Raimondo Villano Cerimonia di Presentazione sotto l’Alto Patrocinio di: Ministero Beni e Attività Culturali
Edito con il Patrocinio di: Pontificia Accademia Tiberina Accademia di Storia Arte Sanitaria Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Accademia Europea Relazioni Economiche e Culturali Norman Academy of State of Florida USA and of Republic of the Gambia
Presentazioni di: Ven. Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta Ecc.mo Fra’ Franz von Lobstein Past District Governor del Rotary International 2100-Italia Prof. Antonio Carosella
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Copia n. _____________
L’autore __________________________
CHIRON FOUND. Praxys dpt
© Copyright Raimondo Villano. © Ricerche, elaborazioni, copertina a cura di Raimondo Villano. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta in pubblicazioni e studi senza citare la fonte. Nessuna parte del libro può essere diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso scritto dell’editore. All right reserved. No part of this book shall be reproduced in publications and studies without root’s citation. No part of this book shall be stored in a retrieval system, or transmitted by ani means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without written permission from the publisher. Realizzazione editoriale: Prof. Dott. Maria Rosaria Giordano. Redazione: mobile 338 59 60 222; e-mail: farmavillano@libero.it Advisor executive: Francesco Villano. Edizioni Chiron Found. - Praxys dpt. © 2010 Fondazione Chiron, via Maresca 12, scala A - 80058 Torre Annunziata (Napoli) Tel. 081 861 22 99 Fax 081 353 29 81 website: www.chiron-found.org Vendite: Prof. Dott. Annamaria Giordano mobile 347 61 71 669. E-mail: annamaria.g10@alice.it; http://www.chiron-found.org Stampa LP - Napoli. Prima edizione gennaio 2010. Prima ristampa marzo 2010. Seconda ristampa settembre 2010. Terza ristampa dicembre 2010. Quarta ristampa marzo 2011. Quinta ristampa gennaio 2012. Prima edizione inglese gennaio 2011. Finito di scrivere il ventiquattro dicembre 2009. Foto di copertina di Raimondo Villano (2005): busto dal Chiostro dei Procuratori della Certosa di San Martino in Napoli. Serie numerata. Questo volume, privo del numero di serie e della firma dell’autore, è da ritenersi contraffatto. ISBN 978-88-904235-36. CDD 177 VIL tem 2010. LCC BH 81-208.
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Ai Confratelli Cavalieri Professi e non e alle Consorelle Dame del Sovrano Militare Ordine di Malta a me particolarmente vicini, di cui apprezzo il talento che stimola anche taluni miei studi e di cui, soprattutto, amo la profonda spiritualitĂ che ispira ed orienta significativamente la mia vita.
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Cerimonia di presentazione del libro:
sotto l’Alto Patrocinio del Ministero dei Beni e Attività Culturali
Con la partecipazione di:
Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinale Paul POUPARD Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura
Prof. Dott. Comm. Tito Lucrezio Rizzo Consigliere Capo Servizi del Quirinale
Studiorum Universitas Ruggero II State of Florida - U. S. A. and Republic of the Gambia
Gr. Uff. Prof. Dott. Giulio Tarro WABT c/o UATI-ICET / UNESCO House - Paris Chairman of International Committe Biothecnologies and VirusPhere
Coordinatore: Duca Riccardo Giordani di Willemburg Gran Cerimoniere Norman Academy
Cerimonia: Sabato 2 Ottobre 2010 – ore 17,00 Casa dell’Aviatore Circolo Ufficiali dell’Aeronautica - Roma
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Edito con il Patrocinio di:
ACCADEMIA
TIBERINA
Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori
Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria
Norman Academy RECOGNIZED BY THE LAW OF THE STATE OF FLORIDA U.S.A. AND OF THE REPUBLIC OF THE GAMBIA NOT POR PROFIT ASSOCIATION ARTS, LETTERS, HUMANITIES AND OF THE HUMAN RIGHTS DEFENCE IN THE WORLD
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Indice Presentazione
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Presentazione
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Prefazione
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Parte prima Il senso della storia e il dovere della memoria
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La memoria come percezione di identità collettiva
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Il senso della memoria nelle arti sanitarie
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Essenza e logica della sottrazione dei fatti all’oblio
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La sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità
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Parte seconda Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche
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Concettualità e metodologia nell’approccio alla storia
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Euristica della storiografia della scienza
86
Problematiche di interdisciplinarità della storia della scienza
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Approfondimenti inerenti la storia dell’arte sanitaria
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L’archivio storico e l’area museale
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Ruolo delle tecnologie informatiche nello sviluppo dello studio e della diffusione della storia sanitaria
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Approfondimenti correlativi tra libro a stampa e opera multimediale
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Studio sull’integrazione funzionale dei mezzi informatici:
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1. Approfondimenti sulla biblioteca virtuale on-line
114
2. Approfondimenti sul museo virtuale on-line
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3. Il progetto Minerva nell’ambito delle iniziative comunitarie di digitalizzazione del patrimonio culturale 4. Esempi di reti di supporto alla ricerca e alla consultazione storica
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ACCADEMIA EUROPEA per le RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI Il presidente
Roma, 7 gennaio 2010 Carissimo Raimondo, facendo seguito alla tua richiesta di patrocinio AEREC per la pubblicazione della tua ultima fatica letteraria: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”. sono lieto procedere con la concessione, in virtù dell’impegno straordinario profuso in quest’opera che, dai postulati programmatici, si propone come strumento di lettura del nostro Paese in un momento particolarmente delicato ma interessante di cambiamenti epocali e determinanti per il futuro. Augurandoti pieno successo per l’iniziativa, aspetto di leggere intanto ti giungano i più affettuosi e sinceri auguri di buon anno.
