............................................................................................................................................
Talmud Giuseppe Flavio .............................................................................................................................................. Plinio il Giovane .............................................................................................................................................. Cornelio Tacito .............................................................................................................................................. Gaio Svetonio ..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
.............................................................................................................................................. .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
4 Completa le seguenti affermazioni.
quelli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. 1. I Vangeli riconosciuti dalla Chiesa come canonici sono .................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
«buona notizia. 2. La parola Vangelo significa ....................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio, il salvatore. 3. I Vangeli sono stati scritti per ..............................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. I Vangeli di Marco, Luca e Matteo sono sinottici perché se fossero scritti su tre colonne parallele apdiversi elementi in comune. parirebbero ..con .............................................................................................................................................................................................................................................................. perfezionamento. 5. Il Vangelo di Giovanni è chiamato Vangelo di .............................................................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 R ispondi alle domande.
1. Perché si sentì l’esigenza di mettere per iscritto il Vangelo che all’inizio era tramandato oralmente?
Per salvaguardare nel tempo la verità di Gesù.
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quali altri libri appartengono al Nuovo Testamento?
Gli Atti degli apostoli, le Lettere di San Paolo, le Lettere Cattoliche e l’Apocalisse.
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Scegline uno tra quelli che hai elencato e descrivine le caratteristiche.
Risposta libera
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
75
SOLUZIONI VERIFICHE
Vangeli Libri del Nuovo Testamento ..............................................................................................................................................
Fonti non cristiane
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 1 - Unità 5
6 Indica con una crocetta le risposte giuste.
1. Il Regno di cui parla Gesù è: A un nuovo Regno di Israele, forte, ricco e libero dai Romani; B la presenza di Dio nel mondo che con Cristo è venuto incontro all’umanità per salvarla; X C un Regno d’amore, di giustizia, di pace dove gli uomini sono perdonati e riconciliati con Dio. X 2. Che cosa riguarda il messaggio centrale di Gesù? A L’amore di Dio. X B La venuta del Messia. C L’amore verso il prossimo. X X D La salvezza dal peccato, dalla sofferenza e dalla morte. E La necessità della conversione. F Il potere e il successo. 3. I miracoli di Gesù sono: A il segno che Dio opera magie; B il segno che Gesù è il Figlio di Dio; X C guarigioni puramente naturali; D X interventi di salvezza; E fatti inventati.
7 Rispondi alle domande.
1. Gesù nella predicazione usa le parabole. Che cosa sono?
Le parabole sono racconti che si ispirano alla vita di tutti i giorni, a esperienze familiari, alla vita quotidiana degli Ebrei del tempo. Attraverso tali racconti Gesù trasmette messaggi importanti e verità ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... profonde spesso difficili da comprendere in altri modi. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quale preghiera Gesù ha insegnato ai discepoli?
La preghiera del Padre nostro.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Completa le seguenti affermazioni.
morte e risurrezione. 1. Il culmine della vita di Gesù e della sua missione di salvezza è la sua.......................................................................................... discepoli. 2. Dopo la sua risurrezione Gesù appare ai suoi ........................................................................................................................................................... andare per il mondo e annunciare la sua parola. 3. Gesù affida agli apostoli il compito di .................................................................................................................................................................................
9 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quinta unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
76
Volume 1 - UnitĂ 5
Alleanza storico
discorsi segni
apostoli
SOLUZIONI VERIFICHE
giudaiche pagane
Padre Regno dei Cieli
Dio prossimo
testimonianza Signore messaggio
Atti degli apostoli Lettere Cattoliche Apocalisse
77
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 1
UNITÀ 1 - Le prime comunità cristiane
X
X X
X
X
78
X
X
Volume 2 - Unità 1
1 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Il libro del Nuovo Testamento che racconta la vita e la storia delle prime comunità cristiane si chiama: A Apocalisse; B Vangelo; C Atti degli apostoli; X D Lettera ai Romani.
2 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. La Chiesa cristiana «nasce» il giorno di Pentecoste. 2. La Pentecoste è anche una festività ebraica. 3. Pentecoste significa «40 giorni dopo Pasqua». 4. La parola chiesa significa solamente «edificio per il culto». 5. La Pentecoste ebraica ricorda il dono della Legge di Dio a Mosè. 6. I seguaci di Gesù vennero subito chiamati cristiani. 7. La Chiesa è il popolo di Dio. 8. Con la Pentecoste inizia il tempo della Chiesa. 9. Pietro e Giacomo sono le figure di riferimento della Chiesa delle origini. 1. Gli apostoli erano riuniti 2. Il giorno di Pentecoste 3. Lo Spirito Santo prese la forma 4. Gli apostoli ricevettero 5. Incominciarono a esprimersi
F F
X X
V F V F
V X V X V X V X V X
F F F F F
a. in lingue diverse. b. nel cenacolo a Gerusalemme. c. di lingue di fuoco. d. discese lo Spirito Santo sui discepoli e su Maria. e. amore e coraggio per annunciare il Vangelo.
SOLUZIONI VERIFICHE
3 Collega le frasi.
V X V X
4 C ompleta il testo utilizzando le seguenti parole.
Saulo - cristiani - apostolo - Concilio - Giudeo-cristiani - Ebrei - martire - non Ebrei - Stefano - apostoli Vangelo - prescrizioni
apostoli Vangelo Dopo la Pentecoste gli ..................................................................... cominciarono a predicare il .............................................................................. . cristiani Le persecuzioni contro i .......................................................................................... iniziarono molto presto per mano degli ................... Ebrei martire Stefano .......................................................................... . Il primo ............................................................................................. fu ............................................................................................. . Saulo Egli venne lapidato. All’esecuzione partecipò anche un giovane di nome .................................................................................... . apostolo Questo giovane poi si convertì e divenne un grande ............................................................................................. . Grazie ai suoi Giudeo-cristiani viaggi missionari, nelle comunità cristiane, che prima erano composte da .................................................................................., non Ebrei cominciarono a entrare anche i ............................................................................................. . In seguito a questa conversione si discusse fra gli apostoli riguardo l’opportunità di estendere ai pagaprescrizioni ni convertiti le ............................................................................................. religiose ebraiche. Il dibattito è conosciuto come ................. Concilio ............................................................................ di Gerusalemme.
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. I presbiteri sono: A coloro che nelle comunità si occupavano di raccogliere le offerte; B coloro che guidavano le singole comunità; X C le persone più anziane di una comunità.
79
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 1
2. I diaconi sono: A coloro che si occupavano del servizio ai bisognosi; X B coloro che si occupavano solo della catechesi; C coloro che si occupavano di preparare i pasti ai presbiteri. 3. Veniva proclamato martire: A chi veniva ucciso o perseguitato per la fede professata; X B chi si occupava della sepoltura dei cristiani; C chi sceglieva i luoghi per celebrare l’eucaristia.
6 Rispondi alle domande.
1. Su quali elementi si fonda la predicazione degli apostoli?
La predicazione si fonda sulla testimonianza, sulla scrittura e sui miracoli.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quali sono i quattro elementi insostituibili su cui si fondava la Chiesa delle origini?
L’insegnamento degli apostoli, l’unione fraterna, la frazione del pane e la preghiera.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quale fu il ruolo di Pietro nella comunità cristiana delle origini?
Il ruolo di Pietro fu quello di responsabile e capo della prima comunità di Gerusalemme.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Perché la predicazione di Paolo fu essenziale per la diffusione del cristianesimo?
Perché affermava che non c’erano differenze fra giudei e pagani. Il messaggio di Gesù è destinato a tutti gli uomini. Per questo Paolo compì numerosi viaggi missionari che lo portarono a incontrare il ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... mondo greco-romano. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Che cosa si stabilì nel Concilio di Gerusalemme?
Si stabilì che i cristiani non dovevano essere assoggettati alle prescrizioni giudaiche come, ad esempio, la circoncisione. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
7 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa prima unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
80
Volume 2 - UnitĂ 1
Pentecoste
Chiesa
Spirito Santo
Kerigma
Pietro
Paolo
apostoli fraterna pane
Gerusalemme
viaggi missionari
apostoli
SOLUZIONI VERIFICHE
battezzato
Atti degli
vescovi presbiteri diaconi
Roma
81
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 2
UNITÀ 2 - I cristiani e l’Impero Romano
X
X
X
X X X
82
Volume 2 - Unità 2
1 Indica con una crocetta le risposte giuste.
Per quali motivi l’Impero Romano perseguitò i cristiani? A Perché negavano la divinità dell’imperatore. X B Perché si rifiutavano di offrire all’imperatore e alle divinità i sacrifici prescritti dalla legge. X C Perché non mangiavano carne di maiale. D Perché non volevano lavorare. XE Perché venivano accusati di essere causa di calamità. XF Perché si rifiutavano di partecipare ai giochi sanguinari del circo. G Perché volevano creare un altro impero. H Perché detestavano la schiavitù. X XI Perché, secondo i Romani, attiravano la collera degli dei.
2 Completa la cronologia con i nomi degli imperatori.
1. Anno 311 - Editto di Serdica emanato da ..Galerio ..................................................................................................................................................................... . Costantino 2. Anno 313 - Editto di Milano emanato da ........................................................................................................................................................................ . Teodosio 3. Anno 380 - Editto di Tessalonica emanato da ........................................................................................................................................................... .
3 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
SOLUZIONI VERIFICHE
1. L’eresia è: A una dottrina che, in alcuni punti, si discosta dalla fede professata nella Chiesa; X B la denominazione di una provincia dell’Impero Romano; C la parte riservata ai sacerdoti nelle antiche basiliche. 2. Il Concilio è: A il tribunale supremo dell’antica Roma; B l’assemblea dei vescovi per discutere problemi riguardanti la fede; X C l’assemblea dei senatori dell’Impero Romano. 3. Sono chiamati Padri della Chiesa: A tutti i diaconi, i presbiteri e i vescovi; B tutti i papi da Pietro in poi fino al papa attuale; C i primi scrittori e teologi cristiani. X 4. Il vescovo è: A il successore degli apostoli. Guida i fedeli e i sacerdoti che risiedono in un determinato territorio; X B il prete più anziano vivente; C il capo dei preti e dei diaconi che vivono in un determinato territorio. 5. Il catecumeno era: A colui che si preparava a ricevere il battesimo; X B colui che si preparava a diventare prete; C colui che si preparava a diventare vescovo. 6. La catacomba era: A il cimitero sotterraneo dei cristiani; X B il luogo dove i primi cristiani celebravano la Messa; C un passaggio segreto sotterraneo.
83
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 2
4 C ollega ogni personaggio all’affermazione appartenente alla sua dottrina. 1. Ario 2. Nestorio 3. Eutiche
a. Maria non è «Madre di Dio», ma solo madre della natura umana di Gesù. b. In Gesù esiste solo la natura divina. c. Il figlio di Dio, Gesù, non è uguale al Padre.
5 Indica con una crocetta la risposta giusta.
Come si chiama la sintesi delle verità cristiane stabilita nel Concilio di Nicea (325) e in quello di Costantinopoli (381)? A Simbolo della fede o Credo. X B Bibbia. C Documento.
6 Rispondi alle domande.
1. Come si chiamano quei maestri, intellettuali e scrittori ecclesiastici (laici, preti, vescovi), vissuti tra il II e il VIII secolo, che hanno testimoniato, con le parole e con le opere, in modo particolarmente autorevole, la fede cristiana?
Sono detti Padri della Chiesa.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Chi chiedeva di diventare cristiano e di entrare a far parte della Chiesa a quale cammino di introduzione alla fede doveva partecipare?
Al catecumenato.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Alla fine del cammino cosa riceveva?
Il battesimo.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Dove si celebrava la liturgia eucaristica domenicale prima della costruzione delle basiliche?
Nella Domus Ecclesiae.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Come si chiamavano i cristiani che a partire dal III secolo per seguire Cristo abbandonarono tutto per vivere nella solitudine, nell’ascesi e nella preghiera?
Si chiamavano eremiti.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Che cosa introdusse Pacomio nella vita eremitica?
Il cenobitismo.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
7 C ollega le varie forme di organizzazione della Chiesa con la relativa figura di riferimento. 1. Diocesi 2. Parrocchia 3. Provincia ecclesiastica 4. Chiesa universale
a. papa. b. arcivescovo. c. vescovo. d. presbitero.
8 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa seconda unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
84
Volume 2 - UnitĂ 2
sacrifici
dei
persecuzioni
Impero
imperatore circo
Domiziano Diocleziano
Galerio monaci anacoreti
Efeso
catecumenato battesimo
Tessalonica
Serdica
Concili
Europa
Nicea
SOLUZIONI VERIFICHE
religiosa Milano Stato
veritĂ
diocesi
parrocchie
cresima
eucaristia
papa
85
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 3
UNITÀ 3 - L’Europa cristiana
X
X
X
X
X
86
X
Volume 2 - Unità 3
1 Indica con una crocetta le risposte giuste.
1. Che cosa contribuì, nel Medioevo, a creare in Europa un modo comune di pensare ispirato al messaggio evangelico? A X Una nuova opera missionaria della Chiesa. B Le guerre di conquista. C L’azione del monachesimo benedettino. X D I pellegrinaggi. X 2. La Regola di san Benedetto contiene indicazioni per: A i cristiani; B i catecumeni; C i monaci. X
2 Rispondi alle domande.
1. Con quale motto può essere sintetizzata la regola monastica di san Benedetto?
Ora et labora.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cosa significa?
Prega e lavora.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 I ndica con una crocetta le risposte giuste.
SOLUZIONI VERIFICHE
Quali sono i principali contributi del monachesimo alla crescita dell’Europa? A Organizzazione della giornata scandita in tempi. X B Affinamento delle tecniche di coltivazione. X C Vita fraterna e comunitaria. X D Vita solitaria. E Bonifica dei terreni incolti. X F Accoglienza. X G Povertà. H Obbedienza all’abate. XI Cura dei malati. L Meditazione e studio della Sacra Scrittura. X M Preghiera. N Conservazione dei testi scritti antichi. X O Rifacimento di strade. P Diffusione del Vangelo. X
4 R ispondi alle domande.
1. Quali sono le mete dei pellegrinaggi cristiani medievali? ..............................................................................................................................
Le mete di pellegrinaggio più popolari erano la Terra Santa, Roma e le tombe dei santi.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Per quali motivi erano compiuti? ...................................................................................................................................................................................................
Si andava in pellegrinaggio per avvicinarsi a Dio e per fare penitenza. A piedi. 3. Con quali mezzi? .................................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. A cosa contribuirono in relazione all’Europa? ................................................................................................................................................................
A fare incontrare persone provenienti da terre e luoghi diversi.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Nel 1054 la Chiesa cristiana si divise in due grandi comunità. Quali? ..............................................................................................
La Chiesa cattolica e quella ortodossa.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Per quale motivo vennero organizzate le crociate? ................................................................................................................................................
Per liberare Gerusalemme dall’occupazione turca. 7. Quante furono in tutto? ..Otto. ...........................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
87
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 3
5 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. La separazione fra la Chiesa ortodossa e cattolica avvenne per motivi politici, culturali e liturgici. 2. I vescovi ortodossi accettano il primato del papa. 3. La parola ortodossia significa «retta dottrina». 4. Non vi furono mai tentativi di riconciliazione fra le due Chiese. 5. Fra le due Chiese pesa ancora la scomunica.
V X
F
X
V F
V X
F
X X
V F V F
6 Rispondi alla domanda.
1. Quali problemi erano presenti nella Chiesa del X secolo?
I problemi maggiori erano la pratica diffusa della simonia, la lotta per le investiture e il fatto che il clero conduceva spesso una vita amorale. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
7 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. Quale papa attuò la riforma gregoriana? A Gregorio I. B Gregorio IV. C Gregorio VII. X
2. Quale movimento religioso chiese il rinnovamento della Chiesa senza contrapporsi a essa? A Quello dei catari. B Quello dei mendicanti. X C Quello dei valdesi.
8 Rispondi alle domande.
1. Quali erano le caratteristiche degli ordini mendicanti?
La caratteristica comune era la scelta della povertà e della predicazione della parola di Dio.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cosa della vita di san Francesco ti ha maggiormente colpito? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa terza unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
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88
Volume 2 - UnitĂ 3
ostelli ospizi
missionaria civilizzazione
Medioevo
ortodossa cattolica
SOLUZIONI VERIFICHE
Santa
religiosa
Terra Roma Santiago
Cluny
Gregorio
Catari
Valdesi povertĂ
Domenicani Francescani
89
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 4
UNITÀ 4 - La Chiesa si apre al mondo
X
X
X
90
Volume 2 - Unità 4
1 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. La protesta di Lutero fu causata dalle vendite delle indulgenze e dal tema della giustificazione. 2. I principi della riforma luterana sono: sola fede, sola scrittura, sola gioia. 3. Lutero accettò tutti i sacramenti della Chiesa. 4. Per Lutero la Tradizione faceva parte della Rivelazione. 5. Secondo Lutero ogni cristiano può interpretare liberamente la Bibbia. 6. Solo le buone azioni, secondo Lutero, permettono all’uomo di salvarsi. 7. L’imperatore Carlo V si schierò con il papa contro Lutero.
V X
F
X X V X F V F X V X F V F X V F V F
2 Completa.
I tre principi del pensiero di Lutero sono: Fide compiere opere buone non è motivo di salvezza perché 1. Sola .................................................................... che significa .che ..........................................................................................................................................................................
solo la fede in Dio può salvare l’uomo.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Gratia salvezza è un dono esclusivo concesso da Dio. 2. Sola .................................................................... che significa .la .......................................................................................................................................................................... Scriptura solo la Sacra Scrittura contiene la verità rivelata da Dio, 3. Sola .................................................................... che significa ........................................................................................................................................................................... senza la mediazione della Chiesa.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Indica con una crocetta le risposte giuste.
A La riforma di Lutero fu definita protestante. X
L a Chiesa anglicana è quella sorta a opera di Calvino. C Per Calvino ogni uomo è predestinato alla salvezza o alla dannazione. X D X Il re Enrico VIII fece approvare dal parlamento un Atto di Supremazia.
4 Rispondi alle domande.
per1. C on il Concilio di Trento si attuò una controriforma e una riforma. In che senso? Controriforma ...........................................................
ché il Concilio di Trento fu una risposta della Chiesa cattolica alle questioni poste dalla Riforma di Lutero. Riforma perché il Concilio di Trento attuò un rinnovamento missionario e caritativo .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... della Chiesa. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... Concilio stabilì che la Sacra Scrittura deve 2. Quali importanti decisioni furono prese dal Concilio? Il........................................................................................................................................ essere letta, studiata e meditata dal credente ma con la guida del Magistero e della Tradizione della .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... Chiesa; che non c’è separazione tra la fede e le opere; i sacramenti sono sette e sono .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... segni efficaci della salvezza operata da Gesù Cristo. Inoltre stabilì che i vescovi dovevano .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... risiedere nelle loro diocesi e visitare regolarmente le parrocchie e che tutti i cristiani dovevano essere .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... istruiti sulle verità di fede fondamentali attraverso il catechismo. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quali importanti nuovi ordini religiosi nascono durante la Riforma cattolica? ....................................................................
Oratorio del divino amore, Cappuccini, Compagnia di Gesù.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Verso quali paesi si spinsero i missionari del XVI e XVII secolo? ...............................................................................................................
Indie orientali, America Latina e Cina.
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 I ndica con una crocetta le risposte giuste.
Negli anni successivi al Concilio si sviluppò una notevole religiosità popolare, legata a: A culto mariano; B Sacro Cuore di Gesù; C Cristo Re; D Corpus domini; E tutti i santi. X X X
6 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Il Concilio Vaticano I riconobbe l’infallibilità del papa in materia di fede e di morale. 2. Di fronte alla rivoluzione industriale la Chiesa non fece nulla. 3. Papa Leone XIII promulgò nel 1891 l’enciclica Rerum novarum.
V X
F
X
V F
X
V F
91
SOLUZIONI VERIFICHE
B
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 4
7 R ispondi alle domande.
1. Quale motivo spinse la Chiesa del XIX secolo a promulgare l’enciclica Rerum novarum sulla dottrina Per i problemi sociali sorti all’indomani della rivoluzione industriale. sociale?............................................................................................................................................................................................................................................................ ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
Il rispetto della dignità degli operai e il loro diritto a 2. Quali principi affermò l’enciclica? ................................................................................................................................................................................. riunirsi per difendere i loro diritti.
................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
quegli interventi del magistero volti a illuminare 3. Che cos’è la dottrina sociale della Chiesa? ..Tutti ....................................................................................................................................................... con la parola di Dio le grandi preoccupazioni e le sfide dell’umanità.
................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 R ispondi alle domande.
Giovanni XXIII e Paolo VI. 1. Sotto l’autorità di quali papi si svolse il Concilio Ecumenico Vaticano II? ............................................................................ ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Nel 1962. 2. In che anno si aprì il Concilio Ecumenico Vaticano II? .................................................................................................................................... Nel 1965. 3. In che anno si concluse? ......................................................................................................................................................................................................................
9 Collega il titolo in latino delle quattro costituzioni approvate dal Concilio al loro contenuto. 1. Gaudium et Spes 2. Lumen Gentium 3. Dei Verbum 4. Sacrosantum Concilium
a. Sulla liturgia b. Sulla divina rivelazione c. Sulla Chiesa nel mondo contemporaneo d. Sulla Chiesa
10 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha segnato una nuova era nella storia della Chiesa infatti in esso si afferma: V F 1. che tutti i battezzati sono parte integrante della Chiesa; X V X F 2. che la Chiesa deve essere separata dal mondo; V X F 3. che fanno parte della Chiesa solo i vescovi e i sacerdoti; V 4. che la Chiesa deve favorire il dialogo e la comprensione tra tutti i credenti in Cristo; XF V F 5. che la Chiesa deve cercare il dialogo anche con le altre religioni; X V F 6. che l’ascolto della Parola di Dio è un fondamento della vita cristiana. X
11 Spiega con parole semplici che cosa è l’ecumenismo.
È il dialogo fra i cristiani delle diverse confessioni (cattolica, ortodossa e protestante).
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
12 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quarta unità. ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
92
Volume 2 - UnitĂ 4
Calvinista Anglicana
Lutero
gratia
Tradizione Trento Riforma
Controriforma
opere sacramenti
Sacra Scrittura fede
SOLUZIONI VERIFICHE
fide
scriptura
Illuminismo socialismo
Vaticano I assistenziali
Concilio Ecumenico
Rerum Novarum caritative
Concilio Ecumenico Vaticano II
popolo di Dio
costituzioni dichiarazioni
decreti
pace
confessioni religioni
93
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 5
UNITÀ 5 - La vita della Chiesa
X
X
X
battesimo eucaristia
94
rinnovano
riconcilia
malattia
ordine coniugi
Volume 2 - Unità 5
1 Compila un elenco di segni:
sono suoni e rumori, emessi con il corpo oppure con qualsiasi altro strumento: dall’abbaiare 1. A custici: ......................................................................................................................................................................................................................................................................... di un cane al fischio di un uomo, dal suono di un campanello all’urlo di una sirena. sono costituiti da segni che si percepiscono con gli occhi, la vista: gesti, movimenti, espressioni 2. V isivi: ................................................................................................................................................................................................................................................................................. del viso; segnali colorati o luminosi; immagini, disegni e scritti. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... segni percepiti attraverso il naso, come profumi o esalazioni. 3. O lfattivi: ..sono ....................................................................................................................................................................................................................................................................... sono segni che stabiliscono un contatto fisico diretto tra le persone o tra le persone e le cose. 4. Tattili: ................................................................................................................................................................................................................................................................................ Alcuni esempi sono un abbraccio, un bacio, uno schiaffo, una spinta, una pacca ecc. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... sono costituiti da segni percepiti attraverso il naso, o altri organi sensibili all’odore, ai profu5. G ustativi: ...................................................................................................................................................................................................................................................................... mi, alle esalazioni. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................
1. L’incontro tra Dio e l’uomo è una comunicazione. 2. La comunicazione tra Dio e l’uomo avviene attraverso dei segni. 3. La comunicazione di Dio agli uomini si chiama Mistero Pasquale. 4. La Creazione è segno della presenza di Dio nel mondo. 5. Gesù è il culmine della rivelazione cristiana. 6. Nel mondo non ci sono segni della presenza di Dio. 7. Gesù, attraverso dei segni, comunica, dona e realizza l’amore e la salvezza di Dio. 8. Tra Dio e l’uomo non c’è comunicazione.
3 Completa le frasi.
V X V X
F
V X
F
V X F V F X V F X V X F F
X
V F
1. L’opera di salvezza di Dio portata a compimento da Gesù continua la sua efficacia nella ..Chiesa .................................. . i sacramenti 2. In particolare, nella Chiesa, il piano di salvezza di Dio si attua attraverso ................................................................................. . salvezza divina 3. Attraverso i sacramenti viene donata la grazia della ................................................................ e la vita .................................................. .
4 Completa le frasi.
il battesimo, la confermazione e l’eucaristia. 1. I sacramenti dell’iniziazione cristiana sono: ..................................................................................................................................................................... la penitenza e l’unzione degli infermi. 2. I sacramenti della guarigione sono: ........................................................................................................................................................................................... l’ordine e il matrimonio. 3. I sacramenti del servizio della comunione sono: ......................................................................................................................................................
5 Completa le seguenti affermazioni.
peccato figli di Dio 1. Il battesimo ci libera dal ........................................................................... e ci rigenera come ............................................................................. , ci comunità missione inserisce nella .................................................................. cristiana e ci rende partecipi della sua ..................................................................... . Ultima cena 2. L’eucaristia è il sacramento istituito da Gesù nell’................................................................................................. quando offrì ai pane vino corpo suoi discepoli il ................................................................... e il .................................................................. come suo .................................................................... sangue Nuova Alleanza e .................................................................................................... quale memoriale della ..................................................................................................... conferma 3. La confermazione è il sacramento che ................................................................... il battezzato nella fede e lo arricchisce Spirito Santo mondo della pienezza dello ................................................................................. per testimoniare nel ....................................................................................... fede la propria ................................................................................................. . remissione 4. La confessione è il sacramento della .................................................................................................. dei peccati e della ............................... riconciliazione ..................................................................... del peccatore con Dio e con la Chiesa. ordine vescovo 5. Il sacramento dell’ ................................................................................................ è conferito dal ............................................................................................... parola culto a uomini battezzati per esercitare il ministero della ..................................................................................... del ............................................. divino governo pastorale ....................................................... e del .................................................................................................... . matrimonio 6. Gli stessi sposi sono i ministri del sacramento del .................................................................................................... che è segno Cristo Chiesa dell’unione di .................................................................................................... e della ..................................................................................................... unzione infermi 7. Il sacramento dell’ ......................................................................... degli ...................................................................... ha lo scopo di conferire una grazia speciale al fedele che sperimenta le difficoltà derivanti da una grave malattia o dalla vecchiaia.
95
SOLUZIONI VERIFICHE
2 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 2 - Unità 5
6 Inserisci le parole al posto giusto.
evangelizzazione - laici - ruolo - responsabilità - vescovo - diacono - insegnamento teologico - presbitero ministero - catechesi
ruolo Il Concilio Ecumenico Vaticano II evidenzia che ciascun cristiano ha un proprio ........................................................ responsabilità e una propria parte di ............................................................................................... all’interno della comunità cristiana, svolge ministero cioè un ............................................................................................. . vescovo I ministeri posti alla guida della comunità cristiana sono quelli del ..................................................................................................... , presbitero diacono del ...................................................................................................., del ..................................................................................................... laici Ma il Concilio Ecumenico Vaticano II ha riscoperto il ruolo dei ........................................................................... . Ogni giorno catechesi , cresce il numero di coloro che scoprono e vivono ministeri specifici che riguardano la ........................................... evangelizzazione insegnamento teologico l’............................................................................................., l’............................................................................................. nei gruppi parrocchiali, diocesani e nei movimenti ecclesiastici.
7 Completa le frasi.
Secondo il Concilio Ecumenico Vaticano II: tutti i cristiani battezzati che seguono Gesù nella vita di ogni giorno. 1. I laici sono ............................................................................................................................................................................................................................................................... i cristiani battezzati che seguono Gesù secondo povertà, obbedienza, castità. 2. I religiosi sono ................................................................................................................................................................................................................................................... i successori degli apostoli alla guida della Chiesa. 3. I vescovi sono ..................................................................................................................................................................................................................................................... uniti al vescovo nella dignità sacerdotale e nel servizio pastorale. 4. I presbiteri sono .............................................................................................................................................................................................................................................. ministri ordinati per il servizio della carità. 5. I diaconi sono .....................................................................................................................................................................................................................................................
8 Rispondi alle domande.
1. Che cos’è l’anno liturgico?
L’insieme delle feste e delle celebrazioni mediante le quali i cristiani vivono gli avvenimenti più importanti della storia della salvezza. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Come si chiamano i tempi liturgici che precedono e preparano rispettivamente il Natale e la Pasqua?
Avvento e Quaresima.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Qual è la preghiera per eccellenza dei cristiani?
Il Padre nostro.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quinta unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
96
Volume 2 - UnitĂ 5
rivelazione eventi
salvezza
parola carne
parole
Bibbia
SOLUZIONI VERIFICHE
anno liturgico
Chiesa
sacramenti segni efficaci santificare donare
nutrire
sette
cresima
battesimo eucaristia
penitenza unzione degli infermi
ordine matrimonio
97
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 1
UNITÀ 1 - Da dove vengo?
X X
X
sofferenza uomo abbandonato
98
allontanato perdono
figlio risurrezione
Volume 3 - Unità 1
1 Rispondi alle domande.
1. Quali sono le domande esistenziali che si ritrovano in ogni epoca e in ogni civiltà?
Quali sono le origini della vita e dell’universo? Qual è il significato della vita? ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... C’è una vita dopo la morte? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. L’uomo antico ha cercato una risposta a questi interrogativi nei miti. Qual è il contenuto fondamentale, la costante comune di questi racconti?
La risposta comune che si trova nei miti è che all’origine dell’universo e della vita c’è la volontà di uno o più esseri soprannaturali. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2 Indica con una crocetta la risposta giusta.
L’ipotesi scientifica più accreditata sull’origine dell’universo è: A la teoria del Big-Bang; X B il creazionismo; C l’evoluzionismo. 1. Il primo racconto biblico della creazione è un testo: A scientifico; B mitologico; C sapienziale; X
D poetico. X
2. Il primo racconto biblico della creazione appartiene alla tradizione: A Elohista; B Jahvista; C Sacerdotale; D Profetica. X
4 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
Dio - Bibbia - sapienziale - storico - poetico - scientifiche Bibbia Le narrazioni della ........................................................................... sulla creazione del mondo e dell’uomo non hanno valore storico scientifiche ............................................................................................. né vogliono fornire informazioni ............................................................................................. sulle prime fasi dell’esistenza del Cosmo. sapienziale poetico Esse, attraverso uno stile ............................................................................................. e ............................................................................................. vogliono Dio trasmettere la verità autentica: ............................................................................................. è l’origine di tutto ciò che esiste.
5 C ompleta le frasi.
Dai due racconti della creazione contenuti nella Genesi emerge che: Parola a. Dio crea tutto con la sua ........................................................................................................................................................................................................................... . buono b. Tutto ciò che Dio ha fatto è naturalmente .......................................................................................................................................................................... intelligenza c. L’uomo è una creatura dotata di .................................................................................................................................................................................................... . libero d. L’uomo è un soggetto responsabile e ...................................................................................................................................................................................... Dio e. L’uomo è stato creato a immagine di ....................................................................................................................................................................................... . riposo f. Il Settimo giorno è il giorno del ....................................................................................................................................... da dedicare a Dio. creato g. All’uomo Dio affida il compito di custodire il .................................................................................................................................................................. femmina h. Dio ha creato l’uomo maschio e ..................................................................................................................................................................................................... . incontro fecondità i. La diversità sessuale è un invito all’........................................................................ e alla ....................................................................................................
99
SOLUZIONI VERIFICHE
3 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 1
6 Indica con una crocetta la risposta giusta.
L’ipotesi scientifica più accreditata sull’origine dell’uomo è: A l’evoluzionismo; X B il creazionismo; C il materialismo.
7 C ompleta il testo.
universo La scienza e la religione affrontano il problema dell’origine dell’....................................................................................... da angolazioni diverse. come La scienza descrive ............................................................................................. l’universo e la vita hanno avuto origine, mentre la perché religione si interroga sul ............................................................................................., cioè sul senso ultimo del creato e del moncontrasto do. Per questo scienza e fede non sono in .......................................................................................... ma entrambe sono come «due ali con le quali lo spirito umano contempla l’umanità».
8 Rispondi alle domande.
1. A quali interrogativi vuole rispondere il terzo capitolo della Genesi che parla del peccato originale?
Risponde alla domanda sul perché c’è il male e la sofferenza nel mondo.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. La sofferenza e il male derivati dal peccato dell’uomo non avranno però l’ultima parola sul destino dell’uomo. Perché?
Perché Dio ha mandato suo figlio Gesù che attraverso la sua morte e risurrezione ha vinto il peccato e la morte. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. In che cosa consiste il peccato delle origini?
Nel volersi sostituire a Dio nel decidere che cos’è bene e cos’è male.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Come si chiama l’albero di cui i primi uomini non dovevano mangiare il frutto?
È l’albero della conoscenza del bene e del male.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa prima unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
100
Volume 3 - UnitĂ 1
origine senso
miti
come
Rivelazione Bibbia dei
Genesi
voluti
somiglianza natura
SOLUZIONI VERIFICHE
dio
Big-Bang evoluzionistica
poetico sapienzale
sofferenza
male
redenzione
101
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 2
UNITÀ 2 - Chi sono?
X X
X
X
X
102
X
Volume 3 - Unità 2
1 Rispondi alle domande.
1. Qual è il progetto di Dio sulla storia?
Invitare ogni uomo e l’umanità tutta alla comunione con lui.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Perché Dio possa portare a compimento il suo progetto d’amore, di che cosa ha bisogno?
Del«sì di ogni uomo.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2 Spiega come risposero alla chiamata di Dio alcuni grandi protagonisti della Storia della Salvezza. risponde positivamente alla chiamata di Dio, si fida di lui, lascia la sua terra per mettersi 1. Abramo ......................................................................................................................................................................................................................................................................
in cammino verso la terra promessa da Dio. Un ulteriore dimostrazione del«sì di Abramo è quando ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... accetta di sacrificare il figlio Isacco. Abramo crede che Dio non può chiedergli nulla di male. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... Infatti Dio pur mettendo alla prova la sua fede gli indica un sacrificio sostitutivo, quello del capretto. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
positivamente alla chiamata di Dio che gli affida il compito di liberare il popolo d’Israele 2. Mosè ..risponde ............................................................................................................................................................................................................................................................................ dall’oppressione della schiavitù egiziana. Sul monte Sinai Dio mediante Mosè rinnoverà l’alleanza con il ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... suo popolo donandogli la Legge. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
rispondono positivamente alla chiamata di Dio e si rendono disponibili a richiamare il popolo 3. Profeti .......................................................................................................................................................................................................................................................................... d’Israele alla fedeltà dell’alleanza e ad annunciare la venuta del Messia.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Parola - grazia - maternità - Gesù - volontà - Vangelo - Spirito Santo - serva - incarnazione - angelo
Vangelo angelo Maria compare per la prima volta nel .................................................................. di Luca quando un ................................................................. grazia entra nella sua casa di Nazareth e, salutandola con «piena di ........................................................ », le annuncia il conceGesù pimento e la nascita di un figlio che chiamerà ................................................................ Appena le viene detto che quello Spirito Santo , Maria accoglie la parola divina e accetta il mistero della che accadrà sarà opera dello .................................................. maternità pronunciando la più perfetta e sincera preghiera di adesione alla ...................................................... volontà sua ..................................... serva Parola di Dio: «Sono la ..................................................................... del Signore, si compia in me la Sua .....................................................................». incarnazione Maria dunque dice «sì», permettendo al mistero dell’..................................................................... divina di compiersi in Lei.
4 Rispondi alle domande.
1. In che cosa consiste il «sì» di Gesù?
Nell’accettare la missione affidatagli dal Padre: diventare uomo per riconciliare gli uomini con Dio me.................................................................................................................................................................................................................................................................................................. diante la sua vita, morte e risurrezione. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cosa significa per ciascuna persona rispondere alla chiamata di Dio?
Significa contribuire a realizzare il progetto d’amore di Dio per l’umanità attraverso l’esercizio della .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. fede, della speranza e della carità. Inoltre significa scoprire la propria vocazione e a realizzarla in .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. una forma particolare. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quali sono due vocazioni importanti sostenute rispettivamente anche da un sacramento?
Il.................................................................................................................................................................................................................................................................................................. matrimonio e il sacerdozio. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Quali sono le caratteristiche principali della vocazione cristiana al matrimonio?
Con il sacramento del matrimonio l’amore fedele, indissolubile, misericordioso, aperto all’accoglienza .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. della vita di due sposi cristiani diventa segno reale dell’amore di Dio per gli uomini. .................................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
103
SOLUZIONI VERIFICHE
3 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 2
5. Il Concilio Ecumenico Vaticano II definisce la famiglia piccola Chiesa domestica. In che senso?
Nel senso che gli sposi diventano una famiglia, una comunità aperta all’accoglienza della vita, all’educazione cristiana dei figli, alla condivisione, alla preghiera. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Quali sono le caratteristiche principali della vocazione cristiana al sacerdozio?
Con il sacramento dell’ordine colui che viene consacrato sacerdote si impegna a vivere l’amore verso Dio e la comunità cristiana con tutte le proprie forze, mettendosi al completo servizio degli altri. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Che cosa potrebbe significare per un ragazzo/a come te rispondere «sì» a Dio? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
8. Conosci la storia di un santo che ti ha colpito per la sua particolare risposta vocazionale a Dio? ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 Indica con una crocetta le risposte giuste.
Come può essere definito il tempo del fidanzamento? A Stare insieme. B Cammino di crescita e conoscenza reciproca. X C Tempo di discernimento vocazionale. X D Gli anni prima del matrimonio.
6 Collega con una freccia ogni termine alla definizione giusta. 1. Messia 2. Incarnazione 3. Dogma 4. Profeta
a. Formula dottrinale esplicitata e definita dal Magistero straordinario della Chiesa. b. Colui che ha ricevuto una vocazione da Dio per servire la Sua Parola. c. Gesù, il Figlio di Dio, ha assunto la natura (carne) umana, si è fatto uomo. d. Colui che è investito da Dio come salvatore.
7 P rova a sintetizzare in alcuni punti il vocabolario del cuore così come è stato presentato nel focus di pp. 42.
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa seconda unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
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104
Volume 3 - Unità 2
salvezza
amore
SOLUZIONI VERIFICHE
comunione
risposta
Bibbia vita sacerdozio
profeti Gesù
famiglia
Mosè
105
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 3
UNITÀ 3 - Che cos’è il bene?
X X
X
1) Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro dio all’infuori di me 2) N on nominare il nome di Dio invano 3) Ricordati di santificare le feste
106
4) Onora il padre e la madre 5) Non uccidere 6) Non commettere adulterio 7) Non rubare 8) Non dire falsa testimonianza 9) Non desiderare la donna d’altri 10) Non desiderare la roba d’altri
Volume 3 - Unità 3
1 Rispondi alle domande.
1. Secondo san Tommaso in che cosa consiste il Bene?
Nella comunione con Dio.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quali sono gli strumenti che l’uomo possiede per realizzare il bene per sé e per gli altri?
La coscienza, la libertà, la legge, le beatitudini.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2 Completa il testo utilizzando le seguenti parole. legge - bene - voce - questo - coscienza - male - altro
coscienza voce Nell’intimo della ...................................................................... l’uomo scopre una ...................................................................... che non è lui a legge darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui ...................................................................... lo chiama sempre ad amare bene male e a fare il ...................................................................... e a fuggire il ...................................................................... , quando occorre, chiaramente questo altro dice alle orecchie del cuore: fa’ ......................................................................, fuggi quest’...................................................................... .
3 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
Come si chiama il campanello d’allarme della coscienza? A Obiezione. B Rimorso. C Confessione. X
4 Rispondi alle domande. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Come fare per coniugare la libertà con la felicità propria e degli altri?
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. La legge naturale è la voce della coscienza. 2. La legge naturale si esplica in un insieme di norme e comportamenti giuridici. 3. La legge positiva per i cristiani è la voce di Dio Creatore. 4. La legge soprannaturale o rivelata ha il compito di guidare l’uomo sulla strada della vita e dell’amore. 5. La legge soprannaturale o rivelata ha il compito di porre limiti e divieti. 6. La legge soprannaturale o rivelata ha il compito di aiutare la coscienza a fare il bene.
V X
F
X X
V F V F
X V
F
X
V F
V X
F
6 Rispondi alle domande.
1. La legge limita la libertà o l’aiuta a esprimersi in modo autentico?
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cos’è l’obiezione di coscienza?
Risposta libera
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
107
SOLUZIONI VERIFICHE
1. Che cos’è la libertà?
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 3
7 Elenca le norme contenute nel Decalogo rivelato da Dio a Mosè sul monte Sinai, poi rispondi alle domande.
Non avrai altro Dio all’infuori di me. 1. . ............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non nominare il nome di Dio invano. 2. . ............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Ricordati di santificare le feste. 3. . ............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Onora il padre e la madre. 4. . ............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non uccidere. 5. . .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non commettere adulterio. 6. . .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non rubare. 7. . .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non dire falsa testimonianza. 8. . .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. Non desiderare la donna d’altri. 9. . .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. desiderare la roba d’altri. 10. Non . .......................................................................................................................................................................................................................................................................................... Secondo te, quali di queste regole sono valide ancora oggi? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tutte
Nessuna
Risposta libera Perché? .............................................................................................................................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Scegli uno dei dieci comandamenti e commentalo. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
9 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
beatitudini - montagna - prossimo - Spirito - originalità - dono - Nuova Legge - continuità - Dio - esteriore amore
montagna beatitudini Nel discorso della .................................................................... , che si apre con le ...................................................................... , Gesù traccia le Nuova Legge amore coordinate della .................................................................. La legge di Gesù trova il suo pieno compimento nell’......................... Dio prossimo ............................................. nei confronti di .................................................................. e del ...................................................................... e si colloca in un continuità originalità contesto di ................................................................. e ............................................................... rispetto ai precetti dell’Antico Testamento. esteriore La Legge di Dio è nuova perché non riguarda solo il rispetto ...................................................................... di un precetto, dono Spirito ma è legata al ...................................................................... dello ...................................................................... che ci rende capaci di amare come ci ha amati Cristo.
