ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PESCARA
CONTESTAZIONE APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AGLI ENTI, LE ISTITUZIONI E AL POPOLO Io, Alessandra Marsilii, nata a Pescara il 16 febbraio 1971; cristiana, diplomata al liceo psico-pedagogico ed ex atleta; ora moglie e madre di tre figli, residenti insieme nella casa di proprietà alla C.da Sperduto 20 di Alanno in provincia di Pescara; “imputata” in procedimento penale nonché parte “offesa” in diversi altri: vedo negate prove scagionanti e schiaccianti e protesto contro illegalità dilagate a cerchio d'onda! Essere una cittadina qualunque non basta per vedersi riconosciuti e garantiti i diritti inviolabili dell’essere umano! E’ l’assurdo che vivo: PROCEDURE ASSOLUTISTE! Vivo il disumano abuso di potere, la violazione dei diritti! Addito alla discriminazione reclamando uguaglianza! Dal novembre 2000, accusata falsamente nel procedimento penale N. 7484/00 di cui sono imputata dell’ipotizzato reato di violenza aggravata, d’aver accoltellato un fratello e violenza privata, d’aver intimato di non chiamare i Carabinieri, per l’ennesima volta, ribatto: il coltello non l’ho visto né toccato, i Carabinieri li ho chiamati io tre volte e ho subito lesioni gravi! FINO AD OGGI E’ COME SE NON L’AVESSI MAI DETTO! Sono tre le prove garanti la verità, che mi si negano: impronte digitali sull’arma “in giudiziale sequestro”, tabulati telefonici e foto segnaletiche, scagionanti per me e schiaccianti per i rei del complotto infame! Fatto è, che per i dichiarati reati, sono stata arrestata in situazioni inequivocabilmente illecite e ad oggi sono priva del diritto di prova, in violazione dell’art. 190 del c.p.p. , della difesa e d'ogni diritto legittimo in riguardo al perpetuarsi di crimini che sono continuamente a subire in relazione ai primi. Sono a contestare i soprusi: pur appellandomi alle autorità competenti per il perpetuarsi di raggiri, poiché io stessa ho fatto svariate denuncie, tanti esposte, diverse richieste, istanze, petizioni, scioperi della fame… non si è mosso nulla, se non il sempre più occultare e non v’è stato avvocato, su dieci assunti, che mi ha tutelato legittimamente; questioni di cui si sono sempre lavati tutti le mani, aderendo a questo muro di omertà, procurandomi il danno di non essere assistita e tutelata, ma continuamente presa in giro “nel nome della Legge”!
OCCULTANO LE VERITÀ E SOFFOCANO LA MIA VOLONTÀ OSTACOLANDO LE RISOLUZIONI GIURIDICHE PREVISTE. I pubblici poteri sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana, così come sono tenuti a far sì che tutti li rispettino, al fine di assicurare la società che vi ripone fiducia! Qui la vicenda ascritta travolge la famiglia con me, ma anche quanti ci circondano! L’uso
incoerente del potere conferito dal popolo stravolge l’interesse pubblico per la salvaguardia del cittadino. Sottopongo all’attenzione l’esigenza d’indagini sui fatti, a ciò che si testimoni la verità riconosciuta sulle responsabilità penali e civili; fermo restante l’eventualità che sia io a rispondere, anche di questa mia “pretesa di diritto” se risultasse offesa all’onore dei signori tutti coinvolti, quanti a me avversi! Sono attanagliata: continue minacce, violenze, raggiri, artefici, illegalità, l’oltraggio ai diritti innegabili, tutto… perché io non deponga o deponga il falso. Isolata, nutro il bisogno d’appartenenza, essendo il circondario contaminato per la mia posizione stazionaria d’esclusione! Sono come chiusa nel cerchio. La parola, l’intenzione, il credo, il coraggio, la resistenza è resa vana! Io mi delizio dei valori intramontabili della filosofia, della fede cristiana e della democrazia, perché ci credo; mentre, resto delusa da chi li ignora, rifiutando di farmi uscire dal giogo! “La forza morale, che si appoggia alla libertà sulla coscienza del dovere e del compito assunto”, mi muove a relazionare le vicende alla società, per quanto vi sia abilitata.
IL MOVENTE NASCOSTO Agli atti circa i contrasti evidenziati ad oggi tra me e la famiglia d’origine, sembra, siano scaturiti da quei fatti. E’ doveroso chiarire che non è così. Quella sera, eravamo già alla chiusura definitiva dei rapporti, da sempre conflittuali perché incentivati da norme comportamentali di diversa aspirazione; precipitati ulteriormente al tempo del mutuo, nel 1999, per l’acquisto delle proprietà mie e di mio marito, in cui mio padre compariva solo garante, lo stesso, titolare della ditta di “IMPIANTI DI SICUREZZA PER CARCERI E SUPER CARCERI” di cui eravamo entrambi dipendenti. I rapporti andavano degenerando poiché volevano la casa finché, nel 2000, mio marito si vide a licenziarsi e, dopo poco, fui licenziata in tronco. L’interesse economico dei parenti ad acquisire la proprietà fu primordiale movente dell’associazione mossa a discapito nostro: pianificarono condizioni tali… tesi a costringerci alla resa in alternativa al grave disagio causato. Di lì, più concretamente, mi si vede tagliata fuori del nucleo: mi privarono del mondo che mi “apparteneva”, degradando la stabilità economica di questa famiglia fino al collasso, per far sì che non pagassimo le rate. Per l’incapacità procurata si dava assodata l’acquisizione agevolata della “casa storica” in aperta campagna, avanzandola preventivamente: in forza ed in virtù del fatto che, pagando il mutuo, avrebbero rivendicato i diritti e gli interessi, quindi si faceva “conveniente” la cessione dei fabbricati! Mio padre si rifiutò di darmi l’ultimo stipendio di 1.800.000 di vecchie lire, trattenendolo interamente! Ma non cedemmo! Avevamo due figli piccoli e il mio esposto, per una qualche tutela, non ebbe esito. L’affare, o meglio, “lo scacco matto” non attecchì la mia persona: instaurai vertenza sindacale, tramite la CGL di Pescara, fiduciosa nelle Istituzioni. Si necessitano indagini sui documenti che attestano le prospettive di quei tempi circa l’intraprendenza di entrambe le parti: quella, diciamo, “nostra” (mia e di mio marito) e quella “dei Marsilii” (i miei parenti). Questi ultimi, presentarono un progetto da realizzare nelle proprietà del capostipite ai colli di Pescara, per un complesso turistico. Non ne so molto, ma so che da quando non è stato approvato, si sono maggiormente interessati alla nostra, per un affare di parecchi
“miliardi”. Insinuazioni di cui credo vi siano prove indizianti, appunto, documenti. Come, invece, sono in possesso di documenti attestanti il mio tentativo di aprire un’attività autonoma, che avrei improntato sullo “sport e cultura”, mentre mio marito riprese a lavorare regolarmente altrove. - Per la realizzazione dell’impresa, il 28 settembre 2000, avanzavo domanda di ammissione al corso di operatrice di attività della “Rete Europea Bed & Breakfast”, all’associazione C.O.R.A. per la selezione, poi superata, di 16 utenti per l’Abruzzo con sede in Pescara. - Nello stesso periodo m’iscrivevo nelle liste del C.O.N.I , in attesa del corso di formazione “Istruttori di Atletica leggera” dalla FIDAL indetto, poi, nel 2001. - In particolare, ero a frequentare il corso indetto dalla Regione per l’iscrizione al R.E.C., contando sulle agevolazioni economiche offerte dallo Stato per l’imprenditoria femminile o giovanile, ecc…. quando fui ARRESTATA. Imperterriti, i parenti confidavano nella forza intimidatoria del gruppo concretando, il 05 novembre 2000, una serie di delitti atti a far sì che io desistessi dall’intenzione di andare in causa con mio padre (perché non chiedessi il rimborso delle spettanze che, solo di buste paga, si prospettano essere di 40.000.000 di vecchie Lire, senza contare che il licenziamento è illegittimo). Così, assicurarono il quadro criminoso in cui era inserita la faccenda: non dovevo essere nella possibilità di riprendere l’indipendenza, la stabilità economica. Tanto è che in vista dell’udienza alla Camera del Lavoro contro la “EGEO MARSILII” fissata giusto quattro giorni dopo… il giorno “dei fatti” ero attesa, avendo preso accordi sul fatto che sarei andata in ditta a riprendere effetti personali lì in deposito: così andai …sola, cadendo in un agguato! E’ una storia "scottante" che affronto ancora sola e aspetto che la legge faccia giustizia, però, qui allungano i tempi, serrano le porte!
ARRESTO ILLEGALE Mio fratello Ermanno Marsilii mosse denuncia con il favore delle due sorelle Maria Paola e Diana che testimoniarono, avallando la sua versione; unica prova su cui si fonderebbe l’accusa, improbabile da sostenere esclusivamente con l’esistenza, sul braccio destro di un mancino, di una “ferita da taglio superficiale”, “cute e sottocute”, “compatibile” con “l’arma in giudiziale sequestro”… Con le “mie tre prove” crollerebbe ogni loro dichiarazione e si confermerebbero le mie: se l’è fatto da solo, hanno simulato un reato per “coprire” i loro crimini. Seguito all’ordine di carcerazione del P. M. dott. Di Florio, l’arresto è illegale perché risulta nel suo evolversi finalizzato all’occultamento delle mie condizioni fisiche gravi, alle ore 05.20, la mattina all’alba! Dalla sera precedente ero manifestamente mal ridotta per le percosse subite dai querelanti, vertendo in condizioni molto precarie di cui gravi danni ancora permanenti, per cui avevo più volte richiesto soccorso alle stesse Forze dell’Ordine che mancarono di prontezza per oltre otto ore …di “ritardo” appunto! Avrebbe un senso spiacevole chi s’interessasse a guardare le mie ferite! I pubblici ufficiali, oltre a quanto di appariscente riportavo sul viso, non si sono curati d’indagare indiscriminatamente circa i particolari che dichiaravo loro… neanche sul numero di tredici persone come riferivo. Esclusero l’esistenza di un’associazione! Delle mie dichiarazioni all’alba, quando giunsero a casa mia e, poi, in caserma credendo di essere a sporgere denuncia, non v’è ombra? La mia presentazione era da considerarsi spontanea, sia perché li chiamai io e sia perché non mi hanno dichiarato in
arresto… neanche dopo, tant’è che telefonavo a mio marito e lo informavo del fermo in caserma, ad una certa ora che mi interessa rilevare dai tabulati, cosa finora negata. Ed anche: non sono registrate le telefonate allarmanti il 112? Non si accenna neanche al fatto che gli stessi erano stati da me allertati, perché? Il verbale del mio arresto è firmato solo dagli agenti, la mia firma non serve? Essi agli atti falsificano gli orari di tre ore: figura una flagranza che nella realtà non esiste. Dall’acquisizione dei tabulati telefonici dipende la reale ricostruzione dell’evolversi delle vicende, almeno, per la veridicità degli orari. Inoltre, tempo dopo, uno dei presenti la sera dei fatti, Gabriele Pavone, mi disse in proposito che stettero “in caserma fino alle cinque del mattino” dalle precedenti “ore 23.00 circa”, si attesta nella denuncia e che già alle 21.00 la volante era sul luogo dei fatti per il sopralluogo(…). Cosa sono stati a fare, se le dichiarazioni a verbale sono striminzite, di poche righe, a cosa è servito tutto quel tempo, per l’organizzazione di cosa? Una di quelle dichiarazioni si limita a confermare la versione d’altro testimone “in ogni sua parte senza nulla aggiungere e modificare”: ma i testimoni non si assumono in separata sede, soprattutto, evitando che conoscano la versione resa da altri? Che cos’è l’azione penale? A che serve il Pubblico Ministero? Perché le prove contrarie non sono state messe in ballo circa i provvedimenti da intraprendere? Al verbale d’arresto si pronunciano: “accertata l’inequivocabile responsabilità della MARSILII Alessandra (…) si è proceduto a dichiararla in arresto” sottolineo che agli atti dell’informativa relativa all’arresto: “Il reo è stato rintracciato presso la sua abitazione… alle successive ore 02,30 e senza che questi abbia avuto alcuna preoccupazione dello stato di salute del fratello (…) alle successive ore 03,30 del 06.11.2000 veniva dichiarata in stato d’arresto” Cosa hanno fatto delle mie condizioni fisiche – corpo di reato? Com’è che alle 05.10 ero sull’uscio di casa a salutare due ospiti, che si sono trattenuti con noi dalla mezzanotte? Ancora oggi temo per l’incolumità fisica mia e della famiglia con me, per la pericolosità dei soggetti fortemente a me avversi, perché i loro crimini impuniti trovano favore da chi di competenza detiene il potere impropriamente senza indagare ulteriormente omettendo la dovuta tutela.
CERTIFICATO MEDICO FALSO. Reclusa in carcere, fui sottoposta alla visita medica. Il certificato del dott. Santurbano, a confronto con le foto segnaletiche, conferma la volontà all’occultamento delle mie condizioni di salute: non descrive integralmente lo stato in cui ero. -Preciso che del gonfiore e del relativo esteso ematoma sulla mandibola dissestata, egli si limita a dire: “riferisce dolore alla mandibola”; -del labbro spaccato, dei graffi di mano mancina sull’occhio ed in fronte non dice nulla; -“riferisce dolore al cuoio capelluto” è quanto ha avuto da dire dei violenti colpi alla testa e dell'ultimo in cui persi i sensi; -assume essere “lieve ematoma al braccio destro e al collo” cosa che invece erano segni evidenti di tre dita nell’avambraccio e di quattro sul bicipite, come per i segni al collo, figura qualcosa nel complesso veramente lieve! -A che ora mi ha visitato? Non è che si sia accomodato con il con il verbale d’arresto?!
Io a quell’ora ero da tutt’altra parte! -Se, invece d’essere arrestata, quella mattina mi fossi recata in ospedale quanti giorni di convalescenza mi avrebbero diagnosticato? -E' vero che si fosse trattato di qualcosa pari o superiore ad un tot di giorni i colpevoli sarebbero stati tratti in arresto d’ufficio? -E’ vero che l’omissione di soccorso in certi casi figura il reato di tentato omicidio? Io so che per violenti colpi alla testa è doveroso restare sotto osservazione almeno 24 ore… allora, se il trauma cranico era grave e mi sarebbe accaduto il peggio: avrebbero occultato anche il mio cadavere o si sarebbero presi le responsabilità? Così mi sono vista, per di più, negare il diritto alla salute! Lo stesso non dispone il ricovero immediato per le cure e gli accertamenti dovuti! Non fa una diagnosi! Oggi soffro… per la “lussazione cronica dell'articolazione temporo-mandibolare” (certificato di pronto soccorso del 25.02.’04), con tutto quello che comporta; non riesco ancora a curarla per particolari difficoltà.
LE INDAGNI PRELIMINARI INFEDELI Il G.I.P. dott. Angelo Bozza convalida l’arresto, destinandomi all’obbligo di dimora nel paese di residenza, autorizzandomi a recarmi solo nel paesino vicino per esigenze familiari, per tutto il periodo seguente e delle festività natalizie. A gennaio sostituisce il provvedimento con il divieto di dimora in Pescara… più in là revocato. Come ha fatto a convalidare l’arresto decretando misure di sicurezza? Delle quattro ore d’interrogatorio a cui mi sottoposi alla scarcerazione, v'è solo un sunto a verbale, quindi, chiedo: nessuna registrazione? Offrivo ogni particolare in riguardo soprattutto alle fonti di prova, ma seguì la più totale negligenza sui provvedimenti da intraprendere per appurare l’innocenza dichiarata. Perché nel verbale non vi sono le dovute motivazioni del fatto che non se ne tenne conto? Prove di manifesta innocenza sono dovute in 24/48 ore ed anche v’è obbligo d’immediata declaratoria delle cause di non punibilità! Tempo dopo, furono convocati alcuni dei presenti ai fatti che si avvalsero della facoltà di non rispondere, per “un particolare valore morale” ...i parenti querelanti, allora indagati a seguito della mia contro-denuncia. Quattro mesi dopo il G.I.P. promuove l’incidente probatorio per una perizia medico-legale sulla “ferita superficiale” (referto Pronto Soccorso) al braccio destro… di mio fratello mancino! Egli, in quell’occasione, al medico ha reso testimonianza discordante con le dichiarazioni fatte alla denuncia, versione avallata solo dalla …falsa testimonianza di due sorelle. Oltremodo, mi vidi usare discriminazione perché non fu indetta una seria perizia sul mio stato di salute. In seguito la mia denuncia fu ARCHIVIATA “poiché non sussistono elementi per sostenere l’accusa in giudizio”, non essendo stati acquisiti negligentemente, da alcuno di competenza, elementi di manifesta innocenza agli atti. Non sono elementi da acquisire perché atti a sostenere le accuse e la difesa, le impronte digitali sull’arma in sequestro, i tabulati telefonici e foto segnaletiche?
LA DIFESA INESISTENTE Trascorsi tre anni, …mesi, …giorni, …ore, sono ostacolata all’acquisizione di prove, mentre
si sono susseguiti alla mia difesa dieci legali: Carlo Di Mascio, Lorena Volpone, Carla Fazzini, Antonio Scampoli, Vittorio Supino, Paolo Marino, Cristiana Valentini, Debora De Luca, Gianluca Polleggioni e Roberta Capanna. Adesso sono senza avvocato e ne ho bisogno davvero! Mi vedo continuamente dirottare la difesa, ma beffardi esigono fiducia! Non faccio che conferire “mandati di fiducia” …traditi perentoriamente! Come evidente, non mirano al proscioglimento immediato “per non aver commesso il fatto”. Hanno sempre cercato che assumessi il criterio della legittima difesa, fregandosene della realtà e delle mie dichiarazioni. Quale tutela mi è stata procurata? Se hanno fatto qualcosa, l’hanno fatto per danneggiarmi ulteriormente! Invece di appurare la mia versione, ora si tenta addirittura di procurarmi una perizia psichiatrica “regolare”! Ormai in fase dibattimentale, l’ultimo legale ha richiesto prove per lei esaurienti e non mi è permesso acquisire le prove che cerco io quotidianamente, senza il consenso del Giudice; facoltà, invece, concessa ai sensi del codice di procedura penale per le indagini difensive agli art. 391 bis e seguenti…, o chiedendo la riapertura delle indagini archiviate. Mi sbaglio o sono veramente tante le negazioni?! Hanno tentato di tutto e devo aspettarmi un seguito all’occultamento preordinato...
