TIPOLOGIE TESTUALI STAGIONI e FESTIVITÀ ARTE e MUSICA
EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITÀ e LIFE SKILLS
PER LEGGERE BENE Didattica inclusiva: mappe
LABORATORI: Faccio e imparo, Origami, STEAM, STEM
Educazione civica e Agenda 2030
TIPOLOGIE TESTUALI STAGIONI e FESTIVITÀ ARTE e MUSICA
EDUCAZIONE ALL'AFFETTIVITÀ e LIFE SKILLS
PER LEGGERE BENE Didattica inclusiva: mappe
LABORATORI: Faccio e imparo, Origami, STEAM, STEM
Educazione civica e Agenda 2030
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Risorse digitali
Nelle pagine del libro troverai indicate tante risorse interattive che ti accompagneranno nel corso di tutto l’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Puoi accedere tramite il tuo dispositivo mobile, inquadrando i QR code.
Guarda i video didattici per conoscere nuovi argomenti.
I percorsi multimediali RAF LAB ti introducono agli argomenti di studio, all’insegna dell’inclusività: organizzerai meglio le tue conoscenze precedenti e i nuovi contenuti, per partecipare alla lezione in modo attivo e consapevole.
Con i video tutorial imparerai la grammatica come per magia!
Con le attività interattive de GLI ANTIRUGGINE potrai ripassare, recuperare e rinforzare le conoscenze acquisite. Mettiti alla prova con le domande a risposta multipla, vero/falso, completamento o abbinamento e controlla i risultati ottenuti.
Con gli esercizi e i giochi interattivi potrai metterti alla prova divertendoti.
5 Sei in terza!
6 Com’è la scuola?
7 Primo giorno di scuola
8 Farò l’astronauta
9 L A B Per conoscersi meglio
10 Stile ad orso
11 Materiale per la scuola
12 Educazione C i V i CA La mia aula
Attività di ascolto Marley
16 Con la mappa Il racconto realistico
Parole magiche
18 Bimba Selvaggia
19 La peteka
20 Imparare a leggere 22 Davvero bravissima!
23 Io gioco a rugby 24 Azul
25 La nuova allenatrice
26 Al fiume con il nonno
28 Mario e Rollo
30 Martina HO IMPARATO
31 Il racconto realistico
32 Max e Mix
34 IL RACCONTO FANTASTICO
35 Attività di ascolto La casa di Settimio
PER COMPRENDERE BENE
36 Con la mappa Il racconto fantastico
37 Niente barzellette!
38 Gozzilla
40 Pungo, Graffio e Ringhio
41 Plink dal pianeta Plonk
42 Stregato dalla luna
44 Caldo caldo
HO IMPARATO
45 Il racconto fantastico
46 Facciamo un patto!
48 LA FIABA
49 Attività di ascolto Lilith e lo gnomo
PER COMPRENDERE BENE
50 Con la mappa La fiaba
51 Il bastone magico
52 La magia dei bottoni
54 Il fagiolo magico
56 La principessa con gli stivali
57 La padellina di rame
58 Un faro nella notte
60 Pelle da rospo
HO IMPARATO
61 La fiaba 62 L’amico folletto
64 LA FAVOLA
Attività di ascolto Il gabbiano e la tartaruga
PER COMPRENDERE BENE
Con la mappa La favola
Il leprotto e la tartaruga
72 L’airone al fiume
73 La quercia e la canna
74 Il lupo e il cane
HO IMPARATO
75 La favola
76 La giraffa e la scimmia
78 LA LEGGENDA
79 Attività di ascolto L’abete sempreverde
PER COMPRENDERE BENE
80 Con la mappa La leggenda
81 La rosa rossa
82 La nascita di un fiore
83 Le tartarughe
84 Il lago di Carezza
85 Il ragno e la lucciola
86 Il giaguaro
HO IMPARATO
87 La leggenda
88 La leggenda della vite
90 IL MITO
91 Attività di ascolto Napi e gli animali
PER COMPRENDERE BENE
92 Con la mappa Il mito
93 Il ponte del re
94 Persefone e la Primavera
95 Il Sole e l’Acqua
96 Ares contro i giganti
98 Le fatiche di Ercole
HO IMPARATO
99 Il mito