10 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa terza unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
108
Volume 3 - Unità 3
perfezione
felicità
bene strumenti
rispetto
legge
male
coscienza
SOLUZIONI VERIFICHE
libertà
luogo
positiva norme benessere sociale libertà giustizia
rivelata
legalità
dieci comandamenti
beatitudini
109
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 4
UNITÀ 4 - La Chiesa e il dialogo
X X X
110
Volume 3 - Unità 4
1 Indica con una crocetta la risposta giusta.
1. Il dialogo della Chiesa con le confessioni non cattoliche si chiama: A dialogo fraterno; B dialogo ecumenico; C dialogo interreligioso. X 2. Il documento conciliare che riguarda il dialogo interreligioso si chiama: A Nostra Aetate; B Gaudium et Spes; C Charta Oecumenica. X
2 Completa il testo utilizzando le seguenti parole. unità - riconciliare - dialogo - Vangelo - pregare
Nei suoi 12 punti la Charta Oecumenica riassume gli impegni delle Chiese europee alla ricerca unità Vangelo dell’................................................................................................... , all’annuncio del .................................................................................................... , a lavorare e pregare riconciliare ............................................................................................................ insieme, a ................................................................................................. popoli e culture alla dialogo ricerca del .......................................................................................... con l’ebraismo, l’islam e le altre religioni. V F 1. Il dialogo interreligioso si è sviluppato soprattutto nel XX secolo. X V X F 2. La Chiesa cattolica pensa che nulla di vero e giusto possa trovarsi nelle altre religioni. V F 3. Dialogo, apertura e amore verso gli altri costituiscono il fondamento della fede cristiana. X V F 4. I cristiani sono tenuti a promuovere sempre in ogni circostanza l’unità fra i popoli e i valori cristiani. X 5. La Chiesa deve comunicare agli uomini la vita divina e non può impegnarsi per lo sviluppo V X F civile e sociale degli uomini. V F 6. I cristiani sono chiamati a compiere fedelmente i propri doveri terreni. X
4 C ompleta il testo utilizzando le seguenti parole.
violenza - religiosi - tradizioni - idee - uguali - più vera - migliore
violenza Il termine integralismo, nell’uso corrente, indica la propensione alla ............................................................................... , anche religiosi idee solo verbale, da parte di gruppi ............................................................................ nel promuovere le loro .......................................................... tradizioni ............................... e .................................................................................... . Il termine relativismo indica l’atteggiamento di chi sostiene uguali più vera che tutte le religioni sono .......................................................................................... , per cui nessuna religione è ................................................. migliore ......................................... o .......................................................................................... di un’altra.
5 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 1. L’induismo è una religione abbastanza recente. 2. Il suo simbolo è il Tao. 3. I suoi libri sacri più antichi sono i Veda. 4. La parola sanscrita Upanishad significa «riposare». 5. I Veda sono una raccolta di inni, preghiere e formule rituali.
X V X F V XF V X F V F X V F
6 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
origine - unica - conservatore - indicibile - distruttore - Brahman - creatore - ineffabile - ritorna Le divinità indù sono molte. Nonostante ciò, l’induismo tende a vedere nelle numerose divinità diverse Brahman unica manifestazioni del sommo Essere, il ................................................................. . Il Brahman è la realtà ............................................................. , ineffabile indicibile origine .................................................................... e ...................................................................... da cui tutto prende ........................................................................... e a cui ritorna tutto ............................................................................. . Le principali personificazioni del Brahman sono: Brahma, il .............................. creatore conservatore ....................................................................... , Vishnu, il ................................................................................. dell’ordine cosmico e della vita e Shiva, distruttore il ................................................................................ che, finito un ciclo della creazione, rende possibile un nuovo inizio.
111
SOLUZIONI VERIFICHE
3 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 4
7 Collega con una freccia le due parti di ciascuna frase.
1. Il fine dell’induismo è a. il ciclo delle continue rinascite. 2. Il fine dell’induismo si raggiunge attraverso b. permettere all’anima di raggiungere la fusione con Dio. 3. Così si viene liberati da c. l’autodisciplina, la meditazione, la non-violenza.
8 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Il fondatore del buddhismo fu Siddharta Gautama. 2. Siddharta si chiamò Buddha dopo aver ricevuto l’illuminazione. 3. Il termine Buddha significa «splendente». 4. Siddharta proveniva da una famiglia povera. 5. Siddharta cercava il senso della vita e una risposta alla sofferenza dell’uomo. 6. Siddharta comprese che la sofferenza era causata dal desiderio. 7. Otto sono le regole da attuare per raggiungere il Nirvana. 8. La vita del Buddha si svolse interamente in Tibet.
V X V X
10 Indica con una crocetta i cinque pilastri dell’islam. A Professione di fede. X B C
Divieto di mangiare carne di maiale. L’obbligo di diffondere l’islam.
Circoncisione. X L’elemosina. F La preghiera. X D E
F
X F X
V F V
V X V X V X
F F F
X
V F
9 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Il taoismo è praticato in India. 2. La parola Tao significa «via, strada». 3. Il Tao è formato da due forze opposte e gemelle. 4. Yin e Yang sono le due principali divinità della religione taoista. 5. Confucio era un grande medico cinese. 6. Il confucianesimo consiste soprattutto in regole di vita. 7. I valori centrali del confucianesimo sono la buona salute, l’umanità e la filantropia. 8. Lo shintoismo è praticato in Giappone. 9. Il simbolo dello shintoismo è il Torii.
F
X
V F
V X V X
F F
X X
V F V F
V X V X V X V X
F F F F
G Digiuno nel mese di Ramadan. X H X Il pellegrinaggio a La Mecca. I
Divieto di bere alcool.
11 Indica con una crocetta la risposta giusta. 1. Il termine Corano significa: A libro sacro; B legge divina; 2. Il Corano è diviso in: A periodi; B sequenze;
C recitazione, declamazione. X
C sure. X
12 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quarta unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
112
Volume 3 - UnitĂ 4
Nostra Aetate
dialogo interreligioso
popoli
dialogo ecumenico
Unitatis Redintegratio
SOLUZIONI VERIFICHE
religioni
buddhismo confucianesimo
Dio
Assisi Giovanni Paolo II
113
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 5
UNITÀ 5 - Qual è il destino dell’uomo?
X
X
X
Reincarnazione. Reincarnazione.
114
I morti raggiungono i propri antenati per vegliare sui parenti vivi.
Chi ha avuto fede e compiuto buone azioni sarà accolto in Paradiso che nel Corano viene descritto come uno splendido giardino.
Vita eterna e risurrezione dei morti.
Certezza della vita eterna.
Volume 3 - Unità 5
1 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
1. Le sepolture sono segno che l’uomo primitivo credeva nell’aldilà. 2. La morte è un mistero solo per i deboli e gli insicuri. 3. Per le religioni, la morte segna la fine per l’uomo. 4. Nell’antica Mesopotamia la condizione dei defunti era triste e infelice. 5. Per gli Egizi la vita nell’aldilà assomigliava alla vita terrestre ma senza più sofferenza. 6. I Greci e i Romani non credevano nell’aldilà. 7. Halloween è una festa di antichissime origini celtiche.
V X
F
X X
V F V F
V X V X
F F
X
V F
V X
F
2 Rispondi alle domande.
1. Che cos’è la reincarnazione?
L’ anima (atman) è sottoposta a continue rinascite in condizioni più alte o più basse nella scala gerarchica dei modi di esistenza a seconda di come la persona si è comportata in vita. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quale condizione deve raggiungere l’uomo perché abbiano termine le sue reincarnazioni? deve raggiungere la consapevolezza del carattere limitato di questo mondo e di Nell’induismo: ..l’uomo ..................................................................................................................................................................................................................................................
tutto ciò che è puramente materiale. deve liberarsi da ogni desiderio e attaccamento. Nel buddhismo: ..l’uomo .............................................................................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Perché shintoismo, confucianesimo e taoismo hanno un’attenzione particolare per il culto dei morti?
Perché credono che gli spiriti degli antenati proteggano e assistano i propri parenti sulla terra.
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
comandamenti divini - eterna - condannerà - ricompensa - paradiso - giusti - punizione - giardino - malvagi inferno
eterna L’ebraismo crede nella vita ............................................................................................ e sostiene che Dio elargirà dopo la morte ricompensa giusti punizione la .................................................................................... ai ...................................................................................... e la ....................................................................................... malvagi ai .............................................................................................. . Secondo l’islam, quando muore un musulmano, se la sua vita è comandamenti divini Allah lo premierà col ............................................................................ paradiso stata conforme ai ........................................................................ visto come giardino condannerà inferno un .................................................................. di delizie, altrimenti lo ...................................................................... all’.................................................................... .
4 Descrivi brevemente il rito della sepoltura nell’ebraismo e nell’islam.
dopo le benedizioni, il corpo del defunto è lavato, rivestito di un abito bianco e poi deposto Nell’ebraismo: ........................................................................................................................................................................................................................................................... in una semplice cassa di legno. Gli uomini vengono avvolti nel loro scialle della preghiera. L’officiante getta tre palate di terra sulla cassa mentre dice: «Il Signore ha dato e il Signore ha tolto, benedetto sia il nome ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... del Signore». Dopo il funerale la famiglia osserva una settimana di lutto. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................... il corpo del defunto viene lavato, avvolto in un bianco lenzuolo e sepolto lo stesso giorno del Nell’islam: decesso. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5 Rispondi alle domande.
1. Qual è l’evento centrale della rivelazione cristiana?
Il mistero pasquale: la passione, morte e risurrezione di Gesù.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Per quale motivo?
Perché con la sua morte e risurrezione Gesù ha distrutto il peccato e la morte riconciliando Dio con gli uomini e donando loro la salvezza. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
115
SOLUZIONI VERIFICHE
...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
SOLUZIONI VERIFICHE
Volume 3 - Unità 5
6 Completa il testo utilizzando le seguenti parole.
sacrificio - Gesù - disegno salvifico - mistero pasquale - risorto - morte
mistero pasquale disegno salvifico Il ................................................................................................. è al centro della fede cristiana perché il .................................................................. morte Gesù di Dio si è compiuto una volta per tutte con la ........................................................... redentrice di ................................................... . risorto sacrificio I cristiani proclamano che Cristo è ....................................................................... e con il suo .............................................................................. ha sconfitto per sempre la morte e ha rinnovato la vita.
7 Rispondi alle domande.
1. Che cosa si intende con risurrezione della carne?
Significa che dopo la morte non ci sarà solo la vita dell’anima immortale ma che anche i corpi mortali riprenderanno vita. Alla fine dei tempi Dio, in virtù della risurrezione di Gesù, restituirà la vita ai corpi riu............................................................................................................................................................................................................................................................................................... nendoli definitivamente alle rispettive anime. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Di che cosa si occupa il settore della teologia che riflette sulle «cose ultime»?
L’escatologia cristiana si occupa delle ultime realtà di fronte alle quali si trova ogni uomo al termine della sua vicenda terrena: morte, giudizio, inferno e paradiso. ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. In base all’osservanza di quale comandamento l’uomo verrà giudicato al termine della sua vita terrena?
L’amore verso Dio e verso gli uomini.
............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................................................................................................
8 Collega con una freccia ogni termine alla definizione giusta. 1. Escatologia 2. Parusia 3. Paradiso 4. Inferno 5. Purgatorio
a. luogo di felicità come un giardino. b. luogo posto in basso. c. luogo di purificazione. d. ritorno definitivo di Gesù Cristo. e. ciò che riguarda le realtà ultime.
9 I ndica con una crocetta la risposta giusta.
In virtù di quale sacramento un cristiano partecipa già realmente alla vita celeste di Cristo risorto? A Cresima. B Penitenza. C Battesimo. X
10 Sintetizza in alcune righe ciò che hai imparato dallo studio di questa quinta unità. ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Risposta libera
...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................
116
Volume 3 - UnitĂ 5
tenebroso
triste reincarnazioni
onesto
virtuoso
Brahman
Campi Elisi Tartaro
vita
Nirvana
morte
SOLUZIONI VERIFICHE
ultraterrena monoteiste risurrezione dei morti giudizio di Dio
risurrezione giudizio
salvezza eterna
corpo risorgeranno
anima
giudizio individuale
paradiso giudizio universale bene
giusti malvagi
inferno
male
117
Proposte didattiche
119
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 1
Volume 1 Unità 1 › Il senso della vita Note per l’insegnante Lo spunto per questa poesia, composta a Recanati fra l’ottobre del 1829 e l’aprile del 1830, venne a Leopardi dalla lettura di un libro di un viaggiatore russo, dove si raccontava che i pastori Chirgisi (un popolo dell’Asia centrale) passavano la notte seduti su un sasso, guardando la luna e improvvisando canti molto tristi. Sicuramente questa immagine ha ricordato al poeta le sue lunghe notti solitarie e le sue riflessioni amare e pessimistiche sulla vita e sul suo significato. Nella poesia, le domande fondamentali sull’esistenza che il poeta si pone senza trovare risposta, sono formulate dal pastore errante di questo canto, che diviene il simbolo di tutta l’umanità che si interroga sulla propria vita e sul senso dell’esistenza.
1. Canto notturno di un pastore errante dell’Asia Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita la vita del pastore. Sorge in sul primo albore, muove la greggia oltre pel campo, e vede greggi, fontane ed erbe; poi stanco si riposa in su la sera: altro mai non ispera. Dimmi o luna: a che vale al pastor la sua vita, la vostra vita a voi? Dimmi: ove tende questo vagar mio breve, il tuo corso immortale? Spesso quand’io ti miro star così muta in sul deserto piano, che, in suo giro lontano, al ciel confina; ovver con la mia greggia seguirmi viaggiando a mano a mano; e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando:
120
Volume 1 - Unità 1 a che tante facelle? Che fa l’aria infinita, e quel profondo infinito seren? Che vuol dir questa solitudine immensa? Ed io che sono? G. Leopardi, Operette morali, Mondadori, Milano 2006
Per la discussione 1. Sottolinea i versi con le domande riguardanti il senso della vita. 2. Perché, secondo te, il poeta si pone questi interrogativi proprio guardando la luna? 3. Quali emozioni ti suscita la lettura della poesia? Gioia, tristezza, malinconia, serenità... 4. Leggendo questi pochi versi ti sembra che Leopardi sia ottimista o pessimista riguardo la possibilità dell’uomo di trovare un senso alla propria vita?
Note per l’insegnante In questa novella, ambientata in una zolfatara siciliana, il protagonista è un ragazzo, Ciàula (in dialetto siciliano «cornacchia»), considerato, da tutti coloro che lo conoscevano, un povero scemo. Ciàula è il manovale di uno dei picconieri della zolfatara e il suo lavoro consiste nel trasportare sulle spalle, fuori della miniera, lo zolfo estratto. Quella del manovale di zolfatara era una fatica bestiale; lo zolfo estratto veniva caricato sulle spalle e portato attraverso buie e anguste gallerie sotterranee fino a una ripida scala che conduceva in superficie, all’imbocco della miniera. In realtà quello che veniva estratto era un minerale da cui lo zolfo si estraeva per fusione in un forno. Una sera Zì Scarda e Ciàula vengono obbligati, dal capo minatore, a lavorare fino a notte inoltrata per finire di estrarre tutto il minerale necessario a caricare il forno il giorno dopo, ed è proprio uscendo dal buio cunicolo sotterraneo alla superficie della miniera che Ciàula, ragazzo sfruttato e ridotto a condurre una vita semplice, ma forse proprio per questo più vicino alla natura, può ancora sentire, come una specie di «rivelazione», la divina bellezza della luna nella notte deserta. La luna appare come una divinità, lontana, ignara delle pene degli uomini e tuttavia dolcissima; guardandola, Ciàula esplode in un pianto liberatore e ritrova la propria umanità.
PROPOSTE DIDATTICHE
2. Ciàula scopre la luna Ora, ritornato giù nella buca con Zi’ Scarda, mentre stava ad aspettare che il carico fosse pronto, egli sentiva a mano a mano crescersi lo sgomento per quel buio che avrebbe trovato, sbucando dalla zolfatara. E più per quello che per questo delle gallerie e della scala, rigovernava attentamente la lumierina di terracotta. Alla fine il carico fu pronto, e Zi’ Scarda aiutò Ciàula a disporlo e rammontarlo sul sacco attorto dietro la nuca. A mano a mano che Zi’ Scarda caricava, Ciàula sentiva piegarsi, sotto, le gambe. Una, a un certo punto, prese a tremargli convulsamente così forte che, temendo di non più reggere al peso, con quel tremito, Ciàula gridò: – Basta! Basta! – Che basta, carogna! – gli rispose Zi’ Scarda. E seguitò a caricare. Per un momento la paura del buio della notte fu vinta dalla costernazione che, così caricato, e con la stanchezza che si sentiva addosso, forse non avrebbe potuto arrampicarsi fin lassù. Aveva lavorato senza pietà tutto il giorno. Non aveva mai pensato, Ciàula che si potesse aver pietà del suo corpo, e non ci pensava neppur ora; ma sentiva che, proprio, non ne poteva più.
121
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 1
Si mosse sotto il carico enorme, che richiedeva anche uno sforzo d’equilibrio. Sì, ecco, sì, poteva muoversi, almeno finché andava in piano. Ma come sollevar quel peso, quando sarebbe cominciata la salita? La scala era così erta, che Ciàula, con la testa protesa e schiacciata sotto il carico, pervenuto all’ultima svoltata, per quanto spingesse gli occhi a guardare in su, non poteva veder la buca che vaneggiava in alto. Curvo, quasi toccando con la fronte lo scalino che gli stava sopra... Egli veniva su, su, su, dal ventre della montagna, senza piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d’una deliziosa chiarità d’argento. Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiaria cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato. Possibile? Restò - appena sbucato all’aperto - sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d’argento. Grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna. Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era: ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula che in cielo ci fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva. Estatico cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, la Luna... C’era la Luna! La Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore. L. Pirandello, Novelle per un anno, a cura di S. Campailla, Newton Compton, Roma 2011
Per la discussione 1. Ricordi un momento in cui sei stato particolarmente affascinato dalla bellezza della natura? 2. Quali emozioni hai provato? Racconta.
3. Le religioni etniche Questo brano è tratto dalla lettera scritta da Capo Seattle della Tribù dei Duwamish nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa. Questo documento è considerato una delle più elevate espressioni di sintonia dell’uomo col creato ed esprime la ricchezza della cultura e della fede dei popoli delle civiltà «non tecnologiche» di ogni luogo della terra. Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell’uomo rosso. I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l’aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò, quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire
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Volume 1 - Unità 1 che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli ed anche i vostri e dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello… Voi dovete insegnare ai vostri figli che il terreno sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Rispondi alle domande 1. Come considerano la Terra i Pellerossa? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Cosa significa, secondo te, l’espressione «la terra è nostra madre»? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Sei d’accordo con l’affermazione di Capo Seattle quando dice che «qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra»? Cosa significa, secondo te, questa affermazione? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Alla scoperta dei miti Note per l’insegnante Attività La classe viene divisa in «gruppi base» di 4 o 5 allievi (eterogenei per genere, nazionalità, competenze...). Fase 1 A ogni alunno del «gruppo base» vengono affidati una lettera e il testo di un mito tra quelli proposti di seguito. I gruppi saranno così composti: ragazzo A - mito 1; ragazzo B - mito 2; ragazzo C - mito 3; ragazzo D - mito 4; ragazzo E - mito 5. Ogni ragazzo leggerà il testo assegnato. Fase 2 Formazione del «gruppo tecnico»: tutti i ragazzi con la stessa lettera si incontrano tra di loro per individuare procedure e contenuti utili per poi trasmettere al meglio quanto letto al proprio «gruppo base».
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 1
Fase 3 Si riformano i «gruppi base», in cui ciascun allievo è «esperto» di un mito che dovrà raccontare ai compagni. Fase 4 Al termine, attraverso delle domande, l’insegnante verificherà quanto è stato appreso da ciascun gruppo. Mito 1: La creazione del mondo secondo gli indiani Yakima In questo mito gli indiani Yakima raccontano della nascita del mondo e danno anche una giustificazione dei diversi compiti affidati a uomini e donne. «Agli inizi del mondo v’era solo acqua. Whee-me-me-ow-ah, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua era poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango che divennero terraferma. Fece un mucchio di fango così alto che per il gelo divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulle cime delle alte montagne. Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia. Da quel tempo le rocce non sono mutate, sono diventate solo più dure. Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, e anche radici e bacche. Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell’acqua, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste. Quando l’uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò come preparare le pelli, come trovare cortecce e radici, e come fare dei cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le mostrò come cucinare il salmone e la cacciagione che l’uomo portava.» R. Erdoes e A. Ortiz, Miti e leggende degli indiani d’America, Ed. Paoline.
Mito 2: Mito aborigeno sulla creazione del mondo In questo brano gli aborigeni raccontano come il mondo abbia avuto origine dalla parola. «In principio la Terra era una pianura sconfinata e tenebrosa, separata dal cielo e dal grigio mare salato, avvolta in un crepuscolo indistinto. Non c’erano né Sole né Luna né Stelle. Tuttavia, molto lontano, vivevano gli Abitanti del Cielo: esseri spensierati e indifferenti, dalle fattezze umane ma con zampe da emù, e capelli dorati lucenti come ragnatele al tramonto; erano senza età e perennemente giovani, poiché esistevano da sempre nel loro verde Paradiso lussureggiante al di là delle Nuvole occidentali. Sulla superficie della Terra si vedevano soltanto le buche che un giorno sarebbero diventate i pozzi. Non c’erano né animali né piante, ma molli masse di materia concentrate intorno alle buche: grumi di minestra primordiale, silenziosi, ciechi, senza respiro né veglia né sonno: ciascuno aveva in sé l’essenza della vita o la possibilità di diventare umano. Ma sotto la crosta della Terra brillavano le costellazioni, il Sole splendeva, la Luna cresceva e calava, e giacevano nel sonno tutte le forme di vita: il fiore scarlatto di un pisello del deserto, l’iridescenza di un’ala di farfalla, i vibranti baffi bianchi di Vecchio Uomo Canguro - assopiti come i semi del deserto che devono aspettare un acquazzone di passaggio. Il mattino del Primo Giorno, al Sole venne una gran voglia di nascere. Il Sole squarciò improvvisamente la superficie e inondò la Terra di luce dorata, riscaldando le buche in cui dormiva ogni Antenato. Questi Uomini dei Tempi Antichi, diversamente dagli Abitanti del Cielo, non erano mai stati giovani. Erano vecchi zoppi e stremati dalla barba grigia e le membra nodose, e per tutti i secoli avevano dormito in solitudine. Accadde così che quel primo mattino ogni Antenato dormiente sentisse il calore del Sole premere sulle proprie palpebre e il proprio corpo che generava dei figli. L’Uomo Serpente sentì i serpenti strisciargli fuori dall’ombelico. L’Uomo Cacatua sentì le piume. L’Uomo Bruco sentì una contorsione, la Formica del Miele un prurito, il Caprifoglio sentì schiudersi foglie e fiori. L’Uomo Bandicoot sentì
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Volume 1 - Unità 1 piccoli bandicoot che fremevano sotto le sue ascelle. Ogni “essere vivente”, ciascuno nel suo diverso luogo di nascita, salì a raggiungere la luce del giorno. In fondo alle loro buche gli Antenati distesero una gamba, poi l’altra. Scrollarono le spalle e piegarono le braccia. Si alzarono facendo forza contro il fango. Le loro palpebre si aprirono di schianto: videro i figli che giocavano al sole. Il fango si staccò dalle loro cosce, come la placenta di un neonato. Poi, come fosse il primo vagito, ogni Antenato aprì la bocca e gridò: “Io sono!”. “Sono il Serpente… il Cacatua… la Formica del Miele… il Caprifoglio…”. E questo primo “Io sono!”, questo primordiale “dare nome”, fu considerato, da allora e per sempre, il distico più sacro e segreto del Canto dell’Antenato. Ogni Uomo del Tempo Antico mosse un passo col piede sinistro e gridò un secondo nome. Mosse un passo col piede destro e gridò un terzo nome. Diede nome al pozzo, ai canneti, agli eucalipti: si volse a destra e a sinistra, chiamò tutte le cose alla vita e coi loro nomi intessé dei versi. Gli Uomini del Tempo Antico percorsero tutto il mondo cantando: cantarono i fiumi e le catene di montagne, le saline e le dune di sabbia. Andarono a caccia, mangiarono, fecero l’amore, danzarono, uccisero: in ogni punto delle loro piste lasciarono una scia di musica. Avvolsero il mondo intero in una rete di canto; e infine, quando ebbero cantato la Terra, si sentirono stanchi. Di nuovo sentirono nelle membra la gelida immobilità dei secoli. Alcuni sprofondarono nel terreno, lì dov’erano. Altri strisciarono dentro le grotte. Altri ancora tornarono lentamente alle loro “Dimore Eterne”, ai pozzi ancestrali che li avevano generati. Tutti tornarono “dentro”.» B. Chatwin, Le vie dei canti, Adelphi
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Mito 3: Prometeo e la nascita del genere umano Mentre gli altri Titani si azzuffavano per regnare sul mondo, uno di loro, non a caso di nome Prometeo (colui che prevede), subodorando la sonora sconfitta cui sarebbero andati incontro i suoi consanguinei, si schierò dalla parte di Zeus. Nel frattempo si dedicò ad attività più costruttive rispetto alla guerra, come, ad esempio, quella di creare il genere umano. Prometeo era un tipo intelligente e pieno di estro artistico e, un bel giorno, decise di modellare il corpo dell’uomo mescolando acqua e creta. La sua ultima creazione gli piacque così tanto che volle darle vita: mise al suo interno tanti pezzettini di materia divina che vagavano nell’aria, piccole porzioni di pelle, capelli e pensieri. Prometeo si impegnò quindi con tutte le sue forze al fine di rendere il genere umano indipendente e in grado di sfruttare le risorse naturali. Quando il genere umano iniziò a sacrificare bestiame agli dei per renderseli propizi, nacque il problema di stabilire quale parte dell’animale ucciso dovesse essere lasciata agli dei e quale, invece, potesse essere mangiata dagli uomini. Prometeo pensò bene di decidere la questione sulla base dell’intelligenza delle due parti in lotta: quella che si sarebbe dimostrata più accorta avrebbe avuto il diritto di mangiare la carne dell’animale, mentre quella più sventata avrebbe ottenuto solo le parti immangiabili. Una volta escogitato tale metodo, svuotò la pelle del toro sacrificato di tutta la carne e quindi preparò due grandi sacchi. Nel primo mise le ossa e le coprì con uno strato di grasso, la parte più succulenta dell’animale, mentre all’interno del secondo pose tutta la carne, coprendola però con un pezzo dello stomaco, che invece è la parte meno gustosa e più viscida del toro. Quando Zeus in persona scese dal cielo per scegliere la parte spettante agli dei, ingannato dallo strato di grasso che si trovava sopra le ossa scelse il primo sacco e lasciò agli uomini tutta la carne. Accortosi della beffa cui era stato sottoposto, Zeus si adirò furiosamente con Prometeo e decise di punirlo insieme ai mortali che avevano tratto beneficio dal suo inganno. Ordinò a Efesto, il dio fabbro, di modellare una donna di creta e poi chiamò i quattro venti affinché, soffiando su di lei, le infondessero la vita.
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Tutti gli dei dell’Olimpo donarono alla creatura di Efesto una qualche caratteristica: Atena, la dea della sapienza, le diede la capacità di filare e cucire; Afrodite, la dea della bellezza, la rese la donna più affascinante di tutta la Grecia; Ermes, il dio dell’astuzia, le diede furbizia e capacità di ammaliare con l’aspetto e la parola. Da parte sua, Zeus consegnò alla fanciulla solo un vaso sigillato, con la raccomandazione di non aprirlo mai. Alla donna creata nel laboratorio degli dei mancava ormai solo il nome e, proprio perché in lei rifulgevano i doni di tutte le divinità, venne scelto il nome di Pandora, che significa ricca di tutti i doni. Zeus inviò la ragazza in dono al fratello di Prometeo, Epimeteo (colui che pensa dopo), il quale, nonostante l’invito del fratello a non accogliere i regali del vendicativo padre degli dei, accettò Pandora e la sposò. Quando i due furono sposati, però, la fanciulla, vinta dalla curiosità, volle aprire il vaso donatole da Zeus e, non appena sollevò il coperchio, dal contenitore esalò un denso fumo nero che sapeva di Vecchiaia, Fatica, Malattia, Pazzia, Vizio, Passione. Zeus aveva chiuso infatti nel vaso tutti i mali peggiori per l’umanità e, grazie alla sventatezza di Pandora, ora li aveva diffusi nell’aria. Vedendo gli uomini così infelici e travagliati, Prometeo si prese ancora più a cuore la loro situazione e non solo insegnò loro la medicina, l’architettura, l’astronomia, l’arte di lavorare i metalli e quella di navigare, ma donò alle sue creature anche il fuoco. Per portare a termine quest’ultima impresa, si rivolse ad Atena e le disse: – Aiutami a migliorare la vita degli uomini, lasciami entrare nell’Olimpo. Atena acconsentì e Prometeo poté portare a termine la sua difficile missione. Una volta giunto nella dimora degli dei, rubò una scintilla dal carro del Sole e, con essa, accese una torcia che subito dopo regalò agli uomini, insegnando loro anche come servirsene per cuocere i cibi, lavorare i metalli, riscaldarsi e illuminare le ore notturne. Zeus, una volta venuto a conoscenza del furto, si adirò tantissimo con Prometeo e decise di punirlo in maniera esemplare: lo fece catturare da due suoi servi, Cratos, la forza, e Bia, la violenza, e quindi lo fece incatenare nudo su una vetta del Caucaso. Ogni mattina arrivava sul monte un avvoltoio che gli divorava il fegato e ogni notte, per l’eternità, il suo fegato era destinato a riformarsi. Un giorno l’eroe Eracle, passando da quelle parti, si accorse del supplizio cui era sottoposto il povero Prometeo, uccise l’avvoltoio e lo liberò. Zeus, adirato, trasformò allora Prometeo in una gigantesca roccia, che è ancora là, a gridare al genere umano l’alto prezzo, ma anche la bellezza inarrivabile della libertà. E. Frontaloni, Nel Mondo dei miti greci, Gruppo Editoriale Raffaello.
Mito 4: Un matrimonio tempestoso Zeus e Era si amavano, ma non c’era giorno in cui non litigassero furiosamente. Zeus, infatti, era un inguaribile traditore, mentre sua moglie era la gelosia in persona. Quando le loro voci iniziavano ad alzarsi, i quattro venti s’ingrossavano e facevano stragi di navi, gli oggetti lanciati con rabbia non erano semplici stoviglie, ma fulmini che fragorosamente si abbattevano sulla terra, ogni lacrima di Era diventava un tremendo temporale, ogni sbattuta di porta di Zeus era un ruggito tonante del cielo, ogni schiaffo della divina consorte faceva cadere metri di neve. Ogni volta che i litigi finivano veniva però voglia di ringraziare i due sposi: Zeus accarezzava teneramente la sua sposa con uno stupendo arcobaleno, Era sorrideva leggera sulle onde del mare ormai in bonaccia e la neve candida si scioglieva ai raggi dei loro cuori riappacificati. Fra un litigio e un abbraccio, Zeus ed Era ebbero il tempo di generare quattro figli: Ebe, la dea della bellezza giovanile, Ilizia, la dea protettrice dei parti, Ares, il dio della guerra, e Efesto, il dio del fuoco. E. Frontaloni, Nel Mondo dei miti greci, Gruppo Editoriale Raffaello.
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Mito 5: Un uomo immortale Si racconta che in un tempo molto lontano gli dei si adirarono con gli uomini perché non rispettavano il mondo che li circondava e decisero di cancellarli dalla faccia della terra. Ci fu però un dio che ebbe pietà degli uomini e pensò di salvare la loro stirpe. Ea, così si chiamava quel dio, sussurrò queste parole alle orecchie di Utnapishtim, re della città di Shuruppak: – Prendi tua moglie e mettiti in salvo perché un terribile uragano cancellerà dalla terra il genere umano. Costruisci una grande nave di legno che abbia ponti larghi cento piedi e un’enorme stiva, poi fai salire a bordo una coppia di ogni essere vivente, sia domestico che selvatico. Utnapishtim obbedì alle richieste di Ea e costruì un’arca grandissima, l’arca della salvezza per uomini e animali. La nave si aprì per ospitare tigri, leoni, elefanti, ma anche topi, gatti e serpenti. Per ognuno, Utnapishtim scelse il maschio e la femmina, perché potessero poi riprodursi e ripopolare la terra. Non appena l’ultimo animale fu imbarcato, si scatenò l’inferno: per sette giorni e sette notti una pioggia implacabile si rovesciò sulla terra, ingrossò i fiumi, fece tracimare i laghi, sradicò gli alberi, travolse case e città e portò con sé uno scenario di morte a cui nessuna creatura vivente poté sfuggire. Ogni forma di bellezza e di vita fu cancellata e il mondo divenne un luogo di desolazione e di morte. Persino Aruru, la dea che aveva plasmato il primo uomo con le sue mani, pianse di fronte a uno spettacolo così straziante e si pentì di avere riservato un simile destino ai propri figli. All’alba del settimo giorno il Diluvio cessò, allora Utnapishtim liberò una colomba per capire se ci fossero luoghi asciutti sulla terra, ma la colomba fece il giro del cielo e tornò alla nave. Utnapishtim attese ancora qualche giorno perché le acque si ritirassero e poi liberò di nuovo la colomba la quale, questa volta, non tornò. Utnapishtim capì allora che l’acqua si era ritirata e aprì la botola della nave da cui uscirono tutte le creature che avrebbero ripopolato la terra. Anche Utnapishtim uscì e si inginocchiò a baciare il suolo. Un raggio di sole gli riscaldò la pelle ed egli, vedendo la desolazione intorno a sé, pianse e sentì tutto il peso di essere rimasto l’unico uomo vivente. Aruru e gli altri dei, pentiti di avere scatenato il Diluvio sulla terra, furono in fondo felici che le creature viventi non fossero del tutto scomparse. Decisero allora di ringraziare Utnapishtim donando a lui e a sua moglie la possibilità, che appartiene solo agli dei, di vivere in eterno. La storia di Utnapishtim il Lontano riempì di speranza la mente di Gilgamesh che non poteva rassegnarsi alla caducità della vita dell’uomo, all’inutilità delle sue imprese terrene, al buio della morte che prima o poi inghiotte ogni essere vivente. Tutto ciò che aveva vissuto dopo il suo incontro con Enkidu lo spingeva adesso ad affrontare un’altra impresa. Da solo, portando nel cuore la disperazione per la perdita di ciò che di più caro aveva al mondo, decise di partire per il viaggio più difficile: quello per trovare l’immortalità! P. Ceccarelli, Gilgamesh, l’uomo che voleva sconfiggere la morte, Gruppo Editoriale Raffaello.
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Unità 2 › Le religioni antiche Note per l’insegnante Quasi tutti i popoli della terra nell’antichità hanno creato racconti e leggende intorno agli dei della loro fede e agli eroi della loro stirpe, ma nessun popolo è stato mai così ricco e geniale nella creazione di questi racconti quanto gli antichi Greci. Questi miti, tramandati per secoli attraverso la tradizione orale, furono fonte di ispirazione per poeti, letterati, filosofi, pittori e scultori. Fra tutti ricordiamo Omero ed Esiodo, che ripresero miti e leggende rivestendoli di splendida forma poetica, e il grandissimo scultore Fidia. La mitologia greca, come del resto il suo pensiero e la sua civiltà, ha però superato il suo tempo e ha continuato ad essere fonte di ispirazione per il pensiero filosofico e per le arti in genere, fino a quelle particolari forme di espressione artistica contemporanea che sono il cinema, la televisione, il fumetto e il cartone animato.
1. L’antica Grecia sbarca in America Negli anni ’90 anche la Disney si è ispirata a uno dei più grandi e famosi miti greci: quello dell’eroe Ercole. Hercules Figlio di Zeus-Giove e di Era-Giunone, Hercules neonato è rapito da Pena e Panico, buffi accoliti di Ade-Plutone, dio dell’oltretomba che vuole spodestare il fratello Zeus. Abbandonato come Edipo, è allevato come un mortale da una coppia di coniugi e, non riuscendo a controllare la propria forza, combina molti disastri, finché, cresciuto, dimostra di aver diritto a rientrare nell’Olimpo compiendo imprese eroiche e salvando i divini genitori dall’attacco dei Titani, anch’essi strumenti del malvagio Ade. Il lungometraggio di animazione non ha un particolare valore artistico, né è completamente fedele al mito classico - considerato il pubblico a cui è destinato e il tradizionale lieto fine che caratterizza le produzioni Disney - ma mostra comunque aspetti interessanti: - dimostra come questi antichi miti siano ancora vivi e pieni di fascino anche per l’uomo contemporaneo; - fa conoscere in maniera divertente alcune figure della mitologia greca; - ci fa conoscere alcuni dei valori che gli antichi volevano trasmettere attraverso i miti. Attività Svolgi una ricerca sulle figure mitologiche che compaiono nel film: i satiri, i centauri...
2. La leggenda di Ercole Liberamente tratto da Il ragazzo con la cetra di E. Savino Al centro della cittadina di Tirino sorgeva un vecchissimo palazzo, appartenuto al re Anfitrione. Ma non era lui la gloria del paese... era suo figlio: Ercole, l’eroe più poderoso della Grecia. – A dire il vero – spiegava Femio al suo allievo – Ercole non era figlio di Anfitrione, ma di Giove! Giove l’era innamorato della bella Alcmena, moglie del signore di Tirino, e per star con lei s’era trasformato in... Anfitrione, sfruttando il caso fortunato di un’assenza del sovrano,
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che era in guerra. Così nacque Ercole. Quante imprese, quante fatiche per ripulire il mondo da mostri e da entità nemiche all’uomo! Ercole percorse tutte le strade della terra, toccò i quattro punti cardinali. La sua vita fu costellata di vittorie: non si possono contare i trofei che conquistò. I suoi concittadini hanno fatto ricerche in tutto il mondo e hanno raccolto i segni delle vittorie di cui Ercole fu protagonista. E hanno disposto in bell’ordine questi trofei nella sua casa, che per loro è il tesoro più solenne. Il visitatore che vi entra e vi contempla quei simboli di forza e di generosità, percorre due viaggi in quelle stanze: uno, attraverso le gesta dell’eroe; l’altro lungo tutte le strade del mondo, che Ercole batté nella sua vita avventurosa. Entrarono, e un’aria antica e misteriosa li avvolse. – Figliolo – disse il maestro – ricorda bene quel che udrai. E perché tu possa fissare nella memoria le gesta dell’eroe, io ti farò toccare con le mani gli oggetti qui raccolti. Non scordare: il canto di Ercole è indispensabile al poeta, per infiammare gli animi degli ascoltatori alla meraviglia, all’imitazione di quell’eroismo. Ecco il primo oggetto. Il ragazzo sentì che Femio gli poneva fra le mani due lunghe strisce squamose. Ebbe un istintivo ribrezzo, quando comprese che erano due pelli di serpente. – Mentre Ercole era ancora in culla, Giunone meditò di eliminarlo, odiava quel bambino nato da Giove e da Alcmena. La gelosia bruciava nella divina sposa. Allora mandò due serpi nella culla, con l’ordine di soffocare il neonato. Ma Ercole era già troppo forte! Afferrò le bestie coi pugnetti e le strizzò al punto che ai serpenti schizzarono via le pupille! Queste sono le loro spoglie. Quest’altro è uno dei trofei più importanti e più preziosi – disse il maestro e porse all’allievo una pesante pelle di leone. – Se tu provassi a tagliarla con la spada, o con un’altra arma, non la scalfiresti neppure. Apparteneva a una bestia invulnerabile, il leone di Nemea. Un mostro sanguinario che divorava bestiame e mandriani. Ercole lo uccise. Il ragazzo era incredulo. – Maestro, non hai detto che questa belva era invulnerabile? – Sì, ma non invincibile, e tanto meno immortale. Ercole, sfidando artigli e zanne, strinse il collo del leone nella morsa delle mani. E lo strozzò! Questa fu la sua prima fatica. Giove aveva decretato che Ercole, suo figlio, diventasse un immortale e fosse accolto sull’Olimpo. Ma l’eroe aveva sangue umano nelle vene: perciò doveva dimostrare il suo valore con alcune, aspre prove. Questo leone ne fece le spese. Ma non fu che il primo. In una grande stanza, stesa su una stuoia, giaceva una spoglia gigantesca. – Questo è l’Idra. Un rettile malefico, che infestava la palude di Lerna. Ercole ebbe l’ordine di ucciderlo. Ma non fu facile. La pelle di questa serpe era più dura dell’acciaio. La spada scivolava su questo strato di bava e di veleno che lo copre. Ercole allora ricorse al fuoco. Con un tizzone bruciò prima gli occhi, poi le sette teste dell’Idra. Fu una fatica massacrante... Intanto il ragazzo, con le mani, sentiva che i vari colli della bestia non reggevano più le orrende teste. Finivano in mozziconi bruciacchiati. – Questo trofeo è certo il più bello – disse il maestro, porgendo al ragazzo pesanti oggetti metallici. – Sembrano corna e zoccoli di cervo – disse l’allievo – ma li sento freddi e pesanti come fossero... – D’oro – l’anticipò Femio. – Erano i magici ornamenti di una cerva famosa per la sua velocità. Catturarla fu per Ercole non una prova di forza, ma di resistenza. Dovette correre per un anno, senza riposarsi, finché la cerva stramazzò sfinita e l’eroe l’uccise col suo arco. – Ecco un altro trofeo fiabesco – disse Femio, e porse quelle che al ragazzo parvero piume e artigli d’uccello. – C’è un lago tenebroso, laggiù in Arcadia, nel cuore della Grecia: si chiama Stìnfalo. Sulle sue rive vivevano uccelli maledetti, che assalivano e uccidevano i viandanti, colpendoli con le penne di bronzo, come fossero coltelli o dardi. Toccò a Ercole ripulire la regione.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 2
Uno per uno, abbatté gli uccelli dai rami e dai nascondigli con le sue frecce senza errore. – Quest’altro è un segno di vittoria che viene da molto lontano – continuò il maestro, e porse al ragazzo un paio di corna. – Per conquistare queste semplici corna Ercole dovette fare il giro del mondo. L’ordine era di catturare la mandria di Gerione. Ora, Gerione era un essere portentoso, con tre corpi. E abitava all’estremità orientale del mondo. Per sorprenderlo, Ercole pensò di attaccarlo... da occidente. Si mise dunque in cammino, e arrivò all’ultimo lembo della Libia, dove Africa ed Europa s’avvicinano, fino quasi a toccarsi. Questo è un punto che i navigatori non devono oltrepassare, ragazzo: e per renderlo ben chiaro, l’eroe piantò sulle due sponde opposte dei pilastri che si chiamarono colonne d’Ercole. Poi chiese al Sole che, per quella notte, gli prestasse la sua barca d’oro. Così, protetto dall’oscurità, Ercole navigò fino all’oriente e, all’alba, piombò su Gerione addormentato. La lotta fu durissima. Tre volte dovette abbattere il nemico, ma poi Ercole conquistò la mandria e l’offrì in sacrificio a Giove. – Bellissima impresa – commentò ammirato il ragazzo. – Ma non la più tremenda. Hai mai sentito il nome di... Cèrbero? – Il cane dei morti, il custode dell’inferno – mormorò l’allievo. – Sì, questo è il collare di Cèrbero. Ercole dovette calarsi nell’abisso e catturarlo. Lo trascinò all’aperto, che ringhiava e cercava di sbranarlo: ma Ercole gli strinse il collo nella tenaglia delle mani e lo convinse a seguirlo. Non doveva ucciderlo, ma solo portarlo alla luce. Così fece, poi lo lasciò libero, e quel cane misterioso tornò ad accucciarsi nel cuore profondo della terra. Siamo alla fine delle imprese ragazzo mio. Ma c’è un posto vuoto, nella successione dei trofei. Guardiamo meglio. Ecco, c’è una scritta. MELE D’ORO DELLE ESPÈRIDI. Però non vedo mele d’oro. Piano, piano, c’è una spiegazione: ora la leggo. – Giove ordinò a suo figlio di cogliere tre frutti nel giardino incantato delle Espèridi. Esse sono Ninfe. Che abitano nell’estremo occidente, dove cala il sole. Là hanno un giardino, con erbe e frutti d’oro. Ma non permettono che anima viva entri. Ercole viaggiò fino a quelle spiagge. Aspettò che le Ninfe fossero distratte ed entrò nel giardino. Qui si trovò a faccia a faccia con un drago. L’ammazzò e rubò tre mele. Quando le portò a Giove, sull’Olimpo, le vide Giunone, e subito Ercole disse: “Regina degli dèi, so che tu mi detesti: per farmi perdonare ti ho portato un dono. Guarda!” e mostrò i frutti scintillanti. Giunone si riempì di dolcezza. “Ma caro Ercole, che cosa dici, ormai sei dei nostri: i vecchi rancori non contano più”. Giunone si tenne le tre mele preziose. Per merito di quest’ultima fatica, Ercole completò le sue prove nella vita umana. Da quel momento divenne un dio. – E visse sull’Olimpo, maestro? – Certo – rispose Femio – Giove gli assegnò una splendida sposa, Ebe, il cui nome nella nostra lingua vuol dire giovinezza. Il ragazzo prese la parola: – Credo di aver capito il significato della figura di Ercole: egli era animato da coraggio, da volontà di rischio e da desiderio di vittoria. Queste qualità fanno divino l’uomo. Attività Nella Grecia antica e poi nell’antica Roma, l’eroe Ercole divenne simbolo dell’uomo che lotta contro le difficoltà della vita e attraverso le virtù e la costanza le supera conquistando l’eterna gloria. 1. Ti sembra che il film Hercules offra questo messaggio? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Volume 1 - Unità 2 2. Quali sono le principali differenze che noti fra la versione cinematografica e la leggenda? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quali scene del film ti sono piaciute di più? Perché? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Pensi che il coraggio sia una qualità importante da possedere? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Secondo te, quando una persona può essere definita coraggiosa? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Le divinità romane
DIVINITÀ
DESCRIZIONE
SIMBOLO-ANIMALE SACRO
GIOVE
Dio del cielo. Era la divinità più importante.