il libro ed
Ernesto Carpentieri
Via Sebino 11 – 00199 Roma - Tel. 0039-06.85.86.57.00 Fax 0039-06.84.14.531 Web site: www.aerec.org e-mail: info@aerec.org
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Presentazione
G
entiluomo di compositi interessi sociali e storici, dalla vasta e, oserei dire, addirittura imponente bibliografia, il confratello Raimondo Villano presenta alla nostra attenzione l’ultima sua opera di saggistica dal titolo “Il tempo
scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”. Si tratta, in effetti, di un “agile” volumetto, giacché consta di appena poco più di cento pagine, che si distingue sia per consultabilità ed eleganza che per le scelte iconografiche, invero raffinatissime. Mi corre, tuttavia, l’obbligo di fare una precisazione, ovvero che non sia di inganno l’espressione adottata di “volumetto” giacché il fonema che ci siamo permessi di utilizzare, sia ben chiaro, si riferisce ad un’opera tutt’altro che di esiguo spessore non solo in virtù degli argomenti trattati, in effetti tutti, ma proprio tutti “tosti”, bensì anche per la profondità delle cognizioni e per la meditata attenzione. Per avere una vaga idea in proposito, del resto, appare sufficiente porre mente locale già ai soli titoli dei capitoli della Parte Prima e Seconda, benché vada confessato che per una lettura attenta alcuni di essi presuppongono, se non proprio impongono, un’immediata conoscenza dei relativi testi. Soffermandoci, poi, a riflettere sui principali temi portanti, intesi però nell’accezione più alta del termine, dal coacervo di un’ideale “summa”, l’opera ci riconduce, relativamente agli aspetti della “memoria”, all’aforisma frutto della saggezza antica che con Marco Tullio Cicerone suggerisce che la memoria diminuisce se non la si tiene in esercizio (“memoria minuitur nisi eam exerceas” in “De senectude”, VII VII. 21) mentre, per ciò che concerne la “storia e sua metodologia”, essa rimanda ancora a Cicerone là dove asserisce “historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, qua voce alia nisi oratore immortalitati commendatum ” (“De orat”, II, 9, 36) ma anche, impegnandoci in un ragguardevole “salto” nel tempo, a Massimo D’Azeglio, da cui apprendiamo che “la storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire”, a Francesco Domenico Guerrazzi che ne “Il buco al mare”
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ricorda come “la filosofia della storia è l’arte di cercare e scoprire le leggi regolatrici del mondo morale”, a Carlo Belgioioso che in “Scuola e famiglia” afferma che “la storia è il notaio della coscienza pubblica” e, inoltre, a Giacomo Bazzellotti che trattando di Francesco de Sanctis puntualizza come “i recenti progressi del metodo hanno allontanato sempre più la storia dall’arte dandole un carattere sempre più scientifico”. Soffermandoci, ancora, sugli aspetti della Storia della Scienza e, in particolare, della scienza sanitaria e sua diffusione, ci sovviene in mente sia la riflessione di San Gregorio Magno, “quando mundus ad extremum ducitur, tanto largior nobis aeternae scientiae aditum aperitur”, che quanto asserito da Carlo Cattaneo, ossia che “scienza è ricchezza” nonché la considerazione di Gaetano Negri che “il tratto fondamentale dello spirito moderno è che tutte le forze dell’intelligenza sono portate all’investigazione dei fenomeni fisici e morali considerati per se stessi all’infuori di ogni pregiudizio di ogni elemento metafisico” (“Segno dei tempi”, 125). Ma cosa che ci sta più a cuore, oltre che come storici, in qualità di membri Professi dei Giovanniti, infine, a proposito delle considerazioni sviluppate sulla sede delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità, desideriamo riservarci di partecipare un ultimo fondamentale rimando all’interessantissimo sintetico precetto di Giovenale che nelle “Satire” (10, 356) ricorda che “orandum est ut sit mens sana in corpore sano”: “bisogna pregare affinché una mente sana sia in un corpo sano”! Roma, 6 febbraio 2010 Fra’ Franz von Lobstein Ven. Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta
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Presentazione
I
l libro, che si compone di due parti ben distinte e pur collegate nell’unità dell’idea di fondo, affronta l’arduo compito di accostare due ambiti disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna
strutturazione che nelle finalità conoscitive: la Storia e l’Informatica. Lo scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, che, senza compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né alterarne le interne logiche, dispone le potenzialità dell’una (l’informatica) al servizio dell’altra (la storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica. Alla base o alla radice di siffatta operazione, complessa e ardita al tempo stesso, v’è la ferma fiducia che la differenziazione delle “due culture”, tema dominante nella seconda metà del secolo scorso, sia destinata a lasciare il posto ad una auspicata integrazione in un “sapere”, nuovo e antico al tempo stesso, che pare profilarsi all’orizzonte non troppo lontano del tormentato nostro presente. All’attesa, ancora piuttosto smarrita e confusa, di un tale avvento sembra alludere persino il titolo del libro: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità”, dove l’immagine del tempo che faticosamente scolpisce i propri segni sulla sconfinata lastra dell’eternità non riesce neppure a scalfire, di essa, l’intatto e assorto silenzio. E così si ricompone, per noi uomini, il mistero del rapporto tempo-eternità. Allora: ha un senso il generoso sforzo dell’autore di richiamare la nostra limitata intelligenza di mortali a misurarsi ancora con il problema tempo-eternità, se esso problema è costitutivamente al di sopra delle possibilità intellettive dell’uomo? Certamente. Anzi si direbbe che il senso intimo e globale di tutto l’impegnato e impegnativo discorso che fa il Villano consiste proprio nella consapevolezza del limite e nello sforzo di spostarlo ancora più oltre utilizzando gli strumenti della moderna tecnologia. Ed è in questo sforzo che scienza e storia si ritrovano a collaborare al fine di far crescere l’uomo in conoscenza senza peraltro autorizzarlo al folle volo di Ulisse oltre le colonne d’Ercole della sua finitezza.