100 Gli uomini di mais
103 Attività di ascolto La principessa pirata
PER COMPRENDERE BENE
104 Con la mappa Il testo descrittivo
105 Come una coccola
106 A casa della nonna
107 La casetta in collina
108 Mi presento
109 Il mio compagno Garrone
110 Barone
111 L’uovo di drago
112 Il castello di Dracula
113 La casa sul mare
114 La pesca gigante
HO IMPARATO
115 Il testo descrittivo
116 Betta Dolcemiele
118 IL TESTO POETICO
119 Attività di ascolto L’ala sinistra
PER COMPRENDERE BENE
120 Con la mappa Il testo poetico
121 Filastrocca della montagna
122 A chi tocca? • Pastasciutta
123 Il pensiero si fa panna • A pesca
124 La luna
125 Il grillo
126 Raggi di sole • Tramonto
127 Notte
128 Lettera d’amore
129 La pazienza
130 Perla parola
131 Un naso tutto rosso
132 Giovannino perdigiorno
HO IMPARATO
133 Il testo poetico
134 Nuvola
137 Attività di ascolto Il bambino lappone
PER COMPRENDERE BENE
138 Con la mappa Il testo informativo
139 I dinosauri
140 Il sale del mare
141 Papà del mondo animale
142 La forma delle nuvole
143 Le api
144 Cibo e ambiente
HO IMPARATO
145 Il testo informativo
146 Un cielo fantastico
148 IL TESTO REGOLATIVO
149 Attività di ascolto
Come comportarsi con gli animali
PER COMPRENDERE BENE
150 Con la mappa Il testo regolativo
151 Un acquario quasi vero
152 Spiedini tricolore
153 Arte primitiva
154 Le regole del ciclista
155 Il pesciolino
156 Il pozzo
HO IMPARATO
157 Il testo regolativo
158 Mangiatoia per farfalle
AUTUNNO
160 Rap dell’autunno
161 L A B Origami dell’autunno
162 C’era una volta...
163 Festa di Halloween
164 Ascoltami inverno
165 Tempo di neve e brina
166 L’odore delle feste
167 L A B Origami d’inverno
168 Tempo di frittelle
169 Un giorno speciale
170 La primavera
171 L A B Origami di primavera
172 Rinascita del bosco
173 Tutti all’opera
ESTATE
174 Quando senti l’estate arrivare
175 Uno strano libro
176 Il punto e la linea
178 L’albero in arte
180 Il ritratto
182 Gli animali in pittura
Educazione C i V i CA
184 L’Agenda 2030
186 Il nostro pianeta
188 Ho bisogno di una casa
190 Bici bicicletta
191 Non mi nascondo
192 Giulio ha la febbre
La Didattica Inclusiva Digitale Integrata consente la personalizzazione dell’apprendimento attraverso percorsi innovativi e flessibili, che supportano e valorizzano i diversi bisogni educativi.
Ti sono mancati i tuoi compagni e le tue compagne?
Sei contenta o contento che è ricominciata la scuola?
Dove hai trascorso l’estate?
Rispondi in classe alle domande nei fumetti, poi scrivi sul quaderno quali sfide ti aspettano, secondo te, e quali aspettative hai per il nuovo anno scolastico.
La scuola è come un albero
è chioma ed è radice
la scuola è come un nonno
è chi ascolta e chi dice
la scuola è come un mare
è onda ed è brezza
la scuola è come il cuore
è domanda e certezza
la scuola è come il cielo
è vento ed è quiete...
la scuola è come il mondo
la scuola è come me.
G. Clima in AA. VV., Senti senti che scuola!, Mondadori
Disegna che cos’è per te la scuola e confrontati in classe.
Domani per me sarà il primo giorno di scuola. Non riesco proprio a dormire, sono contenta? No, agitata... un po’ contenta e un po’ agitata! Quindi chiamo la mia fata madrina. Sapete come si chiama la mia fata madrina? Signor Bocconcino. È una fata-maschio!
— Sono agitata, domani comincia la scuola — gli dico. — Non voglio andarci. Aiutami. Ti prego. Che cosa puoi fare?