LE UDIENZE PRELIMINARI FALLACI Il G.U.P. dott. Camillo Romandini, nelle quattro udienze tenute nel tempo trascorso in cui già sette legali si erano succeduti tra rinunce e revoche del mandato difensivo, non sollevò alcun sospetto a riguardo, nonostante le mie lamentele. Nel suo personale contributo alla giustizia ha accordato di convocare la controparte che si è avvalsa, per la seconda volta, della facoltà di non rispondere… quando la mia denuncia fu da qualche tempo archiviata. Mi chiedo: se è archiviata, sono imputati in procedimento connesso? Possono avvalersi della facoltà di non rispondere? Proprio non lo so! E’ giusto che mi si vuole ignorante di questo? Il G.U.P. diede decreto di giudizio, mentre sarebbe stata causa di non procedibilità, il fatto che si siano sottratti più volte all’interrogatorio: sarebbero cadute le accuse. Certamente ha ignorato l’urgenza, per me assoluta e necessaria, di provvedere all’acquisizione delle prove che ho chiesto con scritti di proprio pugno consegnandoli alla cancelleria, appunto perché i legali non vi hanno provveduto e poiché fonte di proscioglimento immediato senza discussione alcuna. Perché è come se non le avessi fatte? Sono state ignorate perché non sono erudita o è per via della calligrafia?! Non è ironia essere viva ed invisibile!? Mi sbaglio, o è lampante …d’essere pilotata? Perché non è che mi ci sento o mi piace sentirmi così e, quindi, mi procuri d’esserlo, ma è precluso ogni mio esercizio della volontà. Impossibilitata, riconosco l’esistenza di una “muraglia”. E’ innalzata sulla circonferenza segnata! E’… “mobbing” il servizio che mi si deve?! Dico così anche perché, specialmente da quel periodo ad oggi, “i più intimi” che fino allora ci stimavano e si onoravano della nostra amicizia, si sono trovati dapprima a “scoraggiarci”,
poiché vedevano insormontabile il problema, e, poi, a tenersi alla larga, sia perché disarmati a darci “buoni consigli”, sia perché la nostra storia vede il crollo delle aspirazioni, dei valori da sempre coltivati e perseguiti insieme! Di qui siamo rimasti sempre più soli, senza, peraltro, sentirci di non rispettare la volontà di chi ritiene di “tenersi fuori”, non frequentarci… E’ come dire: “Occhio non vede, cuore non duole”! In ogni modo, per sentire nuovamente quei parenti a dibattimento, è trascorso un altro anno!
L’INGIUSTO PROCESSO Intanto, al Tribunale minorile dell’Aquila, da uno stralcio della mia contro-denuncia, era pendente un procedimento nei confronti di mia nipote per la lesione, ancora dolente, subita la “sera dei fatti” …avventò un calcio a mo’ di karatè sullo sportello dell’auto: accuso il “colpo” alla mandibola e quanto relativamente per cui, addirittura persi i sensi. Vi fu la prima ed ultima udienza il 20.11.’02, in cui si diede sentenza risultando che “il fatto non sussiste”. …E' stato solo un “brutto sogno”?! Perché non mi hanno dato di dimostrare niente di niente?! Risultò falsificando la mia deposizione della quale, per tutto quanto in riguardo alla minorenne accusata, non si tenne conto circa la gravità del fatto per cui io chiedevo l’assunzione delle foto segnaletiche e relativa perizia verificando l’entità dei danni alla salute; anzi, sfruttarono l’occasione per interrogarmi circa i fatti di cui imputata nell’altro procedimento, benché priva d’assistenza legale alcuna. Tra l’altro prima dell’udienza mi vidi circuita da tre della controparte affinché dichiarassi quanto trovai nella sentenza! IO HO REGISTRATO TUTTO, ANCHE LA MIA DEPOSIZIONE! Di proprio pugno e, in sostanza, di getto mi trovai ad impugnare la sentenza, credendo di ottenere giustizia, ma è stata rigettata nel febbraio del corrente anno. Così cita l’atto: “Rilevato che essa parte offesa, stante il contestato alla pervenuta, non era legittimata ad appellare la sentenza ai sensi dell’art. 428, 3° comma, c.p.p. non essendo stata allegata la violazione dell’art. 419 c.p.p. e ciò anche in relazione dell’art. 32 DPR. 448/88 talchè l’impugnazione va dichiarata inammissibile”. Si può essere non curanti dell’illecito dichiarato? Sarebbe stato il procuratore della Repubblica o il procuratore generale legittimato ad impugnare tale sentenza; la mia impugnazione è stata notificata anche al P.M., ma non è stato proposto nulla. Allora chi vige sul regolare svolgimento dei processi? Un ingiusto processo può “restare” tale solo perché non sono legittimata a …fiatare, se non per “nullità” delle citazioni?! Sta scritto pure che “per proporre impugnazione è necessario avervi interesse” (art. 568, 4° comma, c.p.p.) ed anche “l’impugnazione è inammissibile: a) quando è proposta da chi non è legittimato o non ha interesse” (art. 591, 1° comma, c.p.p.). Io ho interesse e, se tale, ne ho anzi una serie: - La mia versione è stata FALSIFICATA; ciò offende la verità pronunciata avendo facoltà d’intendere e di volere: non accetto che mi si forza una diversa volontà! Benché non c’è chi si presti alla mia difesa, credo d’essere “tutelata” dalla Legge che mi concede la facoltà d’impugnare… prevede casi d’Appello, ricorso per Cassazione, esiste anche la revisione dei processi e quant’altro le autorità competenti sono tenuti a riconoscere; - Sono stata interrogata non circa la dinamica del fatto di cui al procedimento, ma
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bensì circa la “coltellata” di cui sono IMPUTATA in altro procedimento, senza avvocato. Non lo potevano fare! Qui, il mio interesse è che, non sentendomi legittimata a tirare a frecare nessuno al mondo, considero non sono legittimati a farlo altri nei miei confronti, specialmente in sede d’udienza ove credo debba vigere la serietà più assoluta in responsabilità, come dovuta: ivi si fa giustizia e a me è stata usata ingiustizia; “il fatto non sussiste”, se lo sono inventati, escludendomi! Questo non è un processo basato sul contraddittorio: lo è proprio sulla discriminazione. L’istruzione del procedimento non ha mostrato alcun interesse alla ricerca della verità. Unico atto “istruttorio” è: DISEDUCAZIONE! Al di là della mia passione di sempre, la ricerca della verità in questo frangente è mio grande interesse sia per l’educazione alla nipote, che è impostata sul insani criteri, comunque, in ambiente violento e nell’illegalità di chi la circonda di cui essa è a conoscenza, sia quanto al danno sussistente ancora sulla mandibola per cui v’è tutta una serie di sintomi dolorosi e che revocano alla mente anche …il trauma d’aver scampato alla morte! Entrambi gli interessi sono anche legittimi dello Stato, per ragioni d’ordine e prevenzione, ad affermare la verità con i mezzi consentiti; Inoltre, grava un altro fatto! L’interesse si estende anche al futuro… infatti, per quella sentenza io sarei a risarcire le spese processuali e pregiudizievole del reato di calunnia. A questo punto devo aggiungere, avendo anche in seguito denunciato il padre di lei, con il loro avvocato consegnando le registrazioni anche dell’udienza, datosi che ritennero in fase di indagine si svolse tutto in un clima di tranquillità e non vi rilevarono nulla di illecito: io avrei calunniato tutti! Il che non mi risulta e voglio provarlo, quindi, provando che tanti mi danneggiano.
L’INTIMIDAZIONE PIU’ GRANDE Il giorno 8 febbraio ’03 ero in Questura per addurre le registrazioni in riguardo alla denuncia della settimana prima in cui ricapitolavo diversi fatti; m’indirizzarono, però, alla sezione dei minori. Lì mi sono vista minacciare l’unità familiare per quanto ai miei figli e giudicata malata di mente! Non appena ho menzionato l’arresto illegale, l’ispettrice m’interrompe e: “Lei, venendo qui, non fa altro che confermare la nostra opinione che lei non sta bene di salute!”… “faremo intervenire i Servizi Sociali”… “lei non può venire in Questura a parlare di Gesù Cristo e del Vescovo”… “la diffido dal recarsi in Questura a far perdere tempo al personale”. Avevo chiesto del Vescovo, prima della denuncia, nell’eventualità di avvalermi d’assistenza di fiducia in riguardo a certi fatti che volevo denunciare, dato che fino allora otto legali si erano rifiutati uno dopo l’altro e la Questura non ha mai tutelato il mio diritto alla difesa a loro tanto lamentata quanto negata, né, quindi, il diritto ad essere informata giacché “ la Legge non ammette ignoranza”. Non è che posso essere “esclusa” perché mi si vuole “ignorante”!? E poi, del rispetto della religione… che ne è? In ogni modo, è da quando ho solo menzionato “il Vescovo” sull’esposto di quel gennaio che sono a subire la minaccia d’essere privata anche dell’unità familiare! …che faranno di tutto per chiudermi in un “Manicomio”! Così usciranno tutti i criminali in giro a testa alta, fieri d’averla scampata!! Vedo bene che temporeggiano con la speranza che io cada in preda allo sconforto!
Intanto mi trovo a dar a tutti quelli che mi si fanno contro del filo da torcere! In tutto quello che hanno tentato, ancora non gliel’hanno fatta ad incastrarmi in modo definitivo! Ora, il giro è grande ed io non voglio lottare sola! Nei fascicoli di allora vi sono molti riferimenti infondati sul mio stato mentale e posso provare che sono tali, perché ho registrato tutto, però, alcune… consegnate, sono state trascritte con tanto di falso e/o sintetizzate con conclusioni del tutto distanti dall’oggettività che richiede l’esame della realtà! Così, se sporgere denuncia non garantisce d’avere un equo processo, degli originali che me ne faccio?! INTANTO… ARCHIVIANO, INSABBIANO, OCCULTANO!
IL PESO DI ALTRI FATTI Presentai istanza per “atti urgenti” all’acquisizione di prove, al fine di ottenere il proscioglimento prima del dibattimento, ai sensi del c.p.p. (…). Per quanto poco ne capisco, non è che pretendo di fare l’avvocato! E' la negazione totale di difesa, la necessità di questa, che mi ha spinto all’acquisto del Codice Penale e del Codice di Procedura Penale, quanto di utile all’informazione “fatta in casa”! Mi sono vista tutelare dal Supermercato!! Ho comprato “risposte” alle mie domande per pochi Euro: costa meno di un avvocato “muto”, “cieco” e “monco”! Per le mie figuracce davanti a dottori esperti v’è un peso particolare che, però, rievoca l’affermazione della volontà “libera”: è più dignitosa la verità… anziché starsene a subire le violenze …disarmanti, appunto, da quanti hanno stima immeritata! Non ci capisco in un mare di leggi, ma il disumano fa conoscere, desiderandola, l’umanità e la rettitudine. IL MIO GRIDO E’ “NO!” AL REGIME CHE MI SOVRASTA! “SI!’” ALLA REPUBBLICA! A FATICA LA STORIA HA GUADAGNATO, CONTRIBUENDO A MATURARE IL MEGLIO DI QUESTA, SIN DAI TEMPI DI SOCRATE… CON PLATONE, ARISTOTELE E GLI ATRI HA SCOVATO E RITAGLIATO, SECONDO LE CAPACITA’ E LE OCCASIONI, “LA SOZZURIA”, “IL MISERABILE COMPIACIMENTO”. DOPO SECOLI E SECOLI SIAMO ANCORA “TABULA RASA”?! E’ UNA GRANDE OFFESA ALLA SAPIENZA DEL GENERE UMANO! …NEGLI ULTIMI TEMPI SONO SEMPRE PIU’ PROPENZA A FARMI “CAPACE” CHE CI SONO TANTI “DISCRIMINATI” COME ME A PATIRE I “CAPRICCI” DI VIGLIACCHI, INCAPACI, APPUNTO, DI UGUAGLIANZA! E’ L’INGIUSTIZIA CHE NON MERITA LA RESA, POICHE’, IN “VALORE”, E’ LUNGAMENTE VINTA DALLA GIUSTIZIA IN SE’ E PER SE’. GLI IDEALI “POSITIVI” NON POSSONO SFIORIRE NELLA FINITEZZA DELL’UOMO, RIDUCENDOLI AD UTOPIE, SOLO PERCHE’ NON CI SI SFORZA PIU’ DI TANTO: NON E’ POSSIBILE FARE A MENO DELLE ASPIRAZIONI! IO MI SONO AZZARDATA A CHIEDERE, GUARDANDO AVANTI… Un giorno, mentre attendevo l’esito delle tre istanze, ero dai Carabinieri per fare un esposto circa una telefonata “anonima” del mattino… e, casualmente, un tizio che veniva dalla ditta di mio padre, urtò violentemente la mia auto parcheggiata fuori dalla carreggiata, davanti la Caserma del mio paese.
Gli stessi Carabinieri e i vigili passanti non hanno proceduto ad accertamenti per la particolare violenza dell’urto (non so se vi erano tenuti ad accertarne le cause), né chi ha archiviato l’esposto in cui aggiunsi anche questo fatto. Ho recepito una minaccia e la mia auto era distrutta! In ogni modo, tutte e tre le istanze vennero rigettate dal Giudice del dibattimento: “considerato l’approssimarsi dell’udienza dibattimentale entro la quale non potrebbe svolgersi utilmente alcuna attività probatoria”… Circa quattro mesi dopo v’era fissata la data della prima udienza; sulle istanze specificavo che ero continuamente sottoposta a minacce, offerte, affinché non deponga o deponga il falso. Si poteva posticipare l’udienza, se fosse stata cosa utile il mio proscioglimento per qualcuno? Non è lo Stato a vigilare, con provvedimenti urgenti, su queste circostanze? Intanto così passa la stagione: l’estate! Il 22 settembre ‘03 manifestai il disagio, dichiarandomi in sciopero della fame: finì tre giorni dopo per le promesse del Vice Procuratore dott. Mennini. Non si arrivò a niente! Nulla circa le prove e ancora mi trovai a subire… vittima di sotterfugi! Il difensore, che avevo chiesto d’ufficio, si è dimesso, dopo quattro mesi, in sostanza allo scadere… per la lista testi! Dall’esposto del 23 settembre ’03, l’avvocato Debora De Luca al giudice: “Corre l’obbligo di far rilevare che dai contatti sinora avuti con la mia assistita, - N° 01 incontro nel suo ufficio per appuntamento previo mia telefonata a giugno 2003 e n° 01 mia telefonata all’inizio di settembre, per avere un appuntamento da lei negato – si è evidenziato un comportamento di quest’ultima improntato ad un’allarmante ostilità nei confronti del sottoscritto difensore, che ha immediatamente minato il rapporto fiduciario posto alla base della funzione difensiva, orientandolo e deviandolo verso atteggiamenti conflittuali posti in essere dall’imputata, tali da lasciar desumere persino il pericolo di un contegno maggiormente aggressivo, in caso di eventuale prosecuzione del rapporto…” Questo ed altro… tanto gli avvocati mi voltano le spalle e per la Magistratura sono invisibile; per qualsiasi cosa non ci posso contare, quindi… chiunque può “sparlare”, defraudando quanto mi riguarda sul piano economico, giuridico, tutto dei rapporti umani e sociali! Vogliamo stimare la parola di un legale… a confronto con quella di un imputato scomodo agli altarini dei potenti?! Dovrei ritenermi smarrita? Io ho le idee chiare e non ho intenzione di fermarmi, però, come si denuncia l’infedele patrocinio, avrò bisogno di un avvocato per sostenere la causa?! Accadde, in seguito, che il Giudice sostituì d’ufficio il difensore. Quest’ultimo, voleva un mandato generico da me! Mi presentava, invece, da firmare la procura speciale per il patteggiamento. Indifferente ai “salti mortali” che ho fatto per tutelare me e la verità, la famiglia ed il patrimonio!! Di questo fatto feci un esposto con le prove allegate e non so altro. Se al tale avv. Polleggioni gli riusciva d’avere firmata quella procura, a cosa gli sarebbe servito?! Sarei riuscita ad evitare il danno, qualora sbadatamente avrei firmato? E’ giusto che, mentre mi privano dei diritti, gli stessi difensori mi danneggiano? E se
volessi essere risarcita? Già dall’avv. Volpone mi ritrovai, aggirata, con una richiesta di rito abbreviato semplice… e, per recuperare, mi sono rivolta ad altri legali: tre si sono succeduti nell’arco di quattro mesi! Poi, sì, con Paolo Marino ho ottenuto di revocarlo, ma nulla delle mie prove, nulla di concreto e di subitaneo, anzi, ottenni il dibattimento che, pare, può durare anni e anni! Neanche ho potuto avere le foto segnaletiche, magari, per tenerle nell’album di famiglia al posto di …farci il brodo! Come pure le famose impronte: me le posso sognare!! Chissà quanta scienza ci vuole per scoprire chi ha toccato il coltello, ci vorranno almeno altri tre anni!!? …Per i tabulati telefonici, ora, bastano altri due anni, così ne passano cinque: mi laureo in giurisprudenza e …così imparo! Vi chiedete perché tanta ironia? E’ la tanta ironia che mi usa la sorte… come quando, davanti casa mia, c’è chi mi urla: “Pagliaccia, buffona” e altro che per pudore mi risparmio di elencare: chi fa indagini non intende intimidazione dal giro mafioso, è prettamente una condizione a sé stante, mentre qui è un continuo! Mi usa ironia la sorte quando esagera e non ne posso parlare perché, va sempre a finire che sono io che ingigantisco le cose, vedo reati che le autorità per favoritismo non riconoscono! Non sono libera, né sicura!
IL DIBATTIMENTO ESCLUSIVO Davanti al Giudice d.ssa Maria Cristina Salvia, vi sono state tre udienze ed è trascorso un anno, come dicevo, dall’ultima delle preliminari. Nessuna lista testi: due testi “a prova contraria” (per quanto all’arresto), secondo il parere dell’ultimo legale. Le prove richieste dal mio difensore, non sono conformi alle esigenze da me espresse anche nelle istanze. Tuttavia il Giudice “si riserva all’esito dell’istruttoria”. Ho difficoltà a capire con quale criterio “si riserva” se le prove richieste sono scagionanti, esaurienti e, in ogni caso, incisive, fondamentali per la definizione della causa! Perché non mi si procura prevenzione date le pressioni, le costrizioni, le minacce e in riguardo al rischio del perpetuarsi? Nell’ ultima udienza del 26 gennaio ’04, convocati i parenti accusatori, per la terza volta, si avvalgono della facoltà di non rispondere! Ho atteso anni nessuna novità! …Se non un particolare: solo al querelante viene chiesto, tra le generalità, il tipo di lavoro che svolge ed egli risponde: “lavoro con mio padre e facciamo impianti di sicurezza per CARCERI”.