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La lunga e articolata riflessione sulla storia, sul suo senso e sui suoi fini è alimentata e sostenuta da una valida documentazione e da autorevoli riferimenti, ma non è fine a se stessa, perché è volta alla prospettiva, più limitata, dell’arte sanitaria e, più precisarmente, della storia della farmacia, di cui l’autore è appassionato cultore. Dall’affermazione dell’opportunità e dell’utilità di conoscere il passato per meglio vivere il presente e per più consapevolmente preparare l’avvenire deriva, come logica conseguenza, l’individuazione dell’informatica come la tecnica che oggi consente di ampliare straordinariamente, di facilitare, arricchire e diffondere i segni e le testimonianze del passato a tutto vantaggio sia dell’arricchimento culturale del presente che della propiziazione d’un più largo orizzonte conoscitivo per il futuro. E con in più i vantaggi offerti dallo strumento informatico, che consente di superare ed eliminare le due grandi difficoltà che hanno fino ad ora limitato le possibilità operative dell’uomo: gli ostacoli del tempo e dello spazio. Non è certo la conquista dell’onnipotenza, che appartiene soltanto a Dio, ma è un gigantesco passo avanti fatto dall’uomo nella graduale ma infaticata marcia di avvicinamento al “gran mare dell’Essere ” supremo. Ed è merito di Raimondo Villano averlo intuito e fatto oggetto della propria ricerca. C.mare di Stabia, 4 marzo 2010 Prof. Antonio Carosella Past District Governor del Rotary International 2100-Italia
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Prefazione
Q
uesto lavoro scaturisce da un particolare coacervo di elementi correlati alla mia condizione di cultore di storia, di cattolico giovannita, di professionista sanitario e di cittadino socialmente impegnato in una Nazione splendida
nella sua pur evidente complessità. Una lettura non sommaria dell’opera credo, invero, possa segnare un momento nel quale si fa memoria di importanti istanti e aspetti della nostra storia. Nel contempo, fuor d’ogni retorica, lo scorrere dei capitoli ritengo sia occasione che può far volgere lo sguardo al futuro riscoprendo l’opportunità, il valore e il dovere della testimonianza, della narrazione e dell’aiuto alla conoscenza. Una lettura, dunque, da cui emergono non soltanto solide architravi concettuali per sorreggere l’impalcatura del ricordo, per non dimenticare, bensì anche un lavoro letterario che si cimenta nel compimento di un’ulteriore opera altamente civile, putrellando elementi di riflessione di pacificazione sociale, di concorso al ravvivamento del sentimento di coesione nazionale, particolarmente bisognoso d’esser coltivato e diffuso nei tempi attuali, nonché di custodia e protezione delle autentiche radici che, sostanzialmente, riguardano tutto il Paese. D’altro canto, con profondo sentimento cristiano, ho inteso sviluppare coerenti riflessioni con il proposito di collaborare per la diffusione del regno di Dio nel mondo d’oggi e, in un fecondo metabolismo di fede e ragione, umilmente concorrere anche allo sforzo di aprire uno spazio per tutti i popoli e per quanti conoscono Dio da lontano o per i quali Egli è sconosciuto o addirittura estraneo: per aiutarli, in effetti, ad “agganciarsi a Dio”, al cui cospetto sta ogni creatura umana(1). In qualità di accademico, infine, ho approfondito taluni aspetti metodologici e di valorizzazione di comparti della disciplina storico-sanitaria. Raimondo Villano _________________ (1) I concetti di riferimento sono quello del “cortile dei gentili”, riservato nel Tempio di Gerusalemme ai pagani che volevano pregare l’unico Dio e che Gesù volle sgomberare da chi l’aveva trasformato in “un covo di ladri”, e le riflessioni di pertinenza espresse dal Santo Padre Benedetto XVI nel discorso alla Curia romana per la presentazione degli auguri natalizi (Vaticano, Sala Clementina, 21 dicembre 2009).
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“Timeo lectorem unius libri” San Tommaso d’Aquino
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Cigola la carrucola del pozzo l’acqua sale alla luce e vi si fonde. Trema un ricordo nel ricolmo secchio, nel puro cerchio un’immagine ride. Accosto il volto a evanescenti labbri: si deforma il passato, si fa vecchio, appartiene ad un altro... Ah che già stride la ruota, ti ridona all’atro fondo, visione, una distanza ci divide. Eugenio Montale
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“Voglio imparare i tempi della memoria perchè mi hai insegnato, dove sei, che il mio futuro è nel nostro passato (...) si perdono nel vento come cenere i segni della vita” Ugo Ronfani
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La sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità
L’
intreccio fra tempo ed eternità è il fine dell’esperienza umana letta in chiave religiosa(83). Lo stesso Benedetto XVI nell’Enciclica Spe Salvi nota la fatica concettuale che ci affligge quando cerchiamo di interrogarci sull’eternità perché essa “suscita in noi l’idea dell’interminabile e questo ci fa paura (...). Possiamo soltanto cercare di uscire col nostro pensiero dalla temporalità della quale siamo prigionieri e in qualche modo presagire che l’eternità non sia un continuo susseguirsi di giorni del calendario ma qualcosa come il momento colmo di appagamento, in cui la totalità ci abbraccia e noi abbracciamo la totalità”.
Provando ad illustrare la connessione fra tempo ed eternità sulla base della concezione ebraico-cristiana, una visione religiosa intimamente fondata sulla “storicità” deve considerare che secondo la Bibbia Dio non rimane relegato nei cieli luminosi dell’infinito e dell’eterno ma decide di incamminarsi per le strade polverose della storia umana e dello spazio terreno. Emblematica è la celebre frase incastonata nel capolavoro teologico e letterario dell’inno che funge da prologo al Vangelo di Giovanni: “En arché en ho Lógos(84)”: “In principio era il Verbo”. _________________ (83) Gianfranco Ravasi , Riflessioni di fine anno sull’eternità, 2007 Il Sole 24 Ore. (84) Grandioso prologo innico del quarto Vangelo giovanneo.
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Poi, “ho Logos sarx egheneto(85)”, il Verbo, la Parola divina che era “in principio”, che era “presso Dio”, anzi che era Dio, si intreccia intimamente con la sarx, cioè con la carne, la fragilità, il limite temporale e spaziale dell’umanità. Al tempo della vita di Gesù la Chiesa, dunque, è nella storia e per la storia, pur venendo da altrove e andando altrove: una commistione fra storia ed eternità che la rende significativa non meno che nei duemila successivi anni della sua vicenda(86). La nuova religione sorprende l’Occidente antico anche per la visione della storia umana: il tempo dell’uomo non è più solo suo ma è tempo di Dio con l’uomo, è tempo di Dio per la manifestazione di Se Stesso attraverso la vicenda umana(87). La dimensione storica della rivelazione, che non consiste solo nel factum della vita di Cristo, o meglio la realtà storica, diviene “sacramento etico”, cioè strumento attraverso il quale Dio manifesta il proprio volere riguardo all’agire dell’uomo(88). A partire dalla Resurrezione di Gesù, inoltre, il tempo storico del mondo si orienta secondo un “prima” e un “dopo” che non hanno altre repliche, secondo un tempo di preparazione e un tempo di compimento che sono unici nell’eternità(89). La storia, allora, per la Bibbia è la sede delle Epifanie divine. In questa luce tempo ed eterno si annodano tra loro pur essendo così differenti tra loro. Certamente noi che guardiamo o viviamo nella prospettiva del tempo sentiamo ancora remota la pienezza dell’eternità. Non per nulla Paolo nella Lettera ai Romani(90) usa immagini di parto, di attesa, di tensione impaziente perché il nostro tempo è “pesante”, segnato dal male e scandito dal dolore e dalla morte. Tuttavia, se ci poniamo nell’angolo visuale di Dio, cioè dell’eternità, non si ha - come accade a noi che siamo nel tempo - un “prima” e un “dopo”. Tutto è contratto e condensato in un punto, in un istante, in un evento unico e compiuto. In esso c’è già la pienezza di quel seme, ci sono già la salvezza e il giudizio, la morte e la risurrezione, come dichiara Gesù una notte a Nicodemo(91) o più avanti nello stesso quarto Vangelo(92). Con l’incarnazione, dunque, si ha un’unione intima tra due realtà che sono antitetiche, il tempo e l’eterno. Già l’antico Testamento presenta una Rivelazione divina innervata nella storia. L’incarnazione del Figlio di Dio, quindi, rende il tempo e lo spazio irradiati dall’eterno e dall’infinito; è l’introduzione dell’essere creato in un orizzonte senza fine e senza limiti in cui alla cadenza del tempo si sostituisce la “puntualità” dell’eternità(93). Per riuscire a scoprire e a sentir pulsare questo abbraccio del tempo con l’eternità è necessario avere un canale di conoscenza superiore, cioè la visione della fede che sa perforare la pellicola esteriore del flusso temporale per cogliervi sotteso l’istante perfetto e supremo dell’eterno divino. ______________ (85) Giovanni, versetto 14. (86) Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, Diario di un Vescovo al Sinodo, Il Sole 24 Ore, anno 141, n. 289, 23 ottobre 2005, pagg. 1-8. (87) Massimo Ciceri, Piccolissimo sguardo sulla filosofia della storia antica e medievale. (88) Nicoletta Capozza, Storicità e trascendenza in Dietrich Bonhoeffer. (89) Ciceri Massimo, ibid. (90) 8, 18-27. (91) Giovanni 3, 15.18. (92) 5, 24. (93) Gianfranco Ravasi, ibid.