Puoi usare la tua bacchetta magica per farla scomparire?
— Non preoccuparti — dice lui. — Ho un piano: faccio qualche magia e trasformo la scuola in una frittella, così non ci dovrai andare mai più.
— Una frittella? — chiedo.
— Sì, ma è una ricetta parecchio complicata. Potrebbe volerci qualche giorno.
— Ok, va bene.
Una frittella mi sembra un’ottima idea, rifletto. Una grande, immensa, morbida frittella invece della scuola sarà davvero perfetta.
È l’ultimo pensiero che faccio prima di chiudere gli occhi e dormire, finalmente.
A. Hanlon, Dory fantasmagorica trova un’amica (per davvero), Terre di Mezzo Editore
COMPRENDO
Rispondi.
Come si sente la protagonista del racconto?
Perché?
Tu che cosa hai provato il primo giorno di scuola? Insieme ai compagni e alle compagne dai un nome alle tue emozioni e scrivetele tutti insieme in un unico grande foglio: usate tanti colori.
Mi chiamo Carloroberto. Mi porto in giro due nonni da quando sono nato. A scuola frequento la terza classe.
La mia materia preferita è Arte: sono uno specialista nel disegnare gli animali e i paesaggi lunari.
La mia maestra Roberta dice che non ha mai avuto un alunno così appassionato di astronomia come me. Effettivamente a me stelle, pianeti e galassie piacciono un mondo.
Il mio sogno, da grande, è fare l’astronauta e raggiungere la Luna e poi Marte.
Per andare sulla Luna bisogna studiare ingegneria aeronautica e non sbagliare nemmeno un’operazione. Io, invece, non ne azzecco una: il quaderno di matematica è una fioritura di croci rosse.
A. Pellai. Non mi vedi, papà?, Erickson
Se Carloroberto fosse il tuo compagno di banco, cosa faresti per aiutarlo con la Matematica?
Confrontati con il tuo compagno o la tua compagna di banco.
Segui le istruzioni.
1 Prendi un foglio e piegalo in quattro parti.
2 Su ogni parte scrivi: COLORE preferito, SPORT preferito, ANIMALE preferito, MATERIA preferita.
3 Completa ogni parte esprimendo le tue preferenze: scrivi e disegna.
5 Disponetevi seduti in cerchio e divertitevi a lanciare le palline di carta al centro.
4 Accartoccia il tuo foglio e forma una palla.
6 Ciascuno di voi raccoglierà una pallina, leggerà il contenuto e proverà a indovinare a chi appartiene.
Rispondi a voce.
Hai capito che cosa sono gli “errori magici”?
Come ha reagito il maestro all’ “errore magico” di Giorgia?
E la classe?
Educazione
C i V i CA
Ti ricordi qualche “errore magico” che hai fatto?
Conosci il detto “Sbagliando s’impara”?
Spiega che cosa significa.
Stamattina in classe abbiamo scritto un testo. Quello che è stato divertente è che Giorgia ha fatto un errore di ortografia: non un errore normale ma... un errore magico!
Gli errori magici sono gli unici per i quali il maestro non ci rimprovera ma ci fa quasi i complimenti. Infatti dice che ciascuno di essi è una specie di “chiave” che apre le porte di una storia che nessuno altrimenti avrebbe immaginato.
L’errore magico di Giorgia è stato questo: invece di scrivere “a me piace nuotare a dorso”, ha scritto “a me piace nuotare ad orso”.
Quando il maestro l’ha letto a voce alta, mentre ridevo mi sono immaginata la mia compagna con costume e cuffia ricoperti di pelliccia, che avanzava nell’acqua dando delle zampate decise.
Ci sono stati tre minuti di risate e di prove del famoso “stile ad orso”. Quando le risate sono terminate, abbiamo immaginato la storia di una bambina che diventa una campionessa di nuoto inventando nuovi stili: il nuoto ad orso, a canguro, a granchio...
S. Bordiglioni, Il capitano e la sua nave, Einaudi Ragazzi
Alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts gli studenti del primo anno dovranno avere:
• tre completi da lavoro a tinta unita (nero),
• un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno,
• un paio di guanti di protezione (in pelle di drago),
• un mantello invernale (nero con alamari d’argento).