Simbolo: fulmine.
GIUNONE
Moglie di Giove. Protettrice del parto e del matrimonio.
Simbolo: melagrana. Animale sacro: pavone.
MINERVA
Divinità della guerra, della saggezza, della poesia, della medicina, del commercio, delle arti, inventrice della musica.
Animale sacro: civetta.
MARTE
Dio della guerra. Rappresenta la virtù, la forza della natura e della gioventù.
Simboli: elmo, lancia, spada e scudo.
APOLLO
Dio della musica, della medicina, della profezia e Simboli: arco e cetra. patrono della poesia.
VENERE
Dea dell’amore, della bellezza e della fertilità. Era considerata l’antenata del popolo romano perché madre di Enea, il fondatore di Roma.
Animali sacri: colomba, cigno, lepre, tartaruga, delfino.
MERCURIO
Era il messaggero degli dei, il dio degli scambi, del profitto e del commercio.
Simboli: ali ai piedi e il caduceo, simbolo del commercio.
NETTUNO
Dio delle acque correnti e in seguito dio del mare.
Simbolo: un tridente.
DIANA
Dea della caccia e della luna, custode delle fonti e dei torrenti. Protettrice degli animali selvatici e delle donne, alle quali prometteva parti non dolorosi.
Simboli: fronda, coppa ricolma di frutti. Animale sacro: cervo.
VESTA
Dea del focolare domestico. Al suo culto era dedicato l’ordine delle sacerdotesse Vestali.
Simboli: focolare e fuoco sacro.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Attività Dividetevi in gruppi. Ogni componente, a turno, dovrà mimare una delle divinità del pantheon romano utilizzando le informazioni riportate in tabella. Vincerà la squadra che sarà in grado di riconoscere più divinità.
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 3
Unità 3 › Dio entra nella storia dell’uomo 1. I segni religiosi intorno a noi Attività Muniti di una guida della vostra città o paese fate un elenco dei principali luoghi di culto e monumenti religiosi presenti. Dividetevi in gruppi e scegliete uno dei monumenti o luoghi di culto elencati, e fate una breve ricerca che poi illustrerete in classe.
2. La Bibbia come «grande codice» della cultura occidentale Le Sacre Scritture hanno esercitato, ed esercitano tuttora, un enorme influsso nell’arte e, in generale, in ogni campo della cultura e della civiltà dell’Occidente, dalle tradizioni popolari fino ai livelli più alti della letteratura, della musica, delle arti figurative e del pensiero. Questa influenza della Bibbia è stata così vasta e profonda che famosi artisti e studiosi (tra i quali il presidente del Pontificio Consiglio della cultura, l’arcivescovo Gianfranco Ravasi) hanno cominciato a parlare della Bibbia come del grande codice, cioè della chiave di lettura, per capire la letteratura, l’arte, i valori che hanno ispirato la civiltà occidentale. Molti grandi uomini di cultura, sia del passato che dei nostri giorni, hanno ribadito questo fatto: Kant, un filosofo tedesco che ha avuto un enorme influenza sulla civiltà occidentale (1724-1804), ad esempio, era convinto che «il Vangelo fosse la fonte da cui è scaturita la nostra cultura», mentre Goethe, scrittore, poeta e drammaturgo tedesco (1749-1832), considerava la Bibbia come «la lingua materna dell’Europa». Gian Luigi Beccaria, linguista e storico della lingua italiana (1936), diceva che «la Bibbia è il libro che ha dato parole all’Europa cristiana». Questo influsso della Bibbia, del resto, lo possiamo constatare facilmente anche attraverso espressioni e modi di dire che sono entrati nell’uso quotidiano come: «fare da Marta e Maria», «avere la pazienza di Giobbe», «lavarsene le mani», «cedere per un piatto di lenticchie», «essere una colomba», «essere uomo di poca fede», «aspettare la manna dal cielo», «essere un figlio prodigo», «essere un Cristo in croce», «chi semina vento raccoglie tempesta», «essere il beniamino di qualcuno», «nessuno è profeta in patria», «fare un’ira di Dio», «un’apocalisse» e così via. Pensiamo anche alle rappresentazioni popolari, al folclore, ai riti tradizionali che cercano di far rivivere la passione di Cristo o altri momenti della sua esistenza. Per quanto riguarda l’arte figurativa Chagall, un pittore ebreo-bielorusso (1887-1985), affermava che le pagine della Bibbia sono «l’alfabeto colorato in cui per secoli i pittori hanno intinto il loro pennello». La grande pittura e scultura, inoltre, hanno la meravigliosa capacità di essere più eloquenti di tante spiegazioni, riuscendo a sintetizzare, attraverso la forza e la bellezza dell’immagine, il significato profondo del testo sacro. Anche i musicisti si sono spesso ispirati alla Bibbia: Monteverdi, Bach, Vivaldi, Haendel,
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Volume 1 - Unità 3
Attività 1. Conosci opere letterarie (romanzi, poemi, poesie ecc.) che si ispirano a temi o personaggi di carattere religioso o biblico? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Molti registi sono stati affascinati dalle storie della Bibbia. Conosci o hai visto film che raccontano di vicende e personaggi tratti dalla Bibbia? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Ascolta un brano musicale che si ispira a una vicenda o a un brano della Bibbia (ad esempio il coro Va pensiero tratto dall’opera lirica Nabucco di Giuseppe Verdi). Leggi il brano biblico o il paragrafo del libro di testo che parla di quell’avvenimento, poi rispondi alle seguenti domande. • Secondo te, il compositore è riuscito a rendere attraverso la musica il contenuto del brano? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quali emozioni suscita in te l’ascolto? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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PROPOSTE DIDATTICHE
Haydn, Mozart sono solo alcuni dei grandi compositori dei secoli passati che si potrebbero citare, per non parlare dei compositori contemporanei come Penderecki e Bernstein. La grande musica, del resto, come le arti figurative, è particolarmente efficace nel trasmettere il senso profondo del testo sacro, grazie alla sua capacità di suscitare emozioni, immagini, sensazioni. Senza la conoscenza letteraria della Bibbia, a cui si sono ispirati nei secoli poeti, pittori, musicisti, pensatori, sarebbe, quindi, veramente impossibile comprendere tanti aspetti e consuetudini del nostro Paese e di tanti altri di tradizione cristiana: edifici, sculture, pitture, immagini e segni sacri che troviamo in città e campagne, espressioni e proverbi del linguaggio popolare o colto, celebrazioni e festività; in sintesi tutti gli aspetti che costituiscono la civiltà e la cultura di un popolo, da quello storico a quello artistico, filosofico, etico, giuridico e letterario. La Bibbia, inoltre, pur essendo un testo che ha come scopo quello di parlare di Dio e di fede, è anche un’opera letteraria, dotata di una straordinaria forza espressiva e potenza poetica. Francesco De Sanctis (1817-1883), scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo italiano (il maggiore critico e storico della letteratura italiana nel XIX secolo), narrando nell’opera La Giovinezza come iniziò giovanissimo, scegliendo proprio un corso sulla Bibbia, la carriera di professore universitario, racconta a proposito della lettura del libro di Giobbe: «Il primo linguaggio dell’uomo fu la lirica. E qui cominciai il mio corso. [...] Mi fermai molto sulla lirica ebraica, esaminando in specie il libro di Giobbe, il canto di Mosè dopo il passaggio del mar Rosso, i Salmi di Davide, la Cantica di Salomone, i canti dei profeti, specialmente di Isaia. [...] Gittai l’occhio sopra il libro di Giobbe. Rimasi atterrito. Non trovavo nella mia erudizione classica niente di comparabile a quella grandezza»; e ancora: «mi meraviglio che nelle scuole, dove si fanno leggere tante cose frivole, non sia penetrata un’antologia biblica, atta a tener desto il sentimento religioso che è lo stesso sentimento morale nel senso più elevato». Recentemente anche Umberto Eco (1932), scrittore e linguista italiano di fama internazionale, che si batte da tempo per portare la Bibbia nelle scuole, dice in una sua famosa frase: «Perché i nostri ragazzi devono sapere tutto di Omero e nulla di Mosè? Perché la Divina Commedia e non il Cantico dei Cantici?».
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 3
4. Quali opere d’arte (pittoriche, scultoree ecc.) conosci che si riferiscono a episodi o personaggi narrati nella Bibbia? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Pensi che la comprensione dei brani biblici sia più facile attraverso la visione di quadri, affreschi o sculture? Perché? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Nella tua città o nel tuo paese ci sono delle tradizioni religiose caratteristiche? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Cercare un testo biblico Note per l’insegnante Attività Dopo aver spiegato agli alunni la funzione dei capitoli e dei versetti dei libri della Bibbia, dividere la classe in coppie e assegnare a ciascuna una Bibbia (i ragazzi potranno portarla da casa). L’insegnante scriverà una citazione alla volta alla lavagna e inviterà le coppie, che si sfideranno in una gara di velocità, a cercare il testo sulla Bibbia.
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Volume 1 - Unità 4
Unità 4 › La storia della salvezza Note per l’insegnante Il calendario ebraico delle feste innesta la vita del popolo in una vera e propria «architettura del tempo». Le feste ebraiche non sono un mero ricordo di eventi che si sono susseguiti nella storia di Israele, ma l’occasione per ogni ebreo di rivivere, ogni anno, mese dopo mese, questi eventi e di sperimentarli nella propria vita. Per questa ragione, le feste sono scandite durante l’anno in modo tale da suscitare un processo di risveglio spirituale. Questo risveglio viene alimentato settimanalmente dal riposo e dalla gioia dello Shabbath, anticipo della vita eterna. Le feste sono il momento e il luogo d’incontro del popolo con la storia della sua salvezza operata da Dio. Le feste di Israele sono quindi «celebrazioni-evento» che, attraverso segni sacramentali e tradizioni, rafforzano il rapporto dell’ebreo con il suo Dio, con il suo popolo, con la sua terra e la sua storia. Ogni festa ebraica è memoriale del passato che, celebrando, si fa presente e diventa il nostro «oggi», ed è anche il nostro legame con l’avvenire, visto che riviviamo e attualizziamo il passato, trasmettendolo ai nostri figli. In occasione della festa ebraica avviene un’intensificazione della vita sociale, a scapito del vissuto individualista: è l’occasione per riunirci in famiglia e in comunità a rievocare, testimoniare e trasmettere gli eventi salienti della nostra storia. Il carattere comune a tutte le feste di Israele è di intercalare momenti di pausa nella nostra esistenza. La festa ebraica è molto più che un momento di riposo o di distensione, ma è essenzialmente un tempo nel quale viviamo in modo più intenso l’alleanza che Dio ha stretto con noi. In questa prospettiva, l’interdizione di certi lavori durante le feste si spiega facilmente: lavorando esercitiamo un influsso sul mondo esterno, lo trasformiamo. Le nostre feste, al contrario, sono quindi un tempo per fermarci, perché Dio possa agire con più forza nella nostra vita e trasformarla a sua immagine. L’ebraismo non conosce solo il linguaggio delle parole, ma anche quello dei gesti, dei segni e dei comportamenti. Durante le feste ogni minima azione si riveste di significati. Come ogni parola fa parte di una frase, di una preghiera, così ogni gesto è segno sacramentale e parte integrante della festa che si celebra. Una pietra angolare sostiene questa architettura del tempo che, anno dopo anno, vivifica Israele: l’attesa del Messia. Dio ha promesso la risurrezione e la vita eterna. Egli deve venire, Egli verrà... L’anno prossimo a Gerusalemme!
PROPOSTE DIDATTICHE
Daniel Lifschitz
1. Il culto del giorno di sabato di Riccardo Di Segni Riccardo Di Segni è nato a Roma nel 1949. Dal 2001 è il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma e Direttore del Collegio Rabbinico Italiano di Roma. È considerato tra le massime autorità spirituali e morali ebraiche in Italia. Laureato in medicina e chirurgia, è primario di radiologia all’ospedale San Giovanni di Roma. Nella vita religiosa dell’ebraismo il Sabato ha un ruolo fondamentale. Questo giorno (che inizia con il tramonto del Venerdì e finisce con l’uscita delle stelle della sera di Sabato) non è soltanto un momento festivo e di riposo. Nella storia dell’umanità - che deve agli ebrei l’idea di un riposo settimanale - questa istituzione è stata una conquista rivoluzionaria; prima degli ebrei il riposo non era affatto regolato periodicamente; i Romani, quando scoprirono questa istituzione, accusarono gli ebrei di sprecare nell’ozio un settimo della loro esistenza. Con l’istituzione del Sabato inoltre l’intera società fu posta sullo stesso piano, con il diritto per tutti (schiavi e animali compresi) di riposare. Ma la prospettiva sociale, per quanto importante, non esaurisce il senso dell’istituzione, che porta nella sua essenza un profondo significato religioso. Il Sabato è legato alla storia
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 4
biblica della creazione; il Signore, si racconta all’inizio della Genesi, creò il mondo in sei giorni e nel settimo «cessò» (shavàt, in ebraico, da cui appunto Shabbàt, e quindi Sabato in italiano e nelle altre lingue). Riposarsi nel giorno di Sabato significa ricordare questa opera creativa, riconoscere Dio come creatore, e inserire l’uomo nella sua dimensione più propria e completa. Per realizzare questo programma, il Sabato, come viene prescritto nelle grandi linee dalla Bibbia, e quindi con dovizia di particolari dalla letteratura rabbinica, deve essere osservato con grande rigore. Il culto sabbatico si esprime in diversi ambiti: da quello pubblico, a quello privato domestico, fino a quello, più importante, del comportamento personale. Trattandosi di giornata festiva, in cui i fedeli non dovrebbero essere impegnati nel lavoro, si ha più tempo per le riunioni pubbliche di preghiera, che diventano più lunghe e solenni, abbellite da canti, accompagnate dagli interventi esplicativi dei rabbini, e talora coronate con piccoli rinfreschi pubblici nei locali adiacenti la Sinagoga. Per la maggiore presenza di pubblico, e per onorare la giornata festiva, molte occasioni festive dei privati (come la maggiore età per maschi e femmine) vengono solennizzate pubblicamente proprio nelle riunioni sinagogali Sabbatiche. Dopo la parte pubblica, i fedeli tornano nelle proprie abitazioni, dove la liturgia domestica assume un ruolo centrale. Da prima del tramonto vengono accesi due lumi, in prossimità della tavola dove si mangia; tutto il cibo è già pronto, visto che di Sabato non si può cucinare; la mensa è festiva, addobbata con gli oggetti più preziosi della casa, e i cibi sono sempre i migliori. Prima di mangiare si segnala la particolare sacralità del momento con una solenne benedizione che si recita con un calice di vino; quindi si benedice il pane, che è doppio, a ricordo della manna che nel deserto cadeva il Venerdì in misura doppia e si conservava fino all’indomani, per consentire il riposo sabbatico. Alla fine del pasto si cantano degli inni religiosi, e la normale benedizione postprandiale viene recitata con particolare solennità. La stessa speciale solennità della cena si ricrea nel pranzo del giorno successivo. Ma la vera e più completa dimensione religiosa del Sabato si realizza nell’osservanza personale. Per un osservatore esterno risulta spesso difficile comprendere il particolare rigore di queste norme ebraiche. Infatti non è soltanto proibito genericamente lavorare, ma sono interdette molte altre attività che apparentemente non hanno rapporti con il lavoro: scrivere, cucinare, trasportare oggetti per la strada, accendere la luce, viaggiare in automobile. Tutto questo è dovuto al fatto che il concetto di «lavoro» come cosa proibita di Sabato, non è sufficiente a spiegare la dimensione e le implicazioni del divieto. Difatti non si tratta di lavoro nel senso ordinario del termine, ma di qualsiasi azione intelligente con la quale l’uomo modifica la realtà che lo circonda; ecco perchè il raggio del divieto è così ampio. Ma qual è la logica del divieto? La risposta è semplice. Con questo tipo di azioni l’uomo dimostra la sua qualità di essere intelligente che domina la natura; e questa non è affatto un’attività illecita, ma lo può diventare, se l’uomo non dimostra di essere capace, per un giorno a settimana, di liberarsi di questa sua potenza, che può diventare anche un vincolo che lo inchioda e una forma di idolatria; se invece l’uomo se ne libera per un giorno, da un lato riconosce che il vero creatore e trasformatore dell’Universo è un Altro, ma dall’altro lato riscopre, insieme ai suoi limiti oggettivi, gli aspetti più profondi e più elevati della sua natura umana, che liberata dai vincoli del lavoro e della necessità di intervenire sul mondo, si concentra sulla spiritualità. Il Sabato quindi non è un rifiuto della tecnica, ma una sua collocazione nel ruolo che le spetta, mentre l’uomo si riappropria del suo essere e raggiunge la pienezza della vita spirituale. I testi rabbinici esprimono questo concetto con l’immagine simbolica di un’«anima supplementare» che di Sabato si aggiunge a quella di ognuno. Proprio perché all’uscita del Sabato quest’anima se ne va, lasciando i fedeli nell’angoscia della ripresa della quotidiana lotta per l’esistenza, anche l’uscita del Sabato viene segnalata con una breve cerimonia liturgica di «separazione», in cui si odorano dei profumi per sostenere simbolicamente l’anima abbandonata, e si riaccende un fuoco per segnalare la riappropriazione della forza trasformatrice della natura.
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Volume 1 - Unità 4 Attività 1. Quando inizia e quando termina, da un punto di vista religioso, il giorno di Sabato? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Da dove deriva il termine Sabato? Qual è il suo significato? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Qual è, per gli ebrei, il significato del riposo nel giorno di Sabato? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Le principali feste ebraiche di Riccardo Di Segni
PROPOSTE DIDATTICHE
Oltre al Sabato, che è certamente la più importante, anche se la più frequente delle feste ebraiche, il calendario religioso contiene numerose altre occasioni festive. Un primo gruppo di tre grandi ricorrenze ha lontane radici bibliche, e prima ancora della Bibbia è legato alle celebrazioni di eventi naturali del ciclo agricolo. Il popolo ebraico, legato originariamente a una terra particolare, anche se ne è stato successivamente distaccato, e nel corso delle sue peregrinazioni non si è più prevalentemente dedicato all’agricoltura, ha comunque mantenuto il ricordo di queste origini e di questi significati. Le tre feste, che quando esisteva il Tempio erano l’occasione di pellegrinaggi di massa a Gerusalemme, sono, nell’ordine di citazione biblica, Pesach (la Pasqua), Shavuòt (la festa delle settimane) e Succòt (la festa delle Capanne o dei Tabernacoli); i riferimenti agricoli originari sono rispettivamente la primavera, la prima mietitura e la vendemmia. Su questi significati ne sono stati sovrapposti altri di carattere storico e religioso: Pesach è diventata la festa in ricordo dell’uscita degli ebrei dalla schiavitù egiziana, Shavuòt la festa della promulgazione del decalogo sopra al monte Sinai e Succòt il ricordo della permanenza degli ebrei nel deserto, nella strada dall’Egitto alla Terra Promessa, quando furono ospitati in capanne. La celebrazione di queste feste segue tuttora degli schemi rituali prescritti già nella Bibbia. La Pasqua cade il 14 di Nisan, cioè nel primo plenilunio di primavera, e dura sette giorni (8 nella Diaspora); non si fa più, mancando il Tempio, il sacrificio dell’agnello pasquale, ma se ne ricorda l’istituzione. Due i riti fondamentali della festa: l’astensione da tutte le sostanze lievitate e quindi il consumo di solo pane azzimo, cioè non lievitato, a ricordo della miseria del pane della schiavitù e della fretta dell’uscita dall’Egitto, che non lasciò il tempo per la lievitazione normale; e poi la cena della sera del 15 di Nisan, segnata da un ordine preciso e minuzioso di atti e cibi rituali (oltre alle azzime, quattro bicchieri di vino, erbe amare - a ricordo dell’amarezza della schiavitù - e un impasto dolce di frutta a ricordo della malta per i mattoni che il faraone faceva fabbricare). Lo scopo di tutto questo, insieme alla lettura della haggadà, una interpretazione rabbinica degli eventi della salvezza, è quello di conservare e di trasmettere alle generazioni future la memoria della liberazione ottenuta. A sette settimane di distanza segue la festa di Shavuòt, che dura un solo giorno (due nella Diaspora), un tempo caratterizzata dalla presentazione delle primizie al Tempio, ma che non ha oggi segni particolari di distinzione, se non quelli di tipo folclorico di alcune comunità (come quella italiana) di arricchire di addobbi floreali gli interni delle Sinagoghe. Essendo la festa legata alla promulgazione del decalogo, questo avvenimento viene solennemente ricordato con letture bibliche nelle Sinagoghe e con riunioni domestiche di studio. La festa delle Capanne cade in autunno, al plenilunio del primo mese dell’anno ebraico, e si segnala per la costruzione di capanne, ove ognuno ha l’obbligo di dimorare, o almeno di consumare i propri pasti durante tutta la durata della festa (7 giorni, o 8 nella Diaspora). È un modo per ricordare un episodio della storia biblica, ma più ampiamente per segnalare la caducità della condizione umana, insieme alla fede nella protezione divina. Durante la preghiera festiva i fedeli, per esplicita
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 4
prescrizione biblica, agitano un mazzo di quattro specie vegetali (un ramo di palma, due di salice, tre di mortella e un cedro). Alla fine di Succòt un giorno a parte viene dedicato a festeggiare, con particolare allegria e solennità, la fine e il nuovo inizio del ciclo annuale di lettura sinagogale del Pentateuco. La festa di Succòt a sua volta viene preceduta da due altre ricorrenze importanti. All’inizio del mese si celebra per due giorni il Rosh haShana, il capodanno, che per quanto sia una occasione festiva, è centrato sul tema del pentimento e del ritorno a Dio. Per richiamare i fedeli alla penitenza, in tutte le Sinagoghe si ascolta il suono di un corno di montone, lo shofàr. Quindi al decimo giorno del mese cade l’altra ricorrenza importante, il Kippùr, il giorno dell’espiazione, cui si attribuisce il significato di giorno di verifica finale del proprio comportamento in attesa del giudizio divino che ogni anno stabilisce la sorte dell’uomo. Il Kippùr è giorno festivo, ma viene celebrato con un digiuno assoluto di 25 ore, da una sera all’altra, e con una lunga seduta di preghiera che si interrompe solo nella notte. Lunghe recitazioni penitenziali, ampie illustrazioni rabbiniche e una speciale solennità in tutti i riti segnalano la eccezionale natura di questa giornata. Alla fine del digiuno, dopo una breve suonata dello shofàr, i fedeli si riuniscono nelle famiglie per una cena festiva di interruzione del digiuno. Il calendario ebraico comprende ancora altre ricorrenze festive. Il 25 del mese di Kislew (che cade in un giorno di Dicembre) inizia la celebrazione della festa di Chanuqqà («dell’inaugurazione»), che ricorda la vittoria in una guerra di indipendenza contro i Seleucidi, che governavano la terra d’Israele nel II secolo a.C. La guerra scoppiò per la difesa dell’indipendenza religiosa dell’ebraismo contro l’imposizione forzata dell’ellenismo; portò alla restaurazione del Tempio e all’insediamento di una monarchia ebraica di stirpe sacerdotale. La festa si celebra oggi privilegiandone soprattutto gli aspetti religiosi, con il rito dell’accensione di una lampada particolare a otto braccia, iniziando con un lume il primo giorno e poi ogni giorno aggiungendone un altro fino ad otto. Un mese esatto prima della Pasqua si celebra, per un giorno, la festa più allegra del calendario ebraico, quella di Purìm («le sorti»), che ricorda un episodio narrato nel libro biblico di Ester: lo scampato pericolo da un tentativo di sterminio del popolo ebraico, durante il regno del re persiano Assuero. Il rito essenziale della festa è la lettura pubblica del rotolo di Ester; quindi ciascuno festeggia con la famiglia e gli amici, banchettando, scambiandosi doni e facendo offerte speciali ai più bisognosi. Il calendario liturgico conosce anche diverse occasioni di tristi riflessioni pubbliche, accompagnate da digiuni, che ricordano alcune sciagure storiche che hanno colpito il popolo ebraico. In particolare si segnala il giorno del 9 di Av (Luglio - Agosto), in cui si fa pubblico lutto per ricordare la distruzione dei due templi di Gerusalemme (quello distrutto dai Babilonesi nel 586 a.C., e quello distrutto nello stesso giorno dai Romani nel 70) e altre calamità nazionali occorse al popolo ebraico nel corso della sua storia. In tale occasione si legge il libro biblico delle Lamentazioni, e numerosi altri componimenti mesti di circostanza. Sul versante opposto, in molte comunità ebraiche del mondo è prevalso l’uso di considerare in qualche modo come una giornata festiva la ricorrenza civile del 5 di Yiar che ricorda la proclamazione di indipendenza dello Stato d’Israele. Attività 1. A quali eventi naturali del ciclo agricolo erano in origine legate le feste di Pesach (la Pasqua), Shavuòt (la festa delle settimane) e Succòt (la festa delle Capanne o dei Tabernacoli)? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quali altri significati di carattere storico e religioso sono stati sovrapposti a quelli naturali riguardanti il ciclo agricolo? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Volume 1 - Unità 4 3. In quale data cade la festa della Pasqua ebraica? Quanti giorni dura? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Quali sono i due riti fondamentali della festa di Pasqua? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Come viene celebrata la festa di Shavuòt? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Cosa costruiscono o allestiscono nelle loro case le famiglie ebree per la festa di Succòt? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Quali altre festività sono riportate nell’articolo? Quali ricorrenze vengono celebrate? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. La festa di Simchath Torah Simchath Torah (Gioia per la Torah) è una festa celebrata rispettivamente il 22 (in Israele) o il 23 (nella diaspora) di Tishri (settembre - ottobre). Con essa si conclude, secondo il ciclo di un anno, la lettura della Torah nella liturgia sinagogale, mentre viene contemporaneamente ricominciata di nuovo. Caratteristiche di questa celebrazione sono le processioni gioiose con i rotoli della Torah (alle quali partecipano anche i bambini), che danno espressione alla «Gioia per il dono della Torah».
PROPOSTE DIDATTICHE
Finalmente è giunto il giorno più allegro di tutti: Simchath Torah. Si estraggono tutti i rotoli della Torah dalla Teva, cantando: «Come sono belli i rotoli della Torah dall’alto, popolo, custodito come la pupilla, quando si aprono le porte dell’arca e ne esce il primo (la Torah scritta). Questo è il giorno delle Toroth del mio Dio, del mio Re, quando si danza nei campi e si canta in armonia: Sì, i due sono eccellenti! Il Signore ha dato in eredità al suo popolo due Toroth, quella scritta e quella orale, ambedue rivelate sul Sinai per tutte le generazioni. Ed ecco i due che escono, i libri della fede, scritti insieme, appoggiandosi l’uno sull’altro. Una sola corona li incorona, questi due re!» Mentre si canta, inizia una processione, che gira sette volte attorno alla Bimah. Tutti i bambini partecipano alla festa, seguendo la processione e tenendo in mano piccole bandierine di Simchath Torah che servono da portacandele. Ci sono bandiere ricamate con fili d’oro, con l’arca della Torah in miniatura, che si apre e si chiude, o anche immagini di Mosè, Aronne e Davide che esprimono la loro gioia, ballando davanti alla Torah. Queste processioni si ripetono sette volte durante tutto il giorno. Si estraggono dall’arca tre rotoli della Torah e si proclama il capitolo «Questa è la benedizione» (Dt cap. 33, con cui si conclude il ciclo annuale della lettura della Torah) mentre tutti i presenti sono chiamati a recitare la benedizione sulla Torah. Subito dopo si chiamano tutti i ragazzi che non sono ancora Bar-Mitzvah, accompagnati da un anziano della comunità, e si pronuncia su di loro la benedizione che Giacobbe pronunciò su Efrain e Manasse, figli di Giuseppe (Gn 48, 20). Per l’ultima proclamazione della Torah si chiama alla Bimah una personalità importante
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 4
della comunità. Lo chiamiamo «il fidanzato della Torah». Poi si chiama un’altra personalità in vista, per la proclamazione dal libro della Genesi: questa proclamazione è tratta dal secondo rotolo. Quest’uomo è chiamato «il fidanzato di Bereshith» (il libro della Genesi). È così che inizia la lettura continua dell’anno liturgico, durante la quale si proclamerà tutta la Torah, capitolo per capitolo, fino all’inizio del successivo mese di Tishri, in un ciclo che da almeno venti secoli non si è mai interrotto. Ciò ci dimostra che la Torah è senza fine, che deve essere letta e studiata continuamente, poiché la Torah, come Dio che ce l’ha donata, è eterna. Facendo così, Israele tesse la terza corda dell’unione eterna fra Dio, la Torah e il suo popolo. Yitzchaq Leib Peretz Sholem Aleichem, Le feste ebraiche, Ed. Paoline Saggio introduttivo alle feste di D. Lifschitz
Per la discussione 1. Da quali libri è composta la Torah ebraica? 2. C’è nel cristianesimo una festa equiparabile a Simchath Torah? 3. Cerca di capire, facendoti aiutare dall’insegnante di religione, perché la Torah è la parte più importante della Bibbia ebraica. 4. Prova anche tu a disegnare una bandierina che esprima la gioia di avere, di leggere e mettere in pratica la Parola di Dio.
4. Il calendario ebraico Il calendario ebraico è il più antico calendario tuttora in uso; discende direttamente, nel computo dell’anno e nei nomi dei mesi, dal calendario assiro-babilonese e venne adottato quasi sicuramente dagli ebrei durante l’esilio babilonese. Il calendario babilonese è, insieme, solare e lunare e si basa su un ciclo di 19 anni (ciclo di Metone). Durante i 19 anni, vengono inseriti 7 mesi lunari, in modo tale da mantenere la corrispondenza fra mesi e stagioni. Gli anni embolismici sono il 3°, il 6°, l’8°, l’11°, il 14°, il 17° ed il 19º anno del ciclo. Nel calendario ebraico, che riprende quello babilonese, si ha ugualmente un ciclo di 19 anni nel corso del quale si hanno 12 anni comuni (anni di 12 mesi) e 7 anni embolismici (13 mesi con l’inserimento a metà anno del mese Adar II). La lunghezza dei mesi varia da 29 a 30 giorni, per compensare l’errore presente nella durata del ciclo lunare, ed è regolata da complessi calcoli e norme riguardanti le festività ebraiche. Gli ebrei calcolano gli anni a partire dalla data della creazione del mondo, che collocano nell’anno 3760 (3761) a.C. La differenza fra l’era ebraica e l’era cristiana è dunque di 3760 anni. La sequenza dei mesi del calendario ebraico è la seguente: • Tishrì (30 giorni, settembre-ottobre) • Cheshvan (29 o 30 giorni, ottobre-novembre) • Kislev (29 o 30 giorni, novembre-dicembre) • Tevet (29 giorni, dicembre-gennaio) • Shevat (30 giorni, gennaio-febbraio) • Adar (29 o 30 giorni, febbraio-marzo) • Adar II (29 giorni) • Nisan (30 giorni, marzo-aprile) • Iyar (29 giorni, aprile-maggio) • Sivan (30 giorni, maggio-giugno) • Tammuz (29 giorni, giugno-luglio) • Av (30 giorni, luglio-agosto) • Elul (29 giorni, agosto-settembre)
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Volume 1 - Unità 4 Rispondi Considerando che il Capodanno, così come lo si considera nella cultura occidentale, si identifica con la festa di Rosh haShana che cade il primo giorno di Tishrì, in che anno siamo secondo l’era ebraica?
5. Feste ebraiche e feste cristiane Attività Lavorando a coppie, completate la tabella: dovrete inserire i nomi delle feste ebraiche e delle feste cristiane più importanti, indicando poi gli eventuali elementi di contatto. FESTE CRISTIANE
PUNTI DI CONTATTO
PROPOSTE DIDATTICHE
FESTE EBRAICHE
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 5
Unità 5 › L’annuncio di Gesù Note per l’insegnante La Palestina è una regione storica del Medio Oriente che si estende dal Libano al deserto del Sinai e dal Mediterraneo al deserto siriano. Sede dal II millennio a.C. di insediamenti cananei e conosciuta come Terra di Canaan, dopo un periodo di dominio egiziano (sec. XV-XIII a.C.) fu occupata dai filistei sulla costa (sec. XII a.C.) e all’interno dagli ebrei, che la denominarono Terra di Israele e ne fecero sede dei regni di Israele e di Giuda (sec. X-VI a.C.). Ridotta sotto la dominazione persiana (sec. VI a.C.), nel 332 a.C. fu conquistata da Alessandro Magno. Contesa da lagidi e seleucidi, nel periodo ellenistico assunse il nome di Palestina (cioè «terra dei filistei»). Nel 63 a.C. Pompeo conquistò la Palestina, che nel 70 d.C. venne dichiarata provincia romana con il nome di Giudea. Strappata ai bizantini dagli arabi nel 638, dopo il dominio crociato (sec. XIXIII) conobbe la lunghissima dominazione turca. Dopo la dissoluzione dell’impero ottomano, nel 1920, Libano e Siria vennero posti sotto mandato francese (otterranno l’indipendenza nel 1946); la Palestina (dove tra fine ’800 e primi del ’900 erano sorti i primi insediamenti di ebrei sionisti) fu affidata come mandato all’Inghilterra, che nel 1917 si era impegnata a favorirvi la creazione di una sede nazionale ebraica. Il progetto incontrò l’opposizione degli arabi, verso i quali gli inglesi si erano impegnati a creare uno Stato arabo indipendente che comprendesse anche la Palestina. L’intensificarsi della colonizzazione ebraica (gli ebrei nel 1939 erano divenuti il 30% della popolazione palestinese) aprì una lunga serie di attentati terroristici e scontri fra le due etnie. Nel 1947 l’ONU decise di dividere il territorio palestinese fra ebrei e arabi. Beirut In concomitanza con la nascita (1948) dello Damasco stato di Israele si aprì il primo di una lunga Amman serie di conflitti arabo-israeliani. Oggi non si è Gerusalemme ancora giunti a una soluzione definitiva della questione palestinese, nonostante i tentativi di dialogo e gli accordi tesi ad avviare un concreto processo di pace nel rispetto della dignità, della sicurezza e autonomia di entrambi i popoli.
1. La Palestina Attività 1. Aiutandoti con l’atlante geografico scrivi i nomi degli Stati che oggi sorgono nel territorio dell’antica Palestina. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Dividetevi in gruppi e fate una ricerca su uno degli Stati che occupano oggi quell’antico territorio.
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Volume 1 - Unità 5
Note per l’insegnante Dopo aver letto con i ragazzi il paragrafo a pagina 120 del volume 1 sui Vangeli apocrifi, l’insegnante può proporre ai ragazzi i seguenti brani tratti dal Vangelo dello Pseudo-Matteo. Dopo la lettura gli alunni saranno aiutati a riflettere: • sul genere fantastico e sensazionale dei racconti; • sul fatto che queste narrazioni sono state scritte, probabilmente, con l’intento di suscitare meraviglia, commozione e devozione; • sulla decisione della Chiesa delle origini di escludere questo testo dall’elenco dei libri canonici perché, pur non contenendo eresie, non è stato considerato vero né credibile; • sul fatto che, pur non contenendo verità contrarie alla fede, non rispetta le norme fondamentali dei libri considerati canonici: a) abbracciare le verità fondamentali della fede, b) indicare le verità essenziali da credere, c) designare l’insegnamento e la vita cristiana. Al di là di quanto detto, comunque, il Vangelo dello Pseudo-Matteo, che parla della nascita della beata Maria e dell’infanzia del Salvatore, si rivela una lettura piacevole perché ha uno stile semplice e vivace. È stato anche la principale fonte di ispirazione di molti artisti e poeti; si pensi, ad esempio, all’allontanamento di Gioacchino dal tempio, al suo incontro con Anna alla porta Aurea, alla presentazione di Maria al tempio, al ristoro della Sacra Famiglia durante il viaggio in Egitto e a molte altre scene.
2. Gesù bambino in un Vangelo apocrifo
PROPOSTE DIDATTICHE
Il viaggio in Egitto Nel terzo giorno di viaggio, gli altri camminavano, ma la beata Maria stanca per il troppo calore del sole del deserto e vedendo un albero di palma disse a Giuseppe: – Mi riposerò alquanto all’ombra di quest’albero. – Giuseppe dunque la condusse premuroso dalla palma e la fece discendere dal giumento. Sedutasi, la beata Maria guardò la chioma della palma, la vide piena di frutti e disse a Giuseppe: – Desidererei, se possibile, prendere dei frutti di questa palma. – Giuseppe le rispose: – Mi meraviglio che tu dica questo, e che, vedendo quanto è alta questa palma, tu pensi di mangiare dei suoi frutti. Io penso piuttosto alla mancanza di acqua: è già venuta meno negli otri e non abbiamo onde rifocillare noi e i giumenti. Allora il bambino Gesù, che riposava con viso sereno sul grembo di sua madre, disse alla palma: – Albero, piega i tuoi rami e ristora mia mamma con il tuo frutto. – A queste parole, la palma piegò subito la sua chioma fino ai piedi della beata Maria; da essa raccolsero i frutti con i quali tutti si rifocillarono. Dopo che li ebbero raccolti tutti, la palma restava inclinata aspettando, per drizzarsi, il comando di colui al cui volere si era inclinata. Gesù allora le disse: – Palma, alzati, prendi forza e sii compagna dei miei alberi che sono nel paradiso di mio padre. Apri con le tue radici la vena di acqua che si è nascosta nella terra, affinché da essa fluiscano acque a nostra sazietà. La palma subito si eresse, e dalla sua radice incominciò a scaturire una fonte di acque limpidissime oltremodo fresche e chiare. Vedendo l’acqua sorgiva si rallegrarono grandemente e si dissetarono con essi anche tutti i giumenti e le bestie. Resero quindi grazie a Dio. Gesù bambino opera prodigi Un giorno di sabato, Gesù giocava con dei bambini sulla terrazza di una casa, e avvenne che uno dei bambini gettò un altro dalla terrazza giù a terra, e questo morì. I genitori del morto, non avendo visto la cosa, gridavano contro Giuseppe e Maria, dicendo: – Vostro figlio gettò per terra il nostro, ed è morto. – Gesù taceva e non rispondeva nulla. Giuseppe e Maria vennero di corsa da Gesù e sua madre lo supplicò, dicendo: – Signore mio, dimmi se sei stato tu a gettarlo per terra. Subito Gesù discese dalla terrazza per terra e chiamò il ragazzo per nome, Zenone. E quello gli rispose: – Signore. – Gli disse Gesù: – Sono forse stato io a buttarti giù per terra dalla terrazza? – E quegli rispose: – No Signore. – I genitori del ragazzo che era stato ucciso si meravigliarono, e in seguito
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 5
a questo prodigio resero onore a Gesù. Gesù aveva sei anni e sua madre lo mandò con una brocca ad attingere acqua alla fontana assieme a dei bambini. E avvenne che, dopo avere attinto l’acqua, uno dei bambini gli diede una spinta e rovesciò la brocca rompendola. Ma Gesù stese il mantello di cui si serviva, e raccolse nel mantello tanta acqua quanta ne conteneva la brocca, e la portò a sua madre. A questa vista lei fu presa da meraviglia: meditava tra sé, e riponeva tutto in cuor suo. Gesù aveva otto anni, quando uscì da Gerico e andò verso il Giordano; lungo la strada, vicino alla riva del Giordano, c’era una caverna nella quale una leonessa nutriva i suoi piccoli, e perciò nessuno poteva camminare sicuro per quella strada. Gesù, dunque, venendo da Gerico, sapeva che nella caverna c’era una leonessa con i suoi piccoli, tuttavia vi entrò alla presenza di tutti. Appena i leoni videro Gesù, gli andarono incontro e l’adorarono; Gesù si pose a sedere nella caverna e i leoncelli correvano qua e là intorno ai suoi piedi, lo accarezzavano e scherzavano con lui. I leoni più vecchi se ne stavano discosti a testa bassa, adorandolo e facendogli festa con la coda. Allora il popolo che se ne stava discosto, non vedendo Gesù, disse: – Se costui, o i suoi genitori, non avesse compiuto dei peccati gravi non si sarebbe offerto ai leoni. – Mentre il popolo pensava queste cose ed era in preda a grande timore, ecco che, al cospetto di tutti, Gesù uscì dalla caverna preceduto dai leoni mentre i leoncelli giocavano tra i suoi piedi. I genitori di Gesù, a testa bassa, e un po’ discosti, se ne stavano ad osservare: anche il popolo, a causa dei leoni, se ne stava discosto, ma non osavano congiungersi ad essi. Allora Gesù prese a dire al popolo: – Quanto le bestie sono migliori di voi! Esse conoscono il loro Signore e lo glorificano mentre voi, uomini, che siete fatti a immagine e somiglianza di Dio, lo ignorate. Le bestie mi riconoscono e si fanno mansuete, gli uomini mi vedono e non mi riconoscono. L. Moraldi, Vangeli apocrifi, Piemme
3. Le fonti storiche non cristiane su Gesù Note per l’insegnante Attività La classe viene divisa in «gruppi base» di 4 o 5 allievi (eterogenei per genere, nazionalità, competenze...). Fase 1 A ogni alunno del «gruppo base» vengono affidati una lettera e il testo di una testimonianza sulla vita di Gesù, tra quelle proposte di seguito. I gruppi saranno così composti: ragazzo A - fonte 1; ragazzo B - fonte 2; ragazzo C - fonte 3; ragazzo D - fonte 4; ragazzo E - fonte 5. Ogni ragazzo leggerà il testo assegnato. Fase 2 Formazione del «gruppo tecnico»: tutti i ragazzi con la stessa lettera si incontrano tra di loro per comprendere bene il testo (è consigliabile far utilizzare il vocabolario per i termini difficili): memorizzare nomi, opere, date e individuare i contenuti più importanti per poi trasmettere al meglio quanto letto. Ogni alunno, al termine dello studio, dovrà essere in grado di ripetere, al gruppo base, il contenuto del testo studiato. Fase 3 Si riformano i «gruppi base», in cui ciascun allievo è «esperto» di una fonte che dovrà raccontare ai compagni. Chi ascolta può prendere appunti. Al termine, attraverso domande, l’insegnante verificherà quanto appreso da ciascun gruppo.
