Raimondo Villano - Il laboratorio di spezieria

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T he saur us Phar macologicus medicamenti, rimedi, segreti, strumenti e pratiche speziali


Sotto l’Alto Patrocinio di:

ACCADEMIA

TIBERINA

Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori

Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Ente Morale sotto la Tutela del Ministero Dei Beni Artistici e le Attività Culturali

Con la Presentazione di:

Andrea Mandelli Presidente Federazione Ordini Farmacisti Italiani



Presentazione La storia della cura, della medicina risale altrettanto indietro della storia stessa dell’uomo. Ripercorrere questa catena di eventi, significa senz’altro valutare i progressi che la scienza modernamente intesa ha fatto registrare, ma anche cogliere con sorpresa e commozione quanto di positivo, di efficace, aveva saputo trovare ciò che scienza non era ancora ma sicuramente non era più magia o superstizione. Basti pensare a quante delle erbe officinali largamente impiegate nei secoli scorsi hanno poi trovato la loro sistemazione nel corpo della farmacologia moderna, ma non soltanto di questo si tratta. È facile reperire, anche prima di Galileo, i segni di quell’osservazione attenta del fenomeno che ancora oggi è alla base di tutto l’agire della medicina e con essa della farmacologia. Tutto questo ben descrive il risultato della lettura del Thesaurus Pharmacologicus redatto dal Collega Raimondo Villano con la tenacia del ricercatore, il gusto del bibliofilo e, naturalmente, la mano sicura del farmacista. Molte delle ricette, prescrizioni e spiegazioni riportate dal Thesaurus sarebbero rimaste relegate all’ambito iperspecialistico e nelle pagine di codici difficilmente consultabili dal profano della ricerca storica se non vi fosse stata la dedizione di Raimondo Villano alla divulgazione delle origini della farmacologia. Non è un merito da poco, in un’epoca come la nostra che tende ad appiattire le discipline scientifiche in una sorta di eterno presente, nascondendone il faticoso divenire nell’arco dei secoli. In questo senso, il Thesaurus Pharmacologicus si inscrive nella giovane tradizione della storia del sapere scientifico, uno dei filoni più interessanti e fecondi della ricerca storica contemporanea. Andrea Mandelli Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani


“ Noi prepariamo la medicina,

ma è Dio che ci dà la salute” Spezieria dei Padri Carmelitani Scalzi di Sant’Anna in Genova (1778)


“ Lo storico racconta le cose accadute,

il potere quelle che potrebbero accadere, la poesia ha a che fare con le verità generali, la storia con eventi specifici” Aristotele (Poetica)

© Copyright 2009 Fondazione Chiron e Raimondo Villano - Tutti i diritti riservati


Ricerche, elaborazione, impaginazione, realizzazione ipertestuale e multimediale a cura di Raimondo Villano â’¸

Edizioni CHIRON - ottobre 2009


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“ Il passato è indistruttibile,

anche perché gli avvenimenti storici sono parte delle trame delle nostre vite” Erich G. Hobsbawm (Il secolo breve) © Copyright 2009 Fondazione Chiron e Raimondo Villano - Tutti i diritti riservati


Antiche ricette Antiche pratiche speziali Tecniche di laboratorio Strumenti di laboratorio Bilance, pesi e misure Mortai Aforismi e curiositĂ Satira Proverbi e aneddoti Dialoghi burleschi Elegia di Andromaco sulla Teriaca