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
Altri accessori:
Educazione C i V i CA
E tu che materiale devi avere per andare a scuola? Fai un elenco.
Collega ogni angolo dell’aula con la sua funzione.
Angolo matto Riposarsi
Angolo relax Esprimere le emozioni
Angolo colorato Fare la raccolta differenziata
Angolo green Recuperare materiali Rispondi sul quaderno.
Nella vostra aula c’è uno spazio simile all’angolo colorato di questa classe?
Quali oggetti e materiali ci mettete o ci mettereste?
Nella vostra aula fate la raccolta differenziata?
Quanti contenitori avete?
RACCONTI FANTASTICI
Storie della fantasia
RACCONTI REALISTICI
Storie della realtà
ATTIVITÀ di ascolto
Rispondi con una X
Chi è Marley?
Com’è Marley secondo la mamma?
Pasticcione
Dormiglione
Affettuoso
Perché la mamma vuole mandare via Marley?
Lo vede sempre triste
Mangia troppo
Combina guai
Cosa accade un giorno?
Marley si avvolge nella carta igienica
Marley salva Louie
Marley salta addosso alla mamma
Come si conclude la storia?
CHE COS’È
È una storia che narra fatti realistici che sono accaduti o che potrebbero accadere nella realtà.
PERSONAGGI
Sono persone o animali che appartengono al mondo reale. Il personaggio più importante si chiama protagonista.
Sono ambienti reali.
STRUTTURA
I fatti si svolgono in ordine: INIZIO
SVOLGIMENTO CONCLUSIONE
È indicato con precisione.
Oggi in cortile sono scoppiati tanti litigi così la maestra Michela ci ha fatto tornare subito in classe. Pensavamo che volesse farci una bella predica.
A un tratto la maestra ha detto:
– Adesso parliamo di parole magiche! Allora, bambini, quali sono le parole magiche che conoscete?
Giuseppe ha alzato la mano e ha detto “abracadabra”, che è la formula dei maghi.
Sofia ha detto “bibidi-bodibi-bu”, Margherita ha provato con “supercalifragilistichespiralidoso”, come Mary Poppins. Ma ogni volta la maestra faceva no con la testa.
– Io intendevo le parole magiche che si possono usare tutti i giorni per fare più bella la nostra giornata.
Prima non sapevamo cosa rispondere, ma poi
Vanessa ha detto con una vocina un po’ incerta: – “Scusa” è una parola magica, perché ti fa fare la pace con chi è arrabbiato con te.
– Bene! – ha esclamato la maestra – Adesso sì che ci siamo capiti!
E così tutti abbiamo cominciato a dire altre parole magiche: “per piacere”, “permesso”, “grazie” e in classe si sentiva una gran confusione.
M.L. Giraldo, Anna e le parole magiche
1 Rispondi alle domande: aiutati con i colori.
CHI sono i personaggi?
.........................................................................................
DOVE si svolgono i fatti?
QUANDO si svolgono i fatti?
La struttura del racconto è formata da tre parti: l’INIZIO presenta i personaggi e la situazione di partenza; lo SVOLGIMENTO racconta la storia vera e propria; la CONCLUSIONE spiega come finisce la storia.
DENTRO IL TESTO
Colora le barre a lato del testo con i colori corrispondenti:
INIZIO
SVOLGIMENTO
CONCLUSIONE
Nell’ accampamento Sioux, una tribù di nativi americani, arrivò un piccolo puledro che nessuno aveva ancora cavalcato.
Il puledro era ferito a una zampa e Bimba Selvaggia, la figlia del capo tribù, chiese al padre di poterlo curare. Dopo averlo fasciato con le erbe preparate dalla mamma, Bimba Selvaggia si sedette pazientemente accanto a lui e gli accarezzò a lungo la criniera. Bimba Selvaggia era così impegnata a stare con il puledro che dimenticò anche di andare a giocare coi suoi amici. Bimba Selvaggia passò giorni a curare il suo puledro e di notte dormì accanto a lui, sotto le stelle, per fargli coraggio.