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È quanto espresso in modo intenso e denso nei versi: “Afferrare il punto di inserzione tra l’eterno e il tempo è un’occupazione da santo. Non tanto un’occupazione, ma qualcosa che è donato e ricevuto, in un morire d’amore durante una vita, nell’ardore, nell’abnegazione e nell’abbandono di sé(94)”. A questo punto si riesce a comprendere come le Sacre Scritture, pur conoscendo il chrónos come realtà cosmica contingente, computabile e verificabile, puntino decisamente verso il kairós, un tempo personale ed esistenziale che può essere pervaso di eterno e, quindi, trasceso nella sua finitudine. La storia della salvezza diventa l’immagine dell’eternità di Platone o, meglio, proprio quel “point of intersection” eliotano sopra citato che intreccia storia ed escatologia. Il Concilio Vaticano II, volendo trasmettere pura e integra la dottrina sulla Chiesa maturata nel corso di duemila anni, ha dato di essa “una più meditata definizione”, illustrandone anzitutto la natura misterica, cioè di “realtà imbevuta di divina presenza, e perciò sempre capace di nuove e più profonde esplorazioni(95)”. Orbene, la Chiesa, che ha origine nel Dio trinitario, è un mistero di comunione. ______________ (94) Thomas S. Eliot, Quattro Quartetti. (95) Paolo VI, Discorso di apertura della seconda sessione, 29 settembre 1963.
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In quanto comunione, la Chiesa non è una realtà soltanto spirituale, ma vive nella storia, per così dire, in carne e ossa(96). La Chiesa, una comunione di persone che per l’azione dello Spirito Santo formano il Popolo di Dio, è al tempo stesso il Corpo di Cristo. Il concetto “Popolo di Dio” è nato e si è sviluppato nell’Antico Testamento: per entrare nella realtà della storia umana, Dio ha eletto un popolo determinato, il popolo di Israele, perché sia il suo popolo. L’intenzione di questa scelta particolare è di arrivare, per il tramite di pochi, ai molti, e dai molti a tutti. L’intenzione, con altre parole, dell’elezione particolare è l’universalità. Per il tramite di questo Popolo(97), Dio entra realmente in modo concreto nella storia. E questa apertura all’universalità si è realizzata nella croce e nella risurrezione di Cristo. Un altro tema principe da considerare tra le riflessioni sulla storia è costituito dalla questione educativa. Il compito educativo coinvolge tutti, storici e fruitori della storia. Gli storici hanno un ruolo specifico ed il richiamo alla loro responsabilità non deve essere sottovalutato o evaso ma nemmeno strumentalizzato a livello di cronaca quotidiana. Merita soffermarsi, in particolare, sul fine dell’educazione cristianamente intesa che è quello di formare l’uomo affinché sia capace di orientare la propria vita in piena coscienza, responsabilità e libertà. Sotto questa luce diventa chiaro il rapporto necessario fra libertà e verità. ______________ (96) Il “di tutto il genere umano” (Lumen gentium, 1). (97) La nozione di “Popolo di Dio”, in particolare, è stata da taluni interpretata secondo una visione puramente sociologica, con un taglio quasi esclusivamente orizzontale, che esclude il riferimento verticale a Dio.
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“Luogo naturale” di una educazione così concepita è la liturgia, spazio dove tutti gli aspetti dell’espressione umana ed ecclesiale sono raccolti nell’ascolto della parola di Dio(98). Altra cogente tematica riguarda la correlazione tra le opzioni storiche soggettive e la decretazione di “virtù eroiche” di un servo di Dio. In effetti la “(...) santità è rapporto profondo e trasformante con Dio, costruito e vissuto nel quotidiano impegno di adesione alla sua volontà. La santità vive nella storia e ogni santo non è sottratto ai limiti e condizionamenti propri della nostra umanità. Beatificando un suo figlio la Chiesa non celebra particolari opzioni
storiche da lui compiute, ma piuttosto lo addita all’imitazione e alla venerazione per le sue virtù, a lode della grazia divina che in esse risplende(99)”. Parole, invero, attualissime(100) ed applicabili a qualsiasi candidato agli altari. ______________ (98) Vescovo Mariano Crociata, Segretario generale Conferenza episcopale italiana (Cei); conferenza stampa di illustrazione della prima fase dei lavori dell’Assemblea generale Cei - 27 maggio 2009. (99) Inizio dell’omelia di Sua Santità Giovanni Paolo II rivolta ai cinque “venerabili” in occasione della loro beatificazione (settembre 2000); tra essi figurano Giovanni XXIII e Pio IX, Pontefice al centro di molte polemiche per il suo atteggiamento nei confronti del Risorgimento. (100) Ci si riferisce, in particolare, al decreto firmato dal Papa il 19 dicembre 2009 sulle virtù eroiche di Papa Pio XII, oggetto di dibattito sulla controversia storica riguardante i cosiddetti “silenzi” e l’atteggiamento della Chiesa durante la Shoah.