Strumenti di laboratorio


Strumenti di laboratorio Gli storici della scienza e, soprattutto, delle tecniche del mondo antico incontrano notevoli difficoltà di reperimento della documentazione primaria, sia testuale che materiale. Se si sofferma l’attenzione sui saperi tecnico scientifici questo paradigma appare pienamente confermato: poco comuni risultano, infatti, gli scritti prettamente scientifici, mentre quasi del tutto assenti sono le testimonianze testuali sulle tecniche. Queste ultime, inoltre, anche quando esistono, non essendo corredate da raffigurazioni dei dispositivi descritti, appaiono difficili da decifrare, con la conseguenza che raramente è possibile dare restituzioni chiare di una macchina o di un impianto. I resti archeologici, d’altra parte, solo in casi eccezionali forniscono parti di dispositivi e di macchine sufficientemente complete e, comunque, tali da offrire le informazioni necessarie per favorirne la piena comprensione e per permetterne la ricostruzione e rifunzionalizzazione (55) . Al III millennio a.C. risale il più antico sistema distillatorio del mondo proveniente da Mohendjio Daro e riconosciuto nel Museo di Taxila in Pakistan dall’italiano Prof. Paolo Rovesti nel 1975. Dal corredo di farmacia del sito preistorico di Pyrgos Mavroraki a Cipro, poi, ci sono giunti alcuni grandi vasi risalenti al XIX secolo a. C. forniti di un lungo becco laterale la cui forma ricalca e precorre perfettamente quella della testa dell’alambicco in terracotta (56) , l’alambicco preistorico più antico che conosciamo, utilizzato per l’estrazione degli oli profumati in Grecia e nel mondo arabo. Sempre nel sito preistorico di Pyrgos Mavroraki a Cipro, sulla terrazza orientale del fiume Kouris prospiciente il villaggio di Erimi c’è stato l’eccezionale ritrovamento pressoché intatto di un frantoio calcolitico intagliato direttamente nella roccia carsica che riguarda il sistema del “ canalis et solea ” descritto da Plinio il Vecchio e da lui stesso ritenuto il più antico e del quale ci erano giunte solo notizie, descrizioni e frammenti di una struttura simile risalente al periodo calcolitico esistente in Israele. L’impianto consta di una grande vasca rettangolare con angoli arrotondati profonda 30 cm per lo schiacciamento delle olive attraverso pestaggio con zoccoli ( solea) o con rulli di pietra. Il liquido ottenuto scivola attraverso il fondo della vasca che è inclinato verso un’apertura sull’orlo di uno dei lati corti e confluisce in una seconda vasca quadrangolare con le pareti arrotondate profonda più di un metro. A soli due metri da questa struttura si trovano, anch’essi intagliati nella roccia carsica, le strutture della pressa che era probabilmente anche fornita di un sistema a leva. In questo impianto il gioco dei piani inclinati del pavimento permette di convogliare l’olio ottenuto nella seconda fase di spremitura in un secondo bacino di raccolta della stessa forma e dimensione del precedente. Quest’olio prodotto era destinato all’industria cosmetica e farmaceutica nonchè alle industrie tessili e per alimentare le fornaci di lavorazione del rame. _______________ (55) Galluzzi Paolo, “Modellistica e multimedialità per Homo Faber”; abs. da: Ciarallo Annamaria, De Carolis Ernesto, “Homo Faber. Natura, scienza e tecnica nell’antica Pompei”- Electa, 1999.


L’alambicco vero e proprio, invece, risale al I secolo d. C. : gli Arabi con questo strumento distillavano gli oli essenziali e l’alcool. Le sue parti principali, la cucurbita (caldaia per l’ebollizione), l’elmo (cappello per la vaporizzazione) e la serpentina (spirale per il raffreddamento) erano talvolta in vetro anziché in rame. Il pirone ha una forma simile alla bottiglia con corpo conoidale, collo lungo e beccuccio: sopporta il fuoco ed è adatto a separare con il riscaldamento le sostanze oleose. Per la prima volta si ha testimonianza in contesto di scavo di alcuni reperti appartenenti ad oggetti in vetro destinati alla distillazione con un frammento del bordo e parte del corpo globulare trovati nello scavo del palazzo Vitelleschi di Tarquinia in un contesto di fine XIV secolo a.C.. Precedentemente, un frammento di storta ed un separatore trovati a Pompei e custoditi al Museo Archeologico di Napoli avevano riproposto il dibattuto tema della conoscenza dei processi di distillazione nel mondo romano. Una vasta gamma di strumenti testimonia la pratica legata alla preparazione dei medicamenti fra la fine del secolo XV e circa la metà del XIX. La boccia è il recipiente certamente più utilizzato nelle comuni operazioni di distillazione. Si tratta dello stesso recipiente a corpo globulare e fondo convesso che, se rivestito di paglia, veniva impiegato per contenere liquidi nelle spezierie del XV secolo. Nuda essa era utilizzata per cuocere o per raccogliere i liquidi derivati dalle operazioni distillatorie dalla fine del XVI a tutto il XVIII. Intorno alla fine del secolo XVII si rintraccia anche una boccia lunga caratterizzata da un lungo collo diritto. Nelle operazioni di distillazione la boccia era appoggiata su una stufa ed era chiusa da un cappello il cui lungo beccuccio entrava in un altro recipiente (probabilmente un’altra boccia), dove si raccoglieva il prodotto purificato. Vanno ricordate anche le bocce di cristallo di Boemia e le bocce per l'effervescenza . Il cappello è un coperchio di forma sferica, globulare o conica, sormontato da un pomolo con bocca larga o stretta (dotata talora di un collo di dimensioni varie) e caratterizzato dalla presenza di un cannello molto lungo; esso raccoglieva i vapori che, condensati attraverso il cannello (molto lungo affinché ben inserito nel recipiente che lo raccoglieva evitasse l’evaporazione o la dispersione del distillato nell’aria), riversava nella boccia. Impiegato fin dal XV secolo, si attesta soprattutto fra il XVI e il XVII ed è largamente usato anche nel XVIII secolo senza sostanziali modifiche della forma.