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Volume 1 - Unità 5 Fonte 1 Publio Cornelio Tacito (56-123), storico romano autore dell’opera Annales scritta verso il 116, afferma: «Allora, per soffocare ogni diceria, Nerone spacciò per colpevoli e condannò a pene di crudeltà particolarmente ricercata quelli che il volgo, detestandoli per le loro infamie, chiamava cristiani. Derivavano il loro nome da Cristo, condannato al supplizio, sotto l’imperatore Tiberio, dal procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamente soffocata, questa rovinosa superstizione proruppe di nuovo, non solo in Giudea, terra d’origine del flagello, ma anche a Roma, in cui convergono da ogni dove e trovano adepti le pratiche e le brutture più tremende. Furono dunque dapprima arrestati quanti si professavano cristiani; poi, su loro denuncia, venne condannata una quantità enorme di altri, non tanto per l’incendio, quanto per il loro odio contro il genere umano. Quanti andavano a morire subivano anche oltraggi, come venire coperti di pelli di animali selvatici ed essere sbranati dai cani, oppure crocefissi ed arsi vivi come torce, per servire, al calar della sera, da illuminazione notturna». P. C. Tacito, Annales, XV, 44, a cura di M. Stefanoni, Garzanti, Milano 2003
Fonte 2 Gaio Svetonio Tranquillo (70-122), storico romano scrive: «Espulse da Roma i Giudei, che erano in continua agitazione per la propaganda di Cresto». G. Svetonio, Vite dei cesari, vol. II, libro V, XXVI, trad. di F. Dessì, Rizzoli, Milano 1982
«Vennero condannati al supplizio i cristiani, genere di individui dediti a una nuova e malefica superstizione» G. Svetonio, Vite dei cesari, vol. II, libro VI, XVI, trad. di F. Dessì, Rizzoli, Milano 1982
Fonte 3 Flavio Giuseppe (c.37 - c.100), storico ebreo scrive: «Allo stesso tempo, circa, visse Gesù, uomo saggio, se pure uno lo può chiamare uomo; poiché egli compì opere sorprendenti, e fu maestro di persone che accoglievano con piacere la verità. Egli conquistò molti Giudei e molti Greci. Egli era il Cristo».
PROPOSTE DIDATTICHE
F. Giuseppe, Antichità giudaiche, libro XVIII, in www.alateus.it
«Quando Pilato udì che dai principali nostri uomini era accusato, lo condannò alla croce. Coloro che fin da principio lo avevano amato non cessarono di aderire a lui. Nel terzo giorno, apparve loro nuovamente vivo: perché i profeti di Dio avevano profetato queste e innumeri altre cose meravigliose su di lui. E fino ad oggi non è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti Cristiani». F. Giuseppe, Antichità giudaiche, libro XVIII, in www.alateus.it
Fonte 4 Plinio il Giovane (61 o 62 – 113 o 114), scrittore e senatore romano scrive: «Essi avevano l’abitudine di incontrarsi in un certo giorno prestabilito prima che facesse giorno, e quindi cantavano in versi alternati a Cristo, come a un dio, e pronunciavano il voto solenne di non compiere alcun delitto, né frode, furto o adulterio, né di mancare alla parola data, né di rifiutare la restituzione di un deposito; dopo ciò, era loro uso sciogliere l’assemblea e riunirsi poi nuovamente per partecipare al pasto - un cibo di tipo ordinario e innocuo». Plinio, Epistole, vol. II, X, 96, trad. di L. Rusca, Rizzoli, Milano 2009
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 1 - Unità 5
Fonte 5 Talmud La parola Talmud significa «studio, dottrina». È un’opera che contiene la tradizione dell’insegnamento rabbinico di commento alla Bibbia. Quest’opera parla di Gesù come di un mago che ha traviato il popolo e per questo è stato ucciso. Il testo, anche se denigra Gesù, ne prova l’esistenza storica: «Alla vigilia della Pasqua [ebraica], Yeshu fu appeso. Per quaranta giorni prima dell’esecuzione, un araldo ... gridava: “Egli sta per essere lapidato perché ha praticato la stregoneria e ha condotto Israele verso l’apostasia”». A. Cohen, Il Talmud, trad. di A. Toaff, Laterza, Bari 1989
4. Gioco di ripasso Note per l’insegnante Attività Questo gioco può essere proposto al termine di ogni unità. L’insegnante dovrà preparare delle carte con le domande inerenti l’unità affrontata, selezionando i contenuti che si vogliono focalizzare e/o verificare. Possono essere utilizzate anche le domande della verifica che si trovano in fondo all’unità. Gli alunni andranno disposti in cerchio e le carte sistemate su un banco posto al centro dell’aula. Si giocherà in senso orario. A turno ogni alunno prenderà la prima carta del mazzo e ad alta voce leggerà la domanda: a) se non saprà rispondere dovrà chiedere se c’è qualcuno in grado di farlo. Se nessuno si offrirà, dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo e il gioco continuerà con l’alunno successivo; b) se sarà sicuro e risponderà subito, dovrà chiedere se ci saranno compagni che hanno intenzione di mettere in dubbio la risposta data: - se nessuno raccoglierà la sfida, si controllerà la risposta: se sarà corretta, il giocatore terrà la carta; se sarà sbagliata, il giocatore dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida ma non sarà in grado di fornire una risposta alternativa, si considererà la risposta del primo giocatore: se sarà giusta, questi tratterrà la carta; se sarà sbagliata, sistemerà la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida e fornirà una risposta alternativa, questa verrà verificata: se sarà corretta, lo sfidante terrà la carta; se sarà sbagliata e quella originale è giusta, il primo giocatore terrà la carta e lo sfidante dovrà mettere in fondo al mazzo una carta vinta in precedenza (se ne avrà); c) se entrambi i giocatori sbaglieranno, la carta verrà rimessa in fondo al mazzo. Il gioco terminerà quando si esauriranno le carte del mazzo. Vincerà il giocatore che sarà riuscito a trattenere più carte. Adatt. da D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. J. Holubec, Apprendimento cooperativo in classe: migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento 1996
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Volume 2 3 - Unità 1
Volume 2 Unità 1 › Le prime comunità cristiane Note per l’insegnante Nella Costituzione Dogmatica Lumen Gentium su «la Chiesa» del Concilio Vaticano II si dice che «Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che Lo riconoscesse nella verità e fedelmente Lo servisse» (L.G. cap. 2, 9). Nella Chiesa, dunque, così come nella società, non si cresce da soli ma insieme agli altri. La società progredisce e si sviluppa nella giustizia se ogni suo membro svolge, o fa del suo meglio per svolgere il proprio dovere con onestà e competenza; allo stesso modo nella Chiesa ogni credente è chiamato a mettere a frutto i doni che lo Spirito Santo gli ha donato per la crescita e la santificazione di tutto il popolo di Dio. Ogni nostra azione, ogni nostro comportamento ha delle conseguenze che non riguardano solo noi, ma coinvolgono anche gli altri. Se ci comportiamo male faremo, inevitabilmente, soffrire chi ci sta vicino; se non mettiamo a frutto i talenti, le qualità umane e spirituali che Dio ci ha dato sarà tutta la Chiesa a soffrire un po’... È come quando terminato un puzzle ci accorgiamo che manca un piccolo tassello, solo un tassello, magari al margine dell’immagine. Ma quel tassello manca, il puzzle è incompleto e nessun’altra tessera può prendere il suo posto. Nella Sacra Scrittura la chiesa viene descritta attraverso alcune metafore. L’ovile, il gregge, la vigna, l’edificio di Dio ecc. sono alcune delle immagini usate per illustrare in maniera semplice ma profonda il legame fra Cristo e i fedeli; fra queste la più bella è forse quella che paragona la Chiesa a un corpo umano formato da Cristo e dai fedeli. L’immagine è molto significativa perché ci fa capire quanto ciascuno di noi, parte di questo popolo di Dio, sia indispensabile per l’edificazione e la crescita nella santità della Chiesa intera.
PROPOSTE DIDATTICHE
1. La Chiesa, corpo mistico di Cristo Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: “Poiché non sono mano, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: “Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo”, non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: “Non ho bisogno di te”; oppure la testa ai piedi: “Non ho bisogno di voi”. Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 1
onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. 1 Cor 12, 12-27
Per la discussione 1. Che cosa significa secondo te la frase «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui»? Discuti con l’insegnante. 2. Se vuoi sapere a cosa si riferisce l’apostolo Paolo quando parla di membra, leggi per intero i capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi e discutete insieme in quanti modi si può essere oggi «membra di Cristo».
2. La Bibbia e le metafore della Chiesa Leggi i seguenti brani tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento che contengono varie immagini metaforiche della Chiesa. 1 Corinzi 3, 9 «Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.» Efesini 2, 19-22 «Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.» 1 Pietro 2, 5 «Quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.» Isaia 40, 11 «Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri.» Ezechiele 34, 11 «Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna.» Giovanni 10, 1-15 «“In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”. Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: “In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e
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Volume 2 3 - Unità 1 uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore”.» Apocalisse 21, 1-4 «E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: “Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate”.» Apocalisse 19, 7 «Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta.» Galati 4, 26 «Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi.»
PROPOSTE DIDATTICHE
Attività Qual è l’immagine che ti colpisce di più? Qual è secondo te il significato di tale immagine?
3. Conoscere gli apostoli Note per l’insegnante Attività L’insegnante, dopo aver diviso la classe in coppie, assegnerà a ciascuna lo studio di due apostoli. Gli alunni dovranno completare una tabella con tutte le informazioni richieste, come nell’esempio. Il docente fornirà il materiale dal quale gli studenti dovranno estrapolare le informazioni. Si consiglia di recepire il materiale necessario per lo svolgimento dell’attività sul sito www.santibeati.it, dove sarà possibile trovare una scheda approfondita per ogni apostolo e molte altre informazioni. Al termine dell’attività, l’insegnante dovrà prevedere un confronto dei lavori con tutta la classe.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 1
APOSTOLO
ETIMOLOGIA DEL NOME
CHI ERA
SIMBOLO
PATRONATO
MARTIRIO
LUOGHI EVANGELIZZATI
Pietro
Pietra
Pescatore. Diventa capo degli apostoli e primo papa.
Croce rovesciata, chiavi, rete da pescatore.
Patrono di Roma. Protettore del papa, dei pescatori, dei costruttori di chiavi e serrature.
Crocifisso a testa in giù.
Palestina e Roma.
Note per l’insegnante Nel profilo che Luca traccia della comunità primitiva, la tradizione della Chiesa ha visto gli elementi caratteristici della comunità cristiana; a questo profilo hanno rivolto lo sguardo, nel corso dei secoli, coloro che si sono proposti di riformarla. Molti fondatori di ordini monastici e missionari si sono ispirati all’esempio della vita apostolica descritta da Luca negli Atti. All’insieme di queste pagine devono guardare ancora oggi tutti coloro che vogliono impegnarsi per ottenere che la Chiesa rimanga fedele a se stessa. Luca non intende seguire passo per passo lo sviluppo del cristianesimo primitivo, e neppure si propone di tracciare una biografia completa degli apostoli Pietro e Paolo. Gli avvenimenti che narra sono scelti in funzione dell’insegnamento religioso che vuole trasmettere ai suoi lettori. Attraverso un racconto brillante e dinamico, Luca fa rivivere così davanti ai nostri occhi i momenti più importanti dell’azione dello Spirito di Dio, che guida la storia, e le tappe fondamentali dell’annuncio del Vangelo, portato a uomini di ogni classe e condizione sociale fino ai confini del mondo allora conosciuto. Le comunità si moltiplicano, la predicazione cristiana raggiunge i non giudei, perché Dio ha chiamato alla fede anche i pagani, ma nonostante la diversità e la varietà degli ambienti geografici e culturali in cui le comunità sono inserite, tutti i fedeli hanno coscienza di appartenere all’unica Chiesa di Gesù Cristo. Anche oggi il libro degli Atti indica al cristiano l’ambito preciso della sua azione e gli obiettivi che deve proporsi. Non si possono leggere le descrizioni della vita della comunità cristiana primitiva senza decidere risolutamente di essere operatori di unità e di concordia fra gli uomini. Non si può leggere il resoconto dell’assemblea di Gerusalemme senza sentirsi stimolati a promuovere fra gli uomini il rispetto per i valori delle diverse culture, e a lavorare perché il messaggio cristiano possa calarsi all’interno della cultura dei diversi popoli accogliendone ciò che vi è di buono e giusto. Non si possono leggere i brani che narrano le difficoltà attraverso cui sono passati coloro che annunciavano il Vangelo senza comprendere fino a che punto l’esigenza della Croce e l’opposizione degli uomini fanno parte del processo di espansione del mistero cristiano. Per questo il libro degli Atti non ha una conclusione ed è senza dubbio il libro più attuale, in cui ogni uomo ha la sua pagina nuova da scrivere.
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Volume 2 3 - Unità 1
4. La prima comunità cristiana Questo è il primo di tre sommari o riassunti (gli altri sono in At 4, 32-36 e 5, 12-16) in cui Luca descrive l’azione dello Spirito Santo e gli effetti di tale azione sulla comunità. Il testo presenta una comunità cristiana docile allo Spirito di Gesù e piena di armonia e di sollecitudine verso i «fratelli». Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 43Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; 45vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, 47lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. 42
Atti 2, 42-47
Attività 1. In che cosa erano assidui i credenti? ...................................................................................................................................................................................................... 2. Come vivevano? ........................................................................................................................................................................................................................................................... 3. Che cosa facevano insieme ogni giorno? ......................................................................................................................................................................................... 4. Che cosa significa «spezzare il pane»? ................................................................................................................................................................................................
5. Le prime infedeltà
PROPOSTE DIDATTICHE
Come potete leggere in questo brano non mancavano certo crisi e ombre nella vita delle prime comunità. Fra i primi cristiani era in uso la pratica della condivisione dei beni (v. At 2, 42- 48 e 5, 12-16) ma non tutti la realizzavano e nessuno era obbligato a farlo. Anania e Saffìra, i protagonisti di questo brano, con il loro atteggiamento minano le basi stesse della vita comune, vogliono ostentare un altruismo che non hanno e nascondere il proprio egoismo mostrandosi diversi da quello che sono. La loro colpa è definita come una menzogna nei confronti dello Spirito Santo. Il racconto mette in evidenza la morte dei colpevoli e il timore di quanti vengono a conoscenza della cosa. Un uomo di nome Anania, con sua moglie Saffìra, vendette un terreno 2e, tenuta per sé, d’accordo con la moglie, una parte del ricavato, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro disse: “Anania, perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? 4 Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e l’importo della vendita non era forse a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio”. 5All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. Un grande timore si diffuse in tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono. 7 Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò sua moglie, ignara dell’accaduto. 8Pietro le chiese: “Dimmi: è a questo prezzo che avete venduto il campo?”. Ed ella rispose: “Sì, a questo prezzo”. 9Allora Pietro le disse: “Perché vi siete accordati per mettere alla prova lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta quelli che hanno seppellito tuo marito: porteranno via anche te”. 10Ella all’istante cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, la portarono fuori e la seppellirono accanto a suo marito. 11 Un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in tutti quelli che venivano a sapere queste cose. 1
Atti 5, 1-11
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 1
Attività 1. Qual è stato l’errore di Anania e Saffìra? .......................................................................................................................................................................................... 2. Come avrebbero potuto comportarsi secondo te? ................................................................................................................................................................. 3. Conosci qualche personaggio del passato o contemporaneo che ha deciso di lasciare i suoi averi e le sue comodità e di condividere la sua vita con i poveri e gli emarginati? .................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. I primi consacrati (dopo gli apostoli) Le difficoltà per la vita della comunità cristiana non vengono soltanto dall’esterno (il potere politico e religioso ebraico perseguitò da subito il nascente cristianesimo così come aveva perseguitato e poi mandato a morte Gesù). Anche all’interno ci sono problemi e tensioni, diffidenze e sospetti. Per risolvere la questione vengono scelti sette uomini. In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. 2Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: “Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. 3Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 4Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola”. 5Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. 6Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede. 1
Atti 6, 1-7
Attività 1. Qual era la causa del malcontento all’interno della comunità cristiana? ........................................................................................................ 2. Chi erano gli ellenisti? ............................................................................................................................................................................................................................................ 3. Qual è il compito affidato ai sette uomini scelti dai discepoli? .................................................................................................................................. 4. Questo servizio, creato dagli apostoli per rimanere liberi di dedicarsi completamente alla predicazione, è all’origine dell’istituzione del diaconato; quali sono i compiti che possono svolgere i diaconi? ............................................. .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Fino a poco tempo fa il diaconato era solo una tappa preliminare al sacerdozio; in questi ultimi anni è stato riscoperto il valore e la bellezza del diaconato permanente: sai dire di cosa si tratta? ..................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Il primo martire Stefano, uno dei sette diaconi, svolgeva un’instancabile attività di predicazione nella città di Gerusalemme rivolgendosi soprattutto ai giudei della diaspora. La sua predicazione era coronata da successo, i miracoli confermavano le sue parole. Il Vangelo cominciava a diffondersi in un altro ambiente culturale, quello degli ebrei ellenisti. Tutto ciò scatenò una persecuzione nei confronti di Stefano che venne catturato, processato davanti al Sinedrio e condannato a morte. Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. 9Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di 8
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Volume 2 3 - Unità 1 quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, 10ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 11Allora istigarono alcuni perché dicessero: “Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio”. 12E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio. 13Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: “Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. 14Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato”. 15 E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo. Disse allora il sommo sacerdote: “Le cose stanno proprio così?”. 2Stefano rispose: “Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò. 4Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte di suo padre, Dio lo fece emigrare in questa terra dove voi ora abitate. 5In essa non gli diede alcuna proprietà, neppure quanto l’orma di un piede e, sebbene non avesse figli, promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui. 6Poi Dio parlò così: La sua discendenza vivrà da straniera in terra altrui, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7Ma la nazione di cui saranno schiavi, io la giudicherò - disse Dio - e dopo ciò usciranno e mi adoreranno in questo luogo. 8E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto. Dio però era con lui 10e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al faraone, re d’Egitto, il quale lo nominò governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa. 11 Su tutto l’Egitto e su Canaan vennero carestia e grande tribolazione e i nostri padri non trovavano da mangiare. 12Giacobbe, avendo udito che in Egitto c’era del cibo, vi inviò i nostri padri una prima volta; 13la seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e così fu nota al faraone la stirpe di Giuseppe. 14Giuseppe allora mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, in tutto settantacinque persone. 15 Giacobbe discese in Egitto. Egli morì, come anche i nostri padri; 16essi furono trasportati in Sichem e deposti nel sepolcro che Abramo aveva acquistato, pagando in denaro, dai figli di Emor, a Sichem. 17 Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto, 18finché sorse in Egitto un altro re, che non conosceva Giuseppe. 19Questi, agendo con inganno contro la nostra gente, oppresse i nostri padri fino al punto di costringerli ad abbandonare i loro bambini, perché non sopravvivessero. 20In quel tempo nacque Mosè, ed era molto bello. Fu allevato per tre mesi nella casa paterna 21 e, quando fu abbandonato, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come suo figlio. 22 Così Mosè venne educato in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente in parole e in opere. 23Quando compì quarant’anni, gli venne il desiderio di fare visita ai suoi fratelli, i figli d’Israele. 24Vedendone uno che veniva maltrattato, ne prese le difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egiziano. 25Egli pensava che i suoi fratelli avrebbero compreso che Dio dava loro salvezza per mezzo suo, ma essi non compresero. 26Il giorno dopo egli si presentò in mezzo a loro mentre stavano litigando e cercava di rappacificarli. Disse: “Uomini, siete fratelli! Perché vi maltrattate l’un l’altro?”. 27Ma quello che maltrattava il vicino lo respinse, dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice sopra di noi? 28Vuoi forse uccidermi, come ieri hai ucciso l’Egiziano?”. 29A queste parole Mosè fuggì e andò a vivere da straniero nella terra di Madian, dove ebbe due figli. 30 Passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 31Mosè rimase stupito di questa visione e, mentre si avvicinava per vedere meglio, venne la voce del Signore: 32“Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe”. Tutto tremante, Mosè non osava guardare. 33Allora
PROPOSTE DIDATTICHE
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 1
il Signore gli disse: “Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo in cui stai è terra santa. 34Ho visto i maltrattamenti fatti al mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli. Ora vieni, io ti mando in Egitto”. 35 Questo Mosè, che essi avevano rinnegato dicendo: “Chi ti ha costituito capo e giudice?”, proprio lui Dio mandò come capo e liberatore, per mezzo dell’angelo che gli era apparso nel roveto. 36Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nella terra d’Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant’anni. 37Egli è quel Mosè che disse ai figli d’Israele: “Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me”. 38Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l’angelo, che gli parlava sul monte Sinai, e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, anzi lo respinsero e in cuor loro si volsero verso l’Egitto, 40dicendo ad Aronne: “Fa’ per noi degli dèi che camminino davanti a noi, perché a questo Mosè, che ci condusse fuori dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. 41E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono un sacrificio all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani. 42Ma Dio si allontanò da loro e li abbandonò al culto degli astri del cielo, come è scritto nel libro dei Profeti: Mi avete forse offerto vittime e sacrifici per quarant’anni nel deserto, o casa d’Israele? 43 Avete preso con voi la tenda di Moloc e la stella del vostro dio Refan, immagini che vi siete fabbricate per adorarle! Perciò vi deporterò al di là di Babilonia. Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza, come colui che parlava a Mosè aveva ordinato di costruirla secondo il modello che aveva visto. 45E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè la portarono con sé nel territorio delle nazioni che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46Costui trovò grazia dinanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per la casa di Giacobbe; 47ma fu Salomone che gli costruì una casa. 48L’Altissimo tuttavia non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo, come dice il profeta: 44
Il cielo è il mio trono e la terra sgabello dei miei piedi. Quale casa potrete costruirmi, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? 50 Non è forse la mia mano che ha creato tutte queste cose? 49
Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. 52Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, 53voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata”. 54 All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. 55 Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio 56e disse: “Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio”. 57Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”. 60Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”. Detto questo, morì. 51
Atti 6, 8-15; 7
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Volume 2 3 - Unità 1 Per la discussione 1. Il processo e la morte di Stefano presentano molte analogie con la passione e la morte di Gesù. Come per Gesù, qual è l’accusa mossa nei confronti di Stefano? (v. At 8, 11) 2. Chi confermò le accuse contro Stefano di fronte al Sinedrio? (v. At 8, 13) 3. Quali sono le parole pronunciate da Stefano nel momento della morte? (v. At 8, 59-60)
8. La prima persecuzione Dopo il processo sommario e l’uccisione del diacono Stefano, si scatenò una violenta persecuzione da parte degli esponenti dell’autorità religiosa ebraica nei confronti della Chiesa di Gerusalemme. Questa prima dura prova, però, non recò danno alla Chiesa nascente ma, piuttosto, un beneficio. Saulo approvava la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. 2 Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. 3Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. 4 Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. 1
Atti 8, 1-4
Attività 1. Che cosa accadde ai cristiani durante questa prima persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme? ......................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Perché questa prova finì con il recare vantaggio alla Chiesa stessa? ................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
PROPOSTE DIDATTICHE
9. Il battesimo dei primi pagani Lo spazio dato all’episodio, che prende tutto il capitolo decimo degli Atti, lascia intendere la grande importanza attribuita dalla Chiesa primitiva al fatto che anche i pagani fossero chiamati a farne parte. I privilegi di razza, di condizione sociale o di altro genere non contano nulla di fronte a Dio. Questa verità, che oggi sembra tanto elementare, ha fatto molta fatica a farsi strada nella prima comunità formata soprattutto da Giudeo-Cristiani. Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. 2Era religioso e timorato di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. 3Un giorno, verso le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo: “Cornelio!”. 4Egli lo guardò e preso da timore disse: “Che c’è, Signore?”. Gli rispose: “Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. 5Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’ venire un certo Simone, detto Pietro. 6Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino al mare”. 7Quando l’angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini; 8 spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa. 9 Il giorno dopo, mentre quelli erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro, verso mezzogiorno, salì sulla terrazza a pregare. 10Gli venne fame e voleva prendere cibo. 1
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Volume 2 - Unità 1
Mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi: 11vide il cielo aperto e un oggetto che scendeva, simile a una grande tovaglia, calata a terra per i quattro capi. 12In essa c’era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli del cielo. 13Allora risuonò una voce che gli diceva: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!”. 14Ma Pietro rispose: “Non sia mai, Signore, perché io non ho mai mangiato nulla di profano o di impuro”. 15E la voce di nuovo a lui: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. 16Questo accadde per tre volte; poi d’un tratto quell’oggetto fu risollevato nel cielo. 17Mentre Pietro si domandava perplesso, tra sé e sé, che cosa significasse ciò che aveva visto, ecco gli uomini inviati da Cornelio: dopo aver domandato della casa di Simone, si presentarono all’ingresso, 18chiamarono e chiesero se Simone, detto Pietro, fosse ospite lì. 19Pietro stava ancora ripensando alla visione, quando lo Spirito gli disse: “Ecco, tre uomini ti cercano; 20àlzati, scendi e va’ con loro senza esitare, perché sono io che li ho mandati”. 21Pietro scese incontro a quegli uomini e disse: “Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?”. 22Risposero: “Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutta la nazione dei Giudei, ha ricevuto da un angelo santo l’ordine di farti venire in casa sua per ascoltare ciò che hai da dirgli”. 23Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente partì con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono. 24Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli con i parenti e gli amici intimi che aveva invitato. 25Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. 26Ma Pietro lo rialzò, dicendo: “Àlzati: anche io sono un uomo!”. 27Poi, continuando a conversare con lui, entrò, trovò riunite molte persone 28 e disse loro: “Voi sapete che a un Giudeo non è lecito aver contatti o recarsi da stranieri; ma Dio mi ha mostrato che non si deve chiamare profano o impuro nessun uomo. 29Per questo, quando mi avete mandato a chiamare, sono venuto senza esitare. Vi chiedo dunque per quale ragione mi avete mandato a chiamare”. 30Cornelio allora rispose: “Quattro giorni or sono, verso quest’ora, stavo facendo la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste 31e mi disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e Dio si è ricordato delle tue elemosine. 32Manda dunque qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli è ospite nella casa di Simone, il conciatore di pelli, vicino al mare”. 33Subito ho mandato a chiamarti e tu hai fatto una cosa buona a venire. Ora dunque tutti noi siamo qui riuniti, al cospetto di Dio, per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato”. 34 Pietro allora prese la parola e disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42 E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome”. 44 Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. 45E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; 46li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: 47”Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?”. 48 E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. Atti 10
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Volume 2 3 - Unità 1 Attività 1. Qual era il significato della strana visione avuta da Pietro mentre pregava? (leggi vv. 28-29) .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Di che cosa si rende conto Pietro dopo aver ascoltato il racconto della visione di Cornelio? (leggi vv. 34-35) .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Che cosa succede mentre Pietro riassume a Cornelio e a coloro che sono radunati nella sua casa la storia narrata dai Vangeli? ................................................................................................................................................................................................................................................. 4. Come si conclude l’episodio? ........................................................................................................................................................................................................................
10. Per la prima volta... «cristiani» L’episodio del centurione Cornelio sembra quasi essere stato provvidenzialmente disposto dal Signore per indicare agli apostoli la sua volontà: l’annuncio del Vangelo ai non ebrei. E infatti ad Antiochia alcuni di quelli che erano stati cacciati da Gerusalemme dopo il martirio di Stefano cominciano a predicare il Vangelo anche ai pagani. E proprio i pagani useranno per la prima volta il termine «cristiani» per indicare i seguaci di Gesù. Intanto quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. 20Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirene, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. 21 E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore. 22Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. 23 Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, 24da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore. 25Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: 26lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani. 27 In quei giorni alcuni profeti scesero da Gerusalemme ad Antiòchia. 28Uno di loro, di nome Àgabo, si alzò in piedi e annunciò, per impulso dello Spirito, che sarebbe scoppiata una grande carestia su tutta la terra. Ciò che di fatto avvenne sotto l’impero di Claudio.
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Atti 11, 19-28
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Volume 2 - Unità 2
Unità 2 › I cristiani e l’Impero Romano Note per l’insegnante Lo storico irlandese Peter Brown, formatosi a Oxford e specializzatosi sui primi secoli della cristianità, oggi insegnante di storia all’università di Princeton negli Stati Uniti, ha dimostrato che esiste una profonda continuità tra il mondo degli antichi e la religione del Vangelo. Claudio Ciancio, docente di Filosofia teoretica all’Università del Piemonte orientale, asserisce che l’identità europea ha un’origine doppia, legata da un lato al mondo antico, dall’altro all’incontro della classicità con l’ebraismo e il cristianesimo. Che cosa offriva, allora, il messaggio del Vangelo che il paganesimo politeista non dava? «Il senso della comunità», risponde Peter Brown dalle colonne dell’«Avvenire» alla giornalista Silvia Guazzetti «in questo davvero si può dire che il cristianesimo di distinse profondamente dal paganesimo. Col cristianesimo si diventava davvero compagni nella religione e il significato profondo dello stare insieme, in famiglia o nella comunità civile, era fondato sulla religione. Inoltre il cristianesimo comprendeva anche una forte dimensione metafisica e per la prima volta pensiero intellettuale e pratica religiosa andavano di pari passo, mentre non era così nel paganesimo, dove elaborazione teorica e pratica religiosa erano separate. Per i pagani la moralità derivava dai costumi della famiglia o della città, proprio come accade oggi in Cina o in Giappone. Gli dèi pagani non interferivano con i comportamenti familiari e pubblici degli individui. Venivano invocati nei momenti del bisogno, ma non erano all’origine di un codice morale da rispettare, non dicevano ai cittadini che si dovevano comportare in un certo modo. La moralizzazione dei costumi non era loro compito. Per il cristiano, invece, ogni aspetto della moralità è rafforzato dalla volontà di Dio e dall’attesa del Giudizio finale».
1. A Roma La Famiglia Nella civiltà greco-romana gli schiavi e anche molti uomini liberi non avevano la capacità giuridica di fondare una famiglia: si formavano comunque molte unioni di fatto, ma i figli che ne nascevano erano privi di padre legittimo. La mortalità infantile, molto elevata, spingeva le coppie a mettere al mondo molti figli. Se una coppia non aveva figli, la responsabilità veniva generalmente fatta cadere sulla donna. Le donne sterili ricorrevano a ogni sorta di rito per poter avere figli, o si affidavano a divinità ritenute particolarmente benigne. La nascita del bambino era uno dei pochi momenti in cui le donne acquisivano un ruolo sociale: poiché gli uomini non erano solitamente ammessi al parto, erano le donne a poter testimoniare in giudizio su quell’avvenimento. I bambini erano in genere assai curati, poiché da loro dipendeva la sopravvivenza della stirpe e la possibilità di un culto agli antenati. Ma le matrone romane evitavano di allattare, per timore di rovinare la propria bellezza, e affidavano il figlio alle balie. I casi di bambini indesiderati erano comunque numerosi: essi venivano spesso abbandonati o venduti, se si trattava di famiglie povere. L’infanticidio era comunque molto praticato: solo Ebrei ed Egizi lo proibivano espressamente. La Famiglia cristiana L’avvento del Cristianesimo comportò un rafforzamento del senso familiare (il matrimonio nel Cristianesimo è considerato un sacramento e l’amore dei coniugi si fonda e ha come modello l’amore di Cristo per la Chiesa) e permise anche agli schiavi di costituirsi una famiglia. La fede dei cristiani in un Dio nato da una donna per condividere la condizione umana mutò a poco a poco la mentalità antica. Aborto, abbandono dei neonati e infanticidio vennero decisamente condannati, anche se il cambiamento di mentalità, e di conseguenza, delle leggi non significò certamente la scomparsa di tutti questi fenomeni. C. Dossier, Moduli di storia, Roma: l’impero, La Scuola
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Volume 23 - Unità 21 Per la discussione 1. Quali sono le principali differenze che noti fra la famiglia pagana e quella cristiana? 2. Quale aspetto della famiglia pagana ti ha maggiormente colpito? Perché? 3. Pensi che l’avvento del cristianesimo abbia migliorato la vita della famiglia? Perché?
2. Le persecuzioni dei cristiani nell’antica Roma: passione delle sante Perpetua e Felicita Gli Atti di Perpetua e Felicita, composto nel 203 circa, sono un resoconto di testimoni oculari del martirio di Perpetua e Felicita (oltre ai loro compagni Saturo, Revocato, Saturnino e Secondino), messe a morte nell’arena di Cartagine il 7 marzo 202 sotto l’imperatore Settimio Severo. Vibia Perpetua era una nobildonna cartaginese e madre di 22 anni, istruita e sposata secondo il costume delle matrone romane, aveva due fratelli uno dei quali era catecumeno come lei. Felicita era la giovane schiava della famiglia di Perpetua. Parte dei racconti sono opera di Tertulliano, ma alcuni capitoli sono i diari di Perpetua stessa. Di questi Atti si sono conservate due edizioni, una in latino e l’altra in greco. Fra gli atti riguardanti i processi e il martirio di cristiani nell’Impero Romano quelli di Perpetua e Felicita sono una delle pagine più belle dell’antica letteratura cristiana. Gli Atti di Perpetua e Felicita sono composti da tre parti: • i capitoli 3-10 sono tratti dai diari autografi di Perpetua; • i capitoli 11 e 13 furono scritti da Saturo; • i restanti capitoli (1-2, 12, 14-21) furono composti da un terzo autore, testimone oculare dei fatti, che alcuni studiosi identificano con Tertulliano. Eccone alcune parti.
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«2. Furono arrestati i giovinetti catecumeni Revocato e Felicita sua compagna di schiavitù, Saturnino e Secondino. Era fra loro poi anche Vibia Perpetua di condizione patrizia, allevata accuratamente, sposata secondo il costume delle matrone. Vivevano ancora suo padre e sua madre, e aveva due fratelli, di cui l’uno era pure catecumeno. Essa aveva un bambino alle poppe (infantem ad ùbera) e toccava presso a poco l’età dei ventidue anni. Lo svolgimento del suo martirio fu narrato tutto da lei stessa, così come lo lasciò scritto di sua mano e di mente sua.» «3. Essa dunque così narra: “Mentre ancora mi trovavo in custodia libera, e mio padre voleva ad ogni modo piegarmi colle ragioni, e mosso dal suo affetto persisteva nel suo tentativo di farmi apostatare, gli dico: ‘Padre, vedi tu, per esempio questo vaso qui, o quell’orcio, o altro qualunque?’ ‘Lo vedo’, risponde. Ed io a lui: ‘Può esso forse chiamarsi con altro nome che il suo?’. ‘No’, dice. ‘Così pure io non posso chiamarmi in altro modo se non ciò che sono, cioè cristiana’… Per alcuni giorni in seguito non lo vidi più e ne ringraziavo il Signore, perché lo starne lontana mi era di sollievo. Frattanto, proprio in quell’intervallo di pochi giorni ricevemmo il battesimo; allora lo Spirito mi suggerì che non dovessi attendermi altra grazia dell’acqua battesimale se non la forza di resistere ai tormenti corporali, pochi giorni dopo fummo chiusi in prigione. Ne fui spaventata; non avevo mai provato l’orrore di simile oscurità. Fu un giorno doloroso! V’era un calore insopportabile, prodotto dal gran numero di persone quivi ammucchiate; vi si aggiungevano le villanie della soldataglia, e per estrema miseria ero straziata dal pensiero del mio bambino che avevo lasciato a casa. Allora i diaconi Terzo e Pomponio, che, benedetti, si curavano della nostra sorte, distribuendo mance ottennero che per alcune ore fossimo fatti uscire a ristorarci nella parte più comoda del carcere. Usciti dunque dalla prigione, eravamo tutti a nostro agio; potevo così allattare il mio bambino che veniva meno per inedia. Mentre mi curavo di lui, conversavo con mia madre e rivolgevo parole di conforto a mio fratello; a tutti e due poi raccomandavo mio figlio…”.»
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Volume 2 - Unità 2
«4. Mi disse allora mio fratello: ‘Signora sorella mia, ormai hai acquistato tanto merito da poter chiedere a Dio di mostrarti in visione se avverrà il martirio o se saremo dimessi’… Lo domandai infatti e mi fu mostrata questa visione. Vidi una scala eretta nell’aria; era straordinariamente grande e coll’un dei capi arrivava fino al cielo; ma era stretta, sì che non vi si poteva salire che uno alla volta. Sui fianchi della scala erano confitti arnesi di ferro d’ogni sorta: v’erano pugnali, lance, uncini, sciabole, spiedi, sicché se uno vi saliva distrattamente e senza volgere gli occhi verso l’alto, veniva straziato e lasciava brandelli di carne attaccati a quei ferri. Ai piedi della scala stava sdraiato un drago di mostruosa dimensione; questo attendeva al varco quanti passavano per salire la scala, e così li atterriva per impedire loro la salita. Per primo vi ascese Saturo, che ci aveva fatti cristiani e poi per nostro amore s’era offerto spontaneamente alle guardie, non essendo egli presente prima, quando fummo arrestati. Egli giunse fino alla sommità della scala, poi si rivolse e ci disse: ‘Perpetua, vieni; io ti aiuterò, ma guardati dai morsi di questo drago’. Dissi: ‘Nel nome di Gesù Cristo, non mi farà alcun male. E subito quello, quasi avesse paura di me, abbassò lentamente la testa ai piedi della scala stessa: onde io vi posi sopra il piede premendogli la testa quasi fosse il primo gradino. Presi a salire; giunta sopra, vidi un estesissimo giardino. In mezzo sedeva un uomo dai capelli bianchi, vestito da pastore, grande, in atto di mungere le pecore. [...] Alzò egli il capo, mi guardò e disse: ‘Sii la benvenuta, o figlia’. Poi mi chiamò; e mi porse tanto come un boccone di panna rappresa di quel latte che stava mungendo; lo ricevetti con le mani giunte e lo mangiai. Tutti i circostanti dissero: ‘Amen’. Al suono di quella parola mi risvegliai, e ancora mi pareva di inghiottire un non so che di dolce. Riferii il sogno a mio fratello; da quello comprendemmo che il martirio ci attendeva tra poco; onde ci disponemmo ad abbandonare ogni speranza di questo mondo”.» «5. “Pochi giorni dopo si sparse la voce che saremmo stati interrogati. Giunse frattanto dalla città mio padre; [...] Venne su da me per tentare di farmi mutar proposito e prese a dirmi: ‘Abbi pietà della mia canizie, o figlia; abbi pietà di tuo padre, se pure sono degno d’essere chiamato da te con questo nome; se ti ho allevata con queste mani sino al fiore dell’età, se ti ho prediletta su tutti i tuoi fratelli! Guarda tua mamma e la tua zia materna; guarda il tuo figliolino, che non potrà sopravviverti. Lascia codesto tuo proposito che sarebbe la morte di noi tutti, che non potremo più parlare a fronte alta, se si oserà toccarti!’. Diceva queste cose mosso dal sentimento paterno e dal suo cuore; [...] Io soffrivo vedendolo in quello stato e pensando che egli solo di tutta la mia famiglia non fosse in grado di godere per il mio martirio. Lo consolavo dicendogli: ‘Quando sarò su quel palco accadrà quello che Dio vorrà; sappi che ormai non apparteniamo più a noi stessi, ma a Dio’. Se ne andò via da me tutto pieno di tristezza”.» «6. “In uno dei giorni successivi, durante il pasto, fummo condotti via d’improvviso per l’interrogatorio. Arrivammo alla piazza; s’era sparsa la voce di noi in tutte le adiacenze, e tosto accorse una folla innumerevole. Salimmo sul palco; gli altri furono interrogati e confessarono la fede. Venne la mia volta. Sopravvenne allora mio padre col mio bambino tra le braccia; mi trasse indietro supplichevole disse: ‘Abbi pietà di questo bambino’. Il procuratore Ilariano, [...] mi disse: ‘Abbi riguardo dei capelli bianchi di tuo padre, e di questo tenero fanciullo! Offri un sacrificio per la salute degli Imperatori’. Risposi: ‘Non lo faccio’. Ilariano disse: ‘Sei tu cristiana?’. Risposi: ‘Sono cristiana’…”.» «9. “Di lì a pochi giorni un soldato attendente di nome Pudente, che era preposto alla custodia delle carceri, cominciò a dimostrarci grande stima; s’era convinto che in noi fosse grande virtù. Così lasciava entrare molte persone a farci visita, ed era un gran sollievo reciproco per noi e per i nostri visitatori. Intanto si avvicinava il giorno dello spettacolo pubblico; allora venne mio padre. Era sfinito dal dolore; prese a strapparsi la barba, gettarsi ai miei piedi prostrato fino a terra; malediceva gli anni suoi e dava in tali lamenti da far pietà a ogni cosa creata. Io mi struggevo per quella vecchiaia sventurata”.»
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Volume 23 - Unità 21 «10. “Il giorno prima del combattimento nostro ebbi questa visione. Mi parve che venisse da noi il diacono Pomponio e che fermatosi alla porta del carcere battesse fortemente. Uscii incontro a lui e gli aprii la porta. [...] Mi disse: ‘Perpetua, t’aspettiamo, vieni’. Indi mi prese per mano e ci avviammo per sentieri scoscesi e tortuosi. A fatica giungemmo finalmente trafelati dinanzi all’anfiteatro; mi condusse fino nel mezzo dell’arena dicendomi: ‘Non temere: sono qui io a soffrire in tua compagnia’. Indi uscì. Vidi un’immensa folla che mi guardava meravigliata. Sapendo io d’essere condannata quivi alle bestie, mi stupivo che quelle non venissero sguinzagliate contro di me. Allora mi uscì incontro un certo egiziano, brutto di aspetto, e si accinse a combattere con me assistito da compagni che gli facevano da scudieri. Intanto vidi venire alla mia volta alcuni leggiadri giovinetti e schierarsi in mio soccorso. Mi svestii dei miei abiti e fui trasformata in maschio. I miei aiutanti allora presero a farmi massaggi con olio, come suol farsi agli atleti prima della lotta; vedevo frattanto di contro a me quell’egiziano che si voltolava sull’arena. Nel punto stesso vidi farmisi incontro un uomo di grandezza smisurata, tale da oltrepassare la parte più elevata dell’anfiteatro; aveva una tunica fluente di porpora percorsa da due fascette davanti; e portava calzari variati fatti d’oro e d’argento. Egli reggeva in una mano una bacchetta come sogliono portarla i maestri gladiatori e nell’altra un ramo verdeggiante con mele color d’oro. Impose silenzio e disse: ‘Questo egiziano, se avrà vinto costei, la ucciderà con la spada; se invece essa vincerà, riceverà questo ramo’. Indi si ritirò. Ci appressammo l’un altro e cominciammo il pugilato. Quegli voleva afferrarmi i piedi; io gli sprangavo calci sulla faccia. Mi sentii allora sollevare in aria, e presi a percuoterlo come se i miei piedi non poggiassero sul terreno. In un istante che quegli esitò giunsi le mani incrociando le dita, gli serrai così alla testa e lo percossi sul viso, indi atterratolo gli posi un piede sul capo. La folla prese a gridare; i miei fautori cantavano. Mi appressai al maestro dei gladiatori e ricevetti da lui il ramo. Mi baciò e mi disse: ‘Figlia, la pace sia con te. Allora m’avviai per uscire verso la porta Sanavivaria. In quel punto mi svegliai; compresi che dovevo combattere non con le bestie, ma col diavolo, ma mi tenevo sicura della vittoria. Queste sono le cose da me fatte fino alla vigilia dello spettacolo; quanto allo svolgimento di questo, lo descriverà chi vorrà…”.»
