Giovanna Scarabotto
e Geografia Vacanze Vacanze Vacanze Vacanze
Italiano,
Storia
1
Per il riPassoestivo
○ Laboratori di scrittura in vista dell’Esame
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○ Attività per una didattica inclusiva
○ Audiolettura di tutti i brani
○ Videolezioni di grammatica
○ Vota e commenta i brani sul blog
Scuola secondaria di primo grado
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Coordinamento editoriale: Emanuele Pirani
Redazione: Stefania Bigatti, Ilaria Cofanelli
Consulenza didattica: Barbara Giuliodoro
Progetto grafico: Alessandra Coppola
Impaginazione: Alessandra Coppola, Simona Albonetti
Illustrazioni: Manuel Berselli
Copertina: Giorgio Lucarini
Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Le parti ad alta leggibilità di quest’opera sono state realizzate con la font leggimi © Sinnos editrice
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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Giovanna Scarabotto
Vacanze Vacanze Vacanze Vacanze
1 Italiano, Storia e Geografia
settimana
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...in partenza!
1
Da qualche giorno è finita la scuola ma Linda e Pietro, che sono molto amici, non si perderanno di vista e… andranno in vacanza insieme! Tu quali amici continuerai a vedere quest’estate?
Rivedrò sicuramente e andremo .
Resterò in contatto con ; ci sentiremo tramite .
Antologia
RIPASSA IL TESTO NARRATIVO
E COMMENTA
BRANI SUL BLOG
Il racconto è un tipo particolare di testo narrativo, una tipologia testuale che sviluppa una serie di vicende che si svolgono nel tempo e nello spazio e coinvolgono uno o più personaggi. Gli elementi principali del testo narrativo sono:
• l’autore;
• il narratore (interno o esterno);
• la trama, che si articola in: situazione iniziale, rottura dell’equilibrio iniziale, sviluppo della vicenda, ricomposizione dell’equilibrio, conclusione o epilogo;
• il tempo;
• i luoghi;
• i personaggi, che possono essere principali o secondari.
Il testo narrativo può svilupparsi secondo l’ordine cronologico (fabula) o secondo un ordine artificiale scelto dall’autore (intreccio).
Il mio
amico August
Jack in prima media ha fatto amicizia con August, un ragazzino nato con una grave malformazione che rende la sua faccia molto brutta. Da un giorno all’altro, però, August ha smesso di parlargli e Jack si domanda cosa sia successo…
È così strano, perché un giorno io e August eravamo amici. E il giorno dopo, puff, lui mi rivolgeva a malapena la parola. E io non ho la minima idea del perché. Quando gli ho detto: «Ehi, August, sei arrabbiato con me o simili?» lui si è limitato a fare spallucce e si è allontanato. Perciò io l’ho presa come un sì categorico. E dato che so per certo che non gli ho fatto niente, ho pensato che Summer potesse spiegarmi cosa stava succedendo. Ma tutto quel che ne ho cavato è stato «Urlo Sanguinante»? Già, proprio un bell’aiuto. Grazie, Summer. Sapete, ho un mucchio di altri amici a scuola. Perciò, se August vuole essere ufficialmente mio ex amico, allora bene, per me è okay, sapessi che me ne importa. Adesso a scuola ho cominciato a ignorarlo come lui ignora me. Che è una cosa abbastanza complicata, dal momento che siamo seduti vicini in quasi tutti i corsi.
Gli altri se ne sono accorti e hanno iniziato a chiedere in giro se io e August avessimo litigato. Nessuno chiede ad August cosa sta succedendo. A malapena qualcuno gli rivolge la parola, in ogni caso. Voglio dire, l’unica persona con cui sta oltre a me è Summer. A volte sta anche un pochino con Reid Kingsley e i due Max lo hanno fatto giocare a Dungeons & Dragons un paio di volte all’intervallo. Charlotte, con tutto quel suo fare la santerellina, non fa molto di più che rivolgergli un cenno di saluto quando gli passa vicino nel corridoio.
Non so se gli stiano facendo ancora quel gioco della peste dietro alle spalle, perché nessuno me ne ha mai veramente parlato in modo diretto, ma secondo me August non ha un granché di amici oltre a me. Se vuole darmi contro è lui che ci perde, non io. Dunque è così che stanno le cose fra noi, adesso. Parliamo solo di scuola e solo se abbiamo l’assoluta necessità di farlo. Tipo che io gli chiedo: «Che compiti ha detto, la signora Rubin?» e lui mi risponde. Oppure lui mi chiede: «Mi presti il temperamatite?» e io gli tiro fuori il temperamatite dall’astuccio. Ma appena suona la campanella, le nostre strade si dividono. La cosa ha i suoi vantaggi, perché adesso mi vedo con un sacco di altri ragazzi. Prima, quando stavo con August tutto il tempo, gli altri non uscivano con me perché altrimenti avrebbero dovuto frequentare anche lui. Oppure mi tenevano nascoste le cose, come tutta quella faccenda della peste. Penso di essere stato l’unico che non lo sapeva, eccetto Summer, e, forse, i due di Dungeons & Dragons. E la verità è questa, anche se nessuno lo dice: nessuno vuole stare con lui. Hanno tutti la fissa di far parte del gruppetto di quelli “che piacciono”, che è agli antipodi di August. Invece adesso posso vedermi con chiunque mi vada. E se volessi far parte di quel gruppetto, non c’è alcun dubbio che potrei. Devo dire che la cosa ha anche i suoi svantaggi perché, be’: a) non mi diverto così tanto a stare con quelli del gruppetto dei “popolari” e b) stare con August mi piaceva davvero. Quindi è un bel pasticcio. Ed è tutta colpa di August.