UNA PARENTESI Agli altri non glielo hanno chiesto, chissà che mestiere svolgessero?! …Forse non un lavoro così?! …O, forse, sono “uguali”, essendo figli del medesimo padre, il titolare dell’uno, … probabilmente hanno gli stessi interessi?! Mah! Quant’è lunga ‘sta farsa?! Quanto è sfacciata ‘sta presa per i... fondelli?! E’ anche mio padre! E con me fa lo sbruffone! …Ha il nome in tutta Italia!
Convinto, ripassa col gesso quanto va sbiadendo del cerchio! E’ lo stesso padre al quale io ho aperto la porta il giorno dopo questo Natale. Era dal giorno dopo l’incidente casuale di cui sopra che non lo vedevo e, prima ancora, fu quando i miei legali avevano richiesto il rito abbreviato semplice, momento in cui mi diede il consiglio paterno di non parlare più. Il 26 dicembre ’03 si è presentato alla mia porta con un bastone enorme in mano ed io gli ho mostrato il mio registratore azionato, che avevo per l’evento pronto in mano, ma, per l'occasione, mi sono curata anche di non farmi trovare da sola, visto che mi aveva avvertito! Il motivo della sua visita non si è capito particolarmente: non ha voluto dirlo! E’ tornato in macchina, dove lo attendeva sua moglie, la quale, non curante del registratore che le mostravo né dei presenti usciti anch’essi in strada, c’insultava ripetutamente, me in particolare. Il 19 di quel mese presentavo istanza di procedimento dettagliata per intere quindici pagine e, penso, che non gli è piaciuto! Vorrei una diffida per tutti i parenti…, che stessero lontani da me e i miei, ma chi me lo fa questo “piacere”?! Non m’importa qualsiasi sia la “giustificazione” per quel bastone! EGEO MARSILII resta, per me, l’uomo che mi ha massacrato di botte, mal ridotta, perseguitandomi tutta la vita finché gli è riuscito, come ora che vuole anche le mie proprietà, mentre tenta, con i “suoi”, di scampare alla Legge usando impropriamente, con i “suoi”, la Legge e, come sempre, la violenza! Per questo parlavo di mafia il 19, perché il suo nome riscuote… ingiusto profitto, per quanto mi riguarda! Lo so che “devo” ficcarmi in testa che lui può, vuole e comanda, ma mi dispiace: non c’entra, ho altro Dio per la testa! Neanche se me lo ricordano in udienza! Piuttosto mi sto nel cerchio anziché essere succube del suo effimero potere e assecondare le sue vigliaccate! C’è chi tace, acconsente e non si fa avanti per paura o per favore, mentre io sono sempre stata scomoda col mio predicato. Altri si tengono “alla larga” da me come se portassi “rogna”, solo perché “bastonata a sangue” faccio ribrezzo! La verità Dio la sa e a me interessa. Torniamo al dibattimento, ove restai sbigottita: è qualcosa …mozzafiato. Sentita l’ultima di queste testimonianze, il Giudice, senza discussione alcuna, neanche in riguardo ai motivi …decreta un rinvio a sei mesi dopo, senza attuare sviluppi incisivi, rimettendo alle parti di citare i testimoni assenti per non si sa quali motivi. 1) E’ possibile che non fanno altro che rimettermi ‘ste persone facoltose davanti? 2) Questi parenti hanno già reso dichiarazioni al tempo in cui hanno mosso querela contro di me: non sono obbligati a rispondere?! 3) I Carabinieri citati a testimoniare erano assenti: - sono stati chiamati, citati a dovere? - Se sì: erano tenuti ad addurre giustificati motivi? Perché, quindi, non vi sono al fascicolo e non se ne è discusso in aula? - Se no: perché si fanno citazioni, in un certo senso “inutili”, se possono assentarsi …per
perdere tempo? Per una citazione, sei mesi sono in ogni modo troppi e, lo stesso, inutili! Se ottenessi le prove agli atti non dovrei aspettare di sentire nessuno per la mia innocenza! Mi stanno rubando il tempo!! …Mi hanno stufato! Che c’è, non avevano un minuto per parlare con me?! O, forse, sarei dovuta intervenire richiamando l’attenzione mentre erano già in piedi? Avrei dovuto…scavalcare il ruolo di “starmi zitta”, tacitamente assegnato, arrecando offesa all’ordine così convenzionato!? Per la “discriminazione lievitata fino ad oggi”, dichiaravo lo sciopero della fame e della sete “fino all’ammissione delle prove”…tre giorni, poi, ripresi ad assumere liquidi, ma stetti senza nulla masticare per dieci giorni! …Finché qualcuno si è degnato di ricevermi! Insistevo affinché UNICAMENTE si riaprisse il fascicolo archiviato, quello della mia controdenuncia primordiale, per avere impronte…, telefonate… e foto... Ho ritirato lo sciopero dopo che il Vice Procuratore dott. Mennini mi offriva solo quest'aiuto (assicurando che avrebbe preso il fascicolo del procedimento in atto per verificare quanto asserivo circa le numerose irregolarità, che se ne sarebbe occupato personalmente): anticipare l’udienza perché sia provata la mia innocenza il più presto possibile. Fatto sta che, solo dopo aver firmato il verbale redatto (“l’imputata chiede- così detta il dott. Mennini- che sia anticipata l’udienza…”), lo stesso mi propose un incontro con mio padre per regolare bonariamente quanto alla vertenza sindacale… Dopo tre anni la CGL ritenne di non occuparsene più. Intanto il crollo economico di questa famiglia (pochi mesi prima mio marito, anche lui dipendente della stessa ditta si vide costretto al licenziamento), ha procurato, al garante o chi per lui, il vantaggio di pagare per noi il mutuo. Un danno patrimoniale che aspetta di essere risarcito, mentre l’ammontare aumenta! Il ricorso non ha ancora trovato chi s’incoraggi a proporlo per me. E’ vero che non è possibile alcun ricorso perché io mi rifiuto di svelare i nomi di chi, all’evenienza, è disposto a testimoniare? E’ vero che con documenti attestanti l’illegalità e le spettanze non v’è bisogno d’alcun testimone e che, anzi, è motivo di ricorso …immediato? Così, il mio dissenso, in proposito a tale incontro bonario, ha indispettito il Vice Procuratore che ha lamentato la mia sfiducia nei suoi confronti, dunque io ho acconsentito. Fatto sta, che ero convinta che avevamo solo concluso l’incontro con mio padre dopo dieci giorni di fame… restando in attesa di questo, non delle prove, per altri dieci. Non è giusto! Io e mio padre non abbiamo nulla di nuovo da dirci. Sapevo bene che non mi stavano dando quanto avevo chiesto e per cui ho patito la fame. Sapevo bene che mi stavano pilotando ancora, che dovevo stare attenta soprattutto a mio padre. All’ennesimo incontro non è venuto Egeo Marsilii, mentre… del “fascicolo” il Vice Procuratore HA NOTATO SOLO CHE MANCA UNA PERIZIA NEI MIEI CONFRONTI PER VEDERE SE STAVO “FUORI DI TESTA”! NON MI HA DETTO DI TANTA ILLEGALITÀ SUBITA, A LUI LAMENTATA E PER CUI …AVREBBE VISIONATO IL FASCICOLO! Ha detto che mi procureranno un bravo avvocato, “rassicurandomi” che all’udienza verrà lui a fare il pubblico ministero e che, però, di anticipare l’udienza sta solo al giudice la decisione. Ha rinnovato la proposta di accordarmi con mio padre circa le spettanze, ma questa volta ho rimandato la questione alle autorità competenti.
Ribadivo che non l’udienza, bensì le prove “archiviate” ho chiesto! Che fine ha fatto il principio di non colpevolezza? Per me si fa un’eccezione o si fa per altri, i tanti altri?! Mi si prende in giro finché ce la fanno, ma io non li sopporto questi raggiri, sono una costrizione che non accetto! “I tempi, la burocrazia…”: solo per portarmi in canzone! La Legge è della Repubblica e non se la possono “aggiustare”, anche se lo mettono a credere, sgattaiolando! Ha avanzato il Mennini l’istanza e il giudice ha anticipato l’udienza di una ventina di giorni, fissata al 11 Maggio ’04. Ancora?!! Al 10 Maggio ’04 è fissata data d’udienza presso altro giudice, procedimento che mi vede parte offesa solo per ingiurie e non per quanto dettagliatamente esigevo in ben 15 pagine per i 55 fatti illeciti a tutto il 19.12.’03. Di quei fatti avrei voluto provare, tra i molteplici reati, “una truffa divenuta mafia”, …sembra, però, abbiano archiviato anche questa mia “opposizione”, “istanza di procedimento”! Se non mi danno di provare quanto asserisco, che valore ha la mia volontà? Di questo procedimento v’era fissata data d’udienza al 9 febbraio ’04, ma l’atto di citazione si verificò nullo solo quello stesso giorno, così niente da fare, perché avevano sbagliato l’indirizzo ove si sarebbe dovuta tenere l’udienza, cioè Pianella anziché Pescara. Certamente sono errori che possono capitare, ma mi sorge spontaneo domandare: PERCHÉ CON ME SI SBAGLIANO SOLAMENTE? Si dovrebbe stabilire una multa per errori che possono capitare, perché ”tanto non è successo niente” non si dica facilmente: che non accada troppo spesso a chi gestisce male le pratiche di procedura, per le quali è ben pagata la diligenza! …Forse ne uscirò infelice il 10, indebolita per l’11! A questo punto, come già da tanto, del procedimento n. 7484/00, non sarebbe ora di rilevare le nullità assolute? Non v’è procedibilità, qui, anche per la falsità agli atti e per l’azione penale parziale! D’altra parte, non sarebbe ora di riaprire le indagini per l’esigenza di acquisire nuove prove, …mai viste e tanto attese?! Ora, anche l’ultimo avvocato ha rinunciato al mandato a seguito della telefonata in cui chiedevo spiegazioni in merito al suo comportamento senza contestare la facoltà di non rispondere, poiché mi assicurò che non potevano avvalersene; anche in riguardo al rinvio decretato dal giudice, perché non ha avuto nulla da dire e si è allontanata, lasciandomi …alle lacrime. Probabilmente, quella situazione avrebbe innescato una reazione peggiore a chi non c’è abituato! Dice che la rinuncia “è scaturita dal fatto che dal tenore della telefonata è emerso in maniera inequivocabile la rottura del rapporto di fiducia, necessario ed imprescindibile affinché si possa affrontare con la massima serenità il prosieguo del processo penale” e mi invita a recarmi presso il suo studio per la restituzione del fascicolo che …mi riguarda. Per quanto mi riguarda, vedo che è per la “massima serenità” di altri che non posso avere spiegazioni e che mi si “dipinge” a piacere! Di chi mi è concesso fidarmi? Non so se in Italia c’è un avvocato che se la sente di …prendersi la briga di attaccare: la mia difesa è pesante accusa anche verso le istituzioni?!
Avverto assoluta urgenza di tutela dettata dal pericolo del perpetuarsi dell’illecito evidenziato fino ad oggi e dal numero delle persone avverse a me e alla mia famiglia. Dove sta scritto che possono essere trattate così cinque persone? Voglio le prove! Voglio la Legge funzionante, perché non si dica che tutto quello che ha fruttato la storia dell’umanità alla moderna “civiltà”, sia stato inutile! In definitiva, ridotta in povertà “mi hanno rotto la faccia” e, così, derisa… fino a vestirmi dei panni di “una certa imputata”, fuori di testa, che non conta e non accusa …“ricchi e potenti”, disarmata d’ogni diritto, spoglia della propria dignità: esigo assumere la qualità di parte offesa dai reati attestati, costituendomi parte civile. OLTRE AI DIRITTI SOGGETTIVI, IGNORANO GLI INTERESSI LEGITTIMI DELLO STATO E LA SALVAGUARDIA DEI CITTADINI. Conosciamo la Costituzione della Repubblica Italiana: Art. 2La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale; Art. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione economica, politica e sociale del Paese. Voglio menzionare qualcosa della Convenzione Europea Dei Diritti Dell’Uomo: Art. 1 OBBLIGO DI RISPETTARE I DIRITTI DELL’UOMO Art. 2 DIRITTO ALLA VITA Art. 3 DIVIETO DI TORTURA Art. 5 DIRITTO ALLA LIBERTA’ E ALLA SICUREZZA Art. 6 DIRITTO AD UN EQUO PROCESSO (“…entro un termine ragionevole…”) Art. 8 DIRITTO AL RISPETTO DELLA VITA PRIVATA E FAMILIARE Art. 11 LIBERTA’ DI RIUNIONE E DI ASSOCIAZIONE Art. 13 DIRITTO AD UN RICORSO EFFETTIVO Art. 14 DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE Art. 17 DIVIETO DELL’ABUSO DEL DIRITTO Confido nelle aspirazioni cristiane, secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica… di cui qui appena uno stralcio, rievocando la responsabilità sociale: - 1913 “…E’ necessario che tutti, ciascuno secondo il posto che occupa e il ruolo che ricopre, partecipino a promuovere il bene comune. Questo dovere è inerente alla dignità della persona umana”. - 1916 “…La frode e gli altri sotterfugi mediante i quali alcuni si sottraggono alle imposizioni della legge e alle prescrizioni della vita sociale, vanno condannati con fermezza, perché incompatibili con le esigenze della giustizia. Ci si deve occupare del progresso delle istituzioni che servono a migliorare le condizioni di vita degli uomini”. - 1917 “Spetta a coloro che sono investiti di autorità consolidare i valori che attirano fiducia dei membri del gruppo e li stimolano a mettersi al servizio dei loro simili. La partecipazione ha inizio dall’educazione e dalla cultura. Legittimamente si può pensare
che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza”. Sappia il cittadino che, quanti amministrano quest’andamento, vestono dell’autorità, conferita dal popolo italiano per il bene comune, in verità; mentre qui, stanno canzonando il cittadino che sono, con tanto di falso e di violenza, agevolando l’illecito! Sappia che, nella “normalità” di chi non se ne fa un problema convinto di non cacciarsi mai in guai simili, l’ingiustizia non chiede il permesso! Ho sopportato pazientemente persone moleste e con una certa soddisfazione mi riconosco superiore, in dignità e onore, alla decadenza che mostrano! Spadroneggiano, beffardi, vestendo me di miseria e povertà, travolta dalla classe associata … in ricchezza e “benestare”. E’ la solita storia! Adesso, uscirei volentieri dal cerchio nella possibilità di aspirare liberamente, andare attraverso la VIA, la VERITA’, la VITA alzare lo sguardo all’Orizzonte, pareggiarmi al ruolo che mi compete: essere autentica ogni giorno! Alessandra Marsilii 25 Marzo 2004 DOCUMENTO SPEDITO ALLE AUTORITA’ A MEZZO RACCOMANDATA POSTALE CON RICEVUTA DI RITORNO,
NELLA MEDESIMA DATA.
CONTESTAZIONE “hic et nunc” Da Alessandra Marsilii In relazione alla contestazione di marzo, mi trovai di nuovo a protestare… cosi’ comunicando alla Procura di Pescara il 29.04.’04 con racc. r/r: << …l’intenzione di diffondere il documento in riferimento, quale formale denuncia e protesta per l’illecito perpetuato sino ad oggi anche da dieci avvocati difensori, Carabinieri, Polizia, Pubblici Ministeri, Giudici e Procuratori: illecito esagerato! Tanto è stata ignorata la Legge da non “concedermi” neanche un diritto e neanche tra quelli detti “innegabili” poiché “umani”! PRIMO, FRA LA MIRIADE DI CRIMINI SUBITI, E’ L’OCCULTAMENTO DI TRE PROVE SCAGINANTI PER ME, IMPUTATA. Sono ora a rivolgere il mio appello all’opinione pubblica per la solidarietà sociale a che sia salvaguardato il potere conferito dal popolo alle autorità che invece nel mio caso ne fanno abuso! NON C’È LEGGE A CHE SI POSSANO APPELLARE I MASS-MEDIA, NÉ LE STESSE AUTORITÀ: NON SI PUÒ “TUTELARE” LA MALA AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, MENTRE LE VIOLA TUTTE! La mia più volte espressa volontà a ciò che sia davvero rispettata la Legge è perentoriamente resa vana …mi resta la libertà di pensiero, d’espressione e di protestare, PROCLAMANDOMI IN
SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA, attendendo le giuste risoluzioni giuridiche fin ora incappate nei meandri di sotterfugi illeciti! Fiduciosa attendo d’essere contattata telefonicamente ai n. 3495547463 e 3343569220 per eventuali sviluppi. >>
Stetti senza nulla masticare, senza ottenere niente di nuovo – tranne ennesime minacce e violenze – senza la censura sfondare… sino al 12 maggio 2004: 14 giorni!
L’AVVERTIMENTO UFFICIALE Tengo a precisare che il giovedì 6 maggio, a seguito mia manifestazione in piazza (…), sono stata pressata affinché andassi a colloquio con il dott. Mennini: mi trovai, quindi, ad accettare, ma anche questa situazione resta traumatica per la violenza… alla mia volontà: manifestavo la convinzione che non v’era da parlare e che mi potevano notificare a casa l’ammissione delle prove richieste o quant’altro, solo che hanno insistito! Il “cordiale” tentativo di farmi ingoiare l’occultamento… Il ravvisarmi di smetterla con il mio manifestare, dicendomi : “Non rompere i cosiddetti!” … Il fatto stesso che, del potere conferito, qui è facoltativo usarlo in un verso o nell’altro (assumere le prove) non si trovava il mio “accordo”. Assicuravano già assoluzione “perché il fatto non sussiste”, ma insistevo perché sia manifesto che l’imputato “non lo ha commesso”… v’era chi si mostrava “preoccupato” che ciò avrebbe significato che qualcun altro lo ha commesso, allora: SI DEVE FARE QUESTO PROCESSO, NO?! Mentre ribadivo i titoli della mia Contestazione che avevo sul volantino, dato alla gente, faccio notare che il dott. Mennini chiede: “QUESTO COMPUTER CHI TE L’HA DATO?” domanda alla quale rispondo: “MANNAAAGIA!!” proprio perché avvertivo stizza per quanto è nero su bianco e l’ingiustizia perché mi fanno i conti in tasca. E’ terra bruciata, sono braccata!!! Le vie d’uscita che trovo sono ulteriormente a provocare nuovi “accerchiamenti”…. Di lì a poco sento: “Tu ci seppellisci tutti quanti!” e “La ripagheremo con la stessa moneta!” …così che precisavo che non rinuncio alla mia dignità: anche se non volessi mandare in galera nessuno… non posso farci niente! A questo mio atteggiamento si ravvisò una strage che pensavo fosse riferita a quanti sarebbero perseguitati ai sensi di legge se fosse manifesta la verità, ma ci tennero a precisare: “NOO!! DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA, ALESSANDRA!” Il Maresciallo Mingolla (comandante della Caserma dei Carabinieri del mio paese al tempo del mio arresto… che da qualche tempo è stato trasferito – che io sappia – a Chieti), che ci tenne precisare che dovevo affidarmi alle cure del Procuratore e che era un privilegio… e poi: “è nel tuo interesse,…ora te lo devo proprio dire …fai finta di non capire!”… Questi sono solo accenni dei tre quarti d’ora circa di ABUSO DI POTERE. Fatto è che in Procura da ufficiali in alta uniforme, per me resta una seria minaccia: trovo a rischio seriamente anche la mia famiglia! Devo crederci… dato che fino ad oggi le persone avverse si sono permesse tutta la violenza che hanno voluto perché sempre coperti. Lì, sinceramente, la “suonata”, da un orecchio m’entrava e dall’altro mi usciva, presa dal sostenere le mie tesi, appunto, non davo peso… alla solita musica!! …Al solito mi minacciano per provocare una cattiva reazione oltre che, ovviamente, intimidirmi! E’ evidente che non sono quel tipo di persona: sono una persona civile anche se trattata incivilmente! Di quanto effettivamente è “pesante” l’avviso… mi sono resa conto solo, nel pomeriggio a casa, riascoltando la registrazione del colloquio tra i presenti.