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«15. In quanto poi a Felicita le fu riserbata dal Signore questa grazia. Essendo essa all’ottavo mese (che, quando l’arrestarono era incinta), e avvicinatosi ormai il giorno dello spettacolo, era in grande passione per timore che ella a cagione del suo stato non fosse rimandata ad altra volta, non essendo permesso offrire all’arena a supplizio le incinte; così che le fosse poi toccato di versare il suo sangue innocente insieme con delinquenti. Anche i compagni di martirio si affliggevano assai, nel dubbio di dover lasciare una compagna così valente e quasi loro guida, indietro da sola nella via di raggiungere la loro medesima speranza. Pertanto sul fare del terzo giorno prima dello spettacolo, con le lacrime unanimi e concordi fecero orazione dinanzi al Signore. Tosto finita l’orazione, Felicita fu sorpresa dalle doglie; e poiché, stentando, dolorava nel parto, per la naturale difficoltà dell’ottavo mese, uno dei soldati sorveglianti del carcere le disse: “O tu che ora patisci tanto strazio, che farai quando verrai gettata in pasto a quelle belve che disprezzasti rifiutando di sacrificare?” E quella rispose: “Ora sono io che devo sopportare questi strazi; quivi invece vi sarà dentro di me un altro, il quale patirà per me, perché anch’io mi dispongo a patire per lui”. Così Felicita mise alla luce una bambina, la quale fu allevata come figlia da una sorella di fede…» «18. “Sorse il dì della loro vittoria, ed essi uscirono dalla prigione verso l’anfiteatro, lieti e composti in volto, come quelli che s’avviano al cielo: trepidavano, è vero, non però di paura, ma piuttosto di gioia. Perpetua teneva dietro con passo tranquillo, come una matrona di Cristo, come una prediletta da Dio; e la luce del suo sguardo faceva abbassare gli occhi di tutti; così pure Felicita, lieta d’aver felicemente partorito... Furono condotti alla porta e venne loro imposto d’indossare abiti da spettacolo: gli uomini a foggia di Saturno, le donne a mo’ delle sacerdotesse di Cèrere. Ma quella nobile donna oppose un coraggioso e irriducibile rifiuto. Diceva: ‘Siam venuti di nostra volontà sino a questo punto
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Volume 2 - Unità 2
per non sacrificare la nostra libertà; abbiamo messo la vita a pegno per non macchiarci di simili atti; tanto abbiamo pattuito con voi’. L’ingiustizia allora s’inchinò alla giustizia, e l’ufficiale diede licenza che fossero introdotti senz’altro così com’erano. Perpetua cantava un salmo, già sul punto di premere la testa dell’Egizio; Revocato, Saturnino e Saturo facevano ammonimenti alla folla degli spettatori. Quindi, giunti in presenza d’Ilariano, cominciarono a far gesti e cenni, quasi per dirgli: ‘Tu colpisci noi, ma Dio raggiungerà te. A quella vista, la folla irritata, richiese che venissero straziati con staffili, passando fra le fila dei carnefici (venatores); di che essi furono lieti, perché eran messi in qualche modo a parte dei patimenti del Signore”.» «19. “Ma Colui che aveva detto ‘domandate e riceverete aveva concesso a ciascuno di loro quel genere di morte che preferiva. Difatti, quando essi discorrevano fra loro dei propri desideri riguardo al martirio, Saturnino dichiarava di preferire le belve, per avere una corona più gloriosa; pertanto, nello svolgersi dello spettacolo, egli e Revocato, dopo aver affrontato il leopardo, dovevano anche essere straziati dall’orso, sopra il palchetto. Veramente Saturo aveva orrore dell’orso più che d’ogni altra fiera, e sperava che un solo assalto del leopardo l’avrebbe finito. Fu allora esposto al cinghiale; in questo, appunto il carnefice, che l’aveva legato al palo per il cinghiale fu azzannato in vece di lui dalla medesima fiera, sì che morì il giorno appresso; Saturo, al contrario, fu solo da quella trascinato per un breve tratto. Nuovamente legato sul palchetto per l’orso, questo non volle uscir fuori dalla gabbia. Così fu che Saturo, rimasto due volte illeso, fu chiamato dalla folla fuori dell’arena”.» «20. “Per le giovani, il diavolo preparò una vacca ferocissima, cosa veramente inusitata, [...] Spogliate dunque, e ravviluppate nei reticoli, esse venivano condotte nell’arena. La folla fu presa da un senso di ribrezzo, vedendole tenera fanciulla una, l’altra ancora fresca di parto e con le poppe stillanti. [...] Perpetua, acciuffata per la prima e sbattuta, ricadde a terra supina. Messasi a sedere, raccolse i lembi della tunica lacerata sul fianco per coprirsi il femore, più ansiosa del proprio pudore che del proprio dolore. [...] Ciò fatto, s’alzò in piedi, e, veduta Felicita colpita, le si avvicinò porgendole la mano per rialzarla. Così stettero alquanto, fino a che, ammansita la ferocia della folla, furono richiamate e fatte uscire per la porta Sanavivaria. Quivi Perpetua fu accolta da un tal catecumeno di nome Rustico, che era stato addetto al suo servizio, e, riscossa come da sonno, talmente era assorta e rapita in spirito, prese a volgere gli occhi attorno e con meraviglia di tutti uscì in queste parole: ‘Ma quando dunque saremo noi esposte a quella vacca?’. Udito che la cosa era già accaduta, non voleva credere, sino a che non ebbe ravvisate nella sua persona e nell’abito certe tracce dello strazio. Chiamato quindi a sé il fratello e quel tal catecumeno, così disse: ‘Siate fermi nella fede, amatevi tutti l’un l’altro, né prendete sgomento dei nostri tormenti’”.» «21. Similmente Saturo, presso un’altra porta, rinfrancava il soldato Pudente, dicendogli: “Tutto sommato, davvero finora, come avevo predetto, non ho ancora sentito lo strazio d’alcuna fiera; sii fermo dunque con tutto il cuore nella fede. Ora vedrai, io mi avanzo fin là, e sarò ucciso da un solo morso di leopardo”. E tosto, essendo lo spettacolo sul termine, sguinzagliatogli contro un leopardo, ne toccò una zannata per cui fu inondato di sangue in gran copia; e, mentre, si ritraeva, la folla gli rendeva testimonianza del secondo battesimo vociando: “Salvo, lavato”. Davvero che era salvo colui che s’era bagnato in simile lavacro! Disse allora al soldato Pudente: “Addio, ricordati della mia fede e di me; che tutto questo valga non a turbarti ma a darti animo”… Quindi, ormai sfinito, venne disteso insieme con gli altri nel luogo solito per essere sgozzato. La folla reclamava che fossero portati in vista, per seguire con i loro occhi omicidi l’entrar del coltello nelle carni di quelli; i martiri si rizzarono spontaneamente e si trascinarono fin là dove la marmaglia voleva. Già s’erano dato fra loro il bacio, ché
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Volume 23 - Unità 21 ben volevano por fine al martirio con il santo rito della pace. Gli altri ricevettero il ferro raccolti in silenzio. Tosto rese lo spirito Saturo, che era asceso per primo nella scala; egli attendeva Perpetua che gli tenesse dietro. A questa era ancora riserbato di gustare qualche tormento: perché il ferro le si impigliò tra le vertebre della gola. Mandò un forte gemito, e prese essa stessa a guidare la incerta mano dell’inetto gladiatore, aggiustandosi la punta alle carni. Ma forse una donna di tanto valore, che incuteva spavento allo spirito immondo, non avrebbe altrimenti potuto essere uccisa se essa non l’avesse voluto!» P. Vannutelli (a cura di), Atti dei Martiri 1, 14-57, Città del Vaticano 1962
Attività 1. Quali emozioni e sentimenti suscita in te la lettura di questo testo? 2. Sai che ancora oggi in molti Paesi si può essere uccisi a causa della fede professata? 3. Discutine con l’insegnante.
3. Quante chiese! Attività Dopo aver letto il materiale seguente, divisi in gruppi organizzate una ricerca sui diversi tipi di edifici religiosi cristiani presenti sul vostro territorio, raccogliendo foto e tracciando una breve storia.
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Gli edifici ecclesiastici cristiani possono avere varie denominazioni, a seconda della loro tipologia, funzione o importanza. • Basilica cristiana: chiesa di grandi dimensioni a cui sono stati conferiti speciali diritti cerimoniali dal papa. • Basilica patriarcale: basilica principale di un patriarcato. • Battistero: edificio specificamente destinato al rito del battesimo, spesso a pianta centrale. •C appella: ampia nicchia ricavata all’interno di una chiesa, o piccolo edificio funzionalmente legato ad altri edifici. Il termine, originariamente usato solo dai Franchi, deriva da cappa, ed era riferito all’ambiente dove si officiavano le funzioni religiose per i re Franchi, che conteneva la reliquia della cappa di san Martino, santo patrono e protettore del regno. •C attedrale: la chiesa da dove il vescovo presiede le celebrazioni diocesane e dove, in passato, i canonici celebravano gli uffici corali. •C hiesa abbaziale: chiesa di una abbazia, in cui i monaci celebrano l’ufficio monastico. •C hiesa arcipretale o arcidiaconale: la chiesa di riferimento di una forania cioè un insieme di parrocchie, nel quale il lavoro dei parroci è coordinato dall’arciprete o dall’arcidiacono. •C hiesa parrocchiale: la chiesa di riferimento di una parrocchia (cioè di una frazione del territorio di una diocesi), retta da un parroco. •C hiesa rettoriale: la chiesa storicamente importante la quale però non ha una parrocchia correlata, ma è inclusa nella giurisdizione di una chiesa parrocchiale, il sacerdote presente si chiama rettore. •C ollegiata: chiesa storicamente sede di un collegio di canonici, con funzioni religiose simili alla cattedrale. • Duomo: termine generico che indica la chiesa più importante, spesso cattedrale, di una città. • Pieve: chiesa rurale in cui poteva essere conferito il battesimo e con speciali diritti sulle chiese figliali. Il parroco spesso era un arciprete. • Sacro monte: complesso devozionale posto sul versante di una montagna con una serie di cappelle o edicole contenenti scene figurative. • Santuario: chiesa specificamente dedicata al culto particolare di un santo e spesso meta di pellegrinaggi. • Tempio: oltre ai vari significati relativi a culti diversi, ed oltre ad un significato generico relativo a qualsiasi luogo di culto, nella tradizione cristiana indica quasi sempre un edificio monumentale, spesso extraurbano, privo di funzioni parrocchiali, sorto come «memoria» di avvenimenti straordinari e simile per alcuni versi al concetto di santuario; con questo termine venivano inoltre indicati i luoghi di culto dell’ordine templare. www.wikipedia.org
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Volume 2 - Unità 3
Unità 3 › L’Europa cristiana Note per l’insegnante Nel corso del IV secolo il monachesimo, soprattutto nella sua forma cenobitica, si diffuse in Europa, ma fu solo nel VI secolo, grazie al pensiero di Benedetto da Norcia, che il monachesimo divenne punto di riferimento della Cristianità in tutto l’Occidente. Secondo la Regola di san Benedetto, a capo del monastero c’è l’abate (dall’ebraico abbà, padre) che, una volta eletto dagli stessi monaci, rimane in carica per tutta la vita. I monaci ricercavano la perfezione cristiana attraverso la vita di comunità; la giornata iniziava alle tre di notte con la preghiera del mattutino ed era scandita da orari precisi che prevedevano la preghiera, il lavoro, lo studio, il tempo per mangiare e dormire; dopo la recita della compieta, tra le diciannove e le venti, il monaco poteva andare a riposare. Dalla Regola di san Benedetto - soprattutto intorno al X secolo, per riformare l’ordine e ritornare alla vita evangelica, in seguito alla crisi che stava attraversando la Chiesa lacerata dalla corruzione e da intrighi di potere - nacquero numerosi altri ordini monastici: Cluniacensi, Cistercensi, Camaldolesi, Olivetani, Silvestrini, Vallombrosani.
1. Il monachesimo in Occidente Ora et labora La preghiera occupava in media quattro ore al giorno, la lettura dalle due alle quattro ore. Il lavoro dalle cinque ore (in inverno) alle otto (in estate). Si mangiava una volta al giorno in inverno e due in estate. Solo i monaci anziani e i malati potevano mangiare carne; per gli altri questo alimento era sostituito da pesci, uova e latticini. Il vino era consentito, ma in misura limitata. I monaci mangiavano in silenzio ascoltando un altro monaco che leggeva brani della Bibbia o delle vite dei santi. L’abbigliamento dei monaci era molto semplice: una tunica su cui era indossata una sopravveste con cappuccio. Il lavoro, una novità rivoluzionaria L’importanza che san Benedetto nella sua Regola aveva dato al lavoro era una vera e propria novità per la mentalità del tempo. Nel mondo antico, infatti, il lavoro era considerato una condanna ed era svolto dagli schiavi e dalle persone più povere. San Benedetto valorizza il lavoro manuale rendendolo uno strumento di santificazione, un mezzo per avvicinarsi a Dio perché, scrive nella sua Regola: “È nell’ozio che il demonio si impadronisce delle anime”. I monaci coltivavano i campi, allevavano bestiame, svolgevano attività artigianali rendendo in questo modo l’abbazia pienamente autosufficiente. I monasteri benedettini divennero ben presto dei centri economici all’avanguardia; i monaci seminavano nelle zone incolte, prosciugavano terreni paludosi e diffondevano tra i contadini delle zone circostanti nuovi strumenti, nuovi metodi e nuove colture. Grandi centri di cultura Nel monastero l’attività manuale era affiancata da un altro tipo di lavoro: quello intellettuale. San Benedetto voleva che i suoi monaci sapessero leggere e scrivere per poter studiare la parola di Dio. L’unica maniera per riprodurre i libri, visto che la stampa non era ancora stata inventata, era quella di ricopiarli a mano e questa attività era svolta dagli amanuensi. Lo scriptorium (in latino «luogo dove si scrive») era un ambiente vasto, esposto a sud e con molte vetrate per sfruttare meglio la luce del sole.
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Volume 23 - Unità 31 Nelle giornate invernali gli amanuensi erano esentati dalle preghiere in modo da poter utilizzare tutte le ore di luce: il loro lavoro infatti era ritenuto un atto di preghiera e di amore perché il libro sarebbe andato a illuminare le menti e il cuore di coloro che lo avrebbero letto. Nei monasteri non venivano copiati solo i testi sacri, ma anche opere di autori greci e latini che, grazie al paziente lavoro degli amanuensi sono potuti arrivare sino a noi. In questo senso i monasteri benedettini furono dei veri e propri archivi di cultura. Un esempio di monachesimo nuovo: la comunità di Bose Bose è una comunità monastica di uomini e donne provenienti da chiese cristiane diverse. Una comunità monastica in ricerca di Dio nel celibato, nella comunione fraterna e nell’obbedienza al Vangelo. A partire dai primi secoli vi sono stati uomini e donne, chiamati ben presto monaci, che hanno abbandonato tutto per tentare di vivere radicalmente il Vangelo, nel celibato e riuniti in comunità. Bose si innesta in questa tradizione, propria dell’Oriente e dell’Occidente cristiani, per vivere oggi il progetto del monachesimo, sotto la guida di una regola e di un padre spirituali, chiamato priore. La comunità nasce l’8 dicembre del 1965, giorno in cui si chiude il Concilio Vaticano II, quando Enzo Bianchi decide di iniziare a vivere, solo, in una casa affittata presso le cascine di Bose. I primi fratelli giungono tre anni dopo, e fra essi una donna e un pastore evangelico. Da allora, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, si celebra la liturgia delle ore cantata, si lavora, si pratica l’accoglienza, si studia la Scrittura e la tradizione monastica, e si vive la faticosa ma feconda avventura comunitaria. Qual è la vita dei fratelli e delle sorelle a Bose? È una vita semplice, tendente all’essenziale: una vita cenobitica fatta di preghiera e lavoro. Non c’è infatti un’opera propria della comunità monastica, se non quella di credere e vivere in colui che Dio ha mandato: Gesù Cristo. Attività 1. Come era considerato il lavoro manuale dai monaci benedettini? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Perché l’importanza data al lavoro da san Benedetto costituisce una novità? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Perché i monasteri benedettini furono considerati «archivi di cultura»? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Che cosa ha in comune la comunità di Bose con le antiche comunità benedettine? Quali sono le novità che essa introduce? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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PROPOSTE DIDATTICHE
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 3
Note per l’insegnante Nelle chiese bizantine trionfano la luce e il colore, per annunciare che è finito il tempo della grande tristezza, poiché il peccato e la paura della morte sono stati già vinti dalla risurrezione. La liturgia eucaristica, oggi come molti secoli fa, comincia con una formula di glorificazione (dossologia) che dice: «Benedetto il regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». In questa formula è già riassunta la concezione bizantina del culto: la liturgia esprime la realizzazione del regno. Dio Trino è presente e operante, Dio regna; e perciò l’uomo, redento, restaurato a immagine di Dio, può finalmente celebrare i divini misteri, e glorifica il Signore per la sua opera che supera la stessa comprensione umana. Recita, infatti, la preghiera della prima antifona: «La tua potenza, Signore, è incomparabile, la misericordia è immensa e l’amore per gli uomini inesprimibile».
2. Le caratteristiche delle chiese bizantine La chiesa bizantina è concepita per essere un segno del cielo sulla terra ed è dominata dal colore, dalla luce e dall’armonia, a significare che il disordine e la tristezza sono finiti, poiché il peccato e il timore della morte sono stati vinti dalla risurrezione di Cristo. Nelle chiese bizantine si è innanzi tutto in presenza di Cristo - non crocifisso come nelle chiese latine, ma in trionfo - che ricapitola tutto e tutti nella nuova creazione. Infatti l’immagine di Cristo vincitore e onnipotente, Pantokràtor, riempie le cupole e le absidi delle chiese di stile bizantino, mentre nel catino dell’abside centrale Maria Madre di Dio (detta Platitèra, che significa “più ampia dei cieli”, perché ha contenuto Colui che i cieli non possono contenere) tiene tra le mani il Cristo nel gesto di presentarlo all’assemblea; questa immagine è anche segno dell’opera di evangelizzazione e di missione della Chiesa tutta intera. Ci sono, poi, le icone dei santi - disposte secondo dei criteri stabiliti - mancano, invece, nelle chiese bizantine le statue, quasi per indicare la vittoria dello spirito “senza spessore” sulla corporeità. Il luogo dell’altare, il santuario, è separato (o forse è meglio dire “distinto”) dal resto del tempio per mezzo di una parete trasversale coperta di icone, l’iconostasi, con tre porte, attraverso le quali si comunica dalla navata al santuario: in quest’ultimo entrano solo i celebranti (agli altri è vietato l’ingresso anche quando non vi è liturgia). L’iconostasi è segno della trascendenza di Dio, del suo essere mistero per l’uomo. Le tre porte che si aprono su questa parete hanno tende che restano chiuse: si apre quella centrale quando si celebra l’eucaristia, ma in particolari momenti del rito - durante il canone eucaristico la si chiude, per sottolineare l’aspetto di mistero che si va compiendo: Cristo si è rivelato a noi allo stesso modo, sotto un “velo” che era quello della carne. Jesus storia della chiesa, SAIE
Attività 1. Quale immagine domina le cupole e le absidi delle chiese bizantine? ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quale immagine troviamo nel catino dell’abside centrale? Di che cosa è segno questa immagine? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Per quale motivo nelle chiese bizantine non ci sono statue? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Come si chiama la parete che separa il luogo dell’altare dal resto del tempio? Qual è il suo significato? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Quale verità della fede cristiana è particolarmente sentita e celebrata nella liturgia bizantina? .................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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Volume 23 - Unità 31
3. L’edificio ortodosso Note per l’insegnante Attività Durante la lettura del materiale seguente, gli alunni dovranno individuare e sottolineare gli elementi caratteristici dell’edificio ortodosso per poi confrontarli con quelli della chiesa cristiana. Dopodiché, lavorando a coppie, dovranno cercare immagini su chiese ortodosse da rivedere in classe attraverso la LIM. (Se a scuola c’è un laboratorio di informatica, assegnare a ogni coppia di studenti un computer, altrimenti far portare le immagini da casa).
PERISTILIO
PROPOSTE DIDATTICHE
L’architettura di una chiesa ortodossa risponde essenzialmente ai bisogni liturgici. Ciò che la caratterizza è la presenza dell’altare sul quale si celebra il mistero dell’eucaristia, vertice di tutta la liturgia, nel quale il pane e il vino divengono Corpo e Sangue di Cristo. L’altare è come la tomba nella quale si manifestò la risurrezione del Corpo di Cristo. Lo spazio attorno ad esso, il Santuario o Vima, è racchiuso da una parete che sorregge alcune icone: l’iconostasi. Nella parte centrale dell’iconostasi si situa una porta con due battenti che si affaccia direttamente sull’altare. Sui due lati della porta si trovano delle icone: a destra quella di Cristo, a sinistra quella della Theotokos (= Genitrice di Dio). Tale porta può essere superata solo dai celebranti. Similmente, possono entrare nel santuario solo coloro che compiono il servizio liturgico. La disposizione descritta caratterizza tutte le chiese ortodosse anche se il luogo di culto fosse un locale improvvisato. A destra dell’altare è disposta una tavola di piccole dimensioni per la preparazione dei santi doni: la protesi. Prima della celebrazione della Divina Liturgia il calice e la patena (disco sul quale si appoggia il Santo Pane durante la celebrazione) sono disposti sulla protesi. Il celebrante riempie il calice di vino e d’acqua e taglia, da un piccolo pane predisposto, il pezzo che sarà consacrato appoggiandolo sulla patena. Al momento dell’offertorio, durante la celebrazione dell’Eucarestia, il calice e la patena (il disco) sono recati solennemente in processione con un percorso che parte dalla protesi e termina all’altare. I celebranti escono dal santuario attraverso una porta laterale, arrivano al centro della chiesa e poi ritornano verso il Santuario entrando per la porta centrale. Nel santuario si trova anche il Diakonikon, luogo simile ad una sacrestia nel quaProtesi Altare Diakonikon le vengono assunti o deposti i paramenti sacri e gli oggetti liturgici. Al di fuori del santuario, i fedeli e il coro dei cantoSANTUARIO ri stanno nella navata. È sempre in essa che viene distribuita la comunione. È pure in tal luogo che si celebra la maggioranza dei Sacramenti, ad ecceIconostasi zione di quello dell’Ordine (che avviene all’altare) e di quello dell’unzione dei malati (che si può fare pure in una casa o in un ospedale). NAVATA Il nartece è un vestibolo tra la navata e l’esterno della chiesa. In esso stanno i penitenti e un tempo i catecumeni. I monaci che, prima di tutto sono dei penitenti, vi recitano degli uffici liturgici tipicamente monastici. Durante alcune solenni ufficiature liturgiche vi si pronuncia una grande preghiera detta liti per i bisogni del mondo intero e per preNARTECE servarlo dalle calamità e dalle catastrofi naturali. Infine, all’esterno, si trova un peristilio, una sorta di sagrato con, a volte, una fontana. www.parodos.it
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Volume 2 - Unità 4
Unità 4 › La Chiesa si apre al mondo Note per l’insegnante Intorno alla fine del Quattrocento la Chiesa versava in una profonda crisi: culturale, pastorale e spirituale. Le cariche ecclesiastiche venivano abitualmente vendute; nei conventi e nei monasteri entrava molta gente inadatta alla vita religiosa, ma ricca o imparentata con i ricchi. C’erano chiese trascurate, a rischio di crollo, mentre le rendite ecclesiastiche venivano spesso dirottate verso le grandi famiglie. I vescovi e i parroci erano spesso lontani dai fedeli, nelle corti dei signori, e le attività pastorali erano frequentemente affidate a preti ignoranti che a malapena leggevano - molti lo ignoravano del tutto - il latino. Molto spesso i sacramenti non venivano amministrati e di solito c’era l’abitudine di farli pagare. Molti cristiani reagirono a questa situazione chiedendo la riforma della Chiesa. In mezzo a tanto buio prendeva consistenza il movimento della riforma cattolica. Un movimento che si manifestò prima e indipendentemente dalla protesta di Lutero e che non comportava mutamenti dottrinali. In principio si trattò di personalità isolate, come quella del tedesco Niccolò da Cusa che divenne vescovo di Bressanone e infine cardinale, ma rapidamente l’urgenza di una profonda riforma coinvolse un numero sempre maggiore di uomini e donne, nel clero e fuori, nei gruppi dirigenti e nei ceti umili. Un ambiente caratteristico di questo movimento di riforma fu quello dei gruppi di laici e delle confraternite che in Italia si chiamavano «Oratori del Divino Amore». Questi laici si impegnavano nel vivere concretamente lo spirito evangelico attraverso la preghiera e iniziative esemplari di vita cristiana (ospedali per gli incurabili, assistenza a vedove e orfani ecc.). Nel periodo che va dal 1500 al 1520 circa nacquero nuove famiglie religiose (Teatini, Barnabiti e più tardi Gesuiti) e ci fu un rinnovamento all’interno degli ordini tradizionali. Il papato, però, si faceva da parte; soprattutto la Curia romana veniva indicata come il centro dell’immenso sistema della decadenza; in Curia affluivano le tasse ecclesiastiche e pagando si ottenevano ogni genere di dispense. Nel 1513 il papa Leone X si vide presentare un programma completo di riforma i cui autori erano due patrizi veneziani, Paolo Giustiniani e Vincenzo Quirini, diventati entrambi Camaldolesi, dopo una vita «nel mondo» ricca di esperienze diplomatiche e umane. Purtroppo né il papa né altri a lui vicini li vollero ascoltare.
1. La Chiesa e il Libellus dimenticato Quando l’aristocratico veneziano Paolo Giustiniani, divenuto camaldolese, d’intesa con l’amico e confratello Vincenzo Quirini, elabora e invia a papa Leone X, appena eletto come successore di Giulio II, il suo Libellus, siamo nell’estate 1513. Ora, a tutti è noto che la data simbolica della Riforma protestante è il 31 ottobre 1517, quando Lutero affigge le famose 95 tesi. Sono quindi intercorsi quattro anni: ebbene, se quel Libellus non si fosse perso nella tiepida accoglienza di un papa che pure aveva sollecitato tante speranze e se non si fosse alzato il muro di gomma curiale, in poche parole se questi riformatori cattolici fossero stati ascoltati, la storia della cristianità avrebbe avuto forse un altro percorso. La ribellione di Lutero e la successiva rottura dei protestanti con la Chiesa di Roma avrebbero, forse, potuto essere evitate. Paolo Giustiniani e Vincenzo Quirini indicavano con franchezza le linee generali e particolari di una riforma necessaria e inevitabile. Questi suggerimenti furono accolti solo dal Concilio di Trento, mentre altri, addirittura, hanno dovuto attendere il Concilio Vaticano II. Il piano riformatore, contenuto nel Libellus, chiedeva innanzi tutto la rinunzia da parte del papa del potere temporale e continuava poi sviluppando sei punti: 1. la riforma dell’autorità del papa che doveva riguardare problemi ecclesiali e spirituali; 2. la ripresa dell’apostolato anche verso ebrei e musulmani;
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Volume Volume 23 -- Unità Unità 41 3. l’impegno dei cristiani in Terrasanta, ma non con imprese militari, bensì con un’opera di conversione culturalmente adeguata; 4. lo sforzo per promuovere l’unione della Chiesa latina con quella d’Oriente; 5. la riduzione degli ordini religiosi a pochissimi e l’obbligo di rispettarne le regole. La trasformazione spirituale e culturale del clero, curandone una formazione fondata sulla conoscenza della Scrittura e non delle spesso fumose speculazioni delle scuole teologiche. Il rinnovamento della liturgia, introducendo l’uso delle lingue nazionali, e purificando preghiera e devozione dalle scorie superstiziose e da esagerazioni (spesso, scrivono i due monaci, le tavolette dipinte di santi sono venerate con maggior onore e riverenza dello stesso sacratissimo corpo di nostro Signore Gesù Cristo). La scelta oculata dei vescovi che devono risiedere nella loro diocesi e dedicarsi esclusivamente al servizio pastorale. La necessità di tenere concili periodici per avere un’occasione continua di aggiornamento e di riforma; 6. riflettere sui benefici di una riforma nella Chiesa e sull’aumento del prestigio che essa avrebbe portato al papato. Per la discussione 1. Quali proposte avanzate nel Libellus saranno poi recepite dal Concilio di Trento? 2. Quali proposte troveranno, invece, attuazione nel Concilio Ecumenico Vaticano II? (A questa domanda rispondi dopo averne discusso con l’insegnante).
2. La Chiesa nei continenti extraeuropei Note per l’insegnante L’attività proposta per l’argomento, riguardante la cristianizzazione dei continenti extraeuropei, è la visione del film Mission e la lettura di un testo. Siamo sicuri che non mancheranno stimoli per la discussione.
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Mission Il film è ambientato in Sudamerica, in terre contese da Spagna e Portogallo, in un momento storico in cui l’arroganza, il complesso di superiorità dei colonizzatori europei, interessi politici ed economici spazzavano via interi popoli e civiltà. In questo contesto, missionari gesuiti scoprono la bellezza della civiltà Guaranì, all’interno della quale propongono il messaggio evangelico. Dall’incontro fra la cultura Guaranì e i valori e la civiltà cristiani nascerà un esperimento unico: le Riduzioni. Queste vogliono essere comunità cristiane autentiche dove sia garantito e armonizzato lo sviluppo umano, civile e religioso nel rispetto e nella valorizzazione della cultura del popolo indigeno. Il film Mission è la storia della nascita, dello sviluppo e della tragica fine di questo sogno. Le Riduzioni L’esperimento politico-sociale dei gesuiti: le Riduzioni in Paraguay. I coloni spagnoli d’America, per stabilizzare gli indios nomadi o seminomadi, e per farli lavorare, crearono le Riduzioni, che erano centri abitati in cui i nativi venivano reducidos, ridotti alla vita sedentaria. Nelle Riduzioni essi erano chiamati al lavoro come servizio personale al re di Spagna, in base all’istituto dell’encomienda e si trovarono presto sottoposti a uno sfruttamento di tipo schiavistico. Anche i missionari fondarono Riduzioni, ma erano un’altra cosa: puntavano anzi a combattere i sistemi dei colonizzatori. Furono i gesuiti a creare la maggior parte di queste istituzioni in Bolivia, Perù e, soprattutto, nel Paraguay dove si trovano quelle più importanti e ricordate. Tra il 1609 e il 1707, in un territorio di 100 mila chilometri quadrati (oggi diviso tra Paraguay, Brasile e Argentina) nacquero trenta insediamenti per il popolo indio dei Guaranì. Questi insediamenti erano del tutto separati e autonomi dai coloni,
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Volume 2 - Unità 4
dipendenti direttamente dal re e guidati dai missionari. Le Riduzioni sono considerate uno dei momenti più alti dell’intera storia missionaria e rappresentano un esempio inimitabile di ciò che oggi si definisce cooperazione allo sviluppo (umano, civile e religioso), dato che portarono in poco più di un secolo un popolo primitivo a competere con il livello civile dell’America spagnola. Sicuramente i gesuiti imposero un modello di vita estraneo alla cultura indigena, ma non fecero tabula rasa della loro cultura, anzi operarono una sintesi che armonizzasse ciò che di più valido c’era nella tradizione, cultura e religione Guaranì con il messaggio cristiano. In questo modo i gesuiti dimostrarono la reale possibilità di impiantare la Chiesa in un popolo, senza imporgli la cultura di una nazione diversa. I Guaranì delle Riduzioni divennero cristiani restando se stessi. Le Riduzioni erano un sistema di villaggi integrato dove si lavorava e si realizzava molto con la coltivazione del cotone, la coltivazione dell’erba mate, il lavoro artigianale, l’allevamento del bestiame. Si produceva e si vendeva. Il commercio avveniva con gli spagnoli delle città e il ricavato serviva a pagare il tributo alla corona di Spagna e a sostenere i servizi, le opere comuni civili ed ecclesiastiche di ogni Riduzione. Tutte le famiglie indigene inoltre avevano in uso (probabilmente vitalizio) una casa, e anche un appezzamento di terreno, sufficiente per ricavarne il proprio sostentamento. Esisteva, infatti, il commercio familiare e personale col metodo del baratto, data l’assenza di moneta nelle Riduzioni. Le Riduzioni erano economicamente autosufficienti, rette da un’amministrazione autonoma e dotate anche di una forza militare di difesa. Nel 1768, quando i gesuiti furono espulsi dal Sudamerica (le terre su cui sorgevano le Riduzioni e la ricchezza umana ed economica di questi insediamenti facevano gola a molti coloni), cominciò la decadenza delle Riduzioni che vennero lasciate dai Guaranì per sfuggire alla cattura (molti, però, finirono schiavi), investite da guerre e scorrerie, utilizzate come cave di pietra. Note per l’insegnante Il 1800 è stato il secolo della rivoluzione industriale. Questo cambiamento sociale ed economico partì dall’Inghilterra e poi investì il continente europeo. Con essa, l’industria si sostituì gradualmente all’agricoltura come asse portante delle strutture economiche e sociali. Cominciò ad aumentare, e poi crebbe via via senza posa, il numero degli uomini che, abbandonata la campagna, andavano a rinchiudersi nelle fabbriche, o scendevano nelle miniere, accampandosi poi rassegnati nei vecchi e nuovi quartieri cittadini, cupi e tristi. La macchina, la fabbrica, la città erano i tre simboli della «civiltà industriale». In questo contesto nacquero due nuove classi sociali: quella della «borghesia capitalistica», gli uomini del potere economico, e quella del «proletariato di fabbrica», la classe operaia che viveva situazioni di sfruttamento, povertà e sofferenza. La rivoluzione industriale colse impreparato e spesso ostile il mondo cattolico nel suo complesso; sia la figura del capitalista, sia quella del nuovo proletariato e salariato (sradicato dai campi, gettato nella periferia cittadina, impegnato in lavori disumani per 14 ore al giorno, chiuso nella fabbrica anche nei giorni festivi) erano figure nuove, del tutto estranee all’universo mentale e religioso cattolico. Dalla metà circa dell’Ottocento, però, da parte di alcuni esponenti laici ed ecclesiastici si cominciò ad elaborare una prima risposta, sulla base del diritto naturale e dell’impegno sociale, ai fenomeni di proletarizzazione, di sfruttamento intensivo della manodopera, di scristianizzazione, e cominciò a svilupparsi il movimento sociale cristiano. Il primo papa che affrontò la questione operaia in tutta la sua complessità fu Leone XIII con l’enciclica Rerum Novarum dedicata alla questione sociale. Durante il suo pontificato si erano fatti incalzanti i gravissimi problemi della classe operaia ed era già stato pubblicato il Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels. Questa enciclica diede un aiuto importante a quei cattolici che combattevano lo Stato assenteista ed erano impegnati nell’organizzazione dei mezzi di difesa degli operai contro la legge del profitto e rispose a molte questioni sollevate dalla ideologia socialista e comunista. La Rerum Novarum sarà la prima di una lunga serie di encicliche e documenti che la Chiesa dedicherà alla complessa questione sociale e ai nuovi problemi che nasceranno in una economia e una società di dimensioni planetarie.
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3. La Chiesa e la questione sociale: le encicliche sociali Leone XIII, Lettera Enciclica Rerum Novarum (15 maggio 1891) Il documento è composto di cinque parti in cui vengono esposte la dottrina cattolica sul lavoro, sul diritto di proprietà, sul principio di collaborazione fra le classi sociali, sul diritto dei lavoratori a un giusto salario; si ribadisce la dignità della persona umana, che per nessun motivo può essere violata, la necessità del riposo festivo, di un lavoro proporzionato alle forze dell’uomo, la tutela particolare delle donne e dei ragazzi che lavorano, il diritto dei lavoratori di avere associazioni professionali e sindacati. Pio XI, Lettera Enciclica nella ricorrenza del quarantesimo anniversario della Rerum Novarum Quadragesimo Anno (15 maggio 1931) La Quadragesimo Anno ribadisce il principio che il salario deve essere proporzionato non solo alle necessità del lavoratore, ma anche a quelle della sua famiglia; afferma che l’economia deve fondarsi sul principio della solidarietà sociale e non su quello della sfrenata concorrenza. Riprendendo tematiche della Rerum Novarum ribadisce il diritto alla proprietà privata, che deve essere armonizzato con la necessità del bene comune, e la necessità della collaborazione fra le classi sociali. Pio XI indica infine l’importanza del principio di sussidiarietà che diverrà un elemento permanente della dottrina sociale della Chiesa: «Siccome non è lecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società: perché l’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle».
PROPOSTE DIDATTICHE
Giovanni XXIII, Lettera Enciclica Mater et Magistra (15 maggio 1961) All’inizio degli anni Sessanta la questione sociale si sta universalizzando e coinvolge tutti i Paesi. Accanto alla questione operaia e alla rivoluzione industriale, si delineano i problemi dell’agricoltura, delle aree in via di sviluppo, dell’incremento demografico e quelli relativi alla necessità di una cooperazione economica mondiale. Le disuguaglianze, in precedenza avvertite all’interno delle nazioni, appaiono a livello internazionale e fanno emergere con sempre maggiore chiarezza la situazione drammatica in cui si trova il Terzo Mondo. Le parole chiave dell’Enciclica sono «comunità» e «socializzazione». La Chiesa è chiamata, nella verità, nella giustizia e nell’amore, a collaborare con tutti gli uomini per costruire un’autentica comunione. Per tale via la crescita economica non si limiterà a soddisfare i bisogni degli uomini, ma potrà promuovere anche la loro dignità. Concilio Vaticano II, Lettera Apostolica Gaudium et Spes (7 dicembre 1965) La Gaudium et Spes affronta i temi della cultura, della vita economico-sociale, del matrimonio e della famiglia, della comunità politica, della pace e della comunità dei popoli, alla luce della visione cristiana dell’uomo e della missione della Chiesa. La società, le sue strutture e il suo sviluppo devono essere finalizzati al perfezionamento della persona umana. Paolo VI, Lettera Enciclica Octogesima Adveniens per l’ottantesimo anniversario della Rerum Novarum (14 maggio 1971) In questa enciclica il papa riflette sulla società post-industriale con tutti i suoi complessi problemi, rilevando l’insufficienza delle ideologie a rispondere a tali sfide: l’urbanizzazione, la condizione giovanile, la situazione della donna, la disoccupazione, le
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 4
discriminazioni, l’immigrazione, l’incremento demografico, l’influsso dei mezzi di comunicazione sociale, l’ambiente naturale. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Laborem Exercens (14 settembre 1981) L’enciclica delinea una spiritualità e un’etica del lavoro. Il lavoro non dev’essere inteso soltanto in senso materiale, ma bisogna tenere in debita considerazione anche il fatto che il lavoro, oltre ad essere una dimensione fondamentale della vita sociale, ha tutta la dignità di un ambito in cui deve trovare realizzazione la vocazione naturale e soprannaturale della persona. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Sollicitudo Rei Socialis (1988) L’enciclica afferma che il vero sviluppo della società non può limitarsi alla moltiplicazione dei beni e dei servizi, cioè a ciò che si possiede, ma deve contribuire alla sviluppo di «tutto» l’uomo nella giustizia e nella solidarietà. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Centesimus Annus nel centesimo anniversario della Rerum Novarum (15 maggio 1991) Da questa enciclica emerge la continuità dottrinale di cent’anni di magistero sociale della Chiesa; contiene un apprezzamento per la democrazia e per l’economia libera, all’interno di un’indispensabile solidarietà. Giovanni Paolo II mette in evidenza che l’insegnamento sociale della Chiesa si fonda su un presupposto: la condizione di un autentico sviluppo umano è riconoscere Dio in ogni uomo e ogni uomo in Dio. Benedetto XVI, Lettera Enciclica Caritas in Veritate (29 giugno 2009) Questa è la terza enciclica di papa Benedetto XVI, si presenta come un testo complesso e ricco di numerosi insegnamenti e sollecitazioni. Il documento, che riguarda lo sviluppo umano integrale nella carità e nella verità, è composto di una introduzione, sei capitoli e una conclusione. Nell’introduzione il papa mette l’accento sui due motivi conduttori che percorrono tutta l’enciclica: la carità e la verità. Benedetto XVI ricorda che «la carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa» e che «lo sviluppo ha bisogno della verità». Il papa si sofferma quindi su due «criteri orientativi dell’azione morale»: la giustizia e il bene comune e afferma che ogni cristiano è chiamato alla carità anche attraverso una «via istituzionale» che incida nella vita della «polis», del «vivere sociale». «Il rischio del nostro tempo, ribadisce il papa, è che all’interdipendenza di fatto tra gli uomini e i popoli non corrisponda l’interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano. Solo con la carità, illuminata dalla luce della ragione e della fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di una valenza più umana e umanizzante. La condivisione dei beni e delle risorse, da cui proviene l’autentico sviluppo, non è assicurata dal solo progresso tecnico e da mere relazioni di convenienza, ma dal potenziale di amore che vince il male con il bene e apre alla reciprocità delle coscienze e delle libertà». Da questa premessa, che riguarda la necessità di vivere concretamente la carità cercando la verità, si snodano le analisi e le riflessioni su molteplici aspetti della società contemporanea, mettendo in chiaro, però, che «La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende “minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati”. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Senza verità si cade in una visione… della vita, incapace di elevarsi sulla prassi, perché non interessata a cogliere i valori - talora nemmeno i significati - con cui giudicarla e orientarla. La fedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l’annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi… La sua dottrina sociale è momento singolare di questo annuncio:
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Volume Volume 23 -- Unità Unità 41 essa è servizio alla verità che libera. Aperta alla verità, da qualsiasi sapere provenga, la dottrina sociale della Chiesa l’accoglie, compone in unità i frammenti in cui spesso la ritrova, e la media nel vissuto sempre nuovo della società degli uomini e dei popoli».