Dopo una settimana, grazie alle cure di Bimba Selvaggia, il puledro ricominciò a stare sulle zampe.
Oggi, in palestra, il maestro Guerino ci ha fatto giocare con la peteka, una palla morbida che usano le bambine e i bambini brasiliani.
Ci siamo divisi in due gruppi messi a semicerchio, uno di fronte all’altro. Ogni squadra segnava un punto quando riusciva a far cadere la peteka sul territorio della squadra avversaria.
Per respingere la peteka dovevamo batterla con la mano, o con il palmo o con il dorso. Io non riuscivo a batterla col dorso: quando la vedevo arrivare, era più forte di me, giravo la mano.
Alla fine il maestro ci ha insegnato anche a costruirla: basta prendere un calzino e riempirlo di striscioline di carta di giornale, poi va chiuso con un elastico e la parte di calzino che avanza si taglia a strisce e diventa la coda. Io non vedevo l’ora di tornare a casa per costruire una peteka per Attilia. La mamma mi ha dato uno dei calzini di cui si era perso il gemello. Ci ho giocato un sacco con Attilia: battevo la peteka e lei la rincorreva e la mordeva.
B. Pumhösel, A. Sarfatti, Verticali e batticuore, EDT
Individua nel racconto le tre parti e colora la barra laterale con i colori corrispondenti: INIZIO, SVOLGIMENTO, CONCLUSIONE.
Indica con una X il completamento giusto.
I fatti narrati in questo racconto possono accadere nella realtà. non possono accadere nella realtà.
Rispondi.
Chi è Attilia, secondo te?
Confronta la tua risposta con la classe.
Nel racconto realistico i FATTI sono accaduti o possono accadere nella realtà e sono narrati in ordine di tempo, cioè in ordine cronologico.
Incitare significa incoraggiare.
Quel pomeriggio alle tre in punto Alice bussò alla porta del primo piano. La signora Matilde le aprì sorridendo. Andarono in salotto e la ragazzina vide un gatto nero sul davanzale.
— Ti piace questo micione? Si chiama Merlino, come il mago — disse la signora Matilde sorridendo. — Ti ho preparato il libro di lettura che usavo con i miei alunni.
Fammi sentire come leggi.
All’inizio Alice si concentrò sulla prima riga.
“C’era una V. Una V cosa? Cavolo! Di nuovo!” pensò vedendo le lettere agitarsi sul libro. “C’era una V... volta!”.
— C’era una volta — disse ad alta voce.
— Bene, continua pure — la incitò la signora Matilde.
E così Alice passò nell’appartamento del primo piano tutti i pomeriggi. Studiò con la signora Matilde con molto impegno.
Una mattina a scuola la maestra chiese ad Alice di leggere la pagina 42.
I compagni e le compagne cominciarono a ridacchiare.
Lei li guardò e fece un bel respiro. Immaginò che il gatto Merlino fosse sdraiato sul banco, accanto al libro di lettura. Fece un altro respiro e cominciò a leggere.
Si concentrò su quelle lettere che tentavano di muoversi.
Le sembrò che i compagni e le compagne, la maestra e persino l’aula fossero spariti. Restavano lì solo i colori, i rumori e gli odori della storia che stava leggendo. Era come se stesse vivendo un’avventura.
Quando terminò la lettura, sentì soltanto silenzio.
Alzò lo sguardo e in quel momento la classe cominciò ad applaudire.
La maestra scrisse con la penna rossa un grande «Ottimo» sulla pagina del libro di Alice e ci incollò tre stelline dorate.
G. Alvisi, M. Furini, Volano sempre via..., Edizioni Industrialzone
LIFE SKILLS
Ti è mai capitato di essere in difficoltà?
Quali soluzioni hai trovato? Ti ha aiutato qualcuno? Racconta in classe.
COMPRENDO
Indica con una X se le affermazioni sono vere (V) o false (F). V F
Alice bussa alla porta del primo piano. La signora Matilde un tempo insegnava. Il gatto della signora Matilde è un mago.
Alice andava dalla signora Matilde tutte le sere.
DENTRO IL TESTO
Riordina i fatti narrati con i numeri da 1 a 4.