Ero all’ottavo giorno di fame, avevo impiegato tutte le energie così il pomeriggio mi sentii mancare... e la paura prese il sopravvento: tremavo e non riuscivo a smettere! I vicini di casa insieme con mio marito si sono presi cura di me finché, ripresa, tornai a farmi coraggio ad andare avanti! Sì, restano le intimidazioni… e del mio coraggio poco da fare! Considero che mio padre, il feroce Egeo Marsilii, mi venne alla porta con un bastone quando proposi dettagliata istanza di procedimento e credevo che venisse con un fucile, ora, che continuo a cercare una via d’uscita, mi sono vista promessa una bomba che rimbomba: “LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA, ALESSANDRA!” ‘Sta strage va avanti già da troppo e tanto ancora hanno da devastare! La forza morale resa inetta, l’economia allo sfacelo e la libertà, l’uguaglianza, la democrazia… resta utopia!! Andiamo avanti!
NON SE NE PRENDE ATTO Il 10 Maggio, davanti al Giudice di pace, in qualità di parte offesa mi prestavo a descrivere la situazione menzionando l’ ART. 416 BIS DEL CODICE PENALE (associazione mafiosa), ma non ottenni tutela come chiesto… potevo uscire tranquilla! Secondo il P.M. non sapevo a cosa andavo incontro a parlare così, oltraggiando le autorità che dicevo coinvolte… e asserisce che in sede d’udienza dibattimentale non avrei voce in capitolo se non il difensore per mio conto che, invece, ha efficacia! Dissero che non avrebbero messo a verbale niente, così ho affermato che potevano farlo, anzi, aggiungevo dell’altro… Il Giudice prese atto solo del fatto che non avevo intenzione di ritirare la denuncia. Non c’era conciliazione, non avevo da ritirare la denuncia e conclusero che v’era SOLO da rinviare, dato che era la prima udienza e, nella prima udienza, in definitiva: o si fa pace o non si fa niente… per altri due mesi!! Mi sono battuta per quanto ritenevo ed, uscita, la controparte parente: “Vuoi la guerra ed io ti faccio la guerra!” …CERTO CHE PARLA DI GUERRA HA UN PLOTONE A SEGUITO!!
IL NON SUSSISTE NIENTE! Trattiamo del giorno dopo, in cui c’è stata la decisione nel procedimento del quale sono imputata, i fatti del 11 maggio ’04… Di lì avrei da attendere 40 giorni per la stesura della sentenza, ma non importa quanto particolarmente ivi sarà figurato, poiché mi è bastato sentire dal giudice d’essere stata ASSOLTA PERCHÉ "IL FATTO NON SUSSISTE"! So che proprio se ne fregano altamente di tirar fuori la verità e che ancora trovano scuse per niente buone per non farlo! ...Arrivo con mio marito e l’ultimo dei ns. figli; ero senza avvocato da tempo e, appunto per una certa tutela… come dicevo più sopra, ero senza mangiare da 13 giorni... Dopo un po’ che attendevo, un tale mi si avvicina e si presenta quale mio difensore “…avv. Lotti”, il quale si accinge ad una certa esposizione circa il suo parere. Non sono stata a discutere più di tanto in quel corridoio, giacché non è possibile una consulenza adeguata così: su due piedi, in cinque - dieci minuti!! Mi sono preoccupata di registrare la conversazione ed anche di chiedergli da quanto ha in mano il fascicolo – da quando è stato nominato, perché lo credevo ...d’ufficio. Voglio proprio rilevare questo particolare dal quale si evince che qui l’IMPUTATO NON HA PROPRIO VOCE IN CAPITOLO!
Mi ha riferito che è da quando è stata anticipata l’udienza, vale a dire per circa un mese è stato mio difensore a mia insaputa, mentre io da uno sciopero ad un altro protestavo per ottenere risposte e tutela! Non è tutto: di questo tale si è detto “nominato in udienza” quello stesso giorno, ma non si è capito da chi?!? In ogni modo, egli in quella sede non ha aperto bocca a mia difesa! Questa comparsa è da considerare inesistente: “Muto cieco e monco” come tutti gli altri!! ALLORA: DOV’E’ IL DIRITTO ALLA DIFESA… DETTO INVIOLABILE? ANDIAMO AVANTI!! NON HO INTENZIONE DI FARMI “PORTARE”… Vi sono altri fatti. Il P.M. dott. Mennini (il giorno che mi volle a colloquio, mi “chiedeva” ripetutamente se mi andava bene che sarebbe venuto lui al processo ed io ogni volta ho risposto che per me non faceva differenza perché chiunque era tenuto a fare il proprio dovere) ha istruito il processo con tutta una serie di chiacchiere, falsità: riferimenti privi di fondamento oggettivo - reale, che si possono considerare pareri suoi personali, nei miei confronti anche offensivi, convincimenti di cui un giudice non può tener conto dandoli per assodati ...se non per stravolgere l’andamento processuale! Io, dal canto mio, mi sono accinta, con dichiarazioni spontanee, a mettere in discussione lo sproloquio del dott. Mennini, i crimini subiti, l’arresto illegale, il fatto che non ho potuto avere le prove per le <<FROTTOLE>> che dall’inizio sono buone solo ad occultare… Il giudice ad un certo punto mi ha detto che il fascicolo lo conoscono e dopo poco: “Basta così!”. Non è una discussione, le mie come al solito sono parole che da un orecchio entrano e dall’altro escono, non esisto per nessuno ed è evidente che do fastidio quando PARLO COME SE LORO LE COSE NON LE SANNO: FACCIO MEGLIO A STARMI ZITTA, PERCHE’ FANNO TUTTO DA SOLI! E’ stata data sentenza d’assoluzione… così che il fatto non sussiste! Come all’Aquila per la mandibola distrutta da una minorenne “con le spalle coperte” anche di tutto ‘sto “macello” …non è successo niente! Non v’è simulazione di reato, né crimini sulla mia persona… sia che dicessi ve ne siano fisicamente, sia che documentassi quali economicamente, sia ch’io pretenda quantificare i danni morali… civilmente! ‘NN’HA SUCCESSE NINDE, TUTT’APPOSTE!! Sembra, anzi, che non mi abbiano condannato (!) grazie al fatto che l’accusa non è stata più sostenuta, perché i miei parenti accusatori si sono avvalsi della facoltà di non rispondere!! Da come si sono svolti i diversi discorsi, mi giunge chiaro l'ennesimo messaggio intimidatorio, è come si suole dire: statti con 'sti pochi guai! Dell’aggravio che v’è stato in questi anni non se ne parla! Delle prove occultate non se ne occupa nessuno, neanche io… considerando che non ho voce in capitolo pur se ne impiego!! Dell’economia e …questa famiglia così volutamente malridotta dalla controparte, ancora si fa "orecchi di mercante”! Questi sono crimini “tutelati”!! Da come ha parlato il “mio” difensore prima dell’udienza, io non potrei mai provare che quel taglio mio fratello se l’è fatto da solo, invece sì, dato che chiedo le impronte digitali sull'arma perché ci sono solo le sue... e, tutto quanto ha dichiarato con le sorelle, è falso: telefonate e foto sono prove che già da sole sono…schiaccianti: NON SUSSISTE UNA
SOLA PAROLA VERA… Probabilmente ha detto così perché… occultate sono ed occultate …restano! Il dott. Mennini, in udienza, sostiene che il coltello è stato maneggiato da tanti e che per questo non sono state rilevate le impronte, ma lui che ne sa? Nessuna dichiarazione simile è agli atti!! In ogni modo, ho ribattuto che lo “sforzo” lo dovevano fare! Dagli atti risulta che è stato sequestrato dopo cinque minuti, ma queste cose non gliele potevo stare a dire io: il giudice ha detto che il fascicolo lo conoscono! Neanche potevo stare a precisare che se qualcun altro avesse toccato l’arma, oltre alle impronte di mio fratello vi sarebbero altre e mai le mie, perché al giudice per la giusta decisione, sembrava che bastasse così, che non avevamo da dibattere oltre! Questo dallo Stato italiano è il processo… istruito per me. Quest’udienza mi ha negato prove richieste, è stata data decisione senza percorrere la procedura di legge dettata nei codici… Tutto questo non è nel codice di procedura penale, almeno per quanto lo conosco, però nessuno fino ad oggi mi ha fatto leggere quale articolo concede la facoltà di negare prove “decisive” (per quanto fondamentali) e neanche quale riduca la parola di un imputato sano, persona giuridica a tutti gli effetti e, quindi, anche avente capacità processuale …ad un nulla! Questa sentenza è occultamento! ...E’ violazione dei miei interessi, della mia volontà espressa da quattro anni... finanche a starmene senza mangiare per 13 giorni affinché mi siano concesse tutte le facoltà che la legge consenta! “Stupida illusa” è il giudizio che mi tuona intorno e mi fa terra bruciata anche per coltivare normalmente amicizie! Questa sentenza è la più grossa violenza! In che Stato viviamo? Esso è davvero REPUBBLICANO o si racconta solo in giro per mantenere un REGIME ASSOLUTO privo d’uguaglianza e libertà o garanzie? Io voglio sapere com’è vero che posso, come voglio, essere risarcita… • dalla controparte (tutti i parenti coinvolti, specie da chi ha reso falsa testimonianza); • dallo Stato per l’ingiusta detenzione e per tutte le violazioni dai suoi esponenti che hanno mantenuto atteggiamenti illeciti sino ad oggi; • dagli undici avvocati “difensori”… ; • dalla CGL che, direttamente o indirettamente, ha voluto la nostra decadenza economica, quella che, più che altro, concretizza la truffa inserita nel quadro criminoso che i Marsilii tramarono d’attuare per estorcere ed acquisire le proprietà mie e di mio marito: per un ricorso mai presentato... Per la sentenza non si sono sprecati a valutare la possibilità della riparazione del danno almeno per ordinarne la pubblicazione, per lo meno in udienza non se ne è discusso… MA NON HANNO NEANCHE MONTATO BENE L’ENNESIMA SPUDORATA FARSA! Oltre a quanto mostruosamente forzato nei fatti di sempre e quanto in udienza, ripeto che tale sentenza è ad occultamento definitivo nella più totale e completa negazione dei diritti stanti all’essere umano, tal che sembra non mi si considera per questioni di comodo! Occultamento definitivo… sempre che io sia stufa di combattere!
NON MI RISPONDONO MAI!! Resta che non hanno giustificazioni per tale servizio inadeguato. Agli eruditi autorevoli esponenti di cotanta istruzione, non mi risulta sia concesso agire irresponsabilmente, cioè dico: sono responsabili del illecito processuale, delle omissioni, l’occultamento, la negazione di facoltà concesse dalla Legge in materia penale e dei danni che
alla mia persona causano appositamente solo celandoli in una parvenza regolare. Non può essere che gli organi appositamente preposti per la salvaguardia del potere conferito, sappiano salvaguardare i miei interessi? Io voglio impugnare quanto al procedimento. Chi è erudito tanto da salvaguardare anche la mia possibile incompetenza, o ignoranza in fatto di formalità legali? Potrebbe essere questa mia che abbia effetto anche come formale richiesta? Come posso pensare di risolverla così: una richiesta… tra incartamenti?! QUI DEVO RIFLETTERE TRA ME E ME… Faccio due conti circa la RISPOSTA alle richieste documentate: 1. ESPOSTO SETT. 2000: NEGATIVA! 2. VERTENZA SINDACALE OTT. 2000: NEGATIVA! 3. INTERROGATORIO SCARCERAZIONE: NEGATIVA! 4. 1° AVVOCATO: NEGATIVA! 5. UDIENZA CONTRO LA “EGEO MARSILII”: NEGATIVA! 6. DENUNCIA 10 NOV. 2000: ARCHIVIAZIONE! 7. 2° AVVOCATO: NEGATIVA! 8. 3° AVVOCATO: NEGATIVA! 9. INTERROGATORIO AL P.M.: NEGATIVA! 10.FAX AL P.M. E AL G.U.P.: NEGATIVA! 11.4° AVVOCATO: NEGATIVA! 12.5° AVVOCATO: NEGATIVA! 13. PROCESSO MINORILE: “NON SUSSISTE IL FATTO”! 14. PROVE AL G.U.P.: NEGATIVA! 15. IMPUGNAZIONE MINORILE: “INAMMISSIBILE” 16.AVOCAZIONE D.I.ANTIMAFIA: NEGATIVA! 17. ESPOSTO GEN. ’03: MI HANNO DATO DELLA “MALATA”! 18.6° AVVOCATO: NEGATIVA! 19. DENUNCIA FEB.’03: ARCHIVIANO, INSABBIANO, OCCULTANO… 20.7° AVVOCATO: NEGATIVA! 21.ESPOSTO AQUILA: NEGATIVA! 22. RICHIESTA AVV. D’UFFICIO: ACCETTATA!! 23.DENUNCIA DI GIANNANDREA… : ATTI FALSI & ARCHIVIAZIONE 24. ATTI URGENTI: “RIGETTA…” 25. ESPOSTO INCIDENTE CASUALE: ARCHIVIAZIONE 26. PETIZIONE +SCIOPERO FAME 22 SETT. ’03: NON SI ESCE DAL GIRO!! 27.ESPOSTO FAX AL QUIRINALE: NON SO NULLA. 28.8° AVVOCATO: NEGATIVA! 29.9° AVVOCATO: TENTA L’IRREPARABILE DANNO! 30.ESPOSTO INFEDELE PATROCINIO: NON SO NULLA. 31.OPPOSIZIONE + I. PROC. “15 PAG.”: ARCHIVIAZIONE! 32. SCIOPERO FAME E SETE PER LE PROVE: “PARLA CON TUO PADRE”! 33.10° AVVOCATO: NEGATIVA! 34.COTESTAZIONE 25 MARZO ’04, “18 PAG.”: IL NULLA!! 35. SCIOPERO DELLA FAME 14 GIORNI: NON IMPORTA-LA CENSURA! 36.IL MIO PROCESSO: NON SUSSISTE… 37.QUI ED ORA sono 37 tentativi, 36 resi illegalmente vani dal “no” periodico! La Costituzione dice che “è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e gli interessi
legittimi…” e non: sempre che “…gli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa” ti si filano!! LA RABBIA E L’IMPOTENZA SONO SENTIMENTI CHE NON SI POSSONO ESPRIMERE…. PERCHE’ NON SI MANTIENE UN COMPORTAMENTO CONFORME ALLA DECENZA… SPECIALMENTE SCARICANDOLA SULLO STATO, SE NO E’ LA VOLTA BUONA CHE TI SENTE E TI SCHIAFFA DENTRO PERCHE’ SI OFFENDE! Io, però, sono offesa dalla sfiducia che sono OBBLIGATA A NUTRIRE e che, tra l’altro, mi porta a registrare colloqui a riguardo tutto quanto questa situazione comporta, sfiducia che perentoriamente viene legittimata dall’illecito così immortalato! Ecco, il MIO VISSUTO con quanti approfittano della mia buona volontà, è anche in 78 colloqui… REGISTRATI: TUTTI CRIMINI! Le cassette ORIGINALI sono custodite gelosamente e segretamente, rigorosamente duplicati… ALLORA SE NON SANNO METTERE PER ISCRITTO LE MALEFATTE CHE INVECIE IO SUBISCO, COM’E’ CHE SONO TUTTI COSI’ DECISI A PRONUNCIARE TANTA DIZIONE DANDOMI DELL’IGNORANTE??! SONO TUTTI RAGGIRI TENTATI E VIOLENZE VARIE… TRAGEDIA ASCRITTA NEL QUOTIDIANO! PROVOCAZIONI CHE MUOVONO LA MIA BUONA FEDE A DENUNCIARE TUTTI I CRIMINI E A FREGARMENE ALTAMENTE DI TALE MURAGLIA SENZA FONDAMENTA! C’E’ LA LEGGE A CONDANNARE TUTTO QUESTO O POSSO FARE ANCH’IO A MENO DI RISPETTARE QUANTO DI CIVILE SI DETTA?! E’ UNA MIA SCELTA QUELLA DI VIVERE CIVILMENTE, MA DIRITTO E GIUSTIZIA L’HO NELL’UGUAGLIANZA FORTEMENTE “SEGNATA” DENTRO DI ME, QUINDI, CHIEDO: E’ LECITO LA DISUGUAGLIANZA? SPERO NON TROVARMI MAI A RINNEGARE IL MIO PERSONALE BAGAGLIO CULTURALE, PERCHE’ TROVO CHE DIVERSAMENTE, DA QUANTO CON IMPEGNO RAZIONALE – MORALE – SPIRITUALE… HO SELEZONATO PER LE MIE SCELTE COMPORTAMENTALI, SIA ILLOGICO! MI SI DARA’ UNA RISPOSTA ESAURIENTE? Voglio impugnare la sentenza, ma chi mi garantisce che questa volontà, sì tanto motivata… abbia il suo effetto legale? Chi? Quale persona, od organo, o ente, o associazione, o popolo? Tutti hanno danneggiato me e questa famiglia attaccandoci su ogni fronte! …Mi pare da “incosciente” puntare il dito a questo ammasso di criminali, ma è la MIA vita e mi sento obbligata di tenermi a freno le paure confidando ancora nella concretezza della Repubblica, nonostante lo smisurato abuso di potere ed il …“silenzio”! Forse questo sarà l’ennesimo tentativo.