PROPOSTE DIDATTICHE
Il primo capitolo del documento riprende il messaggio della Populorum Progressio di papa Paolo VI che ribadì «l’imprescindibile importanza del Vangelo per la costruzione della società secondo libertà e giustizia». Il secondo capitolo tratta dello sviluppo umano nel nostro tempo. Benedetto XVI osserva che il solo obiettivo del profitto senza lo scopo del bene comune «rischia di distruggere ricchezza e creare povertà». I temi trattati in questo capitolo riguardano la finanza, i flussi migratori, il dialogo fra le culture, lo scandalo della fame che colpisce ancora molte zone della terra. Il tema del terzo capitolo è «Fraternità, sviluppo economico e società civile». Lo sviluppo, asserisce il papa, «se vuole essere autenticamente umano, deve fare spazio al principio di gratuità». La logica dell’economia e del mercato va «finalizzata al perseguimento del bene comune di cui deve farsi carico anche e soprattutto la comunità politica». Nel quarto capitolo, l’enciclica sviluppa il tema dello «Sviluppo dei popoli, diritti e doveri, ambiente». Governi e organismi internazionali non possono dimenticare «l’oggettività e l’indisponibilità» dei diritti. A questo riguardo vengono affrontate le «problematiche connesse con la crescita demografica». Gli Stati, scrive papa Ratzinger, «sono chiamati a varare politiche che promuovano la centralità della famiglia». L’economia - ribadisce ancora il pontefice - ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; di un’etica amica della persona. La stessa centralità della persona deve essere il principio guida «negli interventi per lo sviluppo» della cooperazione internazionale. Infine, negli ultimi paragrafi, il papa si sofferma sulle problematiche energetiche e la ricerca di energie alternative. «La collaborazione della famiglia umana» è il cuore del quinto capitolo, in cui Benedetto XVI evidenzia che «lo sviluppo dei popoli dipende soprattutto dal riconoscimento di essere una sola famiglia». D’altronde, si legge, la religione cristiana può contribuire allo sviluppo «solo se Dio trova un posto anche nella sfera pubblica». Il papa affronta poi il fenomeno «epocale» delle migrazioni è afferma che ogni migrante, «è una persona umana che possiede diritti che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione». L’ultimo paragrafo del capitolo riguarda l’urgenza della «riforma» dell’O.N.U. e «dell’architettura economica e finanziaria internazionale» e la necessità della presenza di una vera «Autorità politica mondiale che si attenga in modo coerente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà». Un’Autorità, afferma il papa, che goda di «potere effettivo». Il sesto e ultimo capitolo è incentrato sul tema: «Lo sviluppo dei popoli e la tecnica». Il papa mette in guardia dalla «pretesa prometeica» secondo cui «l’umanità ritiene di potersi ricreare avvalendosi dei “prodigi” della tecnologia». La tecnica, ammonisce papa Benedetto XVI, non può avere una «libertà assoluta». Il campo primario «della lotta culturale tra l’assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell’uomo è oggi quello della bioetica», spiega il papa che aggiunge: «La ragione senza la fede è destinata a perdersi nell’illusione della propria onnipotenza». La questione sociale diventa «questione antropologica». La ricerca sugli embrioni, la clonazione, asserisce il Pontefice, «sono promosse dall’attuale cultura» che «crede di aver svelato ogni mistero». Il papa teme «una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite». Nella conclusione dell’Enciclica, il papa sottolinea che lo sviluppo «ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera», di «amore e di perdono, di rinuncia a se stessi, di accoglienza del prossimo, di giustizia e di pace». Attività Dopo aver letto in classe la presentazione dei documenti principali sulla dottrina sociale della Chiesa, discutete con l’insegnante sui valori in tema di lavoro e sviluppo sociale in essi contenuti.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 5
Unità 5 › La vita della Chiesa Note per l’insegnante I sacramenti sono una parte essenziale dell’esistenza cristiana come la preghiera e la parola di Dio, come la vita della grazia e la sequela di Cristo. La teologia dei sacramenti si sviluppò gradualmente a partire dal III secolo (inizialmente la parola sacramento aveva un significato piuttosto ampio: con questo termine si designavano le sacre dottrine e i sacri ministeri, le cose e i riti sacri della Chiesa e quindi anche quelli che sarebbero stati i sacramenti propriamente detti) fino al secolo XII quando con la parola «sacramento» vennero designati solamente i sette riti che conosciamo. La parola «sacramento» deriva dal latino sacramentum che nel linguaggio militare designava una formula di giuramento del soldato alla bandiera e come termine giuridico indicava la somma depositata nel tempio come garanzia per un contratto; chi non onorava il contratto perdeva la somma che diveniva sacra perché destinata ai sacrifici in onore della divinità. Il termine sacramentum indicava, quindi, un atto di iniziazione (linguaggio militare) o di consacrazione (la somma di denaro depositata al tempio), per questo il termine passò nel linguaggio religioso; questo atto (sacramentum) includeva anche l’idea di assenso umano e di obbligo morale di fronte alla divinità. Proprio con la parola sacramentum venne tradotto il termine greco misterion che, nel Nuovo Testamento, indicava la misteriosa opera salvifica di Dio rivelatasi in Cristo, il mistero del regno di Dio ed era usato dai padri della Chiesa orientale greca per designare la fede cristiana, i riti e i ministeri nella Chiesa. Nel termine sacramentum si mescolarono, quindi, il significato greco di azione occulta di Dio e quello romano che includeva l’assenso umano e l’obbligo morale di fronte alla divinità. Molto importante per lo sviluppo della teologia dei sacramenti fu sant’Agostino (IV-V sec.) che introdusse la distinzione tra rito visibile (segno sacro, elemento e parola) e azione invisibile, ma la prima definizione completa di sacramento si trova in Giovanni Duns Scoto (XIII sec.) che parla del sacramento come «di un segno sensibile che per istituzione divina indica in modo efficace la grazia di Dio o il dono gratuito di Dio, ordinato alla salvezza dell’uomo». L’istituzione da parte di Cristo appare evidente nella Scrittura per i sacramenti del battesimo (Mt 18, 19), dell’eucaristia (Lc 22, 19) e della penitenza (Gv 20, 23). Per gli altri sacramenti si trova almeno un’evidente tradizione apostolica, che, in quanto tale, deve essere ricondotta a Cristo. Così l’istituzione del sacramento da parte di Cristo si deve desumere da At 8, 17 e 19, 6 per la confermazione, da Giac 5, 14ss per l’unzione degli infermi, da 2 Tim 1, 6 e 2, 2 per l’ordine sacro, da Ef 5, 25 e da Mt 19, 3-9 per il matrimonio. I sacramenti derivano la loro efficacia dal mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo, «sono ordinati alla santificazione degli uomini, alla edificazione del corpo di Cristo e infine a rendere culto a Dio; in quanto sono segni, hanno poi anche la funzione di istruire. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati sacramenti della fede». (Concilio Vaticano II Costituzione sulla liturgia). L’elemento decisivo rimane sempre costituito dal fatto che i sacramenti non siano ricevuti solo corporalmente, ma anche nello Spirito di Cristo e con la necessaria preparazione. La struttura del sacramento è determinata da quattro elementi: 1. dai segni esterni, sensibili; 2. dalla grazia ed efficacia interiore; 3. dall’istituzione da parte di Gesù Cristo; 4. dalla sua dipendenza dal ministro e dal ricevente, che dimostra il suo particolare riferimento alla Chiesa.
1. I sacramenti Attività Completa lo schema indicando per ogni sacramento la materia che viene usata, il gesto esteriore e le parole del sacerdote che accompagnano e spiegano il gesto stesso. Battesimo Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ...................................................................................................................................................................................................................................................... Cresima Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ......................................................................................................................................................................................................................................................
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Volume 23 - UnitĂ 51 Eucaristia Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ...................................................................................................................................................................................................................................................... Penitenza Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ...................................................................................................................................................................................................................................................... Ordine Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ...................................................................................................................................................................................................................................................... Matrimonio Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. Parola ...................................................................................................................................................................................................................................................... Unzione Materia .................................................................................................................................................................................................................................................. degli Elemento ............................................................................................................................................................................................................................................. infermi Parola ......................................................................................................................................................................................................................................................
2. I sacramenti nelle altre confessioni cristiane AttivitĂ Dopo aver letto il materiale che segue, completa la tabella indicando quali sono i sacramenti presenti nelle diverse confessioni cristiane, poi indica le eventuali analogie e/o differenze. CHIESA CATTOLICA
CHIESA ORTODOSSA
CHIESA PROTESTANTE
Battesimo
PROPOSTE DIDATTICHE
Cresima
Eucaristia
Penitenza
Ordine
Matrimonio
Unzione degli infermi
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 2 - Unità 5
Nella Chiesa ortodossa Dagli Ortodossi i sacramenti sono chiamati misteri in forza della dualità tra ciò che è visibile (segno esteriore) e ciò che è invisibile (grazia spirituale) propria di ogni sacramento. La Chiesa Ortodossa annovera sette sacramenti: battesimo, crismazione, eucaristia, penitenza o confessione, ordine, matrimonio, unzione dei malati. Oltre ai sacramenti esistono anche altre azioni che hanno un carattere sacramentale e per questo sono chiamate sacramentalia, come ad esempio l’assunzione dell’abito monastico, la benedizione dell’acqua il giorno dell’Epifania, il servizio funebre. In tutte queste azioni si ravvisa contemporaneamente un segno visibile e una grazia invisibile. Nella Chiesa Ortodossa, oggi come nei primi secoli, i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana appaiono strettamente uniti; pertanto un ortodosso che entri a far parte del Corpo mistico di Cristo, senza distinzione di età, ne riceve contemporaneamente tutti i privilegi. Il battesimo viene conferito mediante una triplice immersione; la crismazione viene conferita non solo dal vescovo, ma anche dal presbitero, a condizione che il sacro crisma (detto myron) utilizzato sia stato benedetto secondo le prescrizioni della Chiesa Ortodossa, cioè anche da parte del vescovo che è a capo di una Chiesa autocefala. La crismazione viene pure usata come sacramento di riconciliazione nel caso di apostasia o di accoglienza quando un cristiano passa da un’altra Chiesa all’Ortodossia. L’eucaristia viene celebrata in tutte le Chiese ortodosse seguendo uno dei quattro riti prescritti. Quanto al sacramento dell’ordine, la Chiesa ortodossa riconosce tre ordini maggiori: il diaconato, il presbiterato, l’episcopato e due ordini minori: il lettorato ed il suddiaconato. Il conferimento degli ordini maggiori avviene sempre nel corso di una liturgia e deve essere individuale. Soltanto il vescovo ha il potere di ordinare e dal momento che l’episcopato è di natura collegiale, la consacrazione di un nuovo vescovo deve essere fatta almeno da due o tre vescovi. L’intera assemblea, cioè tutto il popolo di Dio presente, approva le ordinazioni acclamando: «Axios», ossia ne è degno. I diaconi e i sacerdoti possono essere sposati, a condizione che il matrimonio preceda l’ordinazione; tuttavia in caso di vedovanza non è più possibile risposarsi. Un vedovo può diventare vescovo se pronuncia i voti monastici; i vescovi sono scelti tra i monaci. Il sacramento dell’unzione dei malati (chiamato in greco euchélaion, olio di preghiera) conferisce non solo la guarigione del corpo, ma anche il perdono dei peccati (Gc 5,14-15). Il sacramento è destinato a qualsiasi malato, qualunque sia la gravità del caso. Inoltre, tutti i cristiani ortodossi lo ricevono una volta l’anno durante la settimana santa. Due sono infatti gli aspetti che la Chiesa Ortodossa valorizza di questo sacramento: il primo riguarda la guarigione, il secondo la liberazione dalla malattia mediante la morte. Nella Chiesa nata dalla Riforma protestante Nel variegato panorama del protestantesimo i sacramenti riconosciuti come tali sono soltanto quelli istituiti da Gesù: il battesimo e la Santa Cena. Il battesimo è il segno della Grazia di Dio ed è amministrato una sola volta. Nel caso di battesimo di una persona adulta, questa esprime contemporaneamente anche il suo impegno personale nella fede. Molti genitori ritengono che debba essere il figlio stesso a chiedere il battesimo. In tal caso la chiesa li accoglie insieme con i rispettivi figli e mediante una presentazione li invita ad assumere degli impegni per la comunità. Gli evangelici battezzano soltanto gli adulti e praticano il rito di immersione totale. La Santa Cena non corrisponde a ciò che nella Chiesa cattolica è chiamata eucaristia, infatti è soltanto la memoria dell’ultimo pasto di Gesù e dell’ordine da lui dato di rinnovarlo. Allo scopo di evitare qualsiasi rischio di abitudine, essa viene celebrata normalmente una volta al mese, spesso la prima domenica del mese. Non essendoci il sacerdozio ordinato, la Santa Cena non produce la transustanziazione delle specie del pane e del vino. Nelle Chiese riformate tutti i fedeli sono partecipi dei vari ministeri non essendoci differenze nel servizio reso a Dio. Tra i fedeli e Dio infatti non c’è alcun intermediario umano.
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Volume 23 - Unità 51 L’unica mediazione è esercitata da Gesù Cristo, il solo sacerdote possibile. Tuttavia per il buon funzionamento della comunità alcune mansioni vengono riservate a persone particolarmente formate per esercitarle. Vi sono perciò pastori, diaconi, anziani, dottori della Chiesa. Secondo i casi essi vengono stabiliti nella loro funzione mediante l’imposizione delle mani, forma visibile dell’invocazione dello Spirito Santo. Il titolo di pastore è conferito a uomini e donne dopo una formazione di circa cinque anni. Ogni sette anni hanno l’obbligo di sottoporsi a una revisione del ministero relativa alla funzione esercitata. I pastori possono dedicarsi alla cura di una parrocchia oppure esserne animatori, o anche essere semplici teologi. www.cathopedia.org
3. Gioco di ripasso Note per l’insegnante Attività Questo gioco può essere proposto al termine di ogni unità. L’insegnante dovrà preparare delle carte con le domande inerenti l’unità affrontata, selezionando i contenuti che si vogliono focalizzare e/o verificare. Possono essere utilizzate anche le domande della verifica che si trovano in fondo all’unità. Gli alunni andranno disposti in cerchio e le carte sistemate su un banco posto al centro dell’aula. Si giocherà in senso orario. A turno ogni alunno prenderà la prima carta del mazzo e ad alta voce leggerà la domanda:
PROPOSTE DIDATTICHE
a) se non saprà rispondere dovrà chiedere se c’è qualcuno in grado di farlo. Se nessuno si offrirà, dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo e il gioco continuerà con l’alunno successivo; b) se sarà sicuro e risponderà subito, dovrà chiedere se ci saranno compagni che hanno intenzione di mettere in dubbio la risposta data: - se nessuno raccoglierà la sfida, si controllerà la risposta: se sarà corretta, il giocatore terrà la carta; se sarà sbagliata, il giocatore dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida ma non sarà in grado di fornire una risposta alternativa, si considererà la risposta del primo giocatore: se sarà giusta, questi tratterrà la carta; se sarà sbagliata, sistemerà la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida e fornirà una risposta alternativa, questa verrà verificata: se sarà corretta, lo sfidante terrà la carta; se sarà sbagliata e quella originale è giusta, il primo giocatore terrà la carta e lo sfidante dovrà mettere in fondo al mazzo una carta vinta in precedenza (se ne avrà); c) se entrambi i giocatori sbaglieranno, la carta verrà rimessa in fondo al mazzo. Il gioco terminerà quando si esauriranno le carte del mazzo. Vincerà il giocatore che sarà riuscito a trattenere più carte. Adattato da D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. J. Holubec, Apprendimento cooperativo in classe: migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento 1996
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 1
Volume 3 Unità 1 › Da dove vengo? Note per l’insegnante I due brani che vengono presentati sono tratti dal primo e dall’ultimo capitolo del libro di Jostein Gaarder intitolato Il mondo di Sofia, un romanzo sulla storia della filosofia. Questo romanzo è un giallo avvincente, un insolito romanzo di avventure nel tempo e nello spazio, un esauriente trattato di filosofia e, contemporaneamente, un’originale e divertente storia dell’uomo e del suo pensiero. Jostein Gaarder è nato a Oslo nel 1952. Dopo aver studiato filosofia, teologia e letteratura, ha insegnato filosofia per dieci anni. Ha esordito come scrittore nel 1986 e ben presto è diventato uno degli autori più noti del suo Paese. Con Il mondo di Sofia, apparso in Norvegia nel 1991 e tradotto successivamente in 41 lingue, ha vinto in Italia il Premio Bancarella nel 1995.
1. Le domande terribili Sofia Amundsen stava tornando da scuola. Aveva percorso il primo tratto di strada insieme a Jorunn e avevano parlato di robot. Secondo Jorunn, il cervello degli esseri umani era paragonabile a un computer assai sofisticato: Sofia però non era molto d’accordo. Un uomo doveva essere qualcosa di più di una semplice macchina. Si erano separate davanti al grande centro commerciale. Sofia abitava ai margini di un’ampia zona residenziale formata da villette e la strada che doveva fare per andare a scuola era due volte quella di Jorunn. La sua casa pareva trovarsi ai confini del mondo perché dietro il giardino non ce n’erano altre. In quel punto cominciava un fitto bosco. Era l’inizio di maggio. Sofia sbirciò nella cassetta delle lettere mentre apriva il cancelletto del giardino. Di solito c’erano una grande quantità di volantini pubblicitari e alcune grosse buste per sua madre. Sofia impilava sempre tutto per bene sul tavolo della cucina prima di salire in camera a fare i compiti. Talvolta c’era qualche lettera della banca, indirizzata a suo padre. Ma il papà di Sofia era diverso dagli altri: essendo capitano di una grande petroliera, stava lontano per gran parte dell’anno. Quando rimaneva a casa per alcune settimane, girava sempre in ciabatte e colmava di attenzioni Sofia e la mamma. Quel giorno c’era soltanto una lettera minuscola, ed era per Sofia. “Sofia Amundsen, Kloverveien 3”, c’era scritto sulla busta. Tutto qui. Nessun mittente. Mancava anche il francobollo. Subito dopo aver richiuso il cancelletto, aprì la lettera. Vi trovò solo un foglietto non più grande della busta. Sul pezzetto di carta c’era scritto: “Chi sei tu?” Nient’altro. Né la firma né i saluti, soltanto quelle tre parole scritte a mano e seguite da un grosso punto interrogativo. Sì, la lettera era proprio indirizzata a lei. Ma chi l’aveva infilata nella cassetta? Sofia si affrettò a entrare nella casa rossa. Come al solito il gatto Sherekan sbucò dai cespugli, saltò sul pianerottolo e riuscì a sgusciare dentro prima che chiudesse la porta... Sofia si sfilò lo zainetto e mise un po’ di cibo per gatti in una ciotola che diede a Sherekan. Poi si sedette su uno sgabello della cucina con la lettera misteriosa in mano. “Chi sei tu?” Non lo sapeva di preciso. Era Sofia Amundsen, naturalmente, ma chi era? Non era ancora
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Volume 3 - Unità 1
PROPOSTE DIDATTICHE
riuscita a scoprirlo del tutto... Si alzò di scatto e andò in bagno con la strana lettera in mano. Si mise davanti allo specchio e cominciò a fissarsi negli occhi. – Io sono Sofia Amundsen – disse. La ragazza nello specchio rispose con una piccola smorfia. Faceva tutto quello che faceva Sofia. Sofia cercò di precedere l’immagine con un movimento fulmineo, ma l’altra fu altrettanto veloce. – Chi sei tu? – chiese. Non ricevette alcuna risposta, ma per una frazione di secondo si domandò sconcertata se era stata lei o l’immagine ad aver posto la domanda. Sofia premette l’indice sul naso riflesso nello specchio e disse: – Tu sei me. Dal momento che neanche questa volta aveva avuto risposta, capovolse la frase: – Io sono te. Non era strano che lei non sapesse neanche chi fosse?... Forse poteva scegliersi gli amici, ma non aveva scelto se stessa. Non aveva neanche scelto di essere un essere umano. Che cos’era un essere umano? Sofia fissò nuovamente la ragazza dello specchio. – Forse è meglio che vada di sopra a fare i compiti di scienze, – mormorò. No, meglio andare in giardino, decise. Sofia spinse il gatto sulla scala e chiuse la porta. Nel momento in cui si trovò sul sentierino ghiaioso con la misteriosa lettera in mano avvertì una strana sensazione. Si sentiva come una bambola diventata viva per incanto. Non era strano che fosse al mondo proprio adesso, che potesse prendere parte a questa bizzarra avventura? Con un balzo, Sherekan scavalcò la ghiaia e si infilò rapidamente tra alcuni fitti cespugli di ribes. Un gatto vivo, vivo e vegeto dalla punta dei baffi bianchi alla coda. Anche lui era nel giardino, ma non ne era consapevole allo stesso modo di Sofia. Mentre Sofia rifletteva sul fatto di essere viva, cominciò anche a pensare che non sarebbe esistita per sempre. Adesso vivo, pensò. Ma un giorno non ci sarò più. C’era qualche forma di vita dopo la morte? Il gatto ignorava anche questa domanda. Non è possibile sentirsi vivi senza essere consapevoli che si deve morire, pensò. Analogamente è impossibile riflettere sul fatto che si deve morire senza pensare al contempo che vivere è una cosa meravigliosamente strana. Le venne in mente che la nonna aveva detto qualcosa di simile il giorno in cui il medico le aveva rivelato che era malata. – Solo adesso capisco quanto sia ricca la vita – aveva detto. Non era triste che la maggior parte delle persone si dovesse ammalare per rendersi conto che è bello vivere? Magari sarebbe bastato ricevere una lettera misteriosa! Forse era meglio controllare se c’era ancora qualcosa nella cassetta delle lettere. Sofia corse verso il cancelletto e sollevò il coperchio verde. Sobbalzò quando vi scoprì una busta del tutto simile alla prima. Anche su questa busta c’era scritto il suo nome. La strappò e tirò fuori un foglietto bianco uguale al precedente. “Da dove viene il mondo?” c’era scritto. Non ne ho la più pallida idea, pensò Sofia. Qualcuno forse lo sa? Comunque, era una domanda sensata. Per la prima volta in vita sua Sofia pensò che non fosse possibile vivere in un mondo senza chiedersi da dove venisse. Le lettere misteriose le avevano procurato un tale capogiro che decise di andare nel Covo. Il Covo era il nascondiglio supersegreto di Sofia. Ci andava solo quando era molto arrabbiata, molto dispiaciuta o molto felice. Quel giorno era solo molto confusa. “Da dove viene il mondo?” Non lo sapeva. Sofia si rendeva conto del fatto che la Terra era solo un piccolo pianeta nell’immensità del cosmo. E il cosmo da dove veniva? Era lecito pensare che l’universo fosse sempre esistito e in tal caso non era necessario cercare una risposta sulla sua creazione. Ma poteva qualcosa esistere in eterno? Tutto ciò che esiste deve pur avere un inizio. Di conseguenza anche il cosmo doveva aver avuto origine da qualcos’altro. Ma se l’universo era stato creato di colpo da qualcos’altro, allora anche questo altro a
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Volume 3 - Unità 1
sua volta doveva essere nato da qualcosa. Sofia capì di avere solo rimandato il problema. Insomma, qualcosa doveva essere stato creato una prima volta dal nulla. Ma era possibile? Non era anche questo un pensiero assurdo come quello di credere che il mondo fosse sempre esistito? A scuola avevano imparato che Dio aveva creato il mondo e adesso Sofia cercava di tranquillizzarsi con l’idea che in fondo questa fosse la soluzione migliore al suo problema. Invece ricominciò a riflettere. Poteva tranquillamente accettare il fatto che Dio avesse creato l’universo... E Dio, allora? Aveva creato se stesso dal niente? Di nuovo c’era qualcosa in lei che protestava. Anche se Dio era senza dubbio in grado di creare sia uno sia l’altro, non poteva creare se stesso prima di avere un “se stesso” con cui poterlo fare. Rimaneva una sola possibilità: Dio era sempre esistito. Ma quella ipotesi l’aveva già scartata! Tutto quello che esiste deve avere un inizio. “Accidenti!” Riaprì nuovamente le due buste. “Chi sei tu?” “Da dove viene il mondo?” Che domande terribili! E da dove arrivavano le due lettere? Anche questo era un bel rompicapo. Chi aveva strappato Sofia dalla vita di tutti i giorni per metterla a faccia a faccia con i grandi misteri dell’universo? Per la discussione 1. Quali sono le domande terribili nelle quali si imbatte Sofia? 2. Perché, secondo te, le definisce con l’aggettivo «terribili»? 3. Quali sensazioni e stati d’animo ha Sofia nel momento in cui si trova di fronte a questi interrogativi? 4. Come risponderesti a queste domande terribili dopo aver letto e interpretato i racconti del libro della Genesi?
2. Il Big Bang. Anche noi siamo polvere di stelle... Hilde si sedette sul dondolo vicino a suo padre. Era quasi mezzanotte. Rimasero immobili a fissare l’insenatura, mentre di tanto in tanto una pallida stella appariva in cielo. Fu il maggiore a rompere il silenzio: – È strano pensare che viviamo su un piccolo pianeta dell’universo. – Sì... – La Terra è uno dei numerosi pianeti che ruotano intorno al sole, ma soltanto il nostro globo è un pianeta vivo. – Forse l’unico in tutto lo spazio? – Sì, può essere, ma è anche lecito pensare che l’universo pulluli di vita perché il cosmo è immensamente grande. Le distanze sono così enormi che le misuriamo in “minuti-luce” e “anni-luce”. – Che significa? – Un minuto-luce è la distanza che la luce copre in un minuto: una distanza strabiliante perché la luce percorre nel vuoto trecentomila chilometri al secondo. In altre parole un minuto luce corrisponde a trecentomila chilometri moltiplicato per sessanta, cioè diciotto milioni di chilometri. Un anno-luce corrisponde a 9461 miliardi di chilometri. – Quanto dista il sole? – Un po’ più di otto minuti-luce. I raggi solari che ci scaldano le guance in una calda giornata di giugno hanno viaggiato attraverso lo spazio per otto minuti prima di arrivare a noi. – Continua! – Plutone, il pianeta più lontano del nostro sistema solare, dista dalla Terra cinque oreluce. Quando un astronomo osserva Plutone con un telescopio, vede in realtà cinque ore indietro nel tempo. Possiamo anche dire che l’immagine di Plutone impiega cinque ore per giungere fino a noi.
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Volume 3 - Unità 1
PROPOSTE DIDATTICHE
– Il nostro sole è una tra i cento miliardi di stelle che compongono la galassia che chiamiamo Via Lattea. Questa galassia assomiglia a un grande disco e il sole si trova sul margine interno di uno dei bracci di spirale che la formano. Se osserviamo il cielo in una limpida notte invernale, possiamo vedere una larga fascia luminosa perché guardiamo verso il centro della Via Lattea. – La distanza che ci separa da Proxima Centauri, la stella a noi più vicina nella Via Lattea dopo il sole, è di quattro anni luce. Se immagini che, in questo preciso momento, un astronomo stia osservando Bjerkely da lassù con un potentissimo telescopio, vedrebbe Bjerkely come appariva quattro anni fa. – Sono senza parole. – Ricordati però che si tratta della stella a noi più vicina! L’intera galassia è larga circa centomila anni-luce. Questo significa che la luce impiega davvero molti anni per arrivare da un’estremità della galassia all’altra. Quando osserviamo una stella della Via Lattea che si trova cinquantamila anni-luce dal nostro sole, vediamo cinquantamila anni indietro nel tempo. – Questo è un pensiero troppo grande per un cervello piccolo come il mio. – L’unico modo in cui possiamo guardare nello spazio è vedere indietro nel tempo. Non sappiamo mai com’è l’universo, ma soltanto com’era. Quando osserviamo una stella che dista migliaia di anni-luce, viaggiamo in realtà migliaia di anni indietro nella storia dello spazio. – Ho capito. – Ma finora abbiamo parlato soltanto della nostra galassia. Secondo gli astronomi se ne trovano all’incirca cento miliardi nell’universo e ognuna di esse è formata da cento miliardi di stelle. La galassia più vicina alla Via Lattea è la nebulosa di Andromeda: dista dalla nostra due milioni di anni-luce. Quando osserviamo la nebulosa di Andromeda nel cielo, vediamo in realtà due milioni di anni indietro nel tempo. Se un astronomo di questa nebulosa puntasse il suo telescopio verso la Terra in questo momento, non scorgerebbe noi ma, nella migliore delle ipotesi, alcuni uomini primitivi dalla fronte piatta e schiacciata. – Sono sconvolta. – Ma gli astronomi hanno scoperto qualcosa che ha una rilevanza ancora maggiore. A quanto pare, nessuna galassia è immobile nello spazio, ma tutte si muovono a enorme velocità, allontanandosi dalle altre. – Sto cercando di immaginarmi la scena. – Se hai un palloncino e ci disegni sopra qualche puntino nero, questi si allontaneranno sempre più tra loro a mano a mano che soffi gonfiando il palloncino. Lo stesso fenomeno avviene per le galassie dell’universo. Diciamo che l’universo si espande. – Qual è il motivo? – La maggior parte degli astronomi afferma che all’incirca diciotto miliardi di anni fa, tutta la materia che forma l’universo era concentrata in uno spazio molto piccolo. La materia era quindi così densa che la forza gravitazionale la rese estremamente calda. Alla fine la temperatura raggiunse livelli tali e la materia era così densa e compatta che esplose. Questa esplosione viene chiamata Big Bang. Il Big Bang fece sì che la materia venisse scaraventata in tutte le direzioni e, a mano a mano che la materia si raffreddava, si costituirono le stelle, le galassie, le lune e i pianeti... – Ma mi stavi dicendo che l’universo continua a espandersi? – E questo fatto è dovuto proprio all’esplosione avvenuta miliardi di anni fa e le galassie continuano a muoversi nello spazio a velocità enormi. – E sarà così in eterno? – Questa è una possibilità, ma ne esiste anche un’altra... Anche se l’universo continua a espandersi, la gravitazione agisce in modo contrario. E tra migliaia di anni forse la gravitazione farà sì che i corpi celesti si addenseranno nuovamente a mano a mano che le forze provocate da questa enorme esplosione cominceranno a diminuire. Avremo allora una cosiddetta “implosione”. – Questo significa che tutte le galassie saranno risucchiate insieme fino a ricostituire nuovamente un centro compatto?
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 1
– Vedo che hai capito. Ma che succederà in seguito? – Ci sarà probabilmente un’altra esplosione che causerà una nuova espansione dell’universo, perché le stesse leggi naturali continuano ad agire. In questo modo si formeranno nuove stelle e nuove galassie. – Un modo corretto di pensare. Per quanto riguarda il futuro dell’universo gli astronomi hanno previsto due possibilità: o l’universo continuerà a espandersi e le galassie si allontaneranno tra di loro sempre più, o ricomincerà a contrarsi nuovamente. Il fattore decisivo per quello che accadrà è rappresentato dalla massa totale dell’universo, ma finora gli astronomi non sono ancora giunti a conclusioni definitive. – Ma se l’universo fosse così pesante da cominciare a contrarsi, non vorrebbe dire che questi fenomeni di espansione e contrazione sono già avvenuti molte, molte volte? – È una conclusione plausibile, ma anche in questo caso il pensiero si divide. È possibile ritenere che l’espansione dell’universo sia qualcosa che succede una sola volta, ma se questa continuerà in eterno, sorge allora una domanda ancora più pressante: com’è iniziato il tutto? – Come si è formata la materia che di colpo esplose? – Per un cristiano è naturale considerare il Big Bang come il momento della creazione: nella Bibbia c’è scritto che Dio disse: “Sia la luce!” Ti ricordi che Alberto ha spiegato che il cristianesimo ha una visione lineare della storia? Alla fede cristiana nella creazione, l’idea che l’universo continuerà a espandersi si addice meglio. Il maggiore aveva messo un braccio intorno a Hilde. – Senti il suono meraviglioso delle onde? – Sì. – Senti com’è strano il sussurro del vento? Vedi come tremano le foglie dei pioppi? – È il pianeta vivente... – La natura è piena di misteri. Adesso parleremo ancora delle stelle in cielo. – E presto ci saranno le stelle anche in acqua. – Sì, da piccola le chiamavi le fosforescenze, e in un certo senso avevi ragione perché sia le fosforescenze marine dovute al plancton sia tutti gli altri organismi sono formati dalla materia che un tempo ribolliva in una stella. – Anche noi? – Sì. Anche noi siamo polvere di stelle. – Spiegati meglio. – Anche noi due abbiamo avuto origine con il Big Bang, la grande esplosione, perché tutta la materia che forma l’universo rappresenta un’unità organica. Nei tempi primordiali, tutta la materia era concentrata in una massa così pesante che la capocchia di uno spillo sarebbe pesata molti miliardi di tonnellate. Questo atomo primordiale esplose a causa dell’enorme gravitazione. Fu come se qualcosa andasse in pezzi. Le stelle e le galassie dell’universo sono formate dalla stessa materia. Un po’ si è raggrumata qui, un po’ si è condensata là. Ci possono essere miliardi di anni-luce tra una galassia e l’altra, ma tutte hanno la stessa origine: tutte le stelle e tutti i pianeti sono della stessa stirpe... – Ho capito. – Che cos’è questa materia del mondo? Che cos’era ciò che esplose miliardi di anni fa? Da dove viene? – Questo è il grande mistero. – Ma è qualcosa che ci coinvolge profondamente perché anche noi siamo fatti di questa materia: siamo una scintilla di quel grande falò che venne acceso molti miliardi di anni fa. – Che magnifiche parole. – Ma non dobbiamo esagerare l’importanza dei grandi numeri. È sufficiente tenere in mano una pietra. L’universo sarebbe stato altrettanto incomprensibile anche se fosse stato composto soltanto di quest’unica pietra delle dimensioni di un’arancia. La domanda sarebbe stata ugualmente: da dove arriva questa pietra? Chissà se c’è qualcuno nella notte degli anni-luce?
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Volume 3 - Unità 1 Attività 1. Ti è mai capitato di fermarti a guardare il cielo stellato? Quali emozioni, sentimenti o riflessioni ti ha suscitato? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Che cosa ti ha colpito di più in questo brano? ............................................................................................................................................................................ ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Per la discussione Conoscevi già quello che il maggiore, nel romanzo, racconta a Hilde riguardo il cosmo e la sua origine? Prova a discuterne con il tuo professore di scienze.
3. Ma Dio non è solo un grande designer Uno dei concetti caratteristici della nuova fisica è quello della «mente di Dio», la teoria unificata che permetterebbe di comprendere tutte le leggi e le condizioni iniziali dell’universo. Dio sarebbe la struttura matematica ideale, la teoria del tutto. In quest’ottica, però, Dio viene visto essenzialmente come una spiegazione e non come una persona. Ma il teologo sa bene che Dio è molto più di questo e che la sua rivelazione è più della comunicazione di un’informazione. Anche se scopriremo la «mente di Dio» non avremo necessariamente trovato Dio. E Dio non è neanche un designer che ha progettato l’evoluzione dell’universo. Chi vuole vedere designer di grandi progetti di moda, può andare a Milano, o se cerca ingegneri vada a Dubai, dove stanno costruendo tutta una nuova città. Non si può ridurre Dio a un designer. Da un’intervista a padre George Coyne, responsabile dell’Osservatorio Vaticano dal 1978 all’agosto 2006, apparsa sulla rivista scientifica “Newton” n. 10, ottobre 2006
Per la discussione Che cosa vuol dire George Coyne quando afferma che Dio non è solo la «mente dell’universo» ma soprattutto una persona?
PROPOSTE DIDATTICHE
4. Processo: scienza e fede Note per l’insegnante Attività L’insegnante chiederà alla classe di mettere in scena un processo. a) Gli alunni verranno divisi in tre gruppi: - il primo assumerà il ruolo dell’avvocato dell’accusa (scienza e fede sono in contrasto); - il secondo assumerà il ruolo dell’avvocato della difesa (scienza e fede non sono in contrasto); - il terzo assumerà il ruolo del giudice. b) Ai gruppi verranno dati cinque minuti di tempo per preparare un intervento volto ad argomentare le convinzioni: - gli avvocati dell’accusa troveranno tutti i motivi per cui ritengono che non sia possibile un dialogo tra scienza e fede; - gli avvocati della difesa si impegneranno sul fronte opposto; - al gruppo che rappresenta il giudice, l’insegnante darà precise istruzioni sulle domande da fare, chiedendo di rivolgere sempre, sia agli avvocati della difesa che a quelli dell’accusa, la domanda: «Qual è la vostra fonte di informazione?». Il gruppo dovrà avere anche il ruolo di mediatore, oltre a formulare il verdetto finale. c) Al termine dell’attività, l’insegnante guiderà una riflessione in classe.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 2
Unità 2 › Chi sono? 1. La scoperta del progetto di vita Il brano che segue è tratto dal messaggio di papa Benedetto XVI per la XXV giornata della gioventù (28 marzo 2010) in preparazione dell’incontro mondiale dei giovani a Madrid nell’agosto 2011. Il messaggio prende spunto dal brano del vangelo di Marco che narra l’episodio dell’incontro fra Gesù e il giovane ricco (Mc 10, 17-22). Già nel 1985, papa Giovanni Paolo II, nella bellissima Lettera diretta per la prima volta ai giovani, aveva preso spunto da questo brano che offre a Benedetto XVI l’occasione per riflettere insieme ai giovani su cosa significa vivere la propria vita secondo gli ideali evangelici. Nel giovane del Vangelo, possiamo scorgere una condizione molto simile a quella di ciascuno di voi. Anche voi siete ricchi di qualità, di energie, di sogni, di speranze: risorse che possedete in abbondanza! La stessa vostra età costituisce una grande ricchezza non soltanto per voi, ma anche per gli altri, per la Chiesa e per il mondo. Il giovane ricco chiede a Gesù: «Che cosa devo fare?». La stagione della vita in cui siete immersi è tempo di scoperta: dei doni che Dio vi ha elargito e delle vostre responsabilità. È, altresì, tempo di scelte fondamentali per costruire il vostro progetto di vita. È il momento, quindi, di interrogarvi sul senso autentico dell’esistenza e di domandarvi: «Sono soddisfatto della mia vita? C’è qualcosa che manca?». Come il giovane del Vangelo, forse anche voi vivete situazioni di instabilità, di turbamento o di sofferenza, che vi portano ad aspirare ad una vita non mediocre e a chiedervi: in che consiste una vita riuscita? Che cosa devo fare? Quale potrebbe essere il mio progetto di vita? «Che cosa devo fare, affinché la mia vita abbia pieno valore e pieno senso?» (Ibid., n. 3). Non abbiate paura di affrontare queste domande! Lontano dal sopraffarvi, esse esprimono le grandi aspirazioni, che sono presenti nel vostro cuore. Pertanto, vanno ascoltate. Esse attendono risposte non superficiali, ma capaci di soddisfare le vostre autentiche attese di vita e di felicità. Per scoprire il progetto di vita che può rendervi pienamente felici, mettetevi in ascolto di Dio, che ha un suo disegno di amore su ciascuno di voi. Con fiducia, chiedetegli: «Signore, qual è il tuo disegno di Creatore e Padre sulla mia vita? Qual è la tua volontà? Io desidero compierla». Siate certi che vi risponderà. Non abbiate paura della sua risposta! «Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa» (1Gv 3, 20)… Chi vive oggi la condizione giovanile si trova ad affrontare molti problemi derivanti dalla disoccupazione, dalla mancanza di riferimenti ideali certi e di prospettive concrete per il futuro. Talora si può avere l’impressione di essere impotenti di fronte alle crisi e alle derive attuali. Nonostante le difficoltà, non lasciatevi scoraggiare e non rinunciate ai vostri sogni! Coltivate invece nel cuore desideri grandi di fraternità, di giustizia e di pace. Il futuro è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza. Se vorrete, il futuro è nelle vostre mani, perché i doni e le ricchezze che il Signore ha rinchiuso nel cuore di ciascuno di voi, plasmati dall’incontro con Cristo, possono recare autentica speranza al mondo! È la fede nel suo amore che, rendendovi forti e generosi, vi darà il coraggio di affrontare con serenità il cammino della vita ed assumere responsabilità familiari e professionali. Impegnatevi a costruire il vostro futuro attraverso percorsi seri di formazione personale e di studio, per servire in maniera competente e generosa il bene comune…Non si tratta di compiere gesti eroici né straordinari, ma di
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Volume 3 - Unità 2 agire mettendo a frutto i propri talenti e le proprie possibilità, impegnandosi a progredire costantemente nella fede e nell’amore. Attività 1. Dopo aver letto il brano in classe discutetene insieme e confrontatevi sulle domande e sulle sollecitazioni che il papa offre ai giovani attraverso questa lettera. 2. Leggi le tre brevi testimonianze proposte e rispondi alla domande: «Il mio impegno attuale si può riassumere così: operare nei diversi ambienti in cui vivo… conforme alla mia fede… Liberarmi dalle schiavitù è una condizione imprescindibile per realizzare questo; una dedizione quotidiana alla preghiera, che per me consiste nella lettura della Parola di Dio, nel ricordare i fratelli e amici, e una revisione della mia vita o di un fatto… Guardando la mia vita e senza sapere perché, giacché non c’è niente di straordinario in essa, sembra che Dio mi abbia attratto e mi abbia chiamato; da parte mia sto tentando di seguire il cammino nonostante le difficoltà». Xavier Ribas, giovane animatore del Centro Giovanile di Barcellona, Spagna
«Dio ci ha messo in questo mondo meraviglioso per essere felici; la felicità non è data dalla ricchezza, né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie; il vero modo di essere felici consiste nel dare la felicità agli altri; cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato». Robert Baden-Powell, fondatore degli Scouts
«È nella preadolescenza che si formano i valori pressoché definitivi. Io vedevo che i ragazzi si scontravano con tanti disvalori e non si incontravano con l’unico valore, Cristo. Bisognava perciò fare aver loro, e specialmente ai ragazzi lontani dalle parrocchie, un incontro simpatico con Cristo». don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Giovanni XXIII
• Cosa vuol dire Xavier quando dice che si impegna a operare nei diversi ambienti in cui vive conforme alla sua fede? .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
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• Quali sono i «disvalori» di cui parla don Oreste Benzi? .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
• Quale delle tre brevi testimonianze o quale frase in particolare ti colpisce di più? Perché? .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................
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PROPOSTE DIDATTICHE
• Cosa si può fare, secondo te, per lasciare, come dice Baden-Powell, questo mondo un po’ migliore di come l’hai trovato?