Neve
La prima neve dell’inverno è arrivata subito prima delle vacanze del Ringraziamento. La scuola era chiusa, perciò abbiamo guadagnato un altro giorno di vacanza. Ero contento, perché ero così deluso per tutta questa storia di August e volevo solo un po’ di tempo per farla sbollire, senza essere costretto a vederlo ogni giorno. E poi, svegliarsi con la neve è la cosa che preferisco al mondo. Mi piace quella sensazione di quando apri gli occhi la mattina e non sai nemmeno bene perché tutto ti sembra così diverso dal solito. Poi, di colpo capisci: è tutto silenzioso. Niente auto che strombazzano. Niente autobus che passano per la
Antologia
strada. Allora corri alla finestra e fuori è tutto coperto di bianco: marciapiede, alberi, macchine parcheggiate, i vetri della tua finestra. E quando succede in un giorno di scuola e scopri che la tua scuola è chiusa, be’, non importa quanto diventerò vecchio: penserò sempre che quella sia la sensazione più bella del mondo. E non sarò mai uno di quegli adulti che usano l’ombrello quando nevica… mai.
Anche la scuola di papà era chiusa, perciò ha portato me e Jamie a slittare giù al parco di Skeleton Hill. Dicono che qualche anno fa un ragazzo si sia rotto il collo, mentre scendeva con la slitta giù dalla collina, ma non so se sia vero o sia solo una di quelle leggende. Mentre tornavamo a casa, ho visto con la coda dell’occhio questa slitta di legno mezzo rotta, tipo appoggiata al monumento dell’Old Indian Rock. Papà ci ha detto di lasciarla lì, che era roba da buttare, ma qualcosa mi diceva che poteva diventare la slitta più bella del mondo. Così papà mi ha dato il permesso di tirarla fino a casa e io ho passato il resto della giornata a sistemarla. Ho incollato insieme con la super colla le assi spezzate e ci ho avvolto intorno del nastro isolante bianco resistente per rinforzare il tutto. Poi l’ho dipinta con della vernice bianca, che avevo comprato per la sfinge di alabastro a cui stavo lavorando per il progetto del Museo Egizio. Quando si è asciugata, ho dipinto sul pezzo di legno in mezzo la scritta FULMINE a lettere dorate, e sopra le lettere ho disegnato il simbolino del lampo. Aveva un’aria davvero professionale, devo dire. Papà se ne è uscito con un: «Uau, Jackie! Ci sai fare con le slitte!».
Il giorno dopo siamo tornati a Skeleton Hill con Fulmine. Era la cosa più veloce che avessi mai guidato: così incredibilmente più veloce delle slitte di plastica che avevamo usato sino ad allora. E dato che la temperatura fuori era salita, la neve era diventata più friabile e umida: neve perfetta per essere trasformata in una pista su cui scivolare. Io e Jamie abbiamo fatto a turno con Fulmine tutto il pomeriggio. Siamo rimasti al parco finché le dita non ci si sono congelate e le
labbra non ci sono diventate viola. In pratica, papà ha dovuto trascinarci a casa con la forza.
A fine weekend la neve aveva cominciato a diventare grigio-giallina e, dopo un temporale, l’ha trasformata quasi tutta in una fanghiglia. E quando siamo tornati a scuola, il lunedì, di neve non ce n’era più.
Il primo giorno dopo le vacanze c’era un tempo da schifo e pioveva. Ed era esattamente così che mi sentivo, anche dentro.
Appena l’ho visto, ho accennato un «ciao» ad Auggie. Eravamo davanti agli armadietti e anche lui mi ha detto «ciao».
Avrei voluto raccontargli di Fulmine, ma non l’ho fatto.
adatt. da R.J. Palacio, Wonder, trad. di A. Orcese, Giunti Editore, Milano 2013
VIAGGIO NELLE PAROLE
«Occhio» al significato
Nel brano trovi il modo di dire «vedere con la coda dell’occhio». Che cosa significa? P a spiegarlo insieme alle altre espressioni contenenti la parola «occhio» proposte di seguito:
a . Vedere con la coda dell’occhio: .................................................................................................................................................. .
b. Marco è la luce dei miei occhi: ..................................................................................................................................................... .
c. Anche l’occhio vuole la sua parte: ...................................................................................................................................................................... .
d. Occhio a non farti male!: .............................................................................................................................................................................................. .
e. Fare gli occhi dolci: ............................................................................................................................................................................................................ .
f. Alzare gli occhi al cielo: .