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La firma papale per la promulgazione di un decreto “sulle virtù eroiche” di un servo di Dio “conferma la valutazione positiva che la Congregazione delle Cause dei Santi ha già votato - dopo attento esame degli scritti e delle testimonianze - sul fatto che il candidato ha vissuto in modo eminente le virtù cristiane e ha manifestato la sua fede, la sua speranza, la sua carità, in grado superiore a ciò che si attende normalmente dai fedeli. Perciò può essere proposto come modello di vita cristiana al popolo di Dio(101)”. Pur tenendo conto delle circostanze in cui la persona ha vissuto, quindi, la valutazione riguarda essenzialmente la testimonianza di vita cristiana e non la portata storica di tutte le sue scelte operative. Nella stessa linea si colloca un’eventuale successiva beatificazione.
Una scelta in tal senso di Santa Romana Ecclesia, dunque, “non intende minimamente limitare la discussione circa le scelte concrete compiute da un venerabile della Chiesa nella situazione in cui si trovava(102)”, anzi Essa, da parte sua, riafferma che queste scelte “sono compiute con la pura intenzione di svolgere al meglio il servizio di altissima e talora drammatica responsabilità” del soggetto in concetto di santità(103)”. Il progresso di una causa di beatificazione, pertanto, non va né presentato né vissuto come un atto che intende chiudere univocamente il dibattito storiografico consacrando una tesi e, conseguentemente, non è escluso che un dibattito sereno e ______________ (101) Padre Lombardi, Portavoce della Santa Sede - Nota al Decreto Pontificio sulle virtù eroiche di Pio XII (Città del Vaticano, 23 dicembre 2009); abs da: L’Osservatore Romano del 24 dicembre 2009. (102) Ibid. (103) Ibid.
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pacato su eventuali controversie storiche riguardanti l’atteggiamento della Chiesa su un determinato evento della storia possa continuare. Altro aspetto meritevole di approfondimento riflessivo è che il non poter osservare fiduciosamente il proprio futuro pone come nell’icona del tempo rovesciato inventato da Benjamin(104) in cui si può solo voltare le spalle alla meta del divenire, così da contemplare un passato da cui ci si allontana inesorabilmente a velocità vertiginosa. Il presente, d’altro canto, recando con sé ciò che fu e ciò che sarà, consente, qualora sia vissuto con interiore profondità, non solo una maggior comprensione del passato e del futuro stessi bensì anche comprensione e apprezzamento del contingente per quello che è e così come è, quale attimo del tempo e quotidianità non banale(105).
Alle tracce della storia, sorta di istantanee di vite trascorse, c’è chi dedica anni di lavoro nella speranza che possa scavare un solco destinato a restare. L’esperienza vissuta come percezione di iconoclastia(106) è sconvolgente in quanto dall’immagine i morti ci fissano con occhi vivi: sono vivi! Nei loro sguardi si scorge “un grido muto” evocativo. ______________ (104) Celebre la sua immagine dell’Angelo della Storia, costruita sulla base di un quadro di Klee: un Aarconte celeste precipita verso il futuro voltandogli le spalle, , spinto dal vento che soffia dal Paradiso. (105) P. Hadot, Ricordati di vivere. Goethe e la tradizione degli esercizi spirituali-Cortina,Milano 2009. (106) Torsione metaforica scaturita dal concetto che “la fotografia è un nucleo di realtà al centro di un enorme cortile vuoto”, definizione folgorante come un lampo di magnesio di W.G. Sebald (1944-2001), scrittore oggi considerato un maestro della letteratura tedesca del Novecento.
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Nello stesso modo ci fissano i ricordi se abbiamo la forza di farli rivivere dalla massa vischiosa di oblio che avvolge le infinite tracce di dolore di cui è fatta l’esistenza umana. Il “nucleo di realtà” dei ricordi e di pietas per le sofferenze umane in tal caso sono, in fondo, riconducibili nella genesi sostanzialmente ad una medesima matrice. Il ricordo non è un dato ma una conquista: è lotta contro l’amnesia che vorrebbe rimuovere la sofferenza. Può veramente ricordare chi sa raccontare(107). Tanto esili sarebbero le tracce lasciate da taluni personaggi che sarebbero invisibili senza lo sforzo di indagine e di ricostruzione. Avendo, comunque, a riferimento la splendida visione concettuale che Dio è “id quo maius cogitari nequit(108)”, è l’Essere “di cui non si può pensare nulla di più grande”,
si può con minor difficoltà comprendere come esclusivamente nella Sua arcana mente non può non esserci il libro che racconta dall’inizio alla fine la storia del mondo come essa realmente è accaduta. È il libro della storia del mondo secondo verità: questo romanzo della vita umana, che è la storia universale del genere umano, è presente nella mente divina con un’infinità di altri romanzi(109). L’uomo con il dono della fede ha, in effetti, il privilegio di possedere un orologio speciale che ne scandisce il tempo. ______________ (107) Michele Vanghi. (108) Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109). (109) Estrapolazioni dal pensiero di Leibniz.
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Ove mai fosse costretto a vivere solo in una città esclusivamente brulicante di atei e di agnostici, egli avrebbe un orologio che va bene in una città le cui torri hanno tutti orologi che vanno male. Lui solo sa l’ora giusta, benchè sembrerebbe non servirgli giacchè tutta la gente si regola secondo gli orologi cittadini sbagliati, persino coloro i quali sanno che soltanto il suo orologio indica l’ora vera(110). L’ora sua è giusta, in effetti, perchè non è la misura del tempo della città bensì del Tempo, oltre la vita, finzione mobile(111) nel silenzio dell’eternità(112) di cui egli, con il segno della sua opera, è un nucleo di realtà nell’ordito che in ogni istante è scolpito come ologramma tridimensionale della memoria in una interminabile successione di frattali a comporre, in una ricchissima vettorialità progettuale, l’infinità della luce che promana nella sua bellezza(113) la Storia dell’amore di Dio per l’uomo(114).
______________ (110) Abs. rimaneggiato e adattato alla torsione metaforica partendo dal pensiero di Arthur Shopenhauer. (111) Platone, Timeo. (112) N.d.a.: quella musica del silenzio! (Che in Sant’Agostino ha il suo primo esegeta). (113) Il riferimento è allo splendido concetto “Deus est pulchritudo ipsa” espresso da San Tommaso d’Aquino in Summa Theologiae, I^ q. 90-102 (1265-1274). (114) Concetto sostanzialmente ispirato dalla stupenda riflessione che “spira già il soffio di un tempo nuovo in cui il desiderio dello splendore dell’altro mondo è plasmato da un profondo amore per questa terra sulla quale noi viviamo” di Joseph Card. Ratzinger in “San Bonavetura. La teologia della storia” (Edizioni Porziuncola, Assisi, 2008).