I PERSONAGGI sono persone o animali che agiscono nella storia. Il personaggio più importante si chiama protagonista, tutti gli altri sono personaggi secondari
Da un po’ di tempo Mini ha un problema: vorrebbe “essere bravissima” in qualcosa. Per esempio Maxi, la sua amica del cuore, sa cantare molto bene. Sandro invece è bravissimo a disegnare.
E poi c’è Dani, che sa suonare alla perfezione il pianoforte.
Mini riesce a fare un po’ tutte queste cose, ma non c’è niente che sappia fare tanto bene da provocare l’ammirazione degli altri.
DENTRO IL TESTO
Collega con una freccia.
Un pomeriggio suo fratello Moriz, facendo i compiti, chiede alla mamma: — Quanto fa quindici per quindici?
— Duecentoventicinque! — risponde subito Mini.
— E tu come lo sai? — chiede stupita la mamma.
— Perché glielo hai già detto ieri! Per me è facile ricordare i numeri. Ricordo tutti i calcoli che Moriz ha fatto ieri: dodici per dodici uguale centoquarantaquattro, diciassette per tre uguale cinquantuno, undici per undici uguale
centoventuno... Anche Moriz rimane a bocca spalancata ed esclama: — Sei eccezionale con i numeri!
Mini arrossisce dalla gioia e pensa tra sé: “Ecco, ho trovato: in questo sono davvero bravissima!”.
C. Nöstlinger, Mini sei grande!, Franco Cosimo Panini
Sandro Dani Maxi Mini
PROTAGONISTA ALTRI PERSONAGGI
COMPRENDO
Completa.
Sandro è bravo a ...................................................................
Dani è brava ..............................................................................
Maxi è brava a Mini è brava
Con Marco e Mattia vado molto d’accordo. La maestra ci chiama “i tre moschettieri” e quando c’è da mettere in ordine l’aula, noi formiamo sempre la squadra più veloce: in un battibaleno, uno raggruppa la carta per la raccolta differenziata, un altro pulisce la lavagna e l’ultimo sistema i banchi belli in riga. Invece, quando tocca alla squadra di Bianca, Davide e Andrea, finisce che si mettono a chiacchierare e arrivano tardi alla mensa. L’unica cosa che ci divide è lo sport. Infatti, di noi tre, io sono l’unico che gioca a rugby, loro sono fissati con il calcio. Il mio papà dice che il rugby non è ancora molto conosciuto perciò sono pochi i ragazzi che ci giocano, uno su tre, e di bambine
DENTRO IL TESTO
Colora il protagonista della storia.
Marco
Mattia
Il bambino che gioca a rugby
La maestra
I LUOGHI dove si svolgono i fatti sono indicati con precisione e possono esistere nella realtà, sono ambienti reali.
Segna con una X dove si svolge il racconto.
Su una barca
In un acquario
In un parco naturale
SCRIVO
Rispondi.
Tu hai un posto speciale dove non ti stanchi mai di andare? Scrivi sul quaderno dove si trova e perché ci torni.
Quel pomeriggio Sara, Peter e Patty erano andati insieme al Green Life, dove sapevano che i biologi marini erano alle prese con un delfino. Peter si incamminò insieme alle due ragazze lungo la sala dove c’era una serie infinita di vasche protette da vetri alti fino al soffitto. Dietro nuotavano pesci di ogni forma e provenienza. Tutte creature che i biologi di Green Life curavano per poterle riportare nel loro ambiente naturale. Oltre la porta a vetri, i tre amici scorsero
Jane Fisher circondata dai suoi collaboratori. Erano tutti in piedi vicino al bordo di una grande piscina e fissavano interessati una sagoma azzurra che nuotava avanti e indietro a pelo dell’acqua. Aprendo la porta, Sara fece un sorriso raggiante: adorava tutte le creature marine e adesso non vedeva l’ora di conoscere quel delfino.
– Ciao mamma! – salutò, entrando nella stanza, poi corse ad accucciarsi sul bordo della piscina – Ciao! Come stai? – disse rivolgendosi direttamente alla creatura.
Il delfino fece un salto verticale uscendo interamente dall’acqua ed emise un verso acuto, come per salutare i ragazzi.