In abbinamento al cappello poteva esserci la caldaia costituita da un corpo piriforme senza piede e senza bordo e da una bocca larga. I due oggetti combinati insieme venivano posti su un supporto in ferro a tre piedi. Nel campionario di strumenti legati alle pratiche di laboratorio vanno ancora annoverati altri oggetti strumenti di largo impiego nella distillazione. La fiala è una bottiglia o boccia a corpo sferico o conico e con fondo convesso, dotata di un lungo e sottile beccuccio diritto, la cui forma rendeva più agevole la soluzione dei sali. L’oggetto era in uso già nel XVI secolo e si diffuse fra il XVII e XVIII secolo. La storta è un altro tipo di boccia di grandi dimensioni caratterizzata dal corpo indifferentemente piriforme o globulare, convesso sul fondo, piegato all’estremità a formare un lunghissimo collo, più largo alla base e che si restringe progressivamente verso la bocca; utilizzata per distillare sostanze untuose, è rimasta pressochè immutata nel tempo ed in uso nei laboratori fino a tutto il Settecento. Uno strumento legato alla categoria delle bocce ma molto raro è la bottiglia con cannello ricurvo , impiegata forse nelle operazioni di distillazione, digestione e coobazione; essa consta di un corpo globulare e di un collo lungo ed è caratterizzata dalla presenza di un cannello applicato al corpo quasi all’altezza del collo. Tra gli strumenti in vetro più particolari usati dallo speziale va ricordato uno, molto raro, chiamato la “fiorentina” che serviva per separare i liquidi immiscilabili come, ad esempio, l’olio e l’acqua: in effetti, il liquido più pesante rimaneva sul fondo mentre il più leggero poteva esser fatto fuoriuscire dal lungo beccuccio ricurvo. Un altro strumento ritenuto essenziale per ogni laboratorio è il circolatore, boccia chiusa da un cappello dotato di apertura e con lungo beccuccio attraverso il quale il liquido penetrava in un’altra boccia simile. La funzione era quella di ottenere, attraverso il ciclo continuo di evaporazione dei liquidi e la successiva condensazione, un prodotto che fosse il più possibile limpido e puro.


