Influenza A(H1N1): profilassi

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Raimondo Villano

Influenza A (H1N1)


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Ricerche, elaborazione, impaginazione, realizzazione ipertestuale e multimediale a cura di Raimondo Villano â’¸

Edizioni CHIRON - ottobre 2009


© Copyright Raimondo Villano © Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right reserved. No part of this book shall be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, withoutwritten permission from the publisher.

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Stampa Milone - Napoli. Prima edizione ottobre 2009. Finito di scrivere il diciotto agosto 2009.

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Presentazione Questo ulteriore contributo sull’influenza, scritto da Raimondo Villano, si distingue perché in esso vengono evidenziati gli aspetti strategici di una malattia oggi molto al centro dell’attenzione, riportando una ricca analisi raccolta personalmente e fornendo le nozioni virologiche aggiornate con gli ultimi studi. Corollario necessario è il capitolo sulle circolari del Ministero del Welfare con particolare accento su un’epidemiologia in linea con il testo. Analizzandone i dettagli, l’Autore tocca i molteplici problemi interpretativi di ordine clinico ed epidemiologico della già lunga storia evolutiva di questa giovane malattia; approfondisce con chiara competenza i punti di maggiore interesse del rebus-influenza, e cioè le caratteristiche strutturali del virus A/H1N1, senza riportare però i problemi di diagnostica virologica con particolare riferimento ai tests di più agevole e sicuro utilizzo. L’inconsueta trattazione binaria dell’influenza sotto il profilo sia virologico che istituzionale preventivo, rende questo lavoro assolutamente originale per l’ampio bagaglio di informazione che offre, nonché prezioso strumento di consultazione. Bisogna anche dare un giusto elogio all’Autore che è riuscito a pubblicare con particolare dovizia di particolari questa opera che senz’altro si distingue tra tanti lavori della letteratura mondiale su questa gettonata malattia del nostro tempo. Prof. Giulio Tarro Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera, WABT UNESCO, Parigi Professore aggiunto del Dipartimento di Biologia alla Temple University di Filadelfia (USA) © Copyright 2009 Fondazione Chiron e Raimondo Villano - Tutti i diritti riservati


“ Un buon ricercatore deve avere enorme

curiosità, tenacia, una grande onestà. Se una sua scoperta gli sembra troppo bella per essere vera, ci sono buone possibilità che non lo sia” Albert B. Sabin

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Parte prima Generalità e approfondimenti sui virus influenzali

I virus influenzali Cenni storici sull’influenza Cenni epidemiologici sull’influenza Profilassi dell’influenza Generalità sull’influenza La nuova influenza da virus A/H1N1 Parte seconda La nuova influenza suina pandemica

Epidemiologia Attività preventiva e di contrasto in Italia Strategie di profilassi e terapia * * *

Profilo sintetico dell’autore Appendice


Profilassi dell’influenza


L

a profilassi dell’influenza ad opera dell’immunizzazione attiva supplisce, anche se solo in parte, alla mancanza di strumenti terapeutici adatti per la cura della malattia. I vaccini attualmente usati sono polivalenti e preparati con i ceppi virali responsabili delle pandemie in atto o con la variante antigenica isolata che si prevede possa essere l’agente 33 responsabile di una nuova pandemia. La composizione di questi vaccini viene di anno in anno allestita su raccomandazione delle autorità sanitarie dei vari Paesi, in accordo con i dati epidemiologici acquisiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ad esempio in Italia, negli U.S.A. ed in altri Paesi europei il vaccino per l’anno 198586 era costituito dal sottotipo A/Cile 1/83 (variante H1N1), A/Filippine 2/82 (variante H3N2) e da una variante dell’influenza B, il B URSS 100/83. Attualmente, anno 1997-98, è costituito da A/Sydney 5/97 (H3N2 Austalia), A/ Beijing 262/95 e da B/Beijing 184/93. Essi contengono virus cresciuti in membrana corioallantoidea di embrioni di pollo parzialmente purificati ed inattivati con formaldeide; producono un livello di anticorpi antiemagglutinina tale da proteggere il 70% dei vaccinati con una durata protettiva media di un anno. Le reazioni che il vaccino può dare sono limitate ad eritemi ed indurimenti nel sito dell’inoculazione. Reazioni rarissime sono la febbre ed una sintomatologia simile a quella di una influenza clinicamente attenuata, quali mialgie, spossatezza e sensazione di freddo. Tali reazioni si manifestano soprattutto nei bambini di età non superiore a 6 anni con una incidenza che può raggiungere il 10-20%. Questi effetti collaterali, che in passato erano attribuiti alla presenza di proteine inquinanti dell’uovo presenti nel vaccino, persistono anche nei vaccini odierni, preparati con virus purificato con la centrifugazione in