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Nato il 24 giugno 1960 a Torre Annunziata (Na). Attività e ricerca: contributi significativi in vari ambiti culturali e associativi, della ricerca e pubblicistica saggistico-ermeneutica. Contributi allo sviluppo della ricerca in ambito professionale, sociosanitario, storicosanitario, scientifico, culturale realizzando importanti progetti. A tale attività ha associato un’apprezzata azione di formazione rivolta ad operatori professionali, sociali e a quadri dirigenti di ong favorendone l’arricchimento del patrimonio professionale, culturale e sociale. Di rilievo è il suo costante impegno in Italia e all’estero nel volontariato e in opere umanitarie espletato con riconosciuto valore in ong, istituzioni e rappresentanze internazionali con risultati di rilievo. Si è fatto carico per circa 30 anni di molteplici servizi elevando la sua educazione alla solidarietà e alla disponibilità non solo a donare qualcosa, bensì anche se stesso, evidenziando il suo amore per l’altro, frutto della sua cultura di vita. Ha compiuto un intenso processo di autoformazione in cui ha ritenuto essenziali l’armonia e l’integrazione tra la dimensione culturale e religiosa, con particolare accento sulla conoscenza della dottrina cristiana e sociale e sui risvolti pratici della vita e avvertendo sempre la necessità di una presenza cristiana qualificata nel mondo della cultura, dell’arte e del sociale. Si è educato e addestrato a scoprire la continuità tra il rigoroso dovere dello studio e le missioni concrete tra i bisognosi, non separando mai quanto Montini ha definito “carità intellettuale” dalla coerente presenza sociale, dal farsi carico del bisogno degli altri e, soprattutto, degli ultimi. In ambito professionale ha l’intuizione dell’esigenza di espressione e di raccordo dei giovani e fonda legalmente nel 1986 la prima associazione giovanile di farmacisti, composta esclusivamente da laureati e rappresentativa di tutti i principali settori (privato, pubblico, universitario, industriale) e sinergica con le istituzioni farmaceutiche e sanitarie, in pochi mesi divenuta la più grande d’Italia e di gran lunga la più attiva. Solo quattro mesi dopo avvia un’articolata riflessione fondante di un’organizzazione nazionale di cui, con lucida e pragmatica tenacia, ne è uno dei padri fondatori, sostenuto da ampia base, in un gruppo elitario dirigente di cui oltre un terzo di essi assurgerà per decenni a rilevanti ruoli apicali in istituzioni nazionali ed internazionali professionali, sociali, politiche, accademiche, religiose e culturali. Altra sua direttrice di pensiero e pragmatica è la necessità di una costante formazione professionale, intuendo già a metà anni ’80 l’opportunità di realizzare programmazioni istituzionali valide, preconizzando prima ed attuando subito dopo con perseveranza a livello locale e nazionale sostanzialmente ciò che poi, oltre 15 anni dopo, diverrà il primo impianto di ECM, Educazione Continua in Medicina. Corollario a ciò è la convinzione che la cultura, frutto di opportuni approfondimenti formativi, può produrre spessore professionale determinante per qualificazione, consapevolezze e segmentazione e, dunque, più adeguato al moderno ruolo sociale. È, inoltre, prodigo di contributi e attività quale convinto assertore dell’importanza dell’evoluzione tecnica, della terziarizzazione e dell’esaltazione del ruolo sociale della farmacia; già a metà anni ’80 effettua macroanalisi e microanalisi informatiche ipotizzando e sviluppando piattaforme gestionali con significativi riscontri e preconizzando di oltre un decennio con leaders di settore risultati applicativi ancor oggi determinanti. Altra cifra di distinzione in contenuti e contributi è la rilevante e costante attenzione rivolta all’etica quale pietra angolare esistenziale e fulcro imprescindibile di elevazione di standard professionale; tale direttrice, energicamente perseguita dalla prima metà degli anni ’80, gli riserva crescenti apprezzamenti poi sfociati in ampi consensi quando, pochi anni dopo, divampa una crisi di moralità farmaceutica e di correlata identità, invero a causa di una esigua minoranza di camici bianchi, con l’emergere di inchieste prima di “farmatruffa”, dal 1986, e poi di “tangentopoli”, dal 1993. Con forte tensione ideale, ha svolto con continuità un’incessante azione per portare avanti e rappresentare degnamente, spesso con coraggio, i valori etico-morali in ambito professionale e sociale. Sue direttrici, inoltre, sono state costituite da azioni umanitarie in favore di meno abbienti, malati e terza e quarta età, sin dagli anni ’80 a livello locale e nazionale e, dagli anni ’90, spesso anche a livello internazionale. Ha approfondito, poi, varie problematiche sociali con passione e sviluppato attività culturali dai contenuti originali e talora innovativi da cui è anche scaturita una significativa opera saggistica. Tale attività, ancora, è caratterizzata da molte risultanze originali e da intuizioni, come, ad esempio: il ruolo della Nato, nel dopo guerra fredda, nello scacchiere europeo e nel conflitto balcanico e, più in generale, nel mutato scenario di instabilità e tensioni geopolitiche (conferenza Rotary “Crisi jugoslava e implicazioni internazionali”, 1991), confermato poi valido sia dall’intervento risolutivo in Serbia che, soprattutto, dall’approvazione al Summit di Lisbona