Il corredo delle spezerie fra Cinquecento ed il Settecento era completato dai palloni definiti dal de Sgobbis “recipienti rotondi con piccolo rostro alla metà del ventre per il quale si può versare la materia liquida over al quale si può accomodare altro recipiente”, dagli imbuti impiegati soprattutto per travasare sostanze, dalle campane dal corpo cilindrico allungato e privo di piede, dalla bottiglia a tre colli (presente dalla fine del XVIII secolo e per tutto il successivo) caratterizzata da un corpo cilindrico con collo stretto sul quale si impostano altri due colli di altezza leggermente inferiore e dal bordo espanso e ingrossato. La bottiglia ebbe notevole fortuna nel corso del secolo XVIII, quando lo studio della chimica diventò una disciplina separata dalle altre, si diffuse come strumento impiegato negli esperimenti ed è riprodotta nelle tavole del Lavoisier pubblicate nel 1791. Immancabile, poi, è la presenza nel laboratorio del camino in cui è collocato il tipico forno dello speziale e dell’alchimista (athanor). Sull’athanor si poggiava, ad esempio, l’alambicco con accanto la cucurbita, una specie di distillatore, e con un grande mantice si alimentava il fuoco. Altri strumenti di laboratorio erano: la stufa in rame per l'essicazione , la caldaia pro cera per separare la cera dal miele e preparare sciroppi, elettuari e unguenti, la macchina per decomporre l’acqua di Lavoisier (consistente in un fornello posto sopra un tavolino di legno e attraversato da una canna di archibugio lunga e grossa cui da una parte è inserito a vite un rubinetto a due aperture e communicante con una storta di vetro che termina in un tubo di cristallo ricurvo), la vaschetta di porcellana per la produzione di freddo artificiale con gli acidi, la vaschetta di legno per la produzione di freddo artificiale con sali, la pesa liquori di Nickolson , l’apparato pneumatico-chimico del Woulfe , il lume a spirito di porcellana ; crogioli, bacili, catini, calderoni, la tinella per la


teriaca, le padelle di rame, la padella per confettatura ; bilancia di ferro, bilancia di ottone, bilancino per pesare oro, il mortaio di porcellana, il ciotolino di ottone con manico d’ottone piegato a squadra per combustioni in gas ossigeno, i tubi di gomma elastica , l’imbuto separatore, l’eudiometro d’Inghilterra di Magellanes (costruito da una parte centrale di cristallo, da un cilindro e due boccie da fissare nella parte centrale di cristallo a tenuta d’aria con sua scala di bossolo), l’eudiometro del Fontana con graduazione in ottone e altro tubo munito di valvola di ottone per misurare i gas, il laboratorio portatile per piccole analisi per via umida e per via secca (costituito da una cassetta in cui vi sono bocce con diversi riagenti, tubi, imbuti, bicchieri, canello da soffiare, mortaietto per macinare, martello, pinzetta, ecc), il termoscopio di Galileo Galilei (una colonna di vetro contenente liquido trasparente e bolle di vetro colorate cui sono legati dei pesi calibrati; il numero di bolle che galleggia indica la temperatura: se è più calda, la densità dell’acqua diminuisce per l’espansione ed un maggior numero di bolle va a fondo) e, poi, il termometro (Gabriel Fahrenheit nel 1714; Andres Celsius nel 1742) per la misurazione della temperatura. Ricordiamo, ancora:  il torchio a vite per spremere le droghe ancora bagnate dal solvente, generalmente avvolte in un tessuto di tela, in modo da recuperare al massimo la tintura, ottenuta generalmente per macerazione, o l'estratto fluido; nel XVIII-XIX secolo è utilizzato un tipo a vite con decuplicatore e leva differenziale.  Il percolatore per la preparazione di estratti fluidi di droghe partendo direttamente dalle stesse per mezzo della soluzione per spostamento o lisciviazione: può essere in vetro o in rame zincato all'interno (tipo Christ-Dietrich del XIX-XX secolo).  L’armadio reagentario per le analisi cliniche delle feci, del sangue, dell'espettorato e, soprattutto, per l’esame dell’urina; era dotato di tutta la vetreria necessaria per le analisi e di vetrini con preparati ottimali di droghe predisposti per il confronto al microscopio.  Il matraccio, per raccogliere i liquidi o per riscaldarli quando si voleva evitare l’eccessiva evaporazione, dal corpo globulare con fondo piatto e collo lungo per essere manipolati.  I capitelli, dal tubo applicato al corpo sferico con grande bocca, utili per raffreddare il liquido tramite il tubo condensatore.  Le campane che venivano usate per coprire i preparati o per raccogliere gas e creare un ambiente fuori dal contatto con l’aria.  lo stampo o lingottiera per candelette vaginali del primo ‘800.  il torchietto della metà ‘800 per preparare una supposta alla volta per pressione a freddo. Non mancano talora oggetti più curiosi come, ad esempio, le tenaglie per vipere e le tenaglie per scorpioni. Vi erano, poi, attrezzature per l’Orto come, ad esempio, il vanghetto per cavar radici e la zappa. Tra le manipolazioni di laboratorio si annoverano: pesata, polverizzazione, discioglimento, estrazione di droghe, distillazione, macerazione, spremitura, setacciatura, decantazione. Tra gli apparecchi sanitari del XIX-XX secolo, infine, ricordiamo la doccia in maiolica invetriata per le lavande nasali, l’inalatore o polverizzatore a vapore acqueo tipo Siegle, precursore dei moderni aerosol, e il Clisopompa, apparecchio per enteroclisma ed irrigazioni clyso.