L’AZZARDO ART. 113 COST. “TALE TUTELA GIURISDIZIONALE NON PUO’ ESSERE ESCLUSA O LIMITATA A PARTICOLARI MEZZI D’IMPUGNAZIONE O PER DETERMINATE CATEGORIE DI ATTI. LA LEGGE DETERMINA QUALI ORGANI DI GIURISDIZIONE POSSONO ANNULLARE GLI ATTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NEI CASI E CON GLI EFFETTI PREVISTI DALLA LEGGE STESSA.”
CERTO CHE VOGLIO TALE TUTELA, LA CHIEDO ED IMPUGNO LA SENTENZA DEL 11/05/’04…
Premetto che ad oggi non sono andata a ritirare la stesura che doveva uscire in questi giorni, perciò tali considerazioni sono alla luce dei fatti... perpetuati. Faccio notare che… "non sussiste il fatto" è una formula del tutto inappropriata per il procedimento in questione: un referto di pronto soccorso ed un intero incidente probatorio agli atti, a prova del... fatto che una coltellata è stata inferta sul braccio destro di Marsilii Ermanno, è motivo imprescindibile per cui l’istruttoria debba necessariamente accertare chi lo ha commesso in considerazione dell'esistenza di prove che rendono manifesta la sussistenza di gravi reati a danno della mia persona. Si palesa la necessità di considerare della mia controdenuncia – archiviata – che sia riaperta l’indagine per appurare la verità dei fatti, diversamente da quella processuale sì fatta… precludendo prove concrete e schiaccianti quali quelle delle mie richieste (IMPRONTE DIGITALI, TABULATI TELEFONICI E FOTO SEGNALETICHE) e protesto perché in quattro anni nessuno ha difeso i miei interessi! A tale e tanta negazione… ribatto che è in violazione del codice di procedura penale: 1° perché sono a mio favore; 2° per il principio del contraddittorio che regola il giusto processo; 3° perché è illegale celare la verità… che manifesterebbero le prove richieste e per la gravità dei reati che attestano; 4° perché intendo essere risarcita civilmente per i diversi danni che questo procedimento ha procurato e posso… avendo manifesta la mia innocenza.
CERTO CHE VOGLIO TUTELA: LA RICHIEDO! Dalla chiara definizione dei fatti primordiali dipende tutto quanto è, appunto, mio interesse per ripristinare l’onore… della famiglia tanto defraudata. Torno a fare presente l’esigenza di essere giuridicamente tutelata anche per la vertenza… poiché, ai primordi dei fatti, fu procurato un crollo economico, un danno patrimoniale non indifferente, che non è stato ancora ripristinato; nonostante la CGL ci abbia rinunciato agevolando direttamente o indirettamente la truffa…, poichè io non ho proprio intenzione di farci rovinare oltre. Essendo ad oggi impossibilitata per quanto dichiarato, chiedo siano rimossi gli ostacoli a ciò ché io ottenga un ricorso immediato, perché io possa instaurare una causa civile & credo che a questo ha da provvedere la Pubblica Amministrazione o chi per lo Stato, poiché resta ingiusto il guadagno dei rei… e perché ne ho personalmente interesse! Alla delibera che “archivia” la mia istanza di procedimento del 19 dicembre 2003, il Comitato di Presidenza del Consiglio Superore della Magistratura, ripropongo lo stesso, che qui allego, poiché sia riesaminata alla luce di tutti i fatti e si decida sul da fare. Chiedo venia, all’illustrissimo Comitato di Presidenza, giacché la mia insistenza potrebbe sembrare scortese, ma è fortemente motivata! Tengo a chiarire che non conosco i contenuti degli articoli di legge citati nello stesso protocollo del 04/06/2004, anche se la legge non ammette ignoranza, sono rammaricata di non essere assistita da alcun avvocato, nonostante se ne siano succeduti undici e da chiunque ancora mi sono rivolta non sono istruita, poiché si rifiutano di trattare la vicenda ascritta: il perché… non lo posso sapere, resta per me un pesante fardello! In ogni modo, chiedo venia ancora perché giammai offenda quanti sono la mia speranza di Repubblica per uscire da quest’insano accerchiamento, però insisto! Mi risulta ignorato quanto detto nella “istanza di procedimento”, che non si è tenuto conto di garanzie alcune di cui io mi faccio carico circa la prova, documenti ed altro utile per sostenere, appunto, le mie accuse verso tutte le autorità “coinvolte”!
COME HA FATTO IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI PESCARA A DIRE: NON SUSSISTONO… SE IN ALLEGATO V’ERANO 139 PAG. DI DOCUMENTI CONSEGNATI A PROVA DI QUANTO DETTO? PERCHE’ LE INDAGINI ERANO SOLO SU CHI DECRETAVA L’ARCHIVIAZIONE: DEGLI ALTRI CHE COMPAIONO NELLE VICENDE DESCRITTE, TUTTO REGOLARE? Non sembra vi sia nulla di penalmente perseguibile da fondare sulle mie descrizioni, la mia parola non ha contenuto, nessuna negligenza dagli ufficiali (…) con i quali ho avuto male a che fare! Non si tiene conto della mia parola (prove, documenti, reati, fondamenti e motivazioni delle richieste… ignorate!) …quanto è inteso ed inviato sei mesi fa sperando nell’immediatezza dell’intervento autoritario degli organi statali, allorquando, invece, si è presentato l’Egeo Marsilii degli impianti di sicurezza per carceri italiane alla mia porta con un bastone il 26 dicembre’03... Alla luce anche dei fatti nuovi contestati si palesa che vi sono diverse autorità (…) ad abusare del potere conferito, quindi, si necessita che il C.S.M. valuti gli elementi di prova che io attesto, magari senza delegare alla Procura di Pescara, poiché, ripeto, le indagini del circondario pescarese sono molto inquinate e sempre nella parvenza regolare del “non sussiste…” qua, “non sussiste…” la! In tal modo non danno effetto le mie dichiarazioni fondate, invece, su documenti e registrazioni di colloqui tra presenti in mio possesso (copie delle quali ho affidato anche ad altri), registrazioni che immortalano l’illecito penale… come le tre prove (…) occultate che già sole, appunto perché non sono state addotte agli atti come ho chiesto, attestano tanta negazione illecita. DATO L’ESAGERATO… CHIEDO IMMEDIATEZZA!
Sono “Nessuno” così ridotta ed il cittadino… modello è per me! Non faccio riferimenti a particolari articoli di legge, perché non sono un “uomo di legge” e non voglio vestirmi di un ruolo che non mi compete… per non usurpare titoli che non ho, però, so che “la legge non ammette ignoranza”, “…è uguale per tutti”, “…è amministrata nel nome del popolo” e che qui è amministrata proprio male! Eleggo il mio domicilio sito alla c.da Sperduto 20 di Alanno in provincia di Pescara, rintracciabile telefonicamente ai n. 349/5547463 e 334/3569220. Attendo comunicati sviluppi. Con osservanza. Venerdì 25 Giugno ‘04 In fede. Alessandra Marsilii.
ALLA CASERMA DEI CARABINIERI DI ALANNO e al Sindaco del Comune di Alanno. Io, Alessandra Marsilii, nata a Pescara il 16.02.1971, residente alla C.da Sperduto 20 di Alanno (PE), in relazione ai fatti perpetuatisi in seguito alla truffa attuata in mio danno dai miei parenti (vedasi esposto del 27 settembre 2000, vertenza sindacale ed i fatti che mi hanno procurato l’ARRESTO ILLEGALE il giorno 06.11.2000 e tutti i fatti criminosi connessi ai primi di cui ho messo al corrente le autorità sino ad oggi), sono a denunciare quanto ai fatti nuovi ed il disagio attuale… perdurante… e che m’interessa siano risolte ai sensi della Legge! Per tutto quanto riguarda la tutela legale dei miei interessi, essendosi succeduti in totale n° 11 avvocati difensori rei d’infedele patrocinio nei miei confronti, nelle vicende giudiziarie fino ad oggi, per il fatto che a tutt’ora quanti ancora sono a consultare non intendono rovinarsi “la piazza”, RIMETTO ALLE AUTORITÀ DI CONCEDERMI DIFESA.
L’EVIDENTE CALUNNIA IMPUNITA QUERELA Art. 336 c.p.p.
Nonostante la mia ultima denuncia del 25 giugno ‘04 in cui tra le altre cose impugnavo la Sentenza perché mi sono state negate le prove richieste non mi risulta si sia proceduto a riguardo. L’odierna, è a chiedere che si proceda in ordine a fatti previsti dalla legge come reati nei confronti di Ermanno Marsilii, Maria Marsilii e Diana Marsilii per il reato di CALUNNIA (art. 368 c.p.) e di tutti i reati che saranno identificati nei fatti a riguardo. In relazione alla falsa denuncia sporta da Ermanno Marsilii e le false testimonianze di Maria Marsilii e Diana Marsilii le quali avallarono la versione del querelante il giorno 05.11.’00 da cui il P.P.N. 7484/00 a mio carico, non avendo questi dimostrato la fondatezza delle loro accuse, vi è Sentenza dell’11 maggio ’04 ai sensi dell’art. 530 c.p.p. per cui l’assoluzione dai reati a me ascritti (del delitto p. e p. degli art. 582, 585 co. 1 e 2, in relazione all’art. 577 co. 1 n. 4, art. 61 n. 1 e 2, art. 56 e art. 610 c.p.) perché il fatto non sussiste. Per quanto al “reato di pericolo” il giorno 10 novembre ’00 sporgevo dettagliata denuncia sui fatti, fondando le mie accuse su prove (tra le altre: impronte digitali sull’arma in giudiziale sequestro, tabulati telefonici e foto segnaletiche) che sono di manifesta innocenza per i reati di cui alle accuse nei miei confronti e schiaccianti per i rei del complotto di cui sono parte offesa nel P.P.N. 853/00. Mi sembra importante sottolineare che per i soli art. 368, 582, 612 per i quali le autorità ritennero di doversi procedere, è stata formulata richiesta d’archiviazione il 22.01.’02 pervenuta al Tribunale di Pescara il 05.02.’02 secondo la quale “gli elementi acquisiti non consentono di sostenere l’accusa in giudizio”: elementi di PROVA che a tutt’oggi non sono stati addotti negligentemente agli atti contrariamente alla mia più volte espressa volontà in qualità d’imputato, esponendo me e la famiglia con me a subire continui reati nei quattro anni trascorsi PERCHÉ IO NON DEPONGA O DEPONGA IL FALSO, per cui si sono susseguiti raggiri, artifizi, violazioni di domicilio, violenze, intimidazioni, e tutti i fatti di cui ho messo puntualmente al corrente le autorità competenti in questi anni; i miei 11 avvocati difensori, che si sono succeduti negli anni così trascorsi, non sono valsi ad acquisire tre semplici prove a mio favore per la richiesta tutela degl’interessi lesi, per i quali neanche i 4 scioperi della fame sono valsi ad far sì che io possa avvalermi dei diritti e le facoltà concesse dalla legge, vedendomi violati tutti i diritti umani, sono oggi a chiedere immediatezza delle risoluzioni previste per le gravi minacce che minano l’intero nucleo familiare con me. Inoltre, si necessita specificare che questi fatti sono scaturiti da una truffa attuata da Egeo Marsilii (dell’omonima ditta di impianti di sicurezza per carceri e super carceri d’Italia) atta ad acquisire le proprietà mie e di mio marito di cui egli è, soltanto, fideiussore esterno del mutuo per l’acquisto di queste, concretizzando ingiusto profitto sin dal licenziamento illegittimo che ha effettuato questo nei miei confronti per pagare le rate del mutuo, come ad oggi, ed avanzare preventivamente che cedessimo le proprietà. Io, invece, feci prima un esposto alla Questura di Pescara nel settembre ’00 e, poi, instaurai vertenza sindacale per spettanze conteggiate dalla CGL di circa 40.000.000 di vecchie lire e perché il RICORSO SI PROSPETTAVA “IMMEDIATO” poiché il licenziamento dagli stessi documenti è manifestamente illegittimo, dunque v’era fissata data d’udienza, per il tentativo obbligatorio di conciliazione amichevole presso la camera del lavoro, proprio 4 GIORNI DOPO i fatti di cui ai procedimenti suddetti e, cioè, il 09.11.’00. Non di meno importanza assume il fatto che sono stata ARRESTATA ILLEGALMENTE la mattina del 25
06.11.’00, per cui, la CORRUZIONE è divampata a cerchio d’onda in tutti questi anni, mentre io ancora non mi piego a criminali a me avversi in numero sempre più crescente nell’assoggettamento di questi e l’ampia omertà che mi vuole inerme ed impotente. Sono ancora in sciopero della fame dal 25 giugno scorso, solo il 15 agosto ho ripreso ad ingerire solidi nella misura non superiore ai 70 gr. per cui LO SCIOPERO ATTUALMENTE È PARZIALE E RESTA INDETTO. Preciso che sono stata ricoverata nel reparto medicina e che la salute è a repentaglio, ma lo “stato di necessità” non mi da’ altra scelta nel tentativo di vedere la famiglia con me al sicuro dagli attuali pericoli imminenti. Per scongiurare, ancora una volta, il perpetuarsi ed aggravarsi dei crimini che siamo continuamente a subire oltre che la perdita delle proprietà (per i pignoramenti che mi sono stati comunicati, quindi, imminenti) chiedo siano rimossi tutti gli ostacoli con le risoluzioni a riguardo previste dalla legge anche in merito alla costituzione di parte civile che qui rinnovo per tutti i fatti connessi dall’iniziale truffa ad oggi. Certa della massima trasparenza delle operazioni e dei servizi, chiedo sia indetto un comunicato stampa nazionale perché sia garantito l’art. 21 della Costituzione DALLE STESSE AUTORITÀ, poiché i miei tentativi di rendere di dominio pubblico le mie denunce, le mie proteste, nonché le Sentenze sono stati inutili.
MANIFESTAZIONI IN PIAZZA: AMPIA OMERTA’
L’ennesima disperata ricerca di solidarietà… data la censura dai giornalisti locali de “il Centro” ed “il Messaggero d’Abruzzo” ed alcune tv locali ai quali avanzavo di rendere pubblica la cronaca del dramma, per spezzare l’IMPARZIALITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA ESSENDOMI NEGATI DIRITTI UMANI PER CUI SONO IN SCIOPERO A MANIFESTARE AI SENSI DELL’ART. 21 DELLA COSTITUZIONE. La mia richiesta non può essere accolta… nella redazione del “Messaggero” mi hanno risposto che in procura è stato loro detto di aspettare! Io ho risposto: “aspettare cosa? Che Marsilii Alessandra si suicida? Bèh, si sono sbagliati!” Nel centro di Pescara informavo i cittadini dell’imparzialità, l’occultamento e la censura che li tiene volutamente disinformati; con i volantini, cartelloni, … e rispondendo alle “sbigottite” domande della gente dichiaravo tutto quanto vissuto, riferivo così l’abuso che si fa del potere conferito dal popolo stesso che, tenuto all’oscuro, è ingannato... Volevo stimolarli ad interessarsi, per lo meno, del loro diritto all’informazione e a difendere la Costituzione. Col mio – stupido, insulso (!) – credo… ho tentato di coinvolgere l’interesse della cittadinanza affinché a mezzo raccolta firme chiedessero al Sindaco ed al Questore d’essere informati dai mass-media, perché sapessero da fonti certe come stavano le cose: se stavo calunniando quanti dicevo coinvolti, oltraggiando le autorità, o se fosse vero quanto affermavo. Purtroppo, mi sono imbattuta in quella omertà popolare… dettata dalla paura, o solo dall’essere di fatti sconcertanti: nonostante molti chiedevano per sapere, in due giorni ho raccolto solo 31 firme! Avevo chiesto a tutti di marciare pacificamente in corteo per difendere la Costituzione, dando appuntamento ad una settimana dopo: nessuno venne era “assodato”!!! Io, comunque, non ho avanzato quanto proponeva la raccolta firme, perché molti non si sono sentiti d’esporsi a “ritorsioni”… ed ho ritenuto “giusto” risparmiare questo rischio anche ai più coraggiosi, non avanzando la richiesta con la lista… e le generalità, soprattutto perché ero sfiduciata e pensavo che mi sarei vista derisa per la richiesta!
IMBROGLI E BEFFE IN AULA
Il giorno 05 luglio 2004 ero a Pianella presso il Giudice di Pace, convocata per il procedimento di cui sono parte offesa, con udienza fissata per le ore 09.00 circa, trovai spostata l’udienza: ultima nell’ordine del giorno. Chiesi se era possibile anticipare e, tra gli altri motivi che esponevo in pubblico davanti al Giudice, era in forza ed in virtù delle tante 26
illegalità procedurali interposte nei quattro anni, essendo ancora sola e senza pubblico perché i tanti presenti sarebbero andati via, indi, non mi vedevo garantita IMPARZIALITA’. La mia insistenza ai ripetuti rifiuti, chiariva quanto ritenevo infondate le giustificazioni addotte per non soddisfare la mia richiesta, ma poi dovetti “arrendermi”: mi dissero che mi avrebbero fatto allontanare dagli ufficiali. Così è che l’udienza si tenne in ultimo, intorno alle ore undici, senza la folla. Ho registrato tutto, prima e durante. Il procedimento è della mia denuncia del 02 febbraio ’03 e ritenevo coinvolte in tutti i fatti criminosi descritti, almeno trenta persone, ma le autorità nella volontà di sminuire la gravità dei fatti, hanno sollevato accuse di minacce ed ingiuria imputando questi reati a due persone (“mia” madre e “mia” sorella) e rimettendo alla Procura dell’Aquila uno stralcio… per alcuni altri fatti di cui non so niente in merito agli sviluppi di questo. In seguito, hanno archiviato quanto alla minaccia – per cui io proponevo opposizione, istanza di procedimento il 19.12.’03, di cui ARCHIVIAZIONE dal Consiglio Superiore della Magistratura, perché, così ritengo, da Pescara hanno ulteriormente depistato le indagini a riguardo - mentre dell’ingiuria …davanti al Giudice di Pace, allungano i tempi… con errorini che possono capitare; un rinvio per conciliazione, riparazione amichevole… CHE IO, PARTE OFFESA, DICEVO NON ESSERE D’ACCORDO A TALE RISOLUZIONE PER IL MIO INTERESSE A DIMOSTRARE, OLTRE L’INGIURIA E LA MINACCIA, L’ESISTENZA DI REATI D’ASSOCIAZIONE MAFIOSA COME AI SENSI DEL CODICE PENALE ART. 416 BIS… La conciliazione, invece, è stata accordata dal Giudice in violazione della mia contraria espressa volontà. Occasione di conciliazione, quei 20 giorni, di cui le imputate neanche minimamente si sono curate e di cui all’udienza successiva non si è affatto discusso, neanche ad esaurire la mia domanda in proposito per cui esigevo le dovute spiegazioni. Ora delle tante pesanti ingiurie che sono agli atti della trascrizione audio-cassetta e del verbale del testimone, s’indirizza a definire il processuccio per “tenuità del fatto” mettendo a verbale solo quello che dice l’avvocato di controparte, il Pubblico ministero ed il Giudice, escludendo ogni mia dichiarazione in merito ai miei interessi – dicono perché un avvocato deve parlare per me, sono illegalmente interdetta - concentrano l’attenzione su quanto alla mia denuncia si riferiva solo il termine ingiurioso: <<PAGLIACCIA>> …Stante le considerazioni dell’avvocato di controparte essere da intendere <<EDUCATIVO>>!!! Io ho ribattuto al giudice che appena dopo la succitata parola si legge: “ e di conseguenza ricevevo delle intimidazioni” e che PER PUDORE non ho riportato sulla denuncia le tante parolacce… perché v’è la registrazione che le attesta, come agli atti è la trascrizione dei colloqui. Fatto sta che a verbale, anche questa volta, è preclusa ogni mia dichiarazione: non risultano difesi i miei interessi (anche se ho tentato nonostante ogni volta che parlavo mi si vietava d’intervenire) né tanto meno quelli dello Stato. COME SEMPRE RESTO TRAVOLTA DA CHI PROCEDE IN QUESTO MODO, SOLO PERCHE’ DICONO CHE IO MI DEVO CERCARE UN AVVOCATO CHE PARLI PER ME, BEN COSCIENTI DELL’OGGETTIVA IMPOSSIBILITA’!!!