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2010 della mission per il decennio successivo che sancisce il delineamento di un’identità aggiornata a misura delle nuove minacce globali e con ruolo attivo non più solo di protezione delle truppe bensì anche della popolazione; il ruolo delle nuove tecnologie nell’azione pastorale ed evangelizzatrice della Chiesa (libro “Verso la società globale dell’informazione”, capitolo VII: “Aspetti filosofici ed esistenziali”, 1996) divenuto un elemento concreto anni dopo per quanto espresso dal Santo Padre Giovanni Paolo II e, poi, per lo storico primo “click” di Sua Santità al primo computer della Santa Sede in rete con networking e website. In ambito aziendale ottimizza costantemente la gestione della farmacia paterna (1986-96), la dota di sofisticati ed innovativi sistemi informatici e telematici (1997), in un solo triennio ne sestuplica il fatturato (2000), saldamente attestato a lungo su valori amche superiori (2000-08), ne elabora una reingegnerizzazione (2001) con ampliamento ed attua un loyaut ed un arredo innovativi e raffinati (2002) e la rende un esercizio qualitativamente di punta e di riconosciuto prestigio anche etico, morale e deontologico in provincia di Napoli (1997-2010). In ambito professionale e socioculturale approfondisce anche tematiche etiche e bioetiche. Nella ricerca storica e nell’attività pubblicistica storico letteraria, approfondisce sia la storia dell’arte sanitaria e, in particolare, la storia della farmacia, sia la storia melitense. In ambito culturale sviluppa significative riflessioni di: storia della scienza, da cui si diparte una piattaforma analitico-propositiva di recupero e valorizzazione museale dell’arte sanitaria con applicativi integrati di telematica e virtual 3D; di filosofia della storia sul ruolo della storia quale momento fondante, d’identità e coesione sociale; filosoficoreligiose, in cui approfondisce aspetti dell’intreccio del tempo con le epifanie divine, esprimendo la visione esistenziale quale opportunità anche di apostolato laico e manifestando la propensione alla considerazione della cultura come importante terreno di evangelizzazione attraverso vari mezzi ed accogliendo con estremo favore la promozione del “Cortile dei gentili” quale opportunità di interlocuzione degli atei con i credenti. Studi: classici; Laurea e abil. in Farmacia (Napoli, 1985). Lauree Honoris Causa: Scienze Umane e Sociali (2009); Storia e Filosofia (2010); Principali ruoli: Consigliere Diplomatico del Dpt Aerec dell’Ente Naz.le Valorizzazione Industria, Commercio e Artigianato E.N.VA. (Roma, Presidenza Consiglio Ministri, dal 2011); Segretario International Committee on Biothecnologies and VirusSphere Wabt dell’Unesco (Parigi dal 2008), Cavaliere Grazia Magistrale S.M. Ordine di Malta (Napoli, dal 2007); Consigliere di Amm.ne Fondazione de Beaumont Bonelli Onlus (DPR 3/1/78) per le ricerche sul cancro con il Prefetto di Napoli (dal 2011), Fondatore e Presidente a vita della Fondazione sociosanitaria ed umanitaria Chiron (dal 2006) e Webmaster (dal 2011), Amministratore Unico Chiron Editore (dal 2007), Cooperatore delle Suore di Madre Teresa di Calcutta (Napoli, dal 2002). Premi: Medaglia Presidente Farmacisti Italiani in Premio Aesculapius (con Alto Patronato Presidenza Consiglio Ministri e Assessorati Sanità e Cultura del Lazio) “per attività svolta a tutela della professione” (Roma, 1987); Paul Harris Fellow Rotary International (Zurigo, 2001); Diploma d'Onore del Presidente Internaz.le del Rotary F. Devlyn “per Servizi eccezionali resi a titolo individuale nelle 5 Vie di Azione” (Evanston, 2001); Attestato di Merito Task Force Rotary International “Riduzione Crimine e Prevenzione Violenza” per Italia, Albania, ex-Jugoslavia e S. Marino (Zurigo, 2001); Public Relations Award dal Board Rotary International (Evanston, 2001); LXVIII ed. Premio nazionale ricerca scientifica “Piccinini” per libro Arte e Storia della Farmacia (Roma, 2006); Premio internazionale “Sapienza ed Etica Professionale” da Univ. La Sapienza e Consorzio 320 Istituti Universitari Internazionali “Sapientia Mundi” “per aver degnamente rappresentato i valori etico-morali nell’ambito professionale e sociale” (Roma, 2007); LXV ed. Premio nazionale Fondazione Stramezzi per libro “Meridiani farmaceutici”, contributo per assunzione di “consapevolezza di una elevata cultura di vita per portare avanti con coraggio una professione tesa ai più alti valori umani e cristiani” (Roma, 2007); Premio “Operosità Aristocrazia nel Lavoro” dell’Unione Legion d’Oro del Comitato Italiano ONG presso Nazioni Unite e Istituti specializzati dell’ONU all’Organisation Internationale de Protection Civile (OIPC) di Ginevra (Roma, 2010); Premio “Capitolino d’Oro per l’attività umanitaria” da Norman Academy, conferito a personalità di solidarietà sociale, cultura, politica, economia, ricerca e scienze, fra cui: Presidente Pontificium Consilium de Cultura Card. Poupard; Premio Nobel Walesa (Roma, 2010); Premio internazionale “Veritas in Charitate” da Prefetto Em. Congr.ne Cause Santi Card. Martins “per instancabile impegno teso a costruire una società fondata su tutela di legalità e giustizia nel
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pieno rispetto della costituzione italiana e secondo i valori evangelici di pace e solidarietà verso più deboli e emarginati” (2011); Attestato di Benemerenza con Medaglia di Bronzo da Accademia Bonifaciana (con Patrocini: Stato Città del Vaticano, Parlamento europeo, Senato Repubblica, Camera Deputati, Presidenza Consiglio Ministri, Nato) “per impegno profuso e fattivo contributo culturale e sociale” (Anagni, 2011); Attestato di Benemerenza “per meriti scientifici e culturali” dalla già Pontificia Accademia Tiberina di Cultura universitaria e Studi Superiori (Roma, Campidoglio, 2012). Accademie e Organizzazioni: Ordinario del Corpo Accademico della già Pontificia Accademia Tiberina di cultura universitaria e studi superiori (Roma, 2009); World Academy of Biomedical Tecnology Wabt dell’Unesco (Parigi 2008); Accademia Europea Relazioni Economiche e Culturali (Roma, Camera dei Deputati, 2004) e Presidente Distretto Regione Campania (Roma, 2011); Effettivo Accademia Storia Arte Sanitaria (Ente Morale e Centro Studi e Ricerche postuniversitari) Classe Scienze Storico Biologiche (2006) per decreto del Ministro B.A.A.C. (Roma, S. Spirito in Saxia); ad honorem del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico Universitas Aromatariorum Urbis (Roma, 2006); Corrispondente (2001) ed Effettivo (2005) Accademia Italiana Storia Farmacia; International Society History Pharmacy (Berna, dal 2005); Effettivo Institute Preservation Medical Traditions of Smithsonian Institution (Washington, dal 2011); Effettivo Società Napoletana Storia Patria (Napoli, dal 2009). Professione: Assistente Fac. F.cia Na (1985-90, Cattedra Prof. Lembo-Ist. Sup. Sanità), Contitolare di farmacia (1986-96); Titolare di Farmacia a Torre Ann.ta 1997-2010. Presidente 1986/90 AGiFar Napoli; Consigliere pro.le Sindacato ASiFaNT Napoli 1986/88; Rappresentante reg.le supplente e