– Finalmente siete arrivati! – esclamò la dottoressa Fisher. Poi, indicando il piccolo mammifero, aggiunse: – Vi presento Azul. È appena arrivato dal Brasile. Dei pescatori l’hanno trovato impigliato nelle loro reti e per fortuna sono riusciti a salvarlo. Ha una pinna ferita, ma guarirà presto. I tre ragazzi passarono una buona mezz’ora a giocare con Azul. Poi si diressero verso l’uscita dell’acquario.
Il Green Life era un edificio enorme e modernissimo. Anche se i ragazzi ormai lo conoscevano come le loro tasche, il Green Life non smetteva mai di incantarli.
C. Fiengo, C. Stringer, Un lupo da salvare, Piemme
Quando la vidi arrivare, per poco non me la detti a gambe. Non immaginavo una cosa del genere, sebbene mia cugina Marie mi avesse messo in guardia.
— Vedrai, Jeremy, la signorina Charlotte è molto... diversa. Il suo compito era semplice e chiaro: allenare i giocatori del Torrente dell’Anatra Football Club. La mia squadra. Quella stramba signora si presentò davanti a noi. Lei si limitò a guardarci sorridendo.
— Sono la signorina Charlotte, la vostra nuova allenatrice! Oggi impareremo come si perde.
— Quando si gioca a calcio — ci spiegò — c’è sempre una squadra che vince e un’altra che perde. Di conseguenza è molto importante imparare a perdere.
Di solito gli allenatori osservano, criticano, sbraitano ordini, elargiscono consigli. La signorina Charlotte era diversa. Tanto per cominciare, quando formammo le squadre, insistette per giocare anche lei.
L’entusiasmo della signorina Charlotte ebbe su di noi l’effetto di una pozione magica. Tutti si impegnarono per migliorare le proprie prestazioni. Alla fine della seduta di allenamento, la signorina Charlotte disse:
— Adesso decidiamo chi è stato il miglior giocatore o la migliore giocatrice delle due partite. Io desidero sapere chi ha perso nel modo migliore.
D. Demers, Magica, questa mister!, Einaudi Ragazzi
Secondo te, che cosa significa saper perdere? Tu come ti comporti quando perdi? Perché? Confrontati con la classe.
Il TEMPO di solito è indicato con precisione. I fatti possono avvenire nel presente o nel passato.
Rispondi con una X.
Quando si svolgono i fatti narrati nel racconto?
Nel presente
Nel passato
Nel futuro
Secondo te in che parte della giornata?
Di mattina
Di pomeriggio
Di notte
Un giorno in cui faceva molto caldo il nonno mi propose:
— Che cosa ne diresti se ce ne andassimo al fiume?
— L’idea mi sembrò bellissima e così, appena finito il lavoro nell’orto, prendemmo gli asciugamani e ci avviammo. Il fiume passava vicino a casa e più che un fiume era una specie di canale, perché non era né molto largo né molto profondo. Insomma ci spogliammo, io e il nonno, e in mutande entrammo in acqua. Poi, mentre il nonno si rigirava, da tutte le parti, soffiando come una foca, io cominciai a dare la caccia ai pesci.
A un certo punto, quando mi trovavo dentro al fiume, me ne passò davanti uno bello grosso e io mi lanciai all’inseguimento. Ma avevo bisogno che il nonno mi desse una mano, così mi misi a urlare:
— Nonno! Nonno!
— Cosa c’è, Tonino?
— Vieni! — Io mi sbracciavo per chiamarlo e ogni tanto mi tuffavo per controllare il pesce.
— Arrivo, Tonino, non ti muovere! — rispose il nonno e si affannò a raggiungermi al più presto. Proprio allora, sfortunatamente, passò la signora Maria in bicicletta; si fermò un momento a guardare, poi schizzò via come un siluro. Cinque minuti dopo, sull’argine del fiume c’erano i pompieri con le sirene spiegate.
— State calmi, vi aiutiamo noi! — gridò uno di loro.
Allora il nonno cacciò la testa fuori dall’acqua, tossendo e sputando.