“Quasi tutto quello che distingue il mondo moderno dall’antico, deriva dalla ricerca scientifica” Bertrand Russel


Raimondo Villano è nato a Torre Annunziata (Na) il 24 giugno 1960, coniugato con Maria Rosaria Giordano, Biologa, Farmacista, Assistente sociale, docente di ruolo di scuola superiore statale, padre di Francesco di anni 13.

Profilo dell’autore

Membro della già Pontificia Accademia Tiberina (fondata nel 1813) di cultura universitaria e di studi superiori - Corpo Accademico - Categoria

“Accademici Corrispondenti” (Roma, Palazzo Valentini, Piazza Venezia; dal 2008), Membro Titolare della World Academy of Biomedical Tecnology WABT c/o UATI-ICET (UNESCO) (Maison de l’UNESCO Parigi, dal 2008), Membro della Commissione Internazionale Biothecnologie della Virosfera UNESCO (dal 2008) e Segretario dal 2009, Membro dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali (Dipartimento E.N.V.A. - Ente Nazionale Valorizzazione Commercio, Industria, Artigianato) (Roma, Camera dei Deputati, dal 2004); Socio Effettivo dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Classe Scienze Storico Biologiche per decreto del Ministro per i Beni Artistici e le Attività Culturali (Roma, dal 2007), Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta presso il Gran Priorato di Napoli e Sicilia (Roma, dal 2007), Membro ad honorem del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico “Universitas Aromatariorum Urbis” (Roma, Tempio di Faustina, Fori Imperiali, dal 2006), socio ACISMOM (dal 2003); Membro del Centro Studi Melitensi del Sovrano Militare Ordine di Malta dal 2003 (presieduto dall’Accademico dei Lincei Cosimo Damiano Fonseca), Socio Corrispondente dal 2001 ed Effettivo dal 2005 dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia, membro dell’International Society for the History of Pharmacy dal 2005, Socio effettivo della Società Napoletana di Storia Patria presieduta dall’On. Prof. Giuseppe Galasso (Napoli, Maschio Angioino, dal 2009), Fondatore e Presidente della Fondazione sociosanitaria ed umanitaria Chiron dal 2006, Titolare di Farmacia a Torre Annunziata.

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È stato: Presidente 1986/90 dell’Associazione Giovani Farmacisti di Napoli, Consigliere provinciale del Sindacato ASiFaNT di Napoli 1986/88;

membro delle Commissioni ASiFaNT “U.S.L. e “Cultura”, Rappresentante regionale supplente e Rappresentante nazionale 86/88 nel Patto Federativo Nazionale dei farmacisti; Componente dell’Assemblea Nazionale e del Comitato Nazionale di Coordinamento delle Associazioni Italiane Giovani Farmacisti (1987-89); Socio ordinario dell'Unione Cattolica Farmacisti Italiani U.C.F.I. (1988-91), cofondatore della Federazione Nazionale Giovani Farmacisti FENAGIFAR nel 1989; Donato di Devozione SMOM dal 2002 al 2007; dal 2005 al 2007 membro effettivo delle Società Internazionali di Storia della Farmacia ISHP, BSHP, AIHP, GGGP. Socio Rotary Club dal 1990 al 2007: Presidente del Club Pompei 2000-01, co-autore e Charmain del Corso di aggiornamento per imprenditori e manager su “Sicurezza e Qualità Totale” (ott/nov 2000) con studiosi di rilievo nazionale e sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del Workers Memorial Years delle Nazioni Unite; autore e primo firmatario della Proposta di Risoluzione Internazionale per il Consiglio di Legislazione (USA) “Istituzione di una Giornata Internazionale di Riflessioni sulla Vita” nel 2001; membro di Commissioni del Distretto 2100-Italia: Etica professionale 2002-03 e 2003-04, Azione Pubblico Interesse Mondiale 2001-2003, Informatizzazione per vari anni e Delegato dei Governatori per l’Archivio Distrettuale dal 1994 al 2003; organizzatore e presidente del Convegno di rilievo distrettuale sulla Famiglia con partecipazione di alte cariche dello Stato, tra cui il Prefetto di Napoli (feb. 2001).