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 2
2. Gioco di ruolo: sono capace di difendermi dai condizionamenti? Note per l’insegnante Attività Scegliere ciò che è giusto e buono non è sempre facile, soprattutto quando ci si trova in gruppo, nel quale, infatti, ci sono persone che cercano di influenzare il comportamento di altre. Per questo è necessario esercitare nei ragazzi la capacità di difendersi dalla pressione dei pari. Con questo gioco di ruolo si ricostruisce una situazione reale e si offre l’opportunità di trovare le risposte giuste per suggerire una via d’uscita nelle situazioni difficili. Situazione da interpretare I tuoi genitori sono usciti per una cena. Hai detto loro che avresti invitato alcuni amici a casa per vedere un film insieme. Quando il gruppo arriva, scopri che un amico ha portato una bottiglia di vino ma tu non vuoi che si beva a casa tua. Dopo che l’insegnante avrà presentato la situazione alla classe, procederà con le seguenti fasi di lavoro. Fase 1 Assegnare ruoli e nomi agli attori (5 attori in tutto). (Attenzione: se i partecipanti hanno un certo ruolo nella realtà, si consiglia di assegnarne uno diverso durante il gioco). Il piccolo gruppo degli attori avrà 10 minuti di tempo per organizzarsi. L’attore che interpreterà il «padrone di casa» dovrà essere aiutato a trovare argomentazioni efficaci e rispettose per fare in modo che in casa sua non si beva vino. Fase 2 Fase della recitazione. Fase 3 Gli alunni spettatori dovranno osservare attentamente gli altri che stanno recitando e annotare ciò che accade nella relazione tra i personaggi. Al termine della rappresentazione, dovranno riferire sugli aspetti più significativi del comportamento, della gestualità e della postura dei compagni/attori. Fase 4 Riflessione sul gioco: gli spettatori potranno rivolgere delle domande come queste ai compagni/attori: - «Quali sono state le vostre sensazioni mentre interpretavate il vostro personaggio?» - «Che difficoltà avete trovato?» - «Vi vengono in mente soluzioni diverse da quelle messe in scena per risolvere la questione?» I compagni/attori potranno rivolgere delle domande come queste agli spettatori: - «La situazione rappresentata vi è sembrata realistica?» - «Cosa avete notato?» - «Cosa vi sentite di suggerire al padrone di casa per poter essere rispettato nella sua scelta?»
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Volume 3 - Unità 3
Unità 3 › Che cos’è il bene?
1. Fede, amore, giustizia: due testimoni Attività Dopo aver visto i film rispondi alle seguenti domande. 1. In quale periodo storico si svolge la vicenda di Ghandi e Madre Teresa? .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. In quale nazione i due personaggi sono vissuti e hanno operato per la maggior parte della loro vita? Di quali problemi si sono occupati? In che modo hanno cercato di risolverli? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. In che modo Ghandi e Madre Teresa hanno messo in pratica le beatitudini evangeliche e il comandamento dell’amore verso il prossimo, descritti nel cap. 5 del vangelo di Matteo? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Conosci altri personaggi che hanno vissuto fino in fondo il comandamento dell’amore verso Dio e il prossimo? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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PROPOSTE DIDATTICHE
Note per l’insegnante Come integrazione all’Unità 3 si propone la visione di due film che ripercorrono la vicenda umana, le azioni, gli ideali e la fede di due grandi personalità del nostro tempo: Ghandi e Madre Teresa di Calcutta. Ghandi e Madre Teresa ci hanno mostrato come sia possibile vivere, senza paure e in totale coerenza, gli ideali evangelici espressi nelle «Beatitudini» e dal seguito del «Discorso della Montagna» (Mt, Lc); ideali che costituiscono il cuore della predicazione di Gesù, la declinazione della suprema legge dell’amore che apre l’accesso al Regno di Dio. Se la scelta di Madre Teresa come testimone di un’autentica vita cristiana appare quasi «scontata», la scelta di Ghandi potrebbe suscitare qualche perplessità visto che questo avvocato di origine indiana non era cristiano ma indù. Eppure egli incarnò lo spirito delle beatitudini al punto tale da costituirne quasi un’icona ideale: Ghandi visse pienamente la povertà come scelta di essenzialità; fu un uomo mite; un operatore di pace: predicò e praticò la non violenza a costo di perdere la vita; amò i propri «nemici». Lottava contro gli inglesi colonizzatori ma non odiava questo popolo, cercava soltanto giustizia; fu insultato, imprigionato, perseguitato, calunniato, incompreso; pagò con la vita, ucciso da un fanatico indù, il rispetto che predicava e praticava per tutti gli uomini e tutte le religioni. Del resto sappiamo che Ghandi amava Cristo e vedeva nei suoi insegnamenti, soprattutto nel «Discorso della Montagna», il vertice massimo della morale, dell’amore e della fede. Sicuramente non è semplice poter vedere questi film e poi discuterne, per il poco tempo di cui dispone settimanalmente l’IRC, conoscendo, però, la grandezza dei personaggi (entrambi sono stati insigniti del premio Nobel per la pace), la risonanza mondiale del loro pensiero e delle loro azioni, il periodo storico e l’ambiente geografico nel quale operarono (generalmente presi in considerazione nelle programmazioni di terza media) si può chiedere e, speriamo facilmente ottenere, la collaborazione dei professori di storia, geografia ed educazione civica, per la visione dei film e il successivo approfondimento delle tematiche. Si potrebbe anche pensare alla programmazione di una Unità di Apprendimento interdisciplinare. All’insegnante di storia e geografia il compito di presentare ai ragazzi il periodo storico, l’ambiente geografico nel quale questi personaggi hanno operato; agli insegnanti di educazione civica e religione il compito di occuparsi dei valori civili e religiosi che hanno ispirato e guidato la vita di Ghandi e Madre Teresa di Calcutta. L’insegnante di religione potrebbe prendere spunto da questi film anche per approfondire alcuni aspetti e problematiche riguardanti l’induismo, i rapporti fra le religioni indù, sikh, islamica e cristiana, il problema del fondamentalismo religioso e la necessità di dialogo e rispetto fra tutte le fedi.
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 3
2. Canzoni sulla libertà Note per l’insegnante Attività Chiedere agli alunni di portare canzoni con i relativi testi sulla libertà, da ascoltare e commentare in classe. È un ottimo modo per comprendere quanti concetti di libertà possono essere trasmessi. Di seguito vengono proposti alcuni testi di canzoni da suggerire agli studenti.
Giorgio Gaber La libertà Vorrei essere libero, libero come un uomo. Vorrei essere libero come un uomo. Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura. Sempre libero e vitale fa l’amore come fosse un animale incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà. La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. Vorrei essere libero, libero come un uomo. Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia. Che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
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La libertà non è star sopra un albero non è neanche avere un’opinione la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. Vorrei essere libero, libero come un uomo. Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà. La libertà non è star sopra un albero non è neanche un gesto o un’invenzione la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione. La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone la libertà non è uno spazio libero libertà è partecipazione.
Volume 3 - Unità 3
Oltre le mura della città un orizzonte insegue un orizzonte; a un’autostrada, un’altra seguirà, gli spazi sono fatti per andare; la tua libertà, se vuoi, la puoi trovare. E un uomo saggio regole farà, una prigione fatta di parole; i carcerieri di una società ti impediranno di cercare il sole; la tua libertà, se vuoi, la puoi avere. Fossi un uccello alto nel cielo potrei volare senza aver padroni; se fossi un fiume potrei andare rompendo gli argini nelle mie alluvioni.
Subsonica Liberi tutti Mani in alto fuori di qua Non resteremo più prigionieri Ma evaderemo come Steve McQueen O come il grande clint in fuga da Alcatraz Senza trattare niente con chi Ha già fissato il prezzo al mercato Dei nostri sogni e dentro ai nostri giorni e per la nostra vita
E boschi e boschi cerco attorno a me dov’è la terra che non ha barriere? dov’è quel vento che ci spingerà come le vele o le bandiere; la tua libertà se vuoi la puoi avere. Fossi un uccello alto nel cielo potrei volare senza aver padroni; se fossi un fiume potrei andare rompendo gli argini nelle mie alluvioni. Ma sono un uomo uno fra milioni e come gli altri ho il peso della vita e la mia strada lungo le stagioni può essere breve, ma può essere infinita; la tua libertà cercala, che si è smarrita cercala, che si è smarrita.
Squagliamocela Nei vuoti d’aria della realtà Tracciamo traiettorie migliori Lasciando le galere senza più passare dalla cassa
PROPOSTE DIDATTICHE
Francesco Guccini La tua libertà
Rit. (x 2 volte) Da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno (x 5 volte) Dall’uomo che non è padrone del suo giorno Da tutti quelli che inquinano il mio campo Io mi libererò perchè ora sono stanco
Rit. Rit. (x 3 volte) Liberi tutti, liberi tutti Liberi, liberi, liberi Liberi tutti, liberi tutti, liberi tutti Liberi, liberi, liberi, liberi tutti (x 2 volte)
Da ciò che uccide te e tutto ciò che ho intorno (x 14 volte)
Dai virus della mediocrità Dai dogmi e dalle televisioni Dalle bugie, dai debiti, da gerarchie, dagli obblighi e dai pulpiti
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 3
Bob Marley Redemption song Old pirates yes they rab I Sold I to the merchant ships Minutes after they took I from the Bottom less pit But my hand was made strong By the hand of the almighty We forward in this generation triumphantly All I ever had is songs of freedom Won’t you help to sing these songs of freedom ‘Cause all I ever had redemption songs, Redemption songs Emancipate yourselves from mental slavery None but ourselves can free our minds Have no fear for atomic energy ‘Cause none a them can stop the time How long shall they kill our prophets While we stand aside and look Some say it’s just a part of it We’ve got to fulfill the book
Won’t you help to sing, these songs af freedom ‘Cause all I ever had, Redemption songs, redemption songs Redemption songs Emancipate yourselves from mental slavery None but ourselves can free our minds Have no fear for atomic energy ‘Cause none a them can stop the time How long shall they kill our prophets While we stand aside and look Yes some say it’s just a part of it We’ve got to fulfill the book Won’t you help to sing, these songs af freedom ‘Cause all I ever had, Redemption Songs All I ever had, Redemption songs These songs of freedom, songs of freedom.
3. Il TG delle belle notizie Attività Quotidianamente i mass media riportano quasi esclusivamente notizie negative; l’insegnante chiederà invece agli alunni di realizzare un TG con sole notizie positive, che i ragazzi dovranno raccogliere. (Le notizie possono riguardare la vita di classe o possono essere ricavate da giornali, riviste, libri di testo, video…). Gli alunni, a coppie, lavoreranno sul materiale raccolto e, improvvisandosi conduttori del TG, lo presenteranno alla classe.
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Volume 3 - Unità 4
Unità 4 › La Chiesa e il dialogo 1. Sondaggio a scuola Attività Svolgi un’indagine nella tua scuola. 1. Quali religioni non cristiane e quali confessioni cristiane non cattoliche vi sono rappresentate? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quale religione è più presente? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Da quali nazioni provengono i ragazzi non cristiani o non cattolici? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Da quanto tempo sono in Italia? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Si sono sentiti ben accolti? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
PROPOSTE DIDATTICHE
6. Hanno dei luoghi di preghiera dove potersi riunire? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Quali sono, secondo loro, i valori e i comportamenti giusti per promuovere fiducia e rispetto reciproci? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
8. E... secondo te? ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................................................................
Attività Sintetizzate su un cartellone o con dei grafici (il professore di matematica vi potrebbe aiutare) i risultati dell’indagine e discutetene in classe.
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PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 4
Note per l’insegnante Il brano che segue è tratto dal libro di Masterbee Mendicante di luce, di cui puoi trovare una recensione nella sezione della guida dedicata agli artisti ed autori. Il brano racconta il dialogo avuto da Masterbee, da poco convertitosi al cristianesimo, con un monaco buddhista incontrato in un aereo durante il viaggio di ritorno dalla Germania. Nel dialogo emergono alcune delle differenze fra la religione cristiana e quella buddhista, ma anche gli spazi di dialogo e di confronto fra queste due fedi.
2. Mendicante di luce Il buddhista era convinto che non esistesse Dio. Lo incontrammo sull’aereo di ritorno dalla Germania, era un bonzo dotto della scuola Theravada. «No, vi sbagliate, tutte le religioni sono relative, non ne esiste una che contenga tutta la verità, nemmeno il buddhismo. Esso tra l’altro non ha queste pretese, consapevole che tutto è relativo e che l’idea dell’assoluto è solo un concetto prodotto dal pensiero. Non comprendo come siate potuti diventare cristiani dopo aver praticato e insegnato la via del beato e il suo insegnamento». «Si, può sembrare strano», ammisi. «Ma il capovolgimento della mia coscienza si attuò apparentemente contro la mia stessa volontà». «Mi sorprende. Una specie di nirvana, allora». «Oh no, ben oltre», risposi. «Mi è accaduto un miracolo», continuai, «quello della vera conversione che non si limita a questo mondo del pensiero relativo, ma lo trascende». «Interessante, interessante», replicò il bonzo, «niente da dire, rispetto. Ma, mi chiedo, come poteva interessarsi al cristianesimo, se era buddhista convinto?». «Infatti, non era il cristianesimo che mi interessava, ma il Cristo». «Capisco, anch’io lo stimo. E poi lo ha incontrato?». «Si, l’ho incontrato». «Ha visto Dio?!». «Ho ricevuto la grazia». Rimanemmo in silenzio a lungo. «Non riesco a capire perché il buddhismo si ostini a negare Dio», continuai. «Perfino alcuni grandi scienziati ci credono e sta nella più elementare logica. Il creato senza un Creatore è assolutamente illogico. L’universo è troppo intelligentemente regolato perché possiamo credere che sia nato dal nulla o mai nato». Il bonzo non rispose, ma continuò ad ascoltare con interesse. Io approfondii le mie argomentazioni su Dio e sull’anima, consapevole che il buddhismo nega entrambi. «Non credo nell’anima, ma nonostante ciò non posso negare che ci siano delle comunanze tra buddhismo e cristianesimo, vale a dire la benevolenza e la compassione che voi chiamate amore. Quello che faccio fatica a capire è come possiate con certezza assoluta affermare che Gesù Cristo è Dio o figlio di Dio, secondo la vostra fede». «Capisco, capisco», replicai, «ero anch’io nella stessa condizione, prima di incontrare Cristo: tutto mi sembrava assurdo. Il cristianesimo è una religione che non si potrà mai capire con la sola ragione, occorre la grazia e in più la fede nel soprannaturale». Il bonzo mi guardò negli occhi come se vaneggiassi. «Oh, non si preoccupi, noi seguaci di Cristo siamo tutti un po’ pazzi, non sarebbe possibile altrimenti seguire Gesù. Quello che noi crediamo è follia per i sapienti». Il bonzo scoppiò in una fragorosa risata. «Mi siete davvero molto simpatici». Poi, dopo una breve pausa, si fece molto serio e disse: «Certo, dobbiamo ammettere, anche noi buddhisti, che viviamo in un universo ancora inesplorato e che forse non potremo mai esplorarlo fino in fondo. Forse esiste davvero un mistero che nemmeno Buddha ha potuto comprendere». «Certo, un uomo non può comprendere l’incomprensibile», risposi. «È vero, l’incommensurabile è irraggiungibile».
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Volume 3 - Unità 4 «Rimettiamoci alla saggezza trascendente», risposi, «e interpretiamo il nirvana come anticipazione di un evento che travalica ogni comprensione umana, e che ha trovato compimento in Cristo. Vede, venerabile, noi interpretiamo il nostro percorso dal nirvana di Buddha alla risurrezione di Cristo». «Mi piace, è una visione gioiosa e illogica, ma apre orizzonti di dialogo». «È vedere la benevolenza di Buddha che si trasforma nell’amore di Cristo risorto!». «Anche questa può essere una risposta stimolante», concluse il bonzo sorridendo. Poi chiudemmo gli occhi e ci raccogliemmo in profonda meditazione. Attività 1. Di che cosa era convinto il monaco buddhista? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Qual era la convinzione del bonzo riguardo le religioni, compresa quella buddhista? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Masterbee risponde al suo interlocutore raccontandogli la sua esperienza. Di che cosa si tratta? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Quale affermazione fa Masterbee riguardo alla religione cristiana e alla vera conversione? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Quali comunanze trova il bonzo fra cristianesimo e buddhismo? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Che cosa dice Masterbee riguardo all’universo e alla sua complessità? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
7. Che cosa ammette il monaco riprendendo, dopo alcune battute, la riflessione sulla complessità dell’universo? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Note per l’insegnante Attività L’insegnante dividerà la classe in coppie e assegnerà a ognuna un elemento comune ad alcune religioni (di seguito vengono forniti dei suggerimenti ). Ogni coppia, partendo dal materiale presente nel libro di testo e approfondendolo con una ricerca in internet, si occuperà di studiare l’argomento assegnato nelle seguenti religioni: cristianesimo, ebraismo, islamismo, buddhismo e induismo. Alcuni suggerimenti: - il valore e/o l’utilizzo dell’acqua nelle religioni; - il fuoco nelle religioni; - i libri sacri delle religioni; - i luoghi di culto delle religioni; - l’alimentazione nelle religioni; - l’abbigliamento nelle religioni. Il lavoro risulterà più motivante se ogni coppia realizzerà un power-point che presenterà al resto della classe.
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PROPOSTE DIDATTICHE
3. Gli elementi comuni nelle religioni
PROPOSTE DIDATTICHE
Volume 3 - Unità 5
Unità 5 › Qual è il destino dell’uomo? Note per l’insegnante Come materiale integrativo a questa Unità sono presentati due brani molto belli e significativi sul tema della morte. Il primo è tratto dal libro Il profeta di Gibran Kahlil Gibran, il secondo è di sant’Agostino. Gibran Kahlil Gibran nacque nel 1883 in Libano e fu poeta, pittore e filosofo. Di religione musulmana, negli ultimi vent’anni della sua vita abitò negli Stati Uniti. Morì a New York nel 1931. Il profeta, pubblicato in inglese a New York nel 1923, è uno stupendo poema che continua ad essere ristampato ininterrottamente in tutto il mondo. Le ragioni di tanto successo, specie tra i giovani, derivano dalle radici di profonda spiritualità che rendono l’opera di universale comprensione. Il protagonista del poema non abita questa terra, vi è solo di passaggio e, al momento di ripartire per «l’isola nativa», lascia ai mortali la sua eredità: schegge di pensiero, parabole incantevoli in risposta agli eterni interrogativi della vita, come la Ragione, la Passione, la Bellezza, il Matrimonio, la Conoscenza, la Morte... Sant’Agostino nacque a Tagaste, in Numidia, nel 354. Padre della Chiesa, filosofo e teologo, sviluppò nelle sue opere una teoria secondo la quale fede e ragione, avendo entrambe come fine la felicità dell’uomo, trovano la loro in Dio. Tra il 397 e il 401 scrisse le Confessioni, appasionata biografia nella quale convergono lode a Dio e ricerca filosofica. Vescovo di Ippona, morì in questa città nel 430.
1. La morte Allora Almitra parlò, dicendo: «Vorremmo chiederti ora della Morte». Ed egli disse: «Vorreste conoscere il segreto della morte. Ma come scoprirlo, se non cercandolo nel cuore della vita? Il gufo dagli occhi notturni, ciechi di giorno, non può svelare il mistero della luce. Se davvero volete scorgere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Giacché la vita e la morte sono una cosa sola, così come il fiume e il mare. In fondo alle vostre speranze e ai vostri desideri sta la muta conoscenza di ciò che è oltre la vita. E, come il seme che sogna sepolto dalla neve, il vostro cuore sogna la primavera. Fidatevi dei sogni, perché in loro si cela la porta dell’eterno. La paura della morte non è che il tremito del suddito quando la mano del re gli si posa in fronte in segno d’onore. Nel suo brivido, il suddito non è forse felice perché si ornerà di quel segno regale? Allora non ricorda forse il suo antico tremore? Poi che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi nel sole? E dare l’ultimo respiro, che cos’è se non liberarlo dal suo flusso inquieto, affinché possa involarsi finalmente e spaziare disancorato alla ricerca di Dio? Solo se bevete al fiume del silenzio, voi canterete veramente. E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire. E quando la terra chiederà le vostre ossa, allora danzerete veramente». Gibran Kahlil Gibran, Il profeta
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Volume 3 - Unità 5
2. Se mi ami non piangere Se conoscessi il mistero immenso dove ora vivo, questi orizzonti senza fine, questa luce che tutto investe e tutto penetra, non piangeresti, se mi ami! Sono ormai assorbito nell’incanto di Dio nella sua sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono cose così piccole al confronto! Mi è rimasto l’amore di te, una tenerezza dilatata nel tempo che tu neppure immagini. Vivo in una gioia purissima. Nelle angustie del tempo pensa a questa casa ove un giorno saremo riuniti oltre la morte. Dissetati alla Fonte inestinguibile della gioia e dell’Amore infinito. Non piangere, se veramente mi ami! S. Agostino
Per la discussione 1. Quale sentimento o emozione suscita in te la lettura di questi due brani? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Quali sono le frasi o le espressioni che ti hanno colpito di più? Perché? ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Gioco di ripasso Attività Questo gioco può essere proposto per ogni unità. L’insegnante dovrà preparare delle carte con le domande inerenti l’unità affrontata, selezionando i contenuti che si vogliono focalizzare e/o verificare. Possono essere utilizzate anche le domande della verifica che si trovano in fondo all’unità. Gli alunni andranno disposti in cerchio e le carte sistemate su un banco posto al centro dell’aula. Si giocherà in senso orario. A turno ogni alunno prenderà la prima carta del mazzo e ad alta voce leggerà la domanda: a) se non saprà rispondere dovrà chiedere se c’è qualcuno in grado di farlo. Se nessuno si offrirà, dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo e il gioco continuerà con l’alunno successivo; b) se sarà sicuro e risponderà subito, dovrà chiedere se ci saranno compagni che hanno intenzione di mettere in dubbio la risposta data: - se nessuno raccoglierà la sfida, si controllerà la risposta: se sarà corretta, il giocatore terrà la carta; se sarà sbagliata, il giocatore dovrà sistemare la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida ma non sarà in grado di fornire una risposta alternativa, si considererà la risposta del primo giocatore: se sarà giusta, questi tratterrà la carta; se sarà sbagliata, sistemerà la carta in fondo al mazzo; - se qualcuno accetterà la sfida e fornirà una risposta alternativa, questa verrà verificata: se sarà corretta, lo sfidante terrà la carta; se sarà sbagliata e quella originale è giusta, il primo giocatore terrà la carta e lo sfidante dovrà mettere in fondo al mazzo una carta vinta in precedenza (se ne avrà); c) se entrambi i giocatori sbaglieranno, la carta verrà rimessa in fondo al mazzo. Il gioco terminerà quando si esauriranno le carte del mazzo. Vincerà il giocatore che sarà riuscito a trattenere più carte. Adatt. da D. W. Johnson, R. T. Johnson, E. J. Holubec, Apprendimento cooperativo in classe: migliorare il clima emotivo e il rendimento, Erickson, Trento 1996
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PROPOSTE DIDATTICHE
Note per l’insegnante
Libri e film consigliati
Libri e film consigliati
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Libri per la 1a classe
Libri per la 1a classe SJOERD KUYPER, Robin e Dio, Piemme (romanzo) Arriva un momento in cui anche i bambini cominciano a porsi domande molto personali su Dio, che vanno oltre le riflessioni che il catechismo propone loro. Per dare risposta a queste domande, i ragazzi ricorrono di solito agli adulti. Robin, il protagonista del romanzo, si trova in casa con due fonti d’informazione ben diverse: il nonno, che è un uomo credente e cerca di aiutare il bambino nelle sue riflessioni religiose, e il papà, invece, che è ateo e non vorrebbe vedere suo figlio immischiato in affari che, a parer suo, non producono niente di buono. Il Natale è vicino e tanti sono i riferimenti a una cultura segnata dalla religione. Ora più che mai Robin non può non farsi domande su Dio, su quella stella che brilla più delle altre. C’è Dio in quella brillante stella che Robin scopre una notte nel cielo? La risposta dovrà trovarla da solo, ascoltando il nonno, che a Dio ci crede, e il papà, che considera tutti quei discorsi delle vere stupidaggini. Ma sta arrivando l’inverno, con i suoi pupazzi di neve, e il Natale pieno di magia. Sjoerd Kuyper, nato ad Amsterdam il 6 marzo 1952, è olandese, da piccolo era molto bravo in ginnastica. Dopo aver studiato filosofia, esordì come scrittore con un libro di poesie, al quale seguirono diverse opere per la televisione e alcuni libri per ragazzi. Uno di essi, Il coltellino di Tim, è uscito anche in versione cinematografica.
PETER DICKINSON, La tribù del falco della luna, Piemme (romanzo) Il villaggio della Tribù del Falco della Luna viene attaccato e distrutto da un nemico sconosciuto. I superstiti sono costretti ad abbandonare i luoghi in cui hanno vissuto per generazioni per affrontare un difficile viaggio in terre ignote. Quattro bambini orfani, troppo piccoli per attraversare il deserto, vengono abbandonati in una grotta. Ma Noli, sorella di uno di loro, non si dà pace e, guidata in sogno dal totem Falco di Luna, torna a salvarli, insieme all’amico Suth. I sei bambini partono alla ricerca di un nuovo luogo dove vivere in pace. Dovranno imparare a trovare acqua e cibo e ad affrontare pericoli di ogni genere: eruzioni vulcaniche, terremoti, inondazioni, belve feroci e tribù nemiche. Un romanzo unico, avvincente,
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un’autentica saga preistorica in cui Peter Dickinson affronta grandi temi con stupefacente semplicità: la nascita del linguaggio, l’invenzione degli utensili, la trasmissione della conoscenza, la prima organizzazione della società. E inoltre: la natura dell’amore, l’origine della guerra, la ricerca di una divinità in cui credere. Peter Dickinson è nato in Africa, il 16 dicembre 1927 a Livingston, Rhodesia del Nord. Dopo la laurea a Cambridge ha cominciato a scrivere, anche se dall’età di cinque anni sapeva che quella sarebbe stata la sua vita. Il suo primo libro è stato pubblicato nel 1968, e da allora Dickinson ha pubblicato più di cinquanta romanzi per adulti e giovani lettori. Molti dei suoi libri hanno vinto premi importanti, fra cui la Carnegie Medal. Peter Dickinson attualmente vive con la moglie nello Hampshire.
BARBARA GLOWCZEWSKI, JESSICA DE LARGY HEALY, I sentieri del sogno, Touring Club Italiano Da migliaia di anni gli aborigeni hanno un nome e una storia per ogni duna di sabbia, per ogni pianura erbosa, per ogni roccia, per ogni pozza d’acqua: questi luoghi rappresentano il passaggio sulla Terra di esseri ultraterreni, ancestrali, che hanno dato vita alla fauna, alla flora, agli uomini. Queste «creazioni», collegamento tra il mondo spirituale e quello reale, sono chiamate dagli aborigeni Dreams, Sogni. Di generazione in generazione, i nativi australiani sono stati i custodi dei Sogni: li onorano con canti e danze, ma anche dipingendoli sui propri corpi, sulla sabbia, sulle cortecce degli alberi e, da qualche decennio, anche sulla stoffa. Così il mondo dell’arte ha finalmente scoperto le opere sbalorditive di questo popolo, che tuttora rifiuta con fermezza qualunque commercializzazione. Proprio del complesso rapporto tra natura, religione e arte nella cultura aborigena si occupa questo saggio scritto da due antropologhe australiane di fama mondiale. I sentieri del sogno è uno straordinario viaggio attraverso una cultura intimamente religiosa, dove i confini tra il mondo reale e quello materiale sono così labili da poter essere continuamente valicati. Barbara Glowczewski, nata nel 1956, è antropologa ed etnologa francese, esperta conoscitrice degli aborigeni australiani fin dal 1979. Attualmente è direttrice di ricerca all’istituto CNRS.
Libri per la 1a classe
Cristian Jacq, nato a Parigi il 28 aprile del 1947, è egittologo e romanziere di fama internazionale, premiato dall’Académie française. Racconta di essersi innamorato dell’Egitto e della figura del grande faraone Ramses II all’età di diciassette anni quando, in viaggio di nozze nella terra del faraone, ne subì il fascino millenario. Decise di dedicare studi ed energie alla civiltà fiorita sulle rive del Nilo e alla figura che secondo lui più di tutte ne ha rappresentato l’essenza. Con sua moglie ha fondato l’Istituto Ramses che ha lo scopo di creare un archivio fotografico dei siti archeologici egiziani.
EZIO SAVINO, Il ragazzo con la cetra, Mursia (romanzo) Nell’antica Grecia Femio, un vecchio cantore, vuole trasmettere a un fanciullo cieco, che si è scelto come allievo, l’arte di raccontare i miti degli dèi e degli eroi. Per questo conduce il ragazzo nei luoghi consacrati alla memoria di quelle antiche vicende: l’Olimpo dimora di Giove, la Tebe di Edipo, l’Atene di Teseo, la Creta di Minosse e infine le rovine di Troia, che ancora attendono il cantore capace di renderne eterna la storia. In questo romanzo di Savino, il viaggio dei due protagonisti diviene così un viaggio nel racconto infinito della mitologia greca: e anche i giovani lettori di oggi, che hanno come lui ascoltato i racconti di Femio, si muoveranno con familiarità nella selva intricata della mitologia classica. Ezio Savino, nato a Milano nel 1949, docente di materie classiche nei licei, ha pubblicato numerose traduzioni di classici greci. Per la scuola, ha firmato una grammatica italiana e un manuale di greco. Ha curato per la casa editrice Mursia le antologie della poesia classica Tityre tu patulae e Andra moi ennepe, Mousa, e un’originale grammatica latina per adulti Rosa, rosae.
ROBERTO PIUMINI, Il circo di Zeus. Storie di mitologia greca, Einaudi Da un maestro della letteratura per ragazzi, otto racconti con protagonisti a dir poco... divini. Una lettura spassosa e istruttiva che ci fa entrare all’Olimpo dalla porta principale. Roberto Piumini nasce a Edolo, in Valcamonica, il 14 marzo 1947. Insegna presso scuole medie e superiori e scrive racconti per bambini. Collabora anche alla realizzazione di trasmissioni televisive e cartoni animati ottenendo un successo internazionale.
NEIL GAIMAN, American Gods, Mondadori Odino è immigrato in America e ha deciso di scatenare una tempesta, una vera e propria lotta tra dèi... Un bel romanzo dai toni gotici che fa della mitologia una materia attualissima e coinvolgente. Neil Gaiman, nato a Portchester il 10 novembre 1960, è autore di fumetti, scrittore, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico.
MARCO SONSERI, ALESSANDRO BORRONI, Gesù di Nazaret. La storia di un uomo sco modo, San Paolo (fumetto) La vita di Gesù a fumetti. Grandi ambientazioni, dettagli, caratterizzazioni e la storia che prende il lettore. Con il potere evocativo delle immagini e il linguaggio diretto e immediato del fumetto, il racconto porta il lettore alla sorgente della fede cristiana e lo fa sentire partecipe di una vicenda ancora aperta, quella di Gesù, il Figlio di Dio fattosi uomo per noi. Marco Sonseri (autore), nato a Palermo il 20 febbraio del 1975, oltre a essere docente di sceneggiatura di fumetti presso la Scuola del Fumetto di Palermo, ha pubblicato con editori italiani e stranieri e ha fondato insieme ad Alessandro Borroni uno studio virtuale (Golem Studio) che accorpa diverse figure professionali nell’ambito del fumetto. Vive e scrive a Palermo. Alessandro Borroni (illustratore), palermitano, è nato nel 1970. Dai primi anni Novanta, disegna fumetti e illustra racconti e copertine per varie case editrici. Insegna tecnica del fumetto in corsi privati e pubblici. Come webartist, collabora con vari studi pubblicitari e webagency, realizzando opere destinate a internet.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
CRISTIAN JACQ, Il ragazzo che sfidò Ramses il grande, Piemme (romanzo) Kamosè e i genitori vengono cacciati dalle loro terre, confiscate da un generale dell’esercito di Ramses II. Partito per Tebe, la capitale egizia, deciso a riparare all’ingiustizia, il giovane incontra sulle rive del Nilo Nofret, la giovane incaricata di gettare nelle acque del Nilo il fascio di spighe simbolo dell’unione tra l’Egitto e il grande fiume. Insieme, i due vivranno ogni genere di avventura, fino all’ultima e decisiva: l’incontro con il faraone in persona.
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Film per la 1a classe
Film per la 1a classe Kirikù e la strega Karabà (1998) Regia: Michel Ocelot Genere: animazione In un villaggio dell’Africa Occidentale, il piccolo Kirikù decide di sua iniziativa di nascere ed è subito dotato di parola e del coraggio di affrontare la perfida strega Karabà che ha imposto il suo dominio sul villaggio facendo credere agli abitanti di aver prosciugato la sorgente e di aver mangiato e di mangiare chiunque osi sfidarla. E Kirikù, con l’aiuto del Saggio della Montagna, suo nonno, incarnazione del Bene, affronta la strega, scopre la verità della sua cattiveria e la sconfigge con l’amore, e con un bacio d’amore lei lo trasforma in un adulto innamorato.
Hercules (1997) Regia: Ron Clements, John Musker Genere: animazione, avventura Il film narra le avventure di Ercole (nel film chiamato con il suo nome romano, Hercules), nella mitologia greca il figlio di Zeus.
Giuseppe re dei sogni (2000) Regia: Rob Laduca Genere: animazione Rilettura della vicenda biblica di Giuseppe, in maniera sostanzialmente fedele al testo della Genesi.
Il principe d’Egitto (1998) Regia: Brenda Chapman, Steve Hickner e Simon Wells Genere: animazione Il film racconta la storia di Mosè. La rilettura moderna degli episodi biblici sottolinea da una parte il rapporto tra Mosè e Ramses, dall’altra enfatizza i toni apocalittici dando una versione problematica della giustizia di Dio. La spettacolarità delle scene, la ricostruzione accurata degli ambienti e dei costumi, gli effetti speciali di avanzata tecnologia digitale rimandano più ai colossal mitologici hollywoodiani che ai classici della Disney. Il risultato complessivo è un film di epica monumentalità e raffinata eleganza, più apprezzabile dal pubblico degli adulti o dei ragazzi che non dai bambini.
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Dio entra nella storia Le storie della Bibbia: Genesi, Ermanno Olmi (1994); Abramo, Joseph Sargent (1994); Giacobbe, Peter Hall (1994); Giuseppe, Roger Young (1994); Mosè, Roger Young (1995); Sansone e Dalila, Cecil B. Demille (1949); Davide, Robert Markowitz (1997); Salomone, Roger Young (1997); Ester, Raffaele Mertes (1999); Geremia il profeta, Harry Winer (1998); Jesus, Roger Young (1999); Giuseppe di Nazareth, Raffaele Mertes (1999); San Pietro, Giulio Base (2005); Giuda, Raffaele Mertes (2001); Maria Maddalena, Raffaele Mertes (2000); Tommaso, Raffaele Mertes (2001); S. Paolo, Roger Young (2002); S. Giovanni. L’Apocalisse, Raffaele Mertes (2002).
Per amore solo per amore (1993) Regia: Giovanni Veronesi Genere: religioso Giuseppe, sposo di Maria Vergine e padre delegato di Gesù Cristo, appena nominato nei Vangeli, è presentato come un uomo comune, immerso nel quotidiano: prima scapolo irriducibile, curioso della vita e del mondo, amante delle donne e da loro amato, ingegnoso artigiano del legno, di cui Maria giovinetta è innamorata sin da bambina, e poi sposo appassionato al punto di accettarne la misteriosa gravidanza, di perdere il senno e di morirne.
Brian di Nazareth (1979) Regia: Terry Jones Genere: commedia Commedia che narra vita e disgrazie di Brian, nato contemporaneamente a Gesù in una grotta accanto alla sua. Viene visitato per errore dai Re Magi, contattato dal Fronte Popolare della Giudea e infine crocifisso.
Jesus Christ Superstar (1973) Regia: Norman Jewison Genere: musical È la trasposizione sul grande schermo del famosissimo musical omonimo, ispirato alla vita di Gesù, rievocata da giovani turisti in Israele: l’ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione. Un film efficace, energico, spettacolare. Attori bravissimi.
Film per la 1a classe Gesù di Nazareth (1977) Regia: Franco Zeffirelli Genere: drammatico, religioso Vita, morte e risurrezione di Gesù, secondo i quattro vangeli e qualche episodio apocrifo, girato per la televisione e trasmesso nel 1977.
Il Messia (1976) Regia: Roberto Rossellini Genere: drammatico, religioso La figura di Gesù si colloca all’interno del decadimento delle istituzioni politico-religiose e dei costumi, attorniato dal popolo mutevole, dagli apostoli, dalla Madonna, fra l’indifferenza sospettosa dei poteri politici e l’ostilità di quello religioso. Il film si divide in tre parti (ciascuna delle quali in due o tre episodi). La prima: «Il tempo dell’attesa»; «Il Battista e la Samaritana»; la seconda: «I Dodici»; «Il discorso della montagna»; la terza: «Il Buon Pastore»; «La Pasqua»; «Il Ristoro».
metafora della vita e descrive come attraverso ideali quali l’amore, la giustizia e il coraggio si possa raggiungere la meta più importante di ciascuno di noi: diventare ciò che si è.
Ben Hur (1959) Regia: William Wyler Genere: epico, storico Ben Hur non è solo un ricco principe e mercante giudeo, ma è un eroe pronto a qualsiasi sacrificio per salvare la propria famiglia. La storia inizia ventisei anni dopo la nascita del Messia, figura che aleggia all’interno della drammatica vicenda e che lo condurrà alla conversione. Una vecchia amicizia tra Ben Hur e Messalla diventa odio a causa di interessi diversi. La tragicità della vita del protagonista non impedisce l’ottenimento dei propri risultati attraverso sacrifici e prove di maturità che lo faranno crescere.
Vangelo secondo Matteo (1964) Regia: Pier Paolo Pasolini Genere: drammatico Il film è una riproposizione molto fedele del Vangelo secondo Matteo. Si ripercorrono quindi le tappe della vita di Gesù Cristo: la nascita, Erode, il battesimo di Giovan Battista fino ad arrivare alla morte e alla risurrezione. Non vi sono variazioni nella storia, né cambiamenti anche testuali apportati dal regista alla versione di san Matteo. Pasolini ritiene la versione dell’apostolo Matteo quella che più d’ogni altra risalta l’umanità del Cristo, il suo essere uomo tra gli uomini. Pasolini non è un cattolico eppure quando il film fu presentato, nel 1964, fu ampiamente apprezzato (e premiato) dalla critica cattolica.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Il re leone (1994) Regia: Roger Allers e Rob Minkoff Genere: animazione È la storia di Simba, il cucciolo di leone destinato a divenire re della savana che piano piano scopre la vita che lo circonda in tutte le sue sfaccettature: i pericoli, le gioie, i tradimenti, gli amici, il dolore e l’interminabile lotta tra il bene e il male. Simba cresce e matura sotto la guida del premuroso padre Mufasa e del temibile zio Scar che mira a impossessarsi della carica di re e con il quale il leoncino dovrà battersi. Il film è una meravigliosa
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Libri per la 2a classe
Libri per la 2a classe IRENA e HENRYK ZELIGOWSKI, Fuga dalla paura, La Meridiana (testimonianza) Sono le storie di Irena e Henryk, due ebrei sopravvissuti alla Shoah. Irena prima braccata e poi in fuga dal ghetto di Varsavia, Henryk che riesce a scappare dal ghetto di Kalisz, città di frontiera con la Germania. Entrambi unici sopravvissuti alle loro famiglie, soli negli anni della caccia all’ebreo, scampati ai campi di concentramento perché clandestini nel ghetto, come nel caso di Irena, o perché venduto come schiavo polacco come è accaduto a Henryk. Due storie che per la loro singolare esperienza offrono uno spaccato inquietante e poco noto degli anni della Shoah. Irena ed Henryk, oggi medici in pensione a Tel Aviv, per molti anni non hanno mai raccontato la loro storia, fino a quando Giulia, la loro nipotina che vive in Italia, studiando a scuola la storia degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, non poté fare a meno di narrare ciò che era accaduto ai suoi nonni. Irena e Henryk hanno incontrato la classe di Giulia e tanti altri bambini. Hanno così capito l’importanza di ricordare e raccontare per fare in modo che non si dimentichi mai cos’è accaduto, e affinché tragedie del genere non accadano mai più.
LIA LEVI, Che cos’è l’antisemitismo, Piemme (saggistica) Negli incontri con gli alunni di tante scuole, Lia Levi si è sentita rivolgere innumerevoli domande su ebrei, ebraismo e Israele. La scrittrice ne raccoglie venti, nel libro, tra le più ricorrenti e significative. Si comincia dalle persecuzioni successive al sogno della Croce dell’imperatore Costantino, si passa al significato che la figura di Gesù aveva per gli ebrei, all’attesa del Messia, via via fino allo sterminio nazista nel secolo scorso. Le risposte di Lia Levi sono immediate, concise e vanno al cuore del problema smontando pregiudizi diffusi. Completano il libro il percorso storico dell’ebraismo dai tempi biblici fino al 1945 e un glossario sul significato di 21 parole, da antisemitismo a Torah.
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LIA LEVI, La ragazza della foto, Piemme (romanzo) Federica, la protagonista del racconto, scopre che tra le foto di una mostra sulla liberazione c’è l’immagine di una ragazza che le rassomiglia. Incuriosita, cerca di saperne di più e scopre che la ragazza altro non è che la nonna. Solo la nipote convincerà nonna Teresa a raccontare la sua storia. Lia Levi, nata a Pisa il 9 novembre 1931, è scrittrice, giornalista e autrice di molti libri per adulti e ragazzi per i quali ha ricevuto molti premi. Di famiglia piemontese, si è trasferita a Roma da bambina, dove vive ancora oggi.
TRUDI BIRGER, Ho sognato la cioccolata per anni, Piemme (autobiografia) Il libro autobiografico di Trudi Birger, tradotto in dodici lingue, ha commosso il mondo intero descrivendo la vita della giovane autrice in un campo di concentramento. «Al campo ero sempre affamata. Di notte sognavo tazze fumanti di cioccolata e croccanti panini con tanto burro. Erano sogni così intensi da sembrare reali e in pieno contrasto con le piccole quantità di cibo che ci venivano date. Malgrado le disumane condizioni di vita, malgrado la paura e la degradazione, la sofferenza fisica e la fame, ero ancora ostinatamente attaccata alla vita e lottavo per tenere alto il morale mio e di mia madre. Anche la rabbia ci dava forza, la rabbia di essere state abbandonate, di essere tagliate fuori dal resto del mondo». Trudi Birger, nata a Francoforte il 24 aprile 1927, morta a Gerusalemme nel 2002, ha solo sedici anni quando viene deportata con la mamma nel campo di concentramento di Stutthof. La sua storia, raccontata in prima persona, è fatta di sofferenza, ma anche di coraggio, di incrollabile speranza e di libertà. Sopravvissuta quasi per caso all’Olocausto, si è trasferita a Gerusalemme dove si è occupata per anni dei bambini più poveri, a qualsiasi religione o etnia appartenessero.
YOLANDE MUKAGASANA, La morte non mi ha voluta, La Meridiana (testimonianza) Il genocidio scoppiato il 6 aprile del 1994 in Ruanda è drammaticamente raccontato in questo libro da una sopravvissuta. Yolande, infermiera tutsi, ora rifugiata politica in Belgio, racconta la sua fuga, l’uccisione del marito e dei figli, le violenze
Film per la 2a classe
Yolande Mukagasana è nata a Butare (Ruanda) da una famiglia tutsi. All’età di 5 anni viene ferita nel corso della rivoluzione hutu. Diplomatasi nel 1972, solo nel 1988 le è riconosciuto ufficialmente il titolo di infermiera anestesista, e scopre che anche in questo campo esistono quote hutu e quote tutsi. Nel 1992 apre a Kigali un piccolo ambulatorio privato, che la espone a invidie e critiche che esploderanno durante il genocidio del 1994. Ora vive a Bruxelles. Nel 2006 partecipa alla fondazione Bene-Rwanda Onlus e continua a lavorare per portare la sua testimonianza in Italia e nel resto del mondo.