L’IMPOSSIBILITÀ PROCURATA
Ho tentato di rivolgermi ai giornalisti di quotidiani e tv regionali …personalmente, anche per le manifestazioni pubblicamente tenute e per la Sentenza da cui si deduce ch’io sia stata calunniata, come dicevo, ma non c’è altra risposta che quella negativa. Io e mio marito, a corto di soldi, ci siamo indebitati ulteriormente acquistando a rate un computer portatile – il che, per il Vice Procuratore sembrava assodato fosse impossibile… nel 27
senso in cui intendo la sua battuta di stizza, allorquando gli leggevo i titoli sul volantino diffuso tra i passanti davanti alla Procura: “…
ARRESTO ILLEGALE • CERTIFICATO MEDICO FALSO! • INDAGINI PRELIMINARI INFEDELI! • CONTRODENUNCIA AI PARENTI ACCUSATORI, ARCHIVIATA! • UDIENZE PRELIMINARI FALLACI! • INGIUSTO PROCESSO: IMPUGNAZIONE “ “INAMMISSIBILE” ” senza ragione!! •
…”, lui m’interruppe: <<MA STO COMPUTER CHI TE L’HA DATO?>> - comunque, dallo scorso dicembre abbiamo fatto diversi tentativi, aggiungendo spese, per collegarci ad Internet e tentare così una via di “fuga”, ma non vi siamo riusciti perché non abbiamo la normale linea telefonica di casa e per i cellulari, i cavi c’erano difficoltà tecniche nonostante svariati tentativi di risoluzione... Tanto è il bisogno, che abbiamo acquistato la Vodafone Mobile Connected Card, a rate (!), spendendo parecchi soldi nelle prime connessioni… ora, grazie alla promozione, siamo “liberi” di navigare… trovando lo stesso un muro, perché non si riesce ad interessare alcuno che intenda “tiraci fuori dal cerchio” e spezzare le catene pubblicando l’IMPARZIALITA’… Qui voglio aggiungere che stante io in sciopero della fame, non ho la forza di portare i miei bimbi al mare o altrove: mio marito lavora e le amicizie le ho – per così dire –smarrite, quindi sola non mi sento di andare con capogiri frequenti … Sono anni che non <<GODIAMO DEL MERITATO RIPOSO E LO SVAGO>> e non “vediamo” una <<VACANZA>>: mi strugge il cuore che di questo sono privati i nostri figli per cause che non dipendono dalla nostra volontà. LA PROCURATA IMPOSSIBILITA’ -economica e non- VINCOLANTE È STRAZIANTE… per due genitori capaci e volenterosi, come è obbrobrio condizionare la vita dei bimbi a tali limiti. HANNO ANNIENTATO DI PROPOSITO TUTTE LE NOSTRE ASPIRAZIONI ED IL LIBERO SVILUPPO DEL <<NUOVO>> NUCLEO FAMILIARE! IO SONO COSTRETTA ALLO STUDIO ED IL LAVORO COSTANTE PER DIFENDERMI, COSA CHE SPETTA AGLI AVVOCATI E LE AUTORITÀ PAGATI PER IL MESTIERE.. COSÌ MI TROVO SCHIAVA DELLE LORO OMISSIONI, E TOLGO PREZIOSO TEMPO AI MESTIERI DI CASA E A QUANT’ALTRO IL MONDO OFFRE LIBERAMENTE, AL QUALE MI DEDICHEREI MOLTO VOLENTIERI.
LA SALUTE
Tali assurdità – come dicevo al punto 11 - sembrano essere la pretesa per cui tentano di sfinirci con le loro follie… tanto che, più volte hanno tentato di figurare me malata di mente, probabilmente aspettano di farmi “uscire pazza”… senza riuscirvi, ma ancora nessuno punta il dito contro quanti sono realmente perversi e continuano a perseguitarci senza lasciarci via di scampo! Qui di sotto alcuni episodi che non mi so spiegare… essere di una società civile. Il 23.07.’04 mi sono recata al Pronto Soccorso di Chieti per dolori di diverso genere che mi affliggono nel corpo; chiedevo d’essere ricoverata per accertamenti e, benché m’accordarono 28
la richiesta, una volta sola… mi sottoposero a consulenza psichiatrica per <<SOSPETTO DELIRIO PARANOICO>>, rimandandomi poi a casa, non curanti dei miei DOLORI. Il colloquio, in due ore e tre quarti (…), ha diagnosticato che… “non ci sono gli estremi…”. Questa volta hanno tentato di ricoverarmi in psichiatria, negandomi il ricovero in medicina accordato prima che restassi sola, rimandandomi, poi, a casa! Probabilmente fa ridere il paragone: “ho una frattura al piede!” - “vai in psichiatria!!” …ma qui è per chiarire che si fanno beffe di me anche i medici che non hanno appurato quanto ai miei dolori fisici, solo perché ero in sciopero della fame… Di questo anche ho registrato i colloqui nell’intera mattinata... con la dott.ssa di turno, l’Assistente Sociale Sanitario, l’ufficiale di Polizia visto che si insisteva sul fatto che sono in sciopero della fame …perché smettessi, tornando regolarmente a mangiare, nella pretesa che ESCLUDESSI, come magicamente, questi problemi dalla mia vita: di metterli da parte! Allora – chiedo – chi è che travisa la realtà, chi è che sta fuori di testa? Io (che ho molta fame anche ora e spero presto di tornare alla regolarità) spiegavo loro che necessito di diffondere la notizia all’opinione pubblica, almeno la smettono di farci tanto male nascondendo quanto accade! Il fatto che chiedevo di informare la stampa li ha indisposti, convertendo il mio diritto alla salute (per cui chiedevo accertamenti di vario genere) a qualcosa che devo procurarmi da me… riferenti al comunicato stampa – che non c’entra niente con i miei dolori fisici di cui si sarebbero dovuti occupare gli addetti alla Sanità; mentre del diritto di cronaca avrebbe potuto farsi carico – almeno – l’agente di Polizia. Credo che se vogliono, almeno per quanto ne so, possono: visto che ogni giorno escono notizie dagli ospedali e, comunque, ho esposto quest’esigenza di diritto all’ufficiale di polizia che avrebbe potuto far rispettare la legge e sollevare questa famiglia dalla tortura che va avanti da anni!! Al di là di questo, io ero lì perché stavo malissimo fisicamente e dei miei tanti documentati tentativi di avvalermi del diritto di cronaca per uscire dall’occultamento, di cui li ho comunque messo a conoscenza, i quali hanno riscosso solo censura, di questa mia esigenza gli addetti alla sanità mi hanno risposto che non fanno i giornalisti, pur avanzando la “pretesa” che io desistessi dal protestare contro criminali che minacciano l’incolumità fisica mia e della famiglia con me, sforzandosi così di mostrarsi preoccupati del mio diritto alla salute, …ma solo di quella psichica! …E’ l’ennesima beffa! Ritenevano di CURARMI facendomi mangiare, senza neanche accertare che cosa è danneggiato nel mio corpo e dedurne, poi, le cure! Perché non si sono curati del fatto che sono in protesta, costretta, per difendermi dai soprusi e le violenze sempre attuali che minacciano l’intera famiglia e di cui li informavo con i documenti dei miei fascicoli alla mano: se erano davvero così preoccupati del mio dirito alla salute, comè che non si sono mostrati affatto preoccupati dell’incolumità fisica minacciata da tutt’altre persone? Perché, fungardi, mi hanno accordato il ricovero nel reparto medicina, preoccupandosi di sollecitare loro stessi mia suocera che andasse via con i miei figli per il pranzo, tramando che, UNA VOLTA SOLA mi avrebbero sottoposto a consulenza psichiatrica e – “magari” – mi avrebbero ricoverato in psichiatria …senza informarci di questa loro intenzione? HO REGISTRATO ANCHE LE QUASI DUE ORE DI CONSULENZA PSICHIATRICA…
La psichiatra Paola Carozza, ripetutamente ha posto tre condizioni (che prendessi psicofarmaci, o un ricovero volontario in psichiatria, o avrebbero agito con un trattamento obbligatorio) che diceva “risolutrici”... 29
Si e’ trovata contrariata da me che evidenziavo la sua pretesa infondata, poiché, appunto, intendeva “risolvere” qualcosa che per nulla, in alcun modo si e’ verificato: …stava parlando di qualcosa che non c’e’! Non so con quale autorità!!? E’ entrata con fini preposti, non curante delle mie dichiarazioni, intendeva giungervi comunque. Solo quando chiamò telefonicamente mio marito e le chiesi se era d’accordo che registrassi, mostrandogli il registratore azionato solo allora, di li a poco, si è ripristinata la realtà tanto forzatamente travisata fino ad allora; a quel punto mi ha detto che le tre condizioni poste erano per vedere come reagivo - DUNQUE MI HA PROVOCATO PER DUE ORE - solo così si è dimostrato che non ero affetta da malattie mentali. Così è che, alla fine, ha preso atto del fatto che sono sana di mente e che vivo una <<SITUAZIONE STRESSANTE E TERRIBILE>>, come prima più volte ha definito: <<ALLUCINANTE>>. Ci ha tenuto a mettermi al corrente dei rischi ai quali sono esposta: <<QUALI POSSONO ESSERE LE CONSEGUENZE SUL PIANO PSICHICO: DEPRESSIONE, ATTI LESIVI, DISINTEGRARSI, DELIRIO PARANOIDEO>>… perciò, mi ha lasciato i recapiti del centro
salute mentale se dovesse precipitare la mia stabilità psichica, ma non ha “potuto” far niente per i PERVERSI che tengono soggiogati un’intera famiglia!! Allora con quale autorità avrebbe agito con trattamenti forzati su di me, se, riconosciute reali le mie vicende, non si è preoccupata di agire obbligatoriamente con la stessa autorità nei confronti di chi essa ravvede mi stia pilotando al declino psicologico? Da quanto mi ha spiegato la psichiatra sta a me denunciare… • Ora denuncerei anche questo rischio ben definito ed alquanto grave, come crimini sulla mia persona che, oltretutto il resto, si aggiunge come minaccia nell’imminenza l’integrità fisica tutta, ma interessa all’autorità di competenza a porre fine a tutto questo INGANNARE che ci tiene al disumano? Fino ad oggi non hanno fatto che …incatenarci!! Cosa posso ancora sola? Non posso recarmi in Procura, né in Questura, né tanto meno alle Caserma dei Carabinieri del mio paese, perché, con la loro strafottenza, sono quattro anni che attendono una qualche mia negativa reazione provocandola in ogni modo, ma ancora non ci sono riusciti. Non sono riusciti neanche a condannarmi come volevano, anche se ci hanno provato fino all’ultimo (!) per quattro anni …anche i miei avvocati difensori (11 in tutto): mi hanno assolta “perché il fatto non sussiste”, negandomi comunque le prove richieste e d’essere difesa, procurando un avvocato d’ufficio a semplice “comparsa” che non ha proferito parola alcuna a mia difesa. Ho chiesto tre prove di manifesta innocenza, ho atteso quattro anni tra farse e beffe… dato che il fatto non l’ho commesso, le ho chieste perché “qualcun altro” ha commesso di peggio... LE HO CHIESTE E RICHIESTE PAZIENTEMENTE, SENZA FARMI STRAVOLGERE DAI LORO BEFFARDI ATTEGGIAMENTI ILLECITI, PERCHÉ SONO UNA PERSONA CIVILE! ORA, PERÒ, SONO ESASPERATA! Questi “favoreggiati” hanno commesso tanti crimini gravi, sono così favoriti da restare tranquillamente “impuniti”: CHE FINE HANNO FATTO LE RAGIONI D’ORDINE E PREVENZIONE PER LA PUBBLICA SICUREZZA??! • Io mi trovo privata di tutto, ottenendo sempre di peggio, fino all’attuali minacce e ancora imbrogli… Non posso neanche andare via per scongiurare il pericolo di aggressioni, come vorrei, per i debiti che ho!! Forse vogliono eliminarmi per il materiale in originale in mio possesso ed assicurato altrove: benché giuridicamente non mi permettono nulla, sanno che, prima o poi, posso sempre pubblicare un libro o che possa uscire in qualche modo la notizia! SIAMO CINQUE PERSONE SCOMODE: IN 30
PERICOLO! • Due tentati omicidi ed un danno patrimoniale non indifferente restano fatti occultati, mentre i miei interessi lesi, ritengo sia frutto della PERVERSIONE di quanti tengono a sottoporci a questi TRATTAMENTI INUMANI E DEGRADANTI. Gli scompensi fisici di diverso genere mi facevano temere… per la mia salute, dolori “pazzeschi”… dei quali dovevo almeno accertarne le cause e cercare le cure; ma avevo paura di quale trattamento mi avrebbero riservato, o che mi avrebbero ancora rimandato a casa… solo che non potevo resistere! Allora sono andata dal medico di famiglia che ha prescritto “ricovero urgente” per lombo sciatalgia acuta, aritmie cardiache, lussazione temporo-mandibolare, ed altro… SONO STATA RICOVERATA NEL REPARTO MEDICINA DELL’OSPEDALE CIVILE DI PESCARA dal 30.07.’04 al 03.08.’04 Dopo aver “passato” un’altra consulenza psichiatrica abbastanza breve… attendendo di sapere cosa è che mi da dolori alla schiena così forti da limitare i movimenti specie delle gambe e da che dipendono le forti emicranie, questi i dolori che mi “assillavano” più di tutto. In reparto, infermieri e medici mi pressavano perché io mangiassi… non curanti di quanto mi tiene vincolata a questa scelta radicale e me li sono “subiti” tutti i giorni gli accorati rimproveri… Vorrei tanto tornare alla normalità, starmene con la famiglia che mi attende, ma non esiste normalità per me e gli altri non vogliono sentir ragione! In ogni modo… lì, a Pescara, più volte ho rischiato il collasso o non so cosa… , una in particolare, per iniezioni troppo forti – dicevano – per chi non mangia da tempo (ma loro lo sapevano bene! Potevano usare qualcosa meno “forte”??!) comunque, ho superato anche quei momenti con le mie forze e …grazie a Dio! Sin dal mattino seguente, appena dopo l’iniezione di “Contromal” la testa era come frastornata tutto il giorno, come rintontita, ma dopo altre iniezioni, improvvisi capogiri, mai avuti così…, un senso di vertigine che non passava neanche allungata, anzi “ballava” il letto, sembrava d’essere in alto mare e, sola, andai a vomitare, ma mi sentivo mancare… Inutile l’aver chiesto aiuto, non hanno misurato la pressione, non mi hanno fatto niente: erano impalati a guardare che sbianchivo e sudavo, poi, mentre davo segni di ripresa mi rimproveravano perché non mangiavo! Io registravo quando venivano i medici e quando mi somministravano medicinali. I medici si sono limitati a sospendere la cura, ma un’infermiera ha insistito… alla sera, optando lei stessa per un'altra iniezione da farmi perché voleva alleviare i miei dolori… Io mi ero opposta ma lei era sicura così è che mi fidai… E’ un peccato che ho spento il registratore appena è andata via, ma v’è chi può testimoniare… Mi sono alzata dal letto e d’un tratto sono andata in bagno per vomitare, ma niente… Stavo perdendo i sensi e a stento, barcollando, ho raggiunto il letto… mentre le orecchie fischiavano, poi, uno strano rumorino restava in testa, e sudavo a freddo… fino a gocciolare: la mia vicina di stanza si è spaventata allertando infermieri e quel momento sembrava non passare, ma questi non mi hanno neanche aiutato con la mascherina d’ossigeno, rimproverandomi che non mangiavo e che era logico che mi facesse quell’effetto! E’ spaventoso!! Mi è uscito cerume dalle orecchie quando “fischiavano”, avevo paura di perdere coscienza e che mi accadesse di peggio… che so, un ictus… Alla fine sono stata dimessa perché ho dolori nelle zona lombare che provengono, dicono “probabilmente”, dalla lussazione cronica della mandibola ( dissestata …la sera dei fatti, il 05.11.’00), lo stesso per le emicranie per cui farò raggi al cranio e mandibola. 31
Quest’ultima, dicono già, che necessita di terapie in centro specializzato …fuori zona, ma io come faccio se non ho soldi e non posso lasciare i bimbi perché mio marito ha da lavorare??! Mi resta, intanto d’imparare a sopravvivere e convivere con quanto di atroce sono i miei dolori… anche se mi posso muovere molto limitatamente in certi momenti e se non smetto lo sciopero, non posso prendere farmaci! Comunque è chiaro che l’articolazione della mandibola è menomata!! Inoltre dai diversi accertamenti espletati risulta sabbia alla bile: il medico dice che non ingerendo alimenti solidi questa non espelle… ripulendosi e, anche, che causa calcoli ai reni se proseguo a non mangiare! Non si è parlato di cura perché sembra ovvio che devo tornare a mangiare per non danneggiarmi ulteriormente ed io non ho scambiato medici per giornalisti!! Tornata a casa, ho aggiunto solo biscotti al mattino quando faccio colazione e …acqua e zucchero, latte, vitamine, yogurt, succhi, tè o caffè durante tutta la giornata mi “sostengono”. Patisco la fame, orgogliosa di dissociarmi da crimini gravi e, così, anche se inutile sembra, io difendo questa famiglia. Non ho energie: i capogiri frequenti me lo dimostrano. Cerco giusta soluzione su Internet… se qualcuno si presti, ma… mi restano ben poche speranze e tento lo stesso, mentre guardo questa famiglia disastrata dai …CANI!!!