Onorificenze: Medaglia del Presidente della Federazione Italiana Ordini dei Farmacisti nel Premio Aesculapius 2^ edizione (sotto l’Alto Patronato della

Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli Assessorati alla Sanità e alla Cultura del Lazio) “per l'attività svolta a tutela della professione nel 1986” (Roma, 1987); Diploma d'Onore del Presidente Internazionale del Rotary F. Devlyn “per Servizi eccezionali resi a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione” (Evanston, 2001); Attestato di Merito della Task Force del Rotary International “Riduzione del Crimine e Prevenzione della Violenza” per l’Italia, Albania, Ex-Jugoslavia e San Marino “per l'intensa e qualificata attività svolta” (Zurigo, 2001); Public Relations Award del Board Rotary International per l’azione a favore dell’accrescimento della visibilità del Rotary e dell'informazione sulle sue attività (Evanston, 2001); Paul Harrys Fellow della Rotary Foundation (2001); LXVIII edizione del Premio nazionale per la ricerca scientifica “Massimo Piccinini” conferito dall’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria per l’opera “Arte e Storia della Farmacia” (Roma, 2006); Premio internazionale “Sapienza ed Etica Professionale” dell’Istituto Universitario Internazionale “Sapientia Mundi” “per aver degnamente rappresentato i valori etico-morali nell’ambito professionale e sociale” (Roma, 2007); LXV edizione del Premio nazionale Fondazione “Elide Stramezzi” per l’opera “Meridiani farmaceutici”, contributo alla “consapevolezza di una elevata cultura di vita per portare avanti con coraggio una professione tesa ai più alti valori umani e cristiani” (Roma, 2007), Laurea Honoris Causa in Scienze Umane e Sociali conferita dall’Università Ruggero II dello Stato della Florida negli USA (2009).