Film per la 2a classe Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) Regia: Steven Spielberg Genere: avventura, azione Un bel film d’avventura, tensione, ironia. Harrison Ford e Sean Connery, per la prima volta insieme sullo schermo, formano una coppia formidabile. A Sean viene affidata la parte dello studioso un po’ vecchietto, topo di biblioteca, ma non ci metterà molto a lasciarsi trasportare, come nella miglior tradizione archeologica, dal mito del Sacro Graal e a tirarsi addosso una catena di guai da cui toccherà al figlio Harrison Ford tirarlo fuori.
Francesco giullare di Dio (1950) Regia: Roberto Rossellini Genere: drammatico Tratti da I Fioretti e La vita di frate Ginepro, undici episodi della vita di Francesco d’Assisi (11821226), alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po’ forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l’adesione del fulmineo linguaggio rosselliniano all’interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari.
Fratello sole sorella luna (1972) Regia: Franco Zeffirelli Genere: drammatico Il film ripercorre la vita di san Francesco d’Assisi e descrive l’ardore del giovane che, guidato dall’amore di Dio, abbandona i suoi averi per dedicarsi con umiltà alla vita dei più bisognosi. Il regista si concentra in particolare sulla scelta di vita di Francesco, autentica, sentita e che si contrappone al lusso della classe benestante. La macchina da presa è puntata, più che sui fatti storici, sull’esemplare personalità, sui gesti coraggiosi del santo e sui profondi ideali francescani.
Francesco (1988) Regia: Liliana Cavani Genere: biografico, religioso Nel 1226, morto Francesco, le sue vicende sono raccontate a turno da alcuni suoi compagni tra cui c’è Chiara. Violento e duro nella cornice ambientale (un’Umbria umida, fosca, ventosa), nella rappresentazione di guerra, prigionia, miseria, malattia, nella rievocazione della santità di Francesco, specialmente quando s’interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione sul silenzio di Dio.
The new world (2005) Regia: Terrence Malick Genere: drammatico Nel 1607 – tredici anni prima dell’arrivo dei Padri Pellegrini – tre caravelle inglesi approdano sulle coste della Virginia, alle foci del fiume Cickahominy. Comincia la storia della principessa Pocahontas (1595-1617) e dell’avventuriero ed esploratore John Smith (1580-1631). I personaggi sono storici, il film è un poema epico che scarta la loro trasformazione in romantica leggenda sulla riconciliazione delle razze.
San Paolo (2000) Regia: Roger Young Genere: storico-biografico Uomo d’azione, ma anche di pensiero, irruente e mite al tempo stesso, appassionato e razionale, determinato e anche fragile, ribelle e devoto, Paolo di Tarso è ancora oggi oggetto di dibattito e interesse. È a questo apostolo che si deve l’impronta nuova e rivoluzionaria data all’opera di evangelizzazione della prima Chiesa. La sua predicazione ha attraversato tutto il Mediterraneo, passando per Cipro, Corinto, Atene, fino ad arrivare a
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subite e a cui ha assistito, senza mai incitare se stessa e gli altri alla vendetta. La morte non l’ha voluta e le ha lasciato anzi il compito di testimoniare la storia atroce del suo popolo e le forti responsabilità dell’Europa. Un racconto crudo, amaro, dove c’è tuttavia spazio per la pietà.
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Film per la 2a classe
Roma. Paolo così, appartenendo a un popolo conquistato, conquista un impero con il dirompente fascino del messaggio evangelico. E questo film racconta proprio l’incredibile cambiamento di un uomo destinato a mutare il corso degli eventi, a trasformare l’umanità.
Antonio guerriero di Dio (2006) Regia: Antonello Bellico, Sandro Cecca Genere: storico-biografico I registi hanno voluto mostrare la grandezza di Antonio che sta anche nell’essere riuscito, da intellettuale, a farsi comprendere dal popolo, costruendo un ponte tra la sua cultura e l’ignoranza che lo circondava: è un santo che riempiva le piazze e della cui santità la gente era già certa quando egli era ancora in vita.
Don Bosco (1988) Regia: Leandro Castellani Genere: biografico Questo film uscito nel 1988 in occasione del Centenario della morte di San Giovanni Bosco è un film dal taglio drammatico-culturale-sociale che non trascura, anzi fa chiaramente emergere, la dimensione spirituale della figura e dell’opera di Don Bosco, come cardine e cuore di tutto il suo progetto educativo e della sua ricca personalità.
Don Bosco (2004, miniserie televisiva) Regia: Leandro Gasparini Genere: biografico, religioso Flavio Insinna interpreta Don Bosco nella miniserie televisiva prodotta dalla Rai. Giovanni Bosco è un contadino che giungerà al sacramento dell’ordine seguendo l’esempio di uno stimato curato di sua conoscenza. Egli, però, guarda la realtà che lo circonda con occhi più attenti di un semplice parroco. Quando giunge a toccare con mano la vita di numerosi bambini costretti a chiedere l’elemosina e a rubare per sopravvivere, decide di aprire un oratorio per dar loro la possibilità di ritrovarsi insieme, giocare, imparare e condividere. Nonostante le difficoltà poste dai suoi superiori, l’oratorio e la congregazione dei Salesiani, da lui istituita, saranno approvati.
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Don Milani. Il priore di Barbiana (1997, miniserie televisiva) Regia: Antonio Frazzi, Andrea Frazzi Genere: biografico Don Milani è malato e la malattia gli ha lasciato poco tempo ancora da vivere. Torna nella sua parrocchia di Barbiana e ripercorre con la memoria gli eventi che hanno segnato il suo percorso, dalla creazione della scuola a San Donato di Calenzano, all’esperienza didattica con i figli dei contadini a Barbiana, alla notorietà e alle discussioni sui suoi metodi, alla preparazione della Lettera a una professoressa. Fa da sfondo l’Italia degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, segnata dalle differenze sociali e dal distacco fra Chiesa e società.
Papa Giovanni (2002) Regia: Giorgio Capitani Genere: biografico La storia inizia dalla morte di Pio XII quando Roncalli, allora Patriarca di Venezia, si avvia verso Roma per partecipare al conclave. Il racconto si sviluppa poi a ritroso nel tempo, con una serie di flashback che raccontano la gioventù di uno dei papi più amati.
Luther (2003) Regia: Eric Till Genere: storico, biografico Film sulla vita di Martin Lutero. Scampato alla morte durante un terribile uragano, abbandona gli studi di giurisprudenza ed entra in un monastero agostiniano, ove si dedica al digiuno e alla preghiera sino all’esaurimento fisico. Nella speranza di liberare Lutero dal tormento interiore che lo tortura, Johann von Staupitz, vicario del monastero e mentore del giovane, lo invia prima a Roma, a conoscere il mondo, e poi a Wittenberg, per studiare teologia.
Mission (1986) Regia: Roland Joffé Genere: drammatico Nel 1750 il capitano Mendoza, mercenario e mercante di schiavi, dopo aver ucciso per gelosia il fratello in duello, si fa gesuita, parte per una missione nel Sudamerica e riprende la spada per difendere la terra degli indios da una spedizione militare. Cinema spettacolare ad alto livello che ha tutte le carte per piacere a pubblico e critica: nobili temi e forti conflitti drammatici. Ottimi attori e musiche di Ennio Morricone. Oscar alla fotografia di Chris Menges.
Film per la 2a classe
Jona che visse nella balena (1993) Regia: Roberto Faenza Genere: drammatico A quattro anni, Jona Oberski che vive ad Amsterdam con i genitori ebrei Max e Hanna, a causa dell’occupazione nazista della città è costretto con la sua famiglia a trasferirsi in un campo di smistamento tedesco. Gli Oberski sono destinati a passare da un campo di raccolta all’altro, per essere poi scambiati con prigionieri germanici. A 7 anni, Jona ha già subíto freddo, fame, paure e sofferenze: sempre insieme per sua fortuna ai genitori (in baracche comunque diverse), il bambino è obbligato a farsi un mondo suo, subendo momenti umilianti o angherie anche degli altri ragazzi, abituandosi al filo spinato e alle voci minacciose. Una tragedia umana, da cui il bambino è uscito solo per la sua tenacia e per la memoria incancellabile di sua madre, che anche morente ha continuato a dirgli «non odiare nessuno».
La vita è bella (1997) Regia: Roberto Benigni Genere: drammatico Guido Orefice, toscano ed ebreo, s’innamora sul finire degli anni ‘30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti, la sposa. Sei anni dopo, Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall’orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi con un carro
armato in palio. Una bella storia d’amore: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l’una è la continuazione dell’altra.
Giovanni Paolo II (I e II parte, 2005) Regia: Giacomo Battiato Genere: biografico Il film è diviso in due parti di cento minuti ciascuna. Nella prima si racconta la gioventù del pontefice: la sua sofferenza per la prematura morte della madre e del fratello Edmund e il suo trasferimento nell’amatissima Cracovia con il padre. Anni difficili per la Polonia e per il futuro papa: l’invasione nazista nel ‘39, la persecuzione degli ebrei, l’avanzata dell’esercito sovietico. Proprio in quegli anni Wojtyla si avvicinò al sacerdozio, e la prima parte del film per la tv si conclude proprio con la scena in cui viene ordinato sacerdote: era il 1° novembre 1946 e il suo Paese era sotto l’orbita sovietica. La seconda parte del film ripercorre le difficoltà della Chiesa polacca sotto il comunismo, mostra la sua elezione ad arcivescovo di Cracovia e si conclude con il viaggio a Roma nel 1978: era partito per partecipare al conclave dopo la morte improvvisa di papa Luciani, ma lì cominciò la sua grande avventura.
Jimmy Grimble (2000) Regia: John Hay Genere: commedia Possono degli scarpini magici rendere imbattibile un campione di calcio? Jimmy Grimble è un ragazzo poco sicuro di sé, ma con un grande sogno: diventare un giocatore del Manchester City, la sua squadra del cuore. Tuttavia è contro se stesso che deve lottare, in particolare contro le sue insicurezze che lo bloccano durante le prestazioni calcistiche. Quando un’anziana donna gli fa dono degli scarpini «magici», Jimmy diventa un asso in campo. Questo film è una faticosa salita verso la fiducia nelle proprie capacità. Jimmy capirà che non bastano i piedi buoni a fare un campione, ma c’è bisogno di un bel pieno di autostima.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Train de vie (1998) Regia: Radu Mihaileanu Genere: commedia Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shetl (villaggio ebraico dell’Europa centrale) romeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l’URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la Terra Promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie tra cui l’incontro con un gruppo di gitani che, a bordo di autocarri, hanno avuto la stessa idea. Tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell’umorismo yiddish, di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di Emir Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell’Europa orientale.
Il grande silenzio (2005) Regia: Philip Gröning Genere: documentario Non ci sono parole che siano in grado di descrivere l’essenza del monastero della Grande Chartreuse, sulle Alpi francesi. Per una durata com-
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plessiva di tre ore, il silenzio e le immagini sono gli elementi che accompagnano gli spettatori all’interno del mondo quasi sconosciuto e prettamente privato di questa comunità monastica eremitica. Philip Gröning ha ricreato un viaggio silenzioso che illustra le abitudini e la pace dei monaci. lI suo merito è quello di aver rappresentato il dialogo profondo tra l’essere umano e la natura che avviene in questo caso attraverso il linguaggio dello spirito.
Arrivederci ragazzi (1987) Regia: Louis Malle Genere: drammatico La vita nel Collegio dei carmelitani scalzi, in Francia, durante la Seconda guerra mondiale, non è affatto piacevole per Julien Quentin, un giovane ragazzo inviato in quel luogo a studiare. Le cose cambiano quando si presenta in collegio un nuovo compagno, Jean Bonnet, con il quale Julien inizia una grande amicizia. Tuttavia Julien scopre che Bonnet non è il vero nome del suo amico: Jean è ebreo e sta cercando di sfuggire alle persecuzioni naziste. La tragedia di un intero popolo che si consuma in quel periodo, colpisce inevitabilmente anche Jean il quale, scoperto dai nazisti, è costretto ad andarsene. «Arrivederci ragazzi» non è che una formula di addio del prete a Jean e altri compagni e con un velo di speranza rimanda l’incontro nel mondo dell’aldilà.
Belle e Sebastien (2013) Regia: Nicolas Vanier Genere: avventura Il film è la storia di un’amicizia, quella tra il piccolo Sebastien e Belle, un cane scambiato per una bestia feroce dagli abitanti di Sant-Martin, un villaggio francese di montagna. Tuttavia è anche la storia di una missione: è il 1943 e attraverso il paesino si organizzano passaggi di ebrei dal territorio francese a quello neutrale svizzero. L’amicizia tra il cane e il ragazzino svela che spesso i presunti «cattivi» non sono sempre tali, né tra gli animali né tra gli uomini. Un film dai mille risvolti che commuove per la tenerezza e lo spirito di sacrificio proprio dei suoi personaggi.
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Sister Act 2. Più svitata che mai. (1993) Regia: Bill Duke Genere: commedia Deloris Van Cartier, la scatenata cantante di casinò, torna a vestire per la seconda volta i panni di suor Maria Claretta alla Saint Francis High School. La ragazza, nel film precedente, nel convento di Santa Cristina, aveva contribuito a rendere sorprendentemente coinvolgente il coro di suore che non si prestava a performance di alta qualità. Ora suor Maria Claretta ha un nuovo compito: vincere un concorso di canto tra cori per mantenere aperta la Saint Francis High School che rischia il fallimento per mancanza di denaro. All’originalissima suora non mancano senso dell’umorismo, determinazione e tanta carica che l’accompagneranno sulla vetta di questa nuova sfida.
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori (2009) Regia: Laurent Tirard Genere: commedia Francia, anni cinquanta. Nicolas è un bambino apprezzato dai suoi amici e amato dai genitori. È terrorizzato, però, dalla notizia, in realtà fraintesa, dell’arrivo di un fratellino. Così escogita mille piani per far rapire il piccolo neonato al momento della nascita fin quando non comprende l’errore commesso. Il film mette in scena la difficoltà che hanno adulti e bambini nella comunicazione in maniera ironica e divertente. Genitori e figli non riescono sempre a capirsi, ma è straordinario vedere quanto riescano in ogni caso ad amarsi e mantenere viva la loro unione.
Coraline e la porta magica (2009) Regia: Henry Selick Genere: animazione Coraline si è appena trasferita in una nuova casa con i suoi genitori, indaffaratissimi per lavoro e poco disposti a trascorrere del tempo con lei. Così Coraline ha tempo di curiosare all’interno della casa che sembra nascondere qualcosa di magico. Un giorno scopre una porticina che la catapulta in un mondo uguale al suo in cui tutto sembra migliore, a partire dai genitori. La mamma in particolare la vizia con ogni tipo di dolcetti e attenzioni. A Coraline sembra tutto fantastico, ma ben presto il sogno si trasforma in un incubo. La bambina comprende che bisogna accontentarsi di quello che si ha anche se non è come si vorrebbe. «Migliorare» è meglio che «fuggire».
Libri per la 3a classe
JOSTEIN GAARDER, Il mondo di Sofia, Longanesi (romanzo) Sofia, una ragazza di 14 anni, riceve delle lettere anonime con delle domande strane, tipo «Chi siamo?», «Da dove veniamo?». Immersa nel mistero di queste lettere, Sofia si addentra nella storia del pensiero filosofico, in questo romanzo appassionante come un giallo e intrigante come un romanzo d’avventura, che lo rende in assoluto la più originale e divertente storia dell’uomo e del suo pensiero che sia mai stata scritta. Jostein Gaarder, nato a Oslo l’8 agosto 1952, è uno scrittore norvegese. Ha studiato filosofia, teologia e letteratura. È stato professore di filosofia per dieci anni prima di intraprendere la professione di scrittore. Il suo primo libro è stato pubblicato nel 1986, ma il successo internazionale è arrivato agli inizi degli anni ‘90 con il romanzo Il mondo di Sofia. L’opera, pubblicata in Norvegia nel 1991, è stata tradotta in una quarantina di lingue.
ULF STARK, Le scarpe magiche del mio amico Percy, Feltrinelli (romanzo) Ulf, il protagonista, è un ragazzino timido, grassottello e per di più con i piedi piatti che gli impediscono di eseguire bene gli esercizi durante l’ora di ginnastica. Ulf sogna di essere forte, ma purtroppo finisce spesso con essere lo zimbello dei compagni. Almeno fino al momento in cui incontra Percy, un nuovo compagno deciso e determinato. Lui sì che gli altri li sa dominare e, se occorre, persino stenderli con un cazzotto. Ma nel momento in cui Ulf scambia i suoi giocattoli con le scarpe magiche del nuovo amico, la sua vita prende tutt’altra piega: le paure scompaiono e Ulf acquista fiducia in se stesso. Un bel racconto di formazione, ricco di humour e dalla piacevolissima lettura. Ulf Stark, nato il 12 luglio 1944, scrittore svedese, si distingue per un sensibile umorismo, con cui sdrammatizza i piccoli guai della vita di un bambino. Ha creato lo straordinario personaggio di Simone, ragazzina difficile che riesce a vivere un periodo magico in cui può succedere di tutto, perfino di fingersi un maschio e di cominciare a crescere davvero. Nel 1993 ha vinto il Premio Astrid Lindgren e nel 1994 il prestigioso Deutsche Jugendliteraturpreis.
MASSIMO GIUGGIOLI, Capriole fra le stelle. La favola dei Barabba’s Clowns, Monti (racconti). Con la presentazione di Dario Fo. È una favola bella, da conoscere e da raccontare. È quello che fa in questo libro l’autore, aprendo il baule dei ricordi dal quale escono vicende di redenzione e di solidarietà, nasi rossi e costumi, volti giovanili e incontri che cambiano la vita. Massimo Giuggioli, sposato e padre di tre figli, da anni è un cooperatore salesiano ed educatore professionale. Gestisce con la moglie Angela una casa alloggio presso il Centro Salesiano San Domenico Savio di Arese.
ALDO MARIA VALLI, La palla è rotonda, Monti Lettere da bordo campo a un figlio adolescente con prefazione di don Antonio Mazzi e interviste esclusive a Giacinto Facchetti, Giuseppe Bergomi e Javier Zanetti. Aldo Maria Valli, nato a Rho il 3 febbraio del 1968, giornalista, lavora alla Rai. Nelle sue opere, alcune tradotte all’estero, si è spesso occupato di famiglia, educazione e mass media. Tra i suoi libri più recenti In cielo e in terra, Il Padre nostro in famiglia, Per le vie del mondo e La palla è rotonda. Riflessioni di un papà a bordo campo. Sposato con Serena, è papà di Giulia, Giovanni, Silvia, Anna, Paola e Laura.
LUIGI MISTÒ, Dio, il firmamento e Chiara. I giovani e la sessualità, Monti A partire dalla morale cattolica, un dialogo sereno ed equilibrato coi giovani su tutte le questioni che riguardano la sessualità.
ANDREW CLEMENS, La pagella, Fabbri (romanzo) La pagella è un bel racconto sul tema della scuola. Nora, ragazza decisa e alunna modello, riesce a dimostrare che nella valutazione scolastica non sempre emergono le reali capacità di ciascun ragazzo.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Libri per la 3a classe
Andrew Clemens, nato il 29 Maggio, 1949, vive nel Massachusetts, negli Stati Uniti, con la moglie e i quattro figli. Ha insegnato per sette anni prima di dedicarsi soltanto alla scrittura. L’idea di questo libro gli è venuta proprio dalla scuola: «È un libro» spiega «sui grandi insegnamenti e sugli insegnanti speciali».
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Libri per la 3a classe
PAOLO SAMBROTTA, Prof, se ha un minu to... Adulti e adolescenti a scuola, Monti Come si può avvicinare i ragazzi, venirne accettati, condividerne le emozioni, senza perdere la propria identità d’insegnante? Paolo Sambrotta nel suo libro risponde a questi interrogativi.
GABRIELLA MERONI, ANTONELLA VANDELLI, La mano nel cappello. Storie di ex ultimi del la classe, Monti (testimonianza). «La città è invasa dalle lettere!», esclamò Fabio il giorno in cui si rese conto di aver imparato a riconoscere l’alfabeto. Il testo presenta le storie di tredici ragazzi disabili, raccontate con passione e delicatezza dalla loro insegnante di sostegno. Antonella Vandelli da anni opera presso un istituto scolastico della provincia bolognese. Gabriella Meroni è giornalista del settimanale Vita e di Radio 24.
ANTONIO MINIO, Saper ascoltare. In punta di piedi nella vita dell’altro, Monti L’autore insegna a non aver paura di se stessi e quindi degli altri, nella consapevolezza che il dialogo è l’unica risorsa per star bene insieme.
ROLANDO PIZZINI, L’altra guancia. Educare alla nonviolenza, Monti «Pochi libri riescono a suscitare in me entusiasmo. Uno di questi lo avete tra le mani. Mi piace chi scrive bene e con semplicità. Rolando Pizzini attinge da anni, tramite la sua passione di insegnante di arti marziali, alle tradizioni della filosofia e della religione dell’Estremo Oriente, senza per questo lasciarsi tentare dalle sirene». Dalla prefazione di don Paul Renner. Rolando Pizzini, scrittore della Bassa Atesina, con uno stile semplice, diretto e mai banale si avventura con successo tra i meandri dell’educazione. Il suo obiettivo non è tanto quello di mettere a disposizione una sorta di manuale di istruzioni su come rivolgersi ai giovani, quanto piuttosto - attingendo dalla sua esperienza personale e professionale (di insegnante) - di offrire stimoli e spunti di riflessione.
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LUC ADRIAN, Dio nel Bronx. Un pugno di france scani a New York, San Paolo (testimonianze) Nel cuore del Bronx, sinistro quartiere di New York, una comunità francescana ha scelto di condurre una vita evangelica secondo la regola di san Francesco d’Assisi. Impegnati nell’aiuto ai più poveri, i frati fanno rinascere la speranza. Sotto il loro saio batte un cuore di misericordia e di altruismo. Testimoni di Cristo, condividono l’esistenza di quanti lottano quotidianamente per non soccombere nel mondo della povertà e del degrado. Una raccolta di fioretti d’oggi, delicate immagini che raccontano uno dei quartieri più difficili di New York. Il reportage di Luc Adrian dimostra che, nello spirito di Francesco, l’amore e la compassione possono rifiorire anche ai nostri giorni. Luc Adrian è giornalista e inviato per il periodico Famille chrétienne. Nel 1993 ha ricevuto il premio Agena per il miglior reportage dedicato a un’organizzazione di aiuti umanitari. È autore di François d’Assise (Mame, 1993) e di Foi dite en passant (Presses de la Renaissance, 1997).
GIOVANNI ANVERSA, Scelte. Storie di vite cambiate, Monti (testimonianze) Presentazione di Sergio Valzania, prefazione di don Luigi Ciotti. «Mi torna in mente don Milani con quel I care scritto in grande sul muro della sua scuola con l’appello a prendersi gli altri a cuore, con il richiamo a farlo assieme. Le storie e le scelte presentate ci dicono quanto ciò sia possibile e fecondo». L. Ciotti Giovanni Anversa, giornalista, autore e conduttore televisivo, da oltre dieci anni opera nel servizio pubblico radiotelevisivo firmando programmi dedicati al sociale e ottenendo numerosi riconoscimenti: Il coraggio di vivere, Ho bisogno di te, La cronaca in diretta, La giornata particolare, Racconti di vita.
EZIO ACETI, MARIA CRISTINA GEROSA, La vita fuori di me. Storie di adolescenti ai margini, Monti (testimonianze) Gli incontri della vita trasformano e fanno crescere. Il segreto di un’esistenza ricca e piena sta nella capacità di imparare attraverso gli altri, condividendo con loro le proprie esperienze. Ciò che hanno fatto gli autori di questo libro raccontando le storie di numerosi adolescenti cosiddetti difficili e che vivono ai margini della società.
Libri per la 3a classe
Ezio Aceti, psicologo e consulente di diversi enti pubblici e privati, ha pubblicato molti libri e collabora con la rivista Città Nuova. Maria Cristina Gerosa, specializzata in musicoterapia, lavora nel settore dell’handicap.
France 2. Presiede inoltre l’associazione C3D (Cittadinanza, Doveri, Diritti, Dignità), nata con l’intento di aiutare i cittadini francesi di origine magrebina o medio-orientale a prendere coscienza del loro ruolo nella società.
ALEX ZANOTELLI, I poveri non vi lasceranno dormire. Ritorno da Korogocho, Monti (testimonianza). Prefazione di Beppe Grillo. Zanotelli rompe il silenzio e grida il dolore degli ultimi raccontando la baraccopoli di Korogocho: chi sono i disperati che la abitano? Quali sforzi si fanno per dare a queste persone la dignità di uomini?
HERMANN HESSE, Siddharta, Adelphi La vita del Buddha, letteralmente romanzata, in uno dei capolavori della letteratura del ’900, divenuto un classico per ragazzi.
VINCENZO ABD AL WALIYY AHMAD, Il libro disceso dal cielo, Salani La storia vera di Zayd, otto anni, e del suo incontro speciale con il profeta Maometto. Zayd vorrebbe aiutarlo nelle opere di conquista ma il suo compito sarà ben altro: trascrivere le parole del profeta e comporre quello che diventerà il suo libro sacro, il Corano. Vincenzo Abd Al Waliyi Ahmad è un competente islamista: insegna all’Università Federico II di Napoli, città dove è nato e dove nel 1990 ha aderito all’Islam. È socio fondatore della CO.RE.IS, un ente italiano che promuove il dialogo tra le religioni.
GHALEB BENCHEIKH, Che cos’è l’Islam? Per favore, rispondete, Mondadori Un libro che espone con chiarezza i contenuti della terza «religione rivelata», dopo l’ebraismo e il cristianesimo. Per capire di più e per non lasciarsi ingannare dalle tante, troppe semplificazioni. Ghaleb Bencheikh è di origine araba ma nato in Francia. È vicepresidente della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace e insegna presso l’Espace Laic des Religions. Laureato in Fisica e appassionato di Teologia, cura il programma Connaître l’Islam (Conoscere l’Islam) dell’emittente
KATHERINE PATERSON, Il segno del crisante mo, PIEMME (romanzo) Muna non ha mai conosciuto il padre, un samurai, un nobile guerriero. Quando arriverà il momento tanto atteso, però, saprà come riconoscerlo: per il segno del crisantemo. Rimasto orfano, Muna si mette in viaggio per la capitale. Lì trova lavoro presso il più grande fabbricante di sciabole della città, il fabbro Fukuji. Ma il ragazzo non vuole accontentarsi di essere un misero garzone. Vuole trovare un nome di cui non doversi vergognare. Katherine Paterson, nata a Jiangsu il 31 ottobre 1932, figlia di missionari americani originari del Sud degli Stati Uniti. Ha frequentato il King College di Bristol nel Tennessee e successivamente la scuola presbiteriana a Richmond, Virginia, dove si è laureata in studi biblici. Ha abitato quindi quattro anni in Giappone, insegnando in scuole di lingue e come assistente pastorale sull’isola di Shikoku. Poi si è trasferita a New York, dove ha iniziato a scrivere per ragazzi. Attualmente vive nel Vermont con la sua famiglia. Nel corso della sua carriera è stata insignita di prestigiosi riconoscimenti, tra cui due Newbery Medal e due National Book Award. Il segno del crisantemo è il suo primo romanzo, pubblicato nel 1973.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Alex Zanotelli, nato a Livo, 26 agosto 1938, missionario comboniano, profeta del Vangelo, personaggio scomodo perché troppo lucido, da sempre vicino ai poveri, scandalosamente portato a dividere con loro fame e miseria. Dopo lungo peregrinare è rientrato in Italia, a Napoli, dove continua la sua battaglia a favore degli ultimi della classe.
Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 - Montagnola, 9 agosto 1962) scrittore tedesco, poeta, pittore e vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1946. La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e conta quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Il lupo della steppa (1927), Il gioco delle perle di vetro (1943) e Siddharta (1922). I suoi lavori rispecchiano il suo interesse nell’esistenzialismo, spiritualismo, misticismo, non meno della filosofia indù e buddhista.
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Libri per la 3a classe
ANGELA TERZANI STAUDE, Giorni cinesi, Longanesi e Giorni giapponesi, Longanesi (testimonianza) La famiglia Terzani si spostò in Cina e Giappone: l’esperienza è raccontata dall’autrice in questi due libri che descrivono i due volti dell’Asia. Angela Terzani Staude, nata a Firenze da genitori tedeschi, moglie di Tiziano Terzani (giornalista, 1938-2004), seguendo il marito nei suoi spostamenti in Oriente, ha sempre tenuto dei diari. Dotata di una penna brillante e perspicace, sa far rivivere genti e culture. Trasferitisi in Cina nel 1980, hanno vissuto la prima cauta apertura ai mercati occidentali, contrassegnata però da una dura repressione interna: repressione che ha colpito anche il giornalista Terzani, espulso dalla Cina nel 1983.
MASTERBEE, Mendicante di luce. Dal Tibet al Gange e oltre, San Paolo Edizioni (autobiografia). A cura di Kicka, prefazione di Raniero Cantalamessa. Il libro è il racconto in prima persona del maestro e artista Masterbee e documenta i suoi contatti con testimoni delle più varie tradizioni spirituali e ascetiche del Medio e dell’Estremo Oriente, la sua adesione al buddhismo, per lunghe stagioni della vita, la segregazione eremitica in compagnia della moglie Kicka, affermata scultrice e cantante, e infine la conversione di entrambi alla Chiesa cattolica. Masterbee, svizzero tedesco di nascita, abbandonato dalla madre in tenera età venne adottato da una famiglia molto severa, dove il padre, protestante dalla morale assai rigida, usava imporre la disciplina con violenza. Ha conosciuto il Buddhismo zen all’età di quindici anni, ha viaggiato per tutta l’Europa per motivi di studio, incontrando artisti e intellettuali famosi. A Istanbul ha incontrato i mistici sufi (musulmani), sull’Himalaya i santoni e i guru. Ha vissuto in ashram induisti e monasteri buddhisti tibetani. Finché un giorno ha incontrato un monaco ortodosso che ha dato corpo alla sua voglia di Dio trasmettendogli la Preghiera del cuore. I suoi quadri sono esposti in varie parti del mondo e anche al Museo d’arte vaticano. Il libro è il racconto in prima persona di questa grande avventura umana, che ha trovato il suo sbocco naturale nel cristianesimo.
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ENZA CORRENTE SUTERA, Le parole per dirlo, La Meridiana È un libro dedicato agli adolescenti e alla morte. Un argomento delicato e difficile, trattato attraverso sette racconti. I protagonisti sono giovani che, in circostanze diverse, si trovano a doversi confrontare con la realtà della morte. Realtà che a volte schiaccia e appiattisce nell’immobilità del dolore, altre volte obbliga a interrogarsi e a rivedere il senso da dare alla vita, altre ancora diventa l’inizio di un vero percorso di maturazione. Enza Corrente Sutera, psicologa e giornalista, si occupa di attività formativa per educatori e per operatori sociosanitari con particolare riferimento alle problematiche adolescenziali e della sofferenza. Collabora, in Italia e all’estero, con università, enti e associazioni. Segue volontari che assistono malati di cancro e opera in una comunità per giovani terminali di AIDS. Psicologa scolastica, è autrice di diverse pubblicazioni e collabora con riviste specializzate e divulgative.
Film per la 3a classe
Il settimo sigillo (1957) Regia: Ingmar Bergman Genere: drammatico Si apre con la citazione dell’Apocalisse di san Giovanni (8, 1-11). Il cavaliere Antonius Block (Max Von Sydow) torna con il suo scudiero (Gunnard Björnstrand) in Svezia dopo dieci anni di Crociate; ad attenderlo, oltre al suo Paese devastato dalla peste, anche la Morte (Bengt Egerot). Ma il cavaliere non vuole morire, deve prima ritrovare la spiritualità perduta, e per far ciò, per rinviare la sua data di morte, il cavaliere sfida la Morte a scacchi: rimarrà in vita finché durerà la partita, il cui finale è ovviamente scontato.
Amistad (1997) Regia: Steven Spielberg Genere: drammatico Appassionata lezione sulla democrazia nordamericana, sul colonialismo e la schiavitù. Il film ricostruisce la storia vera di 53 schiavi neri che, nel 1839, viaggiavano nel vascello spagnolo Amistad verso Cuba e riescono a liberarsi. Fanno rotta verso l’Africa, ma sono bloccati da una nave americana e mandati sotto processo per pirateria e l’assassinio dell’equipaggio. I rivoltosi non sono nati schiavi e quindi, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, avevano il diritto di lottare per la loro libertà (abolita nel Regno Unito nel 1772, la schiavitù esisteva ancora nel Nordamerica).
Piccolo Buddha (1993) Regia: Bernardo Bertolucci Genere: drammatico Film a due versanti: la favola moderna di Jesse, bambino nordamericano di Seattle che, scortato dal padre, è portato dal Lama Norbu nel Bhutan perché potrebbe essere il tulku, la reincarnazione del Lama Dorje, morto otto anni prima; e la favola antica del principe Siddharta Gautama (ca. 565-486 a.C.) detto il Buddha, il Risvegliato, che s’avvicenda con la prima, letta su un libro illustrato da diversi personaggi. È un film di bambini, sui bambini, per i bambini. È come se, per adeguarsi alla «via di mezzo» tra i due estremi del piacere e dell’ascetismo spinto di cui il Buddha fu un esempio, il regista avesse scelto una via stilisticamente
e narrativamente intermedia, al di là dei conflitti drammatici. Persino la nascita di Siddharta è risolta in canto, con grazia delicata: il dolore esiste, ma superato e trasfigurato.
Gandhi (1982) Regia: John Briley Genere: biografico, drammatico Film sulla vita di Mohandas Karamchand Gandhi, leader della resistenza non violenta contro la dominazione britannica in India durante la prima metà del XX secolo. Il film dominò agli Oscar del 1982 con la vittoria di otto statuette tra cui l’Oscar al miglior film.
I. A. - Intelligence Artificial (2001) Regia: Steven Spielberg Genere: fantascienza, drammatico In un futuro in cui l’umanità ha subito immani cataclismi causati dallo scioglimento della calotta polare, la tecnologia ha compiuto passi da gigante. Si è ormai in grado di riprodurre esseri simili in tutto agli umani. David appartiene all’ultimissima generazione di robot: può anche amare. Viene affidato a una coppia il cui figlio, affetto da un male apparentemente incurabile, è stato ibernato in attesa di una cura. Vinte le resistenze iniziali David riesce a farsi amare da Monica, la sua «mamma». Ma la guarigione del figlio naturale rimette tutto in discussione. David deve essere abbandonato in un bosco e da qui parte il suo viaggio.
La storia infinita (1984) Regia: Wolfgang Petersen, Herman Weigel Genere: fantastico, avventura Il piccolo Bastian cerca di distrarsi dalla morte della sua mamma, nascondendosi in soffitta a leggere. Riceve in regalo da un bizzarro antiquario un libro che si rivela magico e Bastian «entra» nella storia e combatte contro il Nulla per difendere il mondo di Fantasia con l’aiuto di un drago volante e di un fanciullo guerriero.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Film per la 3a classe
L’attimo fuggente (1989) Regia: Peter Weir Genere: drammatico John Keating, giovane insegnante di materie umanistiche, arriva alla Welton Academy dove regnano Onore, Disciplina, Tradizione e ne sconvolge l’ordine imbalsamato insegnando ai ragazzi, attraverso
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LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Film per la 3a classe
la poesia, la forza anarchica e creativa della libertà. Con un finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l’applauso.
La città incantata (2001) Regia: Hayao Miyazaki Genere: animazione, fantasy Chihiro, una bambina di dieci anni i cui genitori per ingordigia sono stati trasformati in maiali, trova aiuto in un misterioso ragazzo di nome Haku che le trova un lavoro in un albergo dove soggiornano gli spiriti e gli dei millenari del Giappone.
Million Dollar Baby (2004) Regia: Clint Eastwood Genere: drammatico Frankie Dunn, anziano gestore di una scalcinata palestra di pugilato, accetta poco convinto di allenare la cameriera trentenne Maggie che vede nella boxe l’unica, e ultima, occasione di riscatto sociale. Talento naturale, sostenuta da un’indomabile volontà e dalla competenza di Frankie, Maggie vince un incontro dopo l’altro e si trova a contendere il titolo mondiale alla potente e scorretta Billie. Colpita a tradimento, cade, batte la testa contro lo sgabello del suo angolo e rimane paralizzata dalla testa in giù. Tenuta in vita artificialmente, chiede a Frankie di aiutarla a morire. È un film tragicamente spietato sul dolore del mondo, sull’amore, l’amicizia e il difficile tema dell’eutanasia.
Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (1991) Regia: Jon Avnet Genere: drammatico Evelyn, depressa donna di mezza età, incontra in una casa di riposo per anziani la vivace ottantenne Ninny che le racconta la storia dell’amicizia tra la fiera Idgy e la dolce Ruth e le drammatiche peripezie che le portarono a gestire insieme il Whistle Stop Café alla fermata di un treno che non c’è più, dove si poteva gustare la specialità locale: i pomodori verdi fritti. Stimolata dai racconti, Evelyn cambia vita e si porta a casa la vecchia amica. Una storia sull’amicizia e la ricerca di se stessi, tutta al femminile, che avvince e funziona.
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Il circo della farfalla (2009, cortometraggio) Regia: Joshua Weigel Genere: drammatico Nick Vujicic è un predicatore e uno speaker motivazionale australiano, nato con una rara malattia genetica che lo ha reso privo degli arti superiori e inferiori. Ha partecipato a questo cortometraggio in qualità di protagonista nei panni di Will, un fenomeno da barraccone di un circo. Will attrae molti spettatori per i suoi limiti fisici, ma è allontanato da tutti nella vita quotidiana. Il proprietario di un altro circo lo invita a unirsi alla nuova compagnia nella quale Will capirà che nella vita chiunque può diventare qualcuno puntando sulle proprie risorse e non sulle proprie mancanze. Come un bruco si trasforma in una farfalla, tutti noi abbiamo qualità che grazie alla nostra forza di volontà possono venir fuori.
The Truman Show (1998) Regia: Peter Weir Genere: drammatico E se il mondo che viviamo non fosse reale, ma solo una proiezione ingannevole dei nostri sensi? Truman è la star di un reality show che lo ha adottato per trasmettere la sua vita in televisione. Tuttavia il ragazzo è completamente inconsapevole del fatto che qualsiasi persona intorno a lui è un attore che partecipa al progetto di Christoph, il regista del programma. Col passare del tempo la voglia di scoprire nuovi posti e il crescente dubbio su ciò che lo circonda, spingono Truman alla scoperta della verità. Il regista del reality lo metterà nelle condizioni di scegliere tra una vita agiata e tranquilla nel set e quella reale, ricca di insicurezze, cruda e spesso ingiusta.
Mulan (1998) Regia: Tony Bancroft, Barry Cook Genere: animazione Cina, fine VIII secolo. L’imperatore cerca nuovi soldati a causa dell’imminente minaccia degli Unni nel territorio cinese. Mulan, una ragazza agile e coraggiosa, non può permettere che a partire sia il padre, già compromesso fisicamente da altre guerre. Decide così di prendere il suo posto. Inizia da quel momento una serie di avvenimenti che porteranno Mulan a salvare la vita dello stesso imperatore cinese. Lo sfondo è quello di una nazione legata e unita da tradizioni e usi comuni, che guidano e ispirano gli ideali di Mulan.
Film per la 3a classe
Forrest Gump (1994) Regia: Robert Zemeckis Genere: commedia, drammatico Forrest Gump è il film protagonista degli Oscar del 1995. Tom Hanks è l’attore che interpreta Forrest, un uomo dotato di grande talento nella corsa, ma con un quoziente intellettivo inferiore alla media. La storia parte con un flashback compiuto proprio da Forrest presso la fermata di un autobus. Il ragazzo racconta la sua vita ai passanti e la narrazione passa attraverso anni di storia, di avvenimenti e di personaggi famosi americani, da Elvis Presley a John F. Kennedy, da John Lennon a Richard Nixon. Nonostante i propri limiti intellettivi, Forrest, grazie alla bontà di cuore, alla naturalezza e alla spontaneità del suo carattere, diventa un eroe della nazione oltre che un padre modello.
Invictus (2009) Regia: Clint Eastwood Genere: drammatico Sudafrica: l’apartheid è finalmente caduta e Mandela è il nuovo presidente. Tuttavia c’è ancora da lavorare molto per far cessare le tensioni tra la popolazione dei neri e quella dei bianchi. Nello stesso periodo il Sudafrica ospita nei propri territori i mondiali di rugby ai quali da poco la squadra Sudafricana, detestata dai neri e apprezzata dai bianchi, è stata riammessa. Mandela capisce che sostenere psicologicamente la squadra sperando in una faticosa, ma non impossibile vittoria, avrebbe portato a una più salda unione nazionale.
Contact (1997) Regia: Robert Zemeckis Genere: fantascienza Ellie Allaway è un’appassionata di astronomia ed è particolarmente attratta dalla possibile esistenza di creature extraterrestri nello spazio. È proprio su questa curiosità che Ellie incomincia a ricercare, quando un giorno uno strano segnale le si rivela attraverso onde radio. Ellie e i suoi collaboratori risaliranno a un fotogramma che illustra il progetto per la costruzione di una gigantesca astronave. Si pongono subito le basi per un primo vero e proprio contatto con i cosiddetti alieni. Tale evento, però, non può che scatenare opinioni diverse sia in campo etico che religioso. Il film pone allo spettatore una serie di interrogativi e anche l’epilogo rivela nascosta al suo interno una lotta eterna, quella tra fede e ragione.
Paolo Borsellino (2004, miniserie televisiva) Regia: Gianluca Maria Tavarelli Genere: biografico Si tratta di una miniserie televisiva costituita da due puntate. Lo sfondo è quello della città di Palermo e il periodo storico considerato va dal 1980 al 1992. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono i principali nemici della mafia. Le vicende riportate descrivono la grande dedizione dei due alla lotta contro la malavita e contro tutte le tensioni e i crimini che da essa prendono vita. L’antagonista della vicenda, però, è pesante e molto forte. Il sacrificio di Borsellino e Falcone danno ogni giorno speranza a tutti coloro che lottano per difendere il proprio Paese dalla corruzione mafiosa.
Madre Teresa (2003, miniserie televisiva) Regia: Fabrizio Costa Genere: biografico È una miniserie televisiva in cui viene ripercorsa la vita di Madre Teresa, la suora fondatrice delle «Missionarie della Carità», divenuta famosa in tutto il mondo per la personale e vivamente sentita missione in terra indiana.
LIBRI E FILM CONSIGLIATI
Il sapore della vittoria (2000) Regia: Boaz Yakin Genere: sportivo Il film mette in scena uno dei problemi più diffusi al mondo, il razzismo. Questo fa da sfondo a una vicenda che lega Herman Boone, allenatore di colore, a una squadra di football presso la T.C. Williams High School. Le tensioni tra la figura guida di Herman e i ragazzi bianchi che fanno parte della squadra, rischiano di compromettere il destino del campionato a cui partecipano. La morale insegna che le divisioni per motivi razziali, infondate e meschine, non hanno motivo di esistere, soprattutto in un contesto di squadra in cui solo l’unione di tutti i membri può portare a gustare il sapore della vittoria.
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Piero Petrosillo
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Guida per il docente
Codici per adozioni e pack vendita (modalità mista di tipo b - cartaceo e digitale)