— Non serve, grazie, l’ho già preso io! — esclamò, mostrando il pesce che era riuscito ad acchiappare.
A. Nanetti, Mio nonno era un ciliegio, Einaudi Ragazzi
LESSICO
Sbracciarsi significa fare grandi movimenti con le braccia per farsi notare.
Segna con una X le risposte esatte.
Secondo te, quando sono successi i fatti?
In autunno
In estate
A primavera
Perché il nonno e Tonino erano andati al fiume?
Per nuotare
Per pescare
Per rinfrescarsi
Perché Tonino si mise a urlare?
Perché era in pericolo
Perché non sapeva nuotare
Perché chiamava il nonno
Che cosa avrà pensato la signora Maria, secondo te?
Che il nonno e Tonino erano in pericolo
Che doveva trovare il modo di pescare il pesce
Che il nonno e Tonino si stavano divertendo
Con quale altra espressione puoi sostituire le parole del testo “schizzare via come un siluro”?
Andarsene nello spazio
Andarsene via, velocemente
Annotare: prendere appunti.
Semolino: farina di semola macinata finemente, spesso usata per minestre.
L’espressione Mancava la voce «Rollo» significa:
Rollo aveva mal di gola.
Rollo non era ancora stato considerato.
Rollo non approvava la scelta.
Mario era emozionato per l’arrivo del fratellino. Sarebbe nato da un momento all’altro. La mamma gli disse:
— Mentre starò in ospedale, puoi andare dalla nonna o dalla nostra vicina, la signora Mariposa, scegli tu... Mario si sedette pensieroso, accarezzando le orecchie del cagnolino Rollo. Sapeva di non essere bravo a prendere decisioni. Quella sera, però, gli venne un’idea.
Annotò su un taccuino le voci «piatti — programmi tivù — Rollo»: avrebbe fatto un’intervista alla nonna e una alla signora Mariposa, segnando per ogni voce una crocetta sul «sì» o sul «no».
Il giorno dopo telefonò alla nonna:
— Ti preparerò piatti semplici, come il semolino... — disse la nonna. — La tivù? Beh, mi spiace, ma... io non potrei rinunciare ai miei teleromanzi!
Mario segnò due crocette sul «no». Però la nonna avrebbe ospitato volentieri anche Rollo: una bella crocetta sul «sì». Le risposte della vicina furono:
— Ti preparerò la pizza e la torta al cioccolato! E in tivù potrai guardare i cartoni animati che preferisci! Due crocette sul «sì». Mancava la voce «Rollo»
La signora Mariposa concluse:
— Mi spiace, ma devo dirti di no: l’ultima volta che è stato qui, Rollo ha distrutto il mio vaso di cristallo preferito!
Mario guardò Rollo, aveva lo sguardo triste. Gli si avvicinò e gli disse:
— Andremo dalla nonna. Spero tu capisca che mangerò il semolino per te.
Gli occhi di Rollo sorrisero!
A. Fine, Cane o pizza?, Piemme
Il progetto SIAMO PARI del Gruppo Editoriale Raffaello sostiene e promuove il codice POLITE (Pari Opportunità nei LIbri di TEsto) per la formazione di una cultura delle pari opportunità e del rispetto di tutte le differenze.
Coordinamento e redazione: Emilia Agostini
Consulenza didattica: Ilaria Balducci, Silvia Bocchini, Francesca Iencinella
Coordinamento grafico: Mauro Aquilanti
Progetto grafico: Cinzia Cardoni
Impaginazione: Dania Fava
Illustrazioni: Marco Bregolato, Chiara Colagrande, Francesca Galmozzi, Laura Giorgi, Elena Mellano, Laura Penone, Lara Poltronieri, Maurizia Rubino, Elena Staiano
Copertina: Mauro Aquilanti
Referenze fotografiche: iStock, Alamy
The Solomon R. Guggenheim Foundation / Art Resource, NY / Scala, Firenze
Photothèque R. Magritte / Adagp Images, Paris / Scala, Firenze
Coordinamento digitale: Paolo Giuliani
Supervisione contenuti digitali: Katia Buccelli, Francesca Baiardi
Redazione digitale: Giulio Pieraccini, Lorenzo Sagripanti
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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