Antologia invalsi
Comprensione del testo
1. Chi è il protagonista del brano?
A August. C Summer.
B Max. D Jack.
2. Il brano che hai letto narra eventi che si sono sviluppati:
A in un fine settimana.
B in un paio d’ore.
C in alcune settimane.
D in un anno scolastico.
3. Che cosa significa che August «si è limitato a fare spallucce»?
A August vorrebbe picchiare Jack.
B August aspetterà Jack fuori da scuola per spiegargli la situazione.
C August non ritiene importante spiegare a Jack la situazione.
D August non è affatto arrabbiato.
4. Come si comporta August ora che ha litigato con Jack?
A Ha tanti amici e ignora Jack.
B Evita Jack e sta con Summer.
C Ha un nuovo migliore amico, Reid Kingsley.
D Non parla con nessuno.
5. Metti in ordine cronologico le azioni che compie Jack per rimettere a nuovo la slitta, numerandole da 1 a 5.
La dipinge con una vernice bianca. Incolla le assi spezzate.
Disegna la scritta «Fulmine» e il simbolo del lampo.
Prende una vernice dorata.
Avvolge del nastro isolante attorno alle assi.
6. Al ritorno a scuola dopo le vacanze Jack si sente:
A rilassato e pieno di energia.
B ansioso di rivedere August.
C triste e malinconico.
D sicuro di sé.
In vista dell′ esame
Scrivi per... raccontare
Immagina e scrivi il finale del brano che hai letto, a scuola lo confronterai con quello dei tuoi compagni e insieme sceglierete il più avvincente.
Con quale scusa Jack si riavvicina ad August per riallacciare i rapporti?
Che cosa aveva fatto allontanare August così all’improvviso?
Come si sente Jack dopo aver parlato con August?
Come si lasciano i due ragazzi?
I CONSIGLI DI PACO
• Stabilisci il luogo e il tempo.
• Mantieni il narratore interno.
• Sviluppa il tuo racconto mantenendo un giusto equilibrio tra situazione iniziale, svolgimento e conclusione.
• Usa i tempi narrativi appropriati.
• Inserisci dei dialoghi.
• Rileggi sempre il tuo brano.
COM’ È ANDATA? ALLA GRANDE BENE COSÌ COSÌ DAINCUBO
Potrei migliorare questi aspetti:
Grammatica
RIPASSA
l′ articolo e la preposizione
L’articolo (dal latino articulus, ossia «articolazione») è una parte variabile del discorso che precede il nome, si accorda con esso e ne indica il genere e il numero. Gli articoli sono determinativi quando introducono cose o persone conosciute da chi parla o ascolta (Il cane di mio nonno), indeterminativi quando introducono un nome generico e non conosciuto da chi parla o ascolta (Vorrei avere un cane). Per il plurale dell’articolo indeterminativo si usa l’articolo partitivo.
Singolari
Plurali
Articoli determinativi il, lo, la i, gli, le Articoli indeterminativi un, uno, una (articoli partitivi)
Articoli partitivi del, dello, della dei, degli, delle
La preposizione (dal latino praeponere, ossia «porre davanti») è una parte invariabile del discorso che ha la funzione di legare fra loro due elementi o due parti di una frase, o le frasi di un periodo. Può essere semplice o articolata.
Preposizioni semplici
Preposizioni articolate di, a, da, in, con, su, per, tra, fra del, al, dal, nel…
PER NON SBAGLIARE
Articolo partitivo o preposizione articolata?
Attenzione a non confondere l’articolo partitivo con la preposizione articolata! Quando sei in dubbio ricorda che l’articolo partitivo può essere sostituito da «un po’ di»; fai questa prova, se il senso della frase rimane lo stesso si tratta di articolo partitivo, altrimenti di preposizione articolata. Ho comprato dei (un po’ di) regali per tutti i miei amici. articolo partitivo; a volte va bene anche ometterlo (Ho comprato regali per tutti i miei amici.)
La casa dei nonni è rossa. preposizione articolata
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Giovanna Scarabotto
Italiano, Storia e Geografia
Vacanze Vacanze
Vacanze Vacanze Vacanze Vacanze
Vacanze è un quaderno utile per recuperare e consolidare durante l’estate le conoscenze e le competenze acquisite nel corso dell’anno scolastico. Il volume, diviso in otto settimane, propone:
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• compiti di realtà al termine di ogni settimana;
• ripasso grammaticale ed esercitazioni su conoscenze, abilità e competenze;
• ripasso attivo di Storia e Geografia con ricco apparato iconografico e cartografico.
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In omaggio
• J. Swift, I viaggi di Gulliver (allegato al volume 1)
• E. A. Poe, Racconti del terrore (allegato al volume 2)
Disponibile fascicolo soluzioni per il docente