ULTIMO FATTACCIO A DOMICILIO… A CHI CHIEDERE “ASILO”?
GIORNO 11 AGOSTO ’04: telefonatina al mattino, INDESIDERATA, dalla signora “mia madre”…<<FACCIAMO LA PACE, …LO COMANDA LA MADONNA!>> ed io <<NON BESTEMMIARE!>> chiudendo. L’ho chiamata subito dopo dicendogli che non si deve permettere più perché, per me, tutti loro sono CANI E LUPI, quindi, non voglio né sentirli né vederli. Ho chiuso, mentre lei cominciò a parlare, poi mi ha richiamato ed io non ho risposto. Sapevo che il mio ennesimo rifiuto aveva già pronta “vendetta”, perché hanno da affermare la loro “grandezza” e più di sempre mi sentivo indifesa dalle autortità, così, avevo a “rimproverarmi” che sono a mettere in pericolo questa famiglia con me, perché non voglio lasciarmi CORROMPERE LA COSCIENZA AGEVOLANDO CRIMINALI VERI E PROPRI!! Tanto è vero… che, pur sapendo che qui sono INDESIDERATE LE VISITE “PARENTI”, nel pomeriggio la signora “mia madre” Di Girolamo Anna Maria e la signora “mia sorella” Derna Marsilii con il suo figlioletto erano davanti al cancello… in tutti questi anni di violenza privata, violazioni di domicilio ed intimidazioni varie, non ho ottenuto neanche una diffida da queste lustre persone!! L’una tentava di giocare sui miei sentimenti senza riuscire ad abbindolarmi (<<E DAMMI UN BACIO! ...E DAMMI UN ABBRCCIO! …E DAMMI UN BACIO! …E DAMMI UN ABBRACCIO…>>) per più di mezz’ora; poi, mi ha <<RICATTATO>> rivelandosi …come la conosco: con le pretese di sempre che onorassi il padre e la madre, minacciando ritorsioni sulla mia casa per quanto al mutuo perché <<NIN TI LI PU’ GUDE’>> e mi dava ripetutamente della <<PAZZA! SEI PAZZA!! …ALESSANDRA, SEI PAZZA!>> perché rifiutavo il loro “favore”, la loro “benevolenza”: rifiutare doni da questi è pazzia!! L’altra, armata di una incerta “acqua santa” e della sua dottrina “satanica” - col suo parlare SENZA ONESTA’- ha tentato, oltremodo, di manipolare la mia volontà, cercando d’incutere timore… Vantava, inoltre, l’unità del gruppo di famiglia al quale PRETENDEVA io restassi sottomessa, perché a suo dire era inutile che insistevo per quanto ai procedimenti… perché, mi consigliava di appellarmi alla Corte Europea… e mi sconsigliava di avercela con mio padre 32
perché <<ACCUSCÌ PASSANO ALTRI OTTO ANNI>> concludendo poi, che altrimenti restassi convinta delle mie scelte, sarei da esorcizzare, quindi indemoniata! Avanzavano sin dall’inizio ch’io li perdonassi e facessi la pace con tutti loro, senza mostrare alcun pentimento e proponimento di non fare altro male, senza riparazione …io non ho inteso di perdonare e fare pace con nessuno di loro. La discussione è concentrata sui concetti CRISTIANI; nonostante i loro sforzi, la mia conoscenza in fatto di Sacre Scritture, non si è vista affatto stravolta, ma la mia salda posizione è stata provocata seriamente, dopo già tre quarti d’ora di accesa discussione, allorquando la sig. Derna Marsilii, essendosi pronunciata falsamente circa la famosa sera dei fatti, veniva nuovamente invitata ad andarsene e continuò dicendo che io voglio la guerra, che ho il demonio dentro di me, pretendo e avanzo… COMANDANDO CH’IO FACCIA PACE o che vada dall’esorcista a farmi curare, mentre, dava “sue” benedizioni! Dopo circa tre quarti d’ora al mio netto rifiuto, insomma, mi hanno esasperato! Così è che la mia rabbia, già molto accesa sin dall’inizio, arrivò alla cima…, per mandarle via, …fino ad urlare a squarciagola ripetutamente e, nonostante continuavano lo stesso a manipolare la mia volontà, le mie urla aumentavano, ma ‘sta sorella sembrava stesse a casa sua e continuava con un candore… a parlarmi come per convincermi a tutti i costi!! E’ mancato poco che arrivassimo alle mani: quando ero proprio su tutte le furie quella “sorella” ha tentato di toccarmi, io mi sono limitata ad evitare il contatto… e urlavo ancora, sempre più forte, che andasse via, ma questa continuava a parlarmi tranquilla tranquilla. Anche dopo che è arrivato mio marito… con lo stesso “candore” voleva lasciar doni… che ho scaraventato dall’altro lato della strada, poi, finalmente andarono via. E’ tutto registrato ed i tre vicini che si sono trovati ad assistere come “attoniti” per quanto accaduto, continuarono il lavoro cui erano intenti! I Carabinieri allertati, sul finire del fattaccio, nonostante dichiaravo d’essere attanagliata da associazione mafiosa… della “visita indesiderata” hanno detto che potevo rivolgermi al Maresciallo della Caserma del mio paese all’indomani per UNA DENUNCIA!! Gli dissi che la Caserma e la Questura e Procura di Pescara non hanno mai mosso un dito con le mie denunce, ma se ne è fregato altamente di quanto affermavo per tutelare questo domicilio. Avrei voluto sporgere denuncia a piede libero, ma è così che si vede quanto ho ancora da essere informata in fatto di legge, purtroppo è per cause indipendenti dalla mia volontà e la vedo così la risposta: ingiusta!!! Avevo perso le mie poche energie e lo stomaco doleva come non mai, mentre “quelle” tornavano tranquille da dove sono venute, pronte a nuove intimidazioni nel caso in cui anche questa volta la loro “lezione” non sia bastata a farmi suicidare, benché pregna di – presunti – sensi di colpa che avrei da farmi …secondo loro! Certo, INTIMIDAZIONI… MAFIOSE! Ho già di trascritto la registrazione del colloquio tra presenti, che immortala l’illecito: non solo me le devo vivere certe storie, me le devo pure risentire bene bene!!? DEVO SOTTOLINEARE, QUALORA SI RITENESSE D’INFORMARE LE AUTORITA’ E QUESTE RITENESSERO DI PROSEGIURE UFFICIALMETE ALLA TRASCRIZIONE, DATI I PRECEDENTI ATTI FALSIFICATI E/O INDAGINI INSABBIATE: INTENDO ESSERVI PRESENTE E CHIEDO DI ESSERE INFORMATA IN CASO D’ARCHIVIAZIONE, VISTO CHE LE PROVE DA ACQUISIRE CI SONO, SEMPRE CHE SI VOGLIA PROSEGUIRE ALL’ACQUISIZIONE DI QUESTE, PER QUESTO FATTACCIO E DI OGNI ALTRO CHE RIGUARDI LA ODIERNA SITUAZIONE 33
ESPOSTA NELLA SUA GLOBALITA’.
SCACCO MATTO
Presto arriverà un PIGNORAMENTO, già comunicato, di 30.000.000 di vecchie lire, per le rate dell’auto che non abbiamo più pagato dal 2000, appunto… e penso che andranno sulla casa e la banca chiederà a mio padre di estinguere il mutuo: questo padre, già da tanto, vuole che andiamo via… e non vede l’ora di toglierci di mezzo, facendo SFARZO delle sue potenzialità che non abbiamo voluto riconoscere!! Siamo messi proprio male con la sua truffa… l’economia è al collasso: resteremo senza tetto??! Se tentiamo ancora di resistergli senza …accontentarlo, CREDO E FORTISSIMAMENTE CREDO, che ci faranno a pezzi fisicamente!! A me hanno attentato già l’incolumità fisica… non ho dubbi sul fatto che ci faranno la pelle CASUALMENTE senza …lasciare OMBRA DI COLPA!! E’ da quando sono nata che MI MASSACRANO DI BOTTE e lo sanno tutti quelli che hanno avuto a che fare con la mia vita. Resta che non mi si dà via di scampo… di tanti gravi crimini, nessuno è stato arrestato fino ad oggi per assicurare …la pubblica sicurezza… FORSE PENSANO CHE NON FANNO MALE AD ALTRI – SOLO A NOI – QUINDI, LI LASCIANO FARE QUESTO ED ALTRO … MALTRATTAMENTI CHE NON SONO PERMESSI NEANCHE SUGLI ANIMALI: SIAMO CINQUE PERSONE! Vorrei difendere i miei piccoli…
È POSSIBILE RISTABILIRE L’ORDINE, IO SOLA NON POSSO FARLO E CHIEDO SOLIDARIETÀ, PRESTO!! Occultata – indifesa – censurata… ogni vicenda a riguardo trova ferreo dissenso in me, che non sono disposta a sottomettermi all’illegalità, senza procurarmene in alcun modo la partecipazione: non risulta la mia morale corrotta e disposta ad agevolare criminali perversi! Occultata – indifesa – censurata…. non desisto dallo sciopero perché il pericolo imminente minaccia questa famiglia già tanto defraudata, senza via di scampo! Messa a dura prova nell’ultima visita e dal lavoro intenso che mi ha richiesto questa ENNESIMA, dal giorno 15 Agosto ’04 ho cominciato ad assaggiare qualcosa solo a pranzo o nel pomeriggio: niente di più di un “pugno” che mi resta sullo stomaco! Oggi, il mio sciopero resta indetto, così com’è: parziale… solo per riprendere un po’ le forze perché, la fiducia in questa mia sia di meritevole attenzione, ma è soprattutto in previsione del fatto che anche questa volta non si muoverà nulla dello sporco regime… devo aspettarmelo mio malgrado! Occultata – indifesa – censurata… altro non trovo che dichiarare presto anche lo sciopero della sete, ma mi voglio troppo bene e già tanto mi preoccupano gli scompensi fisici incombenti. Dunque, un po’ di forze… anche perché mi vedrò presto ad incatenarmi… arrischiandomi -ancora sola- a trovare altri soprusi, violenze NAZZISTE… che sembrano garantiti dall’abuso di potere e l’isolamento sociale! Come posso agire in giudizio se sono invisibile alla magistratura??? Sono un essere umano! Può essere di un paese civilizzato tanta inciviltà? Che cosa devo dire ai miei figli che vedono di quanta normalità godono altri, mentre vivono… difficoltà e limiti ingiusti che li rendono <<DIVERSI>> e vivono attacchi violenti in casa da 34
“nonni” e “zii” che incutono paura?! Sanno che la mamma ed il papà fanno tutto il possibile, così speranzosi attendono la felice fine anche loro… però, a questo punto, in che cosa devo credere per dar loro una speranza ancora certa??! Ho poca forza ancora ed un magone soffocato in gola che non voglio far salire! Attendo d’essere contattata urgentemente per sapere se la discriminazione, la disuguaglianza avremo a combattere ancora soli o se l’ampio dovere di solidarietà… ci “desti” dalla tortura ascritta, sì, perché questa È UNA VERA E PROPRIA TORTURA!! Va avanti senza freno… da anni ormai …a causa di tutti quelli che fanno finta di non averne avuto notizia e di non aver avvertito di POTERSI UNIRE ALLA MIA CAUSA CON SOLIDARIETA’ CIVILE, RESPONSABILMENTE!! Per quanto ancora devo sottomettermi alla Sovranità del popolo e resistere a tanta indifferenza dallo stesso e le autorità competenti?! CHIEDO DI ESSERE INFORMATA IN CASO DI ARCHIVIAZIONE. Per qualsiasi informazione CIRCA LE PROVE CHE FONDANO LE MIE DICHIARAZIONI, o chiarimenti e comunicazioni, eleggo il mio domicilio sito alla C.da Sperduto 20, 65020 Alanno (PE) e rendo noto il mio recapito telefonico n° 3495547463. Resto in attesa e _senza mangiare PROTESTANDO PER I DIRITTI UMANI QUI TUTTI NEGATI_ tengo a ringraziare per la cortese attenzione e porgere i miei più distinti saluti, fiduciosa del Vostro zelo e solerzia! Alessandra Marsilii 13 Settembre ‘04
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ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PESCARA UFFICIO DEL DR GUERRA PPN 12004/2004 RG DEL REATO DI CALUNNIA (ART. 368 C.P.) RIF. QUERELA 13.09.2004 PAG. 01_ SPORTA DA ALESSANDRA MARSILII DI CUI RICHIESTA D’ARCHIVIAZIONE NOTIFICATAMI IL 18.11.’05 OGGETTO DELLA PRESENTE: OPPOSIZIONE ALLA RICHIESTA D’ARCHIVIAZIONE_ Io, Alessandra Marsilii, parte offesa del procedimento di cui sopra, nata a Pescara il 16 .02.1971, residente ad Alanno in C.da Sperduto 20 (PE), sono a presentare opposizione alla richiesta d’archiviazione ai sensi dell’art. 410 c.p.p., rilevando sin da ora che i soggetti indagati elencati nella suddetta Vs. richiesta sono erroneamente DI GIROLAMO ANNAMARIA E MARSILII DERNA, imputate del reato di ingiuria della querela in rif. alle pag. 9 e 10, nel PPN 3562/04 RG PM e N. 35/05 RG GdP, ora pendente presso il tribunale di Pianella in fase di discussione conclusiva del dibattimento tenutosi e di cui è fissata data prossima udienza il 12.12.’05; mentre di MARSILII ERMANNO, MARSILII MARIA E MARSILII DIANA che ho querelato alla pag. 01 il 13.09.’04 non mi risulta neanche che siano iscritti nei registri degli indagati_ Dunque, CHIEDO IMMEDIATA PROSECUZIONE DELLE INDAGINI Indico, pertanto, l’oggetto della investigazione suppletiva il PPN 7484/00 alla Sentenza d’assoluzione nei miei confronti da parte del Giudice d.ssa Maria Cristina SALVIA, in data 05.05.’04, “perché il fatto non sussiste”, essendo che l’accusa non ha prodotto le prove e quelle mie, scagionanti, di manifesta innocenza mi sono state negate, seppur richieste in qualità d’imputata, pur essendo stata difesa da oltre 11, 12 legali per gli anni trascorsi dal giorno in cui il Marsilii Ermanno sporse denuncia e le Marsilii Maria e Marsilii Diana rilasciarono sommarie informazioni al verbale allegato alla denuncia, dal 05.11.’00 alla Sentenza_ Noto che non si procedette d’ufficio nei confronti della parte offesa del PPN 7484/00 e per cui stetti in protesta sino alla querela del 13.09.’04_ A partire dalla Sentenza d’assoluzione nei miei confronti, chiedo mi siano riconosciuti i diritti legali, nonché le facoltà concesse dalla Legge, di procedere ed essere messa in condizioni efficaci alla difesa di tutti i miei INTERESSI LESI DA TALE PPN 7484/00 che la SV ravveda, anche in riguardo degli interessi soggettivi dello Stato, della Repubblica italiana. Detto procedimento è durato quasi cinque anni ed è impregnato d’illegalità perpetuatesi di continuo, sempre puntualmente da me denunciate all’Autorità, essendo tutti fatti connessi alla negazione delle prove, poiché indifesa, ho sempre manifestato lo stesso di essere intenzionata ad addurre al fascicolo per difendere la mia persona dall’imputazione dei reati di violenza aggravata e violenza privata ed uscirne con l’assoluzione in formula piena nel più breve tempo che il Codice di Procedura Penale garantisce (24, 48 ore)_ Di Girolamo AnnaMaria e Marsilii Derna non mi risulta ch’io le abbia denunciate per fatti di “calunnia”_ desidero invece che si proceda nei confronti di Marsilii Ermanno, di cui certamente configura il reato di calunnia essendoci una denuncia nei miei confronti ed un assoluzione e per quanti hanno sostenuto la sua versione davanti alle autorità_ Qualora la SV. Ravvedesse anche altri fatti criminosi di cui io sono vittima, sono sicura Lei provvederà a procedere anche ad indagini sugli atti dei procedimenti che mi riguardano sia io come imputata, o indagata e sia come parte offesa nelle svariate denunce, contestazioni e proteste dal lontano agosto 2000 a tutt’oggi_ Disponibile a qualsiasi chiarimento e collaborazione perché io ottenga giustizia, essendo sino ad oggi violati tutti i diritti in riguardo CHIEDO che mi siano riconosciuti e che, come in questi anni mi sono stati negati, non mi vengano nuovamente negati! Mi rimetto alla Sovranità del popolo della Repubblica italiana che delega giusto potere alle autorità competenti, cogliendo occasione gradita di porgere i miei più distinti saluti_ DATA FIRMA 28 novembre 2005
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P.P.N. 975/00 RGNR NR 4737/2006 RG GIP ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PESCARA
OPPOSIZIONE ART. 410 C.P.P. AL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI Io, Alessandra Marsilii, parte offesa nel procedimento mi oppongo alla richiesta d’archiviazione del 21 luglio 2007 e notificatami sabato 14 settembre 2007, suggerendo nuovamente indagini suppletive ed i relativi elementi di prova esistenti e da acquisire a motivo e fondamento della richiesta di procedimento che qui rinnovo, malgrado quanto ripetuto all’opposizione del novembre 2005 e nella stessa querela del 13 sett. 2004, essendoci fatti nuovi emersi anche agli atti del presente procedimento per cui non credo che il reato di calunnia si possa considerare prescritto perché si rileva strettamente connesso all’occultamento protratto nel tempo, delle prove a carico dei calunnianti.