Rappr. nazionale nel Patto Federativo; Componente Assemblea Nazionale e Comitato Nazionale Coordinamento Associazioni Italiane Giovani Farmacisti; cofondatore Federazione Nazionale Giovani Farmacisti FENAGIFAR (1989); Delegato Comitato Naz.le all’Assemblea Naz.le annuale Farmindustria (1988); nominato da Federfarma componente di Segreteria del V Congresso Nazionale Federfarma (1988); Socio Federfarma 1997-2010. È stato: membro (2001-11) Comitato Scientifico per sicurezza sanitaria di International Business Development (azienda responsabile della sicurezza della Procura Generale della Repubblica a Napoli); Accademico Corrispondente già Pontificia Accademia Tiberina (2008); effettivo di British Society History Pharmacy, Società Svizzera Storia Farmacia, Società Tedesca Storia Farmacia, American Institute History Pharmacy (2005-07); Rotary Club Pompei Oplonti Vesuvio Est (1990-2007); Fondatore e Presidente Comitato Chiron (1985-2005). Nel Rotary International tra le attività di rilievo realizza: studio e Proposta Risoluzione per Consiglio Legislazione Mondiale per istituzione Giornata Internazionale di Riflessioni sulla Vita, approvata da Ufficio Europa/Africa (Zurigo, 2001) e Segreteria Generale (Evanston, 2002) e trasmessa al Cons. Legislazione (2003) per discussione in Assemblea Internaz. (Chicago, 2004); Club Contatto con Cartagine e Partenariato con El Menzah per valorizzazione aree archeologiche e recupero chirurgico di bambini con patologie labiopalatine. È stato: Componente Comitato Organizzatore Premio Internazionale Colonie Magna Grecia (1999/00); Delegato a Institute Europa/Africa (Lucerna, 2000). Nel Rotary Distretto 2100-Italia è membro: Comitato Coordinamento Club Area Sud Golfo Napoli (1993-95) collaborando al Forum su istituzione Tribunale di Torre Ann.ta; di Comm.ni: Etica professionale 2002-04, Azione Pubblico Interesse Mondiale 2001-03; Informatica (vari anni). Delegato dei Governatori per l’Archivio (da 1994 a 2003) e autore di originale software analitico/gestionale multimediale di oltre 20mila pagine; Delegato a Tavola Rotonda (presieduta da: Presid. Regione Campania, Arciv. Napoli, Rappr. Ist. Sup. Sanità) su minori ospedalizzati e varo Polo Pediatrico Campano (Na, 1995). Nel Rotary Club è: Presidente 2000-01, in cui è coautore e chairman del corso di formazione per imprenditori e manager su Sicurezza e Qualità sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e dell’ONU. Organizzatore e chairman di: Convegno sulla Famiglia con alte cariche dello Stato, tra cui il Prefetto di Napoli; Tavola Rotonda su Giustizia e Sicurezza in area vesuviana, con Sottosegretario al Min. dell’Interno. Chairman in decine di congressi professionali e rotariani, ha tenuto decine di conferenze professionali, storiche e rotariane. Autore di oltre 550 pubblicazioni in gran parte a firma unica su riviste nazionali e internazionali: sanitarie, professionali, scientifiche, sociali, culturali, rotariane e storiche. Collaboratore di prestigiose Riviste e linee editoriali nazionali, tra cui: “Atti e Memorie” Nobile Collegio Chim. F.co dal 2009; “Atti e Memorie” Aisf dal 2005; “Il Farmacista” Tecniche Nuove dal 2011; “Punto Effe” dal 2005.
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Ha diretto: “Bollettino Agifar” (1986-89), “Bollettino Rotary Club” (1990-94); ha collaborato con Rivista Ufficiale nazionale “Rotary” (1999-02). Autore di oltre 40 libri socio-culturali, scientifici, professionali e storici (pubblicati con editori di prestigio come Zanichelli, Selecta, Led International; con patrocini di rilievo da: Ministero Beni e Attività Culturali, Wabt-Unesco, Rotary International, già Pontificia Accademia Tiberina; Accademia Storia Arte Sanitaria; Accademia Europea Relazioni Economiche e Culturali, Nobile Collegio Chimico Farmaceutico, Accademia Italiana Storia Farmacia, Norman Academy, Ruggero II University, J. Monnet Université Europenne, Università telematica Pegaso), tra cui: Verso la società globale dell’informazione, 1996; Il Rotary per l’Uomo, 2001; Gestione della sicurezza in Farmacia presentato da Dr. Renzulli, già Consulente per la Sicurezza all’ONU, 2004); Arte e storia della Farmacia presentato da Prof. Ledermann, Presid. International Society History Pharmacy (2006); La cruna dell’ago: meridiani farmaceutici tra etica laica e morale cattolica presentato da Prof. Tarro, già membro Comm. Naz.le Bioetica (2008); “Thesaurus Pharmacologicus” presentato da Presid. Farmacisti Italiani Dr. Mandelli (2009); “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”, Presentato da: Fra’ F. von Lobstein, già Gran Priore SMO Malta; PDG Rotary Italia Prof. Carosella (2010); “Attività speziali e farmaceutiche nel Regno di Napoli”, presentaz.: Presid. Accad. It. Storia Farmacia Dr. Corvi (2010); “Logos e teofania nel tempo digitale”, presentato da Mons. Trafny, Presid. Dpt Scienza e Fede - Pontificio Consiglio Cultura (2012). Autore di circa 30 opere multimediali tra cui: Cenni di arte e storia della farmacia (2002); Influenza A/H1N1, presentato da virologo Tarro (2009). Sue opere sono in varie biblioteche pubbliche e private nazionali (tra cui: Quirinale, Senato, Accademia Nazionale delle Scienze, Accademia Lincei, Ministeri: Giustizia, Lavoro, Salute e Politiche sociali) e di oltre 40 Paesi (tra cui: National Library of Medicine del National Institute of Health degli Stati Uniti, Bibliothèque nationale de France, Lybrary of Congress UK) e di vari Istituti Italiani di Cultura all’estero, sono di referenza in molte università italiane e straniere, in musei di storia della farmacia e citati in tesi di laurea; il libro sulla Sicurezza in Farmacia ha debuttato alla Fiera del Libro di Francoforte 2004. Cataloghi: biografia nell’International Catalogue “2000 Outstanding Intellectuals of the 21st Century” (International Biographical Centre, Cambridge); Catalogo Opac Sbn con oltre 100 libri e monografie e con Scheda di Autorità del Ministero B.A.C. Vari suoi libri hanno ricevuto apprezzamenti ufficiali da molte autorità, tra cui il Sommo Pontefice e il Capo dello Stato.
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“Oratio brevis cogitatio longa” Marco Tullio Cicerone
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ISBN 978-88-904235-36