gradiente di densità, tecnica che elimina la gran parte delle proteine non virali. Queste reazioni, che iniziano 6-12 ore dopo la vaccinazione, persistono per 1-2 giorni; oggi si ritiene che esse siano il risultato di un’attività similendotossica dovuta alle lipoproteine della membrana pericapsidica. In effetti, in vaccini preparati con subunità virali (agglutinina e neuraminidasi), queste reazioni insorgono con una frequenza molto inferiore. Ciò non toglie che reazioni anafilattiche si possano avere in individui con ipersensibilità alle proteine dell’uovo. Di norma la vaccinazione si attua con una dose singola di vaccino che contiene in totale 300 unità emagglutinanti. Una seconda dose viene raccomandata quando nel vaccino è contenuto un sottotipo virale con il quale il vaccinato non è venuto precedentemente in contatto. Sono inoltre sotto sperimentazione clinica preparati con componenti virali, ottenuti dopo rottura dei virus con detergenti e successivo isolamento degli antigeni superficiali: l’agglutinina e la neuraminidasi. Questi vaccini, preparati con antigeni purificati, dovrebbero aumentare la risposta anticorpale oltre ad essere privi di effetti tossici. Un altro tipo di vaccino, in via sperimentale da qualche anno, è costituito da ceppi virali attenuati nell’infettività, selezionati a mezzo di passaggi seriali a bassa temperatura in embrioni di pollo o colture di cellule (mutanti condizionali temperatura-sensibili) ed inoculati per via intranasale. Questi vaccini inducono una buona risposta anticorpale tipo IgA nel secreto respiratorio oltre che di immunoglobuline sieriche. Purtroppo il tempo necessario per selezionare questi ceppi ed avviarli alla sperimentazione clinica è tale da poter rendere inattuabile l’uso del vaccino sperimentato. Finora non è stata presa in considerazione una immunizzazione massiva che ha dei limiti, sia per il breve periodo di immunizzazione assicurata dal vaccino che per i problemi collegati all’organizzazione della campagna di somministrazione, che del resto risultano già notevoli per assicurare la vaccinazione nei soggetti ad alto rischio. La vaccinazione viene attualmente raccomandata ai soggetti con malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardio-circolatorio e renale, diabete mellito ed altre malattie dismetaboliche, nonchè per gli anziani di età superiore ai 65 anni, poichè soprattutto questa classe di età ha risentito dell’aumento di mortalità durante le ultime pandemie influenzali. Per quel che riguarda la sindrome di Guillain-Barré il rischio può considerarsi trascurabile rispetto al rischio associato all’influenza nei soggetti per i quali è indicato il vaccino: Può essere presa in considerazione la vaccinazione del personale sanitario nel caso di insorgenza di un nuovo sottotipo virale che dovesse comparire nel prossimo futuro. Il problema della vaccinazione di massa è legato alla possibilità di produrre nei prossimi anni vaccini di lunga durata che coprano un’ampia gamma di antigeni di superficie. Esso dipende dalla risposta ad un enigma biologico non ancora risolto, e cioè se la variazione antigenica dei virus ha una potenzialità illimitata nel senso che esprime sempre nuovi ceppi mutanti all’infinito o se il numero dei mutanti è limitato ad una serie di antigeni che si ripetono in ritorni ciclici.


Nella prima ipotesi l’immunizzazione di massa può accelerare addirittura la comparsa selettiva di mutazioni nuove, mentre nella seconda ipotesi si può sperare in un vaccino a largo spettro antigenico, tale da rappresentare una barriera immunogena completa alla diffusione dei virus influenzali. Ancora per quel che riguarda la profilassi dell’influenza, un chemioterapico alquanto efficace per la prevenzione dell’influenza di tipo A è l’amantadina alla dose 150-200 mg pro die. Questi dosaggi somministrati in soggetti sani a rischio di infezione (ad esempio personale ospedaliero durante ospedalizzazione di malati di influenza) o 35 pazienti immunodepressi, può conferire una protezione durante i giorni di somministrazione, paragonabile a quella del vaccino. È evidente che la profilassi con l’amantadina deve essere considerata temporanea e in attesa della profilassi vaccinale. Il farmaco è attivo e selettivo nel proteggere dall’influenza di tipo A, ma non per l’influenza dovuta al virus di tipo B.


“ La ricerca è vedere

quello che è stato visto da tutti e pensare quello che nessuno ha pensato” Albert Szent-Györgyi de Nagyrápolt

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