“non vi sono atti sufficienti per poter procedere…”
Invece, il risultato della perizia sull’arma, esige nuove investigazioni, perché il corpo del reato risulta pulito, giacché il perito non ha rilevato la presenza d’impronte digitali nè alcuna traccia di sangue o altro, essendo necessario far riferimento senza soprassedere al verbale del 5 maggio 2004 in cui si diede sentenza nel PPN 7484/00, ove si hanno da prendere in considerazioni dichiarazioni del P.M. dr Mennini ed il Giudice d.ssa Salvia che asserivano l’uno che il coltello era stato maneggiato da tutti e perciò non si poteva procedere a perizia e l’altra contestualmente: “che non si possono rilevare le impronte è un dato tecnico dato da un tecnico”. Dati inquietanti, perché nel 2004 non v’era stata ancora alcuna perizia, e sembra “profetico” per quanto ai risultati l’anno 2007. Inoltre, sia per quanto agli interrogatori nei quali i fatti nuovi emersi sono davvero tanti che mi sembra prolisso menzionarli tutti, si noti hanno dato informazioni utilissimi a ricostruire, insieme ad altri elementi emersi precedentemente in questi anni, o che emergerebbero dall’acquisizione di tabulati telefonici, registrazioni e/o verbali delle chiamate al 112 e foto segnaletiche, perché pare proprio che erano in tanti i presenti e sono stata gravemente percossa, per cui, al contrario di quel che nota il dr Guerra, si ha da desumersi che erano in tanti a complottare contro di me per cui non si tratta nei fatti del concretizzarsi il solo reato di calunnia a sè stante: “tutti l’aggredivano a parole e gesti” (Di Girolamo) per dirne una fra le tante che m’interessa approfondire, o anche, ad es., che Zeila mi ha sferrato un calcio allo sportello dell’auto mentre vi entravo, che per il colpo subito, di me, mia madre dice che rimasi stordita e che le rimaneva facile tirarmi in macchina. Sono fondamentali gli accertamenti a partire dall’acquisizione delle foto segnaletiche dalle quali è manifesto il mio precario stato di salute gravemente malridotto. Insomma, le mie condizioni fisiche erano davvero molto, ma molto precarie e non ebbi alcun tipo di soccorso. Come si fa a non prenderne atto neanche alla luce di quanto ulteriormente emerso? Inoltre sono dichiarazioni, quelle della Di Girolamo, tali da necessitare la riapertura del PPN.788/00 tenutosi al minorile dell’Aquila, che chiedo contestualmente, per quanto alla posizione della Pavone Zeila circa il reato di percosse a mio danno, anche in merito alla mia impugnazione sentenza PPN 788/00, alla denuncia del 02 febbraio ’03 per fatti prima e durante l’udienza e alle contestazioni del 2004 in riguardo.
“In sintesi la denunciante ha nuovamente lamentato che per via della falsa denuncia (…) ella subì dapprima un arresto illegale e successivamente un ingiusto processo”
Io veramente esigo documentare (a mezzo tabulati telefonici, foto segnaletiche, registrazioni del richiesto pronto intervento al 112 ed interrogatori a testimoni), che l’arresto è illegale non per via della falsa denuncia, ma per falso agli atti: orari anticipati nei verbali inerenti l’arresto di circa tre ore per figurare una flagranza che non v’era neanche a considerarla protratta, oltre che per il redatto certificato medico falso se confrontato con le foto. Mi sono ampiamente spiegata nelle contestazioni del 2004 e non solo, dunque, credo sia opportuno rilevare che non addito all’arresto illegale per via della falsa denuncia, ma perché nel concreto l’arresto risulta finalizzato all’occultamento delle mie condizioni fisiche gravi, (per giunta mi vennero negate le cure urgenti violando il diritto alla tutela della salute) , nonché, privandomi deliberatamente della libertà personale. E dell’ingiusto processo, mi riferisco alla negazione dell’acquisizione di prove di manifesta innocenza richiesta dall’imputato (io), non perché la denuncia di mio fratello con le deposizioni delle due sorelle sono false. Gli atti in violazione dei diritti e le facoltà che lo stato garantisce a chi assume la qualità d’imputato, atti illeciti dello stesso procedimento, lo testimoniano da se stessi. E dunque credo sia opportuno verificare le mie accuse in proposito, senza parlarne come dando per scontato che io mi sbaglio alla grande, perché personalmente ne ho interesse anche in riguardo al fatto che nonostante mi sono assunta le mie responsabilità con dichiarazioni in merito già da lungo tempo, pare che solo io ne sia interessata a che si proceda all’accertamento dei danni procurati alla mia persona, mentre mi risulta debba essere anche tra gli interessi soggettivi dello Stato accertare simili reati.
“riferì che i fatti si svolsero totalmente difformi da come prospettati alle forze dell’ordine ed ai giudici dai suoi parenti”
non è preciso: hanno deposto in querela e a siit il 5 nov ’00 e davanti al perito dr Galante nel 2001, ma davanti ai Giudici non hanno riferito proprio niente, anzi, si lasciò che si avvalessero della facoltà di non rispondere pur avendo due diverse volte già reso dichiarazioni, ma io non sono ancora riuscita a sapere da nessun avvocato o autorità con certezza che questi si potessero avvalere a quei tempi della facoltà di non rispondere, come oggi non so se si possono ritenere atti interruttivi dell prescrizione gli interrogatori davanti ai Giudici anche se essi si sono rifiutati di rispondere e/o se vi sono altri motivi per cui il reato non risulti ad oggi prescritto; ma questa mia situazione di svantaggio priva di difesa dovrebbe, a mio avviso, in primo luogo trovare giusta risoluzione dalle stesse autorità perché mi si garantisca uguaglianza.
“che in realtà fu lei ad essere stata aggredita dal fratello”
anche qui le foto segnaletiche aiutano molto e vediamo se davvero avrei potuto sbattere più volte la testa al muro spinta da una mano mancina che dai segni impressi evidenti nelle foto si possa dedurre che abbia afferrato con forza il viso! Comunque è importante rilevare che i tre imputati dicono “è vero che ho spinto Alessandra” e “è vero che Ermanno ha spinto Alessandra” e vi sono tanti altri elementi agli atti utili a verificare l’aggressione, ma spero che un avvocato s’affatichi ad elencarli al posto mio, anche se credo di averne già fatto presente altrove cosa che al momento mi sfugge, semmai si riterrà di procedere all’accertamento di quest’aggressione e semmai avrò un avvocato che mi difende fedelmente anche per questo.
“che poi si recò in cucina uscendo subito dopo con una ferita al braccio che… si era procurato per accusare calunniosamente la sorella”
“ed ivi giunta accede nella cucina” dice il calunniante asserendo che lì si sia verificato il tutto, cioè che alle sue spinte io “per tutta risposta” quindi repentinamente avrei “afferrato un coltello posto sulla mensola della cucina” ecc., questo alla querela del 5 Nov. ’00, mentre al perito 4 mesi dopo risponde: “Ad un certo punto della discussione ci siamo spostati in cucina”, io, invece, non mi sono mai contraddetta: ho sempre detto che ero all’ingresso quando lui mi ha aggredita ed è andato lui in cucina e che il coltello non l’ho visto né toccato. Per giunta non essendovi impronte sull’arma si noti che l’arma era solo per far intendere che le loro versioni fossero provate in concreto, che invece, allo stato risultano mere congetture di un associazione di tre o più persone. Anche per questo sono sintomatiche le testimonianze dalle quali sembra che a quel momento nessuno era in cucina, infatti eravamo tutti all’ingresso e mia madre dice che mi aggredivano tutti con parole e gesti e che “ continuava a stare seduta con aria strafottente… a braccia conserte”riferendosi a me, non di
meno la grande negazione di procedere all’acquisizione delle impronte per lungo tempo negate come se fosse scontato che vi fossero le mie, visto che comunque si è prolungato il procedimento per interi 4 anni. Soprattutto non mi pare si possa dare a credere che tutti mi aggredivano e poi tutti erano distratti da non saper riferire in merito a quello che mi ha fatto mio fratello all’ingresso o quanto della presunta coltellata: è inverosimile. Si pensi per altro che il sopralluogo nella casa dei fatti avvenuto qualche minutino dopo che ho chiamato il 112 e, purtroppo, mentre io non c’ero, non rileva tracce di sangue pur essendosi verificato un accoltellamento di cui sono stati messi al corrente, stante alle dichiarazioni a verbale, da Marsilii Maria Paola., mentre io al Gip dr Angelo Bozza spiegai tutto per filo e per segno, eppure non si procedette ad assicurare prove in merito.
“che probabilmente a detta della denunciante si era procurato per accusare la sorella”
faccio inoltre notare che la perizia medico legale del dr Galante, rende elementi importanti per cui si potrebbe dedurre che la ferita superficiale se la sia auto-inferta: “avambraccio dx… in posizione di pronazione rispetto alla verticale del corpo”, “è mancino”, “tra il III medio ed il III superiore”, “cute e sottocute”, “lama affilatissima”, “lunghezza 4 cm”… incidente probatorio nell’ambito del PPN 7484/00 atto a verificare l’entità della lesione e la dinamica.
“Il procedimento… (nr. 853/00 RGNR) fu archiviato in quanto gli elementi acquisiti non consentirono allora di poter sostenere l’accusa in giudizio”
Elementi esistenti già allora avrebbero permesso un celere giudizio, ma non sono stati addotti: nessuno ha difeso i miei interessi sin da allora e delle mie dichiarazioni non se ne fecero neanche spunto per desumere su quali prove si fondavano o meno le mie accuse, eppure avvocato ed inquirenti videro il mio volto come potremmo vederlo oggi dalle foto segnaletiche ed essi lo videro anche meglio perché dal vivo.
“ritenuto che all’esito dell’acquisizione di copie dei succitati procedimenti non si ravvisasse nei fatti nuovi ed ulteriori ipotesi di reato”
non mi risulta, anzi, mi risulta proprio il contrario: essendovi illegalità nel procedere senza contraddittorio, in un processo del quale non si può neanche dire che sia pubblico perché la censura ha caratterizzato il grande mistero che se n’è fatto dell’evolversi del procedimento, nonostante le mie contestazioni ed i miei 4 scioperi della fame con manifestazioni in piazza ed il susseguirsi di denunce che non riscontrano giusta prosecuzione, ma anzi il sempre più occultare e ritorsioni tra raggiri, minacce, truffe ecc nel mio lungo cercare di addurre prove ai fascicoli; una vertenza sindacale “che non s’ha da fare!” (per usare parole manzoniane del noto Don Rodrigo) e quant’altro già detto… mi sembrano proprio motivi per cui ravvisare nuovi ed ulteriori ipotesi di reato.
“non si ravvisasse nei fatti nuovi ed ulteriori ipotesi di reato …diverse da quelle già valutate negli anni precedenti”
cioè, non ho capito! Vuol dire che siccome non lo hanno fatto gli altri, non si farà mai?
“questo P.M. ha avanzato in data 8.11.2005, richiesta d’archiviazione nell’ambito del PPN. 12004/2004 RGNR nei confrontidi Di Girolamo Anna Maria e Marsilii Derna per l’ipotsi di calunnia”
Allora, precisiamo. Per quanto mi risulta, questo P.M. dal 16 dicembre ’04 non ha mai formulato richiesta motivata della proroga del termine per le indagini preliminari ai sensi dell’art. 406 c.p.p. e che tra una storia ed un'altra (di cui si parlerà meglio oltre) egli, intanto, ha tenuto per tre anni un procedimento in indagini preliminari senza richiederne la proroga ad un Giudice e si appresta a dichiarare prescritto il reato. Si noti a riguardo che questo P.M., iscrive nel registro dei reati il PPN 12004/04 addirittura 94 gg dopo la querela di che trattasi, risalente al 13 sett. ’04, cosa che (per quanto ne so) non viene concessa dalle norme procedurali: _stante all’art. 355 c.p.p. “registro delle notizie di reato”, per quanto al comma 1, essendo che avrebbe dovuto
iscriverlo “immediatamente”; _per quanto al comma 3bis dello stesso art. 355, seppure avesse avuto motivo di farne un segreto “per un periodo non superiore a tre mesi e non rinviabile”; _senza contare che un comune cittadino ha 90 gg per sporgere denuncia; indi non capisco a che titolo egli lo fa il 94° giorno o se anche per i cittadini si contano i giorni festivi intercorsi. Quel che è peggio, è che nel riassunto che il P.M. presenta al Gip, a riguardo di tale iscrizione nel registro dei reati, si esprime in questi termini: •
il 16 dicembre2004 è stato iscritto un procedimento penale (nr. 12004/2004 RGNR) a seguito di denuncia querela di MARSILII Alessandra (datata 1309.2004) nei confronti di alcuni suoi parenti e segnatamente nei confronti di Di Girolamo Anna Maria e Marsilii Derna in relazione ad un episodio risalente all’anno 2000 (…);
tal che sembra che io le abbia indicate nella querela quali responsabili del reato di calunnia commesso nel 2000, detto così, si potrebbe aprire un procedimento penale nei miei confronti, ma il P.M. ben sa che non si può lasciar dedurre che il determinato illecito penale querelato sia stato commesso da tali soggetti come se fossero univocamente e agevolmente (egli dice “segnatamente”) identificabili dalle circostanze ivi esposte, perché io segnai i nomi di Marsilii Ermanno, Diana e Maria Paola. Intanto, egli si tenne un procedimento iscritto a nome di persone che non ho querelato per calunnia, senza per altro procedere alle indagini, pur trascorrendo un anno circa, senza fare neanche richiesta di proroga del termine. Inoltre egli asserisce anche che: •
questo P.M., ha avanzato in data 18.11.2005, richiesta d’archiviazione nell’ambito del succitato procedimento P.P.N. 12004/2004 RGNR nei confronti di DI GIROLAMO Anna Maria e MARSILII Derna per l’ipotesi di calunnia. Il 28.11.2005 MARSILII Alessandra ha depositato atto di opposizione alla richiesta d’archiviazione. Il GIP di Pescara, in data 12.12.205, ritenuta l’opposizione inammissibile, ha archiviato le posizioni delle due indagate (…)
ma che è stato lui a sbagliare in modo madornale a chi mi riferivo in denuncia, egli non lo dice e non dice neanche che all’opposizione ribadii io stessa, in definitiva, che si è sbagliato di grosso e che la sua richiesta d’archiviazione non aveva motivo di riferirsi alle due imputate del PPN 12004/04, bensì ai tre odierni indagati e il Gip dichiarò inammissibile il doversi procedere contro Di Girolamo Anna Maria e Marsilii Derna, logicamente perché segnatamente ci si riferiva agli odierni imputati. Se avesse letto pag. 01 della mia querela, almeno, prima di richiedere archiviazione nel 2005, cioè (dopo che io finalmente ho trovato chi avesse ‘sto procedimento e l’ho sollecitato a decidersi sul da farsi) si sarebbe corretto da sé vedendo che ho indicato quali rei Marsilii Ermanno, Marsilii Maria Paola e Marsilii Diana, ma sembra non leggere neanche pagina 1 a distanza di un anno, eppure, fa richiesta d’archiviazione e gli sono stati rimessi gli atti in mano! Iinizialmente, lui ci ha messo tre mesi a pensare d’iscrivere ‘sto reato alle persone sbagliate, pur se dalla stessa querela v’è uno stralcio destinato al Tribunale di Pianella al Giudice di Pace per il solo reatuccio d’ingiuria a carico delle medesime, ossia, DI GIROLAMO Anna Maria, della quale invece nella querela esponevo che: •
poi, mi ha <<RICATTATO>> rivelandosi …come la conosco: con le pretese di sempre che onorassi il padre e la madre, minacciando ritorsioni sulla mia casa per quanto al mutuo
e MARSILII Derna, della quale in querela esponevo: •
ha tentato, oltremodo, di manipolare la mia volontà, cercando d’incutere timore… Vantava, inoltre, l’unità del gruppo di famiglia al quale PRETENDEVA io restassi sottomessa, perché a suo dire era inutile che insistevo per quanto ai procedimenti… perché, mi consigliava di appellarmi alla Corte Europea… e mi sconsigliava di avercela
con mio padre perché <<ACCUSCÌ PASSANO ALTRI OTTO ANNI>> concludendo poi, che altrimenti restassi convinta delle mie scelte, sarei da esorcizzare, quindi indemoniata! Fatti di cui alla querela io attesto essere del giorno 11 Agosto 2004, querela del 13 sett. 2004 in cui espongo come nel Tribunale di Pianella presso lo stesso Giudice di Pace dr Piscione si svolgeva un processo senza contraddittorio nei confronti delle stesse ed in cui mi sentivo illegalmente interdetta. Ma la storia si è ripetuta. Dunque, alla Procura della Repubblica di Pescara è arrivata la mia querela di cui s’iscrive nel registro dei reati falsi nomi per un reato di calunnia (pag. 1) e, nel contempo, a carico delle stesse persone lo stralcio per il reato d’ingiuria (pag. 9, 10, 11) rimesso in mano allo stesso Giudice di Pace a Pianella che ho querelato (pag. 3) nella medesima del 13 sett. 2004. Eppure, la Di Girolamo, oltre che darmi della pazza, nei fatti si fa portavoce della possibilità che mi si prendano la casa tentando d'indurmi nell'erroneo convincimento di movimenti che il garante del mio mutuo (suo marito Egeo Marsilii) metterebbe in atto tali, da far eseguire un ordine dell'Autorità. In effetti, la situazione per quanto al mutuo, nell'illegalità, si rivela proficua a questi parenti. Eppure sembra che non sia penalmente perseguibile un simile quadro criminale, ma io credevo proprio di sì e chiedo ancora oggi se è tutto lecito quel che ad oggi ancora è la situazione che mi si prospetta dinanzi: un danno patrimoniale non indifferente! Tant'è che le stesse dichiarazione della Di Girolamo (registrazione agli atti nell’ambito del procedimento di Pianella) confermano un negozio giuridico apparentemente valido a che acquisiscano le mie proprietà e comunque io non possa goderne, frutto d'illeciti raggiri perpetuati a mio danno e che va concretizzandosi a mezzo di un negozio giuridico apparentemente valido, ma nella sua essenza viziato dalla mancanza di un corretto processo volitivo del soggetto passivo... giacché l'agente realizza ingiusto profitto, con correlativo danno patrimoniale altrui, pagando le rate del mutuo da che mi ha licenziato ingiustamente apposta per pagarle. •
“indagini …finalizzate alla compiuta ricostruzione degli eventi…”
secondo me sono ancora da completare con quanto ravvisato sin qui e quanto meglio di me saprebbe fare un avvocato semmai mi si mettesse in condizione di abbattere questa coltre d’illegalità che sembra sia motivo per cui si rifiutano di assumere il mandato di fiducia. •
“le versioni fornite dai familiari non hanno permesso di fornire con certezza lo sviluppo degli eventi”
Mi pare doveroso, alla luce di quanto ho motivato sin qui, rileggerle, confrontandole tra loro, anche con la denuncia del 5 Novembre 2000, e cercare i dovuti riscontri negli elementi di prova concreti acquisiti agli atti dei procedimenti precedenti, ed in questo per quanto alle impronte e con quelli da acquisire, quali i diversi tabulati telefonici, le foto segnaletiche, registrazioni ecc. e discuterne in pubblico equo processo.
CHIEDO che il Gip accolga la mia opposizione in ordine a tutti i fatti illeciti ravvisabili e decida di doversi procedere nei confronti di tutti coloro che direttamente o indirettamente mi hanno danneggiato e, se possibile, rimuovere le cause dello svantaggio che mi priva di difesa legale di fiducia. Alessandra Marsilii 25 Settembre 2007