Chairman in numerosi Congressi professionali e rotariani. Ha tenuto decine di conferenze in congressi professionali provinciali e nazionali ed oltre 30 conferenze in ambito rotariano distrettuale e locale. Ha pubblicato oltre 15 libri socio-culturali, professionali e storici, tra cui: Abbamonte-Villano “La revisione delle piante organiche delle farmacie nella Regione Campania alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali” patrocinato da: FOFI, Federfarma, Regione Campania, Provincia Napoli, Ordine Farmacisti, Federfarma, A.Gi.Far. Napoli, Associazione Giovani Avvocati della Campania, Ed. MicroPrint, pag. 72, 1988; “Elementi di orientamento universitario e nel lavoro”, Ed. A.C.M., pag. 210; 1998; Manuale sanitario per la terza età, patrocinio Rotary, Ed. Eidos, pag. 114, 2000; “Il Rotary per l’uomo”, Ed. Eidos, pag. 280, giu. 2001; 2^ Edizione, pag. 320, ott. 2001; “La gestione della sicurezza in Farmacia” - presentazione del Dr. P. Renzulli, già Consulente per la Sicurezza presso l’O.N.U. (Small Business Edition presentata al Congresso Nazionale dei Farmacisti Italiani Cosmofarma 2004 a Roma, Longobardi Ed., pag. 222, apr. 2004; Standard Edition, Led Web Editore, pag. 264, Torino, lug. 2004); “Cenni di arte e storia della Farmacia” con presentazioni del Prof. Dr. F. Ledermann (Presidente International Society History of Pharmacy) e del Prof. A. Carosella (Critico letterario) - (Longobardi Ed., pag. 266, Napoli, gen. 2005; 2^ Ed., pag. 266, Napoli, mar. 2005); Manuale sanitario, Longobardi Editore, pag. 208, 1^ Ed. giu. 2005, 2^ Ed. lug. 2005; “Arte e storia della Farmacia” - presentazioni del Prof. Dr. F. Ledermann e del Prof. A. Carosella (Selecta Medica, Serie “I libri per il Farmacista” collana “Storia della Medicina e Cultura Medica” pag. 250, Pavia, 2006); “La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica” - presentazione del Prof. Giulio Tarro (Effegibi, 1^ Ed. pag. 365, lug. 2007; 2^ Ed., pag. 393, set. 2008); “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum. Storia, spiritualità e sovranità nelle tradizioni e nella modernità del Sovrano Militare Ordine di Malta” (presentazione di Mons. Prof. RaffaeleFerriero, Penitenziere del Duomo di Napoli; 1^ ed. feb. 2008; 2^ ed. mar. 2008; 3^ ed. dic. 2008 - Ed. Chiron, pag. 360); “Trattato di Storia della Farmacia. Strutturalismo e ontologia - uomini ed opere aspetti tecnici, artistici e culturali - virtù, etica ed estetica” (Ed. Chiron Hystart dpt, 4 volumi, pag. 1635, 2009). Autore di oltre 20 opere multimediali ed e-book tra cui: “Elementi di orientamento universitario e nel lavoro” 2^ Ediz. aggiornata ipertestuale su cd-rom (patrocinato da R.C. Pompei e sua Commissione di Az. Prof., Ed. Eidos, 5 Mb; Pompei, 1999); A. Carosella - R. Villano “L’uomo come fine”, patrocinio Distretto 2100 Rotary, Ed. Eidos, 421 Mb - 554 file; 2000; “Manuale sanitario per la terza età”, Ediz. ipertestuale scaricabile in download dal website della Banca Dati Sanitaria Nazionale Telematica GioFil-Bayer (patrocinio GioFil; 5,5 Mb - 111 file, Roma, 2002); “Il profumo del tempo - Cenni di arte e storia della farmacia” (1^ ed. patrocinio AISF - presentazione del Presidente Dr. Corvi, Ed. Eidos, 585 Mb - 139 file - 62 colonne sonore - 873 diapositive - 1093 pagine, maggio 2002; 2^ Ed.: patrocinio AISF e Distretto Rotary 2100-Italia, Ed. Eidos, 1248 pagine, novembre 2002; 2^ Ed., 1^ Ristampa: dicembre 2002). È autore di oltre 250 pubblicazioni: oltre 25 articoli di educazione e prevenzione sanitaria a firma unica su testate giornalistiche comprensoriali o regionali (1985 - 1986); oltre 40 articoli professionali e scientifici a firma unica su testate giornalistiche nazionali e regionali (1985 - 1986); oltre 10 articoli sociali e culturali su Testate nazionali e locali; oltre 60 articoli rotariani su Testate nazionali, distrettuali e di Club del Rotary International (1990-2001); oltre 100 articoli di storia della farmacia a firma unica su Testate storiche o professionali nazionali; oltre 15 articoli sulla sicurezza in farmacia a firma unica su Testate professionali nazionali. È collaboratore del quindicinale professionale nazionale indipendente Punto Effe dal 2005. Diverse opere sono in molte biblioteche nazionali ed internazionali (tra cui: Quirinale, Accademia Nazionale di Scienze detta dei XL, Centrale Giuridica del Ministero di Giustizia, Archivio di Stato, Istituti Italiani di Cultura), sono di referenza in molte università italiane e straniere e in musei di storia della farmacia e sono citati in tesi di laurea; il libro sulla Sicurezza in Farmacia ed. standard è stato presentato alla Fiera del Libro di Francoforte 2004 ed è anche abbinato dal 2008 alla vendita della Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana XII ed. dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ed è presente dal 2005 nel catalogo Licosa, tra le maggiori Librerie Commissionarie in Europa. Vari suoi libri hanno ricevuto apprezzamento ufficiale da molte autorità, tra cui il Sommo Pontefice e il Capo dello Stato.


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